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Il dramma della separazione- divorzio
Il dramma della separazione- divorzio Quale balsamo lenitivo per le ferite dell’animo? ---=0=--- Il dramma della separazione- divorzio La rinegoziazione degli affetti La separazione e il divorzio in seguito, se è nella sua natura di evento non sempre prevedibile, rimane costante nella sua conseguenza di stravolgente chi lo subisce, comportando non solo grandi sofferenze, ma la necessità di rinegoziare i confini affettivi, di rivedere cioè l'organizzazione dell'intero nucleo familiare. Ma se per l’adulto la separazione-divorzio ha un effetto di lacerazione con vissuti di fallimento e impotenza oltre a sensi di colpa, non da meno sono da sottovalutare o trascurare-banalizzare le conseguenze di tale trauma su bambini, adolescenti e giovani adulti. LINEE COMUNI CHE SI RISCONTRANO IN OGNI SITUAZIONE DI SEPARAZIONEDIVORZIO LA PARENTIFICAZIONE È possibile riscontrare analogie e similitudini di comportamento comuni nei casi di separazionedivorzio. Comportamenti difensivi da parte degli attori adulti, sovente non coscienti, altre volte non curanti degli effetti deleteri che a casacata investono i figli a qualsiasi età. Accade quasi costantemente che dopo la separazione- divorzio il rapporto col genitore affidatario, che nella maggior parte dei casi è la madre, non è più gerarchico, ma orizzontale: il figlio diventa il supporto per il genitore rimasto da solo, prendendo spesso su di sé delle responsabilità troppo grandi per la sua età, e soprattutto molto onerose nel momento in cui deve far fronte alla crisi del divorzio. Si parla di parentificazione del figlio, processo attraverso cui nel rapporto genitore/figlio, si invertono i ruoli. Il figlio/a prende il posto del partner che non c’è, finendo per accudire e proteggere quelle parti sofferenti del genitore esaurendo, a sua volta, quelle risorse che invece sono necessarie e indispensabili per una sua crescita psicologica.. Adultizzando il figlio, il genitore priva egoisticamente, il suo bene più prezioso, della possibilità di consolidare quelle tappe maturative psicologiche che gli permetteranno di navigare in modo più sicuro nel mare della vita. Madre e figlia www.turrivolanti.com Un’altra costante che si ripropone nella separazione-divorzio è la latitanza del padre; quando gli incontri avvengono sono brevi e spesso caratterizzati da formalità e distacco (come i luoghi pubblici nei quali avvengono, in contrasto col calore della casa). Per le femmine questo comporta soprattutto una preoccupazione per la madre, vedono nella mancanza del padre la solitudine della madre, l'assenza di un partner al suo fianco. Per i figli maschi il padre rappresenta la guida, è colui che detta le regole e offre consigli: si può capire quanto possa pesare la mancanza di questa figura negli adolescenti e nei giovani adulti. Oggi la figura del padre non è più, fortunatamente, subordinata a quella della madre nell’allevamentoaccudimento dei figli. Le sentenze di separazione valutano attentamente quale dei genitori possa garantire maggior stabilità, attenzione e cura alla prole. Attenzione, non è il genitore migliore che prenderà in custodia i figli, ma colui che avrà più tempo da dedicare alla cura e alla crescita, oltre a garantire una solidità genitoriale . Non solo. Finalmente si sottolinea l’importanza della genitorialità al di là delle nuove scelte affettive sentimentali. La collaborazione, la comunicazione e il dialogo sono fondamentali per la crescita dei figli, anche se la vita, purtroppo a volte, porta a percorrere cammini paralleli Le problematiche legate al divorzio non sono solo quelle che emergono subito dopo l'evento; vi è l'esistenza di gravi effetti a lungo termine che non vanno sottovalutati. Sono danni che si ripercuotono nella sfera affettiva relazionale, poichè la separazione è un trauma che riguarda quest’ambito. La sofferenza subita dal genitore e da loro stessi in prima persona, sovente in solitudine, occupandosi e accollandosi il malessere del genitore di turno, porta questi giovani figli ad avere rapporti sentimentali o sessuali occasionali, mai profondi o costanti. La sfiducia, la paura di ripercorrere la sofferenza, l’inganno di essere amati e abbandonati, porta a investire molto poco sull’altro. Il vincolo del matrimonio viene vissuto come obbligo e garanzia ma non come amore altruistico. Il fantasma di un fallimento relazionale e tutto ciò che ne comporta, allontana la possibilità di crearsi degli affetti stabili, come se ci fosse sempre il sospetto che in non si sia mai amati e tutto finirà prima o poi ( l’amore brucia, consuma ma non è eterno). Oppure il desiderio di avere una famiglia stabile che possa sostituire quella che non si ha mai avuto,spinge Tratto da www.avvocatie famiglia.org i giovani a sposarsi prematuramente. Il sospetto però è che la molla che spinge questi ragazzi sia il desiderio di togliersi da un contesto ormai saturo e forse anche quello di riscattare il fallimento dei genitori. In entrambe le situazioni comunque non questa tipologia di giovani adulti non riesce a sperimentare una vera relazione affettiva personale appagante. E’ possibile aiutare questi giovani ragazzi così già precocemente deprivati affettivamente dalle circostanze della vita? Si può dare senso alla sofferenza, soprattutto cercando di salvare i legami familiari, garantire ai figli una continuità del legame con entrambi i genitori e con entrambe le stirpi familiari (nonni, zii, cugini…). I figli dei divorziati sono persone che si spostano spesso da un genitore all'altro, quindi da un mondo all'altro, ambienti spesso diversi fra loro. È importante aiutarli a creare un continuum tra le differenti realtà, spiegandone gli aspetti e le differenze che permettano lo sviluppo e la crescita e non la negazione e il rifiuto. È fornendo strumenti, immagazzinando “materiale all’occorrenza” che permettiamo di attrezzare gli uomini e le donne del nostro domani. Tratto da art. “violenze in famiglia” genova.repubblica.it Nell’esercizio dell’attività di psicoterapia che conduco ormai da parecchi anni, spesso mi sono scontrata con quella che a pare mio sia una enorme menzogna, generata forse dal bisogno di credere che la separazione-divorzio possa essere un percorso più agile con meno complicanze e sofferenze al seguito dove tutto prende un indirizzo di normalità. Parlo del divorzio amichevole, di quei casi in cui i genitori si separano senza grandi episodi di liti e violenze. In realtà, le conseguenze si verificano ugualmente e appaiono altrettanto nocive per la prole: innanzitto Il meccanismo psicologico, riassunto in modo molto esemplificato, rischiando forse di banalizzare la drammaticità della sofferenza, è che i figli tendono a pensare che se le cose tra la mamma e il papà in fondo vanno bene, i genitori non sono in contrasto evidente fra loro. La causa della separazione è da ricercare all’esterno della coppia genitoriale, quindi ricade su di loro stessi. Qualcosa che hanno fatto, una loro caratteristica personale, forse proprio il fatto di essere venuti al mondo. Anche se non in conflitto, il divorzio crea sempre due poli opposti, la mamma e il papà, che il figlio sente diversi l'uno dall'altro ma che ama intimamente in modo assoluto perché sente di aver bisogno di entrambi per crescere. Perché dentro sé esiste geneticamente e psicologicamente una parte di loro. Che il conflitto sia evidente o non, tra i genitori poco importa, è nella vita interiore del figlio che avviene il cataclisma. Spesso costretto ad essere un po' diverso a seconda del genitore con cui sta, a sentirsi, comunque, sempre sbagliato. Il divorzio, aspetti psicologici Come stanno i figli dei divorziati? Questa una delle domande più rilevanti della ricerca sulle scienze sociali, che negli ultimi tre decenni ha scoperto alcuni fattori legati ad un aumento di rischio per i bambini vittima di un divorzio SONDAGGIO : QUALI RISCHI PIU’ FREQUENTI SI RISCONTRANO NELLA SEPARAZIONE-DIVORZIO Uno dei rischi nasce dallo stress del divorzio: circa il 23% dei genitori non comunicano ai figli la decisione del divorzio, o lo fanno con una frase lapidaria: "papà/mamma se ne va". Accade nel 45% dei casi. Quello procurato dal divorzio è un vero e proprio dolore, che spesso non si vede, perché i figli non vengono interrogati sulle loro esperienze interiori, ma c'è e si sviluppa nascostamente. Altro rischio nasce dalla perdita di rapporti importanti: più del 25% dei bambini afferma di non vedere più il genitore non affidatario nei 2/3 anni successivi al divorzio. La conflittualità tra i coniugi è un ulteriore difficoltà a cui sono sottoposti i figli: il conflitto inizia (e crea danni gravi) prima del divorzio, e nel 15% dei casi circa, si protrae per i 2/3 anni successivi alla rottura definitiva. Sovente accolgo nel mio studio ragazzi che portano con sé un modo di emozioni sommerso. Nasce e si nutre per anni in loro, il sentimento della perdita, della nostalgia, del dubbio. Arrivano a interrogarsi se quel genitore li ha mai veramente amati, e spesso hanno atteggiamenti di rabbia verso il genitore affidatario, reo di non favorire i rapporti con l'altro genitore. Hanno poca stima di sé, problemi di autorealizzazione, abbandonano gli studi più dei loro coetanei, condannando, in questo modo, la loro vita professionale e forse anche i loro sogni di realizzazione e affermazione Maganine.libero.it. Condotte a rischio, disturbi dell’alimentazione, vite sprecate, sciupate dalla rabbia, dal rancore. Anime maltrattate sgualcite e lacerate da un doloro mai ascoltato e accolto. Aiutarli a dare un senso, a comprendere i meccanismi che li conducono ad un’autodistruzione, immolati spessoin nome di un equivoco. A mio avviso una possibilità per poter affrontare meglio le dinamiche che si innescano in un percorso di separazione-divorzio sono: -Il percorso di mediazione è forse ciò che meglio può aiutare ad affrontare il divorzio nelle fasi iniziali. -L'attenzione dei genitori alla localizzazione e diminuzione dei conflitti. - Contatti sufficienti con il genitore non affidatario. - Appoggiarsi a uno psicoterapeuta competente nel settore, che si occupi di perdite e separazioni con una buona competenza psicogiuridica. La speranza di rischi minori nasce dal comprendere che figli e genitori, nel divorzio, hanno esigenze diversissime. Il divorzio aspetti morali Il divorzio non è la fine di tutto, i genitori sono chiamati a svolgere ancora la loro funzione educativa, devono accompagnare i figli a diventare grandi e a conquistare un futuro pieno di speranza e bellezza.. I genitori perfetti non esistono, ma esistono dei principi etici che, pur se separati o divorziati, devono mantenere per i propri figli. --=§=-- Riporto uno stralcio di seguito di Padre Olivier Bonnewijn, dell'Istituto di studi teologici di Bruxelles riprendendo alcuni concetti da Amore e responsabilità', di Papa Giovanni Paolo II. A prescindere dal professarsi credente, ateo o agnostico, in questo stralcio vengono ripresi con estrema chiarezza e correttezza i concetti da me già sopraesposti che ritrovano la loro origine nelle discipline psicologiche e giuridiche. "…I genitori devono volere la nuova creatura per essa stessa". Dopo il divorzio entrambi dovranno essere sensibili ed attenti a non far mancare ai figli la propria disponibilità, dovranno dirgli la verità, educarlo alla libertà, aiutarlo a soffocare l'autoaccusa con cui cerca di rispondere alla separazione dei genitori, dargli una giusta collocazione, non distruggere l'immagine dell'altro coniuge e mantenere una coerenza educativa che lo aiuti ad uscire fortificato e, per quanto possibile, sereno, dal dramma della separazione….”