Quando la banda... tornò Cronaca di due mesi da incubo
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Quando la banda... tornò Cronaca di due mesi da incubo
0828.720114 - unicosettimanale.it - [email protected] € 1,00 Editore: Calore s.r.l. Sede Legale: Via S. Giovanni, 86 - Villa Littorio - Laurino (Sa); Sede Redazionale: Via della Repubblica, 177 - CapaccioPoste Italiane - Spedizione in a.p. - 45% - art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Dir. Com. Business Salerno - Abb. annuale 25,00€ PETINA IL PUNTO di Oreste Mottola BMTA, il bilancio 2011 LA DENUNCIA SUL CENTRO DI ACCOGLIENZA BOTTE A PAG. 11 La Borsa del Turismo Archeologico non serve a Paestum? «Nuove scoperte tante ma niente fondi . Così il sito di Paestum resta al palo». E’ il grido di dolore di Marina Cipriani, direttrice dell’area archeologica e del Museo Nazionale: «Snobbati nonostante la nostra efficienza», aggiunge la Cipriani. «A Paestum arrivano meno soldi rispetto a Pompei. Il perchè dovreste chiederlo ai politici. So solo che quando hanno investito sul nostro sito, CONTINUA A PAGINA GIUSEPPE LIUCCIO Anno XIII n°43 del 26 Novembre 2011 CAPACCIO CULTURA E CANDIDATI A SINDACO A CAPACCIO FALLISCE LA SFIDUCIA AL SINDACO MARINO ARTICOLO A PAG. 2 ARTICOLO A PAG. 5 Paestum. XIV edizione della BMTA C IRIELLI CONQUISTATO DALLA BORSA ARCHEOLOGICA 2 CHE VOLEVA ABOLIRE TRE ANNI FA CARICATURA DI PAOLA PAOLINO BATTIPAGLIA EBOLI di Ernesto Giacomino di Francesco Faenza Cronaca di due mesi da incubo Quando la banda... tornò Volentieri s’apprende, sbirciando sul blog del circolo IDV “Giancarlo Siani” di Battipaglia, che a breve il Centro Sociale cittadino ospiterà una sala prove comunale per i musicisti locali. Piace l’idea, piace che dei politici abbiano mantenuto fede a una precisa promessa elettorale (peraltro, rimarcando il loro impegno nell’iniziativa con l’organizzazione di una petizione popolare); piace, soprattutto, che la sala prove sarà CONTINUA A PAGINA 20 Se di notte sentite dei rumori in casa, state tranquilli, non sono i vicini insonni che litigano. Non vi muovete, fingete di dormire. Non provate a reagire. Non tentate azioni alla Rambo. Se di notte sentite dei rumori in casa, vi stanno derubando. Staranno aprendo i cassetti del vostro comodino. Si saranno appena presi il rolex in bella mostra, l’oro in cassaforte, i soldi nel portafoglio, le chiavi dell’auto (e anche l’auto, quando escono CONTINUA A PAGINA 18 2 N° 43 26 Novembre 2011 Capaccio. I candidati a sindaco e la promozione culturale Come interconnettere le tante “isole” pestane I dati statistici sono allarmanti. L’Italia occupa il penultimo posto fra una trentina di paesi industrializzati nella graduatoria dell’analfabetismo, di ritorno e non, con ben 39 milioni di unità. Se focalizzassimo l’analisi nel nostro Cilento i risultati sarebbero di sicuro più allarmanti. Lo dimostra, d’altronde, il numero limitato delle librerie. Un esempio fra tutti: in un territorio come quello di Capaccio Paestum, dove vivono oltre 20.000 abitanti,con scuole di ogni ordine e grado, accorsati studi professionali, numerosi sportelli bancari, ma dove non c’è neppure una libreria degna di questo nome. E’ alla malora la grande storia della Magna Grecia, il prestigio di Templi, Museo ed Area Achelologica e del riconoscimento Unesco che il mondo intero ci invidia! Qui, allora, urge UNA RIVOLUZIONE PROFONDA DELLE COSCIENZE NEL SEGNO DELLA CULTURA per debellare alle radici un analfabetismo di ritorno che investe tutta la vasta società civile, a cominciare dalla classe dirigente politica, che pure aspira ad amministrare un territorio dalle potenzialità enormi. Conosco tutti, o quasi, quelli che aspirano a candidarsi alla carica di sindaco, tanti, forse troppi. Mi piacerebbe se ne emergesse uno che si sia autonomamente sottoposto ad un corso di aggiornamento anche rapido per superare il gap dell’analfabetismo di ritorno e non e dimostri di avere conoscenza del territorio e conseguente relativa cultura di governo, esponendo NUNZIO DANIELE, UNO DEI CANDIDATI A SINDACO A CAPACCIO quattro o cinque punti che indichino la sua direzione di marcia e su quelli chiami a raccolta il maggior numero di persone e si confronti in pubbliche assemblee, perchè, mi piace ripeterlo ancora una volta e lo farò ancora fino alla noia nel corso dei prossimi mesi, qui prima si deve decidere per COSA VOTARE e poi PER CHI VOTARE. Prima il PROGRAMMA e poi gli UOMINI chiamati a realizzarlo, in virtù delle loro conclamate capacità! Ma questo metodo fa fatica ad affermarsi, anche perchè le domande a cui dare risposte convincenti sono tante. Provo a porne alcune: 1) Come raccordare lo svilluppo in una virtuosa e convincente rete unitaria la vasta pianura parcellizzata nelle numerose contrade, dando ad ognuna un ruolo di protagonismo in una progettualità d’insieme? 2) Come eliminare la separatezza tra il Comune capoluogo, contenitore e testimone,legittimamente,or goglioso, di un glorioso passato, e la piana priva, per obiettive cause storiche, di identità culturale nel meticciato, spesso raccogliticcio, che ne ha connotato lo sviluppo sociale ed economico? 3)Come recuperare, valorizzare ed esaltare l’unità della kora pestana nella ricca e varia articolazione dei paesi delle colline, che,nel corso dei secoli, dall’antichità magnogreca ai nostri giorni, hanno fatto riferimento a Capaccio e, soprattutto, alla sua ricca e vasta pianura, per uno sviluppo unitario condiviso del territorio? 4)Come interpretare e rappresentare una fetta consistente di territorio, dandogli voce e protagonismo,nell’ambito dell’attuale (ancora per poco) provincia e regione, ipotizzando anche un laboratorio per nuovi organismi amministrativi nella direzione dell’accorpamento, non più rinviabile, dei comuni anche per vincere la sfida del Federalismo che batte alle porte? 5)Come valorizzare ed esaltare a livello nazionale ed internazionale il ruolo di Paestum nella direzione della cultura, come storia e tradizione consiglia e consente,nella piena consapevolezza che è sì gloria nostra ma anche e soprattutto CITTA’/MONDO per il ruolo che ha recitato nel passato ed è destinato a recitare nel futuro? E potrei continuare, però mi fermo qui, sottolieando, in conclusione che questo territorio è parcellizzato e coriandorizzato al suo interno, scioccamente asserragliato nel suo municipalismo asfittico ed improduttivo, ana- cronisticamente incapace di aprirsi alla feconda sinergia con il territorio circostante, anchilosato e timoroso di recitare il ruolo di leader nella provincia e nella regione, sordo al richiamo che gli proviene dal mondo in virtù della sua grande storia: e annaspa, così, nel mare vasto delle sue possibilità di navigazione, bloccato come è tra le sue tante isole interne ed esterne che stentano a diventare arcipelago. Ecco. ISOLE o ARCIPELAGO? E’ questo l’interrogativo che dovremmo porci tutti. Io me lo pongo e , limitatamente alle mie capacità, mi sforzerò di dare una risposta in un mio prossimo intervento, nella speranza che spunti un candidato/sindaco esperto di navigazione politica e progettuale in grado, quindi, di far decollare Capaccio/Paestum dalla palude limacciosa che ancora lo appantana e di prendere il largo riammagliando la interconnessione virtuosa delle sue tante isole, interne ed esterne, per diventate finalmente arcipelago. Ah, se ci fosse un candidato sindaco in grado di seguire METODO E STILE DI MONTI e puntare sulle intelligenze e le professioaniltà, che, pure, nel territorio non mancano! E’ la speranza, l’augurio ed anche il sogno di uno cittadino nato,in una comunità periferica della kora ma a cui le vicende della vita hanno consentito di girare il mondo, avendo sempre nel cuore, novello Ulisse pellegrino inquieto ed irrequieto,il desiderio di tornare nel porto quiete della sua Itaca/Paestum. Giuseppe Liuccio [email protected] N° 43 26 Novembre 2011 3 CAPACCIO. Conclusa la XVII edizione della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico Cipriani: “Paestum, pochi finanziamenti pubblici, politici disattenti” DALLA PRIMA dove in estate scorsa abbiamo scoperto tombe di età ellenica e lucana, abbiamo presentato progetti trasformatisi in realtà, in tempi e modalità giusti. Il problema è che l’archeologia non deve essere intesa in termini economici: può creare indotto economico. E queste sono due valutazioni diverse, non sono sullo stesso piano”. Nel luogo dove è ospitata una Bmta (Borsa Mondiale del turismo archeologico) lo stato lesina i fondi e così sotto gli occhi di tutti crescono le erbacce. LE CASE FANTASMA. Ma non ci si ferma qui. L’inchiesta è del 28 luglio 2010 e la firma Angela Cappetta sul “Corriere del Mezzogiorno”. “Nella città dei templi 3.500 case fantasma, l’Agenzia del Territorio contro abitazioni «fuorilegge». Le costruzioni anche a pochi metri dai templi”. E’ la titolazione ed anche il senso dell’articolo. È la città dei templi ma anche delle case fantasma. Capaccio-Paestum, con i suoi 3.597 fabbricati non registrati al catasto, come accertato dall’Agenzia del Territorio, è anche la città del paradosso, perché la maggior parte delle costruzioni abusive sono spuntate a distanza di meno di mille metri dalle mura di cinta dei templi. E, guarda caso, proprio in direzione mare, e quindi in località Torre del Mare e Licinella, nascoste dai complessi alberghieri che popolano la zona. Il risultato dello screening aereo effettuato dall’Agenzia del Territorio di Roma sorprende anche il sindaco Pasquale Marino (Pd). Che, nonostante ammetta che non si tratta di palazzi di tre piani ma «di abitazioni di neces- sità, costituite da un piano terra e massimo uno rialzato», ha già dato mandato all’ufficio tecnico di verificare l’attendibilità dei dati arrivati da Roma e la reale esistenza sul territorio di case fantasma. Ma non tutto è così catastrofico. Gastronomia, mare e montagna, non mancano gli itinerari religiosi al centro del boom di richieste dei 70 buyers approdati, da tutto il mondo, a Paestum, insieme al naturalista Alberto Angela che, davanti a una platea gremita, ha esordito: «Il passato ci può insegnare a capire il presente, ma anche ad accettare le sfide del futuro». E’ un fatto che la Bmta, è una gigantesca vetrina che dovrebbe essere utilizzata al meglio anche dagli operatori locali e dalle amministrazioni comunali dell’hinterland pestano. Ovviamente questa non è stata la principale preoccupazione. Colpa anche dei “politici” provinciali intenti nelle loro “manovrine”? IL MUSEO NARRANTE. Alla Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico, la domanda era d’obbligo: quando riapre il Museo narrante di Hera Argiva chiuso da un anno? «Spero a primavera». La risposta è di Adele Campanelli, soprintendente ai Beni archeologici della provincia di Salerno. La strada è già tracciata. Le risorse economiche, circa 80 mila euro, sono state già stanziate. La progettazione, relativa agli interventi di ripristino, sarebbe quasi ultimata. I lavori potrebbero dunque essere affidati entro la fine dell’anno. I tempi di apertura, si collocherebbero quindi nei primi mesi del 2012. Il Museo narrante di Hera Argiva, ha dieci anni di Via Magna Graecia 281, 84040 Capaccio Scalo tel 0828 724949 fax 0828 720775 vita. Fu realizzato infatti nella vecchia masseria Procurali a Foce Sele nel 2001. Un anno fa, in seguito all’esondazione del vicinissimo fiume Sele, l’acqua non fece sconti alla struttura adiacente al Santuario di Hera Argiva. Ingenti i danni all’impiantistica. Il museo fu ripulito dal fango, ma tutto ciò che alimentava il percorso narrante, dalle installazioni ai pannelli, risultò compromesso. Nel frattempo, la struttura è stata presidiata. Ora l’obiettivo è restituire in tempi brevi al territorio la fruibilità del Museo Narrante. Che solo nel 2009 aveva collezionato quasi 10 mila presenze. I SOLDI ALL’AEREOPORTO. «La buona notizia è che nel prossimo Burc della Regione Campania avremo 100 milioni per l’aeroporto di Salerno. Una sensibilità mostrata direttamente dal presidente Caldoro alla nostra provincia», e poi «Se fosse stato per l’assessore De Mita non sarebbe arrivato nemmeno un euro per finanziare questa storica manifestazione culturale». Due battute secche, in una conferenza stampa zeppa di giornalisti, italiani e non, accorsi a Paestum per la Borsa. Il presidente della Provincia Edmondo Cirielli si toglie più di un sasso dalle scarpe, seduto al tavolo assieme al presidente del Parco del Cilento, Amilcare Troiano. L’attenzione, dalla sfera propriamente specialistica, si sposta su quella della viabilità e della politica. «Hanno finanziato con centinaia di migliaia di euro manifestazioni in provincia di Salerno di dubbia entità, non dedicando nemmeno un po’ di attenzione al lavoro di promozione sulle bellezze di un territorio straordinario come questo». Cirielli tifa per il mantenimento di un appuntamento prestigioso come la Borsa Archeologica, con il desiderio però di non farne un esclusivo fenomeno di nicchia ma cercando una divulgazione maggiore. E alla proposta di una giornalista di coniugare disoccupazione giovanile e attività archeologica, magari grazie alle nuove tecnologie, risponde che la Provincia ci ha già pensato «ma si attende ancora un finanziamento regionale idoneo a sviluppare questa idea». Il finanziamento invece per i Giochi olimpici della Provincia di Salerno, che si terranno dal 9 giugno nell’area archeologica pestana, cammina speditamente. «Con il contributo regionale miglioreremo la viabilità sino a Capaccio, grazie anche al lavoro della Provincia - spiega Cirielli -. Certo, altri interventi, come per la strada del Parco, non sono arrivati, provocando la reazione dei sindaci». DUBBI LOCALI. Conclusa la 14^ edizione della Borsa Archeologica, ma quanti dubbi. Li esprime Lucia Cariello da “Il Giornale del Cilento”. L’edizione 2011 è stata, a nostro avviso, quanto mai illuminante. Personifica, infatti, il come non dovrebbe essere gestito il turismo nel Cilento, quanto meno in termini di valorizzazione delle realtà storiche archeologiche nonché paesaggistiche del comprensorio. La Borsa, seppur abbellita e resa lieta da danze folcloristiche, gustosi piatti tipici delle numerose regioni presenti, grandi nomi (fra tutti Albero Angela al quale è stato consegnato un premio da Edmondo Cirielli) non ha UGO PICARELLI tuttavia colto il vero senso del suo esistere, ovvero proporre e rendere noto quanto di storico e guarda un po’ archeologico l’intero nostro paese ha da offrire, Cilento in primis (siamo a Paestum). È sicuramente vero che i numerosi ed interessanti convegni proposti hanno parlato e fatto archeologia, ma è altrettanto vero che non tutti i fruitori dell’evento vi hanno preso parte, ed allora che fare? Molti diranno che è facile criticare quando si è lontani da quelle problematiche organizzative gestionali ed economiche che sono poi il vero corpo dell’evento, ma non possiamo far finta di non chiederci: possibile che un evento di tal portata non riesca a risollevare le sorti di un turismo cilentano in affanno ed anzi ne diventi il vero nemico? Possibile che ancora oggi a chi vi scrive si rivolga la domanda “ma Elea è in Italia? Io sapevo in Grecia”. Ridicolo? No, tragico! Svegliatevi Cilentani, credete in voi stessi, nelle vostre capacità, nella vostra caparbietà, nella vostra “cilentanità”. Fin qui Lucia Cariello. Oreste Mottola 4 N° 43 26 Novembre 2011 La Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico vista dall’esterno Non solo cultura anche movimento economico Dal 17 al 20 novembre si è tenuta la quattordicesima edizione della Borsa Mediterranea Del Turismo Archeologico. Questa manifestazione ogni anno avviene presso l’Hotel Ariston, dove migliaia di metri quadri dell’albergo, sono utilizzati come area espositiva. Stand, conferenze stampa e altri eventi hanno come obiettivo la promozione dei siti archeologici e l’integrazione tra varie culture, favorire la commercializzazione dei prodotti turistici specifici, contribuire alla destagionalizzazione, incrementare le ricadute culturali e le op- portunità occupazionali ed economiche. La Borsa è dunque un appuntamento importante per promotori turistici e per i visitatori in- teressati, ma cos’ è la Borsa invece per chi ospita tal evento? Che cosa rappresenta la Borsa per i pestani? I sondaggi e i dati presenti BORSA DEL TURISMO. Chiude l’edizione, tutti i numeri dell’evento Un impegno a mantenere un profilo altissimo Presenti 150 espositori su 17.000 mq, di cui 30 paesi esteri tra cui per la prima volta Etiopia, Estonia, Bosnia-Herzegovina, Arabia Saudita nell’unico Salone espositivo al mondo del patrimonio archeologico. 8.000 i visitatori tra cui 2.000 studenti; 2.000 anche i partecipanti alle visite guidate organizzate nei giorni dell’evento ai Parchi Archeologici di Velia e Paestum. 45 appuntamenti nei 4 giorni, un ricco programma scientifico tra convegni, conferenze, incontri con i protagonisti nell’evento, ideato e diretto da Ugo Picarelli della Leader sas, con la partecipazione di 300 relatori tra cui Alberto Angela, Piero Bartoloni, Mounir Bouchenaki, Luigi Cabrini, Eva Cantarella, Francesco D’Andria, Stefano De Caro, Louis Godart, Emanuele Greco, Luigi Malnati, Maurizio Melani, Adriano La Regina, Ludovico Ortona, Sebastiano Tusa. 70 i buyers esteri selezionati dall’Enit provenienti da 12 Paesi (Austria, Belgio, Francia, Germania, Gran Bretagna, Olanda, Repubblica Slovacca, Russia, Spagna, Stati Uniti, Svezia e Svizzera) che hanno aderito all’incontro tra domanda e offerta al quale si sono iscritti più di 300 operatori dell’offerta turistica. 18 affascinanti progetti presentati ad Archeovirtual, prima mostra internazionale di tecnologie virtuali a cura del Virtual Heritage Lab dell’Istituto per le Tecnologie Applicate ai Beni Culturali del CNR. Viva soddisfazione per la riu- scita della XIV edizione della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum è stata espressa dal Presidente della Provincia on. Edmondo Cirielli. Dopo Ahmed Mahjub, Direttore del sito archeologico di Leptis Magna in Libia, ieri ha ricevuto il Premio Paestum Archeologia il professore Adriano La Regina, Presidente Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte “quale riconoscimento per il lungo e continuo impegno in favore della tutela del patrimonio culturale”. Nel consegnargli il Premio, il Direttore della Borsa Ugo Picarelli, che la ideò 14 anni fa, ha sottolineato: “Anno dopo anno continua l’impegno della Borsa a portare a Paestum tutto CONTINUA A PAGINA 5 sul sito personale dell’esposizione parlano di 8000 visitatori, più 500 persone tra giornalisti e relatori, un numero abbastanza importante per l’economia del luogo. Come altri congressi e manifestazioni ospitate dal nostro comune, infatti, la Borsa è uno dei maggiori momenti di movimento economico per il nostro paese, uno dei pochi eventi rimasti a far respirare commercianti e ristoratori che di persone ormai sono abituati a vederne soltanto l’ombra. Quest’anno c’è da dire che i visitatori hanno subito un notevole calo, o almeno questa è l’impressione avuta a occhio nudo osservando il via vai stradale diminuito rispetto agli anni precedenti, anche se i sondaggi parlano di un leggero aumento. Tuttavia non vi è alcun dubbio sul peso economico della Borsa, importanza ridotta invece se ci troviamo a parlare di promozione culturale e turistica pestana. Oltre agli stand di promozione del sito archeologico di Paestum, alquanto minimi, una brutta figura è stata fatta anche nei confronti dell’assessore alla cultura della regione Calabria Mario Caligiuri, ospite della Borsa che ha trovato gli scavi archeologici chiusi perché gli orari non prevedono il sabato nei giorni di aperrura. Bisognerebbe migliorare dunque quest’aspetto promozionale e d’immagine ma ciò non toglie importanza al valore economico dell’evento, capace di apportare ancora un briciolo di speranza agli operatori turistici locali. Pasquale Quaglia Capaccio N° 43 26 Novembre 2011 5 Capaccio Paestum, quadro politico in evoluzione. Fino a quando? Marino colpito ma non affondato dal fuoco amico Pasquale Marino, che sembrava l’uomo da battere nelle prossime elezioni, oggi appare il sindaco da abbattere dal fuoco che gli fu “amico”. In questo quadro si stanno muovendo i consiglieri comunali (dieci) che avrebbero sottoscritto le dimissioni per provocarne la decadenza e fare spazio al commissario prefettizio a cui far gestire l’interregno che separa Capaccio Peastum dall’elezioni: circa sei mesi. L’azione di contrasto del sindaco “della Gente” deve, ora, rivolgersi sia sul fronte interno sia sul fronte esterno per mantenere viva la fiammella della speranza elettorale. Si rincorrono anche voci di insistenti di un corteggiamento stretto verso Enzo Sica per cooptarlo nella compagine di Marino e garantire all’attuale amministrazione un consistente dote elettorale del Sindaco che gli successe a furor di popolo. Chi conosce Sica si dice certo che non cederà alle “sirene” di un possibile ritorno in campo sul fronte opposto. C’è anche chi pensa, tenendo conto della voglia di riscatto nei confronti di amici e parenti, che il “dottore sindaco” possa cedere alle lusinghe … Italo Voza, intanto, si è preso una pausa di riposo, dopo la fatica di raccogliere intorno a sé “soldati e generali” e prima di entrare nel vivo della composizione delle liste. C’è anche chi insinua che molti candidati, o addirittura capilista, si sono parcheggiati all’ombra di Voza in attesa di capire come gira il vento nel Pdl della città dei templi. Dal terzo “polo”, in- SEGUE DA PAGINA 4 quanto di meglio nel mondo viene espresso in termini di studio e di crescita culturale del settore. Accanto all’offerta esposta sui 17mila metri quadrati del salone e agli effettivi scambi commerciali ogni anno incrementati con nuove qualificate presenze, la Borsa è l’unico momento di incontro culturale che non tralascia alcun segmento, né dal punto di vista geografico, né istituzionale, né rispetto alle nuove scoperte e ai passi avanti fatti dalla ricerca. Durante questa edizione il Ministero dei Beni culturali ha convocato qui gli Stati generali dell’Archeologia e continuiamo a godere dell’Alto patronato del Presidente della Repubblica. E’ un impegno a mantenere un profilo altissimo della Borsa anche nel futuro”. Ha chiuso i battenti la XIV edizione della Borsa mediterranea del Turismo Archeologico. L’iniziativa è stata promossa e realizzata dalla Provincia di Salerno in collaborazione con la Regione Campania e il Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, con il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, del Ministero degli Affari Esteri, dell’ICCROM, Centro Internazionale di Studi per la Conservazione ed il Restauro dei Beni Culturali, dell’OMT, Organizzazione Mondiale del Turismo e dell’UNESCO con la partecipazione della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, dell’UPI Unione Province d’Italia, dell’Enit, della Soprintendenza per i Beni Archeologici di Sa, Av, Bn, Ce e della Camera di Commercio di Salerno con il patrocinio del Consiglio d’Europa, del Ministro del Turismo, dell’Automobile club d’Italia, di Federturismo, Confturismo, Assoturismo, del Comune di Capaccio-Paestum e dell’Ente Provinciale per il Turismo di Salerno. vece, arrivano voci, non confermate, di un avvicinamento delle posizioni di Antonio Fasolino e Franco Palumbo, regista Tonino Palmieri. Le due ipotesi partono dallo stesso presupposto: ci vogliono novità sostanziali sia nella scelta del candidato sindaco sia in quella della squadra che dovrà accompagnarlo nella gestione, non facile, del post era Marino. Resta ancora un rebus la questione primarie proposta dal vertice provinciale del Pdl: Marcello Feola ed Edmondo Cirielli decideranno al congresso provinciale come arrivare alla scelta dei candidati sindaci nei comuni maggiori ella provincia. La sensazione è quella che, a parte la disponibilità di Franco Sica, attuale segretario della sezione capaccese, scarseggino i candidati disponibili al confronto in campo aperto dove ci si conta davvero. Mentre restano diversi i soggetti che continuano a porsi al centro del gioco di accordi riservati o di tavoli che si aprono e si chiudono nell’arco di pochi giorni. Restano in campo Mimmo Nese e Gennaro De Caro che stanno lavorando per consolidare il consenso di base per presentarsi con dati convincenti sul proscenio elettorale PASQUALE MARINO e convincere eventuali altri personaggi interessati, che ora sono alla finestra a guardare, a dare un contributo dell’ennesima richiesta di ricambio che è alla base dell’iniziativa dei due. I più disincantati, quelli che ne hanno viste tante di campagne elettorali, non nascondono scetticismo nei confronti dei soggetti in campo. Per esempio, non sono pochi a spingere e a sperare che, alla fine, Tonino Palmieri rompa gli indugi e marchi con il suo nome l’iniziativa che da tempo spinge nella direzione che ritiene più opportuna. Ma questo è in film la cui sceneggiatura non è ancora uscita dal cassetto, se mai esiste! velina g g 6 N° 43 26 Novembre 2011 Capaccio La distribuzione dei redditi a Capaccio per calcolare dell'addizionale Irpef comunale Il 54,93% dei contribuenti dichiara meno di 15mila euro l’anno Il nostro studio si basa su informazioni ufficiali fornite dal portale del “MEF – Dipartimento delle Finanze” e cercherà d'analizzare i redditi dichiarati dalla popolazione del comune di Capaccio. Ci serviremo di tabelle per fornire un'analisi dell'andamento dei redditi in base al parametro delle classi reddituali a scaglioni dei cittadini che hanno presentato la dichiarazione dei redditi ai fini del calcolo dell'addizionale IRPEF comunale per gli anni d'imposta che vanno dal 2006 al 2009. I contribuenti che nel comune di Capaccio hanno presentato la dichiarazione dei redditi per il pagamento dell'addizionale Irpef nell'anno d'imposta 2009 sono stati 7.624, hanno dichiarato un totale di 127.753.140 euro ed hanno un reddito medio di 16.757 euro distribuiti per classi di reddito come riportato nella tabella 1.1. L'analisi delle classi di reddito dei cittadini di Capaccio fanno capire che vi è una forte disparità di reddito fra il reddito medio più basso (595 euro, 164 contribuenti) ed il reddito medio più alto (119.070 euro, 28 contribuenti) dichiarato. Se analizziamo la tabella 1.2, dove vengono confrontati per anno i redditi medi dei cittadini di Capaccio, osserviamo che il trend di crescita dall'anno d'imposta 2006 (14.900 euro) fino all'anno d'imposta 2008 (17.031 euro, il picco più alto) è costante per poi subire una flessione nell'anno d'imposta 2009 (16.757 euro). Per rendere più agevole l'analisi abbiamo diviso i redditi prodotti dai contribuenti in tre categorie: i redditi più bassi, i redditi dei benestanti ed i redditi dei ricchi. I REDDITI PIÙ BASSI Il 54,93 % dei contribuenti di Capaccio dichiara redditi annuali non superiori ai 15 mila euro. Inoltre se analizziamo i redditi che non superano i 20 mila euro notiamo che corrispondono al 71,56% delle dichiarazioni dei contri- esame la fascia di reddito che va “da 70.000 euro” fino “oltre i 100.000 euro”. Notiamo che in questa fascia di reddito si collocano solo 115 (87+28) contribuenti che si dividono un reddito totale di 10.046.778 euro, un reddito medio di 87.363 euro per contribuente e rappresentano l'1,51% di quelli che hanno presentato la dichiarazione. I cittadini più facoltosi di Capaccio, cioè quelli che possono avere la capacità di spesa più alta, sono 28, rappresentano lo 0,37% dei contribuenti e dichiarano un reddito medio di 119.070 euro annuali. Vito Gerardo Roberto VIABILITÀ. Resta chiusa la SS 18 tra Omignano e Vallo Scalo buenti totali. La classe di reddito che presenta la percentuale più alta di contribuenti (22,82%) della comunità di Capaccio è quella che va “da 10.000 fino a 15.000 euro” annuali dichiarati (1.740 contribuenti). I BENESTANTI In questa classe di reddito dobbiamo inserire i redditi che vanno “da 33.500 fino a 70.000 euro”. Appartengono a questa classe di reddito 535 (il 7,02%) cittadini di Capaccio che dichiarano redditi totali per un ammontare di 22.453.967 euro e redditi medi di 41.970 euro. I RICCHI Se vogliamo, invece, conoscere i redditi dei contribuenti più ricchi residenti nel comune di Capaccio dobbiamo prendere in Sembrava dovesse riaprire al traffico veicolare domenica scorsa, ed invece resta chiuso al transito il tratto stradale della variante alla Statale 18, tra gli svincoli di Omignano e Vallo Scalo. La buona notizia che aveva accompagnato i fruitori abituali dell’arteria pochi giorni fa viene sostituita dall’amara scoperta, nella giornata di ieri, che invece nulla è cambiato. La strada resta chiusa e non si sa, in effetti, quando verrà riaperta. Dal 20 ottobre, e quindi, da più di mese, i veicoli di passaggio sulla “Cilentana” sono costretti alla deviazione obbligatoria ai due svincoli di Omignano e Vallo Scalo e a percorrere il tratto urbano di Omignano Scalo. Il personale dell’Anas prosegue nella sua opera, lavori di ripristino ad un giunto trasversale danneggiato. A subire continui disagi sono però pendolari ed autotrasportatori che sovente si ritrovano imbottigliati in code ed ingorghi sulla vecchia statale 18. Agropoli A PARER MIO N° 43 26 Novembre 2011 7 di CATELLO NASTRO L’assalto alla diligenza Sulle aspre montagne dell’Arizona, quando su cento strade una sola era bona, viaggiava una diligenza tirata da quattro cavalli allenati alla lunga percorrenza. I viaggiatori erano sei, tre seduti davanti e tre, proprio di fronte, dietro. Nella parte anteriore si trovava una giovane madre con due bambini che doveva arrivare a Prigion City per andare a trovare il marito finito in galera per aver rubato una caramella al supermercato di Discount City, pensando che quelle esposte in un vassoio sul banco non era in vendita, ma solo per assaggi.. Ebbe trentotto anni di carcere, ma ogni cinque anni, con la raccomandazione del sindaco di Kansas City, la famiglia poteva andarlo a trovare e por- targli un pacco di fichi secchi del Cilento, una bottiglia di primitivo (sempre del Cilento) ed un paio di mutande pulite in maniera tale che ogni quinquennio il reo confesso potesse cambiarsi. Nei sedili di dietro c’era un frate indiano convertito da una prostituta del bordello del paese, un cercatore d’oro che andava a depositare all’estero due valigie piene di pepite d’oro, alcune delle quali frutto di strozzinaggio nei confronti di padri di famiglia che dovevano sfamare la moglie e figli (il cane se n’era andato di casa perchè gli avanzi non avanzavano mai) e non aveva soldi per comperare un sacchetto di polvere bianca, che a quei tempi si chiamava farina e serviva per ammazzare l’appetito e non chi la mangiava. Il sesto viaggiatore era un poeta. Aveva deciso di andare a vivere in un bosco dell’Oklaoma, libero, in mezzo alla natura incontaminata, dove gli usignoli, i cardellini e le cinciallegre potessero in silenzio ascoltare le sue poesie, che parlavano d’amore, di rispetto per la natura, di integrità morale, di fantasia. Nel mentre la diligenza percorrere il suo tragitto sulla strada sterrata e piena di polvere, sette loschi cavalieri, da non confondere coi “Magnifici sette” sbarrarono loro la strada. Intimarono a tutti di scendere e depositare a terra tutto quello che avevano di prezioso addosso: oggetti d’oro e d’argento. Valigie, soldi, roba da mangiare ed il fiasco di vino che il conducente portava appresso nelle ore notturne o quando c’era la nebbia. Que- sto perchè i cavalli conoscevano la strada. Il capo della banda di predoni minacciò i viandanti:” Posate le pistole perché fanno male alla vostra salute. Dateci tutti i soldi che avete e poi siete liberi di andare dove volete. I cavalli li prendiamo noi e voi potete trovare posto sulla prossima diligenza che passerà fra tre mesi. Qua vicino c’è un bosco dove potete trovare della verdura biologica senza diserbanti e conservanti e dell’acqua di sorgente fresca che in città vi sognate di trovare anche al supermercato in offerta speciale. Questo è tutto. Ora vi auguriamo buona permanenza e vi ringraziamo del furto che potrete detrarre dalla prossima dichiarazione dei redditi. Il capitalista protestò: “ Non è giusto quello che fate. In al- cuni paesi civili c’è la politica…”. I bambini commentarono:” Finalmente una settimana bianca!”. I buoni viaggiatori trascinarono la carrozza nel bosco a forza di braccia per proteggersi dal freddo della notte. Il mattino seguente furono ricevuti dal dott. De Lupis, sindaco della comunità animalesca del bosco il quale diede loro il benvenuto. Dopo più di un secolo la piccola comunità diventò una metropoli e i discendenti fecero erigere nella piazza principale una stele alta cento metri, tutta dipinta di bianco. Sulla base c’era scritto una sola parola: La Coscienza. Oggi, con l’innovazione della tecnologia, le diligenze sono scomparse. Gli assalti no! Kate Middleton sarebbe ghiotta di fagioli e carciofi cilentani. Ma chi lo ha mai detto? Le bufale e il panariello di “o presidente Amilcare Troiano” Chiedo innanzitutto scusa a più di 13 mila mie compaesane… bufale a tutti gli effetti. Che però fanno produrre tanta di quella mozzarella da A farla breve nel giornalismo si chiama bufala una notizia falsa propalata come vera. Una crudeltà che il mondo che produce la delicata mozzarella più non sopporta. Ultimamente, più o meno dalle nostre parti, di queste cazzate, c’è chi si diverte a produrne in quantità industriali. Ricordate? Naomi Campbell, secondo Adnkronos, si doveva sposare a Pertosa, nelle Grotte dell’Angelo, con un oligarca russo. Alla luce dell’autorevolezza della fonte (Adn è la prima agenzia di stampa privata in Italia) diventano plausibili le voci del Sì della Venere Nera Invece è tutto falso. Una bufala? No, un serpente di mare. Notizia confezionata da Klaus Davi per promuovere la località. Un sacco di giornali, tv e radio, e miriadi di siti Internet ci cadono. Visto che ha funzionato alla grande la prima volta ecco che c’è chi ci riprova. Si parte dalle voci di caseifici della Piana del Sele comprati da attori holliwoodiani ma non funziona. Ci KATE MIDDLETON vuole una principessa giovane e bella come Kate Middleton. Si parte dall’annuncio che la principessa è incinta. E subito c’è chi si affretta ad aggiungere che il futuro re d’Inghilterra avrà nel suo sangue blu un po’ di Cilento. Fagioli, carciofi, verdure incontaminate provenienti dall’ultimo lembo della Campania che si affaccia sul Tirreno, finiranno nei piatti della sua augusta e futura mamma che, a quanto pare, non vuole mangiare altro. Secondo i bene informati a corte, cibi cardine della ferrea alimentazione di Kate saranno il carciofo bianco di Pertosa, i fagioli di Casalbuono e quelli di Con- AMILCARE TROIANO PAOLA PAOLINO VISTO DA trone, esclusivamente prodotti nel Cilento e nel Vallo di Diano. Anche se è difficile pensare che la bella e filiforme Kate possa esagerare col cibo, col fisico che si ritrova più che seguire la dieta mediterranea, sembra voler stare a digiuno. Prima di sposarsi era scesa di peso e tutti pensavano che fosse colpa dello stress da matrimonio. In realtà quei chili persi non li ha più ripresi, e anche adesso nelle foto, nonostante la gravidanza, appare magrissima. E allora speriamo che la duchessina si sia davvero innamorata della dieta mediterranea che prevede un’alimentazione completa ed equilibrata. Allora sì che la vedremo un po’ in carne e non magra da sembrare anoressica. Le prove di queste asserzioni? Nessuna, ovviamente. E non ci vuole davvero molto per capire che sotto sotto c’è puzza se non d’imbroglio almeno di “copiaioncollismo” che è la malattia più grave che attualmente funesta le redazioni. Ma c’è chi non se ne preoccupa. Si chiama Amilcare Troiano, presidente del parco nazionale del Cilento, Diano e Alburni, qualche anno fa nominato d’intesa tra i signori Silvio Berlusconi e Antonio Bassolino. Figure di un’altra era geologica. Le agenzie ribattono tutte all’unisono: La principessa Kate sarà invitata a visitare il Parco Nazionale del Cilento. Il presidente dell’ente, Amilcare Troiano, scriverà a Buckingham Palace per invitarla alla scoperta delle bellezze naturali ed enogastronomiche del territorio del Parco. Troiano ha avuto l’idea di invitare la famosissima principessa moglie dell’erede al trono d’inghilterra William, dopo aver saputo che Kate Middleton è non solo una grande so- stenitrice della dieta mediterranea, ma che addirittura della sua personale dieta fanno parte i carciofi e i fagioli del Cilento. La dieta, rivendica Troiano, è nata proprio qui, a Pollica, per opera di uno studioso americano. “Provvederemo presto a inviare alla principessa un paniere con tutti i prodotti di eccellenza che raccontano il Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano conclude - l’invio del paniere sarà accompagnato da un invito a visitare, quando possibile, il nostro meraviglioso territorio”. Presidente, guardi che da noi si dice: “Chi face chiacchiere ‘nnanti o furno perd’ o ‘ pane”. Del suo tempo non c’è n’importa, lo sprechi come vuole Di quello del nostro Cilento, sì. E sia serio, lasci stare l’idea di mandare i “panarielli” a Buckingham Palace. Dopo le trovate berlusconiane di carnevalate all’estero non ce ne possiamo più permettere. Un pensiero anche per i giornalisti che hanno avallato queste storie. Ma non ci facciamo coinvolgere, non ci facciamo una bella figura. Oreste Mottola 8 N° 43 26 Novembre 2011 Agropoli FLI e PD a confronto nell’intervista doppia a Sorrentino e Scognamiglio Un’istantanea sulle politica agropolese La crisi politica nazionale era inevitabile? Quella dell’insediamento del governo tecnico è stata la migliore soluzione? Sullo sfondo lo scenario politico nazionale, in primo piano lo scenario politico locale e le eventuali conseguenze della crisi sulle prossime elezioni amministrative; quali sono le impressioni di Franco Scognamiglio, coordinatore FLI e Alberto Sorrentino, segretario PD ad Agropoli? Un partito emergente e una realtà, radicata da anni sul territorio, a confronto in una intervista doppia. Un commento sullo scenario politico nazionale (le dimissioni di Berlusconi, la crisi, il governo Monti), poi le implicazioni sulla politica locale (situazione attuale e strategia per il futuro). ALBERTO SORRENTINO SEGRETARIO PD “Quella del governo tecnico è stata una delle soluzioni di FRANCO SCOGNAMIGLIO ALBERTO SORRENTINO cui il PD con Bersani si è fatto promotore: l’obiettivo era quello di mandare a casa Berlusconi, un Berlusconi e un governo che hanno fallito, che ci hanno rimpicciolito a livello europeo. Spero che con il governo Monti l’Italia riesca a recuperare il rispetto che merita. Quello che si sta costruendo con il governo tecnico mi auguro sia il clima ideale per una buona campagna elettorale. Lo scenario politico alle prossime elezioni sarà, io credo, diverso da quello che è stato in passato: l’Udc rifletterà bene prima di appoggiare il PdL. In ogni caso ad Agropoli non avremo questo problema, non l’abbiamo avuto negli ultimi anni e non lo avremo per i prossimi cinque anni”. FRANCO SCOGNAMIGLIO COORDINATORE FLI “Io ritengo che l’esperienza nazionale possa riflettersi sulla situazione locale, ci sono però delle situazioni particolari e contingenti che sono legate un po’ al territorio: a mio parere non ci sono i presupposti sul nostro territorio per rispecchiare a livello locale gli schieramenti politici nazionali. Per quanto riguarda Berlusconi, più che attese, le sue dimissioni erano auspicate; non si può non riconoscere a Napolitano un gran savoir faire, nonché una brillante capacità di saper cogliere il momento opportuno per poter gestire al meglio la crisi. La gratitudine a Napolitano è più che dovuta, per aver Esplorare l’universo con Capaccioli Appuntamento al Liceo Gatto Ospite di un evento ricco di spunti di riflessione, lo scorso 18 novembre in occasione del seminario “L’esplorazione dell’universo”, Massimo Capaccioli, noto professore dall’invidiabile curriculum e dai significativi e prestigiosi riconoscimenti nazionali e internazionali, ha incontrato gli studenti del Liceo Scientifico “A.Gatto” di Agropoli. Conversando di universo, Capaccioli (tra i maggiori e più efficaci divulgatori scientifici a livello internazionale nonché autore di importantissime scoperte sul cosmo - struttura ed evoluzione delle galassie ellittiche, abbondanza cosmica della materia oscura-) ha catturato per oltre due ore l’attenzione e la curiosità degli studenti, di alcuni docenti e del pubblico intervenuto all’evento. Ecco un breve estratto della lezione tenuta dall’astrofisico nell’Auditorium del Liceo: “Cos è l’universo? L’universo è tutto quanto ciò che è reale ma la meccanica quantistica ci ha abituato anche all’irreale. Anche l’irreale è fisico. CONTINUA A PAGINA 16 permesso all’Italia di riconquistare la credibilità e l’onorabilità, che Berlusconi e tutto il suo governo stavano buttando all’aria. Il governo tecnico -parlo da medico - è quello che serve quando c’è un’ostruzione intestinale. Ciò non toglie l’esigenza del consenso delle forze politiche, una maggiore responsabilità e una maggiore fiducia nei confronti di questi uomini tecnici che tentano di dare una svolta al nostro sistema economico, sociale e politico”. ALBERTO SORRENTINO, SEGRETARIO PD “A mio parere possiamo ritenerci soddisfatti degli ultimi quattro anni: Alfieri ha lavorato benissimo, come ha lavorato bene il circolo di Agropoli; grazie alle ottime qualità del Sindaco e alla nostra capacità di lavorare sui problemi è stato fatto un buon lavoro riconosciuto da tutti, non solo dai cittadini residenti qui. Insieme con l’UDC governiamo già da quattro anni. E sono convinto che alle prossime elezioni verrà riproposto - con qualche sfumatura - un centro sinistra compatto come quello della legislatura uscente”. FRANCO SCOGNAMIGLIO COORDINATORE FLI “Indipendentemente dalla collocazione politica di ciascuno di noi, quello che in qualità di cittadino mi sento di dire è che ai risultati ottenuti in questi ultimi anni dall’amministrazione comunale si può dare un voto senz’altro positivo. Non entrando nel merito di come sono state realizzate certe cose (perché questo potrebbe suscitare un attimo di critica e di polemica, o quantomeno alcune perplessità) è importante per me sottolineare e apprezzare come nel tempo Agropoli abbia modificato il suo assetto e il suo collocamento nel contesto del Cilento, ottenendo visibilità e vivibilità sempre maggiori. E questo, dobbiamo darne atto al sindaco Alfieri, è forse dovuto in buona parte alle sue capacità personali, che anche per le sue esperienze politiche e amministrative precedenti, hanno dato e stanno dando un impulso positivo allo sviluppo della Città. Il partito FLI di Agropoli nasce con l’obiettivo primario di creare una coalizione di centro (terzo polo) per scendere nell’arena politica locale e nazionale. Qualora non si dovesse raggiungere tale obiettivo, in alternativa, il nascente FLI andrà a sostenere il candidato sindaco che con i suoi programmi sarà più vicino alle aspettative del nostro partito”. E la spaccatura interna al partito invece, mi riferisco al conflitto Domini-Alfieri, non ritiene possa avere conseguenze negative su tale compattezza? “Le polemiche, io ritengo, durano da troppo. È da tempo, è da anni che si parla di questa spaccatura interna al partito. Ma noi partito non vogliamo alimentare le polemiche, anzi vorremo evitarle; noi pensiamo solo a lavorare al meglio così come ha fatto l’Amministrazione finora. Il PD è aperto a tutti e siamo a disposizione di chiunque voglia impegnarsi nel nostro partito”. Serena Sgroi Agropoli N° 43 26 Novembre 2011 9 Grazie alla compagnia di Agropoli della Gdf ora i reperti nel museo di Paestum Paestum: ritrovate 24 tombe del VI secolo 24 tombe del VI secolo sono state scoperte dai finanzieri della Compagnia di Agropoli, unitamente alla Soprintendenza di Salerno, Ufficio Scavi di Paestum, in un’area agricola di Paestum. Le fiamme gialle, dopo una segnalazione di un turista che durante una passeggiata si era imbattuto in una buca al cui interno era presente una tomba antica, recatesi sul posto hanno riscontrato l’effettiva presenza dello scavo segnalandolo immediatamente alla Soprintendenza dei Beni Archeologici che ha iniziato le operazioni di recupero. La tomba, purtroppo, è già in parte depredata dai tombaroli, ma l’intervento dei militari ha consentito di evitare che cadessero nelle mani dei mercanti un vaso, altri piccoli oggetti appartenenti al corredo funebre e le pareti della tomba che per l’ottimo stato di conservazione e per la bellezza dei suoi dipinti gli avrebbero sicuramente garantito un lauto guadagno, valutato dalla Soprinten- LA TOMBA DEL TUFFATORE denza oltre i 2.000.000 di euro. Nel corso degli ulteriori scavi effettuati nelle adiacenze sono state rinvenute altre tre tombe, che allo stato sembrerebbero non “ MARMI PIETRE E MATERIALI RICOMPOSTI NELLE NUOVE ESPRESSIONI DELL’ARCHITETTURA MODERNA” S.S 18 Km 91,150 > 84047 Capaccio Paestum (Sa) tel +39 0828 723617 > fax +39 0828 723618 www.marmisacco.it > [email protected] violate dai tombaroli e per le quali sono tuttora in corso le operazioni di recupero. Inoltre, nella stessa giornata, nel corso di una perquisizione in un abitazione di Capaccio, la Compagnia della Guardia di Finanza di Agropoli ha sequestrato anche due anfore romane, occultate in uno scantinato, ancora in ottimo stato di conservazione. Il detentore è stato deferito all’autorità giudiziaria. Le due anfore sono state affidate al Museo archeologico di Paestum. 10 N° 43 26 Novembre 2011 Altavilla “Altavilla Aperta” mette in guardia sulla tenuta dell’edificio scolastico Gallo e Amoroso denunciano l’inagibilità della scuola Molti genitori hanno manifestato una viva preoccupazione per le condizioni dell’edificio che ospita la Scuola Secondaria di primo grado “Giovanni XXIII”. A questo proposito Altavilla Aperta nelle persone dei consiglieri Michele Gallo e Franco Amoroso hanno approfondito i temini della questione ravvisando nelle evidenze dei fatti e delle documentazioni un serio pericolo per l’incolumità dei ragazzi. Anche quando le foto sopra riportate non fossero sufficienti a declarare la gravità della situazione, ci sono documenti ufficiali che negli anni hanno denunciato da un lato la esistenza di errori progettuali ed esecutivi dell’edificio in questione e dall’altro la necessità di opere di adeguamento statico e sismico. Ne è nata, dunque, una formale mozione (che di seguito riportiamo) presentata agli attuali amministratori per l’immediato sgombero dell’edificio e per la contestuale convocazione di un Consiglio Comunale di urgenza. Dal punto di vista documentale sono stati esaminati, con particolare attenzione, il “Parere in ordine alla agibilità statica della Scuola Media Statale Giovanni XXIII” redatto in data 06.11.1989 dal Prof. Ing. Michele Brigante della facoltà di ingegneria dell’Università di Napoli e la “Relazione sulla vulnerabilità sismica della Scuola Media “Giovanni XXIII” del gennaio 2005 a firma del Prof. Ing. Michele Candela docente di Degrado e Diagnostica del Materiali presso la facoltà di architettura dell’Univer- sità di Reggio Calabria; 4. Segnatamente, dall’esame della relazione dell’Ing. Brigante del 06.11.1989 è emerso che: risultati rilasciati dal laboratorio Edil Test di Battipaglia evidenziavano valori insufficienti rispetto ai limiti di legge della resistenza caratteristica del calcestruzzo; a seguito delle suddette risultanze, il Geom. Antonino Moccaldi redigeva la relazione tecnica in data 22.9.1989 “che “certifica” la inagibilità della Scuola Giovanni XXIII e sottolinea l’opportunità di procedere allo sgombero dei locali”. Da qui un ping pong che si concludeva, a seguito della redazione della relazione a firma dell’Ing. Brigante, con il ripristino dell’agibilità dell’istituto scolastico. In data 21 ottobre 2011 i sottoscritti consiglieri, unitamente al Responsabiledell’Ufficio Manutentivo, agli Assessori ai lavori Pubblici Francesco Cembalo e all’Urbanistica Pasqualino Perillo, hanno provveduto ad ispezionare l’edificio scolastico effettuando anche diversi rilievi fotografici, i quali, purtroppo evidenziano un assoluto stato di degrado strutturale del piano di fondazione dell’edificio, che denunzia, ictu oculi l’inagibilità dell’edificio e, dunque, la sussistenza di un pericolo concreto per l’incolumità di tutti gli occupanti dell’edificio (alunni, personale docente e non docente), nonché per i terzi. Tonino Amorosi denuncia gli scandali del comune di Bologna E ‘ l’avversario del sindaco Emiliano Virginio Merola E’ un altavillese il nuovo fustigatore dell’amministrazione rossa di Bologna. Si chiama Antonio Amorosi, scuole dell’obbligo tutte frequentate ad Altavilla, figlio di Andrea, muratore comunista, mamma Del Percio. Musicista e cantante, è da giovanissimo un esponente “antagonista”. Già animatore di centri sociali, poi grillino e Verde, “Tonino” come gli amici l’hanno sempre chiamato, è stato assessore comunale alla casa nella giunta guidata da Sergio Cofferati. A partire da quell’esperienza, Amorosi ha intrapreso una campagna di moralizzazione della gestione pubblica. Chi volesse saperne di più può consultare il suo sito: www.antonioamorosi.it. L’ultimo capitolo comincia a Bologna, 18 novembre 2011 - Il sindaco di Bologna, Virginio Merola, presenta alla Procura una querela per diffamazione in relazione all’articolo pubblicato nei giorni scorsi su un quotidiano online in cui un’ex assessore della giunta Cofferati, Antonio Amorosi, lamentava gare con esito “preconfezionato” per l’assegnazione di alcuni incarichi da parte del Comune. La conferma si è avuta durante il question time a Palazzo d’Accursio. L’assessore Matteo Lepore, infatti, ha letto la risposta del sindaco ad una domanda specifica avanzata da una consigliera della Lega Nord: “In data 16 novembre 2011 - ha detto - è stata spedita alla Procura della Repubblica una denuncia-querela in relazione all’articolo pubblicato sul quotidiano online ‘Affaritaliani.it’ del 2 novembre dal titolo ‘Concorso, vittorie indirizzate. Scandalo al Comune di Bologna’. In essa si ipotizza il reato di diffamazione”. Dopo la pubblicazione sul web la Procura di Bologna aveva aperto un fascicolo conoscitivo sulla vicenda. Protagonista del ‘caso’ è, TONINO AMOROSI appunto, Antonio Amorosi ex ‘collega’ di Merola nella giunta Cofferati. L’ex assessore aveva elencato nomi e cognomi per la selezione di 13 alte specializzazioni e di tre dirigenti di settore a tempo determinato già vincitrici - questa la sua ‘denuncia’ - dell’incarico a procedura ancora aperta. Successivamente le sue previsioni per i 13 posti di alte specializzazioni sono state confermate. Il sindaco, dal canto suo aveva parlato di “una coincidenza” rivendicando la “massima trasparenza” con cui si sono svolte le procedure di selezione. LA REPLICA Amorosi annuncia che querelera’ Merola per diffamazione. “Ho deciso di querelare il sindaco Merola per diffamazione spiega Amorosi all’Adnkronos - non solo perché mi ha attribuito parole non mie, come ‘clientelismo’, che non compare mai nel mio articolo, ma anche perché ha detto, come riportato dalla stampa locale, che il mio articolo “non è giornalismo, è monnezza’”. “Io pubblico i fatti, non mie opinioni aggiunge l’ex assessore poi se qualcuno vuole esprimere la propria opinione lo deve fare educatamente e non volgarmente, altrimenti possono tornare a scuola”. A sbrogliare la vicenda ora sarà il giudice. Alburni PETINA. Una sola stufa per 34 ospiti del centro di accoglienza La vergogna dei centri di accoglienza per i profughi Percorrendo l’autostrada a sud di Salerno direzione Reggio Calabria, dopo una cinquantina di chilometri si affonda nelle vallate delle cosiddette Dolomiti campane. Usciamo a Petina, percorriamo un tratto di strada deserta, asfalto sfondato in più parti, ai lati della strada vegetazione rigogliosa, il verde degli uliveti che abbaglia, in alto boschi di castagno e di faggio, lontano si intravedono il Basento e le montagne lucane. Non c’è che dire, è proprio bello il nostro paese, e poi questi squarci e il lieve sospetto d’avere la mente intorpidita per sempre dal cemento. Neanche dieci minuti e sotto un ponte dell’autostrada, in un declivio, scivola giù un agglomerato di prefabbricati; li hanno usati da dormitorio gli operai che hanno costruito la smisurata navata del ponte. Nel piazzale assolato ciondolano stancamente una decina di migranti, incuria abituale nel loro vestire trasandato, fa freddo. Ci viene incontro Abdarakrem, cappotto di lana, bavero alzato, scalzo, i piedi infilati in ciabatte estive (incuria abituale, appunto). Saluti, come va? Inglese o arabo, altrimenti non si comunica. Ci siamo visti un mese fa, ci hanno richiamato, non ce la fanno più ad aspettare. “Qui fa freddo – dicono –, abbiamo solo una stufa, una doccia per trentaquattro persone, e questi sono i bagni”. IL BUONO SOCIALE. Acqua sul pavimento, angoli allagati. Degrado e vergogna, a chi può passare per la mente di tenere in queste condizioni degli esseri umani... È facile immaginare e si intuisce una esistenza oziosa, alcuni sono seduti tutti soli intorno alla loro disperazione. Ci mostrano il “Buono sociale” di 2 euro e 50, ne hanno accumulati a centinaia, non sanno dove spenderli, non si muovono quasi mai da I MIGRANTI DELLA PIANA DEL SELE SI RACCONTANO A GIORNALISTI E POLITICI quell’angolo, eccetto qualche escursione nei paesi vicini. Irabor Benedict Blesed, me ne mostra uno: validità 2011, Campania, Caritas Teggiano, il nome e cognome del beneficiario, tanti numeri stampigliati, l’importo; tutto su uno sfondo arancione con i continenti e in basso sei ragazzi in maglia bianca e pelle di tutti i colori. PERMESSI SCADUTI. Benvenuti in uno degli otto Cara (Centro di accoglienza per richiedenti asilo) sparsi tra i monti e il mare del Salernitano (oltre a questo: Sicignano degli Alburni, Sanza, Roscigno, Caggiano, Campagna, Pontecagnano, Palinuro), ospitano, si fa per dire, 424 migranti provenienti per lo più da Somalia, Sudan, Nigeria, Ghana, Ciad, Irak. Hanno quasi tutti un permesso di soggiorno di tre mesi scaduto da tempo, la questura dovrebbe rilasciarne un altro, ma quello definitivo, quello, lo otterranno mai? E chi può saperlo. A giudicare dalle prime indiscrezioni i respingimenti sono tantissimi, è facile prevedere che potrebbero essere rispediti a casa. La prospettiva di una vita migliore, non certo luminosa, crudelmente calpestata. SORRISI DISPERATI “Siamo sbarcati a Lampedusa, tre giorni fermi – raccontano –. Ci hanno portati a Bari, altri tre giorni, e poi qui”. Qui, dopo tanto movimento, sono fermi da mesi, il loro senso pratico mortificato da immutate abitudini quotidiane: la loro natura ardente, l’intima fratellanza, solo abitudine ormai. E chissà per quanto tempo ancora. Scambiamo qualche battuta con il responsabile del campo. “Oggi hanno mangiato pastasciutta, pollo con patate e frutta”. Cucinano bene. I ragazzi ci sorridono, ma continuano a chiedere quando potranno andarsene. Le stesse domande si ripetono negli altri centri, situazione identica e la sensazione di un’attesa disperata che si legge negli sguardi e nei sorrisi. “MA COSA VOGLIONO?” Avevamo le nostre ragioni, noi della Cgil, per affermare che questo modo di affrontare gli sbarchi dei richiedenti asilo non poteva funzionare. Già il solo fatto di affidare le operazioni alla Protezione civile, come si trattasse di una catastrofe, doveva indurre a pensare; scelgono senza confrontarsi con nessuno i luoghi dove far sorgere i campi, e se consultano qualcuno queste non sono le persone giuste. Molti sindaci vengono a sapere dell’arrivo dei migranti solo dopo che si sono insediati nelle strutture individuate dalla Protezione civile. Hanno disegnato sulle labbra la carità, prendono sul serio il fatto di essere tutti fratelli, ma poi nei campi ci sono disperati che, in attesa del riconoscimento del permesso di soggiorno, tirano a campare. Cominciano a stancarsi, a inscenare qualche protesta, e a Sicignano il gruppo dei trentaquattro migranti è stato isolato per aver messo in piedi una ribellione. “Ma quei disgraziati sono pazzi! Duri di comprendonio! come fanno a non capire che qui siamo tutti dalla loro parte? Una cosa davvero strana! E pensare che mangiano tre volte al giorno, giocano a carte, a dama, vedono la televisione, le lezioni di italiano: cos’altro vogliono?”. L’ORGOGLIO. L’esistenza in questi centri è come stordita, nei gruppi sofferenti un solo pensiero: una feroce rabbia, un grido di dolore, lo spavento di fronte agli imprevisti. E tuttavia non c’è disprezzo, rispetto per tutto e per tutti e CONTINUA A PAGINA 18 N° 43 26 Novembre 2011 11 12 N° 43 26 Novembre 2011 Cilento La giornalista Laura Guerra videodocumenta la storia di Domenico Il suo video si classifica al II posto de “La Stampa” La storia di Domenico, redattore di strada del mensile Scarp de’ Tenis, raccontata nel video ‘Un giorno nuovo ha conquistato la giuria popolare del Primo Premio Digitale indetto da La Stampa che votandolo on line ne ha decretato il secondo posto. Il lavoro, finalista su 1100 lavori presentati, è firmato da Laura Guerra, giornalista professionista, di origini altavillesi, prima direttrice responsabile del periodico locale “La collina degli ulvi”, riprese e montaggio di Claudio Greco e musiche di Francesco Pacifico. Altissimo il punteggio di media totalizzato 9,37 su 10; i giurati hanno valutato e votato l’originalità LAURA GUERRA del soggetto, la fotografia, l’efficacia del testo, il montaggio, il valore giornalistico della storia e il valore sociale della storia apprez- zato e premiato con un bel 9,66 /10. “Un giorno nuovo” è una storia raccontata con onestà: catturare l’attenzione ALTAVILLA. La prima giornata dedicata alla neoruralità Allontanare lo Stress? Basta pelare gli ulivi Una giornata per scoprire la bellezza della campagna, questo il proposito dell’iniziativa organizzata dal Movimento Neorurale che, in località Tempa della Guardia, a due km da Altavilla Silentina (SA), ha riunito una nutrita comitiva di cittadini per realizzare la raccolta in gruppo delle olive del Fondo Casa Rurale. Spiegano gli organizzatori che con “Peliamo gli Ulivi” questo il titolo dell’iniziativa svoltasi domenica 13 novembre - hanno voluto far rivivere, o vivere per la prima volta, un’esperienza all’insegna della neoruralità cioè di una condizione di vita più sana che permette di immergersi, anche se solo per alcune ore, in un ambiente più naturale, lontano dallo stress delle città. In base a questo concetto le olive non sono state raccolte secondo la prassi agricola, percuotendo la pianta e facendo convogliare le olive in un telo, bensì i rami d’ulivo sono stati “pelati” a mano prendendo un frutto alla volta. Soddisfatti i partecipanti, in 2 ore hanno raccolto ma non indurre alla lacrima facile; lasciare in sottofondo Napoli rifuggendo il rischio dello stereotipo; e la voglia di far conoscere Domenico nella sua timida naturalezza. In una chiacchierata-intervista condotta senza sceneggiatura. In controluce “Scarp de’ Tenis” progetto, gestito dalla cooperativa sociale La Locomotiva, che è la cornice: progetto ri-educativo e giornale di strada. Un mensile scritto da homeless che parla degli ultimi ed ha redazioni e venditori in 10 città italiane. Nella redazione napoletana, di cui fa parte Domenico insieme ad altre 11 persone ad alto rischio sociale, opera un gruppo di lavoro composto dal coordinatore Luca Rossi; Rosa D’Aniello, educatrice; Laura Guerra, giornalista, Antonella Sansone segretaria di redazione; impegnato nell’offrire, a chi resta indietro, “Un giorno nuovo”. CHI CERCA... ... TROVA circa 15 kg, che hanno ricevuto un vasetto di olive nere e una bottiglina di olio d’oliva locale. Marcello Mottola Vendesi, fittasi appartamento terzo piano, 150 mq più mansarda. Via Roma Roccadaspide Sa Prezzo interessante. Per informazione tel.333 3945970 Vendesi locale commerciale in Via Parco della Concordia. Mq 45. 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Questo tempo liturgico forte ci aiuta a preparare il giorno del Santo Natale: il nostro incontro con il Bambino nella grotta di Betlemme. Una tappa liturgica importante che annuncia l’attesa dell’incontro definitivo e pieno con Cristo”. Sa che le distrazioni e le deviazioni verso altri modelli e priorità sono in continuo aumento, ma la sfida a trovare il senso in ciò che non ha mode o tempo determinati è lanciata. “Egli è l’unica via perché ciascuno conosca il Padre e prenda parte a quell’amore trinitario dal quale tutto il Creato ha avuto origine e verso il quale tutto tende. L’Avvento è attesa operosa, tempo di preparazione, giorni nei quali la Grazia di Dio ci abilita, in maniera speciale, a chiedere la nostra conversione”. Consapevole che anche nel remoto Cilento la macchina mediatica porta nuovi stimoli e leggi, Miniero ripropone l’antico messaggio: “L’invito di Isaia ‘nel deserto preparate la via al Signore’ (Is 40,3) risuona forte per chi in tempi difficili come questi non si rassegna alla mediocrità del tempo presente ma affronta le crisi dell’uomo - economica, morale, etica, spirituale con la luce della fede”. Sa che dietro le facciate di una apparente felicità c’è tanta solitudine e ricerca, rilancia un dialogo antico che spesso è stato dimenticato dagli stessi incaricati a tale importante missione. “È la disponibilità di chi affronta i VALLO DELLA LUCANIA. In scena “Chi è cchiù felice è me” Nasce la compagnia teatrale di Tortorella e Formisano In un momento in cui l’aggregazione appare un fenomeno sempre più raro, è davvero una buona notizia la nascita di una compagnia teatrale capace di riunire persone che hanno già calcato da anni il palcoscenico con giovani alla prima esperienza, vallesi ad attori di Casalvelino, Novi Velia o non cilentani, tutti accomunati dall’amore per il teatro. Giusto e doveroso, appena annunciato il “si va in scena”, nella serata del 18 novembre, il ricordo dell’avvocato Giannino Bianco, indiscusso protagonista del teatro a Vallo della Lucania e artefice di indimenticabili momenti di divertimento che rimangono patrimonio indiscutibile di una persona ricca di qualità umane e artistiche. In un teatro riempito da questa formazione per la I COMMEDIANTI prima, in cui hanno fatto la loro presenza il sindaco di Vallo della Lucania Toni Aloia accompagnato dalla famiglia, hanno assistito a “Chi è cchiù felice ‘e me!”, famosa commedia di Eduardo De Filippo, una buona quantità di spettatori non solo vallesi, attirati alla Provvidenza sicuramente per la conoscenza di due protagonisti del teatro cilentano: Pantaleo Tortorella e Franco Formisano, riuniti assieme a giovani amanti del palcoscenico. I due attori sono noti nel panorama del teatro cilentano per aver presentato da più di un de- cennio, testi, opere e sketch di vario genere. Lo spettacolo è stato piacevole e ben diretto, senza eccessi o tempi morti; equilibrato. Merito questo del regista che ha saputo regolare toni e modi di una squadra che si è mossa senza intemperanze. Oltre ai già citati Franco e Pantaleo (che oltre a essere regista e prim’attore ha curato le scenografie con il valido aiuto della figlia Simona) un merito va ad Antonella Vitiello (Consiglia) e Luigi Feo (Giorgio) per aver creato una inedita coppia di allegria e buon’umore. Positiva anche la prova di Antonino Nese, capace di interpretare il simpatico Nicola con tempi e modi appropriati. Il prossimo appuntamento è fissato per il mese di dicembre con un testo sul Natale. MONS MINIERO propri deserti aprendosi a quella dinamica dell’incontro che ha origine e fine nella comunione con Dio. Conosco le difficoltà delle famiglie, dei giovani che non trovano lavoro, degli anziani sempre più soli. Quale Natale 2011 stiamo preparando per loro? Purtroppo il ‘deserto’ sta diventando sempre più la condizione nella quale vive l’uomo dell’oggi, apparentemente meno isolato ma sempre più solo”. Infine la proposta di fare un cammino insieme alla Madonna, figura che in questa terra ha molte denominazioni, dal mare alle cime dei monti in cui sorgono antichi santuari. “Se vogliamo possiamo superare i deserti delle nostre solitudini rendendoci disponibili ad accogliere, come Maria, l’annuncio di Dio che si fa carne per noi. La “carne” di Dio è la sua condivisione per le nostre fatiche, la sua presenza nei nostri deserti, la sua misericordia per i nostri errori, la sua speranza per i giorni presenti e la nostra gioia per il giorno eterno. Tutto questo è possibile se accogliamo con grande disponibilità l’annuncio dell’Avvento”. Pagina a cura di Nicola Nicoletti di DOMENICO MARINO e GIUSEPPE TROTTA Trentinara (SA) Via Roma 181 bivio info 330 502757 329 6329525 PRODOTTI PER Bar, Ristoranti, Pizzerie, Osterie, Pub, Wine Bar, Birrerie, Rummerie, Alberghi e Discoteche INFO&CONTATTI tel 0828 730510 / fax 0828 72805 S.S 18, Km 89,700 Capaccio [email protected] www.planetbeverage.it 14 N° 43 26 Novembre 2011 Roccadaspide AQUARA. Nuovi sviluppi a proposito del rischio smottamento del fiume Calore Spetta alla Regione arginare il pericolo Le denunce giornalistiche e le varie segnalazioni alle autorità competenti per quanto riguarda l’allarmante situazione delle acque del fiume Calore che attraversa Mainardi, unica frazione di Aquara, non sono passate inosservate. Il rischio frana che corre la zona in seguito al notevole ingrossamento del bacino del corso d’acqua ha attirato il genio civile che nei giorni scorsi ha effettuato nuovi sopralluoghi. L’esito, purtroppo, si è rinconfermato negativo ma ciò che le autorità competenti hanno comunicato ufficialmente è stato che il FIUME CALORE recupero della zona, l’eventuale deviazione del tratto del fiume e gli ulteriori rilievi necessari sono competenza dell’Ente Regionale. Dovrà essere proprio la Regione Campania, presie- duta dall’Onorevole Stefano Caldoro, infatti, a sbloccare i fondi necessari per arginare gli eventuali pericoli ai quali sono esposti sia gli abitanti, sia l’ambiente in cui vivono. I cittadini restano in attesa che gli enti locali ricevano tali utilissimi finanziamenti e provvedano ad impiegarli nel migliore dei modi. “Se questi soldi non dovessero arrivare, almeno sapremo contro chi rivolgere le nostre proteste...” ha commentato sarcasticamente un contadino della zona. Alessandra Pazzanese Lavori di manutenzione all’ospedale Arriva finalmente la sterilizzatrice dei ferri chirurgici Il 21 novembre, alle 7.30, presso l’ospedale di Roccadaspide è stata consegnata l’autoclave da parte della ditta Getinge Spa di Roma. Il macchinario collocato, per il momento, vicino al pronto soccorso sarà installato nella sala operatoria, probabilmente, il 24 novembre. Erano quattro anni che l’autoclave, ossia la sterilizzatrice dei ferri chirurgici, si guastava di continuo. Tant’è che nemmeno la si aggiustava più e gli strumenti operatori venivano portati, direttamente, ad Agropoli per essere sterilizzati. E, poi, utilizzati dai reparti di ortopedia e chirurgia dell’ospedale di Roccadaspide, durante gli interventi chirurgici. Con un aggravio di spesa per il trasferimento del ma- teriale non indifferente, ma non solo, come conferma il sindaco Girolamo Auricchio. «Questo spostamento dei ferri ha comportato delle spese enormi sia in termini di sicurezza che economici, afferma il primo cittadino. Ma dobbiamo ringraziare il commissario Maurizio Bortoletti se non sarà più così grazie all’autoclave. Lui che ha anche ridotto i debiti fino a portare in pareggio l’Asl di Salerno». Sempre per quanto riguarda la sala operatoria, sono stati installati due monitor nuovi, cui se ne aggiungeranno altri due, entro quindici giorni, con una novità già operativa. Dietro il monitor grande, infatti, ne è posizionato uno più piccolo in grado di fornire una maggiore assistenza alla sala operatoria. Da dieci giorni, inoltre, la radiologia dell’ospedale è stata dotata di nuove attrezzature. «E grazie ad esse, farà esami all’avanguardia. Prima l’attrezzatura era obsoleta, ma ora è di ultima generazione», puntualizza il sindaco Auricchio. Il comune di Roccadaspide, inoltre, ha mandato i propri operai a svolgere lavori di manutenzione presso i reparti dell’ospedale. Interventi che hanno interessato gli infissi, le porte e perfino l’installazione di spigoli di plastica negli angoli. «Quando si trasportava un paziente in barella capitava che lo spostamento lasciava dei segni in un qualsiasi angolo, ma il paziente deve essere trat- tato meglio di tutti e va salvaguardato anche così», conclude il primo cittadino di Roccadaspide. Nei mesi scorsi, inoltre, il Comune ha pulito lo spazio esterno dell’ospedale da erbacce, residui di potatura e altri rifiuti. Poi sono partiti i lavori alla sala mortuaria con la pitturazione dei locali, la manutenzione degli infissi, delle porte interne e la messa del cemento. E dopo, sono state tinteggiate anche le pareti dei reparti di medicina e chirurgia con annessa manutenzione delle porte e dei bagni delle divisioni interessate. Ciò grazie alla disponibilità di alcune ditte private che non hanno percepito alcun compenso. Francesca Pazzanese Calore N° 43 26 Novembre 2011 15 Energia sostenibile e “Patto dei Sindaci” Il comune di Roccadaspide e la svolta verde Il 22 novembre si è tenuto un consiglio comunale “lampo” a Roccadaspide. Avente come ordine del giorno: la lettura e l’approvazione dei verbali delle sedute precedenti; l’adesione del Comune di Roccadaspide alla campagna europea “Energia sostenibile per l’Europa” e sottoscrizione del “Patto dei Sindaci” per la riduzione delle emissioni di anidride carbonica; variazione al bilancio 2011 per la realizzazione del parcheggio in località “Pietra Cupa”- Fondi del Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano. «Se non si aderisce al patto di Kyoto, non si hanno i finanziamenti europei», afferma il sindaco Girolamo Auricchio. E, così il Comune sta preparando una delibera per l’adesione all’Energia sostenibile e al Patto dei sindaci. Con i seguenti obiettivi per il primo accordo: aumentare la sensibilizzazione di responsa- GIUSEPPE CAPUANO bili delle decisioni locali, regionali, nazionali, europei; stimolare gli investimenti privati nelle tecnologie dell’energia sostenibile etc. E di sottoscrivere il Patto dei sindaci con lo scopo di coinvolgere la comunità locale ad impegnarsi in iniziative per ridurre nelle città la CO2 del 20% attraverso l’attuazione di un piano d’azione basato su investimenti in fonti rinnovabili. Il documento sarà presentato alla Commissione e alla Banca europee. Proprio gli enti che stanno potenziando il programma di assistenza finanziaria per permettere alle autorità locali e regionali di entrare appieno nel campo dell’energia sostenibile. Ciò incoraggiando progetti di investimento in tale ambito, che hanno avuto successo in altre aree europee. Sia la maggioranza che l’opposizione hanno condiviso gli argomenti all’ordine del giorno del consiglio comunale, perciò, durato pochi minuti. E, più precisa- mente, il gruppo di minoranza “Uniti per Crescere”, guidato dal dott. Giuseppe Capuano, presente col collega Francesco Mauro. Insieme all’altro gruppo di opposizione, “Forza Roccadaspide”, guidato da Mario Miano, presente con Vito Brenca, hanno appoggiato la sottoscrizione al patto dei sindaci e la variazione al bilancio 2011 per la realizzazione del parcheggio di Pietra Cupa- Fondi del Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano. Come conferma l’ex sindaco Giuseppe Capuano «Abbiamo appoggiato le iniziative presentate dalla maggioranza in consiglio comunale, afferma il dottore. Ora spetta all’amministrazione metterle in pratica, alle prese con progetti sostenibili per la riduzione della CO2 e con gli espropri per il parcheggio di Pietra Cupa». Francesca Pazzanese Gabriella Tabano. La nonnina che lavorava come un uomo Zia Biluccia, una storia di solitudine e lavoro Ha da poco spento 89 candeline Gabriella Tabano di Roccadaspide, per tutti zia “Biluccia”. E lei è sempre sorridente, allegra e profondamente devota. Gli acciacchi non le permettono più di salire e scendere a piedi dal paese. Problemi che, però, non scalfiscono la forza e il coraggio zia “Biluccia”. Che, alla soglia dei 90 anni, combatte la solitudine con l’aiuto della famiglia Mirra che l’ha “adottata”. Una donna, la “zia”, che sa voler bene, nonostante, un volto segnato nell’anima e dal duro lavoro. Ha 2 anni quando perde il padre e viene abbandonata dalla madre. Come afferma lei stessa «Mio padre è morto a 27 anni e mi lasciò che ero in fasce e , da allora, mia madre chi l’ha vista più?». Ma non c’è posto per il rancore e le lamentele nel suo cuore. «Non conosce il mondo e i suoi mali, afferma la signora Palma. Ha ZIA BILUCCIA sempre lavorato duramente senza mai lamentarsi, fossero tutti così. Se le dai una cosa se la prende, altrimenti non chiede nulla». L’allora bimba, poi, è affidata alle nonna paterna e ad uno zio, morti i quali, rimane completamente sola. Condizione in cui ha vissuto per diversi anni insieme al duro lavoro e la miseria, senza fare una piega. Come se fosse “normale” per una bambina di 12 anni zappare in mezzo agli uomini per guadagnare di più. «E mietere il grano e a “intorchiarlo” con lo “sproccolo” e il “manganiello di ferro”», continua la zia. E lavorava talmente da “uomo” anche nella raccolta delle olive, che le venivano dati ¾ di litro d’olio e due pasti al giorno, più della giornata di allora. «Il padrone mi diceva che lavoravo meglio di lui, racconta zia Biluccia, così mi dava di più invece del quarto di litro con il pasto o del mezzo litro senza». E, fino a circa 40 anni fa, ha venduto frutta nella piazza XX Settembre e «Le prugne di S. Giovanni mi hanno fatto guadagnare 5000 lire», ricorda la zia. Vendeva, anche, l’erba per i cavalli che trainavano la carrozza per i defunti. E si cuciva i vestiti. Usava l’arte dell’arrangiarsi, lei che aveva cominciato la scuola «Ma non era cosa mia», ammette candidamente. Lei che tutti chiamavano per lavorare. «Ne Biluccia vieni a la iurnata?». Portava le pietre in testa, scavava i pozzi con la zappa e, per non perdere la giornata alle castagne, si riscaldava con un fuoco acceso in una tegola rotta. E lei così magra e minuta, lo racconta come se niente fosse. Il suo “gancio” nel mondo è una finestra da cui vede, tra l’altro, la località Spinosa di cui conosce tutti gli abitanti e Pasquale, il padre della cronista, a S. Antonio. «Vedo Pasquale quando è nel vigneto, salutamelo». Di Tv neanche a parlarne «Mi vene u mali ri capu», conclude la zia. Le fa compagnia il gatto Carmelina con tanto di campanella al collo ed è contenta se qualcuno le fa visita. Va bene il duro lavoro per quei tempi, ma stupisce la capacità di una ragazzina, prima, e di una donna, poi, di lavorare come un uomo… FraPaz LAURINO. La giornata della legalità Alla presenza di autorità politiche,religiose e militari si è svolta nel Teatro comunale di Laurino “LA GIORNATA DELLA LEGALITA’ “,organizzata dall’ANSPI di Laurino in collabaorazione con l’amministrazione comunale ed il Mar.llo Panfilo Genovesi comandante della stazione dei carabinieri di Laurino.I fruitori principali della giornata erano gli studenti degli istituti superiori di Piaggine e Laurino,anche se la manifestazione si è svolta a porte aperte,poichè gli argomenti trattati erano per un pubblico adulto a conoscenza di tematiche difficili come:l’educazione stradale (mezzi/pedoni),alcoolismo,droghe,internet-contraffazione-pirateria,stalkin g,ambiente-incendi boschivi-fuochi d’artificio,violenza durante le competizioni sportive e cortei di protesta. Attraverso una presentazione power point ed un fascicolo distribuito a tutti i presenti,autorità militari hanno spiegato in modo eloquente tutti i vari step messi in evidenza .Ospite d’eccezione è stato il Generale dei carabinieri della Legione Campania Carmine Adinolfi accompagnato dal Cappellano F.Ficchini,dal Capitano C.C. di Vallo della Lucania e dal Vicario della Diocesi di Vallo Don Guglielmo Manna.La giornata si è conclusa con un buffet in caserma per gli addetti ai lavori,orgogliosi di aver dato il loro apporto all’educazione dei giovani di questo territorio ,a volte dimenticato da tutti e da tutto,il sindaco Romano Gregorio ed il parroco Don Loreto Ferrarese,già pronti per una prossima esperienza. 16 N° 43 26 Novembre 2011 AGROPOLI. Esplorare l’universo con Massimo Capaccioli Comodamente seduti nell’Auditorium del Liceo Gatto SEGUE DA PAGINA 8 Cosa vuol dire? Vuol dire che un fenomeno è in realtà una sovrapposizione di stati che si selezionano nel momento in cui l’osservatore interferisce con il fenomeno stesso. Questa è una forma di irrealtà, molto complicata, difficilmente comprensibile. Einstein, per esempio, non l’accettava, morì scontento dicendo che Dio non giocava a dadi. L’universo è sempre esistito? No! E quando è nato? Rispondono a questa domanda anche gli uomini di Chiesa. Essi dicono che è stato creato da Dio. I fisici, anche quelli che credono in Dio, non dicono la stessa cosa. Noi fisici dobbiamo trovare delle ragioni nella natura. E allora, secondo i fisici, quando è nato? Come è nato? Noi oggi stimiamo che sia nato 13, 7 miliardi di anni fa, un tempo cospicuo. La Bibbia che cosa dice a riguardo? La Bibbia ci racconta come Dio ha creato il mondo, circa 6000 anni fa. Allora la differenza tra i fisici e la Bibbia è abissale. Questa differenza è dovuta a che cosa? Ricordiamoci sempre quali sono gli ambiti nei quali ci muoviamo. La differenza è che i fisici fanno una misura, mentre La Bibbia è un libro scritto non per raccontare la fisica del cosmo, ma con altri scopi e per questi scopi dovrebbe essere usata. Oggi è di gran voga il dibattito sull’etica della scienza. La scienza non ha un’etica, secondo me. La scienza è necessaria, bisogna farla. Quello che deve avere un’etica è la tecnologia (intesa come l’utilizzo che si fa della scienza), ma immaginare che non si deve investigare qualcosa per me è sintomo di grande oscurantismo. Serena Sgroi Rubrica a cura di “www.astetrasparenti.it” via Vernieri 51, 84125 Salerno. Tel 089 222970 Fax 089 255425 mail: [email protected] TRIBUNALE DI SALERNO UFFICIO ESECUZIONI IMMOBILIARI SI RENDE NOTO che nella procedura esecutiva N° 246/09 R.E., il G.E. ha fissato l’udienza del 26.01.2012, h.9, per l’esame delle offerte di acquisto ai sensi dell’art. 572 c.p.c., ovvero per la gara fra gli offerenti ai sensi dell’art. 573 c.p.c. (nel caso di più offerte per lo stesso lotto), e l’udienza del 09.02.2012 ore 10, per la vendita con incanto nel caso in cui la vendita senza incanto non abbia esito positivo, al prezzo base di E.20.000,00, come da CTU in atti, offerte in aumento non inferiori ad E.1.000,00 nel caso di incanto. Per partecipare occorre depositare in Cancelleria entro le ore 12.30 del giorno precedente la vendita, le offerte di acquisto e le domande di partecipazione all’incanto unitamente alla cauzione pari al 10% del prezzo offerto (senza incanto) o del prezzo base d’asta (incanto). Maggiori informazioni e modalità di partecipazione in Cancelleria o consultando il sito www.astetrasparenti.it, dove sono pubblicate anche l’ordinanza e la CTU. DESCRIZIONE DEGLI IMMOBILI LOTTO UNICO: piena proprietà di locale destinato a cantina in Salerno, via P. Grisignano, p.8°, mq.53,90, in NCEU fg.70, p.lla 10/66. TRIBUNALE DI SALERNO UFFICIO ESECUZIONI IMMOBILIARI SI RENDE NOTO che nella procedura esecutiva N° 122/07 R.E., promossa da BCC di Battipaglia, il G.E. ha fissato l’udienza del 26.01.2012, h.9, per l’esame delle offerte di acquisto ai sensi dell’art. 572 c.p.c., ovvero per la gara fra gli offerenti ai sensi dell’art. 573 c.p.c. (nel caso di più offerte per lo stesso lotto), e l’udienza del 09.02.2012 ore 10, per la vendita con incanto nel caso in cui la vendita senza incanto non abbia esito positivo, al prezzo base di E.17.200,00, come da CTU in atti, offerte in aumento non inferiori ad E.800,00 nel caso di incanto. Per partecipare occorre depositare in Cancelleria entro le ore 12.30 del giorno precedente la vendita, le offerte di acquisto e le domande di partecipazione all’incanto unitamente alla cauzione pari al 10% del prezzo offerto (senza incanto) o del prezzo base d’asta (incanto). Maggiori informazioni e modalità di partecipazione in Cancelleria o consultando il sito www.astetrasparenti.it, dove sono pubblicate anche l’ordinanza e la CTU. DESCRIZIONE DEGLI IMMOBILI LOTTO UNICO: Quota pari ad 1/2 della piena proprietà di appezzamento di terreno in Battipaglia, loc. Porta di Ferro, via Tufariello, in NCT fg.13, p.lla 878, mq.4541. Diano N° 43 26 Novembre 2011 17 VALLO DI DIANO. La cronaca di una settimana Il giallo Scutaro e “Il nome della Rosa” nella Certosa di Padula IN FARMACIA L’oscura morte di Nino Studenti al freddo Scutaro Ancora non è stata fatta piena luce sulla morte di Nino Scutaro, (nella foto) il 59enne di Sala Consilina che domenica 13 novembre è morto investito da un’auto nei pressi del locale fiume. Una vicenda dai tratti ancora da chiarire che secondo la prima versione fornita agli inquirenti vedrebbe una donna del posto alla guida dell’auto, questa sarebbe ritornata a casa dopo il fatto pensando di aver preso in pieno un animale di grossa taglia, la donna stessa solo poco dopo si sarebbe recata col marito sul luogo dove ha fatto la scoperta del corpo ormai senza vita del povero Nino. In questi giorni però altre voci si stanno rincorrendo sull’accaduto dove sembrerebbe che invece al volante dell’auto ci fosse l’uomo e non la donna. Un gran da fare dunque per gli uomini delle Forze dell’Ordine che stanno scandendo ogni situazione minuto per minuto per risalire e ricostruire la dinamica esatta del sinistro mortale che ha portato alla morte di Nino, un uomo amatissimo e benvoluto da tutti che ha lasciato sconcerto e rammarico in tutta la comunità salese. Un bel sette va comunque alle Forze dell’Ordine che con esperienza e capacità investigano con ogni mezzo gli accadimenti dando l’input per fare sempre meglio, non dimenticando la fede e la devozione alla Virgo Fidelis celebrata il 21 novembre. Gli studenti delle scuole di istruzione superiore di diversi comuni del comprensorio sono sul piede di guerra per via della mancata accensione dei riscaldamenti nelle aule in cui si svolgono le lezioni. Il liceo classico “M. T. Cicerone”, il comprensivo “Pomponio Leto” di Teggiano e il liceo scientifico “C. Pisacane” di Padula sono in fermento perché “Non è possibile disertare o ritardare un appuntamento invernale così importante”, dicono gli studenti che in questi giorni sono scesi in piazza e hanno indetto assemblee interne con docenti e amministratori per far luce sull’accaduto e per avere risposte più concrete. Un bel sette va al coraggio degli studenti che prontamente fanno sentire la loro voce in ogni occasione un sei invece va a chi non sempre ascolta la voce dei giovani. Presto il risanamento della sp 144 A Montesano sulla Marcellana, il giovanissimo amministratore Giuseppe Rinaldi, (nella foto) fa sapere che finalmente dopo tante peripezie burocratiche qualche giorno fa c’è stata la conse- Il ferro provoca dolori articolari? di quella strada che ad oggi appare pericolosa e malconcia” ha detto Rinaldi. Un bel 7,5 allora al comune di Montesano. Dal Nome della Rosa alla Certosa di Padula Invece a Padula dal prossimo febbraio, nel suggestivo Complesso monastico di San Lorenzo giunge “Dal nome della Rosa … alla Certosa di Padula”, spettacolo tratto dal libro di Umberto Eco, realizzato dalla Tappeto Volante e dalla Elledi 91. A darne notizia è stato proprio il regista Domenico Maria Corrado nell’ambito della recente XIV Borsa del Turismo Archeologico, una rappresentazione in cui sarà il pubblico il vero protagonista nell’ambito di un percorso, qui si potranno incontrare monaci e poeti in costume d’epoca. Mentre nel cortile della Spezieria verranno allestiti 600 posti a sedere per assistere a tutto ciò. Un bell’otto va senza dubbio al genio del regista Corrado e al supporto dell’amministrazione comunale padulese. Giornata mondiale contro la violenza sulle donne gna dei lavori all’impresa che dovrà intervenire sulla S.P. 144 in località Terme di Montesano S.M. “Seppur è un lavoro non di grandi dimensioni economiche, è un primo concreto passo verso il risanamento In occasione del prossimo 25 novembre “Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne”, le donne del Vallo di Diano e in particolare la Commissione per le Pari Opportunità del Comune di Sala Consilina, il Comitato “Se non ora quando?- Vallo di Diano” e la Consulta delle donne di Sassano hanno voluto far veicolare un mes- saggio di solidarietà a quante vivono situazioni di disagio psicologico e fisico dovuto a ogni genere di violenze subite in ambito domestico, lavorativo e affettivo. Otto va allora a tutte quelle donne che si mobilitano per venire incontro ad altre donne! Chiusura del foro di Sala Consilina E un bell’otto va al coraggio e determinazione che non sono mancati alle due consigliere dimissionarie del Consiglio dell’Ordine forense di Sala Consilina, gli avv. Rosy Pepe e Catia Nola le quali, con un documento scritto fatto pervenire proprio in occasione dell’ultima assemblea tenutasi in tribunale sulla paventata soppressione del Palazzo di Giustizia, hanno preso le distanze da alcuni comportamenti tenuti nei loro confronti e da situazioni a loro estranee. Locanda da Stella Michelin Un nove nel campo dell’alta gastronomia locale: arriva una stella rossa che fa entrare di diritto nella prestigiosa “Guida Michelin” la Locanda Severino nel cuore di Caggiano, soddisfazione dunque per i coniugi Pucciarelli e per lo chef Vitanto- Tra le preparazioni di ferro per via endovenosa utilizzate in Italia vi è il Ferlixit la cui indicazione è anemia e sideremia che non risponde al trattamento per via orale. L’effetto collaterale più pericoloso di questa terapia e.v. a base di ferro era lo shock anafilattico. Recentemente però nella banca dati della segnalazione italiana sono stati evidenziati 54 segnalazioni relative ad artralgia e dolore dorso-lombare comparsi in seguito alla somministrazione di ferro gluconato per via endovenosa. Le segnalazioni si riferiscono soprattutto a donne di età compresa tra i 18 e gli 86 anni che hanno assunto ferro endovenoso. Non è ben noto il meccanismo d’azione alla base di questa reazione, si pensa ad un problema di ipersensibilità. In generale, si consiglia per tutti i preparati di ferro per via parenterale, di monitorare il paziente per tutta la durata dell’infusione, che deve essere necessariamente molto lenta; in pratica è consigliabile limitare l’uso del ferro per via endovenosa solo in ambito ospedaliero. In ogni caso le artralgie ed i dolori lombari possono svilupparsi sia nell’immediatezza dell’assunzione che a distanza di giorni o settimane. E’ opportuno segnalare questo effetto collaterale al proprio medico o al farmacista qualora la reazione si presenti. Alberto Di Muria orgoglio e attenzione verso i prodotti della nostra terra”. nio Lombardo che dopo un primo momento di incredulità dice strafelice: “Continueremo a fare quello che abbiamo sempre fatto con Antonella Citro 18 N° 43 26 Novembre 2011 Eboli Eboli città di furti. Dai pannelli solari ai negozi in centro Con le luminarie di Natale forse i ladri li arresteranno DALLA PRIMA dal cortile di casa). Se di notte sentite dei rumori, fare gli eroi non serve. Ci vorrebbe un’indagine. Un’inchiesta. Qualcuno che li cerchi, li stani e li punisca, questi ladri scatenati. Finora non è successo. Giugno è stato il mese dei furti in auto. A settembre, sono iniziati i furti in appartamento. Tra pannelli fotovoltaici e ville in campagna, i ladri sono andati a nozze. Sui monti di Eboli, 1500 pannelli sono svaniti in tre furti clamorosi. Nella campagna di Santa Chiarella, altri danni immani li ha registrati una ditta di Bari nel suo parco fotovoltaico. Se sentite rumori, non vi muovete. Anche le agenzie di vigilanza lo hanno capito. Anche se il messaggio non era diretto a loro. Se sentite dei rumori, restate muti, rimanete zitti. E’ notte. Immobili a letto, scialle e riposate. Se reagite, non sapete cosa può succedere. Spesso, chi ha reagito, non è arrivato al giorno dopo. A Eboli rubano nelle ville. Hanno iniziato all’Epitaffio, si sono spostati alla Casarsa. Zona est del paese, dove sorge il sole e scopri all’alba che ti hanno rubato tutto. Ville di imprenditori. Ville danarose. Furti a raffica senza colpevoli. Poi i ladri si son spostati. Stanchi di non trovare ostacoli, hanno tentato il colpo grosso. E lo hanno realizzato, facendo un buco nella farmacia a Santa Cecilia. Senza toccare i medicinali, si son presi la cassaforte intera. Senza aprirla. L’hanno sradicata dal muro. E via. Dalla farmacia sono passati all’avvocato del posto. Sono entrati nella sua villa, mentre lui dormiva. Gli hanno rubato tutto, prima ancora che arrivasse la patrimoniale di Monti. E sono andati via, ladri scatenati. A un imprenditore agricolo hanno rubato i due Suv del figlio. Esproprio proletario, si diceva un tempo. Oggi è diventato un furto al giorno. Nella contrada accanto, stessa scena. A Papaleone, la strada che costò la carriera a un improvvido assessore melchiondino, una notte di danni enormi ha conteggiato un imprenditore stanco e indifeso. Lui si è addormen- tato, i ladri gli hanno portato via tutto. Oggetti d’oro, monili di valore. Soldi e ogni ben di Dio. Tutto quello che hanno trovato a tiro, è scomparso all’improvviso. Indagini. Dopo indagini. Manco un ladro è stato ancora preso. Un braccialetto d’oro di Damiani, una collana finta Guess, un orologio rosso Ferrari? Niente di niente. I ladri hanno due doti. Quella di rubare. E quella di scomparire. Imprendibili e inarrivabili. I migliori Lupin d’Italia. Ce li abbiamo qui. A Eboli. Dai ladri di pannelli solari ai topi di appartamento. Non c’è un colpevole di tutti questi furti. Il sindaco ha chiamato il prefetto, ha invocato più controlli. Al suo grido d’allarme si sono associati i primi cittadini di altri tre paesi, Battipaglia, Capaccio e Campagna non se la passano meglio. Vivono nell’incubo. Dei furti in casa. Dei furti notturni. Dei ladri che arrivano a cinque centimetri dalla gente che dorme. Eboli, però, ha una sua tipicità. La diversificazione dei furti. Hanno iniziato con le EBOLI, CENTRO STORICO auto. Sono passati ai parchi fotovoltaici. Sono entrati in una ventina di ville isolate. E hanno finito (?) con i negozianti. Come se non bastasse il centro commerciale Le Bolle a deprimere consumi e umori dei negozianti ebolitani. Ora si sono aggiunti i ladri. Se passate sul viale Amendola una notte e vedete dei ragazzi che danno fuoco a una tenda e a un’insegna, non vi allarmate. Si tratta di un atto vandalico ai danni di una gelateria. L’isola del gelato. Se vi tro- PETINA. Visita al centro che ospita provvisoriamente i migranti Potrebbero ripopolare i paesi ma l’integrazione non c’è SEGUE DA PAGINA 11 l’orgoglio che trattiene le lacrime. Non si aspettavano niente, sebbene avessero sofferto per tutta la vita, una vita colma di sconvolgimenti, ma all’improvviso sono sprofondati nella cavità di un luogo sordo, sordo al grido dell’anima. Proiettati di colpo in un paese straniero, faticano a tenersi aggrappati alle gioie e ai dolori passati. Chi li circonda non sa nulla di loro, neppure la lingua, non sanno se la pensano allo stesso modo, porgono la mano, offrono sorrisi, ma com’è irreale la loro presenza qui. Qui non c’è nulla, solo rovi ai lati del recinto e un’erba alta e folta coperta di rugiada, un grande capannone al lato, case coloniche lontano. Una vaga paura li assale tra questi monti e le stranezze che potrebbero celare. UNO SPAZIO NUOVO. “Ci sono lupi su quelle montagne?” chiedono. Così sono questi giovani migranti. E per il solo fatto di aver portato con decenza il loro dolore e di aver attraversato la morte, meritano di essere difesi dall’ipocrisia più o meno temibile di quanti stanno mostrando un’attenzione interessata al loro calvario. Mai avevamo visto tanta sete di fuggir via da posti che noi chiamiamo “di accoglienza”; noi che bramiamo la salvezza della loro anima e torturiamo il loro corpo.Via, lontano da questi terrificanti incantatori. Non abbandoniamoli al vuoto e al dolore di questi luoghi. Ci sarebbe da ragionare su un proposta: visto che si sono scelti luoghi iso- ANSELMO BOTTE lati e sperduti; visto che in questi luoghi sorgono paesi in via di estinzione che la desertificazione sociale sta riducendo a riserve umane; visto che i migranti sono giovani: perché non provare ad affidare ai sindaci la loro vita? Chissà che non pon- gano un freno, in questo modo, allo spopolamento dei loro paesi. A mio parere il confluire dei due modi di vivere può rappresentare lo spazio nuovo per tentare di sollevare l’agonizzante mondo vecchio. Anselmo Botte vate nei pressi di uno studio fotografico e vi accorgete che hanno rovesciato le piante e distrutto la saracinesca, non vi allarmate…sono sempre gli stessi vandali in azione. Di notte. In pieno centro. Con le telecamere fuori uso da quando sono state installate (perché la ditta che le ha montate, mai dal comune pagata fu)…la lotta ai vandali sembra piuttosto complicata. Le poche immagini nelle mani degli investigatori fanno schifo. Sono riprese buie e sgranate. Inutilizzabili. Vedi anche il vandalo che si muove, si agita, rompe e corre via. Ma è talmente tatuato di pixel che nemmeno la madre lo riconoscerebbe. Madre ingrata. Se di notte scorgete un ladro in un’edicola, lasciatelo in pace. Si sta costruendo il futuro, rubando computer, stampante e fax in un negozio di via Nobile. Per vivere certe emozioni non ci si deve scomodare troppo. Basta farsi un giro di notte. Per le strade del centro. Via Umberto Nobile non è via Giancarlo Siani, stradina spersa nelle campagne ebolitane. Di notte. Se sentite un rumore, non correte alla porta a vedere. Restate a letto. Respirate piano. E fingete di dormire. Ne va della vostra incolumità. Fisica e mentale. I ladri? Prima di Natale li beccheranno. Con le luminarie accese, forse chi deve vedere e scoprire qualcosa di notte, farà finalmente il suo dovere. Francesco Faenza Eboli N° 43 26 Novembre 2011 19 Le pagelle ebolitane di Francesco Faenza Confesercenti, voto 3: accorgersi del centro commerciale dopo la sua apertura, è uno svarione clamoroso. Combattere per la chiusura domenicale del megastore di via Cupe, è una battaglia di retroguardia. Il buon e verace Donato Santimone suona la carica, riscopre la trombetta di vent’anni fa quando era assessore e predicava il perdono agli ebolitani con le lezioni di Renato Curcio. Ma anche questa volta, la santimoniana crociata risulta un po’ datata dal punto di vista storico. La battaglia per i piccoli commercianti ebolitani andava intrapresa prima. Tre mesi fa. Non dopo l’inaugurazione de Le Bolle. Le altre associazioni di categoria (voto 3 a tutte) che fine hanno fatto? Le proposte al comune quando sono state presen- tate? E l’amministrazione Melchionda (voto 3) come mai non si è preoccupata di proporre qualcosa per evitare lo spopolamento del paese? L’apertura del centro Le Bolle ha i suoi vantaggi. Non c’è più traffico in città. Nel centro si cammina con l’auto o con lo scooter, alla stessa velocità. I negozi sono vuoti. Ma non è che prima ci fosse l’assalto ai forni. La concorrenza si è fatta dura. Capita in tutti i paesi con un centro commerciale. I primi film al cinema, su questo fenomeno, sono usciti dieci anni fa, non la primavera scorsa. Cosa fare? Se ne discute e se ne è parlato ovunque. Il dibattito, adesso, è stato aperto anche a Eboli. Con una tempistica da brividi. Il ritardo è enorme. Il centro commerciale è una risorsa. Chiuderlo non si può. Ora viene il bello. La guerra sui prezzi e sulla qualità dei prodotti. A vederla così, è semplice. Con le sole luminarie natalizie, il comune non risolverà un bel niente. Protezione civile, voto 3: abbiamo chiesto a tutti una mano. Ora ci rivolgiamo alla protezione civile. Contro i vandali, non ci sono le telecamere comunali. Arriveranno il 15 dicembre, promette l’assessore Mastrolia. Contro i ladri, le forze dell’ordine non riescono a trovare una soluzione. Contro la crisi è arrivato il governo Monti. E contro il disordine pubblico ebolitano a chi ci rivolgiamo? Qui ci vogliono i volontari della Protezione Civile. O ci mettono una pezza loro o a Natale avremo metà delle case derubate. Non dalla crisi. Ma dai ladri impuniti. Nel momento di maggiore necessità, ci rivolgiamo alla Protezione Civile di Eboli. Se ci siete, battete un colpo. Scendete in strada, stanate e bastonate questi ladri (il secondo verbo è anticostituzionale). Fate qualcosa per la vostra città. Agite con un’operazione a tenaglia. Beccate un ricettatore di quarta tacca. Andate a cercare tra gli zingari e i venditori d’oro. Qualcuno saprà dirvi qualcosa. Sui furti. Sui ladri. Su tutti questi infami che si aggirano di notte per le strade di Eboli. A fare danni. A bruciare insegne e tende. A danneggiare saracinesche e negozi. A infilarsi nelle case degli altri con la gente che dorme. Visto che tutti hanno fallito, non ci resta che la Protezione Ci- vile. Ultima chiamata, l’extrema ratio per il popolo ebolitano. Se nemmeno il corpo di super emergenza, con lampeggiante sempre acceso (di notte, di giorno, con il sole e con la pioggia) non ci tira fuori da questo tunnel, siamo davvero alla frutta. Espatrieremo a Battipaglia. I tifosi dell’Ebolitana andranno a Serre o a Campagna. Non ci resta scelta. Non abbiamo soluzione. Se non la Protezione Civile orfana di Bertolaso, siamo convinti che può fare tanto. Può fare molto. Può darci quella scossa che il suo vecchio capo, di Silvio amico, cercava nel samba della Monica brasiliana. Forza Protezione Civile. Il voto 3 è negativo? Lo solleviamo da tre a sei. Un sei politico. Di incoraggiamento. Di fiducia. Con il cuore. Legambiente turismo premia Il Panigaccio, il locale ebolitano di Gustavo Sparano Prodotti a km zero e rispetto dell’ambiente la sua formula vincente Il Panigaccio di Eboli è il miglior ristorante d’Italia. L’importante riconoscimento è stato compiuto da Legambiente Turismo. Il premio per il 2011 è stato consegnato a Gustavo Sparano da Luigi Rambelli, presidente nazionale di Legambiente Turismo. Il Panigaccio ha battuto una concorrenza copiosa. In gara, quest’anno, c’erano ben 240 ristoranti italiani. A vincere è stato il locale di corso Garibaldi, nel centro storico di Eboli. Aperto da 11 anni, il ristorante vineria di Sparano è aperto tutti i giorni, a pranzo e a cena. La motivazione del premio è di natura ambientale. Sparano si è accapparato il riconoscimento per l’utilizzo di prodotti locali, il ricorso all’acqua locale, nessun cibo impacchettato nella plastica, lampade a risparmio energetico, l’utilizzo di filtri nei rubinetti. Legambiente ha stilato un decalogo. I ristoranti si sono iscritti al concorso. Gli ispettori dell’associazione ambientalista nazionale hanno visitato i vari ristorante. A fine “ispezione”, il premio nazionale è andato al Panigaccio di Eboli: “anche così si crea sviluppo economico- spiega Luigi Rambelli- noi di Legambiente vogliamo spiegare un concetto molto chiaro ed elementare. Non si può andare in vacanza a Gallipoli e fare colazione con le marmellate monouso nei contenitori di plastica, comprate in Trentino”. A ciascuno il suo prodotto. Ogni regione deve promuovere il suo. Con un comandamento dal valore assoluto. Divieto assoluto dell’utilizzo della plastica. A lanciare l’allarme è Giancarlo Capacchione, responsabile cilentano di Slow Food: “ogni mattina nei bar vengono serviti milioni di caffè. Accanto a ogni tazzina c’è un bicchiere di plastica con l’acqua. Per ogni tazzina c’è un bicchiere di plastica che finisce nel cestino. E’ un dato impressionante. Uno spreco ingiustificato ed enorme di plastica”. Consumare meno plastica e affidarsi ai prodotti del territorio. Il Ristorante Vineria il Panigaccio è stato premiato dai consuma- GUSTAVO SPARANO, TITOLARE DEL RISTORANTE IL PANIGACCIO, CON LUIGI RAMBELLI, PRESIDENTE NAZIONALE DI LEGAMBIENTE TURISMO tori di fiducia di Legambiente. A conquistare gli “ispettori” ambientalisti non è stata solo la cucina, ma il rispetto per l’ambiente e per l’ecosistema in tutto il procedimento ristorativo. Prodotti a chilometri zero. Chi mangia da Gustavo Sparano assaggia prodotti della Piana del Sele. Senza plastica. Senza additivi. Senza conservanti. A complimentarsi con Sparano anche l’assessore Carmine Magliano, del comune di Eboli: “il rispetto dell’ambiente è una questione culturale. Seguire un decalogo ambientalista anche nei ristoranti italiani è un segnale importante”. Complimenti bipartisan per il ristorante vineria di Sparano dal mondo politico, da Massimo Cariello a Roberto Palladino, tanti politici hanno partecipato alla cerimonia di premiazione, ricordando i progressi fatti in questi anni: “Le tavole del borgo sono una realtà ormai consolidata- ricorda Sparano- siamo un’associazione di ristoratori insediati nel centro storico di Eboli. Pro- muoviamo iniziative a favore del nostro centro antico, offrendo piatti legati alla cucina tradizionale ebolitana”. Luigi Rambelli, presidente di Legambiente Turismo, ritorno sul discorso economico: “la ristorazione è un attrattore importante. Crea reddito e occupazione”. Ristoratore nel centro storico, da 11 anni, Gustavo Sparano non perde la passoine per il mare E’ a 16 chilometri dal suo ristorante. Ma lui, mentre incassa il premio, rilancia una nuova idea: “promuovere la ristorazione lungo la costa, in riva al mare”. Sparano ci ha già provato. Ma alla Marina di Eboli è un’attività ai primi passi. A complimentarsi con Sparano anche il circolo Silaris di Eboli: “Quel del Panigaccio è un percorso che parte da lontano-spiega Leda Minchillo, presidente della sezione locale- Gustavo (Sparano, ndr) ha avuto il coraggio di investire fin negli arredi, rispettando le norme della bioarchitettura, per rispettare il decalogo di Legambiente”. Francesco Faenza 20 N° 43 26 Novembre 2011 Battipaglia LO SCRITTORE Quando la banda...tornò DALLA PRIMA intitolata al grande musicista battipagliese Larry Nocella, scomparso nella primavera dell’89, poco ricordato se non in manifestazioni a cura di pochi, privati e volenterosi estimatori. Un progetto di sostanza, che magari non beneficerà delle roboanti inaugurazioni che normalmente riserviamo al rifacimento dei marciapiedi o alla pulizia straordinaria di una vetrata, ma che – buttandoci un’occhiata alle Tel 0828.720114 Fax 0828.720859 e-mail: [email protected] url: www.unicosettimanale.it Direttore Responsabile Bartolo Scandizzo Condirettore Oreste Mottola Grafica ed Impaginazione Stampa STIEM Via delle Industrie 5 Fisciano Iscritto nel Registro della Stampa periodica del Tribunale di Vallo della Lucania al n.119 Responsabile Trattamento Dati Bartolo Scandizzo Abbonamento annuale 25,00 Euro Abbonamento a I Piccoli € 10,00 Unico + I Piccoli € 30,00 Conto corrente postale num. 53071494 intestato a Calore s.r.l. Tiratura: 5000 copie Gli arretrati € 2,00 + le spese di spedizione Il N° 43 di Unico è stato inviato in tipografia il 23 novembre 2011, ed è stato avviato alla spedizione agli abbonati il 25 novembre 2011 alle ore 9,30 presso il CPO di Salerno spalle – pare uno dei pochi avalli istituzionali finora avuti verso una riqualificazione artistica e sociale della città. E sì che s’era indietro, considerando che nel grosso dei comuni limitrofi questi spazi sono stati istituiti e attrezzati da un ventennio buono. Qui no, il discorso musicale s’è sempre contenuto e isolato in una sarabanda di vecchi garage precettati a nonni e suoceri, cantine occupate, soffitte pericolanti. Insonorizzazioni alla buona, col tappezzamento retrò dei vecchi contenitori delle uova o di qualche arazzo tirato via a pochi euro al mercatino dei robivecchi. Il risultato è stato l’isolamento, la dispersione del fenomeno, la mancata aggregazione dei musicisti, l’avversione del sentimento popolare verso le rullate di batteria rimbombanti nei vari vicoli nei pomeriggi d’agosto, fino a coniare nell’inconscio del cittadino svogliato la squallida equazione “musica = rumore”. Una sala prove comunale non è solo una soluzione logistica per le decine di musicisti locali costretti a vagabondare da un antro all’altro imbracciando custodie e mastondontici amplificatori valvolari, ma una raddrizzata – seria – agli sbandamenti di un fenomeno culturale ovunque in evoluzione e qui, paradossalmente, sulla definitiva strada del declino. E’ un passo apparentemente piccolo per i profani, gigante per chi di note suonate ne mastica e ne soffre, costretto – nella migliore delle ipotesi – a sorbirsi chilometri e ore tarde per raggiungere un posto attrezzato per esercitarsi col suo gruppo. E’, quindi, abusando del gioco di parole, un potenziale potenziamento dell’offerta musicale di “suonatori” nostrani, non più avviliti e disincentivati dalla totale e vergognosa assenza di una struttura ricettiva che avrebbe dovuto consentire loro, in passato, se non di esibirsi, almeno di confrontarsi e amalgamarsi. Ed è una rieducazione sociale per coloro che, protesta dopo protesta, denuncia dopo denuncia, hanno finito per immettere nel sistema un’artefatta percezione d’illegalità del fenomeno: la musica, nientemeno, come reato, attività clandestina, pirateria acustica da estirpare alla radice. Perché poi l’avversione della (solita) massa battipagliese, insofferente al disturbo della pennica meridiana, è la stessa che di fatto, saracinesca dopo saracinesca, ha portato ad eliminare la musica live dai locali, e poi il grosso dei locali stessi: caso più unico che raro, in un’intera provincia salernitana che altrove – dall’Agro al Cilento – pullula, anche in piazze ben più modeste della nostra, di palchi su cui esibirsi. Fatta l’Italia, quindi, facciamo gli italiani. Ovvero, finalmente, un folto e diffuso gruppo di interessati ascoltatori. Ernesto Giacomino BATTIPAGLIA. Caos alla “Nuova srl” AGROPOLI. Con la compagnia Del Mistero Disertato il consiglio comunale Al via la cena con delittto E’ la cronaca di un consiglio che non c’è stato, ovvero quello convocato per ieri alle 17.30 che avrebbe discutere tra l’altro dello scioglimento di Nuova Manutenzione srl, la municipalizzata del Comune che si occupa di manutenzione del verde pubblico e delle infrastrutture, e soprattutto del destino dei sui oltre 30 dipendenti. La mancanza del numero legale, ha fatto sì che la seduta non potesse aver luogo. Erano cinque gli assenti tra le fila della maggioranza: Tedesco, Corrado e D’Acampora del gruppo misto e Cuozzo e Salimbene dei “responsabili”. Presente invece Antonio Terribile, che sancisce in questo modo il suo ingresso di fatto in maggioranza. L’opposizione, ovviamente, ha atteso la composizione dell’assise per fare il proprio ingresso in aula. Consiglio comunale aggiornato a lunedì 28 novembre, dunque. Data in cui, giocoforza, dovranno affrontarsi gli argomenti posti all’ordine del giorno. Tra questi, oltre alla “grana” Nuova, le modifi- L’Associazione Culturale “Slist Eventi” presenta il gruppo teatrale La Compagnia Del Mistero. La Compagnia del Mistero nasce nel 2007 da un’idea della dr.ssa Giovanna Chirico, coadiuvata da un gruppo di giovani attori uniti dalla passione per il teatro. La Compagnia dopo il successo di “Viaggio a Costville “ propone al pubblico nuovi spettacoli teatrali in giallo con scene e ambientazioni create ad hoc per rendere al meglio le diverse sfaccettature di ogni storia. I testi nascono dal genio creativo di alcuni dei componenti della Compagnia ( -“Delitto in laboratorio” “Felicia Felix” - “Alice in Wonderland Stilist” – “Delitto al Flamingo Hotel”), o in alcuni casi, sono libere interpretazioni di capolavori della letteratura noir (Viaggio a Costville”- “Delitto al 21° piano” - “L’Artista”). All’interno di ogni spettacolo, la cui trama è incentrata intorno ad un delitto, si susseguono intrighi amorosi, giochi di potere, interessi economici, riti magici, che dello statuto dell’azienda speciale Ferrara Pignatelli, con l’assegnazione alla stessa della gestione delle farmacie comunali; la manifestazione di interesse per la realizzazione di edilizia popolare e riqualificazione urbana; il regolamento sull’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili, il risparmio delle risorse idriche e il risparmio energetico; il regolamento della neonata commissione per il paesaggio con relativa nomina dei membri; la nomina del nuovo comitato di gestione del Centro sociale; la nomina dei nuovi componenti del consiglio tributario; infine, la modifica dell’art. 46 comma 3 dello statuto comunale il quale prevede la discrezionalità del sindaco sulla presenza di ambo i sessi nella Giunta comunale. Un più che succoso ordine del giorno, quello che doveva essere discusso. Invece, il deserto. Lunedì nuovo appuntamento e, perché no, nuove sorprese. Valerio Calabrese ect. Al pubblico partecipante viene attribuito il ruolo di investigatore: prestando la massima attenzione ai minimi particolari, alle battute dei personaggi, alla lettura di vari indizi distribuiti ad inizio spettacolo, dovrà scovare gli elementi utili a risolvere il caso. Nella parte finale dello spettacolo, infatti, saranno gli spettatori stessi, attraverso l’ interrogatorio a cui verranno sottoposti gli attori indagati, che avranno il compito dia smascherare l’assassino. Location ideale per la realizzazione dello - Stabile del Giallo - è il “Castello Aragonese di Agropoli” ed in particolare la “Sala dei Francesi”. Infatti, si tratterebbe del primo esperimento di teatro stabile del giallo in Campania, per di più realizzato in una cornice unica quale un castello le cui origini sono antichissime e che nel corso degli anni ha cambiato diverse volte destinazione d’uso. Battipaglia IN GIRO CON MEDUSA CHACHACHA DI N° 43 26 Novembre 2011 VALENTINA DEL PIZZO Battipaglia archeologica Potrebbe sembrare ardimentosa l’associazione del nome della città capofila della piana del Sele con un aggettivo che la lega al proprio patrimonio storico-archeologico poco noto ai più o trattato con indifferenza. La memoria a queste latitudini ha gambe corte e tempi lunghi, trattandosi di una città che con i suoi circa 60.000 abitanti si è vista restituire alla fruizione pubblica il Palazzo di Città, lesionato dal terremoto del 1980, soltanto due anni fa e che, dal terremoto del 2002 di San Giuliano di Puglia, sta assistendo impotente alla resa progressiva ed incondizionata delle Scuole De Amicis, un luogo in cui di generazione in generazione si è formato il senso di appartenenza della giovane comunità. Se è vero, com’è vero, che un paesaggio è un palinsesto in cui si è stratificata la memoria di quanti lo vivono e lo percepiscono come fondamentale nella propria storia, la comunità battipagliese a ragione stenta a riconoscere il valore di qualcosa che per lo più è stato cancellato oppure poco valorizzato. MUSEO ARCHEOLOGICO DI EBOLI E dunque anche del patrimonio di beni culturali che esso ci ha tramandato. Qui infatti il boom edilizio e la giovane età dell’Ente hanno determinato una quasi totale trasformazione del contesto paesaggistico di riferimento e la cancellazione di buona parte delle sue evidenze archeologiche. Di conseguenza si sono consolidati alcuni luoghi comuni che fanno perno sull’immagine di una città che non avrebbe un passato all’altezza di quello di illustri vicine come la etrusca Picentia o la greca Poseidonia. Tuttavia risulta difficile immaginare un sito, come quello su cui è sorta la nostra cittadina, completamente avulso dalle dinamiche che hanno coinvolto l’intero comparto geo-archeologico della piana del Sele, come se il nostro territorio comunale fosse stato, almeno fino al terremoto di Melfi del 1857, solo e sempre sommerso da acque salmastre e paludose. Soltanto 5 anni fa si sono conclusi gli scavi diretti dalla locale Soprintendenza per la costruzione della terza corsia della A3 SA-RC, meritevoli di aver portato in luce evidenze antichissime in località Castelluccio, pertinenti ad un insediamento pluristratificato con fasi ascrivibili al Neolitico Finale (II metà del IV millennio a.C.), al Bronzo Antico (XXIII – XVIII sec. a.C.) ed al Bronzo Recente (XIIIIX sec. a.C.). I risultati delle indagini sono stati presentati a Battipaglia nel 2006, grazie alla collaborazione del Museo Archeologico di Eboli con la Pro Loco locale. Nello stesso periodo in loc. Santa Lucia, a seguito di un intervento di ristrutturazione di un canale irriguo del Consorzio di Bonifica Destra Sele, è stato documentato un lembo di necropoli di età romano-imperiale, con sepolture a cappuccina o con tegole disposte in piano e copertura di ciottoli per gli adulti ed a enchytrismòs (entro grandi contenitori fittili) per i bambini, tutte per lo più prive di corredo. Altri rinvenimenti documentati sono di natura sporadica oppure legati a ricognizioni di superficie, come alcune fibule di bronzo del tipo a navicella e con arco inciso o con arco rivestito in ambra, ancora vaghi di collane e catenelle bronzee, databili tra l’VIII ed il VII sec. a.C., in base ai confronti con gli accessori che accompagnavano le defunte nell’aldilà, secondo un costume ben documentato ad Eboli. Da alcuni anni è stato apposto il vincolo amministrativo alla domus della prima età imperiale individuata da ricognizioni di superficie in loc. Spineta, presentata negli Atti del Convegno di Studi sulla Magna Grecia nel1988. Le tracce antiche della fascia litoranea sono state in buona parte cancellate dalla bonifica del ventennio fascista, nonché dalla incuria in cui versa la nostra fascia costiera e dalla cementificazione, benché resista la rete dei casali, alcuni di impianto altomedievale, di recente valorizzati dal circolo locale di Legambiente con una passeggiata in bicicletta. Costa poco la felicità! Tuttavia un segnale positivo e propositivo lo leggiamo nel decreto di appena una settimana fa, con cui l’amministrazione invita esperti in tutela del patrimonio culturale, a candidarsi per entrare a far parte della Commissione Comunale per il Paesaggio. Valentina Del Pizzo Sede 84020 ROSCIGNO (SA) tel 0828963131- fax 0828963247 Sede Amm.va e Filiale: 84037 SANT’ARSENIO (SA) - tel 0975 398611 - fax 0975 398630 Filiali: 84065 PIAGGINE (SA) - tel 0974 942700 - fax 0975 942238 84069 TEGGIANO (SA) - tel 0975 510610 - fax 0975 510608 84036 S. CONSILINA (SA) - tel 0975 521282 - fax 0975 21949 84057 LAURINO (SA) - tel 0974 941252 - fax 0974 941544 84070 ROFRANO (SA) - tel 0974952511 - fax 0974 952433 85052 MARSICO NUOVO (PZ) - tel 0975 344244 - fax 0975 342431 21 22 N° 43 26 Novembre 2011 Sele Contributo dell’amministrazione alla società sportiva Lavoro. Doc: infuria la polemica Gli avvoltoi che non vogliono far volare la Cogemal Il Partito Democratico grida allo scandalo, l’Udc di Nicola Sconza chiede le dimissioni di Sica, Giuseppe Zanzara promette battaglia, sulla pagina di Pontecagnano Faiano il popolo di facebook insorge e Francesco Pastore accusa “i soliti avvoltoi”. Il motivo di tanta polemica sta nella decisione dell’amministrazione di erogare un contributo economico di 15000 euro alla società sportiva di pallavolo Lavoro.Doc per cui aveva già provveduto all’iscrizione al campionato di serie A. A rendere la faccenda più discutibile è il fatto che il dimissionario presidente Carmine Malangone sia cugino del sindaco Ernesto Sica: “Vergogna. Finiamola di donare ai parenti i soldi dei cittadini di Pontecagnano, se il sindaco vuole dare un contributo lo deve fare con i suoi sacrifici quando li farà. Non si posso sperperare i soldi dei cittadini per sponsorizzare i parenti, i cittadini votarono Ernesto Sica per dare un futuro a questo territorio, non a lui. - ha tuonato immediatamente Nicola Sconza, ex alleato oggi all’opposizione, E’ arrivato il momento di dimettersi”. Vera indignazione è stata espressa anche dai consiglieri Pd Vincenzo Sabatino e Giuseppe Lanzara, componenti della prima commissione consiliare con delega allo Sport:“Il nostro territorio e la nostra gente lottano ogni giorno con problemi seri: la mancanza di lavoro, i disagi inerenti all’acquisto della prima casa, l’assenza di politiche sociali e di spazi pubblici. Eppure c’è l’Amministrazione Sica, che si impegna a regalare 15.000 euro ad una società sportiva” per il Pd questo aiuto economico sarebbe stato più efficace se destinato al completamento della struttura polivalente di S. Antonio, dato che la squadra deve sostenere notevoli spese per giocare in altre strutture : “Va, infine, precisato- scrive il Pd - che la delibera non è passata nemmeno nella commissione consiliare competente e questo denota la mancanza di dialogo e d’informazione che questo governo ripetutamente attesta. Su ciò faremo una battaglia!”. Su facebook gli indignatos picentini chiedono spiegazioni sull’ultimazione dei lavori della struttura di S.Antonio e c’è chi ritiene che il comune abbia l’obbligo di promuovere lo sport non nel senso di finanziare una società privata, che dovrebbe auto-sostenersi, ma promuovendo l’attività sportiva per tutti i cittadini.sottrae fondi per promuovere la diffusione dell’attività sportiva a favore dello sport agonistico che DEVE auto-sostenersisottrae fondi per promuovere la diffusione dell’attività sportiva a favore dello sport agonistico che DEVE auto-sostenersillecito) ma dovrebbe favorire la diffusione dello sport a partire dai giovani per finire agli anziani. Lo sport educa sia il fisico che la mente specialmente le giovani generazioni che vengono educate alla competizione della vita. Quello che sta facendo l’amministrazione è proprio il contrario: sottrae fondi per promuovere la diffusione dell’attività sportiva a favore dello sport agonistico che DEVE auto-sostenersi. Fare il passo più lungo della gamba in uno sport dilettantistico non è un buon esempio per nessuno ne per l’immagine della città. Ho letto nell’articolo che il PD faceva demagogia: azz!!! La vera demagogia è sperperare danaro per un fine che appare nobile ma che in realtà nasconde una profonda ingiustizia. Sul caso è intervento il capogruppo PdL Francesco Pastore per replicare alle accuse mosse e alle dichiarazioni che hanno trovato ampio spazio sui giornali locali e sul web:”Il contributo dell’Amministrazione è un atto dovuto; dopo le dimissioni del Presidente Carmine Malangone e la cessione del titolo nelle mani del Comune e del Sindaco Ernesto Sica, la compagine cittadina sta vivendo una fase difficile che merita un’attenzione da parte nostra ancora maggiore. E’ doveroso prodigarsi con il massimo impegno per salvare la gloriosa società sportiva professionistica che porta in giro per l’Italia e con brillanti risultati il nome della nostra Città.” In merito alla questione palazzetto, Pastore ha dichiarato che l’opera verrà ultimata nel 2012 per un ritardo rispetto ai tempi inizialmente previsti determinato esclusivamente dai limiti del patto di stabilità: “Le critiche che ci vengono rivolte – continua - sono pura demagogia da parte dei soliti avvoltoi. Per quanto ci riguarda, continueremo a sostenere con ogni sforzo lo sport cittadino ed i suoi protagonisti”. Tiziana Troisi Gastronomia N° 43 26 Novembre 2011 23 Viaggi e Assaggi Ristorante Strabiglia, un “nostro” angolo nella città della Mole Sono appena tornato da Torino, la prima capitale d’Italia, la città della Mole, della Fiat, della Juventus e di tante altre cose. Quindi, una città fortemente interessante. L’occasione mi è stata data dall’Amira, che a Torino ha organizzato l’annuale congresso nazionale e la finale italiana del concorso “Maitre dell’Anno 2011”, manifestazione dove ho avuto la soddisfazione di essere stato presidente di giuria. La scelta di questa città è scaturita per onorare i 150 anni dell’Unità dell’Italia. Per quattro giorni abbiamo alloggiato al Hotel NH Ambasciatori, una volta Jolly Hotel Ambasciatori. Un albergo che, se non fosse al centro di Torino, farebbe la “fame”: camere datate, accoglienza fredda e poco professionale, cucina da collegio anni ‘70, servizio scadente ed improvvisato, dal frigobar piccole bottigliette d’acqua di plastica fatte pagare 4 euro, per una fotocopia hanno addebitato 1 euro. Veramente un albergo da dimenticare. Durante il soggiorno, in una mezza giornata che ci hanno lasciato liberi, mi sono ricordato del ristorante Strabiglia gestito da Massimo Calabrese, capaccese doc. Trovato l’indirizzo su internet, dall’albergo ho fatto una lunga passeggiata (50 minuti), attraversando quasi interamente Corso Vittorio Emanuele II°. Il locale è in una traversa, Via della Rocca, nei pressi del Po. Siamo in una delle vie più belle e prestigiose di Torino. Appena entrati, di fronte, troviamo il forno a legna per le pizze che vengono servite anche a pranzo. Per prima cosa notiamo la scritta LA RICETTA La glôre di patate gratà MURO PREDONI E MASSIMO CALABRESE “Mozzarella di bufala del caseificio Barlotti”, i prodotti arrivano quotidianamente da Paestum. Ho pensato: siamo a casa. Sulla sinistra ci sono due piccole salette comunicanti, ben arredate e ben apparecchiate. Sulla destra, una sala lunga adatta a piccoli ricevimenti e a colazioni di lavoro. Abbiamo trovato un ambiente elegante ed esclusivo. Eravamo in due, con me c’era Francesco Grippo, fiduciario dell’Amira Paestum e abbiamo preferito scegliere, anche perché eravamo un po’ affamati. Il menu ha una chiara impronta campana, vi si trovano specialità come la parmigiana di melanzane, la caprese di bufala, gli strozzapreti alla moda di Sorrento, la pastiera e tante altre pietanze che ricordano le nostre zone. Per iniziare abbiamo preso, su suggerimento, una pizza Margherita da dividere in due. Veramente buona! Massimo, in modo sicuro, ci aveva detto di fare la migliore pizza di Torino. Non so se è vero, ma ho constatato che dalle nostre parti è difficile trovare una pizza buona così come questa che abbiamo gustato da Strabiglia. Il segreto, sembra sia in una particolare e lunga lievitazione oltre ad una buona qualità di pomodoro e, naturalmente alla nostra mozzarella. A seguire abbiamo scelto il risotto allo stracchino (formaggio tipico lombardo a pasta molle ottenuto da latte vaccino), buono, gustoso e cotto al punto giusto. Per continuare abbiamo optato per la tagliata di fassone (razza bovina autoctona del Piemonte) alla griglia con sarset (nome piemontese del soncino, o songino) e patate al forno. Interessante, succulenta, ben presentata e cotta al sangue come avevamo chiesto. Una particolarità: il pane è stato portato, in modo originale, nella busta del panettiere. Per concludere, ci hanno proposto la torta Tatin (preparata in casa), uno dei dolci alle mele, di origine francese, più famosi del mondo. Da bere, la lista comprende molte etichette di origine campane come il Greco di Tufo, il Fiano di Avellino, la Falanghina e così via. Noi che amiamo bere i prodotti del posto abbiamo bevuto il “Vigna a mano 2006, Dolcetto d’Alba Doc, Roche” un grande vino piemontese che in questa annata è stato prodotto in solo 2800 bottiglie numerate. Alla fine abbiamo scambiato “due” chiacchiere con Massimo e con il suo socio, Mauro Pedroni. Massimo, originario di FoceSele, vive a Torino da 12 anni, quando lasciò Paestum in cerca di migliore fortuna e sembra che l’abbia trovata grazie alla caparbietà e alla serietà che contraddistingue la nostra gente. Se andate a Torino, non potete fare a meno di andarlo a trovare nel suo mondo pieno di biglie, incastonate nel muro, che hanno dato il nome al locale. Per qualche ora ci si sente come casa. Facendo il nostro nome avrete un trattamento “particolare”. Complimenti e grazie. Ristorante Pizzeria Strabiglia, Via della Rocca 22 b, 10123 Torino. Tel. 011.8128979 – 011.8398691. www.strabiglia.com Questo piatto è tipico della cucina piemontese, in particolare della Val Chisone in provincia di Torino. Ingredienti per 4 persone: 800 g di patate, ½ litro di latte intero, ½ cipolla, 20 g di pancetta, 1 uovo, sale, 1 rametto di rosmarino, olio d’oliva. Preparazione: tritare la cipolla, farla rosolare a fuoco lento in una pentola con un po’ d’olio e il rametto di rosmarino. Tagliare la pancetta a cubetti piccoli e aggiungerla alla cipolla, continuare a rosolare il tutto. A cottura avvenuta togliere il rametto di rosmarino. Accendere il forno a 220°C. Pelare le patate, lavarle e passarle alla grattugia con i buchi molto grandi. Aggiungere l’uovo intero, la cipolla e la pancetta rosolate, il latte, il sale e mescolare bene il tutto. Lasciare riposare la glôre per una decina di minuti perché il tutto si insaporisca, quindi mescolare bene. Versare il tutto in una teglia da forno avendo cura di versarvi anche la parte liquida. Infornare per un’ora nel forno preriscaldato. Servire ben caldo. Adatto come contorno per arrosti. Vino consigliato: Venditti Bianco 2010, Sannio Doc, Antica Masseria Venditti Diodato Buonora