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Cos`è l`Analisi Economica del Diritto? AED trae origine dall

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Cos`è l`Analisi Economica del Diritto? AED trae origine dall
Cos’è l’Analisi Economica del Diritto?
AED trae origine dall’economia pubblica ed
industriale (monopoli e regol.). È lo studio
economico dei comportamenti giuridici. È utile
per argomentare in modo rigoroso e ammodernare ordinamenti giuridici ed istituzioni.
Attenzione all’efficienza, ai diritti di proprietà,
ai contratti, alle scelte pubbliche, alla
competizione ed alla regolamentazione.
In ogni società esistono regole per risolvere i
conflitti ed autorità per farle osservare (polizia
e giudici), i.e. influenzare comportamenti ind.
Evoluì. porta soluzioni più efficienti e efficaci.
Progetto Smith/Bentham di una “scienza della
legislazione”, come analisi di ordinamenti
giuridico-istituzionali. Teoria imprenditore
politico di Montemartini che raggiunge in modo economico i propri obiettivi precorre teoria
ottima regolamentazione Laffont-Tirole e
disegno meccanismi istituzionali incentivanti.
Approccio Economico, basato su razionalità,
1
analizza comportamenti individui volti a
realizzare loro obiettivi in modo efficiente.
Le implicazioni delle regole legali date le
scelte razionali degli operatori richiede la
scienza economica come strumento di analisi.
Razionalità è l’elemento forte di prevedibilità
dei comportamenti anche il criminale (il
poliziotto e il giudice) è razionale come il consumatore che massimizza il proprio benessere
o l’impresa che massimizza i propri profitti.
Le Fondamenta economiche
Il Principio di Scarsità
• Più di un bene vuole dire meno di un altro
• Se risorse società non sufficienti a soddisfare
bisogni, cosa e quanto produrre?
Analisi positiva (spiegazione fenomeni) e
normativa (ricerca mass. benessere collettivo)
Modelli = astrazioni che partono dalla realtà
1. Domanda - Offerta
2. Equilibrio di mercato
2
3. Modifiche con intervento Pubblico
Come hanno luogo le scelte?
• scelte private o individuali
• scelte collettive o pubbliche
Meccanismi per allocare e distribuire risorse
In economia di mercato:
• Diritti di proprietà e scambi volontari
• I prezzi = variabile chiave: i) allocano beni
fra consumatori ii) segnali a consum e produtt
per valutare scelte e realizzare equilibrio
• decisioni individuali, effetti e interazioni
Settore pubblico: scelte collettiv & burocrazia
• decisioni a maggioranza, discrezionalità man
• benessere sociale tra free riders & coazione
Cos’è la teoria dei prezzi di mercato? Strumento per capire fenomeni socio-economici
• Modelli: Domanda – Offerta ed Equilibrio
• Agenti e mercati: – incentivi – vincoli
Modelli e Metodi
• Agenti (individui o famiglie, imprese)
3
• Razionali, interessati al proprio benessere
• Proprietà, diritti, regole e azioni volontarie
Principio di Ottimizzazione:
– Individui massimizzano utilità
– Imprese massim. profitti (o minimizz. costi)
Concetti Economici di base
• Curva di Domanda: quantità che consumatori desiderano acquistare a ogni prezzo,
costanti i redditi, gusti e prezzi dei beni
• Curva di Offerta: quantità che produttori
desiderano di offrire a ogni prezzo e tenendo
costanti tecnologia e prezzi dei fattori
• Equilibrio di Mercato: combinazione
prezzo-quantità tale che la quantità richiesta
uguaglia quantità offerta
Esempio intervento con imposte e sussidi
Curve domanda, offerta e variabili attinenti
• Prezzo px e altri prezzi p y (w, r)
• Reddito M0, (redistribuz = variaz redditi)
4
• Sussidi s, Imposte t (intervento coattivo)
• Movimenti sulla curva di domanda (offerta)
• Movimenti della curva di domanda (offerta)
PX
x(M 0, p x, p y)
x(M 1, p x-s, p y)
A
p’
p*
B
C
E
s
p°
D
t
x(M’, p x+t, p y)
x’
x*
x°
x
PX
Domanda
Offerta
A
t
p’
C
E
p*
p°
s
D
B
x’
x*
x°
x
5
– Agenti ed oggetti delle scelte
• individui (o famiglie)
– consumo dei beni, presenti e futuri (risparm)
– ore lavorate (consumo di tempo libero)
• imprese
–tecnologie, combinazione fattori (lav, cap)
– livello di produzione dei beni e investimenti
• settore pubblico
– allocazione di beni e servizi pubblici
– (re)distribuzione costi e redditi
– I vincoli
• individui (o famiglie): reddito monetario
• imprese: tecnologia della produzione
• settore pubblico: tecnologie e bilancio
Teoria del consumatore:
• Razionale: - Obiettivi ben-definiti.
- Scelte migliori per realizzarli
• Preferenze e Funzione di Utilità
• Cardinale e ordinale (curve di indifferenza)
• panieri realizzabili e vincolo del bilancio
6
Utilità e Preferenza
• X ed Y — i beni
• x ed y — le quantità di X e Y
• D = (x 0, y0) = paniere consumo, contenente
quantità x0 di X e y0 di Y.
A = (x1, y1), B = (x0, y1); C = (x1, y0)
• Solo 2 beni?
Preferenze
• “De gustibus non est disputandum” i.e. dati
• Non sazietà: è meglio avere di più di un bene
y
y1
y0
B
D
x0
A
C
x1
x
1. Assioma di Confronto
– Ogni consumatore può confrontare paniere
A e B, e vale solo uno dei tre risultati:
7
• C è preferito B,
o C>B
• B è preferito C,
o B>C
• Indifferenza tra C e B, o C ~ B
2. Assioma di transitività
– Consideriamo 3 panieri A, B, C
• Se A è preferito a B (A>B), e B a C (B>C),
A deve essere preferito a C (A > C)
• Similmente, se B > A e C > B, allora C >A?
Tipi di beni
• Beni: per i quali di più è preferito a meno
• Mali: meno è preferito a più
• Se X e Y sono beni, A è il più preferito, e D
è il meno preferito.
y
y1
y0
B
D
x0
A
C
x1
x
8
• Assiomi danno ordinamento di preferenze:
Tutti panieri sono classificati cosistentemente
in un ordinamento di preferenze individuali
Ordinamenti associati con funzione di utilità
• Nel trovare il paniere preferito, il
consumatore è detto massimizzare l’utilità
• Le preferenze di Individuo sono
rappresentate da funzione di utilità: U(x, y)
Utilità dipende da consumo di X e Y
• Due concetti utilità Cardinale e Ordinale
Utilità cardinale U = g(x)
U(R C)
B
B
U(R )
A
U(R )
∆R1
B
A
∆U
=U
-U
0
A
∆R 0=R B-R A
RA
RB
C
∆U 1
U R=
∆U
___
∆R
RC
9
• esiste misura utilità (Utils = unità di utilità)
• per introdurre concetto di utilità marginale
• Misurando utilità in utils, grafico descrive
l’utilità marginale decrescente di X
• L’utilità marginale di X è l’incremento di
utilità dovuto a incremento infinitesimamente
piccolo nella quantità di X consumata
Utilità ordinale
• soddisfa i due assiomi delle preferenze e
permette una classificazione consistente delle
scelte, ma non richiede /permette di comparare
dimensioni assolute di utilità
• In altre parole, sappiamo il segno (+ / -) non
la dimensione assoluta dell'utilità marginale
Curve di indifferenza
1. Inclinazione negativa
2. Non si intersecano tra loro
3. Disegnate per ogni punto nello spazio (x, y)
4. Convesse verso l'origine
– Argomento psicologico intuitivo
– Osservata diversità in spesa consumatore.
10
Y
U(X,Y)=U3
U(X,Y)=U1
x
MRS =MUx/MUy
dY
z
w
U(X,Y)=U2
y
dY
dX
U(X,Y)=U0
dX’
X
Tasso marginale di sostituzione
TMS = ammontare di Y il consumatore cede
(dY) per unità supplementare di X, tenendo
costante la propria utilità totale.
I.e., inclinazione curva indifferenza =TMS
Vincolo di bilancio M = P x x + P y y
– M = il reddito in Moneta (spesa consumi)
– p x = Prezzo di X
– p y = Prezzo di Y
11
Consumatore e il problema della scelta
• Max U(x, y) soggetto a M =P x x + P y y
• Risultato: curve di domanda
– x(M, p x , py)
– y(M, p x , py)
• Condizioni ideali di Consumo: quel punto su
linea del bilancio che arriva alla possibile
curva di indifferenza più alta
• Convessità curve ? due possibili soluzioni
– interna, i.e., tutti i beni consumati
– ad angolo, i.e., un bene non consumato
Y
U(X,Y)=U’
U(X,Y)=U°
M°/pY
TMS =Px/Py
B
E
A
pXX+pYY = M°
Isospesa
M°/pX X
12
Regole della Spesa razionale
• quantità nominali sono irrilevanti, contano
rapporti, M/p x , M/p y , p x/p y
– Insieme di bilancio e Preferenze
• con utilità cardinale, in E: TMS = p x/py
• Alloca spesa tra beni in modo che utilità
marginale per euro è identica: Ux /p x = Uy/p y
E se: Ux/px > Uy/py? Siamo in A o in B?
• Il Consumatore desidera acquistare più di X
e meno di Y… siamo nel punto B
Percorso del consumo e Curva di domanda
• Per semplicità, prezzo di Y è unitario (P y=1)
e reddito costante M = M 0
• Il percorso del consumo - luogo dei punti
(M°,A',A°) - rappresenta consumo ottimo di X
e Y, con reddito dato M°, quando P x varia
• la curva di domanda di un individuo per X
può essere dedotta dal percorso di espansione
del prezzo corrispondente
• Al diminuire di Px, il consumatore si muove
su curve di indifferenza sempre più alte
13
M’
Y
VC
M°
U’
U°
A*
A’
X’ X*
A°
PEP
X° M°/p’ M’/p’
M°/p
X
• L’utilità aumenta se ci si muove a sud-est in
giù sulla curva di domanda da A' a A°
• PEP ha inclinazione negativa per una serie di
Px e poi positiva,
• La domanda ha inclinazione negativa
Surplus del consumatore e domanda
Due informazioni dalla curva di domanda:
1. prezzo massimo consumatori pagheranno
per unità addizionale del bene
2. quantità richiese a ciascuno prezzo (curve
di domanda individuali si sommano in
orizzontale per dedurre domanda di mercato)
14
PX
x
A’
A*
p’’
A°
p
B
C
x°
x*
x’
x
Dall’individuo al mercato
PX
C
p’’
DomA+DomB
p
B
A
DomB
O
xB
xA
D
DomA
xA+xB
x
15
Beni privati: rivali nel consumo, benefici perfettamente appropriabili (diritti di proprietà).
THEORIA DELL’IMPRESA
• Imprese max profitti - differenza tra ricavi e
costi Π = pq –(wL+rK)
• Ricavi = prezzo per quantità venduta p q
• Costo Opportunità, non contabili
• Per fattori produttivi (lavoro L, capitale K) è
il rendimento più alto nel suo uso alternativo
• Rendimenti sono pecuniari, e.g., salari di
altri lavori, o non-pecuniari, e.g., soggettivi
godimento riposo
Teoria della Produzione
• Impresa produce un singolo output (q)
usando 2 input: lavoro (L) e capitale (K)
• Il flusso dell’output prodotto dipende dagli
inputs e dalla funzione di produzione
q = q(L, K)
• dove q = output/unità di tempo
L = lavoro / unità di tempo
16
K = flusso servizi capitale / unità di tempo
• q(L, K) indica il massimo output ottenibile
date le quantità di L e K
• prodotto marginale del lavoro MPL incremento output con unità addizionale lavoro.
• prodotto marginale del capitale MPK incremento output per unità addizionale capitale.
Teoria standard q(L, K) ha 3 proprietà:
(1) prodotto marginale positivo MP L=∆q/∆L
MPK=∆q/∆K prima crescente poi decrescente,
(2) prodotto marginale dipende da quantità
fattori usate: se K cresce con L costante, MPL
cresce
Proprietà (1) e (2) emergono dalle curve del
prodotto totale del lavoro:
(3) Funzione di produzione ha rendimenti di
scala prima crescenti poi decrescenti
Rendimenti di scala: crescita output con crescita equiproporzionale di tutti input
17
• Costanti (CRS) se crescita output è eguale
crescita input
• Crescenti (IRS) se crescita output è
maggiore crescita input
– Perché? Crescita forza lavoro (L) e impianti
(K) permette specializzazione e divisione
lavoro (aumenta produttività media lavoro),
e.g., Adam Smith
• Decrescenti (DRS) se crescita output è
minore crescita input (alcuni fattori impliciti
sono fissi, e.g., imprenditore …congestione
q= Π /p+wL/p+C°/p
q
E
q°
Isoprofitto
Q = f(L ,K 1 )
Π /p
Π /p + C ° / p
C°/p
L°
L
18
Quanto produrre?
• Breve, un input K è fisso L variable, lungo,
input (L,K) possono variare
Costi Totali C = wL + rK dove w = salari, r
= costo capitale (costo di uso)
MP L=∆q/∆L = w/p
Isoquanti: combinazioni input (L, K) tecnicamente efficienti per produrre un dato livello di
output
Proprietà Isoquanti
• Inclinazione Negativa
• Non-intersezione
• Spazio (L, K) positivo
• Convesse verso origine
Saggio Marginale di Sostituzione Tecnica
• L’inclinazione isoquanto mostra MRTS: a
quanto K bisogna rinunziare in cambio unità
addizionale di L, per produrre stesso output
– Quale combinazione lavoro e capitale per
produrre data quantità di output?
19
MRTS = MPL/MP K = w/r
K
f(L,K)=Q*
MRTS =MPL/MPK
MRS =w/r
C*/r
Isocost
wL+rK = C’
∆K
E*
Isoquant
wL+rK = C*
∆L
L
C*/w
THEORIA DEI COSTI
• due input (L, K) usati,
(1) costi totali
C = wL + rK
• Iniziamo dal breve periodo
(2) costi variabili
V = C - F = wL(q)
(3) costi marginali MC = w ∆L/∆q = w/MP L
(4) costi medi AC = C/q = F/q?w/APL
(5) costi variabili medi AVC = (C-F)/q = w/APL
(6) average fixed costs = AFC = F/q
REGOLE RAZIONALI
• aumentare profitti e ridurre costi
20
• Quando prezzo del prodotto aumenta, offri di
più; quando costo cresce, offri meno…
• … soggetto a seguenti qualificazioni
– Quanto produrre; cosa modificare
– Chiudere l’impresa …
– Lungo o breve periodo
• Fissi costi (già spesi) non contano
Breve
– MC scendono, e salgono, come AVC e AC
– MC intersecano AVC e AC nel minimo
C, p
AC
MC
E°
p°
c°
E’
A°
AVC
E*
Q
Q*
Q’
Q°
Impresa Competitiva e Output Optimo
(i) output omogeneo (q) conoscenze perfette
21
(ii) imprese price-taker. Tante identiche e
piccole, producono piccola frazione output
industria. Prezzo esogeno per singola impresa
(iii) Nel breve, impresa con dato impianto K;
(iv) Nel lungo, impresa varia capitale e lavoro;
può entrare or uscire dall’industria
(v) Obiettivo: massimizzare profitti
livello output soddisfa p=MC ottimo per
impresa nel breve, se ...
(1) MC cresce per tale livello dell’output
Intuitivamente, se MC decresce per p=MC,
con p fisso, ?q ? ? p, non c’è max profitto
(2) Produrre con p=MC è meglio che non
produrre ciò implica p > AVC.
Regola per output ottimale livello nel breve:
– produce con p=SRMC, se p = SRAVC
– se p<AVC, chiudi (produce zero)
• AVC non AC costi fissi (sunk) non conta
• Regola definisce curva offerta breve della
impresa, indica l’output offerto a prezzi diff
22
Lungo
Curve costi totali e medi sono inviluppo
inferiore di quelle di breve
– LRAC decresce e poi cresce, il minimo è la
dimensione ottima d’impianto K?
C, p
AC1
AC6
2
AC
AC3
AC4
pL
AC
q
ELR
MC
AC5
LR
L
LR
C, p
q
C
AC
AC
C
LR
MC
ELR
qC
qL
q
• Quando impresa varia capitale e lavoro, la
regola per livello output ottimo
– produce se p= LRMC, if p =?LRAC
– Se p <LRAC, chiude (e lascia l’industria)
In mercato perfettamente competitivo prezzo:
(i) indica costo sociale della risorsa (alle
imprese) dell'ultima unità del bene prodotto
(ii) riflette valore sociale (per i consumatori)
dell'ultima unità del bene acquistato
23
Competizione e Guadagni dallo scambio
• Tema di economia del benessere (welfare ec)
– La società ha benefici usando il mercato
competitivo per allocare risorse in industria?
– Aumenta benessere sociale se produttori e
consumatori di X commerciano liberamente?
– È possibile misurare obiettivamente questi
guadagni, i.e., in termini monetari?
Ottimo Paretiano non è possible aumentare
benessere di un individuo senza ridurre altri.
Guadagni dal libero scambio
• è la somma dei surplus di consumatore CS e
produttore di PS, i.e. area dei 2 triangoli
• meccanismo mercato massimizza benefici
netti da scambio, benessere sociale SW?
• Nel mercato competitivo prezzo aggiusta
domanda e offerta e max. SW = CS+PS
• Equilibrio di mercato determina – in assenza
di fallimenti del mercato, e.g. esternalità - una
allocazione efficiente (1° Welfare Th.) e equa
24
ove si possa cambiare distribuzione, con
imposte in somma fissa (2° Welfare Th.).
p
p
1
PX
SW
C
CS
p
p
P
Offerta
A
M
C
Eccesso
pressione
E
PS
D
B
p
Domanda
0
x
M
x
C
x
P
x
Curve di domanda dipendono da distribuzione
di reddito e ricchezza, il mercato determina un
insieme diverso di curve di domanda.
25
Finalità settore pubblico:
redistributiva del reddito (tra singoli, settori
produttivi e regioni) correzz. risultati mercato
allocativa (fornitura efficiente di beni e servizi
pubblici e prelievo fiscale)
macroeconomia (stabilizzazione economica
nel breve periodo e sviluppo nel lungo)
regolatrice-assicurativa (dei comportamenti
economici per garantire la sicurezza sociale, la
tutela dei consumatori, lavoratori, ecc).
Problemi redistributivi
• frontiera utilità F: A non può aumentare
benessere U A senza ridurre benessere U P
Benessere sociale (Bentham W = U A + UP )
• W=B Ottimo ognuno ha stessa utilità ?
crolla domanda per beni di lusso
• Settore Pubblico aumenta efficienza e
Benessere (F’ frontiera di utilità) se fallimenti
di mercato (beni pubblici, esternalità).
26
• Imposte lump sum, indipendente dai scelte
dei contribuenti, non sono politicamente
realizzabili, e.g. su reddito sono distorsive
• F* frontiera di utilità vincolata: da E’ un
aumento U A distorce economia di mercato
A
U
B
W (U A , U P)
A
U = U
F
P
•
E
•E°
UP
Trade off efficienza/equità ? second best
Attività finanziaria altera scelte private e
distribuzione delle risorse, necessario valutare
se interventi siano socialmente desiderabili.
27
U
A
B*
B”
F’
B’
F
F*
E
E”
•
•
E*
•E°
E’•
UP
Redistribuzione esplicita trasferimenti reddito
quali 1) assistenza pubblica e 2) assicurazione
sociale (finanziata con contributi).
Effetti indiretti derivanti da sistema tributario,
programmi di spesa pubblica, vincoli,
regolamentazioni e trasferimenti di diritti.
Sintesi: frontiera delle utilità (ottimo Paret.) e
funzione del benessere sociale ? ottimo
sociale. Come raggiungerlo?
1° th: equil.concorrenziale è Pareto efficiente
Difficoltà ? ruolo allocativo dello Stato
28
2° th: eq.conc e lump sum ? effic e equità
Ruolo redistributivo dello Stato
Strumenti distorsivi ? trade off ? 2nd best
Redistrib. in kind: distorsione beni (riduz.
ben.) accettabile se beni primari meritori.
Redistrib. in denaro (imposta negativa)
distorsioni su mercato lavoro
Beni pubblici e esternalità
Ragioni di efficienza ed equità per giustificare
il ricorso alla spesa pubblica. Beni pubblici e
esternalità sono fallimenti del mercato.
Benefici sociali più grandi dei privati;
includono benefici di altri membri società. La
differenza: beneficio esterno è un’esternalità.
Benef
sociale
= Benef
privato
+ Benef
esterno
Mercato bene pubblico in equilibrio parziale
Domanda Y somma orizzontale. Regola prezzo unico mercato e esclusione di chi non paga
29
k
kb
D
CM
a+b
PD
E
{
PD
CM
C
M
a+b
D
E
k=p
b
PD
a
D
b
D
G*
G
Ya
Yb
{
PDa
{
a
k
CM
Y*
Y
Pseudo-domanda G = somma verticale, per
date quantità. Costo fornitura aggiuntiva nullo.
Non è ottima l’esclusione. Al consumatore
convene strategia da free-rider
La redistribuzione è però fenomeno pervasivo
e non esiste un caso puro di efficienza.
Dal consumo di beni con esternalità derivano
benefici (costi) diretti e indiretti, con caratteristiche private e pubbliche. La collettività gode
quindi di un beneficio (subisce un danno),
senza possibilità di esclusione.
Dom private: Da e Db Esternalità: PD a e PD b
30
Domande private D e esternalità PD sono
sommate verticalmente D + PD.
Il prezzo è la somma di due elementi, la
valutazione privata D e l’esternalità PD.
31
Stimata PD si calcolano sussidi Sa e Sb per
giungere al consumo socialmente efficiente.
Anche con eguali benefici esterni marginali, i
ricchi meno, S ma < S mb (principio beneficio),
e beneficiano di più per l’intervento pubblico
(regressivo sia dal lato dei contributi che delle
spese), se i poveri non consumano di più.
In genere non c’è un unico sussidio S, le valutazioni dipendendo da ripartizione mb e m a.
Inquinamento il produttore considera costi
privati CPmg non sociali CSmg, somma di
privati CPmg e esterni CEmg.
D
CSmg
CPmg
CPmg+CEmg(Q*)
CEmg
}CEmg(Q*)
Q*
Qp
Q
Raggiungo Q* ottimo collettivo se produttore
32
sostiene costi esterni, con imposta a là Pigou
CEmg(Q*). Per Coase il mercato risolve
problemi se si assegnano i diritti sulle risorse
ad un utilizzatore (produttore o danneggiato),
sicché il costo esterno è internalizzato.
Non bastano esternalità! beneficio appropriabile, c’è problema perfetta informazione
Competizione è positiva, ma con informaz:
A prezzi minori corrisponde qualità minore?
Regolam prezzi & qualità e monitoraggio
Esistono assicurazioni attuarialmente eque?
Si conoscono rischi e azioni consumatore?
I rischi a volte non sono misurabili.
Costi transazione elevati se manca obbligo.
Informazioni asimmetriche
Selezione avversa (inf nascosta, e.g. alto
rischio); nessuna assicurazione se malattie
croniche o congenite
33
Equilibrio pooling (contratto unico: bassi
rischi perdono, alti guadagni), se separ bassi
rischi (cream skimming), alti non assicurati
Equilibrio separating (contratti differenti e
copertura parziale bassi rischi), contratto unico
preferito da tutti, se pochi alti rischi.
Azzardo morale (azione nascosta influenza
probabilità evento o relativo costo).
Se pienamente assicurato, non riduce rischio
Copertura totale ? costo marginale zero ?
sovraconsumo ? impossibile copert compl
Soluzioni parziali: assicurazione obbligat, se
desidero trasferire da bassi a alti rischi:
i) limita costi esterni non assicurazione e
ricerca clienti, ii) previene fuga bassi rischi e
iii) garantisce rischi non assicurabili.
Assicurazioni sociali e/o deducibilità fiscale
Mercato: copertura limitata, co-assicurazione
(fornitori partecipi assicurazione).
34
Esternalità: - benevolenti, utilità aumenta con
distribuzione equa, beni meritori
- tecnologica (e.g ricerca)
Brevetti, generano monopolio, eccessi per
ottenerli prima, solo innovazioni marginali.
Ma disincentivo economico. I sussidi aument
efficienza, ma non risolvono problema.
Ricerca pubblica di base, finalizzata a
aumento benessere in Università
Concetti equità
l) eguale spesa pubblica (per individuo);
2) eguale uso (= quantità per = bisogno);
3) eguale costo (stesso costo utenti);
4) eguale risultato (spesa differenziata).
Equità orizzontale info inadeguata o mal
distribuita ? divers utilizzo a parità bisogno.
Qualità minima, sussidi a certe categorie.
Equità verticale, problema redistribuzione
ricchi/poveri. Prestazioni e finanziamento.
35
I poveri consumano meno se meno informati e
sostengono maggiori costi marginali
Utilità soggettiva ricevente, e.g. trasferimenti
meno umilianti se sentiti come diritto
Ragioni etiche e i valori sociali prevalgono sul
mercato, e.g. donazioni sangue o organi.
Tipologie d’intervento pubblico
Sistema pubblico, fin, prod, alloc pubblica,
copert universale, (semi-)gratuito. problemi
assicurativi sovraconsumo, regolare quantità.
Competiz con privato per chi paga servizi.
Sistema misto (e.g. assicurazione sociale):
1) finanziamento privato e residualmente
statale per date tipologie (e.g. trattamenti base
per i poveri e eventi non assicurabili);
Probl: quali confini (e.g. limite di reddito per
assistenza), sovraconsumo, trappola povertà.
2) finanziamento pubblico con contributi ed
imposte schema non attuariale (capacità
contributiva) universale evita suddivisioni.
36
Sistema privato: sottoconsumo se mancano
assicurazioni e sovraconsumo se ci sono.
Fallimento (totale e parziale) per alti costi e
discriminazioni. Sistema misto più accet-tabile
economicamente e politicamente.
App. EFFETTO REDDITO & SOSTITUZ
• Aumento P x ha 2 conseguenze:
–effetto reddito: consumatore può acquistare
stesso paniere prima dell’aumento di P x, ma
aumenta spesa totale M. Così è più povero.
–effetto sostituzione: quando Px aumenta,
aumenta convenienza Y
• Decomposizione effetti cambiamento prezzo
in effetto sostituzione A°A* & reddito A*A’
o in effetto reddito A°A” e sostituzione A”A’
Variazione Compensata CV
• Quando Px aumenta, consumatore torna sulla
curva di indifferenza iniziale da A’ ad A*
Variazione Equivale nte EV
• Px non aumenta, ma consumatore si sposta
37
sulla curva di indifferenza finale da A° ad A”
M’
y
CV
M°
U’
U°
EV
A*
M”
A°
A’
A”
x’ x* x” x° M°/p’
M’/p’
M°/p
x
curve Domande Compensate
o Hicksiane h x(U, px, p y) e h y(U, p x, p y)
PX
h°
h’
x
A’
A*
p’’
p
C
A”
A°
B
x’
x*
x°
x
38
Efficienza nello scanbio (welfare economics)
Dato output x* e y* l’allocazione iniziale è F
A
1 1
A
A
1 1
P
dove U =(xA,yA) =U1 e U =(xP,yP) =U1
È possible aumentare sia UA che UP?
• Miglioramento Paretiano: aumento UA
senza ridurre UP (e viceversa)
• Efficienza Paretiana (non è più possible)
• Curva contratti (non è più possible)
MRSA = MRSP = PX/PY
Y
P
U1
P
U A1
F
D
U
P
3
A
P
U2
U2
E
C
c
'
A
X
39
Efficienza del sistema economico
• Sulla frontiera della produzione il sistema
può produrre più X e meno Y (o viceversa) per
secondo i gusti dei consumatori ed i costi
TMT = TMSA = TMSP
Mercati Competitivi possono portare sistema
economico a raggiungere l’efficienza
TMT = MCX/MCY = PX/PY = TMSi
Y
t
RC
U
y
2
E
A
U
c
P
U
x
2
X
40
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