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Passaggio del testimone con Enzo Pagliano che va a dirigere la

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Passaggio del testimone con Enzo Pagliano che va a dirigere la
Sindacale
Febbraio 2011
Il Nuovo Grano
­3
Il Presidente Carlo Franciosi: “Sono sicuro che sapranno svolgere al meglio gli importanti incarichi loro affidati”
Direzione, arriva Carlo Greco
Passaggio del testimone con Enzo Pagliano che va a dirigere la Federazione del Veneto
Cambio della guardia alla direzione della Coldiretti di Milano e
Lodi. Enzo Pagliano passa il testimone a Carlo Greco. Pagliano 47
anni, sposato, due figli, dal 2007 è
direttore della Coldiretti di Milano
e Lodi e adesso andrà a dirigere la
Federazione regionale del Veneto. Greco invece arriva da Imperia, dove era direttore dal 2007.
Sia Greco che Pagliano sono direttori di prestigio e valore che, sono sicuro, sapranno svolgere al
meglio gli importanti incarichi che
sono stati loro affidati” commenta
Carlo Franciosi, Presidente della
Coldiretti di Milano e Lodi che insieme al consiglio ha accettato la
nomina alla presenza del segretario nazionale organizzativo Vincenzo Gesmundo. «Sono onorato
di questo incarico - afferma il neo
direttore Carlo Greco - ringrazio il
Presidente nazionale Marini e il segretario nazionale organizzativo
Gesmundo, il Presidente Franciosi
e tutto il consiglio di Coldiretti Milano e Lodi di aver accettato la proposta confederale. Sono pronto a
lavorare con la dirigenza per proseguire nella progettualità che la
Coldiretti di Milano e Lodi ha rea-
I pensionati:
non togliete
risorse
al pubblico
“Non tagliate la sanità pubblica” questo l’allarme lanciato oggi
da Antonio Mansueto, 74 anni, leader nazionale dei pensionati
Coldiretti che a Milano in via Filzi,
presso la sede della Federazione
regionale ha incontrato i vertici regionali dell’associazione pensionati che in Lombardia rappresenta oltre 40 mila persone. Per la Federazione di Milano e Lodi era presente
il delegato dei pensionati Carletto
Rossi
Nella sua relazione il presidente nazionale, affiancato dal segretario
nazionale Danilo Elia, ha puntato il
dito contro i
tagli alla sanità pubblica e
contro quelli ai
comuni che
stanno colpendo in particolare i servizi
di assistenza.
Mansueto ha
preso come
esempio le
conquiste della Coldiretti in
campo sociale (pensioni,
Antonio Mansueto mutue e assegni familiari)
per dire che rappresentano un valore non solo per il settore agricolo,
ma per tutta l’Italia grazie anche
all’opera dei patronati Epaca presenti in modo capillare su tutto il
territorio regionale e nazionale.
Il presidente ha quindi schierato i
pensionati a sostegno del progetto
della filiera tutta italiana portato
avanti da Coldiretti grazie al quale
si rafforza l’economia e si offrono
maggiori opportunità sia alle aziende agricole che ai consumatori.
“Proprio per questo – ha concluso
Mansueto – faremo una serie di assemblee sul territorio per spiegare
ai nostri pensionati e a tutta la gente il valore delle vendite dirette e
dell’etichettatura dei prodotti grazie anche alla nuova legge appena approvata sulla spinta dell’azione di Coldiretti”.
l’aiuto della Federazione Regionale con il
suo Presidente Nino
Andena e il Direttore
Eugenio Torchio. Un
caro saluto a Enzo
Pagliano e un sincero
ringraziamento per
l’operato svolto».
Carlo Domenico Greco è nato ad Alessandria il 19 aprile 1968,
ha frequentato l’istituto di Agraria a Casale ed ha iniziato a
lavorare come tecnico commerciale
presso una ditta del
settore agricoltura
prima di essere assunto nel 1990, sempre
come tecnico, in
Coldiretti Alessandria.
Nel 1992 è diventato
segretario di zona a
Casale Monferrato,
Il nuovo Direttore Carlo Greco
dove ha maturato
lizzato in questi anni, valorizzando una considerevole esperienza nelil progetto di Coldiretti (una filiera la gestione organizzativa del lavotutta agricola e tutta italiana) per ro ed accresciuto le proprie conodare un forte impulso alla redditivi- scenze in merito alle problematità delle imprese grazie anche al- che sindacali. Nel 1997 diventa se-
gretario di zona per la sede provinciale di Alessandria, dove sviluppa le proprie capacità nei rapporti interpersonali con la
gestione del personale dipendente ed arricchisce l’esperienza lavorativa grazie al contatto con le
differenti realtà di zona nella vasta
estensione territoriale. Nel 2002 è
Direttore della sede di Torino, e
matura esperienza nei rapporti di
tipo istituzionale con gli Enti pubblici nonché nel coordinamento
amministrativo e gestionale dell’intera struttura provinciale. Viene
anche nominato Amministratore
Delegato della società Impresa
Verde Torino Srl.
Dopo un breve passaggio nella
sede di Pavia, dove perfeziona
esperienze di tipo organizzativo e
gestionale, nel 2007 è Direttore
della sede provinciale di Imperia,
nonché Amministratore Delegato
della società Impresa Verde Imperia Srl, acquisendo capacità e
conoscenze in settori nuovi quali
la floricoltura e l’olivicoltura, e approfondisce la gestione dei rapporti istituzionali ampliandoli a dimensioni internazionali. E’ sposato
ed ha due figlie.
Il saluto
di Enzo Pagliano
«Ringrazio il Presidente Carlo
Franciosi, il consiglio, la dirigenza della Coldiretti di Milano e Lodi, tutta la struttura e i
soci per la
positiva
esperienza
che ho vissuto in
questa federazione.
Grazie per
la collaborazione
che mi è
stata data e che ci ha permesso di costruire insieme un
altro pezzo del progetto della
Coldiretti per una filiera agricola italiana».
Trasparenza, filiera corta e qualità dei prodotti:
così l’agricoltura si prepara alla Pac post 2013
Trovato dunque l’accordo con
la sottoscrizione di un documento
da parte di tutte le rappresentanze della filiera (organizzazioni agricole, cooperative e sindacati con
esclusione dell’industria che non
ha firmato) sulla Pac post 2013.
Il documento rappresenta un deciso passo avanti verso la condivisione di un modello agroalimentare dove la centralità e il protagonismo tornino nelle mani degli
agricoltori e del territorio, ma anche un forte pungolo a Governo e
Parlamento italiano e alla Ue per
sostenere una idea di futura Pac
decisamente orientata all’impresa agricola professionale che
opera sul territorio e ad una filiera
agroalimentare gestita dagli agricoltori.
Trasparenza, filiera corta, informazione ai consumatori, qualità, più
efficaci strumenti di mercato, assicurazione al reddito, difesa del
budget, sussidiarietà e semplificazione, e, ancora, centralità del lavoro e contrasto alla rendita fon-
diaria sono, infatti, le parole chiave del documento e non vi è dubbio che ciascuna rappresenti un
fondamento storico nel sostegno
al nostro progetto di filiera agricola italiana firmata dagli agricoltori.
Naturalmente saranno i comportamenti che ciascuno assumerà
nei prossimi mesi a chiarire se queste firme sono state apposte per
convincimento pieno o per opportunità consigliata dal particolare momento che vive la rappresentanza. Noi ci auguriamo che si
sia la prima fattispecie a prendere
corpo e lavoreremo per quello, diversamente non perderemmo neanche un minuto, la nostra strada
la conosciamo e sappiamo anche come andare veloci.
Ma torniamo all’accordo: il documento sottoscritto sostiene una
Pac che favorisca la competitività
dell’agricoltura sotto il profilo economico ambientale e sociale, che
sia in grado di innovare le attuali
inefficienze nella fase di programmazione e gestione dell’offerta,
che risponda alle domande dei
consumatori in tema di informazione e trasparenza, che crei le
condizioni per il protagonismo e la
gestione diretta da parte degli
agricoltori di filiere corte e trasparenti per favorire l’occupazione,
che ridia centralità al territorio e
all’economia reale.
Ed ancora è presente una richiesta al governo per un forte impegno per il mantenimento del budget agricolo nazionale. Si confermano i pagamenti diretti – disaccoppiati - e la necessita di una redistribuzione graduale per superare il criterio storico.
E’ prevista inoltre una qualificazione della spesa, privilegiando agricoltori attivi e professionali, centralità del lavoro e contrasto delle
posizioni di rendita fondiaria.
Si chiede un nuovo articolo 68 capace di premiare i comportamenti virtuosi ma anche di rappresentare un’ancora per settori strategici o che necessitano di ristrutturazione.
Si propongono misure di mercato
che privilegino soprattutto le assicurazioni ai prodotti e al reddito.
Si sostiene uno sviluppo rurale che
assuma una caratterizzazione decisamente più agricola rispetto al
passato, per evitare dispersioni di
risorse, che stimoli un modello produttivo che combini sostenibilità
economica sociale ed ambientale e che concentri le risorse verso
le imprese e il mercato. Un Psr che
finanzi gli investimenti tesi all’innovazione, all’organizzazione, alla
promozione, all’accorciamento,
efficienza e trasparenza delle filiere.
Si chiede il superamento dei limiti
dimensionali ai fini del Piano di sviluppo rurale per le imprese di filiera, ma solo nei casi che queste siano controllate dai produttori agricoli.
In ultimo si concorda sul rafforzamento della sussidiarietà e sulla
semplificazione delle procedure.
Sergio Marini
Presidente Nazionale Coldiretti
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