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W. Whitman, Ahimè!
on line volume B 1 il mestiere di vivere SEZIONE II - PERCORSI POETICI Walt Whitman Ahimè! Ah vita! il significante le parole chiave i temi le figure retoriche la simbologia l’intertestualità l’extratestualità tratto da Foglie d’erba anno 1867 luogo Francia L’OPERA Alla prima uscita della raccolta di poesie Foglie d’erba (1855), seguono altre otto edizioni, l’ultima delle quali risale al 1892; in ciascuna di esse l’autore – lasciando immutato il titolo del volume – aggiunge nuove liriche, modifica in modo più o meno incisivo quelle già pubblicate, cambia il titolo di molti testi e li raggruppa in nuclei tematici sempre diversi, secondo criteri logici in costante sviluppo: i critici utilizzano come edizione di riferimento quella del 1861 sia perché è la prima a essere pubblicata da un editore di un certo prestigio, sia perché in essa Whitman definisce la propria concezione della poesia, esplicitando lo stretto legame tra creazione artistica e procreazione, e attribuendo al lettore un ruolo decisivo nell’interpretare e, di conseguenza, dare un senso compiuto ai suoi versi. Tema dominante della raccolta è l’America, la terra libera e immensa che in quegli anni sta costruendo la propria fisionomia di comunità nazionale e di cui Whitman celebra il mito, cantando la grandiosa potenza fisica delle sterminate distese di campi e delle metropoli frenetiche e la forza utopica dei valori di uguaglianza e democrazia. In molti componimenti Walt Whitman rivela una grande capacità di scavare nella complessità dell’animo umano, mostrando di possedere due anime diverse ma altrettanto autentiche, quella del poeta lirico che esplora le profondità dell’io e quella del vate che canta il destino del suo popolo. LA POESIA Nel testo, tratto dall’edizione del 1867 di Foglie d’erba, il poeta dà voce agli interrogativi di coloro che, osservando la realtà che li circonda, ne colgono storture e incongruenze giungendo a mettere in discussione il significato stesso della vita, rappresentata come uno squallido palcoscenico dove una massa informe e indistinta è protagonista di situazioni ripetitive e meschine. Ma, capovolgendo questa desolante prospettiva, l’io-lirico ribadisce l’insostituibile valore di ciascun individuo che con la sua energia può contribuire alla costruzione collettiva della vita e della storia. Walt Whitman nasce nel 1819 a West Hills, negli Stati Uniti, da una famiglia di umili condizioni. Abbandona giovanissimo la scuola e si trasferisce a New York dove svolge i lavori più disparati, dal tipografo al fattorino; dal 1837 scrive per il Times di Brooklyn. Nel 1848 trascorre qualche mese a New Orleans dove collabora al giornale The Crescent, poi torna a Brooklyn grazie a un viaggio avventuroso, durante il quale risale il Mississippi e naviga sui Grandi Laghi. Nel 1855 pubblica la prima edizione della raccolta Foglie d’erba, costituita da dodici poesie senza titolo. Nel corso della guerra di secessione, scoppiata nel 1861, presta servizio volontario in un ospedale militare e successivamente trova impiego al Dipartimento degli Interni, da cui viene licenziato per il contenuto scandaloso dei suoi scritti. Nel 1873 rimane parzialmente paralizzato; alla morte della madre va a vivere dal fratello nel New Jersey dove, per il progressivo aggravarsi delle sue condizioni di salute, muore nel 1892. V. JACOMUZZI, M.R. MILIANI, A. NOVAJRA, F.R. SAURO, Trame e temi © SEI 2011 CAPITOLO UNO essere poeta Ahimè! Ah vita! 5 10 Ahimè! Ah vita! Di queste domande che ricorrono, degli infiniti cortei senza fede, di città piene di sciocchi, di me stesso che sempre mi rimprovero (perché chi più sciocco di me, e chi più senza fede?) di occhi che invano bramano la luce, di meschini scopi, della battaglia sempre rinnovata, dei poveri risultati di tutto, della folla che vedo sordida camminare a fatica attorno a me, dei vuoti ed inutili anni degli altri, io con gli altri legato in tanti nodi, la domanda, ahimè, la domanda così triste che ricorre - Che cosa c’è di buono in tutto questo, ahimè, ah vita? 2 on line METRO ORIGINALE Verso libero TRADUZIONE Verso libero Risposta. 15 Che tu sei qui, che esiste la vita e l’individuo, che il potente spettacolo continua, e tu puoi contribuirvi con un tuo verso. Ahimè! Ah vita!, in Foglie d’erba, BUR, Milano 1988 O ME! O Life! 5 O ME! O life!... of the questions of these recurring; Of the endless trains of the faithless – of cities fill’d with the foolish; Of myself forever reproaching myself, (for who more foolish than I, and who more faithless?) Of eyes that vainly crave the light – of the objects mean – of the struggle ever renew’d; Of the poor results of all – of the plodding and sordid crowds I see around me; Of the empty and useless years of the rest – with the rest me intertwined; The question, O me! so sad, recurring – What good amid these, O me, O life? Answer. 10 That you are here – that life exists, and identity; That the powerful play goes on, and you will contribute a verse. V. JACOMUZZI, M.R. MILIANI, A. NOVAJRA, F.R. SAURO, Trame e temi © SEI 2011 volume B on line volume B 3 il mestiere di vivere SEZIONE II - PERCORSI POETICI STRUMENTI DI LETTURA Il significante Il componimento è organizzato in due strofe – che fungono rispettivamente da domanda e risposta – in cui l’autore crea una sorta di prosa ritmica vibrante di energia e dal tono alto e solenne operando scelte stilistiche e retoriche distanti dal canone della tradizione poetica americana: la successione di versi lunghi, irregolari, privi di rima e non organizzati secondo schemi precostituiti anticipa infatti lo scardinamento dei vincoli metrici che qualche decennio dopo sarà consapevolmente esplorato da diversi poeti europei e darà origine alla rivoluzione formale del verso libero. Il ritmo del componimento è affidato a numerose anafore e ripetizioni. Nella prima strofa della versione originale osserviamo l’anafora di of, che nella traduzione italiana viene resa dalla reiterazione della preposizione di nella forma semplice (vv. 3, 4, 5) e articolata (v. 2 degli infiniti, v. 6 della battaglia, v. 7 dei poveri, v. 9 dei vuoti); nella seconda, invece, il termine anaforico è that (vv. 9, 10), tradotto reiterando la congiunzione che (vv. 14, 15). Le parole chiave Il negativo dell’esistenza: nella prima strofa il componimento ci restituisce l’immagine di una realtà priva di speranze e prospettive in cui la forma concreta del mondo si rivela in una desolata successione di elementi negativi, e l’umanità appare come una sequela infinita di esseri mediocri (v. 2 città piene di sciocchi), avviliti e affaticati (v. 5 meschini, v. 7 poveri) perché costretti a un’azione incessante e priva di scopo. A questo cupo scenario si contrappongono, nella seconda parte, le parole vita e individuo: la prima – in realtà già presente nella strofa iniziale (vv. 1, 12) come destinatario dei quesiti posti dal poeta – costituisce il nucleo della risposta (v. 14 che esiste la vita) e viene accostata al termine individuo (v. 14) che, in antitesi al piatto grigiore della massa descritto in precedenza, simboleggia la peculiarità del potente spirito vitale americano. I temi La forza della vita: per molti aspetti la poesia può essere considerata come una testi- late dall’io lirico si può infatti riconoscere la voce di Whitman che, se critica la massa anonima e impersonale dei suoi contemporanei (v. 2 cortei, v. 7 folla) per la sua mediocre superficialità, al tempo stesso si sente stretto a essa da un vincolo fortissimo dettato dalla consapevolezza di condividerne limiti e destino (vv. 9-10 io con gli altri legato in tanti nodi). I suoi dubbi sul significato ultimo dell’esistenza ricevono una risposta universalmente valida, poiché il pronome tu – ripetuto ai vv. 14 e 15 – può essere riferito tanto all’io lirico che ha posto la domanda quanto ai lettori, da Whitman evocati e sollecitati costantemente affinché diano pieno compimento ai suoi versi: «Questo è il canto che io non vi offro completo, ma che vi accenno appena perché, con robusto esercizio, lo facciate vostro. Io non ho fatto il lavoro, né posso farlo. Siete voi a doverlo compiere e a fare del canto che segue quello che esso è» (dalla prefazione a Foglie d’erba, edizione 1861). In che cosa consiste quindi il senso della vita? Semplicemente nel fatto di esistere (v. 14 Che tu sei qui), e poiché nulla è insignificante e senza peso, ogni gesto è decisivo e a ogni individuo la vita attribuisce una funzione per così dire “solenne”: se il poeta è chiamato dalla storia a esprimersi mediante i versi (v. 16), tutti possono contribuire secondo i propri talenti al disegno del vasto affresco della vita (vv. 15-16). Il poeta e l’America: la forza primitiva, il potente spettacolo che non si arresta mai di cui il poeta parla nella parte conclusiva del componimento può essere letta come una metafora della nascente nazione americana, sorgente inestinguibile di energia e terra di uomini giovani che con infaticabile entusiasmo stanno edificando un mondo nuovo, per i quali Whitman intende tessere un’esaltante mitologia al duplice scopo di spingerli all’azione e di dare memoria dell’impegno profuso nel raggiungere territori inesplorati e nel realizzare una società libera «nella quale ogni individuo sia una legge e tutti insieme una serie di leggi che permettano il governo dell’universale nella condizione della più ampia libertà immaginabile». Il contesto monianza del percorso interiore dell’autore, alla ricerca di un senso complessivo da La nascita di una nazione: la conquista del west: sin dalla vittoriosa guerra di indi- attribuire alla realtà: nelle domande formu- pendenza contro l’Inghilterra (1775-1783), gli V. JACOMUZZI, M.R. MILIANI, A. NOVAJRA, F.R. SAURO, Trame e temi © SEI 2011 CAPITOLO UNO americani intraprendono un movimento migratorio verso ovest che assume dimensioni ampie e durature nei primi decenni dell’Ottocento, e i cui protagonisti sono soprattutto singoli individui – inizialmente cacciatori e commercianti – o piccoli gruppi familiari. Le caratteristiche dell’immenso e sconosciuto territorio occidentale, ricco di terre fertili e foreste e attraversato da fiumi navigabili, conferisce un’impronta epica alla migrazione e trasforma il far West in un luogo mitico dove chiunque, purché dotato di volontà, coraggio e spirito di avventura, può trovare fortuna, plasmando culturalmente i territori di frontiera che risulteranno fondati su valori quali l’iniziativa individuale, l’inventiva e l’uguaglianza e utilizzeranno procedure democratiche per la risoluzione di questioni di interesse collettivo e sociale. Del vigoroso spirito dei pionieri è imbevuta la raccolta di Whitman, la cui prima stesura viene realizzata a ridosso di un altro evento fondamentale per la nascente nazione americana, la guerra di secessione. La nascita di una nazione: la guerra di secessione: tra il 1861 e il 1865 gli Stati Uniti d’America sono dilaniati da una sanguinosa guerra civile che vede contrapposti i territori del nord a quelli del sud. Il contrasto nasce dalle differenti esigenze economiche poi- essere poeta 4 on line ché gli stati del Sud, basati sull’agricoltura, sollecitano l’attuazione di politiche liberiste, mentre quelli del nord, più industrializzati, richiedono misure protezionistiche, ma quando viene eletto presidente degli Stati Uniti il repubblicano Abraham Lincoln lo scontro assume anche una valenza ideologica poiché Lincoln si dichiara contrario all’estensione della schiavitù nei territori dell’ovest di recente conquista e propone la progressiva abolizione della schiavitù in tutta la nazione. A questo punto sette stati del Sud scelgono di separarsi dall’Unione e danno origine a una Confederazione che ha come obiettivo la difesa degli interessi dei latifondisti la cui prosperità si fonda essenzialmente sullo sfruttamento degli schiavi. La guerra tra Unionisti nel Nord e Confederati del Sud scoppia nell’aprile del 1861 e si protrae per quattro anni per concludersi, nell’aprile del 1865 con la vittoria delle truppe nordiste; alla fine dello stesso anno viene approvato il XIII emendamento alla Costituzione americana che abolisce definitivamente la schiavitù, facendo compiere agli Stati Uniti un altro decisivo passo verso la costruzione di una società nuova, libera e democratica. L’intertestualità Lo strettissimo legame tra la vitalità prorompente della natura selvaggia e rigogliosa e la forza inarrestabile degli americani impegnati a costruire un mondo fondato sui valori di giustizia e fratellanza emerge con grande vigore in un’altra poesia di Walt Whitman, tratta anch’essa da Foglie d’erba, nella quale lo scrittore rende ancora più esplicito il ruolo di cantore epico che si è auto-attribuito (vv. 15-16 tu puoi contribuirvi / con un tuo verso): Per te, o democrazia 5 10 Vieni, renderò il continente indissolubile, creerò la più splendida razza su cui il sole abbia mai brillato, creerò divine terre magnetiche, con l’amore dei compagni, con il diuturno amore dei compagni. Pianterò la fratellanza, folta come gli alberi lungo tutti i fiumi dell’America, e lungo le sponde dei grandi laghi, e su tutte le praterie, renderò inseparabili le città con le braccia l’una al collo dell’altra, con l’amore dei compagni, con il virile amore dei compagni. Per te questi da parte mia, democrazia, per servirti, mia donna! Per te, per te faccio vibrare questi canti. V. JACOMUZZI, M.R. MILIANI, A. NOVAJRA, F.R. SAURO, Trame e temi © SEI 2011 volume B on line il mestiere di vivere SEZIONE II - PERCORSI POETICI Comprensione di ffi co ltà LABORATORIO 1 Qual è la “domanda ricorrente” che l’io-lirico pone nella prima strofa? (Trascrivi con esattezza il testo). 2 I versi 1-9 presentano un ampio repertorio di vizi e difetti umani: seguendo l’esempio, inserisci le parole usate dall’autore per definire ciascuno dei concetti elencati. mancanza di fede: v. 2 infiniti cortei senza fede conflittualità .................................................................................................................................................................................................... mancanza di nobili ideali .............................................................................................................................................................. fallimento e frustrazione ............................................................................................................................................................... stupidità ................................................................................................................................................................................................................. 3 In che modo anche lo scrittore può partecipare alla costruzione della nuova società? Analisi di ffi co ltà 5 Laboratorio volume B I temi 4 Chi, secondo te, pronuncia la risposta contenuta negli ultimi tre versi? (Motiva la tua scelta con riflessioni personali) il poeta stesso la vita il lettore l’America 5 Con quale espressione Whitman esprime l’aspirazione perennemente frustrata a una vita più autentica? 6 Rispetto alla massa dei suoi contemporanei il poeta sente di essere: (motiva la tua risposta con precisi riferimenti testuali) certamente migliore, perché pone domande profonde sullo stesso piano, perché ne condivide vizi e difetti peggiore, perché ha limiti morali e intellettuali più accentuati diverso, perché ha un atteggiamento spiccatamente individualista ................................................................................................................................................................................................................................................... 7 Basandosi sul significato complessivo del testo, secondo Walt Whitman la condizione umana: è destinata inevitabilmente all’infelicità assume un senso solo se ciascuno sviluppa i propri talenti è caratterizzata da conformismo e ipocrisia è accettabile solo se si individuano obiettivi comuni e condivisi V. JACOMUZZI, M.R. MILIANI, A. NOVAJRA, F.R. SAURO, Trame e temi © SEI 2011 6 essere poeta 8 Nella forma verbale contribuirvi (v. 15), la sillaba vi è: pronome personale soggetto pronome personale complemento particella pronominale avverbio di luogo Essa si riferisce: alla vita al poeta all’individuo al potente spettacolo Le figure retoriche 9 L’andamento prosastico del testo è interrotto da frequenti enjambement: individuane due esempi. 10 Nel verso 15 – “che il potente spettacolo continua, e tu puoi contribuirvi” – si cela una figura retorica semantica: individuala, definiscila e spiegane il significato. Produzione di ffi co ltà Laboratorio CAPITOLO UNO on line 11 La formulazione di domande impegnative sul significato della vita è una tecnica sperimentata da diversi poeti vissuti in tempi e contesti culturali diversi: tra i testi che hai letto e analizzato quest’anno quali presentano una “struttura a domande” analoga a quello di Whitman? Per quali aspetti questi componimenti ti sembrano differenti da quello del poeta statunitense? V. JACOMUZZI, M.R. MILIANI, A. NOVAJRA, F.R. SAURO, Trame e temi © SEI 2011 volume B