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EPIDEMIOLOGIA GENERALE DELLE MALATTIE INFETTIVE

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EPIDEMIOLOGIA GENERALE DELLE MALATTIE INFETTIVE
Modalità di trasmissione
e misure di profilassi delle
malattie infettive
Appunti integrativi al Sistema
Immunitario – Appendice di Igiene
ed epidemiologia
MALATTIE INFETTIVE
Affezioni causate da microrganismi patogeni
capaci di trasmettersi con modalità diverse
Compito dell’igiene è studiare con quali modalità le
malattie infettive insorgono e diffondono nella
collettività, analizzare le condizioni che ne
favoriscono l’insorgenza e la propagazione e
prevenirle.
Andamento delle malattie infettive nel
mondo
I più recenti rapporti OMS confermano come le
malattie infettive continuino ad essere la prima
causa di mortalità (> 30%) e morbosità a livello
mondiale.
In Italia rappresentano lo 0,4% delle cause iniziali
di morte.
Attualmente una sola malattia infettiva è stata
dichiarata eradicata dall’OMS: il vaiolo
Infezioni nuove, emergenti e riemergenti
I farmaci hanno modificato il decorso e la prognosi di molte sindrome
infettive, ma in alcuni casi hanno anche portato alla comparsa di
chemioresistenza di alcuni microrganismi e alla virulentazione di batteri
saprofiti o scarsamenti patogeni.
Si è così assistito all’emergere ed al progressivo diffondersi di quadri
infettivi sostenuti da microrganismi prima praticamente estranei alla
patologia umana.
Ma si è assistito anche alla comparsa di malattie e sindromi nuove come
la legionellosi, la malattia di Lyme, l’AIDS.
E’ caduta l’illusione che la disponibilità di nuovi antibiotici sia in grado di
risolvere ogni tipo di infezione e si è invece consolidata la convinzione
della necessità di affrontare globalmente il problema con una strategia
complessiva che riconosca nelle procedure di prevenzione e disinfezione
uno strumento fondamentale di profilassi delle malattie infettive.
Ruolo di agenti infettivi nella genesi di malattie
cronico-degenerative
•
•
•
•
•
Helicobacter pylori → ulcera peptica
Hepatitis B e C virus → cirrosi, ca. epatico
Human papillomavirus → ca. cervice
Epstein Barr Virus → linfoma B cell
Coxsackie virus → miocarditi
Andamento delle malattie
Epidemia: è definita da piu’ casi di malattia che si presentano nella
stessa popolazione o nello stesso gruppo di individui nello stesso breve
periodo di tempo, a condizione che i casi abbiano la stessa origine. Il n°
di casi che indica la presenza di un’epidemia varierà a seconda
dell’agente infettivo, del tempo e luogo in cui si manifesta, della
popolazione esposta.
Sporadicità: la malattia si presenta raramente ed i casi accertati sono
indipendenti gli uni dagli altri
Endemia: costante presenza di una malattia in un determinato
territorio.
La malattia, sotto l’azione di condizioni favorevoli, può passare allo
stato epidemico.
Pandemia: è un’epidemia che si estende a più nazioni e spesso ad interi
continenti
Conoscenze necessarie per attuare una
efficace prevenzione delle malattie infettive
A. rapporto infezione-malattia
B. frequenza e durata dello stato di portatore
C. persistenza dell’immunità
D. durata del periodo di incubazione
E. durata del periodo di contagiosità
F. serbatoi, fonti e veicoli di infezione
G. modalità di trasmissione
Ecologia microbica e rapporti dei
microrganismi con l’uomo
• Alcune specie microbiche si sono adattate a vivere sulle
superfici cutanee o mucose dell’uomo
• Altre hanno sviluppato la capacità di penetrare, vivere e
moltiplicarsi nell’ospite in un rapporto di parassitismo
che comporta un danno esclusivo dell’ospite
• In particolare distinguiamo
– Saprofiti: microrganismi il cui habitat è l’ambiente
– Commensali: microrganismi che vivono sui tegumenti
– Parassiti: quando sono in grado di aggredire l’ospite e arrecargli
un danno
FASI DELLE MALATTIE INFETTIVE
Contaminazione contatto tra agenti eziologici e individuo
Penetrazione dell’agente patogeno attraverso la cute e le
mucose
Localizzazione tappa che consente al patogeno di
raggiungere il tessuto nel quale troverà le condizioni
favorevoli al suo sviluppo
Infezione tappa nella quale il patogeno e l’organismo
parassitato si contrappongono e cercano di avere il
sopravvento
Infezione non è sinonimo di malattia infettiva
Solo se l’agente patogeno supera le difese dell’organismo si
manifestano tutti i sintomi caratteristici che evidenziano
l’instaurarsi dello stato morboso.
Il tempo che intercorre tra la penetrazione dell’agente
infettante nell’organismo e il manifestarsi della
sintomatologia si definisce periodo di incubazione (diverso
tra malattia e malattia).
Infezione versus malattia infettiva
Interazione di un microrganismo e
un ospite recettivo (uomo, animale)
Implica la replicazione dell’agente
nell’ospite
INFEZIONE
Consente la eliminazione dei
patogeni
Determina la comparsa di anticorpi
MALATTIA
INFETTIVA
All’infezione non segue
necessariamente la malattia
È l’espressione clinica
dell’infezione
Colonizzazione, infezione
inapparente, malattia infettiva
colonizzazione
Colonizzazione: il microrganismo è
presente sulla superficie del corpo (pelle o
mucose) e si riproduce in maniera
sufficiente a mantenere la sua numerosità
senza determinare alcuna reazione
nell’ospite.
Infezione inapparente: il microrganismo
si moltiplica, causa una reazione
misurabile (come la produzione di
anticorpi specifici) ma non è rinvenibile
clinicamente.
Malattia infettiva: quando l’infezione
porta ad una malattia clinicamente
evidente, con sintomi e segni fisici.
Infezione
apparente
Malattia
infettiva
Tutte le persone infette, incluse quelle con sola
colonizzazione, sono potenziali fonti di infezione per altri.
Portatore: persona infetta che non ha malattia conclamata ma che
è una potenziale fonte di infezione per altri.
Il termine portatore include persone la cui infezione :
•rimane inapparente: portatore asintomatico (meningococco: circa il 5-10% dei
soggetti sono potatori asintomatici con colonizzazione nasofaringea )
•soggetti per i quali lo stato di portatore precede la malattia: portatore in
incubazione (varicella: da 1 fino a 5 giorni prima del rash cutaneo)
•soggetti per i quali lo stato di portatore segue la malattia: portatore
convalescente (difterite, epatite B, salmonella)
•portatore cronico (la condizione di portatore persiste per un tempo molto
lungo, es: salmonella typhi)
Non sempre un soggetto con infezione inapparente è un portatore (es. TBC)
In altre parole, è portatore un soggetto infetto asintomatico ma eliminatore di
microrganismi con i propri secreti, escreti o liquidi biologici
FATTORI CHE INFLUISCONO SUL MANIFESTARSI
DELLE MALATTIE INFETTIVE:
Malattia infettiva
Agente
eziologico
Malattia
A. Fattori relativi all’agente patogeno
B. Fattori relativi all’ospite
C. Fattori ambientali
La CAUSA è necessaria, ma non sufficiente
A. Fattori relativi all’agente patogeno
INVASIVITA’
Capacità di un microrganismo di diffondersi
nell’organismo.
I microrganismi patogeni hanno un diverso spettro di
invasività, alcuni lo sono molto e possono quindi dare
danni generalizzati (peste, morbillo etc.) altri meno e si
concentrano in un organo o apparato verso il quale hanno
tropismo (epatite, pneumococco).
L’invasività è una caratteristica che può anche
mancare in un patogeno il quale può esercitare la propria
azione lesiva in sede (cocchi piogeni) o tramite tossine o
prodotti del suo disfacimento (bacillo tetanico)
A. Fattori relativi all’agente patogeno
TOSSIGENICITA’
la capacità di produzione di sostanze tossiche per
l’organismo ad esempio attraverso la produzione di
esotossine, endotossine, liberazione di metaboliti
tossici, esoenzimi
A. Fattori relativi all’agente patogeno
INFETTIVITA’
L'infettività è un attributo dell'agente che misura con quanta facilità esso è in
grado di dare inizio ad una infezione (penetrare, sopravvivere e moltiplicarsi
nell’ospite).
Dal punto di vista sperimentale è il numero minimo di agenti necessari a provocare
l’infezione nel 50% dei soggetti.
Tale numero varia in funzione dell’agente, della via di contagio, dalla sorgente da
cui l’agente è stato contratto, dall’età.
Es: Il morbillo è ad alta infettività. La lebbra è a bassa infettività.
CARICA INFETTANTE
È il numero minimo di microrganismi necessario per dare inizio all’infezione. È
molto variabile da una specie all’altra e, nell’ambito della stessa specie, può variare
a seconda dello stipite.ES: per molte tossinfezioni alimentari la carica minima
infettante corrisponde a 1000000 microrganismi.
A. Fattori relativi all’agente patogeno
PATOGENICITA’: capacità di produrre una malattia clinicamente evidente.
Con metodiche di laboratorio sensibili e specifiche si può determinare la
proporzione di infezioni che dà luogo a malattia
(es: raffreddore ha una elevata patogenicità, TBC ha una bassa patogenicità).
La patogenicità è influenzata da fattori ambientali e propri dell’ospite, dalla
dose di agenti infettanti introdotta, dalla via di entrata, dalla sorgente di
infezione.
IMMUNOGENICITA’: capacità dell’infezione di determinare immunità
specifica. Virus del morbillo dà immunità per tutta la vita il gonococco no.
A. Fattori relativi all’agente patogeno
VIRULENZA
Indica il diverso grado con cui si esprime la
patogenicità a seconda dello stipite microbico in causa.
Può essere valutata in rapporto alla gravità del decorso
clinico della malattia.
E’ la proporzione di casi
clinici che dà luogo a
manifestazioni cliniche
gravi Es: il rhinovirus
(virus del raffreddore)
non è molto virulento.
L’agente responsabile del
tetano invece ha una
grande virulenza.
INFETTIVITA’
Infetti
esposti
PATOGENICITA’
Malati
infetti
VIRULENZA
Casi gravi
ammalati
ELEVATO
VARICELLA
MORBILLO
POLIOMELITE
VARICELLA
RAFFREDDORE
MORBILLO
TBC
LEBBRA
INTERMEDIO
RAFFREDDORE
ROSOLIA
ROSOLIA
POLIOMELITE
BASSO
TBC
TBC
POLIOMELITE
MORBILLO
MOLTO
BASSO
LEBBRA
LEBBRA
VARICELLA
RAFFREDDORE
ROSOLIA
CONTAGIOSITA’
E’ la capacità di un microrganismo di passare da un ospite ad un
altro, a seguito della sua eliminazione all’esterno dell’ospite durante
il processo infettivo.
La contagiosità è la propensione di una malattia o di un agente a
diffondere all'interno di una popolazione recettiva attraverso contatto
(diretto o indiretto) tra soggetti infetti.
ES: infezioni da rhinovirus
alta contagiosità, meningite
minore
Dipende da moltissime variabili; fra esse, le più importanti sono,
(1) durata del periodo in cui l'ospite è infettante
(2) quantità di agente escreto dall'ospite
La contagiosità è una caratteristica dei
microrganismi patogeni che può anche mancare
• Malattie infettive contagiose: malattie infettive
causate da patogeni che vengono eliminati per
diverse vie dall’ospite
• Malattie infettive non contagiose: gli agenti
responsabili non vengono eliminati nell’ambiente
e la loro trasmissione richiede l’intervento di
vettori o particolari evenienze (es. tetano,
botulismo, malaria, leishmaniosi)
N.B.
Patogeni opportunisti
Microrganismi ambientali (es. Pseudomonas
aeruginosa) o commensali (Candida, E. Coli) in
grado di determinare uno stato di malattia solo in
presenza di una diminuzione delle difese
immunitarie dell’individuo.
In queste condizioni essi possono colonizzare tessuti
o organi normalmente sterili o aggredire l’ospite a
differenza di quanto si verifica normalmente (es:
politraumatizzati, ustionati, immaturi; utilizzo di
terapie immunosoppressive; cateterismo)
B. Condizione legate all’individuo infettato
Fattori favorenti:
BIOLOGICI: denutrizione,deficit della immunità, comorbidità
(presenza di altre malattie croniche)
COMPORTAMENTALI: scarsa igiene personale, rapporti
sessuali non protetti
Fattori aspecifici
Fattori specifici
1.
Barriera anatomofunzionale
(integrità di cute e mucose)
1. IgA di superficie
2.
Microflora batterica endogena
2. Immunoglobuline
3.
Meccanismi unorali: lisozima,
proteine della fase acuta
dell’infiammazione
3. Linfociti B, T e cellule
NK
4.
Meccanismi cellulari: monociti,
macrofagi, granulociti neutrofili
ed eosinofili
4. Immunità indotta
tramite vaccini
C. Condizioni ambientali e climatiche
1. Basso livello socio-economico: espone ad un
maggior rischio di infezioni di qualsiasi genere
2. Affollamento: fattore di rischio per le infezioni
trasmesse per via aerea
3. Condizioni microclimatiche sfavorevoli (bassa
T° e alta umidità)
PERIODI DI INCUBAZIONE DI ALCUNE MALATTIE INFETTIVE
l’intervallo di tempo tra il contatto iniziale con un agente infettivo e la
comparsa del primo segno o sintomo della malattia
 Lebbra: da alcuni giorni a parecchi anni
 AIDS: variabile, da 1 anno a 15 anni
 Epatite B: 60 - 90 giorni (45 - 180 giorni)
 Meningite meningococcica: 3 - 4 giorni (2 - 10 giorni)
 Salmonellosi non tifoidee: 12 - 36 ore (6 - 72 ore)
 Morbillo: 10 - 14 giorni (7 - 18)
Periodo di contagiosità
Il tempo durante il quale un agente
infettivo può essere trasferito
direttamente o indirettamente da una
persona infetta ad un’altra persona, da un
animale infetto all’uomo, da una persona
infetta ad un animale, inclusi gli
artropodi.
PERIODI DI CONTAGIOSITA’ DI ALCUNE MALATTIE INFETTIVE
 Lebbra: nella maggior parte dei casi lacontagiosità viene persa entro 1
giorno dall’inizio della terapia multifarmacologica
 AIDS: sconosciuto, si presume che si estenda dall’esordio dell’infezione
da HIV per tutta la vita del paziente (alta durante i primi mesi dell’infezione,
aumenta con il
peggioramento della condizione clinica e la presenza di altre MTS)
 Epatite B: tutti i soggetti HBsAg+ sono potenzialmente contagiosi. Il
sangue può essere contagioso già diverse settimane prima dell’esordio dei
primi sintomi e rimanere per tutto il periodo acuto della malattia.
 Salmonellosi non tifoidee: per tutta la durata dell’infezione;
estremamente variabile, di solito da diversi giorni a parecchie settimane. L’1%
circa dei soggetti infetti e il 5% dei bambini al di sotto di 5 anni può eliminare organismi per oltre
1 anno.
 Morbillo: da 4 gg prima della comparsa dell’esantema a 4 giorni dopo
 Meningite meningococcica: fin quando i meningococchi non sono più
presenti nelle secrezioni nasofaringee (ovvero dopo le 24 ore successive all’inizio della
terapia)
SERBATOI E FONTI DI INFEZIONE
 Serbatoio di infezione: la specie vivente o il substrato
inanimato nel quale normalmente i microrganismi patogeni
vivono e si moltiplicano in modo tale da potere essere
trasmessi ad un ospite suscettibile.
uomo ( esempio: epatiti virali, meningite c.s.e.)
animale (esempio: molte salmonellosi, brucellosi).
ambiente (esempio: Legionella pneumophila, Clostridium
botulinum, miceti)
 Fonte o Sorgente di infezione : la persona, l’animale, l’oggetto
o la sostanza da cui l’agente infettivo passa ad un ospite.
Per serbatoio si intende generalmente la specie o l’ambiente
naturale in senso lato, mentre per sorgente si intendono i
singoli soggetti infetti in grado di trasmettere l’infezione.
TRASMISSIONE DELLE MALATTIE
INFETTIVE
Può avvenire per via diretta
Trasmissione
per via indiretta
orizzontale
per via
Trasmissione
transplacentare
verticale
Le modalità di trasmissione dipendono:
•dalla resistenza che i microrganismi presentano nell’ambiente
•dalle vie di ingresso obbligate o preferenziali degli agenti patogeni
(molti microbi hanno una elevata affinità per tessuti o organi specifici) ad
esempio: spore del tetano possono produrre infezioni pericolose se
penetrano attraverso una ferità della pelle ma risultano quasi del tutto
innocue se vengono ingerite.
Trasmissione diretta: avviene quando i microrganismi passano dal
soggetto infetto al soggetto sano per contatto diretto, ovvero senza
che i microrganismi passino nell’ambiente esterno ad esempio:
toccando ovvero per contatto intercutaneo (patologia cutanea da
staphylococcus aureus, scabbia, pediculosi dei capelli ecc.)
mordendo (per inoculazione di un animale infetto come nella rabbia)
baciando (mononucleosi infettiva ecc)
a seguito di un rapporto sessuale (malattie veneree)
attraverso goccioline* emesse emesse parlando, starnutendo,
tossendo…
*la trasmissione diretta in questo caso può avvenire anche senza un
vero e proprio contatto attraverso l’inalazione da parte di un soggetto
recettivo entro due o tre metri di distanza dal soggetto infetto di
goccioline infette di saliva (dette di Flugge)
Trasmissione indiretta: si realizza senza che ci sia un contatto diretto
tra l’individuo infetto e l’individuo recettivo.
In questo caso l’agente patogeno rimane per un certo periodo
nell’ambiente esterno prima di penetrare nell’organismo del soggetto
sano, la trasmissione avviene tramite veicoli (materiali o oggetti
inanimati) o vettori (organismi animati).
Per veicolo si intende tutto ciò che è in grado di trasportare gli agenti
infettanti, mantenendone la vitalità, dalla fonte di infezione all’uomo
sano.
Veicoli inanimati: aria, acqua, alimenti, suolo, effetti d’uso (posate,
giocattoli, biancheria, asciugamani ecc…), strumenti ed indumenti
chirurgici; prodotti biologici (sangue, plasma, organi)
Anche se in teoria qualsiasi oggetto può divenire veicolo di infezione,
la pratica insegna che vi sono alcuni veicoli di importanza
epidemiologica indiscussa e altri di importanza trascurabile
Veicoli animati o vettori :passivi (mosche) o attivi (zanzara
Anopheles)
Veicoli inanimati
•Acqua: permette la sopravvivenza dei microbi per tempi abbastanza lunghi.
L’acqua è un importante veicolo per tutte quelle malattie che si trasmettono con
circuito oro-fecale; ma può anche veicolare microrganismi che penetrano durante la
balneazione attraverso le congiuntive, la pelle, le mucose orali (congiuntivite da
piscina)
•Alimenti: possono ostacolare o favorire la moltiplicazione (latte, creme, carne per
il clostridium botulinum) , o essere indifferenti (virus dell’epatite A).
•Suolo: ospita spesso batteri sporigeni molto pericolosi
•Effetti d’uso: ferri chirurgici, aghi, biancheria, indumenti, in genere oggetti
utilizzati dall’ammalato o portatore di una malattia contagiosa
•Aria: la trasmissione indiretta di un’infezione può evvenire anche tramite l’aria e
particolarmente attraverso:
 le polveri, ovvero per risospensione di particelle depositate su suolo o
lenzuola
 droplet nucleici o nuclei di goccioline, costituiti da residui di goccioline
emesse con la parola, tosse, starnuti ed essicate; essi possono rimanere sospesi a
lungo nell’aria, essere inalati e , in alcuni casi, giungere direttamente agli
alveoli
Trasmissione verticale: alcune infezioni contratte durante la
gravidanza possono passare per via placentare dalla madre al
feto provocando aborti, gravi malformazioni o infezioni nel
prodotto del concepimento.
VIA TRANSPLACENTARE: tipica di toxoplasma, rosolia,
malattia da CMV e sifilide.
CANALE DA PARTO: Herpes virus II, HBV, Gonococco,
Candida albicans, Chlamidia trachomatis
VIA ASCENDENTE: infezioni a livello dei genitali esterni
della madre
INFEZIONI DOPO LA NASCITA: causate dall’interazione
con l’ambiente o in alcuni casi trasmesse con il latte materno
(HIV e HBV).
VIE DI INGRESSO DEGLI AGENTI INFETTANTI
Per l’insorgenza di una malattia infettiva i microrganismi responsabili
devono venire a contatto con l’organismo recettivo.
I microrganismi patogeni possono penetrare nell’ospite attraverso diverse
vie:
Cute:
Ferite e lesioni anche microscopiche (tetano, infezioni batteriche)
Punture di insetti (malaria)
Morsicature di animali (rabbia)
Iniezioni parenterali (virus epatitici, HIV)
Mucose
Apparato digerente (malattie a trasmissione oro-fecale)
Apparato respiratorio (malattie a trasmissione aerea)
Mucose genitali (malattie a trasmissione sessuale)
Mucosa congiuntivale
Placenta
Trasmissione verticale, che può avvenire dalla madre al feto (infezioni congenite)
Un metodo utile per classificare le malattie infettive è pertanto quello che si
basa sulla modalità di propagazione.
Malattie trasmissibili per via respiratoria: parlando,
starnutendo o tossendo possono essere eliminati da un soggetto infetto
minuscole goccioline che oltre a contenere muco possono contenere
anche microrganismi patogeni.
Alcuni esempi di malattie infettive trasmesse per via aerea:
•Influenza: la trasmissione avviene per contatto diretto con goccioline
espulse con la tosse, lo starnuto e parlando (ma anche attraverso
oggetti contaminati con le secrezioni delle vie respiratorie)
•Varicella: da persona a persona per contatto diretto con il liquido
delle vescicole o con le secrezioni del tratto respiratorio di persone
infette. La trasmissione può avvenire per via indiretta attraverso
oggetti contaminati di fresco. La varicella è una delle malattie infettive
più contagiose, particolarmente nei primi stadi della eruzione.
•TBC: attraverso l’esposizione a bacilli tubercolari contenuti nei nuclei
aerei di goccioline prodotti da persone con TBC durante sforzi
espiratori, come tosse, soffiandosi il naso ecc.
Malattie a circuito oro-fecale trasmissibili per via digerente:
attraverso la cavità orale possono penetrare nell’uomo
microrganismi patogeni veicolati con gli alimenti o portati
alla bocca con le mani o con oggetti contaminati.
Alcuni esempi di malattie infettive trasmesse per via
enterica
•Salmonellosi: attraverso acqua e cibi (frutti di mare, carne, verdure
crude, latte, latticini) contaminati da feci e urine di pazienti e portatori
•Epatite A: attraverso l’uso di acqua o cibi contaminati (soprattutto
verdure, molluschi e frutti di mare ingeriti crudi),ma anche per contatto
diretto tra persona e persona.
Malattie a trasmissione sessuale
Alcuni esempi di malattie a trasmissione sessuale:
Epatite B: il virus è stato identificato in tutti i liquidi organici ma la sua
infettività è stata dimostrata soltanto nel sangue, nella saliva, nello sperma e
nel secreto vaginale. La trasmissione avviene quindi per via sessuale (la
trasmissione da uomo infetto a donna è 3 volte più efficiente di quella da
donna infetta a uomo), ma anche per via verticale e attraverso la via
parenterale (scambio di siringhe infette nei tossicodipendenti, trasfusioni di
sangue infetto, utilizzo di rasoi, forbicine ecc.).
HIV: il rischio di trasmissione sessuale dell’HIV è molto più basso di
quanto non lo sia da con altri agenti a trasmissione sessuale.
Un singolo rapporto con un individuo infetto presenta un rischio calcolabile
tra l’1% ed il 6%. Nei rapporti eterosessuali il sesso femminile è quello che si
ritiene a maggior rischio (da 3 a 10 volte in piu’).
La presenza di una concomitante malattia a trasmissione sessuale,
specialmente se a carattere ulcerativo , può facilitare la trasmissione
dell’HIV.
Eliminazione dei microrganismi
• L’eliminazione degli organismi patogeni
avviene per via cutanea, via oro-nasale, rettale,
gengivale, placentare e per via ematica.
• In seguito all’eliminazione se un
microrganismo non raggiunge un organismo
ricettivo, nella maggior parte dei casi va
incontro a distruzione. Il periodo di
sopravvivenza dei microrganismi patogeni è
molto variabile e dipende sia dagli organismi e
che dall’ambiente
• Organismi molto resistenti, mediamente
resistenti, labili: sono molto resistenti i batteri
sporigeni, mediamente resistenti gli enterobatteri e
molto labili il Treponema Pallidum, la Neisseria
Meningitidis e la Neisseria Gonorrhoeae.
• Fattori che ostacolano la sopravvivenza dei
microrganismi nell’ambiente esterno
–
–
–
–
Essiccamento
Luce solare
Temperatura
Concorrenza vitale
Profilassi generale delle infezioni.
Gli interventi rivolti a controllare la diffusione delle
malattie infettive sono numerosi e possono essere
riassunti in 5 punti fondamentali:
1. Identificazione della sorgente di infezione
2. Eradicazione della sorgente di infezione
3. Riduzione della comunicabilità della sorgente
4. Trattamento della sorgente di infezione
5. Interventi rivolti a impedire la trasmissione della
infezione
1.Identificazione della sorgente di infezione
La nostra legislazione prevede che in presenza di un
caso di malattia infettiva o suo sospetto, venga attuata
dal medico la denuncia all’autorità sanitaria competente.
Il riconoscimento di un caso di malattia infettiva, e la sua
comunicazione al dipartimento di prevenzione della
ASL (notifica o denuncia di malattia infettiva), consente
di realizzare due obiettivi:
1) INFORMATIVO per valutare un quadro epidemiologico delle
malattie infettive
2) OPERATIVO la notifica è infatti il primo atto da cui prendono
avvio una serie di interventi di profilassi quali l’isolamento, la
sorveglianza e l’inchiesta epidemiologica (attraverso cui si può
ricostruire la catena di trasmissione che ha dato origine al caso
notificato, risalendo alla sorgente di infezione e individuando
altri casi collaterali con il fine di intervenire su di essi)
2. Eradicazione della sorgente di infezione
Consistono nella eliminazione della sorgente di infezione e
sono possibili quando è rappresentata da animali (brucellosi,
peste, rabbia).
Nell’uomo sono attuabili interventi di eradicazione parziale come la
colecistectomia nel trattamento dei portatori di tifo.
3. Riduzione della comunicabilità della sorgente
Le misure per ridurre la possibilità di trasmettere
un’infezione, da una persona ammalata (o da un portatore)
a una sana, si basano su una serie di provvedimenti che
limitano in varia misura la possibilità di rapporto con gli
altri o che impongono particolari controlli: isolamento,
contumacia, sorveglianza sanitaria.
L’Isolamento è la separazione, per il periodo di contagiosità, delle
persone (o degli animali) infette dagli altri in ambiente e
condizioni tali da prevenire o limitare la trasmissione diretta o
indiretta dell’agente infettivo.
Quarantena (o contumacia): isolamento o restrizione dei
movimenti, per la durata del periodo di incubazione, di contatti
sani di un soggetto malato (provvedimento raro nei paesi
industrializzati es. SARS nel 2003)
Sorveglianza sanitaria: obbligo di sottoporsi a controlli da parte
dell’Autorità sanitaria, senza restrizione dei movimenti, per un
periodo di tempo pari a quello massimo di incubazione della
malattia (sorveglianza sanitaria delle persone che hanno avuto contatti con il caso durante le tre settimane
seguenti all’inizio della malattia e sorveglianza di queste per tre settimane dall’ultimo contatto, con misurazione
della temperatura corporea due volte al dì ed ospedalizzazione, con isolamento, al riscontro di temperature
superiori a 38,3 °C.
Sorveglianza clinica: la ricerca giornaliera, in conviventi e contatti
di un paziente affetto da malattia trasmissibile, di segni e sintomi
riferibili ad essa. (es: difterite sorveglianza clinica di conviventi e contati stretti per 7 giorni
dall’ultimo contatto con il paziente, con effettuazione di indagini di laboratorio per evidenziare eventuali
portatori asintomatici)
4. Trattamento della sorgente di infezione
Trattamento tempestivo e adeguato con antibiotici della persona
affetta per proteggere le persone con cui viene a contatto.
5. Interventi rivolti a impedire la trasmissione della
infezione
Bonifica dell’ambiente:
Potabilizzazione delle acque, installazione di impianti per lo
smaltimento dei rifiuti e degli scarichi, pastorizzazione del latte,
controllo sugli alimenti
In generale l’intervento igienico sanitario è una delle più efficaci e
razionali operazioni di sanità pubblica.
Es: la malaria è scomparsa in tutti quei paesi che hanno bonificato il loro territorio,
distruggendo la zanzara anofele (vettore dell’infezione).
Modificazione dei comportamenti
Profilassi specifica delle infezioni:
IMMUNOPROFILASSI PASSIVA:
somministrazione di sieri immuni (es: in caso botulismo
somministrazione il prima possibile per via e o im di siero antibotulinico polivalente che
neutralizza le tossine A, B ed E);
immunoglobuline umane e specifiche es in caso di
ferita è ad alto
rischio (contaminata da terriccio, da arma da fuoco…): - sempre una dose di anatossina
antro 24 ore + Ig specifiche antitetaniche se il ciclo è incompleto o l’ultimo richiamo è
imprecisato o effettuato da oltre 10 anni (in sede corporea diversa dal vaccino)
IMMUNOPROFILASSI ATTIVA o VACCINAZIONE:
induzione di una risposta immunitaria nell’organismo
grazie alla somministrazione di vaccini
Fly UP