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BIZZARIE ISTERICHE Nel breve intervento, di oggi, mi propongo di

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BIZZARIE ISTERICHE Nel breve intervento, di oggi, mi propongo di
BIZZARIE ISTERICHE
Nel breve intervento, di oggi, mi propongo di approfondire alcune
questioni: mi chiedo infatti se esiste un collegamento tra le
disfunzioni della tiroide e i sintomi isterici, ovvero se la nevrosi
isterica è in grado di influenzare la tiroide, e se sì, come può incidere
sul suo funzionamento.
Nelle Opere, Freud cita, purtroppo, una volta soltanto la tiroide, e
precisamente nella traduzione delle Lezioni del Martedì della
Salpetrière di Charcot. (1892-94), dove viene esposto un caso di
morbo di Basedow che è una forma di ipertiroidismo.
Freud, in quell'occasione, fa una serie di considerazioni e scrive:
"Molti lettori probabilmente si schiereranno con me contro la teoria
etiologica di Charcot, che non distingue la disposizione alle nevrosi
da quella delle malattie nervose organiche, non tiene presente la
parte tutt'altro che trascurabile delle malattie nervose acquisite, e fa
dell'artritismo
dei
congiunti
una
disposizione
nevropatica
ereditaria. La sopravvalutazione del fattore ereditario potrebbe
anche spiegare il fatto che Charcot, a proposito del morbo di
Basedow, non menziona quell'organo nella cui alterazione siamo
spinti da indizi importanti a cercare la vera causa dell'affezione. Mi
riferisco naturalmente alla tiroide, riguardo al fatto controverso che
la disposizione ereditaria e i traumi psichici abbiano una grande
parte nello sviluppo di questa malattia."[I, 157]
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Freud definisce qui la tiroide nella sua condizione alterata, come
causa di una malattia che potrebbe essere dovuta anche a cause
psichiche. Dice chiaramente che il problema sta nel fatto che non si
sa come la causa psichica possa influenzare la stabilità della tiroide,
ciò che è certo è che non la esclude.
Che cos'è e che funzione ha la tiroide?
La tiroide è una ghiandola endocrina la cui funzione principale è
quella di produrre, sotto stimolo dell'ipofisi, ormoni contenenti
iodio, indispensabili per il normale funzionamento dell’organismo,
che sono: la tiroxina o T4, e la triiodotironina o T3. Il mantenimento
di un’adeguata quantità di ormoni tiroidei nel sangue dipende sia da
un corretto apporto di iodio, sia dal buon funzionamento del sistema
di controllo rappresentato dall’ipofisi che produce TSH, l’ormone
stimolante della tiroide, e l’ipotalamo che produce il TRH che
secerne la tireotropina. L’alterazione di questo equilibrio porta a
due opposte patologie: ipertiroidismo o ipotiroidismo.
Quando la tiroide “lavora troppo”, cioè aumenta l’azione degli
ormoni tiroidei su cellule e organi bersaglio, o recettori, si ha un
ipertiroidismo. I sintomi più frequenti sono: dimagrimento,
accelerazione del ritmo cardiaco, nervosismo, tremore alle mani,
ansia, insonnia. Di solito il paziente presenta bulbi oculari sporgenti
(esoftalmo) e ingrossamento della ghiandola (gozzo). La causa più
frequente è il morbo di Basedow che insorge soprattutto in giovani
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donne. La malattia genera anticorpi che stimolano la tiroide a
produrre un’eccessiva quantità di ormoni. Per contro, quando la
tiroide “lavora poco” ossia produce una quantità insufficiente di
ormoni si ha un ipotiroidismo. L'ipotiroidismo si manifesta con
rallentamento del metabolismo, affaticamento, articolazione lenta
della parola, apatia, sonnolenza, stati di depressione, disturbi
cardiaci e bradicardia. La causa più frequente di ipotiroidismo è la
tiroidite di Hashimoto, in cui anticorpi prodotti dal nostro organismo
distruggono le cellule tiroidee, riducendo così la funzionalità della
ghiandola. Si tratta di una malattia che colpisce in prevalenza le
donne sia in età fertile che in menopausa. L’incidenza della malattia
su femmine e maschi è nella proporzione di 20 a 1.
Tra le cause delle malattie della tiroide troviamo:
fattori ereditari; fattori congeniti: in cui è presente fin dalla nascita
una ridotta massa del tessuto tiroideo, che è comunque in grado di
produrre una certa quantità di ormoni. Per questo motivo i sintomi
non si manifestano subito, ma solo nell'adolescenza o in età adulta;
fattori ambientali: la malattia è riscontrabile, in aree geografiche
dove la carenza di iodio è maggiore come ad esempio nelle zone
vulcaniche; altre cause possono essere la menopausa e la menopausa
precoce.
Ma quale può essere la causa della malattia quando non dipende da
fattori genetici o ambientali e si manifesta in età adulta?
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La medicina definisce la disfunzione tiroidea una malattia
autoimmune. Se il sistema immunitario non è in grado di
discriminare tra sostanze estranee pericolose e sostanze innocue, e
produrre in questo caso una risposta immunitaria solo quando sia
necessaria, il rischio è quello di mettere in azione anticorpi che
vanno a distruggere l'organismo stesso. Nel caso della tiroide
l’anomalia consiste nel fatto che i linfociti producono anticorpi
contro i recettori del TSH, con la conseguenza che il sistema
immunitario si attiverà contro una struttura che in realtà è normale,
producendo dei danni.
La medicina psicosomatica sostiene che le situazioni di stress
emotivo dovuto alla perdita di una persona cara, a un divorzio, alla
perdita di qualcosa a cui si tiene molto, causerebbero una riduzione
significativa della risposta dell’ormone ipofisario tiroideo (TSH) e
dato il rapporto stretto tra sistema endocrino e sistema immunitario,
le difese anticorpali o la reattività cellulare potrebbero ridursi
producendo così la malattia.
Ma perché il sistema immunitario smette di funzionare? Qual è la
causa della disinformazione tra sistema endocrino e sistema
immunitario? E perché verrebbe investito l'ormone ipofisario
tiroideo?
Non necessariamente la riduzione dell'attività di un ormone causa
una malattia autoimmune. Anche la menopausa, allora, dovrebbe
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rientrare nelle malattie autoimmuni dal momento che gli estrogeni e
il progesterone si riducono fino a cessare la loro produttività.
Perciò la tiroide che relazione ha con l'autoimmunità?
La caratteristica dell’isteria di conversione è che la rappresentazione
destinata alla rimozione si separa dall’affetto a cui era legata,
l’affetto prende la via del corpo e si converte in sintomo isterico. La
pulsione si soddisfa, così, su quella parte del corpo che mantiene
comunque un legame con la rappresentazione rimossa.
Questo processo si ripresenta ogni qualvolta i pensieri inconsci
lottano per esprimersi e l'organo viene ad assume un senso per lo
psichico.
Se ritorno al problema iniziale intorno a cui mi sono posta la
domanda, ossia: se c'è una relazione tra isteria e tiroide, come posso
arrivare a dire che le malattie tiroidee riguardano la conversione
somatica di un conflitto psichico, se non sembra esserci nessun
collegamento?
Noi sappiamo, dall'esperienza clinica di Freud, che la paralisi
isterica della mano o della gamba di una paziente si risolveva non
appena giungeva alla coscienza il ricordo sessuale rimosso, e questo
dimostrava esserci una relazione tra la parte del corpo interessata
dalla paralisi e il pensiero inconscio.
Dire, perciò, che la malattia della tiroide sia un sintomo isterico, non
è corretto, perché manca il legame con la rappresentazione
inconscia.
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Mi viene da pensare, invece, che la malattia possa essere la
conseguenza o una complicazione di un disturbo che ha un'origine
psichica. L'aiuto mi viene dato dal fatto che una delle cause di
tiroidite cronica può essere una menopausa precoce.
Vi esporrò il caso di una mia paziente isterica a cui era stata
diagnosticata una tiroidite cronica. I sintomi erano: stanchezza
fisica, aumento di peso, voce greve, leggero rigonfiamento del collo,
poca concentrazione e sbalzi di umore frequenti. Alcuni di questi
sintomi potrebbero essere tranquillamente scambiati per sintomi
isterici.
Alcuni anni prima la paziente aveva avuto una menopausa precoce;
per questo motivo le era stato consigliato dal medico di
intraprendere una terapia sostitutiva ormonale. Dopo un anno circa
era stata costretta a smettere la terapia sostitutiva che le aveva
procurato un'ipertensione arteriosa. Dopo qualche mese dalla
sospensione della terapia si manifestò la tiroidite. Mentre la terapia
sostitutiva aveva mantenuto la normale produzione di estrogeni, la
sua sospensione, viceversa, ne fece abbassare e fermare la
produzione.
Il calo di estrogeni influisce sull'equilibrio del sistema endocrino e in
modo particolare sul TSH, cioè sugli ormoni tiroidei, provocando un
cattivo assorbimento di iodio e di conseguenza impedendo il buon
funzionamento della tiroide.
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Fino a questo momento ci siamo riferiti al campo somatico e alle
conseguenze somatiche della malattia.
Ma non possiamo fermarci qui. E' necessario domandarci: “Che cosa
aveva causato la menopausa precoce?
Non c'era stata nessuna motivazione organica che avesse potuto
giustificare il fatto che la paziente, da un giorno all'altro, fosse
entrata in menopausa, se non un sintomo psichico.
Ho fatto l’ipotesi che ci sia un collegamento tra gli ormoni sessuali,
cioè tra la diminuzione di estrogeni, e il sintomo isterico.
L'amenorrea, per esempio, è un sintomo presente con molta
frequenza nell'isteria. Essa può avere un valore simbolico per
l'isterica, perché sostituisce l'idea, per esempio che le mestruazioni
siano qualcosa di sporco e così vengono rifiutate. E tutto ciò può
influire
sull'abbassamento
momentaneo
della
produzione
di
estrogeni.
C’è un aspetto importante di cui dobbiamo tenere conto, ossia il
fatto che i sintomi isterici, oggi, non si presentano più come ai tempi
di Freud, infatti allora c’era un collegamento diretto tra la
rappresentazione rimossa e il sintomo isterico, ad esempio le paralisi
isteriche. Oggi l’isteria si manifesta in forme più subdole e
complesse. E’ possibile che alcune isterie si appoggino a un sintomo
di nevrosi attuale.
Nel caso della mia paziente con molta probabilità era stato un
sintomo isterico a provocare la menopausa precoce.
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Il sintomo isterico sostituiva la fantasia che nessun uomo avrebbe
potuto essere quello giusto per avere un figlio, se non quello tanto
desiderato. Così ha fatto di tutto per rimuovere quell’idea.
Il rapporto con la sessualità femminile si è potuto concludere
ricorrendo all'alibi di un impedimento organico, sostenendo che:
“Ormai il suo corpo non serviva più a nulla, e tanto valeva non
pensarci più.”
Nell’isteria il sintomo è preso come simbolo, simbolo che si
appoggia sull’organo, che molto spesso è l’utero, e dal momento che
la principale questione per l’isterica è proprio quella sessuale:
l’utero deve escludere il bambino. La compiacenza somatica verte
sull’utero.
A questo punto formulo un'ipotesi:
Nell'isteria c'è un condizionamento psichico che va ad incidere a
livello somatico, cioè sul funzionamento degli ormoni sessuali. A
livello psichico il sintomo isterico ha innescato degli effetti a catena:
- il sintomo isterico è la menopausa precoce.
- la menopausa precoce ha portato a una diminuzione dell'attività
degli ormoni sessuali.
- In conseguenza di ciò è diminuita la produzione di ormoni tiroidei
che alla fine hanno portato alla manifestazione della tiroidite
cronica.
Allora è chiaro che non si può curare la tiroidite cronica come fosse
un sintomo isterico perché non c'è un rapporto diretto con le cause
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psichiche. Viceversa sono le cause psichiche che possono provocare
dei danni reali alla tiroide.
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