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In preghiera con il Santo Curato d`Ars
seminario Treviso Rivista Trimestrale anno XLIX • n° 4 2009 In preghiera con il Santo Curato d'Ars Speciale otale Anno Sacerd < spazio per didascalia foto > Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB - Treviso Direttore Responsabile Mons. Antonio Marangon - Reg. del Tribunale di Treviso n. 168 del 19.3.1960 C om’è noto, in occasione del 150° anniversario della morte del Santo Curato d'Ars, papa Benedetto XVI ha voluto istituire l’Anno sacerdotale, affinché tutta la Chiesa possa sostare in modo prolungato a pregare, contemplare ed approfondire il mistero e la bellezza della vocazione al ministero ordinato. Come annunciato nel n. 2 di quest’anno, la nostra rivista dedica uno speciale approfondimento a questo evento, segnalando le iniziative che il nostro Seminario offre per quest’anno sacerdotale (vedi lo speciale da p. 14 a p. 17). Oltre alla scheda sul santo Curato d’Ars, ricordiamo nel Signore una significativa figura di sacerdote che è stato anche educatore nel nostro Seminario e che è scomparso prematuramente: don Gianni Scroccaro. Il suo esempio ci testimonia come anche nella nostra Diocesi ci siano ancora preti innamorati del Signore e pastori appassionati per la gente. La prime pagine di questo ultimo numero dell’anno sono invece tutte dedicate all’esperienza della settimana di animazione vocazionale a s.Martino di Lupari. Apre questa sezione una riflessione del Rettore sull’alleanza educativa tra Seminario e parrocchie. Infine abbiamo dedicato spazio alla vita quotidiana delle comunità del Seminario. Auguriamo a tutti i nostri lettori di trascorrere un sereno e santo Natale! 2 Sommario pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. 3 Alleanza educativa 5 Settimana Vocazionale 8 Risonanze famiglie 9 Parla Signore 10 Risonanze ragazzi 11 Comunità Ragazzi 12 Lotteria missionaria 13 Esercizi spirituali 14 Anno sacerdotale 16 S. Giovanni M. Vianney 18 Anniversario d. Gianni 20 Invito a Siloe in festa 21 Prolusione 24 Veglia vocazionale 26 Convegno Triveneto 27 Notizie in breve Redazione Hanno collaborato Seminario Mons. Paolo Carnio Don Stefano Didoné Don Flavio Gallina Don Cristiano Serafin Adami Andrea Barbisan don Paolo Battiston don Mario Biagini Fabrizio Bovo Elena Cavazzola Oberdan Giacobbo Massimiliano Giacomini don Federico Marcon Giovanni Stocco Simone Trentin Daniele Rivista degli amici del Seminario di Treviso Quota di abbonamento € 10 c.c.p. n°. 12531315 Treviso A cinque anni dalla prima Settimana di Animazione Vocazionale, dobbiamo riconoscere che l’esperienza continua a rivelarsi preziosa, sia per la Parrocchia che in quest’occasione ci ospita che per il Seminario. Siamo stati confermati anche nella recente esperienza vissuta nella parrocchia di S. Martino di Lupari. vani che le parrocchie inviano; qui vengono formati i futuri pastori che continueranno a ripresentare sacramentalmente Gesù nelle parrocchie, annunciando autorevolmente la sua Parola, rinnovando la memoria della sua Pasqua di salvezza nella celebrazione eucaristica e negli altri Sacramenti, guidando tutti verso il compimento della salvezza nel regno dei cieli. Il Rettore Un rinnovata alleanza educativa Seminario e parrocchie in dialogo L’intensa condivisione della vita nella fede che si realizza in quei giorni, fa riscoprire sia alla comunità del Seminario che a quella parrocchiale il legame di reciproca dipendenza. Il Seminario infatti non potrebbe esistere se non ci fossero le comunità parrocchiali, perché lì il Signore fa normalmente risuonare la sua voce nel cuore di ragazzi, adolescenti e giovani chiamandoli a diventare sacerdoti; lì si continua a pregare perché il seme vocazionale possa maturare e portare frutto; da lì inoltre provengono gli aiuti per sostenere economicamente il Seminario. D’altra parte anche le parrocchie hanno bisogno del Seminario. Qui infatti vengono accolti e verificati quei ragazzi, adolescenti e gio- Un’alleanza a favore di tutti Ciò che lega le due comunità è dunque la figura del presbitero pastore, che l’Anno Sacerdotale sta ponendo al centro dell’attenzione ecclesiale. Una figura che non può essere considerata facoltativa per la comunità cristiana, ma indispensabile! Per questo motivo diventa sempre più necessario rafforzare l’alleanza educativa tra Parrocchia e Seminario, affinché non manchino mai vocazioni al sacerdozio ordinato. Alleanza che si esprime anzitutto nell’impegno a realizzare degli ambienti formativi autenticamente cristiani, che favoriscano la formazione di veri discepoli del Signore, aperti quindi sinceramente alla volontà di Dio e al servizio generoso dei fratelli. E qui ovviamente svol- 3 Il Rettore 4 ge un ruolo fondamentale e indispensabile l’ambiente-famiglia! Le iniziative particolari In secondo luogo quest’alleanza potrà esprimersi in iniziative particolari quali l’esperienza detta Siloe o la Settimana di Animazione Vocazionale o con la costituzione di un Gruppo vocazionale parrocchiale o dando rilievo alla Giornata del Seminario o favorendo la partecipazione ai vari Gruppi vocazionali del Seminario e diocesani. Ma anche in quelle attività parrocchiali più ordinarie quali l’annuncio della vocazione nella catechesi dei ragazzi o nei vari gruppi di formazione presenti nelle nostre parrocchie (Azione Cattolica, Scout, Movimenti,…), le varie veglie di preghiera per le vocazioni … Importante è che l’attenzione vocazionale sia sempre presente e soprattutto l’attenzione per la vocazione sacerdotale. Alcune parrocchie della Diocesi offrono la loro collaborazione educativa al Seminario accogliendo i seminaristi per le cosiddette esperienze pastorali. Altre la offrono indirettamente, penso in particolare a quelle che accettano di fare le esperienze Siloe e la Settimana di Animazione Vocazionale. In queste due attività i seminaristi sono impegnati a collaborare tra loro per offrire il servizio alle parrocchie. Questa collaborazione ha una notevole efficacia formativa. Sono invitati infatti a pensare insieme, a confrontarsi, a maturare iniziative condivise, a verificare quello che realizzano, ad apprezzare e valorizzare le varie competenze e i vari doni personali. Devono perciò affrontare anche le varie difficoltà che emergono nella relazione tra loro, quali la faticosa accettazione del punto di vista altrui, l’invidia per i doni evidenti del fratello, la fatica ad accettare i tratti di una personalità forte, ma anche la fatica di rispettare e valorizzare le personalità deboli, ecc. Collaborare per la santità Proprio questo laborioso cammino insieme però aiuta i seminaristi a maturare la capacità di collaborare. Una capacità che, secondo le prospettive delineate dalla nostra Diocesi, saranno sempre più importanti per i futuri presbiteri della nostra Chiesa. Se fino a ieri sono maturate nella Chiesa figure di sacerdoti santi, come il Curato D’Ars, che hanno speso la loro vita nel ministero vissuto eroicamente in solitudine, magari in una piccola e sperduta parrocchia di campagna o di montagna, oggi la santità dei presbiteri dovrà probabilmente maturare nell’eroicità della collaborazione fraterna e di una certa forma di vita comunitaria. Anche su questa formazione Parrocchia e Seminario potranno e dovranno fare alleanza. don Paolo Carnio LE RIFLESSIONI DEL PARROCO L’attesa Alle Messe del 18 gennaio avevamo annunciato la proposta, da noi vivamente accolta, della Settimana di animazione vocazionale. Nel febbraio - il giovedì 12 - ci fu un consiglio pastorale straordinario con la presenza della commissione del Seminario e il Rettore - d. Paolo Carnio, antico e amato cappellano - presentò in modo coinvolgente l’iniziativa da realizzarsi dal 20 al 27 settembre. In vari modi abbiamo cercato di sensibilizzare la comunità ad una risposta consapevole del dono che ci veniva fatto. La speranza che infatti ci sosteneva, e che alimentavamo, era quella di una crescita della disponibilità delle famiglie, dei giova- ni e dei ragazzi a lasciarsi interrogare da un Gesù che continua a passare e a chiamare a seguirlo. La realizzazione Le varie esperienze - di ascolto, di preghiera, di condivisione nelle famiglie - hanno diffuso un clima festoso. Alle sette il canto delle Lodi vedeva affluire soprattutto gli ospitanti dei trenta seminaristi: giovani e ragazze, adulti e anziani. Le preghiere dei ragazzi delle elementari (in Duomo, a Monastiero e a Campagnalta) e delle medie (in palestra) hanno offerto un momento significativo, anche toccante, a ragazzi e mamme. Le celebrazioni euca- Settimana vocazionale La Settimana Vocazionale a San Martino di Lupari 5 Settimana vocazionale 6 ristiche festive con le testimonianze delle scoperte e delle fatiche dei seminaristi, - la veglia in modo speciale - il simpatico recital sulla vita del Seminario e la visita ai malati, hanno suscitato echi profondi e diffusi. Dove finiranno i semi? S. Giacomo dice che bisogna attendere le piogge d’autunno e quelle di primavera (cfr. 5, 7). S. Marco scrive che il seme marcisce e muore, poi fruttifica senza che l’uomo se ne renda conto (cfr. 4,27). Noi preti e laici abbiamo continuato a guardare negli occhi, a puntare il dito. Ci sono giovani che hanno iniziato a impigliarsi in una rete che – se il miracolo si ripete – potranno diventare anche 153! (cfr. Gv. 21,11). Diversi ragazzi partecipano ai gruppi vocazionali. Ma sarà soprattutto dalla preghiera, dalla riscoperta della “vita come vocazione”, sia di genitori che di giovani e ragazzi, dalle scelte di ascolto e di adorazione, che potranno venire le risposte più coraggiose. Mi chiedo spesso cosa dirà il Signore a quei settanta che andranno agli Esercizi Spirituali all’Immacolata. È Maria, che ha detto “Eccomi sono la serva del Signore”, che dovrà ricordare loro, come ai trepidanti inservienti d’acqua alle nozze di Cana, “Qualora vi dicesse qualcosa, fatela”, (Gv. 2,5); anche per una consacrazione religiosa e per il sacerdozio. Intanto, la comunità presbiterale, seminaristica e ospitante della canonica - ora aumentata - dovrà far percepire la gioia dei consacrati e dei futuri... anche in un mondo che capisce poco il prete, eppure ancora da lui pretende cuore, tempo, luce e grazia: vicini e lontani! don Mario Battiston A ncora una volta si è rivelata arricchente l’ormai consolidata esperienza della Settimana di animazione Vocazionale, che vede l’incontro e la collaborazione tra due comunità: la Comunità Teologica del Seminario e una comunità parrocchiale. Quest’anno è stata la parrocchia di San Martino di Lupari a dare ospitalità alla nostra comunità. Ospitalità perché concretamente ha accolto la presenza, in pianta stabile per una settimana (dal 19 al 27 settembre), di una trentina di seminaristi. In questa esperienza ci è stato offerto di toccare con mano l’abbondanza di disponibilità e generosità dei cristiani di San Martino: le numerose famiglie che ci hanno ospitato per una settimana in casa loro, le famiglie che si sono rese disponibili per accogliere qualche seminarista a cena, la disponibilità dei giovani nell’accompagnarci nel Porta a porta. Variegata è stata la gamma di attività e incontri che ci ha visti impegnati per annunciare il centro della vita, Gesù, e di come Egli chiami ogni uomo a seguirlo e qualcuno a seguirlo più da vicino nella via del sacerdozio: ci siamo impegnati nelle attività del catechismo incontrando le classi di 5 elementare e di prima e terza media, mentre la seconda media l’abbiamo incontrata in un luogo e tempo particolare, cioè l’ora di religione a scuola. Occasione di incontro e collaborazione è sta- to il partecipare alle attività dell’ACR, degli Scout e agli incontri con i giovani delle superiori. Luogo importante di incontro con la comunità di San Martino è stata la preghiera vissuta insieme in diversi momenti: la preghiera delle Lodi al mattino, la preghiera dei ragazzi delle elementari e delle medie, la veglia di venerdì sera, l’Eucaristia quotidiana. Tutti momenti questi molto partecipati, segno di un comune riconoscere che è Gesù la fonte e il motore di ogni nostra attività. Un grazie di cuore a tutta la parrocchia di San Martino per quanto ci è stato donato, in particolare alla comunità presbiterale, don Mario, don Paolo, don Emilio e don Ivan perché hanno creduto nella bontà di tale esperienza. Un grazie a quanti si sono resi disponibili nelle più diverse necessità: famiglie ospitanti, animatori, catechisti, ministri straordinari della Comunione… tutti, nessuno escluso, si senta destinatario di questo grazie! L’esperienza vissuta sarà certamente custodita nel cuore di ogni seminarista. Ora le nostre comunità sono unite più strettamente in una fraternità rinsaldata in Cristo Gesù. Certi del vostro ricordo nella preghiera vi assicuriamo la nostra affinché il Signore possa custodirvi e chissà faccia nascere nuove vocazioni al sacerdozio. Matteo Cecchetto Settimana vocazionale Gesù: fonte e motore di ogni nostra attività! 7 Settimana vocazionale 8 Una settimana arricchente LE RISONANZE DI UNA FAMIGLIA S apevamo da tempo che a metà settembre sarebbero arrivati nella nostra parrocchia dei seminaristi per la settimana vocazionale, ma non avevamo idea di come questi giovani studenti del seminario avrebbero movimentato le nostre giornate... Un sabato mattina i primi di settembre ci è stata chiesta inaspettatamente la disponibilità ad ospitarne uno in famiglia. La prima reazione è stata di gioia e disponibilità ma anche di paura di non essere la famiglia ideale con tre ragazzi, un maschio (Luca di 13 anni) e due femmine (Rachele di 8 anni e Anna di 5 anni). I ragazzi sono stati fin da subito impazienti di conoscere il nostro ospite speciale, mentre io e mio marito desideravamo confrontarci con un seminarista. Ci era già successo in passato con due amiche, Milena e Francesca, che ci avevano messo al corrente di voler seguire Gesù attraverso un cammino di consacrazione religiosa carico di grandi gioie. Qualche giorno prima don Paolo ci ha comunicato che alla nostra famiglia era stato affidato Angelo Dal Mas. Non ci restava da lì che aspettare il suo arrivo. Sabato 19 Settembre dopo la s. Messa delle 19 arriva il fatidico momento. Noi e i ragazzi non stavamo nella pelle dall’emozione. Dopo le presentazioni si è instaurato un rapporto molto intenso come tra padre madre e figlio. Per Luca, Rachele e Anna, Angelo è subito diventato come un vero fratello maggiore. Durante la settimana con Angelo ci è sembrata un'altra vita, si è respirata proprio la presenza dello Spirito Santo, più difficile da cogliere nel quotidiano. La domenica pomeriggio in centro giovanile è stato organizzato un torneo di pallavolo – calcio – basket: mai visto tanto ragazzi fare squadra con i seminaristi! E che dire della preghiera prevista tutte le mattine 15 – 20 minuti prima dell’inizio della scuola! Di solito facciamo fatica a svegliare i ragazzi, ma in quei giorni sono stati sempre svegli e pronti per tempo: ci tenevano ad arrivare in orario alla preghiera dove erano presenti seminaristi e tanti compagni pronti a cominciare la giornata con la preghiera, ma anche tanti genitori, che accompagnavano i figli e coglievano anche per loro quel momento come una speciale occasione di incontro con il Signore. Il momento più emozionante però, secondo noi, è stato il sabato sera con il recital Aprite quella porta!, con il quale i seminaristi hanno rappresentato la vita in Seminario e cosa li ha spinti a questa scelta “difficile”, fatta di sacrifici, ma anche piena di quella gioia che il Signore dona a chi è capace di rinunce per testimoniare la venuta del Suo Regno fra di noi. Sì, è stata una settimana impegnativa tra riunioni, ospitalità e ragazzi da seguire, ma sicuramente ci ha arricchito spiritualmente e ci ha donato un amico in più. Ringraziamo il Signore per la bella esperienza che ci ha donato! Franco, Daniela, Luca, Rachele e Anna Bizzotto Chi ben comincia... Settimana vocazionale “C hi ben comincia… è a metà dell’opera”. Belle parole, frutto di una sapienza popolare autentica, ma che, a dirla tutta, lasciano un po’ il tempo che trovano. Provaci tu a buttare giù dal letto un povero studente, urlandogli negli orecchi: “Su forza, un bel sorriso, un po’ di entusiasmo!”. Allora, sempre cercando di carpire il segreto di un buon risveglio, ho provato a sentire i vari consigli. Diversi suggeriscono di non tralasciare una colazione nutriente e sostanziosa; c’è, invece, chi punta tutto sulla qualità del sonno, sul tipo di materasso e di cuscino; altri facendo jogging mattutino dicono di aver trovato un modo efficace per scrollarsi di dosso tensioni e nervosismi. Ok, tutte indicazioni preziose, ma che ancora non bastano a rendere una giornata unica dandoti quella carica in più. Neppure io ho la ricetta magica per cominciare alla grande la giornata, però posso provare a raccontarvi come in questi anni ho imparato a fare sempre più mia una salutare abitudine e cioè la preghiera comune in cappellina in Seminario. Pian piano ho compreso il senso e l’utilità di cominciare la giornata alla presenza del Signore. La mattinata scolastica, zeppa di verifiche e interrogazioni, mi faceva meno paura perché potevo affidare a Lui le tante preoccupazioni. Diventando più grande ho cominciato a frequentare anche la Messa del mattino, ricevendo con gioia il Corpo di Gesù. Ogni mattina in tutte le comunità del Seminario, dai più piccoli ai più grandi, nelle varie cappelle ci sono ragazzi e giovani che pregano insieme. In vista della Settimana Vocazionale ci siamo chiesti perché non potessimo provare a far sperimentare anche in parrocchia il sapore nuovo di un risveglio con Gesù. Anche in questa occasione, a San Martino di Lupari siamo rimasti stupefatti dalla risposta della gente: tanti bimbi e ragazzi hanno partecipato al quarto d’ora di preghiera prima di cominciare la scuola. Segno eloquente del fascino che ancora suscita nel cuore dei piccoli (e dei grandi?) l’opportunità di vivere una preghiera comune in apertura di giornata, di affidarsi, di ascoltare una Parola viva, sperimentando la gioia di farlo assieme. Certo, il sonno rimane, ma cresce nell’intimo un’impagabile confidenza con Gesù, da amico ad amico. Nella parrocchia di San Martino vogliamo continuare fiduciosi l’esperienza della preghiera del mattino, in vista dei “tempi forti” dell’anno liturgico, incoraggiando tutte le famiglie a custodire con fedeltà un breve momento per cominciare la giornata alla presenza di Gesù. Insomma, “Chi ben comincia… lo fa con Gesù”. Simone Stocco 9 Settimana vocazionale 10 Pensare la vita in grande C hissà cosa vive un ragazzo, una ragazza nella preghiera con il Signore!? Come hanno vissuto i ragazzi delle medie la preghiera che noi seminaristi abbiamo loro proposto in ogni mattina della Settimana Vocazionale? Hanno incontrato il Signore? Dalle risonanze qui raccolte si può proprio dire che il Signore non ha perso questa preziosa occasione per parlare al loro cuore in maniera del tutto originale… e anche i ragazzi non hanno vissuto l’esperienza tanto superficialmente, anzi ne sono rimasti molto coinvolti per la straordinarietà di una preghiera vissuta con più calma e attenzione; sentiamo alcune loro testimonianze: “…Alle cose che si vogliono ottenere con tutto il cuore bisogna arrivarci con un percorso molto impegnativo. Sta di certo che su ogni cosa bisogna crederci, anche su quelle che sembrano impossibili…” dice Alberto. Laura esprime cosi la sua soddisfazione per il tesoro prezioso che sono stati quei momenti di preghiera: “E’ stata una settimana importante. Mi ha fatto molto riflettere sulla mia vita e sulla strada che intraprenderò. Ho capito che la vocazione non è solo la chiamata di Dio a diventare preti o suore, ma è anche la chiamata per tutti che Dio ci fa, nella quale lui ci presenta il suo progetto per noi. È stato bello fare la preghiera al mattino tutti insieme anziché da soli; mi ha aiutato a proseguire meglio la giornata in serenità e allegria”. Anche Giulia ribadisce che ha potuto riflettere su di se stessa “con Dio”, in sua compagnia, attraverso “una preghiera coinvolgente e divertente”. Marco sottolinea un giorno di particolare interesse, quello dedicato al dialogo con Dio e con gli amici: si è sentito pienamente coinvolto nelle comuni dinamiche dei ragazzi d’oggi in cui attraverso i messaggi (del cellulare) si esprimono a pieno i vissuti affettivi. Le risonanze appena ascoltate ci svelano che il cuore e l’animo di un ragazzo nascondono una dinamicità unica, particolare. Si percepisce come Dio parli al cuore di ciascuno di noi, accogliendo i nostri vissuti personali, le nostre speranze, in modo reale, così da poterle trasformare un po’ alla volta, con un’infinita pazienza, affinché siano sogni e desideri che, se orientati con consapevolezza verso di Lui, possono trasformare la vita di una persona; farla proprio diventare una vita caratterizzata da un vero, reale dialogo con il Signore. Accogliamo perciò la testimonianza semplice di questi ragazzi come una sana provocazione per ciascuno di noi a mantenere viva la nostra preghiera con il Signore, nella certezza che Lui agisce come padre buono che ama i suoi figli e che per essi non smette di pensare in grande. Daniele Trentin D omenica 25 ottobre è stata una bella giornata di sole: già al mattino presto si preannunciava una giornata splendida per il cielo azzurro e il sole splendente e tiepido nonostante l’autunno inoltrato. Non ci si poteva attendere giornata migliore per iniziare le attività dei gruppi vocazionali con l’ormai tradizionale “Festa d’ottobre”. Un centinaio di ragazzi dalla quinta elementare alla seconda media si sono incontrati negli ambienti del Seminario ed hanno iniziato il loro cammino di ricerca alla sequela di Gesù. Quest’anno il tema è stato ripreso dalla vita del Curato D’Ars, San Giovanni Maria Vianney: “Pregare e amare, questa è la felicità dell’uomo sulla terra”. Dopo il ritrovo i ragazzi dei gruppi vocazionali hanno iniziato la giornata con un momento di preghiera assieme per affidare al Signore e a San Giovanni Maria Vianney la giornata e soprattutto il cammino dell’anno. Di seguito ci sono stati i giochi a gruppi, giochi che avevano come tema di fondo la vita stessa del Curato d’Ars. Dopo il pranzo consumato come al solito in allegria, un tempo di svago nel quale c’è stata l’occasione di giocare a calcio con i nuovi amici conosciuti. Infine la Santa Messa tutti assieme, con la presenza anche di alcuni genitori. Durante questo primo incontro ci sono venuti a trovare alcuni dei sacerdoti che svolgono il servizio di vicari parrocchiali nelle parrocchie della Diocesi. Sono stati presentati ai ragazzi delle medie perché da quest’anno alcuni sacerdoti giovani faranno partire dei piccoli gruppi vocazionali nelle parrocchie dove vivono. Si spera che questo dia la possibilità a molti più ragazzi delle varie parrocchie di iniziare un percorso vocazionale proprio partendo dalla propria zona di origine. Un grazie a chi ha dato una mano per questa festa, ai seminaristi di teologia che hanno animato la giornata, alle famiglie che hanno accompagnato i ragazzi all’incontro, ai sacerdoti giovani che si sono resi disponibili per un servizio di animazione vocazionale. Un grazie soprattutto al Signore che continua a chiamare discepoli a seguirlo. don Flavio Gallina Comunità Ragazzi Festa d'ottobre Incontro di formazione per i genitori dei ragazzi di II media La formazione della coscienza morale è un argomento assai complesso, delicato, ma di estrema importanza. Su questo tema si è svolto l’incontro di noi genitori dei ragazzi di seconda media con il rettore Don Paolo Carnio lo scorso 15 novembre. Un’incontro positivo e più che mai attuale, visto che proprio dal modo con cui una coscienza si forma dipendono le scelte e le visioni di vita. E’ importante che noi genitori continuiamo a stare vicino ai nostri ragazzi, con le parole e con le azioni, in questa fase di crescita, cercando di aiutarli a realizzare la loro coscienza secondo la legge dettata dall’amore di Cristo. L’opera dello Spirito Santo che penetra ogni sacrario umano e istruisce ogni cuore che in Lui confida sostenga i nostri figli perché la loro possa essere una vita piena di gioia, entusiasmo e generosità. Elena Bovo 11 Comunità Giovanile 12 La lotteria missionaria P er noi che facciamo parte del Gruppo Missionario della Comunità Giovanile, seguire l’interesse per le missioni non significa solo interessarci alla vita dei nostri sacerdoti “fidei donum” raccogliendo notizie su di loro, sul loro ministero o sulla vita delle Chiese di missione sparse nel mondo. Nel mese di ottobre, infatti, ci mobilitiamo tutti per organizzare una lotteria al fine di raccogliere soldi da dare a qualche realtà di missione che sappiamo essere bisognosa di aiuto. Da qualche anno devolviamo il ricavato di questa iniziativa al Centro Missionario Diocesano, scegliendo uno dei molti progetti che loro sostengono, per concentrare i nostri sforzi in maniera efficace per uno scopo preciso. Nella pratica qualche risultato arriva: la vendita di biglietti (tra di noi e nelle altre Comunità del Seminario, alle nostre famiglie – c’è chi ha scomodato parenti fino al quarto grado! – ma anche ai tanti sacerdoti che vivono con noi) ha fruttato più di 3000 euro, un risultato che nemmeno noi ci aspettavamo e che ci ha gratificato del tanto impegno profuso ad allestire questa lotteria. Siamo stati impegnati infatti per tutto il mese di ottobre con questa attività, sacrificando molto del nostro tempo libero per vendere biglietti e per confezionare i premi (ma anche per piegare più di 3000 biglietti… ammettiamo che qualcuno lo abbiamo piegato anche durante qualche ora particolarmente noiosa di scuola!). Il mese di ottobre, dedicato alla preghiera per le missioni, era cominciato con una celebrazione eucaristica presieduta da don Riccardo Zanchin, rientrato da poco dal Brasile dopo più di 10 anni di servizio nella missione diocesana di Manaus, in Amazzonia. Come gruppo missionario lo abbiamo incontrato per farci raccontare qualcosa di più di questa sua esperienza e anche per chiedergli qualcosa a proposito dei progetti che negli anni scorsi siamo riusciti a sostenere con le nostre lotterie. Siamo stati colpiti dal suo entusiasmo nel raccontare degli anni passati tra quella gente e anche dal fatto che lui conosceva molto bene don Ruggero Ruvoletto, il sacerdote “fidei donum” di Padova che è stato ucciso pochi mesi fa proprio a Manaus. La realtà della missione è impegnativa, questo lo sappiamo dalle notizie che raccogliamo, ma la gioia che abbiamo visto negli occhi di don Riccardo ci fa dire che deve essere proprio bello servire il Signore e i fratelli anche in quelle situazioni. Per la cronaca: i primi 2 premi quest’anno erano 2 fiammanti mountain bikes che sono rimaste in Comunità: i vincitori infatti sono stati due di noi (finalmente un po’ di fortuna anche per noi e non solo per la Comunità Ragazzi che negli ultimi anni ha fatto incetta di primi premi!). Il gruppo missionario Esercizi spirituali della Comunità giovanile D al 3 al 7 dicembre scorsi la Comunità Giovanile si è recata nella Casa don Paolo Chiavacci, che la nostra Diocesi ha a Crespano del Grappa, per vivere gli Esercizi Spirituali, esperienza intensa e fondamentale per il nostro cammino. Si tratta per noi giovani di uno dei momenti più desiderati dell’anno, preparato a lungo e dal quale attingiamo energie spirituali per continuare con impegno la nostra ricerca vocazionale. Nei giorni degli Esercizi molti di noi attendono di ascoltare una Parola significativa del Signore a proposito della nostra scelta, ed Egli non fa mancare le sue consolazioni! Abbiamo cominciato a prepararci già alcune settimane prima, con una veglia di preghiera, nella quale abbiamo offerto al Signore le nostre paure di fronte a questi giorni di silenzio prolungato. Grazie anche ad un'omelia del nostro padre spirituale abbiamo cominciato ad invocare il dono dello Spirito Santo come guida per noi e per i nostri predicatori. Comunità Giovanile Frutti di grazia Quest’anno ci hanno guidato nelle meditazioni due giovani sacerdoti della nostra diocesi: don Alberto Gasparini (per il triennio) e don Graziano Santolin, già educatore nella nostra comunità (per il biennio). Entrambi ci hanno fatto assaporare la Parola del Signore attraverso proposte di riflessione profonde e ben preparate. Don Alberto ci ha portato a riflettere sulle relazioni, in sintonia con il tema comunitario che stiamo trattando, mentre don Graziano ha usato come riferimento per le sue parole il Crocifisso di San Damiano, molto caro a tanti di noi. Ora che gli Esercizi sono finiti e torniamo alle nostre occupazioni di ogni giorno, sappiamo di portare in noi la luce dello Spirito che il Signore ha donato con abbondanza a ciascuno di noi e quindi a tutta la nostra Comunità: che i frutti siano abbondanti e la ricerca della volontà di Dio sulla nostra vita possa avanzare con rinnovata disponibilità. Massimiliano Giacobbo 13 Speciale Anno Sacerdotale 14 Pio X ed il Curato d'Ars nel Seminario di Treviso L' anno sacerdotale voluto da Papa Benedetto XVI è un dono che stiamo scoprendo giorno dopo giorno. In particolare quest’anno sacerdotale sta offrendo al Seminario, luogo di formazione dei futuri sacerdoti, il recupero di una storia lunga di santità sacerdotale che lo Spirito Santo ha suscitato fra queste mura: dal Beato Benedetto XI, a San Pio X e al Santo Curato d’Ars, del quale possediamo una reliquia preziosa, il Crocifisso che egli baciò prima di morire, donato dalla diocesi di Lione al Papa Pio X. Già mons. Chimenton, illustre vicario generale della nostra diocesi e professore in Seminario, ricordando la beatificazione del santo curato d’Ars avvenuta l’8 Gennaio 1905 per opera del Papa Sarto, scriveva: «Pio X e il Curato d’Ars si erano sempre incontrati nella pratica del ministero; si incontreranno ancora, uno di fronte all’altro: la loro conversazione si ripeterà senza intermittenze (...). Più che due anime, sono un’anima sola, sostenuta da questo unico ideale: riconciliare le anime con Cristo!». Noi li abbiano fatti incontrare ancora in una mostra allestita in Seminario: Vite di santità: Pio X e il Santo curato d’Ars nel Seminario di Treviso. Anche in Seminario, come in tutte le buone famiglie, fa bene fare memoria della propria storia di fede, della storia degli amici di Dio, anime sante che hanno seguito il Signore. Essa riporta alla luce la bellezza della vita sacerdotale e provoca a vivere con stupore il proprio battesimo e la propria vocazione, il nostro turno di sentinella. Generazioni di sacerdoti, che si sono passate il testimone della fede, sono state forgiate in questi luoghi dallo Spirito del Signore nel modo descritto dal libro della Sapienza: «Sebbene unica, la Sapienza può tutto; pur rimanendo in se stessa, tutto rinnova e attraverso le età, entrando nelle anime sante, forma amici di Dio e profeti.» (Sap 7,21-27). E’ questo desiderio che ha ispirato la mostra: recuperare le testimonianze eminenti di santità sacerdotale del passato, in particolare l’amicizia spirituale tra san Pio X e il Santo Curato d’Ars, per far conoscere ai nostri seminaristi quella storia di santità. Inoltre la mostra ricorda ai tanti visitatori che raggiungono il Seminario l’opera dello Spirito che continua anche oggi tra i ragazzi e i giovani nelle comunità vive del Seminario. Il percorso della mostra, aperta per tutto l’anno sacerdotale, fino all’11 Giugno 2010, prevede queste tappe: 1. Un video nella sala Benedettina: accoglie i visitatori presentando il Seminario, la biblioteca, i musei, le scuole e gli istituti teologici e soprattutto le varie comunità del seminario per il discernimento vocazionale di ragazzi, giovani e adulti; 2. Al primo piano, nella galleria adiacente alla biblioteca, sono esposte le testimonianze della vita di don Giuseppe Sarto, da Riese alla santità. Possiamo ammirare ritratti, autografi, documenti, libri, vesti e paramenti liturgici appartenuti al papa trevigiano e da lui donati al Seminario. In particolare la statua in bronzo del Curato d’Ars, donata a Pio X dalla postulazione, che il Papa teneva sul suo tavolo di lavoro. Del santo Curato infatti Pio X diceva: «E’ animato dallo Spirito Santo. Il buon scriba che crede nel Vangelo, diceva Gesù, sa trarre dal suo tesoro cose antiche e cose nuove. Con questo spirito vi invitiamo a venire a visitare questa mostra. Il percorso attraverso le reliquie e i ricordi del passato introducono nel mistero del Crocifisso Risorto che ieri oggi e sempre chiama a seguirlo. Don Narciso Bernardis Speciale Anno Sacerdotale il mio compagno! Di lavoro, di preghiera; di immolazione; di amore a Cristo; di partecipazione alle croci a cui è sottoposta la Chiesa; di zelo per la santificazione del clero!»; 3. Nella Cappella san Lorenzo Giustiniani, dove sarà collocato in una preziosa custodia, il Crocifisso d’avorio appartenuto al santo Curato d’Ars e da lui baciato prima della morte. Qui, davanti all’Eucaristia, si potrà pregare per le vocazioni; 4. Nella Sala del Capitolo si possono ammirare gli affreschi di Tomaso da Modena e alcune sagome che riprendono la vita dei ragazzi e dei giovani di oggi che seguono Gesù Crocifisso Risorto. Il Seminario offre quindi non solo l’eredità di una storia di santità del passato, ma la testimonianza di una chiesa viva: con le sue comunità esso è ancor oggi un corpo vivo, Orari visite La mostra è visitabile il martedì ed il giovedì dalle 14.30 alle 18.30; il mercoledì ed il venerdì dalle 8.30 alle 12.30, ma può essere visitata da gruppi del catechismo e parrocchiali telefonando al numero 0422/3247. La statua e il Crocifisso Nel Seminario di Treviso possiamo trovare due importanti oggetti che esprimo il legame tra la diocesi di Treviso, s. Pio X e il santo Curato d’Ars. Si tratta di una statua e di un Crocifisso. La statua in bronzo, che rappresenta il Santo Curato d’Ars in preghiera, apparteneva a s. Pio X, il quale la teneva sul proprio tavolo di lavoro, così come attestano alcuni documenti fotografici. Il Crocifisso in avorio, baciato dal Santo prima di morire (1859), fu donato dalla diocesi di Lione a s. Pio X. Papa Sarto a sua volta lo donò al Seminario di Treviso. L’8 gennaio 1905 lo stesso Papa Pio X dichiarò beato e "patrono dei sacerdoti della Francia" il santo Curato d’Ars. 15 Speciale Anno Sacerdotale 16 San Giovanni Maria Vianney Note biografiche Giovanni Maria Vianney nasce a Dardilly, presso Lione, in Francia, nel 1786. La rivoluzione francese non permette a nessuno di pregare Dio in pubblico e così i genitori di Giovanni Maria lo portano ad ascoltare Messa in un granaio fuori città. Nonostante il clima anticlericale, che comportava pesanti minacce verso i sacerdoti, Giovanni Maria fa propria nel cuore la crescente volontà di dedicarsi interamente a Dio nel sacerdozio. A diciassette anni riesce per la prima volta ad andare a scuola, seppure con scarsi risultati, con l’aiuto di un prete amico che crede nella sua vocazione: le difficoltà si accentuano una volta in seminario. Ma Giovanni Maria non demorde, accetta ogni umiliazione, e a Grenoble, nel 1815, a ventinove anni, viene finalmente ordinato sacerdote. Diviene parroco di Ars, nella diocesi di Belley, nel sud della Francia: per questo motivo viene chiamato il Curato d’Ars, dove rimane parroco per circa quarantadue anni. Là fa rifiorire mirabilmente con l’efficace predicazione, con la mortificazione, la preghiera, la carità. Numerose sono le anime che si rivolgono a lui, che trascorre ore e ore in confessionale. È ammirabile nella devozione a Maria, al Rosario, all’Eucaristia. Estenuato dalle fatiche, macerato dai digiuni e dalle penitenze, nel 1859 termina i suoi giorni nell’abbraccio del Signore. Prima ancora che Pio XI lo iscriva nell’albo dei Santi nel 1925 e lo proclami Patrono del clero, Ars è diventata meta di pellegrinaggi. L’esempio che Giovanni Maria lascia a tutti i preti è quello della possibilità della santità all’interno del ministero ordinario. Giovanni Maria non fa nulla di eccezionale, ma vive ogni istante solo e soltanto come uomo di Dio. Qualche spunto per la nostra riflessione L’umiltà, la stessa di Maria: ancor più che per i limiti fisici o intellettivi era umile perché totalmente disponibile a Dio e alle persone. • Sappiamo noi vivere l’abbandono fiducioso alla volontà di Dio? Quali sono le circostanze della nostra vita nelle quali ciò è più faticoso? • Il ministero della Riconciliazione, vissuto anche 16 ore al giorno, attraverso il quale riconciliò con Dio moltissime persone, e grazie al quale fu ricercato da tutta la Francia. • Siamo disponibili a vivere questo sacramento che ci mette di fronte all’amore gratuito di Dio per noi? Quali sono state le esperienze più belle che abbiamo vissuto a tal proposito? • La consapevolezza della grande dignità del ministero dei sacerdoti, che prolungano oggi l’opera di redenzione di Cristo. • Con quale sguardo osservo i sacerdoti? Provo ad impegnarmi a pregare per il mio parroco, per tutti i sacerdoti e anche per i giovani che sono chiamati a questa preziosa vocazione. San Pio X, il Santo Curato d’Ars e il Seminario di Treviso San Pio X fu il Papa che proclamò beato il Curato d’Ars nel 1905. Egli ebbe in dono il Crocifisso che san Giovanni Maria baciò prima di morire e lo lasciò al nostro Seminario di Tre- BIBLIOGRAFIA (riportiamo solo alcuni dei testi usciti nell’ultimo anno): Le biografie: JOULIN M., Il Santo Curato d’Ars, Paoline, Milano 2009; MONNIN A., Il curato d’Ars. San Giovanni Maria Vianney, Guerrino Leardini, Macerata Feltri (PU) 2009; TROCHU F., Il santo Curato d’Ars, Marietti, Ge- nova 2009; I. FELICIANO, San Giovanni Maria Vianney. Il curato d’Ars, LDC Torino 2009; L. SAPIENZA, Stile sacerdotale. Sulle orme di san Giovanni Maria Vianney curato d’Ars, Libreria Editrice Vaticana, Roma 2009; I suoi scritti: G. M. VIANNEY, Importunate il buon Dio, pensieri e discorsi del Curato d’Ars, a cura di G. ROSSÉ, Città Nuova, Roma 2009; A. MONNIN, Spirito del curato d’Ars. Pensieri, omelie, consigli di san Giovanni Maria Vianney, Ares, Milano 2009 Riferimenti in Internet: www.arsnet.com A cura della Comunità Giovanile Speciale Anno Sacerdotale viso, dove tuttora è custodito. In questo anno sacerdotale esso, assieme ad altri oggetti appartenuti a Papa Sarto, sono esposti in una mostra allestita presso la Biblioteca San Pio X del Seminario. Per la visita, di singoli o di gruppi, rivolgersi alla Portineria del Seminario (0422.3247) Alcune sue frasi “Questo è il bel compito dell’uomo: pregare ed amare. Se voi pregate ed amate, ecco, questa è la felicità dell’uomo sulla terra. La preghiera nient’altro è che l’unione con Dio Quando qualcuno ha il cuore puro e unito a Dio, preso da una certa soavità e dolcezza che inebria, è purificato da una luce che si diffonde attorno a lui misteriosamente.” “La virtù passa dal cuore delle madri nel cuore dei figli, i quali fanno volentieri ciò che vedono fare.” “Un buon pastore, un pastore secondo il cuore di Dio, è il più grande tesoro che il buon Dio possa accordare ad una parrocchia e uno dei doni più preziosi della misericordia divina.” “Se comprendessimo bene che cos’è un prete sulla terra, moriremmo: non di spavento, ma di amore... Senza il prete la morte e la passione di Nostro Signore non servirebbero a niente. È il prete che continua l’opera della Redenzione sulla terra...” “Non c’è bisogno di parlar molto per ben pregare. Si sa che Gesù è là, nel santo tabernacolo: apriamogli il nostro cuore, rallegriamoci della sua santa presenza. È questa la migliore preghiera.” “Venite alla comunione, fratelli miei, venite da Gesù. Venite a vivere di Lui per poter vivere con Lui... È vero che non ne siete degni, ma ne avete bisogno!” “Non è il peccatore che ritorna a Dio per domandargli perdono, ma è Dio stesso che corre dietro al peccatore e lo fa tornare a Lui. Questo buon Salvatore è così colmo d’amore che ci cerca dappertutto.” “Piango perché voi non piangete. Se almeno il Signore non fosse così buono! Ma è così buono! Bisogna essere barbari a comportarsi così davanti a un Padre così buono!” 17 Speciale Anno Sacerdotale Un prete amico Un giovane sacerdote ricorda la figura di d. Gianni Scroccaro (1947-2004) I n questo anno sacerdotale ricordo volentieri a poco più di cinque anni dalla sua morte un amico sacerdote, don Gianni. Nel fare questo risuonano le parole del Salmo 102 Benedici il Signore anima mia, quanto è in me benedica il suo nome, benedici il Signore anima mia non dimenticare tanti suoi benefici. Ricordare per benedire il Signore per i tanti suoi doni e per non dimenticare, ma fare memoria perché attraverso la vita di un uomo, di un sacerdote ha manifestato la sua cura e il suo amore per me e per la sua Chiesa. Il primo incontro Ho conosciuto don Gianni nella mia prima esperienza pastorale da seminarista nella parrocchia di San Carlo di Mogliano Veneto (1998-2000) Dal primo incontro avvenuto, e poi condividendo la vita in canonica, mi ha colpito subito l’attenzione che sapeva riservare alle persone, nelle loro diverse situazioni e cammini. Quante volte durante i pasti condivideva questa passione per l’uomo, le fatiche la sofferenza. Egli manifestava una presenza discreta e vicina alle persone anche con piccoli gesti, un messaggio, un sorriso, un abbraccio… Il suo modo di essere pastore Nel suo modo di affrontare la pastorale ho respirato un pastore innamorato della Parola di Dio e anche della sua Chiesa, sebbene questo voleva anche dire soffrire. Gli incontri 18 per genitori e con gli operatori di pastorale erano sempre fondati sui testi della Scrittura e sui documenti del Concilio Vaticano II. Per me questo è stata sempre una boccata di ossigeno e un forte contributo per il mio cammino formativo. Una scelta pastorale fondata nel diffondere la Parola di Dio, curare le celebrazioni liturgiche, la formazione. Una scelta che non gli ha risparmiato fatiche, ma che portava avanti con determinazione e umiltà. Don Gianni ripeteva spesso che il prete esiste prima di tutto per il Vangelo. Personalmente nei due anni che sono rimasto nella parrocchia di s. Carlo partecipando alle messe festive, ho ricevuto una catechesi che ha convertito progressivamente il mio cuore, soprattutto sulla certezza dell’amore di Dio per noi, sull’importanza di annunciare la “bella notizia” un Dio che muore per amore nostro. Con la sua vita diceva che il prete è memoria vivente dell’amore del Signore, è anche segno del suo amore. Il prete annuncia il Vangelo cioè il cuore di Dio, “l’umanità di Dio”. Il cuore del prete Ricordo le poche parole che mi ha detto quando gli ho comunicato la mia prima par- Un’umanità pienamente realizzata Con lui e insieme a Maria, allora aspirante cooperatrice, ho condiviso la bellezza della vita in canonica, una casa, meglio una famiglia aperta, momenti di condivisione, piccoli servizi insieme, svago, preghiera che mi hanno fatto gustare la bellezza del vivere insieme, la complementarietà della sensibilità maschile e femminile nell’annunciare il Vangelo. Una “bella notizia” annunciata anche attraverso la bellezza del creato. La sua passione per la montagna, per l’arrampicata, non era una cosa esterna al suo essere prete ma lo aiutava nella sua missione… vivere un’uscita in montagna come occasio- ne particolare per pregare non è da tutti. Anche in quelle alcune esperienze di arrampicata condivise emergeva la sua umanità, il suo cuore grande, il senso del limite, dell’accoglienze della morte, dell’esperienza di fede… L'ultimo augurio Concludo con un pensiero di don Gianni formulato alla mia prima Messa: “Il prete, ed il parroco in particolare, è un capocordata. Ogni vero capocordata sa che non si porta nessuno in vetta, con gioia, se non c’è condivisione; al punto che, nelle vie difficili, neanche il capo arriva se non è assicurato dal secondo! E può capitare che sia il secondo a portare il primo… Nella vita del prete-amico, quando davvero si cammina insieme alla gente, la parrocchia diventa una realtà bellissima, perché succede spesso che, ora ti porto io, poi mi porti tu! In cielo, credo proprio, si arrivi insieme. Tu porti loro e loro portano te!” Dopo sei anni di sacerdozio sono parole vive e incarnate… Benedici il Signore anima mia.. Don Federico Giacomini Speciale Anno Sacerdotale rocchia di servizio da prete novello: “Ricordati il cuore”. Parole e sguardo che porto con me anche se non c’è più, e che riesco a capire attraverso le sue parole dette durante l’omelia alla mia prima messa… “Nella mia esperienza di parroco ha funzionato il cuore, cioè l’amore gratuito… e l’ho imparato perché io per primo mi sono sentito e mi sento tuttora, ripetutamente, amato gratuitamente, e tanto dal Signore!” Il suo era un cuore che pulsava della stretta relazione di amicizia con il Signore. 19 Giocare è al tempo stesso un esser-giocato! Siloe in festa Seminario porte Aperte 20 A nche quest’anno abbiamo realizzato l’appuntamento annuale di “Siloe in festa! Seminario porte Aperte!” (domenica 10 maggio). Questa giornata ci ha offerto l’ occasione per ritrovare i tanti amici raggiunti e conosciuti con la Settimana Vocazionale nella collaborazione Pastorale di Volpago, Venegazzù, Selva, Santi Angeli e S. Maria delle Vittorie, in compagnia alle famiglie ed i giovani incontrati nelle diverse parrocchie della diocesi con l’esperienza di animazione vocazionale Siloe. Un pomeriggio di grande festa per tutti in Seminario. Una festa organizzata dalla classe Siloe e dagli altri fratelli della Comunità Teologica con l’obiettivo di raggiungere tutti attraverso un fraterno momento di festa e di accoglienza cordiale. Oltre a ciò è stato un pomeriggio prezioso che ha intensificato i vincoli di vicinanza e di amicizia che legano continuamente il Seminario alle parrocchie della nostra diocesi. Alle 15. 15 abbiamo iniziato i tornei di calcetto e di pallavolo. I giovani dalla 3° media alla 2° superiore si sono divertiti con le consuete partite under 16; arrivando al 1a posto la parrocchia di Resana; al 2a posto: S. Martino di Lupari; e al 3a posto: Lovadina. I giovani dalla 3° superiore in su si sono scatenati con le partite over 16; e al 1a posto è arrivato la squadra Biadeborg; al 2a posto: Ac Pikkia; e al 3a posto: San Lazzaro; E con la pallavolo, per i giovani dalla 3° media alla 2° superiore, abbiamo ottenuto questi risultati: al 1a posto: Sgraffa Lopa; al 2a posto: S. Martino di Lupari; e al 3a posto: Spresiano. Contemporaneamente alle partite, dalle 16.30 in poi, nello Spazio famiglie, una discreta presenza di bambini si sono radunati con alcuni seminaristi che avevano allestito uno spazio di intrattenimento e di giochi divertenti. In seguito, assieme alle loro famiglie, non è mancata la visita agli ambienti del Seminario. Il pomeriggio si è avviato alla conclusione con la preghiera del Vespro, animata dal coro giovanile della parrocchia di Padernello. In seguito, un ricco buffet in chiostro, ha permesso di ricuperare le energie perse con i giochi, mentre nel palco allestito, si portava a compimento le premiazioni, guidata dal Rettore del Seminario. In questo pomeriggio dove tutti noi, Seminario e giovani, siamo stati coinvolti e allo stesso tempo protagonisti di questa festa. Auspicandoci che questa festa ci abbia aiutato ad essere giocati e a vivere qualcosa di più profondo che il semplice fatto di stare assieme, non ci resta che darci appuntamento al prossimo anno, nel pomeriggio di domenica 9 maggio 2010, invitando di modo particolare la parrocchia di San Martino di Lupari (Campagnalta, Lovari, Monastiero e Campretto) che ha ospitato la Comunità teologica per vivere una intensa e gioiosa settimana di Animazione vocazionale ed insieme le varie parrocchie che in questi mesi stanno accogliendo l’iniziativa Siloe, per ritrovarci ancora una volta tutti assieme in “Siloe in festa! Seminario porte Aperte!” Matteo, Mauro e Oberdan Prolusione Anno accademico al via tra letteratura e musica G iovedì 29 Ottobre 2009 presso gli ambienti del Seminario Vescovile di Treviso ha avuto luogo la prolusione in occasione dell’apertura dell’anno accademico 2009/2010. Ad essa hanno presenziato, tra gli altri, mons. Corrado Pizziolo, vescovo di Vittorio Veneto, i vescovi emeriti mons. Magnani e mons. Daniel, mons. Giuseppe Rizzo, il Rettore del Seminario mons. Paolo Carnio, il Preside dell’ITA e i direttori dell’ISSR e della Scuola di Formazione Teologica per Laici. Dopo i rituali saluti di apertura di mons. Pizziolo e mons. Rizzo e l’introduzione alla prolusione di d. Gerardo Giacometti, direttore dell’ISSR, è intervenuto il prof. Inos Biffi, docente emerito della Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale, il quale ha tenuto una relazione dal titolo: “Teologia e poesia nella Commedia di Dante Alighieri”. Particolarmente arricchente è stato il contributo offerto dal prof. Biffi per la sua indubbia competenza e anche per la sua grande disinvoltura e sensibilità, tali da destare un interesse profondo per l’argomento trattato. In un passaggio della relazione, il prof. Biffi faceva notare come «tutta la Commedia sia una cattedrale poetica fatta teologia, fatta di teologia (…). La “Commedia” di Dante si configura come cattedrale poetica, opera tutta fatta di teologia e filosofia cristiana, ma dove le idee teologiche ricevono la forma estetica del poema sacro. (...) Dante traccia nella “Commedia” il proprio itinerario personale di liberazione e ascensione a Dio; il suo itinerario si propone come modello di ogni cammino umano che voglia riuscire.» Nella seconda parte della serata, si è svolto presso il Tempio di San Nicolò la declamazione di alcune parti della Commedia commentati musicalmente. La presentazione dei brani della Commedia è stata curata dalla prof.ssa Romana Maresio mentre la proposta musicale è stata offerta dal M° Michele Pozzobon che ha diretto l’”Ensemble Laborintus”. Si è potuta gustare una singolare compenetrazione tra parole e musica, sia perché la splendida cornice del Tempio si prestava ottimamente per questo momento esclusivo. Questi due appuntamenti hanno arricchito l’inizio dell’anno accademico sia sotto il profilo culturale che spirituale. Giovanni Marcon 21 Comunità Teologica Laici e consigli evangelici Assemblea comunitaria in C.T. N ella Chiesa alcune persone sentono una particolare Vocazione che li spinge a realizzare una totale consacrazione di se stessi al Signore mantenendo contemporaneamente un diretto impegno lavorativo nel mondo e proprio da questa duplice “tensione” prendono il nome di laici consacrati. Su questa particolare e “nuova” (dal Concilio Vaticano II) figura ecclesiale, purtroppo non ancora così conosciuta, la Comunità Teologica ha voluto realizzare una serata di incontro presso il Seminario accettando la proposta partita proprio da quattro laici consacrati appartenenti a tre istituti diversi in rappresentanza di tutti istituti seco- lari presenti in Diocesi. Per rispetto della loro scelta di riservatezza non pubblichiamo i loro nomi. Per noi seminaristi è stato importante e fruttuoso confrontarsi con dei laici che percepiscono il loro rapporto con il Signore così determinate e costitutivo della loro identità, da voler professare i consigli evangelici di castità, povertà e obbedienza, ma collocandosi nella concretezza di un ambiente lavorativo, attuando una testimonianza evangelica incarnata in uno stile di vita secolare. I nostri ospiti hanno condiviso Gli istituti di vita consacrata Nella Chiesa cattolica, gli istituti secolari sono società erette o approvate dalla competente autorità ecclesiastica (Santa Sede o vescovi) i cui membri (laici o chierici) si consacrano a Dio attraverso la pubblica professione dei consigli evangelici (voti di povertà, obbedienza e castità) ma, a differenza dei membri degli istituti religiosi, non conducono vita comune. Gli istituti secolari, 22 riconosciuti per la prima volta da Pio XII nel 1947, rappresentano una nuova ed originale forma di vocazione all'interno della Chiesa cattolica, si distinguono dalle altre forme di vita religiosa cattolica, perché per i loro membri rimangono “nel mondo", senza obbligo di vita comune e senza vestire un abito religioso che li distingua. A seconda che siano stati eretti dalla Santa Sede o dal vescovo locale, gli istituti religiosi si dicono di diritto pontificio o di diritto diocesano. Gli Istituti Secolari si distinguono in: laicali (maschili e femminili) e clericali. I loro membri sono uomini, donne e sacerdoti che, vivendo nel mondo la vita ordinaria di tutti i giorni e s'impegnano ad incarnare il Vangelo in povertà, castità, obbedienza. I membri laici rimangono a pieno titolo nello stato laico: sono cioè semplici battezzati, ma che si consacrano "interamente" a Dio mediante la professione dei consigli evangelici. I membri chierici sono di aiuto agli altri sacerdoti attraverso la testimonianza della vita consacrata. Il Concilio Vaticano II, con il decreto Perfectae caritatis, li riconosce a pieno titolo nella Chiesa. Comunità Teologica la specificità del carisma ecclesiale proprio dell’Istituto secolare a cui appartengono e la concretezza della loro vita di tutti i giorni. In particolare una di loro ha raccontato il percorso della sua ricerca vocazionale, il suo essersi confrontata inizialmente con realtà di consacrazione religiosa “tradizionali” percependo però un intimo desiderio di qualcosa di differente senza inizialmente riuscire a dare un nome a questo desiderio. Solo incontrando la testimonianza di un appartenente ad un istituto secolare ha intuito chiaramente che quella era la strada su cui il Signora la voleva. Un altro consacrato presente ci ha ricordato come ha scoperto la propria vocazione grazie ad un suo collega, sempre pronto ad una buona parola ad una sostituzione nei turni lavorativi, mai un cenno di lamento, alla domanda esplicita: “Come fai?” si è visto presentare la realtà della consacrazione laicale. I laici consacrati, che abbiamo avuto modo di incontrare, ci dimostrano in prima persona che la realtà feriale fatta di lavoro, di impegni, di relazioni, di fatica può e deve essere luogo di donazione di sé al Signore e di testimonianza del suo Vangelo. Certo hanno testimoniato anche la difficoltà di conciliare i ritmi lavorativi con tempi di preghiera, l’Eucarestia quotidiana e la Riconciliazione frequente essenziali per vivere un profondo rapporto con il Signore, ma riuscendo a conciliare fra sè tutti questi elementi, anche rinunciando a ore di sonno, la consacrazione e la vita laicale diventano l’una l’energia dell’atra; realizzando un “fruttuoso scambio” fra dono al Signore di tutta la vita laicale e dono al mondo laicale di una testimonianza silenziosa, ma efficace, del Vangelo. Fabrizio Biagini 23 25 Adorazione Eucaristica per le vocazioni al Sacerdozio Veglia vocazionale Il Curato d’Ars e la misericordia di Dio Canto iniziale ed introduzione Il Curato d’Ars metteva in bocca a Cristo queste parole: “Incaricherò i miei ministri di annunciare ai peccatori che sono sempre pronto a riceverli, che la mia misericordia è infinita”. Vogliamo, in questa adorazione, pregare per i sacerdoti e per il prezioso ministero del perdono che amministrano, ma anche per i giovani del Seminario perché si formi in loro il cuore misericordioso del Buon Pastore. Iniziamo la nostra preghiera invocando la misericordia del Signore e lodandolo per il suo perdono. Canto per l’Esposizione Dal Salmo 50 (a due cori, intervallato dall’antifona cantata o recitata) Se uno è in Cristo è una creatura nuova, le cose di prima sono passate, ne sono nate di nuove. Alleluia, alleluia, alleluia. Tu gradisci la sincerità nel mio intimo, nel segreto del cuore mi insegni la sapienza. Crea in me, o Dio, un cuore puro, rinnova in me uno spirito saldo. Non scacciarmi dalla tua presenza e non privarmi del tuo santo spirito. Rendimi la gioia della tua salvezza, sostienimi con uno spirito generoso. Antifona Insegnerò ai ribelli le tue vie e i peccatori a te ritorneranno. Signore, apri le mie labbra e la mia bocca proclami la tua lode. Tu non gradisci il sacrificio; se offro olocausti, tu non li accetti. Uno spirito contrito è sacrificio a Dio; 24 un cuore contrito e affranto tu, o Dio, non disprezzi. Antifona Il Santo Curato d’Ars diceva: “Non è il peccatore che ritorna a Dio per domandargli perdono, ma è Dio stesso che corre dietro al peccatore e lo fa tornare a Lui”. “Questo buon Salvatore è così colmo d’amore che ci cerca dappertutto”. Dedichiamo qualche momento alla preghiera personale per lodare il Signore del dono del Sacramento della Riconciliazione (possiamo ricordare la nostra esperienza personale del perdono ed offrirla in forma di lode o di invocazione a Gesù) Canto al Vangelo Dal Vangelo secondo Giovanni (20,19-23) La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: “Pace a voi!”. Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. 21Gesù disse loro di nuovo: “Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi”. Detto questo, soffiò e disse loro: “Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati”. Dalla lettera di indizione dell’anno sacerdotale del Papa Benedetto XVI [Il Curato d’Ars] cercò in ogni modo, con la predicazione e con il consiglio persuasivo, di far riscoprire ai suoi parrocchiani il significato Preghiamo perché il Signore susciti ancora santi sacerdoti che sappiano trasmettere l’amore di Gesù e di Dio Padre agli uomini di oggi. Chiediamo in particolare la grazia per i giovani del nostro Seminario Diocesano perché vivano con intensità il sacramento della Riconciliazione ed imparino la misericordia di Dio per saperla trasmettere ai fratelli. Antifona Preghiamo per gli Educatori e in particolare per i Padri Spirituali del nostro Seminario Diocesano perché nel loro delicato compito sappiano trasmettere l’amore paziente e misericordioso del Padre. Antifona Preghiamo per tutti i Sacerdoti, perché vivano con fedeltà la loro relazione con il Signore che ama e perdona nel sacramento della Riconciliazione. Preghiamo perché, nell’esercizio di questo prezioso ministero siano strumenti docili della misericordia del Padre. Veglia vocazionale e la bellezza della Penitenza sacramentale, mostrandola come un’esigenza intima della Presenza eucaristica. Seppe così dare il via a un circolo virtuoso. Con le lunghe permanenze in chiesa davanti al tabernacolo fece sì che i fedeli cominciassero ad imitarlo, recandovisi per visitare Gesù, e fossero, al tempo stesso, sicuri di trovarvi il loro parroco, disponibile all’ascolto e al perdono. In seguito, fu la folla crescente dei penitenti, provenienti da tutta la Francia, a trattenerlo nel confessionale fino a 16 ore al giorno. Si diceva allora che Ars era diventata “il grande ospedale delle anime”. “La grazia che egli otteneva [per la conversione dei peccatori] era sì forte che essa andava a cercarli senza lasciar loro un momento di tregua!”, dice il primo biografo. Faceva nascere il pentimento nel cuore dei tiepidi, costringendoli a vedere, con i propri occhi, la sofferenza di Dio per i peccati quasi “incarnata” nel volto del prete che li confessava. A chi, invece, si presentava già desideroso e capace di una più profonda vita spirituale, spalancava le profondità dell’amore, spiegando l’indicibile bellezza di poter vivere uniti a Dio e alla sua presenza: “Tutto sotto gli occhi di Dio, tutto con Dio, tutto per piacere a Dio... Com’è bello!”. E insegnava loro a pregare: “Mio Dio, fammi la grazia di amarti tanto quanto è possibile che io t’ami”. Il Curato d’Ars, nel suo tempo, ha saputo trasformare il cuore e la vita di tante persone, perché è riuscito a far loro percepire l’amore misericordioso del Signore. Urge anche nel nostro tempo un simile annuncio e una simile testimonianza della verità dell’Amore: Deus caritas est (1 Gv 4,8). Antifona Preghiamo per tutti noi, figli di Dio chiamati continuamente alla conversione, perché non ci allontaniamo dalla pratica della Riconciliazione; in particolare ricordiamo coloro che, in questo tempo di Avvento e Natale si riavvicinano a questo sacramento perché possano intuire la presenza del Signore che li ama e li risana. Antifona Tempo di lettura personale e di meditazione Preghiera per l’anno sacerdotale di Benedetto XVI Intercessioni Padre nostro... Antifona (recitata o cantata) Sei il mio pastore, nulla mi mancherà se cantata: 2 volte Benedizione Eucaristica e canto finale a Maria 25 Notizie in breve I santi testimoni nella via... 26 S abato 17 novembre 2009 si è tenuto a Verona il meeting dei seminaristi del Triveneto, che ha coinvolto i Seminari minori e maggiori del Triveneto, con la partecipazione di circa 600 ragazzi, giovani e adulti accompagnati dai loro educatori e rettori, e con la presenza del Vescovo di Verona mons. Giuseppe Zenti. Quello che si è svolto è stato il terzo appuntamento che si è pensato di organizzare per vedere riuniti, insieme per una giornata, tutti i seminaristi: da coloro che stanno muovendo i primi passi interrogandosi sulla propria vocazione, a chi invece è più avanti nel cammino e ormai si prepara a ricevere il ministero del sacerdozio. È stato prezioso e incoraggiante vedere che siamo in molti ad aderire a questa chiamata che il Signore ci rivolge! Una giornata di conoscenza, scambio e preghiera assieme, ma anche di visita alla città di Verona con l’obiettivo di conoscere alcune figure di santi vissute in questa diocesi. Infatti l’idea di questo percorso è nata volendo seguire il nostro papa Benedetto XVI, che ha indetto per il 2009-2010 l’Anno sacerdotale, guidandoci a contemplare le figure di Santi (in particolare il curato d’Ars), che hanno saputo donare la vita al Signore. Nella mattinata, dopo la visita al Seminario diocesano ristrutturato da breve tempo, suddivisi in base alle classi, ciascun gruppo si è incamminato verso uno tra i luoghi più significativi dove queste persone hanno svolto la loro opera. La visita a questi luoghi, ha permesso di ascoltare il racconto della vita dei santi, favorendone una più vicina conoscenza. Nel pomeriggio ci siamo ritrovati tutti insieme nella Basilica di San Zeno per condividere la santa Messa presieduta dal Vescovo Zenti, che ci ha incoraggiati nel cammino verso il sacerdozio e si è compiaciuto nel vederci così numerosi. Credo sia stata una piacevole occasione per ritrovarci assieme come seminaristi, animati dal desiderio di conoscere Gesù e compiere la sua volontà. È stato anche un modo per pregare assieme, affidarci reciprocamente al Signore per essere sostenuti nel nostro cammino, ed inoltre invocare lo Spirito, perché susciti anche in altri giovani il desiderio di seguire Gesù e di ascoltare la sua voce, che li chiama a donare la propria vita a servizio dei fratelli e della Chiesa. Sono proprio le testimonianze dei Santi che ci incoraggiano a seguire questa Via!!! Andrea Adami Un caloroso e sincero augurio di buon Natale a tutti i nostri lettori. Cristo Gesù, redentore dell'umanità, illumini la vostra vita e doni pace, gioia e serenità a tutti! M. I. RUPNIK, Natività, cappella delle Suore Adoratrici, Lenno (Como) Notizie in breve Natale 2009 Attività vocazionali 2010 Quinta elementare Terza Media 9 -10 gennaio Domenica mattina ritiro e Santa Messa con i genitori 7 febbraio in Seminario 7 marzo in Seminario 10 gennaio (dalle 9.00 alle 13.00) 7 febbraio (dalle 9.00 alle 13.00) 7 marzo (dalle 9.00 alle 13.00) Prima e seconda Media Stella Polare 24 gennaio in Seminario 21 febbraio in Seminario 14 marzo in Seminario 10 gennaio (dalle 9.00 alle 13.00) 7 febbraio (dalle 9.00 alle 13.00) 7 marzo (dalle 9.00 alle 13.00) Nota: E’ possibile partecipare ai gruppi vocazionali dove sono stati organizzati nelle collaborazioni pastorali dai vicari parrocchiali. N.B.: Gli animatori vocazionali ai quali fare riferimento sono: d. Narciso Bernardis, per i Preadolescenti, 0422 324860 d. Mauro Fedato, per gli Adolescenti, 0422 324859 d. Pierluigi Guidolin, per Giovani-Adulti, 0422 324843 d. Silvio Caterino, per Giovani-Adulti, 0422 324878 oppure 339 2709924 d. Luca Pizzato 0422 324838 d. Stefano Didoné, per l'iniziativa Siloe 0422 324852 oppure, per tutti, al 0422 3247 (portineria) 27 Come aiutare il Seminario 1. Borsa di studio Permette di aiutare i giovani seminaristi a completare la loro formazione: intera 4.000 euro; parziale 2.000 euro. 2. Devolvendo offerte deducibili fino ad un ammontare di 1.032 Euro a titolo di liberalità 3. Lasciti di beni Il Seminario può ricevere Eredità: • per beni mobili la dicitura è: “Io….…… lascio al Rettore pro tempore del Seminario Vescovile di Treviso, Piazzetta Benedetto XI, 2, a titolo di legato la somma di euro …… o titoli, o… ecc…. per i fini istituzionali del Seminario. • per beni immobili la dicitura è: “Io.……… lascio al Rettore pro tempore del Seminario Vescovile di Treviso, Piazzetta Benedetto XI, 2, l’immobile sito in …… per i fini istituzionali del Seminario. N.B.: In tutti i casi il testamento deve essere scritto per intero di mano propria dal testatore datato e firmato. Come inviare le offerte • • • Personalmente in Seminario. Attraverso il c.c.p. n° 12531315 – SEMINARIO VESCOVILE – TV. Bonifico Banca CA. RI. Veneto CODICE IBAN: IT23 T062 2512 0200 0000 0823210 “Attenzione! In caso di mancato recapito, rinviare all’Ufficio di Treviso Ferrovia per la restituzione al Mittente che si impegna a corrispondere la tassa dovuta” SEMINARIO Rivista del Seminario Diocesano P.tta Benedetto XI, 2 31100 TREVISO Tel. 0422 3247 Fax 0422 324890 [email protected] Impaginazione: La Vita del Popolo - Stampa: Grafiche Dipro, Roncade