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Il sogno di Dio su di noi - Piccole Suore della Sacra Famiglia

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Il sogno di Dio su di noi - Piccole Suore della Sacra Famiglia
ZAC TAC!
Zac-Tac era una frase ripetuta spesso da don Giuseppe Nascimbeni un po’ come dire “…se non
l’avete fatto fin adesso fatelo subito, fatelo oggi…” ed è sul suo invito che mi accingo a raccontarvi
del percorso di formazione per divenire Piccola Suora e di me.
In Italia come nelle altre parti del mondo dove siamo presenti, la giovane in ricerca che si avvicina
al nostro Istituto, ha la possibilità di frequentare e conoscere da vicino le nostre realtà, ma
soprattutto lo stile di preghiera e di lavoro che ci caratterizza attraverso incontri periodici e
accompagnamento personalizzato. Nella semplicità e letizia può iniziare un tempo minimo di sei
mesi di “aspirantato”, tempo nel quale vivendo a stretto contatto con una comunità di Piccole Suore
e accompagnata da una sorella incaricata cerca di leggere i segni dello Spirito che parlano nel
quotidiano.
Nella comprensione di una chiamata a partecipare a tale carisma inizierà il tempo di formazione del
“postulantato”, circa uno o due anni nel quale inizia a conoscere la storia e le attività dell’Istituto. Il
passaggio successivo è quello del “noviziato” periodo in cui sperimenta “sulla sua pelle” la vita
vissuta nello stile di Nazareth. Anche il periodo del noviziato non può durare meno di due anni;
esso termina con la prima professione, chiamata temporanea perché annualmente la giovane suora è
chiamata a rinnovare i voti di castità, povertà e obbedienza. Questa fase del cammino è nota come
juniorato e dura sei anni e si conclude con la professione perpetua che sigilla per sempre il sì al Dio
fedele.
Ma chi mi conosce sa ben che non sono nata suora!
A scuola quando ero piccola ho imparato che lo spazio occupato da un corpo non può essere
occupato da un altro… ciascuno occupa il suo… questa è l’esperienza che vi racconto, cioè quella
che ho fatto dal momento in cui ho percepito quale fosse il mio spazio, dove mi attendeva la vera
felicità, quella data dal suo sogno su di noi… che risiede nella nostra vocazione!
A distanza di tempo, riguardando il mio cammino, comprendo sempre più come il Padre mi ha
lasciata libera di rispondergli… Lui che conosce i suoi figli è venuto a cercarmi là dove ero, nel mio
quotidiano di studentessa e di fidanzata, mi ha raggiunta e mi ha mostrato il suo volto di Amore e
Misericordia!
La mia infanzia è stata segnata dalla sofferenza fisica a causa della rottura, a 9 anni, del femore e
dalle conseguenze che mi hanno accompagnata fino ad oggi, ma questa sofferenza mi ha anche
permesso di crescere e comprendere in modo diverso la preziosità del dono della vita, della salute,
della famiglia e delle relazioni vere.
La mia famiglia mi è sempre stata a fianco cercando di sostenermi, mi ha insegnato soprattutto a
vivere rispettando gli altri, ad essere generosa e a compiere il bene perché bene! Per loro la vita
sacramentale era qualcosa di lontano, frequentavano la Chiesa solo per gli avvenimenti di
circostanze come Battesimi, Cresime, Matrimoni e Funerali ma, per intenderci, più presto era finita
meglio era! Questo loro rapportarsi alla fede non li ha mai indotti a distogliermi dal professarla, non
mi hanno mai obbligato ad andare a messa oppure al catechismo ma mi hanno sempre spronata a
fare scelte responsabili ricordandomi che se io volevo vivere da cristiana ero chiamata a frequentare
la vita parrocchiale e sacramentale. Penso che questo loro modo di educarmi mi abbia permesso di
maturare dentro qualcosa di puro e di non costruito su tradizioni e paure.
Durante la mia adolescenza mi sono dovuta trasferire in città, a Trento, per studiare visto che da noi
in Valle, ancora non c’erano tutte le scuole superiori… le mie giornate erano vissute tra studio,
lavoro e ragazzo. E un grazie grande va proprio a Riccardo, persona speciale con la quale ho
condiviso sei anni bellissimi della mia vita; grazie a lui e alla sua famiglia ho fatto esperienza di Dio
e della sua azione nel quotidiano, ho imparato a scandire la giornata attraverso la preghiera e ho
potuto confrontarmi sul desiderio di bene e felicità vera.
Ed è proprio in questa situazione che mi sono trovata ad incontrare e conoscere le Piccole Suore che
sin da subito mi hanno affascinato nella loro semplicità, per la loro accoglienza, apertura e
disponibilità; direi che mi ha spiazzato il loro essere “normali”, donne più o meno giovani che con il
loro temperamento e caratteristiche cercavano di rispondere gioiosamente al dono della vocazione
cristiana nella via della consacrazione religiosa.
Mentre conoscevo da più vicino la vita consacrata mi rendevo conto che per bene che stessi, né la
famiglia, né lo studio, il lavoro, il fidanzato, le attività in parrocchia avevano il primato nella mia
vita… sentivo dentro una strana sete, la sete di Dio…
Durante questo tempo ho scoperto anche l’esistenza della guida spirituale, mentre prima pensavo
fosse solo “roba” per preti e suore… e così ho iniziato un cammino più serio e intenso alla scoperta
del sogno di Dio sulla mia vita. Non solo guidata da un sacerdote col quale mi confrontavo per
comprendere come vivere in pienezza il mio quotidiano, ma anche attraverso l’aiuto e la
testimonianza preziosa di una giovane suora ho iniziato ad intravedere la via che Lui aveva pensato
per me.
Grazie alla preghiera, al rapporto con Lui e a queste persone ho visto sempre più chiaro… il Signore
che da sempre mi conosceva mi stava invitando a seguirlo in modo “strano”. E così mentre cercavo
di rispondere giorno per giorno al suo disegno mi sono accorta che non c’è una via migliore o
peggiore dell’altra, ma semplicemente, ognuno ha la sua, proprio così come ogni masso ha il
proprio spazio!
Certo non è stata una scelta facile, molti sono stati i freni, non solo le mie paure o incertezze per un
futuro che non avevo mai pensato né desiderato, ma anche perché il rapporto costruito con Riccardo
in quegli anni, mi aveva fatto bene e in lui non c’era nulla per cui valesse la pena lasciarsi.
Nuovamente il Signore mi ha scioccato… proprio grazie al rapporto con lui ho trovato la forza di
interrogarmi seriamente, ci siamo avvicinati ancora di più e siamo cresciuti nel vero amore che è
quello che desidera il bene dell’altro. Certamente anche i miei genitori che mi hanno messo i
“bastoni tra le ruote” ostacolandomi in tutte le maniere possibili mi sono stati di aiuto nel cammino
di ricerca.
Il tempo, poi, e lo sperimentare nel quotidiano che la sua chiamata non era una mia illusione e che
Lui non mi stava prendendo in giro mi hanno fatto incamminare con entusiasmo nella strada della
vita religiosa, il 6 novembre 1999. In questi anni ho sempre sentito il suo sostegno e la sua fedeltà
senza la quale non avrei superato i momenti inevitabilmente difficili che ho vissuto. Ho goduto
molto per la storia e il cammino di fede che ha fatto compiere anche alla mia famiglia e oggi a
distanza di 10 anni da quel primo SÌ sono proprio felice, felice perché ho risposto a Lui seguendolo
lì dove da sempre mi ha voluta, partendo dalle piccole cose… e questo diventa anche il mio augurio
per voi: non abbiate timore a rispondere sì alla proposta del Signore qualsiasi sia: solo nella risposta
al progetto di Dio possiamo trovare la vera felicità, nella certezza che in Lui tutto è possibile!
Attraverso queste parole ho desiderato condividere con voi non solo la gioia del momento che sto
vivendo e che accompagna la mia vita, ma anche qualcosa della mia famiglia religiosa e della mia
storia con Lui.
A tutti voi che avete avuto la pazienza di leggere questo articolo e che in questi anni di formazione
mi avete accompagnata e sostenuta con la preghiera e il ricordo il mio grazie e la mia vicinanza.
Come ogni Piccola Suora, di ieri, oggi e domani, guardando alla Santa Famiglia e alimentata dalla
forza dell’Eucarestia e della preghiera vivo l’oggi cercando di far meglio di ieri e domani meglio di
oggi rinnovandomi ad ogni batter di polso secondo gli insegnamenti dei nostri fondatori!
Suor Adriana Collini
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