...

Quando la banda... tornò Cronaca di due mesi da incubo

by user

on
Category: Documents
51

views

Report

Comments

Transcript

Quando la banda... tornò Cronaca di due mesi da incubo
0828.720114 - unicosettimanale.it - [email protected]
€ 1,00
Editore: Calore s.r.l. Sede Legale: Via S. Giovanni, 86 - Villa Littorio - Laurino (Sa); Sede Redazionale: Via della Repubblica, 177 - CapaccioPoste Italiane - Spedizione in a.p. - 45% - art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Dir. Com. Business Salerno - Abb. annuale 25,00€
PETINA
IL PUNTO
di Oreste Mottola
BMTA,
il bilancio 2011
LA DENUNCIA
SUL CENTRO
DI ACCOGLIENZA
BOTTE A PAG. 11
La Borsa del Turismo Archeologico
non serve a Paestum? «Nuove scoperte
tante ma niente fondi . Così il sito di
Paestum resta al palo». E’ il grido di
dolore di Marina Cipriani, direttrice
dell’area archeologica e del Museo
Nazionale: «Snobbati nonostante la
nostra efficienza», aggiunge la Cipriani.
«A Paestum arrivano meno soldi rispetto a Pompei. Il perchè dovreste
chiederlo ai politici. So solo che
quando hanno investito sul nostro sito,
CONTINUA A PAGINA
GIUSEPPE LIUCCIO
Anno XIII
n°43 del 26 Novembre 2011
CAPACCIO
CULTURA E
CANDIDATI A SINDACO A CAPACCIO
FALLISCE
LA SFIDUCIA AL
SINDACO MARINO
ARTICOLO A PAG. 2
ARTICOLO A PAG. 5
Paestum. XIV edizione della BMTA
C IRIELLI
CONQUISTATO
DALLA BORSA
ARCHEOLOGICA
2
CHE VOLEVA
ABOLIRE
TRE ANNI FA
CARICATURA DI
PAOLA PAOLINO
BATTIPAGLIA
EBOLI
di Ernesto Giacomino
di Francesco Faenza
Cronaca di due mesi
da incubo
Quando la banda...
tornò
Volentieri s’apprende, sbirciando sul blog del circolo
IDV “Giancarlo Siani” di Battipaglia, che a breve il
Centro Sociale cittadino ospiterà una sala prove comunale per i musicisti locali. Piace l’idea, piace che
dei politici abbiano mantenuto fede a una precisa promessa elettorale (peraltro, rimarcando il loro impegno
nell’iniziativa con l’organizzazione di una petizione
popolare); piace, soprattutto, che la sala prove sarà
CONTINUA A PAGINA
20
Se di notte sentite dei rumori in casa, state tranquilli,
non sono i vicini insonni che litigano. Non vi muovete,
fingete di dormire. Non provate a reagire. Non tentate
azioni alla Rambo. Se di notte sentite dei rumori in
casa, vi stanno derubando. Staranno aprendo i cassetti
del vostro comodino. Si saranno appena presi il rolex
in bella mostra, l’oro in cassaforte, i soldi nel portafoglio, le chiavi dell’auto (e anche l’auto, quando escono
CONTINUA A PAGINA
18
2
N° 43
26 Novembre 2011
Capaccio. I candidati a sindaco e la promozione culturale
Come interconnettere le tante “isole” pestane
I dati statistici sono allarmanti. L’Italia occupa il penultimo posto fra una
trentina di paesi industrializzati nella graduatoria dell’analfabetismo, di ritorno e
non, con ben 39 milioni di
unità. Se focalizzassimo
l’analisi nel nostro Cilento i
risultati sarebbero di sicuro
più allarmanti. Lo dimostra,
d’altronde, il numero limitato delle librerie.
Un esempio fra tutti: in un
territorio come quello di Capaccio Paestum, dove vivono
oltre
20.000
abitanti,con scuole di ogni
ordine e grado, accorsati
studi professionali, numerosi sportelli bancari, ma
dove non c’è neppure una
libreria degna di questo
nome. E’ alla malora la
grande storia della Magna
Grecia, il prestigio di Templi, Museo ed Area Achelologica e del riconoscimento
Unesco che il mondo intero
ci invidia! Qui, allora, urge
UNA RIVOLUZIONE PROFONDA
DELLE
COSCIENZE NEL SEGNO
DELLA CULTURA per debellare alle radici un analfabetismo di ritorno che
investe tutta la vasta società
civile, a cominciare dalla
classe dirigente politica, che
pure aspira ad amministrare
un territorio dalle potenzialità enormi.
Conosco tutti, o quasi,
quelli che aspirano a candidarsi alla carica di sindaco,
tanti, forse troppi. Mi piacerebbe se ne emergesse uno
che si sia autonomamente
sottoposto ad un corso di
aggiornamento anche rapido per superare il gap
dell’analfabetismo di ritorno
e non e dimostri di avere conoscenza del territorio e
conseguente relativa cultura
di governo, esponendo
NUNZIO DANIELE, UNO
DEI CANDIDATI A SINDACO
A
CAPACCIO
quattro o cinque punti che
indichino la sua direzione di
marcia e su quelli chiami a
raccolta il maggior numero
di persone e si confronti in
pubbliche assemblee, perchè, mi piace ripeterlo ancora una volta e lo farò
ancora fino alla noia nel
corso dei prossimi mesi, qui
prima si deve decidere per
COSA VOTARE e poi PER
CHI VOTARE. Prima il PROGRAMMA e poi gli UOMINI chiamati a realizzarlo,
in virtù delle loro conclamate capacità! Ma questo
metodo fa fatica ad affermarsi, anche perchè le domande a cui dare risposte
convincenti sono tante.
Provo a porne alcune: 1)
Come raccordare lo svilluppo in una virtuosa e convincente rete unitaria la
vasta pianura parcellizzata
nelle numerose contrade,
dando ad ognuna un ruolo
di protagonismo in una progettualità d’insieme?
2) Come eliminare la separatezza tra il Comune capoluogo,
contenitore
e
testimone,legittimamente,or
goglioso, di un glorioso passato, e la piana priva, per
obiettive cause storiche, di
identità culturale nel meticciato, spesso raccogliticcio,
che ne ha connotato lo sviluppo sociale ed economico?
3)Come recuperare, valorizzare ed esaltare l’unità della
kora pestana nella ricca e
varia articolazione dei paesi
delle colline, che,nel corso
dei secoli, dall’antichità magnogreca ai nostri giorni,
hanno fatto riferimento a
Capaccio e, soprattutto, alla
sua ricca e vasta pianura,
per uno sviluppo unitario
condiviso del territorio?
4)Come interpretare e rappresentare una fetta consistente di territorio, dandogli
voce e protagonismo,nell’ambito dell’attuale (ancora
per poco) provincia e regione, ipotizzando anche
un laboratorio per nuovi organismi amministrativi nella
direzione
dell’accorpamento, non più rinviabile,
dei comuni anche per vincere la sfida del Federalismo
che batte alle porte?
5)Come valorizzare ed esaltare a livello nazionale ed
internazionale il ruolo di
Paestum nella direzione
della cultura, come storia e
tradizione consiglia e consente,nella piena consapevolezza che è sì gloria
nostra ma anche e soprattutto CITTA’/MONDO per il
ruolo che ha recitato nel
passato ed è destinato a recitare nel futuro?
E potrei continuare, però mi
fermo qui, sottolieando, in
conclusione che questo territorio è parcellizzato e coriandorizzato al suo interno,
scioccamente asserragliato
nel suo municipalismo asfittico ed improduttivo, ana-
cronisticamente incapace di
aprirsi alla feconda sinergia
con il territorio circostante,
anchilosato e timoroso di recitare il ruolo di leader nella
provincia e nella regione,
sordo al richiamo che gli
proviene dal mondo in virtù
della sua grande storia: e annaspa, così, nel mare vasto
delle sue possibilità di navigazione, bloccato come è
tra le sue tante isole interne
ed esterne che stentano a diventare arcipelago. Ecco.
ISOLE o ARCIPELAGO?
E’ questo l’interrogativo che
dovremmo porci tutti.
Io me lo pongo e , limitatamente alle mie capacità, mi
sforzerò di dare una risposta
in un mio prossimo intervento, nella speranza che
spunti un candidato/sindaco
esperto di navigazione politica e progettuale in grado,
quindi, di far decollare Capaccio/Paestum dalla palude limacciosa che ancora
lo appantana e di prendere
il largo riammagliando la interconnessione
virtuosa
delle sue tante isole, interne
ed esterne, per diventate finalmente arcipelago. Ah, se
ci fosse un candidato sindaco in grado di seguire
METODO E STILE DI
MONTI e puntare sulle intelligenze e le professioaniltà, che, pure, nel territorio
non mancano!
E’ la speranza, l’augurio ed
anche il sogno di uno cittadino nato,in una comunità
periferica della kora ma a
cui le vicende della vita
hanno consentito di girare il
mondo, avendo sempre nel
cuore, novello Ulisse pellegrino inquieto ed irrequieto,il desiderio di tornare
nel porto quiete della sua
Itaca/Paestum.
Giuseppe Liuccio
[email protected]
N° 43
26 Novembre 2011
3
CAPACCIO. Conclusa la XVII edizione della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico
Cipriani: “Paestum, pochi finanziamenti pubblici, politici disattenti”
DALLA PRIMA
dove in estate scorsa abbiamo scoperto tombe di età
ellenica e lucana, abbiamo
presentato progetti trasformatisi in realtà, in tempi e modalità giusti. Il problema è
che l’archeologia non deve
essere intesa in termini economici: può creare indotto
economico. E queste sono
due valutazioni diverse, non
sono sullo stesso piano”. Nel
luogo dove è ospitata una
Bmta (Borsa Mondiale del turismo archeologico) lo stato
lesina i fondi e così sotto gli
occhi di tutti crescono le erbacce.
LE CASE FANTASMA.
Ma non ci si ferma qui. L’inchiesta è del 28 luglio 2010
e la firma Angela Cappetta
sul “Corriere del Mezzogiorno”. “Nella città dei templi 3.500 case fantasma,
l’Agenzia del Territorio contro abitazioni «fuorilegge».
Le costruzioni anche a pochi
metri dai templi”. E’ la titolazione ed anche il senso dell’articolo. È la città dei templi
ma anche delle case fantasma. Capaccio-Paestum, con
i suoi 3.597 fabbricati non registrati al catasto, come accertato dall’Agenzia del
Territorio, è anche la città del
paradosso, perché la maggior
parte delle costruzioni abusive sono spuntate a distanza
di meno di mille metri dalle
mura di cinta dei templi. E,
guarda caso, proprio in direzione mare, e quindi in località Torre del Mare e Licinella,
nascoste dai complessi alberghieri che popolano la zona.
Il risultato dello screening
aereo effettuato dall’Agenzia
del Territorio di Roma sorprende anche il sindaco Pasquale Marino (Pd). Che,
nonostante ammetta che non
si tratta di palazzi di tre piani
ma «di abitazioni di neces-
sità, costituite da un piano
terra e massimo uno rialzato», ha già dato mandato
all’ufficio tecnico di verificare l’attendibilità dei dati arrivati da Roma e la reale
esistenza sul territorio di case
fantasma.
Ma non tutto è così catastrofico. Gastronomia, mare e
montagna, non mancano gli
itinerari religiosi al centro del
boom di richieste dei 70
buyers approdati, da tutto il
mondo, a Paestum, insieme
al naturalista Alberto Angela
che, davanti a una platea gremita, ha esordito: «Il passato
ci può insegnare a capire il
presente, ma anche ad accettare le sfide del futuro». E’ un
fatto che la Bmta, è una gigantesca vetrina che dovrebbe essere utilizzata al
meglio anche dagli operatori
locali e dalle amministrazioni
comunali dell’hinterland pestano. Ovviamente questa
non è stata la principale preoccupazione. Colpa anche
dei “politici” provinciali intenti nelle loro “manovrine”?
IL MUSEO NARRANTE.
Alla Borsa Mediterranea del
Turismo Archeologico, la domanda
era
d’obbligo:
quando riapre il Museo narrante di Hera Argiva chiuso
da un anno? «Spero a primavera». La risposta è di Adele
Campanelli, soprintendente
ai Beni archeologici della
provincia di Salerno. La
strada è già tracciata. Le risorse economiche, circa 80
mila euro, sono state già stanziate. La progettazione, relativa agli interventi di
ripristino, sarebbe quasi ultimata. I lavori potrebbero
dunque essere affidati entro
la fine dell’anno. I tempi di
apertura, si collocherebbero
quindi nei primi mesi del
2012. Il Museo narrante di
Hera Argiva, ha dieci anni di
Via Magna Graecia 281, 84040 Capaccio Scalo
tel 0828 724949 fax 0828 720775
vita. Fu realizzato infatti nella
vecchia masseria Procurali a
Foce Sele nel 2001. Un anno
fa, in seguito all’esondazione
del vicinissimo fiume Sele,
l’acqua non fece sconti alla
struttura adiacente al Santuario di Hera Argiva. Ingenti i
danni all’impiantistica. Il
museo fu ripulito dal fango,
ma tutto ciò che alimentava
il percorso narrante, dalle installazioni ai pannelli, risultò
compromesso. Nel frattempo, la struttura è stata presidiata. Ora l’obiettivo è
restituire in tempi brevi al territorio la fruibilità del Museo
Narrante. Che solo nel 2009
aveva collezionato quasi 10
mila presenze.
I SOLDI ALL’AEREOPORTO.
«La buona notizia è che nel
prossimo Burc della Regione
Campania avremo 100 milioni per l’aeroporto di Salerno.
Una
sensibilità
mostrata direttamente dal
presidente Caldoro alla nostra provincia», e poi «Se
fosse stato per l’assessore De
Mita non sarebbe arrivato
nemmeno un euro per finanziare questa storica manifestazione culturale». Due
battute secche, in una conferenza stampa zeppa di giornalisti, italiani e non, accorsi
a Paestum per la Borsa. Il presidente della Provincia Edmondo Cirielli si toglie più di
un sasso dalle scarpe, seduto
al tavolo assieme al presidente del Parco del Cilento,
Amilcare Troiano. L’attenzione, dalla sfera propriamente specialistica, si sposta
su quella della viabilità e
della politica. «Hanno finanziato con centinaia di migliaia di euro manifestazioni
in provincia di Salerno di
dubbia entità, non dedicando nemmeno un po’ di
attenzione al lavoro di promozione sulle bellezze di un
territorio straordinario come
questo». Cirielli tifa per il
mantenimento di un appuntamento prestigioso come la
Borsa Archeologica, con il
desiderio però di non farne
un esclusivo fenomeno di
nicchia ma cercando una divulgazione maggiore. E alla
proposta di una giornalista di
coniugare disoccupazione
giovanile e attività archeologica, magari grazie alle
nuove tecnologie, risponde
che la Provincia ci ha già
pensato «ma si attende ancora un finanziamento regionale idoneo a sviluppare
questa idea». Il finanziamento invece per i Giochi
olimpici della Provincia di
Salerno, che si terranno dal 9
giugno nell’area archeologica pestana, cammina speditamente. «Con il contributo
regionale miglioreremo la
viabilità sino a Capaccio,
grazie anche al lavoro della
Provincia - spiega Cirielli -.
Certo, altri interventi, come
per la strada del Parco, non
sono arrivati, provocando la
reazione dei sindaci».
DUBBI LOCALI.
Conclusa la 14^ edizione
della Borsa Archeologica, ma
quanti dubbi. Li esprime
Lucia Cariello da “Il Giornale
del Cilento”. L’edizione 2011
è stata, a nostro avviso,
quanto mai illuminante. Personifica, infatti, il come non
dovrebbe essere gestito il turismo nel Cilento, quanto
meno in termini di valorizzazione delle realtà storiche archeologiche
nonché
paesaggistiche del comprensorio. La Borsa, seppur abbellita e resa lieta da danze
folcloristiche, gustosi piatti tipici delle numerose regioni
presenti, grandi nomi (fra tutti
Albero Angela al quale è
stato consegnato un premio
da Edmondo Cirielli) non ha
UGO PICARELLI
tuttavia colto il vero senso del
suo esistere, ovvero proporre
e rendere noto quanto di storico e guarda un po’ archeologico l’intero nostro paese
ha da offrire, Cilento in primis (siamo a Paestum). È sicuramente vero che i
numerosi ed interessanti convegni proposti hanno parlato
e fatto archeologia, ma è altrettanto vero che non tutti i
fruitori dell’evento vi hanno
preso parte, ed allora che
fare? Molti diranno che è facile criticare quando si è lontani da quelle problematiche
organizzative gestionali ed
economiche che sono poi il
vero corpo dell’evento, ma
non possiamo far finta di non
chiederci: possibile che un
evento di tal portata non riesca a risollevare le sorti di un
turismo cilentano in affanno
ed anzi ne diventi il vero nemico? Possibile che ancora
oggi a chi vi scrive si rivolga
la domanda “ma Elea è in Italia? Io sapevo in Grecia”. Ridicolo?
No,
tragico!
Svegliatevi Cilentani, credete
in voi stessi, nelle vostre capacità, nella vostra caparbietà,
nella
vostra
“cilentanità”. Fin qui Lucia
Cariello.
Oreste Mottola
4
N° 43
26 Novembre 2011
La Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico vista dall’esterno
Non solo cultura anche movimento economico
Dal 17 al 20 novembre si è
tenuta la quattordicesima
edizione della Borsa Mediterranea Del Turismo Archeologico.
Questa
manifestazione
ogni anno avviene presso
l’Hotel Ariston, dove migliaia di metri quadri dell’albergo, sono utilizzati
come area espositiva.
Stand, conferenze stampa e
altri eventi hanno come
obiettivo la promozione dei
siti archeologici e l’integrazione tra varie culture, favorire
la
commercializzazione dei
prodotti turistici specifici,
contribuire alla destagionalizzazione, incrementare le
ricadute culturali e le op-
portunità occupazionali ed
economiche. La Borsa è
dunque un appuntamento
importante per promotori
turistici e per i visitatori in-
teressati, ma cos’ è la Borsa
invece per chi ospita tal
evento? Che cosa rappresenta la Borsa per i pestani?
I sondaggi e i dati presenti
BORSA DEL TURISMO. Chiude l’edizione, tutti i numeri dell’evento
Un impegno a mantenere un profilo altissimo
Presenti 150 espositori su
17.000 mq, di cui 30 paesi
esteri tra cui per la prima
volta Etiopia, Estonia, Bosnia-Herzegovina, Arabia
Saudita nell’unico Salone
espositivo al mondo del patrimonio
archeologico.
8.000 i visitatori tra cui
2.000 studenti; 2.000
anche i partecipanti alle visite guidate organizzate nei
giorni dell’evento ai Parchi
Archeologici di Velia e Paestum. 45 appuntamenti nei
4 giorni, un ricco programma scientifico tra convegni, conferenze, incontri
con i protagonisti nell’evento, ideato e diretto da
Ugo Picarelli della Leader
sas, con la partecipazione
di 300 relatori tra cui Alberto Angela, Piero Bartoloni, Mounir Bouchenaki,
Luigi Cabrini, Eva Cantarella, Francesco D’Andria,
Stefano De Caro, Louis Godart, Emanuele Greco,
Luigi Malnati, Maurizio
Melani, Adriano La Regina,
Ludovico Ortona, Sebastiano Tusa. 70 i buyers
esteri selezionati dall’Enit
provenienti da 12 Paesi
(Austria, Belgio, Francia,
Germania, Gran Bretagna,
Olanda, Repubblica Slovacca, Russia, Spagna,
Stati Uniti, Svezia e Svizzera) che hanno aderito
all’incontro tra domanda e
offerta al quale si sono
iscritti più di 300 operatori
dell’offerta turistica. 18 affascinanti progetti presentati ad Archeovirtual, prima
mostra internazionale di
tecnologie virtuali a cura
del Virtual Heritage Lab
dell’Istituto per le Tecnologie Applicate ai Beni Culturali del CNR.
Viva
soddisfazione per la riu-
scita della XIV edizione
della Borsa Mediterranea
del Turismo Archeologico
di Paestum è stata espressa
dal Presidente della Provincia on. Edmondo Cirielli.
Dopo Ahmed Mahjub, Direttore del sito archeologico di Leptis Magna in
Libia, ieri ha ricevuto il Premio Paestum Archeologia il
professore Adriano La Regina, Presidente Istituto Nazionale di Archeologia e
Storia dell’Arte “quale riconoscimento per il lungo e
continuo impegno in favore della tutela del patrimonio culturale”. Nel
consegnargli il Premio, il
Direttore della Borsa Ugo
Picarelli, che la ideò 14
anni fa, ha sottolineato:
“Anno dopo anno continua
l’impegno della Borsa a
portare a Paestum tutto
CONTINUA A PAGINA
5
sul sito personale dell’esposizione parlano di 8000 visitatori, più 500 persone tra
giornalisti e relatori, un numero abbastanza importante per l’economia del
luogo. Come altri congressi
e manifestazioni ospitate
dal nostro comune, infatti,
la Borsa è uno dei maggiori
momenti di movimento
economico per il nostro
paese, uno dei pochi eventi
rimasti a far respirare commercianti e ristoratori che di
persone ormai sono abituati
a vederne soltanto l’ombra.
Quest’anno c’è da dire che
i visitatori hanno subito un
notevole calo, o almeno
questa è l’impressione
avuta a occhio nudo osservando il via vai stradale diminuito rispetto agli anni
precedenti, anche se i sondaggi parlano di un leggero
aumento.
Tuttavia non vi è alcun dubbio sul peso economico
della Borsa, importanza ridotta invece se ci troviamo
a parlare di promozione
culturale e turistica pestana.
Oltre agli stand di promozione del sito archeologico
di Paestum, alquanto minimi, una brutta figura è
stata fatta anche nei confronti dell’assessore alla
cultura della regione Calabria Mario Caligiuri, ospite
della Borsa che ha trovato
gli scavi archeologici chiusi
perché gli orari non prevedono il sabato nei giorni di
aperrura. Bisognerebbe migliorare dunque quest’aspetto promozionale e
d’immagine ma ciò non toglie importanza al valore
economico dell’evento, capace di apportare ancora
un briciolo di speranza agli
operatori turistici locali.
Pasquale Quaglia
Capaccio
N° 43
26 Novembre 2011
5
Capaccio Paestum, quadro politico in evoluzione. Fino a quando?
Marino colpito ma non affondato dal fuoco amico
Pasquale Marino, che sembrava l’uomo da battere nelle
prossime elezioni, oggi appare il sindaco da abbattere
dal fuoco che gli fu “amico”.
In questo quadro si stanno
muovendo i consiglieri comunali (dieci) che avrebbero
sottoscritto le dimissioni per
provocarne la decadenza e
fare spazio al commissario
prefettizio a cui far gestire
l’interregno che separa Capaccio Peastum dall’elezioni:
circa sei mesi. L’azione di
contrasto del sindaco “della
Gente” deve, ora, rivolgersi
sia sul fronte interno sia sul
fronte esterno per mantenere
viva la fiammella della speranza elettorale. Si rincorrono anche voci di insistenti
di un corteggiamento stretto
verso Enzo Sica per cooptarlo
nella compagine di Marino e
garantire all’attuale amministrazione un consistente dote
elettorale del Sindaco che gli
successe a furor di popolo.
Chi conosce Sica si dice
certo che non cederà alle “sirene” di un possibile ritorno
in campo sul fronte opposto.
C’è anche chi pensa, tenendo
conto della voglia di riscatto
nei confronti di amici e parenti, che il “dottore sindaco”
possa cedere alle lusinghe …
Italo Voza, intanto, si è preso
una pausa di riposo, dopo la
fatica di raccogliere intorno a
sé “soldati e generali” e
prima di entrare nel vivo
della composizione delle
liste. C’è anche chi insinua
che molti candidati, o addirittura capilista, si sono parcheggiati all’ombra di Voza
in attesa di capire come gira
il vento nel Pdl della città dei
templi. Dal terzo “polo”, in-
SEGUE DA PAGINA 4
quanto di meglio nel mondo
viene espresso in termini di
studio e di crescita culturale
del settore. Accanto all’offerta esposta sui 17mila
metri quadrati del salone e
agli effettivi scambi commerciali ogni anno incrementati
con nuove qualificate presenze, la Borsa è l’unico momento di incontro culturale
che non tralascia alcun segmento, né dal punto di vista
geografico, né istituzionale,
né rispetto alle nuove scoperte e ai passi avanti fatti
dalla ricerca. Durante questa
edizione il Ministero dei
Beni culturali ha convocato
qui gli Stati generali dell’Archeologia e continuiamo a
godere dell’Alto patronato
del Presidente della Repubblica. E’ un impegno a mantenere un profilo altissimo
della Borsa anche nel futuro”. Ha chiuso i battenti la
XIV edizione della Borsa
mediterranea del Turismo Archeologico. L’iniziativa è
stata promossa e realizzata
dalla Provincia di Salerno in
collaborazione con la Regione Campania e il Parco
Nazionale del Cilento e
Vallo di Diano, sotto l’Alto
Patronato del Presidente
della Repubblica, con il sostegno del Ministero per i
Beni e le Attività Culturali,
del Ministero degli Affari
Esteri, dell’ICCROM, Centro
Internazionale di Studi per la
Conservazione ed il Restauro dei Beni Culturali,
dell’OMT, Organizzazione
Mondiale del Turismo e
dell’UNESCO con la partecipazione della Conferenza
delle Regioni e delle Province Autonome, dell’UPI
Unione Province d’Italia,
dell’Enit, della Soprintendenza per i Beni Archeologici di Sa, Av, Bn, Ce e della
Camera di Commercio di
Salerno con il patrocinio del
Consiglio d’Europa, del Ministro del Turismo, dell’Automobile club d’Italia, di
Federturismo, Confturismo,
Assoturismo, del Comune di
Capaccio-Paestum e dell’Ente Provinciale per il Turismo di Salerno.
vece, arrivano voci, non confermate, di un avvicinamento
delle posizioni di Antonio Fasolino e Franco Palumbo, regista Tonino Palmieri. Le due
ipotesi partono dallo stesso
presupposto: ci vogliono novità sostanziali sia nella
scelta del candidato sindaco
sia in quella della squadra
che dovrà accompagnarlo
nella gestione, non facile, del
post era Marino.
Resta ancora un rebus la questione primarie proposta dal
vertice provinciale del Pdl:
Marcello Feola ed Edmondo
Cirielli decideranno al congresso provinciale come arrivare alla scelta dei candidati
sindaci nei comuni maggiori
ella provincia. La sensazione
è quella che, a parte la disponibilità di Franco Sica, attuale
segretario della sezione capaccese, scarseggino i candidati disponibili al confronto
in campo aperto dove ci si
conta davvero.
Mentre restano diversi i soggetti che continuano a porsi
al centro del gioco di accordi
riservati o di tavoli che si
aprono e si chiudono nell’arco di pochi giorni.
Restano in campo Mimmo
Nese e Gennaro De Caro che
stanno lavorando per consolidare il consenso di base per
presentarsi con dati convincenti sul proscenio elettorale
PASQUALE MARINO
e convincere eventuali altri
personaggi interessati, che
ora sono alla finestra a guardare, a dare un contributo
dell’ennesima richiesta di ricambio che è alla base dell’iniziativa dei due. I più
disincantati, quelli che ne
hanno viste tante di campagne elettorali, non nascondono
scetticismo
nei
confronti dei soggetti in
campo. Per esempio, non
sono pochi a spingere e a
sperare che, alla fine, Tonino
Palmieri rompa gli indugi e
marchi con il suo nome l’iniziativa che da tempo spinge
nella direzione che ritiene
più opportuna. Ma questo è
in film la cui sceneggiatura
non è ancora uscita dal cassetto, se mai esiste!
velina
g
g
6
N° 43
26 Novembre 2011
Capaccio
La distribuzione dei redditi a Capaccio per calcolare dell'addizionale Irpef comunale
Il 54,93% dei contribuenti dichiara meno di 15mila euro l’anno
Il nostro studio si basa su informazioni ufficiali fornite
dal portale del “MEF – Dipartimento delle Finanze” e
cercherà d'analizzare i redditi dichiarati dalla popolazione del comune di
Capaccio.
Ci serviremo di tabelle per
fornire un'analisi dell'andamento dei redditi in base al
parametro delle classi reddituali a scaglioni dei cittadini
che hanno presentato la dichiarazione dei redditi ai
fini del calcolo dell'addizionale IRPEF comunale per gli
anni d'imposta che vanno
dal 2006 al 2009.
I contribuenti che nel comune di Capaccio hanno
presentato la dichiarazione
dei redditi per il pagamento
dell'addizionale Irpef nell'anno d'imposta 2009 sono
stati 7.624, hanno dichiarato
un
totale
di
127.753.140 euro ed hanno
un reddito medio di 16.757
euro distribuiti per classi di
reddito come riportato nella
tabella 1.1.
L'analisi delle classi di reddito dei cittadini di Capaccio fanno capire che vi è
una forte disparità di reddito
fra il reddito medio più
basso (595 euro, 164 contribuenti) ed il reddito medio
più alto (119.070 euro, 28
contribuenti) dichiarato.
Se analizziamo la tabella
1.2, dove vengono confrontati per anno i redditi medi
dei cittadini di Capaccio,
osserviamo che il trend di
crescita dall'anno d'imposta
2006 (14.900 euro) fino all'anno d'imposta 2008
(17.031 euro, il picco più
alto) è costante per poi subire una flessione nell'anno
d'imposta 2009 (16.757
euro).
Per rendere più agevole
l'analisi abbiamo diviso i
redditi prodotti dai contribuenti in tre categorie:
i redditi più bassi, i redditi
dei benestanti ed i redditi
dei ricchi.
I REDDITI PIÙ BASSI
Il 54,93 % dei contribuenti
di Capaccio dichiara redditi
annuali non superiori ai 15
mila euro.
Inoltre se analizziamo i redditi che non superano i 20
mila euro notiamo che corrispondono al 71,56% delle
dichiarazioni dei contri-
esame la fascia di reddito
che va “da 70.000 euro”
fino “oltre i 100.000 euro”.
Notiamo che in questa fascia di reddito si collocano
solo 115 (87+28) contribuenti che si dividono un
reddito totale di 10.046.778
euro, un reddito medio di
87.363 euro per contribuente e rappresentano
l'1,51% di quelli che hanno
presentato la dichiarazione.
I cittadini più facoltosi di
Capaccio, cioè quelli che
possono avere la capacità di
spesa più alta, sono 28,
rappresentano lo 0,37% dei
contribuenti e dichiarano un
reddito medio di 119.070
euro annuali.
Vito Gerardo Roberto
VIABILITÀ.
Resta chiusa
la SS 18 tra
Omignano e
Vallo Scalo
buenti totali. La classe di
reddito che presenta la percentuale più alta di contribuenti
(22,82%)
della
comunità di Capaccio è
quella che va “da 10.000
fino a 15.000 euro” annuali
dichiarati (1.740 contribuenti).
I BENESTANTI
In questa classe di reddito
dobbiamo inserire i redditi
che vanno “da 33.500 fino a
70.000 euro”.
Appartengono a questa
classe di reddito 535 (il
7,02%) cittadini di Capaccio che dichiarano redditi
totali per un ammontare di
22.453.967 euro e redditi
medi di 41.970 euro.
I RICCHI
Se vogliamo, invece, conoscere i redditi dei contribuenti più ricchi residenti
nel comune di Capaccio
dobbiamo prendere in
Sembrava dovesse riaprire
al traffico veicolare domenica scorsa, ed invece resta
chiuso al transito il tratto
stradale della variante alla
Statale 18, tra gli svincoli di
Omignano e Vallo Scalo.
La buona notizia che aveva
accompagnato i fruitori
abituali dell’arteria pochi
giorni fa viene sostituita
dall’amara scoperta, nella
giornata di ieri, che invece
nulla è cambiato. La strada
resta chiusa e non si sa, in
effetti, quando verrà riaperta. Dal 20 ottobre, e
quindi, da più di mese, i
veicoli di passaggio sulla
“Cilentana” sono costretti
alla deviazione obbligatoria ai due svincoli di Omignano e Vallo Scalo e a
percorrere il tratto urbano
di Omignano Scalo. Il personale dell’Anas prosegue
nella sua opera, lavori di ripristino ad un giunto trasversale danneggiato.
A subire continui disagi
sono però pendolari ed autotrasportatori che sovente
si ritrovano imbottigliati in
code ed ingorghi sulla vecchia statale 18.
Agropoli
A PARER MIO
N° 43
26 Novembre 2011
7
di CATELLO NASTRO
L’assalto alla diligenza
Sulle aspre montagne dell’Arizona,
quando su cento
strade una sola era
bona, viaggiava una
diligenza tirata da
quattro cavalli allenati alla
lunga percorrenza. I viaggiatori erano sei, tre seduti davanti e tre, proprio di fronte,
dietro. Nella parte anteriore
si trovava una giovane madre
con due bambini che doveva
arrivare a Prigion City per andare a trovare il marito finito
in galera per aver rubato una
caramella al supermercato di
Discount City, pensando che
quelle esposte in un vassoio
sul banco non era in vendita,
ma solo per assaggi.. Ebbe
trentotto anni di carcere, ma
ogni cinque anni, con la raccomandazione del sindaco
di Kansas City, la famiglia poteva andarlo a trovare e por-
targli un pacco di fichi secchi
del Cilento, una bottiglia di
primitivo (sempre del Cilento) ed un paio di mutande
pulite in maniera tale che
ogni quinquennio il reo confesso potesse cambiarsi. Nei
sedili di dietro c’era un frate
indiano convertito da una
prostituta del bordello del
paese, un cercatore d’oro che
andava a depositare all’estero
due valigie piene di pepite
d’oro, alcune delle quali
frutto di strozzinaggio nei
confronti di padri di famiglia
che dovevano sfamare la moglie e figli (il cane se n’era andato di casa perchè gli avanzi
non avanzavano mai) e non
aveva soldi per comperare un
sacchetto di polvere bianca,
che a quei tempi si chiamava
farina e serviva per ammazzare l’appetito e non chi la
mangiava. Il sesto viaggiatore
era un poeta. Aveva deciso di
andare a vivere in un bosco
dell’Oklaoma, libero, in
mezzo alla natura incontaminata, dove gli usignoli, i cardellini e le cinciallegre
potessero in silenzio ascoltare le sue poesie, che parlavano d’amore, di rispetto per
la natura, di integrità morale,
di fantasia. Nel mentre la diligenza percorrere il suo tragitto sulla strada sterrata e
piena di polvere, sette loschi
cavalieri, da non confondere
coi “Magnifici sette” sbarrarono loro la strada. Intimarono a tutti di scendere e
depositare a terra tutto quello
che avevano di prezioso addosso: oggetti d’oro e d’argento. Valigie, soldi, roba da
mangiare ed il fiasco di vino
che il conducente portava
appresso nelle ore notturne o
quando c’era la nebbia. Que-
sto perchè i cavalli conoscevano la strada. Il capo della
banda di predoni minacciò i
viandanti:” Posate le pistole
perché fanno male alla vostra
salute. Dateci tutti i soldi che
avete e poi siete liberi di andare dove volete. I cavalli li
prendiamo noi e voi potete
trovare posto sulla prossima
diligenza che passerà fra tre
mesi. Qua vicino c’è un
bosco dove potete trovare
della verdura biologica senza
diserbanti e conservanti e
dell’acqua di sorgente fresca
che in città vi sognate di trovare anche al supermercato
in offerta speciale. Questo è
tutto. Ora vi auguriamo
buona permanenza e vi ringraziamo del furto che potrete detrarre dalla prossima
dichiarazione dei redditi. Il
capitalista protestò: “ Non è
giusto quello che fate. In al-
cuni paesi civili c’è la politica…”. I bambini commentarono:” Finalmente una
settimana bianca!”. I buoni
viaggiatori trascinarono la
carrozza nel bosco a forza di
braccia per proteggersi dal
freddo della notte. Il mattino
seguente furono ricevuti dal
dott. De Lupis, sindaco della
comunità animalesca del
bosco il quale diede loro il
benvenuto. Dopo più di un
secolo la piccola comunità
diventò una metropoli e i discendenti fecero erigere nella
piazza principale una stele
alta cento metri, tutta dipinta
di bianco. Sulla base c’era
scritto una sola parola: La
Coscienza. Oggi, con l’innovazione della tecnologia, le
diligenze sono scomparse.
Gli assalti no!
Kate Middleton sarebbe ghiotta di fagioli e carciofi cilentani. Ma chi lo ha mai detto?
Le bufale e il panariello di “o presidente Amilcare Troiano”
Chiedo innanzitutto scusa a
più di 13 mila mie compaesane… bufale a tutti gli effetti.
Che però fanno produrre
tanta di quella mozzarella da
A farla breve nel giornalismo
si chiama bufala una notizia
falsa propalata come vera.
Una crudeltà che il mondo
che produce la delicata mozzarella più non sopporta. Ultimamente, più o meno dalle
nostre parti, di queste cazzate, c’è chi si diverte a produrne in quantità industriali.
Ricordate? Naomi Campbell,
secondo Adnkronos, si doveva sposare a Pertosa, nelle
Grotte dell’Angelo, con un
oligarca russo. Alla luce dell’autorevolezza della fonte
(Adn è la prima agenzia di
stampa privata in Italia) diventano plausibili le voci del
Sì della Venere Nera Invece è
tutto falso. Una bufala? No,
un serpente di mare. Notizia
confezionata da Klaus Davi
per promuovere la località.
Un sacco di giornali, tv e
radio, e miriadi di siti Internet
ci cadono. Visto che ha funzionato alla grande la prima
volta ecco che c’è chi ci riprova. Si parte dalle voci di
caseifici della Piana del Sele
comprati da attori holliwoodiani ma non funziona. Ci
KATE MIDDLETON
vuole una principessa giovane e bella come Kate Middleton. Si parte dall’annuncio
che la principessa è incinta. E
subito c’è chi si affretta ad aggiungere che il futuro re d’Inghilterra avrà nel suo sangue
blu un po’ di Cilento. Fagioli,
carciofi, verdure incontaminate provenienti dall’ultimo
lembo della Campania che si
affaccia sul Tirreno, finiranno
nei piatti della sua augusta e
futura mamma che, a quanto
pare, non vuole mangiare
altro. Secondo i bene informati a corte, cibi cardine
della ferrea alimentazione di
Kate saranno il carciofo
bianco di Pertosa, i fagioli di
Casalbuono e quelli di Con-
AMILCARE TROIANO
PAOLA PAOLINO
VISTO DA
trone, esclusivamente prodotti nel Cilento e nel Vallo di
Diano. Anche se è difficile
pensare che la bella e filiforme Kate possa esagerare
col cibo, col fisico che si ritrova più che seguire la dieta
mediterranea, sembra voler
stare a digiuno. Prima di sposarsi era scesa di peso e tutti
pensavano che fosse colpa
dello stress da matrimonio. In
realtà quei chili persi non li ha
più ripresi, e anche adesso
nelle foto, nonostante la gravidanza, appare magrissima.
E allora speriamo che la duchessina si sia davvero innamorata
della
dieta
mediterranea che prevede
un’alimentazione completa
ed equilibrata. Allora sì che la
vedremo un po’ in carne e
non magra da sembrare anoressica.
Le prove di queste asserzioni?
Nessuna, ovviamente. E non
ci vuole davvero molto per
capire che sotto sotto c’è
puzza se non d’imbroglio almeno di “copiaioncollismo”
che è la malattia più grave
che attualmente funesta le redazioni. Ma c’è chi non se ne
preoccupa. Si chiama Amilcare Troiano, presidente del
parco nazionale del Cilento,
Diano e Alburni, qualche
anno fa nominato d’intesa tra
i signori Silvio Berlusconi e
Antonio Bassolino. Figure di
un’altra era geologica. Le
agenzie ribattono tutte all’unisono:
La principessa Kate sarà invitata a visitare il Parco Nazionale del Cilento. Il presidente
dell’ente, Amilcare Troiano,
scriverà a Buckingham Palace per invitarla alla scoperta
delle bellezze naturali ed enogastronomiche del territorio
del Parco. Troiano ha avuto
l’idea di invitare la famosissima principessa moglie dell’erede
al
trono
d’inghilterra William, dopo
aver saputo che Kate Middleton è non solo una grande so-
stenitrice della dieta mediterranea, ma che addirittura
della sua personale dieta
fanno parte i carciofi e i fagioli
del Cilento. La dieta, rivendica Troiano, è
nata proprio qui, a Pollica,
per opera di uno studioso
americano. “Provvederemo
presto a inviare alla principessa un paniere con tutti i
prodotti di eccellenza che
raccontano il Parco Nazionale
del Cilento e Vallo di Diano conclude - l’invio del paniere
sarà accompagnato da un invito a visitare, quando possibile, il nostro meraviglioso
territorio”. Presidente, guardi
che da noi si dice: “Chi face
chiacchiere ‘nnanti o furno
perd’ o ‘ pane”. Del suo
tempo non c’è n’importa, lo
sprechi come vuole Di quello
del nostro Cilento, sì.
E sia serio, lasci stare l’idea di
mandare i “panarielli” a Buckingham Palace. Dopo le trovate
berlusconiane
di
carnevalate all’estero non ce
ne possiamo più permettere.
Un pensiero anche per i giornalisti che hanno avallato
queste storie. Ma non ci facciamo coinvolgere, non ci
facciamo una bella figura.
Oreste Mottola
8
N° 43
26 Novembre 2011
Agropoli
FLI e PD a confronto nell’intervista doppia a Sorrentino e Scognamiglio
Un’istantanea sulle politica agropolese
La crisi politica nazionale
era inevitabile? Quella dell’insediamento del governo
tecnico è stata la migliore
soluzione? Sullo sfondo lo
scenario politico nazionale,
in primo piano lo scenario
politico locale e le eventuali
conseguenze della crisi
sulle prossime elezioni amministrative; quali sono le
impressioni di Franco Scognamiglio, coordinatore FLI
e Alberto Sorrentino, segretario PD ad Agropoli?
Un partito emergente e una
realtà, radicata da anni sul
territorio, a confronto in una
intervista doppia.
Un commento sullo scenario politico nazionale (le dimissioni di Berlusconi, la
crisi, il governo Monti), poi
le implicazioni sulla politica
locale (situazione attuale e
strategia per il futuro).
ALBERTO SORRENTINO
SEGRETARIO PD
“Quella del governo tecnico
è stata una delle soluzioni di
FRANCO SCOGNAMIGLIO
ALBERTO SORRENTINO
cui il PD con Bersani si è
fatto promotore: l’obiettivo
era quello di mandare a
casa Berlusconi, un Berlusconi e un governo che
hanno fallito, che ci hanno
rimpicciolito a livello europeo. Spero che con il governo Monti l’Italia riesca a
recuperare il rispetto che
merita. Quello che si sta costruendo con il governo tecnico mi auguro sia il clima
ideale per una buona campagna elettorale. Lo scenario politico alle prossime
elezioni sarà, io credo, diverso da quello che è stato
in passato: l’Udc rifletterà
bene prima di appoggiare il
PdL. In ogni caso ad Agropoli non avremo questo problema, non l’abbiamo avuto
negli ultimi anni e non lo
avremo per i prossimi cinque anni”.
FRANCO SCOGNAMIGLIO
COORDINATORE FLI
“Io ritengo che l’esperienza
nazionale possa riflettersi
sulla situazione locale, ci
sono però delle situazioni
particolari e contingenti che
sono legate un po’ al territorio: a mio parere non ci
sono i presupposti sul nostro
territorio per rispecchiare a
livello locale gli schieramenti politici nazionali. Per
quanto riguarda Berlusconi,
più che attese, le sue dimissioni erano auspicate; non si
può non riconoscere a Napolitano un gran savoir faire,
nonché una brillante capacità di saper cogliere il momento opportuno per poter
gestire al meglio la crisi. La
gratitudine a Napolitano è
più che dovuta, per aver
Esplorare l’universo con Capaccioli
Appuntamento al Liceo Gatto
Ospite di un evento ricco di
spunti di riflessione, lo scorso
18 novembre in occasione
del seminario “L’esplorazione
dell’universo”, Massimo Capaccioli, noto professore
dall’invidiabile curriculum e
dai significativi e prestigiosi
riconoscimenti nazionali e
internazionali, ha incontrato
gli studenti del Liceo Scientifico “A.Gatto” di Agropoli.
Conversando di universo, Capaccioli (tra i maggiori e più
efficaci divulgatori scientifici
a livello internazionale nonché autore di importantissime
scoperte sul cosmo - struttura
ed evoluzione delle galassie
ellittiche, abbondanza cosmica della materia oscura-)
ha catturato per oltre due ore
l’attenzione e la curiosità
degli studenti, di alcuni docenti e del pubblico intervenuto all’evento.
Ecco un breve estratto della
lezione tenuta dall’astrofisico
nell’Auditorium del Liceo:
“Cos è l’universo? L’universo
è tutto quanto ciò che è reale
ma la meccanica quantistica
ci ha abituato anche all’irreale. Anche l’irreale è fisico.
CONTINUA A PAGINA
16
permesso all’Italia di riconquistare la credibilità e
l’onorabilità, che Berlusconi
e tutto il suo governo stavano buttando all’aria. Il governo tecnico -parlo da
medico - è quello che serve
quando c’è un’ostruzione
intestinale. Ciò non toglie
l’esigenza del consenso
delle forze politiche, una
maggiore responsabilità e
una maggiore fiducia nei
confronti di questi uomini
tecnici che tentano di dare
una svolta al nostro sistema
economico, sociale e politico”.
ALBERTO SORRENTINO,
SEGRETARIO PD
“A mio parere possiamo ritenerci soddisfatti degli ultimi quattro anni: Alfieri ha
lavorato benissimo, come
ha lavorato bene il circolo di
Agropoli; grazie alle ottime
qualità del Sindaco e alla
nostra capacità di lavorare
sui problemi è stato fatto un
buon lavoro riconosciuto da
tutti, non solo dai cittadini
residenti qui. Insieme con
l’UDC governiamo già da
quattro anni. E sono convinto che alle prossime elezioni verrà riproposto - con
qualche sfumatura - un centro sinistra compatto come
quello della legislatura
uscente”.
FRANCO SCOGNAMIGLIO
COORDINATORE FLI
“Indipendentemente dalla
collocazione politica di ciascuno di noi, quello che in
qualità di cittadino mi sento
di dire è che ai risultati ottenuti in questi ultimi anni
dall’amministrazione comunale si può dare un voto
senz’altro positivo. Non entrando nel merito di come
sono state realizzate certe
cose (perché questo potrebbe suscitare un attimo di
critica e di polemica, o
quantomeno alcune perplessità) è importante per
me sottolineare e apprezzare come nel tempo Agropoli abbia modificato il suo
assetto e il suo collocamento nel contesto del Cilento, ottenendo visibilità e
vivibilità sempre maggiori. E
questo, dobbiamo darne
atto al sindaco Alfieri, è
forse dovuto in buona parte
alle sue capacità personali,
che anche per le sue esperienze politiche e amministrative precedenti, hanno
dato e stanno dando un impulso positivo allo sviluppo
della Città. Il partito FLI di
Agropoli nasce con l’obiettivo primario di creare una
coalizione di centro (terzo
polo) per scendere nell’arena politica locale e nazionale. Qualora non si
dovesse raggiungere tale
obiettivo, in alternativa, il
nascente FLI andrà a sostenere il candidato sindaco
che con i suoi programmi
sarà più vicino alle aspettative del nostro partito”.
E la spaccatura interna al
partito invece, mi riferisco
al conflitto Domini-Alfieri,
non ritiene possa avere conseguenze negative su tale
compattezza?
“Le polemiche, io ritengo,
durano da troppo. È da
tempo, è da anni che si
parla di questa spaccatura
interna al partito. Ma noi
partito non vogliamo alimentare le polemiche, anzi
vorremo evitarle; noi pensiamo solo a lavorare al meglio così come ha fatto
l’Amministrazione finora. Il
PD è aperto a tutti e siamo a
disposizione di chiunque
voglia impegnarsi nel nostro
partito”.
Serena Sgroi
Agropoli
N° 43
26 Novembre 2011
9
Grazie alla compagnia di Agropoli della Gdf ora i reperti nel museo di Paestum
Paestum: ritrovate 24 tombe del VI secolo
24 tombe del VI secolo sono
state scoperte dai finanzieri
della Compagnia di Agropoli, unitamente alla Soprintendenza di Salerno, Ufficio
Scavi di Paestum, in un’area
agricola di Paestum. Le
fiamme gialle, dopo una segnalazione di un turista che
durante una passeggiata si
era imbattuto in una buca al
cui interno era presente una
tomba antica, recatesi sul
posto hanno riscontrato l’effettiva presenza dello scavo
segnalandolo immediatamente alla Soprintendenza
dei Beni Archeologici che
ha iniziato le operazioni di
recupero. La tomba, purtroppo, è già in parte depredata dai tombaroli, ma
l’intervento dei militari ha
consentito di evitare che cadessero nelle mani dei mercanti un vaso, altri piccoli
oggetti appartenenti al corredo funebre e le pareti della
tomba che per l’ottimo stato
di conservazione e per la
bellezza dei suoi dipinti gli
avrebbero sicuramente garantito un lauto guadagno,
valutato dalla Soprinten-
LA TOMBA DEL TUFFATORE
denza oltre i 2.000.000 di
euro. Nel corso degli ulteriori scavi effettuati nelle
adiacenze sono state rinvenute altre tre tombe, che allo
stato sembrerebbero non
“ MARMI PIETRE E MATERIALI
RICOMPOSTI NELLE NUOVE
ESPRESSIONI DELL’ARCHITETTURA MODERNA”
S.S 18 Km 91,150 > 84047
Capaccio Paestum (Sa) tel +39 0828
723617 > fax +39 0828 723618
www.marmisacco.it > [email protected]
violate dai tombaroli e per le
quali sono tuttora in corso le
operazioni di recupero. Inoltre, nella stessa giornata, nel
corso di una perquisizione
in un abitazione di Capaccio, la Compagnia della
Guardia di Finanza di Agropoli ha sequestrato anche
due anfore romane, occultate in uno scantinato, ancora in ottimo stato di
conservazione. Il detentore
è stato deferito all’autorità
giudiziaria. Le due anfore
sono state affidate al Museo
archeologico di Paestum.
10
N° 43
26 Novembre 2011
Altavilla
“Altavilla Aperta” mette in guardia sulla tenuta dell’edificio scolastico
Gallo e Amoroso denunciano l’inagibilità della scuola
Molti genitori hanno manifestato una viva preoccupazione per le condizioni
dell’edificio che ospita la
Scuola Secondaria di
primo grado “Giovanni
XXIII”. A questo proposito
Altavilla Aperta nelle persone dei consiglieri Michele Gallo e Franco
Amoroso hanno approfondito i temini della questione ravvisando nelle
evidenze dei fatti e delle
documentazioni un serio
pericolo per l’incolumità
dei ragazzi. Anche quando
le foto sopra riportate non
fossero sufficienti a declarare la gravità della situazione, ci sono documenti
ufficiali che negli anni
hanno denunciato da un
lato la esistenza di errori
progettuali ed esecutivi
dell’edificio in questione e
dall’altro la necessità di
opere di adeguamento statico e sismico. Ne è nata,
dunque, una formale mozione (che di seguito riportiamo) presentata agli
attuali amministratori per
l’immediato sgombero dell’edificio e per la contestuale convocazione di un
Consiglio Comunale di urgenza.
Dal punto di vista documentale sono stati esaminati,
con
particolare
attenzione, il “Parere in
ordine alla agibilità statica
della Scuola Media Statale
Giovanni XXIII” redatto in
data 06.11.1989 dal Prof.
Ing. Michele Brigante della
facoltà di ingegneria dell’Università di Napoli e la
“Relazione sulla vulnerabilità sismica della Scuola
Media “Giovanni XXIII”
del gennaio 2005 a firma
del Prof. Ing. Michele
Candela docente di Degrado e Diagnostica del
Materiali presso la facoltà
di architettura dell’Univer-
sità di Reggio Calabria; 4.
Segnatamente, dall’esame
della relazione dell’Ing.
Brigante del 06.11.1989 è
emerso che: risultati rilasciati dal laboratorio Edil Test di Battipaglia evidenziavano valori insufficienti
rispetto ai limiti di legge
della resistenza caratteristica del calcestruzzo; a
seguito delle suddette risultanze, il Geom. Antonino Moccaldi redigeva la
relazione tecnica in data
22.9.1989 “che “certifica”
la inagibilità della Scuola
Giovanni XXIII e sottolinea
l’opportunità di procedere
allo sgombero dei locali”.
Da qui un ping pong che si
concludeva, a seguito
della redazione della relazione a firma dell’Ing. Brigante, con il ripristino
dell’agibilità dell’istituto
scolastico. In data 21 ottobre 2011 i sottoscritti consiglieri, unitamente al
Responsabiledell’Ufficio
Manutentivo, agli Assessori
ai lavori Pubblici Francesco Cembalo e all’Urbanistica Pasqualino Perillo,
hanno provveduto ad ispezionare l’edificio scolastico effettuando anche
diversi rilievi fotografici, i
quali, purtroppo evidenziano un assoluto stato di
degrado strutturale del
piano di fondazione dell’edificio, che denunzia,
ictu oculi l’inagibilità
dell’edificio e, dunque, la
sussistenza di un pericolo
concreto per l’incolumità
di tutti gli occupanti dell’edificio (alunni, personale docente e non
docente), nonché per i
terzi.
Tonino Amorosi denuncia gli scandali del comune di Bologna
E ‘ l’avversario del sindaco Emiliano Virginio Merola
E’ un altavillese il nuovo
fustigatore dell’amministrazione rossa di Bologna.
Si chiama Antonio Amorosi, scuole dell’obbligo
tutte frequentate ad Altavilla, figlio di Andrea, muratore comunista, mamma
Del Percio. Musicista e
cantante, è da giovanissimo un esponente “antagonista”. Già animatore di
centri sociali, poi grillino e
Verde, “Tonino” come gli
amici l’hanno sempre
chiamato, è stato assessore
comunale alla casa nella
giunta guidata da Sergio
Cofferati.
A partire da quell’esperienza, Amorosi ha intrapreso una campagna di
moralizzazione della gestione pubblica. Chi volesse saperne di più può
consultare il suo sito:
www.antonioamorosi.it.
L’ultimo capitolo comincia
a Bologna, 18 novembre
2011 - Il sindaco di Bologna, Virginio Merola, presenta alla Procura una
querela per diffamazione
in relazione all’articolo
pubblicato nei giorni
scorsi su un quotidiano online in cui un’ex assessore
della giunta Cofferati, Antonio Amorosi, lamentava
gare con esito “preconfezionato” per l’assegnazione di alcuni incarichi
da parte del Comune. La
conferma si è avuta durante il question time a Palazzo d’Accursio.
L’assessore Matteo Lepore,
infatti, ha letto la risposta
del sindaco ad una domanda specifica avanzata
da una consigliera della
Lega Nord: “In data 16 novembre 2011 - ha detto - è
stata spedita alla Procura
della Repubblica una denuncia-querela in relazione
all’articolo
pubblicato sul quotidiano
online ‘Affaritaliani.it’ del 2
novembre dal titolo ‘Concorso, vittorie indirizzate.
Scandalo al Comune di
Bologna’. In essa si ipotizza il reato di diffamazione”.
Dopo la pubblicazione sul
web la Procura di Bologna
aveva aperto un fascicolo
conoscitivo sulla vicenda.
Protagonista del ‘caso’ è,
TONINO AMOROSI
appunto, Antonio Amorosi
ex ‘collega’ di Merola
nella giunta Cofferati. L’ex
assessore aveva elencato
nomi e cognomi per la selezione di 13 alte specializzazioni e di tre dirigenti
di settore a tempo determinato già vincitrici - questa
la sua ‘denuncia’ - dell’incarico a procedura ancora
aperta. Successivamente le
sue previsioni per i 13
posti di alte specializzazioni sono state confermate. Il sindaco, dal canto
suo aveva parlato di “una
coincidenza”
rivendicando la “massima trasparenza” con cui si sono
svolte le procedure di selezione.
LA REPLICA
Amorosi annuncia che
querelera’ Merola per diffamazione. “Ho deciso di
querelare il sindaco Merola per diffamazione spiega Amorosi all’Adnkronos - non solo perché
mi ha attribuito parole non
mie, come ‘clientelismo’,
che non compare mai nel
mio articolo, ma anche
perché ha detto, come riportato dalla stampa locale, che il mio articolo
“non è giornalismo, è
monnezza’”. “Io pubblico
i fatti, non mie opinioni aggiunge l’ex assessore poi se qualcuno vuole
esprimere la propria opinione lo deve fare educatamente
e
non
volgarmente, altrimenti
possono tornare a scuola”.
A sbrogliare la vicenda ora
sarà il giudice.
Alburni
PETINA. Una sola stufa per 34 ospiti del centro di accoglienza
La vergogna dei centri di accoglienza per i profughi
Percorrendo l’autostrada a
sud di Salerno direzione
Reggio Calabria, dopo una
cinquantina di chilometri
si affonda nelle vallate
delle cosiddette Dolomiti
campane. Usciamo a Petina, percorriamo un tratto
di strada deserta, asfalto
sfondato in più parti, ai lati
della strada vegetazione rigogliosa, il verde degli uliveti che abbaglia, in alto
boschi di castagno e di faggio, lontano si intravedono
il Basento e le montagne
lucane. Non c’è che dire, è
proprio bello il nostro
paese, e poi questi squarci
e il lieve sospetto d’avere
la mente intorpidita per
sempre dal cemento.
Neanche dieci minuti e
sotto un ponte dell’autostrada, in un declivio, scivola giù un agglomerato di
prefabbricati; li hanno
usati da dormitorio gli operai che hanno costruito la
smisurata
navata
del
ponte. Nel piazzale assolato ciondolano stancamente una decina di
migranti, incuria abituale
nel loro vestire trasandato,
fa freddo.
Ci viene incontro Abdarakrem, cappotto di lana, bavero alzato, scalzo, i piedi
infilati in ciabatte estive
(incuria abituale, appunto).
Saluti, come va? Inglese o
arabo, altrimenti non si comunica. Ci siamo visti un
mese fa, ci hanno richiamato, non ce la fanno più
ad aspettare. “Qui fa
freddo – dicono –, abbiamo solo una stufa, una
doccia per trentaquattro
persone, e questi sono i
bagni”.
IL BUONO SOCIALE.
Acqua sul pavimento, angoli allagati. Degrado e
vergogna, a chi può passare per la mente di tenere
in queste condizioni degli
esseri umani... È facile immaginare e si intuisce una
esistenza oziosa, alcuni
sono seduti tutti soli intorno alla loro disperazione. Ci mostrano il
“Buono sociale” di 2 euro
e 50, ne hanno accumulati
a centinaia, non sanno
dove spenderli, non si
muovono quasi mai da
I MIGRANTI DELLA PIANA DEL SELE SI RACCONTANO A GIORNALISTI E POLITICI
quell’angolo, eccetto qualche escursione nei paesi
vicini. Irabor Benedict Blesed, me ne mostra uno: validità 2011, Campania,
Caritas Teggiano, il nome e
cognome del beneficiario,
tanti numeri stampigliati,
l’importo; tutto su uno
sfondo arancione con i
continenti e in basso sei ragazzi in maglia bianca e
pelle di tutti i colori.
PERMESSI SCADUTI.
Benvenuti in uno degli otto
Cara (Centro di accoglienza per richiedenti
asilo) sparsi tra i monti e il
mare del Salernitano (oltre
a questo: Sicignano degli
Alburni, Sanza, Roscigno,
Caggiano,
Campagna,
Pontecagnano, Palinuro),
ospitano, si fa per dire, 424
migranti provenienti per lo
più da Somalia, Sudan, Nigeria, Ghana, Ciad, Irak.
Hanno quasi tutti un permesso di soggiorno di tre
mesi scaduto da tempo, la
questura dovrebbe rilasciarne un altro, ma quello
definitivo, quello, lo otterranno mai? E chi può saperlo. A giudicare dalle
prime indiscrezioni i respingimenti sono tantissimi, è facile prevedere
che potrebbero essere rispediti a casa. La prospettiva di una vita migliore,
non certo luminosa, crudelmente calpestata.
SORRISI
DISPERATI
“Siamo sbarcati a Lampedusa, tre giorni fermi – raccontano –. Ci hanno
portati a Bari, altri tre
giorni, e poi qui”. Qui,
dopo tanto movimento,
sono fermi da mesi, il loro
senso pratico mortificato
da immutate abitudini
quotidiane: la loro natura
ardente, l’intima fratellanza, solo abitudine
ormai. E chissà per quanto
tempo ancora. Scambiamo
qualche battuta con il responsabile del campo.
“Oggi hanno mangiato pastasciutta, pollo con patate
e frutta”.
Cucinano bene. I ragazzi
ci sorridono, ma continuano a chiedere quando
potranno andarsene. Le
stesse domande si ripetono
negli altri centri, situazione
identica e la sensazione di
un’attesa disperata che si
legge negli sguardi e nei
sorrisi.
“MA
COSA
VOGLIONO?”
Avevamo le nostre ragioni,
noi della Cgil, per affermare che questo modo di
affrontare gli sbarchi dei richiedenti asilo non poteva
funzionare. Già il solo
fatto di affidare le operazioni alla Protezione civile, come si trattasse di
una catastrofe, doveva indurre a pensare; scelgono
senza confrontarsi con
nessuno i luoghi dove far
sorgere i campi, e se consultano qualcuno queste
non sono le persone giuste. Molti sindaci vengono
a sapere dell’arrivo dei migranti solo dopo che si
sono insediati nelle strutture individuate dalla Protezione civile. Hanno
disegnato sulle labbra la
carità, prendono sul serio
il fatto di essere tutti fratelli, ma poi nei campi ci
sono disperati che, in attesa del riconoscimento
del permesso di soggiorno,
tirano a campare.
Cominciano a stancarsi, a
inscenare qualche protesta, e a Sicignano il gruppo
dei trentaquattro migranti è
stato isolato per aver
messo in piedi una ribellione. “Ma quei disgraziati
sono pazzi! Duri di comprendonio! come fanno a
non capire che qui siamo
tutti dalla loro parte? Una
cosa davvero strana! E
pensare che mangiano tre
volte al giorno, giocano a
carte, a dama, vedono la
televisione, le lezioni di
italiano: cos’altro vogliono?”.
L’ORGOGLIO.
L’esistenza in questi centri
è come stordita, nei gruppi
sofferenti un solo pensiero:
una feroce rabbia, un grido
di dolore, lo spavento di
fronte agli imprevisti. E tuttavia non c’è disprezzo, rispetto per tutto e per tutti e
CONTINUA A PAGINA
18
N° 43
26 Novembre 2011
11
12
N° 43
26 Novembre 2011
Cilento
La giornalista Laura Guerra videodocumenta la storia di Domenico
Il suo video si classifica al II posto de “La Stampa”
La storia di Domenico, redattore di strada del mensile Scarp de’ Tenis,
raccontata nel video ‘Un
giorno nuovo ha conquistato la giuria popolare del
Primo Premio Digitale indetto da La Stampa che votandolo on line ne ha
decretato il secondo posto.
Il lavoro, finalista su 1100
lavori presentati, è firmato
da Laura Guerra, giornalista professionista, di origini
altavillesi, prima direttrice
responsabile del periodico
locale “La collina degli
ulvi”, riprese e montaggio
di Claudio Greco e musiche di Francesco Pacifico.
Altissimo il punteggio di
media totalizzato 9,37 su
10; i giurati hanno valutato e votato l’originalità
LAURA GUERRA
del soggetto, la fotografia,
l’efficacia del testo, il montaggio, il valore giornalistico della storia e il valore
sociale della storia apprez-
zato e premiato con un
bel 9,66 /10.
“Un giorno nuovo” è una
storia raccontata con onestà: catturare l’attenzione
ALTAVILLA. La prima giornata dedicata alla neoruralità
Allontanare lo Stress? Basta pelare gli ulivi
Una giornata per scoprire
la bellezza della campagna, questo il proposito
dell’iniziativa organizzata
dal Movimento Neorurale
che, in località Tempa
della Guardia, a due km
da Altavilla Silentina (SA),
ha riunito una nutrita comitiva di cittadini per realizzare la raccolta in
gruppo delle olive del
Fondo Casa Rurale. Spiegano gli organizzatori che
con “Peliamo gli Ulivi” questo il titolo dell’iniziativa svoltasi domenica 13
novembre - hanno voluto
far rivivere, o vivere per la
prima volta, un’esperienza
all’insegna della neoruralità cioè di una condizione
di vita più sana che permette di immergersi,
anche se solo
per
alcune
ore, in un ambiente più naturale, lontano
dallo
stress
delle città. In
base a questo
concetto
le
olive
non
sono state raccolte secondo
la prassi agricola, percuotendo
la
pianta e facendo convogliare le olive
in un telo, bensì i rami
d’ulivo sono stati “pelati”
a mano prendendo un
frutto alla volta.
Soddisfatti i partecipanti,
in 2 ore hanno raccolto
ma non indurre alla lacrima facile; lasciare in
sottofondo Napoli rifuggendo il rischio dello stereotipo; e la voglia di far
conoscere Domenico nella
sua timida naturalezza. In
una chiacchierata-intervista condotta senza sceneggiatura.
In controluce “Scarp de’
Tenis” progetto, gestito
dalla cooperativa sociale
La Locomotiva, che è la
cornice: progetto ri-educativo e giornale di strada.
Un mensile scritto da homeless che parla degli ultimi ed ha redazioni e
venditori in 10 città italiane.
Nella redazione napoletana, di cui fa parte Domenico insieme ad altre 11
persone ad alto rischio sociale, opera un gruppo di
lavoro composto dal coordinatore Luca Rossi; Rosa
D’Aniello,
educatrice;
Laura Guerra, giornalista,
Antonella Sansone segretaria di redazione; impegnato nell’offrire, a chi
resta indietro, “Un giorno
nuovo”.
CHI CERCA...
... TROVA
circa 15 kg, che hanno ricevuto un vasetto di olive
nere e una bottiglina di
olio d’oliva locale.
Marcello Mottola
Vendesi, fittasi appartamento terzo piano, 150 mq
più mansarda.
Via Roma Roccadaspide Sa
Prezzo interessante. Per informazione tel.333 3945970
Vendesi locale commerciale
in Via Parco della Concordia.
Mq 45. Per info 360 754712
Vendesi castagneto in Roccadaspide tel 333456471
Cilento
N° 43
26 Novembre 2011
13
Gli incontri diocesani del vescovo
Mons. Miniero, un messaggio che parte dai giovani
La voglia di essere insieme
ai giovani e scoprire assieme
le ricchezze della vita.
Mons. Ciro Miniero inizia
da loro la conoscenza di
questa terra, e lo fa con
quattro incontri, il 21 novembre nella Cattedrale di
Vallo della Lucania, il 28
alle 18.30 – chiesa “S. Maria
delle Grazie” in Agropoli, il
5 dicembre nella chiesa
“San Vito M.” in Capaccio
Scalo e il 12 dicembre alle
ore 18.30 nella Cattedrale di
Vallo. Assieme a loro vuole
tracciare un cammino
nuovo in questa terra ansiosa di parole e gesti veri.
Le distanze sono tante, ma il
vescovo sa come avvicinarsi
e dialogare con tutti. E inizia
con loro questo dialogo,
con una lettera per l’Avvento. “Carissimi, anche
quest’anno viviamo l’esperienza dell’Avvento, tempo
forte, dono dello Spirito, che
sempre si ripete ma che mai
è uguale a se stesso.
Questo tempo liturgico forte
ci aiuta a preparare il giorno
del Santo Natale: il nostro
incontro con il Bambino
nella grotta di Betlemme.
Una tappa liturgica importante che annuncia l’attesa
dell’incontro definitivo e
pieno con Cristo”. Sa che le
distrazioni e le deviazioni
verso altri modelli e priorità
sono in continuo aumento,
ma la sfida a trovare il senso
in ciò che non ha mode o
tempo determinati è lanciata. “Egli è l’unica via perché ciascuno conosca il
Padre e prenda parte a
quell’amore trinitario dal
quale tutto il Creato ha
avuto origine e verso il
quale tutto tende. L’Avvento
è attesa operosa, tempo di
preparazione, giorni nei
quali la Grazia di Dio ci abilita, in maniera speciale, a
chiedere la nostra conversione”. Consapevole che
anche nel remoto Cilento la
macchina mediatica porta
nuovi stimoli e leggi, Miniero ripropone l’antico
messaggio: “L’invito di Isaia
‘nel deserto preparate la via
al Signore’ (Is 40,3) risuona
forte per chi in tempi difficili
come questi non si rassegna
alla mediocrità del tempo
presente ma affronta le crisi
dell’uomo - economica,
morale, etica, spirituale con la luce della fede”. Sa
che dietro le facciate di una
apparente felicità c’è tanta
solitudine e ricerca, rilancia
un dialogo antico che
spesso è stato dimenticato
dagli stessi incaricati a tale
importante missione. “È la
disponibilità di chi affronta i
VALLO DELLA LUCANIA. In scena “Chi è cchiù felice è me”
Nasce la compagnia teatrale di Tortorella e Formisano
In un momento in cui l’aggregazione appare un fenomeno sempre più raro, è
davvero una buona notizia
la nascita di una compagnia teatrale capace di riunire persone che hanno già
calcato da anni il palcoscenico con giovani alla prima
esperienza, vallesi ad attori
di Casalvelino, Novi Velia o
non cilentani, tutti accomunati dall’amore per il teatro.
Giusto e doveroso, appena
annunciato il “si va in
scena”, nella serata del 18
novembre, il ricordo dell’avvocato
Giannino
Bianco, indiscusso protagonista del teatro a Vallo della
Lucania e artefice di indimenticabili momenti di divertimento che rimangono
patrimonio indiscutibile di
una persona ricca di qualità
umane e artistiche.
In un teatro riempito da
questa formazione per la
I COMMEDIANTI
prima, in cui hanno fatto la
loro presenza il sindaco di
Vallo della Lucania Toni
Aloia accompagnato dalla
famiglia, hanno assistito a
“Chi è cchiù felice ‘e me!”,
famosa
commedia
di
Eduardo De Filippo, una
buona quantità di spettatori
non solo vallesi, attirati alla
Provvidenza sicuramente
per la conoscenza di due
protagonisti del teatro cilentano: Pantaleo Tortorella
e Franco Formisano, riuniti
assieme a giovani amanti
del palcoscenico. I due attori sono noti nel panorama
del teatro cilentano per aver
presentato da più di un de-
cennio, testi, opere e sketch
di vario genere.
Lo spettacolo è stato piacevole e ben diretto, senza
eccessi o tempi morti; equilibrato. Merito questo del
regista che ha saputo regolare toni e modi di una
squadra che si è mossa
senza intemperanze. Oltre
ai già citati Franco e Pantaleo (che oltre a essere regista e prim’attore ha curato
le scenografie con il valido
aiuto della figlia Simona)
un merito va ad Antonella
Vitiello (Consiglia) e Luigi
Feo (Giorgio) per aver
creato una inedita coppia
di allegria e buon’umore.
Positiva anche la prova di
Antonino Nese, capace di
interpretare il simpatico Nicola con tempi e modi appropriati.
Il prossimo appuntamento è
fissato per il mese di dicembre con un testo sul Natale.
MONS MINIERO
propri deserti aprendosi a
quella dinamica dell’incontro che ha origine e fine
nella comunione con Dio.
Conosco le difficoltà delle
famiglie, dei giovani che
non trovano lavoro, degli
anziani sempre più soli.
Quale Natale 2011 stiamo
preparando per loro? Purtroppo il ‘deserto’ sta diventando sempre più la
condizione nella quale vive
l’uomo dell’oggi, apparentemente meno isolato ma
sempre più solo”.
Infine la proposta di fare un
cammino insieme alla Madonna, figura che in questa
terra ha molte denominazioni, dal mare alle cime dei
monti in cui sorgono antichi
santuari. “Se vogliamo possiamo superare i deserti
delle nostre solitudini rendendoci disponibili ad accogliere, come Maria,
l’annuncio di Dio che si fa
carne per noi. La “carne” di
Dio è la sua condivisione
per le nostre fatiche, la sua
presenza nei nostri deserti,
la sua misericordia per i nostri errori, la sua speranza
per i giorni presenti e la nostra gioia per il giorno
eterno. Tutto questo è possibile se accogliamo con
grande disponibilità l’annuncio dell’Avvento”.
Pagina a cura di
Nicola Nicoletti
di DOMENICO MARINO
e GIUSEPPE TROTTA
Trentinara (SA)
Via Roma 181 bivio
info 330 502757
329 6329525
PRODOTTI PER Bar, Ristoranti, Pizzerie, Osterie,
Pub, Wine Bar, Birrerie,
Rummerie, Alberghi e Discoteche
INFO&CONTATTI
tel 0828 730510 / fax 0828 72805
S.S 18, Km 89,700 Capaccio
[email protected]
www.planetbeverage.it
14
N° 43
26 Novembre 2011
Roccadaspide
AQUARA. Nuovi sviluppi a proposito del rischio smottamento del fiume Calore
Spetta alla Regione arginare il pericolo
Le denunce giornalistiche
e le varie segnalazioni alle
autorità competenti per
quanto riguarda l’allarmante situazione delle
acque del fiume Calore
che attraversa Mainardi,
unica frazione di Aquara,
non sono passate inosservate.
Il rischio frana che corre la
zona in seguito al notevole
ingrossamento del bacino
del corso d’acqua ha attirato il genio civile che nei
giorni scorsi ha effettuato
nuovi sopralluoghi.
L’esito, purtroppo, si è rinconfermato negativo ma
ciò che le autorità competenti hanno comunicato ufficialmente è stato che il
FIUME CALORE
recupero della zona,
l’eventuale deviazione del
tratto del fiume e gli ulteriori rilievi necessari sono
competenza dell’Ente Regionale.
Dovrà essere proprio la Regione Campania, presie-
duta dall’Onorevole Stefano Caldoro, infatti, a
sbloccare i fondi necessari
per arginare gli eventuali
pericoli ai quali sono esposti sia gli abitanti, sia l’ambiente in cui vivono.
I cittadini restano in attesa
che gli enti locali ricevano
tali utilissimi finanziamenti
e provvedano ad impiegarli nel migliore dei modi.
“Se questi soldi non dovessero arrivare, almeno sapremo contro chi rivolgere
le nostre proteste...” ha
commentato sarcasticamente un contadino della
zona.
Alessandra Pazzanese
Lavori di manutenzione all’ospedale
Arriva finalmente la sterilizzatrice dei ferri chirurgici
Il 21 novembre, alle 7.30,
presso l’ospedale di Roccadaspide è stata consegnata
l’autoclave da parte della
ditta Getinge Spa di Roma.
Il macchinario collocato,
per il momento, vicino al
pronto soccorso sarà installato nella sala operatoria,
probabilmente, il 24 novembre. Erano quattro anni
che l’autoclave, ossia la
sterilizzatrice dei ferri chirurgici, si guastava di continuo. Tant’è che nemmeno
la si aggiustava più e gli
strumenti operatori venivano portati, direttamente,
ad Agropoli per essere sterilizzati. E, poi, utilizzati
dai reparti di ortopedia e
chirurgia dell’ospedale di
Roccadaspide, durante gli
interventi chirurgici.
Con un aggravio di spesa
per il trasferimento del ma-
teriale non indifferente, ma
non solo, come conferma il
sindaco Girolamo Auricchio. «Questo spostamento
dei ferri ha comportato
delle spese enormi sia in
termini di sicurezza che
economici, afferma il
primo cittadino. Ma dobbiamo ringraziare il commissario
Maurizio
Bortoletti se non sarà più
così grazie all’autoclave.
Lui che ha anche ridotto i
debiti fino a portare in pareggio l’Asl di Salerno».
Sempre per quanto riguarda la sala operatoria,
sono stati installati due monitor nuovi, cui se ne aggiungeranno altri due,
entro quindici giorni, con
una novità già operativa.
Dietro il monitor grande,
infatti, ne è posizionato
uno più piccolo in grado di
fornire una maggiore assistenza alla sala operatoria.
Da dieci giorni, inoltre, la
radiologia dell’ospedale è
stata dotata di nuove attrezzature. «E grazie ad esse,
farà esami all’avanguardia.
Prima l’attrezzatura era obsoleta, ma ora è di ultima
generazione», puntualizza
il sindaco Auricchio.
Il comune di Roccadaspide, inoltre, ha mandato
i propri operai a svolgere
lavori di manutenzione
presso i reparti dell’ospedale. Interventi che hanno
interessato gli infissi, le
porte e perfino l’installazione di spigoli di plastica
negli angoli. «Quando si
trasportava un paziente in
barella capitava che lo spostamento lasciava dei segni
in un qualsiasi angolo, ma
il paziente deve essere trat-
tato meglio di tutti e va salvaguardato anche così»,
conclude il primo cittadino
di Roccadaspide. Nei mesi
scorsi, inoltre, il Comune
ha pulito lo spazio esterno
dell’ospedale da erbacce,
residui di potatura e altri rifiuti. Poi sono partiti i lavori alla sala mortuaria con
la pitturazione dei locali,
la manutenzione degli infissi, delle porte interne e la
messa del cemento.
E dopo, sono state tinteggiate anche le pareti dei reparti di medicina e
chirurgia con annessa manutenzione delle porte e
dei bagni delle divisioni interessate. Ciò grazie alla disponibilità di alcune ditte
private che non hanno percepito alcun compenso.
Francesca Pazzanese
Calore
N° 43
26 Novembre 2011
15
Energia sostenibile e “Patto dei Sindaci”
Il comune di Roccadaspide e la svolta verde
Il 22 novembre si è tenuto
un consiglio comunale
“lampo” a Roccadaspide.
Avente come ordine del
giorno: la lettura e l’approvazione dei verbali delle sedute precedenti; l’adesione
del Comune di Roccadaspide alla campagna europea “Energia sostenibile per
l’Europa” e sottoscrizione
del “Patto dei Sindaci” per la
riduzione delle emissioni di
anidride carbonica; variazione al bilancio 2011 per
la realizzazione del parcheggio in località “Pietra
Cupa”- Fondi del Parco Nazionale del Cilento e del
Vallo di Diano. «Se non si
aderisce al patto di Kyoto,
non si hanno i finanziamenti
europei», afferma il sindaco
Girolamo Auricchio. E, così
il Comune sta preparando
una delibera per l’adesione
all’Energia sostenibile e al
Patto dei sindaci. Con i seguenti obiettivi per il primo
accordo: aumentare la sensibilizzazione di responsa-
GIUSEPPE CAPUANO
bili delle decisioni locali, regionali, nazionali, europei;
stimolare gli investimenti
privati nelle tecnologie
dell’energia sostenibile etc.
E di sottoscrivere il Patto dei
sindaci con lo scopo di
coinvolgere la comunità locale ad impegnarsi in iniziative per ridurre nelle città la
CO2 del 20% attraverso l’attuazione di un piano
d’azione basato su investimenti in fonti rinnovabili. Il
documento sarà presentato
alla Commissione e alla
Banca europee. Proprio gli
enti che stanno potenziando
il programma di assistenza
finanziaria per permettere
alle autorità locali e regionali di entrare appieno nel
campo dell’energia sostenibile. Ciò incoraggiando progetti di investimento in tale
ambito, che hanno avuto
successo in altre aree europee. Sia la maggioranza che
l’opposizione hanno condiviso gli argomenti all’ordine
del giorno del consiglio comunale, perciò, durato
pochi minuti. E, più precisa-
mente, il gruppo di minoranza “Uniti per Crescere”,
guidato dal dott. Giuseppe
Capuano, presente col collega Francesco Mauro. Insieme all’altro gruppo di
opposizione, “Forza Roccadaspide”, guidato da Mario
Miano, presente con Vito
Brenca, hanno appoggiato
la sottoscrizione al patto dei
sindaci e la variazione al bilancio 2011 per la realizzazione del parcheggio di
Pietra Cupa- Fondi del Parco
Nazionale del Cilento e del
Vallo di Diano. Come conferma l’ex sindaco Giuseppe
Capuano «Abbiamo appoggiato le iniziative presentate
dalla maggioranza in consiglio comunale, afferma il
dottore. Ora spetta all’amministrazione metterle in
pratica, alle prese con progetti sostenibili per la riduzione della CO2 e con gli
espropri per il parcheggio di
Pietra Cupa».
Francesca Pazzanese
Gabriella Tabano. La nonnina che lavorava come un uomo
Zia Biluccia, una storia di solitudine e lavoro
Ha da poco spento 89 candeline Gabriella Tabano di
Roccadaspide, per tutti zia
“Biluccia”. E lei è sempre
sorridente, allegra e profondamente devota. Gli acciacchi non le permettono più
di salire e scendere a piedi
dal paese. Problemi che,
però, non scalfiscono la
forza e il coraggio zia “Biluccia”. Che, alla soglia dei
90 anni, combatte la solitudine con l’aiuto della famiglia
Mirra
che
l’ha
“adottata”. Una donna, la
“zia”, che sa voler bene, nonostante, un volto segnato
nell’anima e dal duro lavoro. Ha 2 anni quando
perde il padre e viene abbandonata dalla madre.
Come afferma lei stessa
«Mio padre è morto a 27
anni e mi lasciò che ero in
fasce e , da allora, mia
madre chi l’ha vista più?».
Ma non c’è posto per il rancore e le lamentele nel suo
cuore. «Non conosce il
mondo e i suoi mali, afferma la signora Palma. Ha
ZIA BILUCCIA
sempre lavorato duramente
senza mai lamentarsi, fossero tutti così. Se le dai una
cosa se la prende, altrimenti
non chiede nulla». L’allora
bimba, poi, è affidata alle
nonna paterna e ad uno zio,
morti i quali, rimane completamente sola. Condizione in cui ha vissuto per
diversi anni insieme al duro
lavoro e la miseria, senza
fare una piega. Come se
fosse “normale” per una
bambina di 12 anni zappare
in mezzo agli uomini per
guadagnare di più. «E mietere il grano e a “intorchiarlo” con lo “sproccolo”
e il “manganiello di ferro”»,
continua la zia. E lavorava
talmente da “uomo” anche
nella raccolta delle olive,
che le venivano dati ¾ di
litro d’olio e due pasti al
giorno, più della giornata di
allora. «Il padrone mi diceva che lavoravo meglio di
lui, racconta zia Biluccia,
così mi dava di più invece
del quarto di litro con il
pasto o del mezzo litro
senza». E, fino a circa 40
anni fa, ha venduto frutta
nella piazza XX Settembre
e «Le prugne di S. Giovanni
mi hanno fatto guadagnare
5000 lire», ricorda la zia.
Vendeva, anche, l’erba per i
cavalli che trainavano la
carrozza per i defunti. E si
cuciva i vestiti. Usava l’arte
dell’arrangiarsi, lei che
aveva cominciato la scuola
«Ma non era cosa mia»,
ammette candidamente. Lei
che tutti chiamavano per lavorare. «Ne Biluccia vieni a
la iurnata?». Portava le pietre in testa, scavava i pozzi
con la zappa e, per non perdere la giornata alle castagne, si riscaldava con un
fuoco acceso in una tegola
rotta. E lei così magra e minuta, lo racconta come se
niente fosse. Il suo “gancio”
nel mondo è una finestra da
cui vede, tra l’altro, la località Spinosa di cui conosce
tutti gli abitanti e Pasquale,
il padre della cronista, a S.
Antonio. «Vedo Pasquale
quando è nel vigneto, salutamelo». Di Tv neanche a
parlarne «Mi vene u mali ri
capu», conclude la zia. Le
fa compagnia il gatto Carmelina con tanto di campanella al collo ed è contenta
se qualcuno le fa visita. Va
bene il duro lavoro per quei
tempi, ma stupisce la capacità di una ragazzina,
prima, e di una donna, poi,
di lavorare come un
uomo…
FraPaz
LAURINO.
La giornata
della legalità
Alla presenza di autorità
politiche,religiose e militari
si è svolta nel Teatro comunale di Laurino “LA GIORNATA DELLA LEGALITA’
“,organizzata dall’ANSPI di
Laurino in collabaorazione
con l’amministrazione comunale ed il Mar.llo Panfilo
Genovesi
comandante
della stazione dei carabinieri di Laurino.I fruitori
principali della giornata
erano gli studenti degli istituti superiori di Piaggine e
Laurino,anche se la manifestazione si è svolta a porte
aperte,poichè gli argomenti
trattati erano per un pubblico adulto a conoscenza
di
tematiche
difficili
come:l’educazione stradale
(mezzi/pedoni),alcoolismo,droghe,internet-contraffazione-pirateria,stalkin
g,ambiente-incendi
boschivi-fuochi d’artificio,violenza
durante
le
competizioni sportive e
cortei di protesta.
Attraverso una presentazione power point ed un fascicolo distribuito a tutti i
presenti,autorità militari
hanno spiegato in modo
eloquente tutti i vari step
messi in evidenza .Ospite
d’eccezione è stato il Generale dei carabinieri della
Legione Campania Carmine Adinolfi accompagnato dal Cappellano
F.Ficchini,dal
Capitano
C.C. di Vallo della Lucania
e dal Vicario della Diocesi
di Vallo Don Guglielmo
Manna.La giornata si è conclusa con un buffet in caserma per gli addetti ai
lavori,orgogliosi di aver
dato il loro apporto all’educazione dei giovani di questo territorio ,a volte
dimenticato da tutti e da
tutto,il sindaco Romano
Gregorio ed il parroco Don
Loreto Ferrarese,già pronti
per una prossima esperienza. 16
N° 43
26 Novembre 2011
AGROPOLI. Esplorare l’universo con Massimo Capaccioli
Comodamente seduti nell’Auditorium del Liceo Gatto
SEGUE DA PAGINA 8
Cosa vuol dire? Vuol dire
che un fenomeno è in realtà
una sovrapposizione di stati
che si selezionano nel momento in cui l’osservatore
interferisce con il fenomeno
stesso. Questa è una forma
di irrealtà, molto complicata, difficilmente comprensibile. Einstein, per
esempio, non l’accettava,
morì scontento dicendo che
Dio non giocava a dadi.
L’universo è sempre esistito?
No! E quando è nato? Rispondono a questa domanda anche gli uomini di
Chiesa. Essi dicono che è
stato creato da Dio. I fisici,
anche quelli che credono in
Dio, non dicono la stessa
cosa. Noi fisici dobbiamo
trovare delle ragioni nella
natura. E allora, secondo i
fisici, quando è nato? Come
è nato? Noi oggi stimiamo
che sia nato 13, 7 miliardi
di anni fa, un tempo cospicuo. La Bibbia che cosa
dice a riguardo? La Bibbia
ci racconta come Dio ha
creato il mondo, circa 6000
anni fa. Allora la differenza
tra i fisici e la Bibbia è abissale. Questa differenza è
dovuta a che cosa? Ricordiamoci sempre quali sono
gli ambiti nei quali ci muoviamo. La differenza è che i
fisici fanno una misura,
mentre La Bibbia è un libro
scritto non per raccontare la
fisica del cosmo, ma con
altri scopi e per questi scopi
dovrebbe essere usata. Oggi
è di gran voga il dibattito
sull’etica della scienza. La
scienza non ha un’etica, secondo me. La scienza è necessaria, bisogna farla.
Quello che deve avere
un’etica è la tecnologia (intesa come l’utilizzo che si fa
della scienza), ma immaginare che non si deve investigare qualcosa per me è
sintomo di grande oscurantismo.
Serena Sgroi
Rubrica a cura di “www.astetrasparenti.it”
via Vernieri 51, 84125 Salerno. Tel 089 222970 Fax 089 255425
mail: [email protected]
TRIBUNALE DI SALERNO
UFFICIO ESECUZIONI IMMOBILIARI
SI RENDE NOTO
che nella procedura esecutiva N° 246/09 R.E., il G.E. ha fissato l’udienza del 26.01.2012, h.9, per l’esame delle offerte di acquisto ai sensi dell’art. 572 c.p.c., ovvero per la gara fra gli offerenti ai sensi dell’art. 573 c.p.c. (nel caso
di più offerte per lo stesso lotto), e l’udienza del 09.02.2012 ore 10, per la vendita con incanto nel caso in cui la
vendita senza incanto non abbia esito positivo, al prezzo base di E.20.000,00, come da CTU in atti, offerte in aumento non inferiori ad E.1.000,00 nel caso di incanto. Per partecipare occorre depositare in Cancelleria entro le
ore 12.30 del giorno precedente la vendita, le offerte di acquisto e le domande di partecipazione all’incanto unitamente alla cauzione pari al 10% del prezzo offerto (senza incanto) o del prezzo base d’asta (incanto). Maggiori informazioni e modalità di partecipazione in Cancelleria o consultando il sito www.astetrasparenti.it, dove sono
pubblicate anche l’ordinanza e la CTU.
DESCRIZIONE DEGLI IMMOBILI
LOTTO UNICO: piena proprietà di locale destinato a cantina in Salerno, via P. Grisignano, p.8°, mq.53,90, in NCEU
fg.70, p.lla 10/66.
TRIBUNALE DI SALERNO
UFFICIO ESECUZIONI IMMOBILIARI
SI RENDE NOTO
che nella procedura esecutiva N° 122/07 R.E., promossa da BCC di Battipaglia, il G.E. ha fissato l’udienza del
26.01.2012, h.9, per l’esame delle offerte di acquisto ai sensi dell’art. 572 c.p.c., ovvero per la gara fra gli offerenti
ai sensi dell’art. 573 c.p.c. (nel caso di più offerte per lo stesso lotto), e l’udienza del 09.02.2012 ore 10, per la
vendita con incanto nel caso in cui la vendita senza incanto non abbia esito positivo, al prezzo base di E.17.200,00,
come da CTU in atti, offerte in aumento non inferiori ad E.800,00 nel caso di incanto. Per partecipare occorre depositare in Cancelleria entro le ore 12.30 del giorno precedente la vendita, le offerte di acquisto e le domande di
partecipazione all’incanto unitamente alla cauzione pari al 10% del prezzo offerto (senza incanto) o del prezzo
base d’asta (incanto). Maggiori informazioni e modalità di partecipazione in Cancelleria o consultando il sito
www.astetrasparenti.it, dove sono pubblicate anche l’ordinanza e la CTU.
DESCRIZIONE DEGLI IMMOBILI
LOTTO UNICO: Quota pari ad 1/2 della piena proprietà di appezzamento di terreno in Battipaglia, loc. Porta di
Ferro, via Tufariello, in NCT fg.13, p.lla 878, mq.4541.
Diano
N° 43
26 Novembre 2011
17
VALLO DI DIANO. La cronaca di una settimana
Il giallo Scutaro e “Il nome della Rosa” nella Certosa di Padula
IN FARMACIA
L’oscura morte di Nino Studenti al freddo
Scutaro
Ancora non è stata fatta
piena luce sulla morte di
Nino Scutaro, (nella foto) il
59enne di Sala Consilina
che domenica 13 novembre
è morto investito da un’auto
nei pressi del locale fiume.
Una vicenda dai tratti ancora da chiarire che secondo la prima versione
fornita agli inquirenti vedrebbe una donna del posto
alla guida dell’auto, questa
sarebbe ritornata a casa
dopo il fatto pensando di
aver preso in pieno un animale di grossa taglia, la
donna stessa solo poco
dopo si sarebbe recata col
marito sul luogo dove ha
fatto la scoperta del corpo
ormai senza vita del povero
Nino. In questi giorni però
altre voci si stanno rincorrendo sull’accaduto dove
sembrerebbe che invece al
volante dell’auto ci fosse
l’uomo e non la donna.
Un gran da fare dunque per
gli uomini delle Forze
dell’Ordine che stanno
scandendo ogni situazione
minuto per minuto per risalire e ricostruire la dinamica
esatta del sinistro mortale
che ha portato alla morte di
Nino, un uomo amatissimo
e benvoluto da tutti che ha
lasciato sconcerto e rammarico in tutta la comunità salese.
Un bel sette va comunque
alle Forze dell’Ordine che
con esperienza e capacità
investigano con ogni mezzo
gli accadimenti dando l’input per fare sempre meglio,
non dimenticando la fede e
la devozione alla Virgo Fidelis celebrata il 21 novembre.
Gli studenti delle scuole di
istruzione superiore di diversi comuni del comprensorio sono sul piede di
guerra per via della mancata
accensione dei riscaldamenti nelle aule in cui si
svolgono le lezioni. Il liceo
classico “M. T. Cicerone”, il
comprensivo “Pomponio
Leto” di Teggiano e il liceo
scientifico “C. Pisacane” di
Padula sono in fermento
perché “Non è possibile disertare o ritardare un appuntamento invernale così
importante”, dicono gli studenti che in questi giorni
sono scesi in piazza e
hanno indetto assemblee interne con docenti e amministratori
per
far
luce
sull’accaduto e per avere risposte più concrete. Un bel
sette va al coraggio degli
studenti che prontamente
fanno sentire la loro voce in
ogni occasione un sei invece va a chi non sempre
ascolta la voce dei giovani.
Presto il risanamento
della sp 144
A Montesano sulla Marcellana, il giovanissimo amministratore Giuseppe Rinaldi,
(nella foto) fa sapere che finalmente dopo tante peripezie burocratiche qualche
giorno fa c’è stata la conse-
Il ferro
provoca
dolori articolari?
di quella strada che ad oggi
appare pericolosa e malconcia” ha detto Rinaldi. Un bel
7,5 allora al comune di
Montesano.
Dal Nome della Rosa
alla Certosa di Padula
Invece a Padula dal prossimo febbraio, nel suggestivo Complesso monastico
di San Lorenzo giunge “Dal
nome della Rosa … alla
Certosa di Padula”, spettacolo tratto dal libro di Umberto Eco, realizzato dalla
Tappeto Volante e dalla Elledi 91.
A darne notizia è stato proprio il regista Domenico
Maria Corrado nell’ambito
della recente XIV Borsa del
Turismo Archeologico, una
rappresentazione in cui sarà
il pubblico il vero protagonista nell’ambito di un percorso, qui si potranno
incontrare monaci e poeti in
costume d’epoca. Mentre
nel cortile della Spezieria
verranno allestiti 600 posti a
sedere per assistere a tutto
ciò.
Un bell’otto va senza dubbio al genio del regista Corrado
e
al
supporto
dell’amministrazione comunale padulese.
Giornata
mondiale
contro la violenza sulle
donne
gna dei lavori all’impresa
che dovrà intervenire sulla
S.P. 144 in località Terme di
Montesano S.M.
“Seppur è un lavoro non di
grandi dimensioni economiche, è un primo concreto
passo verso il risanamento
In occasione del prossimo
25 novembre “Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne”, le
donne del Vallo di Diano e
in particolare la Commissione per le Pari Opportunità del Comune di Sala
Consilina, il Comitato “Se
non ora quando?- Vallo di
Diano” e la Consulta delle
donne di Sassano hanno voluto far veicolare un mes-
saggio di solidarietà a
quante vivono situazioni di
disagio psicologico e fisico
dovuto a ogni genere di violenze subite in ambito domestico,
lavorativo
e
affettivo. Otto va allora a
tutte quelle donne che si
mobilitano per venire incontro ad altre donne!
Chiusura del foro di
Sala Consilina
E un bell’otto va al coraggio
e determinazione che non
sono mancati alle due consigliere dimissionarie del
Consiglio dell’Ordine forense di Sala Consilina, gli
avv. Rosy Pepe e Catia Nola
le quali, con un documento
scritto fatto pervenire proprio in occasione dell’ultima assemblea tenutasi in
tribunale sulla paventata
soppressione del Palazzo di
Giustizia, hanno preso le distanze da alcuni comportamenti tenuti nei loro
confronti e da situazioni a
loro estranee.
Locanda da Stella Michelin
Un nove nel campo dell’alta
gastronomia locale: arriva
una stella rossa che fa entrare di diritto nella prestigiosa “Guida Michelin” la
Locanda Severino nel cuore
di Caggiano, soddisfazione
dunque per i coniugi Pucciarelli e per lo chef Vitanto-
Tra le preparazioni di ferro
per via endovenosa utilizzate in Italia vi
è il Ferlixit la cui indicazione è anemia e sideremia
che non risponde al trattamento per via orale. L’effetto
collaterale
più
pericoloso di questa terapia
e.v. a base di ferro era lo
shock anafilattico. Recentemente però nella banca dati
della segnalazione italiana
sono stati evidenziati 54 segnalazioni relative ad artralgia e dolore dorso-lombare
comparsi in seguito alla
somministrazione di ferro
gluconato per via endovenosa.
Le segnalazioni si riferiscono soprattutto a donne
di età compresa tra i 18 e
gli 86 anni che hanno assunto ferro endovenoso.
Non è ben noto il meccanismo d’azione alla base di
questa reazione, si pensa
ad un problema di ipersensibilità. In generale, si consiglia per tutti i preparati di
ferro per via parenterale, di
monitorare il paziente per
tutta la durata dell’infusione, che deve essere necessariamente molto lenta;
in pratica è consigliabile limitare l’uso del ferro per via
endovenosa solo in ambito
ospedaliero. In ogni caso le
artralgie ed i dolori lombari
possono svilupparsi sia
nell’immediatezza dell’assunzione che a distanza di
giorni o settimane.
E’ opportuno segnalare
questo effetto collaterale al
proprio medico o al farmacista qualora la reazione si
presenti.
Alberto Di Muria
orgoglio e attenzione verso i
prodotti della nostra terra”.
nio Lombardo che dopo un
primo momento di incredulità dice strafelice: “Continueremo a fare quello che
abbiamo sempre fatto con
Antonella Citro
18
N° 43
26 Novembre 2011
Eboli
Eboli città di furti. Dai pannelli solari ai negozi in centro
Con le luminarie di Natale forse i ladri li arresteranno
DALLA PRIMA
dal cortile di casa). Se di
notte sentite dei rumori, fare
gli eroi non serve. Ci vorrebbe un’indagine. Un’inchiesta. Qualcuno che li
cerchi, li stani e li punisca,
questi ladri scatenati. Finora
non è successo. Giugno è
stato il mese dei furti in auto.
A settembre, sono iniziati i
furti in appartamento.
Tra pannelli fotovoltaici e
ville in campagna, i ladri
sono andati a nozze. Sui
monti di Eboli, 1500 pannelli sono svaniti in tre furti
clamorosi. Nella campagna
di Santa Chiarella, altri
danni immani li ha registrati
una ditta di Bari nel suo
parco fotovoltaico. Se sentite
rumori, non vi muovete.
Anche le agenzie di vigilanza lo hanno capito.
Anche se il messaggio non
era diretto a loro. Se sentite
dei rumori, restate muti, rimanete zitti. E’ notte. Immobili a letto, scialle e riposate.
Se reagite, non sapete cosa
può succedere. Spesso, chi
ha reagito, non è arrivato al
giorno dopo. A Eboli rubano
nelle ville. Hanno iniziato
all’Epitaffio, si sono spostati
alla Casarsa. Zona est del
paese, dove sorge il sole e
scopri all’alba che ti hanno
rubato tutto. Ville di imprenditori. Ville danarose. Furti a
raffica senza colpevoli. Poi i
ladri si son spostati. Stanchi
di non trovare ostacoli,
hanno tentato il colpo
grosso.
E lo hanno realizzato, facendo un buco nella farmacia a Santa Cecilia. Senza
toccare i medicinali, si son
presi la cassaforte intera.
Senza aprirla. L’hanno sradicata dal muro. E via. Dalla
farmacia sono passati all’avvocato del posto. Sono entrati nella sua villa, mentre
lui dormiva. Gli hanno rubato tutto, prima ancora che
arrivasse la patrimoniale di
Monti. E sono andati via,
ladri scatenati.
A un imprenditore agricolo
hanno rubato i due Suv del
figlio. Esproprio proletario, si
diceva un tempo. Oggi è diventato un furto al giorno.
Nella contrada accanto,
stessa scena. A Papaleone, la
strada che costò la carriera a
un improvvido assessore
melchiondino, una notte di
danni enormi ha conteggiato
un imprenditore stanco e indifeso. Lui si è addormen-
tato, i ladri gli hanno portato
via tutto. Oggetti d’oro, monili di valore. Soldi e ogni
ben di Dio. Tutto quello che
hanno trovato a tiro, è scomparso all’improvviso. Indagini. Dopo indagini. Manco
un ladro è stato ancora
preso. Un braccialetto d’oro
di Damiani, una collana
finta Guess, un orologio
rosso Ferrari? Niente di
niente. I ladri hanno due
doti. Quella di rubare.
E quella di scomparire. Imprendibili e inarrivabili. I migliori Lupin d’Italia. Ce li
abbiamo qui. A Eboli. Dai
ladri di pannelli solari ai topi
di appartamento. Non c’è
un colpevole di tutti questi
furti. Il sindaco ha chiamato
il prefetto, ha invocato più
controlli. Al suo grido d’allarme si sono associati i
primi cittadini di altri tre
paesi, Battipaglia, Capaccio
e Campagna non se la passano meglio.
Vivono nell’incubo. Dei furti
in casa. Dei furti notturni.
Dei ladri che arrivano a cinque centimetri dalla gente
che dorme.
Eboli, però, ha una sua tipicità. La diversificazione dei
furti. Hanno iniziato con le
EBOLI, CENTRO STORICO
auto. Sono passati ai parchi
fotovoltaici. Sono entrati in
una ventina di ville isolate. E
hanno finito (?) con i negozianti. Come se non bastasse
il centro commerciale Le
Bolle a deprimere consumi e
umori dei negozianti ebolitani. Ora si sono aggiunti i
ladri. Se passate sul viale
Amendola una notte e vedete dei ragazzi che danno
fuoco a una tenda e a un’insegna, non vi allarmate. Si
tratta di un atto vandalico ai
danni di una gelateria.
L’isola del gelato. Se vi tro-
PETINA. Visita al centro che ospita provvisoriamente i migranti
Potrebbero ripopolare i paesi ma l’integrazione non c’è
SEGUE DA PAGINA 11
l’orgoglio che trattiene le lacrime. Non si aspettavano
niente, sebbene avessero
sofferto per tutta la vita, una
vita colma di sconvolgimenti, ma all’improvviso
sono sprofondati nella cavità di un luogo sordo,
sordo al grido dell’anima.
Proiettati di colpo in un
paese straniero, faticano a
tenersi aggrappati alle gioie
e ai dolori passati. Chi li circonda non sa nulla di loro,
neppure la lingua, non
sanno se la pensano allo
stesso modo, porgono la
mano, offrono sorrisi, ma
com’è irreale la loro presenza qui. Qui non c’è
nulla, solo rovi ai lati del recinto e un’erba alta e folta
coperta di rugiada, un
grande capannone al lato,
case coloniche lontano.
Una vaga paura li assale tra
questi monti e le stranezze
che potrebbero celare.
UNO SPAZIO NUOVO.
“Ci sono lupi su quelle
montagne?” chiedono. Così
sono questi giovani migranti. E per il solo fatto di
aver portato con decenza il
loro dolore e di aver attraversato la morte, meritano
di essere difesi dall’ipocrisia
più o meno temibile di
quanti stanno mostrando
un’attenzione interessata al
loro calvario. Mai avevamo
visto tanta sete di fuggir via
da posti che noi chiamiamo
“di accoglienza”; noi che
bramiamo la salvezza della
loro anima e torturiamo il
loro corpo.Via, lontano da
questi terrificanti incantatori. Non abbandoniamoli
al vuoto e al dolore di questi
luoghi. Ci sarebbe da ragionare su un proposta: visto
che si sono scelti luoghi iso-
ANSELMO BOTTE
lati e sperduti; visto che in
questi luoghi sorgono paesi
in via di estinzione che la
desertificazione sociale sta
riducendo a riserve umane;
visto che i migranti sono
giovani: perché non provare
ad affidare ai sindaci la loro
vita? Chissà che non pon-
gano un freno, in questo
modo, allo spopolamento
dei loro paesi. A mio parere
il confluire dei due modi di
vivere può rappresentare lo
spazio nuovo per tentare di
sollevare
l’agonizzante
mondo vecchio.
Anselmo Botte
vate nei pressi di uno studio
fotografico e vi accorgete
che hanno rovesciato le
piante e distrutto la saracinesca, non vi allarmate…sono
sempre gli stessi vandali in
azione. Di notte. In pieno
centro. Con le telecamere
fuori uso da quando sono
state installate (perché la
ditta che le ha montate, mai
dal comune pagata fu)…la
lotta ai vandali sembra piuttosto complicata. Le poche
immagini nelle mani degli
investigatori fanno schifo.
Sono riprese buie e sgranate.
Inutilizzabili.
Vedi anche il vandalo che si
muove, si agita, rompe e
corre via. Ma è talmente tatuato di pixel che nemmeno
la madre lo riconoscerebbe.
Madre ingrata. Se di notte
scorgete un ladro in un’edicola, lasciatelo in pace. Si
sta costruendo il futuro, rubando computer, stampante
e fax in un negozio di via
Nobile. Per vivere certe
emozioni non ci si deve scomodare troppo. Basta farsi
un giro di notte. Per le strade
del centro. Via Umberto Nobile non è via Giancarlo
Siani, stradina spersa nelle
campagne ebolitane.
Di notte. Se sentite un rumore, non correte alla porta
a vedere. Restate a letto. Respirate piano. E fingete di
dormire. Ne va della vostra
incolumità. Fisica e mentale.
I ladri? Prima di Natale li
beccheranno. Con le luminarie accese, forse chi deve
vedere e scoprire qualcosa
di notte, farà finalmente il
suo dovere.
Francesco Faenza
Eboli
N° 43
26 Novembre 2011
19
Le pagelle ebolitane
di Francesco Faenza
Confesercenti, voto 3: accorgersi del centro commerciale dopo la sua apertura, è
uno svarione clamoroso.
Combattere per la chiusura
domenicale del megastore
di via Cupe, è una battaglia
di retroguardia. Il buon e verace Donato Santimone
suona la carica, riscopre la
trombetta di vent’anni fa
quando era assessore e predicava il perdono agli ebolitani con le lezioni di Renato
Curcio. Ma anche questa
volta, la santimoniana crociata risulta un po’ datata dal
punto di vista storico. La battaglia per i piccoli commercianti ebolitani andava
intrapresa prima. Tre mesi fa.
Non dopo l’inaugurazione
de Le Bolle. Le altre associazioni di categoria (voto 3 a
tutte) che fine hanno fatto?
Le proposte al comune
quando sono state presen-
tate? E l’amministrazione
Melchionda (voto 3) come
mai non si è preoccupata di
proporre qualcosa per evitare lo spopolamento del
paese? L’apertura del centro
Le Bolle ha i suoi vantaggi.
Non c’è più traffico in città.
Nel centro si cammina con
l’auto o con lo scooter, alla
stessa velocità. I negozi sono
vuoti. Ma non è che prima ci
fosse l’assalto ai forni. La
concorrenza si è fatta dura.
Capita in tutti i paesi con un
centro commerciale. I primi
film al cinema, su questo fenomeno, sono usciti dieci
anni fa, non la primavera
scorsa. Cosa fare? Se ne discute e se ne è parlato ovunque. Il dibattito, adesso, è
stato aperto anche a Eboli.
Con una tempistica da brividi. Il ritardo è enorme. Il
centro commerciale è una
risorsa. Chiuderlo non si
può. Ora viene il bello. La
guerra sui prezzi e sulla qualità dei prodotti. A vederla
così, è semplice. Con le sole
luminarie natalizie, il comune non risolverà un bel
niente.
Protezione civile, voto 3:
abbiamo chiesto a tutti una
mano. Ora ci rivolgiamo alla
protezione civile. Contro i
vandali, non ci sono le telecamere comunali. Arriveranno il 15 dicembre,
promette l’assessore Mastrolia. Contro i ladri, le forze
dell’ordine non riescono a
trovare una soluzione. Contro la crisi è arrivato il governo Monti. E contro il
disordine pubblico ebolitano a chi ci rivolgiamo?
Qui ci vogliono i volontari
della Protezione Civile. O ci
mettono una pezza loro o a
Natale avremo metà delle
case derubate. Non dalla
crisi. Ma dai ladri impuniti.
Nel momento di maggiore
necessità, ci rivolgiamo alla
Protezione Civile di Eboli.
Se ci siete, battete un colpo.
Scendete in strada, stanate e
bastonate questi ladri (il secondo verbo è anticostituzionale). Fate qualcosa per
la vostra città. Agite con
un’operazione a tenaglia.
Beccate un ricettatore di
quarta tacca. Andate a cercare tra gli zingari e i venditori d’oro. Qualcuno saprà
dirvi qualcosa. Sui furti. Sui
ladri. Su tutti questi infami
che si aggirano di notte per
le strade di Eboli. A fare
danni. A bruciare insegne e
tende. A danneggiare saracinesche e negozi. A infilarsi
nelle case degli altri con la
gente che dorme. Visto che
tutti hanno fallito, non ci
resta che la Protezione Ci-
vile. Ultima chiamata, l’extrema ratio per il popolo
ebolitano. Se nemmeno il
corpo di super emergenza,
con lampeggiante sempre
acceso (di notte, di giorno,
con il sole e con la pioggia)
non ci tira fuori da questo
tunnel, siamo davvero alla
frutta. Espatrieremo a Battipaglia. I tifosi dell’Ebolitana
andranno a Serre o a Campagna. Non ci resta scelta.
Non abbiamo soluzione. Se
non la Protezione Civile orfana di Bertolaso, siamo
convinti che può fare tanto.
Può fare molto. Può darci
quella scossa che il suo vecchio capo, di Silvio amico,
cercava nel samba della Monica brasiliana. Forza Protezione Civile. Il voto 3 è
negativo? Lo solleviamo da
tre a sei. Un sei politico.
Di incoraggiamento. Di fiducia. Con il cuore.
Legambiente turismo premia Il Panigaccio, il locale ebolitano di Gustavo Sparano
Prodotti a km zero e rispetto dell’ambiente la sua formula vincente
Il Panigaccio di Eboli è il miglior ristorante d’Italia. L’importante riconoscimento è
stato compiuto da Legambiente Turismo. Il premio per
il 2011 è stato consegnato a
Gustavo Sparano da Luigi
Rambelli, presidente nazionale di Legambiente Turismo. Il Panigaccio ha
battuto una concorrenza copiosa.
In gara, quest’anno, c’erano
ben 240 ristoranti italiani.
A vincere è stato il locale di
corso Garibaldi, nel centro
storico di Eboli. Aperto da
11 anni, il ristorante vineria
di Sparano è aperto tutti i
giorni, a pranzo e a cena.
La motivazione del premio è
di natura ambientale. Sparano si è accapparato il riconoscimento per l’utilizzo di
prodotti locali, il ricorso
all’acqua locale, nessun
cibo impacchettato nella
plastica, lampade a risparmio energetico, l’utilizzo
di filtri nei rubinetti. Legambiente ha stilato un decalogo. I ristoranti si sono
iscritti al concorso. Gli ispettori dell’associazione ambientalista nazionale
hanno visitato i vari ristorante. A fine “ispezione”, il
premio nazionale è andato
al Panigaccio di Eboli:
“anche così si crea sviluppo
economico- spiega Luigi
Rambelli- noi di Legambiente vogliamo spiegare un
concetto molto chiaro ed
elementare. Non si può andare in vacanza a Gallipoli
e fare colazione con le marmellate monouso nei contenitori di plastica, comprate
in Trentino”.
A ciascuno il suo prodotto.
Ogni regione deve promuovere il suo. Con un comandamento
dal
valore
assoluto. Divieto assoluto
dell’utilizzo della plastica. A
lanciare l’allarme è Giancarlo Capacchione, responsabile cilentano di Slow
Food: “ogni mattina nei bar
vengono serviti milioni di
caffè. Accanto a ogni tazzina c’è un bicchiere di plastica con l’acqua. Per ogni
tazzina c’è un bicchiere di
plastica che finisce nel cestino. E’ un dato impressionante.
Uno
spreco
ingiustificato ed enorme di
plastica”. Consumare meno
plastica e affidarsi ai prodotti del territorio. Il Ristorante Vineria il Panigaccio è
stato premiato dai consuma-
GUSTAVO SPARANO, TITOLARE DEL RISTORANTE IL
PANIGACCIO, CON LUIGI RAMBELLI, PRESIDENTE
NAZIONALE DI LEGAMBIENTE TURISMO
tori di fiducia di Legambiente. A conquistare gli
“ispettori” ambientalisti non
è stata solo la cucina, ma il
rispetto per l’ambiente e per
l’ecosistema in tutto il procedimento ristorativo. Prodotti a chilometri zero. Chi
mangia da Gustavo Sparano
assaggia prodotti della Piana
del Sele. Senza plastica.
Senza additivi. Senza conservanti. A complimentarsi
con Sparano anche l’assessore Carmine Magliano, del
comune di Eboli: “il rispetto
dell’ambiente è una questione culturale.
Seguire un decalogo ambientalista anche nei ristoranti
italiani
è
un segnale importante”.
Complimenti bipartisan per
il ristorante vineria di Sparano dal mondo politico, da
Massimo Cariello a Roberto
Palladino, tanti politici
hanno partecipato alla cerimonia di premiazione, ricordando i progressi fatti in
questi anni: “Le tavole del
borgo sono una realtà ormai
consolidata- ricorda Sparano- siamo un’associazione
di ristoratori insediati nel
centro storico di Eboli. Pro-
muoviamo iniziative a favore del nostro centro antico, offrendo piatti legati
alla cucina tradizionale ebolitana”. Luigi Rambelli, presidente di Legambiente
Turismo, ritorno sul discorso
economico: “la ristorazione
è un attrattore importante.
Crea reddito e occupazione”. Ristoratore nel centro
storico,
da
11
anni, Gustavo Sparano non
perde la passoine per il
mare E’ a 16 chilometri dal
suo ristorante. Ma lui, mentre incassa il premio, rilancia una nuova idea:
“promuovere la ristorazione
lungo la costa, in riva al
mare”. Sparano ci ha già
provato. Ma alla Marina di
Eboli è un’attività ai primi
passi. A complimentarsi con
Sparano anche il circolo Silaris di Eboli: “Quel del Panigaccio è un percorso che
parte da lontano-spiega
Leda Minchillo, presidente
della sezione locale- Gustavo (Sparano, ndr) ha
avuto il coraggio di investire
fin negli arredi, rispettando
le norme della bioarchitettura, per rispettare il decalogo di Legambiente”.
Francesco Faenza
20
N° 43
26 Novembre 2011
Battipaglia
LO SCRITTORE
Quando la banda...tornò
DALLA PRIMA
intitolata al grande musicista
battipagliese Larry Nocella,
scomparso nella primavera
dell’89, poco ricordato se
non in manifestazioni a cura
di pochi, privati e volenterosi estimatori.
Un progetto di sostanza, che
magari non beneficerà delle
roboanti inaugurazioni che
normalmente riserviamo al
rifacimento dei marciapiedi
o alla pulizia straordinaria di
una vetrata, ma che – buttandoci un’occhiata alle
Tel 0828.720114
Fax 0828.720859
e-mail:
[email protected]
url: www.unicosettimanale.it
Direttore Responsabile
Bartolo Scandizzo
Condirettore
Oreste Mottola
Grafica ed Impaginazione
Stampa
STIEM
Via delle Industrie 5 Fisciano
Iscritto nel Registro della Stampa
periodica del Tribunale di Vallo
della Lucania al n.119
Responsabile Trattamento Dati
Bartolo Scandizzo
Abbonamento annuale 25,00 Euro
Abbonamento a I Piccoli € 10,00
Unico + I Piccoli € 30,00
Conto corrente postale num.
53071494
intestato a Calore s.r.l.
Tiratura: 5000 copie
Gli arretrati € 2,00 + le spese
di spedizione
Il N° 43 di Unico è stato
inviato in tipografia il 23
novembre 2011, ed è stato
avviato alla spedizione
agli abbonati
il 25 novembre 2011
alle ore 9,30
presso il CPO di Salerno
spalle – pare uno dei pochi
avalli istituzionali finora
avuti verso una riqualificazione artistica e sociale della
città. E sì che s’era indietro,
considerando che nel grosso
dei comuni limitrofi questi
spazi sono stati istituiti e attrezzati da un ventennio
buono. Qui no, il discorso
musicale s’è sempre contenuto e isolato in una sarabanda di vecchi garage
precettati a nonni e suoceri,
cantine occupate, soffitte
pericolanti. Insonorizzazioni
alla buona, col tappezzamento retrò dei vecchi contenitori delle uova o di
qualche arazzo tirato via a
pochi euro al mercatino dei
robivecchi. Il risultato è stato
l’isolamento, la dispersione
del fenomeno, la mancata
aggregazione dei musicisti,
l’avversione del sentimento
popolare verso le rullate di
batteria rimbombanti nei
vari vicoli nei pomeriggi
d’agosto, fino a coniare
nell’inconscio del cittadino
svogliato la squallida equazione “musica = rumore”.
Una sala prove comunale
non è solo una soluzione logistica per le decine di musicisti locali costretti a
vagabondare da un antro
all’altro imbracciando custodie e mastondontici amplificatori valvolari, ma una
raddrizzata – seria – agli
sbandamenti di un fenomeno culturale ovunque in
evoluzione e qui, paradossalmente, sulla definitiva
strada del declino. E’ un
passo apparentemente piccolo per i profani, gigante
per chi di note suonate ne
mastica e ne soffre, costretto
– nella migliore delle ipotesi
– a sorbirsi chilometri e ore
tarde per raggiungere un
posto attrezzato per esercitarsi col suo gruppo. E’,
quindi, abusando del gioco
di parole, un potenziale potenziamento dell’offerta musicale
di
“suonatori”
nostrani, non più avviliti e
disincentivati dalla totale e
vergognosa assenza di una
struttura
ricettiva
che
avrebbe dovuto consentire
loro, in passato, se non di
esibirsi, almeno di confrontarsi e amalgamarsi. Ed è
una rieducazione sociale
per coloro che, protesta
dopo protesta, denuncia
dopo denuncia, hanno finito
per immettere nel sistema
un’artefatta percezione d’illegalità del fenomeno: la
musica, nientemeno, come
reato, attività clandestina,
pirateria acustica da estirpare alla radice.
Perché poi l’avversione della
(solita) massa battipagliese,
insofferente al disturbo della
pennica meridiana, è la
stessa che di fatto, saracinesca dopo saracinesca, ha
portato ad eliminare la musica live dai locali, e poi il
grosso dei locali stessi: caso
più unico che raro, in un’intera provincia salernitana
che altrove – dall’Agro al Cilento – pullula, anche in
piazze ben più modeste
della nostra, di palchi su cui
esibirsi. Fatta l’Italia, quindi,
facciamo gli italiani. Ovvero, finalmente, un folto e
diffuso gruppo di interessati
ascoltatori.
Ernesto Giacomino
BATTIPAGLIA. Caos alla “Nuova srl”
AGROPOLI. Con la compagnia Del Mistero
Disertato il consiglio comunale
Al via la cena con delittto
E’ la cronaca di un consiglio che non c’è stato, ovvero quello convocato per
ieri alle 17.30 che avrebbe
discutere tra l’altro dello
scioglimento di Nuova
Manutenzione srl, la municipalizzata del Comune
che si occupa di manutenzione del verde pubblico e
delle infrastrutture, e soprattutto del destino dei
sui oltre 30 dipendenti. La
mancanza del numero legale, ha fatto sì che la seduta non potesse aver
luogo. Erano cinque gli assenti tra le fila della maggioranza:
Tedesco,
Corrado e D’Acampora
del gruppo misto e
Cuozzo e Salimbene dei
“responsabili”. Presente
invece Antonio Terribile,
che sancisce in questo
modo il suo ingresso di
fatto in maggioranza. L’opposizione, ovviamente, ha
atteso la composizione
dell’assise per fare il proprio ingresso in aula. Consiglio
comunale
aggiornato a lunedì 28 novembre, dunque. Data in
cui, giocoforza, dovranno
affrontarsi gli argomenti
posti all’ordine del giorno.
Tra questi, oltre alla
“grana” Nuova, le modifi-
L’Associazione Culturale
“Slist Eventi” presenta il
gruppo teatrale La Compagnia Del Mistero.
La Compagnia del Mistero
nasce nel 2007 da un’idea
della dr.ssa Giovanna Chirico, coadiuvata da un
gruppo di giovani attori
uniti dalla passione per il
teatro.
La Compagnia dopo il successo di “Viaggio a Costville “ propone al
pubblico nuovi spettacoli
teatrali in giallo con scene
e ambientazioni create ad
hoc per rendere al meglio le
diverse sfaccettature di ogni
storia.
I testi nascono dal genio
creativo di alcuni dei componenti della Compagnia (
-“Delitto in laboratorio” “Felicia Felix” - “Alice in
Wonderland Stilist” – “Delitto al Flamingo Hotel”), o
in alcuni casi, sono libere
interpretazioni di capolavori della letteratura noir (Viaggio a Costville”- “Delitto al 21° piano” - “L’Artista”).
All’interno di ogni spettacolo, la cui trama è incentrata intorno ad un delitto,
si susseguono intrighi amorosi, giochi di potere, interessi economici, riti magici,
che dello statuto dell’azienda speciale Ferrara
Pignatelli, con l’assegnazione alla stessa della gestione delle farmacie
comunali; la manifestazione di interesse per la
realizzazione di edilizia
popolare e riqualificazione urbana; il regolamento sull’utilizzo delle
fonti energetiche rinnovabili, il risparmio delle risorse idriche e il risparmio
energetico; il regolamento
della neonata commissione per il paesaggio con
relativa nomina dei membri; la nomina del nuovo
comitato di gestione del
Centro sociale; la nomina
dei nuovi componenti del
consiglio tributario; infine,
la modifica dell’art. 46
comma 3 dello statuto comunale il quale prevede la
discrezionalità del sindaco
sulla presenza di ambo i
sessi nella Giunta comunale. Un più che succoso
ordine del giorno, quello
che doveva essere discusso. Invece, il deserto.
Lunedì nuovo appuntamento e, perché no, nuove
sorprese.
Valerio Calabrese
ect. Al pubblico partecipante viene attribuito il
ruolo di investigatore: prestando la massima attenzione ai minimi particolari,
alle battute dei personaggi,
alla lettura di vari indizi distribuiti ad inizio spettacolo, dovrà scovare gli
elementi utili a risolvere il
caso.
Nella parte finale dello
spettacolo, infatti, saranno
gli spettatori stessi, attraverso l’ interrogatorio a cui
verranno sottoposti gli attori
indagati, che avranno il
compito dia smascherare
l’assassino.
Location ideale per la realizzazione dello - Stabile
del Giallo - è il “Castello
Aragonese di Agropoli” ed
in particolare la “Sala dei
Francesi”. Infatti, si tratterebbe del primo esperimento di teatro stabile del
giallo in Campania, per di
più realizzato in una cornice unica quale un castello
le cui origini sono antichissime e che nel corso degli
anni ha cambiato diverse
volte destinazione d’uso.
Battipaglia
IN GIRO CON MEDUSA CHACHACHA
DI
N° 43
26 Novembre 2011
VALENTINA DEL PIZZO
Battipaglia archeologica
Potrebbe sembrare ardimentosa l’associazione del
nome della città capofila
della piana del Sele con un
aggettivo che la lega al proprio patrimonio storico-archeologico poco noto ai
più o trattato con indifferenza. La memoria a queste latitudini ha gambe
corte e tempi lunghi, trattandosi di una città che
con i suoi circa 60.000 abitanti si è vista restituire alla
fruizione pubblica il Palazzo di Città, lesionato dal
terremoto del 1980, soltanto due anni fa e che, dal
terremoto del 2002 di San
Giuliano di Puglia, sta assistendo impotente alla resa
progressiva ed incondizionata delle Scuole De Amicis, un luogo in cui di
generazione in generazione si è formato il senso
di appartenenza della giovane comunità. Se è vero,
com’è vero, che un paesaggio è un palinsesto in
cui si è stratificata la memoria di quanti lo vivono e
lo percepiscono come fondamentale nella propria
storia, la comunità battipagliese a ragione stenta a riconoscere il valore di
qualcosa che per lo più è
stato cancellato oppure
poco valorizzato.
MUSEO ARCHEOLOGICO DI EBOLI
E dunque anche del patrimonio di beni culturali che
esso ci ha tramandato.
Qui infatti il boom edilizio
e la giovane età dell’Ente
hanno determinato una
quasi totale trasformazione
del contesto paesaggistico
di riferimento e la cancellazione di buona parte
delle sue evidenze archeologiche. Di conseguenza si
sono consolidati alcuni
luoghi comuni che fanno
perno sull’immagine di
una città che non avrebbe
un passato all’altezza di
quello di illustri vicine
come la etrusca Picentia o
la greca Poseidonia. Tuttavia risulta difficile immaginare un sito, come quello
su cui è sorta la nostra cittadina,
completamente
avulso dalle dinamiche che
hanno coinvolto l’intero
comparto geo-archeologico della piana del Sele,
come se il nostro territorio
comunale fosse stato, almeno fino al terremoto di
Melfi del 1857, solo e sempre sommerso da acque
salmastre e paludose. Soltanto 5 anni fa si sono conclusi gli scavi diretti dalla
locale Soprintendenza per
la costruzione della terza
corsia della A3 SA-RC, meritevoli di aver portato in
luce evidenze antichissime
in località Castelluccio,
pertinenti ad un insediamento pluristratificato con
fasi ascrivibili al Neolitico
Finale (II metà del IV millennio a.C.), al Bronzo Antico (XXIII – XVIII sec. a.C.)
ed al Bronzo Recente (XIIIIX sec. a.C.). I risultati delle
indagini sono stati presentati a Battipaglia nel 2006,
grazie alla collaborazione
del Museo Archeologico di
Eboli con la Pro Loco locale. Nello stesso periodo
in loc. Santa Lucia, a seguito di un intervento di ristrutturazione di un canale
irriguo del Consorzio di
Bonifica Destra Sele, è
stato documentato un
lembo di necropoli di età
romano-imperiale, con sepolture a cappuccina o con
tegole disposte in piano e
copertura di ciottoli per gli
adulti ed a enchytrismòs
(entro grandi contenitori
fittili) per i bambini, tutte
per lo più prive di corredo.
Altri rinvenimenti documentati sono di natura sporadica oppure legati a
ricognizioni di superficie,
come alcune fibule di
bronzo del tipo a navicella
e con arco inciso o con
arco rivestito in ambra, ancora vaghi di collane e catenelle bronzee, databili tra
l’VIII ed il VII sec. a.C., in
base ai confronti con gli
accessori che accompagnavano le defunte nell’aldilà, secondo un costume
ben documentato ad Eboli.
Da alcuni anni è stato apposto il vincolo amministrativo alla domus della
prima età imperiale individuata da ricognizioni di superficie in loc. Spineta,
presentata negli Atti del
Convegno di Studi sulla
Magna Grecia nel1988. Le
tracce antiche della fascia
litoranea sono state in
buona parte cancellate
dalla bonifica del ventennio fascista, nonché dalla
incuria in cui versa la nostra fascia costiera e dalla
cementificazione, benché
resista la rete dei casali, alcuni di impianto altomedievale,
di
recente
valorizzati dal circolo locale di Legambiente con
una passeggiata in bicicletta. Costa poco la felicità! Tuttavia un segnale
positivo e propositivo lo
leggiamo nel decreto di appena una settimana fa, con
cui l’amministrazione invita esperti in tutela del patrimonio
culturale,
a
candidarsi per entrare a far
parte della Commissione
Comunale per il Paesaggio.
Valentina Del Pizzo
Sede
84020 ROSCIGNO (SA) tel 0828963131- fax 0828963247
Sede Amm.va e Filiale:
84037 SANT’ARSENIO (SA) - tel 0975 398611 - fax 0975 398630
Filiali:
84065 PIAGGINE (SA) - tel 0974 942700 - fax 0975 942238
84069 TEGGIANO (SA) - tel 0975 510610 - fax 0975 510608
84036 S. CONSILINA (SA) - tel 0975 521282 - fax 0975 21949
84057 LAURINO (SA) - tel 0974 941252 - fax 0974 941544
84070 ROFRANO (SA) - tel 0974952511 - fax 0974 952433
85052 MARSICO NUOVO (PZ) - tel 0975 344244 - fax 0975 342431
21
22
N° 43
26 Novembre 2011
Sele
Contributo dell’amministrazione alla società sportiva Lavoro. Doc: infuria la polemica
Gli avvoltoi che non vogliono far volare la Cogemal
Il Partito Democratico grida
allo scandalo, l’Udc di Nicola Sconza chiede le dimissioni di Sica, Giuseppe
Zanzara promette battaglia,
sulla pagina di Pontecagnano
Faiano il popolo di facebook
insorge e Francesco Pastore
accusa “i soliti avvoltoi”. Il
motivo di tanta polemica sta
nella decisione dell’amministrazione di erogare un contributo economico di 15000
euro alla società sportiva di
pallavolo Lavoro.Doc per cui
aveva già provveduto all’iscrizione al campionato di serie
A. A rendere la faccenda più
discutibile è il fatto che il dimissionario presidente Carmine Malangone sia cugino
del sindaco Ernesto Sica:
“Vergogna. Finiamola di donare ai parenti i soldi dei cittadini di Pontecagnano, se il
sindaco vuole dare un contributo lo deve fare con i suoi
sacrifici quando li farà. Non
si posso sperperare i soldi dei
cittadini per sponsorizzare i
parenti, i cittadini votarono
Ernesto Sica per dare un futuro a questo territorio, non a
lui. - ha tuonato immediatamente Nicola Sconza, ex alleato oggi all’opposizione, E’ arrivato il momento di dimettersi”. Vera indignazione
è stata espressa anche dai
consiglieri Pd Vincenzo Sabatino e Giuseppe Lanzara,
componenti della prima
commissione consiliare con
delega allo Sport:“Il nostro
territorio e la nostra gente lottano ogni giorno con problemi seri: la mancanza di
lavoro, i disagi inerenti all’acquisto della prima casa, l’assenza di politiche sociali e di
spazi pubblici. Eppure c’è
l’Amministrazione Sica, che
si impegna a regalare 15.000
euro ad una società sportiva”
per il Pd questo aiuto economico sarebbe stato più efficace
se
destinato
al
completamento della struttura polivalente di S. Antonio,
dato che la squadra deve sostenere notevoli spese per
giocare in altre strutture : “Va,
infine, precisato- scrive il Pd
- che la delibera non è passata nemmeno nella commissione consiliare competente e
questo denota la mancanza
di dialogo e d’informazione
che questo governo ripetutamente attesta. Su ciò faremo
una battaglia!”. Su facebook
gli indignatos picentini chiedono spiegazioni sull’ultimazione dei lavori della struttura
di S.Antonio e c’è chi ritiene
che il comune abbia l’obbligo di promuovere lo sport
non nel senso di finanziare
una società privata, che dovrebbe auto-sostenersi, ma
promuovendo l’attività sportiva per tutti i cittadini.sottrae
fondi per promuovere la diffusione dell’attività sportiva a
favore dello sport agonistico
che DEVE auto-sostenersisottrae fondi per promuovere la
diffusione dell’attività sportiva
a favore dello sport agonistico
che DEVE auto-sostenersillecito) ma dovrebbe favorire la
diffusione dello sport a partire
dai giovani per finire agli anziani.
Lo sport educa sia il fisico che
la mente specialmente le giovani generazioni che vengono
educate
alla
competizione della vita.
Quello che sta facendo l’amministrazione è proprio il
contrario: sottrae fondi per
promuovere la diffusione dell’attività sportiva a favore
dello sport agonistico che
DEVE auto-sostenersi.
Fare il passo più lungo della
gamba in uno sport dilettantistico non è un buon esempio per nessuno ne per
l’immagine della città. Ho
letto nell’articolo che il PD faceva demagogia: azz!!! La
vera demagogia è sperperare
danaro per un fine che appare nobile ma che in realtà
nasconde una profonda ingiustizia. Sul caso è intervento il capogruppo PdL
Francesco Pastore per replicare alle accuse mosse e alle
dichiarazioni che hanno trovato ampio spazio sui giornali locali e sul web:”Il
contributo dell’Amministrazione è un atto dovuto; dopo
le dimissioni del Presidente
Carmine Malangone e la cessione del titolo nelle mani del
Comune e del Sindaco Ernesto Sica, la compagine cittadina sta vivendo una fase
difficile che merita un’attenzione da parte nostra ancora
maggiore. E’ doveroso prodigarsi con il massimo impegno
per salvare la gloriosa società
sportiva professionistica che
porta in giro per l’Italia e con
brillanti risultati il nome della
nostra Città.” In merito alla
questione palazzetto, Pastore
ha dichiarato che l’opera
verrà ultimata nel 2012 per
un ritardo rispetto ai tempi
inizialmente previsti determinato esclusivamente dai limiti
del patto di stabilità: “Le critiche che ci vengono rivolte –
continua - sono pura demagogia da parte dei soliti avvoltoi. Per quanto ci riguarda,
continueremo a sostenere
con ogni sforzo lo sport cittadino ed i suoi protagonisti”.
Tiziana Troisi
Gastronomia
N° 43
26 Novembre 2011
23
Viaggi e Assaggi
Ristorante Strabiglia, un “nostro” angolo nella città della Mole
Sono appena tornato da Torino, la prima capitale d’Italia, la città della Mole, della
Fiat, della Juventus e di tante
altre cose. Quindi, una città
fortemente
interessante.
L’occasione mi è stata data
dall’Amira, che a Torino ha
organizzato l’annuale congresso nazionale e la finale
italiana del concorso “Maitre dell’Anno 2011”, manifestazione dove ho avuto la
soddisfazione di essere stato
presidente di giuria. La
scelta di questa città è scaturita per onorare i 150 anni
dell’Unità dell’Italia. Per
quattro giorni abbiamo alloggiato al Hotel NH Ambasciatori, una volta Jolly Hotel
Ambasciatori. Un albergo
che, se non fosse al centro di
Torino, farebbe la “fame”:
camere datate, accoglienza
fredda e poco professionale,
cucina da collegio anni ‘70,
servizio scadente ed improvvisato, dal frigobar piccole
bottigliette d’acqua di plastica fatte pagare 4 euro, per
una fotocopia hanno addebitato 1 euro. Veramente un
albergo da dimenticare. Durante il soggiorno, in una
mezza giornata che ci
hanno lasciato liberi, mi
sono ricordato del ristorante
Strabiglia gestito da Massimo Calabrese, capaccese
doc. Trovato l’indirizzo su
internet, dall’albergo ho
fatto una lunga passeggiata
(50 minuti), attraversando
quasi interamente Corso Vittorio Emanuele II°. Il locale
è in una traversa, Via della
Rocca, nei pressi del Po.
Siamo in una delle vie più
belle e prestigiose di Torino.
Appena entrati, di fronte,
troviamo il forno a legna per
le pizze che vengono servite
anche a pranzo. Per prima
cosa notiamo la scritta
LA RICETTA
La glôre
di patate gratà
MURO PREDONI E MASSIMO CALABRESE
“Mozzarella di bufala del
caseificio Barlotti”, i prodotti
arrivano quotidianamente da
Paestum. Ho pensato: siamo
a casa. Sulla sinistra ci sono
due piccole salette comunicanti, ben arredate e ben apparecchiate. Sulla destra,
una sala lunga adatta a piccoli ricevimenti e a colazioni di lavoro. Abbiamo
trovato un ambiente elegante ed esclusivo. Eravamo
in due, con me c’era Francesco Grippo, fiduciario dell’Amira Paestum e abbiamo
preferito scegliere, anche
perché eravamo un po’ affamati. Il menu ha una chiara
impronta campana, vi si trovano specialità come la parmigiana di melanzane, la
caprese di bufala, gli strozzapreti alla moda di Sorrento, la pastiera e tante altre
pietanze che ricordano le
nostre zone. Per iniziare abbiamo preso, su suggerimento,
una
pizza
Margherita da dividere in
due. Veramente buona! Massimo, in modo sicuro, ci
aveva detto di fare la migliore pizza di Torino. Non
so se è vero, ma ho constatato che dalle nostre parti è
difficile trovare una pizza
buona così come questa che
abbiamo gustato da Strabiglia. Il segreto, sembra sia in
una particolare e lunga lievitazione oltre ad una buona
qualità di pomodoro e, naturalmente alla nostra mozzarella. A seguire abbiamo
scelto il risotto allo stracchino (formaggio tipico lombardo a pasta molle ottenuto
da latte vaccino), buono, gustoso e cotto al punto giusto.
Per continuare abbiamo optato per la tagliata di fassone
(razza bovina autoctona del
Piemonte) alla griglia con
sarset (nome piemontese del
soncino, o songino) e patate
al forno. Interessante, succulenta, ben presentata e cotta
al sangue come avevamo
chiesto. Una particolarità: il
pane è stato portato, in
modo originale, nella busta
del panettiere. Per concludere, ci hanno proposto la
torta Tatin (preparata in
casa), uno dei dolci alle
mele, di origine francese,
più famosi del mondo. Da
bere, la lista comprende
molte etichette di origine
campane come il Greco di
Tufo, il Fiano di Avellino, la
Falanghina e così via. Noi
che amiamo bere i prodotti
del posto abbiamo bevuto il
“Vigna a mano 2006, Dolcetto d’Alba Doc, Roche” un
grande vino piemontese che
in questa annata è stato prodotto in solo 2800 bottiglie
numerate. Alla fine abbiamo
scambiato “due” chiacchiere
con Massimo e con il suo
socio, Mauro Pedroni. Massimo, originario di FoceSele, vive a Torino da 12
anni, quando lasciò Paestum
in cerca di migliore fortuna
e sembra che l’abbia trovata
grazie alla caparbietà e alla
serietà che contraddistingue
la nostra gente. Se andate a
Torino, non potete fare a
meno di andarlo a trovare
nel suo mondo pieno di biglie, incastonate nel muro,
che hanno dato il nome al
locale. Per qualche ora ci si
sente come casa. Facendo il
nostro nome avrete un trattamento “particolare”. Complimenti e grazie.
Ristorante Pizzeria Strabiglia, Via della Rocca 22 b,
10123
Torino.
Tel.
011.8128979
– 011.8398691. www.strabiglia.com
Questo piatto è tipico della
cucina piemontese, in particolare della Val Chisone
in provincia di Torino.
Ingredienti per 4 persone:
800 g di patate,
½ litro di latte intero,
½ cipolla,
20 g di pancetta,
1 uovo, sale,
1 rametto di rosmarino,
olio d’oliva.
Preparazione:
tritare la cipolla, farla rosolare a fuoco lento in una
pentola con un po’ d’olio e
il rametto di rosmarino. Tagliare la pancetta a cubetti
piccoli e aggiungerla alla
cipolla, continuare a rosolare il tutto. A cottura avvenuta togliere il rametto di
rosmarino. Accendere il
forno a 220°C. Pelare le patate, lavarle e passarle alla
grattugia con i buchi molto
grandi.
Aggiungere l’uovo intero,
la cipolla e la pancetta rosolate, il latte, il sale e mescolare bene il tutto.
Lasciare riposare la glôre
per una decina di minuti
perché il tutto si insaporisca, quindi mescolare
bene. Versare il tutto in
una teglia da forno avendo
cura di versarvi anche la
parte liquida. Infornare per
un’ora nel forno preriscaldato. Servire ben caldo.
Adatto come contorno per
arrosti.
Vino consigliato: Venditti
Bianco 2010, Sannio Doc,
Antica Masseria Venditti
Diodato Buonora
Fly UP