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«Guardate questo dvd e direte anche voi: boia che meraviglia!»

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«Guardate questo dvd e direte anche voi: boia che meraviglia!»
PERSONAGGI
15
20 agosto
«Guardate questo dvd
e direte anche voi:
boia che meraviglia!»
Un incontro “casuale”, lo stupore davanti all’arte, la voglia di dire di sé
Paolo Cevoli spiega come stare a “occhi sbranati” di fronte alla realtà
E fu così che Paolo Cevoli, comico e im- sé. È che lei ha un approccio spiegativo molprenditore o, come lui stesso ama definirsi, to bello. Posto che la metà delle cose secondo
imprenditore con l’obbi del cabarè, alla fine me le inventa a caso sul momento, però lo
divenne anche produttore
spettacolo è che parla delle
di video culturali. Come
bellezze artistiche in modo
quello realizzato in collapersonale. Sono robe per lei,
«Quando parla
borazione con Mariella
e così racconta anche di me e
Carlotti, insegnante di la Carlotti, il muscolo di cose che mi riguardano.
scuola superiore a Firenze
parla il muscolo deldella mascella ti si slega Quando
e autrice delle mostre reala mascella si slega e resti a
e rimani a bocca
lizzate nelle ultime quattro
bocca aperta proprio per queedizioni del Meeting dalla aperta. Lei ti ‘impara’ sto motivo. Magari ci sono
Compagnia delle Opere.
altri che sono meglio come
le cose»
Adesso il frutto di queste
conoscenze, tipo Sgarbi; però
esposizioni è raccolto in
che ti fan dire boia vigliacca
un cofanetto di dvd grazie
che meraviglia ne ho trovati
anche al contributo di Marco Barbone, re- pochi. “Imparare dalla bellezza” è il titolo
sponsabile del progetto per quanto riguarda la giusto per il cofanetto, perché con quello
Cdo, e di Roberto Ravaioli curatore della par- sguardo che c’ha, la Mariella t’impara prote artistica.
prio le cose. E poi anche lei facendo ‘ste robe
Ma cosa c’entra Paolo Cevoli con un vi- è diventata uno splendore: se uno si ricorda
deo di storia dell’arte che raccoglie le opere qualche anno fa era un cesso, adesso avrà perdi Giotto e Ambrogio Lorenzetti, gli affre- so venti chili e non ha più bisogno di presenschi di Santa Maria della Scala a Siena e tazioni».
quelli della Basilica superiore di San FranAnche Paolo Cevoli, però, è un po’ camcesco ad Assisi?
biato negli ultimi anni… Anche come tipo«Allora, se lo chiedi allogia di spettacoli, no?
la Mariella ti dice che è
«Ah fa te, per forza. Anche
nato tutto da un’amicizia.
«Producendo questo le ispirazioni per i miei ultimi
È vero, però in realtà è
spettacoli nascono per colpa
cofanetto ho fatto
andata così: con un grupdella Mariella. Tipo il prossiil cameriere: prendi mo, “Perché non parli?”, in
po di amici di Bologna
nelle brume di marzo ci
il protagonista è il garzone
cose buone e le porti cui
viene l’idea di andare a
balbuziente di Michelangelo,
Firenze. Uno salta su e agli altri per farli felici» è nato andando a vedere il Dadice: «Io avrei il numero
vid insieme a lei. Ha esordito
della Carlotti». Alla fine
dicendo che di Michelangelo
facciamo i timidi e non la chiamiamo. Fatto non sapeva niente e poi siamo stati li due ore
sta che andando al convento di San Marco ce e mezza. Come lei anche io racconto di me
la troviamo tra le balle comunque con un altro nei miei spettacoli, continuo a dire patacate
gruppo. La rapiamo per pranzo, con mia mo- però vengo fuori io. Per questo mi è piaciuta
glie che mi insulta perché l’abbiamo rubata ai subito l’idea del dvd».
suoi impegni, e da lì poi è partito tutto».
E cosa le è piaciuto di più di questo lavoQuindi l’idea le è venuta quel giorno a ro?
Firenze?
«Che potevamo anche dire di no, ma in
«Si, in realtà l’idea non è mia, è venuta da fondo perché no? Per me è stato uno spettaco-
Paolo Cevoli.
«Anche
le ispirazioni
per i miei ultimi
spettacoli
nascono
per colpa della
Mariella.
Siamo andati a
vedere il David
di Michelangelo
e...»
Bellezza in video
“Imparare dalla Bellezza” è il titolo
del cofanetto di quattro dvd in cui
Mariella Carlotti, docente a Firenze,
illustra il significato di altrettanti capolavori: gli affreschi della Basilica di
San Francesco ad Assisi, gli affreschi
del Pellegrinaio dell’Ospedale di Santa Maria della Scala a Siena, il ciclo
scultoreo del Campanile di Giotto a
Firenze e gli affreschi del Buon Governo nel Palazzo Pubblico di Siena. I
quattro cicli, al centro delle mostre
organizzate al Meeting dalla Cdo, ripensano il senso di quattro elementi
fondamentali per affrontare la crisi
della nostra civiltà: uomo, amore, lavoro e politica. L’arte torna a essere
potente strumento di comunicazione
di significati, lo stupore per la bellezza diventa strada alla conoscenza.
lo perché stando di fronte alla realtà con gli
occhi sbranati vedi che arrivano le figate. Io
alla fine ci ho messo i soldi. Ho fatto un po’ il
cameriere, e lo so perché come lavoro minorile passavo le estati a sgobbare nella pensione
dei miei genitori. Una roba seria, mica come i
camerieri amletici di oggi che ti fan dubitare
di esistere, perché prima di servirti ci mettono
un’ora.
Un cameriere che fa il suo mestiere come
Dio comanda è pronto al primo cenno, guarda
quello che capita e non quel che gli tira il culo. Poi alla fine ti fa mangiare quel che vuole
lui, ma di fatto il suo lavoro è nullo, prende una cosa buona e la porta agli altri per farli felici.
Ecco, con questo dvd che presenta delle
bellezze artistiche uniche, ho fatto un po’ il
cameriere. Perché nessuno sa fino in fondo
cosa gli arriverà dalla cucina e chi dovrà servire, però ho visto che seguire questi binari è
l’unica cosa che in fondo fa contenti».
Giovanni Naccarella
La copertina del disco
della collana “Spirto
Gentil” da cui è tratto
il brano che fa da sigla
al Meeting 2013
È un canto popolare russo
la “sigla” musicale del Meeting
Segna il benvenuto e il commiato in Fiera. Per riascoltarlo c’è un cd
Quante tradizioni ci sono al
Meeting dopo trentatrè edizioni?
Prima o poi ci vorrà un’inchiesta
(magari proprio del Quotidiano
Meeting) per cercare di scoprirlo
e di compilare un elenco. Un fatto
è certo: chi arriva in Fiera in tempo per l’apertura dei padiglioni,
alle 10.45, sa che l’ingresso è accompagnato da un brano musicale. Non un brano qualunque, perché trattandosi di una vera e propria sigla della giornata, si è sempre prestato attenzione a segnare,
con la musica, un passo, un tono,
un clima per le intense ore che se-
guiranno. Di più, lo stesso brano
viene diffuso anche al momento
della chiusura serale e quindi è
come se la “giornata Meeting” volesse essere racchiusa in uno spazio musicale discreto ma significativo.
Quale? Scelta difficile. Quest’anno è l’austera sacralità della
musica russa ad accogliere volontari e visitatori del Meeting. Sono
le note di “Lungo il fiume”, un
canto popolare tra il lirico e il malinconico, eseguito dal Coro dell’Accademia di Stato di Canti
Russi, diretto da Aleksandr Va-
sil'evič Svešnikov (collana Spirto
Gentil, volume III).
L’origine della tradizione musicale russa, come si sa, si perde
nella notte dei tempi ma è sorprendente notare che, nonostante
la sua longevità, parla oggi proprio a noi.
Dietro all’attenzione per la musica russa e per quella popolare
immortalata nei canti c’è senza
dubbio la passione che don Luigi
Giussani aveva per quel genere
musicale. Una passione trasmessa
a chi lo seguiva, sin dalle prime
lezioni liceali. Don Giussani ha
insegnato a “leggere” questi brani, senza fermarsi alla prima reazione ma andando oltre il muro del “mi piace, non mi
piace” e approfondendo storia e origine di ogni melodia.
Con la forza e l’imponenza della sua coralità, il canto russo evoca la bellezza e l’immensità del
paesaggio delle lande siberiane,
letto con gli occhi di un popolo
vivo e vero. Dietro a quelle note
c’è uno sguardo fresco e curioso
sulla realtà che deriva dalla coscienza semplice e pura della propria origine: per i russi tutto parla
del Mistero e tutto da Esso deriva.
Questa piccola grande coscienza si è tramandata, fin da sempre,
come il pane quotidiano che un
padre preparava per i suoi figli,
insegnando loro lo stupore di
fronte agli sterminati orizzonti
della steppa e il senso di mistero
che essi comunicavano. Da oggi
sarà bello tenerlo presente. E se
siete arrivati tardi stamattina, aspettate le 24 per uscire...
Maria Valentini
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