Né mariti, né figli, le “millennials” investono su di sè
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Né mariti, né figli, le “millennials” investono su di sè
I NUMERI IL CAFFÈ 30 marzo 2014 31.5 2012 2013 Sale l’età media delle madri al 1.5 Né mariti, né figli, le “millennials” investono su di sè N aiuto sociali non sempre efficaci. Un’ulteriore complicazione al sogno di metter su famiglia. “Dal rapporto risulta che il numero di figli desiderato sarebbe due, ma a furia di rimandare molte coppie alla fine rinunciano al secondo - prosegue il demografo -. Una posticipazione che alla lunga si rivela controproducente”. Lo studio mostra che da un lato c’è un aumento delle ambizioni e degli obiettivi delle trentenni che non si accontentano di fare le casalinghe o un lavoro poco qualificato, dall’altro però le difficoltà di realizzarsi professionalmente e di conciliare lavoro e famiglia restano comunque altissime. “La conseguenza - sottolinea Rosina - è la revisione al ribasso degli obiettivi. Va così a finire che le donne si realizzano meno, sul lavoro che nella vita privata”. Niente di buono, insomma. Tutto questo poi si ripercuote sulla società, incapace di aiutare L'indicatore sintetico di fecondità (il numero medio di figli per donna in età fertile) nel 2013 è 1,50, e sottolinea una certa stabilità della fecondità in Svizzera 82.200 82.000 2012 2013 Nel 2013, rispetto al 2012, calano le nascite (-0,2%) in Svizzera le nuove generazioni e, soprattutto, le donne che sono spesso le più formate. “E che possono fare la differenza sia in termini di impulso dinamico che di nuove sensibilità professionali - nota l’esperto -. L’incapacità di non riuscire a fare tutto ciò non solo penalizza le trentenni di oggi, ma non consente al Paese di crescere meglio e in maniera più solida”. Situazioni inconciliabili, mentre invece dovrebbero essere naturali. c.c. 42.654 39.500 2012 2013 Nel 2013 i matrimoni celebrati sono stati 39'500, ovvero il 7,4% in meno rispetto al 2012 in Svizzera Il calo interessa i matrimoni tra: Nel 2013, si sono costituite 690 unioni domestiche registrate, ovvero 5 in meno rispetto al 2012. Tali unioni continuano a essere più ricorrenti tra gli uomini (460) che tra le donne (230) 690 - cittadini svizzeri -6.4 - matrimoni misti -9.3 % % - sposi stranieri -6.0 % GLI ASILI NIDO 3.7 2.8 1985 1991 2.2 1.8 1.3 1.1 1995 1998 2001 2005 2008 Fonte: Censimento delle aziende (Ca) e statistica dello stato annale della popolazione (Espop) L’ATTIVITÀ PROFESSIONALE Situazione professionale delle madri con partner, 2012, secondo l’età del/la figlio/a minore tra 0 e 6 anni 13.1 % tra 7 e 14 anni 14.9 % 29.7 % 26.7 % 31.8 % 30.5 % Senza attività professionale Tempo parziale <50% tra 15 e 24 anni 18.0 % 19.6 % 35.4 % 19.6 % 25.5 % 35.4 % Tempo parziale 50-89% La novità Va di moda il “childfree”, senza prole e rimpianti S i va da “40 ragioni per non avere figli” della psicoanalista francese Corinne Maier a “Bad Mother” di Ayelet Waldman, editorialista del New York Times, passando per “Felici senza figli” della giornalista Nicki Defago. Basta dare un’occhiata agli scaffali di una qualsiasi libreria per rendersi conto di come il movimento “childfree”, liberi dai figli, stia prendendo sempre più piede. Ma non solo in libreria. In rete, dopo anni di dominio incontrastato dei cosiddetti “mommyblog”, adesso spuntano come funghi i diretti antagonisti: blog, siti e forum contro figli e maternità. Donne, spesso sposate o impegnate in relazioni durature, che hanno scelto consapevolmente di non abbracciare la genitorialità, svincolandosi dall’imperativo categorico di riprodursi. Imperativo alimentato, sostengono, dalle pressioni sociali e da un’esagerata glorificazione della maternità. Donne costrette a Ristoranti, hotel, stabilimenti balneari e voli aerei: spopola la moda “no kids” Numero di asili nido e di strutture di custodia prescolastica in Svizzera per 1000 bambini di età inferiore a 7 anni 1.0 parentesi tra momento del primo figlio, da 31,5 anni nel 2012 a 31,6 anni nel 2013 LA TENDENZA Donne decise e concrete. Vogliono un lavoro e nessun vincolo familiare on hanno né mariti né figli. Ma hanno un lavoro, tanta voglia di fare e di essere indipendenti. Sono le ragazze “millennials”, perché nate alla fine del secolo scorso e cresciute all’inizio del 2000. Giovani donne, decise, concrete e sole. Per scelta. Ragazze che ai primi posti della classifica delle priorità mettono la realizzazione di sé, l’indipendenza economica e il lavoro. Alla soglia dei trent’anni la creazione di una famiglia non è un dovere. D’altronde i tempi sono quelli che sono. L’hanno capito molto bene le “millennials”: non c’è posto per l’insicurezza. Meglio studiare, impegnarsi, faticare e riuscire a mantenersi da sè. Poi si può, forse, iniziare a pensare a mariti e figli. Tutto ciò emerge da uno studio, “Rapporto Giovani”, dell’Istituto Toniolo di Milano, che ha scandagliato famiglia, lavoro e maternità, filtrati attraverso i sentimenti e l’idea di futuro di tante giovani. Queste sostengono che ciò che conta è puntare sul presente, perché “il domani è pieno di incognite e non esistono scelte che valgano per sempre”. Eccolo il ritratto delle “nuove” trentenni, per alcuni versi si rispecchia nel pensiero di alcune testimonial che si sono raccontate al Caffè (vedi sotto). Tuttavia, a volte queste scelte rischiano di avere un prezzo altissimo. “Tanto per cominciare è una generazione con una maggiore scolarizzazione, anche rispetto ai coetanei maschi - spiega Alessandro Rosina, demografo dell’Università Cattolica di Milano e curatore del ‘Rapporto Giovani’ -. Inoltre, investono su di loro e il capitale accumulato lo vogliono spendere nel mercato del lavoro. Studiano più a lungo e hanno difficoltà a trovare un’occupazione alla loro altezza. Ecco che tutto ciò posticipa i tempi di realizzazione dal punto di vista familiare”. In sostanza, l’idea è: studio, mi cerco un lavoro e quando questo è stabile penserò a formare una famiglia. Qui però si aggiunge un’altra difficoltà, conciliare il privato con la professione, viste le misure di 29 31.6 Tempo pieno 99-100% Persone inoccupate secondo la definizione Ilo e apprendisti/e escluse Fonte: Rifos giustificarsi di non volere figli. Donne che rivendicano il diritto di costruire il proprio posto nel mondo attraverso lo studio, il lavoro e l’amore non per forza genitoriale. Sempre più numerosi i ristoranti, gli hotel, gli stabilimenti balneari e i voli aerei in cui spopola la moda “no kids”. Mentre negli Usa, la patria di massaie e torte di mele, sono sempre di più le trenta-quarantenni senza figli e senza rimpianti. Nonostante una pressione sociale e una sovraesposizione mediatica della maternità senza precedenti, il tasso di nascite si mantiene il più basso della recente storia americana, tenendo conto persino della Grande Depressione del 1929. Che si stia formando un nuovo modello femminile, che consentirà di non dover più giustificare una scelta più che legittima? Nel 2014 c’è da augurarselo. NON SPOSATA E SENZA FIGLI SPOSATA E CON FIGLI NON SPOSATA E SENZA FIGLI NON SPOSATA E SENZA FIGLI NON SPOSATA E QUASI MAMMA Julie Arlin Elisa Volonterio Lara Filippini Clarissa Tami Greta Gysin 30 ANNI PRESENTATRICE TV Mi ritrovo perfettamente nello studio in questione. Ho avuto però l’esempio di mia madre che ha sempre lavorato molto, nonostante tre figlie e spero di fare altrettanto 32 ANNI ASSISTENTE ALLA DIREZIONE ARTISTICA DEL CINEMA TEATRO DI CHIASSO A 32 anni sono forse una delle poche che non ha messo il lavoro davanti alla famiglia. Ho già una figlia e una in arrivo a breve. Vita privata e lavorativa sono entrambe importanti 30 ANNI GRAN CONSIGLIERA UDC Il contesto socio economico è difficile. Non mi sono ancora posta il problema di dover scegliere tra carriera e famiglia, per ora ho però puntato sulla prima. In futuro vedremo 31 ANNI CONDUTTRICE TELEVISIVA Attorno alla donna ruota l’intera famiglia. Per questo è importante che chi ha la possibilità si concentri su ciò. Certo che una volta fuori dal mondo del lavoro è difficile rientrarci 30 ANNI GRAN CONSIGLIERA VERDI I datori di lavoro vedono le giovani donne come potenziali mamme, poche le prospettive di carriera a lungo termine. Chi ha un lavoro che rispecchia le aspettative se lo tiene ben stretto