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PILOT CHART-TRAIETTORIE CLIMATOLOGICHE E
* TRAIETTORIE CLIMATOLOGICHE O STAGIONALI Mentre il tempo meteorologico rappresenta una momentanea combinazione degli elementi meteorologici – temperatura, pressione, umidità, vento, ecc. – su un dato luogo, il clima esprime lo stato medio dell’aria , ossia la media di tutte le condizioni tipiche che si verificano, in quel luogo, in un lungo periodo di tempo. Pertanto le rotte climatologiche o stagionali sono quelle traiettorie individuate in base ad elementi climatici e stagionali delle varie zone, alle estensioni dei limiti degli icebergs durante la stagione dei ghiacci stabilita dall’Ice Patrol, alle zone interdette o pericolose alla navigazione per presenza di nebbia ecc., ai venti permanenti o periodici, alle correnti marine, alla posizione media degli anticicloni oceanici. Tuttavia il clima, individuando lo stato meteorologico medio, maschera le sporadiche, anche se violente, perturbazioni per cui non si esclude che si possano incontrare, lungo queste rotte, condizioni meteo marine avverse, ma certamente saranno evitate le zone frequentemente perturbate. La scelta di una traiettoria climatologica, particolarmente utile in zone con scarsa affidabilità di previsioni, è condizionata anche dalle caratteristiche della nave, soprattutto potenza e velocità di propulsione. A causa del movimento apparente in declinazione del Sole, nel corso dell’anno si verifica un concomitante spostamento delle aree cicloniche ed anticicloniche. Infatti d’inverno il Sole, spostandosi verso sud, si “trascina” le basse pressioni dell’Islanda ( nel Nord Atlantico ) e delle Aleutine ( nel Nord Pacifico ) e gli anticicloni delle Azzorre e della California. Viceversa, d’estate, queste aree si spostano più verso Nord, rispetto alla loro posizione media, per cui le traiettorie climatiche o stagionali, limitatamente a questo fattore, si spingono più a nord d’estate e più a sud d’inverno. Queste traiettorie sono riportate da diversi documenti nautici tra cui le Pilot Charts. 1 Le Pilot Charts, pubblicate trimestralmente o mensilmente dall’ Hydrographic Office of Navy Department (U.S.A.), costituiscono uno dei più importanti ausili alla navigazione, soprattutto in sede di pianificazione della traversata, consentendo di scegliere il percorso più favorevole per le condizioni atmosferiche ed oceaniche. Esse riportano, in forma sinottica, una enorme mole di informazioni utili alla navigazione marittima, descrivendo in dettaglio le condizioni meteorologiche prevalenti, tra cui velocità e direzione del vento, altezza delle onde, correnti oceaniche, visibilità, pressione atmosferica, zone e date di formazione e traiettorie dei cicloni tropicali, zone delle piogge equatoriali, aree nebbiose, temperature superficiali del mare e limiti dei ghiacci che si trovano nelle aree coperte per ciascun mese dell’anno, ma vi sono anche riportate le curve di uguale declinazione magnetica e le rotte climatologiche per navi a propulsione meccanica e per velieri … Le traiettorie climatologiche o stagionali sono anche definite rotte consigliate. Le Pilot Charts sono edite in 5 raccolte: Oceano Atlantico del Nord, Sud Oceano Atlantico, Oceano Pacifico del Nord, Sud Pacifico ed Oceano Indiano. Tutte le informazioni sono presentate graficamente per sezioni di 5° della carta e descrivono le medie di osservazioni meteorologiche e oceanografiche effettuate ormai nel corso di centinaia di anni per ogni mese dell'anno. DALLA TRAIETTORIA CLIMATOLOGICA ALLA TRAIETTORIA METEOROLOGICA INDIVIDUATA AUTONOMAMENTE A BORDO – BRACHISTOCRONA La disponibilità di alcuni strumenti – dapprima il radar meteorologico passando poi per il ricevitore facsimile per giungere quindi al ricevitore per foto da satellite ( Meteosat, NOAA, GOES, ecc. ) ed, oggi, ai numerosi siti web – insieme ai normali e frequenti bollettini per la previsione delle condizioni meteo marine, ricevuti direttamente a bordo, consente, al comandante, di condurre in modo autonomo la navigazione meteorologica ed in condizioni tanto più sicure quanto maggiori sono la sua esperienza e la sua preparazione professionale. La programmazione della traversata viene fatta a bordo assumendo come elementi di studio tutto ciò che concorre ad orientare la scelta su di una traiettoria che sia sicura e nello stesso tempo economica. Essa è certamente valida anche se soggettiva quando è preceduta da attenta analisi e confronto di tutte le problematiche relative all’argomento, condotte in base alla logica culturale, ma soprattutto all’esperienza ed alla conoscenza rigorosa della propria nave, nella consapevolezza dei suoi limiti, ma anche dei suoi pregi. E’ necessario prendere in considerazione tipo di nave, sue caratteristiche e curve di prestazioni, risposta della nave al moto ondoso, tipo di merce e suo stivaggio, documenti nautici ( per individuare le aree nebbiose, il limite degli icebergs e comunque tutte pericolose o interdette alla navigazione ed ogni altra notizia utile). Di fondamentale importanza sono le previsioni delle condizioni meteo marine a breve ( validità ≤ 48 ore ), media ( 8 giorni ≥ validità ≥ 48 ore ), lunga scadenza ( validità ≥ 8 giorni ), le carte del vento al suolo e dello stato del mare. Dall’analisi di questi elementi, il navigante stabilisce con certezza, data l’affidabilità delle previsioni a breve scadenza, la parte della traiettoria che la nave dovrà seguire per i primi due o tre giorni; la seconda parte della traiettoria, meno attendibile, viene individuata soprattutto in funzione delle previsioni a media ed a lunga scadenza e delle rotte climatologiche. Si traccia quindi la rotta sulla carta di Mercatore e si prende nota, dalle pubblicazioni nautiche, dei radio aiuti di cui ci si può servire e dei punti notevoli da osservare durante il viaggio. 2 Il vantaggio di questa traiettoria deriva dalla possibilità di verificare, giorno per giorno, la propria programmazione, quindi la traiettoria prestabilita, in base a nuove e più aggiornate previsioni che quotidianamente vengono ricevute a bordo. Si verifica così il lavoro svolto ed eventualmente si scoprono e chiariscono gli errori commessi. La seconda parte della traiettoria è quella suscettibile di modifiche, nel corso della navigazione, nel caso in cui le condizioni meteo marine non si mantengono secondo le previsioni ipotizzate in origine. E’ anche possibile, direttamente a bordo, individuare con sufficiente attendibilità la rotta di minimo tempo o brachistocrona. Basta disporre della carta prevista dello stato del mare o, in mancanza, della carta isobarica e del vento al suolo per individuare l’altezza delle onde e la direzione del mare ed in più tutti gli altri elementi di cui si è detto. Con queste carte, a validità 48 ore, e con le curve di prestazioni ( velocità in funzione dell’altezza delle onde ) si individuano le velocità stimate e quindi le distanze percorse in 24 ore, nelle varie direzioni, equintervallate, uscenti dal punto di partenza A. Gli estremi di tali distanze ( ∆t = cost. ) individuano il fronte isocrono I. Si tracciano quindi le normali ad I e si riportano su di esse le distanze che si stima la nave possa percorrere nelle 24 ore successive. Si ottiene così il fronte isocrono I1. Pertanto il primo tratto di rotta di minimo tempo è quello che porta la nave, nelle 48 ore, nel punto L1 di I1 , più vicino al punto di arrivo B. Giunti in L1 si ripetono le stesse operazioni in base alle nuove previsioni, fino ad arrivare a destinazione. Forse non è superfluo affermare che, nel caso si debba effettuare una lunga traversata, è necessario valutare la possibilità – condizioni meteo marine ed ostacoli di altra natura permettendo – di seguire la traiettoria ortodromica o tratti di ortodromie, se ciò è imposto 3 da ostacoli di natura geografica o da pericoli generici. In tal caso (navigazione ortodromica) la traiettoria sarà sicura, economica e di minimo tempo. E’ anche opportuno ribadire che la geodetica della sfera – ortodromia – , che è sempre traiettoria di minima distanza, lo è anche di minimo tempo solo se lo stato del mare è favorevole, altrimenti i movimenti di rollio, di beccheggio – con fuoriuscita dell’elica – , sussulti, palpitazioni di prora (Slamming) ecc. , oltre a sollecitare in modo anomalo le strutture della nave e l’apparato motore, aumentano notevolmente la resistenza al moto e riducendo “involontariamente” la velocità aumentano il tempo di navigazione. * Gli appunti che precedono, rielaborati con gli ausili che la moderna tecnologia pone a disposizione e solo marginalmente adattati o integrati, sono in origine un lavoro del Prof. Enrico Papariello, già Ordinario di Navigazione e Meteorologia dell’Istituto Tecnico Nautico Statale di Termoli. Prof. Angelo De Gregorio Istituto Tecnico Nautico Statale “Ugo Tiberio” – Termoli – A.S. 2011/12 – Laboratorio Di Meteorologia 4