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Varicocele e infertilità - Urologia di Pisa
Varicocele ed infertilità Università di Pisa Cesare Selli Cattedra e Scuola di Specializzazione in Urologia Varicocele: definizione Tanagho E.A. – McAnich J.W.: “Consiste nella dilatazione del plesso pampiniforme al di sopra del testicolo” Campbell M.F. – Harrison J.H.: “Qualsiasi dilatazione e tortuosità abnorme delle vene del plesso pampiniforme all’interno dello scroto” Blandy J.: “Alterazione patologica del drenaggio venoso testicolare” Consensus Conference sul varicocele: “E’ una situazione patologica causata da un’alterazione del drenaggio venoso del testicolo con conseguente comparsa di varici del plesso pampiniforme” Premesse anatomiche Drenaggio venoso testicolare Vena spermatica interna sinistra Vena spermatica interna destra Vena iliaca esterna Vena iliaca interna Vena epigastrica inf. profonda Vena epigastrica superficiale Canale inguinale con all’interno vena cremasterica, deferenziale e testicolare Vena cremasterica Vena pudenda esterna Vena deferenziale Vena grande safena Vena femorale Vena spermatica interna sinistra Testicolo Premesse anatomiche: il plesso pampiniforme Il plesso pampiniforme o spermatico: • dispositivo venoso a rete • origina da rami venosi testicolari superficiali e profondi • nel varicocele ha volume aumentato ed appare costituito da seni venosi e vene tortuose Suddivisibile essenzialmente in 2 gruppi largamente anastomizzati tra di loro: • Gruppo anteriore tributario della vena spermatica • Gruppo posteriore da cui originano la vena deferenziale, la cremasterica e la pudenda esterna Premesse anatomiche Plesso pampiniforme anteriore Plesso pampiniforme anteriore: • Drena testicolo e testa dell’epididimo • Costituito da 3 - 9 tronchi venosi • Anastomosi con vene deferenziali e cremasteriche • In stretto rapporto con arteria testicolare • Anteriormente al deferente • Decorre nel retroperitoneo per sboccare a sinistra nella vena renale e a destra nella cava • Nel tratto retroperitoneale può essere costituita da più di un tronco venoso Vena spermatica interna sinistra Vena spermatica interna La vena spermatica interna nel tratto retroperitoneale contrae rapporti con: • Grande psoas • Uretere omolaterale • Colon discendente a sinistra • Ileo terminale a destra Riguardo l’esistenza, il numero, la posizione e la competenza delle valvole delle vene spermatiche i dati sono tutt’altro che uniformi. Il ruolo di tali valvole nella patogenesi del varicocele sembra essere di scarso significato. Plesso pampiniforme posteriore Plesso pampiniforme posteriore: • Dà origine alla vena deferenziale, alla cremasterica ed alla pudenda esterna; tra questi gruppi venosi esiste un’ampia rete anastomotica • Costituito da 3-4 vene che provengono principalmente dalla coda dell’epididimo • Situato posteriormente al dotto deferente • Limitato contributo al drenaggio venoso del testicolo Vena cremasterica Vena pudenda esterna Vena deferenziale Plesso pampiniforme posteriore • Vena deferenziale ascende nel funicolo con l’arteria omonima e con il deferente e, tramite vene vescicali, drena nel plesso vescico-prostatico e quindi nella ipogastrica • Vene cremasteriche o spermatiche esterne, drenano simmetricamente nella vena iliaca esterna (tramite la epigastrica inferiore) o nella grande safena. • Vena pudenda esterna drena nella grande safena o direttamente nella vena femorale e quindi nella iliaca esterna Epidemiologia • Più frequente causa di infertilità maschile chirurgicamente correggibile • Nel 90% dei casi è sinistro; 8% bilaterale; 2% destro • Prevalenza del 2 - 2,5% in bambini di età compresa tra i 7 e i 10 anni; aumento progressivo fino ai 15 anni •Prevalenza del 15 – 16% intorno ai 15 anni di età. (Steno 1976, Oster 1978) • Valori essenzialmente sovrapponibili a quelli riportati nella popolazione adulta. Molto rara la comparsa del varicocele dopo i 18 anni • Rilievo della diagnosi precoce di varicocele. Segni premonitori patognomonici sono: • testicolo sinistro in posizione più declive • macchia bluastra (blue dot) alla radice dello scroto Epidemiologia • Danno progressivo anatomico e funzionale della gonade con entità del danno proporzionale al tempo di esposizione • In studi di istopatologia, fino a 12-13 anni, la presenza del varicocele non altera l’istologia • Successivamente modificazioni degenerative irreversibili: instaurarsi di un’iperplasia o di una degenerazione secondaria delle cellule di Leydig (adulti che non presentano miglioramenti dello spermiogramma) • Le alterazioni istologiche del testicolo adolescenziale, sono meno gravi di quelle dell’adulto. La prevenzione di un danno testicolare irreversibile si basa su una diagnosi precoce e su un trattamento tempestivo • Kann ha dimostrato come la correzione in età adolescenziale conduca ad un recupero volumetrico del testicolo ipotrofico nell’80% dei casi Fisiopatologia Ipotesi patogenetiche: 1. Ostacolo interposto al flusso ematico 2. Insufficienza intrinseca del sistema venoso a mantenere il flusso anterogrado • Teoria di Coolsaet (1980): “nutcracker phenomenon” prossimale e distale associato alla presenza di valvole incompetenti • Teoria di Sigmund (1987): due tipi emodinamici. “Stop-type” in cui il reflusso venoso viene bloccato da valvole competenti al di sopra nel plesso pampiniforme al di sopra delle comunicanti. “Shunt-type” in cui il reflusso venoso riesce a scendere al di sotto dei livelli delle vene comunicanti per la presenza di valvole incompetenti o assenza di valvole • Teoria di Shafik (1991): identifica 3 stadi della condizione nello sviluppo del varicocele. Compensated stage, concealed stage e manifest varicocele Patogenesi del danno testicolare 1. Insufficiente ossigenazione del testicolo 2. Reflusso di cataboliti surrenalici 3. Alterazione dei valori termici endotesticolari 4. Alterata produzione androgenica testicolare • più accreditata sembra essere l’ipertermia • rilevatori di temperatura ad ago hanno dimostrato aumento significativo in pazienti affetti da varicocele • il varicocele unilaterale è in grado di sviluppare un’elevazione bilaterale della temperatura scrotale Anamnesi • Nel paziente affetto da varicocele primitivo l’anamnesi generalmente è assai scarna • Molti varicoceli venivano diagnosticati durante la visita di leva • Un certo numero di pazienti arriva all’osservazione uroandrologica per infertilità di coppia • Una minoranza di pazienti riferisce: modesta sintomatologia gravativa o tensiva aumento di dimensioni a carico dell’emiscroto interessato specie in concomitanza di ponzamenti o sforzi fisici in generale Esame obiettivo • Valutare: l’habitus dell’individuo, la distribuzione pilifera, lo sviluppo delle ghiandole mammarie, dei caratteri sessuali secondari e dell’apparato genitale esterno • Esame obiettivo locale: riscontro delle ectasie venose endoscrotali • Il reperto palpatorio relativo alle ectasie viene classicamente paragonato alla sensazione di un “sacchetto di vermi”. • All’ispezione è possibile cogliere una “ptosi” del testicolo con allungamento del rispettivo emiscroto per rilasciamento della muscolatura termoregolatrice dartoica • L’esame obiettivo da condurre in clino ed in ortostatismo, in condizioni di riposo e durante Valsalva. Ectasie che si accentuano in ortostatismo o dopo Valsalva depone per la diagnosi di varicocele primitivo; nel varicocele secondario le variazioni posturali e quelle indotte dal Valsalva non modificano il quadro obiettivo • Valutazione dell’ipotrofia testicolare Ipotrofia testicolare omolaterale • L’ipotrofia testicolare omolaterale raggiunge il 93% nei pazienti infertili; in una casistica di adolescenti (Steeno) fu riscontrata nel 34,4% dei varicoceli di II grado e nell’81,2% di quelli di III grado • La riduzione del volume testicolare si spiega con quella degli elementi cellulari del tubulo seminifero e con la riduzione del diametro del tubulo stesso • Riguardo al cut-off volumetrico differenziale tra le due gonadi per poter affermare l’esistenza di ipotrofia si va da 0.5 a 2 cc • La maggior parte degli Autori è concorde sull’esistenza di una correlazione tra ipotrofia testicolare, alterazione della spermatogenesi ed infertilità • Quantificazione obiettiva originariamente effettuata mediante orchidometro di Prader. Attualmente soppiantata dall’utilizzo dell’ecografia Classificazione obiettiva del varicocele (Dubin e Amelar) • Varicocele subclinico: non riscontrato all’esame fisico, ma ai successivi accertamenti strumentali • I grado: varicocele evidenziabile alla palpazione solo con Valsalva (evocabile) • II grado: varicocele evidenziabile alla palpazione (palpabile) • III grado: varicocele evidenziabile già all’ispezione (visibile) Tale classificazione comunque non offre spunti di carattere funzionale nè tanto meno predittivo Non è detto quindi che un varicocele subclinico comporti un’ipofertilità meno grave o più facilmente reversibile rispetto ad un varicocele di maggiori dimensioni Su tali assunti esiste qualche dissenso Velocimetria Doppler La velocimetria Doppler ad onda continua dei funicoli spermatici ha rappresentato per molti anni indagine fondamentale nella diagnostica del varicocele oggi le capacità diagnostiche dell’eco-color-Doppler risultano sicuramente superiori Necessita di un operatore esperto Classificazione di Dubin: • grado 0: modesto e transitorio reflusso durante Valsalva (da considerarsi reperto ai limiti della norma) • grado I: reflusso che dura più a lungo del precedente, ma termina prima della fine della manovra di Valsalva • grado II: reflusso che dura per tutto il tempo della manovra di Valsalva • grado III: reflusso presente già in condizioni basali e che si modifica poco o nulla durante Valsalva (forme ipertese) Altre metodiche diagnostiche • Scintigrafia scrotale • Termografia scrotale • Termografia ad infrarossi Ecotomografia ed eco-color-Doppler Le domande che dovrebbe porsi l’ecografista che indaga un varicocele: 1. C’è varicocele? 2. Qual’è l’entità del reflusso venoso? 3. C’è vera bilateralità? 4. Quante vene sono soggette a reflusso nel canale inguinale? 5. In quali condizioni si trovano le gonadi e le altre strutture delle borse scrotali? 6. E’ un varicocele primitivo o secondario? 7. Nei pazienti operati: c’è recidiva? C’è varicocele? • Con la sola ecografia la diagnosi è possibile dimostrando la presenza nello scroto di vasi dilatati (> o = 3 mm) e tortuosi, o dilatabili con Valsalva. • L’impossibilità di valutare i flussi rende la metodica soggetta falsi negativi e positivi • L’eco-color-Doppler combinando il segnale colore con l’immagine in Bmode non lascia margini al dubbio diagnostico • Fondamentale, per i gradi minori di varicocele, la dimostrazione del reflusso prolungato con il Doppler pulsato; un vero varicocele deve provocare un segnale di reflusso alla manovra di Valsalva di oltre 2 secondi. Reflussi di minore durata non sono riferibili a ritorno di sangue dalle vene spermatiche C’è varicocele? Eco-color-Doppler B-mode Qual’è l’entità del reflusso venoso? Grado I Grado II Grado III Grado IV Grado V C’è vera bilateralità? • I vasi di destra potrebbero dilatarsi a causa delle comunicanti fra i due lati. In questo caso la correzione del varicocele sinistro comporterebbe la risoluzione anche del controlaterale • Il vero bilaterale viene riconosciuto studiando il reflusso venoso non solo a livello scrotale, ma anche nel corrispondente canale inguinale • la presenza di vasi con segnale di reflusso all’interno del canale inguinale di destra esclude con sicurezza l’ipotesi di un varicocele da collaterali prepubici o trans-settali • non è ovviamente possibile invece riconoscere varicoceli di destra derivanti da comunicanti a livello lombare Situazione del contenuto delle borse scrotali • Valutazione del volume testicolare • Lo studio ecostrutturale del testicolo è importante; grossolane alterazioni della stessa, possono essere mascherate da valori volumetrici normali (azoospermia secretoria) • Studio degli epididimi e deferenti prossimali dato che talvolta sono sede di patologia concomitante (malformazioni, ostruzioni, processi flogistici) E’ un varicocele primitivo o secondario? Il sospetto di un varicocele secondario insorge per: • forme prevalenti a destra • rapida comparsa • rapido accrescimento Sarà pertanto necessario indagare alla ricerca di eventuali cause ostruttive delle vene spermatiche: • logge renali (neoplasie renali) • retroperitoneo (grossolane tumefazioni linfonodali) • fegato (Sindrome di Budd-Chiari) Nei pazienti operati c’è recidiva? Solo mediante eco-color-Doppler si può valutare con certezza: • persistenza di varicocele (dimostrazione di quadro ECD invariato rispetto al precedente esame) • recidiva di varicocele (dimostrazione di varicocele di grado minore rispetto al precedente controllo L’ipotonia delle vene soggette per lungo tempo a reflusso, determina spesso una stasi ematica, con varicosità non facilmente distinguibili dal varicocele recidivante. Nella persistenza o nella recidiva il color-Doppler consente di evidenziare il reflusso Venografia spermatica • la venografia spermatica è un’indagine relativamente semplice da eseguire, priva di effetti collaterali gravi che consente di comprendere l’anatomia venosa del testicolo e, secondo alcuni Autori, di classificare il varicocele dal punto di vista etiopatogenetico • non è proponibile come indagine diagnostica di primo livello • consigliabile la sua esecuzione routinaria intraoperatoria in corso di legatura venosa • i vantaggi che questa indagine offre (comprensione dell’anatomia, visualizzazione dei vasi collaterali nel varicocele persistente) secondo alcuni Autori sono alla base della scelta delle tecniche di correzione angiografica del varicocele Esame del liquido seminale • consente di valutare la presenza di un danno alla spermatogenesi nel paziente con varicocele • non tutti i pazienti che presentano varicocele evidenziano un deterioramento dei parametri seminali • uno studio prospettico ha evidenziato in 2 anni il passaggio in una condizione patologica nel 33% di un gruppo di giovani adolescenti con varicocele sinistro • lo spermiogramma risulta alterato nel 60 – 70 % dei pazienti con varicocele • la presenza di dispermia è in relazione con gli anni di persistenza del varicocele Esame del liquido seminale • più severa è la dispermia meno probabile è il miglioramento dei parametri seminali dopo la correzione • l’azoospermia non sempre è diretta conseguenza del varicocele; è necessario indagare eventuali concause • la maggior parte degli studi propende per la presenza di alterazioni seminali aspecifiche • molto numerosi sono gli studi che attestano il miglioramento dei parametri seminali dopo correzione del varicocele • significativi miglioramenti all’esame seminale vengono documentati in una percentuale oscillante dal 40 al 60% dei pazienti sottoposti a correzione, con pregnancy rate di circa 50% Esame del liquido seminale • i miglioramenti più significativi e costanti sono quelli relativi al numero ed alla morfologia degli spermatozoi • la mobilità appare migliorata in una percentuale minore di casi • esistono studi che negano miglioramenti significativi dei parametri seminali e della pregnancy rate dopo correzione del varicocele • AUA raccomanda l’esecuzione di almeno due esami dei parametri seminali Biopsia testicolare • il prelievo di tessuto testicolare può essere effettuato attraverso un’incisione chirurgica, con agobiopsia o con agoaspirato, mono o bilateralmente • diversi studi confermano che l’istologia testicolare risulta alterata bilateralmente in pazienti affetti da varicocele sinistro • uno studio istologico esaustivo dovrebbe prevedere il prelievo da entrambe le gonadi • nella pratica clinica, la biopsia testicolare e l’esame morfologico del materiale prelevato vengono riservati quasi esclusivamente a casi di azoospermia in cui si ponga la diagnosi differenziale tra una causa primitiva testicolare ed una causa ostruttiva suscettibile di trattamento chirurgico Infertilità associata a varicocele • il varicocele clinicamente manifesto o subclinico si osserva in una percentuale variabile dal 30 al 40% dei maschi infertili, contro un’ incidenza del 15% nella popolazione generale • meccanismi alla base dell’infertilità non sono noti. Le ipotesi più plausibili sono: aumento della temperatura testicolare compressione dei dotti escretori intratesticolari da parte delle vene ectasiche reflusso di metaboliti tossici Quadri anatomopatologici associati ad infertilità • Sertoli cell-only syndrome: caratterizzata da azoospermia e di radi da oligospermia. Tubuli rivestiti esclusivamente da cellule di Sertoli con occasionali spermatogoni • Ialinizzazione tubulare: ialinosi tubulare in assenza di cellule germinali e di Sertoli; azoospermia • Lesioni diffuse della spermatogenesi: lesioni del compartimento basale e/o luminale • Lesioni focali della spermatogenesi (atrofia mista): testicolo con variabile distribuzione lobulare di tubuli rivestiti da sole cellule di Sertoli e tubuli con spermatogenesi completa o incompleta • Anomalie delle cellule germinali nell’infertilità: spermatogoni giganti, spermatogoni dislocati, megalospermatociti, spermatidi multinucleati e spermatidi malformati Indagine morfologica testicolare Pasqualotto. Fertil Steril 2005 Indagine morfologica testicolare Lo studio di Pasqualotto evidenzia i seguenti risultati: • incremento del volume testicolare nei pazienti con aplasia delle cellule germinali; non in quelli con arresto maturativo • la concentrazione spermatozoaria aumenta solo in pazienti con aplasia delle cellule germinali • incremento della pregnancy-rate nel gruppo affetto da arresto maturativo (più del 50%), senza miglioramento dei parametri seminali Quindi anche se la correzione del varicocele non migliora i parametri seminali convenzionali, in qualche modo la qualità del seme migliora con pregnancy rate > del 50% nei pazienti con arresto maturativo Terapia Indicazioni alla correzione Nella gestione di un’infertilità di coppia il trattamento può essere proposto inconfutabilmente quando sussistano tutte le seguenti condizioni: • varicocele palpabile all’esame obiettivo • la donna non ha problematiche di fertilità • presenza di anomalie dei parametri seminali • Un uomo che abbia in futuro desiderio di procreare, con varicocele palpabile ed alterazioni dei parametri seminali costituisce anch’egli un candidato alla correzione • Un adolescente con varicocele e ridotto volume testicolare dovrebbe sottoporsi a correzione • Un giovane con varicocele e normali parametri seminali dovrebbe essere seguito con spermiogramma ogni 1-2 anni • Un adolescente con varicocele, ma normale volumetria testicolare dovrebbe sottoporsi a misurazioni della volumetria e/o spermiogramma annualmente Trattamento del varicocele Esistono essenzialmente due approcci terapeutici: 1. Terapia chirurgica: • Retroperitoneale • Convenzionale inguinale • Laparoscopica • Microscopica inguinale o subinguinale 2. Embolizzazione percutanea Nessuna di queste modalità terapeutiche si è dimostrata superiore alle altre per quanto riguarda l’incremento della fertilità Confronto tra le varie tecniche Tecnica Risparmio dell’arteria Idrocele (%) Fallimento (%) Morbilità associata Retroperitoneale No 7 15-25 No Convenzionale inguinale/subing. No 3-30 5-15 No Laparoscopica Sì 12 5-15 Sì Percutanea Sì 0 15-25 Sì Microscopica inguinale/subing. Sì 0 1.0 No Approccio retroperitoneale Approccio retroperitoneale • incisione a livello dell’anello inguinale interno • esposizione dell’arteria spermatica interna e delle vene a livello retroperitoneale vicino all’uretere • a questo livello sono presenti solo una o due grosse strutture venose • a questo livello l’arteria testicolare è ben distinta dalle vene • elevata percentuali di recidive (fino al 15%) • elevata insorgenza di idroceli postoperatori (7 – 33%) Metodica laparoscopica Metodica laparoscopica • In pratica è un approccio retroperitoneale • L’ingrandimento consentito dalla metodica consente la visualizzazione ed il risparmio dell’arteria testicolare e dei linfatici • L’incidenza delle recidive è simile a quella delle tecniche retroperitoneali a cielo aperto • Possibili complicanze: Lesioni intestinali Lesioni vascolari Lesioni ad organi parenchimatosi Emboli d’aria Peritoniti • Solo in mani esperte può essere considerata una valida alterantiva alle metodiche a cielo aperto Approccio inguinale e subinguinale Approccio inguinale e subinguinale • Consente al chirurgo di estrarre il funicolo e di identificarne più facilmente gli elementi costituenti • Consente l’accesso alle vene spermatiche esterne ed alle vene del gubernaculum • L’introduzione di tecniche di microchirurgia ha consentito una sostanziale riduzione dell’incidenza di idroceli, azoospermia e atrofia testicolare Approccio inguinale/subinguinale Embolizzazione percutanea • Consiste nell’embolizzazione percutanea delle vene spermatiche interne con reflusso • Generalmente comporta meno dolore rispetto all’approccio classico • E’ richiesta comunque esperienza ed abilità in tecniche di radiologia interventistica Complicanze • idrocele (3 – 33%; da ostruzione linfatica) • recidiva (0.6 – 45% dopo correzione chirurgica; l’approccio microchirurgico riduce le recidive) • danno/legatura dell’arteria testicolare (atrofia testicolare e/o compromissione spermatogenesi) • dolore ed intorpidimento scrotale per un periodo variabile di tempo • infezione della ferita Risultati • Il trattamento chirurgico risolve più del 90% dei varicoceli • i risultati dell’embolizzazione percutanea sono variabili e dipendono dall’esperienza e abilità del radiologo • la maggior parte degli studi al riguardo riportano un miglioramento dei parametri seminali nella maggior parte dei pazienti • quindi seppur indicando l’efficacia del trattamento del varicocele sulla fertilità, non è ancora possibile giungere ad una chiara conclusione Risultati Nella gestione della coppia infertile la correzione del varicocele dovrebbe essere presa in considerazione perchè: • è stato dimostrato che incrementa i parametri seminali in molti uomini • può incrementare la fertilità • i rischi legati alla correzione sono limitati Follow-up • Dopo la correzione il paziente deve essere rivalutato per una possibile persistenza o recidiva; in questo caso è consigliata la venografia alla ricerca del sito del reflusso persistente • spermiogramma da eseguire ad intervalli di 3 mesi almeno durante il primo anno dopo l’intervento o fino a concepimento avvenuto • Altre metodiche di riproduzione assistita devono essere prese in considerazione in coppie dove persiste l’infertilità anche dopo correzione del varicocele Varicocele ed infertilità Università di Pisa Cesare Selli Cattedra e Scuola di Specializzazione in Urologia