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spazio: da grani cometa indizi su vita e sistema solare/ansa

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spazio: da grani cometa indizi su vita e sistema solare/ansa
SPAZIO: DA GRANI COMETA INDIZI SU VITA E SISTEMA
SOLARE/ANSA
(ANSA) - NAPOLI, 23 mar - Indizi e informazioni per saperne di piu' sull'origine della vita
sulla Terra e sulla formazione del Sistema Solare, avvenuta 4,5 miliardi di anni fa: e'
quanto ci aspetta dall'analisi della polvere della cometa Wild-2, secondo oggetto
proveniente dallo spazio portato sulla Terra da una missione spaziale, e l'Italia e' gia' in
prima fila nel cercare queste risposte.
E' un vero e proprio puzzle da ricostruire, quello che attende i ricercatori nei laboratori
dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) - osservatorio di Capodimonte, dove lunedi'
sono arrivati due dei grani raccolti dalla sonda americana Stardust. Altri sei grani
arriveranno nell'osservatorio di Napoli in aprile e poi ne arriveranno altri ancora, una
ventina complessivamente, hanno detto oggi in una conferenza stampa organizzata
dall'osservatorio i ricercatori, che hanno gia' cominciato a raccogliere i primi dati sulla
cometa.
Presenti all'incontro i direttori degli osservatori INAF di Capodimonte, Luigi Colangeli, e
di Catania, Giovanni Strazzulla, e il direttore del dipartimento di Scienze applicate
dell'universita' Parthenope di Napoli, Giulio Giunta. Del gruppo di ricerca, coordinato da
Alessandra Rotundi, dell'universita' Parthenope, fanno parte lo stesso Colangeli, John
Robert Brucato e Vito Mennella per l'osservatorio di Capodimonte, Giuseppe Antonio
Baratta e Maria Elisabetta Palumbo per l'osservatorio di Catania, e Gianluca Ferrini per la
Novaetech, la societa' che ha progetttato e realizzato i contenitori nei quali sono custodite
le polveri.
- IL PROGETTO: si chiama LANDS ( Laboratory ANalyses of Dust from Space) e ha lo scopo
di analizzare la struttura interna ed esterna dei grani della cometa e la loro composizione
mineralogica e chimica, alla ricerca di molecole organiche indispensabili alla formazione di
organismi viventi. I ricercatori italiani fanno parte di un gruppo piu' esteso insieme a
colleghi francesi e britannici, e tutti insieme costituiscono uno dei quattro grandi gruppi
coordinati dallo Johnson Space Center della NASA per studiare la polvere della Wild-2. Una
prima serie di risultati e' attesa il 15 luglio e in settembre i dati raccolti da tutti i gruppi
saranno pubblicati su una rivista scientifica internazionale.
- INDIZI SULL'ORIGINE DELLA VITA: e' uno dei risultati piu' attesi dallo studio delle
comete. Quello che i ricercatori cercano nei grani della cometa non sono certamente
batteri o altre forme viventi, ma i materiali carbonacei indispensabili alla vita. ''Dall'analisi
dei grani potremo avere risposte sulla presenza di molecole organiche complesse, ossia di
forme pre-biotiche'', ha detto Alessandra Rotundi. Al momento l'ipotesi piu' accreditata, ha
detto Strazzulla, e' quella secondo cui le comete avrebbero portato sulla terra acqua e
carbonati, ossia i due ingredienti indispensabili alla formazione di organismi viventi.
- LA FORMAZIONE DEL SISTEMA SOLARE: le comete sono veri e propri fossili del Sistema
Solare. Sono infatti i resti del materiale dal quale piu' di 4,5 miliardi di anni fa si sono
formati il Sole e i pianeti. Percio' studiare i grani strappati alla cometa Wild significa
osservare da vicino almeno uno di questi fossili e conoscere direttamente almeno alcuni
dei materiali che hanno dato origine al Sistema Solare. I piccolissimi grani della cometa
(quelli sui cui si sta gia' lavorando misurano 10 e 15 millesimi di millimetro e sono tra i
pochi lasciati intatti), uno diverso dall'altro, saranno le tessere di un colossale puzzle e
tutti insieme diventeranno un catalogo unico per conoscere i materiali che componevano il
Sistema Solare nell'epoca in cui si e' formato e per ricostruire se e come sono cambiati.
- IN ITALIA COMPETENZE UNICHE: tanti laboratori al mondo sono in grado di studiare le
caratteristiche dei grani, ma solo in Italia si sanno produrre i ''sosia'' di materiali stellari. E'
infatti unico al mondo lo strumento che si trova nell'osservatorio di Capodimonte, nel
laboratorio appena ristrutturato dove saranno compiute la maggior parte delle osservazioni
sulla polvere di cometa. E' un dispositivo, ha detto Colangeli, che permette di bombardare
con atomi e radiazioni ultraviolette campioni di carbonio e silicio ottenuti
in laboratorio, in modo da modificarne le proprieta'. In altre parole, ''come un cronometro
che va avanti e indietro nel tempo permette di simulare che cosa accade nel processo di
formazione della polvere stellare e lungo il cammino che questa ha compiuto attraverso la
formazione del Sistema Solare''. Gli effetti prodotti in questo sui materiali possono quindi
essere confrontati con le caratteristiche che osservate sui materiali che sono stati esposti a
situazioni analoghe nello spazio.
(ANSA).
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