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Cavalcare il cambiamento

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Cavalcare il cambiamento
GEL72_GASTROMARK_OKe_IT_00_MASTRO_DEF2 24/12/15 09:26 Pagina 187
gastromarketing
Cavalcare
il cambiamento
Davide Pini, gestisce da
oltre vent’anni progetti
innovativi di marketing
nell’ambito dei consumi alimentari fuori casa a livello locale e internazionale.
www.gastromarketing.it
Meglio stare un passo avanti
anziché un passo indietro
“La vita è come andare in bicicletta:
se vuoi stare in equilibrio devi muoverti”
Albert Einstein (fisico e filosofo)
Un tiepido sole tenta timidamente di riscaldare il sentiero che attraversa il parco della città in una mattina
di gennaio e illumina un quadretto familiare di estrema tenerezza. Goffamente piegato su una piccola
bicicletta, Marcello sta insegnando alla figlia Gaia
come pedalare senza l’aiuto delle rotelle; un cambiamento che, per una bimba di quasi cinque anni, rappresenta però un vero salto epocale. Fino a pochi
giorni prima Gaia non voleva mai separarsi dalla
sua bicicletta e scorrazzava avanti e indietro ogni
qualvolta il clima le consentiva di uscire con la sua
adorata biciclettina rossa; proprio questa sua sicurezza, ha indotto i genitori a farle fare questo passo
importante, togliendo le rotelle per farle sperimentare
l’ebbrezza della libertà che si prova quando si impara
a muoversi da soli. Ancora una volta Gaia spinge la
sua pedalata, costringendo il padre a inseguirla correndo piegato in avanti, per farle sentire la rassicurazione della mano sulla spalla, per poi lasciare la
bimba al suo incontro con il destino e con uno
dei primi momenti di maturità e autonomia; questa
volta, al contrario dei precedenti tentativi, al momento
del distacco, Gaia continua a pedalare con vigore e
non si arresta, voltandosi a guardare con occhi accusatori il papà che l’ha abbandonata. Il tratto percorso
in autonomia non è molto lungo, ma la bimba prova la
consapevolezza di essere riuscita nell’impresa da
sola e subito incita il padre a provarci un’altra volta.
“Vedi Gaia come è facile?” la incalza Marcello “Il
segreto è quello di continuare a pedalare, solo così
potrai muoverti e andare dove ti pare, da ferma non
puoi restare in equilibrio”. Nella sua testa nasce subito il pensiero di come, nella vita adulta, il momento di
abbandonare le proprie certezze, come le rotelle
della piccola bici, per affrontare le proprie scelte, sia
una costante di molti momenti chiave, ma questo
pensiero lo tiene per sé e subito ricomincia a spingere la cinguettante figlia.
Richiedete gli argomenti su cui vorreste leggere approfondimenti o segnalate le “soluzioni di marketing” che avete inventato nel vostro locale. Scrivete a [email protected]
e la vostra storia potrà essere protagonista di uno dei prossimi appuntamenti.
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gastromarketing
Il vivere sociale dell’essere umano ha bisogno di
regole e stabilità; il possesso della casa, il “posto
fisso”, leggi certe, partner affidabili, legami di parentela, relazioni sicure, la fede in una squadra. L’evoluzione della società genera momenti di continuità e
di grande stabilità e altri, come quelli che stiamo
vivendo negli ultimi anni, di discontinuità; un concetto
spiegato molto bene in una lettera del Club European
House Ambrosetti che sottolinea “viviamo in un’epoca
di discontinuità, in cui la probabilità che il futuro sia
la replica del passato è nulla”. Spesso si sente dire
da chi gestisce un’attività commerciale “ho sempre
fatto così” o ancora “io conosco i gusti dei miei clienti”, affermazioni che argomentano uno status quo e
che sono estremamente rischiose in un ambito in cui
evoluzione e moda introducono continuamente nuove
variabili nelle abitudini e nei gusti dei consumatori. La
propensione all’innovazione, all’introduzione di concetti e pensieri nuovi, in grado di superare i modelli
fino a quel momento concepiti come assoluti, è prerogativa di una categoria di persone che possiamo defi-
nire “agenti di cambiamento”; di solito rappresentano
non più del dieci per cento degli appartenenti a una
collettività omogenea, a questo gruppo appartengono
individui che dichiarano “le persone che sono abbastanza folli da pensare di poter cambiare il mondo,
sono coloro che lo cambiano davvero!”... stiamo citando Steve Jobs in un suo discorso del 2012. Non è
comunque necessario appartenere a questa ristretta
fascia di geni, accettare il cambiamento significa
avere la curiosità di volersi tenere costantemente
aggiornati con le novità che ci circondano, avere la
capacità di interpretare le aree in cui poter proporre
nuovi stimoli ai propri clienti e possedere la volontà
di mettersi in discussione per generare nuove idee,
anche in contrasto con le proprie certezze del passato. È stato il saggio statista Winston Churchill ad affermare “non sempre cambiare equivale a migliorare, ma
per migliorare bisogna cambiare”, una frase che,
nella sua semplicità, fa capire come il non intraprendere cambiamenti significa decidere di restare fuori
dallo sviluppo sociale e di business.
Non abbiate paura di abbandonare le vostre certezze.
La vita è come una passeggiata nella natura, conta di più la piacevolezza del cammino
e non l’attrattività della meta. Siate sempre curiosi ed esuberanti,
non abbiate paura dell’ignoto, non esitate a prendere decisioni audaci
qualora siate convinti delle vostre idee e soprattutto imparate a sognare
e poi a credere di poter portare nel mondo reale i vostri sogni migliori.
Se è vero che le persone si sentono rassicurate dalla stabilità, è anche vero che nell’animo di tutti
vi è una naturale propensione verso la novità che, forse solo per semplice curiosità,
è sempre fonte di grande interesse.
Ma se non sentite tutto questo sappiate che, se non sorprendete ogni tanto i vostri clienti,
questo bisogno sarà probabilmente soddisfatto da un vostro concorrente.
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