Comments
Description
Transcript
il trauma e politrauma
Presentazione del dott. Paolo Gramigna DEFINIZIONE POLITRAUMA Il politraumatizzato è quel paziente che presenta almeno 2 lesioni di apparati diversi (es. 1 lesione scheletrica e una lesione viscerale o 1 lesione vascolare e 1 viscerale) E’ preferibile usare il termine politraumatizzato, piuttosto che traumatizzato per far risaltare il concetto che la lesione apparente non è detto sia la più importante 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. Passeggero di auto per lesione cranica 23% Proiettile in sede non cranica 14% Proiettile in sede cranica 10% Passeggero auto per lesione extracranica 10% Pedone per lesione organica 8.5% Cadute per lesione cranica 7% Motociclista per lesione cranica 6% Aggressione per lesione cranica 5% Ferita da arma bianca non cranica 5% Pedone lesione non cranica 3% Caduta per lesione non cranica 3% Aggressione lesione non cranica 2.7% Ferita arma bianca alla testa 0.3% PRINCIPALI CAUSE DI MORTE PER TRAUMA Incidenti stradali 32% Arma da fuoco 22% Cadute 9% Avvelenamento 8% Ustioni 11% Annegamento 4% Altro 21% TRATTAMENTO DEL POLITRAUMATIZZATO Più del 50% di morti prima dell’ospedalizzazione. Di questi la metà sono morti istantanee. 30% di morti nelle prime sei ore. 20% di morti dopo più di una settimana dall’evento traumatico per complicanze o MOF. TRATTAMENTO DEL POLITRAUMATIZZATO Sulle morti istantanee (25%) si può agire solo con la prevenzione dell’evento o delle sue complicanze Si può diminuire la percentuale di mortalità per le lesioni non incompatibili con la vita IMPORTANTE AGIRE IN MODO ADEGUATO SULLA SCENA DELL’EVENTO!!!! POSSIBILI ERRORI Errore di tempistica: Tempo di preospedalizzazione in assenza di stabilizzazione emodinamica > 30 minuti Errore di tempistica: tempo di stazionamento in sala di emergenza > di 2 ore in presenza di instabilità emodinamica POSSIBILI ERRORI Errore procedurale: trasporto in struttura non adeguata per il trattamento di lesioni maggiori Errore procedurale: scelte diagnostico/terapeutiche errate Errore procedurale: scorrette esecuzioni di manovre strumentali CLASSIFICAZIONE DECESSI PER TRAUMA 64% morti inevitabili: lesioni incompatibili con la vita 26% morti potenzialmente evitabili (in USA 5%): Lesioni gravi ma talvolta controllabili con trattamenti aggressivi in ambiente ottimale 9% Morti francamente evitabili: lesioni di media entità trattate in modo inadeguato GESTIONE DEL TRAUMATISMO GRADO DI PRIORITA’ DELLE LESIONI Lesioni esigenti: trattamento immediato, esempio ostruzione vie aeree superiori Lesioni emergenti: trattamento in pochi minuti, esempio pneumotorace ipertensivo Lesioni urgenti: trattamento in poche ore, esempio pneumoperitoneo non massivo Lesioni differibili: trattamento anche a distanza REVISED TRAUMA SCORE Glasgow score 13-15 9-12 6-8 4-5 PA sistolica FC Punti >89 76-89 50-75 1-49 10-29 >29 6-9 1-5 4 3 2 1 RELAZIONI TRA TRAUMA CRANICO E POLITRAUMA Solo il 6% dei traumatizzati ha un trauma cranico isolato Il 34% dei traumatizzati ha anche un trauma cranico La presenza di un politrauma in un trauma cranico ne aumenta la mortalità dell’85%, spesso per un trattamento primario non adeguato VALUTAZIONE DEL TRAUMATISMO CRANICO GLASGOW COMA SCALE Apertura degli occhi Risposta verbale Risposta motoria Spontanea 4 punti orientata 5 punti ai comandi 6 punti Al suono 3 punti confusa 4 punti localizza il dolore 5 punti Al dolore 2 punti emissione parole 3 punti flessione normale 4 punti Mai 0 punti emissione suoni 2 punti flessione spastica 3 punti Nessuna 1 punto CLASSIFICAZIONE TRAUMATIZZATO CRANICO Trauma cranico minore: GCS 15-14 Trauma cranico moderato: GCS 13-9 Trauma cranico grave: GCS <9 TRAUMA CRANICO PREVENZIONE LESIONI ALLA COLONNA IMPORTANTE Per il trasporto di un paziente non cosciente con trauma cranico è necessario immobilizzare il collo con l’applicazione di collare!!!! CRITERI ASSISTENZIALI PER IL TRASPORTO Stabilizzazione sul posto o durante il trasporto delle funzioni vitali Controllo pervietà vie aeree Controllo del respiro Controllo del circolo Immobilizzazione cervicale PRINCIPI DI TRATTAMENTO DELLE FERITE DA ARMA DA FUOCO L’entità del danno è proporzionale alla quantità di energia cinetica persa dal proiettile nel passaggio attraverso il tessuto colpito (delta tra EC all’ingresso e all’uscita) L’EC posseduta da un proiettile è proporzionale alla sua massa X il quadrato della velocità Per prevedere l’entità del danno tissutale è fondamentale, di un proiettile, conoscere la sua massa , cioè il peso, cioè il calibro. Ma ancora più la sua velocità. FERITE DA PROIETTILI A BASSA VELOCITA’ (FUCILI DA CACCIA AL CINGHIALE) Schiacciano e traumatizzano i tessuti limitatamente a quelli con cui vengono in contatto diretto. Ai tessuti circostanti non viene trasmessa energia e quindi nessun danno La lesione stimabile all’osservazione della ferita dall’esterno è effettivamente quella che si verifica all’interno del tessuto colpito Il foro di entrata e di uscita sono più piccoli del diametro del proiettile Il danno tissutale è pari all’estensione del tragitto Il proiettile spende poca energia nell’attraversare il tessuto = poco danno ai tessuti circostanti. FATTORI CONDIZIONANTI L’EVOLUZIONE DELLE FERITE DA ARMA DA FUOCO ISCHEMIA: Trombosi del microcircolo dovuta al trauma diretto IPOSSIEMIA: O2 utile per la sintesi del collagene e la cicatrizzazione. L’O2 previene lo sviluppo di germi anaerobi INFEZIONE STATO NUTRIZIONALE INFEZIONE DELLA FERITA Ogni ferita da arma da fuoco è potenzialmente contaminata I germi anaerobi, soprattutto i clostridi, sono presenti nelle ferite gravemente contaminate, specie se in rapporto con ferite dell’apparato digerente (gangrena gassosa, tetano) FERITE DA ARMA DA CACCIA A PALLINI Sono sparati da fucili a canna lunga non rigata per colpire bersagli piccoli e mobili con una rosa di pallini Poco lesivi se sparati da grande distanza A distanza ridotta (< 14 metri) la rosa produce estese distruzioni tissutali La rosa spinge con facilità, all’interno dei tessuti, brandelli di tessuto ed altro materiale contaminato FERITE DA ARMA DA CACCIA A PALLINI Lesioni tipo I: sparate da più di 12 metri; interessano cute e sottocute fino alla fascia. Si trattano con lavaggio per rimuovere corpi estranei e pallini. Profilassi antitetanica e antibiotica Lesioni tipo II: sparate da 5 – 12 metri, superano la fascia muscolare, danni viscerali e vascolari Lesioni tipo III: sparate da meno di 3 metri, estese distruzioni anche muscolari ed ossee TRAUMA TORACICO Il 25% delle cause di morte nei traumatismi civili è dovuto a lesioni toraciche I 2/3 di questi decessi avvengono sul posto Molte di queste morti potrebbero, comunque esser evitate dal momento che la maggior parte dei traumi richiede semplici manovre di controllo delle vie aeree, anche eseguibili sul posto TRAUMI TORACICI TIPI TRAUMI APERTI: ferite da arma bianca, arma da fuoco, impalamento. Tutti i traumi aperti del torace devono essere ritenuti potenziale causa di lesione cardiaca, esofagea o dei grossi vasi TRAUMI CHIUSI: Trauma diretto (fratture costali Decelerazioni (contusioni cardiache, polmonari, rottura aorta toracica) Compressioni (rottura di cuore o diaframma) TRAUMA TORACICO PNEUMOTORACE: Presenza di aria nel cavo pleurico (rottura polmone, esofago, trachea, bronchi) EMOTORACE: Presenza di sangue nel cavo pleurico (rottura vasi, frattura costale, contusione polmonare) TRAUMA TORACICO ORGANI INTERESSATI Lesioni cardiache Lesioni aorta toracica Lesioni del diaframma (ernia diaframmatica) Lesioni dell’esofago Lesioni tracheali e bronchiali TRAUMA ADDOMINALE L’addome è la III sede di lesione in ordine di frequenza nei traumi civili Nel caso di ferita addominale da arma da fuoco è sempre necessaria una esplorazione chirurgica della cavità addominale TRAUMA ADDOMINALE ORGANI INTERESSATI Milza (anche da traumatismo ultime coste) Fegato Stomaco Intestino tenue Colon-retto Pancreas Grossi vasi (aorta, cava, vasi iliaci, AMS) Vie urinarie e reni (ematuria, pollachiuria) CONCLUSIONI La prognosi di un trauma è dipendente anche da un precoce bilancio delle lesioni e di un adeguato primo soccorso Informazioni utili ai sanitari possono arrivare dai presenti sulla scena dell’evento traumatico E’ importante che tutti possiedano nozioni sul trauma per fornire le informazioni necessarie alla cura ed al miglioramento della prognosi