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la teoria cognitiva - Fisiokinesiterapia

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la teoria cognitiva - Fisiokinesiterapia
RIABILITAZIONE COME
“punto di vista” DELLA
VISIONE DEL MONDO
www.fisiokinesiterapia.biz
TEORIA
NEUROCOGNITIVA
L’ESERCIZIO
TERAPEUTICO
CONOSCITIVO
Saluti
affettuosi
a tutti
i
futuri
riabilitatori
Carlo Perfetti
TEORIA
INTERPRETAZIONE
DELLA
PATOLOGIA
IPOTESI
STRUMENTI
DELL’ESERCIZIO
ESERCIZIO
DOVE STA LA DIFFERENZA
Partiamo dagli esercizi
GLI ESERCIZI SONO CONSEGUENTI
AD UNA TEORIA
Cosa è una teoria
A cosa serve
UNA TEORIA COGNITIVA
PER LA RIABILITAZIONE
UNA TEORIA DIVERSA DEVE
PERMETTERE STRUMENTI
DIVERSI DI ESERCITAZIONE
ED UNA DIVERSA
INTERPRETAZIONE
DELLA PATOLOGIA
Le teorie
teorie della
della
Le
Riabilitazione
Riabilitazione
••Motivazionale
Motivazionale
••Muscolare
Muscolare ((analitico-culturista)
analitico-culturista)
••Neuromotoria
Neuromotoria
••Neurocognitiva
Neurocognitiva
Metodiche sincroniche
1 dal punto di vista dell’esercizio:
rapporto diretto stimolo-risposta
2. dal punto di vista della interpretazione della patologia:
rapporto diretto tra lesione e movimento
Organizzazione dell’esercizio
DANNO BIOLOGICO
MOTILITA’ DELL’EMIPLEGICO
Viene data importanza, ai fini del recupero, agli aspetti
fisico-meccanici delle alterazioni motorie
( sia dal punto di vista diagnostico, sia da quello terapeutico),
per cui è riservato scarso interesse per quello che
succede tra la lesione biologica e
le sue manifestazioni comportamentali
(disinteresse nei confronti della
neuro-fisio-patogenesi) cioè per come si fa ad arrivare
al “comportamento emiplegico”??? )
Metodiche sincroniche e linguaggio
1 dal punto di vista dell’esercizio:
rapporto diretto stimolo-risposta
(Il linguaggio viene usato in maniera “sincronica”,
per ottenere risposte immediate)
2. dal punto di vista della interpretazione della patologia:
rapporto diretto tra lesione e movimento
(il linguaggio, così come tutta l’esperienza,
non riveste alcun significato)).
DALLE METODICHE
SINCRONICHE ALLE
DIACRONICHE
Ciò che conta è quello che
succede tra l’evento lesivo e il
comportamento emiplegico
La teoria cognitiva nasce agli inizi degli
anni ‘70 in concomitanza con:
•La rivoluzione cognitivista
•La ricerca sui primati superiori svegli
•Interesse per le f.c.s.(Lurija)
Fino al 1970
la riabilitazione aveva seguito il progredire delle
concezioni relative al movimento/contrazione
elaborando teorie
motivazionali
muscolari
neuromotorie
con l’accordo di tutti
Quando si cercò di far comprendere le ragioni di
una riabilitazione cognitiva, cioè “lontana dal
movimento inteso come contrazione
muscolare”gli atteggiamenti cambiarono
radicalmente.
Mentre prima si trattava solo di
differenze quantitative, ora si trattava
di una differenza più radicale, una
serie di riferimenti scientifici diversi,
che ponevano in discussione le basi
della scienza moderna.
Basi
Basineurali
neuralidel
del
movimento,
movimento,sensibilità
sensibilità
eeprocessi
processicognitivi
cognitivi
Filosofia
Neurofisiolog
ía
Neurofisiología
Neurobiolog
ía
Neurobiología
Psicologia
Psicologia
cognitiva
cognitiva
Cognizione
Cognizioneee
comportamento
comportamento
da
daun
unpunto
puntodi
di
vista
vistafunzionale
funzionale
TEORIA
TEORIA
NEUROCOGNITIVA
NEUROCOGNITIVA
Neuropsicolog
ía
Neuropsicología
cl
ínica
clínica
Relazioni
Relazionitra
tra
danno
dannocerebrale
cerebraleee
alterazione
alterazionedel
del
comportamento
comportamento
QUAL E’ LA DIFFERENZA?
• OCCHI CHIUSI
•ATTENZIONE
• MEMORIA
• PERCEZIONE
•OGGETTO
• USO DEL LINGUAGGIO
• NON SI RICHIEDE CONTRAZIONE O
MOVIMENTO
• SI CHIEDE AL PAZIENTE IL
RICONOSCIMENTO PER
MEZZO DEL PROPRIO CORPO
esercizio conoscitivo
problema
ipotesi
controllo
Teoria cognitiva
definizione
quali sono i processi cognitivi
quali le critiche maggiori alla teoria
( mentalista, astratta)
Anche noi ci occupiamo
di muscoli, di movimento e di spasticità,ma….
Ma cerchiamo di vedere meglio
la caratteristica peculiare della teoria
Qualè l’”oggetto” della teoria cognitiva?
Ha come oggetto
lo studio della influenza dei processi cognitivi
sul recupero del movimento.
Di qualcosa che entra in gioco
prima della esecuzione del movimento
TEORIA NEUROCOGNITIVA
DELLA RIABILITAZIONE
•Si definisce cognitiva una teoria che
ritiene che la qualità del recupero, sia
spontaneo che guidato dall’intervento
riabilitativo, venga determinata dal
tipo dei processi cognitivi attivati e
dalla modalità della loro attivazione
E’ FONDAMENTALE
CERCARE DI CAPIRE
I RAPPORTI TRA
PROCESSI COGNITIVI
E
MOVIMENTO
PROCESSI COGNITIVI
Percezione
Attenzione
Memoria
Visione
Linguaggio
Problem solving
TEORIA
NEUROCOGNITIVA
Ha come oggetto lo studio della influenza sul recupero
dei processi che permettono
la conoscenza
Questi processi definiti cognitivi
concedono all’uomo la capacità di interagire col mondo
per assegnargli senso
La loro attivazione può anche modificare questa capacità di interagire.
In condizioni di normalità si parla di
apprendimento.In condizioni patologiche di recupero.
Il recupero può pertanto essere considerato
un tipo di apprendimento
Fa riferimento al sistema cognitivo, inteso come una serie di
sottosistemi altamente connessi e solo potenzialmente separabili
per motivi di studio.Questi elementi corrispondono ai più
importanti raggruppamenti di operazioni che permettono la
interazione col mondo.
Non è astratta .
La conoscenza è un fenomeno biologico e come tale
deve essere studiato.
Non è mentalista.I processi e le operazioni a cui fa riferimento sono
processi e operazioni mentali,ma la loro attivazione ha una ricaduta
sul comportamento
Propone un approccio riabilitativo di tipo
sistemico emergentista materialista
Presenta propri strumenti di intervento terapeutico
Rende possibile una diversa interpretazione della patologia
Ha come fine la elaborazione di modelli che permettano
di programmare la condotta terapeutica sulla base del ricorso
al sistema cognitivo e che possano essere sottoposti a controllo
attraverso l’esercizio.
Si intende per modello riabilitativo una struttura teorica che
serve a definire il significato di dati derivati
dalla osservazione al fine di elaborare una ipotesi riabilitativa
...From the motor chauvinist's point of view the entire
purpose of the human brain is to produce movement.
movement
Movement is the only way we have of interacting with the
world. All communication, including speech, sign language,
gestures and writing, is mediated via the motor system. All
sensory and cognitive processes may be viewed as inputs that
determine future motor outputs.
DM Wolpert et al.,
Trends in Cognitive Sciences
5:487, November 2001
SINTESI
AFFERENTE
INTEGRALE
EFFERENTE
OGGETTO
ANOCKIN
PRINCIPI
•Il corpo come superfice recettoriale
•La riabilitazione come processo di
apprendimento
•Il movimento come conoscenza
LA TEORIA COGNITIVA
La teoria cognitiva ha come
oggetto di studio
l’influenza dei processi cognitivi
sul recupero del movimento,
cioè si occupa di ciò che succede
prima che avvenga il
movimento
Lo studio del sistema nervoso centrale e dei suoi prodotti
L’interpretazione del
comportamento
dell’uomo
1. La caduta del
paradigma homunculare
a) Una sola rappresentazione dei
segmenti corporei
a) Somatotopicamente organizzata
2.
La crisi della ipotesi
di vie dedicate
Quello che conta sono le relazioni tra le diverse strutture
Approccio sistemico
3. La modificazione
del modo di vedere
il funzionamento del snc
4.
Gli studi sul cervelletto
5.
Gli studi sulla plasticità
del snc
( ad esempio
diaschisi, neurogenesi)
6. Il valore biologico
della esperienza
( ad esempio:Recanzone, cellule
staminali)
s.n.c.
sequenza
oggetto
informazioni
Esercizio
Struttura
biologica
Esercizio conoscitivo
Esercizio
Conoscenza
Struttura
biologica
RECANZONE 2000
Struttura
biologica
Conoscenza
E
Esperienza
Struttura
biologica
Conoscenza
E
Esperienza
cosciente
TEORIA
CONOSCITIVA
PLASTICITÀ
Come si modifica
quando conosce
CONOSCENZA
Cosa fa
per conoscere
PROFILO
Cosa sente quando
conosce
ESPERIENZA
COSCIENTE
TEORIA
INTERPRETAZIONE
DELLA
PATOLOGIA
IPOTESI
STRUMENTI
DELL’ESERCIZIO
ESERCIZIO
INTERPRETAZIONE DELLA PATOLOGIA
Motilità dell’emiplegico
COME SI MUOVE
spasticità
Specifico motorio
Reazione abnorme allo stiramento
Irradiazione
Schemi elementari
Deficit di reclutamento
REAZIONE ABNORME
ALLO STIRAMENTO
IRRADIAZIONE
SCHEMI ELEMENTARI
DEFICIT DI RECLUTAMENTO
PRIMO GRADO
SECONDO GRADO
TERZO GRADO
Esercizio
di
riconoscimento
di
superfici
Esercizio
di
riconoscimento
di pressioni
Esercizio di
riconoscimento
di pesi
NOXA
Prevalenza
periferia
LESIONE
EDEMA
Alterazione capacità
organizzative
Ipereccitabilità
corteccia SM
Deinibizione
precoce
DIASCHISI
Stazioni
afferenti
Deficit di
reclutamento
Informazioni
somestesiche
raas
Irradiazione
Schemi
elementari
Alterazione
Schemi estero
propriocettivi
MOTILITA’ DELL’EMIPLEGICO
Affrontare il problema della
diaschisi
dal punto di vista riabilitativo
Tradurre i dati forniti dal clinico
e dal neuroscienziato
in termini di
Funzione
Recupero
Esercizio
Modificazione a distanza (colpisce in modo
selettivo)
costituita da un processo selettivo di “neural
deactivation” non esiste una diaschisi in
senso assoluto
correlato ad una determinata
funzione,
importante per il recupero,
modificabile con l’esercizio
La localizzazione nella corteccia cerebrale
e
la degradazione delle funzioni
a causa di lesioni corticali
A
C
B
D
M
C
T
D
F1
Non si tratta di riattivare B o C, ma B o C
all’interno della funzione F1
F2
Le strutture sede di diaschisi sono ”inibite” solo
per quanto riguarda il loro contributo alla
funzione a cui appartiene l’area lesa.
(1)
La diaschisi può essere interpretata come
fenomeno correlato alla
funzione
MODELLO DI RECUPERO
(ASRATIAN)
1° STADIO
DIASCHISI O FASE INIBITORIA
2° STADIO
FASE DI IPERECCITABILITA’
3° STADIO
FASE DI NORMOECCITABILITA’
PRIMA FASE
inibizione
Sistema A leso
Sistema B integro
Sistema C inibito
SECONDA FASE
Ipereccitabilità
Sistema A leso
Sistema B integro
Sistema C iper-eccitabile
TERZA FASE
normoeccitabilità
Sistema A leso
Sistema B integro
Sistema C normale
NOXA
Deficit
capacità
organizzativa
LESIONE
Deficit
DeficitdI
dI
reclutamento
reclutamento
DIASCHISI
stazioni
afferenti
Prevalenza della
periferia
RAAS
RAAS
Irradiazione
Irradiazione
Disinibizione
Disinibizione
precoce
precoce
schemi
schemi
elementari
elementari
Informazioni
somestesiche
Alterazioni schemi
estero-propriocettivi
Motilità dell’ emiplegico
PLASTICITA’ DEL S. N.C.
• 1° FASE
Dove c’è lesione, c’è riorganizzazione (sprouting)
Liu e Chambers(1970)
• 2° FASE
La riorganizzazione può avvenire anche a distanza(Tsukahara,
Merzenich e Kaas)
• 3° FASE
C’è riorganizzazione tutte le volte che c’è
apprendimento(Merzenich, Kaas e Recanzone)
•
•
4° FASE
Vi è sempre una costante riorganizzazione strutturale (turn-over)
(F.Varela)
5° FASE
Teoria della neurogenesi (E. Gould)
PLASTICITA’ DEL S. N.C.
• 1° FASE
Dove c’è lesione, c’è riorganizzazione (sprouting)
Liu e Chambers
• 2° FASE
La riorganizzazione può avvenire anche a distanza(Tsukahara,
Merzenich e Kaas)
• 3° FASE
C’è riorganizzazione tutte le volte che c’è apprendimento
•
•
4° FASE
Vi è sempre una costante riorganizzazione strutturale (turn-over)
(F.Varela)
5° FASE
Teoria della neurogenesi (E. Gould)
PLASTICITA’ DEL S. N.C.
• 1° FASE
Dove c’è lesione, c’è riorganizzazione (sprouting)
Liu e Chambers
• 2° FASE
La riorganizzazione può avvenire anche a distanza(Tsukahara,
Merzenich e Kaas)
• 3° FASE
C’è riorganizzazione tutte le volte che c’è apprendimento
•
•
4° FASE
Vi è sempre una costante riorganizzazione strutturale (turn-over)
(F.Varela)
5° FASE
Teoria della neurogenesi (E. Gould)
IL CERVELLO SI MODIFICA
ATTRAVERSO IL CERVELLO
Il cervello come organo pensante
modifica se stesso come organo
biologico
PLASTICITA’ DEL S. N.C.
• 1° FASE
Dove c’è lesione, c’è riorganizzazione (sprouting)
Liu e Chambers
• 2° FASE
La riorganizzazione può avvenire anche a distanza(Tsukahara,
Merzenich e Kaas)
• 3° FASE
C’è riorganizzazione tutte le volte che c’è apprendimento
•
•
4° FASE
Vi è sempre una costante riorganizzazione strutturale (turn-over)
(F.Varela)
5° FASE
Teoria della neurogenesi (E. Gould)
NOXA
Deficit
capacità
organizzativa
LESIONE
Deficit
DeficitdI
dI
reclutamento
reclutamento
DIASCHISI
stazioni
afferenti
Prevalenza della
periferia
RAAS
RAAS
Irradiazione
Irradiazione
Disinibizione
Disinibizione
precoce
precoce
schemi
schemi
elementari
elementari
Informazioni
somestesiche
Alterazioni schemi
estero-propriocettivi
Motilità dell’ emiplegico
Specifico motorio
• Reazione abnorme allo stiramento
• Abnorme irradiazione
• Schemi elementari
• Deficit di reclutamento
PROFILO
come
costruisce
dissociazioni
dissociazioni
l’informazione
come
come
riconosce
riconosce
come si
si
come
muove
muove
come
come
usa
usa
l’attenzione
l’attenzione
come
come
immagina
immagina
come usa
usa
come
linguaggio
ilil linguaggio
TEORIA
INTERPRETAZIONE
DELLA
PATOLOGIA
IPOTESI
STRUMENTI
DELL’ESERCIZIO
ESERCIZIO
STRUMENTI DELL’ ESERCIZIO
PROBLEMA
PROBLEMA
IPOTESI
IPOTESI
PERCETTIVA
PERCETTIVA
IMMAGINE
MOTORIA
CONVALIDA
CONVALIDA
PROBLEMA
Ogni percezione è un problema
Problema e organizzazione
La soluzione del problema
deve contenere richieste rivolte
verso capacità
organizzative assenti allo
stato attuale, ma ritenute
possibili in presenza delle
facilitazioni programmate
all’interno delle modalità
dell’esercizio
Fly UP