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Dichiarazione Ambientale 2007
Dichiarazione ambientale Anno 2007 INFORMAZIONE CONVALIDATA Registrazione numero IT-000946 Impianto termoelettrico Pietro Vannucci Unità di Business Bastardo (PG) Dichiarazione ambientale Anno Impianto termoelettrico Pietro Vannucci Unità di Business di Bastardo (PG) 2007 Organizzazione e sito registrato Sulla base di questa Dichiarazione ambientale, l’organizzazione registrata ISO 14001:2004 in conformità al Regolamento CE n. 761/2001 del 19 marzo 2001, è l’Unità di Business di Bastardo che gestisce la centrale Pietro Vannucci e il deposito di carbone presso il porto di Ancona. L’Unità appartiene alla Divisione Generazione ed Energy Management di Enel SpA. Il Comitato ECOLABEL - ECOAUDIT – Sezione EMAS ITALIA ha verificato la presente Dichiarazione ambientale ed ha appurato, sulla base delle informazioni ricevute dalla Agenzia Regionale Protezione Ambiente Umbria (ARPAU), che nell’impianto termoelettrico Pietro Vannucci sito in Località Ponte di Ferro – Gualdo Cattaneo (PG), l’organizzazione registrata ottempera alla legislazione ambientale applicabile e soddisfa tutti i requisiti del regolamento EMAS - CE n. 761/2001 del 19 marzo 2001. Il Comitato ha pertanto deliberato in data 19 settembre 2008 l’iscrizione al registro EMAS dell’organizzazione e del predetto impianto con numero IT – 000946 e con il codice della catalogazione statistica delle attività economiche nelle Comunità Europee, NACE 35.11 “Produzione e distribuzione di energia elettrica”. L’istituto, RINA SpA Gruppo Registro Italiano Navale Via Corsica, 12 - 16128 Genova Tel. +39 010 53851 Fax +39 010 5351000, quale Verificatore ambientale accreditato dal Comitato ECOLABEL - ECOAUDIT – Sezione EMAS ITALIA, con n. IT – V - 0002, ha convalidato questa Dichiarazione in data 28 giugno 2007. Lo stesso istituto ha rilasciato in data 05/07/2005 il certificato n. EMS – 1/S riportato nella figura 11, che attesta la conformità alla norma ISO 14001:2004 del Sistema di Gestione Ambientale adottato dall’organizzazione. Informazioni generali sulla Dichiarazione ambientale La Dichiarazione ambientale serve a fornire al pubblico e ad altri soggetti interessati informazioni convalidate sugli impianti e sulle prestazioni ambientali dell’organizzazione, nonché sul continuo miglioramento della prestazioni stesse. Essa è altresì un mezzo che consente di rispondere a questioni che riguardano gli impatti ambientali significativi che possono preoccupare i soggetti interessati. Per corrispondere in maniera chiara e concisa a dette finalità, questa Dichiarazione è stata articolata in tre parti. La prima è dedicata a comunicare in modo essenziale le informazioni che riguardano la Società, la Politica ambientale, il processo produttivo, il Sistema di Gestione Ambientale. La seconda parte illustra gli aspetti ambientali, gli obiettivi di miglioramento, il Programma ambientale e riporta il Compendio dei dati di esercizio, ovvero le informazioni che necessitano di aggiornamento e convalida annuale, come di seguito spiegato. La terza parte, costituita da schede di approfondimento, permette di esaminare degli aspetti particolari che possono interessare il lettore. La Direzione dell’Unità di Business di Bastardo, per richiedere l’iscrizione ad EMAS dell’impianto oggetto di questa Dichiarazione, dovrà presentare al Comitato ECOLABEL - ECOAUDIT – Sezione EMAS ITALIA una Dichiarazione ambientale convalidata da un Verificatore accreditato, quindi dovrà essere trasmesso al Comitato suddetto e dovrà essere messa a disposizione del pubblico (secondo l’art. 3 comma 3 b, del Regolamento CE n. 761/2001). La Direzione dell’Unità Business di Bastardo s’impegna a diffondere i suddetti aggiornamenti nel caso in cui sopravvengano fatti nuovi importanti che possano interessare il pubblico; in ogni caso, i previsti aggiornamenti annuali, come pure qualsiasi altra informazione di carattere ambientale relativa alle attività di Enel nell’Unità di Business di Bastardo, possono essere richieste: per posta al seguente indirizzo: Enel SpA Divisione Generazione ed Energy Management Unità di Business Bastardo Impianto Termoelettrico Pietro Vannucci 06035 – SP 415, km 13,5 – Località Ponte di Ferro – Gualdo Cattaneo (PG) Tel. 0742.407800 – Fax 0742.407910 oppure direttamente ai seguenti referenti: Millucci Giancarlo – Direttore UB e-mail: [email protected] Sardini Marcello – Rappresentante Direzione e-mail: [email protected] Commenti e suggerimenti che riguardano questa Dichiarazione possono essere inviati ai predetti indirizzi. Presentazione La Dichiarazione ambientale dell’Unità di Business di Bastardo rappresenta un momento fondamentale sia nell’organizzazione dello stabilimento stesso sia nel rapporto di trasparenza e fiducia che si vuole instaurare con la popolazione circostante che, nelle vicinanze del sito, vive e lavora. Questa Dichiarazione ambientale, redatta per l’ottenimento della certificazione ambientale europea in conformità con il Regolamento Comunitario 761/2001 sull’adesione volontaria delle organizzazioni ad un Sistema di ecogestione e audit (EMAS) ed in accordo con l’impegno ambientale di Enel, riporta i dati delle prestazioni ambientali, le novità e gli aggiornamenti tecnici ed organizzativi relativi al 2006. Questa Dichiarazione dunque contiene la descrizione del sito, dell’attività produttiva, della Politica ambientale, del Sistema di Gestione Ambientale e dell’organizzazione, nonché una panoramica di quelle che sono le performance ambientali già raggiunte dallo stabilimento e quelle per le quali si sta, invece, ancora lavorando. Si può affermare che tale documento nasce con l’intento di soddisfare il crescente interesse della collettività nei confronti degli aspetti ed impatti ambientali derivanti dalle attività produttive che insistono sul territorio. L’impegno ambientale, assunto da tutta l’organizzazione dell’Unità di Business di Bastardo, ha il significato di individuare e riconoscere tempestivamente le problematiche ambientali correlate alle attività del sito, analizzando ed attuando programmi di miglioramento continuo, inteso come l’elemento maggiormente qualificante di tutto il sistema. Infatti, soltanto migliorando le prestazioni ambientali dell’impianto, si può dare anche un valore aggiunto al nostro prodotto. Per raggiungere tale traguardo è necessario un notevole impegno: a tale scopo suggerimenti e proposte anche dall’esterno vengono considerati indispensabili e pertanto l’impianto è disponibile a fornire qualsiasi informazione aggiuntiva di pertinenza tecnica e ambientale riguardante il processo a chiunque ne faccia richiesta. La partecipazione dell’Unità di Business di Bastardo al sistema EMAS e l’ottenimento della certificazione ISO 14001 costituiscono il risultato dell’impegno di tutto il personale dell’impianto e della fattiva collaborazione della Direzione di Enel Produzione – Sviluppo Impianti, che ringrazio. Giancarlo Millucci Direttore dell’Unità di Business termoelettrica di Bastardo Indice 10 Enel SpA 11 Sostenibilità e governance dell’ambiente 13 La Politica ambientale 14 L’organizzazione ambientale complessiva 15 La divisione Generazione ed Energy Management Italia (GEM) 17 Struttura organizzativa dell’Unità di Business di Bastardo 19 Il sito produttivo e l’ambiente circostante 23 34 42 L’attività produttiva 23 Profilo storico 24 Il carbonile di Ancona 27 La scuola di formazione di Sfera srl 29 Il centro ricerca sulla sperimentazione della pirolisi del carbone 30 Descrizione del processo produttivo 32 Profilo produttivo 33 Compendio dati e indicatori di prestazione ambientale La Gestione ambientale nell’Unità di Business di Bastardo 34 Attuazione della Politica ambientale 35 Le attività per la partecipazione ad EMAS 36 Il Sistema di Gestione Ambientale 37 Disposizioni legali applicabili 39 Formazione e sensibilizzazione del personale 39 La comunicazione 41 Gli interlocutori dell’impianto Gli aspetti ambientali 43 Gli aspetti ambientali diretti 48 Immissioni al suolo e monitoraggio della qualità dell’aria 49 Scarichi idrici 51 Gestione rifiuti 54 Uso e contaminazione del suolo 55 Utilizzo di risorse ed energia 59 Questioni locali 60 Emissioni sonore 61 Impatto visivo 62 Aspetti ambientali indiretti 66 Salute e sicurezza 67 Obiettivi e Programma ambientale 2006÷2010 71 Programma ambientale 2006÷2010 76 Scheda di approfondimento 1 78 Scheda di approfondimento 2 Compendio dei dati dell’esercizio 2003-2006 Identificazione e valutazione degli aspetti ambientali 83 Scheda di approfondimento 3 Principali norme di legge applicabili 87 Glossario Enel SpA Enel ha la missione di essere il più efficiente produttore e distributore di elettricità e gas, orientato al mercato e alla qualità del servizio, con l’obiettivo di creare valore per gli azionisti, di soddisfare i clienti e di valorizzare tutte le persone che vi lavorano. L’attuale struttura organizzativa di Enel SpA, deliberata a novembre 2005, è articolata nelle Divisioni Mercato Italia, Generazione ed Energy Management Italia, Infrastrutture e Reti Italia, Internazionale. L’organizzazione conferisce a Corporate, mediante le sue funzioni centrali, il ruolo di indirizzo, controllo e coordinamento, con l’obiettivo di valorizzare le sinergie del Gruppo e di ottimizzare la gestione dei servizi a supporto del core business. Figura 1 Struttura organizzativa di Enel SpA Amministratore Delegato Funzioni di Corporate Generazione ed Energy Management Italia Mercato Italia Infrastrutture e Reti Italia Internazionale Generazione ed Energy Management: ha la missione di produrre e offrire al mercato energia al minimo costo possibile e nel rispetto degli standard ambientali e di sicurezza stabiliti dalle leggi, integrando nel processo decisionale tutti gli elementi della catena del valore, dal sourcing di combustibile al trading di energia e combustibili. Sono, inoltre, attribuite a questa Divisione le attività di vendita di energia elettrica e gas a grossisti, rivenditori e clienti “energivori”. Mercato: ha la missione di assicurare il presidio completo del mercato dell’energia elettrica e del gas, sviluppando un’offerta integrata di prodotti/servizi e gestendo un mix articolato di canali distributivi, nella fase transitoria di incompleta liberalizzazione del mercato dell’energia elettrica. 10 Enel Dichiarazione ambientale 2007 Impianto Pietro Vannucci di Bastardo La fidelizzazione dei clienti in vista della completa liberalizzazione del mercato è uno degli obiettivi particolari dell’area. Infrastrutture e Reti: ha la missione di garantire la distribuzione e trasmissione di energia elettrica e gas, valorizzando il know how e le competenze nell’ottica di sfruttare le sinergie di costi ed investimenti derivanti da una gestione integrata. La Divisione Internazionale è nata con lo scopo di sviluppare la presenza e le attività di Enel all’estero nei mercati dell’energia elettrica e del gas e di elaborare la strategia di sviluppo e di bilanciamento della capacità produttiva nei mercati regionali esteri d’interesse. Sostenibilità e governance dell’ambiente I grandi investitori internazionali, proprio come i piccoli risparmiatori, chiedono alle aziende dividendi e la minimizzazione dei rischi. Per entrambe le tipologie la responsabilità sociale d’impresa è un elemento importante nella scelta d’investimento. Attualmente i fondi etici, quelli specializzati in investimenti socialmente responsabili, detengono una quota rilevante di azioni Enel. Attuare, documentare e comunicare comportamenti socialmente responsabili è pertanto fondamentale nella strategia di Enel, perché premiante. La “Responsabilità sociale d’impresa”, traduzione del concetto anglosassone di Corporate Social Responsibility, che si abbrevia con la sigla CSR, rappresenta la capacità di governare la complessa integrazione tra gli interessi economici dell’impresa e i diritti delle parti sociali interessate, attraverso l’impegno a difendere l’ambiente, l’ecologia, i valori morali. La CSR si compone della: • responsabilità economica (tutte le attività che hanno origine o relazione economico-finanziaria); • responsabilità ambientale (il grado di capacità dell’azienda di governare le variabili e l’impatto ambientale della sua attività); • responsabilità sociale (le azioni dell’impresa verso le persone e le comunità, i gruppi d’interesse e di rappresentanza, le persone che vi lavorano). L’insieme di queste tre componenti e la capacità dell’impresa di tenerle fra loro in un equilibrio efficiente e virtuoso genera il concetto di “sostenibilità”. Le azioni per la sostenibilità sono riassunte e presentate al pubblico attraverso il Bilancio di Sostenibilità (vedi pagina seguente). Enel opera nel convincimento che la creazione di valore per gli azionisti, obiettivo di fondo di ogni seria attività d’impresa, non sia assolutamente in contrasto con il perseguimento di obiettivi di tipo ambientale e sociale. Anzi, si è certi che la competitività e il successo del marchio siano imprescindibilmente connessi alla capacità di rendere le attività pienamente sostenibili. Enel Dichiarazione ambientale 2007 Impianto Pietro Vannucci di Bastardo 11 A partire dal 2003, vengono presentati e pubblicati insieme il Bilancio finanziario, il Rapporto ambientale ed il Bilancio di Sostenibilità, come insieme integrato di documenti che illustrano una realtà economica, ambientale e sociale unita dalla medesima missione. Questi documenti sono disponibili sul sito: www.enel.it. Strumenti per la governance ambientale sono il reporting dati, i Sistemi di Gestione Ambientale, la formazione e l’informazione. Grazie a questi strumenti la governance stessa viene anche trasferita alle unità territoriali per garantire azioni e comportamenti omogenei Le registrazioni EMAS degli impianti di produzione e la certificazione UNI EN ISO 14001 dei Sistemi di Gestione Ambientale delle Unità di Business territoriali rappresentano in Enel degli elementi che sostengono la governance ambientale. Per informazioni di maggiore dettaglio si rimanda al Rapporto ambientale disponibile sul sito www.enel.it. CERTIFICAZIONI ISO E REGISTRAZIONI EMAS Le Unità di Business che operano con Sistema di Gestione certificato secondo la norma internazionale UNI EN ISO 14001:2004 gestiscono circa l’80% dell’attuale potenza elettrica installata di GEM. Le registrazioni EMAS coprono il 45% della potenza elettrica installata GEM. Dopo il perfezionamento degli iter di registrazione avviati e di quelli che si prevede di richiedere a breve, si coprirà circa il 68%. 12 Enel Dichiarazione ambientale 2007 Impianto Pietro Vannucci di Bastardo La Politica ambientale L’attenzione di Enel verso l’ambiente e il territorio è ormai una realtà consolidata. Il contenimento delle emissioni, l’uso razionale delle risorse, la gestione degli impianti e il loro inserimento nel territorio rappresentano oggi una priorità aziendale. La protezione dell’ambiente è, così, diventata strategica per il valore che aggiunge alle scelte industriali di Enel e per l’alta valenza sociale che essa riveste. Gli apprezzabili risultati raggiunti nel corso degli anni hanno indotto Enel a confermare, anche per il 2005, la propria Politica ambientale e i principi che la ispirano e a riproporre, con rinnovato impegno, il conseguimento dei relativi obiettivi. Principi • Tutelare l’ambiente, la sicurezza e la salute dei lavoratori. • Proteggere il valore dell’Azienda. • Migliorare gli standard ambientali e di qualità del prodotto. Obiettivi strategici Utilizzazione di processi e tecnologie che prevengono e/o riducono le interazioni con l’ambiente-territorio. Impiego razionale ed efficiente delle risorse energetiche e delle materie prime. Ottimizzazione del recupero dei rifiuti. Applicazione di Sistemi internazionali per la Gestione Ambientale e della sicurezza nelle diverse attività. Ottimizzazione dell’inserimento degli impianti nel territorio. Applicazione delle migliori tecniche di esercizio. Comunicazione ai cittadini e alle Istituzioni sulla Gestione Ambientale dell’Azienda. Formazione e sensibilizzazione dei dipendenti sulle tematiche ambientali. Estratta dal Rapporto ambientale 2005 sottoscritto dal Vertice aziendale. L’Unità di Business di Bastardo in applicazione di questa Politica di Gruppo ha stabilito una propria linea di azione ambientale adottando una Politica ambientale di sito commisurata alla specificità degli aspetti ambientali della propria attività (vedi pagina 34). La Politica di sito specifica l’impegno al miglioramento delle prestazioni ambientali attraverso misure tecniche e gestionali e sostiene le iniziative di apertura, dialogo e trasparenza verso l’esterno. Enel Dichiarazione ambientale 2007 Impianto Pietro Vannucci di Bastardo 13 L’organizzazione ambientale complessiva Con l’attuale organizzazione aziendale, la Corporate assume un ruolo diretto di indirizzo, controllo e coordinamento, anche in campo ambientale. Pertanto la Gestione ambientale coinvolge direttamente tutti e tre i livelli aziendali, vale a dire il vertice di Corporate, le Divisioni e le Unità di Business territoriali. In ciascuna delle Divisioni, in relazione alle specifiche problematiche, sono presenti strutture operative e/o figure professionali preposte a svolgere attività in campo ambientale. Figura 2 Organizzazione ambientale Corporate Grafico 1 Ripartizione del personale dedicato ad attività ambientali in Italia al 31.12.2006 Totale: 197 persone equivalenti a tempo pieno Direzione Affari Istituzionali e Regolamentari Unità Politiche ambientali 0,9% Distribuzione gas 43,7% Distribuzione energia elettrica 19,8% Attività di supporto Divisione GEM Divisioni Sviluppo Realizzazione Impianti Unità ambiente e autorizzazioni Unità di Business 22,2% Produzione termoelettrica Strutture e figure professionali con incarichi operativi per la Gestione ambientale 13,4% Produzione idroelettrica In Italia le risorse umane complessivamente dedicate a temi ambientali ammontano a circa 200 unità equivalenti a tempo pieno. Esse comprendono il personale di supporto, cioè il personale che, a livello territoriale e divisionale, presta la propria attività in materia ambientale a favore di più unità operative, ripartite con rappresentato in figura 2. Nell’ambito della funzione Affari Regolamentari e Corporate Strategy è compresa l’unità Politiche Ambientali, che ha la missione di definire gli obiettivi ambientali strategici di Enel e di assicurare la coerenza dei programmi e delle iniziative conseguenti da parte delle Divisioni. I compiti specifici dell’unità Politiche Ambientali comprendono: • definire le Politiche ambientali ed elaborarne le relative linee guida; • individuare gli indicatori e garantire il monitoraggio e il controllo dell’andamento delle azioni aziendali in termini di impatto ambientale; • predisporre il Bilancio ambientale Enel; 14 Enel Dichiarazione ambientale 2007 Impianto Pietro Vannucci di Bastardo • promuovere, attuare e coordinare gli accordi di programma e le intese con Istituzioni, enti e agenzie in campo ambientale. A livello di Divisione Generazione ed Energy Management (GEM), opera, nell’area tecnica Sviluppo Realizzazione Impianti, l’unità Ambiente ed Autorizzazioni. I principali compiti di questa unità sono l’ottenimento delle autorizzazioni previste in sede ministeriale che include, quando necessario, lo svolgimento degli studi di impatto ambientale, e quelle in fase di realizzazione impianti, sviluppo dei Sistemi di Gestione Ambientale, auditing ambientale interno che include la verifica di conformità normativa e la conformità dei principi di azione delle unità produttive alla Politica di Gruppo. A livello di Unità di Business il Direttore ha la responsabilità di stabilire le linee di azione della propria organizzazione (Politica di sito) per attuare la Politica ambientale di Gruppo, vale a dire per assicurare la conformità normativa ed il rispetto degli impegni sottoscritti dall’Azienda inerenti le attività affidategli, e per perseguire il miglioramento continuo delle prestazioni ambientali attraverso la proposizione di obiettivi specifici di miglioramento ambientale. È responsabile dell’attuazione del conseguente Programma ambientale concordato con l’Area di Business della Divisione. La divisione Generazione ed Energy Management Italia (GEM) La Divisione governa l'intero processo produttivo dell'energia elettrica. La competitività nel libero mercato è oggi l'obiettivo primario della Divisione, Figura 3 Organigramma GEM che intende concorrere alle nuove sfide e cogliere tutte le opportunità che si presentano sul mercato italiano tramite l'ottimizzazione della propria capacità produttiva e il raggiungimento di un livello di efficienza sempre più alto. Chief Operating Officer La divisione GEM è organizzata in cinque aree di business (figura 3); le funzioni di servizio (personale, amministrazione, ecc.) sono comuni alle diverse aree. Staff e Shared Service di Divisione Energy Management Gli impianti produttivi sono affidati a due diverse aree: la Produzione Termoelettrica e le Energie Rinnovabili. Nel 2005 la produzione complessiva di tutti gli impianti della Divisione GEM in Produzione Termoelettrica Energie Rinnovabili Italia ammonta, al netto degli autoconsumi, a 104.070 milioni di kWh, di cui 24.035 milioni di kWh (23%) da fonti rinnovabili (grafico 2 e grafico 3). Sviluppo Realizzazione Impianti Ricerca Enel Dichiarazione ambientale 2007 Impianto Pietro Vannucci di Bastardo 15 Impianti Enel al 31.12.2006 numero di centrali potenza efficiente(1) netta (MW) 46 500 31 19 4 600 25.117 14.379 671 305 4 40.475 Termoelettriche Idroelettriche Geotermoelettriche Eoliche Solari (fotovoltaiche) Complessive Enel (1) al netto degli autoconsumi interni, 1 MW = 1.000 kW, la potenza Enel ammonta quindi a 40,5 milioni di kW. Grafico 2 Produzione elettrica netta per fonti nel 2006 Totale: 104.070 milioni di kWh 5,4% Geotermica, eolica solare, biomassa e rifiuti Grafico 3 Produzione elettrica netta da fonti rinnovabili nel 2006 Totale: 24.035 milioni di kWh 17,7% Idrica da apporti naturali 6,0% Idrica da apporti di pompaggio 25,4% Carbone 76,58% Idrica da apporti naturali 1,66% Eolica 0,01% Solare (fotovoltaica) 0,09% Biomassa e parte biodegradabile dei rifiuti 14,5% Olio combustibile e gasolio 21,66% Geotermica 31,0% Gas naturale 16 Enel Dichiarazione ambientale 2007 Impianto Pietro Vannucci di Bastardo Struttura organizzativa dell’Unità di Business di Bastardo L’Unità di Business di Bastardo è strutturata secondo l’organigramma rappresentato in figura 4: impiega 121 persone, di cui 14 operano a staff e si avvale dell’opera di circa 80-100 dipendenti di società che lavorano per conto di Enel. Il personale esterno, costituito prevalentemente da forza lavoro locale, è impegnato in attività appaltate come i servizi di pulizia e mensa, gli interventi specialistici e le attività di manutenzione straordinaria, logistica dei combustibili. Il Direttore UB è responsabile della gestione complessiva della centrale Pietro Vannucci e del deposito di Ancona ed è quindi responsabile diretto della Gestione ambientale, oltre a stabilire le linee di azione per l’applicazione della Politica aziendale a tutte le attività svolte nel sito. Egli provvede a: • definire gli obiettivi ambientali da perseguire nel sito; • individuare e proporre gli interventi del Programma ambientale; • reperire le risorse necessarie all’attuazione del Programma; • approvare l’organizzazione e le risorse dedicate al funzionamento del Sistema di Gestione Ambientale; • sorvegliare l’attuazione del Programma ambientale e il funzionamento del Sistema di Gestione Ambientale. Per la Gestione ambientale il Direttore si avvale del Rappresentante della Direzione. Questi riferisce al Direttore sulle prestazioni del Sistema di Gestione Ambientale ai fini del suo riesame e si assicura che i requisiti del Sistema di Gestione siano stabiliti, applicati e mantenuti in conformità al regolamento e che siano adeguati al perseguimento degli obiettivi ambientali stabiliti, cura l’aggiornamento e la diffusione della documentazione del Sistema di Gestione Ambientale ed ha il compito di controllare l’applicazione delle procedure e delle istruzioni operative. Enel Dichiarazione ambientale 2007 Impianto Pietro Vannucci di Bastardo 17 Figura 4 Organigramma Unità di Business Bastardo (al 31 dicembre 2006) Responsabile Unità di Business Staff Esercizio ambiente e sicurezza Pianificazione e controllo Supporto tecnico Sezione manutenzione 18 Sezione esercizio Conduzione Linea meccanica Linea elettrica Linea regolazione Programmazione Enel Unità movimento combustibili Laboratorio chimico Dichiarazione ambientale 2007 Carbonile Ancona Carbonile centrale Impianto Pietro Vannucci di Bastardo Il sito produttivo e l’ambiente circostante La centrale termoelettrica Pietro Vannucci è ubicata a 250 m s.l.m. in località Ponte di Ferro, nel comune di Gualdo Cattaneo in provincia di Perugia nella parte centrale dell'Umbria. L’area d’interesse può essere limitata al territorio situato fra la valle del fiume Tevere e le propaggini settentrionali dei Monti Martani (paesi di Grutti e San Terenziano). In questa area, nel periodo che va da inizio secolo fino al 1945, si sviluppò un’attività di estrazione di lignite che fu impiegata per alimentare le acciaierie Ternane e una centrale termoelettrica, localizzata nelle vicinanze dell’attuale paese di Bastardo, da cui deriva la denominazione dell’attuale Unità di Business. Tali attività estrattive cessarono nel dopoguerra unitamente alla distruzione del sito produttivo. A fronte delle istanze delle popolazioni locali (anni ’50) e delle verifiche della consistenza del bacino, nel 1962 fu decretata la costruzione dell’attuale centrale termoelettrica, che diventò volano per lo sviluppo socio-economico del territorio. Figura 5 Collocazione geografica dell’impianto Enel Dichiarazione ambientale 2007 Impianto Pietro Vannucci di Bastardo 19 L’area dell’insediamento presenta una morfologia collinare, l’altezza massima è rappresentata dal Poggio della Botte a quota 719 m s.l.m., mentre la quota più bassa, 190 m s.l.m, si trova in corrispondenza della valle del torrente Puglia. Questo torrente è il corpo idrico superficiale più significativo dell’area. Esso, dalle falde del Monte Pelato in San Terenziano, scorre passando in fregio alla centrale, verso Collepepe, dove confluisce sulla sinistra del fiume Tevere. Nella vallata del torrente, si ha una prevalenza dei venti da SE che scendono la valle sia in condizioni perturbate da venti di provenienza meridionale sia in condizioni di brezza notturna in situazioni meteo di alta pressione. La direzione SW invece presenta una ridotta provenienza di venti. Si tratta complessivamente di condizioni normalmente favorenti la dispersione degli inquinanti emessi in atmosfera come dimostrano i dati di qualità dell’aria rilevati nell’area. L’attuale conformazione dei centri abitati è stata determinata dall’espansione industriale artigianale, che si è venuta a determinare negli anni '60÷'80, a cui ha fatto seguito un primo trend di incremento demografico, un successivo calo ed una attuale situazione di leggera ripresa. I centri abitati che contornano l’impianto sono di piccole dimensioni, tipicamente composti da diverse frazioni sparse sul territorio. I principali centri sono Gualdo Cattaneo e Giano dell’Umbria. Dal punto di vista amministrativo l’impianto fa riferimento al Comune di Gualdo Cattaneo, per i controlli in materia di ambiente e sicurezza sono competenti l’ARPA Umbria, Direzione Provinciale di Perugia, con alcuni compiti attribuiti alla sede distaccata di Foligno (PG) e l’Azienda USL n. 3 Valle Umbra Sud con sede a Foligno. Infrastrutture e viabilità La località Ponte di Ferro in cui è ubicata la centrale è collegata dalla strada provinciale 415 “del Puglia” alla direttrice Nord-Sud E45 e alla strada statale Flaminia. La linea ferroviaria Ancona/Foligno/Roma è utilizzata per il trasporto del carbone dal porto di Ancona allo scalo intermodale di Foligno e da qui, su gomma, attraverso le strade provinciali/comunali che percorrono i principali centri di Trevi, Bevagna, Bastardo si raggiunge su un tracciato di circa 20 km. Le attività produttive nell’area d’interesse L’agricoltura e le attività artigianali e industriali connesse (oleifici, cantine, industrie alimentari, ecc.) costituiscono l’attività economica di base di tutta la zona. Le coltivazioni riguardano principalmente ulivi e vigneti di pregio oltre a cereali, girasole, tabacco, ortaggi, ecc. La zootecnia è rivolta principalmente agli allevamenti di bovini e suini. Le attività industriali nell’area sono di piccole dimensioni. La centrale Enel, con i circa 120 dipendenti, è l'impianto industriale più importante. 20 Enel Dichiarazione ambientale 2007 Impianto Pietro Vannucci di Bastardo Figura 6 Mappa stradale Nell’area è oggi famosa l’arte degli scalpellini, artigiani che da generazioni lavorano la pietra rossa, traendone elementi architettonici che trovano spazio nei giardini e nelle case in tutto il mondo. Aspetti paesaggistici e naturalistici La zona d’insediamento della centrale è caratterizza da un territorio collinare prevalentemente dedicato all’agricoltura, tuttavia la presenza di zone a verde è ampia e distribuita. Per il castello d’antico nome (Gualdum Captaneorum), si indica come anno di fondazione il 975 ad opera del conte germanico Edoardo Cattaneo, un vassallo di Ottone II di Sassonia. La cittadina, grazie alla sua posizione geografica – castello arroccato sulle propaggini dei monti Martani tra la Valle Umbra (quella che va da Foligno a Spoleto) e la Valle Tiberina (quella delineata dal tratto umbro del Tevere) – ebbe, nel corso dei secoli, notevole importanza strategica. Le città di Foligno e Spoleto si mostrarono, di volta in volta, interessate alla sua conquista e se la contesero, con vicende alterne, tra di loro. Elementi di interesse turistico sono la Rocca, una fortezza triangolare costruita tra il 1494 e 1498, la chiesa dei SS. Antonio e Antonino, costruita nel 1260, di notevole rilevanza artistica la Crocefissione del 1482 della scuola di Nicolò di Liberatore detto l’Alunno, affresco conservato nella chiesa di Sant’Agostino. La Rocca di Gualdo merita interesse anche perché è inserita in un sistema di castelli, un itinerario che si snoda per oltre 50 km toccando ben 9 castelli quali: Pozzo, Cisterna, Marcellano, Saragano, Torri di Barattano, Ceralto, Grutti, San Terenziano. Enel Dichiarazione ambientale 2007 Impianto Pietro Vannucci di Bastardo 21 Foto 1 La Rocca di Gualdo Cattaneo Percorrendo la strada che da Bevagna va a Todi, sinuosa tra colline ricamate da vigneti e puntinate di ulivi, prima di raggiungere la frazione di Bastardo è possibile osservare il Ponte del Diavolo, costruzione romana la cui prima struttura è databile al II sec. a.C. L'opera è stata eseguita con conci quadrangolari di calcare con superficie esterna appena sbozzata, lunga m 14,70, larga circa 3 m e alta altrettanto, a scavalcamento del sottostante fosso che scorre lungo quello che fu il primo tracciato della consolare Flaminia, grosso modo oggi ricalcato dalla SS 316 Foligno-Todi e dalla SS 3 bis Todi-Sangemini-Terni. Nell'intradosso dell'arcata, su uno dei blocchi, si può ancora leggere l'iscrizione “M.V.S. NG” di significato ignoto e incerta pertinenza. Foto 2 Ponte del Diavolo 22 Enel Dichiarazione ambientale 2007 Impianto Pietro Vannucci di Bastardo L’attività produttiva Profilo storico L’impianto termoelettrico di Bastardo, recentemente rinominato centrale Pietro Vannucci, in onore del pittore umbro, fu progettato dalla società Unione Esercizi Elettrici per utilizzare la lignite esistente nella zona. L’evoluzione economica post bellica fu tale che prima della messa in esercizio lo sfruttamento della miniera di lignite si dimostrò economicamente non conveniente e l’impianto, nella configurazione a lignite, non entrò mai in funzione. Pervenuto ad Enel, l’impianto in fase di costruzione fu adattato per il funzionamento ad olio ed iniziò l’attività produttiva nel 1967. Il funzionamento ad olio combustibile è perdurato fino al 1990, quando la necessità di adeguare gli impianti ai nuovi limiti emissivi stabiliti in applicazione del DPR 203/88, portò alla decisione di trasformare l’impianto per l’alimentazione a carbone, in modo da conseguire una redditività compatibile con gli investimenti necessari. Ciò ha comportato il ripristino di alcune strutture a suo tempo approntate per la lignite ed un radicale ammodernamento impiantistico. Tali lavori sono stati avviati rispettivamente nel novembre 1988 sull'unità BT 2 e nell'ottobre 1990 sull'unità BT 1, per concludersi rispettivamente con il primo parallelo a carbone dell'unità BT 2 nel marzo del 1990 e dell'unità BT 1 nel dicembre del 1991. Foto 3 Il sito nel suo insieme Enel Dichiarazione ambientale 2007 Impianto Pietro Vannucci di Bastardo 23 La centrale ha una potenza nominale complessiva di 150.000 kWh (= 150 MW), ottenuta con due sezioni da 75.000 kWh. L’impianto è stato realizzato su un’area di circa 16 ettari completamente recintata. Oltre alla strutture e apparecchiature di processo (caldaie, ciminiera, sala macchine, torre refrigerante e filtro elettrostatico per le polveri, stazione elettrica, ecc.) è presente nell’impianto un’area di circa 3 ettari destinata allo stoccaggio di carbone e adeguate strutture di servizio quali portineria, uffici, officine, spogliatoi, mensa, magazzini e parcheggio. Foto 4 Dettaglio aereo delle strutture d’impianto Il carbonile di Ancona Il deposito coperto di Enel Produzione per lo stoccaggio del carbone, ubicato nell’area portuale di Ancona denominata Molo Sud banchina 25, ha una capacità nominale di 40.000 t. La gestione operativa del carbonile è inserita, nell’ottica della nuova organizzazione, nell’unità Movimentazione Combustibili che agisce come entità organizzativa distinta dalla conduzione/manutenzione alla diretta dipendenza gerarchica dal responsabile dell’UB. Tale struttura svolge attività di esercizio in sinergia ed integrazione con lo staff dell’UB e focalizza la propria attenzione nelle attività della logistica del combustibile (stoccaggio, movimentazione del combustibile, caricamento carri, ecc.). Le attività di conduzione del deposito sono svolte dal lunedì al sabato con l’impiego di due semiturni da 3 persone che coprono l’orario 6.24-21.36. 24 Enel Dichiarazione ambientale 2007 Impianto Pietro Vannucci di Bastardo Il deposito è un edificio realizzato con muri perimetrali in calcestruzzo e con strutture metalliche in elevazione di supporto per i pannelli metallici autoportanti di tamponamento pareti e di copertura. L’estensione dell’area coperta è pari a 9.384 m2. Nella parte frontale dell’edificio si trovano gli uffici e la sala controllo dei suddetti impianti di trasporto del carbone. L’interno del deposito è suddiviso da setti trasversali di calcestruzzo in 5 vasche di stoccaggio. Ai lati delle vasche sono collocati i binari, con scartamento di tipo ferroviario, per il transito dei vagoni sui quali sono sistemate le casse mobili per il trasporto del carbone. Il carbone scaricato dalla nave con mezzi dell’Autorità Portuale viene portato fino alla tramoggia della torre d’angolo del carbonile, che costituisce la zona di confine delle competenze. Dalla tramoggia il carbone passa su un nastro trasportatore che lo convoglia fino alla sommità del deposito. Da questa posizione confluisce in un impianto di distribuzione in quota che provvede a depositarlo mediante caduta nelle vasche. Il riempimento è automatizzato per mezzo di rivelatori ad ultrasuoni che assicurano uniformità dei livelli. L’impianto di distribuzione è gestito da un elaboratore in sala controllo. Foto 5 Il carbonile coperto di Ancona La ripresa del carbone dalle vasche ed il caricamento dei vagoni per la spedizione viene eseguito con due gru a ponte bitrave dotate di benna e, come detto, integrato con l’azione diretta di motopale e nastrino elevatore. Il deposito Enel Produzione di Ancona è attrezzato con impianti di sollevamento e trasporto che consentono il seguente ciclo di movimentazione del carbone: • convogliamento dal confine d’impianto (punto di consegna) fino alle vasche di stoccaggio del carbone; Enel Dichiarazione ambientale 2007 Impianto Pietro Vannucci di Bastardo 25 • ripresa dalle vasche di stoccaggio e caricamento nelle casse mobili sistemate sui carri ferroviari. In base a tale ciclo di movimentazione è possibile distinguere: • un impianto di trasporto del carbone esterno al deposito; • un impianto di distribuzione del carbone all’interno del deposito; • un impianto di ripresa del carbone dalle vasche e per il caricamento di casse mobili. Foto 6 Gru per lo scarico della nave L’impianto esterno è costituito da un nastro trasportatore che perviene alla tramoggia della torre d’angolo. Detto impianto è di proprietà dell’Autorità Portuale e gestito da Terzi. Dalla tramoggia della torre d’angolo, di proprietà Enel, un breve nastro di ripresa convoglia il carbone fino al distributore posto nell’immediato sottotetto. La distribuzione del carbone nelle vasche di stoccaggio viene realizzata tramite un impianto di movimentazione costituito da 3 trasportatori a nastro. La combinazione dei moti dei nastri consente il riempimento delle vasche in ogni punto. L’impianto di distribuzione del carbone all’interno del deposito, dopo avviamento da operatore, procede automaticamente tramite un elaboratore posto nella sala controllo. L’impianto di ripresa e di caricamento del carbone nelle casse mobili è costituito da 2 gru a ponte bitrave scatolare a cassone in acciaio. Il movimento del carroponte, lungo l’intero deposito avviene tramite carrelli azionati da motori elettrici, autofrenanti con riduttore. Le vie di corsa sono supportate da profilati di acciaio a doppio T ancorati ai montanti degli elementi a telaio che costituiscono la struttura portante del deposito. 26 Enel Dichiarazione ambientale 2007 Impianto Pietro Vannucci di Bastardo Il comando del carroponte e della benna avviene da una cabina panoramica collocata al centro delle travi del ponte. La cabina, solidale con l’argano della benna di carico, trasla lungo le travi del carroponte. Un dispositivo anticollisione consente ai due carriponte di operare nella stessa campata in condizioni di sicurezza. La potenzialità del sistema a benne, in situazioni di avaria del macchinario, ha richiesto un’integrazione della capacità di movimentazione ottenuta mediante 2 pale meccaniche con motore a scoppio che riversano il carbone su un nastrino elevatore che a sua volta consente il riempimento di una cassa mobile alla volta. L’utilizzo di questo sistema a punto fisso di caricamento richiede tuttavia ripetuti spostamenti del convoglio. Foto 7 Gru per lo scarico della nave La scuola di formazione di Sfera srl L’Unità di Business di Bastardo ospita, all’interno del perimetro del proprio impianto termoelettrico, il Nucleo Addestramento Specialistico (NAS) di Gualdo Cattaneo, che è una delle sedi territoriali di Sfera – società a responsabilità limitata del Gruppo Enel. La presenza di questa realtà, in forme organizzative diverse, risale all’anno 1979. La missione di Sfera, quindi del Nucleo, è la formazione e l’addestramento del personale Enel (Corporate e Divisioni). Le aree tematiche prevalentemente trattate sono: manutenzione meccanica ed elettrica; saldatura (compresa la qualificazione dei saldatori); analisi delle vibrazioni e controlli diagnostici; PnD; sicurezza in generale; sicurezza nell’uso di macchine, attrezzature e mezzi vari; antincendio. Enel Dichiarazione ambientale 2007 Impianto Pietro Vannucci di Bastardo 27 Foto 8 La scuola di formazione di Sfera Foto 10 Laboratorio saldatura Foto 9 Laboratorio elettrico I corsi, a seconda della loro tipologia, vengono erogati in aule convenzionali, aula informatizzata, laboratori e officine. Il NAS ha le seguenti strutture: • prefabbricato Salvit 1 – adibito ad uffici, aule, aula magna, aula informatizzata; • prefabbricato Salvit 2 – adibito ad aule, laboratorio elettrico, laboratorio di elettronica; • fabbricato ex Officina Carpenteria di centrale – adibito ad aule, laboratorio PnD, officina di servizio, laboratori di saldatura, officina polivalente. 28 Enel Dichiarazione ambientale 2007 Impianto Pietro Vannucci di Bastardo Il centro ricerca sulla sperimentazione della pirolisi del carbone Un impianto di pirolisi per scopi di ricerca è collocato all’interno del perimetro della centrale Pietro Vannucci ed è gestito dal personale della Ricerca di Pisa che fa parte della società Enel Produzione SpA. L’impianto di pirolisi di Bastardo è in funzione soltanto durante le campagne di prova, della durata di due/tre giorni, che vengono organizzate saltuariamente. Esso fu costruito nel 1995 nell’ambito di un accordo fra Enel e Regione Umbria per la sperimentazione della trasformazione di biomassa in bio-olio. Foto 11 Centro ricerche Foto 12 Interno impianto di pirolisi Figura 7 Schema funzionale impianto di pirolisi Foto 13 Dettaglio dei bruciatori Enel Dichiarazione ambientale 2007 Impianto Pietro Vannucci di Bastardo 29 La sperimentazione è stata condotta per verificare: • la fattibilità del processo; • sostenibilità del funzionamento in continuo; • resa in bio-olio; nell’ambito del progetto europeo PYROHEAT con partners quali VTT Energy (Finlandia), l’Agenzia Regionale Umbra per lo Sviluppo e Innovazione in Agricoltura (ARUSIA), la FOG (Germania) e la CCT (Italia). Nell’impianto di pirolisi – completata la sperimentazione con biomasse – dal giugno 2004 è iniziata la nuova fase di ricerca che mira ad ottenere idrogeno attraverso la pirolisi del carbone. Lo schema dell’impianto è sinteticamente illustrato in figura 7: si tratta di un processo di pirolisi flash, in cui il carbone è alimentato in forma di polverino. Anche questa sperimentazione prevede fasi di effettivo funzionamento limitate a poche giornate. Descrizione del processo produttivo La centrale termoelettrica è uno stabilimento in cui avviene la trasformazione dell’energia chimica del combustibile fossile in energia elettrica. All’interno del generatore di vapore, l’energia chimica subisce la trasformazione in energia termica attraverso la combustione del carbone. L’energia termica contenuta nel vapore viene trasformata in energia meccanica tramite l’azionamento della turbina: il moto della turbina, calettato ad un alternatore consente la generazione di energia elettrica. Il ciclo produttivo (figura 9) può essere così brevemente riassunto: l’acqua di alimento viene pompata nel generatore di vapore (caldaia) dove, ad opera del calore prodotto dal combustibile che brucia, si riscalda fino a portarsi allo stato di vapore. Il vapore così ottenuto viene trasferito in turbina, dove l’energia termica è trasformata in energia meccanica. In uscita dalla turbina il vapore viene condensato e la condensa rinviata in caldaia. La condensazione viene effettuata in ciclo chiuso; per il raffreddamento dell’acqua di condensazione si usano torri evaporative a tiraggio forzato. Il reintegro dell’acqua delle torri viene prelevato dal fiume Timia che dista circa 12 km. La turbina è accoppiata direttamente all’alternatore, dove l’energia meccanica si trasforma in energia elettrica che viene immessa nella rete nazionale di trasporto ad alta tensione attraverso una stazione elettrica alla tensione di 120 kV. I fumi caldi prodotti dalla combustione proseguono il loro percorso all’interno della caldaia fino ai riscaldatori d’aria rigenerativi. Successivamente attraversano i precipitatori elettrostatici e giungono al camino per essere dispersi in atmosfera. 30 Enel Dichiarazione ambientale 2007 Impianto Pietro Vannucci di Bastardo Figura 8 Planimetria generale dell’impianto 4 2 1 6 5 8 3 7 1 2 3 4 5 6 7 8 Enel Dichiarazione ambientale 2007 Impianto Pietro Vannucci di Bastardo 31 Figura 9 Schema produttivo dell’impianto termoelettrico di Bastardo Profilo produttivo Grafico 4 Energia immessa in rete (milioni di kWh) L’energia prodotta viene immessa nella rete elettrica nazionale di trasporto, gestita dalla Società Terna. 1079,4 La centrale Pietro Vannucci è l’unico impianto produttivo collegato alla vecchia 1030,4 rete Umbro-Marchigiana a 120 kV: tale condizione la pone tra i pochi impianti termoelettrici indispensabili alla rete per la regolazione della stessa, con un funzionamento nell’arco dell’anno estremamente elevato, con una media 944,3 947,2 nell’ultimo triennio superiore alle 8.000 h ed una quantità di energia immessa in rete che, nel corso degli ultimi anni, si attesta su una media di circa 1.000 milioni di kWh (=1000 GWh) (grafico 4). 2003 32 2004 2005 2006 Enel Dichiarazione ambientale 2007 Impianto Pietro Vannucci di Bastardo Compendio dati e indicatori di prestazione ambientale Le principali grandezze ambientali del processo, connesse agli aspetti ambientali, sono sintetizzate nello schema di figura 10. Gli indicatori scelti per valutare l’evoluzione delle prestazioni ambientali dell’impianto sono: • Emissioni specifiche in atmosfera g/kWh degli inquinanti di NOx • Emissioni specifiche in atmosfera g/kWh di SO2 • Emissioni specifiche in atmosfera g/kWh di polveri • Emissioni specifiche dell’anidride carbonica (CO2) • Il consumo di calore per kWh prodotto (consumo specifico in kCal/kWh) • La percentuale di rifiuti inviati al recupero • Il fabbisogno specifico di acqua dolce (litri/kWh). Tali indicatori rispecchiano gli indicatori previsti nei Rapporti ambientali Enel per presentare le prestazioni ambientali complessive della Divisione Generazione ed Energy Management. Nel scheda di approfondimento 1 “Compendio dati dell’esercizio 2003-2004” sono riportati i principali dati di processo in termini di produzione di energia e materiali emessi e di risorse utilizzate come materiali ed energia. Figura 10 Principali grandezze ambientali del processo Emissioni in atmosfera Materiali e sostanze di consumo Liquidi Sodio ipoclorito Idrato di idrazina Soda caustica Acido solforico Cloruro ferrino Olio isolante Olio lubrificante Acqua demi Additivo per acqua ciclo chiuso Additivo per acqua raffr. Emissioni inquinanti NOX CO CO2 SO2 Polveri Energia elettrica prodotta Solidi Polielettrolita Calce idrata Energia elettrica netta in rete Gas Idrogeno Ossigeno tecnico Azoto Acetilene Anidride carbonica Argon Acqua prelevata da pozzi da acquedotto da fiume Scarichi liquidi Rifiuti smaltiti Acqua restituita da ITAR Energia elettrica consumata Acqua restituita da ciclo raffreddamento Acque civili (biologiche) energia elettettrica consumata Rifiuti speciali non pericolosi Rifiuti speciali pericolosi Combustibili (consumi) Carbone Gasolio Enel Dichiarazione ambientale 2007 Impianto Pietro Vannucci di Bastardo 33 La Gestione ambientale nell’Unità di Business di Bastardo Attuazione della Politica ambientale In applicazione della Politica ambientale del Gruppo Enel, l'Unità di Business di Bastardo ha adottato i principi d’azione indicati in un documento denominato Politica ambientale del sito, che definisce il quadro di riferimento per stabilire obiettivi e traguardi ambientali e per orientare il comportamento di tutta l'organizzazione della UB nei confronti dell'ambiente. La Politica ambientale è sottoscritta dal Direttore dell’UB Bastardo. 34 Enel Dichiarazione ambientale 2007 Impianto Pietro Vannucci di Bastardo Le attività per la partecipazione ad EMAS Al fine di iscrivere al sistema EMAS l’Unità di Business di Bastardo sono state intraprese le azioni, e sono state svolte le attività, previste dal regolamento CE n. 761/2001 - Sull’adesione volontaria delle organizzazioni ad un Sistema comunitario di ecogestione ed audit (EMAS). Oltre alla definizione del documento di Politica ambientale per il sito, si è provveduto a: • effettuare una esauriente Analisi Ambientale Iniziale; • indicare degli obiettivi ed un Programma per il miglioramento delle prestazioni ambientali; • applicare un Sistema di Gestione Ambientale conforme alla norma UNI EN ISO 14001; • assicurare il coinvolgimento delle rappresentanze sindacali e dei dipendenti attraverso un’adeguata azione di formazione ed informazione; • sottoporre ad audit tutti i predetti elementi. L'Audit ambientale, condotto da personale appositamente qualificato e indipendente dalla organizzazione del sito, realizza un processo di verifica sistematico e documentato che consente di conoscere e valutare, attraverso evidenze oggettive, se il Sistema di Gestione Ambientale adottato è conforme ai criteri definiti dall'organizzazione stessa e se la gestione rispetta la Politica ambientale dichiarata. I risultati dell'audit sono comunicati in forma scritta alla Direzione dell’organizzazione. Alla luce dei risultati dell'audit, la Direzione dell'Unità di Business di Bastardo, ha riesaminato gli obiettivi ed il Programma ambientale inizialmente stabiliti, ha adeguato il Sistema di Gestione Ambientale sulla base delle osservazioni e dei suggerimenti ricevuti, ha confermato il documento di Politica ambientale adottato, ha quindi richiesto all’istituto RINA di Genova la certificazione di conformità alla norma UNI EN ISO 14001:2004 del Sistema di Gestione Ambientale realizzato. È stata infine elaborata questa Dichiarazione ambientale, che dopo la convalida da parte del Verificatore ambientale accreditato (lo stesso Istituito RINA) verrà trasmessa al Comitato ECOLABEL - ECOAUDIT – Sezione EMAS ITALIA, cioè all’Organismo competente nel nostro Stato per la registrazione dei siti nel Sistema comunitario di ecogestione ed audit. Il Comitato ECOLABEL - ECOAUDIT – Sezione EMAS ITALIA, attraverso il suo organo tecnico – l’Agenzia nazionale per la Protezione dell’Ambiente e del Territorio (APAT) tramite l’ARPA Umbria verificherà che nel sito sono rispettate le disposizioni legislative applicabili e comunicherà alla Direzione dell’impianto l’iscrizione del sito nel registro EMAS, autorizzando così la diffusione di questa Dichiarazione. Enel Dichiarazione ambientale 2007 Impianto Pietro Vannucci di Bastardo 35 La procedura di convalida è volta ad accertare che i contenuti delle Dichiarazioni ambientali – iniziali e successive – siano documentati e verificabili e che rispondano alle esigenze dettate dal Regolamento CE n. 761/2001. Prima di procedere alla convalida di questa Dichiarazione ambientale, il Verificatore accreditato ha verificato l’Analisi Ambientale Iniziale ed i requisiti del Sistema di Gestione, certificandone la conformità alla norma UNI EN ISO 14001. Il Sistema di Gestione Ambientale La finalità del Sistema è rappresentata dal miglioramento continuo delle prestazioni ambientali nel sito. Pianificazione, Attuazione, Controllo e Riesame sono le quattro fasi logiche che sorreggono il funzionamento di un Sistema di Gestione ordinato per rispondere ai requisiti della norma internazionale UNI EN ISO 14001. Il compimento ciclico delle suddette fasi consente di ridefinire continuamente obiettivi e Programmi ambientali, e se del caso la Politica ambientale, in modo da tener conto di nuove esigenze produttive, dell’evoluzione delle conoscenze e della normativa di settore, nonché dell'impegno aziendale al miglioramento continuo delle prestazioni ambientali. In un sistema certificato, qual è quello operante nella centrale Pietro Vannucci e nel deposito di Ancona, il mantenimento della conformità alla suddetta norma ISO è oggetto di una specifica attività annuale di sorveglianza da parte dell'Ente di certificazione. La certificazione deve essere rinnovata con frequenza triennale. La pianificazione comprende la preliminare identificazione degli aspetti ambientali significativi, come di seguito illustrato, l'identificazione delle disposizioni legislative e regolamentari applicabili, la definizione degli obiettivi e dei traguardi ambientali che si vogliono raggiungere, nonché la definizione di un programma operativo per raggiungere gli obiettivi ed i traguardi fissati in tempi predefiniti. Nella fase di attuazione e funzionamento bisogna svolgere il Programma ambientale stabilito e controllare le operazioni e le attività associate agli aspetti ambientali significativi, comprese le attività di manutenzione e le attività svolte da terzi, occorre preparare la risposta alle possibili situazioni di emergenza. È necessario attribuire compiti e responsabilità: ognuno, all’interno dell’organizzazione, deve contribuire a raggiungere gli obiettivi stabiliti in base alle responsabilità che gli sono state comunicate. Bisogna poi verificare (sorvegliare e misurare) regolarmente le caratteristiche delle attività e delle operazioni che possono avere un impatto sull’ambiente, far effettuare audit ambientali da auditor indipendenti, mettere in atto azioni correttive quando si verificano scostamenti rispetto ai requisiti ambientali 36 Enel Dichiarazione ambientale 2007 Impianto Pietro Vannucci di Bastardo stabiliti. Tutto deve essere documentato attraverso un adeguato sistema di registrazione che consenta di verificare l’andamento nel tempo delle caratteristiche misurate e di dimostrare le azioni correttive messe in atto, le attività di formazione, gli audit effettuati, le autorizzazioni ottenute, e altro. Attraverso il riesame, alla luce dei risultati, la Direzione affronta l’eventuale necessità di cambiare la Politica e gli obiettivi ambientali o gli altri elementi del Sistema allo scopo di sostenere nel modo migliore possibile l’impegno aziendale al miglioramento continuo. Le attività di ciascuna fase sono disciplinate da specifiche procedure di tipo gestionale od operative, che determinano le azioni da svolgere, il modo, le responsabilità connesse e i documenti o le registrazioni da produrre. Le procedure operative riguardano in particolare il controllo delle attività che hanno o possono avere un impatto significativo sull'ambiente, quali emissioni, produzione di rifiuti, scarichi idrici, ecc. Sono anche previste delle procedure di intervento per fronteggiare le situazioni di emergenza prevedibili a fronte di incidenti o di altre cause esterne. La presa in conto delle disposizioni legali esistenti e nuove, la formazione e la sensibilizzazione del personale nonché l’adozione di un valido sistema di comunicazione, sia verso l’interno dell’Azienda, sia verso l’esterno, sono elementi basilari per attuare in modo efficace il Sistema di Gestione Ambientale. Disposizioni legali applicabili Al fine di mantenere nel tempo la conformità legale è stata adottata una procedura dedicata in modo specifico alla individuazione, all'esame e all'applicazione delle disposizioni di legge nonché alla presa in conto degli accordi che Enel sottoscrive con le Autorità locali o con le Amministrazioni Centrali. Il mantenimento della conformità è uno degli aspetti che sono oggetto del programma di audit. Il quadro delle principali disposizioni ambientali applicabili è riportato nella scheda di approfondimento numero 3. Enel Dichiarazione ambientale 2007 Impianto Pietro Vannucci di Bastardo 37 Figura 11 Certificato di conformità ISO 14001 38 Enel Dichiarazione ambientale 2007 Impianto Pietro Vannucci di Bastardo Formazione e sensibilizzazione del personale Grafico 5 Ore di formazione È importante che il personale a tutti i livelli sia consapevole dell’importanza del rispetto della Politica e del raggiungimento degli obiettivi ambientali, conosca le interazioni con l’ambiente legate alle proprie attività e i vantaggi per l’ambiente connessi a una migliore efficienza del processo, comprenda e condivida le esigenze del Sistema di Gestione Ambientale in relazione al proprio ruolo e alle proprie responsabilità all’interno dell’organizzazione. Tutto ciò può essere ottenuto solo attraverso un’attenta azione di informazione e di formazione e, per alcuni aspetti, di conduzione dei processi mediante un addestramento tecnico specifico. È stato quindi elaborato, di concerto con il Rappresentante della Direzione e il Direttore, un Piano di formazione e informazione generale, in parte attuato, che prevede attività formative di base per tutti i lavoratori e specialistiche per alcune funzioni. Le ore di formazione svolte negli ultimi anni sono rappresentati nel grafico 5. La comunicazione Il Sistema di Gestione Ambientale include una specifica procedura per la gestione delle comunicazioni ambientali sia da e verso l’interno dell’Azienda, sia da e verso le parti interessate esterne, le Autorità di controllo, le Amministrazioni pubbliche locali. La procedura prevede anche modalità per ricevere, registrare, valutare e rispondere alle segnalazioni, ai suggerimenti, alle proteste ed alle richieste di informazioni provenienti da interlocutori esterni. La comunicazione dedicata al coinvolgimento dei dipendenti e dei cittadini include anche l’organizzazione di eventi pubblici volti a migliorare l’inserimento dell’impianto nel contesto sociale e culturale della città. Le iniziative di “Centrale Aperta” costituiscono un esempio significativo (vedi riquadro). Le informazioni sulle iniziative che vengono via via programmate nella centrale Pietro Vannucci e negli altri siti produttivi sono reperibili sul sito web www.enel.it. Diario degli eventi più significativi Negli ultimi tre anni gli eventi più importanti sono stati: • nel mese di aprile 2003 la centrale di Bastardo viene inserita nel programma nazionale “Centrale Aperta” pertanto l’impianto è aperto alle visite di tutta la popolazione. I visitatori sono stati circa 500. Enel Dichiarazione ambientale 2007 Impianto Pietro Vannucci di Bastardo 39 • nel corso dell’anno 2003 è nato il concorso “Energia in Gioco” indirizzato alle scuole secondarie di 1° e 2° grado e l’impianto è stato inserito nell’elenco nazionale dei siti visitabili; • nel mese di maggio del 2004 attraverso il concorso “Dai un nome alla centrale“, al quale hanno partecipato numerose scuole, durante “Centrale Aperta” viene scelto il nome “Pietro Vannucci”, in onore dell’illustre pittore Umbro che ebbe come allievo Raffaello. La sua pittura, caratterizzata dalla semplicità dalla purezza e dalla eccezionalità delle simmetrie delle sue composizioni rappresenta un lustro per tutto il territorio I visitatori sono stati circa 1.500; • nell’anno 2004 in relazione al progetto “Energia in Gioco”, nel mese di maggio vi è stata la premiazione a livello locale delle scuole vincitrici del progetto: i visitatori in questo anno sono stati 2.900; • nell’anno 2005 è continuato il progetto “Energia in Gioco” raggiungendo notevoli traguardi in termini di incontri presso le scuole e sull’impianto; • aprile - maggio 2005: è la volta della gara ciclistica “Tirreno – Adriatico” che attraverso la “Via dell’energia in rosa” partendo da Livorno, facendo tappa presso la centrale Pietro Vannucci per concludersi presso il carbonile di Ancona, ha legato i due mari seguendo la strada della produzione termoelettrica dell’Italia centrale; • nel luglio del 2005 l’evento “Centrali Aperte” ha portato circa 1.200 visitatori a visitare l’impianto in un’ottica di sempre maggior coinvolgimento del territorio; Anno 2005-2006 Le vie dell’olio "Degustazione in centrale” Settembre 2006 Gimcana ciclistica in notturna Anno 2006 maggio 2006 Centrale Aperta (1.000 visitatori circa) 40 Raduno FIAT 500 d’epoca Enel Dichiarazione ambientale 2007 Impianto Pietro Vannucci di Bastardo • nell’anno 2006 il progetto “Energia in Gioco” ha raggiunto traguardi importanti: la scuola elementare Alessandro Bonucci di Ponte Felcino è risultata vincitrice del 1° premio assegnato dalla giuria regionale e del 5° premio del concorso nazionale con il progetto “Giallo in centrale”. Gli interlocutori dell’impianto Gli interlocutori interessati dalla Gestione ambientale dell’impianto sono molteplici. Nella propria attività di gestione delle tematiche ambientali, la Direzione e il personale dell’impianto intrattengono rapporti con molte Autorità responsabili dell’ambiente, come risposta all’elevata sensibilità che la popolazione locale ha sviluppato riguardo ai problemi ambientali e socio-economici. Gli interlocutori istituzionali sono: le Regioni Umbria e Marche, la Provincia di Perugia e di Ancona, l’ARPA Umbria e Marche, il Comune di Gualdo Cattaneo, Giano dell’Umbria, Bevagna, Montefalco, Foligno e Ancona. Rapporti di collaborazione molto frequenti sono quelli intrattenuti con le autorità preposte ai diversi controlli di carattere ambientale, quali la ASL n. 3 di Foligno, l’Autorità portuale di Ancona, l’UTF (Ufficio Tecnico di Finanza di Perugia), i Vigili del Fuoco, l’ISPELS di Terni. Enel Dichiarazione ambientale 2007 Impianto Pietro Vannucci di Bastardo 41 Gli aspetti ambientali Gli aspetti ambientali sono gli elementi del processo produttivo che possono interagire con l'ambiente. Tra tutte le molteplici interazioni ambientali che il processo produttivo ed i servizi ad esso funzionali presentano, occorre definire quelle cui sono connessi impatti ambientali significativi. Agli elementi suscettibili di produrre impatti significativi bisogna applicare un corretto Sistema di Gestione, vale a dire, attività sistematiche di sorveglianza, misure tecniche e gestionali appropriate, obiettivi di miglioramento in linea con la Politica e le strategie aziendali in materia d’ambiente. Ciò allo scopo di prevenire, o quantomeno ridurre, gli impatti negativi e di accrescere gli impatti positivi. Il processo di individuazione degli aspetti ambientali deve includere quindi una valutazione della significatività degli aspetti stessi, in relazione agli impatti provocati. In conformità al regolamento EMAS (CE) n. 761/2001, oltre alla significatività degli aspetti ambientali, il procedimento di identificazione e valutazione deve portare alla definizione tanto degli aspetti diretti quanto di quelli indiretti. Gli aspetti diretti sono quelli sui quali l’organizzazione registrata EMAS può esplicare un pieno controllo gestionale; viceversa, sono indiretti gli aspetti sui quali l’organizzazione non può influire o può influire in modo parziale. L’identificazione e la valutazione della significatività degli aspetti ambientali connessi alle attività svolte nella centrale Pietro Vannucci e nel carbonile di Ancona sono state svolte attraverso un’esauriente Analisi Ambientale Iniziale. In particolare ad ogni aspetto è stato associato un indice di rilevanza (IR), capace di individuare gli aspetti ambientali significativi sia diretti che indiretti che sono stati valutati secondo i criteri spiegati nella scheda di approfondimento n. 2. Gli aspetti e gli impatti ambientali che sono stati riconosciuti significativi, distinti tra diretti ed indiretti, sono di seguito illustrati aggregandoli secondo le categorie di impatto indicate dall’allegato VI del Regolamento CE n. 761/2001 (EMAS), vale a dire: • Emissioni nell’aria (gas inquinanti, gas serra, polveri) • Scarichi nelle acque superficiali 42 Enel Dichiarazione ambientale 2007 Impianto Pietro Vannucci di Bastardo • Produzione, riciclaggio, riutilizzo e smaltimento rifiuti • Uso e contaminazione del terreno • Usi di materiali e risorse naturali (incluso combustibili ed energia) • Questioni locali e trasporti (rumore, odore, polvere, impatto visivo, ecc.) • Impatti conseguenti ad incidenti e situazioni di emergenza • Impatti biologici e naturalistici (biodiversità ed altre). Gli aspetti ambientali diretti Tabella 1 Riepilogo degli aspetti ambientali diretti valutati significativi Categoria Localizzazione impatti EMISSIONI NELL’ARIA Questione globale SCARICHI NELLE ACQUE SUPERFICIALI PRODUDIONE, RICICLAGGIO, RIUTILIZZO E SMALTIMENTO DEI RIFIUTI Descrizione degli aspetti IR Emissioni di anidride carbonica (CO2) derivante dalla combustione di carbone e gasolio nel processo produttivo. Le emissione complessive di anidride carbonica, da tutte le fonti industriali e naturali, disperse negli strati alti dell’atmosfera, sono connesse al cosiddetto effetto serra. 12 Questione globale Emissione degli ossidi di zolfo e di azoto (SO2 ed NOx) provenienti dalla combustione del carbone e del gasolio. Le emissioni complessive da tutte le fonti di questi inquinanti, disperse negli strati altri dell’atmosfera, sono causa del fenomeno delle piogge acide. 12 Questione globale Dispersione negli strati alti dell’atmosfera di polveri provenienti prevalentemente dalla combustione del carbone rilasciate attraverso i camini dopo il processo di filtrazione e, in misura minore, dal gasolio. 12 Territorio intorno alla centrale Immissioni al suolo (denominazione derivante dalle definizioni di legge): si tratta della dispersione di inquinanti a bassa quota che possono interferire con la qualità dell’aria negli ambienti di vita. Sono incluse le potenziali ricadute dai camini in area allargata ed eventuali emissioni di gas e polveri nell’immediato intorno dell’impianto o delle strutture di servizio (vedi anche la categoria questioni locali). 20 Torrente Puglia Scarico delle acque reflue dal processo e dai servizi dopo il trattamento in vicinanza della centrale di depurazione. Le acque scaricate veicolano sostanze inquinanti entro il limiti di legge stabiliti da una specifica autorizzazione agli scarichi d’impianto 22 Torrente Puglia Scarico delle acque spurgate dal circuito delle torri di raffreddamento. in vicinanza della centrale Questo spurgo veicola principalmente le sostanze già presenti nelle acque prelevate dal fiume Timia, lo spurgo serve a controllare l’effetto della concentrazione dei contenuti salini, lo scarico rispetta pertanto i limiti previsti dall’autorizzazione. 11 Area della centrale Raccolta trattamento e scarico delle acque meteoriche provenienti dai piazzali, dalle strade e dai parchi di stoccaggio dei combustibili presenti nell’area della centrale. 21 Area portuale in Ancona Scarico delle acque reflue dal deposito di carbone situato all’interno del porto di Ancona. Si tratta delle acque meteoriche drenate dai piazzali e delle acque utilizzate per lavaggi e per i servizi antincendio, rilasciate dopo decantazione. 11 Area della centrale Prevenzione dei rischi per l’ambiente e le persone che possono derivare dalla dispersione di liquidi inquinanti (percolazioni di liquidi, dispersione di polveri, fibre, vapori), durante la gestione della raccolta interna dei rifiuti. 22 Area della centrale Produzione, recupero e smaltimento di rifiuti speciali pericolosi. La rilevanza quantitativa viene definita in relazione alla percentuale di rifiuti destinati allo smaltimento, vale a dire in relazione al residuale grado di occupazione fisica del suolo dovuta alla parte dei rifiuti non inviati al recupero. 22 Area della centrale Produzione, recupero e smaltimento di rifiuti speciali non pericolosi. La rilevanza quantitativa viene stabilita come detto per i rifiuti pericolosi. 12 Enel Dichiarazione ambientale 2007 Impianto Pietro Vannucci di Bastardo 43 Categoria Localizzazione impatti USO E CONTAMINAZIONE Area della centrale DEL TERRENO Area della centrale Area della centrale Area della centrale USO DI MATERIALI E RISORSE NATURALI (INCLUSO COMBUSTIBILI ED ENERGIA) Centrale Centrale e deposito di Ancona Centrale e deposito di Ancona Centrale e deposito di Ancona Si considera in generale Centrale l’impatto dovuto al Centrale e deposito di Ancona depauperamento delle Area di centrale risorse in termini di materie prime Centrale Centrale e deposito di Ancona Centrale e deposito di Ancona QUESTIONI LOCALI E TRASPORTI (RUMORE, ODORI, POLVERE, IMPATTO VISIVO, ECC.) Area di centrale Area di centrale Centrale Opera di presa sul fiume Timia Centrale e deposito di Ancona Area di centrale Deposito di Ancona IMPATTI CONSEGUENTI A INCIDENTI E SITUAZIONI DI EMERGENZA Area di centrale e deposito di Ancona Area di centrale Area di centrale Area di centrale ed opere di presa sul Timia IMPATTI BIOLOGICI Fiume Timia E NATURALISTICI Comune di Bevagna (BIODIVERSITÀ ED ALTRE) 44 Enel Descrizione degli aspetti IR Prevenzione della contaminazione del suolo da percolazioni di acque contenenti sostanze eluate dal carbone depositato all’interno dell’impianto 21 Prevenzione della contaminazione del terreno da idrocarburi dispersi a causa di versamenti o di perdite di combustibili liquidi (gasolio e olio combustibile denso OCD) nella fasi di stoccaggio e movimentazione interna all’impianto. 21 Prevenzione della contaminazione del terreno da idrocarburi, possibili a causa di versamenti e perdite di oli lubrificanti e isolanti nella fasi di stoccaggio e movimentazione interna all’impianto. 20 Prevenzione della contaminazione del terreno da eventuali percolazioni di acque dal sistema di raccolta (fogne), stoccaggio e trattamento delle acque reflue inquinate dal processo. 20 Consumo di carbone e di gasolio per la produzione di energia elettrica. 12 Consumo di gasolio per il riscaldamento dei locali e per il funzionamento delle macchine operatrici. 12 Consumo di energia elettrica per i servizi ausiliari di processo. 22 Consumo di energia elettrica per illuminazione e forza motrice per servizi generali d’impianto (servizi generali d’impianto e servizi deposito di Ancona). 21 Consumo per usi industriali di acque dolci, superficiali e di falda. 12 Consumo di acqua potabile da acquedotto comunale nelle strutture di servizio. 21 Fornitura di calore a terzi per produzione florovivaistica, proveniente dal recupero dell’energia termica contenuta nelle acque di condensazione, con conseguente risparmio energetico complessivo. 11 Consumo di additivi di processo, taluni classificati tra le sostanze pericolose (acidi, idrossido di sodio, calce, ecc.). 22 Consumo di oli lubrificanti e dielettrici. 12 Consumo di esafloruro di zolfo (SF6) dovuto a piccole perdite nelle fasi di esercizio e manutenzione, dalle apparecchiature elettriche che lo contengono come gas dielettrico (isolante). Nota Il rilascio di questo gas in atmosfera costituisce una emissione di gas serra quantitativamente irrilevante. 11 Prevenzione delle dispersioni interne alla centrale e potenziale diffusione esterna di polveri di carbone nelle fasi di scarico stoccaggio e movimentazione interna. 12 Prevenzione della dispersione interna, e potenziale diffusione esterna, di polveri nelle fasi di evacuazione e caricamento per il conferimento delle ceneri di carbone (secche). 12 Prevenzione della dispersione di fibre dai coibenti e dai materiali da costruzione contenenti amianto (si tratta di materiali utilizzati nella fase iniziale di costruzione dell’impianto). 22 Prevenzione della dispersione di olio contaminato da PCB presente in alcuni trasformatori installati in origine ed ancora in esercizio. 22 Modifica del clima acustico all’esterno degli impianti a causa delle emissioni sonore dalle macchine e dalle lavorazioni. 11 Impatto visivo dovuto ai pennacchi di vapore che si formano sulle torri di raffreddamento ed alle visibilità delle strutture d’impianto in un contesto di tipo agricolo. 11 Controllo delle fughe di polveri di carbone durante le operazioni di carico e scarico nel capannone di primo deposito all’interno del porto di Ancona. 12 Controllo dei possibili fenomeni di autocombustione del carbone in deposito. Il fenomeno comporta emissioni di gas tossici a bassa quota (nel carbonile d’impianto e nel deposito di Ancona). 21 Prevenzione incendi sugli apparati per la macinazione e movimentazione del carbone. 21 Prevenzione incendi sui serbatoi di stoccaggio combustibili liquidi. Eventi di questa natura comportano l’emissione di gas tossici a bassa quota. 21 Prevenzione della contaminazione del suolo e delle acque e del rischio di sviluppo d’incendio, in caso di guasto sui trasformatori con rottura dell’involucro di contenimento dell’olio dielettrico. 21 Possibile modifica della distribuzione e composizione della ittiofauna a causa del salto trasversale realizzato sul fiume Timia per assicurare l’afflusso continuo dell’acqua all’opera di presa. 21 Dichiarazione ambientale 2007 Impianto Pietro Vannucci di Bastardo Emissioni in aria I fumi prodotti dalla combustione dei combustibili fossili (carbone, olio e gas naturale) contengono anidride carbonica (CO2), biossido di zolfo (o anidride solforosa SO2), ossidi di azoto (NOx), monossido di carbonio (CO) e polveri. L’anidride carbonica (CO2) deriva dal carbonio del combustibile, che è l’elemento chimico principale di tutti i combustibili fossili, il biossido di zolfo deriva dallo zolfo contenuto nel carbone e nel gasolio. Gli ossidi di azoto derivano dalla combinazione con l’ossigeno contenuto nell’aria dell’azoto di natura organica presente nei combustibili solidi e liquidi e dell’azoto molecolare (N2) contenuto nell’aria che si spezza in azoto atomico (N) a causa della temperatura della fiamma. La quantità di ossidi presenti nei fumi dipende quindi essenzialmente dalla temperatura raggiunta dalle fiamme durante la combustione. Le polveri provengono principalmente dalle sostanze minerali presenti nel combustibile (ceneri) e in piccola parte da particelle incombuste; sono inoltre presenti in tracce minime quantità di IPA (Idrocarburi Policiclici Aromatici). I valori di emissione autorizzati sono quelli riassunti in tabella 2. Tabella 2 Valori limite applicabili alle emissioni espressi come valori medi mensili e riferiti ai fumi secchi con ossigeno al 6% Inquinante Biossido di zolfo SO2 Ossidi di azoto NOx Monossido di carbonio CO Polveri 2007 mg/Nm3 2008 mg/Nm3 1700 650 250 50 1600 600 250 50 I limiti sono quelli previsti dal D.Lgs. Governo n. 152 del 03/04/2006 allegato II. Emissioni di anidride carbonica La CO2 proviene dalla reazione del carbonio contenuto nel combustibile con ossigeno dell’aria, pertanto le quantità emesse dipendono dalla quantità di carbonio bruciata, vale a dire dalla quantità e dalla composizione chimica dei combustibili. Con la Decisione 2002/358/CE del Consiglio del 25 aprile 2002 la Comunità Europea ha ratificato il Protocollo di Kyoto allegato alla Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici, che ha l’obiettivo di stabilizzare le concentrazioni di gas a effetto serra a un livello tale che escluda qualsiasi interferenza antropica con il sistema climatico. Con la legge 1° giugno 2002 n. 120 l’Italia ha ratificato il Protocollo di Kyoto impegnandosi a ridurre le emissioni di CO2, entro il termine del periodo 2008-2012, al 93,5% del totale emesso nel 1990. La Direttiva 2003/87/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio istituisce un sistema per lo scambio di quote di emissioni di gas a effetto serra nella Enel Dichiarazione ambientale 2007 Impianto Pietro Vannucci di Bastardo 45 Grafico 6 Emissioni di CO2 (t) Comunità Europea al fine di promuovere la riduzione di dette emissioni secondo criteri di efficacia dei costi e di efficienza economica. Il campo di applicazione della Direttiva 2003/87/CE comprende le “Attività Energetiche”, nei quali parametri identificativi rientra la centrale Pietro Vannucci. La Direttiva 2003/87/CE impone che ogni impianto rientrante nel suo campo di applicazione si munisca di autorizzazione per l’emissione di CO2 entro il 1° gennaio 2005; inoltre, individua nel biossido di carbonio l’unico gas serra di cui, in questa prima fase, occorrerà monitorare le emissioni e fornirne comunicazione all’Autorità competente. È specificato che ogni Stato membro definisca un piano nazionale di assegnazione di quote di anidride carbonica. Detto piano attribuisce il valore limite di emissioni per singolo stabilimento produttivo, superato il quale ogni ulteriore tonnellata di CO2 emessa dall’impianto deve essere restituita mediante uno dei meccanismi previsti dalla Direttiva 2003/87/CE. Le emissioni prodotte da combustione e da processi devono essere monitorate e comunicate all’Autorità competente secondo le linee guida della Decisione della Commissione Europea C(2004) 130 del 29 gennaio 2004 le cui disposizioni di attuazione in Italia sono state emanate in allegato al DEC/RAS/854/05 del 1° luglio 2005. Tali disposizioni vanno applicate a partire dal 29 settembre 2005. La centrale Pietro Vannucci ha adottato la metodologia di calcolo sia per il monitoraggio delle emissioni di CO2 da combustione che da processo. Nel grafico 6 sono riportate le emissioni totali di CO2 espresse in tonnellate e quelle specifiche in mg/kWh relative al periodo 2003-2006. La quantità di CO2 emessa è proporzionale alla quantità di energia prodotta. Grafico 7 Emissioni di SO2 (t) Emissioni di biossido di zolfo Il biossido di zolfo (SO2) presente nelle emissioni deriva dall’ossidazione dello zolfo contenuto nel combustibile. Il processo produttivo della centrale Pietro Vannucci prevede una specifica procedura di controllo del contenuto di zolfo nel carbone onde mantenere i livelli di emissione nei parametri. Il carbone utilizzato presenta normalmente valori che oscillano da 0,5 a 0,8 % di S (MTD). Tale contenuto di zolfo nel carbone viene determinato in partenza dal fornitore e certificato all’arrivo da un ispettore indipendente. Queste informazioni permettono di prevedere le emissioni di SO2 prima della combustione. Nel grafico 7 sono riportate le emissioni totali di SO2 espresse in tonnellate e quelle specifiche in mg/kWh relative al periodo 2003-2006. 46 Enel Dichiarazione ambientale 2007 Impianto Pietro Vannucci di Bastardo Grafico 8 Emissioni di NOX Emissioni di ossidi di azoto Le emissioni degli ossidi di azoto (NO ed NO2) sono dovute dall’ossidazione dell’azoto atomico (N) che è legato alle sostanze organiche presenti nel combustibile ed all’ossidazione dell’azoto atmosferico (N2) introdotto con l’aria comburente (questa ossidazione è possibile solo ad elevate temperature, praticamente solo nei punti più caldi della fiamma dove l’azoto molecolare N2 viene spezzato come azoto atomico N). Per limitare l’emissione di questo inquinante sono stati installati appositi bruciatori che permettono di bruciare a basse temperature (MTD) che limitano la dissociazione delle molecole di N2. Ciò consente comunque di prevenire in parte la formazione degli ossidi di azoto e di rispettare il valore limite prescritto di 650 mg/Nm3. Nel grafico 8 sono riportate le emissioni totali di NOx espresse in tonnellate e quelle specifiche in g/kWh relative al periodo 2003-2006. Grafico 9 Emissioni di polveri Emissioni di polveri Le frazioni minerali presenti nel carbone ed altre sostanze incombustibili quali i metalli si aggregano per formare le ceneri. Le aggregazioni di maggiori dimensioni si depositano nelle tramogge sul fondo delle caldaie e dei condotti fumi, le aggregazioni più leggere sono trascinate dai fumi. Per contenere le emissioni al di sotto dei 50 mg/Nm3 consentiti dalla legge occorre un efficace sistema di abbattimento. Nell’impianto di Bastardo sono installati precipitatori elettrostatici (MTD) la cui efficienza di captazione assicura livelli emissivi usuali tra i 20 e i 30 mg/Nm³. Nel grafico 9 sono riportate le emissioni totali di polveri espresse in tonnellate e quelle specifiche in g/kWh relative al periodo 2003-2006. Emissioni di monossido di carbonio Com’è noto la presenza di monossido di carbonio è sempre indice di una combustione incompleta. Infatti il carbonio durante la combustione in presenza di ossigeno si combina per formare l’anidride carbonica (CO2). Per varie ragioni nella camera di combustione si possono creare zone ristrette dove la reazione non è completa, pertanto nei fumi emessi c’è presenza di piccole quantità residuali di monossido. Ciò si traduce in una perdita di calore, cioè in una perdita economica importante. La misura in continuo di tale parametro ed i sistemi di regolazione della combustione assicurano sempre i valori più bassi possibili. I valori di emissione sono sempre molto al di sotto del valore limite consentito. Il contenuto di CO nei fumi è misurato in continuo proprio come indicatore della qualità della combustione. I valori riscontrati normalmente sono ben al di sotto del limite medio mensile autorizzato che è pari a 250 mg/Nm³. Enel Dichiarazione ambientale 2007 Impianto Pietro Vannucci di Bastardo 47 Immissioni al suolo e monitoraggio della qualità dell’aria Le immissioni sono la parte delle emissioni complessive di tutte le fonti emissive dell’area d’insediamento dell’impianto che interessano direttamente gli ambienti di vita, in prossimità del suolo. Per quanto riguarda il contributo della centrale si tratta di inquinanti provenienti dalle emissioni al camino che ristagnando nell’atmosfera. In particolari condizioni meteoclimatiche (alta pressione in situazioni di blocco anticiclonico) possono potenzialmente diffondere verso il basso in quantità significative, interessando aree allargate rispetto all’impianto; oppure si tratta di emissioni a bassa quota provenienti direttamente dal processo e dalle strutture di servizio, che interessano solo l’intorno dell’impianto. L’entità delle immissioni al suolo è disciplinata da precise disposizioni di legge che fissano, sulla base di Direttive comunitarie, gli standard che devono essere rispettati per assicurare la qualità dell’aria. La qualità dell’aria deve essere monitorata in continuo considerando tutte le fonti emissive e seguendo precise disposizioni tecniche di legge per le misure e il trattamento dei dati rilevati. L’indice quantitativo basso (valore 0) associato ai fattori d’impatto che incidono sulla qualità dell’aria deriva proprio dai risultati del monitoraggio continuo della qualità dell’aria, nel territorio che contorna l’impianto. Monitoraggio della qualità dell’aria Figura 12 Dislocazione postazioni della rete RQA Nell’intorno della centrale è stata realizzata una rete di monitoraggio della qualità dell’aria entrata in servizio nel 1994, successivamente (settembre 1999 settembre 2000) riconfigurata per adeguarla ai disposti del DM 20/05/1991 "Criteri per la raccolta dei dati inerenti la qualità dell'aria". Sulla base dei dati rilevati si è deciso, di concerto con la Regione Umbria e i comuni interessati, di ridurre le postazioni dalle sei iniziali alle quattro attuali. I dati orari rilevati dalla rete vengono validati e resi disponibili all’Autorità di controllo. La presenza di una rete di monitoraggio e le disposizioni legislative riguardanti la gestione di episodi acuti di inquinamento atmosferico (DM 2 aprile 2002, n. 60) consentono alle Autorità competenti, dopo aver fissato opportune soglie di attenzione e di allarme, di prevenire il superamento degli standard di qualità. La rete di rilevamento attuale è costituita da 4 postazioni dislocate come in figura 12. 48 Enel Dichiarazione ambientale 2007 Impianto Pietro Vannucci di Bastardo Le misure effettuate sono: • Postazioni di Bastardo, Gualdo Cattaneo e Pozzo (n. 1-2-3) sono dotate della strumentazione di misura di SO2, NO/NO2/NOx, PTS • Postazione di Collesecco (n. 4) dotata della strumentazione di misura dell’SO2 • Postazione meteo di centrale al suolo e in quota per la raccolta di tutti i dati meteorologici di riferimento. Tutti i dati provenienti dalle postazioni della rete sono acquisiti da un sistema di elaborazione e memorizzazione dati installato all’interno della centrale Pietro Vannucci, capace anche di effettuare attività diagnostiche sullo stato di funzionamento delle varie apparecchiature. I dati del monitoraggio vengono inviati settimanalmente all’ARPA competente. Scarichi idrici Tutti i reflui di centrale confluiscono nel torrente Puglia in tre distinti punti di scarico. Le quantità medie giornaliere scaricate sono: 2.400 m3 dalla scarico n. 1; 60 m3 dallo scarico n. 2. Lo scarico n. 3 è uno scarico di emergenza che viene utilizzato dopo preventiva comunicazione alle Autorità competenti. L’apporto principale dello scarico n.1, circa il 70%, è costituito dallo spurgo delle torri refrigeranti, vale a dire di acqua di fiume scaricata in modo controllato, per evitare la concentrazione salina nel circuito di raffreddamento ed il rispetto dei limiti previsti dall’autorizzazione (vedi grafico 9). Le piogge incidono per circa il 13%, i servizi igienici per circa l’1%, l’apporto restante proviene dal trattamento di depurazione delle acque impiegate per lavaggi ed altri usi nel processo. Il sistema fognario di raccolta separa le acque industriali provenienti dal ciclo, Grafico 10 Acqua torri di raffreddamento o scaricate Enel Dichiarazione ambientale 2007 Grafico 11 Acque reflue trattate Impianto Pietro Vannucci di Bastardo 49 le acque di natura domestica e le acque meteoriche. Le acque meteoriche provenienti da aree d’impianto nelle quali sono presenti sostanze inquinanti, ad esempio le aree di stoccaggio dei combustibili liquidi e le aree del parco carbone, sono raccolte ed inviate all’impianto di trattamento chimico-fisico. Tutte le acque, prima di raggiungere l’apposito scarico, attraversano una vasca di disoleazione che in caso di emergenza può essere intercettata. Nel 2006 la quantità di acqua trattata è aumentata notevolmente per l’intensa attività di bagnatura dei cumuli di carbone, lavaggi dei camion del carbone, lavaggio camion ceneri e piazzali circostanti. Controllo degli scarichi Al fine di assicurare il rispetto dei valori limiti di scarico autorizzati, coincidenti con quelli stabiliti dal D.Lgs. 152/06, il reparto chimico d’impianto esegue, sulla base di una specifica procedura operativa del Sistema di Gestione Ambientale, controlli sistematici sui punti finali di scarico. Nella tabella 3 sono riportate le concentrazioni medie annue rilevate per le diverse sostanze da tenere sotto controllo, confrontate con i limiti di legge, e le quantità annue scaricate. Tabella 3 Valori medi annui rilevati dalle analisi Parametri fisici e chimici Solidi sospesi totali C.O.D. Alluminio Arsenico Cadmio Cromo tot. Ferro Mercurio Nichel Piombo Rame Zinco Azoto ammoniacale Azoto nitroso Azoto nitrico Fosforo tot. Manganese Cloro attivo Cloruri valori di pH 50 Valori limite di legge mg/l 2003 mg/l kg/anno 80 160 1 0.05 0.02 0.02 2 0.005 2 0.02 0,100 0.05 15 0.06 20 10 2 0.02 1.200 27,600 21,160 n.r. n.r. 0,002 0,011 0,469 n.r. 0,013 0,011 0,066 0,020 0,230 0,050 6,860 1,300 n.r. 0,010 110,300 29.673 22.749 n.r. n.r. 2 11 504 n.r. 14 12 71 22 247 54 7.375 1398 n.r. 11 118.585 5.5-9.5 8,200 Enel Valori rilevati 2004 mg/l kg/anno 48,400 23,200 n.r. n.r. 0,002 0,009 0,390 n.r. 0,014 0,010 0,049 0,034 0,740 0,054 9,094 1,408 n.r. 0,010 122,200 63.258 30.322 n.r. n.r. 3 12 509 n.r. 18 14 64 44 967 71 11.886 1.840 n.r. 13 159.714 8,180 Dichiarazione ambientale 2007 2005 mg/l kg/anno 37,500 33,333 0,014 0,004 0,002 0,006 0,290 <0,00001 0,017 0,010 0,042 0,034 0,670 0,078 10,333 2,085 0,021 0,010 102,500 47.857 42.539 18 5 3 8 370 n.r. 22 13 54 43 855 100 13.187 2.661 27 13 130.809 2006 mg/l kg/anno 53,000 22,000 0,012 0,007 0,001 0,008 1,28 0,003 0,011 0,006 0,049 0,078 0,850 0,080 9,075 1,395 0,007 0,010 81,000 66.593 27.642 15 9 1 10 1.603 4 13 7 61 98 1.068 101 11.402 1.753 9 13 101.774 8,220 Impianto Pietro Vannucci di Bastardo 8,150 Gestione rifiuti La gestione dei rifiuti è organizzata in modo da ridurre i rischi per il personale e per l’ambiente. Le ceneri sono raccolte nelle tramogge dell’impianto e trasferite ai silos con impianto pneumatico in depressione. Lo scarico su camion avviene con dispositivi atti a ridurre drasticamente fughe di polveri. La raccolta dei materiali di scarto avviene in modo differenziato in prossimità dei punti di produzione delle officine, del magazzino e presso i luoghi di lavoro. Le aree di stoccaggio temporaneo sono dotate di pavimentazione impermeabile e le acque meteoriche drenate da queste aree sono inviate all’impianto di trattamento. L’impianto è stato anche autorizzato per lo stoccaggio preliminare di amianto, materiale contaminato da sostanze pericolose e accumulatori al piombo e al Ni/Cd. Nell’ambito del Sistema di Gestione Ambientale per la gestione dei rifiuti è stata adottata una specifica procedura operativa. Di seguito nelle tabelle 4 e 5 si riportano le tipologie e le quantità in tonnellate di rifiuti speciali non pericolosi e pericolosi prodotti negli ultimi quattro anni. Tabella 4 Produzione di rifiuti speciali non pericolosi Denominazione Codice CER Tipologia 2003 2004 2005 2006 Imballaggi in plastica Fanghi dal trattamento acque reflue industriali Ceneri pesanti Ceneri leggere Rifiuti dell'immagazzinamento e della produzione del combustibile delle centrali termoelettriche a carbone Demolizione autoveicoli Fanghi di serbatoi settici Imballaggi in legno Assorbenti, materiali filtranti, stracci, indumenti protettivi Rivestimenti e materiali refrattari provenienti da lavorazioni non metallurgiche, diversi da quelli di cui alla voce 161105 Materiali da costruzione contenenti amianto Rame, bronzo ed ottone Plastica Ferro e acciaio Cavi, diversi da quelli di cui alla voce 170410 Terra e rocce Materiali isolanti diversi da quelli di cui alle voci 170601 e 170603 Rifiuti misti dell'attività di costruzione e demolizione, diversi da quelli di cui alle voci 170901, 170902 e 170903 Imballaggi in plastica (toner) Apparecchiature fuori uso, diverse da quelle di cui alle voci da 160209 a 160213 150102 100121 100101 100102 n.p. n.p. n.p. n.p. 0,21 500,00 0,00 52.000,00 0,077 404,60 0,00 38.986,76 0,04 399,70 0,00 29.174,24 0 307,78 0,00 32.148,36 100125 160208 200304 150103 n.p. n.p. n.p. n.p. 82,44 0,00 3,52 6,70 0,00 0,00 6,00 7,50 0,00 0,00 8,88 6,96 0,00 0,00 14,06 2,04 150203 n.p. 0,25 0,52 0,44 5,14 161106 170605 170401 170203 170405 170411 170501 n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. 0,00 150,00 0,00 6,36 120,00 0,16 0,00 1,66 148,56 0,00 8,89 79,02 0,46 0,00 0,00 0,00 4,62 82,495 0,22 0,00 0,00 0,00 3,84 26,215 0,00 170604 n.p. 30,68 4,48 10,40 10,20 170904 080318 n.p. n.p. 10,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,04 160214 n.p. 0,00 52.910,32 0,50 39.649,03 0,58 29.688,58 29,30 32.546,98 Enel Dichiarazione ambientale 2007 Impianto Pietro Vannucci di Bastardo 51 Ceneri del carbone Si tratta del rifiuto prodotto in maggiore quantità. Le ceneri derivano dalle sostanze incombustibili (minerali inerti, metalli, ecc.) contenute nei carboni attualmente utilizzati da Enel in percentuali che variano dal 5 al 15% in peso. Ciò significa che con un consumo di circa 400.000 tonnellate anno di carbone le ceneri annualmente prodotte si aggirano mediamente intorno alle 20.000 a 60.000 tonnellate. Le ceneri del carbone hanno una composizione simile a quella delle pozzolane naturali che sono impiegate per la preparazione del cemento. Il potere aggregante che questi materiali, pozzolane o ceneri, conferiscono al cemento è dovuto ai silicoalluminati che nelle ceneri sono presenti in quantità di circa l’80%. Ciò rende le ceneri idonee anche come sostitutivo del cemento nella preparazione dei calcestruzzi. Attualmente tutte le ceneri prodotte sono tutte destinate al recupero nell’industria del cemento e del calcestruzzo. L’avvio al recupero avviene praticamente in modo contestuale alla produzione. Fanghi Derivano dagli impianti di trattamento delle acque reflue di centrale. Il rifiuto è classificato non pericoloso. I fanghi sono avviati al riutilizzo, nell’industria dei cementifici e per la produzione di laterizi. In parte vengono avviati allo smaltimento in apposita discarica autorizzata. Altri rifiuti speciali pericolosi Costituiti principalmente da oli esausti, batterie e accumulatori al piombo esauriti, sono inviati ai rispettivi Consorzi. Altri rifiuti pericolosi, in piccole quantità, sono derivanti dalla sostituzione delle lampade di illuminazione (tubi fluorescenti) e dalla pulizia dei serbatoi di stoccaggio combustibili liquidi. Altri rifiuti speciali non pericolosi Costituiti principalmente da ferro-acciaio, legno, cavi, carta e cartone, materiali metallici, sono tutti avviati a recupero per mezzo di imprese autorizzate. Altri rifiuti, costituiti da assorbenti, materiali filtranti e materiali isolanti, sono avviati a discariche autorizzate. 52 Enel Dichiarazione ambientale 2007 Impianto Pietro Vannucci di Bastardo Tabella 5 Produzione di rifiuti speciali pericolosi Denominazione Codice CER Olio contaminato da PCB Oli isolanti Oli isolanti esausti Fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose Cere e grassi esauriti Emulsioni e soluzioni per macchinari contenenti alogeni Rifiuti contenenti oli Detergente alcalino per pezzi meccanici Altri oli da motori, trasmissioni ed ingranaggi Altri oli motore, ingranaggi e lubrificazione Altri rifiuti oleosi non specificati altrimenti Altri solventi e miscele di solventi Imballaggi contenenti residui di sostanze pericolose o contaminati da tali sostanze Trasformatori e condensatori contenenti PCB Accumulatori al Ni/Cd Accumulatori al piombo Materiali isolanti contenenti amianto Altri materiali isolanti contenenti o costituiti da sostanze pericolose Assorbenti, materiali filtranti (inclusi filtri dell'olio non specificati altrimenti), stracci e indumenti protettivi, contaminati da sostanze pericolose Liquido antigelo contenente sostanze pericolose Resine a scambio ionico saturate o esauste Tubi fluorescenti ed altri rifiuti contenenti mercurio Grafico 12 Produzione dei rifiuti Tipologia 2003 2004 2005 2006 130301 130305 130310 p P p 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 24,00 0,00 0,00 8,00 100120 120112 p p 3,06 0,00 0,00 2,64 0,00 0,20 0,00 0,00 120108 160708 070601 130203 130208 130601 140603 p P P P p P p 0,00 0,00 0,00 0,14 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 1,30 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 1,00 4,70 0,00 0,00 0,76 2.845 0,54 0,00 3,86 0,00 0,54 150110 160209 160602 160601 170601 p p P P p 0,32 15,48 0,00 0,30 0,920 0,00 7,66 1,10 0,00 0,00 0,00 0,00 2,780 14,00 1,840 0,00 3,748 170603 p 10,58 0,00 0,00 0,00 150202 160114 190806 p p p 0,30 0,00 0,00 0,20 0,84 0,00 1,92 0,88 3,16 0,60 0,08 0,00 200121 p 0,20 31,30 0,155 15,58 0,116 52,92 0,200 2.863,73 Nei seguenti grafici sono riportati dati relativi alla produzione specifica di rifiuti (g/kWh) e le percentuali di rifiuti recuperati. La diminuzione della produzione dei rifiuti non pericolosi è dovuta principalmente all’utilizzo di carboni a basso contenuto di cenere. Nel 2006 la produzione dei rifiuti pericolosi è aumentata per le attività di bonifica effettuate (dismissione serbatoi OCD). Grafico 13 % rifiuti recuperati Enel Dichiarazione ambientale 2007 Impianto Pietro Vannucci di Bastardo 53 Uso e contaminazione del suolo Tutta l’attività produttiva si svolge nell’area recintata dell’impianto di circa 16 ha. I sistemi di contenimento (bacini, vasche trappola, ecc.) e la pavimentazione con canalette di convogliamento presenti nelle aree d’impianto dove sono presenti o si movimentato sostanze inquinanti garantiscono una adeguata protezione del suolo e del sottosuolo Drenaggio delle acque che interessano il parco carbone Attorno al perimetro del parco carbone, per la raccolta del percolato, sono presenti delle apposite canalette. Una parte consistente delle acque viene riutilizzata per l’innaffiamento ai fini antispolvero del carbone. Il fondo del carbonile è strutturato per favorire il deflusso dei reflui delle acque piovane verso i punti di raccolta e trattamento. Drenaggio delle acque dalle aree di stoccaggio dell’olio combustibile denso (OCD) e del gasolio I serbatoi di olio combustibile (OCD) sono completamente vuoti e bonificati ed è in programma la demolizione di alcuni di essi. I serbatoi di gasolio sono confinati all’interno di bacini di contenimento pavimentati. Il fondo dei bacini in lastroni di cemento è in buono stato. I bacini sono collegati al resto dell’impianto attraverso il sistema di raccolta e drenaggio delle acque meteoriche. Queste acque sono convogliate al sistema di disoleazione a vasche trappola. Il gasolio è impiegato in produzione per il diesel d’emergenza, le torce pilota di caldaia, per le macchine operative di movimentazione carbone e per l’impianto anticendio. Il gasolio viene approvvigionato esclusivamente mediante autobotti e stoccato in appositi serbatoi. Le aree di movimentazione sono pavimentate e viene fatto uso di recipienti di raccolta per la prevenzione da sversamenti. Sistemi per prevenire le perdite di olio lubrificante e isolante dai macchinari e durante le operazioni di rabbocco I macchinari sono posti su superfici pavimentate e le eventuali perdite confluiscono in apposite vasche di raccolta o verso l’impianto di trattamento delle acque dal sistema fognario di centrale. L’olio lubrificante nuovo è conservato in fusti presso un’area appositamente attrezzata. Gli oli esausti sono stoccati in un serbatoio ubicato all’interno dei bacini di contenimento dell’olio combustibile. 54 Enel Dichiarazione ambientale 2007 Impianto Pietro Vannucci di Bastardo Sistemi per prevenire le perdite di additivi chimici utilizzati nel processo. Gli additivi di processo sono essenzialmente dei reagenti chimici per il trattamento delle acque, quali acido solforico, idrato di idrazina, ipoclorito di sodio, calce idrata, cloruro ferrico, ecc. e sono contenuti in appositi serbatoi all’interno di vasche di contenimento impermeabilizzate. Prevenzione delle perdite dai sistemi di raccolta e trattamento delle acque reflue È mantenuto un programma di controllo sistematico della tenuta dei manufatti. Utilizzo di risorse ed energia Grafico 14 Consumi di carbone e calore utilizzato Uso del carbone Si tratta di carbone estero proveniente da vari P aesi, al momento prevalentemente da Indonesia, Russia, Colombia e Australia. I consumi e il potere calorifico negli anni più recenti sono riportati nel grafico 14. L’andamento dei consumi segue la richiesta della produzione di energia. Impiego di gasolio Il gasolio viene utilizzato come combustibile sia in situazioni di avviamento unità da freddo che di supporto in situazioni di esercizio particolari. Inoltre un modesto utilizzo si ha in emergenza per il funzionamento dei diesel del gruppo elettrogeno e della motopompa antincendio. Il gasolio per macchine operatrici è reso disponibile attraverso un’apposita colonnina di distribuzione. Grafico 15 Consumi di gasolio Dal 2003, il gasolio da riscaldamento è stato sostituito con il metano. Consumo di energia elettrica per i servizi ausiliari di centrale Tabella 6 Consumi di energia elettrica per i servizi ausiliari d'impianto Anno 2003 2004 2005 2006 Produzione GWh Consumo interno GWh Prelievi dalla rete GWh Immessa in rete GWh 1.062 118 5 944 1.211 132 2 1.079 1.069 123 3 946 1.161 131 28 1.030 Enel Dichiarazione ambientale 2007 Impianto Pietro Vannucci di Bastardo 55 Grafico 16 Rendimento energetico e consumo specifico Efficienza energetica del ciclo produttivo L’efficienza energetica si riassume in maniera semplice e completa attraverso un unico parametro: il consumo di calore necessario per immettere in rete 1 kWh. Tale parametro, denominato Consumo specifico netto (Csn), è espresso in kcal/kWh. A parità di combustibile per un dato impianto il Csn varia al variare dell’assetto, dello stato manutentivo, nonché da varibili esterne quali la temperatura dell’acqua di raffreddamento e dell’aria. Il Consumo specifico netto reale medio annuo si aggira fra 2.520 e 2.560 kCal/kWh. Negli ultimi due anni il consumo specifico, anche se in maniera contenuta, è aumentato: questo perchè gli impianti sono chiamati a produrre in condizioni non ottimali. Fornitura di calore per la florovivaistica Il calore contenuto nelle acque di condensazione è utilizzato in parte per il riscaldamento di serre, 800 m3/h circa. Il salto termico sfruttabile, di circa 10 °C, consente una notevole riduzione delle quantità di combustibili da utilizzare per riscaldare le serre nel periodo invernale (gestione di terzi). Uso dell'acqua a fini produttivi L’acqua per il raffreddamento dei macchinari e per la produzione di acqua demineralizzata viene attinta da un’opera di presa sul fiume Timia (Loc. Bevagna, PG). Tramite una stazione di pompaggio (portata max 260 l/s) viene trasferita in centrale per mezzo di un acquedotto di derivazione lungo circa m 7.500. L’acqua giunge alla vasca di carico, sita nel comune di Gualdo Cattaneo in grado di contenerne m3 4.200. Il sistema di raffreddamento a ciclo chiuso permette di ridurre i consumi del 30% (MTD). L’acqua per i servizi di processo viene anche prelevata da pozzi presenti in centrale. L’acqua potabile viene invece derivata dall’acquedotto del comune di Gualdo Cattaneo. Il consumo di acque è tenuto sotto controllo tramite un bilancio idrico aggiornato trimestralmente. 56 Enel Dichiarazione ambientale 2007 Impianto Pietro Vannucci di Bastardo Grafico 17 Prelievo acqua Grafico 18 Acqua raffreddamento Utilizzo di materiali e prodotti chimici per il processo e per i servizi Come additivi di processo e per le attività di servizio (trattamento delle acque e manutenzione) si utilizzano materiali e prodotti chimici. L’utilizzo di queste sostanze avviene secondo procedure prefissate. Tabella 7 Consumo reagenti trattamento acqua Anno 2003 2004 2005 2006 t t t t t t t t t t 949 600,0 160 70 2 12 4 75 1,2 25 1.077 713,9 185,1 73,2 1,2 11,88 2,33 62,5 0,7 26,0 793 565 105,94 58 0 12,14 4 28,4 0 20 948 588 140 49 1,5 24 1 112 2,64 29,68 Anno 2003 2004 2005 2006 kg kg kg 640 240 400 5.600 4.500 400 700 419 119,00 300 6.271 5.310 540,0 421,0 912 42 870 7.338 6.416 379 543 300 0 300 11.041 10.104 363 574 Principali Reagenti trattamento acque - totale Acido Solforico Soda caustica Calce idrata Polielettrolita Cloruro ferrico Idrato di idrazina Ipoclorito di sodio Additivo ciclo chiuso Additivo acqua di raffreddamento Tabella 8 Consumo di sostanze gassose Gas liquefatti Acetilene bombole CO2 bombole Gas compressi Idrogeno Azoto Ossigeno tecnico Enel Dichiarazione ambientale 2007 m3 m3 m3 Impianto Pietro Vannucci di Bastardo 57 L’idrogeno è impiegato come fluido di raffreddamento degli alternatori per le sue proprietà di buon conduttore termico. L’anidride carbonica viene impiegata come gas inerte di “spiazzamento” dell’idrogeno nelle fasi di riempimento e svuotamento dell’alternatore. È inoltre presente come estinguente in molti estintori, sia fissi che mobili. L’ossigeno e l’acetilene sono utilizzati per la saldatura. Si utilizzano inoltre gas puri per le analisi di laboratorio. Tutti i gas sono depositati in box costruiti secondo le norme di sicurezza applicabili. Uso di oli lubrificanti e di comando Le quantità utilizzate e stoccate sono legate alle esigenze di funzionamento dei macchinari. Sia il deposito che le parti d’impianto interessate sono dotate di specifico sistema antincendio. Tabella 9 Quantità di olio impiegate sull’impianto Impianto Stoccaggio Quantità (q) Turbina unità 1 Turbina unità 2 Magazzino Dep. movimentazione oli Totale Cassa olio+bauser Cassa olio+bauser Fusti da 180 Fusti da 180 kg + secchi da 18 kg 130 130 75 10 345 Uso di oli dielettrici L’olio dielettrico è prevalentemente contenuto nei trasformatori elettrici. La sostituzione dell’olio è un intervento poco frequente e le quantità rabboccate sono modeste rispetto alle quantità impiegate. Tabella 10 Olio dielettrico impiegato Impianto Trasformatore Trasformatore Trasformatore Trasformatore Trasformatore Trasformatore Totale quantità (kg) di macchina M1 di macchina M2 servizi aux. 1 servizi aux. 2 di emergenza STE1 di emergenza STE2 20.000 20.000 5.000 5.000 21.000 21.000 92.000 Uso di esafloruro di zolfo L'esafloruro di zolfo è utilizzato per le sue elevate proprietà dielettriche in alcune apparecchiature (interruttori, quadri elettrici, ecc ). La tabella seguente riporta le quantità per ciascun impiego. 58 Enel Dichiarazione ambientale 2007 Impianto Pietro Vannucci di Bastardo Tabella 11 Esafloruro di zolfo impiegato Apparecchiatura (kg) Bombole Apparecchiature in servizio Apparecchiature non in servizio Totale 64 90,1 2,8 156,9 Queste apparecchiature in genere richiedono rare integrazioni di gas. Questioni locali Prevenzione della dispersione delle polveri di carbone Il carbone arriva in centrale in casse mobili chiuse da teli e trasportate da autocarri. All’interno del parco carbone di centrale le casse vengono scaricate per rovesciamento. Le motopale provvedono a formare i cumuli di stoccaggio. Dal deposito, che ha una capacità nominale di 100.000 t, il carbone viene ripreso e messo su nastri trasportatori fino ai silos di alimentazione dei mulini. Durante il percorso viene sottoposto all’azione di un elettromagnete per la separazione dei componenti ferrosi e all’azione di un vibrovaglio per la separazione delle pietre. Le apparecchiature sono dotate di un involucro di chiusura e mantenute in depressione. Per contenere le emissioni di polveri il carbone viene umidificato nei periodi molto caldi o ventosi con appositi irroratori. Un impianto di lavaggio automatizzato degli autocarri impedisce il trasporto involontario di polveri nelle vie esterne. Prevenzione della dispersione delle ceneri da carbone La cenere captata dagli elettrofiltri viene estratta pneumaticamente e trasferita ai due sili finali (uno per gruppo). I sistemi pneumatici, essendo in depressione, evitano qualsiasi dispersione nell'ambiente circostante. L’aria utilizzata, prima di essere restituita all’atmosfera viene trattata in filtri a manica che consentono valori di emissione inferiore a 10mg/Nm3 di polveri. Lo scarico delle ceneri nei camion con silos a “siluro”o a “cipolla” avviene tramite proboscide dotata di sistemi di trattenuta ceneri e recupero sfiato da serbatoio, tali da evitare rilasci all’esterno. Prevenzione della dispersione di fibre di amianto L’amianto non è più utilizzato come coibente. Nelle tubazioni in cui è ancora presente viene costantemente monitorato seguendo una procedura denominata Enel INDEX, la cui validità è riconosciuta dagli enti preposti. Enel Dichiarazione ambientale 2007 Impianto Pietro Vannucci di Bastardo 59 Dal 1990 è iniziata una progressiva riduzione dei quantitativi di materiali pericolosi presenti con l’obiettivo della completa eliminazione. Gli interventi vengono affidati a ditte specializzate, che operano sulla base di un piano di lavoro approvato dalla ASL competente. Le coperture in eternit sono state o rimosse o rivestite con apposite vernici fissative. Prevenzione della dispersione di PCB I trasformatori contenenti oli dielettrici con PCB sono costantemente monitorati per prevenire qualsiasi tipo di inquinamento. Ad oggi è stato dimesso il 77% dei trasformatori censiti nell’ultima denuncia, il restante 23% e in programma di dismissione entro i primi mesi del 2008. Emissioni sonore La centrale Pietro Vannucci è stata oggetto negli anni ‘95-’96 di importanti opere di insonorizzazione mirate al contenimento del rumore esterno entro i limiti ammessi dalla legge. Periodicamente sono svolte da unità specialistiche campagne di misura per rilevare il clima acustico intorno all’impianto. I risultati (2004) sono indicati nella tabella 12: Tabella 12 Dati rilevazione del clima acustico (2004) Punti di misura P P P P P P P P P P P P P 60 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 Enel Diurno Notturno 48,3 51,3 47,9 50,5 47,0 45,9 50,2 59,1 45,0 48,0 43,2 50,3 48,3 Dichiarazione ambientale 2007 51,3 48,5 48,7 57,7 43,8 40,8 52,8 47,5 Impianto Pietro Vannucci di Bastardo Impatto visivo L’elemento di spicco risulta essere la ciminiera costituita da una struttura a traliccio che sostiene due tubi del diametro di 3 m. La struttura si presenta complessivamente snella ed affilata. Le altre strutture impiantistiche (caldaie e silos) costituiscono poli visuali di minor importanza. Il pennacchio dei fumi dalla ciminiera è impercettibile nelle normali condizioni di esercizio; la visibilità è limitata ai transitori di avviamento da freddo. Nel periodo invernale è evidente il flusso di umidità rilasciato dalle torri evaporative. Nel complesso tale sito ben si integra nel paesaggio della vallata. Foto 14 Vista d’insieme delle apparecchiature d’impianto Enel Dichiarazione ambientale 2007 Impianto Pietro Vannucci di Bastardo 61 Aspetti ambientali indiretti Tabella 13 Riepilogo degli aspetti ambientali indiretti valutati significativi Categoria Localizzazione impatti QUESTIONI LOCALI Tracciato linea elettrica E TRASPORTI (RUMORE, di proprietà Terna ODORI, POLVERE, IMPATTO VISIVO, ECC.) Area degli impianti Descrizione degli aspetti IR Esposizione della popolazione ai campi elettrici e magnetici a bassa frequenza lungo le linee ad alta tensione per il trasporto dell’energia energia elettrica prodotta collegate alla centrale 12 Esposizione della popolazione alla emissione di onde elettromagnetiche da impianti di telecomunicazione 22 Prevenzione della dispersione di polveri durante il trasporto ferroviario del carbone dal porto di Ancona alla stazione di Foligno, e su gomma dalla stazione alla centrale 20 Prevenzione della dispersione di polveri durante lo scarico delle navi carboniere e trasferimento a mezzo nastro nel deposito Enel all’interno del porto di Ancona 11 Incidenza sui flussi di traffico (intasamenti, rumore, emissioni) delle merci e delle persone da e per la centrale 22 Linea FF.SS. Ancona Foligno e strade locali Area portuale Ancona Viabilità locale Gli aspetti indiretti sono quelli per i quali l’autonomia gestionale dell’Unità di Business di Bastardo risulta essere solo parziale. Gli aspetti ambientali indiretti identificati sono riferibili: • alle attività svolte da fornitori e appaltatori • ai campi elettromagnetici generati dalle linee di trasmissione e da installazioni di teletrasmissione di società terze. Gestione dei fornitori e appaltatori Sotto il profilo ambientale, le principali attività dell’impianto che possono richiedere l’intervento di terzi sono state individuate e le più rilevanti sono di seguito riportate. Nell’ambito del Sistema di Gestione Ambientale il controllo delle attività affidate a terzi è regolato dalla procedura “Gestione dei fornitori”, che si propone di informare i fornitori e gli appaltatori a proposito della Politica ambientale e della Gestione Ambientale adottata dall’Unità di Business di Bastardo, di rilevare i criteri di gestione adottati in proprio dai fornitori e dagli appaltatori che hanno relazioni con la centrale, di comunicare e controllare i requisiti ambientali delle attività affidate a terzi e di comunicare e controllare i requisiti ambientali delle forniture di beni e servizi. Forniture di beni e servizi Per il monitoraggio e la sorveglianza dei parametri dei processi che hanno significativa rilevanza ambientale, la centrale ha emesso procedure operative che definiscono controlli periodici a carico di personale terzo specializzato. 62 Enel Dichiarazione ambientale 2007 Impianto Pietro Vannucci di Bastardo Fornitura di prodotti e sostanze Gli additivi di processo, ove è possibile, vengono acquistati direttamente dai produttori. La fornitura avviene impiegando autotrasportatori specializzati e con mezzi dotati di dispositivi di sicurezza che intervengono in caso di eventi incidentali. Ogni prodotto è dotato della scheda di sicurezza che viene fornita dal produttore ogni qual volta subisca delle modifiche e viene comunque richiesta periodicamente. Nel caso si voglia introdurre una nuova sostanza nel processo o nelle attività di manutenzione, viene richiesta preventivamente la scheda di sicurezza e valutata la sua pericolosità prima di procedere all’acquisto, nell’ottica di una progressiva riduzione delle sostanze pericolose. I fornitori vengono coinvolti nell’applicazione della procedura sulla ”Gestione delle sostanze”. Smaltimento dei rifiuti I requisiti e i vincoli fissati dalla normativa di settore, per i soggetti terzi coinvolti nella gestione dei rifiuti prodotti dalla centrale, sono controllati sia preventivamente in modo documentato sulla base di una procedura del sistema, sia in fase operativa all’interno della centrale, adottando specifiche misure di controllo e sorveglianza delle attività. In particolare è possibile una attenzione indiretta attraverso il controllo della validità delle autorizzazioni. Prima di conferire i rifiuti si controllano attentamente le autorizzazioni sia del trasportatore sia dello smaltitore finale o del recuperatore. Si controlla sistematicamente il ritorno della quarta copia del formulario di identificazione del rifiuto, che attesta l’arrivo dei rifiuti stessi alla destinazione predeterminata in fase di conferimento al trasportatore. Scoibentazioni di parti di impianto e apparecchiature contenenti materiali contaminati da amianto Gli appaltatori che eseguono attività di scoibentazione di materiali contenenti amianto devono rispondere ai requisiti previsti dalla normativa di settore e operativamente conformarsi alle modalità descritte nella apposita Specifica Tecnica Enel consolidata a livello nazionale. Debbono inoltre notificare allo SPSAL competente il Piano di lavoro. Attività di costruzione o demolizione e manutenzione Le attività di cantiere e le operazioni di manutenzione effettuate in centrale da personale terzo sono disciplinate da procedure che riguardano sia la sicurezza sia l’ambiente (in applicazione del Decreto Legislativo 626/94, del Decreto Legislativo 242/96 e della “Direttiva Cantieri”). Sulla base di una preventiva e verificabile valutazione degli aspetti ambientali connessi con queste attività sono Enel Dichiarazione ambientale 2007 Impianto Pietro Vannucci di Bastardo 63 stabilite le specifiche tecniche progettuali e le clausole contrattuali per la fase realizzativa. La prassi prevede che, in fase di consegna delle aree di lavoro alle imprese, vengano fornite tutte le informazioni inerenti i rischi specifici presenti nell’area in cui avranno luogo i lavori. Il responsabile dell’impresa assume la supervisione della corretta esecuzione delle attività, che deve essere conforme alle "norme comportamentali" adottate in centrale, mirate a salvaguardare la sicurezza e l’igiene dei luoghi di lavoro, nonché a minimizzare l’impatto ambientale esterno. Il personale di centrale preposto svolge costantemente un’azione di controllo sulla corretta applicazione delle disposizioni inerenti i rifiuti. Esposizione ai campi elettromagnetici La corrente alternata genera campi elettrici e campi magnetici localizzati lungo le linee di trasmissione. Queste perturbazioni non hanno capacità ionizzanti e pertanto entro i valori di esposizione raccomandati non sono in grado di produrre effetti biologici. I valori di campo elettrico dipendono dal valore della tensione, l’induzione magnetica dall’intensità della corrente che attraversa i conduttori: entrambi i parametri dipendono dalla distanza cui sono misurati e pertanto si riducono sensibilmente con la distanza. Al fine di valutare i rischi d’esposizione dei lavoratori, sono state eseguite all’interno della centrale misure volte a caratterizzare i livelli dei campi elettrici e dei campi magnetici a frequenza industriale (50Hz). Tali misure sono state effettuate nelle aree praticabili contraddistinte dalla presenza di macchine, sbarre, linee e apparecchiature elettriche ad alta tensione oppure percorse da correnti elettriche elevate, stazioni da cui si dipartono le linee elettriche esterne. Dalla valutazione dei rischi, in riferimento ai valori riscontrati e alle misure organizzative adottate, si afferma che i lavoratori possono essere classificati non esposti. Pertanto l’esposizione rimane limitata ai casi eventualmente presenti sotto le linee di trasmissione che prelevano l’enegia prodotta in centrale e la immettono nella rete nazionale. Queste linee appartengono alla Società Terna che gestisce tale attività nell’ambito delle proprie specifiche responsabilità. Per quanto riguarda le antenne di teletrasmissione non appartengo a Enel ma alla società Wind che le gestisce nell’ambito delle proprie specifiche responsabilità. Trasporto dipendenti e merci Il traffico indotto dai dipendenti è modesto e stimato in circa 80 auto al giorno dal lunedì al venerdì, concentrate negli orari di ingresso-uscita prevalentemente negli orari intorno alle 7.30 di mattino ed alle 16.00 del pomeriggio. 64 Enel Dichiarazione ambientale 2007 Impianto Pietro Vannucci di Bastardo La presenza di ditte esterne è molto ridotta. Solo in occasione delle manutenzioni principali, in media un mese all’anno, si ha un’aggiunta significativa di traffico dovuto a terzi pari a di 20-30 vetture nei momenti d’ingresso e uscita. Per quanto riguarda l’esiguo trasporto stradale delle merci e dei materiali ad eccezione del combustibile, l’arteria d’interesse è un tratto della strada provinciale “del Puglia” che collega la centrale alla superstrada E45 Orte Cesena in corrispondenza dello svincolo di Marsciano. Trasporto carbone e ceneri Trasporto navale Il carbone di importazione utilizzato nella centrale termoelettrica è ricevuto nel porto di Ancona tramite navi carboniere allibate a 30 kt che scaricano in corrispondenza della banchina n. 25, situata nella nuova darsena. Il carbone viene accumulato temporaneamente in un deposito coperto della capacità complessiva di 40 kt. Annualmente sono scaricate circa 14 navi. Trasporto ferroviario Il deposito di Ancona è attrezzato per caricare il combustibile in casse mobili da 28 tonnellate utili già disposte su carri ferroviari (due per ogni carro). Il trasporto del carbone da Ancona a Bastardo viene effettuato tramite un sistema intermodale (ferrovia-gomma). Le casse realizzate in acciaio sono trasportate completamente chiuse da teli e sottoposte a lavaggio all’uscita del deposito. Esse disposte a coppie sui carri, vengono composte fino a formare convogli ferroviari da 1030 t circa. Il numero di convogli è di 8 alla settimana su 6 giorni (lunedì-venerdì). Il trasporto è svolto da due treni di tipo "bloccato" nella direzione dei pieni e da un unico treno nella direzione dei vuoti con un tempo di ciclo complessivamente pari a 48 ore. L’interscambio delle casse mobili da rotaia a gomma avviene nello scalo merci della stazione ferroviaria di Foligno tramite apposite macchine. Trasporto stradale La lunghezza del percorso stradale tra la stazione ferroviaria di Foligno e la centrale termoelettrica Pietro Vanucci è di circa 25 km. Dal lunedì al sabato sono movimentate giornalmente con automezzi dalle 38 alle 76 casse piene di carbone (a seconda dei convogli ricevuti) verso la centrale e altrettante vuote verso la stazione ferroviaria. Le ceneri vengono conferite per il recupero prevalentemente ai cementifici della zona dell’Umbria o delle aree più vicine di Lazio e Marche. Il traffico è di circa 4-8 autocarri al giorno. Il trasporto del carbone e delle ceneri impegna il tratto della strada provinciale “del Puglia” dalla centrale al bivio per il paese di Bastardo e da qui le strade per Spoleto o in alternativa per Foligno. Enel Dichiarazione ambientale 2007 Impianto Pietro Vannucci di Bastardo 65 Salute e sicurezza La tutela dell’ambiente e della salute e sicurezza dei lavoratori sono temi di interesse prioritario per Enel. Essi sono alla base della Politica ambientale del Gruppo Enel. Grafico 19 Infortuni Unità di Business Bastardo Sicurezza dei luoghi di lavoro Il grafico 19 mostra la serie storica 2002-2006 degli infortuni accaduti, nonché il confronto tra l’indice di frequenza dell’UB e del dato nazionale. L’indice di frequenza rappresenta il numero di infortuni per milione di ore lavorate. Negli anni considerati non si sono verificati incidenti con conseguenze mortali o di invalidità permanenti per il personale dell’impianto. L’impegno profuso da parte dell’organizzazione ha determinato l’esiguità degli infortuni negli ultimi anni. L’azienda pone tra gli obiettivi primari la riduzione a zero degli infortuni sia del personale Enel che di quello delle ditte appaltatrici. A riguardo ha promosso una Campagna della Sicurezza iniziata nell’anno 20052006 e che prosegue anche per l’anno 2007, nella quale sono coinvolte tutte le figure professionali all’interno dell’Azienda nonché le ditte terze. Inoltre, sempre in tema di sicurezza, la centrale Pietro Vannucci sta implementando un Sistema di Gestione della Salute e Sicurezza sul lavoro conformemente alla norma OHSAS 18001. 66 Enel Dichiarazione ambientale 2007 Impianto Pietro Vannucci di Bastardo Obiettivi e Programma ambientale 2006÷2010 L'Unità di Business di Bastardo, adottando un proprio documento di Politica ambientale, ha definito la linea d’azione che intende seguire per perseguire il miglioramento continuo delle proprie prestazioni ambientali. Tenendo conto degli obiettivi aziendali generali e della predetta linea d’azione, la Direzione di UB ha fissato gli obiettivi ambientali di seguito descritti. Sono stati conseguentemente approvati gli interventi che consentono di raggiungere gli obiettivi fissati o di raggiungere traguardi intermedi per obiettivi di portata pluriennale. Gli interventi approvati sono stati inseriti nel Programma ambientale di seguito descritto che copre il periodo 2006÷2010 L’attuazione del Programma ambientale è oggetto di verifica continua ed è aggiornato con periodicità almeno annuale, anche sulla base dei risultati degli audit interni e delle attività di sorveglianza da parte dell’Ente di certificazione. Obiettivi Ambientali Riduzione delle emissioni di biossido di zolfo e degli ossidi di azoto al fine di rispettare limiti previsti dal DM 12 luglio 1990 per le emissioni dai camini dei grandi impianti di combustione. Conduzione degli impianti a partire dal 1° giugno 2007 per il miglioramento dei limiti di legge come media a 720 ore tramite miscelazione carboni con diverso contenuto di zolfo ed impiego di gasolio. Intervento 1.2: Utilizzazione di miscele di carbone con percentuale media di zolfo inferiore allo 0,9% per il miglioramento dei valori di emissione della SO2. Migliorare l’affidabilità e l’accuratezza della misure che si effettuano nelle postazioni della rete di monitoraggio della qualità dell’aria realizzata e condotta da Enel. Enel, nella seconda metà degli anni ‘80, al fine di documentare sotto il controllo delle Autorità provinciali preposte il rispetto degli standard di qualità dell’aria fissati dalla normativa allora vigente, ha realizzato e mantiene in esercizio una rete di monitoraggio della qualità della aria composta da 5 postazioni di tipo chimico per la misura delle concentrazioni di SO2, NO2 e polveri dislocate nei Enel Dichiarazione ambientale 2007 Impianto Pietro Vannucci di Bastardo 67 comuni di Gualdo Cattaneo e Giano dell’Umbria. Ha inoltre installato una postazione per la misura delle polveri all’interno dell’area portuale di Ancona in prossimità del carbonile, gestito da Enel e completamente asservito al funzionamento della centrale Pietro Vannucci di Bastardo. Si intende mantenere ai valori più alti possibili la disponibilità dei dati e l’accuratezza delle misure effettuate per contribuire ad una migliore conoscenza della qualità dell’aria nell’intorno degli impianti Enel. Intervento 2.2: Ripristinare la piena funzionalità della postazione di misura delle polveri installata in prossimità del carbonile Enel all’interno dell’area portuale di Ancona. Impiegare in modo razionale ed efficiente le risorse energetiche, i materiali e le risorse idriche. Ridurre i consumi di combustibile e le quantità di materiali e additivi per unità di prodotto, contenere i consumi di energia elettrica interna ed i prelievi idrici sono elementi costantemente presenti nelle decisioni gestionali adottate dalla Direzione della UB sulla base dell’impegno e dell’attenzione di tutto il personale. Sono stati approvati i seguenti interventi: Intervento 3.3: Attuazione di modifiche impiantistiche e di misure gestionali per il parziale recupero delle acque provenienti dall’impianto di trattamento acque reflue. Intervento 3.5 : Riduzione delle perdite idriche attraverso il rifacimento parziale di un tratto di tubazione relativo alla condotta di adduzione acqua dal fiume Timia. Intervento 3.6 : Riduzione delle perdite idriche attraverso il recupero delle acque della vasca di decantazione per il sistema di abbattimento polveri del parco carbone di centrale. Prevenire le contaminazioni del suolo e delle acque che possono derivare da potenziali perdite dai serbatoi di stoccaggio dei combustibili e dei preparati liquidi pericolosi o da versamenti accidentali durante le movimentazioni interne delle medesime sostanze. Per la prevenzione della contaminazione del suolo e delle acque i serbatoi di combustibile e i serbatoi di altre sostanze liquide pericolose sono allocati all’interno di bacini di contenimento. Sulle vasche di raccolta e trattamento delle acque contaminate dal processo si effettuano verifiche periodiche di tenuta. È stata adotta una procedura di emergenza per affrontare eventuali incidenti con versamenti e perdite di sostanze. Oltre a migliorare le procedure di emergenza e le prassi operative per la movimentazione dei materiali è attualmente possibile accrescere il grado di prevenzione da potenziali contaminazioni del suolo e delle acque attraverso una migliore impermeabilizzazione delle vasche e bonificando alcuni serbatoi attualmente fuori uso. 68 Enel Dichiarazione ambientale 2007 Impianto Pietro Vannucci di Bastardo Gli interventi approvati sono: Intervento 4.1: Bonifica dei serbatoi di olio combustibile denso attualmente in disuso. Intervento 4.4: Eliminazione di potenziali perdite di sostanze inquinanti dalle vasche di contenimento dell’area del laboratorio chimico attraverso la realizzazione di una adeguata impermeabilizzazione delle vasche stesse. Intervento 4.6: Bonifica pompe spinta olio combustibile. Eliminare o ridurre le quantità di materiali e sostanze pericolose già presenti sugli impianti ed evitare l’introduzione di altri materiali di tale natura. Si procede progressivamente, in conformità alle specifiche disposizioni di legge, alla completa eliminazione o dealogenazione di tutte le apparecchiature che contengono olio contaminato da PCB, e dei materiali che contengono amianto. Si intende inoltre evitare, o quantomeno limitare, l’uso di sostanze pericolose. per l’uomo e per l’ambiente attraverso l’applicazione efficace delle procedure previste dal sistema di gestione per il controllo delle sostanze da acquistare e per di controllo dell’operato degli appaltatori o fornitori a proposito delle sostanze da loro impiegate. Gli interventi approvati sono: Intervento 5.1: Sostituzione di 52 interruttori racchiudenti setti realizzati in materiali contenenti fibre di amianto. Intervento 5.2: Sostituzione di 6 trasformatori 6000/380 V contenenti PCB. Ridurre l’impatto visivo delle opere esistenti e minimizzare l’impatto di nuove realizzazioni. Attraverso i possibili interventi di mitigazione, si vuole ridurre il disturbo visivo degli impianti esistenti e curare i progetti di nuove realizzazioni in modo da inserire nella maniera visivamente più corretta le nuove strutture in relazione caratteristiche paesaggistiche locali. Gli interventi approvati sono: Intervento 6.5: Rifacimento impermeabilizzazione tetti sala macchine ed edificio uffici. Intervento 6.6: Demolizione di 3 serbatoi OCD bonificati. Eliminare, o quantomeno contenere al più basso livello possibile, le fughe di polveri dall’impianto. Per impedire le fughe di polveri durante le operazioni di rifornimento, stoccaggio e movimentazione interna del carbone, l’impianto è dotato di opportuni presidi quali: barriere frangivento che contornano il carbonile, sistemi di umidificazione dei cumuli, nastri trasportatori chiusi. Le ceneri prodotte sono smaltite attraverso un sistema pneumatico chiuso. Per contenere le fughe di polveri è comunque necessario adottare tecniche di esercizio e particolari accorgimenti impiantistici, Enel Dichiarazione ambientale 2007 Impianto Pietro Vannucci di Bastardo 69 nonché adeguati programmi di manutenzione, per rendere sempre efficaci detti presidi. Si ritiene possibile migliorare l’efficacia sia degli accorgimenti impiantistici sia dei provvedimenti gestionali, vale a dire delle prassi operative adottate per lo stoccaggio e la movimentazione del carbone e per il conferimento delle ceneri, in modo da controllare e ridurre a livelli accettabili le eventuali incidenze nelle immediate vicinanze dell’impianto. I provvedimenti approvati sono: Intervento 7.3 : Realizzazione canale raccolta acque lavaggio strada ingresso parco carbone. Intervento 7.4 : Abbattimento polveri carbonile di centrale. Intervento 7.3 : Ammodernamento lavaggio carri adibiti al trasporto del carbone. Contenere al più basso livello possibile i livelli sonori interni all’impianto e le emissioni e le immissioni verso l’esterno. Le emissioni e le immissioni nell’ambiente esterno già rispettano i valori limite di emissione stabiliti dalla vigente normativa, sia nel periodo diurno sia in quello notturno. Tuttavia la necessità di monitorare e ridurre i livelli di emissione all’interno dell’impianto, ai fini del contenimento dell’esposizione dei lavoratori, si riverbera positivamente nell’intorno dell’impianto con riduzioni aggiuntive dei livelli sonori attualmente emessi. Il macchinario elettromeccanico di maggiore potenza, quindi caratterizzato da emissioni sonore di elevata intensità e potenza, è stato già insonorizzato negli anni passati. Ora si sta intervenendo sulle sorgenti di minore potenza sonora, ma comunque significative per l’esposizione dei lavoratori. Di recente sono state insonorizzati macchine nella stazione di pompaggio sul fiume Timia e gli eiettori vuoto condensatore all’interno della centrale. L’intervento approvato è: Intervento 8.1: Insonorizzazione degli scarichi delle condense dei compressori. Salvaguardare la ricchezza e la diversità biologica nel tratto del fiume Timia interessato dal prelievo delle acque per il raffreddamento e altri usi della centrale. Tutela dell’ambiente, della sicurezza e della salute dei lavoratori. Tale obiettivo si intende perseguire attraverso la bonifica progressiva delle aree nelle quali sono presenti sostanze pericolose (ad esempio amianto confinato, idrazina, ecc.) e se del caso la sostituzione con materiali non pericolosi. Intervento 10.1: Bonifica amianto linee OCD da serbatoi a quota sala macchine. Intervento 10.2: Bonifica amianto eternit ex autorimessa. Intervento 10.3: Sostituzione idrazina con carboidrazide nell'additivazione delle acque di ciclo. 70 Enel Dichiarazione ambientale 2007 Impianto Pietro Vannucci di Bastardo Intervento 10.4: Adeguamento impianti elettrici alle normative ATEX e lotta alla formazione di polveri. Intervento 10.4: Modifica alla tubazione antincendio carbonile di Ancona. Prevenire la possibile contaminazione degli scarichi dovuta a sostanze inquinanti derivanti dal dilavamento delle diverse aree d’impianto del carbonile di Ancona. Tale obiettivo intende prevenire la possibile contaminazione da parte di solidi sopesi e di sostanze inquinanti derivanti dal drenaggio delle acque meteoriche dai piazzali e dall’utilizzo di acqua per lavaggi e per l’allagamento vasche ai fini della prevenzione antincendio. Intervento 11.1: Impermeabilizzazione fondo vasche carbonile di Ancona. Intervento 11.2: Miglioramento sistema di raccolta acque lavaggio carri ferroviari carbonile di Ancona. Intervento 11.3: Spostamento del pozzetto di controllo acque reflue carbonile di Ancona per miglioramento accessibilità e modifica di tratti fognari per miglioramento scolo acque. Programma ambientale 2006÷2010 Aspetto Impatto Obiettivo Traguardo Fumi prodotti dalla combustione del carbone nelle caldaie principali (Scheda A5) Immissioni in prossimità del suolo di SO2, NOx e polveri Migliorare l’affidabilità e l’accuratezza della misure che si effettuano nelle postazioni della rete di monitoraggio della qualità dell’aria realizzata e condotta da Enel Controllo delle immissioni di polveri in prossimità del suolo. Collegamento al CRED Modifica della linea di campionamento per la misura diretta delle polveri sottili (rif. Int. 2.2) Coord. Rep. Regolazione Capo Sez. Manutenzione Prelievo di acque Consumo di dolci, superficiali acque dolci per usi industriali e di falda (Scheda E7) Impiegare in modo razionale ed efficiente le risorse energetiche i materiali e le risorse idriche Riduzione di circa il 2% del consumo di acqua prelevata dal fiume Timia, attraverso il riutilizzo interno delle acque trattate dall’ITAR Modifica tubazione di scarico ITAR per confluenza su condotto acqua di circolazione (rif. Int. 3.3) Reparto Chimico Capo Sez. Manutenzione Coord. Rep. Mec. Civ. Ottobre 2006 Prelievo di acque Consumo di dolci, superficiali acque dolci per usi industriali e di falda (Scheda E7) Riduzione delle Impiegare in modo razionale ed efficiente le perdite idriche. Il miglioramento risorse energetiche i verrà verificato a materiali e le risorse consuntivo dopo idriche il termine delle attività manutentive per differenza con il precedente bilancio idrico Rifacimento parziale di un tratto di tubazione relativo alla condotta di adduzione acqua dal fiume Timia (rif. Int. 3.5) Supporto Tecnico Capo Sez. Manutenzione Coord. Rep. Mec. Civ. Giugno 2006 Enel Interventi Dichiarazione ambientale 2007 Responsabilità Scadenza Osservazioni Dicembre 2008 Impianto Pietro Vannucci di Bastardo Attività completata 71 Aspetto Impatto Prelievo di acque Consumo di dolci, superficiali acque dolci per usi industriali e di falda (Scheda E7) Obiettivo Traguardo Riduzione di circa Impiegare in modo razionale ed efficiente le il 5% del consumo di risorse energetiche i acqua prelevata materiali e le risorse ed utilizzata per idriche l’innaffiamento dei cumuli di carbone. La verifica verrà effettuata attraverso la lettura dei contatori dell’impianto innaffiante Interventi Responsabilità Scadenza Osservazioni Recupero acque vasca di decantazione carbonile per innaffiamento cumuli di carbone (rif. Int. 3.6) Dicembre UB BT ST Coord. Rep. Mec. 2008 Civ. CSM Lavoro in fase di studio Prevenire le contaminazioni del suolo e delle acque che possono derivare da potenziali perdite dai serbatoi di stoccaggio dei combustibili e dei preparati liquidi pericolosi o da versamenti accidentali durante le movimentazioni interne delle medesime sostanze Prevenzione della contaminazione del suolo da idrocarburi Bonifica dei serbatoi di olio combustibile denso attualmente in disuso (rif. Int. 4.1) Aprile 2008 Attività SMT completata nel Capo Sez. febbraio 2007 Manutenzione in anticipo sui Coord. Rep. Mec. tempi previsti Civ. Movimentazione Contaminazione Prevenire le e stoccaggio dei del suolo e delle contaminazioni del suolo e delle acque che reagenti chimici acque possono derivare da per il trattamento potenziali perdite dai delle acque serbatoi di stoccaggio (Scheda G8) dei combustibili e dei preparati liquidi pericolosi o da versamenti accidentali durante le movimentazioni interne delle medesime sostanze Prevenzione della potenziale dispersione nell’ambiente di sostanze pericolose Eliminazione di potenziali perdite di sostanze inquinanti dalle vasche di contenimento dell’area del laboratorio chimico attraverso la realizzazione di una adeguata impermeabilizzazione delle vasche stesse (rif. Int. 4.4) Dicembre SMT 2006 Capo Sez. Manutenzione Coord. Rep. Mec. Civ. Prevenire le contaminazioni del suolo e delle acque che possono derivare da potenziali perdite dai serbatoi di stoccaggio dei combustibili e dei preparati liquidi pericolosi o da versamenti accidentali durante le movimentazioni interne delle medesime sostanze Prevenzione della contaminazione del suolo da idrocarburi Rimozione del combustibile residuale, pulizia e smantellamento pompe e riscaldatori OCD (rif. Int. 4.6) Dicembre UB BT ST 2007 Capo Sez. Manutenzione Coord. Rep. Mec. Civ. Stoccaggio e movimentazione di olio combustibile denso (OCD) e di gasolio (gestione parco combustibili) (Scheda D2) Stoccaggio e movimentazione di olio combustibile denso (OCD) e di gasolio (gestione parco combustibili) (Scheda D2) 72 Potenziali contaminazioni del terreno da sversamenti e perdite Potenziali contaminazioni del terreno da sversamenti e perdite Enel Dichiarazione ambientale 2007 Impianto Pietro Vannucci di Bastardo Attività completata Aspetto Impatto Obiettivo Traguardo Impiego di coibenti e materiali da costruzione contenenti amianto (Scheda F5) Potenziale dispersione di fibre di amianto (a seguito di perdita di coerenza dei materiali) Eliminare o ridurre le quantità di materiali e sostanze pericolose già presenti sugli impianti ed evitare l’introduzione di altri materiali di tale natura Risultati raggiunti: smaltiti circa il 50% dei materiali originariamente impiegati Si intende eliminare un ulteriore 50% Capo Sez. Sostituzione di Manutenzione 52 interruttori racchiudenti setti realizzati in materiali contenenti fibre di amianto (rif. Int. 5.1) Esercizio di trasformatori installati in origine, contenenti oli dielettrici a base di PCB (Scheda F6) Potenziale dispersione di olio contaminato da PCB Eliminare o ridurre le quantità di materiali e sostanze pericolose già presenti sugli impianti ed evitare l’introduzione di altri materiali di tale natura Risultati raggiunti: smaltiti circa il 77% dei materiali originariamente impiegati. Si intende eliminare un ulteriore 23% Sostituzione di 6 trasformatori 6000/380 V contenenti PCB (rif. Int. 5.2) Supporto tecnico Giugno 2008 Capo Sez. Manutenzione Coord. Rep. Ele. Impatto visivo dovuta alle strutture dell’impianto in un contesto di tipo agricolo (Scheda F8) Visibilità delle strutture Ridurre l’impatto visivo derivante dagli impianti di produzione esistenti e minimizzare l’impatto di nuove realizzazioni Migliore inserimento degli edifici nel contesto agricolo artigianale in cui è inserito l’impianto Demolizione di 3 serbatoi bonificati OCD (rif. Int. 6.6) Supporto tecnico Dicembre 2008 Capo Sez. Manutenzione Coord. Rep. Mec. Civ. Scarico stoccaggio e movimentazione interna del carbone (Scheda F3) Dispersioni interne e potenziale diffusione esterna di polveri Eliminare o quantomeno contenere al più basso livello possibile le fughe di polveri dall’impianto Abbassamento del livello di polverosità provocato dalla movimentazione degli autocarri all’interno e nelle immediate vicinanze del carbonile Realizzazione canale raccolte acque lavaggio strada ingresso parco carbone (rif. Int. 7.3) Coord. Rep. Mec. Dicembre Civ. 2007 Scarico stoccaggio e movimentazione interna del carbone (Scheda F3) Dispersioni interne e potenziale diffusione esterna di polveri Eliminare o quantomeno contenere al più basso livello possibile le fughe di polveri dall’impianto Abbassamento del livello di polverosità provocato dal vento sul carbone a parco Acquisto e installazione cannoncino foging per bagnatura dei cumuli di carbone a parco (rif. Int. 7.4) Dicembre UB BT ST 2008 Capo Sez. Manutenzione Coord. Rep. Mec. Civ. Scarico stoccaggio e movimentazione interna del carbone (Scheda F3) Dispersioni interne e potenziale diffusione esterna di polveri Eliminare o quantomeno contenere al più basso livello possibile le fughe di polveri dall’impianto Abbassamento del livello di polverosità provocato dal vento sul carbone a parco Rifacimento parziale dell’impianto di lavaggio autocarri trasporto carbone (rif. Int. 7.6) Giugno UB BT ST 2009 Capo Sez. Manutenzione Coord. Rep. Mec. Civ. Enel Interventi Dichiarazione ambientale 2007 Responsabilità Scadenza Osservazioni Dicembre 2006 Impianto Pietro Vannucci di Bastardo Attività completata Attività completata 73 Aspetto Impatto Obiettivo Traguardo Emissioni sonore dovute all’esercizio dei macchinari (Scheda F7) Modifica del clima acustico all’esterno dell’impianto Contenere al più basso livello possibile i livelli sonori interni e le emissioni verso l’esterno dell’impianto Contenimento del livello acustico interno e diminuzione delle emissioni sonore verso l’esterno Insonorizzazione degli scarichi delle condense dei compressori. (rif. Int. 8.1) Supporto tecnico Dicembre 2007 Capo Sez. Manutenzione Coord. Rep. Mec. Civ. Impiego di coibenti e materiali da costruzione contenenti amianto (Scheda F5) Tutela dell’ambiente e Potenziali della sicurezza e della dispersione di fibre di amianto salute dei lavoratori Bonifica e smaltimento a discarica di circa 8 tonnellate di amianto. Indicatore – Formulario smaltimento rifiuti Bonifica amianto linee OCD da serbatoi a quota sala macchine (rif. Int. 10.1) Dicembre UB BT Acquisti e Appalti 2006 Coord. Rep. Mec. Civ. Attività completata Impiego di coibenti e materiali da costruzione contenenti amianto (Scheda F5) Tutela dell’ambiente e Potenziali della sicurezza e della dispersione di fibre di amianto salute dei lavoratori Bonifica e smaltimento a discarica di circa 5 tonnellate di materiale contenente amianto. Indicatore – Formulario smaltimento rifiuti Bonifica amianto eternit ex autorimessa (rif. Int. 10.2) Dicembre SMT 2006 Capo Sez. Manutenzione Coord. Rep. Mec. Civ. Attività completata Bonifica e smaltimento a discarica di circa 5 tonnellate di materiale contenente amianto. Indicatore – Formulario smaltimento rifiuti Sostituzione idrazina con carboidrazide nell'additivazione delle acque di ciclo (rif. Int. 10.3) Settembre ASP/UB BT Acquisti e Appalti 2007 Coord. Rep. Mec. Civ. Coord. Rep. Reg. Classificazione degli ambienti di lavoro a zona a rischio di esplosione, valutazione idoneità delle apparecchiature elettriche e non elettriche installate nei luoghi classificati, sostituzione macchinari non a norma. Diminuzione della polverosità attraverso l’aumento della frequenza delle pulizie industriali Adeguamento impianti elettrici alle normative ATEX e lotta alla formazione di polveri (rif. Int. 10.4) Giugno Prof.Esterno Supporto Tecnico 2006 Acquisti e Appalti Coord. Rep. Ele. Movimentazione Contaminazione Sostituzione idrazina con e stoccaggio dei del suolo e delle carboidrazide nell'additivazione delle reagenti chimici acque acque di ciclo per il trattamento delle acque. (Scheda G8) Scarico stoccaggio e movimentazione interna del carbone (Scheda F3) 74 Dispersioni interne e potenziale diffusione esterna di polveri Tutela dell’ambiente e della sicurezza e della salute dei lavoratori Enel Interventi Dichiarazione ambientale 2007 Responsabilità Scadenza Osservazioni Impianto Pietro Vannucci di Bastardo Attività completata Aspetto Impatto Obiettivo Traguardo Drenaggio delle acque meteoriche dai piazzali e rilascio dopo decantazione delle acque utilizzate all’interno del deposito per lavaggi e per allagamento vasche ai fini della prevenzione antincendio (Scheda B9) Rilascio in mare di solidi sospesi e di sostanze inquinanti eluate dal carbone Prevenire la possibile contaminazione degli scarichi dovuta a sostanze inquinanti derivanti dal dilavamento delle diverse aree d’impianto del carbonile di Ancona Eliminazione della contaminazione degli scarichi da sostanze inquinanti derivanti da dilavamento vasche Impermeabilizzazione fondo vasche carbonile di Ancona (rif. Int. 11.1) Marzo SMT Acquisti e Appalti 2007 Coord. Rep. Mec. Civ. Attività completata Drenaggio delle acque meteoriche dai piazzali e rilascio dopo decantazione delle acque utilizzate all’interno del deposito per lavaggi e per allagamento vasche ai fini della prevenzione antincendio (Scheda B9) Rilascio in mare di solidi sospesi e di sostanze inquinanti eluate dal carbone Prevenire le contaminazioni del suolo e delle acque che possono derivare da potenziali perdite dai serbatoi di stoccaggio dei combustibili e dei preparati liquidi pericolosi o da versamenti accidentali durante le movimentazioni interne delle medesime sostanze Miglioramento sistema di raccolta acque lavaggio carri ferroviari carbonile di Ancona Eliminazione del contaminazione degli scarichi da sostanze inquinanti derivanti dal lavaggio carri ferroviari (rif. Int. 11.2) Supporto Tecnico Giugno Acquisti e Appalti 2006 Coord. Rep. Mec. Civ. UMC Attività completata Drenaggio delle acque meteoriche dai piazzali e rilascio dopo decantazione delle acque utilizzate all’interno del deposito per lavaggi e per allagamento vasche ai fini della prevenzione antincendio (Scheda B9) Rilascio in mare di solidi sospesi e di sostanze inquinanti eluate dal carbone Prevenire la possibile contaminazione degli scarichi dovuta a sostanze inquinanti derivanti dal dilavamento delle diverse aree d’impianto del carbonile di Ancona Migliore accesso ai punti di controllo della rete fognaria Spostamento del pozzetto di controllo acque reflue carbonile di Ancona, per miglioramento accessibilità e modifica di tratti fognari per miglioramento scolo acque (rif. Int. 11.3) Giugno SMT Acquisti e Appalti 2006 Coord. Rep. Mec. Civ. UMC Attività completata Enel Interventi Dichiarazione ambientale 2007 Responsabilità Scadenza Osservazioni Impianto Pietro Vannucci di Bastardo 75 Scheda di approfondimento 1 Compendio dei dati dell’esercizio 2003-2006 Tabella 14 Risorse utilizzate nel processo produttivo Dati di esercizio Anno 2003 2004 2005 2006 8.001 6.507 8.519 7.920 7.981 7.701 8.452 8.492 Ore di funzionamento sezione 1 sezione 2 U.M. h h Fattore di carico (kp) sezione 1 sezione 2 % % 98,4 96,4 98,6 97,9 90,9 91,0 91,8 90,9 Fattore di utilizzazione (ku) sezione 1 % sezione 2 % 89,9 71,8 95,6 88,3 82,8 80 88,6 88,1 2.559 2.603 2.578 2.563 2.553 2.559 2.593 2.591 2.592 2.587 2.595 2.590 6.135 6.193 6.234 6.148 10.137 10.117 10.185 10.196 2003 2004 2005 2006 t t t 218.702 175.358 394.060 231.553 211.259 442.813 199.218 192.986 392.204 216.580 215.651 432.230 t t t 780,08 916,00 1.696,08 710,77 1.197,48 1.908,26 446,71 561,80 1.008,51 486,48 684,36 1.170,84 m3 7.803 8.911 5.618 6.400 m3 175.000 175.000 135.728 137.881 2.305.000 2.026 500 2.803.209 2.194 1.100 2.591.850 1.725 1.615 2.742.384 208 603 Consumo specifico sezione 1 sezione 2 Impianto kCal/kWh kCal/kWh kCal/kWh Potere Calorifico Valori medi anno di impianto (Carbone) kCal/kg Valori medi anno di impianto (Gasolio) kCal/kg Tabella 15 Risorse utilizzate nel processo produttivo Anno Consumo combustibili Carbone estero sezione 1 sezione 2 Totale impianto Gasolio sezione 1 sezione 2 Totale impianto Prelievi idrici Prelievo da rete idrica (potabile) Prelievo da Timia per uso industriale Prelievo da Timia per raffreddamento Pozzi Apporto acque meteoriche 76 Enel U.M m3 m3 mm Dichiarazione ambientale 2007 Impianto Pietro Vannucci di Bastardo Anno 2003 2004 2005 2006 75 4 160 600 12 1 4 40.000 62,46 2,33 185,06 713,90 11,88 0,60 12,80 37.000,00 28,40 4,00 105,94 565,00 12,14 22,00 9,00 37.000,00 112,00 1,00 140,00 588,00 24,00 1,26 12,24 46.136,00 t 1,2 0,7 0,00 2,64 t 25,0 26,0 20,00 29,68 SOLIDI Polielettrolita Calce idrata t t 2 70 1,20 73,22 0,00 58,00 1,50 49,00 GAS Idrogeno Ossigeno tecnico Azoto Acetilene Anidride carbonica Argon Esafloruro di zolfo m3 m3 m3 kg kg m3 kg 4.500 700 400 240 400 22 33 5.310 421 540 119 300 22 0 6.416 543 379 42 870 33 50 10.104 574 363 0 300 22 0 2003 2004 2005 2006 591 471 1.062 630 581 1.212 544 525 1.070 582 579 1.161 526 418 944 562 518 1.079 482 465 947 517 514 1.031 4.808 2.007 102 970.722 5.457 2.216 101 1.090.825 4755 2074 90 922.874 5073 2270 85 1.031.230 1.541.100 1.850.117 1.710.620 1.809.973 27.363 1.028 5,1 2,1 0,1 23.900 1.011 5,1 2,1 0,1 31.350 974 5,0 2,2 0,1 40.600 1.000 4,9 2,2 0,1 Materiali e sostanze LIQUIDI Sodio ipoclorito >=14,5% Idrato di idrazina 24% Soda caustica 50% Acido solforico 98% Cloruro ferrico 42% Olio isolante Olio lubrificante Acqua demi Additivo per acqua ciclo chiuso additivo per acqua raffreddamento t t t t t t t m3 Tabella 16 Energia e materiali in uscita dal processo Anno Energia elettrica Produzione lorda sezione 1 sezione 2 Totale impianto U.M GWh GWh GWh Produzione netta (Energia immessa in rete) sezione 1 GWh sezione 2 GWh Totale impianto GWh Emissioni in atmosfera Biossido di zolfo (SO2) Ossidi di azoto (NOx) Polveri CO2 Vapore torri di raffreddamento Spurghi di vapore in atmosfera Emissione specifica di CO2 Emissione specifica di SO2 Emissione specifica di NOx Emissione specifica di Polveri Enel t t t t m3 m3 g/kwh g/kwh g/kwh g/kwh Dichiarazione ambientale 2007 Impianto Pietro Vannucci di Bastardo 77 Anno Scarichi in acque superficiali Acque di raffreddamento m3 Acque da I.T.A.R. m3 Acque civili ( biologiche) m3 Rifiuti prodotti Non pericolosi Pericolosi Totale rifiuti t t t Produzione specifica dei rifiuti g/kWh Rifiuti inviati al recupero Non pericolosi Pericolosi Totale rifiuti t t t 2003 2004 2005 2006 783.700 90.000 9.829 953.091 61.900 11.105 881.229 70.280 7.343 932.411 232.452 6.608 52.910,32 31,30 52.941,62 39.649,03 15,58 39.664,60 29.688,58 52,92 29.741,49 32.546,98 2.863,73 35.410,71 56,07 36,75 31,40 34,35 52.620,00 0,44 52.620,44 39.470,38 1,30 39.471,68 29.656,44 43,70 29.700,14 32.482,36 12,40 32.494,76 Scheda di approfondimento 2 Identificazione e valutazione degli aspetti ambientali L’Unità di Business di Bastardo ha preso in considerazione gli aspetti ambientali diretti e indiretti connessi alla propria attività, dotandosi di criteri a stabilirne la significatività. Di seguito sono elencati gli aspetti valutati: Aspetti ambientali diretti • emissioni in atmosfera • scarichi idrici • gestione dei rifiuti • uso e contaminazione di suolo e sottosuolo • uso di risorse naturali e materie prime • questioni locali (rumore, vibrazioni, odori, ecc.) • emergenze ambientali da incidenti e conseguenti impatti • effetti sulla biodiversità. Aspetti ambientali indiretti • questioni relative al prodotto (trasporto, uso, recupero e smaltimento rifiuti, ecc.) • decisioni amministrative e di programmazione • bilancio e comportamento ambientali degli appaltatori. Questa elencazione degli aspetti riportati è da considerarsi a solo titolo esemplificativo, dato che il dettaglio viene gestito da un documento di Sistema ”Registro degli aspetti ambientali”. 78 Enel Dichiarazione ambientale 2007 Impianto Pietro Vannucci di Bastardo Profilo metodologico Il profilo metodologico adottato per l’identificazione, la caratterizzazione e la valutazione degli aspetti ambientali può essere riassunto attraverso lo schema seguente. Questo procedimento applicato dal personale della UB di Bastardo con il coinvolgimento del personale direttamente dedicato alla gestione degli impianti della centrale, è basato sull’applicazione della procedura – PSGA. Figura13 Profilo metodologico per la valutazione degli aspetti ambientali Fase 1 Catalogazione delle strutture e delle componenti impiantistiche Individuazione delle attività e delle operazioni collegate al processo produttivo Fase 2 Identificazione delle condizioni non normali, dei possibili incidenti e delle situazioni di emergenza Lista degli impatti ambientali Fase 3 Identificazione degli aspetti ambientali Fase 4 Descrizione degli aspetti ambientali con caratterizzazione qualitativa e quantitativa ed attribuzione degli indici di rilevanza (IR) Fase 5 Valutazione degli aspetti ambientali e compilazione del registro Registro degli aspetti ambientali Fase 1 L’identificazione degli aspetti ambientali ai fini dell’attuazione del Sistema di Gestione Ambientale richiede la preliminare definizione delle attività dei processi e dei servizi da prendere in considerazione. L’attività produttiva svolta dalla centrale Pietro Vannucci è limitata alla sola produzione di energia elettrica da combustibili fossili (carbone). Pertanto le attività, le operazioni ed i servizi presi in considerazione ai fini di questa analisi sono quelle funzionali al solo processo produttivo dell’impianto, vale a dire le eventuali attività di progettazione e realizzazione di modifiche all’impianto, le attività di manutenzione ordinarie e straordinarie, le operazioni ed i servizi di processo svolti direttamente dal personale Enel o da terzi. Nella fase 1 del procedimento si definiscono con Enel Dichiarazione ambientale 2007 Impianto Pietro Vannucci di Bastardo 79 adeguato dettaglio le componenti elettromeccaniche e le strutture di servizio al processo, nonché le attività e le operazioni funzionali al processo stesso, come di seguito spiegato. Fase 2 La definizione degli aspetti ambientali deve riguardare sia le condizioni operative normali, sia le condizioni operative non normali (avviamenti, arresti, emergenze, incidenti). In questa fase, tenuto conto delle componenti e delle attività definite nella fase precedente, si individuano le condizioni non normali, i possibili incidenti e le situazioni di emergenza che ne conseguono. Fase 3 In questa fase del procedimento si predispone un elenco nominativo degli elementi che provocano o possono provocare impatti, cioè degli aspetti ambientali secondo la definizione della norma ISO 14001. Tale elenco si ottiene applicando una lista predeterminata di possibili impatti ambientali agli elementi del processo, alle attività ed ai servizi, individuati nella fase del procedimento, vale a dire al processo, alle attività e ai servizi, vagliando sia le condizioni normali sia le condizioni non normali, gli incidenti e le emergenze conseguenti definiti nella fase 2. Fase 4 In questa fase si caratterizzano, descrivendoli sotto il profilo qualitativo e quantitativo, i fattori di impatto degli aspetti ambientali individuati nella fase 3. A ciascuno dei fattori di impatto viene associato l’indice di rilevanza di seguito spiegato. Fase 5 In questa fase, conformemente a quanto richiesto dalla norma ISO 14001, si procede alla valutazione della significatività degli aspetti ambientali individuati in modo da applicare ad essi un corretto Sistema di Gestione Ambientale. Le informazioni relative agli aspetti, agli impatti e alle valutazioni effettuate sono sintetizzate in un apposito registro denominato “Registro degli aspetti ambientali”. Il Registro costituisce il documento di riferimento per la definizione degli obiettivi e dei traguardi di miglioramento, nonché per definire le procedure per la gestione e la sorveglianza dei diversi impatti. Sul Registro, per ciascun aspetto, sono riportati l'impatto causato, gli elementi sintetici della valutazione operata, il grado di autonomia gestionale e , ove pertinente, l'indicazione dei parametri che devono essere monitorati per assicurare il controllo operativo e gestionale dell'aspetto. Per ciascun aspetto si precisa inoltre se è relativo a condizioni normali, a condizioni non normali oppure a situazioni di incidenti ed emergenza secondo le definizioni riportate nel Registro stesso. 80 Enel Dichiarazione ambientale 2007 Impianto Pietro Vannucci di Bastardo Criterio di valutazione degli aspetti ambientali Per stabilire la significatività degli aspetti sono stati impiegati i termini di valutazione prospettati dalla Commissione delle Comunità Europee attraverso la Raccomandazione 2001/680/CE del 7 settembre 2001, relativa all’attuazione del regolamento (CE) n.761/2001 EMAS, che sono: • l’esistenza e i requisiti di una legislazione pertinente • il potenziale danno ambientale e la fragilità dell’ambiente • l’importanza per le parti interessate e per i dipendenti dell’organizzazione • la dimensione e la frequenza degli aspetti. Tabella A Condizioni generali per definire la necessità di un alto livello di attenzione da parte dell’organizzazione nei confronti di taluni aspetti ambientali Termini di valutazione Condizioni da verificare L’esistenza e i requisiti di una legislazione pertinente 1 Il potenziale danno ambientale o la fragilità dell’ambiente 2 L’importanza per le parti interessate e per i dipendenti dell’organizzazione 3 4 L’aspetto o l’impatto generato è oggetto di prescrizioni autorizzative, di disposizioni di legge vigenti, oppure di prevedibili evoluzioni normative? L’impatto genera conseguenze ambientali oggettivamente rilevabili? L’impatto genera o può generare conseguenza economiche rilevanti? L’impatto riguarda obiettivi strategici della Politica ambientale dell’Azienda? (Tenuto conto della Politica aziendale sia nei confronti dell’ambiente in generale sia nei confronti della salvaguardia dell’igiene e della sicurezza degli ambienti di lavoro, ricadono affermativamente in questo caso gli impatti che presentano un Indice di Rilevanza IR 21 o 22) 5 L’impatto è oggetto di sensibilità sociale? Per applicare i primi tre termini di valutazione si prendono in considerazione le condizioni prospettate nella tabella A. L’avverarsi di uno (o più) dei primi tre termini di valutazione porta alla necessità, o quantomeno alla opportunità, che nell’ambito del suo Sistema di Gestione Ambientale l’organizzazione adotti un appropriato livello di attenzione nei confronti dell’aspetto ambientale considerato. Per applicare l’ultimo termine di valutazione, vale a dire per stabilire una “misura” della dimensione e della la frequenza degli aspetti, è stato adottato l’Indice di Rilevanza dei fattori di impatto (IR) definito come in tabella B. L’Indice di Rilevanza (IR) di un fattore di impatto è un codice numerico a due posizioni, la prima riferita alla rilevanza qualitativa (quindi alla gravità del fattore), la seconda alla rilevanza quantitativa (vale a dire alla frequenza e all’entità del fattore). Le cifre utilizzate per entrambe le posizioni sono “0”, ”1”, “2” e sono combinate secondo lo schema concettuale di tabella B. Enel Dichiarazione ambientale 2007 Impianto Pietro Vannucci di Bastardo 81 Tabella B Indice di Rilevanza dei fattori di impatto Indice quantitativo (Entità e frequenza associate al fattore) basso medio alto basso 00 01 02 medio 10 11 12 alto 20 21 22 Indice qualitativo (Gravità connessa al fattore d’impatto) Fascia medio-alta degli Indici Cosicché un fattore di impatto che presenta un indice IR = 22 ha una rilevanza alta sia sotto il punto di vista della qualità (intesa come gravità) sia sotto quello della quantità; un fattore che ha indice IR = 20 ha una rilevanza alta qualitativamente ed una rilevanza bassa quantitativamente, può essere il caso ad es. di una sostanza pericolosa il cui impiego è controllato ed è limitato a pochi kg per anno. Una dettagliata istruzione operativa predetermina i criteri di assegnazione dell'indice qualitativo e le soglie per attribuire i valori 0, 1, 2 (ovvero i livelli basso, medio, alto) all’indice quantitativo. Quando possibile i criteri e le soglie fanno riferimento alle norme di legge applicabili all'aspetto considerato. Ciò consente di attribuire l’indice in modo oggettivo e riproducibile. Esempi che derivano dall’applicazione di detta istruzione possono essere: IR = 12, scarico di acqua di raffreddamento non inquinata dal processo quindi restituita solo con una temperatura maggiore rispetto al prelievo IR = 02, emissione di vapor d’acqua dalle torri di raffreddamento IR = 20 rifiuto pericoloso avviato al recupero in quantità superiori al 90% della quantità prodotta e la quota non recuperata è inferiore a 100 kg/anno IR = 22 apparecchiatura elettrica di volume superiore a 5 dm³ contenente olio contaminato da PCB. Identificare come significativo un aspetto ambientale secondo il criterio formulato nel riquadro, comporta il riconoscere su basi oggettive la necessità o comunque l’opportunità di attenzione da parte dell’organizzazione e nello stesso tempo accertare che siano in atto o che si possano potenzialmente verificare conseguenze ambientali rilevanti secondo la misura stabilita dall’indice IR. Il procedimento di valutazione include anche la determinazione del grado di autonomia gestionale che l’organizzazione di Enel ha nei confronti dei diversi aspetti identificati: ciò al fine di stabilire quali sono gli aspetti diretti e quali quelli indiretti secondo il regolamento CE 761/2001. Sono da classificare come aspetti diretti quelli per i quali l’UB di Bastardo mantiene un pieno controllo gestionale; viceversa, sono da classificare come aspetti indiretti quelli sui quali non ha un pieno controllo gestionale; sono tali 82 Enel Dichiarazione ambientale 2007 Impianto Pietro Vannucci di Bastardo ad esempio gli aspetti ambientali derivanti da attività terzializzate. Per ciascun aspetto bisogna indicare se il grado di controllo gestionale è totale (T), è parziale (P) o è nullo (N) come meglio specificato nella pertinente procedura. Anche le informazioni relative alla valutazione degli aspetti sono riportate nel registro degli aspetti ambientali. Scheda di approfondimento 3 Principali norme di legge applicabili Aria Decreto Presidente Repubblica n. 203 del 24/05/1988: norme in materia di qualità dell'aria, relativamente a specifici agenti inquinanti, e di inquinamento prodotto dagli impianti industriali, ai sensi dell'art. 15 della legge 16 aprile 1987, n. 183 DM 20 maggio 1991: criteri per la raccolta dei dati inerenti la qualità dell’aria; criteri tecnici per la realizzazione delle reti di monitoraggio DM 5 settembre 1994: elenco delle industrie insalubri, di cui all’articolo 216 del testo unico delle leggi sanitarie DM 2 aprile 2002, n. 60: valori limite di qualità dell'aria ambiente per il biossido di zolfo, il biossido di azoto, gli ossidi di azoto, le particelle e il piombo e della direttiva 2000/69/CE relativa ai valori limite di qualità aria ambiente per il benzene ed il monossido di carbonio D.Lgs. 18 febbraio 2005, n. 59: attuazione integrale della Direttiva 96/61/CE relativa alla prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento D.Lgs. 3 aprile 2006 n. 152: testo unico ambientale Acqua RD 11 dicembre 1933 n. 1775: testo unico delle disposizioni di legge sulle acque e impianti elettrici D.Lgs. 12 luglio 1993, n. 275 e successive modifiche: riordino in materia di concessione di acque pubbliche D.Lgs. Governo n. 42 del 22/01/2004: Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell'articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137 D.Lgs. 3 aprile 2006 n. 152: Testo unico ambientale Rifiuti DM 5 febbraio 1998: individuazione dei rifiuti non pericolosi sottoposti alle procedure semplificate di recupero ai sensi dell’art. 31 e 33 del D.Lgs. 22 febbraio 1997. Enel Dichiarazione ambientale 2007 Impianto Pietro Vannucci di Bastardo 83 Decisione Comunitaria 2000/532/CE come modificata dalle Decisioni 2001/118/CE, 2001/119/CE e 2001/573/CE: sostituisce la Decisione 94/3/CE che istituisce un elenco di rifiuti conformemente all’art. 1, lettera a), della Direttiva 74/442/CEE del consiglio relativa ai rifiuti e la Decisione 94/904/CEE del consiglio che istituisce un elenco di rifiuti pericolosi ai sensi dell’art. 1, par. 4 della direttiva 91/689/CE del Consiglio relativa ai rifiuti pericolosi DM 16 maggio 1996: regolamento recante norme tecniche relative alla eliminazione degli oli usati Decreto Ministeriale n. 145 del 01/04/1998: regolamento recante la definizione del modello e dei contenuti del formulario di accompagnamento dei rifiuti ai sensi degli articoli 15, 18, comma 2, lettera e) , e comma 4, del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22 D.Lgs. Governo n. 209 del 22/05/1999: attuazione della direttiva 96/59/CE relativa allo smaltimento dei policlorodifenili e dei policlorotrifenili D.Lgs. Governo n. 36 del 13/01/2003: attuazione della direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti D.Lgs. 3 aprile 2006 n. 152: testo unico ambientale Sostanze e materiali pericolosi DM 11 febbraio 1989: modalità per l’attuazione del censimento dei dati e per la presentazione delle denunce delle apparecchiature contenenti fluidi isolanti a base di PCB D.Lgs. 15 agosto 1991, n. 277: attuazione delle direttive CEE 80/1107, 82/605, 83/447, 86/188 e 88/462, in materia di protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da esposizione da agenti chimici, fisici e biologici durante il lavoro, a norma dell’art. 7, Legge 30/7/1990, n. 212 Legge 27 marzo 1992, n. 257: norme relative alla cessazione dell’impiego di amianto e successive modifiche Legge 28 dicembre 1993, n. 549 e successive modifiche e integrazioni: misure a tutela dell’ozono stratosferico e dell’ambiente D.Lgs. 17 marzo 1995, n. 114: attuazione della Direttiva CEE n. 87/217/CEE in materia di prevenzione e riduzione dell’inquinamento dell’ambiente causato dall’amianto D.Lgs. 3 febbraio 1997, n. 52 e successive modifiche e integrazioni: attuazione della Direttiva 92/32/CEE concernente la classificazione, imballaggio ed etichettatura delle sostanze pericolose DM 4 aprile 1997: attuazione dell’art. 25, commi 1 e 2 del D.Lgs. 3 febbraio 1997, n. 52, concernente classificazione, imballaggio ed etichettatura delle sostanze pericolose, relativamente alla scheda informativa in materia di sicurezza DM 14 giugno 2002: recepimento della Direttiva 2001/59/CE recante XXVIII adeguamento al progresso tecnico della Direttiva 67/548/ CEE, in materia di classificazione, imballaggio ed etichettatura di sostanze pericolose 84 Enel Dichiarazione ambientale 2007 Impianto Pietro Vannucci di Bastardo D.Lgs. 2 febbraio 2002, n. 25: attuazione della Direttiva 99/24/CE sulla protezione della salute e sicurezza dei lavoratori contro i rischi derivanti da agenti chimici durante il lavoro DM 7 settembre 2002: recepimento della Direttiva 2001/58/CE riguardante le modalità della informazione su sostanze e preparati pericolosi immessi in commercio Legge 18 aprile 2005, n. 62: disposizioni per l'adempimento di obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia alle Comunità Europee. Legge comunitaria 2004 Decreto Ministeriale del 20/12/2005: modalità per il recupero degli idrofluorocarburi dagli estintori e dai sistemi di protezione antincendio DPR 15 febbraio 2006, n. 147: attuazione del regolamento delle attività di accertamento della sicurezza degli impianti di utenza a gas di cui alla deliberazione 18 marzo 2004 Contaminazione del suolo Decreto Ministeriale n. 471 del 25/10/1999: regolamento recante criteri, procedure e modalità per la messa in sicurezza, la bonifica e il ripristino ambientale dei siti inquinati, ai sensi dell'articolo 17 del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22, e successive modificazioni e integrazioni Legge 28 luglio 2000, n. 224: conversione in legge, con modificazioni, del DL 16/06/2000, n. 160, recante: “differimento del termine per gli interventi di bonifica e ripristino ambientale dei siti inquinati” D.Lgs. 3 aprile 2006 n. 152: testo unico ambientale Combustibili ed energia Legge 9 gennaio 1991, n. 10: norme per l’attuazione del nuovo “piano energetico nazionale in materia di uso razionale dell’energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia” D.Lgs. Governo n. 504 del 26/10/1995: testo unico delle disposizioni legislative concernenti le imposte sulla produzione e sui consumi e relative sanzioni penali e amministrative Decreto Pres. Cons. Ministri del 08/03/2002: disciplina delle caratteristiche merceologiche dei combustibili aventi rilevanza ai fini dell'inquinamento atmosferico, nonché delle caratteristiche tecnologiche degli impianti di combustione Legge n. 62 del 18/04/2005: disposizioni per l'adempimento di obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia alle Comunità Europee. Legge comunitaria 2004 D.Lgs. 3 aprile 2006 n. 152: testo unico ambientale Enel Dichiarazione ambientale 2007 Impianto Pietro Vannucci di Bastardo 85 Rumore DPCM 1 marzo 1991: limiti massimi di esposizione al rumore negli ambienti abitativi e nell’ambiente esterno Legge 26 ottobre 1995, n. 447: legge quadro sull’inquinamento acustico DM 11 dicembre 1996: applicazione del criterio differenziale per gli impianti a ciclo produttivo continuo DPCM 14 novembre 1997: determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore Direttiva CEE/CEEA/CE n. 88 del 14/12/2005: 2005/88/CE: direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio del 14 dicembre 2005 che modifica la direttiva 2000/14/CE sul ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri concernenti l’emissione acustica ambientale delle macchine e attrezzature destinate a funzionare all’aperto Campi elettrici e magnetici DPCM 23 aprile 1992: limiti massimi di esposizioni ai campi elettrici e magnetici generati alla frequenza industriale nominale (50 Hz) e negli ambienti abitativi e nell’ambiente esterno Legge 22 febbraio 2001 n. 36: legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici Decreto Legislativo del Governo n. 257 del 09/05/2001: disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 26 maggio 2000, n. 241, recante attuazione della direttiva 96/29/Euratom in materia di protezione sanitaria della popolazione e dei lavoratori contro i rischi derivanti dalle radiazioni ionizzanti Disposizioni generali in materia di ambiente D.Lgs. 4 agosto 1999, n. 372: attuazione della direttiva 96/61/CE relativa alla prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento Comunicazione CEE 16 gennaio 2002, n. 12/04: adozione di otto documenti di riferimento ai fini della direttiva 96/61/CE del Consiglio sulla prevenzione e la riduzione integrate dell’inquinamento DM 23 novembre 2001 e modifiche: dati, formati e modalità della comunicazione di cui all’art. 10, comma 1, del D.Lgs. 4 agosto 1999, n. 372 Regolamento CE n. 761/2001 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 19 marzo 2001: adesione volontaria delle organizzazioni a un sistema comunitario di ecogestione ed audit Legge 23 marzo 2001, n. 93: disposizioni in campo ambientale 86 Enel Dichiarazione ambientale 2007 Impianto Pietro Vannucci di Bastardo Glossario ALTERNATORE: macchina elettrica che consente la continuo miglioramento delle sue prestazioni ambientali. trasformazione dell'energia meccanica in energia elettrica. DPCM: Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri AMBIENTE: contesto nel quale una organizzazione opera, comprendente l'aria, l'acqua, il terreno, le risorse naturali, EMAS (Eco-Management and Audit Scheme): Sistema la flora, la fauna, gli esseri umani e le loro interrelazioni. disciplinato dal Regolamento (CE) n. 761/2001 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 19 marzo 2001 APAT: Agenzia per la Protezione dell'Ambiente e per i sull’adesione volontaria delle organizzazioni a un sistema Servizi Tecnici. comunitario di ecogestione ed audit. ARPA: Agenzia Regionale Protezione Ambiente. GENERATORE ELETTRICO: sinonimo di alternatore. ASL: acronimo di Azienda Sanitaria Locale. IMPATTO AMBIENTALE: qualsiasi modifica all’ambiente, positiva o negativa, totale o parziale, derivante in tutto o in AUDIT AMBIENTALE: processo di verifica sistematico e parte dalle attività, dai prodotti o servizi di documentato per conoscere e valutare, con evidenza un'organizzazione. oggettiva, se il Sistema di Gestione Ambientale di un'organizzazione è conforme ai criteri definiti kV (ChiloVolt): misura della differenza di potenziale di un dall'organizzazione stessa per l'audit del Sistema di Gestione circuito elettrico equivalente a 1.000 Volts. Ambientale e per comunicare i risultati di questo processo alla direzione dell’organizzazione (UNI EN ISO14001). kVA (ChiloVoltAmpere): equivale a 1.000 VA (VoltAmpere). Questa grandezza esprime la potenza di una CHILOWATTORA (kWh): è l’unità di misura dell’energia macchina elettrica funzionante a corrente alternata. Essa elettrica. rappresenta il prodotto della tensione (V) per la massima corrente (A) che la macchina può sopportare. CONVALIDA DELLA DICHIARAZIONE AMBIENTALE: atto mediante il quale il Verificatore ambientale, accreditato da m s.l.m.: metri sul livello del mare. EMAS Italia, esamina la Dichiarazione ambientale dell’organizzazione e convalida che i contenuti sono NORMA UNI EN ISO 14001: versione ufficiale in lingua conformi al regolamento EMAS in vigore. italiana della norma europea EN ISO 14001. La norma specifica i requisiti di un Sistema di Gestione Ambientale dB(A): decibel (A) misura di livello sonoro. II simbolo (A) che consente a un'organizzazione di formulare una Politica indica la curva di ponderazione utilizzata per correlare la ambientale e stabilire degli obiettivi ambientali, tenendo sensibilità dell'organismo umano alle diverse frequenze. conto degli aspetti legislativi e delle informazioni riguardanti gli impatti ambientali significativi della propria attività. DECRETO DI CONCESSIONE: l'atto con cui l’Autorità Competente (Regione o Provincia) concede a un soggetto OBIETTIVO AMBIENTALE: il fine ultimo ambientale interessato (Enel, o altro produttore) l'uso dell'acqua. complessivo, derivato dalla Politica ambientale, che un’organizzazione decide di perseguire e che è quantificato DICHIARAZIONE AMBIENTALE: è il documento con il quale ove possibile. l’organizzazione fornisce al pubblico ed agli altri soggetti interessati informazioni sull’impatto e sulle prestazioni OPERA DI RESTUITUZIONE: galleria a pelo libero che ambientali che derivano dalla propria attività, nonché sul convoglia attraverso un diffusore finale le acque di Enel Dichiarazione ambientale 2007 Impianto Pietro Vannucci di Bastardo 87 raffreddamento in mare. PROGRAMMA AMBIENTALE: descrizione degli obiettivi e delle attività specifiche dell'impresa, concernente una OPERE DI PRESA: complesso di opere che permette di migliore protezione dell'ambiente in un determinato sito, ivi prelevare acqua di mare. compresa una descrizione delle misure adottate o previste per raggiungere questi obiettivi e, se del caso, le scadenze PARTI INTERESSATE: persona o gruppo che abbia interesse stabilite per l’applicazione di tali misure. nelle prestazioni o nei risultati di un’organizzazione o di un sistema, es: gli azionisti, i dipendenti, i clienti, i fornitori, le REGOLAMENTO CE n. 761/2001: regolamento del Comunità locali (abitazioni, aziende agricole, ecc.) le Parlamento Europeo e del Consiglio sull’adesione volontaria istituzioni, le Associazioni di categoria e di opinione. delle organizzazioni a un sistema comunitario di ecogestione e audit emanato il 19 marzo del 2001. PCB: policlorobifenili. Sostanze ecotossiche utilizzate in passato per migliorare le capacità dielettriche degli oli nelle SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE: la parte del apparecchiature elettriche. Sistema di Gestione generale che comprende la struttura organizzativa, le attività di pianificazione, le responsabilità, POLITICA AMBIENTALE: Dichiarazione, fatta da le prassi, le procedure, i processi, le risorse per elaborare, un’organizzazione, delle sue intenzioni e dei suoi principi in mettere in atto, conseguire, riesaminare e mantenere attiva relazione alla sua globale prestazione ambientale, che la Politica ambientale di un’organizzazione. fornisce uno schema di riferimento per l'attività da compiere e per la definizione degli obiettivi e dei traguardi SITO: tutto il terreno, in una zona geografica precisa sotto in campo ambientale. il controllo gestionale di un’organizzazione che comprende attività, prodotti e servizi. Esso include qualsiasi PORTATA: volume d’acqua o di altro fluido che passa in infrastruttura, impianto e materiali. una sezione geometricamente definita nell’unità di tempo. TRAGUARDO AMBIENTALE: requisito di prestazione POTENZA ATTIVA: è la potenza elettrica erogata in rete dettagliato, possibilmente quantificato, riferito a una parte che può essere trasformata in altre forme di energia. o all’insieme di una organizzazione, derivante dagli obiettivi ambientali e che bisogna fissare e realizzare per POTENZA EFFICIENTE: è la massima potenza elettrica raggiungere questi obiettivi. realizzabile con continuità dalla derivazione per almeno quattro ore, per la produzione esclusiva di potenza attiva, UNITÀ DI PRODUZIONE: l’insieme dei macchinari costituiti supponendo tutte le parti di impianto efficienti e nelle da una turbina che fornisce l’energia meccanica, condizioni più favorevoli di salto e di portata. l’alternatore che trasforma l’energia meccanica in energia elettrica e del trasformatore che eleva la tensione elettrica POTENZA INSTALLATA: è la somma delle potenze per consentire il trasporto dell’energia elettrica prodotta elettriche nominali di tutti i generatori installati in un sulla rete di trasporto nazionale. impianto e connessi alla rete direttamente o a mezzo di trasformatore. Si esprime in kVA. VERIFICATORE AMBIENTALE ACCREDITATO: qualsiasi persona o organizzazione indipendente da Enel, che abbia PRESTAZIONE AMBIENTALE: risultati misurabili del Sistema ottenuto l’accreditamento in conformità alle condizioni e di Gestione Ambientale, conseguenti al controllo esercitato procedure stabilite dal Regolamento EMAS. dall’organizzazione sui propri aspetti ambientali, sulla base della Politica ambientale, dei suoi obiettivi e dei suoi traguardi. 88 Enel VVF: acronimo di Vigili del Fuoco. Dichiarazione ambientale 2007 Impianto Pietro Vannucci di Bastardo Design editoriale Inarea - Roma Realizzazione Online Group - Roma Stampa Tipografia Facciotti - Roma Finito di stampare nel mese di gennaio 2009 su carta ecologica riciclata Fedrigoni Symbol Freelife Tiratura 300 copie Pubblicazione fuori commercio A cura della Direzione Relazioni Esterne enel.it