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Protesi parziale rimovibile
il nuovo lAborAtorio odontotecnico I liberati: protesi rimovibile, stampanti 3D Protesi parziale rimovibile Vincenzo liberati – odontotecnico, Pescara Vincenzo liberati, nasce a Roma il 23 marzo 1962 e si diploma nel 1980. Vive a Pescara dove è co-titolare del laboratorio odontotecnico Dentaline. Si occupa di protesi rimovibile a sostegno dentale e implantare. È stato componente del consiglio nazionale ANTLO ed è tra i fondatori della Consulta dei relatori CRA Giuseppangelo Fonzi. Membro del progetto ANTLO formazione, è responsabile tecnico per Bego Bremer per la protesi rimovibile in Italia. Quale mercato avrà la protesi rimovibile nel prossimo futuro? Come si costruirà? Quali tecnologie utilizzeremo? Chi la costruirà? Rispondendo a queste domande l’autore illustra la duplicazione, la prototipazione e il laser melting, tecniche e tecnologie con cui già oggi è possibile realizzare la protesi rimovibile. Le sue conoscenze teoriche e le capacità operative si sono perfezionate grazie a collaborazioni con colleghi italiani ed esteri, da cui nel tempo è nato un gruppo di ricerca sulla protesi parziale rimovibile. Membro del gruppo SchelANTLO Partial Denture Designe. Tiene corsi per l’istituto professionale di Stato per odontotecnici, dai quali ha tratto un testo didattico sulla PPR. È autore di numerose pubblicazioni, tiene corsi e conferenze in Italia e all’estero. Tra le ultime pubblicazioni: Il protocollo, Teamwork Media, 2011. Per informazioni e contatti: Dentaline snc, via delle Fornaci 8 – 65125 Pescara. Tel.: 085.4712699; Facebook: Dentaline Pescara. 23 liberati: protesi rimovibile, stampanti 3D I il nuovo lAborAtorio odontotecnico FIG. 1 Quale mercato avrà la protesi rimovibile nel prossimo futuro? come si costruirà? Quali tecnologie utilizzeremo? chi la costruirà? È partendo da queste domande che vorrei sviluppare alcune riflessioni sul futuro di questo tipo di protesi. Per rispondere alla prima domanda – Quale mercato avrà la protesi rimovibile nel prossimo futuro? – è importante partire da alcuni dati riguardanti l’evoluzione della popolazione fino al 2050. tutti i più importanti istituti di statistica mondiali sono concordi nell’indicare il raddoppio della popolazione nella fascia di età over 60, che passerà dagli attuali 900 milioni circa ai 2 miliardi. FIG. 2 FIG. 3 Altro dato funzionale al ragionamento, riguarda la condizione economica di questa fascia d’età ovvero: il 65% degli over 60 nel prossimo futuro non avrà la possibilità economica per potersi permettere una restaurazione protesica su base implantare. Questo dato è supportato soprattutto dagli studi svolti dagli istituti di previdenza (Figg. 2-4). 24 FIG. 4 I I il nuovo lAborAtorio odontotecnico il nuovo lAborAtorio liberati: odontotecnico protesi rimovibile, articolo stampanti tecnico 3D Concetti teorici fondamentali nel prossimo futuro quindi la protesi rimovibile sia totale che parziale verrà di sicuro prodotta, ma in che modo? A oggi, l’evoluzione tecnologica permette di utilizzare 3 tipologie di protocolli operativi diversi: la duplicazione tradizionale; la prototipazione; e il laser melting. Prima di addentrarci nelle singole procedure e illustrarle, anche se in modo molto schematico, vorrei chiarire subito un punto fondamentale in modo da rispondere alla seconda domanda: la PPr si costruirà con gli stessi concetti teorici che ne sono da sempre alla base di questo processo e che rimarranno immutati indipendentemente dal tipo di protocollo operativo usato per la fabbricazione (Figg. 5-12). FIG. 5 FIG. 6 FIG. 7 FIG. 8 FIG. 9 FIG. 10 FIG.11 FIG.12 25 liberati: protesi rimovibile, stampanti 3D I il nuovo lAborAtorio odontotecnico Protocolli costruttivi: duplicazione Passiamo adesso ai diversi tipi di protocolli. Per illustrarli utilizziamo un caso guida, un’arcata inferiore, una seconda classe di Kennedy di una paziente di 65 anni. realizziamo 3 strutture uguali con tecniche e tecnologie diverse. come molti di voi sapranno, per l’efficace funzionamento della PPr non è sufficiente la corretta costruzione della struttura metallica. Se non si terrà conto dei concetti di protesi totale per la costruzione delle flange e il montaggio dei denti artificiali, il nostro dispositivo sarà un fallimento. Proprio a questo proposito, è fondamentale la costruzione di un cucchiaio individuale che permetta al clinico di registrare e funzionalizzare i tessuti che forniranno supporto e stabilizzazione al dispositivo durante la funzione (Figg. 13-15). FIG. 13 FIG. 14 FIG. 15 l’impronta studio inoltre, sarà utile per effettuare l’analisi preliminare del caso e per verificare se sussistono i requisiti tecnici per la costruzione di tutti i componenti del manufatto. Possiamo infine segnalare al clinico le zone dentali eventualmente da modificare (Figg. 16-18). Sviluppato il modello master iniziamo la costruzione della PPr seguendo il protocollo con duplicazione tradizionale (Fig. 19). FIG.16 FIG. 17 FIG. 19 26 FIG. 18 il nuovo lAborAtorio odontotecnico I liberati: protesi rimovibile, stampanti 3D ricercato l’asse di inserzione ideale lungo il quale la protesi si inserirà nel cavo orale, si procederà alla progettazione tecnica della PPr misurando il valore del sottosquadro e il disegno tecnico di tutti i componenti. il passaggio successivo, l’eliminazione dei sottosquadri e la creazione dello spazio per la resina, ci porterà alla duplicazione del modello master con silicone bicomponente (Figg. 20-22). non mi soffermerò sulle caratteristiche tecniche dei materiali, né sul loro corretto utilizzo, non è questo l’ob- FIG. 20 FIG. 21 FIG. 22 biettivo del mio contributo, che invece è stato oggetto di precedenti articoli su NLO. Farò solo un accenno all’indurimento del silicone, che può essere effettuato in atmosfera o con pressione, nel secondo caso l’importante è prestare attenzione ad alcune semplici regole: – il range deve essere compreso tra 2-4 atmosfere; – la pressione deve essere identica sia per l’indurimento del silicone che per il rivestimento con cui si cola il modello e il cilindro; – i tempi di permanenza del rivestimento in pressione non devono superare i 10 minuti, per consentire al rivestimento l’espansione di presa in atmosfera. l’utilizzo della pressione consentirà di ottenere una superfice del modello più compatta, riducendo il diametro delle bolle d’aria. ottenuto il modello in refrattario si può modellare la struttura (Figg. 23-25). FIG. 23 FIG. 24 FIG. 25 27 liberati: protesi rimovibile, stampanti 3D I il nuovo lAborAtorio odontotecnico la canalizzazione è effettuata in base al sistema di fusione utilizzato, in questo caso una pressofusione sottovuoto a induzione, che garantirà un risultato ripetibile e codificato. due canali da 3,5 mm saranno sufficienti ad alimentare la modellazione. il colaggio del cilindro e un ciclo termico a salita tradizionale completeranno questa fase (Figg. 26-30). FIG. 26 FIG. 28 FIG. 27 FIG. 29 FIG. 30 dopo la fusione, sabbiatura e rifinitura porteranno il manufatto pronto per il trattamento elettrolitico. Si è utilizzata una macchina che prevede sia il calcolo automatico del tempo di permanenza, sia il riscaldamento del liquido a 40 °c, oltre a una miscelazione che permetterà un trattamento uniforme delle superfici. controllo della frizione dei ritentivi, levigatura e brillantatura completeranno la struttura (Figg. 31-33). FIG. 31 28 FIG. 32 FIG. 33 il nuovo lAborAtorio odontotecnico I liberati: protesi rimovibile, stampanti 3D Prototipazione Partendo dal modello master, se si possiede uno scanner in grado di leggere il disegno in grafite, si può procedere analizzando il modello al parallelometro e progettando la struttura in modo tradizionale, successivamente la scansione riprodurrà la progettazione (Figg. 34-36). Si procede con la realizzazione virtuale della struttura, mediante un software per protesi parziale rimovibile (Figg. 37-42). FIG. 34 FIG. 35 FIG. 36 FIG. 37 FIG. 38 FIG. 39 FIG. 40 FIG. 42 FIG. 41 29 liberati: protesi rimovibile, stampanti 3D I il nuovo lAborAtorio odontotecnico ultimata la costruzione virtuale possiamo controllare sia gli spessori sia il giusto grado di ritenzione dei ganci (Figg. 43-48). Stabilizzata la struttura con una barra, se tutto è conforme ai parametri, si può procedere alla preparazione per lo stampaggio in 3d (Figg. 49-53). FIG. 43 FIG. 44 FIG. 45 FIG. 46 FIG. 47 FIG. 48 FIG. 49 FIG. 50 FIG. 51 FIG. 52 30 FIG. 53 il nuovo lAborAtorio odontotecnico I liberati: protesi rimovibile, stampanti 3D la stampa della struttura prevede la creazione di supporti, per mezzo dei quali il manufatto virtuale verrà posizionato sulla piattaforma di stampaggio (Figg. 54-58). FIG. 54 FIG. 55 FIG. 56 FIG. 26 FIG. 27 FIG. 57 FIG. 58 Posizionamento dei supporti Sarà anche possibile posizionare le strutture in verticale per ottimizzare gli spazi, questo comporterà però un tempo di stampaggio maggiore (Figg. 59-60). FIG. 59 FIG. 60 31 liberati: protesi rimovibile, stampanti 3D I il nuovo lAborAtorio odontotecnico non resta che inviare il file ottenuto alla stampante, che in base al numero di strati (in questo caso 554) in un tempo di circa 80 minuti produrrà il prototipo (Figg. 61-64). FIG. 61 FIG. 62 FIG. 63 Questo prototipo è costruito con polimero fotopolimerizzante. il passaggio successivo sarà la pulitura a ultrasuoni e la completa fotopolimerizzazione (Figg. 65-68). FIG. 64 32 FIG. 65 FIG. 66 FIG. 43 FIG. 67 FIG. 68 il nuovo lAborAtorio odontotecnico I liberati: protesi rimovibile, stampanti 3D rimossi i supporti si controlla il prototipo sul modello master e si applicano i perni di fusione (Figg. 69-74). il ciclo termico con salita lenta, la fusione, la rifinitura e il trattamento elettrolitico (Figg. 75-76). FIG. 69 FIG. 70 FIG. 71 FIG. 72 FIG. 73 FIG. 74 FIG. 75 FIG. 76 33 liberati: protesi rimovibile, stampanti 3D I il nuovo lAborAtorio odontotecnico Laser melting il processo di costruzione con laser melting prevede l’invio del file, realizzato con le stesse modalità di quello per la stampa 3d, a un centro melting (Fig. 77). Anche in questo caso, come per la stampa 3d, la struttura virtuale verrà correlata di sostegni specifici. la sovrapposizione di strati di metallo fusi da un raggio laser costituirà la struttura (Figg. 78-80). FIG. 77 FIG. 78 FIG. 79 FIG. 80 Si osservino le Figure 81-82, per vedere come si presenta la struttura dopo il processo di melting. FIG. 81 34 FIG. 82 il nuovo lAborAtorio odontotecnico I liberati: protesi rimovibile, stampanti 3D Seguono poi, rifinitura, trattamento elettrolitico e inserzione sul modello master (Figg. 83-85). Si procede con la levigatura e brillantatura finale che completeranno la costruzione della struttura (Figg. 86-88). FIG. 83 FIG. 84 FIG. 85 FIG. 86 FIG. 87 FIG. 88 35 liberati: protesi rimovibile, stampanti 3D I il nuovo lAborAtorio odontotecnico Conclusioni Abbiamo sin qui analizzato, molto rapidamente, i tre diversi protocolli con i quali già oggi è possibile costruire una struttura metallica per PPr. Ma quale sarà la tecnologia che utilizzeremo in futuro? oggi rispondo: tutte e tre o, meglio, in un futuro prossimo molto sarà determinato dalla possibilità che avranno i laboratori di fare investimenti e trasformarsi. in base alla tipologia di struttura, troveremo tecnologie e protocolli costruttivi diversi. e infine la domanda cruciale: chi costruirà la PPr? Possiamo immaginare possibili scenari del settore dentale. Grandi centri multinazionali di fresaggio, spesso rappresentati da aziende del dentale con grossa possibilità economica per investimenti in hardware e software. oppure, grandi aziende odontotecniche con alta produttività di manufatti, ma scarsa possibilità di concorrere con i grandi centri multinazionali di fresaggio, sia sul piano degli investimenti sia sul costo per unità prodotta. oppure ancora, laboratori odontotecnici di medie-piccole dimensioni, con bassa capacità economica per grandi investimenti, buona possibilità/potenzialità di specializzazione qualitativa, ma poca produttività. Per completare il quadro dobbiamo ipo- FIG. 89 36 tizzare uno scenario che comprenda anche l’evoluzione delle strutture odontoiatriche. Per fare questo possiamo guardare a realtà già esistenti e osservare in quale direzione stanno investendo le grandi aziende del settore dentale. la tendenza più diffusa, che accomuna la maggior parte dei messaggi pubblicitari rivolti agli odontoiatri è: rendere possibile il trattamento protesico in una sola seduta o ridurlo al numero più basso di sedute possibili. Scansione intra-orale, progetto e fresatura in una sola seduta o l’invio a un centro di fresaggio/melting sono l’obbiettivo del nuovo messaggio rivolto agli odontoiatri dalle grandi aziende del dentale. Quindi la risposta alla domanda dipenderà sia dalla veridicità di queste ipotesi, che dalla capacità di analisi degli attori del settore dentale, pazienti compresi (Fig. 89). voglio concludere questo contributo con un invito alla riflessione, concentrato più sulle domande che sulle mie personali ipotesi di risposta, anzi sarebbe importante che ognuno di noi si cimentasse con uno scenario possibile. Se noi possiamo immaginarlo, altri lo stanno già facendo. il nuovo lAborAtorio odontotecnico I liberati: protesi rimovibile, stampanti 3D Ringraziamenti ringrazio bego bremer per aver messo a disposizione, nella sua sede di brema, know-how e tecnologie. ringrazio il sig. Gaetano Quaranta per aver reso possibile tutto questo; il sig. Marcello tiberi per la sua competenza professionale nella progettazione e costruzione del portaimpronta individuale. ringrazio ancora il dott. Pietro lupinetti per la disponibilità; il sig. domenico di natale per avermi sempre supportato e sostenuto. un ringraziamento particolare ai colleghi: Sandro e bruno berardi, Sergio Streva, Gabriele barbarossa, ai colleghi del gruppo SchelAntlo Partial denture designe, di cui mi onoro di fare parte. Bibliografia essenziale 1. Kratochvil F.J., Vig. R.G.: Principles of re-movable partial dentures, UCLA School of Dentistry, 1979. 2. La Vere A.M., Krol A. J.: Selection of a majorconnettor for theextension base removablepartial denture, J. Prosthet Dent., 1973. 3. Preti G., Pera P.: La protesi parziale rimovibile, Piccin, Padova, 1991. 4. Krol A.L.: RPI clasp retainer and its modifications, Dent. Clin. North Am., 1973. 5. McCracken W.L.: Partial denture construcion, principles and tecniques, C.V. MosbyCompany, 1964. 37