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Baby squillo, caccia ai clienti
-MSGR - 05_LATINA - 35 - 02/06/16-N: Latina METEO Viterbo Rieti ROMA Frosinone Latina [email protected] www.ilmessaggero.it Giovedì 2 Giugno 2016 Redazione: Piazza del Mercato, 11 T 0773/663235 F 0773/663282 Calcio, serie B Gautieri si allontana: il Latina ha pochi soldi Voto, vip in campo Manuela lancia Marco Arcuri Lo stilista Galante: apprezzo D’Achille Latina a tre giorni dal voto Abbruzzino a pag. 39 A pag. 36 Buongiorno a pag. 36 Le destre si contano Forte e Coletta ci credono Massima incertezza nell’elettorato e soprattutto su chi approderà al ballottaggio, una situazione che sta favorendo gli outsider Baby squillo, caccia ai clienti La Procura sta ricostruendo il giro di affari che ruotava intorno alle due ragazzine che si prostituivano sotto la gestione del 19enne arrestato. Forse coinvolte altre giovani ` Tremano molti clienti delle due studentesse 16enni di Formia finite nel giro della prostituzione minorile. Anche la Direzione distrettuale antimafia di Roma subentra nelle indagini, condotte dalla Procura di Cassino, sulla squallida vicenda delle due ragazze costrette da circa un anno a praticare il mestiere, gestito dal 19enne carpentiere di Scauri Pasqualino Fabbricatore, arrestato all’alba di martedì dalla polizia e rinchiuso nel carcere di Cassino con l’accusa di organizzazione e sfruttamento della prostituzione minorile. Sottoposto ieri a interrogatorio di garanzia dal gip del tribuna- le di Cassino Donatella Perna, il giovane “protettore” si è avvalso della facoltà di non rispondere. Nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal gip su richiesta del pm Roberto Bulgarini Nomi, il 19enne carpentiere scaurese viene definito un giovane «dalla personalità particolarmente priva di scupoli», che ha «ben chiaro come fare soldi presto e facilmente, approfittando della debolezza di sprovvedute ragazzine ancora adolescenti, fragili psicologicamente e incapaci di gestire la propria sessualità in maniera consapevole». Gionti a pag. 38 Protezione civile aggiornato il Piano del 2005 Terracina, in un centro commerciale Entra e riesce a rubare droni: preso Entra in un centro commerciale di Terracina e porta via droni e motoscafi radiocomandati per un valore di circa tremila euro. Con l’accusa di furto aggravato la polizia del vicequestore Bernardino Ponzo ha arrestato un uomo già noto alle forze dell’ordine: Francesco Di Sauro. Aggirati i sistemi di allarme dell’attività commerciale, l’uomo ha puntato al reparto giocattoli scegliendo quelli più costosi e particolarmente richiesti dal mercato. Un pezzo alla volta aveva portato la merce all’esterno approfittando dell’oscurità, ma è stato acciuffato. Lo sfruttatore arrestato Aprilia, Danilo Garzillo stava tornando a casa Studio della Sapienza sulle criticità al primo posto il rischio idrogeologico COMUNE Prima di lasciare piazza del Popolo i commissari straordinari, con in testa il prefetto Giacomo Barbato, hanno voluto lasciare un Piano di protezione civile efficiente. Quello vigente è datato 2005, ma andava aggiornato e mancava soprattutto la parte operativa, fondamentale in caso di calamità ed emergenze sul territorio per essere pronti e per sapere chi fa cosa, in una situazione di emergenza il tempo è fondamentale così come il coordinamento. Ieri nella sala De Pasquale, Barbato ha sottolineato: «E’ un’altra bella giornata per l’amministrazione, un tassello importante in una città e in una nazione in cui le parole manutenzione, prevenzione e programmazione non si trovano nel vocabolario». Spiega il subcommissario Michele Albertini, delegato alla materia, che è stato effettuato uno studio approfondito sulle criticità del territorio affidato all’Università La Sapienza e coordinato dal professor Cioffi. Studio sulla base del quale è stata redatta dall’ingegner Milazzo, che aveva ricevuto in precedenza l’incarico, una proposta operativa. «Sono previsti - spiega - 12 centri di raccolta nei quali i cittadini devono recarsi in caso di calamità e due sezioni speciali, una relativa alle linee guida di intervento e pronto soccorso lungo la costa, l’altra dedicata all’incidente stradale rilevante, in sostanza procedure e azioni da mettere in atto in caso si presentino queste emergenze. Il tutto coordinato e con l’attribuzione dei ruoli, in modo che una volta che scatta l’emergenza ognuno sa esattamente cosa fare. Proprio con questo obiettivo abbiamo inserito anche due regolamenti che disciplinano l’attività del Coc, il centro operativo comunale e di tutte le associazioni di Protezione civile». Il rischio principale anche per Latina, come per gran parte del Paese, è quello idrogeologico, e la criticità che può verificarsi è soprattutto in caso di forti precipitazioni, ondate eccezionali che secondo gli esperti possono mandare in crisi il Capoluogo e che si verificano mediamente ogni 3-5 anni. Monica Forlivesi © RIPRODUZIONE RISERVATA Sospetta eutanasia Il cadavere sarà riesumato L’INCHIESTA Sarà riesumato il cadavere di Roberto Antonetti (nella foto), 31 anni, commerciante d’auto originario di Terracina che abitava da oltre dieci anni a Osio Sopra, in provincia di Bergamo con la sua famiglia. L’uomo è deceduto in circostanze da chiarire, secondo la famiglia a causa di un’iniezione letale di morfina effettuata da una dottoressa, ora indagata per omicidio volontario. L’uomo, sposato e padre di una bimba di quattro anni, aveva un tumore e il 15 marzo scorso è deceduto dopo essere stato trasferito all’ospedale Bolognini di Seriate. Ieri il magistrato che indaga sul caso ha disposto la riesumazione del corpo che consentirà i successivi esami medico legali per appurare la causa esatta del decesso. «Vogliamo fare chiarezza su quanto accaduto - commenta l’avvocato Amleto Coronella che segue la famiglia della vittima - e la riesumazione è un passaggio necessario e utile per chiarire una serie di aspetti». Secondo la denuncia presentata dalla moglie di Antonetti, il INIEZIONE FATALE: IL PM DI BERGAMO DISPONE LE ANALISI SUL CORPO Schianto e fiamme: muore a 25 anni Danilo Garzillo stava raggiungendo la famiglia per il compleanno della madre a Nettuno, ma lungo la via dei Cinque Archi la sua auto è andata fuori strada e si è incendiata. Il giovane è morto poco dopo Patricelli a pag. 37 medico sotto accusa «ha proceduto a sedare mio marito con un’iniezione di morfina e dopo, senza aver avvisato, ha spento il macchinario per la respirazione forzata». In quel momento però il marito avrebbe esclamato: «Non respiro, non respiro!». «Vista la scena - si legge nella denuncia - abbiamo esortato la dottoressa a riaccendere il respiratore, ma lei ci rispondeva: non vedete che sta morendo? Dopo circa 30 secondi mio marito è spirato e la dottoressa gli ha iniettato un’altra sostanza per via endovenosa. A quel punto abbiamo chiamato i carabinieri». Se l’accusa fosse confermata dagli accertamenti si tratterebbe di un caso di eutanasia, una pratica vietata dalla legge e perseguita come omicidio volontario. Ora si attenderanno gli esiti degli accertamenti disposti dal sostituto procuratore Carmen Pugliese della Procura della Repubblica di Bergamo. Roberto era stato in precedenza ricoverato nel reparto di oncologia di Alzano Lombardo, ma dopo alcune settimane è stato trasferito a Seriate dove c’è anche il reparto di Rianimazione. Marco Cusumano © RIPRODUZIONE RISERVATA -TRX IL:01/06/16 22:41-NOTE: