Tutto quello che avreste voluto sempre sapere sulle radiazioni
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Tutto quello che avreste voluto sempre sapere sulle radiazioni
primo piano autore A.O. Ospedale di Circolo di Busto Arsizio (VA) Stefania delle Canne autore Lorenzo Bianchi Ospedale S. Giovanni Calibita Fatebenefratelli, Roma Tutto quello che avreste voluto sempre sapere sulle radiazioni ionizzanti, ma non avete mai osato chiedere... Moltissimi sono i quesiti che i pazienti sempre più spesso sottopongono al fisico medico. Per fugare ogni dubbio e sgomberare il campo da equivoci che, talvolta, potrebbero risultare anche pericolosi, l’articolo spiega la funzione di un recente progetto che ha lo scopo di fornire risposte, chiare ed esaurienti, ai non addetti ai lavori per comprendere meglio quelle problematiche che, a volte, generano ansie infondate a causa di una mancata o superficiale informazione 26 e-Health - n. 28 gennaio/febbraio 2014 L avorando come fisici in ospedale spesso ci troviamo di fronte a quesiti del tipo: “Sottoporsi ad un’indagine radiologica è rischioso? Quanto è rischioso?” - “È meglio una radiografia o una risonanza magnetica?” - “Una donna in stato di gravidanza può sottoporsi ad un’indagine radiologica? Che rischi ci sono per il feto?”- “Un bambino sottoposto ad un’indagine radiologica è esposto allo stesso rischio rispetto ad un adulto sottoposto alla stessa indagine?”- “Sono un portatore di pace-maker, posso sottopormi a radioterapia con fasci esterni?”-“Al temine di un’indagine di medicina nucleare sono ancora radioattivo?” Questi sono solo alcuni esempi delle tante domande che le persone si pongono quando viene prescritta un’indagine oppure una terapia basata sulle radiazioni ionizzanti. Domande alla quali non sempre il medico che prescrive la prestazione sa rispondere, col risultato che il paziente, già preoccupato per il percorso che sta facendo all’interno del servizio sanitario, si carica di un ulteriore fardello, legato ai dubbi e alle incertezze che in modo naturale nascono di fronte a qualcosa che non si conosce se non in maniera superficiale. Il fisico medico, dopo cinque anni di studio per ottenere la laurea magistrale in fisica e quattro anni di studio e tirocinio per specializzarsi in fisica medica, diventa l’interlocutore naturale, in grado di effettuare una stima della dose assorbita, di associare ad essa un rischio, e di partecipare con il medico specialista nella disciplina al processo di otti- primo piano mizzazione nell’impiego delle radiazioni ionizzanti sia a scopo diagnostico che terapeutico. NASCITA DEL PROGETTO L’Associazione Italiana di Fisica Medica (AIFM), che da tempo culla l’idea di rendere disponibili alla popolazione le competenze e l’esperienza professionale dei Fisici medici in materia di qualità e sicurezza nell’utilizzo degli agenti fisici in ambito medico, ha deciso di dare vita alla rubrica on line Ilfisicomedicorisponde. Il progetto nasce ispirandosi ad iniziative condotte magistralmente già da alcuni anni dagli organismi più autorevoli in materia di radioprotezione che utilizzano il più potente meccanismo di ampia diffusione delle informazioni in materia attualmente esistente: il WEB. Da tempo siti come quello di IAEA_Rpop, Image Wisely, Image Gently, affrontano le varie tematiche correlate, fornendo risposte esaustive alle domande che vengono poste. Lo scopo del progetto è essenzialmente quello di rendere un servizio sociale, fornendo informazioni che siano comprensibili a persone “non addette ai lavori”, ma pur sempre fondate su basi rigorosamente scientifiche, dando la possibilità di comprendere meglio problematiche che a volte ingenerano ansie e paure, nella maggior parte dei casi infondate, a causa di una mancante, errata o superficiale informazione. Lo stile è quello della risposta diretta all’interessato: per il Fisico medico, assunto negli ospedali pubblici nel ruolo sanitario, il paziente ha un nome e un cognome, un volto, pertanto si cerca sempre di fornire, nell’ambito di competenza, una consulenza il più possibile personalizzata. STRUTTURA DEL PROGETTO: ARGOMENTI E GRUPPI DI ESPERTI All’interno del sito AIFM (http://www.fisicamedica.it/aifm/01_home/index.php), direttamente dalla Home Page, si può accedere ad una sezione appositamente creata per i non addetti ai lavori, categoria di cui fanno parte sia i pazienti, direttamente interessati, che la popolazione più in generale. Gli argomenti sono organizzati in due sottosezioni, la prima dedicata ai pazienti, la seconda alla popolazione in generale. Gli argomenti dedicati ai pazienti sono stati organizzati secondo una suddivisione classica della fisica medica dedicata ai campi: • Radioterapia • Radiologia • Medicina nucleare • Risonanza magnetica Fra le domande ne arrivano alcune di carattere clinico o, quantomeno, al confine fra le competenze del fisico medico e quelle del clinico. In tali casi i coordinatori scelgono se indirizzare direttamente il richiedente allo specialista medico del caso tramite l’associazione di riferimento, o inoltrare comunque la domanda al settore di competenza, suggerendo di consultare il medico specialista per formulare un parere congiunto e-Health - n. 28 gennaio/febbraio 2014 27 primo piano • Categorie speciali: Donne in gravidanza/allattamento e Bambini Gli argomenti dedicati alla popolazione in generale sono stati suddivisi in • Laser • Ultrasuoni • Campi elettromagnetici • Health Technology Assessment (HTA) Per ciascun argomento sono state individuate, sulla base dell’esperienza maturata negli anni, alcune FAQ; qui di seguito si riporta, a titolo di esempio, il gruppo di FAQ relativo ad una delle categorie speciali (Esposizione alle radiazioni ionizzanti in ambito pediatrico), con la risposta formulata dagli esperti. Per meglio rispondere alle esigenze manifestate si è voluta dare la possibilità, a chi accede e non trova la risposta cercata, di rivolgere le domande direttamente al gruppo di esperti nell’argomento di interesse. Le domande vengono inviate in automatico all’indirizzo [email protected] e i coordinatori le girano ai due referenti del settore che si impegnano a fare avere la risposta al richiedente entro una decina di giorni. Schematizzando il flusso Il reclutamento del pool di esperti è avve- 28 e-Health - n. 28 gennaio/febbraio 2014 nuto attraverso una campagna di raccolta di adesioni nella quale si è tenuto conto, fin dall’inizio, della suddivisione nei settori di interesse secondo quanto descritto sopra. All’interno dei gruppi, che contano in media una decina di professionisti ciascuno, sono stati individuati i due referenti che fanno da tramite fra il gruppo e i coordinatori della rubrica. Ai gruppi è stata lasciata ampia libertà nelle modalità di trattazione degli argomenti e nel format adottato, dopo avere fissato poche regole ma chiare. In primo luogo, tenere sempre conto dei potenziali utenti della rubrica. Pertanto, sia nelle introduzioni ai vari settori che nelle FAQ, priorità assoluta alla chiarezza espositiva e alla semplicità: l’uomo della strada deve essere in grado di comprendere quanto riportato e pertanto, alle domande, devono essere date in prima battuta risposte semplici, con eventuali approfondimenti a seguire. Il tenore della risposta data, anziché tramite le FAQ, alle domande poste direttamente dagli utenti, può invece essere modulato in funzione della qualità e dei contenuti delle domande stesse. In secondo luogo, attenersi rigorosamente alla scientificità dell’informazione fornita: chiarezza e semplicità non devono assolutamente la- primo piano sciare spazio ad informazioni di origine dubbia e scarsa qualità scientifica. Per questo motivo non sono ammesse citazioni da fonti che, pur di ampia diffusione e semplicità di consultazione, non siano dichiaratamente scientifiche e verificate. A titolo di esempio, senza nulla togliere all’enciclopedia che a buon diritto si autodefinisce libera e collaborativa, Wikipedia non può essere utilizzata come base alla quale attingere, a meno che le fonti non siano esplicitamente citate e ne sia stata controllata la veridicità. L’INTERAZIONE CON I CLINICI PER DARE UNA RISPOSTA A 360 GRADI Come prevedibile, fra le domande ne arrivano alcune di carattere clinico o, quantomeno, al confine fra le competenze del fisico medico e quelle del clinico. In tali casi i coordinatori scelgono se indirizzare direttamente il richiedente allo specialista medico del caso tramite l’associazione di riferimento, o inoltrare comunque la domanda al settore di competenza, suggerendo di consultare il medico specialista per formulare un parere congiunto. Lavorare in questo progetto non solo porta alla collaborazione all’interno dell’AIFM, ma è anche di stimolo a prendere contatto con i professionisti che si riferiscono alle società scientifiche dell’area radiologica, e non solo; a volte le richieste provengono da medici che utilizzano la radiologia a complemento dell’esercizio clinico, quali ortopedici, pneumologi, cardiologi, urologi ecc. VERSO LA CULTURA DELLA RADIOPROTEZIONE Un particolare interesse viene manifestato da parte dei medici coinvolti nei processi di diagnosi e cura che riguardano le categorie speciali, vale a dire pazienti in età pediatrica e donne in gravidanza o allattamento. Emerge, in taluni casi, un’evidente carenza culturale in materia di radioprotezione e purtroppo, a volte, solo quando l’eventuale evento avverso si è manifestato o, comunque, un’azione a rischio è già stata portata a termine. Non è affatto infrequente sentire di donne, in età fertile, sottoposte ad indagini radiologiche senza che sia stata fatta un’accurata anamnesi, come previsto dai disposti di legge (Decreto Legislativo 26 maggio 2000, n. 187 Attuazione della direttiva 43/97/EURATOM riguardante la protezione sanitaria delle persone contro i pericoli delle radiazioni ionizzanti connesse a esposizioni mediche, allegato VI - Disposizioni specifiche per le esposizioni durante la gravidanza e l’allattamento), volta a stabilire l’eventuale stato di gravidanza. Pur essendo sconsigliato, non è vietato in senso assoluto il sottoporre una gravida ad un’indagine radiologica o di medicina nucleare, purché se ne dia adeguata motivazione che la giustifichi. Mentre la responsabilità della giustificazione è condivisa fra medico prescrivente e medico specialista (radiologo, medico nucleare,…), l’ottimizzazione (scelta dell’indagine che comporti minore detrimento a parità di informazione diagnostica prodotta) è a carico del medico specialista e del Fisico medico il quale esegue la stima della dose al feto da confrontare con il vincolo di legge (1 mSv). Sulla base di tale confronto, il medico specialista stabilisce il comportamento da adottare e cosa comunicare alla paziente gravida. Ed è qui che, a volte, emergono le maggiori lacune: ancora oggi, purtroppo, si verificano non pochi casi di donne che sottoposte a un’inda- gine radiologica in gravidanza, ne decidono successivamente l’interruzione a seguito di informazione scorretta ricevuta dal professionista a cui si rivolgono per comprendere i rischi a cui è stato sottoposto l’embrione senza che, sulla scorta delle conoscenze scientifiche e delle indicazioni fornite dalle società accreditate, ve ne sia necessità. L’International Commission on Radiological Protection (ICRP), nella sua pubblicazione n. 84 Pregnancy and Medical Radiation, ritiene ingiustificata l’interruzione di gravidanza per dosi fino a 10 volte quelle normalmente assorbite in un esame standard, ma tali raccomandazioni sono pressoché sconosciute alla maggior parte dei medici dell’area non radiologica, e a volte non prese in considerazione anche da quelli afferenti all’area radiologica più orientati, a volte, alla medicina difensiva. La corretta informazione alla popolazione diventa inoltre un aspetto fondamentale quando incidenti associati ad esposizioni radiologiche vengono divulgati, spesso in modo allarmistico, da parte dei mezzi di informazione generando paure e diffidenze nei confronti delle procedure radiologiche. È fondamentale comprendere che una corretta valutazione dosimetrica non può essere generalizzata ma deve essere sempre individualizzata in base alle impostazioni dell’esame e alle caratteristiche del singolo paziente e-Health - n. 28 gennaio/febbraio 2014 29 primo piano In questo caso il paziente a cui sia stato prescritto un esame radiologico è indotto a richiedere una valutazione precisa sul livello di rischio di sviluppo di tumori a causa dell’esame eseguito, in particolare nel caso di pazienti pediatrici. In questi casi la correttezza della comunicazione con il paziente è fondamentale in quanto deve essere chiaro che non è mai possibile fornire un dato certo di rischio di induzione di tumore, bensì solo una stima dell’aumento della probabilità di incidenza rispetto a quella naturale. Il paziente deve essere sempre consapevole che ciò che conta è il rapporto beneficio/rischio, che per esami radiologici giustificati e adeguatamente ottimizzati è sicuramente a favore del primo. Circa la valutazione del rischio dobbiamo pertanto respingere con fermezza l’illusione che a tali lacune culturali si possa sopperire unicamente con l’ausilio di strumenti informatici, tipo sistemi esperti o presunti tali. La necessità di rispondere ai suddetti quesiti, ha visto infatti lo sviluppo di siti web o addirittura di App accattivanti e di facile utilizzo atti a fornire rapide valutazioni di dose e di rischio associati ai più vari tipi di esame radiologico. Va sempre ricordato che il dato fornito attra- Il paziente deve essere sempre consapevole che ciò che conta è il rapporto beneficio/rischio, che per esami radiologici giustificati e adeguatamente ottimizzati è sicuramente a favore del primo 30 e-Health - n. 28 gennaio/febbraio 2014 verso questi mezzi potrebbe anche essere attendibile nel valore, ma totalmente fuorviante dal punto di vista concettuale: il fattore di rischio ha senso ed è applicabile ad una popolazione, mentre perde completamente di significato quando lo si voglia applicare al paziente singolo. È fondamentale comprendere che una corretta valutazione dosimetrica non può essere generalizzata ma deve essere sempre individualizzata in base alle impostazioni dell’esame e alle caratteristiche del singolo paziente. Tali valutazioni possono essere eseguite solo da figure professionali la cui formazione in materia di radioprotezione del paziente sia adeguata, riconosciuta e certificata. Il Fisico medico è la figura professionale a cui il Decreto Legislativo 187/00, che rappresenta il recepimento della Direttiva Europea in materia di radioprotezione del paziente (97/43/ EURATOM), attribuisce in via esclusiva i compiti rivolti al processo di ottimizzazione e valutazione della dose, poiché in possesso dell’adeguata formazione in materia di radioprotezione del paziente. Tali competenze sono state ribadite a livello nazionale dall’Istituto Superiore di Sanità (ISTISAN 07/26, ISTISAN 10/41), principale organo tecnico-scientifico del Servizio Sanitario Nazionale. Per le considerazioni fatte sopra riteniamo che Ilfisicomedicorisponde, pur con i limiti che presenta nella fase attuale, possa costituire uno strumento valido sia per fornire risposte immediate a domande che quotidianamente vengono poste, sia per contribuire alla diffusione di una cultura della radioprotezione, che porti gradualmente gruppi sempre più ampi nella popolazione e addetti ai lavori ad una maggiore consapevolezza riguardo a temi come appropriatezza, detrimento, rapporto beneficio/rischio, e a un approccio equilibrato ad una tecnologia che sicuramente non è da demonizzare, ma nemmeno da prendere con troppa leggerezza, con l’auspicio che ciascuno giochi, in questa partita, il ruolo che gli compete. ■