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Morta dopo l`intervento, a giudizio
16 Latina Due medici del Goretti dovranno rispondere del decesso di Adriana Meloni Il giornale di MARTEDÌ 30 GIUGNO 2015 IL PROCESSSO Morta dopo l’intervento, a giudizio La 50enne era arrivata al pronto soccorso dopo una brutta caduta in casa di SILVIA COLASANTI A driana Meloni aveva poco più di 50 anni quando è morta all’ospedale Santa Maria Goretti, di Latina, dopo due interventi effettuati nel giro di pochi giorni a seguito di una caduta in casa. I suoi familiari non si erano rassegnati a questa perdita apparentemente senza motivo e avevano deciso di sporgere denuncia contro i medici che l’avevano visitata e operata, per capire se vi siano stati errori nella valutazione della diagnosi o nell’esecuzione delle operazioni. E ieri il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Giuseppe Cario, ha rinviato a giudizio due specialisti di chirurgia generale Isabella Palmieri e Giuseppe Piane- se, difesi dagli avvocati Paolo Censi e Giovanna Pierro, che presero in cura la donna nel maggio del 2012 e che rispondono del reato di omicidio colposo. Il gup ha fissato l’inizio del processo per il 25 febbraio 2016 davanti al giudice monocratico. Il marito Michele Gabrieli e i figli della vittima, Marco, Angela e Martina, si sono costituiti parte civile. Tre anni fa la donna cadde all’interno della sua abitazione e riportò una frattura ad una vertebra lombare. Rimase alcuni giorni sotto osservazione in ospedale e i medici oltre a sistemare il danno le diagnosticarono anche un’ernia non strozzata. Il giorno dopo le dimissioni dal nosocomio la 50enne tornò al pronto soccorso e la operarono il giorno seguente per l’ernia ad- dominale. Adriana Meloni sopravvisse soltanto un’altra giornata, poi fu costatato il decesso, avvenuto, secondo quanto emerso dall’autopsia, per uno choc settico. L’accusa sostiene che si sarebbe dovuto intervenire subito perché la donna aveva presentato da subito i sintomi di un’ernia ombelicale strozzata e non addominale come diagnosticato dai medici del Santa Maria Goretti. Gli avvocati della difesa sostengono invece che quando la donna è arrivata al pronto soccorso l’ernia non fosse strozzata e che pure la 50enne aveva un quadro clinico complesso, essendo obesa e diabetica e soffrendo anche di pressione alta. Soltanto in dibattimento sarà possibile chiarire se via siano state responsabilità da parte dei medici che l’hanno avuta in cura e se la sua morte poteva essere evitata. Ieri l’udienza preliminare davanti al giudice Cario g L’ospedale Santa Maria Goretti di Latina L’ABBREVIATO L’uomo aveva in casa 150 grammi di cocaina Droga, Mascetti condannato a 6 anni g Pena severa per Silvio Mascetti che aveva continuato a spacciare stupefacenti nonostante fosse stato messo in prova dai servizi sociali. Ieri mattina il 44enne di Latina, difeso dagli avvocati Gaetano Marino e Sandro Marcheselli, è stato condannato a sei anni di reclusione. Ieri mattina si è svolto, presso il Tribunale di Latina, davanti al giudice Guido Marcelli, il rito abbreviato che prevede la riduzione di un terzo della pena. Il pubblico ministero Bontempo aveva chiesto otto anni di reclusione, ma il gip lo ha condannato a sei anni. Il 21 marzo scorso gli agenti Silvio Mascetti GIUDICE DI PACE Produttivi nonostante tutto Il coordinatore dell’ufficio del giudice di pace Emilio Manganiello ha specificato alcune situazioni riguardanti le problematiche emerse nei giorni scorsi. “La situazione di carenza di organico del personale di magistratura onoraria e del personale amministrativo, pur provocando un allungamento dei tempi di definizione dei processi, peraltro sussistente da diversi anni ed ora in misura inferiore a quello degli anni precedenti, non ha impedito all'Ufficio del Giudice di pace di Latina di raggiungere un e- levato livello di produttività ben superiore alla media nazionale. Tale risultato è stato conseguito per il sacrificio personale e professionale de giudici e della maggior parte del personale amministrativo in servizio. I fascicoli civili sopravvenuti nell'anno 2014 sono stati 4348, mentre i totali definiti sono stati 4521, di cui 1806 decreti ingiuntivi. E anche nel settore penale e stata confermata, nel periodo in esame, Ia stessa capacità di definire un numero sostanzialmente equivalente ai sopravvenuti come nel set- tore civile. In conseguenza, parlare di "collasso" o "paralisi" dell 'ufficio del non risponde alla realtà. Ovviamente, come rappresentato dal sottoscritto nelle sedi competenti, e dal Presidente del Tribunale di Latina che ringrazio pubblicamente, l'arrivo di altri giudici di pace e di altre unita di personale amministrativo consentirebbe di accelerare il processo di abbattimento dell'arretrato, ma in ogni caso i dati soprariportati escludono che la situazione possa definirsi "paralizzata". si erano recati presso la sua abitazione per un controllo di routine, perché il 4enne aveva l’obbligo di restare in casa dalle 21 di sera alle 7 della mattina, ma si erano insospettiti per il comportamento di due persone che alla vista della Volante si erano allontanati in fretta. Temendo che Mascetti non avesse mai smesso di trafficare droga, gli uomini della squadra volante aveva pensato di giocare d’anticipo: invece di rincorrere i due sconosciuti con il pericolo di far insospettire Mascetti avevano continuato la perlustrazione allertando i colleghi dell’ufficio volante. In pochi minuti avevano citofonato al 44enne, trovandolo in evidente stato d’agitazione. Alle prime domande Mascetti avrebbe farfugliato qualcosa salvo poi consegnare agli agenti alcune dosi di cocaina. A quel punto gli uomini della squadra volante avevano deciso di perquisire l’abitazione. Nel sottosella del motorino parcheggiato nel gara- Il pubblico ministero aveva chiesto 8 anni di reclusione ge erano stati trovati 150 grammi di cocaina all’interno di una busta di plastica mentre poco distante erano state riposte ben otto dosi già confezionate, per un totale di 50 grammi di stupefacente. In casa Mascetti nascondeva anche cento grammi di hashish. All’interno della collezione di fumetti di Topolino gli agenti avevano scoperto 11 mila 500 euro in contanti ritenuti proventi dello spaccio e sequestrati come pure un bilancino di precisione, un taglierino, e altro materiale utile al taglio della droga e al suo confezionamento. Si.Co.