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Pneumatico intelligente: ecco chi l`ha già provato

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Pneumatico intelligente: ecco chi l`ha già provato
TREND
A cena in
un camion
PAGINA 16
No. 14 FEBBRAIO 2013 — Il magazine dei professionisti del trasporto
PAGINA
22
LA CITTÀ DEL TRASPORTO
Monaco, la tedesca
dal cuore caldo
CYBERTM FLEET
PAGINA
18
BENESSERE
Buone abitudini
durante il viaggio
Pneumatico intelligente:
ecco chi l’ha già provato
PAGINA
6
I nuovI pneumatIcI pIrellI truck SerIe 01
Sono I mIglIorI partner per Il tuo lavoro.
costruItI per dartI Il massImo della qualItà,
offrono a tuttI I camIonIstI l’opportunItà
dI guIdare sIcurI e dI concentrarsI sul loro lavoro.
Inoltre, grazIe all’alto lIvello dI servIzI offertI
da pIrellI, la tranquIllItà dIventa totale.
nuova serIe 01.
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per Il tuo busIness.
pIrellI.com
Il partner
affIdabIle
per un lavoro
delIcato
come Il tuo.
YEARS OF TRUCK TYRES
APRIL
AUGUST
DEZEMBER
APRIL
AUGUST
DECEMBER
ABRIL
AGOSTO
DICIEMBRE
3
No. 14 FEBBRAIO 2013
Sommario
INTERVISTA/GIOVANNI POMATI
La forza del gioco di squadra
PAGINA
4
CASE HISTORY
PAGINA
6
Il CyberTM Fleet
provato su strada
CYBERTM FLEET
Come installarlo
in 6 mosse
VISTI DA VICINO
I “signori” del battistrada
SPORT
Un 2013 a tutto gas
PAGINA
16
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10
PAGINA
12
PAGINA
14
TREND
A cena in un camion
BENESSERE
PAGINA
18
Consigli
di viaggio
NEWS
Pirelli in breve
PAGINA
20
Lo sapevate che...?
PAGINA
21
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22
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CURIOSITÀ DAL MONDO TRUCK
LA CITTÀ DEL TRASPORTO
Monaco di Baviera
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The Editorial
Editorial
4
The magazine for the transport professionals
La revista de los profesionales del transporte
Il magazine dei professionisti del trasporto
La grande forza
del gioco di squadra
Intervista
Giovanni Pomati
Senior Vice President
Business Unit Industrial
ƒIl Truck Center
Koçak a Mersin,
in Turchia.
Per essere competitivi, non basta più vendere prodotti eccellenti:
ora è necessario anche offrire servizi su misura. Questo è l’obiettivo di Pirelli,
che punta sul CyberTM Fleet e sull’approccio “taylor made” al cliente
di Simona Gelpi
P
irelli ha chiuso positivamente il 2012 grazie a una serie di
fattori che possono essere
così riassunti: ritorno positivo sui nuovi prodotti della serie 01; attenta gestione dei fattori di
costo; approccio aggressivo sui mercati
sudamericani e africani. Ma come si prefigura il futuro del mercato Truck/Agro?
E quali strategie metterà in atto la società per svilupparlo? Lo abbiamo chiesto
a Giovanni Pomati, Senior Vice President Business Unit Industrial.
Quali sono gli elementi su cui poggia
Pirelli per affrontare i prossimi anni,
nel settore degli pneumatici Truck?
«Siamo arrivati a un punto di svolta. I prodotti della serie 01 sono al top, e non hanno nulla da temere rispetto a quelli dei
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maggiori competitor mondiali. In alcuni
mercati abbiamo consolidato posizioni
di leadership, e in molti altri la nostra presenza è comunque molto forte. Quello
che occorre fare adesso – e su cui stiamo
lavorando – è sviluppare i servizi, in modo
da completare l’offerta. Non ci si può più
«In Brasile prevediamo
di attrezzare quest’anno
800 mezzi (per
un totale di circa 8.000
coperture) con
il sensore CyberTM Fleet»
limitare alla vendita di pneumatici, ma
bisogna assistere il cliente chilometro su
chilometro; garantirgli appoggio tecnico;
gestire commercialmente il suo business.
Uno dei servizi su cui ci stiamo maggiormente concentrando è il monitoraggio
delle condizioni d’uso dello pneumatico
ed “in primis” pressione e temperatura
grazie al CyberTM Fleet.. Poi c’è la ricostruzione, che è diventata una leva determinante soprattutto in Brasile e Turchia. In
questo ambito Pirelli si muove da tempo
in collaborazione con Marangoni, con focus sul procedimento a freddo. Stiamo
lavorando per intensificare la nostra relazione e ampliare l’offerta».
Dal punto di vista operativo, come
viene messa a punto questa offerta di
servizi?
«La parola magica è “glocal”. Significa ri-
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APRIL
APRIL
AUGUST
DEZEMBER
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AUGUST
DECEMBER
ABRIL
AGOSTO
DICIEMBRE
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No. 14 FEBBRAIO 2013
uscire a essere “global” per quanto riguarda il prodotto e la sua tecnologia, i servizi
offerti alle flotte, la supply chain; e nello
stesso tempo avere un approccio “local” al
cliente. Dobbiamo essere eccellenti e focalizzati. In sintesi: eccellenti nel nostro business, e focalizzati sui bisogni del consumatore. E possiamo riuscirci perchè siamo
bravi nel gioco di squadra: soprattutto per
il Truck, questa è la strategia vincente».
L’introduzione sul mercato del
CyberTM Fleet (il sistema che rileva in
tempo reale pressione e temperatura
degli pneumatici) è stata una rivoluzione, per quanto riguarda l’offerta di
servizi al cliente...
«Già da tempo Pirelli ha attivato una divisione che ha un compito ben preciso: rendere intelligenti gli pneumatici. “Intelligenti” vuol dire capaci di fornire informazioni,
e di conseguenza di rendere più facile l’assistenza tecnica. Grazie al CyberTM Fleet,
oggi siamo in grado di sviluppare in modo
innovativo la nostra offerta di servizi, e il
raggio d’intervento è molto ampio. Solo
per dirne una, durante la fase di sperimentazione del 2012 abbiamo rilevato che la
maggior parte dei veicoli viaggia con una
pressione inferiore a quella nominale. Il
risparmio annuale in termini di gasolio e
consumo coperture che si può ottenere
utilizzando le informazioni fornite dal sistema (fino a 1.000 euro all’anno, con un
ammortamento tra i 6 e i 9 mesi), alla fine è
ben maggiore dell’investimento. In pratica
il costo del CyberTM Fleet viene ammortizzato già nel giro del primo anno».
Dopo i servizi, torniamo al cuore: il
prodotto. Cos’è lo 01? E il Formula?
«Negli ultimi anni Pirelli, partendo dai bisogni dei principali clienti, ha rinnovato
la specifica del prodotto mettendo mano
anche ai processi produttivi; da qui è nata
la serie 01 oggi presente in Europa su tutti
gli utilizzi e in fase di lancio nelle altre Regioni. Con lo 01 in Europa siamo riusciti a
portare sul mercato prodotti con indici di
riferimento nella nuova etichetta europea.
Il Formula nasce anch’esso dallo studio
dei bisogni del nostro cliente, è una marca
«La Qualità è il nostro obiettivo primario nel 2013.
Qui ci rafforzeremo sia in fabbrica
con education e investimenti sui processi, che
sul mercato con il training tecnico e una
rivisitazione del processo di gestione del reclamo»
associata e come tale economica, ma “made by Pirelli”».
Pirelli ha puntato molto sul Sud America, con importanti investimenti dedicati al settore Truck. Può spiegarci
meglio come?
«Pirelli ha previsto importanti investimenti nel periodo 2013-2017. Una buona fetta
di questa somma è destinata a creare un
nuovo sito produttivo in Argentina, per
andare incontro a quella che si prevede
essere la crescita di domanda. Un’altra
parte degli investimenti sarà utilizzata per
rinnovare le fabbriche brasiliane e per potenziarle dal punto di vista qualitativo e
tecnologico».
Prima avete puntato sul Brasile (dove
siete presenti già da 80 anni). Più di
recente sull’Argentina. Quali sono le
caratteristiche dei singoli mercati, e
quali le prospettive?
«Per l’area Latam prevediamo un periodo
di forte crescita sia in termini di replacement che di primo equipaggiamento. Per
quanto riguarda il Brasile in particolare, i
Mondiali di Calcio e le Olimpiadi avranno
con ogni probabilità un effetto trainante
sui mercati. Crescerà pure l’Argentina, anche se la sua particolare situazione di economia protetta rende più instabile lo scenario. L’obiettivo è duplice: difendere e se
possibile incrementare la nostra quota di
mercato (siamo leader insieme a Michelin
e Goodyear); e limitare l’ingresso nell’area
di importato cinese».
E nelle altre aree geografiche, la situazione qual è?
No. 14 — Febbraio 2013
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Pubblicato da
Pirelli & C. S.p.A.
Direzione Corporate
Communications
e Media Relations
Magazine europeo trimestrale
del Gruppo Pirelli
Coordinamento editoriale
Maurizio Abet
Registrazione Tribunale di Milano
n° 210 del 29.04.2009
Direttore
responsabile
Francescopaolo Tarallo
www.pirelli.com
L’interno di una fabbrica Truck del gruppo Pirelli.
«Il Messico è un’area dove siamo già presenti, e nel breve-medio periodo la strategia è quella di rifocalizzarci su un mercato
che sta evolvendo rinnovando il prodotto.
In Europa i paesi su cui siamo maggiormente concentrati sono Italia, Germania
e Spagna. Dopo l’Italia, dove abbiamo una
presenza capillare resa possibile dall’ottima rete dei nostri partner, viene la Germania dove negli ultimi anni abbiamo
rivisto la rete e incrementato la nostra
quota. Nei prossimi anni in Europa vogliamo incrementare la nostra presenza negli
altri paesi, e il focus sarà concentrato sulle flotte offrendo servizi in modo diretto,
oppure attraverso i nostri dealer. Nell’area
MEA (Medio Oriente e Africa), Pirelli è leader in particolare in Egitto e in Turchia.
Su questo paese, anche grazie alla nostra
presenza produttiva, abbiamo puntato
molto: il mercato si è evoluto (quest’anno, per esempio, le gomme Winter sono
state adottate obbligatoriamente), le flotte
si aggregano, hanno “fame” di assistenza.
In Asia-Pacific cinque anni fa abbiamo
acquisito una fabbrica cinese, che oggi
lavora sia “local for local” che per l’esportazione. In questi paesi però ancora oggi
dobbiamo affrontare il problema, comune a tutti gli altri produttori Premium, di
riuscire a valorizzare il valore tecnologico
dello pneumatico che oggi fatica ad essere
riconosciuto. D’altra parte vale la pena di
tenere salde le posizioni, perchè potrebbero rivelarsi un buon trampolino per entrare in nuovi mercati dell’Asia-Pacific, con un
focus particolare sull’Australia».
Email
[email protected]
Ufficio editoriale
Viale Piero e Alberto Pirelli, 25
Milano, Italia
Grafica
Studio Cancelli, Milano
Stampa
Graphicscalve S.p.A.
Responsabile di redazione
Simona Gelpi
18/02/13 17:33
The magazine for the transport professionals
La revista de los profesionales del transporte
6
Il magazine dei professionisti del trasporto
CASE HISTORY
«CyberTM Fleet: noi
lo abbiamo provato»
Autobus Oberbayern „
Nicki Schieb, capo officina
del gruppo con sede
a Monaco di Baviera.
Autobus Oberbayern, Stadtwerke Ulm e Thomsen Transporte. Tre società tedesche
che operano nei settori del trasporto persone (le prime due) e di quello merci (la terza).
Sono state tra le prime in Europa a sperimentare su strada come funzionano
gli “pneumatici intelligenti” e a verificarne le prestazioni. E lo raccontano in questo servizio
di Paola Pignatelli
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APRIL
APRIL
AUGUST
DEZEMBER
APRIL
AUGUST
DECEMBER
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AGOSTO
DICIEMBRE
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No. 14 FEBBRAIO 2013
„
AUTOBUS OBERBAYERN
Monaco di Baviera
Fondata nel 1927, la società si occupa
di trasporto di persone. I suoi campi
di attività sono: noleggio bus, servizi
di linea, noleggio limousine, trasporto
gruppi, tour cittadini, escursioni giornaliere. La sperimentazione è stata attuata su 1 veicolo, utilizzando 6 sensori.
La percorrenza totale degli pneumatici
con sistema TMS, tra agosto 2012 e
gennaio 2013, è stata di circa 604.110
km. A rispondere alle domande di
Truck Magazine è Nicki Schieb, capo
officina (Workshop manager).
Cominciamo a mettere sul tavolo un
po’ di numeri. Da quanti anni operate sul mercato, e attualmente di
quanti mezzi disponete e di quante
persone?
Autobus Oberbayern: «Possiamo contare su quasi 200 veicoli, di cui 150 sono autobus di grandi dimensioni, per metà di
linea e per l’altra metà da turismo. Il resto
della flotta è rappresentato da mezzi più
piccoli. I collaboratori? Sono circa 650».
Thomsen Transporte: «Il parco mezzi
comprende 160 veicoli e 200 semirimorchi, e i dipendenti sono 230».
Stadtwerke Ulm: «Abbiamo 120 autobus
di due clienti, e altri 48 mezzi di proprietà. Nel solo settore dei veicoli lavorano 39
persone, messe a disposizione da Rieger
+ Ludwig, per coprire l’intera assistenza
pneumatici. Nel complesso contiamo su
oltre mille collaboratori; di questi, circa la
metà addetti al settore trasporti».
Come si è evoluto il vostro business
nel corso del tempo?
Autobus Oberbayern: «Nel migliore dei
modi: soprattutto dal 2009 il lavoro è
molto aumentato».
Thomsen Transporte: «In Europa orientale, a causa del basso livello dei salari, il
mercato è diventato più difficile. In compenso in Europa occidentale lavoriamo
bene, perchè siamo considerati affidabili e puntuali. Gli sviluppi futuri? Difficile
prevederlo. Una cosa è certa però: non
acquisteremo a breve nuovi veicoli».
Stadtwerke Ulm: «Il business è rimasto
abbastanza invariato negli ultimi anni.
Nei trasporti pubblici il lavoro dipende da
appalti, che vengono concessi in genere
ogni 5-8 anni. Questo permette all’azienda di fare piani a lungo termine. Certo, anche per noi i costi aumentano, e diventa
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„
THOMSEN TRANSPORTE
Amburgo
„
STADTWERKE ULM
Ulm
Fondata da Jens Thomsen oltre 40
anni fa, l’azienda è attiva soprattutto nel
settore del trasporto alimenti freschi
e dei trasporti speciali (dagli articoli di
elettronica ai medicinali). La sperimentazione è stata attuata su 3 veicoli, dotati di 20 sensori. La percorrenza totale
degli pneumatici con sistema TMS, tra
agosto 2012 e gennaio 2013, è stata di
circa 1 milione 410 mila km. A rispondere alle domande di Truck Magazine è
Heinz Schlömer, responsabile parco
mezzi (Fleet manager).
Attiva dal 1982, è un’impresa statale che
si occupa di trasporti pubblici locali, ma
anche di energia e telecomunicazioni.
Comprendendo i mezzi messi a disposizione da Rieger + Ludwig, la sperimentazione è stata attuata su 3 veicoli,
utilizzando 24 sensori. La percorrenza
totale degli pneumatici con sistema
TMS, tra agosto 2012 e gennaio 2013,
è stata di circa 1 milione 344.090 km.
A rispondere alle domande di Truck
Magazine è Thorsten Stumpf, capo
officina (Workshop manager).
necessario risparmiare sui materiali o sui
pneumatici. Il contributo dei consulenti
aziendali è spesso fondamentale: ci aiutano a stabilire quanto personale è necessario per un determinato veicolo con
un certo equipaggiamento. Poi bisogna
convincere i lavoratori ad accettare le soluzioni prospettate».
Avete dovuto ricorrere a “cambi di
rotta” o a strategie particolari per fare
fronte alla crisi degli ultimi anni?
Autobus Oberbayern: «In generale nella
zona di Monaco la crisi si è sentita poco.
Le fiere per cui lavoriamo continuano ad
avere una buona affluenza, e gli eventi
aziendali per cui ci occupiamo del servizio transfer registrano sempre il tutto
esaurito».
Thomsen Transporte: «Sì, ora operiamo
anche nel trasporto di componenti e disponiamo di un deposito intermedio ad
Amburgo».
Stadtwerke Ulm: «L’azienda non ha risentito direttamente della crisi, anzi: nel
trasporto pubblico si è addirittura registrato un aumento di lavoro. In particolare nel settore urbano ed extraurbano.
Il chilometraggio è aumentato del 5-10%
per veicolo, e abbiamo dovuto rafforzare
la nostra flotta. Gli autobus erano pieni
al punto da non riuscire a far salire tutti
i passeggeri, quindi nel giro di poco tempo abbiamo dovuto attrezzarci con altri
mezzi».
Autobus Oberbayern:
«Nella zona di Monaco
la crisi si è sentita poco,
e gli eventi per cui
provvediamo il servizio
transfer registrano
sempre il tutto esaurito»
Con quali Paesi lavorate? È cambiata
la mappa, o è sostanzialmente sempre la stessa?
Autobus Oberbayern: «Al di fuori della
Germania, la nostra attività è molto limitata. Operiamo principalmente in Alta
Baviera, dove ci occupiamo di transfer
e servizi navetta da/per fiere e aeroporti.
Poi offriamo anche qualche servizio di
trasporto sulla lunga distanza, come l’autolinea quotidiana per Praga».
Thomsen Transporte: «Lavoriamo soprattutto in Germania e, grazie ai collegamenti con Rostock e Travemünde da
Amburgo, anche nell’area scandinava.
Negli ultimi anni non ci sono stati particolari cambiamenti».
Stadtwerke Ulm: «La nostra attività si
concentra nel raggio di 50 chilometri».
Che percentuale occupa il vostro core
business rispetto ad altre eventuali
attività o diversificazioni?
Autobus Oberbayern: «I servizi di transfer rappresentano circa un terzo del nostro core business».
Thomsen Transporte: «In realtà il nostro
core business non è ben definibile».
Stadtwerke Ulm: «Il nostro core business, ovvero il trasporto pubblico, rappresenta oltre il 90% dell’attività. Poi siamo
operativi anche in altri settori (cioè l’energia e le telecomunicazioni). Ci occupiamo della manutenzione di circa 350
fra vetture proprie e autocarri. Per 120
autobus, la nostra azienda dispone di un
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Il magazine dei professionisti del trasporto
ciclo completo che comprende lavaggio,
rifornimento, pulizia e preparazione dei
veicoli secondo le esigenze dei clienti».
Thomsen Transporte „
H
einz Schlömer,
Heinz
responsabile parco
mezzi del gruppo
con sede ad Amburgo.
Quali sono, secondo voi, i vostri plus
e le vostre armi strategiche nei confronti della concorrenza?
Autobus Oberbayern: «Flessibilità e soddisfazione dei desideri dei clienti: questi
sono i nostri vantaggi sulla concorrenza.
Alcuni ci richiedono di utilizzare soltanto
pneumatici Pirelli, e noi li accontentiamo.
Altri desiderano uno specifico branding
sull’autobus: e anche in questo caso facciamo il possibile».
Thomsen Transporte: «Il nostro punto di
forza sta nel fatto che il nuovo parco mezzi
è composto per il 98% da camion frigoriferi, in grado di trasportare qualsiasi cosa. E
questo ci consente un’elevata flessibilità».
Thomsen Transporte:
«Gli pneumatici Pirelli?
Ottimi per il rapporto
prezzo/prestazioni»
Stadtwerke Ulm: «Il nostro vantaggio
sulla concorrenza? È un bagaglio di conoscenze specifiche sugli autobus, che
pochi possono vantare. La sede dell’azienda poi è molto centrale: e in questo
modo i mezzi raggiungono velocemente
i luoghi di destinazione. Tanto per fare un
esempio, una delle fermate più richieste è
la stazione centrale di Ulm, a un passo da
noi. Altre società impiegano non meno
di 10-15 minuti per raggiungerla, e questo vuol dire che devono sostenere costi
maggiori. La flessibilità è un altro dei nostri punti di forza».
Parliamo di servizi al cliente: quali
sono i vostri “pezzi forti”?
Autobus Oberbayern: «Affidabilità,
un’offerta molto diversificata e puntualità. Non succede mai che un cliente arrivi
in ritardo all’aeroporto. Anche perchè siamo ben rappresentati in tutta la regione:
in caso di guasto, possiamo inviare un autobus sostitutivo in pochissimo tempo.
Grazie poi alla vasta tipologia di mezzi e
servizi, siamo in grado di lavorare per settori molto vari».
Stadtwerke Ulm: «Il motto del gruppo è:
“il cliente è il nostro re”. Cerchiamo perciò
di soddisfare ogni sua esigenza. Due anni fa, per esempio, abbiamo avviato una
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collaborazione con Rieger+Ludwig (R+L),
una società con 25 filiali in Germania, che
vende pneumatici, si occupa del monitoraggio dei veicoli e ne garantisce il perfetto stato in ogni periodo dell’anno. Questo è per noi un punto di forza, perché
con R+L abbiamo stipulato un contratto
di flotta: e diversamente da quanto fa la
concorrenza, non acquistiamo le coperture da più produttori, cambiando in continuazione».
coperture Pirelli apprezziamo soprattutto il rapporto costi/prestazioni, tanto che
rappresentano l’80% degli pneumatici
che acquistiamo».
Stadtwerke Ulm: «Usiamo Pirelli dal
2007/2008. All’epoca avevamo testato
per nove mesi gli pneumatici di tutti i produttori su un chilometraggio di 40.00050.000 km. E alla fine avevamo scelto
proprio la casa italiana per la convenienza offerta. Una scelta immutata da allora».
Da quanto tempo utilizzate pneumatici Pirelli? Che cosa vi ha portato a
questa scelta?
Autobus Oberbayern: «Utilizziamo gli
pneumatici Pirelli da ormai cinquant’anni. Nelle gare d’appalto del settore trasporti di linea, è il nostro primo fornitore. In passato abbiamo anche provato a
montare le coperture di un concorrente
e ad effettuare un test comparativo. Il risultato? Il prodotto della concorrenza si è
rivelato pessimo, mentre le gomme Pirelli
hanno funzionato a meraviglia».
Thomsen Transporte: «Già in passato
avevamo utilizzato molto i pneumatici
Pirelli. E da circa tre anni abbiamo ripreso a montarli regolarmente, con risultati
molto soddisfacenti. Per la nostra azienda è importante far quadrare i conti. Delle
Come avete reagito quando vi è stato
proposto di testare il sistema CyberTM
Fleet? Avete avuto delle resistenze o
avete accettato senza riserve?
Autobus Oberbayern: «Siamo sempre
aperti ai nuovi prodotti e li sperimentiamo volentieri. La prospettiva di poter
disporre di informazioni supplementari sulla pressione e la temperatura degli
pneumatici ci ha convinto subito».
Thomsen Transporte: «Il sistema TMS
per il monitoraggio della pressione degli
pneumatici ci ha interessato subito. Siamo sempre stati aperti alle novità, e non
abbiamo avuto esitazioni ad avviare la
sperimentazione».
Stadtwerke Ulm: «È veramente geniale
questa soluzione, che permette di verificare in qualsiasi momento dove si trova
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No. 14 FEBBRAIO 2013
un veicolo e, nello stesso tempo, di conoscere la pressione degli pneumatici.
Non abbiamo avuto alcuna incertezza
quando ci hanno proposto la sperimentazione. Anzi, abbiamo accettato con entusiasmo».
Come sono stati organizzati i test? Su
tutto il parco mezzi o solo su alcuni?
Autobus Oberbayern: «Abbiamo provato i sensori sui mezzi che coprono la linea
verso l’aeroporto: sia perché è quella col
maggior chilometraggio, sia perché ci interessava testare il consumo di pneumatici su questa tratta».
Thomsen Transporte: «Il personale Pirelli è molto qualificato. Il sistema TMS è
stato installato su tre autocarri. Su uno di
questi, che opera in Svezia, si è verificato
Stadtwerke Ulm:
«Cerchiamo
di soddisfare tutte
le esigenze del cliente»
Stadtwerke Ulm „
Thorsten Stumpf,
capo officina
della società di Ulm
specializzata
in trasporti locali.
in realtà qualche problema e adesso sarà
necessario sostituire il sensore. Ma sugli
altri due mezzi funziona tutto perfettamente».
Stadtwerke Ulm: «Come prima esperienza, abbiamo deciso di testare il sistema su un solo veicolo, che è stato subito
dotato di sensore e utilizzato regolarmente. Lo abbiamo fatto circolare per lo più
nell’area intorno alla sede, e così abbiamo potuto verificare il corretto funzionamento del sistema TMS».
Quanto tempo è durata la sperimentazione del nuovo sistema?
Autobus Oberbayern: «La fase di test è
iniziata nel luglio del 2012. In questo momento, avendo lasciato le gomme estive
per quelle invernali, i nostri veicoli non
hanno pneumatici con sensori installati. Ma la prima fase del test è stata molto
positiva».
Thomsen Transporte: «Sul primo autocarro il sistema TMS è stato installato nel
giugno del 2012, e sugli altri due veicoli
nell’ottobre dello stesso anno».
Stadtwerke Ulm: «Per noi la fase di test è
iniziata nel luglio del 2012».
Quali cambiamenti si sono registrati
usando CyberTM Fleet, sia in termini
economici che in termini di gestione
della flotta?
Autobus Oberbayern: «Al momento
non disponiamo ancora di dati precisi al
riguardo».
Thomsen Transporte: «I vantaggi riguardano soprattutto il controllo dei semirimorchi».
Stadtwerke Ulm: «Dal momento che il
veicolo dotato di sensore si spostava sempre all’interno dell’area cittadina, vicino a
noi, questo ci ha dato la possibilità – nel
momento in cui si è verificato un danno
allo pneumatico – di andare a controllare sul posto che cosa era successo: per
esempio se nel punto indicato si trovavano chiodi o cocci di vetro, o se erano
in corso lavori che potevano danneggiare le fiancate dei mezzi. Il risultato: quasi
nessun guasto strutturale, e in un caso
la perdita di pressione era stata causata
dalla penetrazione di un chiodo in uno
pneumatico».
Siete soddisfatti del rapporto costi/
benefici?
Autobus Oberbayern: «Nel trasporto di
lunga distanza i vantaggi sono molto evidenti».
Thomsen Transporte: «Non abbiamo
fatto ancora calcoli ben precisi, per cui è
difficile rispondere a questa domanda. Sicuramente i benefici ci sono (meno danni, maggiore chilometraggio), e se alla fine
questi risulteranno superiori ai costi, sarà
un investimento redditizio».
Stadtwerke Ulm: «Sull’aspetto economico non abbiamo ancora le idee del tutto
chiare. Stiamo facendo i nostri calcoli. Il
montaggio sicuramente non è dispendioso. L’unico problema è che, in caso
di sostituzione di uno pneumatico, non
sempre la posizione dell’asse rimane la
stessa».
CyberTM Fleet per sempre?
Thomsen Transporte: «Decisamente sì,
l’esperienza con CyberTM Fleet è stata positiva. A questo punto sarebbe interessante andare oltre: e poter integrare il TMS
con gli altri sistemi di gestione flotte della
nostra azienda».
Stadtwerke Ulm: «Tenere sotto controllo la pressione degli pneumatici di
120 veicoli rappresenta un dispendio di
tempo enorme, per cui la prospettiva di
utilizzare CyberTM Fleet è molto allettante, considerati tutti i vantaggi offerti dal
TMS».
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The magazine for the transport professionals
La revista de los profesionales del transporte
10
Il magazine dei professionisti del trasporto
CYBERTM FLEET
Istruzioni per l’uso
Rendere “intelligenti” i propri pneumatici è un’operazione semplice, che si può
effettuare in poche mosse e richiede circa 3 minuti. Ecco come montare il sensore
che rileva in tempo reale pressione e temperatura delle gomme
U
n piccolo gioiello di tecnologia, che richiede solo pochi minuti per essere montato: fissare il sensore alle
coperture è davvero un’operazione che non presenta alcuna difficoltà. E questo vantaggio rende il sistema CyberTM Fleet ancora più prezioso.
Prima di iniziare, è necessario sistemare lo pneumatico su un piano di lavoro,
posizionandolo in modo da facilitare
10-11 T14_CF Installa P.indd 10
l’accesso al suo interno. Anche il kit di
installazione TMS dev’essere a portata
di mano. Lungo la circonferenza della
gomma va scelta una zona interna
di circa 6x6 centimetri (su cui poi si
farà aderire il sensore), facendo attenzione che non presenti sormonti
della tela o discontinuità.
Una volta che tutto è pronto, si indossano i guanti e si procede come illustrato dalle immagini.
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APRIL
APRIL
AUGUST
DEZEMBER
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AUGUST
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DICIEMBRE
11
No. 14 FEBBRAIO 2013
Così si fissa il TMS all’interno della copertura
1
Spruzzare uno spray pre-sgrassante Tip-top Liquid
Buffer sulla zona di pneumatico prescelta, e pulirla
accuratamente.
3
Utilizzando il prodotto di fissaggio in dotazione
con il kit, depositare da 20 a 22 gocce di colla sulla
superficie di adesione del supporto in gomma del TMS
(attenzione a non esagerare con le quantità!).
Poi stendere velocemente e in maniera uniforme la colla
sulla parte inferiore.
2
Con un raschietto, rimuovere lo strato superficiale
della zona trattata, poi asciugare e asportare
accuratamente tutti i residui. Se necessario, ripetere
l’operazione una seconda volta.
4
Incollare il TMS sulla zona dello pneumatico
precedentemente trattata, posizionandolo con
il corretto orientamento. Sui supporti di plastica per il
fissaggio sono riportate le frecce, che devono essere
disposte in direzione longitudinale (vale a dire lungo la
circonferenza di rotolamento della copertura).
MINUTI
5
Per garantire un fissaggio ottimale, tenere il TMS
bloccato per circa 30 secondi, facendo attenzione
che non si sposti dalla zona di incollaggio. Poi bisogna
appoggiarvi sopra l’apposito peso, e lasciarlo in posizione
per circa 2 minuti.
10-11 T14_CF Installa P.indd 11
6
Trascorsi i 2 minuti, rimuovere il peso e – senza
utilizzare strumenti taglienti – togliere i supporti di
fissaggio in plastica dal TMS. Prima di montare lo pneumatico
sul cerchio, verificare che il sensore aderisca perfettamente
all’inner line. Una volta montate le gomme, si consiglia di
attendere almeno 10 minuti prima di avviare il veicolo.
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Il magazine dei professionisti del trasporto
„Staff
Questa la “squadra”
Pirelli specializzata
nella progettazione
e nello sviluppo
dei battistrada.
Da sinistra:
Riccardo Pirovano,
Fabio Montanaro,
Alessandro Castellini,
Tommaso Pizzorno.
VISTI DA VICINO
Il bello dei battistrada
Il disegno di ogni pneumatico è frutto di un lungo lavoro di ricerca e sperimentazione.
Che tiene conto della funzionalità, ma anche dell’estetica. I più complicati? I modelli Winter.
Ecco chi sono e come lavorano i progettisti Pirelli specializzati in questo settore
di Ettore Pettinaroli
F
arlo strano non si può, e in
ogni caso sarebbe meglio evitare. Però, oltre che performante e in linea con le normative, si può farlo bello. Di
più. Uno pneumatico Truck può essere attraente, accattivante, perfino seducente. Sono le leggi del mercato a richiederlo, sono i tecnology-design Alessandro Castellini, Riccardo Pirovano e
Tommaso Pizzorno, coordinati da Fabio Montanaro (responsabile Presviluppo e Ricerche R&D Truck), a regalare
appeal alle coperture.
«In realtà ci occupiamo a 360 gradi di
tutte le fasi del progetto, dall’ideazione
alla messa in produzione, abbiamo la
capacità di sviluppare un nuovo prodot-
12-13 T14_Battistrada p .indd 12
to dalla A alla Zeta», precisa Montanaro.
Che aggiunge: «Il nostro è un prodotto
per professionisti, e la funzionalità viene
largamente prima di ogni altra cosa. È altrettanto vero, però, che un battistrada
brutto a vedersi non esce mai dai nostri
uffici. Tra tutti i disegni che garantiscono
efficienza, scegliamo il più bello. E, in ogni
caso, il più giusto per colpire il cliente di ogni singolo settore di utilizzo».
Il look dunque, conta. Bisogna rinnovarlo ogni volta. In primo luogo perché
altrimenti lo pneumatico sembra vecchio e non trasmette al possibile utilizzatore la sensazione di adeguatezza e
aggiornamento tecnologico. Poi perchè
siamo italiani: «Il gusto per l’estetica è
dentro di noi», confermano i progettisti.
«È naturale pensare che un prodotto debba piacere anche alla vista. Per questo i
nostri battistrada sono unici e facilmente
distinguibili».
Il disegno è la sintesi tra le necessità
tecniche e la creatività dei singoli progettisti. «Quindi ci confrontiamo, salviamo e portiamo avanti poco più del 10%
di quanto ideato in prima battuta, spesso accostando elementi presi dai singoli
schizzi originari», raccontano.
Il progetto considerato valido viene
tracciato con il laser su una copertura
liscia dipinta di bianco. Quindi con una
sgorbia elettrica si procede all’intaglio. È
una fase delicata, che richiede grande
esperienza e manualità. «Per le coperture Truck è anche piuttosto faticosa - spie-
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ƒTecnica
Una volta che un
progetto è considerato
valido, il disegno viene
tracciato con il laser
su una copertura liscia
dipinta di bianco. Quindi
con una sgorbia elettrica
si procede all’intaglio.
ga Montanaro -. Il tecnico che effettua la
sgorbiatura opera come un tatuatore, deve dare l’esatta forma a ogni segno tracciato sulla copertura bianca, la perfetta
profondità a ogni singolo incavo. È un lavoro lungo, occorre in media un giorno e
mezzo, ma il risultato è una gomma molto vicina a quella che entrerà in produzione». Con questa prima copertura si
effettuano i test, che riguardano in particolare la rumorosità. E finalmente, una
volta limati i difetti eventualmente riscontrati, si passa alla definizione dello
stampo per poi passare in produzione.
Non tutti gli pneumatici, naturalmente,
effettuano lo stesso numero di test.
Tra i più complicati, e quindi modifica-
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DICIEMBRE
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ti dopo i test rispetto al disegno originario, ci sono i modelli Winter. «Perché le
prestazioni su neve sono molto difficili da
qualificare al computer», spiegano i progettisti.
«In particolare nelle ultime serie abbiamo
aumentato gli incavi e soprattutto inserito un buon numero di lamelle, che prima
non utilizzavamo, allo scopo di intrappolare la neve e garantire una maggior trattività. Il gran numero di elementi di queste coperture ci consente di giocare maggiormente con il disegno, ma dobbiamo
anche tener presente che a causa del clima i test possono essere effettuati per un
periodo limitato», racconta Alessandro
Castellini, che si è occupato principalmente di questo segmento.
La trattività richiede un gran numero
di elementi, ed è quindi amica della
fantasia. Ma bisogna stare attenti a
non esagerare.
Ogni taglio è, infatti, allo stesso tempo un’opportunità di miglioramento della performance o un possibile
punto di debolezza. Per raggiungere
una lamellatura equilibrata, occorrono know-how ed esperienza. Requisiti che certo non mancano ad un
team, capace di adeguarsi alle esigenze di ogni veicolo o utilizzo.
«Per le coperture della serie G, utilizzate prevalentemente in cantiere e per trasporti pesanti di sabbia e ghiaia, è impor-
AGOSTO
«È importante che lo
pneumatico, con la sua
tassellatura, sia in grado
di trasmettere una
sensazione di potenza»
tante che lo pneumatico trasmetta la
sensazione di potenza, mostri la sua capacità di “artigliare” il terreno anche con
una tassellatura dal piglio aggressivo»,
spiega a sua volta Tommaso Pizzorno.
«Il disegno del segmento H privilegia per
esempio la Rolling Resistance e recepisce
la richiesta del mercato in tema di risparmio energetico», spiega ancora Castellini. «Abbiamo quindi pensato a disegni di
nuova generazione, limitando i tasselli e
insistendo invece sulle lamelle. Ne è scaturito un battistrada che comunica pienezza e scorrevolezza, ovvero ciò che serve per ridurre il consumo di carburante».
La Rolling Resistance è al centro
dell’attenzione anche nel segmento
Trailer. «Per il nuovo ST:01 abbiamo
adottato incavi longitudinali rettilinei,
più adatti a favorire la scorrevolezza
- dice Riccardo Pirovano -. Proprio
grazie al battistrada è migliorato sensibilmente tutto lo pneumatico, permettendo la realizzazione del primo
pneumatico truck in doppia classe
A (sia Rolling che Frenata bagnato),
mantendo inalterate le performance di durata. Il nuovo prodotto è stato
quindi battezzato “Energy Neverending”. Come al solito abbiamo pensato anche all’estetica, inserendo sottili
lamelle oblique, che non interferiscono sulla funzionalità ma che migliorano
ulteriormente l’appeal».
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Protagonisti „Un momento della presentazione.
Da sinistra a destra: Jean Alesi, il nuovo brand
ambassador Pirelli; Marco Tronchetti Provera,
Presidente e Ceo di Pirelli; Paul Hembery,
Direttore Motorsport Vettura; Giorgio Barbier,
Direttore Motorsport Moto.
MOTORSPORT
Un 2013 a tutto gas
Più di 250 campionati organizzati in oltre 40 Paesi e “firmati” Pirelli. Sono circa 720.000
le gomme auto e moto che verranno fornite alle scuderie delle più prestigiose case. Il programma
della stagione è stato presentato alla fine di gennaio nella storica sede milanese della Bicocca
di Simona Gelpi
A
lla fine di gennaio, Pirelli ha ufficialmente acceso i motori della stagione
sportiva 2013 presentando una serie di strategie
e di programmi destinati a lasciare il
segno. Teatro della presentazione dei
campionati vettura e moto “calzati” Pirelli, l’headquarter del gruppo, nella storica sede milanese della Bicocca.
Per l’occasione sono state aperte alla
stampa internazionale le porte dei laboratori di ricerca e sviluppo, nei quali
vengono progettate e studiate le mescole dell’intera gamma sportiva P ZeroTM, CinturatoTM, ScorpionTM e DiabloTM,
e dello stabilimento pilota del Next Mirs,
l’impianto per la produzione robotizzata degli pneumatici più avanzato al
mondo.
Tra le novità, una gamma pneumatici
completamente rinnovata per la Formula UnoTM: le gomme P ZeroTM da asciutto e le CinturatoTM da bagnato pre-
14-15 T14_MotorSport P.indd 14
sentano nuove costruzioni e mescole
più morbide. L’obiettivo è aumentare il
degrado termico e assicurare almeno
due soste a Gran Premio, accrescendo
così le opportunità di sorpasso e di conseguenza lo spettacolo delle gare. La P
Zero Hard, in particolare, quest’anno oltre ad avere un working range più elevato, cambia colore e sarà contraddistinta
da una banda arancione sul fianco.
L’impegno in Superbike, giunto al decimo anno consecutivo, rappresenta
Velocità Le gomme da asciutto diventano più prestazionali: fino a 0,5 secondi sul giro.
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Vetrina ‚
In questa foto e
nell’immagine in
basso, l’allestimento
all’interno della
sede del gruppo,
nel quartiere Bicocca
di Milano.
Superbike „Per
questa categoria,
solo nello scorso
anno Pirelli ha
sviluppato e portato
in pista 26 soluzioni.
la più lunga monofornitura negli sport
motoristici.
Solo lo scorso anno, sono state ben 26
le soluzioni sviluppate e portate in pista
da Pirelli. La novità principale per questo settore è il passaggio dal 16,5 al 17
pollici, con effetti sulle prestazioni complessive delle motociclette.
I nuovi pneumatici sono stati provati per la prima volta dai piloti nel corso
dei test che si sono tenuti lo scorso luglio sul circuito spagnolo di Motorland
Aragòn.
Ma Pirelli non è solo Formula UnoTM e
Superbike, anche se questi sono gli am-
biti più “mediatici” in cui il gruppo interviene nel settore sportivo. Nella stagione 2013, la casa milanese sarà sui campi
di gara di tutto il mondo nelle categorie
più diverse, sia su pista sia fuori strada.
Complessivamente i campionati (oltre
F1 e SBK) sono 250 in diverse decine di
specialità che richiedono la progettazione e la produzione di oltre 200 tipologie di gomme ogni anno. Pirelli fornirà
in tutto 720.000 coperture per impieghi
sportivi nel corso del 2013, confermandosi così il produttore di pneumatici
più impegnato in assoluto nelle competizioni, sia mondiali sia nazionali.
La nuova gamma per
TM
la Formula Uno assicurerà
almeno due soste a Gran Premio
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TENDENZE
Tutti a cena dentro il camion
Si chiama “Food Truck”, e negli Stati Uniti è la moda del momento in fatto di ristorazione.
Piccoli locali gourmet, con sedie e tavolini, allestiti all’interno dei mezzi pesanti. Cambiano
location ogni sera, e il calendario degli spostamenti viene aggiornato sui social media
di Paola Pignatelli
A
ccomodarsi a tavola all’interno di un camion e farsi
servire specialità preparate da uno chef? Non è
fantascienza. Negli Stati
Uniti (ma da poco anche in Inghilterra
e in Asia) sta diventando un vero e proprio trend. Per aggirare i vincoli burocratici, ridurre i costi e seguire (letteralmente) i clienti, molti ristoratori si sono
dedicati al “Food Truck”.
All’inizio un ripiego, dettato soprattutto
da questioni economiche: in America
avviare un’attività di ristorazione – tra affitto, dipendenti, ecc. - costa almeno 850
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mila dollari. Se si sceglie la versione “da
strada” non se ne spendono più di 200
mila (la metà se il mezzo è usato). Ma in
poco tempo il fenomeno è dilagato.
Uno dei pionieri del genere è Hugh
Schick, che dopo essersi diplomato all’Istituto di Culinaria d’America ha lavorato in molti locali raffinati. Scegliendo poi
di “scendere in strada” con il primo bus
restaurant di San Francisco: Le Truc, aperto con il socio Blake Tally.
Un’idea talmente azzeccata, che adesso l’inarrestabile Hugh Schick ha aperto anche una birreria mobile: Brewtruc.
Dove serve “bionde” prodotte artigianal-
mente all’interno di un vecchio scuolabus riconvertito in pub.
«Lo abbiamo sistemato in modo da privilegiare il comfort e la possibilità di
interazione tra gli avventori, a scapito della capienza – ha raccontato -. E
poi abbiamo dovuto alleggerirlo molto, in modo da poter posizionare all’interno i refrigeratori e i contenitori da
cui viene spillata la birra». Volete saperne di più? Curiosate sulla sua pagina Facebook: www.facebook.com/
pages/-brewtruc-/168967499833423.
Sempre a San Francisco, Jon Darsky
con il suo Del Popolo serve pizze na-
Brewtruck „ testo
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ƒ Mondo App
Qui a sinistra, una
serie di App per
iPhone o iPad
legate al mondo
del FoodTruck.
‚ Per tutti i gusti
A destra, un camion
trasformato in
maiale a Seattle.
Sotto: il containerpizzeria Del Popolo;
un hamburger del
parigino Le Camion
Qui Fume; il sito
dell’associazione
Food Truck di New
York. Nella pagina
a sinistra,
alcune immagini
di Brewtruc.
poletane “veraci” che vengono preparate all’interno di un grande container
attrezzato con forno a legna e montato
sopra un camion.
Sul sito (www.delpopolosf.com) vengono riportate le location in base al calendario. Darsky in realtà non ama essere
definito un pizzaiolo (anche perchè ha
in tasca una laurea in legge a Brooklyn),
ma si considera piuttosto un artista. Le
sue Margherite si sono conquistate recensioni sui principali quotidiani americani. «Trovo la mia realizzazione totale
nel preparare un piatto come questo, seguendo ogni singola fase – dice -. E creando alla fine un prodotto che posso offrire
con orgoglio alle persone».
A New York lo storico ristorante The
Tavern on the Green, in Central Park,
strangolato dalla recessione ha dovuto
chiudere i battenti. E in quello che era
Dimenticate i panini
con la porchetta: qui si
servono piatti raffinati
e specialità etniche
critici gastronomici boriosi: ma il passaparola sui social network. E il fenomeno
sta acquistando una tale portata, che
c’è persino un’applicazione per iPhone (FoodTrucker) che segnala grazie a
Twitter dove stanno stazionando i bus
restaurant preferiti.
Sono stati anche pubblicati diversi libri
sull’argomento. La “bibbia” del genere è
senza dubbio Food Trucks. Dispatches
and recipes from the best kitchens
on wheels, scritto da Heater Shouse.
L’autrice ha attraversato l’America “coast to coast”, selezionando i migliori camion ristorante. Ne ha segnalati un centinaio, in 20 città diverse, raccontando
storie e aneddoti, con tante fotografie e
ricette dei piatti. E facendo alla fine un
ritratto culturale oltre che gastronomico degli States.
E negli altri Paesi? In Asia il Food Truck
è piuttosto diffuso. Sulle strade di Parigi
circola Le camion qui fume (www.lecamionquifume.com), che tutte le settimane via Twitter dà appuntamento
ai suoi follower in vari punti della città.
Serve hamburger raffinatissimi, preparati con ingredienti di prima scelta, oltre
ad alcuni semplici piatti.
Ma nel resto d’Europa la tendenza non
ha ancora preso piede. In Inghilterra ci
sono parecchi truck riconvertiti in dispensatori di delizie, su cui però non ci
si può accomodare a tavola. Per esempio Kolkata (www.streetfoodkolkata.
com), specializzato in piatti indiani, e
Banh-Mi (www.banhmi11.com), che serve pietanze vietnamite.
il suo famoso giardino si sono sistemati oggi diversi camioncini di street food,
sempre affollatissimi. Non a caso: il menù che viene proposto è semplice, ma
sempre di ottima qualità. Dimenticate
i classici panini con la porchetta che si
acquistano nei furgoni lungo le strade.
Qui si mangiano (se pure serviti su piatti di plastica) zuppe calde, piatti etnici,
hamburger gourmand... Il tutto preparato al momento.
A decretare il successo di questo o di
quel camion non sono guide stellate o
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BENESSERE
Buon viaggio!
Dalla postura alla regolazione dello schienale; dal posizionamento della cintura agli esercizi
da compiere durante le soste. Per guidare in sicurezza, non basta rispettare il Codice
della strada: anche l’ergonomia ha la sua importanza. Ecco alcune semplici regole da seguire
di Alessandro Barbieri
C
he differenza c’è tra un pilota di Formula Uno e il
conducente di un mezzo
pesante, magari un autoarticolato di diverse tonnellate? Facendo le debite proporzioni,
davvero poca. Abilità, concentrazione,
responsabilità, forma fisica, prontezza
di riflessi... sono tutti elementi che i due
professionisti devono avere in comune.
Ma l’attività di chi trascorre molte ore al
volante di un camion non si esaurisce
con il semplice guidare. L’autista non solo deve dimostrarsi un abile pilota, ma
deve essere anche in grado di compiere manovre di carico e scarico, e possedere le competenze necessarie per la
risoluzione di problemi tecnici. Inoltre
nel suo caso il rischio di incidenti – sempre presente – ha conseguenze spesso
disastrose non solo per chi è al volante:
ma anche per gli altri utenti della strada. Ecco perchè è importante, a bordo
di un camion, avere un occhio di riguardo per la sicurezza preventiva. Ovvero
per tutto l’insieme degli elementi che,
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migliorando l’attività del conducente,
riducono le situazioni di pericolo. E in
quest’ottica, l’ergonomia gioca un ruolo
fondamentale.
«Abitualmente si distingue la sicurezza
di un veicolo in attiva (quella che in una
situazione di pericolo aumenta la possibilità di evitare un incidente) e passiva
(quella che interviene quando l’incidente
è ormai avvenuto, limitando i danni agli
occupanti)», spiega Fabrizio Cerreti,
responsabile degli istruttori del Centro
Guida Sicura Aci-Sara di Vallelunga,
nei pressi di Roma, e per oltre vent’anni autotrasportatore di professione.
«Raramente si considera però la sicurezza preventiva, ovvero l’insieme
degli elementi che, migliorando l’attività del conducente, riducono il rischio
di trovarsi in situazioni di pericolo».
La guida in sicurezza inizia dall’impostazione dell’abitacolo, che deve essere accogliente e consentire una postura corretta e confortevole, tale da non
affaticare inutilmente articolazioni e
muscolatura, permettendo nello stes-
Sedile „
Nei lunghi viaggi,
lo schienale
dev’essere posizionato
leggermente indietro.
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so tempo una buona visibilità verso l’esterno e il pratico utilizzo dei comandi.
«In effetti – continua Cerreti - negli ultimi
anni si è assistito ad un’evoluzione costante del posto guida nei grandi veicoli:
sono stati perfezionati la climatizzazione
e l’insonorizzazione, si è migliorato l’isolamento dalle vibrazioni, nonché la disposizione dei comandi e la forma dei sedili,
che è diventata decisamente più ergonomica». E questo è un bene.
Al di là di ciò che è stabilito per legge
circa i tempi di guida e di riposo, fondamentali per non affaticare il conducente, esiste poi un codice non scritto,
una sorta di decalogo del buon senso
che secondo Fabrizio Cerreti andrebbe sempre rispettato. A cominciare dal
modo in cui salire e scendere dalla cabina di guida. «L’altezza a cui è posizionata
rende l’operazione - per quanto comune
– potenzialmente dannosa se eseguita
senza la dovuta attenzione. Non a caso
le statistiche in nostro possesso confermano che questa è una delle situazioni in
cui più facilmente avvengono infortuni».
Nei grandi veicoli, la posizione di guida
è più “seduta” e il volante più orizzontale
ed ampio rispetto alle automobili. Una
volta entrati nella cabina di guida, è bene assicurarsi di essere seduti il più possibile indietro, finché il fondoschiena e
il dorso si appoggiano completamente
allo schienale. Il bordo del sedile, poi,
non deve premere contro l’incavo del
ginocchio e contro la gamba. Nei viaggi
lunghi, la seduta deve essere posizionata in modo da restare leggermente inclinata all’indietro. L’angolo ottimale tra le
cosce e il tronco è di 100 gradi all’incirca.
Su molti sedili è possibile effettuare anche la regolazione lombare: un toccasana per le lunghe trasferte. Anche l’altezza è di estrema importanza: quando si è
seduti, i calcagni devono appoggiare sul
pavimento e le cosce sul sedile. Deve
essere inoltre garantita una visuale libera verso l’esterno, così come la possibilità di premere il pedale del freno a fondo
senza bisogno di distendere la gamba.
Una volta sistemato lo schienale, occorre impostare la distanza del busto
dal volante. Quella ideale si ha quando
- impugnando le razze e mantenendo
le spalle ben poggiate al sedile - i gomiti
restano leggermente piegati. «Il volante
è lo strumento che per primo ci permette
di governare il nostro veicolo, e per questo deve essere usato con perizia e precisione – continua Cerreti -. Un errore
purtroppo molto comune, anche in con-
AGOSTO
Progressi costanti
Negli ultimi anni
il comfort del posto
di guida all’interno
dei grandi veicoli è stato
via via migliorato..
«Quando si spegne
il motore, è importante
camminare
e dedicare qualche
minuto a rilassare
gli arti e i muscoli»
ducenti esperti, è quello di manovrarlo
con una sola mano. In queste condizioni è difficile reagire adeguatamente a un
un qualsiasi imprevisto. Molto meglio è
impugnarlo saldamente con le due mani, perché solo in questo modo si dispone della forza, della sensibilità e dell’equilibrio per effettuare i movimenti dovuti».
Altrettanto importante è la cintura: sui
mezzi pesanti, sui quali mancano ampie zone deformabili, diventa il principale dispositivo di sicurezza passiva.
Preziosa non solo negli urti frontali, ma
anche in caso di ribaltamento, uscita di
strada, urto laterale. «Il mio consiglio – dice Fabrizio Cerreti - è di posizionarla in
modo che attraversi la spalla, passando
fra il collo e il braccio. Una volta allacciata,
occorre verificare che la fascia trasversale
passi sopra il bacino e non sull’addome».
Al di là delle fermate più lunghe, come
quelle previste per la notte, è utile ricordare che anche durante le soste brevi si
possono attenuare gli effetti della stanchezza e della tensione, rimettendosi
in forma in pochi minuti. Come? Con
le cosiddette “pause dinamiche”, ovvero momenti durante i quali compiere
semplici esercizi per la distensione del
corpo. Il consiglio di Cerreti? «Iniziare
con la più naturale di tutte le attività: camminare. Poi si possono eseguire alcuni esercizi per rilassare gli arti e i muscoli del
tronco: dalla rotazione delle spalle a quella del busto, dal piegamento del collo alla
distensione delle gambe». Bastano pochi
minuti, per riacquistare vigore e “sentirsi come nuovi”.
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N LOS LECTORES
20
APRIL
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…
CURIOSITÀ DAL MONDO TRUCK
AT E C
„ “HOW AM I DRIVING?”
AUTISTA SOTTO CONTROLLO
Sulle strade d’Europa non se ne vedono
Ma negli Stati Uniti è facile scorgere, sul
retro dei camion, una targa gialla con la
scritta in nero “How Am I Driving?” (come sto guidando?). Una domanda che
naturalmente non viene posta dall’autista per avere conferma della propria
perizia, ma dalla società per cui questo
lavora. Lo scopo è verificare il rispetto
delle regole da parte dei propri dipendenti. Chiunque rilevi eventuali scorrettezze (superamento dei limiti di velocità, sorpassi azzardati, precedenze
mancate...) può segnalare la cosa a un
numero verde. Tutte le proteste vengono raccolte da un call center, e poi inoltrate alle compagnie di trasporti a cui i
camion appartengono.
„ UNA FIAT PANDA
“MOSTRUOSA”
Non la vedremo circolare per le strade, però esiste davvero: una versione
della Fiat Panda 4x4 trasformata in
camion e battezzata Monster Truck.
Un’operazione pubblicitaria di grande
Mean Green
Il camion più veloce
del mondo nell’hangar
dell’aeroporto
di Wendower.
impatto, che ha per protagonista proprio la vettura Fiat. Il “mostro” è stato
creato mettendo insieme la carrozzeria dell’auto, il pianale di una Jeep CJ7
4200, e le ruote di un trattore stradale. E
ha fatto la sua comparsa ufficiale all’inizio di quest’anno in tv, in uno spot della
casa di Torino.
Già lo scorso dicembre era stata avvistata sulle strade innevate della Val d’Aosta
durante le prove tecniche (e qualcuno
aveva pensato addirittura di avere le
allucinazioni). Del resto Monster Truck
non poteva passare inosservata: è alta
quasi 4 metri, lunga poco meno, e larga 2 metri e mezzo. L’idea di dare vita
a questo veicolo è stata dell’agenzia
pubblicitaria Leo Burnett, che ha coniato il claim “Nuova Panda, esageratamente Panda”. Il filmato racconta la
storia di quattro amici che partono per
un weekend in montagna, e riescono
a raggiungere un rifugio proprio grazie
alla trasformazione dell’auto in Monster
Truck. Il prototipo – destinato a diventare una star del piccolo schermo - è stato realizzato in collaborazione con la
Mercurio Cinematografica e lo scenografo Andrea Faini.
„ NON CHIAMATELI BISONTI
Enormi e lenti. Così vengono considerati i camion. Tanto da essersi guadagnati appunto il soprannome di “bisonti”.
Eppure il pilota svedese Boije Ovebrink,
a bordo del suo Volvo ibrido “Mean
Green”, ha dimostrato che non sempre
è così. Nell’agosto del 2011 ha addirittura
sfidato una Ferrari durante il Trucking
Festival di Mantorp, in Svezia (il video
è disponibile su Youtube all’indirizzo
www.youtube.com/watch?v=1cVtzt_
bbhM). Più recentemente, sulle piste
dell’aeroporto di Wendover, nello Utah,
Ovebrink ha stabilito un nuovo record
di velocità sia per quanto riguarda il
chilometro lanciato che con partenza
da fermo: rispettivamente 236 km/h e
153 km/h.
Scrivi anche tu
a Pirelli Truck!
Q
uesta rivista può crescere
meglio grazie alla
partecipazione dei lettori.
Conosci qualche notizia curiosa
relativa al mondo Truck?
Hai partecipato a un evento
particolare? Vuoi raccontare che
cosa succede negli altri Paesi?
…………………………………………………………………
Dimensioni La Panda Monster Truck è alta quasi 4 metri, lunga poco meno, e larga 2 metri e mezzo.
20 T14_LoSaiChe P.indd 20
Scrivi a:
[email protected]
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MÄRZ
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JULI
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Partner tecnico „
Pirelli ha gommato
le Honda CRF 450
Rally dei tre
piloti del HRC Team.
BREVI
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Pirelli
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e
2013: CON LA DAKAR
COMINCIA L’AVVENTURA!
La stagione delle gare per Pirelli inizia con il rally più estremo, da affrontare al
fianco di HRC Team.
Dopo aver rischiato di perdersi nel deserto durante la Abidjan-Nizza, nel 1979,
Thierry Sabine decise di creare un rally che percorresse la direzione inversa
del percorso. A partire da quell’anno, la Dakar ha toccato praticamente tutti i Paesi dell’Africa nord-occidentale e parecchi Paesi dell’Africa centrale e meridionale, arrivando fino a Città del Capo, in Sudafrica, per poi spostarsi nel 2009 in
Sudamerica, tra Argentina e Cile, con partenza da Buenos Aires.
Per l’edizione 2013, Pirelli ha deciso di affrontare la sfida come partner tecnico
del Team HRC, gommando con pneumatici Scorpion Rally le Honda CRF450
Rally dei tre piloti Helder Rodrigues, Javier Pizzolito e Johnny Campbell.
Il leggendario raid quest’anno ha preso il via il 5 gennaio da Lima, in Perù, per
terminare il 20 gennaio a Santiago del Cile dopo un percorso suddiviso in 14
tappe che hanno attraversato - oltre a Cile e Perù - anche l’Argentina.
Per la Dakar, Pirelli ha messo a disposizione del Team HRC due versioni anteriori e posteriori dei pneumatici Scorpion Rally nelle misure posteriore 140/80-18
(che Honda ha individuato essere il migliore pneumatico posteriore da rally) e
anteriore 90/90-21 (quest’ultima assolutamente senza rivali in termini di prestazione sui terreni duri). Il Team HRC e i suoi piloti hanno potuto dunque scegliere, con l’aiuto dei tecnici Pirelli presenti sul posto, la migliore soluzione a seconda della tipologia di tappa che i piloti si sono trovati ad affrontare.
Nel corso dei test effettuati in Marocco e in California nello scorso autunno, gli
ingegneri Pirelli sono intervenuti in particolare sul disegno battistrada modificando dove necessario il layout dei tasselli, per potere garantire maggiore direzionabilità e galleggiamento sulla sabbia.
RISO E PNEUMATICI
Attività tecnologicamente avanzate ed ecocompatibili per Pirelli in Brasile. Dove, nello stabilimento di Meleiro, città nota per la coltivazione del riso che si trova nel sud del Paese, l’azienda sta sviluppando e utilizzando un processo per
estrarre la silice, indispensabile per la produzione degli pneumatici, dalla pula di riso. La scoperta viene riportata da uno dei settimanali più prestigiosi al
mondo: l’Economist, che in un articolo dedicato a Pirelli ricorda anche i benefici ambientali derivanti dall’utilizzo di una sostanza naturale come la pula di riso. Anzichè destinarla ai rifiuti, la silice viene utilizzata per ridurre la resistenza
al rotolamento degli pneumatici aumentando l’efficienza del veicolo; inoltre le
bucce di riso sono a loro volta utilizzate per fornire l’energia necessaria per il
processo di estrazione.
Il sud del Brasile offre le caratteristiche ambientali ideali per la coltivazione del
riso, ma non è escluso che si possa esportare anche in altri Paesi del mondo
questo modello virtuoso di collaborazione con le comunità locali, che ha permesso a Pirelli di crescere in Brasile anche sotto il profilo della ricerca.
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PZERO REINTERPRETA
IL GUARDAROBA MASCHILE
NE
Una reinterpretazione dei capi classici del guardaroba maschile è la caratteristica più evidente
della collezione autunno/inverno 2013/2014 che
Pirelli PZero ha presentato alla 83a edizione del
Pitti Moda Uomo di Firenze. Materiali performanti, tessuti laminati e dettagli in lycra che si mixano
sapientemente con la lana e la flanella, e contraddistinguono la linea urban, quella del tempo libero, o dell’abbigliamento biker. Giubbini reversibili,
piumini termonastrati ripiegabili in una tasca interna, e camicie in micro ripstop imbottite e trapuntate. E ancora, giacche di pelle che prendono
ispirazione dal mondo delle moto, ma anche capi
sartoriali – come i trench, i peacoat e i parka – rivisitati con l’aggiunta di materiali tecnici: micro reps
e flanella laminata con dettagli in reflex e soluzioni originali come i gilet staccabili. Sono questi i capi più rappresentativi della nuova collezione. Capace, ancora una volta, di interpretare perfettamente i valori del marchio Pirelli PZero.
Come sempre lo stand, realizzato nella Fortezza
da Basso, ha riflesso il mondo Pirelli, con rimandi
all’auto e al motorsport e con un tocco “industriale”. All’interno, infatti, erano collocati tavoli da lavoro dove sono stati esposti i materiali di produzione delle suole Pirelli.
P
K
Da capo a piedi „
Abbigliamento, ma anche
calzature per Pirelli PZero.
18/02/13 17:22
22
Il magazine dei professionisti del trasporto
LA CITTÀ DEL TRASPORTO / MONACO DI BAVIERA
Il cuore caldo
della Germania
È la più meridionale delle metropoli tedesche, e non solo in senso geografico.
Qui anche il turista di passaggio si sente subito a casa. Tra antiche chiese
e moderni musei, leggende popolari e birrerie dove si condividono il tavole e le risate,
è un connubio di pragmaticità teutonica e spirito mediterraneo
di Ettore Pettinaroli
I
l carillon suona tre volte. Alle 11, alle 12 e (da marzo a ottobre) alle 17.
Lo fa da oltre 100 anni, ma ci sono
tantissimi abitanti di Monaco che
si recano ancora nella Marienplatz
per ascoltarlo, come se fosse una novità.
Volgono il naso all’insù verso la sporgenza della Torre del neogotico Neues
Rathaus e ne ascoltano la rassicurante
melodia, osservando per l’ennesima volta i movimenti delle statuette che ricordano il ballo messo in scena dai mercanti
di cavalli per scongiurare la peste. Certo,
a volte devono sgomitare con tutti quei
fastidiosi turisti, rumorosi e invadenti,
che non vogliono perdersi lo spettacolo.
Ma che importa, in fondo? Il carillon parla al cuore dei bavaresi, mentre per tutti
gli altri è solo un’attrazione. Come tante.
Già, a Monaco le cose da vedere sono
moltissime, ben più di quanto si immagina il viaggiatore che del capoluogo della
Baviera si è fatto un’idea superficiale. Se
il tempo è limitato, occorre compiere
A sinistra,
le cupole della
Frauenkirche
e la colonna
di Maria.
A destra, un
momento della
Wiesn-Einzug,
la sfilata della
Oktoberfest.
delle scelte. Visto che il carillon-sirena
ci ha portati in Marienplatz, la visita può
iniziare dalla vicinissima Frauenkirche
(Frauenplatz 1), la Cattedrale di Nostra
Signora, con le sue famose torri a cipolla.
È il simbolo della città, e quando fu costruita, nel XV secolo, poteva contenere
tutti gli abitanti di Monaco (che al tempo
erano solo 13 mila). All’ingresso si osserva “l’impronta del diavolo”, ricordo della
sfida temeraria – per fortuna vinta - lanciata dai costruttori dell’edificio a Satana.
Un’altra leggenda riguarda il vicino complesso del Residenz. Il fastoso Palazzo
Il Maximilianeum, costruito nella seconda metà dell’800 e sede del Parlamento bavarese.
A destra, il “beergarten” di Augustiner Bräu, la più antica birreria della città.
23
No.
No.14
13 FEBBRAIO
NOVEMBRE
2013
2012
Reale merita una visita quanto meno
per ammirare la Camera del Tesoro, con i
suoi meravigliosi oggetti d’arte orafa che
vanno dal Medioevo al XIX secolo. Date
un’occhiata rispettosa ai quattro leoni in
bronzo posti a guardia dell’ingresso del
Residenz. Si dice che venissero accarezzati dai soldati in partenza per qualche
guerra come gesto scaramantico.
Ci si reca con devozione, come in un
edificio sacro, alla Hofbräuhaus (Am
Platzl 9). È molto di più della solita birreria. Inaugurata nel 1589 è gestita, proprio come un monumento, dalla Regione
Baviera. La birra è naturalmente eccellente, e si sorseggia in grande sale in stile
neo-rinascimentale dove trovano posto
Qui sopra,
il “beergarten”
della birreria
Hofbräuhaus.
A destra,
il museo Bmw.
fino a 5 mila avventori. Ma non pensate
di venire qui per far tardi: si chiude alle
23.30.
Di tutt’altro genere, ma assolutamente imperdibile, è la visita al Museo
della Scienza e della Tecnologia
(Museumsinsel 1; www.deutsches-museum.de), autentico tempio del sapere
esteso su una superficie di oltre 50 mila
mq. È il più grande del mondo tra quelli
dedicati a queste tematiche, ed è allo stesso tempo interessante e coinvolgente grazie alle installazioni interattive. Difficile
elencare i temi, non manca niente tra
barche a vela, modelli d’atomo, mulini a
vento, sonde spaziali, locomotive diesel,
robot industriali, organi a canne.
È invece tutto dedicato ai motori il modernissimo Bmw Museum (Petuelring
130; www.bmw-welt.com) che presenta
le vetture e le motociclette più significative della storica casa automobilistica fondata proprio a Monaco nel 1915.
Monaco
di Baviera
Si trova vicino all’Olympiapark (www.
olympiapark.de), realizzato in occasione
delle Olimpiadi del 1972 e via via arricchito con impianti sportivi, spazi per il
divertimento e per il relax. Obbligatoria,
qui, la salita sulla OlympiaTurm: la torre
alta 290 metri, divenuta il simbolo della
Monaco moderna.
Qui sopra, una bancarella che vende biscotti
di panpepato. A destra, l’Olympic Stadium. Sotto, si
fa surf tra le onde artificiali create sul fiume Isar.
Truck KEY
No. 14 FEBBRAIO 2013
GERMANIA > MONACO DI BAVIERA
UFFICIO DEL TURISMO
Ente del Turismo di Monaco
(Tourismusamt München)
Sendlinger Strasse 1
Tel. 0049.89.23396500
www.muenchen.de
[email protected]
rari: da lunedì a giovedì, dalle 9.00 alle
ore 17.00; venerdì dalle ore 9.00 alle ore
15.00. Ci sono anche due uffici informazioni
in Marienplatz (nel Municipio Nuovo), aperto
anche il sabato fino alle 17.00, e alla Stazione
centrale, operativo tutti i giorni fino alle
20.30 (domenica e festivi fino alle 18).
O
ALLIANZ ARENA
PARCO IN CITTÀ
Allianz Arena München Stadion, Werner Heisenberg Allee 25,
www.allianz-arena.de
on solo per appassionati di football. Il nuovo stadio dove gioca il
Bayern Monaco è un gioiello tecnologico rivestito da una copertura
composta da 2.874 camere d’aria che cambia colore a seconda delle
squadre in campo. Si può visitare tutti i giorni (tranne durante le partite).
N
L
’Englischer Garten di Monaco
- il Giardino Inglese - è il
polmone verde della città.
Si estende dal centro fino alla
periferia su una superficie di
quasi 4 kmq, che ne fa uno
dei parchi cittadini più grandi
del mondo. Si va in bici, si fa
jogging, e si può persino nuotare e
cimentarsi con il surf lungo i ruscelli che
lo attraversano. Ospita anche edifici insospettati
a queste latitudini, come la Chinesischer Turm
(torre cinese), al cui interno si trova una grande
birreria-ristorante, e la piccola Japanische
Teehaus (casa del tè giapponese), donata alla
città dal governo di Tokyo.
DA NON PERDERE
CASTELLO di NYMPHENBURG
Schloss Nymphenburg, Eingang 19
tel. 0049.89.89179080
www.schloss-nymphenburg.de
ggi il complesso barocco di Nymphenburg, alla periferia occidentale di Monaco, è un insieme di palazzi
imponenti e padiglioni sparsi in un parco di cui si fa fatica a scorgere i confini. Il suo nome, però, racconta una
storia più intima. Qui infatti sorgeva nel XVII secolo una
piccola villa estiva fatta costruire da Adelaide von Savoyen che aveva ricevuto in regalo il terreno dal marito, il
principe elettore bavarese Ferdinand Maria dopo la nascita del tanto atteso erede al trono. Adelaide volle un luogo raccolto e magico, che chiamò appunto il Borgo delle Ninfe.
Cento anni dopo l’edificio originario fu ampliato, vennero aggiunti padiglioni collegati per mezzo di gallerie, e il tutto si
trasformò nell’imponente residenza estiva di corte che si ammira oggi. Tra i luoghi che rendono speciale la visita, il più
curioso è il Badenburg, considerato la prima piscina riscaldata dell’era moderna. Divertente, e perfino un po’ “gossippara”,
è la Galleria delle Bellezze, con i ritratti delle donne amate dal Re Luigi I. Evidentemente il sovrano non temeva pettegolezzi. Affascina anche il Marstallmuseum, con la ricca collezione di carrozze usate dalla famiglia reale (straordinarie quelle
appartenute a Ludwig II) e l’affettuosa raccolta di 25 dipinti raffiguranti i cavalli più amati da Re Ludwig. Uno di questi era
così bene ammaestrato, che pare mangiasse servito a tavola come una persona.
O
GERMANIA > MONACO DI BAVIERA
Dormire
Il magazine dei professionisti del trasporto
A tavola
• Gästehaus Englischer Garten
Un albergo ricavato all’interno di un
vecchio mulino ricoperto di edera.
La terrazza si affaccia sul Giardino
Inglese. L’unico problema è che –
avendo l’edificio circa 200 anni – solo 6
delle 12 camere sono dotate di bagno.
Liebergesellstr. 8
tel. 0049.89.3839410
www.hotelenglischergarten.de
Prezzo: doppia da 100 €
con prima colazione
• Hotel am Viktualienmarkt
Un piccolo e raffinato hotel a gestione
familiare, a due passi dalle principali
attrazioni cittadine. Dispone di 26
camere arredate in modo sobrio
(quasi zen), con pavimenti in parquet
e stampe artistiche alle pareti. Due
donne al comando: Elke e sua figlia
Stephanie.
Utzschneiderstr. 14
tel. 0049.89.231109
www.hotel-am-viktualienmarkt.de
Prezzo: doppia da 95 €
• Cortiina Hotel
Un boutique hotel in posizione
centralissima, tanta gente che prende
l’aperitivo nella sala al piano terra,
camere tranquille e minimaliste
arredate con pezzi unici. Molto
sostanziosa la prima
colazione, che nella bella
stagione può essere
gustata nel piccolo
giardino.
Ledererstr. 8
tel. 0049.89.2422490
www.cortiina.com
Prezzo: doppia da 160 €
• Bergwolf
Considerato un’istituzione in città, è
uno dei ritrovi preferiti dei nottambuli
e propone un’irresistibile varietà di
Currywurst: würstel speziati e piccanti
che vengono serviti affettati, con
ketchup e una montagna di patatine.
Fraunhoferstr. 17
tel. 0049.89.23259858
Menù: circa 15 €
• Conviva
Cibo gustoso nel
ristorante di un
teatro? Lo staff
del Conviva vi
dimostrerà che è
possibile. Piatti come
zuppa di carote al lime
e zenzero, flan al formaggio di capra
o coniglio con porcini sono preparati
quotidianamente dal personale, che
conta anche dipendenti con lievi
disabilità nell’apprendimento.
Hildegardstr. 1
tel. 0049.089.23336977
www.conviva-muenchen.de
Menù: circa 15 € a pranzo e 30 a cena
• Weisses Braühaus
Un pub bavarese di quelli genuini,
in cui è gioco forza ordinare almeno
un piatto di stinco di maiale.
Qui il cibo light non è di casa: si
mangiano testina, maialino da
latte e mammelle al forno. Il tutto
annaffiato da ottima birra. Gestione
eco-compatibile, premiata addirittura
dall’amministrazione cittadina.
Tal 7 - tel. 0049.89.299875
www.weisses-brauhaus.de
Prezzo medio: 20 €
Shopping
• Viktualienmarkt
Per fare scorta di prelibatezze bavaresi
- tra cui qualche decina di tipi di
würstel – si va al Viktualienmarkt,
il mercato all’aperto di 22 mila mq
che si svolge quotidianamente dal
1807. D’estate si può bere una birra
nel Biergarten che si trova ai piedi del
famoso albero della cuccagna dagli
inconfondibili colori bavaresi.
Am Viktualienmarkt 6
• Holareidulijö
Il nome sembra uno scioglilingua
ostrogoto. In realtà è la trascrizione
fonetica di uno jodel: il gorgheggiante
canto tipico delle montagne tirolesi.
Scelta appropriata, per un negozio che
vende costumi tipici usati. Tra questi
i Lederhosen (calzoncini in pelle) e i
Trachten (i bellissimi abiti tradizionali
da donna). Oltre a cappelli, scarpe,
cinture e oggetti curiosi di ogni genere.
Schellingstrasse 81
www.holareidulijoe.com
• Sebastian Wesely
Va bene, è un po’ kitch. Ma così
particolare, che lo ha recensito persino
il New York Times.
Questo negozietto
di souvenir, che ha
aperto i battenti
nel XVI secolo,
continua da allora a
proporre oggetti di arredo (soprattutto
in metallo e peltro), angeli intagliati,
croci, boccali da birra, statuine,
candele realizzate a mano... due piani
e oltre 5.000 articoli.
Rindermarkt 1
www.wesely.de
La ricetta | Stinco di maiale al forno
Ingredienti per 4 persone
• 4 stinchi di maiale con la cotenna
• 4 cucchiai di olio
• pepe nero in grani
• 2 porri
• 2 carote
• 2 gambi di sedano
• 2 cipolle medie
• birra
Esecuzione
• Lavate le verdure e tagliatele a dadini.
Mettete gli stinchi dentro una pentola con
le verdure, un po’ di sale e il pepe. Coprite a
filo di acqua e lasciate cuocere almeno 2 ore
(facendo attenzione che la carne non diventi
troppo molle).
• Preriscaldate il forno a 200 gradi. Scolate
gli stinchi e tenete da parte le verdure.
• Versate l’olio in una teglia, ponetevi gli
stinchi e la verdura oltre a una piccola parte
del brodo di cottura, e cuocete in forno per
mezz’ora innaffiando di tanto in tanto con il
brodo avanzato.
• Verso la fine, spruzzate sopra gli stinchi
una modica quantità di birra dopo avervi
sciolto dentro un po’ di sale. Filtrate il sugo
di cottura, e usatelo per inumidire la carne al
momento di servire in tavola.
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