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TESINA per il CORSO di FORMAZIONE IN - Zen

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TESINA per il CORSO di FORMAZIONE IN - Zen
TESINA per il CORSO di FORMAZIONE IN
“FACILITATORE DI ZEN-STRETCHING®”
di MONICA PE
INDICE:
1. INTRODUZIONE
2. I PASSI DELLA FORMAZIONE
3. PRIME ESPERIENZE DI INSEGNAMENTO
4. CONSIDERAZIONI FINALI
ALLEGATI
BIBLIOGRAFIA
1
1. INTRODUZIONE
Lo Zen-Stretching® rientra nel gruppo di pratiche corporee comprese nel
panorama delle attività olistiche, quelle cioè che invitano a considerare la
persona nel suo insieme piuttosto che suddivisa in parti e funzioni
apparentemente separate o separabili. Tale aggettivo evidenzia fin da
subito un campo di azione più ampio rispetto al movimento visto nell'ottica
performante (e talvolta estetica) “da palestra”.
Certo, gravitiamo nel campo dell'attività fisica, in specifico della ginnastica
dolce. Per questo senza dubbio i benefici sul corpo non sono da
sottovalutare. Gli esercizi, inseriti nella propria routine quotidiana,
mettendo in stiramento le fasce muscolari stimoleranno poco a poco la
flessibilità e miglioreranno la mobilità articolare.
Ma c'è di più. Fondandosi sui principi della filosofia orientale, l'approccio al
movimento
nello
Zen-Stretching
assume
ulteriori
sfaccettature.
Presumendo che tutto il nostro essere e la nostra vitalità siano retti da una
corrente energetica che percorre il corpo attraverso diversi Canali, capiamo
come lo stretching non soddisfi solo una esigenza fisica, ma stimoli in
realtà un flusso energetico che contiene e regola innumerevoli dati e
funzioni di noi stessi.
Dunque non si tratta solo di mantenere, migliorare o ritrovare un certo
grado di elasticità, ma della effettiva possibilità di imparare a conoscersi
sotto una diversa ottica prendendo nella giusta considerazione i messaggi
più o meno espliciti che arrivano dal corpo, o meglio dall'insieme del corpomente -spirito.
Ecco così che con un semplice allenamento fisico si va a operare per la
propria salute ed il proprio benessere generale. Come? Con una autodiagnosi permessa dai sei esercizi Makko-ho, grazie ai quali si stabiliscono i
due estremi di squilibrio nel sistema dei Meridiani. Con un lavoro di
riequilibrio di questi due estremi attraverso il movimento. Con
l'opportunità e gli spunti
per
comprendere meglio l'orizzonte
delle
2
proprie problematiche guardando attraverso la lente “metaforica” data dai
Cinque Elementi e dai Canali Energetici. E con una premessa di indiscussa
importanza: il rispetto di sé innanzitutto.
2. I PASSI DELLA FORMAZIONE
Il mio percorso di formazione è iniziato il 1-2 giugno del 2013 con la
partecipazione per la prima volta al corso intensivo tenutosi al “Vaso di
Pandora”. In seguito ho ripetuto lo Zen- Stretching in questa formula
parzialmente o per intero in diverse occasioni, tenendo ad un certo punto
anche brevi momenti di assistenza in supporto ai partecipanti dei corsi.
Nel 2014 sono seguite delle lezioni private per proseguire con la
formazione vera e propria di Facilitatore. Interessanti approfondimenti e, di
tanto in tanto, spiazzanti poiché non si seguiva un programma vero e
proprio, ma piuttosto si andava cercando dubbi, bisogni o esigenze di cui
talvolta nemmeno io ero consapevole. In questo senso, essendo stata uno
“studente pilota”, mi sentirei di consigliare la creazione di una linea guida
contenente possibili temi utili da trattare con l'aspirante Facilitatore per la
futura pratica con la classe.
In seguito, seppur in modo discontinuo, ho partecipato a diversi incontri
della formula a cadenza settimanale per toccare con mano le differenze
rispetto alla versione intensiva: come strutturare una lezione fuori dagli
schemi già visti, avere spunti su come rendere il materiale interessante e su
come utilizzare più creativamente gli esercizi in modo da farli memorizzare
e sentire propri. Durante una di queste lezioni ho potuto per la prima volta
impersonare il ruolo del conducente, guidando un rilassamento: per me
che non amo la “ribalta” un'esperienza insolita, ma positiva... un piccolo
passo iniziale utile a rompere certe convinzioni di vecchia data e limitanti
su me stessa.
La fase finale, un esame pratico, mi ha vista condurre una lezione del
mercoledì sera alla presenza dell'istruttrice che valutava il mio lavoro con la
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classe.
3. PRIME ESPERIENZE DI INSEGNAMENTO
Per mettere a frutto le conoscenze apprese durante i primi incontri di
formazione come Facilitatore, sono riuscita a formare un gruppo per un
corso “pilota” rivolgendomi a persone per lo più conosciute, le quali a loro
volta hanno sparso la voce fra amici e conoscenti.
Il contesto è stato quello di una piccola realtà locale, gli incontri si sono
svolti presso la casa dei miei genitori in un salone non utilizzato.
Il gruppo, quasi tutto al femminile, è partito da una quindicina di persone,
la fascia d'età
dai 23 ai 50 anni d'età circa. Il gruppo poi è andato
gradualmente a ridursi (vedi impegni di lavoro/familiari, problemi di salute,
ferie). Alcuni si sono inseriti a corso già iniziato.
Il corso, a cadenza settimanale (il lunedì sera alle 20.30) è partito il 30
giugno 2014 ed è proseguito fino a fine luglio, per poi interrompersi nel
mese di agosto.
In data 1 settembre è ripreso per terminare a fine
autunno, anche se con adesioni ridotte.
La prima lezione è stata introduttiva e di presentazione del metodo, senza
naturalmente escludere la parte relativa al movimento con l'esecuzione dei
6 Makko-ho. Sono stati brevemente illustrati alcuni concetti di base della
MTC (Meridiani, Energia, Yin e Yang) e la salute secondo la prospettiva
orientale. Da questo punto ho iniziato a spiegare l'utilità del movimento
dolce e dello Zen Stretching in particolare come metodologia per
interpretare e correggere/riequilibrare la propria energia. A questa parte
teorica sono seguiti un breve riscaldamento ed una seduta di rilassamento
di circa 15 minuti. Avrei potuto spendere due parole sul rilassamento e sul
perché lo avremmo utilizzato; col senno di poi inoltre per la prima volta,
avrei scelto qualcosa di più breve. Siamo passati alla lettura del poster, con
una spiegazione concisa sulle coppie di Meridiani (e relative funzioni di
base) ed infine l'esecuzione dei 6 Makko-ho.
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Nelle altre lezioni abbiamo affrontato gli esercizi per Elemento. I restanti
sono stati incontri di ripasso degli esercizi già fatti (su richiesta di assenti) e
di esercitazione sull'utilizzo vero e proprio del metodo.
Visto che gli
incontri si sono tenuti la sera e molti faticavano a prender sonno dopo il
corso, il rilassamento è stato spostato alla fine delle lezioni per favorire il
risposo dopo il movimento.
Un bel banco di prova, dal punto di vista dell'organizzazione e naturalmente
dell'insegnamento.
Innanzitutto ho cercato di curare la location e l'ospitalità (pulizia del posto,
tappetini, cuscini, bevande a disposizione, musica ad hoc).
Gli esercizi in sé non mi hanno creato grosse difficoltà, la parte complicata
per me si è manifestata nel momento in cui è stato necessario fare degli
aggiustamenti alle posizioni per problemi strutturali o fisici dei partecipanti.
In questo campo mi sono sentita abbastanza carente.
Altre perplessità hanno riguardato l'efficacia nelle spiegazioni teoriche:
capire come trasmettere in maniera semplice, diretta e poco pesante le
nozioni
importanti.
E
sembrare
il
meno
impacciata
possibile
nell'esposizione. Non saprei dire se io ci sia riuscita o se le informazioni
siano arrivate - bene - a ciascun partecipante. Mi sono resa presto conto
che il livello d'interesse, inevitabilmente, cambia da persona a persona e
questo influisce.
Con mia sorpresa mi sono trovata molto a mio agio nel condurre i
rilassamenti ed è un aspetto che sto approfondendo.
Le lezioni con un numero limitato di partecipanti sono state a mio avviso le
migliori: era più facile conoscere i problemi dei singoli, seguire, correggere
eventuali errori di esecuzione, dare suggerimenti. Inoltre, percependo un
clima di maggiore intimità, gli stessi partecipanti forse si sentivano più
liberi di porre domande, esprimere dubbi, togliersi curiosità.
Attraverso lo Shiatsu sono in collaborazione con un piccolo centro Yoga
della mia zona. Proprio qui, in sostituzione dell'istruttrice, in diverse
occasioni ho potuto presentare lo Zen-Stretching agli allievi del Centro che
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in genere hanno accettato di buon grado il fatto di provare qualcosa di
nuovo, ma non del tutto alieno alla pratica già conosciuta. Mi ha un po'
turbato il possibile confronto con l'altra insegnante, ma ho colto al volo la
possibilità di far parlare lo Zen-Stretching.
La fiera Modena Benessere è stato per me una grande prova. Già più volte
lo Zen-Stretching lo avevo presentato, in questo caso però l'idea della
lezione aperta al festival mi ha messo in crisi: il non sapere fino all'ultimo
momento, l'ufficialità dell'occasione, il parlare in pubblico col microfono,
l'audience sconosciuto... tutti fattori che soprattutto nell'ultima ora di
attesa mi hanno creato parecchia agitazione e paura di non essere
all'altezza. Tutto sommato per me si è rivelata una delle esperienze più utili
mai sperimentate. Mi ha trasmesso maggiore fiducia in me e nelle mie
capacità e ha ridimensionato tante piccole paure che ora vedo con maggior
distacco.
4. CONSIDERAZIONI FINALI
Ricordo che tempo prima di frequentare qualsiasi seminario di ZenStretching, lessi il libro senza comprenderne chiaramente il meccanismo.
Dopo la partecipazione al livello base mi stupì invece in positivo la sua
semplicità intrinseca.
Non nego che, rispetto ad altri, la comprensione mi sia risultata immediata
grazie ai miei trascorsi con lo Shiatsu, ma questa caratteristica rimane
quella che mi ha colpito maggiormente e che dà, a mio avviso, delle buone
potenzialità allo Zen-Stretching.
Uno schema facile e lineare (diagnosi – tonificazione – dispersione –
verifica) al quale riferirsi per familiarizzare coi movimenti. Utilizzare gli
esercizi sapendo di seguire una determinata logica e per arrivare ad un
determinato scopo, penso stimoli in misura maggiore la pratica –
soprattutto all'inizio – piuttosto della ripetizione casuale delle posizioni. Ed
intendo soprattutto nella pratica a casa del singolo. Così facendo i risultati
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si rendono subito evidenti e non c'è bisogno che passino mesi di lavoro...
piccoli cambiamenti si registrano dopo ogni singola seduta.
Questa
semplicità del metodo, se resa subito chiara al praticante, può dunque
risultare estremamente allettante.
La semplicità va a braccetto con la velocità. Anche ritagliandosi un breve
lasso di tempo e con l'esecuzione di pochi esercizi (ad esempio la serie di
base) è possibile fare un lavoro completo su di sé.
Finora si è parlato di metodo o schema di utilizzo dello Zen-Stretching.
Nulla di tutto questo gli toglie la versatilità connaturata al movimento. Gli
esercizi non sono pochi e le possibilità di utilizzarli in maniera creativa o
adeguandosi alle personali esigenze esistono.
Ad esempio, per promuovere lo Zen-Stretching nella mia zona, avevo
pensato di organizzare delle lezioni a tema stagionale da condividere con
un'insegnate di un'altra disciplina, dove fare eseguire gli esercizi Makko-ho
e quelli dell'elemento legato alla stagione; il tutto corredato da ulteriori
informazioni teoriche per ribadire anche l'idea di un benessere
“multidimensionale”.
Approfondimenti per altro fattibili durante le lezioni stesse di ZenStretching, come scusa per variare e rendere sempre nuovi e interessanti i
vari momenti “liberi” quali il riscaldamento o il rilassamento.
Per concludere quello che vorrei e mi aspetto nel breve tempo è poter
organizzare altri corsi nella mia zona per dare maggiore risonanza allo ZenStretching, ora soprattutto che sono ad un passo dall'ufficializzare il mio
ruolo di Formatore.
C'è tanto lavoro da fare, organizzazione a parte, su me stessa e sul mio
miglioramento come “insegnante” (conoscenze, emotività, carisma,
leadership personale). Tutti aspetti che cresceranno con l'esperienza sul
campo, e mi auguro questa sarà significativa qualitativamente e
quantitativamente.
Incrementare la mia pratica personale con lo Zen Stretching è un altro
compito su cui concentrarmi , così come approfondire in generale il lavoro e
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lo studio di altre discipline o terapie corporee così da poter dare più
profondità e spessore a ciò che posso trasmettere, inaspettatamente
l'insegnare mi attrae più di quanto immaginassi: si può anche ricevere
molto stando “al servizio”.
ALLEGATI:
Alcuni dei materiali prodotti ed utilizzati per le iniziative relative allo ZenStretching®:
–
locandine (2)
–
breve dispensa Zen-stretching/Makko-ho
–
esempio di rilassamenti guidati
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GLI ESERCIZI MAKKO-HO
Secondo la Medicina Tradizionale
Cinese la struttura energetica
dell’essere umano è composta da
una fitta rete di Canali Energetici,
detti Meridiani. Questi canali
trasportano l’energia vitale (Qi in
cinese, Ki in giapponese) in ogni
parte, organo e cellula del corpo
determinandone il buono o cattivo
funzionamento.
Energia è la manifestazione della
vitalità in ogni essere: vitalità intesa in tutti gli aspetti corporei, emotivi, psichici e
spirituali (corpo/mente/spirito). Mentre i Meridiani sono come metafore: stanno
ad indicare aspetti specifici della vitalità e ciò ad essi connesso.
Il libero fluire dell’energia nei Meridiani è essenziale, secondo il pensiero orientale,
per il benessere e per la salute: si va alla continua ricerca di un equilibrio che sia
però sempre dinamico, assecondando i naturali cambiamenti richiesti dalla vita
quotidiana.
I sei esercizi Makko-Ho (tradotto: “la giusta direzione”) stanno alla base di una
seduta di Zen-Stretching® e ci aiutano a mettere in tensione le linee muscolari
collegate ai Meridiani Energetici. Questa serie di movimenti può essere usata, ad
esempio, come pratica mattutina per stimolare il risveglio dell'energia.
Durante l'esecuzione è bene prestare ascolto al proprio corpo, rispettandone i
limiti ed evitando di forzare; sono esercizi dal carattere anche meditativo quindi è
raccomandato tenere una respirazione calma, profonda e rilassata.
I Meridiani Tradizionali della Medicina Cinese sono 12, accoppiati due a due
secondo la polarità Yin e Yang: Polmone e Intestino Crasso, Stomaco e Milza,
Cuore e Intestino Tenue, Vescica e Reni, Mastro del Cuore e Triplice Riscaldatore,
Vescicola Biliare e Fegato.
Esercizio 1. Meridiani di Polmone e Intestino Crasso (Elemento Metallo)
L’energia del meridiano di Polmone ci consente di
ricevere energia attraverso la respirazione. Ad un livello
energetico più sottile, il meridiano dei Polmoni regola
tutti gli scambi con l’esterno, includendo anche i
rapporti interpersonali.
Il
meridiano
dell’Intestino
Crasso
consente
l’eliminazione delle sostanze di rifiuto sia fisiche che
mentali, ovvero la capacità di lasciar andare idee,
pensieri, cose ormai inutili alla nostra persona.
Esecuzione:
Posizione eretta, piedi paralleli e distanti fra loro alla
stessa ampiezza delle anche. Aggancia i pollici dietro la schiena e tieni gli indici
tesi, le altre dita sono ripiegate, le braccia tese.
Parte 1: Inspira profondamente ed espirano inarca la schiena portando indietro le
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spalle e la testa, allunga gli indici e stringi i glutei per evitare di caricare la parte
lombare.
Parte 2: Inspirando torna al centro. Espirando piega il busto in avanti, stendi le
braccia e punta gli indici il più avanti possibile, mentendo le gambe tese. La testa
rimane in linea col busto. Il peso del corpo è sugli avampiedi.
Respira profondamente 3-4 volte in questa posizione e poi, piegando leggermente
le ginocchia, risali espirando e torna in posizione eretta.
Ripeti invertendo l’aggancio dei pollici.
Esercizio 2. Meridiani di Stomaco e Milza (Elemento Terra)
L’energia del Meridiano dello Stomaco ci consente di
sentire il vuoto e assumere il nutrimento necessario alla
sopravvivenza: non soltanto il nutrimento fisico, ma
anche il nutrimento spirituale, mentale e sociale. Il
meridiano dello Stomaco è infatti correlato al nostro
appetito, un appetito generale nei confronti dell’intera
vita.
La Milza ha invece la funzione di ricavare energia dal
nutrimento e questo vale tanto per il nutrimento fisico
quanto per il nutrimento più sottile. Essa è inoltre
correlata al lavoro intellettuale, alla riproduzione ed ai
ritmi ciclici femminili.
Esecuzione:
Siedi sui talloni. Espirando apri bene le spalle facendo fare un arco a ciascun
braccio. Appoggia le mani a terra dietro i piedi, sfiorando con le dita delle mani
quelle dei piedi. Espirando solleva il bacino ed allunga il mento all'indietro,
distendendo le spalle e stringendo le natiche. Senti l’allungamento delle cosce e di
tutta la parte frontale del corpo. Rimani nella posizione per qualche respiro,
tenendo le ginocchia il più vicine possibile. Lentamente torna alla posizione di
partenza e piegati in avanti portando la fronte a terra per rilassare la schiena.
Picchietta leggermente sul sacro e sulle lombari per distendere la zona.
Esercizio 3. Meridiani di Cuore e Intestino Tenue (Elemento Fuoco)
L’energia del meridiano del Cuore provvede all’armonia
della nostra anima e dei nostri sentimenti; ci dà la calma
interiore e la chiarezza dello spirito. Rappresenta la luce
della coscienza. Strettamente correlata a quella del
Cuore è l’energia del meridiano dell’Intestino Tenue che
ha il compito di separare ciò che è puro da ciò che è
impuro: un buon equilibrio energetico all’interno di
questo meridiano permette di avere la capacità di
discernere se gli input esterni sono per noi necessari,
inutili o dannosi.
Esecuzione:
Siedi a terra, schiena dritta, gambe piegate, ginocchia divaricate e piante dei piedi
unite.
Afferra con le mani le caviglie, con le dita rivolte verso la pancia e i pollici
all'esterno. Espirando piega il tronco in avanti, spingi le ginocchia verso terra, apri i
gomiti e spingili in avanti e verso il basso. Quando il busto è sceso al massimo,
fletti la testa verso il petto. Respira profondamente per tutto il tempo
dell’esecuzione e poi lentamente ritorna alla posizione di partenza. Concludi
distendendo le gambe e ruotandole qualche volta per sciogliere le anche.
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Esercizio 4. Meridiani di Vescica e Reni (Elemento Acqua)
Il meridiano della Vescica regola, insieme ai Reni, la
funzione di purificazione del corpo. Regola inoltre il
sistema delle ghiandole ormonali ed influenza la
capacità di agire con la giusta spinta e risolutezza. Il
meridiano dei Reni lavora in coppia con quello della
Vescica, ma è anche la sede della preziosa energia vitale
di base: inoltre sono i Reni a permetterci di sopportare
gli stress di ogni tipo.
Esecuzione:
Siedi a terra con la schiena dritta e le gambe distese e
parallele tra loro. Stendi le braccia verso l’alto con il
palmo rivolto all’esterno. Espirando vai in avanti con il busto. Spingi il tronco e le
braccia in avanti come se volessi andare a toccare qualcosa che è oltre i tuoi piedi.
Respira profondamente e ad ogni espirazione, senza piegare le ginocchia, cerca di
andare un po’ più avanti. La testa rimane tra le braccia. Espirando torna alla
posizione iniziale sollevando nuovamente le braccia e lasciandole poi cadere in
modo rilassato.
Esercizio 5. Meridiani di Mastro del Cuore e Triplice Riscaldatore (Elemento
Fuoco Supplementare)
Il meridiano del Mastro del Cuore (detto anche
Pericardio o Sesso e Circolazione) ci dà la capacità di
mantenere la calma nei momenti di agitazione e
accompagna i nostri momenti di gioia. Permette la
circolazione degli elementi di cui abbisogniamo e delle
nostre emozioni.
Il meridiano del Triplice Riscaldatore, a differenza degli
altri undici meridiani tradizionali, non è correlato ad un
organo specifico, ma ha un ruolo estremamente
importante: riscalda (termoregolazione) e protegge il
corpo (sistema immunitario) e mette in relazione le
varie funzioni dell'organismo.
Esecuzione:
Seduta, caviglie incrociate e gambe sollevate da terra. Incrocia anche le braccia
appoggiando il palmo delle mani sul ginocchio opposto (se la gamba “esterna” è la
destra, “esterno” sarà anche il braccio destro). Espirando fletti il busto in avanti,
tenendo le braccia il più distese possibile e spingendo le mani verso l’esterno. Fai
alcuni respiri in questa posizione e ad ogni espirazione cerca di allontanare sempre
di più le mani dal corpo e avvicinare il mento al petto. Durante un’espirazione
sollevati e ripeti una seconda volta incrociando braccia e gambe nell’altro senso.
13
Esercizio 6. Meridiani di Vescicola Biliare e Fegato (Elemento Legno)
Il meridiano della Vescicola Biliare (Cistifellea)
rappresenta la capacità di prendere decisioni, di
assumersi responsabilità ed agire di conseguenza.
L’energia del meridiano del Fegato viene spesso
paragonata ad un Generale: mantiene l’ordinamento
interno del corpo e ci consente di pianificare e vedere
con chiarezza.
Esecuzione:
Seduta, gambe tese e divaricate al loro massimo, piedi a
martello. Stendi le braccia verso l’alto, ruota il busto
verso la gamba destra e flettiti sulla gamba sinistra.
Spingi indietro il braccio destro in modo da poter guardare il soffitto da sotto il
braccio.
Respira profondamente in questa posizione flettendo un po’ di più il busto ad ogni
espirazione; ritorna poi nella posizione di partenza e ripeti dall’altro lato.
Tornata nella posizione di partenza, fletti il busto in avanti, con le braccia tese e i
palmi che si guardano. Ad ogni espirazione cerca di andare un po’ più avanti.
Lentamente torna nella posizione di partenza ed, espirando, sciogli la posizione.
Hai potuto osservare differenze eseguendo questa breve sessione?
Quali esercizi sono stati più facili? Come ti facevano sentire?
Quali hai trovato più difficili? Come ti facevano sentire?
C'erano zone di tensione che tendevano a ripetersi?
Cos'altro ha saputo dirti il tuo corpo?
Con lo Zen-Stretching®, attraverso il movimento, sarà possibile interpretare
queste sensazioni e agire in maniera specifica sugli squilibri di ciascuno con
esercizi mirati.
Le immagini degli esercizi e parte del testo sono stati estratti dal libro: “Zen-Stretching” di
Silvia Marchesa Rossi, ed. Il Castello.
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Rilassamento profondo
Mettiti comodamente sdraiato sulla schiena.
Le tue braccia poggiano morbide ai lati del corpo, i palmi delle mani sono
rivolti verso l’alto.
Lascia che le gambe si rilassino e che i piedi cadano leggermente rivolti
verso l’esterno.
Chiudi gli occhi.
Ora datti il permesso di mantenere calmo il corpo e di essere sveglio e
presente per tutto il tempo di questa pratica. Non hai nient’altro
da fare che ascoltare la voce e rilassarti.
La sensazione del rilassamento profondo ti è molto familiare. Permettiti ora
di ricordartela.
Ora, inspirando ed espirando, prendi consapevolezza di tutto il tuo corpo.
Percepisci le parti del corpo che sono in contatto con il suolo.
Senti i talloni, la parte posteriore delle gambe, i glutei, la schiena, il dorso
delle mani, le braccia e percepisci la parte posteriore del capo che tocca il
suolo.
Con ogni respiro ti senti affondare sempre di più nel pavimento.
Senti che tutte le tensioni e le preoccupazioni ti abbandonano.
Lascia andare ogni peso e non trattenere nulla.
Ora lasciati affondare sempre di più al suolo.
Inspirando, percepisci come l’addome si solleva, ed espirando senti come si
abbassa.
Per alcuni respiri ora puoi rimanere in contatto con l’alzarsi e l’abbassarsi
dell’addome.
Inspirando, ora prendi consapevolezza dei tuoi piedi
Espirando, lascia che si rilassino completamente.
Inspirando, invia tutto il tuo amore ai piedi.
Espirando, sorridi loro.
Inspirando, sii adesso consapevole delle tue gambe.
Espirando, lascia che ogni cellula delle gambe si rilassi.
Lascia andare ogni tensione che potrebbe essere
ancora rimasta nelle gambe, e lascia
che affondino morbide al suolo.
Inspirando, invia tutto il tuo amore alle gambe.
Espirando, sorridi loro.
Con l’inspirazione, ora prendi consapevolezza delle tue mani.
Con l’espirazione, lascia andar
e ogni tensione che potresti ancora trattenere nelle mani.
Prendi consapevolezza allo stesso tempo di ogni dito della mano sinistra e
della mano destra: il pollice, l’indice, il medio, l’anulare e il mignolo.
Senti la gioia di avere due mani e lascia che ogni cellula delle mani si rilassi.
Inspirando, ora prendi consapevolezza delle tue braccia.
Espirando, lascia che le braccia si rilassino a fondo.
Lasciale riposare completamente sul pavimento.
Ad ogni respiro, senti come le tensioni nelle tue braccia si sciolgono.
Inspirando, invia tutto il tuo amore alle tue braccia e alle tue mani.
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Con l’inspirazione, ora prendi consapevolezza delle tue spalle.
Con l’espirazione, cedi ogni tensione delle spalle al suolo.
Invia loro la tua tenerezza e la tua cura e lascia che si rilassino
completamente.
Inspirando rivolgi adesso la tua attenzione alla tua schiena.
Espirando, lascia andare ogni tensione che potresti ancora trattenere nella
schiena, permettile di abbandonarsi al suolo e lascia andare ogni peso.
Inspirando, invia tutto il tuo amore alla tua schiena e alle tue spalle.
Espirando sorridi loro con gratitudine.
Inspirando, ora rivolgi la tua attenzione al tuo cuore.
Espirando, lascia che il tuo cuore si calmi.
Il cuore ti consente di vivere.
E’ sempre lì per te, ogni minuto, ogni ora, ogni giorno.
Senti come è meraviglioso avere un cuore che batte nel petto.
Con ogni respiro percepisci come il tuo cuore si rilassa sempre più
profondamente.
Ad ogni inspirazione, invia amore al tuo cuore.
Ad ogni espirazione, sorridigli con gratitudine.
Inspirando, sii adesso consapevole del tuo volto.
Espirando, lascia che ogni muscolo del volto si rilassi completamente.
Lascia andare ogni tensione intorno alla bocca, intorno agli occhi e sulla
fronte.
Lascia che gli occhi si rilassino e si riposino all’interno delle loro orbite.
Inspirando, ora prendi consapevolezza di tutto il tuo corpo.
Espirando, godi della sensazione del tuo corpo che giace completamente
rilassato e tranquillo.
Inspirando, invia amore e compassione al corpo, ed espirando sorridigli.
Sii consapevole della meravigliosa capacità di auto guarigione che agisce
nel tuo corpo.
La tua attenzione amorevole la sostiene.
Senti gratitudine per ogni cellula del tuo corpo.
Lascia che il corpo si rilassi ancora più profondamente e affondi sempre più
al suolo.
Ora, molto lentamente, muovi le dita delle mani e dei piedi.
Poi le mani, le braccia, i piedi e le gambe.
Distenditi.
Porta le braccia oltre la testa e stira tutto il corpo.
Dondola da un lato e dall’altro e apri piano piano gli occhi.
Prenditi il tempo necessario per metterti seduto con molta delicatezza ed
attenzione.
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BIBLIOGRAFIA
Marchesa- Rossi Silvia – Zen-Stretching – Ed. Il Castello
Masunaga Shizuto - Esercizi Zen Per Immagini – Ed. Mediterranee
Walker Brad – Anatomia dello Stretching – Macro Edizioni
Teoria dei Cinque Elementi:
Beinfield Harriet, Korngold Efrem – Tra Cielo e Terra. Una Guida alla
Medicina Cinese – Ed. Il Castello
Connelly Dianne M. - Agopuntura Tradizionale. La Legge dei Cinque
Elementi – Ed. il Castello
Minelli Emilio, Berera Fabrizia – Curarsi secondo stagione – Urra Ed.
Rappenecker Wilfried – I 5 Elementi e i 12 Meridiani – Ed. Mediterranee
Reichstein Gail – La Danza dei Cinque Elementi – Ed. Il Castello
Rilassamento:
Crook Rae - Rilassamento per i bambini. Giochi di tranquillità per piccoli e
grandi – Ed. Red!
Lusk Julie T. - 30 Tracce. Tecniche per il rilassamento e per la guarigione
–
Ed. Il Castello
Marchesa-Rossi Silvia – Ki Sei. Meditazione multimediale suggerita. – Paola
Caramella Editrice
Peretti Natalie – Sentire col corpo. Tecniche creative di rilassamento per
bambini – Ed. la Meridiana
17
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