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La Parola a... Pasquale Preziosa

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La Parola a... Pasquale Preziosa
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L’INTERVISTA
La Parola a...
Pasquale Preziosa
Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare
Il recente Atto di Intesa firmato tra ENAV ed Aeronautica
Militare rappresenta un ulteriore sforzo sinergico su una
serie di specifici progetti comuni, nazionali ed internazionali,
in ambito tecnologico, operativo e normativo per la navigazione aerea. Quali gli scenari futuri?
Più volte ho avuto la possibilità di illustrare gli sforzi che
l’Aeronautica Militare pone in essere per collaborare con tutti
i principali attori, istituzionali e non, che contribuiscono in
modo determinante allo sviluppo dell’aviazione in ottica di “sistema Paese” e ringrazio Cleared per lo spazio che oggi dedica a questo settore strategico per la nazione. La recente
sottoscrizione dell’Atto d’Intesa AM-ENAV è un fiore all’occhiello tra le diverse collaborazioni dell’AM e pone i presupposti per sviluppare una serie di attività coordinate che si ritengono di grande beneficio per la crescita del Paese. Esse
abbracceranno tutti i campi dove sia la Forza Armata, nella
veste di utente dello Spazio Aereo, fornitore di Servizi della
Navigazione Aerea (SNA) e di regolatore della circolazione
aerea militare, sia ENAV, come principale fornitore di SNA del
Paese, sono quotidianamente impegnati a ricercare soluzioni
al fine di impiegare, in modo ottimale, la preziosa quanto limitata risorsa dello spazio aereo. Gli scenari futuri sono pieni di
nuove sfide e il dinamismo con cui i cambiamenti si presentano, sia dal lato della sicurezza sia del trasporto, impongono
sempre più nuove sinergie e risposte sistemiche. Come
esempi sottolineo i principali programmi di ammodernamento
quali il Sigle European Sky (SES) dal lato normativo e tecnologico con il Single Europea Sky ATM Research (SESAR), quest’ultimo è un “osservato speciale” in quanto trasformerà radicalmente la tecnologia attualmente impiegata per ricercare
nuovi riferimenti in termini di capacità, efficienza delle risorse
impiegate e rispetto ambientale. In pochissimi anni l’attuale sistema tecnologico cederà il passo a nuove tecnologie per le
quali il Paese è già un riferimento dal lato industriale. L’Atto
d’Intesa si prefigge lo scopo di affrontare e congiuntamente
dare risposte anche a queste nuove sfide, valorizzando le risorse che la nazione già possiede e che intende mantenere ai
più alti livelli possibili sul piano internazionale. Guardo, quindi,
cleared
febbraio 2014
con favore al concetto di “interoperabilità sistemica nazionale”
che rappresenta il modo concreto di fare innovazione, scambiarsi dati e sperimentare nuove sinergie, generando risposte
che si vorranno condividere nel mondo tecnologico e regolamentare dell’ATM (Air Traffic Management). Questo progetto,
già in via di sviluppo, sarà una leva abilitante alla gestione dello
spazio aereo in situazioni di crisi naturali e/o antropiche (calamità/eventi naturali, “grandi eventi” politico-sociali, emergenze sociali etc.) ed allo studio e sperimentazione di nuovi
concetti come l’integrazione degli Aeromobili a Pilotaggio
Remoto (APR) in spazi aerei non segregati. Nel campo meteorologico si intravede la possibilità di realizzare, con un approccio sinergico e nell’ambito delle attività di collaborazione
tecnico scientifica già avviate nel settore della meteorologia
aeronautica, delle nuove capacità di erogazione di servizi di
avanzata concezione all’altezza dei requisiti prestazionali richiesti dal Single European Sky.
Rispetto ad altre realtà internazionali, ENAV e AM costituiscono ancora un modello di piena cooperazione tra militari e civili nella gestione dello spazio aereo nazionale?
Anche su questo punto desidero esprimere l’alto livello di integrazione sistemica raggiunta tra i due attori in rapporto a
paritetici partner europei. Il modello italiano di cooperazione civile-militare nella gestione dello spazio aereo in termini di
Airspace Management (ASM) continua a rappresentare
un’eccellenza nello scenario europeo, tutt’oggi considerato
d’esempio per come si riesca a realizzare l’efficace armonizzazione dell’esigenza di Difesa e Sicurezza con lo sviluppo del
traffico commerciale. Il principio che muove il sistema è la necessità di raggiungere il più alto grado di uso flessibile dello
spazio aereo nazionale anche nella prospettiva del Blocco
Funzionale dello Spazio Aereo (FAB) BLUE MED, nel quale
l’Italia è componente fondamentale. Anticipando il Single
European Sky (SES), il sistema italiano è stato strutturato su
tre livelli di coordinamento civile-militare: strategico per il disegno progettuale degli spazi aerei, pre-tattico per l’allocazione degli spazi aerei il giorno antecedente al volo e tattico di
allocazione dinamica il giorno stesso del volo. Proprio in que-
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sto ultimo gradino di collaborazione si fonda l’elemento di distinzione e forza del sistema nazionale rispetto ad altre organizzazioni europee. La collocazione dei Servizi di
Coordinamento e Controllo AM (SCC-AM) nella stessa sala
operativa regionale di controllo civile Air Control Center (ACC)
presso le sedi di Milano, Abano Terme, Brindisi e Roma mette
in costante sinergia controllori militari e civili che operano con
altissima interoperabilità e scambio dati dinamico conferendo
al sistema modalità che consentono la piena occupazione e
riallocazione dello spazio aereo in completa condivisione.
Anche in questo settore la tecnologia è l’elemento caratteristico nonché il fattore abilitante. Lo sviluppo congiunto AMENAV di procedure, regole e equipaggiamenti che possano
dialogare tra loro in modo sempre più dinamico ed efficiente
è un fattore determinante al fine di poter governare la transizione del sistema attuale di gestione dello spazio aereo, basato sul tempo di volo, ad un sistema che mira a ragionare
sulle traiettorie migliori per l’aeromobile e completare il processo di ammodernamento secondo il concetto delle prestazioni degli aeromobili. Altro esempio è la cooperazione ENAVAM nel settore meteo che produce un’eccellente sinergia per
l’ottimizzazione dei rispettivi investimenti con benefici di servizi e di costi per la comunità nazionale. In tutto questo l’AM è
determinata a continuare ad investire risorse per mantenere
la posizione di eccellenza raggiunta nel settore della cooperazione civile-militare.
Qual è la Sua opinione rispetto ad un piano di Sistema
Aeronautico Nazionale per lo sviluppo di iniziative istituzionali o di progetti ad elevato valore industriale?
L’Aeronautica Militare ha sempre offerto grande collaborazione nei confronti di tutte le iniziative istituzionali o di progetti
che mirano a sviluppare il Sistema Aeronautico Nazionale ad
elevato valore industriale. Mi riallaccio al valore aggiunto offerto dall’innovazione e dalla ricerca che è ormai globalmente
riconosciuto come fattore moltiplicatore per la crescita di un
Paese, in particolare nel settore aerospaziale che fa dell’elemento tecnologico l’elemento caratterizzante. A riguardo mi
viene semplice citare alcune esempi di collaborazione che
sono in essere e che stanno già dando i primi positivi riscontri. Tra questi emerge la collaborazione nel campo dello sviluppo di sistemi di Aeromobili a Pilotaggio Remoto (APR) a
bassa osservabilità con tecnologia completamente italiana,
dove si è realizzata una sinergia d’intenti tra l’industria nazionale, ENAV e AM al fine di sviluppare le più recenti tecnologie
grazie alla condivisione di infrastrutture, protocolli normativi,
equipaggiamenti e sistemi di simulazione. Tali attività di ricerca
e sviluppo possono costituire la base per costruire un prodotto europeo con adeguate economie di scala a vantaggio di
una produzione che abbia bassi livelli di costi. Un esempio concreto di progetti allo studio è dato dalla collaborazione per l’aeroporto di Taranto Grottaglie, dove le Autorità politiche hanno
rappresentato l’intenzione di creare una piattaforma logistica
di supporto ad un polo di eccellenza tecnologico nello studio e
sperimentazione di sistemi e progetti aeronautici quali gli APR
e/o altri progetti legati al programma SESAR per lo sviluppo
di apparati di terra. Solo attraverso un approccio sistemico è
possibile dare risposte a problemi complessi come quelli che
si presentano nell’ambiente aerospaziale e in questo l’AM, da
sempre, è stata pronta a dare il proprio contributo a sostegno della crescita espandendo le competenze dal dominio aeronautico a quello aerospaziale.
Le piattaforme europee dei prossimi 20 anni nel settore aeronautico della Comunicazione, Navigazione, Sorveglianza
porteranno grandi novità per l’industria civile e quella militare del settore, per i service provider mondiali e per tutti
gli operatori aeronautici. L’AM, con i suoi uomini e mezzi,
come si sta organizzando per supportare al meglio le innovazioni del prossimo futuro?
L’Aeronautica Militare è, per sua natura, guidata dalle innovazioni.
Tecnologia, progresso, compatibilità ambientale sono nel DNA
delle donne e degli uomini in azzurro e sono costantemente parte
di ogni programma di sviluppo. Il ritmo delle trasformazioni, grazie
all’informatizzazione dei sistemi e dei processi, ha subito una forte
accelerazione nel recente passato e la grande sfida di questi ultimi
anni è rimanere al passo se non anticipare gli eventi.
Non esistono più “domini” esclusivi; “interoperabilità” ed “uso
duale” sono le key-words di oggi e ogni struttura o organizzazione
del Paese deve operare in sinergia con tutte le altre. Ma dietro
ogni novità è indispensabile un’organizzazione capace di anticipare
il futuro. Il nuovo modello organizzativo della Difesa, nei settori della
Comunicazione, Navigazione e Sorveglianza, si prefigge proprio
questo obiettivo. Pur salvaguardando la struttura gerarchica di
un’organizzazione militare, la ricerca, lo studio, la managerialità, la
flessibilità delle strutture e delle risorse umane, la capacità di pianificare con lungimiranza e concretezza, sono gli elementi abilitanti per essere proattivi alle innovazioni e soprattutto partecipi
allo sviluppo della nostra Italia. Ma sarà necessario rivedere le
forme di partecipazione alla FA dei costi sostenuti per stare al
passo con i programmi di ammodernamento e potenziamento richiesti dai principali progetti di sviluppo tecnologico quali SESAR,
pilastro tecnologico del Single European Sky (SES), il cui impatto
economico è stato già valutato negativo per le componenti di
Difesa e Sicurezza sia per i sistemi di terra sia di bordo e non
potrà essere sostenuto dai soli bilanci della Difesa. In tal senso è
indispensabile uno strumento normativo in grado di assicurare il
pieno ristoro dei costi sostenuti, in modo da salvaguardare con
equilibrio l’esigenza del Paese di crescere e progredire nel settore ATM con quelle di Sicurezza e Difesa, intese come possibilità
di accesso agli spazi aerei, di efficacia della missione militare e
perfetta interoperabilità con l’ambiente civile.
Prossimamente la fornitura dei servizi di navigazione aerea
per gli aeroporti di Ciampino e Verona transiterà dall’AM
ad ENAV. Cosa comporterà questo passaggio?
Il passaggio dei Servizi della Navigazione Aerea (SNA) dall’AM
ad ENAV presso gli aeroporti di Ciampino e Verona ma anche,
successivamente, di Rimini, Brindisi e Treviso S. Angelo si inserisce in un naturale processo di transito di interessi dalla
sfera militare a quella civile. Il percorso è iniziato nel corso del
precedente decennio ovvero quando l’AM ha identificato alcuni aeroporti militari non più di interesse strategico per la
Difesa, assecondando la naturale evoluzione di alcuni scali aeroportuali militari con spiccata propensione al trasporto civile.
Tale attività si inserisce in un piano di trasporto strategico per
il Paese per il quale vi è continuo e costante collegamento tra
AM, ENAC ed ENAV. L’AM, così, continua a svolgere il proprio
ruolo di garante della sicurezza dei cieli e facilitatore dello sviluppo dell’aviazione nell’ottica della sempre maggiore interoperabilità tra aviazione civile e militare che, utilizzando lo
stesso mezzo per esprimersi ovvero lo spazio aereo, possono
considerarsi due facce di una stessa medaglia: condividono
ed interagiscono in tale risorsa solo con scopi diversi. Tuttavia
è auspicabile che si completi celermente il passaggio di responsabilità degli SNA su tutti gli aeroporti già ceduti dall’AM,
comprendendovi tutti i servizi ad essi funzionali in modo da garantire, senza soluzione di continuità, la qualità e la sicurezza
n
indispensabili per l’operatività di questi aeroporti.
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