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Se dieci anni vi sembrano troppi…

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Se dieci anni vi sembrano troppi…
Se dieci anni vi sembrano troppi…
Categoria: Energia Alternativa | Scritto da Gianluigi Torchiani il 6 July 2016.
Un’azienda da tempo impegnata nel settore
della geotermia è Hoval, la società di
Grassobbio (Bergamo) attiva in diversi rami del
riscaldamento e del comfort abitativo. Ne
abbiamo parlato con Alex Fabbro, product
manager Hoval. All’interno della vostra
variegata offerta per il riscaldamento
domestico, che importanza ha la geotermia
a bassa entalpia? Il segmento delle pompe di
calore a bassa entalpia ha già da anni un trend
positivo di vendita. Confrontando però la
crescita esponenziale delle pompe di calore ad
aria, si nota che, per via del clima favorevole
che abbiamo in Italia e per gli elevati costi di
investimento di un impianto geotermico, la
tendenza è di premiare soprattutto le pompe di
calore aria/acqua, mentre sistemi con pompa di
calore a bassa entalpia sono richiesti
soprattutto su grandi impianti. Si tratta di un
settore che affrontate da diversi anni? Che
evoluzione avete riscontrato nel tempo? La
nostra azienda costruisce già dagli anni
Settanta pompe di calore e la richiesta aumenta ogni anno. Pompe di calore a bassa entalpia sono state installate all’inizio principalmente
per l’uso domestico, poi, con il passare degli anni e con l’aumento dell’affidabilità e l’incremento della potenza, è aumentata anche
l’installazione di queste macchine su impianti più grandi come condomini e industrie. Quali sono i motivi principali che spingono i
consumatori a scegliere una soluzione di questo tipo? Un grosso passo, che ha fatto aumentare notevolmente l’interesse
all’installazione di pompe di calore in generale, è stato il Decreto n. 28 del 3 marzo 2011, che prevede, per le nuove costruzioni, l’obbligo di
una quota minima del consumo che deve essere soddisfatta da fonti rinnovabili. Attualmente una nuova costruzione deve soddisfare il
fabbisogno complessivo per riscaldamento, raffrescamento, se presente, e produzione di acqua calda sanitaria con una percentuale del
35% e in contemporanea il 50% della produzione di acqua calda sanitaria da fonte rinnovabile. Proprio grazie a questo decreto anche la
sensibilità delle persone a installare impianti ecosostenibili sta aumentando sempre di più. Oltre al Decreto Rinnovabili, anche il Conto
termico e le detrazioni fiscali hanno dato un notevole contributo allo sviluppo positivo e all’aumento dell’interesse verso le pompe di calore.
Per quanto riguarda il costo d’investimento iniziale, secondo voi rappresenta una vera barriera per il cliente? In quanti anni si ha
il payback? Il costo dipende molto dalla tipologia di costruzione e dalla coibentazione, ma in media si aggira intorno ai 20.000 euro,
dunque è elevato. Il tempo di ammortamento di un impianto con pompa di calore geotermica dipende da molti fattori. Fondamentale è con
quale altro generatore di calore viene confrontato il sistema e se viene usato anche per il raffrescamento estivo. Per dare un’indicazione di
massima, confrontando la pompa di calore per riscaldamento e raffrescamento con un impianto a gas e solare termico, necessario per
coprire il fabbisogno prescritto dal decreto, l’impianto si ammortizza in 8-10 anni.
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L'autore: Gianluigi Torchiani
Giornalista classe 1981, cagliaritano doc ormai trapiantato a Milano dal 2006. Da diversi anni si interessa del mondo
dell’energia e dell'ambiente, con un particolare focus sulle fonti rinnovabili
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