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Tradurre - Progetto ArAl
www.aralweb.it Tradurre SPUNTI DI RIFLESSIONE Il punto di vista della traduzione fra linguaggi è nodale nella didattica della matematica. Il Diario e il Commento dovrebbero favorire l’approfondimento di questo aspetto da un punto di vista didattico; il testo retrostante da un punto di vista teorico. www.aralweb.it Tradurre In tutti i testi i termini in grassetto fanno parte del Glossario del Progetto ArAl in: Malara N.A., Navarra G, (2003): Quadro teorico di riferimento e glossario, Pitagora Ed. Bologna LEGENDA intervento dell’insegnante intervento di un alunno compendio di alcuni interventi COMMENTI 1. In generale, la traduzione dal linguaggio matematico alla lingua italiana comporta maggiori difficoltà che non il contrario. Inoltre, soprattutto con gli alunni più giovani, è molto più frequente che la traduzione definisca il ‘cosa bisogna fare’ (‘A 7 tolgo 3’) piuttosto che il ‘cos’è’ l’oggetto matematico che si sta analizzando (‘la differenza fra 7 e 3’). Diario da una terza elementare Viene proposta questa situazione: Brioshi ci ha mandato questa frase. 7–3 Traducetela in lingua italiana. Gli alunni riflettono sulla consegna. Sino a questo momento avevano tradotto frasi per Brioshi dal linguaggio naturale a quello matematico, e quindi la situazione è nuova. «4!» «Sette meno tre». Si chiede ‘più coraggio’. Vengono proposte queste traduzioni che vengono trascritte alla lavagna: (a) A 7 sottraggo 3 (b) A 7 tolgo 3 (c) Tolgo 3 a 7 (d) 7 diminuisce a 3 Nel corso della discussione si coglie la correttezza di tutte le frasi. Si corregge linguisticamente l’ultima frase con l’esempio della temperatura (diminuisce di …). Un alunno propone inaspettatamente una traduzione in forma problematica: (e) Se a 3 aggiungo un numero e ottengo 7, qual è quel numero? 2. Gli alunni propongono una grande varietà di traduzioni fra le quali molto spesso non compare, come in questo caso, la lettera. Il suo uso deve costituire il risultato di una lenta ‘conquista sociale’ da parte degli alunni nel corso degli anni. QUESTIONI Molti studenti di 15 anni traducono la frase ‘y è 3 volte più grande di z’ con espressioni come ‘y = 3 × + z’ o ‘y = 3 × > z’, mostrando una scarsa consapevolezza delle relazioni fra gli enti in gioco. Quanto una ‘didattica delle traduzioni’ impostata dai primi anni della scuola primaria può favorire la produzione di codifiche formali corrette? Si chiede di tradurre la frase in linguaggio matematico. «4» «No! 4 è il risultato! Non è la traduzione!» «3 + 4 = 7» «Non va bene! Nel problema non c’è il 4» Fra altri tentativi compare questo: (e) Se a 3 aggiungo un numero e ottengo 7, qual è quel numero? 3+a=7 «Bene! E che risposta potrebbe dare Brioshi? » Fra le altre proposte alcuni alunni ne fanno una molto interessante che viene riportata alla lavagna:: (e) Se a 3 aggiungo un numero e ottengo 7, qual è quel numero? 3+a=7 a=4 Da: Navarra G., Giacomin A. (2003): Unità 1, Brioshi e l’approccio al codice algebrico, Pitagora Ed. Bologna DAL GLOSSARIO La traduzione in matematica avviene molto frequentemente nel passaggio dal linguaggio naturale ad uno simbolico, da uno simbolico a quello naturale oppure fra differenti linguaggi simbolici. Si può dire che la traduzione in linguaggio algebrico di una situazione problematica sia la descrizione degli aspetti relazionali tra le informazioni che essa contiene. Spesso le traduzioni degli studenti sono ibride. Per esempio: l’informazione ‘Un rettangolo e un quadrato hanno la stessa area di 235cm2’ viene tradotta con Ar e AQ = 235cm2 invece che con Ar = AQ = 235cm2. L’uso della congiunzione ‘e’ opacizza il significato dell’equivalenza e lascia intravedere un controllo approssimativo della ‘grammatica’ della frase matematica. È molto importante quindi vedere anche quello matematico come un vero e proprio linguaggio, profondamente diverso da quello naturale, ma dotato anch’esso di una semantica e di una sintassi. Nel passaggio dal linguaggio naturale a quello matematico, la ricerca ha posto in evidenza le relazioni fra la capacità di parafrasare correttamente un testo e quella di tradurlo algebricamente, cioè di individuarne la struttura. Per esempio: la frase ‘Il numero dei gatti è doppio di quello dei cani’ richiede che l’alunno sappia parafrasare la seconda parte in ‘è uguale al numero dei cani moltiplicato per 2’; questo gli facilita l’individuazione della traduzione corretta ‘g = c × 2’. COLLEGAMENTI CON ALTRI PANNELLI Frase matematica Matematica come linguaggio Rappresentare Relazione Semantica / sintassi Struttura