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Teoria normativa della politica economica
Politica economica (A-D) Sapienza Università di Rome Teoria macroeconomica e politiche di stabilizzazione Teoria normativa della politica economica Giovanni Di Bartolomeo Sapienza Università di Roma La teoria normativa • La teoria normativa dell’intervento pubblico fornisce l’apparato concettuale per l’adozione di decisioni coordinate e coerenti di politica economica (programmazione) • In questa ottica consideriamo lo stato come operatore razionale (in senso economico) • Razionalità – Ordinare le varie alternative – Scegliere la preferita (secondo un dato criterio) Intervento pubblico • Teoria della politica economica: – Normativa: cosa dovrebbe fare l’operatore pubblico agendo razionalmente – Positiva: comportamento reale dell’operatore pubblico (fallimenti del “non mercato”) • La formulazione di una teoria sia normativa sia positiva dell’intervento pubblico fornisce indicazioni sul ruolo relativo da assegnare alle istituzioni Stato e mercato nella regolazione delle attività economiche Programmazione economica • Adottare decisioni coordinate e coerenti di politica economica, considerando – il complesso delle finalità di politica (obiettivi) – l'insieme delle azioni possibili (strumenti) • L’esigenza di coordinamento degli interventi di politica economica deriva da: – Molteplicità di strumenti disponibili – Molteplicità di obbiettivi – Legame fra le scelte in vari periodi Intervento pubblico • Elementi costitutivi programma: 1. Obiettivi 2. Strumenti 3. Modello di analisi Obiettivi e strumenti • Un obiettivo → traguardo di politica economica (normalmente possiamo misurarlo in termini di una grandezza). Esempi – Creare 1 milione di posti di lavoro – Ridurre l’inquinamento atmosferico di CO2 del 10% • Uno strumento → leva di cui dispongono i responsabili delle decisioni di politica economica (policymaker) per cercare di raggiungere un obiettivo. Esempi – Riforma del mercato del lavoro – Aumento della spesa pubblica Come esprimerne gli obiettivi • Tre metodi 1. Obiettivi fissi 2. Priorità 3. Obiettivi flessibili • con SMS variabile; • con SMS costante. • SMS = saggio marginale di sostituzione Classificazioni degli strumenti 1. Politiche quantitative, qualitative (riforme) – – modifica del valore di uno strumento esistente (aumentare la spesa pubblica del 1%) introduzione di un nuovo strumento o nell'eliminazione di uno strumento esistente (eliminare gli albi professionali) 2. Controllo diretto e indiretto – – Introduzione dell’obbligo dei depuratori Variazione del tasso di sconto → banche → credito 3. Misure discrezionali e regole automatiche – Introduzione dell’IMU nel 2012 – Tassazione progressiva (quando l’economia cresce aumenta il prelievo sul PIL e vice versa) Caratteristiche degli strumenti • Condizioni che devono soddisfare: – Controllabilità dello strumento – Efficacia – Separabilità o indipendenza • Alcune osservazioni: – Confini tra strumenti e obiettivi – Vincoli – Obiettivi intermedi Modello economico • Il funzionamento dell’economia e le conseguenze dell’azione pubblica possono essere descritte in diversi (equivalenti) modi: – Descrizione verbale (spiegato a parole) – Grafica (attraverso una figura) – Analitica (attraverso formule matematiche) • Esempio: La legge della domanda e dell’offerta Schema di riferimento macro (breve periodo) Croce keynesiana Teoria della preferenza per la liquidità Curva IS Curva LM Spiegazione delle fluttuazioni Modello IS-LM Curva di Phillips Curva AD Modello AD/AS Curva AS Ingredienti di un modello • I principali ingredienti – Descrizione del comportamento degli agenti – Condizione di equilibrio – Descrizione del funzionamento dell’economia (vincoli logici, tecnici, istituzionali) • Descrizione analitica → variabili ed equazioni Modello analitico • Composto da: – Equazioni • Comportamento • Equilibrio • Identità → definizioni, tecniche e istituzionali – Variabili • • • • Variabili, potenzialmente, obiettivo (endogene) Variabili strumento (esogene) Variabili stocastiche osservate/o non (shocks) Costanti (parametri) Variabili endogene/esogene • Le variabili esogene sono quelle variabili che determinano altre variabili, ma non ne sono influenzate • Le variabili endogene sono quelle che possono anche determinare il valore di qualche variabile, ma il cui valore dipende, comunque, da altre variabili – tra le variabili endogene vi sono in le variabili obiettivo del policymaker • La distinzione non è assoluta ma dipende dal modello teorico di riferimento Modello Keynesiano (semplice) Forma strutturale YS = N produzione (1) YD = C+I+G domanda (2) C=cY consumo (3) YS = YD equilibrio (4) • Equazione (3) → (2), poi (1) e (2) → (3): Keynes Forma ridotta 1 1 N= (I + G) π (1 c) Modello Keynesiano (semplice) • Obiettivo ottenere N = N*, dato 1 1 N= ( I +G ) π (1 c) • Nota una variabile obiettivo uno strumento! • Sostituendo il target otteniamo: 1 I +G N* = G* = π (1 c) N * I π (1 c) Esempio: riassumendo • Equazioni: (1) tecnica (2) definizione (3) comportamento (4) equilibrio • Variabili endogene – N = obiettivo – Y e C = irrilevanti • Variabili esogene – G = strumento – I e c = costanti Forma strutturale e ridotta • La forma strutturale è un sistema di equazioni che descrive come funziona l’economia • La forma ridotta esprime le variabili endogene in funzione di quelle esogene La regola aurea (Tinbergen) • Consideriamo un policymaker con X obiettivi fissi • Se il numero di strumenti indipendenti di cui dispone è almeno pari al numero dei suoi obiettivi, sarà in grado di ottenere tutti i target • Se gli strumenti sono Y: – Y=X → con gli Y controlla le X variabili obiettivo – Y>X → sistema sotto-determinato: problema della scelta degli strumenti, ma poi come sopra – Y<X → sistema sovra-determinato: in generale, non può ottenere i target per le sue variabili obbiettivo!!! Sistemi sovra-determinati (Y<X) • Pochi strumenti (Y), molti obbiettivi fissi (X), che fare? Due possibili alternative: – Il metodo delle priorità → realizza solo Y obiettivi fissi (quelli più importanti) e non ne realizza XY. – L’approccio obiettivi flessibili → abbandona gli obiettivi fissi e cerca di collocarsi vicino ai target di tutte le X variabili obiettivo senza centrarne però alcuno → trade off • Ricordate il efficienza equità? Rinuncio ad un po’ di efficienza per avere un mondo un po’ più equo... Il primo Nobel per l’economia • The Sveriges Riksbank Prize in Economic Sciences in Memory of Alfred Nobel 1969 was awarded jointly to Ragnar Frisch and Jan Tinbergen "for having developed and applied dynamic models for the analysis of economic processes" La curva di Phillips: trade off • Inflazione-disoccupazione: relazione negativa • Ipotizziamo che il governo possa modificare l’inflazione variando la quantità di moneta (1 strumento) • Per avere degli effetti su inflazione e disoccupazione (2 obiettivi) 2 E2 E1 1 u2 u1 u Formalmente • Come il problema del consumatore, si massimizza l’utilità con il vincolo della curva di Phillips 𝑚𝑎𝑥 𝑈 𝜋, 𝑢 = −𝜋 2 − 𝑢2 sub 𝜋 = −𝑢 + 3 • Ovvero 𝑚𝑎𝑥{𝑢} − −𝑢 + 3 2 − 𝑢2 • Derivando (provare): −2𝑢 − 6 − 2𝑢 = 0, e 6 risolvendo per u: 𝑢 = = 1.5% 4 • Quindi, usando la curva, 𝜋 = 6 − + 4 3 = 1.5% Impostazione classica • L’approccio obiettivi flessibili (fissi caso particolare) → Impostazione classica – Ragnar Frisch, Jan Tinbergen, James Meade, Bent Hansen, Henri Theil – Estensione per superare l’impostazione statica e deterministica • Limiti (parzialmente superabili): – Decentramento delle decisioni – Policymaker come rappresentanti di indistinti cittadini – Problemi di costo e fattibilità a politica La critica di Lucas • L’approccio classico ignora effetti delle scelte pubbliche sul comportamento degli agenti – Formalmente, i coefficienti delle funzioni di comportamento possono essere non costanti, ma essi stessi funzione delle politiche economiche – Nei modelli teorici, la possibile reazione degli operatori privati deve essere considerata – L’uso di modelli econometrici basati sulla stima di forme ridotte per simulazioni di politica economica può essere quindi fuorviante La critica di Lucas • L’approccio classico ignora effetti delle scelte pubbliche sul comportamento degli agenti – Formalmente, i coefficienti delle funzioni di comportamento possono essere non costanti, ma essi stessi funzione delle politiche economiche – Nei modelli teorici, la possibile reazione degli operatori privati deve essere considerata – L’uso di modelli econometrici basati sulla stima di forme ridotte per simulazioni di politica economica può essere quindi fuorviante La critica di Lucas • L’approccio classico ignora effetti delle scelte pubbliche sul comportamento degli agenti – Formalmente, i coefficienti delle funzioni di comportamento possono essere non costanti, ma L’università costa 100$, alcuni poveri non ci possono andare perché non li hanno essi stessi funzione delle politiche economiche Obama decide di dare un contributo di 100$ agli studenti – Nei modelli teorici, la possibile reazione degli Si aspetta che anche gli studenti poveri possano andare a all'università operatori privati deve essere considerata Buteconometrici basati sulla stima di – L’uso di modelli Loforme scaltro docente (Rettore) le tasse di 100$ ridotte peraumenta simulazioni di politica Nessun povero si iscrive, ha gli stessifuorviante studenti e costi di prima economica può l’università essere quindi Modello Keynesiano (semplice) • Obiettivo ottenere N = N*, dato 1 I +G N= π 1 c • Se G=0, occorre aumentare G fino a G* = π (1 c) N * I • Ma se i lavoratori poiché con G aumentano le tasse sul lavoro decidono risparmiare di più? 1 I +G numeratore N= π 1 c denominatore Problema c non è costante, ma dipende da G c(G ) Modello Keynesiano (semplice) • Obiettivo ottenere N = N*, dato 1 I +G N= π 1 c • Se G=0, occorre aumentare G fino a Robert Barro G* = π (1 c) N * I • Ma se i lavoratori poiché con G aumentano le tasse sul lavoro decidono risparmiare di più? David Ricardo 1 I +G numeratore N= π 1 c denominatore Problema c non è costante, ma dipende da G c(G ) La curva di Phillips: trade off? • Inflazione-disoccupazione riviste E3 3 2 E2 E1 1 Reazione del settore privato u2 u1 u 3 u La curva di Phillips: trade off? • Inflazione-disoccupazione riviste E3 3 2 Robert Lucas E2 E1 1 Reazione del settore pubblico u2 u1 u 3 u Il Nobel per l’economia del 1995 • The Sveriges Riksbank Prize in Economic Sciences in Memory of Alfred Nobel 1995 was awarded to Robert E. Lucas Jr. "for having developed and applied the hypothesis of rational expectations, and thereby having transformed macroeconomic analysis and deepened our understanding of economic policy"