Teorema Se A ⊂ IR é un sottoinsieme non vuoto e limitato
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Teorema Se A ⊂ IR é un sottoinsieme non vuoto e limitato
Teorema Se A ⊂ IR é un sottoinsieme non vuoto e limitato superiormente, allora esiste sup A. Dimostrazione. Osserviamo innanzitutto che esiste certamente qualche x ∈ IR tale che x non é un maggiorante per A; infatti basta scegliere a ∈ A e considerare ad esempio x = a. x = a − 1. x = a + 1. nessuna delle precedenti opzioni garantisce che x non limiti superiormente A. Teorema Se A ⊂ IR é un sottoinsieme non vuoto e limitato superiormente, allora esiste sup A. Dimostrazione. Osserviamo innanzitutto che esiste certamente qualche x ∈ IR tale che x non é un maggiorante per A; infatti basta scegliere a ∈ A e considerare ad esempio x = a−1. Sia ora y ∈ IR un maggiorante per A, e consideriamo il punto medio dell’intervallo chiuso I1 = [x, y], cioè il punto y2 = x−y . 2 x+y . 2 I1 . 2 nessuna delle precedenti Dimostrazione. Osserviamo innanzitutto che esiste certamente qualche x ∈ IR tale che x non é un maggiorante per A; infatti basta scegliere a ∈ A e considerare ad esempio x = a−1. Sia ora y ∈ IR un maggiorante per A, e consideriamo il punto medio dell’intervallo chiuso x+y I1 = [x, y], cioè il punto y2 = . Si hanno due alternative: o y2 limita superiormente A, 2 oppure non lo limita superiormente. Nel primo caso consideriamo l’intervallo chiuso I2 = [x, y2 ], nel secondo invece prendiamo I2 = [y2 , y]; in questo modo la scelta di I2 individua un sottointervallo di I1 che ha ancora la caratteristica che l’estremo destro non limita superiormente A mentre il sinistro sı̀. l’ estremo sinistro non limita superiormente A mentre l’estremo destro sı̀. l’estremo sinistro non limita superiormente A o l’estremo destro sı̀. l’estremo sinistro limita superiormente A o l’estremo destro non è un maggiorante. 1 Ripetiamo il ragionamento con il punto medio di I2 , e consideriamo come I3 quella, tra le due metà di I2 , che é ancora caratterizzata dall’avere estremo sinistro che non limita superiormente A ed estremo destro maggiorante per A. Proseguendo in questo modo per bisezioni successive costruiamo una successione di intervalli chiusi incapsulati (In )n tale che : i) la lunghezza del generico intervallo In é y−x ; 2n−1 x−y 2n−1 y−x 2n y+x 2n−1 Ripetiamo il ragionamento con il punto medio di I2 , e consideriamo come I3 quella, tra le due metà di I2 , che é ancora caratterizzata dall’avere estremo sinistro che non limita superiormente A ed estremo destro maggiorante per A. Proseguendo in questo modo per bisezioni successive costruiamo una successione di intervalli chiusi incapsulati (In )n tale che : y−x i) la lunghezza del generico intervallo In é n−1 ; 2 ii) l’estremo sinistro di ciascun intervallo non limita superiormente A, mentre l’estremo destro ne é un maggorante. Grazie alla i) possiamo applicare la Proprietà degli Intervalli Incapsulati, e trovare quindi s ∈ In per ogni n ∈ IN . A questo punto dimostriamo che s è proprio l’estremo superiore di A. Cominciamo col provare che s é un maggiorante per A, cioè che a < s per ogni a ∈ A. a ≤ s per ogni a ∈ A. a < s per ogni s ∈ A. a ≤ s per ogni s ∈ A. A questo punto dimostriamo che s è proprio l’estremo superiore di A. Cominciamo col provare che s é un maggiorante per A, cioè che a ≤ s per ogni a ∈ A. Procediamo per assurdo, supponendo cioè che per ogni a ∈ A sia a > s. che per ogni a ∈ A sia a ≥ s. che esista a ∈ A tale che a > s. 2 che esista a ∈ A tale che a ≥ s. A questo punto dimostriamo che s è proprio l’estremo superiore di A. Cominciamo col provare che s é un maggiorante per A, cioè che a ≤ s per ogni a ∈ A. Procediamo per assurdo, supponendo cioè che esista a ∈ A tale che a > s. Allora in y−x corrispondenza a a − s > 0 dovrebbe esistere no ∈ IN tale che no < a − s. ( (Infatti basta 2 y−x no cioè che che 2 > a−s y−x no = log2 ) a−s y−x no > log ) a−s y−x no > log2 ) a−s y−x no < log2 ) a−s A questo punto dimostriamo che s è proprio l’estremo superiore di A. Cominciamo col provare che s é un maggiorante per A, cioè che a ≤ s per ogni a ∈ A. Procediamo per assurdo, supponendo cioè che esista a ∈ A tale che a > s. Allora in y−x corrispondenza a a − s > 0 dovrebbe esistere no ∈ IN tale che no < a − s. ( (Infatti basta 2 y − x y − x che 2no > cioè che(7) no > log2 ) a−s a−s Ora s ∈ Ino +1 (perchè sta in tutti) e quindi a 6∈ Ino +1 (perchè se due punti appartengono allo stesso intervallo, la loro distanza non può eccedere la lunghezza dell’intervallo), cioè, ponendo Ino +1 = [ano +1 , bno +1 ], bno +1 ∈ A bno +1 < s bno +1 < a bno +1 − ano +1 < a − s Ora s ∈ Ino +1 (perchè sta in tutti) e quindi a 6∈ Ino +1 (perchè se due punti appartengono allo stesso intervallo, la loro distanza non può eccedere la lunghezza dell’intervallo), cioè, ponendo Ino +1 = [ano +1 , bno +1 ], bno +1 < a che equivale a dire che bno +1 non è un maggiorante per A, il che contraddice il criterio di scelta ii). In conclusione s deve limitare superiormente A. Passiamo a provare la seconda proprietà del sup, proviamo cioè che per ogni ε > 0 esiste qualche aε ∈ A tale che aε > s − ε. esiste ε > 0 tale che esiste qualche aε ∈ A tale che aε > s − ε. 3 per ogni ε > 0 e per ogni a ∈ A risulti a > s − ε. esiste ε > 0 tale che per ogni a ∈ A risulti a > s − ε. Passiamo a provare la seconda proprietà del sup, proviamo cioè che per ogni ε > 0 esiste qualche aε ∈ A tale che aε > s − ε. Procediamo anche in questo caso per assurdo, cioè supponiamo che esista ε̄ > 0 tale che per ogni a ∈ A risulti a ≤ s − ε̄. per ogni ε̄ > 0 e per ogni a ∈ A risulti a ≤ s − ε̄. esista ε̄ > 0 tale che risulti a ≤ s − ε̄. esista ε̄ > 0 ed esista a ∈ A risulti a ≤ s − ε̄. Passiamo a provare la seconda proprietà del sup, proviamo cioè che per ogni ε > 0 esiste qualche aε ∈ A tale che aε > s − ε. Procediamo anche in questo caso per assurdo, cioè supponiamo che esista ε̄ > 0 tale che per ogni a ∈ A risulti a ≤ s − ε̄. Anche in questo caso esiste no ∈ IN tale che y−x < ε̄ 2no y−x = ε̄ 2no y−x > ε̄ 2no nessuna delle precedenti Passiamo a provare la seconda proprietà del sup, proviamo cioè che per ogni ε > 0 esiste qualche aε ∈ A tale che aε > s − ε. Procediamo anche in questo caso per assurdo, cioè supponiamo che esista ε̄ > 0 tale che per ogni a ∈ A risulti a ≤ s − ε̄. y−x Anche in questo caso esiste no ∈ IN tale che no < ε̄ e con considerazioni analoghe alle 2 precedenti dovrebbe allora aversi s − ε̄ < ano +1 ano +1 < s − ε̄ s + ε̄ < ano +1 s − ε̄ ∈ Ino +1 Passiamo a provare la seconda proprietà del sup, proviamo cioè che per ogni ε > 0 esiste qualche aε ∈ A tale che aε > s − ε. Procediamo anche in questo caso per assurdo, cioè supponiamo che esista ε̄ > 0 tale che per ogni a ∈ A risulti a ≤ s − ε̄. y−x Anche in questo caso esiste no ∈ IN tale che no < ε̄ e con considerazioni analoghe alle 2 precedenti dovrebbe allora aversi s − ε̄ < ano +1 che è l’estremo sinistro dell’(no + 1)-esimo intervallo. Dunque a ≤ s − ε̄ < ano +1 per ogni a ∈ A, che significa che 4 ano +1 ∈ A ano +1 > 0 a ∈ Ino +1 nessuna delle precedenti Esatto! Infatti significa che ano +1 limita superiormente A, che di nuovo contraddice il criterio di scelta della i). 5