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In preghiera con il Santo Curato d`Ars

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In preghiera con il Santo Curato d`Ars
seminario
Treviso
Rivista Trimestrale
anno XLIX • n° 4 2009
In preghiera
con il Santo
Curato d'Ars
Speciale
otale
Anno Sacerd
< spazio per didascalia foto >
Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003
(conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB - Treviso
Direttore Responsabile Mons. Antonio Marangon - Reg. del Tribunale di Treviso n. 168 del 19.3.1960
C
om’è noto, in occasione del 150°
anniversario della morte del Santo
Curato d'Ars, papa Benedetto
XVI ha voluto istituire l’Anno
sacerdotale, affinché tutta la Chiesa possa
sostare in modo prolungato a pregare,
contemplare ed approfondire il mistero
e la bellezza della vocazione al ministero
ordinato. Come annunciato nel n. 2 di
quest’anno, la nostra rivista dedica uno
speciale approfondimento a questo
evento, segnalando le iniziative che il
nostro Seminario offre per quest’anno
sacerdotale (vedi lo speciale da p. 14 a p.
17). Oltre alla scheda sul santo Curato d’Ars,
ricordiamo nel Signore una significativa
figura di sacerdote che è stato anche
educatore nel nostro Seminario e che è
scomparso prematuramente: don Gianni
Scroccaro. Il suo esempio ci testimonia come
anche nella nostra Diocesi ci siano ancora
preti innamorati del Signore e pastori
appassionati per la gente. La prime pagine
di questo ultimo numero dell’anno sono
invece tutte dedicate all’esperienza della
settimana di animazione vocazionale a
s.Martino di Lupari. Apre questa sezione
una riflessione del Rettore sull’alleanza
educativa tra Seminario e parrocchie.
Infine abbiamo dedicato spazio alla vita
quotidiana delle comunità del Seminario.
Auguriamo a tutti i nostri lettori di
trascorrere un sereno e santo Natale!
2
Sommario
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3 Alleanza educativa
5 Settimana Vocazionale
8 Risonanze famiglie
9 Parla Signore
10 Risonanze ragazzi
11 Comunità Ragazzi
12 Lotteria missionaria
13 Esercizi spirituali
14 Anno sacerdotale
16 S. Giovanni M. Vianney
18 Anniversario d. Gianni
20 Invito a Siloe in festa
21 Prolusione
24 Veglia vocazionale
26 Convegno Triveneto
27 Notizie in breve
Redazione
Hanno collaborato
Seminario
Mons. Paolo Carnio
Don Stefano Didoné
Don Flavio Gallina
Don Cristiano Serafin
Adami Andrea
Barbisan don Paolo
Battiston don Mario
Biagini Fabrizio
Bovo Elena
Cavazzola Oberdan
Giacobbo Massimiliano
Giacomini don Federico
Marcon Giovanni
Stocco Simone
Trentin Daniele
Rivista degli amici
del Seminario di Treviso
Quota di abbonamento € 10
c.c.p. n°. 12531315 Treviso
A
cinque anni dalla prima Settimana di
Animazione Vocazionale, dobbiamo
riconoscere che l’esperienza continua
a rivelarsi preziosa, sia per la Parrocchia che
in quest’occasione ci ospita che per il Seminario. Siamo stati confermati anche nella
recente esperienza vissuta nella parrocchia
di S. Martino di Lupari.
vani che le parrocchie inviano; qui vengono
formati i futuri pastori che continueranno a
ripresentare sacramentalmente Gesù nelle
parrocchie, annunciando autorevolmente
la sua Parola, rinnovando la memoria della sua Pasqua di salvezza nella celebrazione
eucaristica e negli altri Sacramenti, guidando tutti verso il compimento della salvezza
nel regno dei cieli.
Il Rettore
Un rinnovata
alleanza
educativa
Seminario e parrocchie in dialogo
L’intensa condivisione della vita nella fede
che si realizza in quei giorni, fa riscoprire
sia alla comunità del Seminario che a quella
parrocchiale il legame di reciproca dipendenza.
Il Seminario infatti non potrebbe esistere se
non ci fossero le comunità parrocchiali, perché lì il Signore fa normalmente risuonare la
sua voce nel cuore di ragazzi, adolescenti e
giovani chiamandoli a diventare sacerdoti;
lì si continua a pregare perché il seme vocazionale possa maturare e portare frutto;
da lì inoltre provengono gli aiuti per sostenere economicamente il Seminario. D’altra
parte anche le parrocchie hanno bisogno
del Seminario. Qui infatti vengono accolti
e verificati quei ragazzi, adolescenti e gio-
Un’alleanza a favore di tutti
Ciò che lega le due comunità è dunque la
figura del presbitero pastore, che l’Anno
Sacerdotale sta ponendo al centro dell’attenzione ecclesiale. Una figura che non può
essere considerata facoltativa per la comunità cristiana, ma indispensabile! Per questo
motivo diventa sempre più necessario rafforzare l’alleanza educativa tra Parrocchia e
Seminario, affinché non manchino mai vocazioni al sacerdozio ordinato. Alleanza che
si esprime anzitutto nell’impegno a realizzare degli ambienti formativi autenticamente
cristiani, che favoriscano la formazione di
veri discepoli del Signore, aperti quindi sinceramente alla volontà di Dio e al servizio
generoso dei fratelli. E qui ovviamente svol-
3
Il Rettore
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ge un ruolo fondamentale e indispensabile
l’ambiente-famiglia!
Le iniziative particolari
In secondo luogo quest’alleanza potrà esprimersi in iniziative particolari quali l’esperienza detta Siloe o la Settimana di Animazione Vocazionale o con la costituzione
di un Gruppo vocazionale parrocchiale o
dando rilievo alla Giornata del Seminario o
favorendo la partecipazione ai vari Gruppi
vocazionali del Seminario e diocesani. Ma
anche in quelle attività parrocchiali più ordinarie quali l’annuncio della vocazione nella catechesi dei ragazzi o nei vari gruppi di
formazione presenti nelle nostre parrocchie
(Azione Cattolica, Scout, Movimenti,…), le
varie veglie di preghiera per le vocazioni …
Importante è che l’attenzione vocazionale
sia sempre presente e soprattutto l’attenzione per la vocazione sacerdotale. Alcune parrocchie della Diocesi offrono la loro collaborazione educativa al Seminario accogliendo
i seminaristi per le cosiddette esperienze
pastorali. Altre la offrono indirettamente,
penso in particolare a quelle che accettano
di fare le esperienze Siloe e la Settimana
di Animazione Vocazionale. In queste due
attività i seminaristi sono impegnati a collaborare tra loro per offrire il servizio alle
parrocchie. Questa collaborazione ha una
notevole efficacia formativa. Sono invitati
infatti a pensare insieme, a confrontarsi, a
maturare iniziative condivise, a verificare
quello che realizzano, ad apprezzare e valorizzare le varie competenze e i vari doni
personali. Devono perciò affrontare anche
le varie difficoltà che emergono nella relazione tra loro, quali la faticosa accettazione
del punto di vista altrui, l’invidia per i doni
evidenti del fratello, la fatica ad accettare i
tratti di una personalità forte, ma anche la
fatica di rispettare e valorizzare le personalità deboli, ecc.
Collaborare per la santità
Proprio questo laborioso cammino insieme
però aiuta i seminaristi a maturare la capacità di collaborare. Una capacità che, secondo
le prospettive delineate dalla nostra Diocesi,
saranno sempre più importanti per i futuri
presbiteri della nostra Chiesa. Se fino a ieri
sono maturate nella Chiesa figure di sacerdoti santi, come il Curato D’Ars, che hanno
speso la loro vita nel ministero vissuto eroicamente in solitudine, magari in una piccola e sperduta parrocchia di campagna o
di montagna, oggi la santità dei presbiteri
dovrà probabilmente maturare nell’eroicità
della collaborazione fraterna e di una certa
forma di vita comunitaria. Anche su questa
formazione Parrocchia e Seminario potranno e dovranno fare alleanza.
don Paolo Carnio
LE RIFLESSIONI DEL PARROCO
L’attesa
Alle Messe del 18 gennaio avevamo annunciato la proposta, da noi vivamente accolta,
della Settimana di animazione vocazionale.
Nel febbraio - il giovedì 12 - ci fu un consiglio pastorale straordinario con la presenza
della commissione del Seminario e il Rettore
- d. Paolo Carnio, antico e amato cappellano
- presentò in modo coinvolgente l’iniziativa
da realizzarsi dal 20 al 27 settembre. In vari
modi abbiamo cercato di sensibilizzare la
comunità ad una risposta consapevole del
dono che ci veniva fatto.
La speranza che infatti ci sosteneva, e che
alimentavamo, era quella di una crescita
della disponibilità delle famiglie, dei giova-
ni e dei ragazzi a lasciarsi interrogare da un
Gesù che continua a passare e a chiamare a
seguirlo.
La realizzazione
Le varie esperienze - di ascolto, di preghiera, di condivisione nelle famiglie - hanno
diffuso un clima festoso.
Alle sette il canto delle Lodi vedeva affluire
soprattutto gli ospitanti dei trenta seminaristi: giovani e ragazze, adulti e anziani. Le
preghiere dei ragazzi delle elementari (in
Duomo, a Monastiero e a Campagnalta)
e delle medie (in palestra) hanno offerto
un momento significativo, anche toccante,
a ragazzi e mamme. Le celebrazioni euca-
Settimana vocazionale
La Settimana Vocazionale
a San Martino di Lupari
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Settimana vocazionale
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ristiche festive con le testimonianze delle
scoperte e delle fatiche dei seminaristi, - la
veglia in modo speciale - il simpatico recital
sulla vita del Seminario e la visita ai malati,
hanno suscitato echi profondi e diffusi.
Dove finiranno i semi?
S. Giacomo dice che bisogna attendere le
piogge d’autunno e quelle di primavera
(cfr. 5, 7). S. Marco scrive che il seme marcisce e muore, poi fruttifica senza che l’uomo
se ne renda conto (cfr. 4,27). Noi preti e laici
abbiamo continuato a guardare negli occhi,
a puntare il dito. Ci sono giovani che hanno
iniziato a impigliarsi in una rete che – se il
miracolo si ripete – potranno diventare anche 153! (cfr. Gv. 21,11). Diversi ragazzi partecipano ai gruppi vocazionali.
Ma sarà soprattutto dalla preghiera, dalla
riscoperta della “vita come vocazione”, sia
di genitori che di giovani e ragazzi, dalle
scelte di ascolto e di adorazione, che potranno venire le risposte più coraggiose. Mi
chiedo spesso cosa dirà il Signore a quei settanta che andranno agli Esercizi Spirituali
all’Immacolata. È Maria, che ha detto “Eccomi sono la serva del Signore”, che dovrà
ricordare loro, come ai trepidanti inservienti d’acqua alle nozze di Cana, “Qualora vi
dicesse qualcosa, fatela”, (Gv. 2,5); anche
per una consacrazione religiosa e per il sacerdozio.
Intanto, la comunità presbiterale, seminaristica e ospitante della canonica - ora aumentata - dovrà far percepire la gioia dei
consacrati e dei futuri... anche in un mondo
che capisce poco il prete, eppure ancora da
lui pretende cuore, tempo, luce e grazia: vicini e lontani!
don Mario Battiston
A
ncora una volta si è rivelata arricchente l’ormai consolidata esperienza della Settimana di animazione Vocazionale, che vede l’incontro e la collaborazione
tra due comunità: la Comunità Teologica
del Seminario e una comunità parrocchiale.
Quest’anno è stata la parrocchia di San Martino di Lupari a dare ospitalità alla nostra comunità. Ospitalità perché concretamente ha
accolto la presenza, in pianta stabile per una
settimana (dal 19 al 27 settembre), di una
trentina di seminaristi.
In questa esperienza ci è stato offerto di toccare con mano l’abbondanza di disponibilità
e generosità dei cristiani di San Martino: le
numerose famiglie che ci hanno ospitato per
una settimana in casa loro, le famiglie che si
sono rese disponibili per accogliere qualche
seminarista a cena, la disponibilità dei giovani nell’accompagnarci nel Porta a porta.
Variegata è stata la gamma di attività e incontri che ci ha visti impegnati per annunciare il
centro della vita, Gesù, e di come Egli chiami
ogni uomo a seguirlo e qualcuno a seguirlo
più da vicino nella via del sacerdozio: ci siamo impegnati nelle attività del catechismo
incontrando le classi di 5 elementare e di prima e terza media, mentre la seconda media
l’abbiamo incontrata in un luogo e tempo
particolare, cioè l’ora di religione a scuola.
Occasione di incontro e collaborazione è sta-
to il partecipare alle attività dell’ACR, degli
Scout e agli incontri con i giovani delle superiori.
Luogo importante di incontro con la comunità di San Martino è stata la preghiera vissuta
insieme in diversi momenti: la preghiera delle Lodi al mattino, la preghiera dei ragazzi
delle elementari e delle medie, la veglia di
venerdì sera, l’Eucaristia quotidiana. Tutti
momenti questi molto partecipati, segno di
un comune riconoscere che è Gesù la fonte e
il motore di ogni nostra attività.
Un grazie di cuore a tutta la parrocchia di San
Martino per quanto ci è stato donato, in particolare alla comunità presbiterale, don Mario, don Paolo, don Emilio e don Ivan perché
hanno creduto nella bontà di tale esperienza. Un grazie a quanti si sono resi disponibili
nelle più diverse necessità: famiglie ospitanti, animatori, catechisti, ministri straordinari
della Comunione… tutti, nessuno escluso, si
senta destinatario di questo grazie! L’esperienza vissuta sarà certamente custodita nel
cuore di ogni seminarista. Ora le nostre comunità sono unite più strettamente in una
fraternità rinsaldata in Cristo Gesù. Certi del
vostro ricordo nella preghiera vi assicuriamo
la nostra affinché il Signore possa custodirvi
e chissà faccia nascere nuove vocazioni al sacerdozio.
Matteo Cecchetto
Settimana vocazionale
Gesù: fonte e motore
di ogni nostra attività!
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Settimana vocazionale
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Una settimana arricchente
LE RISONANZE DI UNA FAMIGLIA
S
apevamo da tempo che a metà settembre sarebbero arrivati nella nostra parrocchia dei seminaristi per la settimana
vocazionale, ma non avevamo idea di come
questi giovani studenti del seminario avrebbero movimentato le nostre giornate...
Un sabato mattina i primi di settembre ci è
stata chiesta inaspettatamente la disponibilità ad ospitarne uno in famiglia. La prima reazione è stata di gioia e disponibilità
ma anche di paura di non essere la famiglia
ideale con tre ragazzi, un maschio (Luca di
13 anni) e due femmine (Rachele di 8 anni
e Anna di 5 anni). I ragazzi sono stati fin da
subito impazienti di conoscere il nostro ospite speciale, mentre io e mio marito desideravamo confrontarci con un seminarista. Ci
era già successo in passato con due amiche,
Milena e Francesca, che ci avevano messo al
corrente di voler seguire Gesù attraverso un
cammino di consacrazione religiosa carico di
grandi gioie.
Qualche giorno prima don Paolo ci ha comunicato che alla nostra famiglia era stato affidato Angelo Dal Mas. Non ci restava da lì che
aspettare il suo arrivo.
Sabato 19 Settembre dopo la s. Messa delle
19 arriva il fatidico momento. Noi e i ragazzi non stavamo nella pelle dall’emozione.
Dopo le presentazioni si è instaurato un rapporto molto intenso come tra padre madre
e figlio. Per Luca, Rachele e Anna, Angelo è
subito diventato come un vero fratello maggiore. Durante la settimana con Angelo ci è
sembrata un'altra vita, si è respirata proprio
la presenza dello Spirito Santo, più difficile
da cogliere nel quotidiano.
La domenica pomeriggio in centro giovanile
è stato organizzato un torneo di pallavolo –
calcio – basket: mai visto tanto ragazzi fare
squadra con i seminaristi! E che dire della
preghiera prevista tutte le mattine 15 – 20
minuti prima dell’inizio della scuola!
Di solito facciamo fatica a svegliare i ragazzi,
ma in quei giorni sono stati sempre svegli
e pronti per tempo: ci tenevano ad arrivare
in orario alla preghiera dove erano presenti
seminaristi e tanti compagni pronti a cominciare la giornata con la preghiera, ma anche
tanti genitori, che accompagnavano i figli
e coglievano anche per loro quel momento come una speciale occasione di incontro
con il Signore. Il momento più emozionante
però, secondo noi, è stato il sabato sera con
il recital Aprite quella porta!, con il quale i
seminaristi hanno rappresentato la vita in
Seminario e cosa li ha spinti a questa scelta
“difficile”, fatta di sacrifici, ma anche piena
di quella gioia che il Signore dona a chi è
capace di rinunce per testimoniare la venuta del Suo Regno fra di noi. Sì, è stata una
settimana impegnativa tra riunioni, ospitalità e ragazzi da seguire, ma sicuramente ci
ha arricchito spiritualmente e ci ha donato
un amico in più.
Ringraziamo il Signore per la bella esperienza che ci ha donato!
Franco, Daniela, Luca,
Rachele e Anna Bizzotto
Chi ben
comincia...
Settimana vocazionale
“C
hi ben comincia… è a metà
dell’opera”. Belle parole, frutto
di una sapienza popolare autentica, ma che, a dirla tutta, lasciano un po’ il
tempo che trovano. Provaci tu a buttare giù
dal letto un povero studente, urlandogli negli orecchi: “Su forza, un bel sorriso, un po’
di entusiasmo!”.
Allora, sempre cercando di carpire il segreto
di un buon risveglio, ho provato a sentire i
vari consigli.
Diversi suggeriscono di non tralasciare una
colazione nutriente e sostanziosa; c’è, invece, chi punta tutto sulla qualità del sonno,
sul tipo di materasso e di cuscino; altri facendo jogging mattutino dicono di aver trovato un modo efficace per scrollarsi di dosso
tensioni e nervosismi. Ok, tutte indicazioni
preziose, ma che ancora non bastano a rendere una giornata unica dandoti quella carica in più.
Neppure io ho la ricetta magica per cominciare alla grande la giornata, però posso
provare a raccontarvi come in questi anni
ho imparato a fare sempre più mia una salutare abitudine e cioè la preghiera comune
in cappellina in Seminario. Pian piano ho
compreso il senso e l’utilità di cominciare la
giornata alla presenza del Signore. La mattinata scolastica, zeppa di verifiche e interrogazioni, mi faceva meno paura perché potevo affidare a Lui le tante preoccupazioni.
Diventando più grande ho cominciato a frequentare anche la Messa del mattino, ricevendo con gioia il Corpo di Gesù. Ogni mattina in tutte le comunità del Seminario, dai
più piccoli ai più grandi, nelle varie cappelle
ci sono ragazzi e giovani che pregano insieme. In vista della Settimana Vocazionale ci
siamo chiesti perché non potessimo provare
a far sperimentare anche in parrocchia il sapore nuovo di un risveglio con Gesù. Anche
in questa occasione, a San Martino di Lupari
siamo rimasti stupefatti dalla risposta della
gente: tanti bimbi e ragazzi hanno partecipato al quarto d’ora di preghiera prima
di cominciare la scuola. Segno eloquente
del fascino che ancora suscita nel cuore dei
piccoli (e dei grandi?) l’opportunità di vivere una preghiera comune in apertura di
giornata, di affidarsi, di ascoltare una Parola viva, sperimentando la gioia di farlo
assieme. Certo, il sonno rimane, ma cresce
nell’intimo un’impagabile confidenza con
Gesù, da amico ad amico.
Nella parrocchia di San Martino vogliamo
continuare fiduciosi l’esperienza della preghiera del mattino, in vista dei “tempi forti” dell’anno liturgico, incoraggiando tutte
le famiglie a custodire con fedeltà un breve
momento per cominciare la giornata alla
presenza di Gesù.
Insomma, “Chi ben comincia… lo fa con
Gesù”.
Simone Stocco
9
Settimana vocazionale
10
Pensare la vita in grande
C
hissà cosa vive un ragazzo, una ragazza nella preghiera con il Signore!? Come hanno vissuto i ragazzi
delle medie la preghiera che noi seminaristi
abbiamo loro proposto in ogni mattina della Settimana Vocazionale?
Hanno incontrato il Signore? Dalle risonanze qui raccolte si può proprio dire che il Signore non ha perso questa preziosa occasione per parlare al loro cuore in maniera
del tutto originale… e anche i ragazzi non
hanno vissuto l’esperienza tanto superficialmente, anzi ne sono rimasti molto coinvolti
per la straordinarietà di una preghiera vissuta con più calma e attenzione; sentiamo
alcune loro testimonianze:
“…Alle cose che si vogliono ottenere con
tutto il cuore bisogna arrivarci con un percorso molto impegnativo. Sta di certo che su
ogni cosa bisogna crederci, anche su quelle
che sembrano impossibili…” dice Alberto.
Laura esprime cosi la sua soddisfazione per
il tesoro prezioso che sono stati quei momenti di preghiera: “E’ stata una settimana
importante. Mi ha fatto molto riflettere sulla mia vita e sulla strada che intraprenderò. Ho capito che la vocazione non è solo la
chiamata di Dio a diventare preti o suore,
ma è anche la chiamata per tutti che Dio ci
fa, nella quale lui ci presenta il suo progetto per noi. È stato bello fare la preghiera al
mattino tutti insieme anziché da soli; mi ha
aiutato a proseguire meglio la giornata in
serenità e allegria”.
Anche Giulia ribadisce che ha potuto riflettere su di se stessa “con Dio”, in sua compagnia, attraverso “una preghiera coinvolgente e divertente”. Marco sottolinea un
giorno di particolare interesse, quello dedicato al dialogo con Dio e con gli amici: si è
sentito pienamente coinvolto nelle comuni
dinamiche dei ragazzi d’oggi in cui attraverso i messaggi (del cellulare) si esprimono
a pieno i vissuti affettivi.
Le risonanze appena ascoltate ci svelano che
il cuore e l’animo di un ragazzo nascondono
una dinamicità unica, particolare. Si percepisce come Dio parli al cuore di ciascuno di
noi, accogliendo i nostri vissuti personali,
le nostre speranze, in modo reale, così da
poterle trasformare un po’ alla volta, con
un’infinita pazienza, affinché siano sogni e
desideri che, se orientati con consapevolezza verso di Lui, possono trasformare la vita
di una persona; farla proprio diventare una
vita caratterizzata da un vero, reale dialogo
con il Signore. Accogliamo perciò la testimonianza semplice di questi ragazzi come
una sana provocazione per ciascuno di noi
a mantenere viva la nostra preghiera con il
Signore, nella certezza che Lui agisce come
padre buono che ama i suoi figli e che per
essi non smette di pensare in grande.
Daniele Trentin
D
omenica 25 ottobre è stata una bella
giornata di sole: già al mattino presto
si preannunciava una giornata splendida per il cielo azzurro e il sole splendente e
tiepido nonostante l’autunno inoltrato.
Non ci si poteva attendere giornata migliore
per iniziare le attività dei gruppi vocazionali
con l’ormai tradizionale “Festa d’ottobre”.
Un centinaio di ragazzi dalla quinta elementare alla seconda media si sono incontrati
negli ambienti del Seminario ed hanno iniziato il loro cammino di ricerca alla sequela
di Gesù.
Quest’anno il tema è stato ripreso dalla vita
del Curato D’Ars, San Giovanni Maria Vianney: “Pregare e amare, questa è la felicità
dell’uomo sulla terra”. Dopo il ritrovo i ragazzi dei gruppi vocazionali hanno iniziato
la giornata con un momento di preghiera assieme per affidare al Signore e a San Giovanni Maria Vianney la giornata e soprattutto il
cammino dell’anno. Di seguito ci sono stati
i giochi a gruppi, giochi che avevano come
tema di fondo la vita stessa del Curato d’Ars.
Dopo il pranzo consumato
come al solito in allegria, un
tempo di svago nel quale
c’è stata l’occasione di giocare a calcio con i
nuovi amici conosciuti. Infine la Santa Messa
tutti assieme, con la presenza anche di alcuni
genitori. Durante questo primo incontro ci
sono venuti a trovare alcuni dei sacerdoti che
svolgono il servizio di vicari parrocchiali nelle
parrocchie della Diocesi. Sono stati presentati
ai ragazzi delle medie perché da quest’anno
alcuni sacerdoti giovani faranno partire dei
piccoli gruppi vocazionali nelle parrocchie
dove vivono. Si spera che questo dia la possibilità a molti più ragazzi delle varie parrocchie di iniziare un percorso vocazionale proprio partendo dalla propria zona di origine.
Un grazie a chi ha dato una mano per questa
festa, ai seminaristi di teologia che hanno
animato la giornata, alle famiglie che hanno
accompagnato i ragazzi all’incontro, ai sacerdoti giovani che si sono resi disponibili per un
servizio di animazione vocazionale.
Un grazie soprattutto al Signore che continua a chiamare discepoli a seguirlo.
don Flavio Gallina
Comunità Ragazzi
Festa d'ottobre
Incontro di formazione per i genitori
dei ragazzi di II media
La formazione della
coscienza morale è un
argomento assai complesso,
delicato, ma di estrema
importanza. Su questo
tema si è svolto l’incontro di
noi genitori dei ragazzi di
seconda media con il rettore
Don Paolo Carnio lo scorso
15 novembre. Un’incontro
positivo e più che mai
attuale, visto che proprio dal
modo con cui una coscienza
si forma dipendono le scelte
e le visioni di vita.
E’ importante che noi
genitori continuiamo a stare
vicino ai nostri ragazzi, con
le parole e con le azioni,
in questa fase di crescita,
cercando di aiutarli a
realizzare la loro coscienza
secondo la legge dettata
dall’amore di Cristo.
L’opera dello Spirito Santo
che penetra ogni sacrario
umano e istruisce ogni cuore
che in Lui confida sostenga
i nostri figli perché la loro
possa essere una vita piena
di gioia, entusiasmo e
generosità.
Elena Bovo
11
Comunità Giovanile
12
La lotteria missionaria
P
er noi che facciamo parte del Gruppo
Missionario della Comunità Giovanile,
seguire l’interesse per le missioni non
significa solo interessarci alla vita dei nostri
sacerdoti “fidei donum” raccogliendo notizie su di loro, sul loro ministero o sulla vita
delle Chiese di missione sparse nel mondo.
Nel mese di ottobre, infatti, ci mobilitiamo
tutti per organizzare una lotteria al fine di
raccogliere soldi da dare a qualche realtà di
missione che sappiamo essere bisognosa di
aiuto.
Da qualche anno devolviamo il ricavato di
questa iniziativa al Centro Missionario Diocesano, scegliendo uno dei molti progetti
che loro sostengono, per concentrare i nostri
sforzi in maniera efficace per uno scopo preciso. Nella pratica qualche risultato arriva: la
vendita di biglietti (tra di noi e nelle altre
Comunità del Seminario, alle nostre famiglie
– c’è chi ha scomodato parenti fino al quarto grado! – ma anche ai tanti sacerdoti che
vivono con noi) ha fruttato più di 3000 euro,
un risultato che nemmeno noi ci aspettavamo e che ci ha gratificato del tanto impegno
profuso ad allestire questa lotteria.
Siamo stati impegnati infatti per tutto il mese
di ottobre con questa attività, sacrificando
molto del nostro tempo libero per
vendere biglietti e per confezionare
i premi (ma anche per piegare più
di 3000 biglietti… ammettiamo che
qualcuno lo abbiamo piegato anche
durante qualche ora particolarmente noiosa di scuola!).
Il mese di ottobre, dedicato alla preghiera per le missioni, era cominciato con una celebrazione eucaristica
presieduta da don Riccardo Zanchin,
rientrato da poco dal Brasile dopo più di
10 anni di servizio nella missione diocesana di Manaus, in Amazzonia. Come gruppo
missionario lo abbiamo incontrato per farci raccontare qualcosa di più di questa sua
esperienza e anche per chiedergli qualcosa
a proposito dei progetti che negli anni scorsi
siamo riusciti a sostenere con le nostre lotterie. Siamo stati colpiti dal suo entusiasmo
nel raccontare degli anni passati tra quella
gente e anche dal fatto che lui conosceva
molto bene don Ruggero Ruvoletto, il sacerdote “fidei donum” di Padova che è stato
ucciso pochi mesi fa proprio a Manaus. La
realtà della missione è impegnativa, questo
lo sappiamo dalle notizie che raccogliamo,
ma la gioia che abbiamo visto negli occhi di
don Riccardo ci fa dire che deve essere proprio bello servire il Signore e i fratelli anche
in quelle situazioni.
Per la cronaca: i primi 2 premi quest’anno
erano 2 fiammanti mountain bikes che sono
rimaste in Comunità: i vincitori infatti sono
stati due di noi (finalmente un po’ di fortuna anche per noi e non solo per la Comunità
Ragazzi che negli ultimi anni ha fatto incetta di primi premi!).
Il gruppo missionario
Esercizi spirituali della Comunità giovanile
D
al 3 al 7 dicembre scorsi la Comunità
Giovanile si è recata nella Casa don
Paolo Chiavacci, che la nostra Diocesi ha a Crespano del Grappa, per vivere
gli Esercizi Spirituali, esperienza intensa e
fondamentale per il nostro cammino.
Si tratta per noi giovani di uno dei momenti più desiderati dell’anno, preparato a
lungo e dal quale attingiamo energie spirituali per continuare con impegno la nostra
ricerca vocazionale. Nei giorni degli Esercizi molti di noi attendono di ascoltare una
Parola significativa del Signore a proposito
della nostra scelta, ed Egli non fa mancare
le sue consolazioni!
Abbiamo cominciato a prepararci già alcune settimane prima, con una veglia di
preghiera, nella quale abbiamo offerto al
Signore le nostre paure di fronte a questi
giorni di silenzio prolungato. Grazie anche
ad un'omelia del nostro padre spirituale
abbiamo cominciato ad invocare il dono
dello Spirito Santo come guida per noi e
per i nostri predicatori.
Comunità Giovanile
Frutti di grazia
Quest’anno ci hanno guidato nelle meditazioni due giovani sacerdoti della nostra
diocesi: don Alberto Gasparini (per il triennio) e don Graziano Santolin, già educatore
nella nostra comunità (per il biennio). Entrambi ci hanno fatto assaporare la Parola
del Signore attraverso proposte di riflessione profonde e ben preparate. Don Alberto
ci ha portato a riflettere sulle relazioni, in
sintonia con il tema comunitario che stiamo trattando, mentre don Graziano ha
usato come riferimento per le sue parole
il Crocifisso di San Damiano, molto caro a
tanti di noi.
Ora che gli Esercizi sono finiti e torniamo
alle nostre occupazioni di ogni giorno, sappiamo di portare in noi la luce dello Spirito
che il Signore ha donato con abbondanza
a ciascuno di noi e quindi a tutta la nostra
Comunità: che i frutti siano abbondanti e
la ricerca della volontà di Dio sulla nostra
vita possa avanzare con rinnovata disponibilità.
Massimiliano Giacobbo
13
Speciale Anno Sacerdotale
14
Pio X ed il Curato d'Ars
nel Seminario di Treviso
L'
anno sacerdotale voluto da
Papa Benedetto XVI è un dono che stiamo scoprendo giorno
dopo giorno. In particolare quest’anno
sacerdotale sta offrendo al
Seminario, luogo di formazione dei futuri sacerdoti, il
recupero di una storia lunga di santità sacerdotale che lo Spirito Santo ha
suscitato fra queste mura: dal Beato
Benedetto XI, a San Pio X e al Santo
Curato d’Ars, del quale possediamo
una reliquia preziosa, il Crocifisso che
egli baciò prima di morire, donato dalla
diocesi di Lione al Papa Pio X. Già mons.
Chimenton, illustre vicario generale della
nostra diocesi e professore in Seminario, ricordando la beatificazione del
santo curato d’Ars avvenuta l’8 Gennaio 1905 per opera del Papa Sarto, scriveva: «Pio X e il Curato d’Ars si erano sempre incontrati nella pratica del ministero;
si incontreranno ancora, uno di fronte all’altro: la loro conversazione si ripeterà senza
intermittenze (...). Più che due anime, sono
un’anima sola, sostenuta da questo unico
ideale: riconciliare le anime con Cristo!».
Noi li abbiano fatti incontrare ancora in una
mostra allestita in Seminario: Vite di santità:
Pio X e il Santo curato d’Ars nel Seminario
di Treviso. Anche in Seminario, come in tutte le buone famiglie, fa bene fare memoria
della propria storia di fede, della storia degli
amici di Dio, anime sante che hanno seguito il Signore. Essa riporta alla luce la bellezza della vita sacerdotale e provoca a vivere
con stupore il proprio battesimo e la propria
vocazione, il nostro turno di sentinella. Generazioni di sacerdoti, che si sono passate il
testimone della fede, sono state forgiate
in questi luoghi dallo Spirito del Signore
nel modo descritto dal libro della Sapienza: «Sebbene unica, la Sapienza può tutto;
pur rimanendo in se stessa,
tutto rinnova e attraverso le
età, entrando nelle anime
sante, forma amici di Dio e profeti.»
(Sap 7,21-27). E’ questo desiderio che ha
ispirato la mostra: recuperare le testimonianze eminenti di santità sacerdotale del
passato, in particolare l’amicizia spirituale
tra san Pio X e il Santo Curato d’Ars, per
far conoscere ai nostri seminaristi quella
storia di santità. Inoltre la mostra ricorda
ai tanti visitatori che raggiungono il Seminario l’opera dello Spirito che continua anche oggi tra i ragazzi e i giovani nelle comunità vive del Seminario.
Il percorso della mostra, aperta per tutto l’anno sacerdotale, fino all’11 Giugno
2010, prevede queste tappe:
1. Un video nella sala Benedettina: accoglie
i visitatori presentando il Seminario, la
biblioteca, i musei, le scuole e gli istituti
teologici e soprattutto le varie comunità
del seminario per il discernimento vocazionale di ragazzi, giovani e adulti;
2. Al primo piano, nella galleria adiacente
alla biblioteca, sono esposte le testimonianze della vita di don Giuseppe Sarto,
da Riese alla santità. Possiamo ammirare
ritratti, autografi, documenti, libri, vesti
e paramenti liturgici appartenuti al papa
trevigiano e da lui donati al Seminario. In
particolare la statua in bronzo del Curato
d’Ars, donata a Pio X dalla postulazione,
che il Papa teneva sul suo tavolo di lavoro.
Del santo Curato infatti Pio X diceva: «E’
animato dallo Spirito Santo. Il buon scriba
che crede nel Vangelo, diceva Gesù, sa trarre dal suo tesoro cose antiche e cose nuove.
Con questo spirito vi invitiamo a venire a visitare questa mostra. Il percorso attraverso
le reliquie e i ricordi del passato introducono nel mistero del Crocifisso Risorto che ieri
oggi e sempre chiama a seguirlo.
Don Narciso Bernardis
Speciale Anno Sacerdotale
il mio compagno! Di lavoro, di preghiera;
di immolazione; di amore a Cristo; di partecipazione alle croci a cui è sottoposta
la Chiesa; di zelo per la santificazione del
clero!»;
3. Nella Cappella san Lorenzo Giustiniani,
dove sarà collocato in una preziosa custodia, il Crocifisso d’avorio appartenuto al
santo Curato d’Ars e da lui baciato prima
della morte. Qui, davanti all’Eucaristia, si
potrà pregare per le vocazioni;
4. Nella Sala del Capitolo si possono ammirare gli affreschi di Tomaso da Modena e
alcune sagome che riprendono la vita dei
ragazzi e dei giovani di oggi che seguono
Gesù Crocifisso Risorto.
Il Seminario offre quindi non solo l’eredità
di una storia di santità del passato, ma la testimonianza di una chiesa viva: con le sue
comunità esso è ancor oggi un corpo vivo,
Orari visite
La mostra è visitabile il martedì ed il giovedì dalle 14.30 alle 18.30; il mercoledì
ed il venerdì dalle 8.30 alle 12.30, ma
può essere visitata da gruppi del catechismo e parrocchiali telefonando al numero 0422/3247.
La statua e il Crocifisso
Nel Seminario di Treviso
possiamo trovare due
importanti oggetti che
esprimo il legame tra la
diocesi di Treviso, s. Pio X
e il santo Curato d’Ars. Si
tratta di una statua e di
un Crocifisso. La statua in
bronzo, che rappresenta
il Santo Curato d’Ars in
preghiera, apparteneva a
s. Pio X, il quale la teneva
sul proprio tavolo di lavoro,
così come attestano alcuni
documenti fotografici.
Il Crocifisso in avorio,
baciato dal Santo prima di
morire (1859), fu donato
dalla diocesi di Lione a s.
Pio X. Papa Sarto a sua volta
lo donò al Seminario di
Treviso.
L’8 gennaio 1905 lo stesso
Papa Pio X dichiarò beato e
"patrono dei sacerdoti della
Francia" il santo Curato
d’Ars.
15
Speciale Anno Sacerdotale
16
San Giovanni Maria Vianney
Note biografiche
Giovanni Maria Vianney nasce a Dardilly,
presso Lione, in Francia, nel 1786. La rivoluzione francese non permette a nessuno di
pregare Dio in pubblico e così i genitori di
Giovanni Maria lo portano ad ascoltare Messa in un granaio fuori città. Nonostante il
clima anticlericale, che comportava pesanti
minacce verso i sacerdoti, Giovanni Maria fa
propria nel cuore la crescente volontà di dedicarsi interamente a Dio nel sacerdozio. A
diciassette anni riesce per la prima volta ad
andare a scuola, seppure con scarsi risultati,
con l’aiuto di un prete amico che crede nella sua vocazione: le difficoltà si accentuano
una volta in seminario. Ma Giovanni Maria
non demorde, accetta ogni umiliazione, e a
Grenoble, nel 1815, a ventinove anni, viene
finalmente ordinato sacerdote. Diviene parroco di Ars, nella diocesi di Belley, nel sud
della Francia: per questo motivo viene chiamato il Curato d’Ars, dove rimane parroco
per circa quarantadue anni. Là fa rifiorire
mirabilmente con l’efficace predicazione,
con la mortificazione, la preghiera, la carità. Numerose sono le anime che si rivolgono
a lui, che trascorre ore e ore in confessionale. È ammirabile nella devozione a Maria, al
Rosario, all’Eucaristia.
Estenuato dalle fatiche, macerato dai digiuni e dalle penitenze, nel 1859 termina
i suoi giorni nell’abbraccio del Signore. Prima ancora che Pio XI lo iscriva nell’albo dei
Santi nel 1925 e lo proclami Patrono del
clero, Ars è diventata meta di pellegrinaggi. L’esempio che Giovanni Maria lascia a
tutti i preti è quello della possibilità della
santità all’interno del ministero ordinario.
Giovanni Maria non fa nulla di eccezionale,
ma vive ogni istante solo e soltanto come
uomo di Dio.
Qualche spunto per la nostra
riflessione
L’umiltà, la stessa di Maria: ancor più che per
i limiti fisici o intellettivi era umile perché totalmente disponibile a Dio e alle persone.
• Sappiamo noi vivere l’abbandono fiducioso alla volontà di Dio? Quali sono le circostanze della nostra vita nelle quali ciò è
più faticoso?
• Il ministero della Riconciliazione, vissuto
anche 16 ore al giorno, attraverso il quale riconciliò con Dio moltissime persone,
e grazie al quale fu ricercato da tutta la
Francia.
• Siamo disponibili a vivere questo sacramento che ci mette di fronte all’amore
gratuito di Dio per noi? Quali sono state le
esperienze più belle che abbiamo vissuto a
tal proposito?
• La consapevolezza della grande dignità
del ministero dei sacerdoti, che prolungano oggi l’opera di redenzione di Cristo.
• Con quale sguardo osservo i sacerdoti?
Provo ad impegnarmi a pregare per il mio
parroco, per tutti i sacerdoti e anche per i
giovani che sono chiamati a questa preziosa vocazione.
San Pio X, il Santo Curato d’Ars
e il Seminario di Treviso
San Pio X fu il Papa che proclamò beato il Curato d’Ars nel 1905. Egli ebbe in dono il Crocifisso che san Giovanni Maria baciò prima di
morire e lo lasciò al nostro Seminario di Tre-
BIBLIOGRAFIA (riportiamo solo alcuni dei testi
usciti nell’ultimo anno):
Le biografie:
JOULIN M., Il Santo Curato d’Ars, Paoline, Milano 2009;
MONNIN A., Il curato d’Ars. San Giovanni Maria
Vianney, Guerrino Leardini, Macerata Feltri
(PU) 2009;
TROCHU F., Il santo Curato d’Ars, Marietti, Ge-
nova 2009;
I. FELICIANO, San Giovanni Maria Vianney. Il
curato d’Ars, LDC Torino 2009;
L. SAPIENZA, Stile sacerdotale. Sulle orme di
san Giovanni Maria Vianney curato d’Ars,
Libreria Editrice Vaticana, Roma 2009;
I suoi scritti:
G. M. VIANNEY, Importunate il buon Dio, pensieri e discorsi del Curato d’Ars, a cura di G.
ROSSÉ, Città Nuova, Roma 2009;
A. MONNIN, Spirito del curato d’Ars. Pensieri,
omelie, consigli di san Giovanni Maria Vianney, Ares, Milano 2009
Riferimenti in Internet:
www.arsnet.com
A cura della Comunità Giovanile
Speciale Anno Sacerdotale
viso, dove tuttora è custodito. In questo anno
sacerdotale esso, assieme ad altri oggetti appartenuti a Papa Sarto, sono esposti in una
mostra allestita presso la Biblioteca San Pio
X del Seminario. Per la visita, di singoli o di
gruppi, rivolgersi alla Portineria del Seminario (0422.3247)
Alcune sue frasi
“Questo è il bel compito dell’uomo: pregare ed amare. Se voi pregate ed amate, ecco,
questa è la felicità dell’uomo sulla terra. La preghiera nient’altro è che l’unione con Dio
Quando qualcuno ha il cuore puro e unito a Dio, preso da una certa soavità e dolcezza
che inebria, è purificato da una luce che si diffonde attorno a lui misteriosamente.”
“La virtù passa dal cuore delle madri nel cuore dei figli, i quali fanno volentieri ciò che
vedono fare.”
“Un buon pastore, un pastore secondo il cuore di Dio, è il più grande tesoro che il buon
Dio possa accordare ad una parrocchia e uno dei doni più preziosi della misericordia
divina.”
“Se comprendessimo bene che cos’è un prete sulla terra, moriremmo: non di spavento,
ma di amore... Senza il prete la morte e la passione di Nostro Signore non servirebbero a
niente. È il prete che continua l’opera della Redenzione sulla terra...”
“Non c’è bisogno di parlar molto per ben pregare. Si sa che Gesù è là, nel santo tabernacolo: apriamogli il nostro cuore, rallegriamoci della sua santa presenza. È questa la
migliore preghiera.”
“Venite alla comunione, fratelli miei, venite da Gesù. Venite a vivere di Lui per poter
vivere con Lui... È vero che non ne siete degni, ma ne avete bisogno!”
“Non è il peccatore che ritorna a Dio per domandargli perdono, ma è Dio stesso che corre dietro al peccatore e lo fa tornare a Lui. Questo buon Salvatore è così colmo d’amore
che ci cerca dappertutto.”
“Piango perché voi non piangete. Se almeno il Signore non fosse così buono! Ma è così
buono! Bisogna essere barbari a comportarsi così davanti a un Padre così buono!”
17
Speciale Anno Sacerdotale
Un prete amico
Un giovane sacerdote ricorda
la figura di d. Gianni
Scroccaro (1947-2004)
I
n questo anno sacerdotale ricordo volentieri a poco più di cinque anni dalla sua
morte un amico sacerdote, don Gianni.
Nel fare questo risuonano le parole del Salmo 102 Benedici il Signore anima mia, quanto è in me benedica il suo nome, benedici
il Signore anima mia non dimenticare tanti
suoi benefici. Ricordare per benedire il Signore per i tanti suoi doni e per non dimenticare, ma fare memoria perché attraverso
la vita di un uomo, di un sacerdote ha manifestato la sua cura e il suo amore per me e
per la sua Chiesa.
Il primo incontro
Ho conosciuto don Gianni nella mia prima
esperienza pastorale da seminarista nella
parrocchia di San Carlo di Mogliano Veneto
(1998-2000) Dal primo incontro avvenuto, e
poi condividendo la vita in canonica, mi ha
colpito subito l’attenzione che sapeva riservare alle persone, nelle loro diverse situazioni e cammini. Quante volte durante i pasti
condivideva questa passione per l’uomo, le
fatiche la sofferenza. Egli manifestava una
presenza discreta e vicina alle persone anche con piccoli gesti, un messaggio, un sorriso, un abbraccio…
Il suo modo di essere pastore
Nel suo modo di affrontare la pastorale ho
respirato un pastore innamorato della Parola di Dio e anche della sua Chiesa, sebbene
questo voleva anche dire soffrire. Gli incontri
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per genitori e con gli operatori di pastorale
erano sempre fondati sui testi della Scrittura
e sui documenti del Concilio Vaticano II. Per
me questo è stata sempre una boccata di ossigeno e un forte contributo per il mio cammino formativo. Una scelta pastorale fondata nel diffondere la Parola di Dio, curare le
celebrazioni liturgiche, la formazione. Una
scelta che non gli ha risparmiato fatiche,
ma che portava avanti con determinazione
e umiltà. Don Gianni ripeteva spesso che il
prete esiste prima di tutto per il Vangelo.
Personalmente nei due anni che sono rimasto nella parrocchia di s. Carlo partecipando
alle messe festive, ho ricevuto una catechesi
che ha convertito progressivamente il mio
cuore, soprattutto sulla certezza dell’amore
di Dio per noi, sull’importanza di annunciare la “bella notizia” un Dio che muore per
amore nostro. Con la sua vita diceva che il
prete è memoria vivente dell’amore del Signore, è anche segno del suo amore. Il prete annuncia il Vangelo cioè il cuore di Dio,
“l’umanità di Dio”.
Il cuore del prete
Ricordo le poche parole che mi ha detto
quando gli ho comunicato la mia prima par-
Un’umanità pienamente realizzata
Con lui e insieme a Maria, allora aspirante
cooperatrice, ho condiviso la bellezza della
vita in canonica, una casa, meglio una famiglia aperta, momenti di condivisione, piccoli servizi insieme, svago, preghiera che mi
hanno fatto gustare la bellezza del vivere
insieme, la complementarietà della sensibilità maschile e femminile nell’annunciare
il Vangelo. Una “bella notizia” annunciata
anche attraverso la bellezza del creato. La
sua passione per la montagna, per l’arrampicata, non era una cosa esterna al suo essere prete ma lo aiutava nella sua missione…
vivere un’uscita in montagna come occasio-
ne particolare per pregare non è da tutti.
Anche in quelle alcune esperienze di arrampicata condivise emergeva la sua umanità, il
suo cuore grande, il senso del limite, dell’accoglienze della morte, dell’esperienza di
fede…
L'ultimo augurio
Concludo con un pensiero di don Gianni formulato alla mia prima Messa:
“Il prete, ed il parroco in particolare, è un
capocordata.
Ogni vero capocordata sa che non si porta
nessuno in vetta, con gioia, se non c’è condivisione; al punto che, nelle vie difficili, neanche il capo arriva se non è assicurato dal
secondo! E può capitare che sia il secondo a
portare il primo…
Nella vita del prete-amico, quando davvero
si cammina insieme alla gente, la parrocchia
diventa una realtà bellissima, perché succede spesso che, ora ti porto io, poi mi porti
tu! In cielo, credo proprio, si arrivi insieme.
Tu porti loro e loro portano te!”
Dopo sei anni di sacerdozio sono parole
vive e incarnate… Benedici il Signore anima mia..
Don Federico Giacomini
Speciale Anno Sacerdotale
rocchia di servizio da prete novello: “Ricordati il cuore”. Parole e sguardo che porto
con me anche se non c’è più, e che riesco
a capire attraverso le sue parole dette durante l’omelia alla mia prima messa… “Nella
mia esperienza di parroco ha funzionato il
cuore, cioè l’amore gratuito… e l’ho imparato perché io per primo mi sono sentito e
mi sento tuttora, ripetutamente, amato gratuitamente, e tanto dal Signore!” Il suo era
un cuore che pulsava della stretta relazione
di amicizia con il Signore.
19
Giocare è al tempo stesso
un esser-giocato!
Siloe in festa
Seminario porte Aperte
20
A
nche quest’anno abbiamo realizzato l’appuntamento annuale di
“Siloe in festa! Seminario porte
Aperte!” (domenica 10 maggio). Questa
giornata ci ha offerto l’ occasione per ritrovare i tanti amici raggiunti e conosciuti
con la Settimana Vocazionale nella collaborazione Pastorale di Volpago, Venegazzù, Selva, Santi Angeli e S. Maria delle
Vittorie, in compagnia alle famiglie ed i
giovani incontrati nelle diverse parrocchie
della diocesi con l’esperienza di animazione vocazionale Siloe. Un pomeriggio di
grande festa per tutti in Seminario. Una
festa organizzata dalla classe Siloe e dagli
altri fratelli della Comunità Teologica con
l’obiettivo di raggiungere tutti attraverso
un fraterno momento di festa e di accoglienza cordiale.
Oltre a ciò è stato un pomeriggio prezioso
che ha intensificato i vincoli di vicinanza e
di amicizia che legano continuamente il Seminario alle parrocchie della nostra diocesi.
Alle 15. 15 abbiamo iniziato i tornei di calcetto e di pallavolo. I giovani dalla 3° media
alla 2° superiore si sono divertiti con le consuete partite under 16; arrivando al 1a posto
la parrocchia di Resana; al 2a posto: S. Martino di Lupari; e al 3a posto: Lovadina. I giovani dalla 3° superiore in su si sono scatenati
con le partite over 16; e al 1a posto è arrivato
la squadra Biadeborg; al 2a posto: Ac Pikkia;
e al 3a posto: San Lazzaro; E con la pallavolo,
per i giovani dalla 3° media alla 2° superiore, abbiamo ottenuto questi risultati: al 1a
posto: Sgraffa Lopa; al 2a posto: S. Martino
di Lupari; e al 3a posto: Spresiano.
Contemporaneamente alle partite, dalle
16.30 in poi, nello Spazio famiglie, una
discreta presenza di bambini si sono radunati con alcuni seminaristi che avevano allestito uno spazio di intrattenimento e di
giochi divertenti.
In seguito, assieme alle loro famiglie, non
è mancata la visita agli ambienti del Seminario.
Il pomeriggio si è avviato alla conclusione
con la preghiera del Vespro, animata dal
coro giovanile della parrocchia di Padernello. In seguito, un ricco buffet in chiostro, ha permesso di ricuperare le energie
perse con i giochi, mentre nel palco allestito, si portava a compimento le premiazioni, guidata dal Rettore del Seminario.
In questo pomeriggio dove tutti noi, Seminario e giovani, siamo stati coinvolti e allo
stesso tempo protagonisti di questa festa.
Auspicandoci che questa festa ci abbia aiutato ad essere giocati e a vivere qualcosa di
più profondo che il semplice fatto di stare
assieme, non ci resta che darci appuntamento al prossimo anno, nel pomeriggio
di domenica 9 maggio 2010, invitando di
modo particolare la parrocchia di San Martino di Lupari (Campagnalta, Lovari, Monastiero e Campretto) che ha ospitato la
Comunità teologica per vivere una intensa
e gioiosa settimana di Animazione vocazionale ed insieme le varie parrocchie che
in questi mesi stanno accogliendo l’iniziativa Siloe, per ritrovarci ancora una volta
tutti assieme in “Siloe in festa! Seminario
porte Aperte!”
Matteo, Mauro e Oberdan
Prolusione
Anno accademico
al via tra letteratura e musica
G
iovedì 29 Ottobre 2009 presso gli
ambienti del Seminario Vescovile di
Treviso ha avuto luogo la prolusione
in occasione dell’apertura dell’anno accademico 2009/2010. Ad essa hanno presenziato,
tra gli altri, mons. Corrado Pizziolo, vescovo
di Vittorio Veneto, i vescovi emeriti mons.
Magnani e mons. Daniel, mons. Giuseppe
Rizzo, il Rettore del Seminario mons. Paolo
Carnio, il Preside dell’ITA e i direttori dell’ISSR e della Scuola di Formazione Teologica
per Laici. Dopo i rituali saluti di apertura di
mons. Pizziolo e mons. Rizzo e l’introduzione alla prolusione di d. Gerardo Giacometti, direttore dell’ISSR, è intervenuto il prof.
Inos Biffi, docente emerito della Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale, il quale ha
tenuto una relazione dal titolo: “Teologia e
poesia nella Commedia di Dante Alighieri”.
Particolarmente arricchente è stato il contributo offerto dal prof. Biffi per la sua indubbia competenza e anche per la sua grande
disinvoltura e sensibilità, tali da destare un
interesse profondo per l’argomento trattato.
In un passaggio della relazione, il prof. Biffi
faceva notare come «tutta la Commedia sia
una cattedrale poetica fatta teologia, fatta
di teologia (…). La “Commedia” di Dante
si configura come cattedrale poetica, opera
tutta fatta di teologia e filosofia cristiana,
ma dove le idee teologiche ricevono la forma estetica del poema sacro. (...) Dante traccia nella “Commedia” il proprio itinerario
personale di liberazione e ascensione a Dio;
il suo itinerario si propone come modello di
ogni cammino umano che voglia riuscire.»
Nella seconda parte della serata, si è svolto
presso il Tempio di San Nicolò la declamazione di alcune parti della Commedia commentati musicalmente. La presentazione dei
brani della Commedia è stata curata dalla
prof.ssa Romana Maresio mentre la proposta musicale è stata offerta dal M° Michele
Pozzobon che ha diretto l’”Ensemble Laborintus”. Si è potuta gustare una singolare
compenetrazione tra parole e musica, sia
perché la splendida cornice del Tempio si
prestava ottimamente per questo momento
esclusivo. Questi due appuntamenti hanno
arricchito l’inizio dell’anno accademico sia
sotto il profilo culturale che spirituale.
Giovanni Marcon
21
Comunità Teologica
Laici e consigli
evangelici
Assemblea comunitaria in C.T.
N
ella Chiesa alcune persone sentono una particolare Vocazione che
li spinge a realizzare una totale
consacrazione di se stessi al Signore mantenendo contemporaneamente un diretto
impegno lavorativo nel mondo e proprio
da questa duplice “tensione” prendono il
nome di laici consacrati.
Su questa particolare e “nuova” (dal Concilio Vaticano II) figura ecclesiale, purtroppo
non ancora così conosciuta, la Comunità
Teologica ha voluto realizzare una serata
di incontro presso il Seminario accettando
la proposta partita proprio da quattro laici
consacrati appartenenti a tre istituti diversi in rappresentanza di tutti istituti seco-
lari presenti in Diocesi. Per
rispetto della loro
scelta di riservatezza non pubblichiamo i
loro nomi.
Per noi seminaristi è
stato importante e
fruttuoso
confrontarsi con dei laici che
percepiscono il loro
rapporto con il Signore così determinate e costitutivo della
loro identità, da voler
professare i consigli
evangelici di castità, povertà e obbedienza, ma
collocandosi nella concretezza di un ambiente lavorativo, attuando
una testimonianza evangelica incarnata in uno stile
di vita secolare.
I nostri ospiti hanno condiviso
Gli istituti di vita consacrata
Nella Chiesa cattolica,
gli istituti secolari sono
società erette o approvate
dalla competente autorità
ecclesiastica (Santa Sede o
vescovi) i cui membri (laici
o chierici) si consacrano a
Dio attraverso la pubblica
professione dei consigli
evangelici (voti di povertà,
obbedienza e castità) ma,
a differenza dei membri
degli istituti religiosi, non
conducono vita comune.
Gli istituti secolari,
22
riconosciuti per la prima
volta da Pio XII nel 1947,
rappresentano una nuova
ed originale forma di
vocazione all'interno
della Chiesa cattolica, si
distinguono dalle altre
forme di vita religiosa
cattolica, perché per i loro
membri rimangono “nel
mondo", senza obbligo di
vita comune e senza vestire
un abito religioso che li
distingua. A seconda che
siano stati eretti dalla Santa
Sede o dal vescovo locale,
gli istituti religiosi si dicono
di diritto pontificio o di
diritto diocesano.
Gli Istituti Secolari si
distinguono in: laicali
(maschili e femminili) e
clericali. I loro membri sono
uomini, donne e sacerdoti
che, vivendo nel mondo
la vita ordinaria di tutti
i giorni e s'impegnano
ad incarnare il Vangelo
in povertà, castità,
obbedienza. I membri laici
rimangono a pieno titolo
nello stato laico: sono
cioè semplici battezzati,
ma che si consacrano
"interamente" a Dio
mediante la professione
dei consigli evangelici. I
membri chierici sono di
aiuto agli altri sacerdoti
attraverso la testimonianza
della vita consacrata. Il
Concilio Vaticano II, con il
decreto Perfectae caritatis,
li riconosce a pieno titolo
nella Chiesa.
Comunità Teologica
la specificità del carisma ecclesiale proprio
dell’Istituto secolare a cui appartengono e
la concretezza della loro vita di tutti i giorni. In particolare una di loro ha raccontato il percorso della sua ricerca vocazionale, il suo essersi confrontata
inizialmente con realtà di consacrazione religiosa “tradizionali” percependo però un intimo desiderio
di qualcosa di differente senza inizialmente riuscire a dare un nome
a questo desiderio. Solo incontrando la testimonianza di un appartenente ad un istituto secolare
ha intuito chiaramente che quella
era la strada su cui il Signora la voleva. Un altro consacrato presente ci
ha ricordato come ha scoperto la propria vocazione grazie ad un suo collega,
sempre pronto ad una buona parola ad
una sostituzione nei turni lavorativi, mai
un cenno di lamento, alla domanda esplicita: “Come fai?” si è visto presentare la
realtà della consacrazione laicale.
I laici consacrati, che abbiamo avuto modo
di incontrare, ci dimostrano in prima persona che la realtà feriale fatta di lavoro, di
impegni, di relazioni, di fatica può e deve
essere luogo di donazione di sé al Signore
e di testimonianza del suo Vangelo. Certo hanno testimoniato anche la difficoltà
di conciliare i ritmi lavorativi con tempi
di preghiera, l’Eucarestia quotidiana e la
Riconciliazione frequente essenziali per
vivere un profondo rapporto con il Signore, ma riuscendo a conciliare fra sè tutti
questi elementi, anche rinunciando a ore
di sonno, la consacrazione e la vita laicale
diventano l’una l’energia dell’atra; realizzando un “fruttuoso scambio” fra dono al
Signore di tutta la vita laicale e dono al
mondo laicale di una testimonianza silenziosa, ma efficace, del Vangelo.
Fabrizio Biagini
23
25
Adorazione Eucaristica
per le vocazioni al Sacerdozio
Veglia vocazionale
Il Curato d’Ars e la misericordia di Dio
Canto iniziale ed introduzione
Il Curato d’Ars metteva in bocca a Cristo
queste parole: “Incaricherò i miei ministri
di annunciare ai peccatori che sono sempre
pronto a riceverli, che la mia misericordia è
infinita”. Vogliamo, in questa adorazione,
pregare per i sacerdoti e per il prezioso
ministero del perdono che amministrano,
ma anche per i giovani del Seminario perché
si formi in loro il cuore misericordioso del
Buon Pastore. Iniziamo la nostra preghiera
invocando la misericordia del Signore e
lodandolo per il suo perdono.
Canto per l’Esposizione
Dal Salmo 50
(a due cori, intervallato dall’antifona cantata o recitata)
Se uno è in Cristo è una creatura nuova,
le cose di prima sono passate, ne sono nate
di nuove.
Alleluia, alleluia, alleluia.
Tu gradisci la sincerità nel mio intimo,
nel segreto del cuore mi insegni la
sapienza.
Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non scacciarmi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito.
Rendimi la gioia della tua salvezza,
sostienimi con uno spirito generoso.
Antifona
Insegnerò ai ribelli le tue vie
e i peccatori a te ritorneranno.
Signore, apri le mie labbra
e la mia bocca proclami la tua lode.
Tu non gradisci il sacrificio;
se offro olocausti, tu non li accetti.
Uno spirito contrito è sacrificio a Dio;
24
un cuore contrito e affranto tu, o Dio, non
disprezzi.
Antifona
Il Santo Curato d’Ars diceva: “Non
è il peccatore che ritorna a Dio per
domandargli perdono, ma è Dio stesso che
corre dietro al peccatore e lo fa tornare a
Lui”. “Questo buon Salvatore è così colmo
d’amore che ci cerca dappertutto”.
Dedichiamo qualche momento alla
preghiera personale per lodare il
Signore del dono del Sacramento della
Riconciliazione (possiamo ricordare la
nostra esperienza personale del perdono
ed offrirla in forma di lode o di invocazione
a Gesù)
Canto al Vangelo
Dal Vangelo secondo Giovanni (20,19-23)
La sera di quel giorno, il primo della
settimana, mentre erano chiuse le porte
del luogo dove si trovavano i discepoli per
timore dei Giudei, venne Gesù, stette in
mezzo e disse loro: “Pace a voi!”. Detto
questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i
discepoli gioirono al vedere il Signore. 21Gesù
disse loro di nuovo: “Pace a voi! Come il
Padre ha mandato me, anche io mando voi”.
Detto questo, soffiò e disse loro: “Ricevete
lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete
i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui
non perdonerete, non saranno perdonati”.
Dalla lettera di indizione dell’anno
sacerdotale del Papa Benedetto XVI
[Il Curato d’Ars] cercò in ogni modo, con la
predicazione e con il consiglio persuasivo, di
far riscoprire ai suoi parrocchiani il significato
Preghiamo perché il Signore susciti ancora
santi sacerdoti che sappiano trasmettere
l’amore di Gesù e di Dio Padre agli uomini di
oggi. Chiediamo in particolare la grazia per
i giovani del nostro Seminario Diocesano
perché vivano con intensità il sacramento
della Riconciliazione ed imparino la
misericordia di Dio per saperla trasmettere
ai fratelli.
Antifona
Preghiamo per gli Educatori e in particolare
per i Padri Spirituali del nostro Seminario
Diocesano perché nel loro delicato compito
sappiano trasmettere l’amore paziente e
misericordioso del Padre.
Antifona
Preghiamo per tutti i Sacerdoti, perché
vivano con fedeltà la loro relazione con il
Signore che ama e perdona nel sacramento
della Riconciliazione. Preghiamo perché,
nell’esercizio di questo prezioso ministero
siano strumenti docili della misericordia del
Padre.
Veglia vocazionale
e la bellezza della Penitenza sacramentale,
mostrandola come un’esigenza intima
della Presenza eucaristica. Seppe così dare
il via a un circolo virtuoso. Con le lunghe
permanenze in chiesa davanti al tabernacolo
fece sì che i fedeli cominciassero ad imitarlo,
recandovisi per visitare Gesù, e fossero,
al tempo stesso, sicuri di trovarvi il loro
parroco, disponibile all’ascolto e al perdono.
In seguito, fu la folla crescente dei penitenti,
provenienti da tutta la Francia, a trattenerlo
nel confessionale fino a 16 ore al giorno. Si
diceva allora che Ars era diventata “il grande
ospedale delle anime”. “La grazia che egli
otteneva [per la conversione dei peccatori]
era sì forte che essa andava a cercarli senza
lasciar loro un momento di tregua!”, dice il
primo biografo. Faceva nascere il pentimento
nel cuore dei tiepidi, costringendoli a vedere,
con i propri occhi, la sofferenza di Dio per i
peccati quasi “incarnata” nel volto del prete
che li confessava. A chi, invece, si presentava
già desideroso e capace di una più profonda
vita spirituale, spalancava le profondità
dell’amore, spiegando l’indicibile bellezza di
poter vivere uniti a Dio e alla sua presenza:
“Tutto sotto gli occhi di Dio, tutto con Dio,
tutto per piacere a Dio... Com’è bello!”. E
insegnava loro a pregare: “Mio Dio, fammi
la grazia di amarti tanto quanto è possibile
che io t’ami”.
Il Curato d’Ars, nel suo tempo, ha saputo
trasformare il cuore e la vita di tante persone,
perché è riuscito a far loro percepire l’amore
misericordioso del Signore. Urge anche nel
nostro tempo un simile annuncio e una simile
testimonianza della verità dell’Amore: Deus
caritas est (1 Gv 4,8).
Antifona
Preghiamo per tutti noi, figli di Dio chiamati
continuamente alla conversione, perché
non ci allontaniamo dalla pratica della
Riconciliazione; in particolare ricordiamo
coloro che, in questo tempo di Avvento e
Natale si riavvicinano a questo sacramento
perché possano intuire la presenza del
Signore che li ama e li risana.
Antifona
Tempo di lettura personale e di meditazione
Preghiera per l’anno sacerdotale
di Benedetto XVI
Intercessioni
Padre nostro...
Antifona (recitata o cantata)
Sei il mio pastore, nulla mi mancherà
se cantata: 2 volte
Benedizione Eucaristica
e canto finale a Maria
25
Notizie in breve
I santi testimoni nella via...
26
S
abato 17 novembre 2009 si è tenuto a
Verona il meeting dei seminaristi del
Triveneto, che ha coinvolto i Seminari minori e maggiori del Triveneto, con la
partecipazione di circa 600 ragazzi, giovani
e adulti accompagnati dai loro educatori e
rettori, e con la presenza del Vescovo di Verona mons. Giuseppe Zenti.
Quello che si è svolto è stato il terzo appuntamento che si è pensato di organizzare
per vedere riuniti, insieme per una giornata, tutti i seminaristi: da coloro che stanno
muovendo i primi passi interrogandosi sulla
propria vocazione, a chi invece è più avanti
nel cammino e ormai si prepara a ricevere il
ministero del sacerdozio. È stato prezioso e
incoraggiante vedere che siamo in molti ad
aderire a questa chiamata che il Signore ci
rivolge!
Una giornata di conoscenza, scambio e preghiera assieme, ma anche di visita alla città
di Verona con l’obiettivo di conoscere alcune figure di santi vissute in questa diocesi.
Infatti l’idea di questo percorso è nata volendo seguire il nostro papa Benedetto XVI,
che ha indetto per il 2009-2010 l’Anno sacerdotale, guidandoci a contemplare le figure di Santi (in particolare il curato d’Ars),
che hanno saputo donare la vita al Signore.
Nella mattinata, dopo la visita al Seminario diocesano ristrutturato da breve tempo,
suddivisi in base alle classi, ciascun gruppo si
è incamminato verso uno tra i luoghi più significativi dove queste persone hanno svolto la loro opera. La visita a questi luoghi,
ha permesso di ascoltare il racconto della
vita dei santi, favorendone una più vicina
conoscenza. Nel pomeriggio ci siamo ritrovati tutti insieme nella Basilica di San Zeno
per condividere la santa Messa presieduta
dal Vescovo Zenti, che ci ha incoraggiati nel
cammino verso il sacerdozio e si è compiaciuto nel vederci così numerosi.
Credo sia stata una piacevole occasione per
ritrovarci assieme come seminaristi, animati
dal desiderio di conoscere Gesù e compiere
la sua volontà. È stato anche un modo per
pregare assieme, affidarci reciprocamente
al Signore per essere sostenuti nel nostro
cammino, ed inoltre invocare lo Spirito, perché susciti anche in altri giovani il desiderio
di seguire Gesù e di ascoltare la sua voce,
che li chiama a donare la propria vita a servizio dei fratelli e della Chiesa. Sono proprio
le testimonianze dei Santi che ci incoraggiano a seguire questa Via!!!
Andrea Adami
Un caloroso e sincero
augurio di buon Natale
a tutti i nostri lettori.
Cristo Gesù,
redentore dell'umanità,
illumini la vostra vita
e doni pace,
gioia e serenità
a tutti!
M. I. RUPNIK, Natività, cappella delle Suore Adoratrici,
Lenno (Como)
Notizie in breve
Natale 2009
Attività vocazionali 2010
Quinta elementare
Terza Media
9 -10 gennaio Domenica mattina ritiro
e Santa Messa con i genitori
7 febbraio in Seminario
7 marzo in Seminario
10 gennaio (dalle 9.00 alle 13.00)
7 febbraio (dalle 9.00 alle 13.00)
7 marzo (dalle 9.00 alle 13.00)
Prima e seconda Media
Stella Polare
24 gennaio in Seminario
21 febbraio in Seminario
14 marzo in Seminario
10 gennaio (dalle 9.00 alle 13.00)
7 febbraio (dalle 9.00 alle 13.00)
7 marzo (dalle 9.00 alle 13.00)
Nota: E’ possibile partecipare ai gruppi vocazionali dove sono stati organizzati nelle
collaborazioni pastorali dai vicari parrocchiali.
N.B.: Gli animatori vocazionali ai quali fare riferimento sono:
d. Narciso Bernardis, per i Preadolescenti, 0422 324860
d. Mauro Fedato, per gli Adolescenti,
0422 324859
d. Pierluigi Guidolin, per Giovani-Adulti,
0422 324843
d. Silvio Caterino, per Giovani-Adulti,
0422 324878 oppure 339 2709924
d. Luca Pizzato
0422 324838
d. Stefano Didoné, per l'iniziativa Siloe
0422 324852
oppure, per tutti, al 0422 3247 (portineria)
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Come aiutare il Seminario
1. Borsa di studio
Permette di aiutare i giovani seminaristi a completare la loro formazione: intera 4.000 euro; parziale 2.000 euro.
2. Devolvendo offerte deducibili fino ad un ammontare di 1.032 Euro a
titolo di liberalità
3. Lasciti di beni
Il Seminario può ricevere Eredità:
• per beni mobili la dicitura è:
“Io….…… lascio al Rettore pro tempore del Seminario Vescovile di Treviso, Piazzetta Benedetto XI, 2, a titolo di legato la somma di euro …… o
titoli, o… ecc…. per i fini istituzionali del Seminario.
• per beni immobili la dicitura è:
“Io.……… lascio al Rettore pro tempore del Seminario Vescovile di Treviso, Piazzetta Benedetto XI, 2, l’immobile sito in …… per i fini istituzionali del Seminario.
N.B.: In tutti i casi il testamento deve essere scritto per intero di mano propria dal testatore datato e firmato.
Come inviare le offerte
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Personalmente in Seminario.
Attraverso il c.c.p. n° 12531315 – SEMINARIO VESCOVILE – TV.
Bonifico Banca CA. RI. Veneto
CODICE IBAN: IT23 T062 2512 0200 0000 0823210
“Attenzione! In caso di mancato recapito,
rinviare all’Ufficio di Treviso Ferrovia per
la restituzione al Mittente
che si impegna a corrispondere la tassa
dovuta”
SEMINARIO
Rivista del Seminario Diocesano
P.tta Benedetto XI, 2
31100 TREVISO
Tel. 0422 3247
Fax 0422 324890
[email protected]
Impaginazione: La Vita del Popolo - Stampa: Grafiche Dipro, Roncade
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