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01-2014 del 20-10-14 prove varietali pisello
ENTE BENEFICIARIO FEDERSVILUPPO ASSOCIAZIONE REGIONALE DEL PIEMONTE BOLLETTINO ORTICOLO 01/14 REDATTO DALL’AREA TECNICA. Torino, 20 ottobre 2014. 10135 Torino - Via Pio VII, 97 – tel. 0116177211 Cristoforo Cresta Tel 0116177275 e-mail: [email protected] CASALBORGONE RISULTATI DELLE PROVE VARIETALI DI PISELLO A poche settimane dall’inizio delle semine autunnali del pisello, la Coldiretti di Chivasso ha presentato i risultati della prova varietale, condotta nelle aziende delle coltivatrici Silvia Capone e Ornella Cravero. Giancarlo Chiesa, segretario di zona della Coldiretti, spiega: «In primavera abbiamo messo a confronto 14 varietà delle due principali ditte sementiere italiane – Sais e Semencoop – che commercializzano materiale genetico del pisello. Le varietà sono state messe a confronto con il seme di un’azienda locale. La metà delle varietà ha visto produzioni che superano i 100 quintali per ettaro. Nella prova, oltre ai dati produttivi, sono state valutate l’altezza delle piante, la lunghezza dei baccelli, il colore e la dolcezza dei piselli e la resistenza alle malattie, in particolar modo al mal bianco». «La varietà migliore è risultata Espresso generoso (Sais) – aggiunge Giancarlo Chiesa – è anche quella maggiormente utilizzata in zona. Nel campo varietale avviato a metà marzo ha prodotto 145 quintali per ettaro, di baccelli freschi, color verde chiaro, con gusto molto dolce: due caratteristiche chieste e apprezzate dai consumatori. Seconda piazza per la varietà Senatore (Semencoop), con una produzione di 138 quintali per ettaro, di baccelli molto dolci, verde scuro, colore meno apprezzato dal mercato. È una varietà adatta alla trasformazione e al congelamento: ad esempio viene utilizzata per il ripieno degli agnolotti. Senator (Sais) è la varietà che si è aggiudicata la terza posizione, con una produzione sui 127 quintali per ettaro. I baccelli sono molto dolci e di colore chiaro: si tratta della varietà che si è dimostrata più resistente rispetto alle malattie – mal bianco, ruggine e peronospora –, patologie quest’anno favorite dal maltempo. Altra varietà risultata resistente alle patologie è Alderman (Sais), con una produzione di 120 quintali per ettaro». Giancarlo Chiesa aggiunge: «Altre varietà, tra le quali Lavagna e Meraviglia d’Italia sono meno produttive – dai 50 ai 60 quintali per ettaro –, ma sono più precoci e sono entrate in produzione a fine maggio, mentre il grosso delle varietà ha iniziato a produrre solo entro il 10 giugno. Questo significa che gli agricoltori che puntano ad arrivare in anticipo sui mercati possono far conto su queste varietà». «Una cosa emersa chiara dalla sperimentazione – chiude il segretario di zona Giancarlo Chiesa – la coltura del pisello può rappresentare un buon livello di reddito per le aziende agricole. Nel Chivassese sono presenti 200 imprese a indirizzo orticolo, di cui una ventina coltivano il pisello in modo professionale. Proprio a partire da Casalborgone, ma un po’ in tutta la collina, ci sono poi tanti hobbisti con terreni investiti a pisello. Come è emerso dalla sperimentazione molte varietà hanno produzioni che superano i 100 quintali per ettaro, dunque il pisello può rappresentare una buona opportunità di reddito. Il pisello è una coltura che potrà contribuire a far tornare coltivati parte dei terreni collinari oggi incolti e il presidio del territorio potrà contribuire a frenare l’avanzata degli ungulati. Non bisogna poi dimenticare che, proprio il pisello, è una delle coltivazioni, che con la nuova Pac – Politica agricola comunitaria – 2015-2020, può andare a soddisfare il greening come coltura azotofissatrice e soddisfare le Efa, aree di interesse ecologico». Fonte comunicato stampa Coldiretti Torino–75CDTO2014 – Presentazione delle prove: LINK