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2.Eradicazione della sorgente di infezione

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2.Eradicazione della sorgente di infezione
CONTAGIOSITA’
E’ la capacità di un microrganismo di passare da un ospite ad un
altro, a seguito della sua eliminazione all’esterno dell’ospite durante
il processo infettivo.
La contagiosità è la propensione di una malattia o di un agente a
diffondere all'interno di una popolazione recettiva attraverso
contatto (diretto o indiretto) tra soggetti infetti.
Dipende da moltissime variabili; fra esse, le più importanti sono:
(1) durata del periodo in cui l'ospite è infettante
(2) quantità di agente escreto dall'ospite
La contagiosità è una caratteristica dei
microrganismi patogeni che può anche mancare
•  Malattie infettive contagiose: malattie infettive
causate da patogeni che vengono eliminati per diverse
vie dall’ospite
•  Malattie infettive non contagiose: gli agenti
responsabili non vengono eliminati nell’ambiente e la
loro trasmissione richiede l’intervento di vettori o
particolari evenienze (es. tetano, botulismo, malaria,
leishmaniosi)
PATOGENI OPPORTUNISTI
Microrganismi
ambientali
(es.
Pseudomonas
aeruginosa) o commensali (Candida, E. Coli) in
grado di determinare uno stato di malattia solo in
presenza di una diminuzione delle difese
immunitarie dell’individuo.
In queste condizioni essi possono colonizzare tessuti o
organi normalmente sterili o aggredire l’ospite a
differenza di quanto si verifica normalmente
(es: politraumatizzati, ustionati, immaturi; utilizzo
di terapie immunosoppressive; cateterismo)
B. Condizione legate all’individuo infettato
Fattori favorenti
BIOLOGICI: denutrizione, deficit della immunità, comorbidità (presenza di
altre malattie croniche)
COMPORTAMENTALI: scarsa igiene personale, rapporti sessuali non
protetti
Fattori aspecifici
1. 
Barriera anatomofunzionale
(integrità di cute e mucose)
2. 
Microflora batterica endogena
3. 
Meccanismi umorali: lisozima,
proteine della fase acuta
dell’infiammazione
4. 
Meccanismi cellulari: monociti,
macrofagi, granulociti neutrofili
ed eosinofili
Fattori specifici
1. 
IgA di superficie
2. 
Immunoglobuline
3. 
Linfociti B, T e cellule NK
4. 
Immunità indotta tramite
vaccini (non responders)
C. Condizioni ambientali e climatiche
1.  Basso livello socio-economico: espone ad un
maggior rischio di infezioni di qualsiasi genere
2.  Affollamento: fattore di rischio per le infezioni
trasmesse per via aerea
3.  Condizioni microclimatiche sfavorevoli (bassa T°
e alta umidità)
 
Serbatoio di infezione: la specie vivente o il substrato
inanimato nel quale normalmente i microrganismi patogeni
vivono e si moltiplicano in modo tale da potere essere trasmessi
ad un ospite suscettibile.
uomo ( esempio: epatiti virali, meningite c.s.e.)
animale (esempio: molte salmonellosi, brucellosi).
ambiente (esempio: Legionella pneumophila, Clostridium botulinum,
miceti)
  Fonte o Sorgente di infezione: la persona, l’animale, l’oggetto o la
sostanza da cui l’agente infettivo passa ad un ospite.
Per serbatoio si intende generalmente la specie o l’ambiente
naturale in senso lato, mentre per sorgente si intendono i singoli
soggetti infetti in grado di trasmettere l’infezione.
TRASMISSIONE DELLE MALATTIE
INFETTIVE
Può avvenire per via diretta
per via indiretta
per via
transplacentare
Trasmissione
orizzontale
Trasmissione
verticale
Le modalità di trasmissione dipendono:
•  dalla resistenza che i microrganismi presentano nell’ambiente
• dalle vie di ingresso obbligate o preferenziali degli agenti patogeni
(molti microbi hanno una elevata affinità per tessuti o organi specifici) ad
esempio: spore del tetano possono produrre infezioni pericolose se
penetrano attraverso una ferità della pelle ma risultano quasi del tutto
innocue se vengono ingerite.
Trasmissione diretta
avviene quando i microrganismi passano dal soggetto infetto al soggetto
sano per contatto diretto, ovvero senza che i microrganismi passino
nell’ambiente esterno. Ad esempio:
toccando ovvero per contatto intercutaneo (patologia
staphylococcus aureus, scabbia, pediculosi dei capelli ecc.)
cutanea
da
mordendo (per inoculazione di un animale infetto come nella rabbia)
baciando (mononucleosi infettiva ecc)
a seguito di un rapporto sessuale (malattie veneree)
attraverso goccioline* emesse emesse parlando, starnutendo, tossendo…
* la trasmissione diretta in questo caso può avvenire anche senza un vero e
proprio contatto, attraverso l’inalazione da parte di un soggetto recettivo
entro due o tre metri di distanza dal soggetto infetto di goccioline infette
di saliva (dette di Flugge)
Trasmissione indiretta
si realizza senza che ci sia un contatto diretto tra l’individuo infetto e
l’individuo recettivo.
In questo caso l’agente patogeno rimane per un certo periodo
nell’ambiente esterno prima di penetrare nell’organismo del soggetto
sano;
La trasmissione avviene tramite veicoli (materiali o oggetti inanimati) o
vettori (organismi animati).
Per veicolo si intende tutto ciò che è in grado di trasportare gli agenti
infettanti, mantenendone la vitalità, dalla fonte di infezione all’uomo
sano.
Veicoli inanimati: aria, acqua, alimenti, suolo, effetti d’uso (posate,
giocattoli, biancheria, asciugamani ecc…), strumenti ed indumenti
chirurgici; prodotti biologici (sangue, plasma, organi)
Veicoli animati o vettori: passivi (mosche) o attivi (zanzara Anopheles)
Veicoli inanimati
• Acqua: permette la sopravvivenza dei microbi per tempi abbastanza lunghi.
L’acqua è un importante veicolo per tutte quelle malattie che si trasmettono con
circuito oro-fecale; ma può anche veicolare microrganismi che penetrano durante
la balneazione attraverso le congiuntive, la pelle, le mucose orali (congiuntivite da
piscina)
• Alimenti: possono ostacolare o favorire la moltiplicazione (latte, creme, carne
per il clostridium botulinum), o essere indifferenti (virus dell’epatite A).
• Suolo: ospita spesso batteri sporigeni molto pericolosi
• Effetti d’uso: ferri chirurgici, aghi, biancheria, indumenti, in genere oggetti
utilizzati dall’ammalato o portatore di una malattia contagiosa
• Aria: la trasmissione indiretta di un’infezione può evvenire anche tramite l’aria e
particolarmente attraverso:
  le polveri, ovvero per risospensione di particelle depositate su suolo o
lenzuola
  droplet nucleici o nuclei di goccioline, costituiti da residui di goccioline
emesse con la parola, tosse, starnuti ed essicate; essi possono rimanere sospesi
a lungo nell’aria, essere inalati ovvero giungere direttamente agli alveoli
VIE DI INGRESSO DEGLI AGENTI INFETTANTI
Per l’insorgenza di una malattia infettiva i microrganismi responsabili
devono venire a contatto con l’organismo recettivo. I microrganismi
patogeni possono penetrare nell’ospite attraverso diverse vie:
Cute:
Ferite e lesioni anche microscopiche (tetano, infezioni batteriche)
Punture di insetti (malaria)
Morsicature di animali (rabbia)
Iniezioni parenterali (virus epatitici, HIV)
Mucose
Apparato digerente (malattie a trasmissione oro-fecale)
Apparato respiratorio (malattie a trasmissione aerea)
Mucose genitali (malattie a trasmissione sessuale)
Mucosa congiuntivale
Placenta
Trasmissione verticale, che può avvenire dalla madre al feto (infezioni congenite)
Un metodo utile per classificare le malattie infettive è pertanto quello che si
basa sulla modalità di propagazione.
Trasmissione verticale
alcune infezioni contratte durante la gravidanza possono passare per
via placentare dalla madre al feto provocando aborti, gravi
malformazioni o infezioni nel prodotto del concepimento.
VIA TRANSPLACENTARE: tipica di toxoplasma, rosolia, malattia
da CMV e sifilide.
CANALE DA PARTO: Herpes virus II, HBV, Gonococco, Candida
albicans, Chlamidia trachomatis
VIA ASCENDENTE: infezioni a livello dei genitali esterni della
madre che si propagano al feto
INFEZIONI DOPO LA NASCITA: causate dall’interazione con
l’ambiente o in alcuni casi trasmesse con il latte materno (HIV e
HBV).
Malattie trasmissibili per via respiratoria
parlando, starnutendo o tossendo possono essere eliminati da un
soggetto infetto minuscole goccioline che oltre a contenere muco
possono contenere anche microrganismi patogeni.
Alcuni esempi di malattie infettive trasmesse per via aerea:
• Influenza: la trasmissione avviene per contatto diretto con goccioline
espulse con la tosse, lo starnuto e parlando (ma anche attraverso oggetti
contaminati con le secrezioni delle vie respiratorie)
• Varicella: da persona a persona per contatto diretto con il liquido delle
vescicole o con le secrezioni del tratto respiratorio di persone infette. La
trasmissione può avvenire per via indiretta attraverso oggetti contaminati
di fresco. La varicella è una delle malattie infettive più contagiose,
particolarmente nei primi stadi della eruzione.
• TBC: attraverso l’esposizione a bacilli tubercolari contenuti nei nuclei
aerei di goccioline prodotti da persone con TBC durante sforzi espiratori,
come tosse, soffiandosi il naso ecc.
Malattie a circuito oro-fecale trasmissibili per via digerente
attraverso la cavità orale possono penetrare nell’uomo microrganismi
patogeni veicolati con gli alimenti o portati alla bocca con le mani o con
oggetti contaminati.
Alcuni esempi di malattie infettive trasmesse per via enterica
• Salmonellosi: attraverso acqua e cibi (frutti di mare, carne, verdure
crude, latte, latticini) contaminati da feci e urine di pazienti e portatori
• Epatite A: attraverso l’uso di acqua o cibi contaminati (soprattutto
verdure, molluschi e frutti di mare ingeriti crudi), ma anche per contatto
diretto tra persona e persona.
Malattie a trasmissione sessuale
Alcuni esempi di malattie a trasmissione sessuale:
Epatite B: il virus è stato identificato in tutti i liquidi organici ma la sua
infettività è stata dimostrata soltanto nel sangue, nella saliva, nello
sperma e nel secreto vaginale. La trasmissione avviene quindi per via
sessuale (la trasmissione da uomo infetto a donna è 3 volte più efficiente
di quella da donna infetta a uomo), ma anche per via verticale e
attraverso la via parenterale (scambio di siringhe infette nei
tossicodipendenti, trasfusioni di sangue infetto, utilizzo di rasoi, forbicine
ecc.).
HIV: il rischio di trasmissione sessuale dell’HIV è molto più basso di
quanto non lo sia da con altri agenti a trasmissione sessuale.
Un singolo rapporto con un individuo infetto presenta un rischio
calcolabile tra l’1% ed il 6%. Nei rapporti eterosessuali il sesso femminile è
quello che si ritiene a maggior rischio (da 3 a 10 volte in più).
La presenza di una concomitante malattia a trasmissione sessuale,
specialmente se a carattere ulcerativo, può facilitare la trasmissione
dell’HIV. Anche per via verticale e parenterale.
Eliminazione dei microrganismi
•  L’eliminazione degli organismi patogeni avviene per
via cutanea, via oro-nasale, rettale, gengivale,
placentare e per via ematica.
•  In seguito all’eliminazione se un microrganismo non
raggiunge un organismo ricettivo, nella maggior parte
dei casi va incontro a distruzione. Il periodo di
sopravvivenza nell’ambiente dei microrganismi
patogeni è molto variabile e dipende sia dagli
organismi e che dall’ambiente
•  Organismi molto resistenti, mediamente resistenti,
labili: sono molto resistenti i batteri sporigeni,
mediamente resistenti gli enterobatteri e molto labili il
Treponema Pallidum, la Neisseria Meningitidis e la
Neisseria Gonorrhoeae.
•  Fattori che ostacolano la sopravvivenza
microrganismi nell’ambiente esterno
–  Essiccamento
–  Luce solare
–  Temperatura
–  Concorrenza vitale
dei
Profilassi generale delle infezioni.
Gli interventi rivolti a controllare la diffusione delle
malattie infettive sono numerosi e possono essere
riassunti in 5 punti fondamentali:
1. 
Identificazione della sorgente di infezione
2. 
Eradicazione della sorgente di infezione
3. 
Riduzione della comunicabilità della sorgente
4. 
Trattamento della sorgente di infezione
5. 
Interventi rivolti a impedire la trasmissione della infezione
1. Identificazione della sorgente di infezione
La nostra legislazione prevede l’obbligo che in presenza di un
caso di malattia infettiva o suo sospetto, venga attuata
dal medico la denuncia all’autorità sanitaria competente.
Il riconoscimento di un caso di malattia infettiva, e la sua comunicazione al
Dipartimento di Prevenzione della ASL (notifica o denuncia di
malattia infettiva), consente di realizzare due obiettivi:
1) 
INFORMATIVO per valutare un quadro epidemiologico delle malattie
infettive
2) 
OPERATIVO: la Notifica è infatti il primo atto da cui prendono avvio
una serie di interventi di profilassi quali l’isolamento, la
sorveglianza e l’inchiesta epidemiologica (attraverso cui si può
ricostruire la catena di trasmissione che ha dato origine al caso
notificato, risalendo alla sorgente di infezione e individuando altri casi
collaterali con il fine di intervenire su di essi)
Normativa Nazionale in tema di sistema
informativo delle malattie infettive
• D.M. 15 dicembre 1990
• Circolare Ministero della Sanità n. 36 del 15 dicembre
1990
• D.M. 29 luglio 1998
1. Dispone l’adozione di una scheda unica da utilizzare per comunicare
al servizio competente di ciascuna Azienda Sanitaria il manifestarsi di
una qualunque malattia infettiva e diffusiva accertata o sospetta di
esserlo
2. Definisce i tempi di segnalazione delle malattie infettive a livello
locale, individuando le malattie per le quali è necessario un intervento
tempestivo nelle singole Aziende
2. Eradicazione della sorgente di infezione
Consistono nella eliminazione della sorgente di infezione e sono
possibili quando è rappresentata da animali (brucellosi, peste, rabbia).
Nell’uomo sono attuabili interventi di eradicazione parziale come la
colecistectomia nel trattamento dei portatori di tifo.
3. Riduzione della comunicabilità della sorgente
Le misure per ridurre la possibilità di trasmettere un’infezione, da una
persona ammalata (o da un portatore) a una sana, si basano su una
serie di provvedimenti che limitano in varia misura la possibilità
di rapporto con gli altri o che impongono particolari controlli:
isolamento, contumacia, sorveglianza sanitaria.
4. Trattamento della sorgente di infezione
Trattamento tempestivo e adeguato con antibiotici della persona
affetta per proteggere le persone con cui viene a contatto.
5. Interventi rivolti a impedire trasmissione
dell’infezione
Bonifica dell’ambiente:
Potabilizzazione delle acque, installazione di impianti per lo
smaltimento dei rifiuti e degli scarichi, pastorizzazione del latte,
controllo sugli alimenti
In generale l’intervento igienico sanitario è una delle più efficaci e
razionali operazioni di sanità pubblica.
Es: la malaria è scomparsa in tutti quei paesi che hanno bonificato il
loro territorio, distruggendo la zanzara anofele (vettore
dell’infezione).
Modificazione dei comportamenti
La segnalazione di malattia infettiva e diffusiva rientra negli
obblighi di ciascun medico e viene fatta al Dipartimento di
Sanità Pubblica (DM 15.12.90)
Una apposita scheda dovrà essere trasmessa con 2 diverse modalità:
SEGNALAZIONE RAPIDA: il prima possibile ed al massimo entro
12 ore (segnalazione telefonica o via fax)
SEGNALAZIONE ORDINARIA: entro 48 ore (per posta o via fax
agli indirizzi o ai numeri indicati sulla scheda a seconda del territorio
di appartenenza)
La segnalazione rapida è prevista per alcune malattie, anche
solo sospette, per le quali è riconosciuta l’efficacia di misure
rapide di controllo o di prevenzione post-esposizione:
a) tutte le malattie infettive di classe I ovvero malattie per le
quali si richiede segnalazione immediata o perché soggette
al Regolamento sanitario internazionale o perché rivestono
particolare interesse da DM 15/12/1990);
b) malattie infettive che necessitano di interventi immediati a
livello locale (es meningite, tossinfezioni alimentari);
c) infezioni emergenti ed eventi correlati a bioterrorismo.
A. Malattie già incluse in classe I (secondo il D.M. 15/12/90):
Botulismo, Colera, Difterite, Febbre gialla, Febbri emorragiche virali
(febbre di Lassa, Marburg, Ebola), Febbre ricorrente epidemica (tifo
petecchiale), Influenza con isolamento virale, Peste, Poliomielite, Rabbia,
Tetano, Tifo esantematico, Trichinosi;
B. Malattie infettive che necessitano di interventi immediati a livello
locale:
– Epatite virale A e B
– Morbillo
– Malattia invasiva da meningococco,
- Malattia invasiva da HiB, Meningite batterica non specificata
– Infezione, tossinfezione ed infestazione
di origine alimentare
C. Nuove malattie o infezioni emergenti o correlate a bioterrorismo:
Antrace, Malattia di Creutzfeldt-Jacob (MCJ), SARS, Vaiolo, altre
infezioni emergenti o correlate a bioterrorismo, che potranno essere in
futuro identificate come problemi di sanità pubblica.
I Servizi competenti dei Dipartimenti di
Sanità Pubblica, attivati dalla segnalazione rapida
• notificano immediatamente a livello regionale le malattie comprese
nella Classe I DM 15/12/90 e le altre emergenze infettive;
• eseguono tempestivamente l’inchiesta epidemiologica ed attuano le
opportune misure di controllo e prevenzione, ricercando attivamente la
collaborazione con gli altri servizi interessati (ad esempio Pediatria di
Comunità, CIO, Responsabile di presidio ospedaliero, ecc.) e ne danno
successivamente informazione a livello regionale.
Per tutte le patologie per le quali non è prevista la
segnalazione rapida, la segnalazione deve essere
trasmessa ai servizi competenti del Dipartimento di
Sanità Pubblica possibilmente per posta, telefax o e-mail
entro 48 ore.
MODALITA’ GENERALI DI NOTIFICA
Alla segnalazione segue la complessa procedura della notifica. Deve essere
osservato il seguente flusso informativo:
1)  gli uffici preposti dell’ASL trasmettono per fonogramma, telegramma o
telefax, i dati sul caso sospetto alla regione (e da questa al Ministero e
all'Istituto Superiore di Sanità) in cui dovranno essere indicate almeno le
seguenti informazioni: malattia sospettata; nome, cognome, data di nascita,
sesso e residenza del paziente; eventuale luogo di ricovero; fondamenti del
sospetto diagnostico; nome, cognome e recapito del medico segnalante;
2)  segue la notifica dei risultati dell'accertamento del caso (sia positivi che
negativi) tramite apposito Modello 15 o varianti dello stesso da parte
dell’ASL alla regione (e da questa al Ministero e all'Istituto Superiore di
Sanità) via telefax o telegramma;
3)  il Ministero provvederà successivamente alla comunicazione all'ISTAT e
all'Organizzazione Mondiale della Sanità dell'accertamento del caso, ove
previsto. Specifici aspetti procedurali sono riservati alla malattie comprese
nella terza classe ed in particolare AIDS, Micobatteriosi non tubercolare,
TBC.
MISURE DI PROFILASSI GENERALI E SPECIFICHE
Uso di guanti
L’utilizzo di guanti è indicato quando le mani debbano venire a contatto con
materiale biologico (sangue, feci, ecc.); è raccomandato pertanto ad ogni cambio
del pannolino negli asili nido, durante l’assistenza alla persona di soggetti affetti da
malattia infettiva, ecc. Le mani devono essere comunque lavate una volta tolti i
guanti, potendosi contaminare durante la rimozione degli stessi, e prima di
indossare un nuovo paio.
Sanificazione e disinfezione di superfici e
ambienti
La rimozione dello sporco e la conseguente riduzione della
carica batterica (sanificazione) costituiscono una importante
misura nella prevenzione ed in ogni caso rappresentano le
operazioni preliminari necessarie ad ogni procedura di
disinfezione. Pavimenti, pareti lavabili, servizi igienici, superfici
per il consumo dei pasti e superfici di lavoro devono essere
sanificati con i normali detersivi del commercio con periodicità
dipendente dalla frequenza dell’utilizzo e dal grado di
imbrattamento. Per la disinfezione delle superfici, di routine o di
emergenza, può essere utilizzato l’ipoclorito di sodio allo 0,1%
(1000 ppm)(per superfici pulite) e 0,5% (5000 ppm) di cloro
attivo (per superfici imbrattate).
MISURE DI PROFILASSI SPECIFICHE
Isolamento: è la separazione, per il periodo di contagiosità, delle persone (o degli
animali) infette dagli altri in ambiente e condizioni tali da prevenire o limitare la
trasmissione diretta o indiretta dell’agente infettivo.
Quarantena (o contumacia): isolamento o restrizione dei movimenti, per la durata
del periodo di incubazione, di contatti sani di un soggetto malato (provvedimento
raro nei paesi industrializzati es. SARS nel 2003)
Sorveglianza sanitaria: obbligo di sottoporsi a controlli da parte dell’Autorità
sanitaria, senza restrizione dei movimenti, per un periodo di tempo pari a quello
massimo di incubazione della malattia (sorveglianza sanitaria delle persone che
hanno avuto contatti con il caso durante le tre settimane seguenti all’inizio della
malattia e sorveglianza di queste per tre settimane dall’ultimo contatto, con
misurazione della temperatura corporea due volte al dì ed ospedalizzazione, con
isolamento, al riscontro di temperature superiori a 38,3 °C.
Sorveglianza clinica: la ricerca giornaliera, in conviventi e contatti di un paziente
affetto da malattia trasmissibile, di segni e sintomi riferibili ad essa
Misure di isolamento e categorie di
isolamento
ISOLAMENTO STRETTO
si applica in caso di agenti altamente
infettivi o molto virulenti che possono
essere trasmessi per via aerea o per
contatto diretto (quali difterite, peste
polmonare, febbri emorragiche, SARS).
E’ richiesta una stanza separata per il
paziente (pazienti con la stessa
patologia possono essere ospitati nella
stessa
stanza),
con
sistema
di
ventilazione a pressione negativa,
possibilmente dotata di anticamera, e
con porte con chiusura a tenuta, nonché
l’uso di mezzi di barriera ed indumenti
protettivi
per tutte le persone che
entrano nella stanza. Isolamento
stretto
Stanza singola con
ventilazione
pressione negativa
SI
Stanza singola
normale
-
mascherine
SI
guanti
SI
camici
SI
ISOLAMENTO DA CONTATTO
si applica per patologie che si trasmettono
principalmente per contatto diretto e stretto
col paziente, o attraverso il contatto con
oggetti utilizzati dal paziente (es:
isolamento da contatto in ambiente
ospedaliero in caso di rosolia, in caso di P.
corporis)
E’ indicata una stanza separata (pazienti con
la stessa patologia possono essere ospitati
nella stessa stanza) e maschere, camici e
guanti sono indicati per chiunque giunge a
contatto diretto con il paziente ed in
particolare con lesioni o materiale biologico.
Isolamento da
contatto
Stanza singola con
ventilazione
pressione negativa
NO
Stanza singola
normale
SI
mascherine
SI
guanti
SI
camici
SI
ISOLAMENTO RESPIRATORIO
È indicato per prevenire la trasmissione di
malattie infettive che si trasmettono per via
aerea a breve distanza (es: meningiti, TBC
polmonare attiva fino a negativizzazione
dell’escreato).
In tali casi sono indicate stanze singole
(pazienti con la stessa patologia possono
essere ospitati nella stessa stanza), le stanze
devono essere a porte chiuse con adeguata
aerazione; è raccomandato l’uso di
mascherine per tutte le persone che
vengono in contatto con il paziente.
Non è indicato l’uso di guanti e camici.
Isolamento
respiratorio
Stanza singola con
ventilazione
pressione negativa
NO
Stanza singola
normale
SI
mascherine
SI
guanti
NO
camici
NO
ISOLAMENTO ENTERICO O PRECAUZIONI ENTERICHE
riguarda
patologie
a
trasmissione
oro-fecale
(es
amebiasi, colera, diarrea da
causa non nota, salmonellosi
ecc)
E’ raccomandato l’uso di guanti
nel caso di manipolazione o
contatto
con
materiali
contaminati e l’uso di camici se
si prevede la contaminazione
con le feci.
Una stanza ed un bagno separati
sono indicati nel caso di scarsa
igiene del paziente
Isolamento
enterico
Stanza singola con
ventilazione
pressione negativa
NO
Stanza singola
normale
Solo in caso di
scarsa igiene del
paziente
mascherine
NO
guanti
SI
camici
SI se si prevede
contaminazione
con le feci
Profilassi specifica delle infezioni
IMMUNOPROFILASSI PASSIVA
somministrazione di sieri immuni (es: in caso botulismo
somministrazione il prima possibile per via e o im di siero
antibotulinico polivalente che neutralizza le tossine A, B ed E);
immunoglobuline umane e specifiche: ad es. in caso di ferita è ad alto
rischio (contaminata da terriccio, da arma da fuoco…): - sempre una
dose di anatossina antro 24 ore + Ig specifiche antitetaniche se il ciclo è
incompleto o l’ultimo richiamo è imprecisato o effettuato da oltre 10
anni (in sede corporea diversa dal vaccino)
IMMUNOPROFILASSI ATTIVA o VACCINAZIONE
induzione di una risposta immunitaria nell’organismo grazie alla
somministrazione di vaccini
Utilizzo di gammaglobuline
Si rammenta che ai sensi del D.M. 15 gennaio 1991 “La trasfusione di sangue, di
emocomponenti e di emoderivati costituisce una pratica terapeutica non esente
da rischi; necessita pertanto del consenso informato del ricevente”.
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