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Il mondo Siemens crede in Genova

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Il mondo Siemens crede in Genova
il personaggio
Il mondo
Siemens
crede in Genova
Intervista a Giorgio
Cuttica, general
manager del polo
di ricerca & sviluppo
Si può dire che le tre aree di business cui ho appena accennato sono nate in Orsi. Con l’acquisizione, il business
tradizionale di Orsi nell’automazione dei processi industriali e della produzione di energia è confluito in quello
di Siemens Italia, ma siamo riusciti a convincere la sede di
Milano a lasciare a Genova la direzione di queste due
aree per il territorio nazionale. L’attività meno tradizionale, ovvero lo sviluppo del software Mes, ci è valsa la responsabilità di polo mondiale. Dopo Orsi sono seguite altre acquisizioni: due negli Stati Uniti, una in Belgio e una
in Francia, tutte aziende che saranno collegate al polo di
ricerca genovese sui Mes. Le tre realtà nate dal progetto
di Orsi oggi contano il doppio di addetti rispetto al 2001.
È uno dei pochi casi in cui una multinazionale ha sviluppato le attività specifiche dell’azienda incorporata e non
le ha invece fagocitate o trasferite altrove.
zi: mancano scuole internazionali, la vita sociale è modesta, i collegamenti aerei con il resto del mondo sono praticamente inesistenti. Ero un giovane ingegnere e già si
parlava di questi problemi. È evidente, quindi, che non si
tratta di deficit congiunturali ma strutturali. Il Politecnico,
di cui si discute tanto in questi ultimi tempi, potrebbe
forse aiutare ad attirare studenti, ricercatori e docenti di
fama internazionale, ma bisognerebbe occuparsi del progetto più in termini di contenuti che non di contenitore.
Inoltre, si dovrebbe favorire il confronto tra le aziende radicate sul territorio e l’IIT, per fare più squadra.
Oggi l’attività di Siemens è organizzata in tre macrosettori: industry, energy e healthcare. La sede di
Genova è centro di competenza per una parte del
settore industry: quali sono i “prodotti” di punta?
Siemens è leader mondiale nell’automazione di fabbrica:
il settore industry rappresenta il 60% del suo business.
Ora si sta puntando molto anche sul software di gestione
della produzione. Due anni e mezzo fa Siemens ha acquisito per circa 3 miliardi di dollari la società americana
UGS, leader nell’ideazione, produzione e commercializzazione di soluzioni per la gestione del ciclo di vita del prodotto (“product life management”). È stato avviato un
processo di integrazione che ha portato Siemens a essere
uno dei pochi protagonisti al mondo in questo settore,
che sta diventando sempre più di interesse strategico
perché la tendenza del mercato è verso prodotti time-tomarket, realizzati su misura in base alle esigenze del
cliente; prodotti di nicchia, ma che richiedono l’impiego
di tecnologie molto avanzate. La nostra realtà genovese
sta giocando un ruolo importante nello sviluppo di queste tecnologie e sono convinto che sarà capace di guadagnarsi l’attenzione del mercato. I
Da una recente indagine promossa dal Gruppo Giovani di Confindustria Genova, la nostra città non risulta essere particolarmente attrattiva per i ricercatori e i manager stranieri a causa della modesta
quantità di servizi offerti a loro e alle loro famiglie.
Qual è l’esperienza di Siemens al proposito?
In tutto questo c’è del vero, ne abbiamo anche parlato
con le Istituzioni. A prescindere dall’attuale crisi del manufacturing, a Genova oggi abbiamo due problemi. Il primo è attrarre giovani talenti, perché quelli che escono
dall’Università (si parla di una trentina di laureati in ingegneria informatica e forse di una cinquantina in scienze
matematiche all’anno) non sono sufficienti a soddisfare
le richieste delle imprese sul territorio. Il secondo problema riguarda invece i talenti già formati, cioè scienziati e
manager di alto livello. Genova offre molto in termini di
bellezze naturali e artistiche, ma poco in termini di servi-
della multinazionale
PIERA PONTA
Quella di
Orsi Automazione spa, acquisita
nel 2001 da Siemens, per una volta non è la storia del
“pesce piccolo” mangiato dal “pesce grande”. Anzi. La
multinazionale, leader di mercato nell’automazione di
fabbrica, ha riconosciuto e valorizzato il patrimonio progettuale e industriale dell’azienda genovese, facendone,
tra l’altro, il riferimento mondiale del Gruppo per lo sviluppo dei Mes, i Manufacturing execution systems. Ne
parliamo con l’ingegner Giorgio Cuttica, socio fondatore
nonché CEO e consigliere di amministrazione di Orsi Automazione e oggi general manager di Siemens nella sede
genovese di corso Europa.
Nella sede di Genova seguiamo tre aree di attività. Due di
queste concorrono al business specifico di Siemens Italia
nell’automazione dei controlli di processi industriali, chimici e farmaceutici, e nell’automazione degli impianti di
produzione dell’energia. Il nostro polo di ricerca & sviluppo - che è anche area di business - è invece la direzione
mondiale per lo sviluppo e la commercializzazione del
software “Mes”. Si tratta di sistemi che supportano la
produzione nell’industria manifatturiera in vari settori:
dall’automotive al food, al farmaceutico. In questi ultimi
anni l’importanza di questa area di business è diventata
tale che oggi, tra dipendenti diretti e consulenti, lavorano
a tempo pieno per noi più di 500 persone.
Siemens quest’anno compie 110 anni. Oltre un secolo di ricerca, di sviluppo e di innovazione di prodotto: dai trasporti all’informatica, dall'industria all’energia e alla sanità. Quali sono le sfide tecnologiche
con le quali si sta ora confrontando in particolare la
sede di Genova?
Con l’acquisizione di Orsi Automazione, Siemens ha
arricchito il suo patrimonio aziendale di un centro ricerche di rilievo internazionale. In quali aree, in particolare, l’apporto di know-how della società genovese è stato determinante alla crescita di Siemens?
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