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Si fa surf in tutto il mondo con Flygt

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Si fa surf in tutto il mondo con Flygt
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Di Stefan Abelin e Patty McCarthy, ITT Flygt USA, Vincitori del 1° premio nel 1999
La Wave Loch Corporation
di La Lolla in
California ha inventato e vende in tutto il mondo
attrazioni artificiali per fare surfing, conosciute
come “Flow Rider’s”. Tom Lochtefeld, il
proprietario di Wave Loch Corporation, progetta,
costruisce e vende questi modelli da oltre 10 anni.
Prima di ciò, ITT Flygt Corporation era entrata in
società con Wave Loch divenendo fornitore ufficiale
di pompe e consulente per la parte idraulica. Negli
anni, questo ha portato ad un costante incremento
nelle vendite e da questa collaborazione sono
scaturite molte interessanti novità.
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Alla fine del 1998 Wave Loch discusse con Flygt la possibilità di sviluppare un modello portatile per fare surf.
Lo scopo era di progettare un’attrezzatura che potesse essere montata sul posto e usata per un breve periodo.
Quindi si sarebbe potuta smontare per essere trasportata in un’altra località. In questo modo, essendo portatile, si
sarebbe potuta usare in avvenimenti promozionali e attrazioni temporanee come nei festival, nelle gare sportive e
perfino nelle olimpiadi.
La sfida era di costruire un sistema di pompaggio molto basso così che la superficie di questa struttura potesse
essere visibile senza dover costruire per gli spettatori un’area eccessivamente elevata.
Poiché questa struttura doveva essere trasportata in containers, era indispensabile che fosse il più compatta
possibile per occupare poco spazio. Perché risultasse compatta e bassa fu necessario usare delle propeller
installate orizzontalmente. Wave Lock la immaginò come se dovesse girare il mondo. Per questo era necessario
che le pompe ed i sistemi di controllo funzionassero sia a 50 che a 60 Hz. Dopo aver lavorato su questo concetto
insieme a Wave Loch, capimmo che potevamo concretizzare quest’idea.
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Nel gennaio del 1999 Wave Loch sottoscrisse un accordo con la società svizzera Swatch AG per disegnare e
produrre la prima attrazione portatile in grado di cavalcare le onde artificiali, denominata “Swatch Mobil Wave”
per il tour mondiale che la Swatch voleva compiere. ITT Flygt Corporation era stata scelta quale fornitore di
attrezzature necessarie per il pompaggio, di quadri di controllo e della parte idraulica.
La Swatch è conosciuta soprattutto per i suoi orologi di grande stile e qualità, ma è coinvolta anche in progetti
come quello dell’automobile e in sponsorizzazioni di sport estremi come lo snow-boarding, lo skate boarding e
altri. La Swatch aveva in programma di esporre la “Swatch Mobile Wave”, ovvero “l’Onda Mobile” alle
Olimpiadi di Sidney del 2000 e di fare un tour nel 1999. Questo tour avrebbe avuto lo scopo di destare
l’interesse per un nuovo tipo di surf, molto più accessibile di quanto non sia il surf vero e proprio. Inoltre,
avrebbe avuto un grande impatto sui giovani che lo avrebbero associato ai prodotti Swatch.
La Swatch annunciò che la prima competizione si sarebbe svolta a Monaco, in Germania, nel luglio del 1999.
Bisognava pertanto portare a termine, provare e mandare in Germania la nuova attrazione.
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Sebbene con pochissimo preavviso, Flygt Sweden colse la palla al balzo e incominciò a correre.
Un’installazione orizzontale, delle entrate cavi speciali, un sistema speciale per il fissaggio delle pompe e un
tempo di consegna molto stretto costituivano una sfida per soddisfare tutte le richieste contenute nell’ordine.
Stavamo chiedendo l’impossibile?
Considerando l’installazione orizzontale e l’uso che se ne sarebbe fatto della pompa e analizzando il tempo di
servizio, era necessario capire se ci fosse un punto critico nel sistema. Inoltre la configurazione orizzontale
richiedeva un nuovo sistema di montaggio, progettato apposta per queste pompe.
Lavorando insieme, Flygt Stati Uniti e Flygt Svezia fecero delle modifiche alla bocca di aspirazione della pompa
in modo da risolvere i problemi di installazione.
L’ordine per 4 PL 7081 fu messo in produzione la seconda settimana di marzo del 99, e la spedizione dalla
fabbrica avvenne l’ultima settimana di aprile del 99.
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Mentre già le pompe erano in produzione, noi dovemmo affrontare un altro aspetto importante del progetto: i
quadri elettrici. E questo era un impegno grosso da portare a termine perchè non solo i quadri dovevano
funzionare sia a 50 che a 60 Hz, ma, poiché la pista era portatile, non si sapeva quale sarebbe stata la fonte di
energia. Perciò i quadri furono disegnati in modo da avere la possibilità di essere alimentati sia dalla rete
pubblica, sia da un generatore di corrente. Inoltre, Wave Loch voleva essere in grado di cambiare la forma
dell’onda semplicemente toccandola con un dito. Era perciò necessario incorporare un VFD per poter garantire il
controllo che si desiderava.
Flygt lavorò in stretta collaborazione con un venditore locale per spiegargli quello che stavamo cercando di fare
dal punto di vista tecnico, operativo ed estetico. Dopo molti incontri con il venditore locale e vari gruppi di
lavoro, eravamo pronti ad iniziare la produzione di un altro complicato sistema, con tempi di consegna molto
stretti.
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Alla fine di maggio il progetto cominciava a prendere forma. Le pompe arrivarono a New Braunfes, in Texas,
dove la struttura doveva essere assemblata, provata e smontata per essere mandata a Monaco per la fine di
giugno. Flygt era presente alla sistemazione delle pompe dentro il loro alloggiamento.
Fu un momento di grande attesa quello in cui tutti aspettavano di vedere se le modifiche fatte in fabbrica
sarebbero state compatibili con la struttura progettato dalla Wave Loch negli Stati Uniti. Tutto andò a
meraviglia, tutte le pompe furono installate nei loro rispettivi alloggiamenti e quindi posizionate nel contenitore
che costituiva la pista.
Alla fine di giugno si procedette al test finale. Ci fu un altro momento di tensione mentre ci chiedevamo se i
quadri avrebbero funzionato come dovevano. Si aspettò pazientemente che la pista venisse riempita, e ci vollero
parecchi giorni poiché si dovettero riparare alcune perdite. Nel frattempo controllammo accuratamente qualsiasi
dettaglio per eliminare l’insorgere di qualsiasi problema.
Finalmente il momento arrivò. Fu verso la mezzanotte del nostro terzo giorno di permanenza. Le telecamere
erano pronte a riprendere e chiunque avesse a che fare con questo evento era presente.
Prima si accese una pompa: Che emozione vedere la massa d’acqua muoversi sulla superficie della pista, poi la
seconda pompa e la terza pompa e poi…….un problema! A notte inoltrata finalmente capimmo che cosa era
successo; il difetto non era da imputare alle pompe, ma piuttosto la superficie della pista non era stata fissata
adeguatamente e il movimento dell’acqua ne aveva strappato un pezzetto. Ci sarebbe voluto il resto della notte
per riparare il danno.
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La mattina seguente tutto era pronto. Una alla volta, le pompe furono messe in funzione mentre nell’aria si
diffondeva già il profumo del successo. Tutto stava funzionando come programmato e perfino meglio; eravamo
stati ricompensati per il nostro lavoro.
Poi tutto dovette essere smontato per essere spedito a Monaco in tempo record.
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La pista arrivò a Monaco giusto in tempo per essere montata. Le operazioni di assemblaggio furono più lente del
previsto a causa della nostra inesperienza. Il tempo scorreva e la data fatidica si avvicinava. I funzionari della
Swatch erano in paziente attesa. Saremmo arrivati in tempo? In mezzo a operai, elettricisti, ispettori governativi,
e tutti quelli che facevano parte del team, Wave Lock fu in grado di montare la pista e farla funzionare la sera
prima che l’evento avesse inizio. Swatch organizzò uno show della durata di quattro giorni al quale invitò i
migliori atleti e alcuni personaggi che praticavano snow boarding, skate boardin, wind surfing e surf per
gareggiare con lo Swatch Flow Rider. Gli spettatori poterono assistere allo spettacolo gratuitamente. Erano stati
allestiti anche posti di ristoro e su di un palco si esibiva un complesso musicale e cantanti. L’evento ebbe un
grande successo e tutte le serate registrarono il “tutto esaurito” . Il canale televisivo “Eurosport” trasmise dal
vivo un’ora di competizione che fu seguita da 52 milioni di telespettatori in tutto il mondo.
Swatch, Wave Lock e Flygt furono molto compiaciute del successo ottenuto dallo spettacolo, dall’entusiasmo
del pubblico, dalle prestazioni delle pompe e del sistema di controllo elettrico.
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La successiva meta di questo tour europeo sarebbe stata Firenze, in settembre. Il luogo scelto per l’evento era
Piazzale Michelangelo, una bellissima piazza, grande, situata in mezzo ad un parco sulla collina che domina
Firenze. E’ difficile trovare un luogo più storico, culturale e magnifico di questo. Chissà se il David non ha mai
fatto surf? L’assemblaggio e la posa in opera questa volta furono molto più veloci dato che tutti gli addetti
avevano acquisito familiarità con questo mezzo. Gli spettatori italiani si scatenarono ad ogni inizio di spettacolo.
Tutte le sere c’erano lunghe file di giovani che aspettavano di essere ammessi allo show. La bellezza dei luoghi,
il clima tiepido di settembre e la gente italiana resero memorabile questo avvenimento. Di nuovo, “Eurosport”
riprese lo spettacolo dal vivo.
Il tour prevedeva quindi uno spettacolo a Long Beach in California nel febbraio del 2000. Poi forse sarebbe
stata presente ai giochi olimpici del 2000 e certamente in altri luoghi sparsi in tutto il mondo. La Wave Lock
Corporation può essere orgogliosa per il grande lavoro svolto e per essere riuscita a realizzare un sogno in cui
credeva profondamente, Noi, alla ITT Flygt, siamo felici di avere reso possibile questo avvenimento.
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Questo evento “Swatch” così spettacolare, eclettico e diverso dagli altri progetti ai quali lavoriamo abitualmente,
è un altro esempio di come ITT Flygt può entrare in altri mercati e vendere più prodotti quando entra in gioco
grande capacità innovativa e conoscenza di pompe e di sistemi di pompaggio capaci di migliorare questa
tecnologia.
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