Cos`è l`Analisi Economica del Diritto? AED trae origine dall
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Cos`è l`Analisi Economica del Diritto? AED trae origine dall
Cos’è l’Analisi Economica del Diritto? AED trae origine dall’economia pubblica ed industriale (monopoli e regol.). È lo studio economico dei comportamenti giuridici. È utile per argomentare in modo rigoroso e ammodernare ordinamenti giuridici ed istituzioni. Attenzione all’efficienza, ai diritti di proprietà, ai contratti, alle scelte pubbliche, alla competizione ed alla regolamentazione. In ogni società esistono regole per risolvere i conflitti ed autorità per farle osservare (polizia e giudici), i.e. influenzare comportamenti ind. Evoluì. porta soluzioni più efficienti e efficaci. Progetto Smith/Bentham di una “scienza della legislazione”, come analisi di ordinamenti giuridico-istituzionali. Teoria imprenditore politico di Montemartini che raggiunge in modo economico i propri obiettivi precorre teoria ottima regolamentazione Laffont-Tirole e disegno meccanismi istituzionali incentivanti. Approccio Economico, basato su razionalità, 1 analizza comportamenti individui volti a realizzare loro obiettivi in modo efficiente. Le implicazioni delle regole legali date le scelte razionali degli operatori richiede la scienza economica come strumento di analisi. Razionalità è l’elemento forte di prevedibilità dei comportamenti anche il criminale (il poliziotto e il giudice) è razionale come il consumatore che massimizza il proprio benessere o l’impresa che massimizza i propri profitti. Le Fondamenta economiche Il Principio di Scarsità • Più di un bene vuole dire meno di un altro • Se risorse società non sufficienti a soddisfare bisogni, cosa e quanto produrre? Analisi positiva (spiegazione fenomeni) e normativa (ricerca mass. benessere collettivo) Modelli = astrazioni che partono dalla realtà 1. Domanda - Offerta 2. Equilibrio di mercato 2 3. Modifiche con intervento Pubblico Come hanno luogo le scelte? • scelte private o individuali • scelte collettive o pubbliche Meccanismi per allocare e distribuire risorse In economia di mercato: • Diritti di proprietà e scambi volontari • I prezzi = variabile chiave: i) allocano beni fra consumatori ii) segnali a consum e produtt per valutare scelte e realizzare equilibrio • decisioni individuali, effetti e interazioni Settore pubblico: scelte collettiv & burocrazia • decisioni a maggioranza, discrezionalità man • benessere sociale tra free riders & coazione Cos’è la teoria dei prezzi di mercato? Strumento per capire fenomeni socio-economici • Modelli: Domanda – Offerta ed Equilibrio • Agenti e mercati: – incentivi – vincoli Modelli e Metodi • Agenti (individui o famiglie, imprese) 3 • Razionali, interessati al proprio benessere • Proprietà, diritti, regole e azioni volontarie Principio di Ottimizzazione: – Individui massimizzano utilità – Imprese massim. profitti (o minimizz. costi) Concetti Economici di base • Curva di Domanda: quantità che consumatori desiderano acquistare a ogni prezzo, costanti i redditi, gusti e prezzi dei beni • Curva di Offerta: quantità che produttori desiderano di offrire a ogni prezzo e tenendo costanti tecnologia e prezzi dei fattori • Equilibrio di Mercato: combinazione prezzo-quantità tale che la quantità richiesta uguaglia quantità offerta Esempio intervento con imposte e sussidi Curve domanda, offerta e variabili attinenti • Prezzo px e altri prezzi p y (w, r) • Reddito M0, (redistribuz = variaz redditi) 4 • Sussidi s, Imposte t (intervento coattivo) • Movimenti sulla curva di domanda (offerta) • Movimenti della curva di domanda (offerta) PX x(M 0, p x, p y) x(M 1, p x-s, p y) A p’ p* B C E s p° D t x(M’, p x+t, p y) x’ x* x° x PX Domanda Offerta A t p’ C E p* p° s D B x’ x* x° x 5 – Agenti ed oggetti delle scelte • individui (o famiglie) – consumo dei beni, presenti e futuri (risparm) – ore lavorate (consumo di tempo libero) • imprese –tecnologie, combinazione fattori (lav, cap) – livello di produzione dei beni e investimenti • settore pubblico – allocazione di beni e servizi pubblici – (re)distribuzione costi e redditi – I vincoli • individui (o famiglie): reddito monetario • imprese: tecnologia della produzione • settore pubblico: tecnologie e bilancio Teoria del consumatore: • Razionale: - Obiettivi ben-definiti. - Scelte migliori per realizzarli • Preferenze e Funzione di Utilità • Cardinale e ordinale (curve di indifferenza) • panieri realizzabili e vincolo del bilancio 6 Utilità e Preferenza • X ed Y — i beni • x ed y — le quantità di X e Y • D = (x 0, y0) = paniere consumo, contenente quantità x0 di X e y0 di Y. A = (x1, y1), B = (x0, y1); C = (x1, y0) • Solo 2 beni? Preferenze • “De gustibus non est disputandum” i.e. dati • Non sazietà: è meglio avere di più di un bene y y1 y0 B D x0 A C x1 x 1. Assioma di Confronto – Ogni consumatore può confrontare paniere A e B, e vale solo uno dei tre risultati: 7 • C è preferito B, o C>B • B è preferito C, o B>C • Indifferenza tra C e B, o C ~ B 2. Assioma di transitività – Consideriamo 3 panieri A, B, C • Se A è preferito a B (A>B), e B a C (B>C), A deve essere preferito a C (A > C) • Similmente, se B > A e C > B, allora C >A? Tipi di beni • Beni: per i quali di più è preferito a meno • Mali: meno è preferito a più • Se X e Y sono beni, A è il più preferito, e D è il meno preferito. y y1 y0 B D x0 A C x1 x 8 • Assiomi danno ordinamento di preferenze: Tutti panieri sono classificati cosistentemente in un ordinamento di preferenze individuali Ordinamenti associati con funzione di utilità • Nel trovare il paniere preferito, il consumatore è detto massimizzare l’utilità • Le preferenze di Individuo sono rappresentate da funzione di utilità: U(x, y) Utilità dipende da consumo di X e Y • Due concetti utilità Cardinale e Ordinale Utilità cardinale U = g(x) U(R C) B B U(R ) A U(R ) ∆R1 B A ∆U =U -U 0 A ∆R 0=R B-R A RA RB C ∆U 1 U R= ∆U ___ ∆R RC 9 • esiste misura utilità (Utils = unità di utilità) • per introdurre concetto di utilità marginale • Misurando utilità in utils, grafico descrive l’utilità marginale decrescente di X • L’utilità marginale di X è l’incremento di utilità dovuto a incremento infinitesimamente piccolo nella quantità di X consumata Utilità ordinale • soddisfa i due assiomi delle preferenze e permette una classificazione consistente delle scelte, ma non richiede /permette di comparare dimensioni assolute di utilità • In altre parole, sappiamo il segno (+ / -) non la dimensione assoluta dell'utilità marginale Curve di indifferenza 1. Inclinazione negativa 2. Non si intersecano tra loro 3. Disegnate per ogni punto nello spazio (x, y) 4. Convesse verso l'origine – Argomento psicologico intuitivo – Osservata diversità in spesa consumatore. 10 Y U(X,Y)=U3 U(X,Y)=U1 x MRS =MUx/MUy dY z w U(X,Y)=U2 y dY dX U(X,Y)=U0 dX’ X Tasso marginale di sostituzione TMS = ammontare di Y il consumatore cede (dY) per unità supplementare di X, tenendo costante la propria utilità totale. I.e., inclinazione curva indifferenza =TMS Vincolo di bilancio M = P x x + P y y – M = il reddito in Moneta (spesa consumi) – p x = Prezzo di X – p y = Prezzo di Y 11 Consumatore e il problema della scelta • Max U(x, y) soggetto a M =P x x + P y y • Risultato: curve di domanda – x(M, p x , py) – y(M, p x , py) • Condizioni ideali di Consumo: quel punto su linea del bilancio che arriva alla possibile curva di indifferenza più alta • Convessità curve ? due possibili soluzioni – interna, i.e., tutti i beni consumati – ad angolo, i.e., un bene non consumato Y U(X,Y)=U’ U(X,Y)=U° M°/pY TMS =Px/Py B E A pXX+pYY = M° Isospesa M°/pX X 12 Regole della Spesa razionale • quantità nominali sono irrilevanti, contano rapporti, M/p x , M/p y , p x/p y – Insieme di bilancio e Preferenze • con utilità cardinale, in E: TMS = p x/py • Alloca spesa tra beni in modo che utilità marginale per euro è identica: Ux /p x = Uy/p y E se: Ux/px > Uy/py? Siamo in A o in B? • Il Consumatore desidera acquistare più di X e meno di Y… siamo nel punto B Percorso del consumo e Curva di domanda • Per semplicità, prezzo di Y è unitario (P y=1) e reddito costante M = M 0 • Il percorso del consumo - luogo dei punti (M°,A',A°) - rappresenta consumo ottimo di X e Y, con reddito dato M°, quando P x varia • la curva di domanda di un individuo per X può essere dedotta dal percorso di espansione del prezzo corrispondente • Al diminuire di Px, il consumatore si muove su curve di indifferenza sempre più alte 13 M’ Y VC M° U’ U° A* A’ X’ X* A° PEP X° M°/p’ M’/p’ M°/p X • L’utilità aumenta se ci si muove a sud-est in giù sulla curva di domanda da A' a A° • PEP ha inclinazione negativa per una serie di Px e poi positiva, • La domanda ha inclinazione negativa Surplus del consumatore e domanda Due informazioni dalla curva di domanda: 1. prezzo massimo consumatori pagheranno per unità addizionale del bene 2. quantità richiese a ciascuno prezzo (curve di domanda individuali si sommano in orizzontale per dedurre domanda di mercato) 14 PX x A’ A* p’’ A° p B C x° x* x’ x Dall’individuo al mercato PX C p’’ DomA+DomB p B A DomB O xB xA D DomA xA+xB x 15 Beni privati: rivali nel consumo, benefici perfettamente appropriabili (diritti di proprietà). THEORIA DELL’IMPRESA • Imprese max profitti - differenza tra ricavi e costi Π = pq –(wL+rK) • Ricavi = prezzo per quantità venduta p q • Costo Opportunità, non contabili • Per fattori produttivi (lavoro L, capitale K) è il rendimento più alto nel suo uso alternativo • Rendimenti sono pecuniari, e.g., salari di altri lavori, o non-pecuniari, e.g., soggettivi godimento riposo Teoria della Produzione • Impresa produce un singolo output (q) usando 2 input: lavoro (L) e capitale (K) • Il flusso dell’output prodotto dipende dagli inputs e dalla funzione di produzione q = q(L, K) • dove q = output/unità di tempo L = lavoro / unità di tempo 16 K = flusso servizi capitale / unità di tempo • q(L, K) indica il massimo output ottenibile date le quantità di L e K • prodotto marginale del lavoro MPL incremento output con unità addizionale lavoro. • prodotto marginale del capitale MPK incremento output per unità addizionale capitale. Teoria standard q(L, K) ha 3 proprietà: (1) prodotto marginale positivo MP L=∆q/∆L MPK=∆q/∆K prima crescente poi decrescente, (2) prodotto marginale dipende da quantità fattori usate: se K cresce con L costante, MPL cresce Proprietà (1) e (2) emergono dalle curve del prodotto totale del lavoro: (3) Funzione di produzione ha rendimenti di scala prima crescenti poi decrescenti Rendimenti di scala: crescita output con crescita equiproporzionale di tutti input 17 • Costanti (CRS) se crescita output è eguale crescita input • Crescenti (IRS) se crescita output è maggiore crescita input – Perché? Crescita forza lavoro (L) e impianti (K) permette specializzazione e divisione lavoro (aumenta produttività media lavoro), e.g., Adam Smith • Decrescenti (DRS) se crescita output è minore crescita input (alcuni fattori impliciti sono fissi, e.g., imprenditore …congestione q= Π /p+wL/p+C°/p q E q° Isoprofitto Q = f(L ,K 1 ) Π /p Π /p + C ° / p C°/p L° L 18 Quanto produrre? • Breve, un input K è fisso L variable, lungo, input (L,K) possono variare Costi Totali C = wL + rK dove w = salari, r = costo capitale (costo di uso) MP L=∆q/∆L = w/p Isoquanti: combinazioni input (L, K) tecnicamente efficienti per produrre un dato livello di output Proprietà Isoquanti • Inclinazione Negativa • Non-intersezione • Spazio (L, K) positivo • Convesse verso origine Saggio Marginale di Sostituzione Tecnica • L’inclinazione isoquanto mostra MRTS: a quanto K bisogna rinunziare in cambio unità addizionale di L, per produrre stesso output – Quale combinazione lavoro e capitale per produrre data quantità di output? 19 MRTS = MPL/MP K = w/r K f(L,K)=Q* MRTS =MPL/MPK MRS =w/r C*/r Isocost wL+rK = C’ ∆K E* Isoquant wL+rK = C* ∆L L C*/w THEORIA DEI COSTI • due input (L, K) usati, (1) costi totali C = wL + rK • Iniziamo dal breve periodo (2) costi variabili V = C - F = wL(q) (3) costi marginali MC = w ∆L/∆q = w/MP L (4) costi medi AC = C/q = F/q?w/APL (5) costi variabili medi AVC = (C-F)/q = w/APL (6) average fixed costs = AFC = F/q REGOLE RAZIONALI • aumentare profitti e ridurre costi 20 • Quando prezzo del prodotto aumenta, offri di più; quando costo cresce, offri meno… • … soggetto a seguenti qualificazioni – Quanto produrre; cosa modificare – Chiudere l’impresa … – Lungo o breve periodo • Fissi costi (già spesi) non contano Breve – MC scendono, e salgono, come AVC e AC – MC intersecano AVC e AC nel minimo C, p AC MC E° p° c° E’ A° AVC E* Q Q* Q’ Q° Impresa Competitiva e Output Optimo (i) output omogeneo (q) conoscenze perfette 21 (ii) imprese price-taker. Tante identiche e piccole, producono piccola frazione output industria. Prezzo esogeno per singola impresa (iii) Nel breve, impresa con dato impianto K; (iv) Nel lungo, impresa varia capitale e lavoro; può entrare or uscire dall’industria (v) Obiettivo: massimizzare profitti livello output soddisfa p=MC ottimo per impresa nel breve, se ... (1) MC cresce per tale livello dell’output Intuitivamente, se MC decresce per p=MC, con p fisso, ?q ? ? p, non c’è max profitto (2) Produrre con p=MC è meglio che non produrre ciò implica p > AVC. Regola per output ottimale livello nel breve: – produce con p=SRMC, se p = SRAVC – se p<AVC, chiudi (produce zero) • AVC non AC costi fissi (sunk) non conta • Regola definisce curva offerta breve della impresa, indica l’output offerto a prezzi diff 22 Lungo Curve costi totali e medi sono inviluppo inferiore di quelle di breve – LRAC decresce e poi cresce, il minimo è la dimensione ottima d’impianto K? C, p AC1 AC6 2 AC AC3 AC4 pL AC q ELR MC AC5 LR L LR C, p q C AC AC C LR MC ELR qC qL q • Quando impresa varia capitale e lavoro, la regola per livello output ottimo – produce se p= LRMC, if p =?LRAC – Se p <LRAC, chiude (e lascia l’industria) In mercato perfettamente competitivo prezzo: (i) indica costo sociale della risorsa (alle imprese) dell'ultima unità del bene prodotto (ii) riflette valore sociale (per i consumatori) dell'ultima unità del bene acquistato 23 Competizione e Guadagni dallo scambio • Tema di economia del benessere (welfare ec) – La società ha benefici usando il mercato competitivo per allocare risorse in industria? – Aumenta benessere sociale se produttori e consumatori di X commerciano liberamente? – È possibile misurare obiettivamente questi guadagni, i.e., in termini monetari? Ottimo Paretiano non è possible aumentare benessere di un individuo senza ridurre altri. Guadagni dal libero scambio • è la somma dei surplus di consumatore CS e produttore di PS, i.e. area dei 2 triangoli • meccanismo mercato massimizza benefici netti da scambio, benessere sociale SW? • Nel mercato competitivo prezzo aggiusta domanda e offerta e max. SW = CS+PS • Equilibrio di mercato determina – in assenza di fallimenti del mercato, e.g. esternalità - una allocazione efficiente (1° Welfare Th.) e equa 24 ove si possa cambiare distribuzione, con imposte in somma fissa (2° Welfare Th.). p p 1 PX SW C CS p p P Offerta A M C Eccesso pressione E PS D B p Domanda 0 x M x C x P x Curve di domanda dipendono da distribuzione di reddito e ricchezza, il mercato determina un insieme diverso di curve di domanda. 25 Finalità settore pubblico: redistributiva del reddito (tra singoli, settori produttivi e regioni) correzz. risultati mercato allocativa (fornitura efficiente di beni e servizi pubblici e prelievo fiscale) macroeconomia (stabilizzazione economica nel breve periodo e sviluppo nel lungo) regolatrice-assicurativa (dei comportamenti economici per garantire la sicurezza sociale, la tutela dei consumatori, lavoratori, ecc). Problemi redistributivi • frontiera utilità F: A non può aumentare benessere U A senza ridurre benessere U P Benessere sociale (Bentham W = U A + UP ) • W=B Ottimo ognuno ha stessa utilità ? crolla domanda per beni di lusso • Settore Pubblico aumenta efficienza e Benessere (F’ frontiera di utilità) se fallimenti di mercato (beni pubblici, esternalità). 26 • Imposte lump sum, indipendente dai scelte dei contribuenti, non sono politicamente realizzabili, e.g. su reddito sono distorsive • F* frontiera di utilità vincolata: da E’ un aumento U A distorce economia di mercato A U B W (U A , U P) A U = U F P • E •E° UP Trade off efficienza/equità ? second best Attività finanziaria altera scelte private e distribuzione delle risorse, necessario valutare se interventi siano socialmente desiderabili. 27 U A B* B” F’ B’ F F* E E” • • E* •E° E’• UP Redistribuzione esplicita trasferimenti reddito quali 1) assistenza pubblica e 2) assicurazione sociale (finanziata con contributi). Effetti indiretti derivanti da sistema tributario, programmi di spesa pubblica, vincoli, regolamentazioni e trasferimenti di diritti. Sintesi: frontiera delle utilità (ottimo Paret.) e funzione del benessere sociale ? ottimo sociale. Come raggiungerlo? 1° th: equil.concorrenziale è Pareto efficiente Difficoltà ? ruolo allocativo dello Stato 28 2° th: eq.conc e lump sum ? effic e equità Ruolo redistributivo dello Stato Strumenti distorsivi ? trade off ? 2nd best Redistrib. in kind: distorsione beni (riduz. ben.) accettabile se beni primari meritori. Redistrib. in denaro (imposta negativa) distorsioni su mercato lavoro Beni pubblici e esternalità Ragioni di efficienza ed equità per giustificare il ricorso alla spesa pubblica. Beni pubblici e esternalità sono fallimenti del mercato. Benefici sociali più grandi dei privati; includono benefici di altri membri società. La differenza: beneficio esterno è un’esternalità. Benef sociale = Benef privato + Benef esterno Mercato bene pubblico in equilibrio parziale Domanda Y somma orizzontale. Regola prezzo unico mercato e esclusione di chi non paga 29 k kb D CM a+b PD E { PD CM C M a+b D E k=p b PD a D b D G* G Ya Yb { PDa { a k CM Y* Y Pseudo-domanda G = somma verticale, per date quantità. Costo fornitura aggiuntiva nullo. Non è ottima l’esclusione. Al consumatore convene strategia da free-rider La redistribuzione è però fenomeno pervasivo e non esiste un caso puro di efficienza. Dal consumo di beni con esternalità derivano benefici (costi) diretti e indiretti, con caratteristiche private e pubbliche. La collettività gode quindi di un beneficio (subisce un danno), senza possibilità di esclusione. Dom private: Da e Db Esternalità: PD a e PD b 30 Domande private D e esternalità PD sono sommate verticalmente D + PD. Il prezzo è la somma di due elementi, la valutazione privata D e l’esternalità PD. 31 Stimata PD si calcolano sussidi Sa e Sb per giungere al consumo socialmente efficiente. Anche con eguali benefici esterni marginali, i ricchi meno, S ma < S mb (principio beneficio), e beneficiano di più per l’intervento pubblico (regressivo sia dal lato dei contributi che delle spese), se i poveri non consumano di più. In genere non c’è un unico sussidio S, le valutazioni dipendendo da ripartizione mb e m a. Inquinamento il produttore considera costi privati CPmg non sociali CSmg, somma di privati CPmg e esterni CEmg. D CSmg CPmg CPmg+CEmg(Q*) CEmg }CEmg(Q*) Q* Qp Q Raggiungo Q* ottimo collettivo se produttore 32 sostiene costi esterni, con imposta a là Pigou CEmg(Q*). Per Coase il mercato risolve problemi se si assegnano i diritti sulle risorse ad un utilizzatore (produttore o danneggiato), sicché il costo esterno è internalizzato. Non bastano esternalità! beneficio appropriabile, c’è problema perfetta informazione Competizione è positiva, ma con informaz: A prezzi minori corrisponde qualità minore? Regolam prezzi & qualità e monitoraggio Esistono assicurazioni attuarialmente eque? Si conoscono rischi e azioni consumatore? I rischi a volte non sono misurabili. Costi transazione elevati se manca obbligo. Informazioni asimmetriche Selezione avversa (inf nascosta, e.g. alto rischio); nessuna assicurazione se malattie croniche o congenite 33 Equilibrio pooling (contratto unico: bassi rischi perdono, alti guadagni), se separ bassi rischi (cream skimming), alti non assicurati Equilibrio separating (contratti differenti e copertura parziale bassi rischi), contratto unico preferito da tutti, se pochi alti rischi. Azzardo morale (azione nascosta influenza probabilità evento o relativo costo). Se pienamente assicurato, non riduce rischio Copertura totale ? costo marginale zero ? sovraconsumo ? impossibile copert compl Soluzioni parziali: assicurazione obbligat, se desidero trasferire da bassi a alti rischi: i) limita costi esterni non assicurazione e ricerca clienti, ii) previene fuga bassi rischi e iii) garantisce rischi non assicurabili. Assicurazioni sociali e/o deducibilità fiscale Mercato: copertura limitata, co-assicurazione (fornitori partecipi assicurazione). 34 Esternalità: - benevolenti, utilità aumenta con distribuzione equa, beni meritori - tecnologica (e.g ricerca) Brevetti, generano monopolio, eccessi per ottenerli prima, solo innovazioni marginali. Ma disincentivo economico. I sussidi aument efficienza, ma non risolvono problema. Ricerca pubblica di base, finalizzata a aumento benessere in Università Concetti equità l) eguale spesa pubblica (per individuo); 2) eguale uso (= quantità per = bisogno); 3) eguale costo (stesso costo utenti); 4) eguale risultato (spesa differenziata). Equità orizzontale info inadeguata o mal distribuita ? divers utilizzo a parità bisogno. Qualità minima, sussidi a certe categorie. Equità verticale, problema redistribuzione ricchi/poveri. Prestazioni e finanziamento. 35 I poveri consumano meno se meno informati e sostengono maggiori costi marginali Utilità soggettiva ricevente, e.g. trasferimenti meno umilianti se sentiti come diritto Ragioni etiche e i valori sociali prevalgono sul mercato, e.g. donazioni sangue o organi. Tipologie d’intervento pubblico Sistema pubblico, fin, prod, alloc pubblica, copert universale, (semi-)gratuito. problemi assicurativi sovraconsumo, regolare quantità. Competiz con privato per chi paga servizi. Sistema misto (e.g. assicurazione sociale): 1) finanziamento privato e residualmente statale per date tipologie (e.g. trattamenti base per i poveri e eventi non assicurabili); Probl: quali confini (e.g. limite di reddito per assistenza), sovraconsumo, trappola povertà. 2) finanziamento pubblico con contributi ed imposte schema non attuariale (capacità contributiva) universale evita suddivisioni. 36 Sistema privato: sottoconsumo se mancano assicurazioni e sovraconsumo se ci sono. Fallimento (totale e parziale) per alti costi e discriminazioni. Sistema misto più accet-tabile economicamente e politicamente. App. EFFETTO REDDITO & SOSTITUZ • Aumento P x ha 2 conseguenze: –effetto reddito: consumatore può acquistare stesso paniere prima dell’aumento di P x, ma aumenta spesa totale M. Così è più povero. –effetto sostituzione: quando Px aumenta, aumenta convenienza Y • Decomposizione effetti cambiamento prezzo in effetto sostituzione A°A* & reddito A*A’ o in effetto reddito A°A” e sostituzione A”A’ Variazione Compensata CV • Quando Px aumenta, consumatore torna sulla curva di indifferenza iniziale da A’ ad A* Variazione Equivale nte EV • Px non aumenta, ma consumatore si sposta 37 sulla curva di indifferenza finale da A° ad A” M’ y CV M° U’ U° EV A* M” A° A’ A” x’ x* x” x° M°/p’ M’/p’ M°/p x curve Domande Compensate o Hicksiane h x(U, px, p y) e h y(U, p x, p y) PX h° h’ x A’ A* p’’ p C A” A° B x’ x* x° x 38 Efficienza nello scanbio (welfare economics) Dato output x* e y* l’allocazione iniziale è F A 1 1 A A 1 1 P dove U =(xA,yA) =U1 e U =(xP,yP) =U1 È possible aumentare sia UA che UP? • Miglioramento Paretiano: aumento UA senza ridurre UP (e viceversa) • Efficienza Paretiana (non è più possible) • Curva contratti (non è più possible) MRSA = MRSP = PX/PY Y P U1 P U A1 F D U P 3 A P U2 U2 E C c ' A X 39 Efficienza del sistema economico • Sulla frontiera della produzione il sistema può produrre più X e meno Y (o viceversa) per secondo i gusti dei consumatori ed i costi TMT = TMSA = TMSP Mercati Competitivi possono portare sistema economico a raggiungere l’efficienza TMT = MCX/MCY = PX/PY = TMSi Y t RC U y 2 E A U c P U x 2 X 40