Comments
Description
Transcript
L`ODISSEA DELLA CIRIO COSTATA 3 MILIONI
0828. 720114 - unicosettimanale. it - redazione@unicosettimanale. it Editore: Calore s. r. l. Sede Legale: Via S. Giovanni, 86 - Villa Littorio - Laurino (Sa); Sede Redazionale: Via della Repubblica, 177 - CapaccioPoste Italiane - Spedizione in a. p. - 45% - art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Dir. Com. Business Salerno - Abb. annuale 25, 00€ AQUARA CILENTO/1 di Anselmo Botte BCC SCANDIZZO A PAG. 7 C’è molto spazio nel Cilento, ma è difficile muoversi. Sentieri nei prati e nei boschi quanti ne vuoi, arrivi lì in mezzo di corsa, e giù con le gambe e le braccia aperte, disteso a guardare il cielo nel sole tiepido di primavera; ma la rete viaria, anche dopo ampliamenti, è fatiCONTINUA A PAGINA Anno XIV n° 19 del 19 Maggio 2012 ROCCADASPIDE SANITÀ, CALDORO FA PARZIALITA LA DISCARICA SULLA COLLINA PIÙ BELLA SCOMMETTE SUL FUTURO Tutti addosso all’osso ALBANELLA € 1, 00 PICILLI A PAG 11 PAZZANESE A PAG. 14 CAPACCIO. Poteva essere comprata per pochi euro 2 CILENTO/2 di Antonio Pecoraro Decrescere infelicemente Gent.ssimo monsieur Latouche Io voglio parlarti della piana del Sele, che ha alle spalle i monti degli Alburni, si affaccia sul mare e a ciel sereno CONTINUA A PAGINA 12 CILENTO/3 CAPO A PAG. 4 di Bartolo Scandizzo Agropoli & Capaccio Franco Alfieri e Italo Voza, rispettivamente sindaci di Agropoli e Capaccio Paestum, hanno formato le squadre che li accompagneranno CONTINUA A PAGINA 8 L’ODISSEA DELLA CIRIO COSTATA 3 MILIONI BATTIPAGLIA EBOLI di Ernesto Giacomino di Francesco Faenza Patenti serpenti Se ne va il centro trasfusionale Parrebbe la solita storia. E in effetti lo sarebbe, se non fosse per certi dettagli che, in questo caso, invitano a riflessioni un tantinello più accurate. Si parte da via Olevano, stavolta: mattina fatta, traffico da manicomio. E la solita macchina parcheggiata di traverso, muso sul marciapiede e coda in strada, alla “che ce ne ‘mporta”, con le quattro frecce accese. Già fanno fatica gli automobilisti, a scansarla; poi arriva il Il centro trasfusionale emigra a Battipaglia così da ridicolizzare l'emergenza medica all'ospedale Santa Maria Addolorata. Per i politici è una perdita lieve, definizione affrettata e fuori luogo. Come se Varenne perdesse uno zoccolo in una sua formidabile cavalcata. Per gli addetti ai lavori, invece, il problema è grave. Il dramma è che Varenne rischia di morire, non di perdere solo una corsa. Un medico di sala operatoria rac- CONTINUA A PAGINA 20 CONTINUA A PAGINA 18 2 N° 19 19 Maggio 2012 Cilento Tra forestali senza lavoro e uffici postali a rischio di chiusura Il Cilento in cerca di futuro combatte con l’abbandono... DALLA PRIMA cosa. Lunghe strisce di asfalto delimitato da campi e siepi, su e giù, piano piano, movimenti fluidi. Una graziosa, piccola vettura, arranca verso le falde della montagna, attraversa ponti di pietra, curva dopo curva sfiora pareti di roccia, finché un gregge non la blocca. Una sorgente in mezzo alla strada, la flemma delle pecore. Sullo sfondo la superficie del mare, in alto le cime irregolari dei monti. La voglia di fermarsi e stare seduti, scartare poi sulla sinistra, in direzione di quel prato e… . Eh sì, è una questione di attrazione, una naturale forza di attrazione, e guardi: ci sono le distanze giuste tra un paese e l’altro, un campanile e l’altro, architetture morbide tra quelle case bianche, le piante appena fuori dall’abitato, una perfetta precisione dello spazio, e in ogni dettaglio si intrecciano, come le ramificazioni di quelle querce e di quegli ulivi secolari, pensieri. E la sera le deboli luci delle case e dei lampioni sulla costa delle colline, farsi sempre più piccoli e sparire. Niente urla, silenzio. Qui mi piacerebbe abitare. Vecchi seduti in fila davanti ai bar, parlano senza argomenti, sedie addossate alle pareti, il sole che spalma una patina di calore sui volti, e il tepore arriva fino alla punta delle dita. "C'è stato un funerale, con questo sono nove che se ne sono andati solo quest'anno, se ne vanno ad uno ad uno; è nato solo un bambino e fino alla fine dell'anno nient'altro. Di questo passo fra poco non ci sarà più nessuno". Eh già, il destino delle aree interne: spopolamento umano, desertificazione: frasi fatte, ripetute di generazione in generazione, pareri discordanti, mille modi diversi per sostenere che la montagna, l'"osso", come lo chiamava Rossi Doria, non deve subire l'onta dell'abbandono, tutti attratti dal mondo assediato della "polpa", e invece... . Chi sceglie di restare non ha speranza, il saldo negativo tra le due frazioni nemiche (morti e nati) li condanna ad una lenta e inesorabile agonia. L'aveva capito il sindaco che si chiedeva "ma quei gabbiani dove vanno a dormire?", era riuscito a fare del suo paese il suo orgoglio, fermo e immobile con lo sguardo che scruta il mare e in mano un bicchiere di acqua di mare limpida, l'immagine della sua vittoria; fuori malaffare e corruzione, ha pagato con la morte, e l'affronto grida ancora giustizia. Il 25 aprile tutte le luci del paese di Pollica sono rimaste spente per dieci minuti, niente urla. Nel buio per ricordare che dopo un anno e mezzo non si conosce ancora l'assassino di Angelo Vassallo, dieci minuti per uscire dal buio. Ci sarebbe bisogno di una spinta per raccordare le persone e i luoghi di questa terra, gli oggetti, l'esperienza, i sentimenti, le idee. Creare un legame tra la quiete umanità di questi luoghi e la politica; non per una azione qualsiasi ma per dare una spiegazione di quello che sta succedendo e salvare la storia di questo territorio. E invece la politica va in un'altra direzione, si è preso un tempo lungo come se stesse valutando in modo serio la questione; poi ha deciso tranquillamente che forse è giunto il momento di farla finita con queste relazioni tra lo spazio, l'uomo e le sue azioni, è ora di finirla con tutti quei raccordi di una linea tratteggiata che sfiora una montagna, una guancia; meglio andare altrove, perché altrove è un'altra cosa, abbandonare le nervature dei tronchi e seguire quella delle auto ferme ai semafori in coda. Manifesti scritti da persone cui non importa niente di tutto ciò, parole che non danno nessuna idea di movimento, muti per tanto tempo comunicano adesso la loro presenza. Un delitto lasciarli andare avanti così. E' abbastanza mortificante fare l'elenco delle vertenze che stanno demolendo le geometrie di questi luoghi. Le ricordiamo Circa duemila e cinquecento operai idraulico forestali, da molto tempo non percepiscono più lo stipendio (alcuni da undici mesi, i più fortunati da quattro), il loro è un lavoro essenziale per la messa in sicurezza di un territorio dove la quasi totalità dei paesi è a rischio frane, hanno ereditato il lavoro dei montanari: osservano quotidianamente il movimento del terreno e intervengono con una manutenzione quotidiane per evitare il dissesto idrogeologico. Di loro ci si accorge soltanto dopo i disastri provocati da una alluvione o un incendio. Sentinelle indispensabili, ma la Regione ha deciso di tagliare i fondi. Scioperi, occupazioni di Comunità Montane, presidi (a fianco le fasce tricolori dei sindaci), ormai non si contano più. Si sta mettendo in discussione l'unica forza lavoro che questo territorio reclama per la tutela del territorio e l'occupazione dei suoi uomini. E’ in crisi il trasporto pubblico, in liquidazione il Consorzio Provinciale (CSTP), meno gli addetti, ma estremamente importanti per i collegamenti nelle aree interne. Ve lo immaginate quel dedalo di strade senza nessuna possibilità di comunicazione? Anziani, giovani studenti, disabili, messi nelle condizioni di muoversi con estrema difficoltà, o non muoversi. Poste Italiane ha deciso di chiudere diversi sedi di Uffici Postali nei paesi. Ve lo immaginate un vecchio pensionato fermo davanti al portone chiuso delle poste? E' l'emblema dell'abbandono, di chi ha deciso di metterci una croce, che equivale a morto. Il piano sanitario, la scuola: chiusure più nette, l'immagine della fuga, ma potrebbe essere anche di più, la rimozione dell'esistenza stessa. Qualcosa di veramente grande sta per essere sottratto a questa popolazione, a queste sotterranee comunità: le radici comuni delle persone, la loro relazione con l'aria che respirano e la storia che li circonda. Di questo passo non occorrerà molto tempo perché si fermi tutto, nella distrazione più generale assisteremo alla scomparsa definitiva della vita nelle aree interne, e in una indifferenza avvolgente dietro di noi non ci sarà più nulla. Anselmo Botte Capaccio L’OPINIONE N° 19 19 Maggio 2012 3 Il culto della bellezza e l’etica del turismo come antidoto alle nuove invasioni barbariche La tentazione della simonia laica Nello studio e nella pratica del turismo si affermano nuove scienze, sociologia e psicologia, innanzitutto.Invece muove soltanto i primi passi l'etica del turismo, di cui si avverte, invece,la necessità di una conoscenza ed, ancora di più.di una pratica a largo raggio, sia da parte degli operatori che da quella dei fruitori. Si impone, cioè, un codice di comportamento, che ubbidica ad una carta/decalogo di valori nel rispetto scrupoloso di diritti e doveri. E ciò perchè si avverte come indilazionabile riaffermare con forza il rispetto/culto della bellezza per condannarne le ferite/sfregi da parte delle nuove dilaganti invasioni barbariche. L'operatore ha il dovere di rispettare i patti sui prezzi, effcienza di servizi a tutela della dignità, della salute e della privacy degli ospiti. Deve attrezzarsi al meglio per predisporre un ambiente caldo ed accogliente, simpatico e coinvolgente, ma senza invadenza, teso alla esaltazione di storia e tradizioni dei luoghi con naturale disinvoltura senza supponenza. Il turista ha il diritto L’ASSESSORE ENZO DI LUCIA di pretendere con fermezza garbata, ma senza arroganza. Ma, a sua volta, ha il dovere di rispettare i luoghi, non violentarne e stravolgerne le tradizioni. C'è bisogno, cioè di una naturale e tacita complicità tra operatore ed ospite nella vivibilità di una comunità, che, anche se per il breve lasso di una vacanza, è patrimonio di tutti. Questo vale per l'albergo, per le strutture della ristorazione e della balneazione, come per la più vasta offerta del territorio nella diversità dei servizi (contenitori culturali, teatri, spazi museali, ecc.) con una cura puntuale alla cornice di ospitalità che l'Ente Pubblico deve attrezzare e garnatire. C'è, cioè, un codice di com- portamento, una carta decalogo di valori per tutti:operatori, turisti, Amministratori Pubblici, nella consapevolezza che il turismo non è solo fenomeno economico, un volano che innesca meccanismi di sviluppo coinvolgendo tutti o quasi i settori della vita produttiva, ma anche e, forse, soprattutto, incontro di popoli e di civiltà e, quindi, strumento ed occasione di crescita culturale civile di una intera collettività. Il ruolo di garante spetta alla Pubblica Amministrazione nella variegata articolazione dei ruoli e dei compiti.Deve impedire con forza e decisione che il culto/feticcio del dio danaro consenta debolezze, compiacenze e tolleranze per le sgarbate esagerazioni di ospiti esuberanti,ed uso un eufemismo, così come per l'arroganza incivile degli ospiti che, resi forti e tracotanti dalla ricchezza,pretendono di sfregiare anche la bellezza della storia e dell'arte dei monumenti, come di sciupare ed imbrattare la grazia e l'armonia del paesaggio, nella greve e sgraziata consapevolezza dei parvenus che ai ricchi ed ai potenti è consentito tutto, anche la profanazione della bellezza.Urge una diga a difesa del nostro patrimonio di grazia, di eleganza, di armonia, di bellezza contro la dilagante superficialità, ed uso ancora un eufemismo, dell'esercito spesso disordinato e vociante dei nuovi barbari.Ma gli antichi Padri Latini ci hanno insegnato che "nemo dat quod non habet" e che pertanto non possiamo pretendere dagli altri il rispetto per la sacralità del nostro patrimonio se siamo noi per primi a non praticarlo. Non vinceremo mai la battaglia/guerra contro la barbarie esterna se non sconfiggeremo prima il barbaro che è in noi.E per farlo dobbiamo rispettare ed ap- LO SPORT LA SERIE A SI AVVICINA ALL’HERAJON–PAESTUM Lunedì 14 maggio al campo “Mario Vecchio” c’è stata una serie di amichevoli tra la scuola calcio HerajonPaestum e una squadra molto vicina agli ambienti calcistici professionistici. Inoltre sul campo, presenti anche alcuni dirigenti importanti, venuti nell’occasione a visionare i giovani talenti. Si parla già di una collaborazione tra la so- cietà capaccese e alcune società calcistiche di rilievo, con una serie di amichevoli, tornei e provini già in cantiere, in modo da permettere ai ragazzi di mettersi in mostra agli occhi dei talent scout professionisti. La presenza di queste persone al campo non è passata inosservata, così come i progetti futuri calcistici possono ritenersi ancora nascosti, tuttavia il vice-presidente Giuseppe Marino e il direttore generale Matteo Noce, artefici del progetto e responsabili della scuola calcio insieme al presidente Sergio Alessio, hanno subito gettato acqua sul fuoco affinché non siano create false illusioni. Secca, infatti, la risposta del vice-presidente che quando gli sono state chieste delucidazioni a riguardo ha così commentato: “Lasciamo che i ragazzi possano lavorare in pace e crescere correttamente”. Pasquale Quaglia “MARMI PIETRE E MATERIALI RICOMPOSTI NELLE NUOVE ESPRESSIONI DELL’ARCHITETTURA MODERNA” S. S 18 Km 91, 150 > 84047 Capaccio Paestum (Sa) tel +39 0828 723617 > fax +39 0828 723618 www. marmisacco. it > info@marmisacco. it plicare alla lettera gli insegnamenti di Croce e Gramsci, lasciarci guidare sempre dalla centralità della storia, che si fonda sulle eredità del passato, per esaltare il presente e costruire il futuro, avere cioè la coscienza della funzione del tempo per non essere schiacciati solo sul presente.Solo così saremo fecondati dalla religione/culto del decoro delle nostre comunità senza essere mai tentati dal loro deprezzamento/svendita Serpeggia, infatti, tra i pubblici amministratori la tentazione del peccato di simonia laica. Per frenarla e condannarla consiglio un "sinodo" dei sindaci e degli assessori al turismo,perchè approntino rigorose regole di comportamento per residenti e turisti e ne pretendano il rispetto rigido e siano inflessibili nel sanzionare i trasgressori. Forse, così, riusciremo ad eliminare o, quanto meno, a ridimensionare molti sconci nei nostri territori dell'una e dell'altra costa dove la storia, l'arte, la bellezza dei paesaggi crea un alone di sacralità che merita rispetto e culto. Giuseppe Liuccio 4 N° 19 19 Maggio 2012 Paestum Tre milioni spesi quando potevano bastare poche migliaia di euro La storia infinita della Cirio costata una barca di soldi Una vecchia fabbrica di pomodori su cui s’erano appuntati gli occhi e gli appetiti di molti. Da quelli che volevano farci un caseificio a quegli altri che volevano farci il museo della pittura antica. Da quelli che volevano farci un albergo a quegli altri che volevano farci un centro espositivo polivalente. Da quelli che volevano farci un teatro a quegli altri che volevano farci un museo delle necropoli e sede di servizi. Ma come si sa il diavolo fa le pentole ma non i coperchi, quindi tutto questo, “ farci dentro”, è andato in “vacca” e la ex-Cirio di Paestum rimane lì sedotta e abbandonata. La storia, benemerita, della Cirio a Paestum ebbe inizio nel 1908, quando la famosa società conserviera decise di costruire il suo opificio sulle rive del Capodifiume, pro- “Tre milioni di euro per comprare, dai privati, quattro mura sbrecciate e un poʼ di capannoni sfondati, quando a metà degli anni ottanta, dopo la chiusura della Cirio , la stessa struttura si poteva comprare, esercitando il diritto di prelazione, per poche migliaia di euro.” rimane celato sotto la exfabbrica, per gran parte. Tuttavia, il sito della ex-Cirio e del santuario di Santa Venera, in questi ultimi cinquant’anni è stato studiato e indagato dalla crema della Scienza Archeologica. Nel 1953 il Sestieri trova una statuetta femminile di marmo. Tra il 1956-1957 a seguito dell’allargamento della Cirio furono ritrovate, nove statue acefale di marmo bianco, sei teste di marmo bianco e fu scavata una fontana. DALL’ALTO: TEMPIO DI AFRODITE SOTTO LA CIRIO. CAPANNONE FATISCENTE DELLA FABRICA CIRIO. PIAZZALE INTERNO DELLA CIRIO DI PAESTUM prio di fronte al tempio di Nettuno a pochi passi da Porta Giustizia. La fabbrica di pomodori, pestana, darà lavoro a generazioni di capaccesi e a decine di operai ed operaie della Chora. La sciagura, della Cirio, però, è stata nella sua ubicazione scellerata, situata proprio sopra l’antico santuario greco di Afrodite, che Tra il 1982 al 1985 hanno scavato nel sito della Cirio, Johannowsky, Pedley, Torelli. Gli scavi recenti, nel santuario di Afrodite, hanno restituito settanta monete di bronzo. Dopo il recente acquisto, del 2005, nei capannoni sfondati della Cirio, sono stati effettuati scavi che hanno messo in luce parte del Santuario, oblite- rato dalla fabbrica, ed evidenziato cocci e “capuzzelle” che oggi sono alla mercè di tutti quelli che, da una scassata porticina laterale , possono entrare nello scavo incustodito e fare man bassa di reperti. Questo un piccolo sunto, non esaustivo, della ricerca archeologica nel Santuario di Santa Venera, che, ne evidenzia l’importanza culturale. La storia contemporanea ci racconta, invece, di una brutta stagione di sprechi, ignavia burocratica, sperpero di denaro del popolo e incapiscienza propositiva, che ha prodotto uno sperpero di denaro pubblico, pari a € 3.098.741,39, per l’acquisto dei ruderi di quel che rimane della fatiscente ex-Cirio, così come si legge nel “Progetto Grande Attrattore Paestum-Velia”. Beneficiaria di questo oneroso acquisto è stata la Soprintendenza Archeologica. Questa descritta può essere annoverata tra le tante storie esemplari di soldi pubblici buttati letteralmente nelle cloache. Ma si sa la Capiscienza non dimora nelle menti degli scienziati nostrani, ma alberga solo nel cuore del “Diretto Discendente dell’Eroe Fondatore”, che, a ben ragione, si tiene a debita distanza dalle miserie dell’ameno sito. Lucio Capo Varie ROFRANO. Una nuova grande iniziativa da Largo(ai)Giovani nel ricordo di Angelo Vassallo. Bella politica in musica d’autore - sulle orme di Angelo Vassallo, nasce un concorso per autori musicali emergenti. Parte una nuova iniziativa inserita nel progetto Largo(ai)Giovani promosso dal Comune di Rofrano unitamente al comune di Pollica ed a Legambiente Campania con il supporto del quotidiano La Città. Un concorso volto a selezionare 10 brani musicali, ideati e proposti da giovani artisti, considerati per singolo o in gruppo, al fine di realizzare un lavoro discografico ispirato all’esperienza e all’opera di Angelo Vassallo, indimenticabile Sindaco di Pollica. Il concorso, che gode del prezioso consenso della famiglia di Angelo Vassallo, è impreziosito dal contributo fondamentale degli artisti protagonisti di Rufra Festival e delle altre manifestazioni targate Largo(ai)Giovani. L’iniziativa mira a tradurre e comunicare in musica i valori peculiari e profondi dell’azione civica e politica del Sindaco Pescatore, stimolando l’espressione, la riflessione e l’iniziativa dei giovani rispetto all’agire politico, nel senso di indurre una concezione positiva e un approccio attivo alla vita pubblica. I brani che potranno accedere al concorso dovranno essere riconducibile, direttamente o indirettamente, all’opera e alla vicenda umana e pubblica di Angelo Vassallo. In questo senso si definiscono come simboli e veicoli dei valori da lui testimoniati: il mare; il Cilento; la tutela; il rispetto e la valorizzazione dell’ambiente; la legalità e la democrazia; l’amore per il territorio e la difesa della sua identità; la terra; la partecipazione politica e l’impegno civico; la solidarietà e lo spirito di servizio; la lealtà e la famiglia; la responsabilità; la concretezza e il coraggio della decisione. Le domande di partecipazione, così come da bando consultabile sul sito www.largoaigiovani.org e sul sito www.comune.rofrano.sa.it vanno consegnate entro e non oltre le ore 19.00 del giorno 26 Giugno 2012. Ciascun brano dovrà essere consegnato o fatto recapitare presso l’ufficio protocollo del Comune di Rofrano (via P. Scandizzo 1, 84070 – Rofrano –SA) su supporto cd o pendrive in formato Wave. L’iniziativa vede il coinvolgimento attivo dei Paranza vibes e degli altri gruppi che hanno preso parte alla kermesse estiva organizzata dal Comune di Rofrano e dalla rete Largo(ai)Giovani. N° 19 19 Maggio 2012 5 ALTAVILLA. A Borgo Carillia un comitato cittadino Riprendono i furti, cittadini allarmati Furto in un bar del centro cittadino. E’ accaduto il 6 maggio. Diverse centinaia di euro il bottino. L’ultimo colpo è stato portato a segno ai danni di un bar situato nel centro urbano della frazione di Cerrelli. I malviventi hanno agito durante la notte, attendendo la chiusura del locale, per entrare in azione. Per riuscire a penetrare nel bar hanno forzato l’ingresso. Una volta dentro la loro attenzione si è concentrata, in modo particolare, sulle macchinette di intrattenimento presenti nel locale. Forzando uno dei videopoker sono riusciti a scardinare il cassetto contenete il denaro, che hanno prelevato e portato via. La cassetta vuota è stata ritrovata a Capaccio. L’episodio ha rinfocolato la polemica. Soprattutto nelle zone rutali. Questo il testo dell’avviso affisso nei locali pubblici del comune di Borgo Carillia: “Si richiama l’attenzione della cittadinanza sui fenomeni verificatisi negli ultimi periodi riguardanti furti presso abitazioni e locali commerciali. Nella fattispecie si porta a conoscenza di tutti che sarebbe necessario su base volontaria, in collaborazione con le autorità lo- cali, vigilare il territorio di Borgo Carillia, per dare immediato allarme agli organi di polizia al verificarsi di eventi, fatti e persone sospette. E’ gradita la fattiva collaborazione della cittadinanza tutta. ”. Per informazioni in merito rivolgersi direttamente al locale commerciale “Pago Poco” sig. Luigi Carrozza* telefono 329 1756465. Il sig. Luigi Carrozza è il promotore, insieme ad una decina di persone, di questa iniziativa nata a seguito di una serie di furti fatti nelle abitazioni che hanno creato una situazione di allarme e paura nei residenti. Sino ad ora sono state già fatte un paio di segnalazioni. 6 N° 19 19 Maggio 2012 LA POLITICA. Capaccio La nuova giunta. Tra novità e presenze politiche di vecchio stampo Le novità con Barretta e Palumbo e gli esperti Ragni e Di Lucia “Io il sergente di ferro degli impiegati del comune? Andiamoci molto piano con queste definizioni”. Nicola Ragni, è il nuovo vicesindaco. Ha 57 anni, si è laureato in Scienze Politiche riprendendo qualche anno fa gli studi che aveva interrotto da giovane per via degli impegni familiari e di lavoro che lo impegnavano. Ha una parte nella storia della cultura locale poiché era l’amministratore del giornale “Il Menabò” che un ruolo molto importante – ancora oggi rimpianto - ebbe tra il 1987 e il 1998. Da quell’anno è stato politico e imprenditore ha tempo pieno ma non ha mai tralasciato gli impegni culturali. aE’ possibile vederlo cantare nel coro paesano. Quello vero e proprio. Per il sindaco Italo Voza, “Nicolino”, così come amava chiamarlo Pasquale Marino è una figura di garanzia. “L’ho scelto per dare un forte segnale di equilibrio ai cittadini. Il vicesindaco è giusto che fosse del Capoluogo, da troppo tempo trascurato e per il quale abbiamo grandi progetti. L’acqua potabile, il metano ed il rilancio del centro storico. Inoltre, con sedici anni di amministrazione alle spalle, Ragni è il più esperto degli eletti, ci darà una grossa mano in termini di comprensione della burocrazia”. A Ragni, ma nessuno dirà mai una cosa simile, è arrivato il premio per il brillante risultato elettorale e per quattro anni di opposizione seria e dura al suo ex mentore Marino. Forse si aspet- Luciano Farro, lo sfogo: “Io ho speso un euro a voto” Sento la necessità di esternare - pubblicamente - il mio pensiero attraverso brevi considerazioni, a "giochi fatti". Sono stato promotore, con altri pochi amici, di un progetto politico di pura civicità per l'interesse generale "Comune" per il Comune di Capaccio-Paestum. Conditio sine qua non è stata la candidatura a Sindaco di Italo Voza, poi, risultata vincente. Le difficoltà sono state enormi, in quanto hanno tentato in ogni modo di ostacolare Voza ma, egli, ha trovato in noi "il carroccio" che gli ha dato la forza per continuare. Poi è arrivata altra gente, tanta, e più si era vincenti più ne arrivava.......Gli amici "ortodossi" hanno rischiato e rischiano di andare in soffitta....tutti sono bravi, belli, capaci, intelligenti, occhi azzurri, tutti sembrano emergere da non so cosa, ma di sicuro tutti giunti a "giochi fatti". E' la storia che si ripete.....Per quanto mi riguarda mi hanno candidato un nipote - figlio di mia sorella - negli ultimi giorni dalla presentazione delle liste; c'erano candidati altri due cugini cosiddetti di primo grado ed altri due figli di cugini. La candidatura del nipote anzidetto - nonostante i buoni consigli dello zio, è stata forzata da esseri viventi che speravano di abbattere la mia candidatura. Peraltro, chi poteva evitarla non l'ha fatto e quindi l'ho dovuta subire obtorto collo! Ma Dio è grande e gli amici, quelli veri, e una massa enorme di persone ha decretato la mia entrata in Consiglio Comunale. Dire grazie è ben poca cosa, dire vi amo tutti è esagerato, vi dico solo che sarò al servizio di tutti, ma servitore di nessuno! Ho speso per questa campagna elettorale poco più di un euro a voto, perchè coloro che mi hanno votato sono persone libere, non condizionate da nessuno, come, d'altronde, lo sono io. Prometto e garantirò "legalità e trasparenza", perchè questo ho promesso ai miei elettori e loro, votandomi, hanno così risposto al mio appello. Vi prego solo di chiamarmi o richiamarmi se poco poco riteneste che mi fossi discostato dai miei sani e sacrosanti princìpi, dall'etica e dalla morale politica......ve ne sarò riconoscente.....e siate voi il mio "carroccio" Con affetto fraterno.... Luciano Farro tava qualcosa in più Vincenzo Di Lucia, è il nuovo assessore al Turismo, ha ricoperto a lungo incarichi importanti. “Il nostro comune vive di turismo, era necessario – dice Voza - affidare questo settore ad un esperto. Di Lucia, ha dimostrato in passato tutto il suo valore e diplomazia”. Di alto profilo la nomina di Eustachio Voza, assessore all’Identità Culturale: 33 anni, laureato in Giurisprudenza, tiene corsi universitari Diritto Pubblico Comparato, direttore del museo del Grand Tour di Capaccio Capoluogo e coordinatore provinciale di Fare Ambiente, l’associazione ambientalista di destra. “È giovane, ha voglia di fare ed ha a cuore la cultura e l’ambiente”, chiosa il sindaco. Tre lauree ha Rossana Barretta, assessore alle Politiche Sociali. I suoi titoli sono Sociologia, Programmazione, Amministrazione e Gestione delle politiche e dei Servizi Sociali. Ha lavorato come mediatrice familiare presso il Piano di Zona S6. “Ha un curriculum di dieci pagine. Pochi possono dimostrare di conoscere Capaccio come lei”. Maria Rosaria Palumbo, assessore al Bilancio: 46 anni, è laureata in Economia e Commercio, ha due studi commercialistici avviati in Capaccio e Salerno. È alla prima esperienza con la Pubblica Amministrazione. “I conti del Comune sono disastrati e bisogna lavorare molto per metterli a posto e cercare di trovare forme di risparmio ed introito nuove. La dottoressa Palumbo ha due studi avviati, a Capaccio ed a Salerno, ma troverà il tempo e le energie intellettuali per concentrarsi sul bilancio ed i tributi”. Voza assegna le prime deleghe ai consiglieri Sulla presidenza del consiglio prevista la staffetta Sica –Nese. Roberto Voza sarà capogruppo. Italo Voza distribuisce le deleghe tra i consiglieri comunali. A Roberto Ciuccio va la cura del verde, opere pubbliche, ciclo delle acque e ecologie. Piero Cavallo andrà a presiedere l’istituzione Poseidonia. Al medico Francesco Longo il contenzioso tributario. Al capogruppo Roberto Voza va la guida delle politiche agricole e della zootecnia. La sanità e i rapporti con l’Asl vanno al medico Marilena Montefusco. I progetti di finanza saranno curati da Leopoldo Marandino. Al piano aree demaniali, protezione civile e disinquinamento va a Pasquale Mazza. L’impiantistica sportiva, i rapporti con il Coni e lo sport in generale saranno curati da Luca Sabatella. L’informatizzazione e le energie alternative saranno guidate da Pasquale Cetta, funzionario Enel. Allo studio anche l’ipotesi di una fondazione internazionale che possa at- tribuire il marchio Paestum a produzioni calzaturiere, profumeria e altre opere dell’ingegno. Sul tema sarà varata una selezione tra personalità di chiara fama, almeno tre, anche non residenti temporaneamente nel comune di Capaccio. Varie ECONOMIA. N° 19 19 Maggio 2012 7 La Bcc di Aquara ricomincia da Salerno con le spalle coperte “La raccolta delle aree interne impiegata della piana produttiva” La Bcc di Aquara ritorna a correre dopo aver sofferto, come tutte le banche, nel 2010. Quasi un milione gli euro di utili (811 mila euro), questa la cifra posta nella casella del bilancio relativo al 2011 approvato dall’assemblea dei soci venerdì 11 maggio 2012 convocata presso l’hotel Savoy di Paestum. Nell’anno “orribile” che è stato il 2011, è fondamentale per capire il ruolo della banca Alburnina dare uno sguardo al numero di pratiche di nuovi fidi (1000), per un importo di oltre 39 Milioni euro con una fluidità senza immobilizzazioni infruttifere. In discesa, anche se di poco, i crediti in sofferenza che rimangono ben al di sotto della media della regionale e nazionale. Questo è anche il primo bilancio che vede al debutto la sede di Salerno, fiore all'occhiello, della strategia di ampliamento che la politica dei piccoli passi, inaugurata con la “discesa” a Capaccio, e proseguita con Eboli, Oliveto Citra, prima di approdare al capoluogo. La scommessa del “grande balzo” è vinta sia sul piano dei risultati contabili sia su quello dell’occupazione di uno spazio vitale nella considerazione dell’ampia platea imprenditoriale e istituzionale che rappresenta Salerno. Sono i piccoli comuni il serbatoio della raccolta e le piazze della piana il campo dove metterli a frutto. Questo in sintesi è lo schema di gioco che guida l’azione del Cda, del presidente, Luigi Scorziello e del direttore Antonio Marino affiancati e sostenuti dalla competenza del collegio sindacale presieduto da Maurizio Caronna. Nell’istituto di credito, unitamente al numero delle filiali e degli sportelli (sono 8), aumenta anche il numero del personale (son 46). Per cui, anche in presenza di una crisi che morde, il credito cooperativo si continua dimostrare una delle “isole” dove si fa occupazione giovanile e si dà sbocco lavorativo a qualche giovane che esce dall’università . Marino e Scorziello pongono all’attenzione dell’assemblea gli obiettivo per l’immediato futuro tra questi ci sembra opportuno segnalarne uno che ha colpito, positivamente, l’intera as- semblea: fare spazio a soci giovani per controbilanciare il progressivo invecchiamento della compagine sociale. Si tratterà di trovare una formula che consenta alle nuove generazioni di entrare a far parte della base associativa agevolandone il versamento del capitale sociale, che per quanto basso, potrebbe rivelarsi uno sbarramento difficile da rimuovere. Altro obiettivo sarà di aumentare gli impieghi proseguendo nella politica dei piccoli passi che ha premiato finora l’azione di governo della banca. Di pari passo dovrà aumen- tare anche il patrimonio e portarlo oltre la soglia “psicologica” dei 20 milioni di euro con il bilancio 2012. Sono state ricordate anche le innumerevoli iniziative che la Bcc ha preso sul e nel territorio al fine di concretizzare con i fatti il dettato statutario che prevede pe le banche territoriali un ruolo sociale di primo piano: Salerno bond, Paestumanità, Vini del Cilento, ex Parmalat sono state le più eclatanti e hanno dato una visibilità forte alla banca. Imprenditorialità, finanza e territorio, ecco i tre campi d’azione che Marino e Scorziello hanno voluto indicare all’assemblea per fare ancora più “banca”. La presenza di molti sindaci e rappresentanti delle istituzioni ha completato il quadro del clima cosmopolita che ha caratterizzato la 34^ assemblea della Bcc di Aquara: Da Salerno, Alfonso Bonaiuto che ha portato il saluto di Vincenzo De Luca, il neo sindaco di Capaccio Paestum, Italo Voza che ha proposto la costituzione di un’agenzia locale di sviluppo pubblica privata, Girolamo Auricchio da Roccadaspide, Franco Palumbo da Giungano, Gennaro Capo da Castel San Lorenzo, Martino Melchionda da Eboli, Geppino Parente da Bellosguardo, Maurizio Caronna da Felitto … Ad ognuno di questi comuni, la Bcc di Aquara ha trovato il modo di essere vicina con iniziative che coprono direttamente o indirettamente dei bisogni e delle esigenze di parte della comunità che vi vivono. Questo è il metodo che traspare dall’operare quotidiano delle donne e degli uomini che operano per nome e per conto dei quasi 1200 soci che uniti riescono a fare cose grandi e anche di più! Bartolo Scandizzo TRE MILIONI 098.741,39 di euro per comprare la ex Cirio di Paestum CRONACHE DI CETRIOLI E CARCIOFI Questi stessi soldi sarebbero bastati per “Comprare e Salvaguardare” 50 ettari di terra entro le mura della città antica. Si potevano comprare i terreni a monte del Museo, limite orientale dell’Agorà, fortemente danneggiati da arature profonde, pratiche mai interrotte, come si vocifera nel 1960. Nel 1990, e, non nel 1960, l’area fu sottoposta a sequestro, proprio a causa di lavori di aratura condotti in profondità sino ad intaccare le emergenze archeologiche sottostanti e danneggiando, irrimediabilmente, i livelli stratigrafici più antichi. Purtroppo gli scavi archeologici, successivi al sequestro, hanno restituito una minima parte dei reperti, gravemente danneggiati dal passaggio dei mezzi meccanici, anche perché l’area di scavo, caratterizzata da uno strato roccioso affiorante, che si trova a soli 20cm sotto l’attuale livello di campagna, è stata totalmente devastata. Nel banco di travertino sono stati ritrovati numerosi pozzetti votivi, danneggiati dal passaggio dell’aratro. Miracolosamente scampato alle arature, un pozzetto sigillato da frammenti di hydria del V sec. Le arature hanno distrutto lunghi tratti di mura di un edificio antico, compromettendo irrimediabilmente la lettura della cronologia pertinente. Il passaggio dell’aratro ha compromesso definitivamente l’identificazione della sequenza dei battuti stradali venuti alla luce, mentre una vasta area dello scavo risulta fortemente compromessa dalla presenza di colture arbustive. Questa esemplare storia di distruzione e oblio della nostra storia è stata tratta da uno dei numerosi testi “Sacri” che gli “Scienziati archeologi” pubblicano di sovente, nello specifico, per una descrizione più dettagliata si rimanda alla “Chronique dei Mélanges de l’Ecole Francaise de Rome”. Ritornando a “bomba” sulla Cirio è d’uopo ricordare, che, quattro mura sbrecciate e qualche capannone sfon- dato è stato pagato più di 3.000.000 di euro. Il beneficiario dell’acquisto è la Soprintendenza Archeologica, che con i soldi “del popolo” del POR CAMPANIA 2000/2006 Misura 2.1, si è fatta un costoso regalo. Da questo onere, scaturisce un dovere di realizzare quanto previsto, senza lasciare incustoditi gli scavi della residua porzione di area sacra del Tempio di Afrodite-Venere, sul quale nel 1908, fu costruita la fabbrica di pomodori. Perché se per Cirio bastava la parola, per noi di Paestumanità ci vogliono i fatti e non insoddisfacenti maneggiamenti onanistici. Lucio Capo 8 N° 19 19 Maggio 2012 IL PUNTO. Agropoli - Capaccio Alfieri e Voza al lavoro con le rispettive squadre Paestum e Agropoli assumano il ruolo di capoluogo di fatto del Cilento DALLA PRIMA Tel 0828. 720114 Fax 0828. 720859 e-mail: redazione@unicosettimanale. it url: www. unicosettimanale. it Direttore Responsabile Bartolo Scandizzo Condirettore Oreste Mottola Grafica ed Impaginazione Stampa STIEM Via delle Industrie 5 Fisciano Iscritto nel Registro della Stampa periodica del Tribunale di Vallo della Lucania al n. 119 Responsabile Trattamento Dati Bartolo Scandizzo Abbonamento annuale 25, 00 Euro Abbonamento a I Piccoli € 10, 00 Unico + I Piccoli € 30, 00 Conto corrente postale num. 53071494 intestato a Calore s. r. l. Tiratura: 5000 copie Gli arretrati € 2, 00 + le spese di spedizione Il N° 19 di Unico è stato inviato in tipografia il giorno 16 Maggio 2012, ed è stato avviato alla spedizione agli abbonati il 18 Maggio 2012 alle ore 9, 30 presso il CPO di Salerno nell'avventura di governo per la quale si sono candidati. Ora è l'ora di mettersi al lavoro. I consensi, pressoché plebiscitari non sono mancati, per cui nessuno può impedire loro di agire senza indugio nel mettere in pratica idee e progetti elaborati e posti all'attenzione del corpo elettorale. Il mandato è chiaro: intervenire sui problemi della quotidianità e immaginare il futuro prossimo e remoto per le loro città. Da tempo la “città dei templi” e la “perla del Cilento” vivono una realtà economica e sociale in simbiosi anche se a livello istituzionale, nonostante varie reciproche promesse, poco è stato concretizzato. Oggi, i due uomini al comando possono riuscire dove finora sono prevalsi gli interesso di campanile. Agropoli ha colmato il deficit di governabilità che l'aveva resa ininfluente sia sul piano politico che economico per lungo tempo. Capaccio Paestum sembra aver trovato un giusto mix tra soggetti forti e rappre- sentanti di legittimi interessi che dovranno essere coniugati in un territorio che è sotto i riflettori nazionali da lungo tempo. Potrebbe essere proprio la costruzione d un percorso comune a dare una dimensiona sovra comunale alle due città più popolose del Cilento fino a divenirne vero “capoluogo” a di là delle improbabili attestazioni istituzionali. È risaputo che contiamo poco al ogni livello decisionale, sa esso politico che economico. Ogni decisione passa sopra la nostra testa: vedi questione Aeroporto e gestione dei fondi europei. In Camera di com- mercio “brilliamo” per la nostra “presenza” che fa meno rumore di una assenza completa. Per cui, a partire dalle esigenze di mettere in campo politiche di mobilità e promozione sul e del territorio, che sono alla base di ogni ipotesi di qualificazione dell’offerta turistica, è necessario programmare seriamente un modo di agire, se non comune, almeno coordinato. Agropoli e Paestum sono due città che più complementari non si può! Risolvendo i problemi di una delle due città si rischia di lasciar indietro una parte significativa dell’altra che condiziona la prima. Al- lora, è giusto che si faccia il tentativo di mettere insieme energie, risorse e idee che rendano unico un territorio che separato non ha futuro. Conviene ad Agropoli che da tempo si presenta sul mercato turistico con la copertura di Paestum come immagine culturale e conviene a Paestum che ha fatto del Cilento un elemento trainante dell’innumerevole tipologia di offerta turistica ambientale ecc. Come fare e con quali priorità dovranno essere Alferi e Voza a dettare l’agenda. Ma con chi farlo è necessario condividere il progetto con tutti i portatori di interessi che affollano il panorama imprenditoriale e culturale del territorio. Si tratta di mettersi in condizione di trattare alla pari su ogni tavolo e di scrutare l’orizzonte che abbiamo di fronte con perspicacia senza retro-pensieri per far un buon lavoro per i cittadini di oggi per le generazioni future che si aspettano di essere messe in condizioni di poter fare da protagoniste le loro scelte. Bartolo Scandizzo Agropoli A PARER MIO N° 19 19 Maggio 2012 9 di CATELLO NASTRO Scarpa destra e sinistra... La scarpe sono come i partiti politici. Ci sta la destra e la sinistra. Ma non si bisticciano mai, a meno che non mettono un piede il fallo. Non fallo di rigore, come nel calcio, che si tira pure con le scarpe appropriate, ma un fallo occasionale. Naturalmente sappia il lettore attento ed oculato ( ce ne sta uno solo, ma se lo incontro…) che il calcio di rigore si tira col piede e quindi con la scarpa destra, a meno che il giocatore di calcio non sia mancino e tira con la sinistra. Bisogna subito fare una netta distinzione politica tra destra e sinistra politica e scarpa destra e scarpa sinistra. “Fare le scarpe” a qualcuno, nella terminologia usuale significa truffare, defraudare, derubare qualcuno di un qualcosa, che può essere sia di ordine materiale che morale. A questo punto dovremmo fare una lunga casistica di truffe perpetrate nella maggior parte ai danni di cittadini che non se l’aspettano proprio. Togliere la pensione di quattrocento euro al mese ad un falso invalido è senza dubbio giusto. Ma togliere la pensione minima ad un invalido per un cavillo giuridico e per una perizia arrangiata è a mio avviso uno dei maggiori crimini. Ma ritorniamo alle scarpe. Sia la destra che la sinistra sono utili. Se uno va al lavoro solo con la scarpa destra ed un altro va al lavoro solo con la scarpa sinistra, non esiste una sostanziale differenza. In ambedue i casi il suddetto cammina claudicante e corre il rischio di mettere il piede in una cacca di cane. Se è quello provvisto di scarpa il danno è minore, ma se il piede è quello sprovvisto di scarpa, nella fattispecie nudo, il danno è senza dubbio maggiore. Pensate che nel capoluogo partenopeo per indicare la caduta in disgrazia di un tizio si esclama: “E’ gghiuto L’ANGOLO DELL’INFORMATICO. a fernì cu’ e piere dint’a mmerda!” Deve ricorrere ad una bacinella di acqua calda, o anche fredda se il fattaccio si verifica durante l’estate e ad una buona dose di sapone per estirpare la puzza che, caso mai, è già incorporata nel piede medesimo. A questo punto sempre il lettore attento ed oculato delle mie esternazioni senili si chiederà: ci sta differenza tra la sinistra e la destra? Certamente no. Quando un piede va a finire nella merda, non importa se sia a destra o a sinistra. La merda è sempre merda e puzza sia a destra che a sinistra. Portare le scarpe significa proteggere il piede ma non la scarpa. Fare le scarpe in politica, insomma, significa propiziare la messa del piede ( o di tutti e due) nella merda. Se il titolare di un’azienda qualsiasi, non importa se del nord o del sud, non importa se produce prodotti di bellezza o preservativi, non ha i soldi per pagare gli operai a fine mese perché qualcuno gli ha fatto le scarpe, e, vistosi sconfitto ed impotente di fronte ad un sistema senza dubbio iniquo, decide di porre fine alla sua esistenza terrena, dichiarando eterno forfait, cioè il fallimento dell’azienda perché è andato a finire coi piedi nella merda (politica, concorrenza sleale, usurai, banche esose e disoneste, sindacati, eccetera), significa che il sistema non funziona. Che al titolare di quella azienda hanno fatto le scarpe e non importa se la sinistra o la destra o magari tutte e due. Quando poi in queste vicende si intromette anche lo strozzinaggio, la mafia, la camorra o la ‘ndrangheta, l’opera è completa. A questo punto bisogna tirare in ballo anche l’apparato burocratico che non è provvisto di anima sensibile (dura lex sed lex) . “O paghi o ti chiudiamo!!!” In siffatto apparato burocratico il fallito fa la figura dello stronzo, la burocrazia ha applicato la legge. Ma quale legge??? Quella di un comma isolato e senza senso? Oppure quello di una profonda analisi di una situazione senza dubbio scabrosa? Qua ci sta gente che cammina scalza e gente che cammina con scarpe fatte di pelle umana. La pelle degli altri non ha valore. Offrire un’alternativa alle aziende in crisi potrebbe essere un significativo passa in avanti. Ma fare le scarpe ad un’azienda in crisi significa solo condannare un imprenditore probabilmente innocente, ma disgraziato. Permettere che alcuni camminano con scarpe di pelle umana ed altri vanno a piedi, magari guazzando nella merda, non è giusto, non è umano, non è cristiano. Perciò diamoci una regolata. Altrimenti ritorneremo alla barbarie. DI GIUSEPPE MIGLIORINO Poo WiFi: dal Messico un’idea vincente anche per Capaccio Una città che non fornisce alcun hotspot Wi-Fi gratuito non è al passo con i tempi. Ormai diverse piccole e grandi realtà hanno deciso di installare punti di accesso gratuiti ad internet per i cittadini che si trovano in determinate zone del paese (in piazza, piuttosto che nei punti strategigi per il turismo), così da fornire loro la possibilità di informarsi sul web in modo veloce e senza alcuna spesa. Ci sarà il turista che vuole trovare informazioni su dove pernottare o su quali attrazioni turistiche visitare, il cittadino che vuole leggere l’ultima news mentre è in piazza con gli amici o lo studente che deve efffettuare una ricerca veloce per la scuola. Insomma, fornire hotspot gratuiti è diventato ormai essenziale per ogni Comune che si rispetti e che vuole migliorare la società civile. Oggi però non starò qui a spiegarvi quali sono le centinaia di possibilità offerte dai diversi provider, ma voglio semplicemente farvi conoscere un’iniziativa davvero originale ideata in una città del Messico e che presto verrà ripetuta anche in Europa: il “Poo WiFi”! L’idea è geniale: più “bisognini” fanno i nostri cani (da qui il termine Poo…), più minuti di connessioe vengono distribuiti tramite hot- spot Wi-Fi. In pratica il padrone del cane dovrà raccogliere i bisognini del proprio cane e gettarli in un apposito recipiente. Quando tale recipiente raggiungerà i 70 grammi di… pupù, allora sarà possibile attivare 20 minuti di nevigazione internet gratuita. In questo modo si raggiungono due scopi in uno: si sensibilizza la popolazione a pulire le strade dai “bisognini” dei propri cani e si offre alle persone la possibilità di sfruttare punti di accesso internet in modo gratuito. Il progetto è già partito in alcune città del Messico, grazie alla collaborazione del comune, di alcuni sponsor e di un provider locale. Se possiamo risolvere due problemi in uno, e magari farci conoscere come tra i primi ad aver sfruttato un sistema simile, perché non provarci? 10 N° 19 19 Maggio 2012 Albanella ALBANELLA. Amministrazione impegnata nella prevenzione dalle malattie Sindaco e assessori contribuiscono alla spese Ad Albanella il comune e l’Asl Salerno organizzano “le giornate della salute”.4 giornate organizzate nelle domeniche del mese di maggio. I Comuni tra le varie competenze hanno anche quella di concorrere a garantire il diritto alla vita e alla salute promuovendo tutte le iniziative e adottando i necessari provvedimenti. Crediamo che la prevenzione e l’adozione di uno stile di vita sano e corretto sia fondamentale per la nostra salute. Ho deciso quindi di nominare un assessore con la specifica delega alle politiche di promozione della salute (Giovanni Mazza) con l’impegno di organizzare periodicamente delle giornate di prevenzione e/o informazione. Nella I domenica (6 maggio) oltre 100 persone si sono recate per la visita cardiologica (il dott. è riuscito a visitarne circa 85). Lo specialista ha invitato circa il 15 % ad esami più approfonditi perché ha riscontrato delle anomalie. E’ il caso di precisare che il tutto è gratuito e che il bilancio Comunale ha pagato i manifesti per la pubblicità, mentre gli amministratori si sono tassati secondo il prospetto che segue: Sindaco € 300, Mazza € 200, Vice Sindaco €100, Verlotta € 100, Lanza € 100, Suozzo € 100, Vernieri € 100. L’Amministrazione Comunale ha un obiettivo ancora più ambizioso, quello di trasferire nel poliambulatorio di Albanella alcune visite specialistiche e alcuni servizi sanitari essenziali evitando che i cittadini (soprattutto anziani) debbano recarsi presso il distretto di Capaccio con mezzi per lo più “di fortuna” stante l’assenza di mezzi pubblici...Infatti con nota n. 4609 del 02.05.2012 ho gratuitamente messo a disposi- IL SINDACO DI ALBANELLA GIUSEPPE CAPEZZUTO zione dell’Asl Salerno la struttura del poliambulatorio Comunale da adibire ad uffici e visite specialistiche, chiedendo contestualmente di de localizzare alcune attività ad Albanella. Tale richiesta si inserisce in una protesta dei Sindaci del nostro distretto sanitario per decongestionare e meglio razionalizzare i servizi offerti dall’Asl (troppe file e poco spazio nell’attuale distretto). In particolare è stato chiesto all’Asl di localizzare nella struttura di Albanella le seguenti attività: scelta e revoca del medico curante; esenzione tiket; visite cardiologiche; visite diabetologiche; visite oculistiche; visite urologiche. Ovvero quelle ordinariamente chieste dai cittadini. ALBANELLA. Dal 23 al 25 maggio torna “Giochi senza frontiere” Protagonisti i bambini di tutto il comune Si terrà dal 23 al 25 maggio 2012 la prima edizione dei “Giochi senza frontiere” presso il campo sportivo di Albanella. Parteciperanno circa 50 bambini di età compresa tra i 6 e i 17 anni. Le serate saranno a tema ed ogni sera diverse. I bambini saranno divisi in squadre e ogni squadra avrà un proprio colore. Gli ideatori di questa manifestazione sono i ragazzi di Albanella insieme ai ragazzi di Matinella uniti per dar vita ad un simpatico evento. E’ stato possibile iscriversi fino al 15 maggio pagando una quota di partecipazione. Tutta la manifestazione è stata possibile realizzarla grazie al contributo dei commercianti, del Comune e della Pro-loco di Albanella. I ragazzi che si sono prodigati per la riuscita di questa manifestazione lo hanno fatto per il semplice spirito di unione, di diver- timento e per creare un diversivo per i bambini che amano stare insieme e divertirsi. Invece dal 14 al 18 luglio 2012 i giochi saranno organizzati anche nella frazione di Matinella. Quindi tutti invitati a questi eventi che mettono in risalto la voglia di fare e di creare qualcosa di bello e di divertente. Katia Lettieri CHI CERCA. .. . . . TROVA Vendesi: Appartamento uso studio o abitazione MQ 100 in via Molina, 13 Roccadaspide. Prezzo € 1.500 al MQ Tel. 329/6023326 Albanella L’INCHIESTA.Una vergogna senza fine la discarica a due passi dalle nostre case. Il sole ha fatto capolino dopo una mattinata temporalesca Una segnalazione: «andate lì, c’è uno scempio ambientale» ci dice un amico. Partiamo! La collina è quella di Difesa Monti, dove sorge il Parco Eolico e il santuario di Padre Pio. La conosciamo a memoria quella collina. L’occhio dovrebbe essersi abituato alla sua bellezza. Invece no: lo stupore dello spettacolo che ci offre è sempre quello di una “prima volta”.Solo una triste novità balza agli occhi: sulle croci situate ai margini della strada per la via Crucis che sale sin sopra il piccolo santuario di Padre Pio, sono scomparse le placchette commemorative di rame, le hanno rubate. Pure quelle. Pochi grammi di metallo, vigliacchi impuniti che Dio abbia pietà della vostra miseria! Ma la segnalazione ci spinge oltre: “lo scempio” è sul versante opposto, la strada che da via Fravita porta sul picco della collina. Riprendiamo il viaggio e uno spettacolo ci esplode in tutta la sua magnificenza davanti ai sensi. Il silenzio della natura rotto solo dal canto degli uccelli e dal fruscio del vento che s'insinua tra gli alberi e tra le gigantesche torri eoliche che si innalzano maestose al cielo, ci rapisce. Questi suoni naturali e l'inebriante profumo del sottobosco inumidito dalla pioggia mattutina ci accompagnano fino alla sommità del monte, da dove in uno scenario mozzafiato si scorgono in lontananza le mura della città degli antichi progenitori, Poseidonia. E poi il mare, con gli accecanti riflessi del sole che nelle giornate migliori pulisce a tal punto l’orizzonte da lasciar ammirare l'Isola di Capri e tutta la costa cilentana da un lato e amalfitana dall'altro! Un angolo di Paradiso in uno dei paesaggi più suggestivi della provincia di Salerno: c’è da comprendere perché proprio lì i profughi pestani insediarono l’antica città di Albanella! Scolliniamo dall’altro lato del monte e arriviamo in mezzo a boschi che riempiono il fiato di chi vi ci respira: un "polmone verde", invidia spesso malcelata per tutti coloro che vivono nelle avvelenate città. E poi, più giù, lo scempio! È un pugno in faccia che ci desta, avvisandoci che siamo giunti davanti al simbolo della "barbara" civiltà. Eccolo lì l’inconfondibile segno del “passaggio degli incivili”, di stronzi criminali che meriterebbero pena ben maggiore di quella di una semplice ammenda: loro che con gesti senza senso massacrano il nostro territorio! Eccolo lì “lo scempio ambientale”, l'ennesima discarica a cielo aperto, stavolta immersa nel verde della natura, come un colpo allo stomaco a uno degli ultimi baluardi di un ambiente incontaminato: lì a due passi, ci sono i ruderi di “Albanella vecchia”, il Monte li Parmi, la casa dei nostri antenati! L’orrido dell’uomo con lo splendore della Natura e della Storia: è un contrasto che fa rabbia. Oramai ci siamo abituati e le strategie di questi criminali le conosciamo: basta uno squarcio in mezzo all’impenetrabilità della natura, una “insenatura” su una strada poco trafficata ed eccoli spuntare, questi cumuli in putrescenza. Qui, sotto l’ammirato parco eolico, è bastato un piccolo ampliamento della stradicciola che porta sopra Difesa Monti, per creare un'altra discarica! C'è di tutto: materassi, pneumatici, materiale elettrico, televisioni, giocattoli, borse, scarpe, medicine, materiale edile, secchi di vernice, bidoni, materiale organico, una cisterna, persino la carcassa di un animale (probabilmente un bovino) che fa capolino da un bustone di plastica nero. E poi carta, plastica, vetro, ferro. C'è da rimanere fuori dai panni, per la scoraggiante considerazione che si tratta in gran parte di materiale riciclabile che sia il Comune di Albanella, sia il Comune di Capaccio confinante - e che diamine! - raccolgono ogni giorno fin sotto le nostre case! E allora perché? Quale incomprensibile volontà ci spinge alla scomoda e faticosa attività di riempire un’auto, un camioncino, percorrere chilometri, anche di notte, con il rischio di essere pure beccati da un passante, per gettare tutto in strada? Quale masochistica ignoranza può albergare nelle menti di chi dovrebbe avere almeno un barlume di consapevolezza che la natura prima o poi ci presenterà il conto amaro di questo scempio? Ci avventuriamo tra i cumuli, alla ricerca di tracce: vorremmo vederli in faccia questi impuniti! E uno forse lo troviamo: tra i rifiuti ha buttato anche due foto tessera. È stato lui a gettare quel sacchetto o un suo familiare? Sono le foto "dell'inquinatore" o di un ignaro cittadino, semmai defunto, gettate lì da chi ha fatto pulizia in casa? Per legge non potremmo far niente, perché la giustizia dice che “dobbiamo beccarli sul fatto”. E ovviamente non siamo neanche sicuri che sia stato proprio il destinatario di quel pacco il reale responsabile dell'abbandono in strada di quello scatolo pieno di rifiuti. Sempre che sia stato lui, appunto: la nostra è la frustrazione di chi non può dimostrare nulla! Vorremmo continuare l’ispezione, ma non siamo attrezzati, non abbiamo guanti, non abbiamo strumenti: non ci aspettavamo questo schifo! Da un cumulo di rifiuti rovesciato spunta un serpente. L’esplorazione con le mani diviene pericolosa. Andiamo via con la morte nel cuore: chissà quando e se quella discarica sarà ripulita. È a ridosso di un ruscello che va a valle: scempio nello scempio, l’inquinamento di un fiume! E una volta ripulita, chissà quando tempo impiegheranno le solite bestie per riempirla di nuovo di monnezza. Nel tragitto in auto, allora, un pensiero: e se le comprassimo noi cittadini, autotassandoci, delle telecamere per video sorvegliare il NOSTRO territorio? E se fossimo NOI CITTADINI le sentinelle del NOSTRO ambiente? Alla fine siamo tutti egualmente responsabili, sia chi abbandona rifiuti per strada, sia chi sa e tace! G.P. N° 19 19 Maggio 2012 11 12 N° 19 19 Maggio 2012 Cilento LO SVILUPPO DA RIPENSARE. Necessario un mutamento antropologico Lettera all’economista della “decrescita felice” guarda alla costiera amalfitana e all’isola di Capri. Caro Latouche se tu vedessi la piana dei Sileni come è grigia e infreddolita in questi giorni, somiglia un po’ all’Aquitania, alla Bretagna, e il nostro Monte Calpazio è l’equivalente del tuo Massif central con i ghiaccioli che sporgono dalla grondaia rocciosa e sulla testa il berretto bianco da notte. Contadini arrabbiati bestemmiano le temperature estreme e acquirenti, massaie comprano a caro prezzo scarole, broccoli e gasolio da riempire la pancia delle utilitarie che a volte sono delle vostre marche a volte sono di Pomigliano qui vicino. Ti ringrazio Signor Latouche di essere venuto in questa terra dove politici e profeti accorrono soltanto a funerali di Sindaci assassinati. Siamo un popolo ostinato a non guarire dalla solitudine coercitiva. Hai dispiegato sul tavolo la tovaglia con sopra scritto la ricetta per una futura sopravvivenza. Di petrolio e Borse crollanti, di Finanza e Capitali non ne possiamo più. Stanno guidando le nostre vite verso il baratro. Sono già svariati anni che “decresciamo” volontariamente senza ricette precostituite: intercettiamo i bisogni “reali” e ne facciamo un “uso” consapevole. Ho reminescenze di miserie viste e vissute con restrizioni, era una miseria che proveniva da paesi del sud dimenticati dal boom economico. Nel bar del paese, nei giorni di festa padronale venivano i bancarellari più poveri e smezzavano il litro di latte in due con l’acqua, metà e metà, per i loro figli nume- rosi. Erano i braccati dalla fame che provenivano dalle periferie delle città Campane. Vendevano nocelle e torrone. I più fortunati, giocattoli. Chiedevo sempre un perché ai grandi. Ora non è così, è un’altra crisi. Questo è il collasso del capitalismo, il superamento di questo sistema economico attraverso una crescita ipertrofica, irreale ed un’inevitabile tendenza al consumo delle risorse. In poche parole un abisso ineluttabile. Un mutamento antropologico. Entro nei grandi centri commerciali, chilometri e chilometri di merce ammassata, ma c’è un vuoto: un vuoto che leggo nei volti di chi gira senza una meta precisa, si è alla ricerca di un sogno, ma non si sa in quale scaffale è situato. Questi grandi centri commerciali sono dei nuovi penitenziari sociali in cui puoi entrare ed uscire senza nessuna denuncia o arresto, ma sei precettato da fantasmagoriche e subliminali pubblicità. La penitenza la paghi anche se esci a mani vuote e faccia triste: siamo dei numeri, e queste grandi catene fanno gioco sui numeri. Sugli oggetti-persone che gonfiano i consumi e aumentano la “crescita”. Fino a quando? Esco dal centro commerciale e penso: sarà così il futuro dell’economia? Così funzionerà tutto? Girerà intorno a questi immensi capannoni-penitenziari sociali? Ho letto su un libro scritto da Federico Rampini (L’impero di Cindia – Mondadori, 2006) che i colossi dell’economia Cina e India prima di dar permesso di aprire, nelle pic- cole provincie, alle grandi multinazionali Carrefour, Blockbuster ed altre, si informano quali danni recheranno ai piccoli commercianti, alle piccole aziende, ai piccoli bottegai. Solo dopo aver avuto garanzie reali per far crescere l’economia locale danno i permessi di apertura. Allora perché nel salernitano, e non solo qui, queste grandi compagnie del commercio stanno uccidendo i piccoli commercianti? Dalle stazioni di Battipaglia, Salerno, Eboli, gli immigrati bussano dal finestrino del treno chiedendo permesso. Entrano e scavano il pane sotto i teli e le zolle della Piana. Noi stacchiamo il ticket di entrata e gli diciamo il prezzo: briciole di euro, tutte a spicci. E se poi, caro Latouche, con la decrescita economica i poveri perdessero pure le briciole? E se quella linea di demarcazione, quella sottile striscia rossa tra la vita e la morte si farebbe più sottile? Se venisse a mancare la minestra, chi glielo direbbe ai greci, siciliani, spagnoli, calabresi, cilentani? Quelli col reddito a spicci, tanto per capirci. Se tu mi daresti una risposta chiara e precisa del valore della tua teoria economica tanto dibattuta in questo periodo, tanto citata da altrettanto validi econo- misti italiani, ma non presa neppure un momento in considerazione dal governo Monti, io sarò, e con me tanti altri, il tuo maggiore divulgatore della “decrescita felice” nel microcosmo sud-Salerno. Adieu Monsieur Latouche, la prossima volta che vieni in Campania fermati anche a Paestum, porta il beaujolais e le escargots, noi mettiamo le mozzarelle e i carciofi. Per un’economia mondiale che sia paritetica e solidale, che rispetti i diritti di tutti i lavoratori del globo e la salvaguardia dell’ambiente. P.S. Avevo scritto questa lettera all’economista e filosofo Serge Latouche quest’inverno, per la sua visita nel Cilento e nell’Irpinia per dei convegni sulla sua teoria della “Decrescita economica”. Quindi la mia lettera ha connotazioni temporali di quest’inverno passato. Le parole che ti ha scritto Franco Arminio sono anche appartenenti, in buona porzione, al mio pensiero. Rispecchiano però una parte soltanto del continente Campania, crogiuolo frastagliato di genti e di modus pensandi. Dalle montagne di Bisaccia e Irpinia orientale si è spostato alle montagne e alle coste del Cilento. Si, è vero, loro sono molto attinenti, simile è la loro antropologia culturale. Mi scuso con i lettori. Serge Latouche è professore emerito di scienze economiche all’università Parigi XI. È tra gli avversari “più noti dell'occidentalizzazione del pianeta e un sostenitore della decrescita conviviale e del localismo” recita Wikipedia. Antonio Pecoraro Roccadaspide LICEO. N° 19 19 Maggio 2012 13 Le nuove lavagne elettroniche sono al loro posto Briscione: “Nessun caso, la scuola é di qualità” «Niente “caso lavagne” al liceo scientifico “Parmenide” di Roccadaspide», secondo il dirigente scolastico, Mario Briscione. Tutto regolare per le 19 lavagne interattive multimediali “Lim”, ottenute grazie a fondi europei ed istallate presso l’istituto scolastico in questione, ma ancora non attivate per il graduale passaggio al digitale. «E’ stato pubblicato un articolo secondo cui al liceo, per mancanza di attrezzature, sarebbero state prima installate e poi rimosse 6 lavagne digitali per ripristinare quelle vecchie in ardesia, afferma Briscione. Facendo così svanire, per ora, il sogno per gli studenti del liceo di fare lezione in modo moderno e multime- diale». Ed il preside precisa che «Le Lim sono 19 e non 6, tutte istallate nelle relative classi, nel laboratorio scientifico e nella biblioteca della scuola e non sono mai state rimosse dopo il primo montaggio. Tutte le lavagne, continua Briscione , sono complete delle attrezzature necessarie per il funzionamento e, quelle in ardesia, sono state staccate solo in alcune aule, per permettere un posizionamento corretto e centrale delle Lim, ma prontamente ripristinate perché la didattica non registrasse intoppi». E puntualizza che «Non si è mai pensato di fare a meno delle vecchie e care lavagne in ardesia, in quanto nessuno si è mai illuso che bastasse sostituire le lavagne per passare rapidamente al digitale». E spiega «La necessitá di formare i docenti e consentire loro un graduale passaggio allo strumento interattivo. Per questo motivo il collegio dei docenti, continua Briscione, ha approvato un corso di formazione, che sará tenuto da esperti universitari, da attivare agli inizi del prossimo anno scolastico». E precisa che « Gli studenti non si sono mai trovati nell’impossibilitá di fare lezione, a causa delle lavagne, afferma Briscione. E, prima di mettere in funzione quelle interattive, è necessario collaudare le attrezzature, e il bando degli esperti collaudatori è scaduto appena l’8 maggio, MARIO BRISCIONE L’ARCO DI ULISSE due giorni dopo la pubblicazione dell’articolo in questione». Il preside, infine, elenca le attività del liceo “Parmenide” che, nell’apprendimento delle lingue comunitarie, realizza 3 o 4 settimane di residenza e studio in scuole all’estero. E, l’istituto tecnico, accorpato al liceo, realizza dei percorsi formativi per i ragazzi in un contesto lavorativo: gli studenti, infatti, partecipano a degli stage in importanti aziende. Ed, una volta unificatisi i due istituti, dopo il completamento dei lavori al liceo, Briscione paventa «La nascita di un polo scolastico di qualità per il territorio anche grazie alla didattica digitale». Francesca Pazzanese di OSCAR NICODEMO Turismo&Religione Tra le straordinarietà di Capaccio-Paestum, il complesso architettonico religioso rappresenta il patrimonio che, solitamente, viene maggiormente snobbato, tanto da chi auspica un turismo di qualità, quanto dalle istituzioni locali e gli amministratori di turno. Come se la Basilica Paleocristiana (Chiesa dell’Annunziata), il Santuario Mariano Diocesano della Madonna del Granato (X sec. e restaurato nel 1708), la chiesa di San Pietro Apostolo (XVI sec.), il Convento dei Frati Minori (edificato dai Carmelitani nel 1500) e il Santuario del Getsemani costituissero un nucleo di interessi storici e culturali del tutto trascurabile. Eppure, considerati nella loro magnificenza, si tratta di strutture che emanano una tale fascinazione da restarne attratti in modo immediato, a prescindere se l’osservatore che ne viene edotto sia un cattolico fervente, un ateo stagionato, o un neopagano di ultima generazione. La spiritualità, infatti, che gli edifici in argomento sprigionano, è di quelle che riempiono l’anima di visitatori esigenti, di coloro i quali concepiscono il viaggio come una ricerca assoluta di sensazioni eloquenti, tanto più forti ed intense perché legate a risvolti storici tangibili e significativi. Contemplati uno ad uno, i luoghi di questo fantastico ed (in)esistente itinerario turistico rivelano l’identità stessa di un territorio ad alta densità emo- tiva, dove il culto religioso s’intreccia a motivi arcaici per offrirsi in meraviglia al gusto dei cultori dell’estetica e dell’essenzialità della bellezza. La forza divina a protezione della giustezza trova sugli altari di questi templi la celebrazione e l’esaltazione del sovrannaturale, come continuità di un rito che si perde nei tempi, ma non nella memoria. E, così, raccontato da un semplice amante di Capaccio-Paestum e un modesto cultore dell’arte, uno dei tragitti più interessanti e assente da ogni promozione turistica viene ad offrire, in ordine sparso, un mulinello di immagini e suggestioni, in cui elementi architettonici e decorativi pagani si accostano a quelli di epoca bizantina (Basilica Paleocristiana); pilastri di pietra disegnano solennemente il Chiostro, al cui centro vi è il pozzo con la vera ottagonale (Convento dei Frati Minori); aleggiano cattedrali come sospese in cielo, a ridosso del Monte Calpazio (Santuario della Madonna del Granato); un Cristo vivo nel marmo prega appoggiato alla roccia (Getsemani); rilucono pregiati crocifissi stilizzati e un PRODOTTI PER Bar, Ristoranti, Pizzerie, Osterie, Pub, Wine Bar, Birrerie, Rummerie, Alberghi e Discoteche INFO&CONTATTI tel 0828 730510 / fax 0828 72805 S. S 18, Km 89, 700 Capaccio info@planetbeverage. it www. planetbeverage. it altare maggiore in stile barocco (Chiesa di San Pietro Apostolo). Solo ora, la premessa è sufficiente per affermare in fondo che, qui, sorprendentemente, non si fa abbastanza per dare dignità ad un turismo religioso che avrebbe pochi eguali. Bah, viene il sospetto che questa sia una terra troppo elitaria per poter essere adeguatamente tutelata e governata. 14 N° 19 19 Maggio 2012 Roccadaspide OSPEDALE. Auricchio denuncia disparità di trattamento tra province “Caldoro fa chi figli e chi figliastri” Il sindaco di Roccadaspide, Girolamo Auricchio, denuncia una disparità di trattamento, in materia sanitaria, tra la provincia di Avellino e quella di Salerno. Ed invia una lettera al presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, al Commissario dell’Asl di Salerno, Maurizio Bortoletti ed ai consiglieri regionali. «Nel riassetto della rete ospedaliera regionale esiste una disparitá evidente tra la provincia di Avellino e quella salernitana, in particolare, per l’ospedale di Roccadaspide», scrive Auricchio. Ed il sindaco rocchese si riferisce al Decreto del Commissario ad Acta n. 29 del 14/03/2012 che prevede per l’ospedale di OSPEDALE/2. Sant’Angelo dei Lombardi, di Avellino, il passaggio da plesso riabilitativo ad ospedale di primo livello nella rete dell’emergenza con pronto soccorso. Documento che Auricchio condivide. «I recenti interventi operati in materia di riassetto della rete ospedaliera adottati per la provincia di Avellino, afferma il sindaco, segnano una presa di coscienza sull’opportunitá di produrre modifiche, anche sostanziali, alla previsione riorganizzativa stabilita dal Piano attuativo. Finalmente si comprende, che esistono ospedali, come Sant’Angelo dei Lombardi, che vanno potenziati». Modifica, che Auricchio, vorrebbe attuata anche per la provincia sa- lernitana e per l’ospedale di Roccadaspide «Tuttavia esistono altre realtá territoriali come il Calore, gli Alburni, il Cilento e l’Alento, continua il sindaco, che affluiscono all’ospedale di Roccadaspide, che presentano condizioni geomorfologiche peggiori, oltre ad un quadro generale complessivo nettamente diverso da quello di Sant’Angelo. Il nostro ospedale infatti, è situato in un territorio montano con una rete viaria fatiscente ed una popolazione prevalentemente anziana L’ospedale rocchese, inoltre, garantisce assistenza ad oltre 22 comuni disseminati su un territorio di oltre 770 chilometri». E Auricchio si domanda «Ma i consiglieri regionali salernitani sono a conoscenza di questa disparitá, o fanno finta di non vedere?». E chiede la modifica del decreto 49 e del successivo piano attuativo, che prevedono, rispettivamente, per l’ospedale di Roccadaspide un accorpamento con altri presidi e la trasformazione in un centro geriatrico specializzato nella cura dell’Alzheimer. In questo modo, l’ospedale uscirebbe dalla rete dell’emergenza perché privo del pronto soccorso e dei reparti ad esso collegati per assumere una funzione riabilitativa. Il presidio, quindi, non è salvo ma, nonostante tutto, mantiene le attuali funzioni. Ignarro, confortato a sua volta da una volontaria dell’Avo e che punta su di un alto numero di adesioni a Roccadaspide e oltre. «Sono stato operato ad Avellino, i miei parenti non potevano venire a trovarmi tutti i giorni, racconta Osvaldo. Così ho trovato sollievo morale in una signora dell’Avo e questa figura è stata molto importante per me in ospedale per i piccoli momenti quotidiani. E la mia esperienza mi ha spronato a cercare di attivare questo servizio anche da noi, ma occorre un buon numero di volontari che possa garantire i turni la mattina e il pomeriggio in ospedale, secondo la disponibilità di tempo libero di ognuno. Senza dimenticare che le responsabilità e gli impegni assunti dai volontari, vanno mantenuti». E, dopo l’adeguata adesione dei cittadini, si terrà un corso tenuto da medici, psicologi, sociologi dell’Avo di Napoli, presso i locali della Parrocchia di Roccadaspide. Dopo di chè, saranno attivati i turni in ospedale. Per l’adesione all’iniziativa, ci si può rivolgere direttamente alla Parrocchia oppure ai numeri 0828/941856 e al 340/9387531. Ricordando che “Un sorriso arricchisce chi lo riceve senza impoverire chi lo dona”, perché con i malati si dà e si riceve… Fra. Pa. Appello per L’Avo Cercasi amici in corsia Cercasi volontari e, più precisamente, “Amici in corsia”, per portare sollievo agli ammalati dell’ospedale civile di Roccadaspide. Persone dotate di umana solidarietà e di un’innata capacità di ascolto. Questi i requisiti per costituire una sede locale “Avo” (Associazione volontari ospedalieri), iniziativa promossa da Osvaldo Ignarro, segretario dell’associazione parrocchiale “Comunità viva” di Roccadaspide, presieduta da don Cosimo Cerullo. Insieme alla collaborazione con l’Avo, segreteria regionale di Napoli. Viene da sé, che l’iniziativa si fonda sull’adesione di un adeguato numero di persone per costituire un gruppo tale da accogliere, formare e ag- giornare, con un corso, quei volontari della Valle del Calore, disposti a trascorrere un po’ del loro tempo libero accanto agli ammalati, nei reparti dell’ospedale di Roccadaspide. E, come recita la locandina, affissa un po’ ovunque, che pubblicizza l’iniziativa, «I compiti degli “Amici in corsia” sono estremamente semplici: un’affettuosa presenza; un attento ascolto delle difficoltà del malato; piccoli aiuti nei movimenti e, soprattutto, compagnia durante i pomeriggi di solitudine e sofferenza, con l’unico scopo di alleviare i loro disagi e l’inevitabile senso di abbandono che la malattia determina». Momenti simili che ha affrontato lo stesso Osvaldo Francesca Pazzanese Varie N° 19 19 Maggio 2012 15 16 N° 19 19 Maggio 2012 Roccadaspide CONSIGLIO COMUNALE. Sulla situazione della strada di Carpine Via mons. D’angelo è pubblica o privata? Vivace il confronto tra maggioranza e opposizione al consiglio comunale dell’11 maggio a Roccadaspide. Il gruppo di minoranza “Uniti per crescere”, guidato dal dott. Giuseppe Capuano, ha presentato una mozione, due interrogazioni e non le ha mandate a dire al sindaco Girolamo Auricchio che, a sua volta, ha espresso le sue ragioni. La mozione dell’opposizione riguardava i lavori di messa in sicurezza della Via Mons. Luigi D’Angelo, in località Carpine. Argomento che la minoranza aveva già trattato sotto forma di interrogazione nel consiglio comunale precedente. Confronto che, secondo l’opposizione, non aveva fugato i dubbi sull’utilizzo di soldi pubblici invece di fondi privati per la discussa natura della strada. Come conferma Capuano «Ci eravamo chiesti, come mai, fossero state utilizzate delle somme pubbliche, oltre 55mila euro, per dei lavori che dovevano fare dei privati, esordisce l’ex sindaco. Auricchio aveva detto che la strada era comunale solo per la denominazione voluta dall’allora sindaco D’Angelo, ma in realtà non lo è. Auricchio, inoltre, non ha fornito chiarimenti, nell’ultimo consiglio del 22 dicembre, che da allora non si era riunito, e questo indica la vivacità dell’amministrazione. Perciò chiediamo il controllo alla Corte dei conti e alla Procura della Repubblica con la nostra mozione, sotto- scritta anche dalla maggioranza». Capuano, inoltre, ha lamentato attacchi privati, in seguito alle sue interpellanze. «Sono stati tirati in ballo la mia piscina, la casa, la spazzatura e, per due volte, sono venuti i vigili, ha affermato il medico. Nessun altro consigliere ha ricevuto i gendarmi a casa e solo per aver osato fare un’interpellanza. Io che ho rinunciato a 1000 euro al mese per 5 anni, devo essere controllato come tutti i cittadini, ma questo non c’entra con la messa in sicurezza della citata strada». Pronta la replica del sindaco Auricchio «Nella seduta precedente mi sono già espresso e anche, nel 2003, quando eravamo all’opposizione circa la lottizzazione e i progetti relativi alla strada. E che dire dei vostri progetti inesistenti e pagati due volte? Lei ci viene a parlare di ordine, mentre ha usufruito di una licenza agricola per costruire la casa. Ma se volete rivolgervi alla Corte dei conti e alla Procura della Repubblica, dovete farlo voi, io non devo sottoscrivere niente». La mozione viene bocciata ed il presidente del consiglio comunale Gabriele Iuliano «C’è la fonoregistrazione della seduta precedente se l’opposizione richiede ulteriori chiarimenti. E, per rispondere a Capuano, è vero che durante la sua amministrazione si tenevano più consigli ma solo perché, noi allora all’opposizione, facevamo più proposte». Poi la minoranza ha presentato un’interrogazione sull’istituzione della camera di conciliazione. «Mi chiedo se tale organismo garantirà l’imparzialità per le controversie dei cittadini, ha affermato Capuano. I locali si trovano al Comune e se il cittadino ha una vertenza con tale ente, avrà un sostegno adeguato? E circa l’As-connet che gestirà il servizio, il Comune non ha pubblicizzato l’iniziativa per la partecipazione di altre associazioni. Ma tale ente avrà dei vantaggi in cambio della messa a disposizione dei locali e, di conseguenza, il citta- dino?». E Gabriele Iuliano «L’impostazione sulla presenza di una convenzione a favore di, è sbagliata. L’approccio giusto riguarda quale servizio abbiano i cittadini di Roccadaspide che oggi non vanno più a Salerno. L’amministrazione su input dell’As-connet ha ricevuto una richiesta formale. Per gli organismi di conciliazione non occorre la pubblicità, ma voi avreste fatto passare un trombettista? I locali sono utilizzati tre giorni a settimana per la conciliazione e per altre attività in altri giorni. L’As-connet dà degli sconti e garantisce trasparenza». Interrogazione della minoranza sulla prevenzione degli incidenti stradali che si è espressa con il dott. Francesco Mauro. «L’amministrazione aveva deliberato per l’acquisto di un autovelox per una somma di 16 mila e 219 euro, cosa mai avvenuta per una vertenza tra il Comune e la ditta fornitrice. Ne chiediamo i motivi e se è previsto anche l’acquisto di un etilometro». E Auricchio «C’è stato l’impegno di spesa, ma la giunta non ha mai deliberato per l’acquisto. Il comandante dei vigili aveva richiesto l’autovelox, poi ritirato. Si è deciso di intensificare i controlli con i vigili, a Fonte, perché il congegno penalizzerebbe i residenti visto che sarebbero solo loro a passare e gli autovelox , inoltre, son serviti solo a fare cassa». Dell’etilometro nessuna menzione. Francesca Pazzanese Diano SALA CONSILINA. Rosario Luisi e Cilenvallo: “Lanciamo un circuito turistico”. Dov’è il Battistero di San Giovanni in Fonti? Stiamo monitorando il Vallo di Diano da un po’ di anni per portare avanti la nostra mission che è la tutela e la salvaguardia del nostro territorio al fine di incidere significativamente sulle discrepanze che deturpano lo stesso ambiente. E ci siamo accorti, attraverso alcune segnalazioni provenienti da alcuni turisti che toccano le nostre aree, che per esempio la segnaletica inerente il Battistero di S. Giovanni in Fonte era iniqua e molte volte irriconoscibile da un punto di vista visivo. A questo punto, insieme ad altri soci dell’associazione, abbiamo fatto realmente un monitoraggio, siamo andati a piedi e con le auto per verificare se era così o meno. Stando sul territorio infatti molte volte non ci si accorge di quel che ha realmente pertanto tutti noi abbiamo visto che la segnaletica tra Sala e anche Padula, che sarebbe quella primaria, è irriconoscibile e molte volte non si riesce nemmeno a trovare il sito. Allora ci siamo chiesti come volte altre volte, se noi pecchiamo sulle piccole cose che sono il frutto di una ROSARIO LUISI condizione normale per segnalare un sito importantissimo come il Battistero di S. Giovanni che è unico al mondo ad avere la fonte sorgiva all’interno, essendo stato costruito su una fonte, se noi realmente pecchiamo su queste cose poi è normale che sulla programmazione, sul territorio sul lavoro sulle condizioni che in questo momento tutti i nostri paesi stanno penando, siamo alla frutta. Da quando è nata l’ass. Cilenvallo sono state portate HOME CARE AMBITO S4. avanti numerose iniziative a tutela dell’ambiente. Ricordiamone qualcuna. Sì, la nostra missione è quella di salvaguardare il territorio ed enfatizzare i siti che si trovano nel Vallo di Diano e Cilento, noi abbiamo creato molto anche in questo periodo, voglio ricordare che l’ass. è da un anno che è stata creata, un anno che lavora sul territorio e ha fornito validi supporti e sostegni alle nostre aree. Abbiamo dato anche delle preziose indicazioni, ri- cordo l’idea di eliminare la strada ferrata Sicignano – Lagonegro per creare una ippovia, ricordo la possibilità di fare un progetto riguardante una funivia tra Madonna di Castello e il Centro di Sala Consilina, ricordo le nostre battaglie sull’ambiente, soprattutto segnalando la spazzatura di qualsiasi genere e segnalando anche il lavoro fatto dagli operai del Consorzio di Bacino SA3 inerente la pulizia dagli stessi rifiuti. Noi stiamo sul territorio proprio per monitorare questo e per consigliare ciò che è più opportuno fare. Dunque cosa è più giusto fare in questo momento? E’ normale che bisogna fermarsi su quello che abbiamo, bisogna monitorare realmente quel che abbiamo e su tutto poi non perderci in queste piccolezze che danno in fondo il senso del nulla. Enfatizzare questi siti vuol dire non soltanto fare convegni o tavole rotonde o fare riunioni ad hoc ma soprattutto dare le indicazioni giuste ai tanti turisti che spero raggiungano al più presto il Vallo di Diano. Antonella Citro Ne parla il coordinatore Antonio Florio care S4 è una iniziativa sperimentale ed innovativa di assistenza domiciliare che rientra tra i modelli best practice nell’ambito di Home Care Premium 2011 - continua Florio- saranno interventi integrati rivolti alla stessa persona e ci sarà un vero e proprio piano di intervento di servizi integrati rivolti alla persona”. Diversi i servizi offerti come l’assistenza domiciliare che consiste nella erogazione di attività di aiuto alla persona come l’igiene personale ordinaria, l’aiuto nell’alzata e messa a letto, preparazione dei pasti, bagno assistito in vasca e doccia; il telesoccorso che serve a chiedere aiuto in caso di necessità premendo il pulsante di un apparecchio da portare sempre con sé; il telemonitoraggio dei parametri vitali attraverso specifiche strumentazioni; la teleassistenza/telecontrollo delle condizioni psicofisiche e di vita degli utenti che si effettua con un colloquio telefonico e personalizzato; assistenti familiari e servizi di vicinato attraverso la erogazione di voucher, assegni di cura o contributi economici di scopo; vacanze assistite che consentono di partecipare a soggiorni estivi, cure termali attra- 17 IN FARMACIA Donne: In aiuto degli ex dipendenti pubblici “Home care significa cura a casa della persona –precisa inizialmente il coordinatore Piano Sociale di Zona Ambito S4 Antonio Florio raggiunto presso la sede ubicata a Sala Consilina- e nasce dal titolo del bando emesso dall’Inpdap, è un progetto è riservato a pensionati o dipendenti Inpdap e i loro familiari con un limite massimo di 90 persone e per la verità stiamo avendo già molto riscontro tra i più bisognosi”. Si tratta di un progetto veramente importante che coinvolge soggetti adulti dipendenti pubblici e pensionati dell’Inps ex Inpdap, i loro coniugi conviventi e i loro familiari di I grado non autosufficienti residenti al 20 febbraio 2012 in uno dei 19 comuni del Vallo di Diano e Tanagro Ambito S4. “Home N° 19 19 Maggio 2012 verso la erogazione di buoni/voucher. Soddisfatto di questa iniziativa, conclude Florio: “Per ulteriori informazioni e assistenza è possibile rivolgersi ai 19 Sportelli Sociali Comunali, presso la Sede dei Segretariati Sociali di Sala Consilina e Polla e l’Ufficio del Piano Di Zona Ambito S4 di Sala Consilina”. Insomma il Piano Sociale di Zona Ambito S4 non perde tempo a escogitare rimedi e sistemi più adeguati e proficui da adottare nei confronti dei soggetti cosiddetti più deboli e Home Care è un valido supporto che sta avendo già ottimo riscontro da un primo impatto sul territorio. Lo annunciano con soddisfazione i responsabili e i diretti esecutori del progetto. An. Ci. non utilizzate i nuovi farmaci per rimanere incinte! La normale vita fertile della donna è caratterizzata da variazioni ritmiche mensili relative alla secrezione degli ormoni sessuali e alle corrispondenti modificazioni a carico degli stessi organi sessuali. Questa ciclica cascata ormonale a volte può subire degli "intoppi" e causare infertilità. In alcune donne che cercano una gravidanza, il problema può essere semplicemente una mancanza di ovulazione per cui può essere necessario portare a maturazione alcuni follicoli ovarici. Tra i farmaci a disposizione per indurre l'ovulazione e tra i più utilizzati vi è il clomifene (Clomid, Serofene). La percentuale di ovulazione con il clomifene è dell'80% e la percentuale di gravidanze è di circa il 30-40%. Recentemente, specie negli USA, vengono utilizzati nuovi medicinali per l'induzione dell'ovulazione. Si tratta di farmaci che hanno altre indicazioni terapeutiche ma che hanno la loro efficacia anche per l’induzione all’ovulazione: sono i cosiddetti inibitori delle aromatasi che inibiscono la conversione degli androgeni in estrogeni. Sono principi attivi come letrozolo (Femara) o anastrozolo (Arimidex) indicati nel trattamento del carcinoma mammario. Precisiamo, che sia l'FDA americana che l'AIFA in Europa non hanno autorizzato l’impiego di questi farmaci per l'induzione all'ovulazione. Ribadendo che ogni donna è un caso a sé, è possibile concludere che in donne con insufficienza ovulatoria il clomifene (Clomid, Serofene) per via orale rappresenta un primo approccio per l'induzione dell'ovulazione. Alberto Di Muria 18 N° 19 19 Maggio 2012 OSPEDALE. Eboli Bortoletti non investe sul futuro del plesso Dopo la “fuga” del centro trasfusionale DALLA PRIMA conta in forma anonima: "mettiamo il caso che avvenga un incidente stradale. C'è una persona con la milza spappolata al pronto soccorso. Le somministriamo un pò di sangue zero positivo. Poi mandiamo i campioni a Battipaglia. Aspettiamo il responso. Aspettiamo che arrivi la sacca giusta da Battipaglia. E solo quando il centro trasfusionale di Battipaglia ha concluso l'iter, noi iniziamo l'intervento chirurgico. Diteci un pò, al paziente in fin di vita, ai familiari che aspettano in astenteria cosa raccontiamo? E se nello stesso momento arrivano due emergenze gravi a Eboli? E se contemporaneamente il centro trasfusionale di Battipaglia si ritrova a lavorare su più provette, più prelievi, più casi?". I politici rispondono minimalizzando: "abbiamo una banca del sangue a Eboli". A parte che a parlare di banche, in questi periodi, si rischia peggio di un ispettore di Equitalia, la sortita dei politici è emilio-fede-semplicistica. Una difesa del nulla FESTIVAL. con mille stupide bugie. I medici ebolitani rilanciano indignados: "ce la facciamo fritta la banca del sangue. L'emergenza è una cosa seria". Ma perchè chiude il centro trasfusionale? "Perchè l'anatomia patologica verrà trasferita da Battipaglia a Eboli e così il personale si potrà distribuire meglio" spiega il sindaco Melchionda. La decisione è stata presa in alto, dal colonnello dei carabinieri, Maurizio Bortoletti, il supermanager pagato con soldi pubblici che non parla con i giornalisti perchè lui disprezza l'opinione pubblica, non ha niente da spiegare, non ha niente da dire, non ha niente da comunicare. Bortoletti ha chiamato i direttori sanitari di Eboli e Battipaglia e ha dato le sue disposizioni. Il motivo di questi due accorpamenti? Risparmiare. L'emergenza a Eboli viene smantellata per carenza di personale. Ci saremmo aspettati che Minervini, direttore sanitario dell'ospedale di Eboli, si incatenasse davanti all'ingresso di via Nizza a Salerno, davanti la sede dell'Asl guidata da Bortoletti. Ci Dal 18 al 20 maggio Chitarra e grano Si terrà dal 18 al 20 maggio il primo Festival della Chitarra “Dalla via del grano alle vie del mondo”. La manifestazione è stata organizzata dalle associazioni EboliMusica e La via del grano, in collaborazione con il Comune di Eboli, con la Provincia di Salerno, con il Museo Archeologico di Eboli, con l’istituto comprensivo Giacinto Romano, con il liceo artistico statale Carlo Levi, con l’azienda “Strumenti Musicali De Luca”, con le associazioni Sitiarte ed Evoli e con il sostegno del centro commerciale Le Bolle. Giuseppe Del Plato, direttore artistico della manifestazione, è l’anima del primo festival della chitarra. Con lui ha collaborato Damiano Faccenda, presidente dell’associazione La via del grano. Importante il contributo comunale di Agostino Mastrangelo responsabile del settore cultura e del consigliere comunale con delega alla cultura Roberto Palladino Il prossimo fine settimana a Eboli ci saranno tre giorni densi di eventi di grande musica classica e non solo. Il festival si aprirà il 18 maggio con la terza rassegna “I musici di San Lorenzo” riservata alle scuole secondarie di primo e secondo grado ad indirizzo musicale. Il 19 maggio si svolgerà il convegno “La musica: percorsi e futuro” che si terrà presso l’aula magna “Tucci” dell’istituto comprensivo Giacinto Romano. Nella tre giorni di musica sono previsti i concerti dei chitarristi Laurent Boutros che duetterà con la violini- saremmo aspettati che Minervini incitasse i chirurghi ebolitani a impugnare i bisturi e li invitasse ad assaltare la Bastiglia di Battipaglia. Ci saremmo aspettati...se aspettiamo Minervini per la rivoluzione, facciamo notte. Cinque anni fa vennero accorpati otto reparti all'ospedale di Eboli. "Tempo tre mesi e li riapriamo tutti" fu la previsione di Minervini. Sono passati cinque anni e la frase di Minervini è diventata come la canzone di Gigi D'Alessio che annuncia la neve a Ferragosto. Una ridicolaggine unica. Accorpati otto reparti, chiuso il centro trasfusionale, al comune di Eboli spiegano baldanzosi: "abbiamo vinto una grande battaglia- afferma il sindaco Melchionda- la ginecologia e il punto nascite resteranno aperti. Vi posso garantire che abbiamo dovuto fronteggiare pressioni immani prima di spuntarla". Chi siano i ninja del 2012, però, resterà un mistreo. Melchionda non fa nomi ma festeggia come Alonso dopo un secondo posto che ha il sapore della fine del mondo: "il centro trasfusionale trasferito a Battipaglia è stata una sorta di compensazione con l'anatomia patologica che verrà concetrata tutta a Eboli". Ma perchè non fare il contrario, concentrare l'anatomia patologica a Battipaglia e il centro trasfusionale a Eboli dove ci sono più sale operatorie e dove c'è bisogno di più sangue? Mistero ebolitano. Se il centro trasfusionale è andato, gli altri reparti non se la passano meglio. "Diciamoci la verità- racconta un sindacalista anche lui anonimo per evitare purghe e punizioni corporali- a Eboli si fanno solo prestazioni sanitarie abbastanza semplici. Non abbiamo alcun reparto come fiore all'occhiello. Se arriva un caso grave viene spedito altrove, in un altro ospedale". Scosso da queste parole, Melchionda è partito lancia in resta a scuotere Bortoletti: "ci devi comprare il laser per l'oculistica. Abbiamo primari e professionisti in grado di fare interventi così delicati". Con il laser che hanno all'ospedale di Polla il Maria Santissima Addolorata potrebbe spiccare il volo. E dimenticare di dover andare a Battipaglia a prendere le sacche di sangue. Il laser costa 500 mila euro e con i tempi ellenici che corrono Bortoletti nemmeno sotto la minaccia del suo amico Brunetta farebbe un passo indietro. La riprova? E' il reparto di nefrologia. Le nuove stanze, i nuovi ambulatori sono pronti. Mancano da mesi l'impianto di areazione e l'impianto elettrico. La gara d'appalto è bloccata a Salerno: "il progetto è sulla scrivania di Bortoletti, il commissario straordinario dell'Asl sa cosa deve fare" profetizza Melchionda. In realtà, finora, oltre le promesse Bortoletti non è andato. La nefrologia resta sempre nei vecchi locali umidi e senza sicurezza, con gli spogliatoi tipo comune degli anni Settanta, con l'umidità alle pareti e tante altre norme sulla 626 violate. I lavori fatti da una ditta privata sono stati fermati. L'Asl ha preteso di fare gli ultimi due impianti. E come per incanto i lavori si sono fermati. Se i Nas ritornano in ospedale e non si fermano solo in radiologia, sono problemi grossi per Minervini e per il carabiniere a guida dell'Asl. sta francese Caroline Pershall. Ci sarà poi l’esibizione di Roberto Fabbri, figura di spicco di un nuova concezione di musica crossover, che terrà anche un master gratuito nella Sala del Concerto di San Lorenzo. Durante il festival sono previste esposizioni di chitarre classiche “Cuenca” e diffusori professionali “SR tecnology”e due mostre di arti visive dedicate alla chitarra e alla sua storia. Il 19 maggio si terrà, anche, la presentazione del libro “Una chitarra per me” di Ciro Fiorentino, chitarrista milanese e autore di diverse pubblicazioni. L’ultima giornata di musica è domenica 20 maggio, dopo il concerto finale, il festival si concluderà con il conferimento dei premi “La via del grano” a Roberto Fabbri, a Giovanni Grano, concertista di fama internazionale che ha suonato nei festival più prestigiosi del mondo; a Oreste Lo Pomo, direttore di Rai Tre Basilicata; a Rocco Brancati, vicedirettore di Raitre Basilicata; a Ciro Fiorentino, presidente nazionale dell’associazione Co.Musica; a Francesco Cacciatore, storico lucano; ad Antonio Vocca, progettista esperto in fondi europei ed a Giuseppe Fresolone, ricercatore universitario. A seguire la manifestazione anche Rai Tre, con la trasmissione “BellItalia”, che sarà il successivo 26 maggio. “Questa iniziativa musicale - dichiara il maestro Giuseppe Del Plato - si pone l’obiettivo di aprire la via del grano al mondo. Il titolo scelto non è casuale: la Via del grano, che collegava la Puglia alla capitale del Regno di Napoli, rappresenta difatti un crocevia di culture diverse, oltre che culla di alcuni tra i più eminenti compositori musicali. Avremo l’onore di ospitare chitarristi e compositori di grande fama, che daranno lustro alla manifestazione e alla nostra città”. “La via del grano – interviene Damiano Faccenda nasceva nel settecento per fronteggiare una grave crisi economica; oggi ritorna ad avere una importanza strategica, essa rappresenta una grande risorsa, una significativa possibilità di sviluppo e di lavoro per i giovani del nostro territorio”. Grande soddisfazione da parte del Sindaco di Eboli Martino Melchionda : “Il Festival internazionale della chitarra è un evento di grande spessore, che vede la musica e, in particolare la chitarra, protagonista indiscussa. Alla base della filosofia di questa iniziativa c’è, sicuramente, la volontà di creare un filo diretto che lega tradizioni e culture differenti, celebrando al contempo quella del nostro territorio”. Francesco Faenza Eboli Le pagelle ebolitane Mario Minervini, voto 4: chiude il centro trasfusionale? E cosa vuoi che sia. In cardiologia non c'è personale per l'emodinamica? Arriverà, basta non insistere troppo che ai piani alti si incazzano. L'oculistica aspetta il laser nuovo ma ha il campo visivo vecchio, rotto da un anno e mezzo? Rogne dei sindacati. I reparti specialistici sono accorpati? C'è crisi generale. L'urologia vanta uno dei migliori specialisti in Campania ma ha il reparto nuovo chiuso perchè accorpato alla chirurgia? A nascere dieci anni prima sarebbe andata diversamente. I Nas visitano l'ospedale e dichiarano che è tutto in ordine? E che la diciamo a fare la verità? I conti dell'ospedale di Eboli sono in ordine? Con 100 infermieri in meno qualunque ospedale avrebbe i conti a posto. L'ospedale di Eboli ha tanti reparti doppioni con Battipaglia? Colpa dei politici e delle loro clientele. Se a ogni problema c'è una risposta del genere, una domanda sorge spontanea: ma a cosa serve un direttore sanitario in un ospedale così...fatalista? Adolfo Lavorgna, voto 4: La scuola Pietro da Eboli viene chiusa due volte, in poche ore, per lo stesso motivo. Topi. Escrementi di topi. Motivi igienico sanitari. Solo Balotelli sarebbe capace di imitare o superare il paradosso della scuola ebolitana al rione Paterno. Ma non avendo i soldi di Balotelli per le multe d'auto, le risse con la Fico e gli incendi domestici, è il caso che il comune si svegli un pò. CILENTO. L'assessore Lavorgna non è pagato dallo sceicco Mansur, ma dai contribuenti onesti che pagano le tasse. Un pò di chiarezza e di efficienza non guasterebbero. Se il comune si è ridotto alla rimozione delle auto in strada per pagare i dipendenti comunali (vedi lettere ufficiali comparse negli uffici di via Ripa) l'assessore Lavorgna non può sprecare soldi "nostri" per derattizzare oggi e ritrovarsi con gli escrementi di topo in classe il giorno dopo. Il buon e sempre sorridente Lavorgna dovrebbe chiarire le responsabilità: chi ha fatto la prima derattizzazione che ha comportato la chiusura della Pietro da Eboli per tre giorni? Chi doveva vigilare sull'effettiva realizzazione della derattizzazione annacquata? Come mai a nemmeno 24 ore dalla derattizzazione le mamme e le maestre hanno riaperto un armadietto e hanno ritrovato altri escrementi di topo? I bambini di una scuola così grande e così copiosamente frequentata avranno diritto a una vita didattica più igienica? Ci sono responsabilità dei bidelli? Ci sono colpe dei maestri? Il dirigente scolastico poteva prevenire, curare, prevedere e combattere questo fenomeno? Il sindaco Melchionda ha promesso vetri nuovi e inferriate contro i topi. Ma il problema non si risolve in toto così. All'igiene di una scuola devono contribuire un pò tutti. Alla derattizzazione disposta dal comune bisogna capire cosa non ha funzionato. Ma è stata fatta? L'erba alta nel cortile è stata tagliata. La prima derattizzazione è stata fatta. Inutilmente. Qualcuno ne risponderà? Qualcuno verrà accusato di favoreggiamento rattico? Qualcuno pagherà di tasca propria i soldi pubblici gettati al vento? Vediamo come va la seconda derattizzazione. Nella speranza che la terza non sia necessaria nel giro di poche ore ma che diventi preventiva, magari all'inizio del prossimo anno scolastico. Scuola di campagna o scuola di città? Mentre le mamme si arrovellano a capire dove vivono e in quale istituto accompagnano i loro figli, il comune di Eboli deve migliorare gli standard delle proprie attività igieniche. Per la serie, se sono finiti i soldi degli straordinari per i dipendenti comunali, c'è sempre una ragione per lavorare. E' lo stipendio percepito a fine mese. Per molti "figli" orfani di Brunetta sarà pure un atto dovuto. Ma lavorare con il posto fisso non significa gettare i soldi dalla finestra. Se Lavorgna lo capisce, tanto di guadagnato. Paghiamo mille euro al mese per ogni assessore. Un pò di attenzione e di "cazzimma" napoletana non guastano. In tempi di crisi greca come questi. E di suicidi quotidiani. Martino Melchionda, voto 4: sarà che il ruolo di socio unico gli ha giocato un brutto scherzo. Ma dimenticare la quota rosa (donne in carriera) prendendo in giro il "povero" Sergio Antonini non è affatto un gioco simpatico. Per l'Antonini subito dimesso. Riassunto delle puntate precedenti. Il socio unico della Multiservizi, Scadranno il 16 luglio Apertura Bandi GAL Casacastra In attuazione del Piano di Sviluppo Locale (PSL) sono stati pubblicati, lunedì 14 maggio, i bandi a Misura del PSR Campania 2007\2013. Le risorse disponibili ed i tempi di attuazione richiedono un’azione concertata e tempestiva. In tale ottica i 24 sindaci dell’area GAL Casacastra sono stati invi- tati ad un incontro per la presentazione dei bandi, mercoledì 16 Maggio alle ore 18:30 a Futani, presso l’aula consiliare della Comunità Montana Bussento, Lambro e Mingardo. L’incontro è funzionale all’attività di collaborazione che da sempre ispira le azioni del GAL, per definire un percorso comune con le Amministrazioni che permetta di realizzare le migliori condizioni per utilizzare efficacemente le risorse del PSL. I termini di chiusura, per la presentazione delle domande, sono stati fissati alle ore 13.00 del 16\07\2012. I Bandi pubblicati sono quattro in attuazione rispettivamente della Misura 312 “Soste- N° 19 19 Maggio 2012 19 di Francesco Faenza l'avvocato sindaco Martino Melchionda, accoglie con il cuore spezzato le dimissioni di Gianfranco Masci, suo amico commercialista, suo ex amico revisore dei conti, suo non si sa più cosa, se amico o nemico. A sei mesi dalle dimissioni novembrine, Masci se ne va sul serio. Lo sguardo tradito, la faccia delusa, un'amicizia in frantumi. Fatto fuori il cda composto anche da Vincenzo Caputo e Gennaro Rimoli, Melchionda "Pinochet", socio unico di se stesso, nomina un nuovo governo alla Multiservizi. Con Vincenzo Caputo e Gennaro Rimoli, i cloni sorridenti dei precendenti, e un nuovo presidente, Sergio Antonini. Il tempo di stappare lo spumante, di bere, caliciare e brindare al bel concerto di Biagio Antonacci, che arriva il femminista Paolo Polito, modello revolucion '77, e con fare laico e irriverente getta la patata bollente sul tavolo del socio unico: e la quota rosa te la sei dimenticata? Ripensando a un emendamento proposto da Lazzaro Lenza (Pdl-Carfagna forever-ma alle prossime elezioni è da confermare) Melchionda stramazza (come Morattti senza Champions League) sulla sua poltrona double face. Il socio unico ha dimenticato la quota rosa. L'avvocato sindaco delle donne si dimenticò? Ci vuole una femmina nella Multiservizi e in tutti gli organi (cda) comunali che nasceranno o rinnovati saranno dal 2012 in poi. E dove la trova ora Melchionda una donna per zit- tire il carfagnino Polito? Stappato lo spumante, inebriati di bollicine e tanto Hollande entusiasmo, i membri del cda sono di nuovo decaduti. Antonini si è dimesso, ma precisa di non aver mai accettato l'incarico. Precisazione retorica. Il presidente per due giorni è tornato casa rispettoso delle regole e delle donne da nominare. Chapeaux, in questi tempi scilipotici Antonini rara avis è. Caputo e Rimoli non si sono nemmeno impegnati a dimettersi. Tanto verranno rinominati nel prossimo cda come accadeva un tempo con Andreotti e i suoi sette governi italici dalla durata balneare. Tra un balletto zoomba e uno spumantino antoniacciano, tra un brindisi veloce e un festino anticipato, restano inalterati tutti i problemi alla Multiservizi. La pianta organica dopata di personale assunto durante le tante elezioni degli ultimi anni. Le palestre e gli impianti sportivi dove la Multiservizi non incassa un euro, se non pochi spiccioli. I costi di gestione che hanno provocato 2 milioni di euro di debiti. I parcheggi da aumentare nella zona del tribunale e di altro interesse pubblico. L'estate alle porte. La marina abbandonata. I servizi da rilanciare. E le quote rosa da rispettare. Sabato 19, altra assemblea di soci, nuovo cda con la quota rosa. Il socio Melchionda proporrà al socio Melchionda 2 i nomi da inserire nel nuovo esecutivo. E via con il prossimo brindisi. Con tanto di donna a guidare la Multiservizi? gno alla creazione e allo sviluppo delle microimprese”, della Misura 313 “Incentivazione di attività turistiche”, della Misura 321 “Servizi essenziali alle persone che vivono nei territori rurali”, della Misura 323 “Sviluppo, tutela e riqualificazione del patrimonio rurale”. I beneficiari della Misura 312 sono le microimprese, mentre gli Enti Pubblici lo sono per le altre tre. Ambiti territoriali di attuazione delle Misure su indicate sono i comuni di Alfano, Ascea, Camerota, Casaletto Spartano, Caselle in Pittari, Celle di Bulgheria, Centola, Cuccaro Vetere, Futani, Ispani, Laurito, Montano Antilia, Morigerati, Pisciotta, Roccagloriosa, Rofrano, San Giovanni a Piro, San Mauro la Bruca, Santa Marina, Sapri, Torraca, Torre Orsaia, Tortorella e Vibonati. I Bandi possono essere visionati e scaricati dal sito del GAL www.galcasacastra.it Maria Teresa Scarpa 20 N° 19 19 Maggio 2012 Battipaglia LO SCRITTORE DI ERNESTO GIACOMINO Patenti serpenti... DALLA PRIMA pullman. Mi dico: ecco qua, ora basta una strombazzata, di qui a un secondo vedremo schizzare la solita signora trafelata con le buste della spesa e tante scuse. Invece no. Il pullman resta lì un paio di minuti abbondanti, che nel mondo di certe attese è un tempo infinito. Le macchine si addossano l’una all’altra fino a via Roma. Il clacson del povero conducente continua a martellare i timpani, dai finestrini aperti si affaccia la testa di qualche viaggiatore. Poi, finalmente, si risolve. Il tizio parte dall’uscio di un bar, lento e ciondolante, CAMPAGNA. chiavi in mano e la testa ancora voltata a salutare gli amici. Arriva all’auto con la massima comodità, non si scusa né si guarda intorno, fa una retromarcia accorta e parte sgommando. Resto di pietra: lo avevo notato già prima, quel ragazzotto, davanti al bar, ma non pensavo fosse il proprietario della macchina. Non lo avrebbe pensato nessuno, visto che mentre l’autobus imbottigliato frenava un flusso di traffico lungo quanto il Nilo, lui continuava a discutere con un altro tizio. E anche animosamente, pareva. E allora si sarà detto, lui: “che vuoi che me ne freghi del pullman che non può passare, io devo prima finire questo discorso importantissimo con quest’altra testa di cassio del mio amico.” Chissà di che si sarà trattato, poi: la terza stella della Juventus, magari, o i vantaggi della depilazione integrale, o un dibattito sul cocktail più trendy del momento. Fatto sta che lui si è sentito in diritto di considerare la sua discussione, qualunque fosse, al di sopra di cinquanta viaggiatori in ritardo e di altrettante macchine in coda. Loro potevano aspettare, lui no. Penso se al posto del pullman si fosse trovata un’ambulanza. O il camion dei pompieri. O un semplice monovolume in fuga verso il pronto soccorso. Inutile illudersi: sarebbe stato uguale. Un minuto, due minuti: che vuoi che siano, al massimo una stupida differenza tra la vita e la morte. Cosicché ho capito che, fondamentalmente, una certa parte di mondo si sta evolvendo (involvendo, in realtà) verso l’assoluta mancanza di percezione delle conseguenze dei propri gesti. E’ questo che, per loro, segna il confine tra legalità e illegalità. Se, per una qualche tara mentale, non sono capace di prevedere i risvolti negativi del mio comportamento, non penso a un serio ciclo di terapie intensive al centro d’igiene mentale, ma tutt’altro: mi considero legittimato a farlo, semplicemente perché inabile a calcolarne il danno. Che si tratti di leggi o di convenzioni sociali, l’obbligo di rispetto non è più universale ma passa per l’interpretazione soggettiva del fatto: non lo capisco? Non obbedisco. L’educazione alla convivenza è materia da archivio, ormai; e se un bulletto di vent’anni si arroga il diritto di parcheggiare dove crede, è perché generalmente gli è concesso farlo. Cattive abitudini evidentemente mai sanzionate, a via Olevano come in centro, al passaggio di un pullman come di una parata di cingolati. Dimenticando, in ciò, che per questi torzoli, prima ancora del prevenire per non curare, è meglio il reprimere. zare l'attenzione sulla lettura come elemento chiave per acquisire consapevolezza di sé e capacità di comprendere il mondo e, dunque, come strumento per la crescita personale e collettiva". Le scuole aderenti all'iniziativa, tra cui anche la nostra, hanno inserito sul sito internet www.cepell.it, predisposto dall'organizzazione per l'occasione, le informazioni relative alle proprie attività finalizzate alla promozione della lettura, programmate per il periodo 23 aprile-23 maggio. A tale scopo, la nostra biblioteca ha organizzato una giornata dedicata alla lettura e all'analisi di alcuni testi presi in prestito dagli alunni della scuola secondaria di primo grado. Parteciperanno la dirigente scolastica, la collaboratrice vicaria, insegnante Maria Di Giorgio, ed alcune docenti dell'istituto, che hanno contribuito all'organizzazionedell'evento. Saranno presenti, inoltre, circa trenta alunni, selezio- nati da un'apposita commissione, che sono stati tra i più assidui frequentatori della biblioteca e i genitori rappresentanti del Consiglio d'Istituto. In questa manifestazione, intitolata "La giornata della lettura", che si svolgerà il 17 Maggio 2012, dalle ore 10.30 alle ore 12.30, dopo i saluti della dirigente e alcuni interventi delle docenti presenti, saranno premiati i quattro alunni che avranno superato una selezione, ai quali saranno consegnati in premio dei libri. Costruire, dunque, un ambiente di apprendimento più interessante e adatto ai ragazzi è stata la finalità su cui si è attivata la Biblioteca della nostra scuola. In conclusione, dunque, "leggere per crescere", "leggere come cibo della mente" sono state e saranno le finalità che ha cercato e cercherà di raggiungere la biblioteca del nostro Istituto. Tutta nuova la casa del libro "Rinnoviamo la Biblioteca scolastica» Anche quest’anno scolastico 2011-12, nell'istituto comprensivo "Giovanni Palatucci" del Quadrivio di Campagna (Sa) si è attuato il Progetto “Rinnoviamo la biblioteca scolastica”, finalizzato ad adattare sempre più la biblioteca alle esigenze degli alunni. A tal proposito, la dirigente scolastica, dott.ssa Antonetta Cerasale, la funzione strumentale addetta alla gestione della biblioteca, prof.ssa Rossana Stiuso, e la collaboratrice del dirigente, prof.ssa Anna D'Agostino, si sono attivate nel continuare il lavoro di rinnovamento iniziato già da qualche anno. Prima di tutto, è stato deciso di trasferire la vecchia biblioteca in un ambiente nuovo, ristrutturato, imbiancato e adeguato ad accogliere gli scaffali con i vari libri, che sono circa 1300 (enciclopedie, testi di storia generale e locale, letteratura, arte, ma soprattutto narrativa per ragazzi), tutti catalogati. Sono stati, inoltre, sistemati due grandi tavoli e diverse sedie, per consentire agli alunni, durante la visita in biblioteca, di sedersi e scegliere, così, tranquillamente il libro da prendere in prestito. Ogni settimana, infatti, per tutto l'anno scolastico, in giorni stabiliti e per due ore, alla presenza della funzione strumentale referente, si è continuato a motivare gli alunni di tutto l'Istituto Comprensivo nella scelta dei libri da prendere in prestito, più adatti alla loro età e alle loro esigenze. Le pareti sono state abbellite con cartelloni, disegnati dagli stessi studenti insieme all'insegnante di arte e immagine, finalizzati alla promozione alla lettura. L'obiettivo principale, dunque, anche attraverso la sistemazione del nuovo locale, è stato quello di accostare maggiormente gli alunni al libro, perché, soprattutto nel Sud d'Italia e in questa fascia di età, si è sempre più disinteressati alla lettura. Infatti, nella nostra società, in cui i mezzi di comunicazione di massa sono capaci di produrre messaggi immediati, leggere un libro è diventato sempre più noioso e poco motivante. Le immagini che i nostri alunni ricevono, quotidianamente, attraverso la pubblicità e i film, sono brevi narrazioni, che danno della realtà un'immagine virtuale e senza grandi sforzi mentali offrono la possibilità di conoscere i fatti narrati. Per questo motivo, si è cercato di consigliare testi che potessero dare agli alunni la possibilità di immedesimarsi nelle storie lette, legate anche a problematiche a loro più vicine, per poi passare, gradualmente, ad una letteratura più impegnativa. È stato chiesto, inoltre, di svolgere, ad ogni alunno che ha preso in prestito il libro da leggere, un lavoro di sintesi e riflessione. Al termine le relazioni consegnate sono state valutate da un'apposita commissione. Sempre per queste finalità, la Biblioteca ha anche aderito alla campagna nazionale "II maggio dei libri 2012", organizzata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali -Centro per il libro e le lettura-, sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con il patrocinio dell'Unesco. Questa campagna, alla quale partecipano varie istituzioni, nonché soggetti pubblici e privati, ha come tema "Leggere per crescere" ed ha l'obiettivo di "focaliz- Mario Onesti (monesti.blog.tiscali.it) Battipaglia GIOVANI. N° 19 19 Maggio 2012 La malapolitica adulta e i giovani Lo stolto che guarda alla luna e si mangia il forum C’è stato un tempo in cui lo stolto era chi guardava il dito. A chi non è capitato invece di essere sbeffeggiato per una proposta a rigor di logica saggia, ma subito derubricata a stupida corbelleria da sognatori. L’impero dei furbi non lesina complimenti e capovolge le prospettive, rendendo i progetti velleità, le soluzioni problemi, le aspettative delusioni. La luna per noi, indefessi sognatori, è l’ordinario, quello che oggi potrebbe anche rendere eroe un uomo qualunque, per il semplice fatto di saper compiere il proprio dovere e non perdere di vista il bene comune. Come Angelo Vassallo, eroe della ordinarietà, come lo ha definito Carlo Lucarelli. Quella che in fondo manca da queste parti, e di cui si sente l’esigenza. Ci si domanda per esempio come mai a Battipaglia, una città in pianura, per limitare il traffico non si promuova l’utilizzo della bicicletta, o come mai non esista un trasporto pubblico cittadino per consentire di raggiungere agevolmente il rione Taverna dal rione Sant’Anna e viceversa. Quanto ancora dobbiamo aspettare per vedere dei posacenere ubicati agli angoli delle strade o davanti al Palazzo di Città. E così via per quanto concerne la tutela del paesaggio e la lotta all’abusivismo, le quote rosa e la lotta all’omofobia. Quanto ancora dobbiamo aspettare perché ciascuno si senta parte di un tessuto sociale e non un mal tollerato ospite dello stesso. IL MANIFESTO CENSURATO Tutte domande da sognatori, ma anche i sogni spesso qui sono a km zero, dal momento che ci siamo dotati di organi decisionali e di controllo dell’operato della pubblica amministrazione, come il Forum dei Giovani e delle Associazioni e la Commissione Pari Opportunità, appena sciolto l’uno, esautorata della sua libertà l’altra. Ebbene. In data 23 aprile 2012, poi ratificata con un avviso pubblico dell’8 maggio successivo, ma pubblicato soltanto il 14 sul sito del Comune, il Sindaco di Battipaglia decide lo scioglimento del Forum dei Giovani. Tre consiglieri hanno rassegnato le dimissioni, uno è decaduto per anzianità (pochi mesi dopo le elezioni, ma perché farlo candidare allora?), i candidati che dovrebbero subentrare non avuto alcun voto che li legittimi, mentre il coordinatore eletto, grazie ad una pista di pattinaggio approvata senza consultare l’assemblea, è nel frattempo stato premiato con l’Assessorato alle Politiche Giovanili e delega alle Pari Opportunità. Giovane ma già esperto delle cose del mondo. E cosa si fa del Forum? Troppo scomodo a questo punto lasciarlo in mano a Legambiente, dal momento che il secondo eletto è il presidente del circolo locale; troppo impegnativo consultare le Associazioni, che in seno all’assise hanno i proprio rappresentanti. Gabbati tutti, il Forum, per buona pace di quanti andarono a votare, chiude i battenti, e poco conta se qualcuno ci aveva creduto: al prossimo turno i votanti saranno ancora di meno e sarà ancora più facile, nella indifferenza generale, farne uno strumento per il compiacimento e la carriera di pochi. Ma le Pari Opportunità? Alcune Commissarie e dirette collaboratrici, dopo un anno intero passato a difendere la causa omosessuale, apprendono che il 17 maggio è la Giornata Mondiale contro l’Omofobia, ma con grande sorpresa del Presidente per primo, non capiscono come mai sarebbe stato più opportuno non organizzare niente, piuttosto che negare, parlando di altro, la cittadinanza a certi temi, che dovrebbero essere alla base del loro stesso mandato. Ma le signore si sentono una costola dell’amministrazione. Il diktat è la famiglia, il potere decisionale sta in chi comanda (tutti uomini), l’ultima parola è dell’UDC e noi? stiamo a guardare, mentre Pasquale Quaranta rassegna le dimissioni perché il Manifesto del Bacio contro l’Omofobia è stato censurato (se l’è cercata anche questa?), asserendo con un gesto perentorio il fallimento stesso di un organo nato per difendere le minoranze. Ma la minoranza vera qui non sono solo le donne o gli omosessuali o gli immigrati, ma lo siamo anche noi, gente comune, che altro non desideriamo che migliori la qualità della nostra vita, che qualcuno pensi anche a questo, che ci sia veramente cittadinanza per tutti, e non questo totalitarismo, mascherato da partecipazione. Siamo noi i veri stolti, che invece di guardare al dito guardiamo alla luna! Valentina Del Pizzo Sede 84020 ROSCIGNO (SA) tel 0828963131- fax 0828963247 Sede Amm. va e Filiale: 84037 SANT’ARSENIO (SA) - tel 0975 398611 - fax 0975 398630 Filiali: 84065 PIAGGINE (SA) - tel 0974 942700 - fax 0975 942238 84069 TEGGIANO (SA) - tel 0975 510610 - fax 0975 510608 84036 S. CONSILINA (SA) - tel 0975 521282 - fax 0975 21949 84057 LAURINO (SA) - tel 0974 941252 - fax 0974 941544 84070 ROFRANO (SA) - tel 0974952511 - fax 0974 952433 85052 MARSICO NUOVO (PZ) - tel 0975 344244 - fax 0975 342431 21 22 N° 19 19 Maggio 2012 Sele PONTECAGNANO. Tex Willer, Zagor, Dylan Dog e tanti altri eroi esposti al Centola L’Audace Bonelli”: grande successo di visite per la mostra del fumetto Più di cinquecento persone hanno già ammirato la mostra del fumetto dal titolo “L’audace Bonelli”, dedicata all’omonima casa editrice leader dei fumetti in Italia. Adulti e bambini hanno preso d’assalto il complesso dell’ex tabacchificio Centola per ammirare le illustrazioni di noti personaggi quali Tex Willer, Zagor, Dylan Dog e tanti altri eroi. La mostra, organizzata dal Comune di Pontecagnano Faiano e curata dall’associazione Comicon di Napoli in collaborazione con il locale circolo Acli “Il Ponte per il futuro” ed il Forum dei Giovani, è stata inaugurata il 12 maggio scorso alla presenza del Sindaco Ernesto Sica, del responsabile comunicazione di Comicon Antonio Iannotta e del presidente dell’Associazione “Il Ponte per il futuro” Antonio Mastellone; ospite d’eccezione Valentina Romeo, disegnatrice di Dylan Dog e fumettista di punta della Sergio Bonelli Editore. L’esposizione, che sarà aperta al pubblico sino al 20 giugno prossimo dalle 9:30 alle 12:30 e dalle 17:30 alle 20:30, ha fatto registrare un boom di presenze già nel primo weekend: i numeri esposti rappresentano la storia della Bonelli Editore che ebbe inizio nel 1940 quando Gian Luigi Bonelli, sceneggiatore e futuro ideatore di Tex Willer, rilevò da Dante Traini la testata “L'Audace” fondando così la “Redazione Audace”. Aereoporto. Summer 2012: Da metà giugno voli per Milano, Olbia, Verona, Monaco e Catania Dopo 2 mesi di vuoto documentati dalle tristi immagini realizzate da “Striscia la notizia”, l’aeroporto di Pontecagnano torna a vivere, o almeno così è stato annunciato lunedì 14 maggio in occasione della presentazione del Piano Summer 2012. Nuove mete e un allungamento della pista sempre più vicino. Da anni seguiamo l’odissea di uno scalo che è stato teatro di scontri e rivendicazioni politiche, di colpi di scena e annunci fasulli degni quasi di una pellicola cinematografica. Dopo la presentazione un anno fa dell’atteso progetto di allungamento della pista, la Regione aveva bloccato i fondi per la realizzazione (come è avvenuto anche per la metropolitana) e solo oggi, a sentire il presidente della Provincia Edmondo Circielli, si intravede uno spiraglio nella faccenda. Sarebbe infatti di 70 milioni di euro la cifra stanziata per il lavori annoverando così lo scalo nell'elenco delle opere strategiche individuate dal governatore Stefano Caldoro. Di questi, cinquanta sono stati già donati per la realizzazione di un'uscita sulla tangenziale Il primo numero del nuovo corso è il 331 datato 18 gennaio 1941. Bonelli dà subito nuovo vigore alla testata cambiando la formula da giornale (che pubblicava più storie contemporaneamente a puntate) a quella che fu denominata albo giornale, con un'unica storia autoconclusiva. Dopo anni di successi nel 2007 avviene un'altra importante novità: esce la prima collana interamente a colori (il Dylan Dog Color Fest) che può essere visto come un vero e proprio cambiamento epocale, fino a quel momento, infatti, gli unici albi a colori editi erano commemorativi e nel 2011 l'esperimento si trasmette anche ad altre testate storiche, come Nathan Never e Tex. Sergio Bonelli muore il 26 settembre 2011 ed un mese dopo viene resa pubblica la notizia che Davide Bonelli, il figlio di Sergio, è il nuovo direttore generale della casa editrice. Il presidente de “Il Ponte per il futuro” Antonio Mastellone ha commentato così l’iniziativa: “Grazie al sindaco e all’amministrazione per questa grande opportunità e per aver saputo recepire un’idea come questa che noi tempo fa abbiamo proposto, consapevoli della valenza del progetto anche in ambito culturale e turistico. Vogliamo unire l’arte del fumetto alla cultura etrusca valorizzando la figura della principessa etrusca rappresentata in un disegno con vestiti e gioielli presenti nel nostro museo.- ha continuato Mastellone -Pensiamo a laboratori permanenti e ad un concorso di idee per le scuole proprio per la realizzazione di un fumetto sulla principessa etrusca. Siamo convinti che anche qui da noi possa nascere un grande disegnatore. Il programma della mostra prevede diversi appuntamenti dedicati a grandi e piccini con laboratori di disegno e lettura, curati dall’Associazione “Il Ponte per il futuro” nell’ambito della seconda edizione di “Io fumetto! E tu?”. Il primo degli appuntamenti è per il 16 maggio, dalle 9:30 alle 12:30 all’ex tabacchificio Centola. Inoltre, incontri con alcuni fumettisti di punta della Bonelli Editore, quali Luca Raimondo, Luigi Coppola ed il salernitano Bruno Brindisi. La serie degli incontri sarà inaugurata sabato 19 maggio alle ore 11 da Luca Raimondo. che, attraverso la strada Aversana, arriva dritto all’aeroporto. Ripercorriamo brevemente gli ultimi atti della tragedia dell’aeroporto: dopo l’accordo firmato nel 2010 che prevedeva due tratte Salerno- Roma fiumicino e Salerno- Milano Malpensa, i risultati deludenti e i costi eccessivi avevano portato Alitalia, meno di un anno dopo, ad abbandonare definitivamente la tratta romana, che aveva attratto pochissimi passeggeri. Il rinnovo del contratto nel novembre del 2011 fu travagliato a causa delle cifre astronomiche richieste dalla compagnia per un servizio esiguo e mal pubblicizzato. La firma alla fine costò al consorzio ben 900mila euro e consentì che i voli proseguis- sero per altri 4 mesi. Tanto è durato quello che restava dell’idillio tra i due, poi l’eccessiva pretesa della compagnia, dovuta soprattutto alla carenza di passeggeri, ha portato alla definitiva rottura tra lo scalo e Alitalia con la sospensione dei voli da marzo 2012. Oggi si riparte da zero quindi, anzi da cinque, quante sono le nuove tratte annunciate: AirDolomiti, dal 16 giugno al 15 settembre prossimo, collegherà Salerno con Verona e Monaco, Sky Bridge Milano Malpensa (tre volte a settimana: lunedì, mercoledì e venerdì) e le isole di Olbia per la Sardegna e Catania per la Sicilia (il sabato e la domenica). I costi dei biglietti saranno di 140 € per Milano, di 108 per Catania ed Olbia, da intendersi a tratta, mentre per Monaco sono previste tariffe differenziate che vanno da 16 a 160 €. La Summer 2012 è costata al consorzio di gestione 1,2 milioni di euro e sono all’orizzonte nuovi accordi e nuove tratte per il periodo estivo. C’è da scommettere sul destino tormentato di questo scalo che sembra veramente destinato a non trovare pace soprattutto dopo che il consorzio dovrà fare un passo indietro, a quel punto non mancheranno di appassionarci gli scontri politici e le pretese che gli enti pubblici coinvolti avanzeranno, li seguiremo con amaro interesse… Pagina a cura di Tiziana Troisi Gastronomia Viaggi e Assaggi Profumi di Sicilia al “nuovo” Tavernelle di Paestum LA “SALETTA” DELLE TAVERNELLE Questa settimana siamo a Paestum, in via Tavernelle. La zona è appena adiacente all’antica Poseidonia, la più bella città della Magna Grecia. Per arrivarci, venendo da nord, appena prima di entrare nel cuore di Paestum si gira a destra. Sulla sinistra ci sono le mura dell’antica città e sulla destra vediamo abitazioni costruite circa 200 anni fa, dove hanno abitato le famiglie storiche del luogo. Qualche casa è oramai abbandonata, altre sono in via di ristrutturazione e altre ancora sono diventate piccoli alberghi o ristoranti. Il posto è molto bello e caratteristico e meriterebbe di essere ulteriormente valorizzato. Speriamo nella nuova amministrazione locale che sembra essere maggiormente predisposta a favorire il turismo, che è una delle ri- sorse locali più importanti. In questa strada troviamo il ristorante Tavernelle, che dallo scorso marzo ha una nuova gestione. Sempre un bel posto, ma radicalmente cambiato nel look. Ci sono due entrate, una dalla strada principale ed un'altra dalla parte opposta, dove il locale dispone di un ampio e comodo parcheggio. La sala principale, che è chiamata “saletta”, è quella più intima, d’inverno si può usufruire del bel camino antico, d’estate è l’ideale per una cena a lume di candela. In questa sala l’arredo riporta agli anni 50/60 con la presenza di numerosi oggetti d’antiquariato e una piacevole ed interessante collezione di foto, in bianco e nero, che raffigurano gli attori del cinema di quegli anni. Poi, abbiamo la “ve- A CALABRESE IL 19° GRAN PREMIO DEI TEMPLI Quinta vittoria per il maître Maurizio Calabrese al Gran Premio dei Templi, la rinomata manifestazione gastronomica dell’Amira che è giunta alla sua 19ª edizione. Il vincitore, che attualmente lavora al Residence Oleandri di Paestum, ha dovuto preparare, davanti ad un’autorevole giuria, un piatto che aveva come tema “un secondo con la carne di bufalo” e vi ha dovuto abbinare un vino del Cilento. La manifestazione si è tenuta, pochi giorni fa alle “Trabe” di Paestum, durante “Le Strade della Mozzarella”. Maurizio Calabrese ha vinto con il “Filetto di annutolo con farcia di carciofi e caciocavallo in crosta di noc- ciole su fonduta di mozzarella e patate profumate al rosmarino, crostino di pane al prezzemolo e gocce di aglianico” e vi ha abbinato il “Jungano”, l’aglianico dell’azienda San Salvatore. Questi gli altri concorrenti: randa” che dà direttamente sul giardino, è il luogo ideale per colazioni di lavoro o cene tra amici, oppure pranzi familiari nei giorni festivi. Per concludere c’è la “terrazza”, interamente immersa nella natura, lontana dai rumori e dal caos turistico estivo, dove d’estate si preparano interessanti barbecue. A gestire il ristorante Tavernelle troviamo una coppia che ha nel cuore la passione per l’ospitalità. In cucina c’è Gianni Piazza, trapanese, che nel suo passato ha gestito un ristorante a Taormina dove è riuscito ad ottenere le due forchette dalla guida Michelin. In sala, invece, c’è Patrizia Visconti (capaccese) coadiuvata da sua sorella Rita. Quindi, il posto è gestito a carattere strettamente familiare. Il menu che viene portato al tavolo è ricco e vario ed è composto da pietanze sia di mare che di terra. In tutto troviamo una cinquantina di proposte (tra antipasti, primi e secondi) semplici, invitanti ed originali. A noi, per iniziare, è stato servito “Fumi e profumi”, (spada, salmone e tonno affumicato accompagnato da rucola, pomodorini e una salsetta aromatica alle erbe). A centro tavolo, in- vece, ci è stato portato un’insalatina di polipi alla menta, delle panelle palermitane (frittelle con farina di ceci) e della caponata alla siciliana. Come primo abbiamo gustato del “risottino delicato con gamberi e mele” che è stato servito avvolto in una crêpe di parmigiano e successivamente degli scialatielli “Tavernelle” conditi con calamari, carciofi e pecorino sardo. Eravamo già sazi, ma Gianni ha insistito per farci assaggiare l’involtino di vitello alla siciliana, simile alla nostra braciola, ripieno di pangrattato, formaggio, uova sode, uva passa e pinoli. Abbiamo chiuso qui una piacevole serata con profumi che ricordano la bella Sicilia, che è stata accompagnata da un fresco e profumato Greco di Tufo delle cantine Sannino. A breve il locale proporrà altre specialità siciliane e tra queste ci sarà sicuramente il famoso cous cous. Per una serata come la nostra prevedete la spesa di circa 30/35 euro a persona vini a parte. Ristorante Tavernelle, Via Tavernelle, 14 – 84047 Paestum (SA). Tel. 0828.1992075. [email protected] Diodato Buonora N° 19 19 Maggio 2012 LA RICETTA CONCHIGLIETTE AL FORNO Ingredienti per 4 persone: 400 g di pasta tipo conchigliette, 200 g di carne tritata (vitello), 100 g di carne tritata (maiale), 200 g di caciocavallo grattugiato, 100 g di pecorino semistagionato, 75 cl di passata di pomodoro, 100 g di pangrattato, 1 cipolla, olio extravergine d’oliva, un bicchiere di vino rosso, sale. Preparazione: Soffriggere la cipolla tritata, aggiungere il tritato di maiale e di vitello, sfumando con un bicchiere di vino rosso. Soffriggere per alcuni minuti quindi aggiungere la passata di pomodoro, il sale e cuocere a fuoco basso per mezz'ora. Cucinare le conchigliette, condirle con il sugo. Ungere una teglia con dell'olio ed aggiungere una spolverata di pangrattato. Versare la pasta nella teglia, aggiungere il caciocavallo grattugiato e del pecorino a pezzetti; spolverare con dell'altro pangrattato in superficie, un filo d'olio ed infornare per una ventina di minuti Vino consigliato: Barbetta 2009, Barbera Sannio Doc, Antica Masseria Venditti Roberto Gigantino (il Papavero - Eboli), Michele Girardi (L’Uorto - Policastro) e Davide Rotondi (U’Saracino – Agropoli). Alla fine, il fiduciario della sezione Amira di Paestum, Francesco Grippo, si è complimentato con i suoi soci per l’alta professionalità espressa in quest’occasione. Dibbì 23 FRANCO GRIPPO E MAURIZIO CALABRESE