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Muore di tetano dopo l`intervento Scatta l`inchiesta
-MSGR - 05 LATINA - 38 - 26/02/15-N: 38 (C) Il Messaggero S.p.A. | ID: 00564023 | IP: 62.94.13.247 Latina Giovedì 26 Febbraio 2015 www.ilmessaggero.it Muore di tetano dopo l’intervento Scatta l’inchiesta Giovane costretta a prostituirsi: condannato GIUDIZIARIA Ormai quotidiana la presa di posizione del consigliere regionale Giuseppe Simeone, di Forza Italia che ricorda l’emergenza e dice: «Caporossi non ha risolto le criticità ma è riuscito ad acuirle e nonostante questo continuano a dirci che a giugno 2015 il Goretti diventerà Dea di II livello. Come? Non è dato saperlo». Rincara la dose Pina Necci di Rifondazione Comunista: «Se scendono in campo anche i primari ,significa che i problemi esistono e non sono solo strumentali diatribe politiche, è la conferma che le politiche dei tagli sulla spesa sanitaria sono disastrose». G.D.G. Una storia di sfruttamento e violenza sessuale, di prostituzione e di quel solito viaggio dall’Est in Italia nella convinzione di una prospettiva di vita diversa. Si è concluso ieri con una condanna a quattro anni di reclusione il processo a carico di un 41enne di Latina, denunciato da una ragazza straniera che, all’epoca dei fatti, nel 2005, aveva poco più di diciotto anni. Un procedimento durato diverso tempo per la continua variazione di giudici chiamati alla trattazione fino alla sentenza emessa ieri mattina dal collegio penale presieduto da Pierfrancesco De Angelis nei confronti di Simone Campoli, operaio del capoluogo, per i reati di induzione e sfruttamento della prostituzione e violenza sessuale. Agli agenti della squadra mobile che avevano ricostruito le contestazioni, aveva raccontato di essere partita dalla Polonia grazie a un contatto con un connazionale che viveva a Latina, rimasto ignoto. Attraverso quello che considerava un amico era arrivata in città convinta di poter lavorare ma era stata subito catapultata sulla strada. Secondo quando denunciato, si prostituiva in zona e veniva riaccompagnata dai due uomini nei diversi alberghi del centro per dormire. Una di quelle sere, però, l’imputato l’avrebbe portata in camera e costretta a un rapporto sessuale. Dichiarazioni che la parte offesa ha confermato nel corso del dibattimento. Per il 41enne, assistito dall’avvocato Amleto Coronella, il pubblico ministero Giuseppe Bontempo aveva chiesto sei anni di reclusione, mentre il collegio ne ha stabiliti due in meno. La difesa attenderà il deposito delle motivazioni per ricorrere in appello. Per il legale, oltre alle dichiarazioni della donna, non ci sarebbe nessun elemento a sostegno del quadro accusatorio. Durante l’istruttoria erano stati chiamati a testimoniare i poliziotti che avevano raccolto la denuncia e ricostruito i fatti. Il 41enne, fino a quel momento incensurato, era stato denunciato ma mai arrestato. Mariangela Campanone © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Esposto dei familiari di una donna di 78 anni operata all’Icot per una frattura. Cartella clinica acquisita dai Nas ` L’INDAGINE IL CASO Una morte da chiarire. Un caso all’esame della Procura della Repubblica dopo l’esposto dei familiari di una donna deceduta per tetano. Una malattia infettiva debellata da tempo, ma per la quale purtroppo si rischia ancora. Soprattutto nei casi di persone anziane. L’episodio è accaduto di recente e dopo un esposto dei familiari è stato aperto un fascicolo. I carabinieri del Nas nei giorni scorsi sono stati ad acquisire tutta la documentazione all’Icot, l’istituto specializzato in ortopedia e traumatologia, dove la donna di 78 anni è stata operata a seguito di una frattura. LA RICOSTRUZIONE La signora è stata portata in ospedale a seguito di una banale caduta. I figli si sono immediatamente accorti che la situazione era seria e hanno deciso di portarla al pronto soccorso dell’ospedale di via Faggiana. Le cure del caso, poi l’intervento chirurgico. Una situazione di routine, fino a quando sono comparsi dei problemi con la muscolatura della bocca. I primi sintomi dell’infezione, tanto che con il sospetto che si trattasse di tetano dopo un consulto si è deciso di trasferire la donna nel reparto di malattie infettive dell’ospedale “Santa Maria Goretti” di Latina. La situazione era ormai compromessa, al punto che la donna si è aggravata ed è finita in rianimazione dov’è morta alcuni giorni dopo. I familiari, a quel punto, hanno deciso di vederci chiaro perché il tetano è ormai una malattia rara. Come poteva aver contratto l’infezione? Quasi certamente con la ferita riportata a seguito della frattura scomposta della gamba, ma con una profilassi adeguata non dovevano esserci problemi. Da qui la prima richiesta di documentazione all’ospedale, poi la denuncia. I carabinieri hanno acquisito le cartelle cliniche sia all’Icot sia al “Goretti”, oltre ai nominativi del personale che ha seguito il caso dalla presa in carico al pronto soccorso fino all’intervento chirurgico e ai giorni immediatamente successivi. Formalmente non ci sono ancora iscritti nel registro degli indagati, il fascicolo è contro ignoti, ma una volta esaminata la documentazione si valuteranno le presunte responsabilità. L’OSPEDALE All’Icot confermano l’acquisizione degli atti ma sul caso non rilasciano dichiarazioni. «C’è un’indagine e aspettiamo l’esito» - si limita a dire Angelo Boumis, direttore sanitario della struttura. Il caso è stato comunque analizzato, al punto che sarebbero state individuate delle criticità nei percorsi clinici adottati tali da arrivare ad adottare delle nuove metodiche per gli anziani, al di là del caso specifico. L’INFEZIONE Nelle donne anziane è più facile contrarre il tetano perché la vaccinazione è obbligatoria solo dagli anni ’50 e quindi sono “scoperte”, mentre gli uomini svolgendo il servizio militare venivano comunque vaccinati. Per questo i casi di infezione e - come in questo caso di decesso, sono più frequenti in una fascia di popolazione femminile e ultrasettantenne. Giovanni Del Giaccio © RIPRODUZIONE RISERVATA OSPEDALE L’Icot di Latina Asl, il direttore generale incontra i primari del “Goretti” Emergenza ospedali, presto nuove assunzioni e la Regione dà il via libera all’atto aziendale L’INCONTRO SANITA’ La pubblicazione della delibera proprio mentre era in corso la riunione con i primari del “Goretti”. L’atto aziendale della Asl è prossimo a diventare operativo dopo aver recepito le osservazioni della commissione di verifica della Regione che ha espresso «piena condivisione rispetto alle integrazioni fornite». Questioni di poco conto, secondo quanto riferito dalla Asl, mentre dopo la delibera di adozione pubblicata ieri l’atto «verrà approvato dalla Regione entro tempi brevissimi». Si procede, insomma, mentre lunedì proprio i primari si erano riuniti per predisporre una lettera con le difficoltà che vivono quotidianamente e indicare soluzioni. La vicenda della missiva, però, non era al centro della riunione di ieri, nel corso della quale si discuteva di budget e performance per il 2015. L’argomento è stato soltanto sfiorato dal direttore generale, Michele Caporossi, che ha affrontato il discorso del personale dando due buone notizie. Una con effetti immediati, l’altra legata all’uscita della Regione Lazio dal commissariamento. La prima è che saranno formate le commissioni per sbloccare le graduatorie, dalle quali attingere una parte del personale necessario dopo l’approvazione del bilancio regionale. Un piccolo passo avanti, anche se non risolutivo. La seconda, invece, riguarda l’uscita dal commissariamento quando si avrà a disposizione un budget stimato in anche ai progetti presentati. LE POLEMICHE DIRETTORE Michele Caporossi 20 milioni di euro per le assunzioni. Ma ci vorrà almeno il 2016. Per adesso i primari dovranno fare di necessità virtù e i fondi che avranno a disposizione saranno legati Rifiuti, il tanto decantato risparmio Passa il piano rifiuti, aumenti in vista di 1,5 milioni diventa di 64.000 euro per i cittadini. L’opposizione accusa COMMISSIONE Un risparmio sul Pef di 1,5 milioni di euro? No, di 450mila euro. Neanche. Alla fine, se tutto va bene, il risparmio, tanto decantato e annunciato, sarà di 64mila euro. Si, perché adesso, da quei 450mila euro di risparmio derivanti dal taglio di guardie ecologiche, pulizia invernale della spiaggia, spazzamento, c’è da aggiungere la quota Docup di ammortamento dei mutui per acquisto dei mezzi. Quei 320mila euro, fino al 2014 erano detraibili, ora non lo sono più. Inoltre, il Carc (controllo accertamento riscossione contenzioso) nel 2015 costa 66mila euro di più. Insomma, alla fine, il risparmio è meno di 70mila euro. Quanto fa a bolletta, per le 55mila utenze? Un euro e spiccioli di risparmio. L’ASSESSORE La situazione è stata illustrata dall’assessore all’Ambiente, Alberto Pansera, nella commissione al ramo che avrebbe dovuto approvare il Piano economico e finanziario dei rifiuti. Pef che pe- rò, nonostante i continui incontri con la società per i tagli, ancora non è pronto. Una situazione che è stata duramente criticata da Fabio Cirilli, secondo cui «il Pef è competenza del Comune, e quindi del Consiglio comunale, e non può essere oggetto di trattativa con Cda e assemblea dei soci di Latina Ambiente. È una situazione illegittima». Pansera ha ribattuto come «i servizi sono contrattualizzati, e per questo ogni modifica è oggetto di esame». L’assessore ha poi dedicato un passaggio al post Latina Ambiente: «Erica (la società incaricata del progetto di porta a porta integrale, ndr), ha predisposto le due ipotesi (municipalizzata o ditta esterna) e il capitolato per l’eventuale gara. Porteremo tutto in Consiglio entro marzo. Non IL PD SUL PIEDE DI GUERRA: «SUBITO LA DISCUSSIONE SUL DOPO LATINA AMBIENTE» ci sarà alcuna proroga». L’OPPOSIZIONE Dura la critica del Pd, che in apertura di seduta ha chiesto di inserire in discussione il futuro di Latina Ambiente. «Diversamente da quanto annunciato a dicembre, il Pef - affermano Giorgio De Marchis, Marco Fioravante e Omar Sarubbo - finirà con l’essere più pesante di quello dell’anno precedente, nonostante le promesse». Anche per questo «la discussione sul dopo Latina Ambiente non è più rinviabile: il Pd chiede quindi la convocazione di un Consiglio sul futuro del contratto». Critico, sulle indiscrezioni relative all’orientamento che vuole la municipalizzata, il consigliere di maggioranza Gianni Chiarato, «a favore della gara europea per la scelta di un gestore esterno, prevedendo però un servizio di controllo, la salvaguardia del personale, il porta a porta su tutto il territorio, e che il rifiuto differenziato divenga risorsa, per abbassare i costi». Andrea Apruzzese © RIPRODUZIONE RISERVATA TERRACINA Alla fine il nuovo piano economico e finanziario della gestione dei rifiuti è passato e da domani le bollette che arriveranno a casa saranno più care. Forza Italia che è uscita dall'aula al momento del voto, mentre la rimanente parte dell'opposizione ha votato contro, come già fatto in commissione congiunta. Alla fine 13 sì, 2 astenuti e 4 contrari. La maggioranza che sostiene Nicola Procaccini è andata avanti come un treno rispondendo punto su punto alle obiezioni e ricordando al partito di Berlusconi che quella gara d'appalto di affidamento esterno del servizio l'avevano votata anche loro, prima di decidere di lasciare la coalizione. Sullo sfondo, fra l’altro, la denuncia che il sindaco ha presentato contro la Servizi industriali per evitare proprio il voto del piano. Vicenda della quale si occuperà a questo punto la Procura. Nel merito delle cifre del Piano secondo l’opposizione due le voci da rivedere. La prima: 1.011.000 euro di sanzioni contro la Servizi Industriali già decurtate dai canoni mensili che però la società che sta gestendo il servizio di raccolte e smaltimento dei rifiuti ha impugnato in sede legale, con il rischio di dover restituire le somme. La seconda, 2,3 milioni di euro che la Servizi Industriali ha fatturato per i costi aggiuntivi e che l'amministrazione ha per la gran parte di- ESPOSTO ALLA PROCURA DEL SINDACO CHE DENUNCIA LA SERVIZI INDUSTRIALI PER PRESUNTE PRESSIONI SUBITE DI RECENTE menticato di riportare nel Pef. Ne ha previsti solo 180.000. Se i 2,3 milioni venissero riconosciuti, cadrebbe sulla città una seconda pesante tegola. Per il sindaco Nicola Procaccini il Pef è solo un documento tecnico. Chiaro che cifre del genere, se aggiunte, lo porterebbero a un risultato complessivo molto più alto. Per la maggioranza, però, gato che allo stato attuale queste sono le cifre. Nessun accenno, invece, al tema del passaggio di consegne tra la Servizi Industriali e la De Vizia Transfer, quest'ultima subentrata alla prima dopo la conferma della sentenza del Tar da parte del Consiglio di Stato che annullava la determina dirigenziale di affidamento del servizio a seguito della gara. Non si sa come e quando il nuovo gestore prenderà il posto, se rimarrà l'attuale sistema di raccolta differenziata che conta almeno tre tipologie di servizio. Non si sa se tutto il kit distribuito nelle case di Terracina rimarrà lo stesso o meno. Unica certezza, a questo punto, le bollette che arriveranno nei prossimi giorni. Fabio Coccia © RIPRODUZIONE RISERVATA