Comments
Description
Transcript
Pensioni più povere e lontane
@ ,;;< '* " ;# (%' " : '"$$! " .80# )!*% " 2=65# 9; 3#=# 3>?# &! 4# &! :6776 )+$%) " /.- 19:3;< " +85109 &% *3/14.71 &$%) @ * Offerta indivisibile con Affari Legali (ItaliaOggi Sette € 2,50 + Affari Legali € 0,50) • I PROFESSIONISTI IN CRESCITA • da pag. 49 Con il libro «Gestione e amministrazione delle società in Cina» a € 6,80 in più; con guida «Crediti d’imposta e patent box » a € 6,00 in più; con guida «Bail In» a € 6,00 in più Integrato per commercialisti VUOI VENDERE LA TUA AZIENDA? SIAMO FIDUCIARI DI GRUPPI INVESTITORI INTERESSATI AD ACQUISTARE AZIENDE MEDIO ALTE TUTTI I SETTORI OVUNQUE ANCHE IN DIFFICOLTÀ SIVA Srl www.gbsoftware.it IN EVIDENZA http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it * * * Fisco/1 - Beni strumentali in leasing, locazioni parificate all’acquisto. La Cassazione sui presupposti del rimborso Iva Ricca da pag. 6 Fisco/2 - Sull’obbligo generalizzato del contraddittorio preventivo l’armonizzazione delle norme Ue-nazionali è spartiacque. E avvocati e commercialisti scendono in campo in difesa del confronto Bongi-Stroppa da pag. 8 Codice della strada - Sanzioni pesanti per l’omicidio stradale. Scatta sempre la revoca della patente. Legge al rush finale Manzelli-Santi a pag. 12 Proprietà intellettuale - La Cina dal regno dei falsi diventa quello dei brevetti. Intanto in Italia sul piatto 7,5 mln per marchi e disegni Cerne-Pagamici da pag. 14 Impresa/1 - Sempre meno sofferenze per l’economia italiana. La fotografia scattata da Abi e Cerved sui crediti deteriorati Grigolon a pag. 17 Impresa/2 - Le agevolazioni imprese a tasso zero si aprono agli extracomunitari. I chiarimenti degli esperti di Invitalia De Stefanis a pag. 18 Ambiente - Tracciamento rifiuti a rischio: salvo proroghe, dall’1/1 via al registri/formulari per imprese non obbligate al Sistri Dragani a pag. 19 Affari in Piazza - Riparte il balletto delle valute. La strategia per decifrare le dinamiche dei cambi e investire al meglio dell’Olio a pag. 20 Spendere Meglio - Sforbiciata ai costi di luce e gas. Risparmi con i comparatori online o passando al libero mercato Di D Santo a pag. 35 D Documenti - I testi d delle sentenze tributarie commentab te nella Selezione www.italiaoggi.it/docio7 www ital Società internazionale vendita aziende Sette IL PRIMO GIORNALE PER PROFESSIONISTI E IMPRESE Seguici anche su Milano - Viale Abruzzi, 43 - Tel. 02/29411013 r.a Fax 02/29534682 - Cell. 338/9120090 [email protected] - wwwsiva-srl.com Pensioni più povere e lontane Dal primo gennaio 2016 scatta una riduzione media dell’assegno del 2%. Ma in alcuni casi si arriverà fino all’8%. E si andrà a riposo anche 22 mesi dopo MARINO LONGONI [email protected] DI I n pensione più tardi, e con meno soldi in tasca. Dal 1° gennaio 2016 scatterà uno scalone previdenziale che penalizza i lavoratori, soprattutto donne, che non riescono a maturare i requisiti per maturare il diritto all’assegno previdenziale prima della mezzanotte del 31 dicembre. È l’effetto dell’applicazione degli indicatori legati all’aumento della speranza di vita, che allunga di quattro mesi la data del pensionamento, ma anche della entrata in vigore di alcune norme contenute nella legge Fornero che penalizzano le donne lavoratrici allungando la permanenza al lavoro di un anno e quattro mesi per le autonome e un anno e dieci mesi per le dipendenti. La misura dell’assegno previdenziale è invece ridotta a causa dei nuovi coefficienti di trasformazione del montante contributivo, fissati tenendo conto di alcuni parametri statistici come l’aumento della vita media e alcuni indicatori economici. Se è vero che il taglio nella maggior parte dei casi si aggira intorno al 2%, ci sono anche decurtazioni che arrivano fino all’8%. Un meccanismo che negli ultimi anni ha falcidiato le rendite dei neopensionati: basti pensare che un lavoratore andato in pensione a 65 anni nel 1996 ha applicato un coefficiente di trasformazione del montante contribuivo pari a 6,136. Per chi andrà in pensione dal 2016 lo stesso coefficiente sarà del 5,326. Da solo fa il 13% di pensione in meno. In realtà le modifiche al regime previden- ziale che entrano in vigore allo scoccare della mezzanotte del 31 dicembre sono molto più numerose e complesse (si veda l’insertino pubblicato su questo numero di ItaliaOggi Sette da pagina 37). Resta il fatto che negli ultimi vent’anni praticamente tutti i governi sembrano aver spinto sull’acceleratore della riduzione delle (future) pensioni e dell’innalzamento dell’età pensionabile. Chi ha iniziato a lavorare nel 1996 poteva aspettarsi, a certe condizioni, di andare in pensione dopo soli cinque anni con il sistema contributivo. Lo stesso lavoratore, oggi, con 19 anni di lavoro non ha ancora maturato il diritto alla pensione, perché gradualmente il numero minimo di versamenti contributivi è stato innalzato a 20 anni. Non ha tutti i torti se si sente come il classico asino con la carota davanti al muso, che non riesce mai a raggiungere. E non è infondato il sospetto che lui non entrerà mai nella magica atmosfera dei diritti quesiti, e rischia di passare tutta la sua vita a inseguire diritti di altri senza mai poterli raggiungere. Facile comprendere perché diventi sempre più pressante la questione del conflitto intergenerazionale. Il punto critico è che chi è già in pensione ha un trattamento nettamente migliore di chi è ancora al lavoro. E tanto maggiore è la discriminazione quanto più grande è la differenza di età. La conseguenza concreta di questo stato di cose è certificata dal raffronto tra la ricchezza delle famiglie più giovani e più anziane. Secondo un recentissimo rapporto Bankitalia, tra il 1995 e il 2014 la ricchezza netta media delle famiglie con a capo chi ha meno di 34 anni è scesa verticalmente, da 100 a 40. Quella con capofamiglia sopra i 65 anni è salita invece da 100 a 160. Vent’anni fa la ricchezza media delle famiglie anziane era di poco inferiore a quella delle giovani. Oggi, è tre volte e mezzo superiore. Prima o poi scoppierà il bubbone. © Riproduzione riservata Ultima chiamata per i calcoli di convenienza tra i due regimi: da gennaio 2016 addio all’opzione Minimi vs forfettario: un pareggio Affari Legali Buona ona Scuola, contro il Miur b boom di contenziosi %$ '$&! "# Porta a porta senza inciampi: oltre 22 mila opportunità 0- 6-2# (' M inimi vs forfettario, la partita volge al termine, ma con un risultato di parità. Non esistono formule magiche né soluzioni preconfezionate in grado di far propendere la scelta per uno dei due regimi senza fare valutazioni ad hoc sulle effettive e concrete modalità di esercizio dell’attività. Sono troppe le varianti e le variabili in gioco per fidarsi di soluzioni e scelte dettate da argomentazioni che prescindono da un’analisi approfondita al caso specifico. Tuttavia il tempo per il test di convenienza è agli sgoccioli. Per chi avvia una piccola attività imprenditoriale o di lavoro autonomo dal 1° gennaio 2016 non ci saranno più opzioni possibili, l’unico regime di favore sarà quello forfettario, così come modificato dalla legge di Stabilità 2016. Solo da qui al 31 dicembre, dunque, per chi intende avviare una nuova attività in forma individuale che prevede l’apertura della partita Iva sarà ancora possibile effettuare calcoli di convenienza fra il regime dei c.d. minimi disciplinato dai commi 1 e 2 dell’articolo 27 del dl n. 98 del 2011, e il regime forfettario introdotto nel nostro ordinamento dalla legge n.190 del 2014 (legge di Stabilità 2015). NELL’INSERTO/1 NELL’INSERTO/2 Selezione di Le (povere) pensioni del 2016 Sentenze tributarie a CURA DELLO STUDIO FUOCO di DANIELE CIRIOLI 1. OMESSI CONTRADDITTORI, ATTI NULLI A METÀ Le cattive notizie, si dice, non arrivano mai da sole. Sarà solo un detto, ma in tema di pensioni sembra azzeccarci in pieno; infatti, il nuovo anno riserva (almeno) due brutte notizie a tutti i lavoratori: la prima è che ci vogliono quattro mesi in più per andare in pensione; la seconda è che chi ha la fortuna di andarci, riceverà una pensione più magra rispetto a chi è andato prima all’incirca di un 2%. Le novità sono contenute in due decreti ministeriali che entrano in vigore dal 1° gennaio 2016: il dm 16 dicembre 2014 che adegua tutti i requisiti di tutte le pensioni alla c.d. «speranza di vita»; il dm 22 giugno 2015 che fissa i coefficienti di calcolo delle pensioni validi nel triennio 2016/2018. Come se ciò non bastasse, c’è poi da aggiungere il nuovo step di aumento dei requisiti per la pensione già programmato dalla riforma Fornero (la legge n. 214/2011): una batosta vera e propria per le lavoratrici donne, autonome e dipendenti del settore privato. Per loro, infatti, il requisito d’età per mettersi a riposo, dal prossimo 1° gennaio 2016, sale di 1 anno e 4 mesi (autonome) e di 1 anno e 10 mesi (dipendenti del privato), sommando gli effetti della riforma Fornero e quelli della nuova speranza di vita. A conti fatti, per mettersi in pensione dal 2016, la lavoratrice dipendente di un’azienda dovrà avere 65 anni e 7 mesi d’età (bastano 63 anni e 9 mesi fino al 31 dicembre), mentre la commerciante dovrà avere 66 anni e 1 mese (64 anni e 9 mesi fino al 31 dicembre). Carta e calamaio, vediamo dunque quando e con quanto si può andare in pensione dal prossimo anno. 2. DETENTORE DI FATTO, LOCAZIONE INEFFICACE 3. CONTANTI NON TRACCIABILI, LA PROVA È INDIZIARIA 4. RIQUALIFICAZIONE FISCALE, AVVIAMENTO DEDUCIBILE 5. SOTTOSCRIZIONE RUOLO, PROVA AL CONCESSIONARIO 6. NOTIFICA PER POSTA, RICEVUTA ESSENZIALE 7. EDIFICABILITÀ CONDIZIONA LE IMPOSTE LOCALI I testi integrali delle sentenze sul sito www.italiaoggi.it/docio7 21 Dicembre 2015 LE NOVITÀ DEL 2015 Il cantiere delle pensioni non chiude mai. Lo abbiamo visto nella caldissima estate scorsa, con la consegna di numerose novità. La sentenza della corte costituzionale n. 70/2015, per esempio, che ha riconosciuto il diritto ai pensionati a ricevere arretrati per la mancata rivalutazione del biennio 2012/2013 (a dire il vero si è trattato del «ridimensionamento» del diritto a ricevere in «pieno» la mancata rivalutazione); o l’anticipo al 1° giorno del mese del pagamento delle pensioni o ancora la «sterilizzazione» degli effetti negativi della crisi sul calcolo delle pensioni. Vediamo le principali. Pensioni pagate il primo del mese Dal 1° luglio (doveva essere 1° giugno), tutte le pensioni sono pagate dall’Inps il primo giorno del mese. È l’art. 6 del decreto legge n. 65/2015, convertito dalla legge n. 119/2015 (il decreto sulla sentenza della Consulta n. 70/2015) ad aver disposto che, dal 1° giugno 2015, pensioni, assegni, indennità di accompagnamento e altro erogato agli invalidi civili, nonché le rendite vitalizie dell’Inail erogate dall’Inps vanno messi a pagamento il primo giorno di ciascun mese. Nel caso il giorno 1 cada in giorno festivo oppure non bancabile, l’erogazione slitta al giorno successivo, fatta eccezione per il mese di gennaio 2016 in cui il pagamento avverrà il secondo giorno bancabile; mentre a decorrere dall’anno 2017 i pagamenti saranno effettuati il secondo giorno bancabile di ciascun mese. 21 Dicembre 2015 Bongi a pag. 2 #438)*0108< "01)3+04 %9645-4 $0+/0)6);0430 &07+)10 #42930+);0430 &07+)10 !38060+0+1)..04 ) 7410 Scarica subito il software completo e provalo con i tuoi dati! Vuoi saperne di più?... vai su Adeguamenti e riforma Fornero tagliano gli assegni e alzano l’età pensionabile www.gbsoftware.it oppure seguici su = $# !"" )1 2-7- +,++) &(%',*) '25468);0430 ,) )1860 .-78043)10 '378)11);043- -, )::0)2-384 !77078-3;) -, )..0463)2-380 Tel. 06-97626328 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 2 Lunedì 21 Dicembre 2015 LEGGE DI STABILITÀ 2016 Ultima chiamata per i calcoli di convenienza tra i regimi: da gennaio addio all’opzione Minimi vs forfettario, la partita della convenienza finisce pari Pagina a cura ANDREA BONGI http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it DI M inimi vs forfettario, la partita volge al termine. Per chi avvia una piccola attività imprenditoriale o di lavoro autonomo dal 1° gennaio 2016 non ci saranno più opzioni possibili, l’unico regime di favore sarà quello forfettario, così come modificato dalla legge di Stabilità 2016. Da qui al 31 dicembre, dunque, per chi intende avviare una nuova attività in forma individuale che prevede l’apertura della partita Iva sarà ancora possibile effettuare calcoli di convenienza fra il regime dei c.d. minimi disciplinato dai commi 1 e 2 dell’articolo 27 del dl n. 98 del 2011, e il regime forfettario introdotto nel nostro ordinamento dalla legge n.190 del 2014 (legge di Stabilità 2015). Nella tabella in pagina sono riprodotte le principali varian- ti che possono condizionare la scelta fra l’uno e l’altro regime. Non esistono formule magiche né soluzioni preconfezionate in grado di far propendere la scelta per uno dei due regimi senza fare valutazioni ad hoc sulle effettive e concrete modalità di esercizio dell’attività. Sono troppe le varianti e le variabili in gioco per fidarsi di soluzioni e scelte dettate da argomentazioni che prescindono da un’analisi approfondita al caso specifico. Certo, la differente modalità di determinazione del reddito può essere uno dei fattori determinanti nella scelta del regime dei minimi in luogo del forfetario. La possibilità di determinare il reddito imponibile su base analitica (ricavi conseguiti meno i costi sostenuti) potrebbe essere molto più appetibile della determinazione dello stesso sulla base di un coefficiente moltiplicatore da applicare al totale dei ricavi annui. Anche qui non esistono però soluzioni valide per tutti. Ognuno dovrà verificare e stimare la propria redditività e vedere se il coefficiente di determinazione del reddito previsto per l’attività svolta nel regime forfetario, conduca a risultati più o meno favorevoli rispetto alla differenza analitica tra ricavi e costi prevista dal regime dei minimi. Altra variabile dalla quale può dipendere la scelta del regime è quella previdenziale. Mentre per i forfettari sono previsti sconti e riduzioni sulla contribuzione minimale di artigiani e commercianti, nessuna agevolazione in tal senso è concessa dal regime dei minimi. Dal punto di vista soggettivo invece i due regimi si equivalgono. Possono accedervi unicamente gli imprenditori e i liberi professionisti che esercitano l’attività in forma individuale, con l’unica eccezione, valevo- le però in entrambi i regimi, dell’impresa familiare. Notevoli invece sono le differenze in relazione ai requisiti necessari per l’accesso ai due regimi a imposta sostitutiva dedicati alle piccole partite Iva. Mentre nei minimi è necessario il requisito della novità dell’attività che non deve mai essere la continuazione di quella precedentemente svolta anche sotto forma di lavoro dipendente, nel regime forfetario non vi sono limiti in tal senso. Sempre nel regime forfettario è possibile accedere anche se si è già posseduto una partita Iva negli ultimi tre anni precedenti che invece costituisce causa ostativa per l’accesso al regime dei minimi. Inoltre nel regime forfetario, al contrario di quello dei minimi, è possibile anche sostenere spese per l’impiego di lavoratori o collaboratori, a patto che l’importo delle stesse non sia superiore a 5 mila euro lordi annui. Anche la dotazione di beni strumentali è più ampia nel regime forfettario rispetto a quello dei minimi. Nel primo gli stessi non devono superare quota 20 mila euro al 31 dicembre dell’esercizio precedente a quello di ingresso nel regime, mentre per i minimi tale quota è ridotta a 15 mila euro e si determina quale media mobile su base triennale. Quanto alla durata di permanenza nel regime mentre quello dei minimi si presenta comunque a scadenza, o per il raggiungimento del 35° anno di età o per compimento del quinquennio dall’ingresso, il regime forfettario potrebbe avere invece anche una durata indeterminata qualora non si verifichino cause di esclusione, quali in primis il superamento del limite dei ricavi su base annua previsto per l’attività svolta. © Riproduzione riservata Confronto regime dei minimi e regime forfettario REGIME DEI MINIMI FINO AL 31/12/2015 REGIME FORFETTARIO DAL 1° GENNAIO 2016 R REGIME DEI MINIMI FINO AL 31/12/2015 F REGIME FORFETTARIO DAL 1° GENNAIO 2016 5 anni ovvero ino al compimento di 35 anni di età DURATA DI PERMANENZA NEL REGIME A tempo indeterminato (nel rispetto di tutti i requisiti previsti) IImposta m sostitutiva al 5% IMPOSTE E TASSE Imposta sostitutiva al 5% per i primi 5 anni; dal sesto si passa al 15% Persone fisiche: ditte individuali o lavoratori autonomi SOGGETTI AMMESSI AL REGIME Persone fisiche: ditte individuali o lavoratori autonomi L’imposta sostitutiva s os sostituisce Irpef, addizionali comunali e regionali SEMPLIFICAZIONI CONTABILI E FISCALI L’imposta sostitutiva sostituisce Irpef, addizionali comunali e regionali L’attività non deve risultare la continuazione di un’attività precedente, svolta anche sotto forma di lavoro subordinato REQUISITI PER L’ACCESSO AL REGIME I compensi dell’anno precedente non devono risultare superiori alla soglia massima di ricavi annua, a sua volta collegata al codice Ateco relativo all’attività considerata Il contribuente non deve aver avuto una partita Iva negli ultimi tre anni Le spese per collaboratori non devono essere superiori a 5.000 euro per periodo d’imposta L’attività deve essere svolta senza l’ausilio di altri collaboratori Il costo complessivo, al lordo degli ammortamenti, dei beni strumentali alla chiusura dell’esercizio precedente non deve superare quota 20.000 euro Il contribuente non deve superare i 15.000 euro di spese in beni strumentali in tre anni (si parla a questo proposito di «criterio mobile» poiché i tre anni sono considerati a ritroso rispetto al periodo di imposta considerato) Ricavo meno costi REQUISITI PER L’ACCESSO AL REGIME Ricavi moltiplicati per un coeficiente di reddito stabilito dalla Legge sulla base del tipo di attività svolta L’Irap e l’Iva non sono dovute L’Irap e l’Iva non sono dovute Non si applica la ritenuta No alla fonte a titolo d’acconto Non si applica la ritenuta alla fonte a titolo d’acconto Ne Nessun obbligo di tenuta de dei libri contabili e iscali obbligatori salvo l’l’obbligo ’ob di conservazione en numerazione delle fatture emesse e ricevute Nessun obbligo di tenuta dei libri contabili e iscali obbligatori salvo l’obbligo di conservazione e numerazione delle fatture emesse e ricevute Liberi professionisti: G Gestione separa Inps p ro professionisti senza cassa ovvero Cassa professionale. D i individuali: gestione Ditte Inps artigiani e commercianti con pagamento minimale contributivo REGIME PREVIDENZIALE Liberi professionisti: Gestione separa INPS professionisti senza cassa ovvero Cassa professionale. Ditte individuali: gestione Inps artigiani e commercianti con pagamento del minimale contributivo ridotto al 35% Elaborazione ItaliaOggi Sette su fonte e 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it LEGGE DI STABILITÀ 2016 Lunedì 21 Dicembre 2015 Luned 3 Part time con premio esentasse a chi compie l’età per la vecchiaia entro il 2018 In pensione poco per volta DI http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it I Pagine a cura DANIELE CIRIOLI n pensione si può andare anche metà per volta. Arzilli 64enni e avvenenti 63enni possono decidere, dal prossimo anno, di assaporare il gusto della rendita, incrociando le braccia per metà dell’orario di lavoro. Intascheranno lo stipendio dimezzato, ma pure un premio: un terzo della riduzione dello stipendio, esentasse, proprio per abituarsi all’esperienza della rendita. La nuova opportunità è prevista dalla legge di Stabilità 2016 che disciplina la trasformazione del rapporto da tempo pieno e indeterminato a part-time e a termine. La facoltà è a disposizione dei lavoratori che matureranno il requisito di età per la pensione di vecchiaia entro il 31 dicembre 2018. Un esempio, il lavoratore che guadagna 2 mila euro mensili e decida di aderire all’opzione per il part-time in misura del 50% dell’orario di lavoro, riceverà una busta paga mensile di 1.330 euro anziché di mille euro come dovrebbe essere in seguito alla riduzione a metà dell’orario di lavoro. E non è tutto. Perché, per tutto il periodo di part time, otterrà anche la copertura dei contributi figurativi per la pensione con riferimento al periodo di non lavoro, così da non compromettere la carriera contributiva. I lavoratori interessati. Non tutti i lavoratori potranno accedere alla nuova opportunità, ma soltanto quelli del settore privato e, di questi, i dipendenti, cioè quelli che sono titolari di un contratto di lavoro di tipo subordinato a tempo pieno e indeterminato. Quindi non ne potranno beneficiare i lavoratori dipendenti che, pur appartenendo al settore privato, siano titolari di un contratto di lavoro a termine e/o già a part time; e neppure i dipendenti pubblici e statali e i lavoratori autonomi (artigiani, commercianti, professionisti). Due condizioni. La legge di Stabilità fissa le condizioni per avvalersi dell’opzione per il part time, ma rinvia a un decreto ministeriale la fissazione delle modalità operative. Le condizioni fondamentali sono due e richiedono che il lavoratore: 1. sia già in possesso del requisito minimo di contributi previsto per il diritto alla pensione di vecchiaia; da notare che la legge fa espresso riferimento alla «pensione di vecchiaia», con la conseguenza che l’opzione per il part time non è esercitabile con riferimento alla pensione anticipata (l’ex pensione di anzianità); 2. maturi il diritto alla pensione di vecchiaia entro il L’opzione per il part-time Chi può fruirne Condizioni Il part time Il premio Operatività Lavoratori dipendenti del settore privato, assunti a tempo pieno indeterminato • Essere in possesso del requisito minimo di contributi previsto per il diritto alla pensione di vecchiaia • Maturare il diritto alla pensione di vecchiaia entro il 31 dicembre 2018 (quindi il requisito di età) La trasformazione del rapporto a part time potrà avvenire: • misura = compresa tra il 40 e il 60% del normale orario di lavoro; • durata = pari al periodo che va dal giorno dell’opzione al giorno del compleanno dell’età per l’accesso alla pensione di vecchiaia, data a cui corrisponderà la cessazione del rapporto di lavoro. Chi opta per il part-time riceve: • un bonus in busta paga, esentasse, pari al 33% della retribuzione non erogata in virtù del ridotto orario di lavoro; • la copertura con contributi igurativi della quota di orario di lavoro non lavorata Triennio 2016/2018 Doppio bonus: retributivo e contributivo L’opzione part-time premia il lavoratore con un doppio bonus. Il primo è il riconoscimento di un premio in busta paga che andrà parzialmente a rimediare la perdita di stipendio per via della ridotta prestazione di lavoro. Tale bonus, a carico del datore di lavoro (il quale beneficia della ridotta retribuzione da erogare al lavoratore per via del part-time), è equivalente ai contributi a fini pensionistici che il datore di lavoro avrebbe dovuto versare per il lavoratore (e che invece non versa per via del part-time). Il bonus (i contributi) ammonta al 33% della retribuzione non erogata al lavoratore in virtù del ridotto orario di lavoro. Tale importo, sebbene finisca in busta paga, è escluso dal reddito da lavoro dipendente e non è assoggettato ai contributi previdenziali, non per la quota a carico del datore di lavoro e né per la quota a carico del lavoratore. Su esso, quindi, il lavoratore non paga né tasse, né subisce altre trattenute. Il secondo bonus è di tipo contributivo. Per tutto il periodo di lavoro a part-time, al lavoratore vengono riconosciuti i contributi figurativi per la quota di orario di lavoro non lavorata, così da conservare quasi in misura integra la costituzione nel tempo della sua futura pensione (carriera contributiva). Serve una domanda. L’opzione per il parttime viene concessa a domanda, previa autorizzazione della direzione territoriale del lavoro. Il datore di lavoro, a tal fine, con riferimento al lavoratore che intende 31 dicembre 2018; il che significa che entro la predetta data deve maturare solo il requisito dell’età per la pensione di vecchiaia, posto che il requisito contributivo è già posseduto (in virtù della condizione precedente). Per soddisfare la prima condizione, al lavoratore si aprono due possibilità, perché due sono le possibili vie per ottenere la pensione di vecchiaia (salvo le deroghe e salvaguardie previste da particolari e specifiche avvalersi dell’opzione, dovrà dare comunicazione all’Inps e alla stessa direzione territoriale del lavoro della stipulazione del contratto di lavoro a termine e a part-time, secondo le modalità che verranno stabilite da apposito decreto. L’opzione per il parttime, con tutti i relativi benefici, sarà riconosciuta dall’Inps una volta verificata la ricorrenza di presupposti e requisiti. Il vincolo di «bilancio». L’opzione per il part-time potrà essere riconosciuta nel limite massimo di 60 milioni di euro per l’anno 2016, 120 milioni di euro per l’anno 2017 e 60 milioni di euro per l’anno 2018. Se finiscono i soldi, finisce anche la facoltà di opzione. A tal fine, è affidato all’Inps il compito di provvedere a monitorare le domande man mano presentate dai datori di lavoro. Qualora dovesse risultare il raggiungimento del limite delle risorse, anche in via prospettica, l’Inps bloccherà le richieste e non prenderà più in esame ulteriori domande. Due mesi per l’attuazione. La misura non è ancora operativa (perché la legge di Stabilità non è ancora in vigore) e non lo sarà prima di qualche mese, perché per la concreta attuazione è necessaria l’emanazione di un decreto da parte del ministro del lavoro, di concerto con quello dell’economia, entro sessanta giorni dall’entrata in vigore della legge di Stabilità (quindi entro i primi giorni di marzo 2016, atteso che la legge di Stabilità entra in vigore il 1° gennaio 2016). normative che bisognerà vedere se valgono o meno in questo caso): 1) che sia in possesso di almeno 20 anni di contributi, considerando qualsiasi contribuzione versata o comunque accreditata; 2) oppure che sia in possesso di almeno 5 anni di contributi, considerando solo i contributi «effettivi», cioè solo quelli effettivamente versati all’Inps (contributi obbligatori, contributi volontari e contri- buti da riscatto riscatto, con esclusione della contribuzione figurativa). In corrispondenza a queste due vie per soddisfare la prima condizione (requisito contributi) si individuano, conseguentemente, anche le due vie per soddisfare la seconda condizione, che è il raggiungimento dell’età per la pensione di vecchiaia entro il 31 dicembre 2018: 1) se il lavoratore è in possesso di almeno 20 anni di contributi, potrà avvalersi dell’opzione per il part-time se entro il 31 dicembre 2018 raggiunge l’età di 66 anni e 7 mesi; se donna, invece, qualora negli anni 2016 e 2017 raggiunga l’età di 65 anni e 7 mesi o raggiunga l’età di 66 anni e 7 mesi nell’anno 2018; 2) se il lavoratore è in possesso di almeno 5 anni di contributi, potrà avvalersi dell’opzione per il part-time se entro il 31 dicembre 2018 raggiunge l’età di 70 anni e 7 mesi (uomo o donna). Vale la pena segnalare che, nel caso di lavoratori senza anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 (lavoratori, cioè, che rientrano in pieno nel «regime contributivo» delle pensioni), per maturare il diritto alla pensione è richiesto, oltre all’età (66 anni e 7 mesi) e ai contributi (non meno di 20 anni), che l’importo della pensione risulti pari ad almeno 644,12 euro al mese; in caso contrario, non si ha diritto di andare in pensione. Sarà il ministero del lavoro e l’Inps a dire n se tale condizione si applicherà o meno anche alla nuova opzione per il part time. n L’opzione per il part time. In presenza di entrambe le predette condizioni, il lavoratore ha la possibilità di optare per h iil part time. Attenzione, però. La decisione non è solo sua, ma L va presa d’accordo con il datore v di lavoro, nel vero senso della parola (accordo), che riguardep rrà tutti i termini dell’opzione, vale a dire la trasformazione v del rapporto di lavoro che da «tempo pieno e indeterminatto» diventa a «tempo parziale e determinato», con la cessazione già prefissata al giorno del compleanno dell’età per la pensione di vecchiaia che dop vrà cadere necessariamente v entro il 31 dicembre 2018 (cioè iin uno degli anni 2016, 2017 oppure 2018). La trasformazione del rapporto. La trasformazione r del rapporto a part time potrà avvenire nelle seguenti misure e durate: a) misura = la riduzione dell’orario di lavoro potrà n essere compresa tra il 40 e il 60 per cento del normale orarrio di lavoro; non sono previsti vincoli alla tipologia di part v ttime, per cui è plausibile che la rriduzione possa essere di tipo orizzontale (tutti i giorni lavorrativi) oppure verticale (alcuni giorni della settimana, mese o anno) oppure misto (per alcuni periodi); b) durata = la durata del part time sarà pari al periodo che va dal giorno dell’opzione (ossia dalla trasformazione del rapporto di lavoro) fino al giorno del compleanno dell’età per l’accesso alla pensione di vecchiaia, data a cui corrisponderà la cessazione del rapporto di lavoro. © Riproduzione riservata 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 4 Lunedì 21 Dicembre 2015 LEGGE DI STABILITÀ 2016 Misura garantita ino al 31/12 ma ulteriormente prorogabile se ci saranno risorse http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it P rorogata e prorogabile la «opzione donna». Per adesso è garantita fino al 31 dicembre 2015; poi, se dovessero avanzare «risorse finanziarie», potrà essere ulteriormente prorogata. A stabilirlo è la legge di Stabilità 2016 che scioglie i dubbi sull’operatività anche per il 2015 della facoltà offerta alle lavoratrici donne di andare in pensione prima, cioè con almeno 35 anni di contributi e un’età non inferiore a 57 anni e tre mesi (58 anni e tre mesi se lavoratrici autonome), optando per il calcolo contributivo della pensione. Donne in pensione prima. L’opzione donna è una misura prevista, come detto, a esclusivo favore delle lavoratrici donne, sia appartenenti al settore pubblico sia al privato, e sia dipendenti sia autonome. Fu introdotta in via sperimentale dalla legge n. 243/2004 (la c.d. riforma delle pensioni Maroni) prevedendo che, fino al 31 dicembre 2015, le donne appartenenti al c.d. regime «misto» di calcolo della pensione potessero ancora continuare a conseguire il diritto all’(ex) pensione di anzianità, in presenza di almeno 35 anni di contributi e di un’età non inferiore a 57 anni se lavoratrici dipendenti ovvero 58 se lavoratrici autonome, all’unica condizione di optare per il calcolo e liquidazione della pensione («tutta» la pensione) in base al criterio «contributivo». Essendo rivolta alle lavoratrici donne in regime «misto», la facoltà interessa esclusivamente le lavoratrici che si sono occupate prima del 1° gennaio 1996 e che al 31 dicembre 1995 possano far valere contributi inferiori a 18 anni (cosa che, invece, avrebbe consentito la permanenza nel regime retributivo, almeno per le anzianità fino al 31 dicembre 2011). L’Inps chiude i rubinetti. L’opzione donna integra le successive riforme delle pensioni, inclusa quella Fornero che la salva espressamente (art. 24, comma 14, del dl n. 201/2011, convertito dalla legge n. 214/2011), ma si scontra con le interpretazioni dell’Inps. Nella circolare n. 35/2012, infatti, l’istituto precisa che le lavoratrici che potevano avvalersi di tale opzione erano solo quelle che, entro il termine del 31 dicembre 2015, riuscivano a ottenere la liquidazione della pensione (cioè la decorrenza) e non soltanto la maturazione dei requisiti (cioè il diritto); requisiti i quali, peraltro, andavano adeguati alla «speranza di vita», cominciando pertanto a considerare tre mesi in più dal 1° gennaio 2013. In pratica, secondo l’Inps, nel calcolo del termine per l’opzione (31 dicembre 2015), doveva tenersi conto anche della «finestra mobile» che è di 12 mesi nel caso dei lavoratori dipendenti e 18 mesi degli autonomi. Ra- Opzione donna, c’è più tempo Opzione donna Lavoratrici dipendenti (privato) dipendenti (pubblico) autonome Requisiti Età minima 57 anni e tre mesi 57 anni e tre mesi 58 anni e tre mesi Contributi Almeno 35 anni Almeno 35 anni Almeno 35 anni 30 novembre 2014 30 dicembre 2014 31 maggio 2014 31 dicembre 2015 31 dicembre 2015 31 dicembre 2015 Dal giorno successivo a quello di maturazione dei requisiti più 12 mesi Dal 19mo mese successivo a quello di maturazione dei requisiti Maturazione requisiti Vecchio termine Nuovo termine (1) Liquidazione della pensione Effetto «Finestra» Dal 13mo mese successivo a quello di maturazione dei requisiti (1) Art. 24, comma 1, bozza di disegno di legge Stabilità per il 2016 Bastano 34 anni, 11 mesi e 16 giorni Vale la pena ricordare che, dopo la riforma Fornero (quindi a partire dai contributi accreditati dal 1° gennaio 2012), il requisito dell’anzianità contributiva deve risultare maturato per intero: se servono 20 anni, vanno maturati tutti e 20 gli anni per intero, senza possibilità di arrotondare all’eventuale frazione di mese, cosa che avveniva nel passato (l’arrotondamento era previsto all’art. 59, comma 1, lett. b, della legge n. 449/1997). Lo stop agli arrotondamenti, in particolare, opera dal 1° maggio 2015 per i dipendenti pubblici, i soli ai quali i contributi erano ancora calcolati in anni, mesi e giorni e, tra questi nello specifico gli iscritti al fondo speciale del personale dipendente dalle ferrovie dello stato e al fondo di poste. Pertanto, dal 1° maggio 2105, nel determinare l’anzianità di contribuzione necessaria al conseguimento del diritto alla pensione con i nuovi requisiti della riforma Fornero, non si deve gion per cui l’ultima occasione (la scadenza) per esercitare l’opzione veniva a fissarsi tempo prima del 31 dicembre 2015 e, cioè, al: • 31 maggio 2014 per le lavoratrici autonome; • 30 novembre 2014 per le lavoratrici dipendenti del settore privato; • 30 dicembre 2014 per le lavoratrici dipendenti del settore pubblico. Infatti, le predette date rappresentano i termini entro cui maturando sia l’età (57 anni e 3 mesi oppure 58 anni e 3 mesi) che i contributi (35 anni), ne scaturiva la decorrenza della pensione entro il 31 dicembre 2015. Il termine del 31 dicembre operare alcun arrotondamento per eccesso o per difetto alla frazione di mese, dal momento che l’anzianità stessa va interamente maturata. L’arrotondamento, invece, continua a operare solo nelle seguenti predeterminate ipotesi: regime sperimentale «opzione donna» (servono 35 anni, ma basta maturare 34 anni, 11 mesi e 16 giorni); 40 anni al 31 dicembre 2011 (basta maturare 39 anni, 11 mesi e 16 giorni); «salvaguardati» che raggiungono il diritto alla pensione con 40 anni di contributi a prescindere dall’età (bastano 39 anni, 11 mesi e 16 giorni); pensioni d’inabilità (fatta eccezione di quella dell’art. 2, comma 12 della legge n. 335/1995). Quindi per avvalersi dell’opzione donna, alle lavoratrici è sufficiente maturare 34 anni, 11 mesi e 16 giorni di contributi (oltre, ovviamente, all’età) entro il 31 dicembre 2015, se sono occupate nel settore pubblico. 2015, 2015 però, però sopravviveva solo quale scadenza entro cui le lavoratrici possono esercitare l’opzione (e andare in pensione prima), cioè fare domanda, fermo restando la maturazione dei requisiti (57/58 anni e tre mesi di età e 35 anni di contributi) doveva avvenire entro il 2014 come prima indicato (Inps, messaggio n. 9231/2014). Domande prorogate. L’interpretazione dell’Inps suscita polemiche, perché molte donne vedono privarsi di una chance di anticipo della pensione divenuta assai più appetibile all’indomani della riforma Fornero che, si sa, ha elevato molto i requisiti (età e contributi) per la pensione. pensione A risentirne, in particolare, sono le donne che, entro il 31 dicembre 2015, maturano i requisiti di pensione, ma non la decorrenza (per via della finestra). Si accende il dibattito anche in Commissione lavoro tra parti politiche, ministeri (economia e lavoro) e Inps, in seguito al quale l’istituto di previdenza si vede costretto a una prima parziale marcia indietro. Con messaggio n. 9304/2014, in particolare, consente la presentazione delle domande per l’opzione donna anche alle lavoratrici che, entro il 31 dicembre 2015, maturano i requisiti (età e contributi) ma non la decorrenza della pensione (per via della finestra), in attesa di sviluppi sulla vicenda. Domande tuttavia che non vengono trattate, ma soltanto tenute in «apposita evidenza», fino a nuovi chiarimenti che l’Inps, a seguito dell’emergere di ulteriori perplessità (ci sono due risoluzioni del Parlamento e una Class Action contro l’Inps), richiede al ministero del lavoro in merito agli aspetti operativi dei termini di accesso alla pensione. La parola «fine». La parola fine, dunque, arriva dalla legge di Stabilità 2016 che, al fine di portare a conclusione la sperimentazione della riforma Maroni, l’opzione «è estesa anche alle lavoratrici che maturano i requisiti previsti, adeguati agli incrementi della speranza di vita, entro il 31 dicembre 2015 ancorché la decorrenza del trattamento pensionistico sia successiva a tale data, fermi restando il regime delle decorrenze e il sistema di calcolo delle prestazioni applicati al pensionamento di anzianità di cui alla predetta sperimentazione». In altre parole, allora, per poter andare prima in pensione, le lavoratrici devono poter disporre dei seguenti requisiti maturati entro il prossimo 31 dicembre 2015: a) lavoratrici dipendenti del settore privato e del settore pubblico = età non iinferiore a 57 anni e tre mesi e almeno 35 anni di contributti; b) lavoratrici autonome = età non inferiore a 58 anni e tre mesi e almeno 35 anni di contributi. È sufficiente far valere i predetti requisiti entro – si p rripete – il 31 dicembre 2015 per poter invocare l’opzione p donna e mettersi in pensione, ricevendo una pensione n calcolata tutta con il sistema contributivo e liquidata (erogata) una volta decorsa la g «finestra», anche nel 2016 o 2017, ossia: • dal 1° giorno del mese successivo a quello di m maturazione dei requisiti a m cui aggiungere altri 12 mesi per effetto della finestra nel p caso di lavoratrici dipendenti del settore privato (la decorrenza, in altre parole, è fissata al 1° giorno del 13mo mese successivo a quello dum rante il quale si perfeziona la maturazione di entrambi i requisiti); • dal giorno successivo a quello di maturazione dei requisiti più 12 mesi di finestra, alle impiegate pubbliche (ex Inpdap); • dal 1° giorno del mese successivo a quello di maturazione dei requisiti a cui aggiungere altri 18 mesi per effetto della finestra nel caso di lavoratrici autonome (la decorrenza, in altre parole, è fissata al 1° giorno del 19mo mese successivo a quello durante il quale si perfeziona la maturazione di entrambi i requisiti). © Riproduzione riservata 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Lunedì 21 Dicembre 2015 Luned LEGGE DI STABILITÀ 2016 5 L’Autorità per l’energia spiega le novità operative a partire dal 1° gennaio 2016 Bollette light ma canone incluso DI Pagina a cura CINZIA DE STEFANIS http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it D a gennaio 2016 le vecchie bollette lasceranno il passo alla bolletta 2.0, che promette un format più snello, chiaro e trasparente. Un solo foglio con tutti gli elementi essenziali di spesa e di fornitura ben evidenziati, per renderla più chiara, moderna e comprensibile. Da tale data entrerà in bolletta la «voce del canone di abbonamento Rai». Per i titolari di utenza di fornitura di energia elettrica, il pagamento del canone avverrà in dieci rate mensili, esposte contestualmente alle fatture per la fornitura di energia elettrica aventi scadenza di pagamento successiva alla scadenza delle rate. La «rivoluzione della bolletta», una novità che riguarda famiglie e piccole imprese, è stata approvata dall’Autorità per l’energia con la delibera dell’11 dicembre 2015 610/R/COM con la quale è stata quantificata l’entità di sconto della bolletta 2.0 e anche il canone di abbonamento Rai. Canone abbonamento Rai. Con l’articolo 1 del Ddl stabilità 2016, commi da 71 a 79, come approvato in prima lettura dal senato, è stato disciplinato il canone Rai in bolletta elettrica. In particolare il ddl stabilità 2016, relativamente al canone di abbonamento alla televisione per uso privato di cui al regio decreto-legge 21 febbraio 1938, n. 246, convertito dalla legge 4 giugno 1938, n. 880 prevede, tra l’altro che la detenzione o l’utilizzo di un apparecchio si presumono nel caso in cui esista una utenza per la fornitura di energia elettrica nel luogo in cui un soggetto ha la sua residenza anagrafica. Gli stessi dovranno indicare nelle bollette contenenti la voce del canone abbonamento Rai i mesi cui si riferiscono le rate esposte in ciascuna bolletta. L’importo delle rate del canone sarà oggetto di distinta indicazione nel contesto della fattura e non sarà imponibile ai fini fiscali. In sede di prima applicazione, avuto riguardo ai tempi tecnici necessari all’adeguamento dei sistemi di fatturazione, nella prima fattura successiva al 1º luglio 2016 saranno cumulativamente esposte tutte le rate del canone scadute. I venditori da tale data dovranno esporre nelle bollette dei clienti domestici del settore elettrico dopo il totale risultante dalla bolletta, la voce canone di abbonamento Rai. Le rate del canone di abbonamento Rai, ai fini dell’inserimento in fattura, s’intenderanno scadute il primo giorno di ciascuno dei mesi da gennaio a ottobre. Le modalità di sconto in bolletta elettronica. Lo sconto per la bolletta elettronica verrà applicato a tutti i clienti serviti in regime di tutela che, al 1° gennaio 2016, avranno già attivato una modalità di addebito automatico dell’importo fatturato e avranno già attiva la modalità di emissione della bolletta in formato elettronico nonché ai clienti che, successivamente a tale data, soddisferanno entrambi i suddetti requisiti. Peraltro lo sconto dovrà essere riconosciuto in modo continuativo al cliente finale che ha i suddetti requisiti, anche qualora uno o entrambi i requisiti risultino non soddisfatti per motivi non dipendenti dalla volontà del medesimo cliente. In tutte le bollette sintetiche emesse in formato elettronico, nelle quali verrà applicato lo sconto l’esercente informerà il cliente che la voce spesa per la materia energia/gas naturale comprenderà l’applicazione dello sconto. In fase di prima applicazione delle nuove regole relative alla bolletta 2.0, l’esercente i regimi di tutela potrà indicare lo sconto anche successivamente alla prima bolletta emessa in formato elettroni- Bolletta 2.0 Foglio singolo Consegna Prima pagina Addio alla vecchia bolletta elettrica, dal 1° gennaio 2016 arriverà la bolletta 2.0. Un solo foglio con tutti gli elementi essenziali di spesa e di fornitura ben evidenziati, format più semplice, snello, per renderla più chiara, moderna e comprensibile Novità anche per le modalità di invio della bolletta per i clienti «in tutela», all’insegna della promozione delle modalità digitali di consegna Nella prima pagina della bolletta sarà indicato anche il costo medio unitario del kilowattora/standard metro cubo, come rapporto tra la spesa totale e i consumi fatturati. Chi volesse approfondire le diverse voci di spesa, potrà comunque richiedere al proprio fornitore gli elementi di dettaglio, ovvero le diverse pagine con la descrizione analitica delle componenti che determinano la spesa complessiva. Gli elementi di dettaglio saranno sempre forniti in caso di risposta ai reclami Come cambia la bolletta Voce canone Rai Scadenza rate canone Rai Modalità pagamento canone Rai Dal 1° gennaio 2016 «voce del canone di abbonamento Rai» in bolletta elettrica. I venditori da tale data dovranno esporre nelle bollette dei clienti domestici del settore elettrico dopo il totale risultante dalla bolletta, la voce canone di abbonamento Rai Le rate, ai ini dell’inserimento in fattura, s’intenderanno scadute il primo giorno di ciascuno dei mesi da gennaio a ottobre. L’importo delle rate del canone sarà oggetto di distinta indicazione nel contesto della fattura e non sarà imponibile ai ini iscali. In sede di prima applicazione, avuto riguardo ai tempi tecnici necessari all’adeguamento dei sistemi di fatturazione, nella prima fattura successiva al 1º luglio 2016 saranno cumulativamente esposte tutte le rate del canone scadute Per i titolari di utenza di fornitura di energia elettrica, il pagamento del canone avverrà in dieci rate mensili, esposte contestualmente alle fatture per la fornitura di energia elettrica aventi scadenza di pagamento successiva alla scadenza delle rate co, purché hé tale t l sconto t verrà à indicato entro e non oltre la sesta bolletta emessa successivamente al 1° gennaio 2016 in caso di fatturazione con periodicità i di ità mensile il ed d entro t e non oltre la quarta bolletta emessa successivamente al 1° gennaio 2016, nel caso di fatturazione con periodi- cità ità di diversa d da quella ll mensile e sia comunque applicato con decorrenza dal 1° gennaio 2016. © Riproduzione riservata Costi in chiaro per tutti La semplificazione riguarderà in particolare i contenuti e i termini utilizzati nella bolletta sintetica, che sarà quella inviata a tutti, fondamentali per capire la spesa finale: per esempio gli attuali servizi di vendita si chiameranno «spesa per la materia energia/gas naturale», i servizi di rete «spesa per il trasporto e gestione del contatore». Nella prima pagina della bolletta sarà indicato anche il costo medio unitario del kilowattora/standard metro cubo, come rapporto tra la spesa totale e i consumi fatturati. Chi volesse approfondire le diverse voci di spesa potrà comunque richiedere al proprio fornitore gli elementi di dettaglio, ovvero le diverse pagine con la descrizione analitica delle componenti che de- terminano la spesa complessiva. Gli elementi di dettaglio saranno sempre forniti in caso di risposta ai reclami. Nella bolletta 2.0, inoltre, verrà data evidenza anche alla «spesa oneri di sistema», una voce che oggi viene pagata all’interno dei servizi di rete ma non evidenziata nelle bollette. Nel settore elettrico sono, per esempio, gli incentivi alle fonti rinnovabili e assimilate e alle imprese manifatturiere energivore, i fondi necessari alla messa in sicurezza delle centrali nucleari o per la ricerca, tutte voci che incidono per oltre il 22% sulla spesa finale del cliente tipo servito in maggior tutela. Le nuove bollette garantiranno anche una maggiore chiarezza in caso di eventuali ricalcoli, ovvero i conguagli, che avranno particolare evidenza in un apposito box in caso di modifiche dei consumi misurati, per esempio per errori di fatturazione. A regime infatti chi sceglierà il pagamento con domiciliazione su conto corrente bancario, postale o su carta di credito (per l’elettricità circa la metà dei clienti domestici e più di un terzo dei non domestici) avrà come metodo principale di emissione quello digitale/elettronico, con la possibilità comunque di poter richiedere la forma cartacea. Il modello della bolletta sintetica, pubblicato sul sito internet dell’Autorità, conterrà una breve descrizione degli elementi minimi che costituiranno il contenuto della bolletta sintetica, un collegamento ai contenuti della guida alla lettura delle voci di spesa e i prezzi unitari che concorreranno alla determinazione degli importi fatturati nella bolletta sintetica. Poiché il Modello non sarà un facsimile della bolletta, saranno escluse soluzioni che potranno indurre i clienti finali a ritenere che tale strumento riprodurrà la struttura delle bollette effettivamente emesse dagli esercenti i regimi di tutela. I termini della guida relativi alla voce di spesa, alle articolazioni dei prezzi unitari e alle componenti di prezzo e tariffarie saranno associati, mediante opportuno collegamento ipertestuale, a testi descrittivi sintetici, che consentano una migliore comprensione dei termini medesimi. © Riproduzione riservata 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 6 Lunedì 21 Dicembre 2015 FISCO Sentenza della Suprema corte, sulla scia della Corte Ue, sui presupposti del rimborso Iva Beni strumentali in leasing, locazioni parificate all’acquisto Pagine a cura FRANCO RICCA http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it DI L’ Iva assolta dal conduttore sui canoni di beni strumentali in leasing è rimborsabile, in quanto l’utilizzo dei beni in forza di un contratto di locazione finanziaria è assimilabile all’acquisto di beni ammortizzabili, presupposto per la richiesta di rimborso. Lo stabilisce una recente sentenza della Corte di cassazione, che, basandosi sulla ratio della disposizione e sull’evoluzione della giurisprudenza della Corte di giustizia Ue, ha respinto la tesi contraria dell’amministrazione finanziaria. La sentenza è interessante anche perché richiama l’attenzione sull’orientamento dei giudici di Lussemburgo in ordine alla problematica qualificazione della locazione finanziaria tra le cessioni di beni e non tra le prestazioni di servizi agli effetti dell’Iva. Con un’altra recentissima pronuncia, il giudice di legittimità ha invece condiviso la posizione dell’amministrazione in merito alla non rimborsabilità dell’Iva sulle spese relative alla costruzione di beni strumentali su terreni altrui. Gli interventi della Corte suprema offrono l’occasione per fare il punto sull’argomento. Il presupposto del rimborso dell’Iva. Il contribuente che non sia in possesso di uno dei requisiti che danno diritto al rimborso dell’intera eccedenza d’Iva detraibile risultante dalla dichiarazione annuale (aliquota media, operazioni non imponibili per oltre il 25% del fatturato, prevalenza di operazioni extraterritoriali ecc.), può comunque chiedere il rimborso limitatamente all’imposta riferibile all’acquisto di beni ammortizzabili o all’acquisto di beni e servizi per studi e ricerche, purché superiore a 2.585,28 euro, come previsto dall’art. 30, terzo comma, lett. c) del dpr n. 633/72. L’imposta relativa all’acquisto di beni ammortizzabili, inoltre, può essere chiesta a rimborso anche con riferimento al trimestre, ai sensi dell’art. 38-bis, comma 2, qualora l’importo degli acquisti o importazioni di beni ammortizzabili sia superiore ai due terzi dell’ammontare complessivo degli acquisti di beni e servizi imponibili effettuati nel periodo di riferimento. I chiarimenti dell’amministrazione Beni immateriali: diritti di pesca Con la risoluzione n. 20 del 22 febbraio 2011, l’agenzia ha chiarito che i diritti «quota tonno rosso», attinenti alla pesca contingentata del tonno rosso, si inquadrano nella categoria dei beni immateriali, al pari delle licenze, concessioni e simili. Il trasferimento di tali diritti tra soggetti passivi costituisce pertanto prestazione di servizi relativa a cessione di un «bene immateriale» dell’impresa, strumentale all’esercizio dell’attività di pesca professionale, da assoggettare all’Iva con l’aliquota ordinaria. L’imposta assolta dal committente in relazione all’acquisizione di un diritto immateriale che, ai sensi dell’articolo 103, comma 2, del Tuir, rientra tra i beni immateriali ammortizzabili, può essere chiesta a rimborso ai sensi dell’art. 30, terzo comma, lettera c), del dpr 633/72 Valore dei terreni L’articolo 36, comma 7, del dl 223/2006, stabilisce che «ai ini del calcolo delle quote di ammortamento deducibili il costo complessivo dei fabbricati strumentali è assunto al netto del costo delle aree occupate dalla costruzione e di quelle che ne costituiscono pertinenza». Il comma 7-bis estende la disposizione, che in pratica qualiica non ammortizzabile il costo del terreno (e dunque non rimborsabile l’Iva relativa), anche alla quota capitale dei canoni dei contratti di leasing degli stessi fabbricati. Con la circolare n. 8 del 13 marzo 2009 l’Agenzia delle entrate ha precisato che, in relazione agli acquisti di fabbricati strumentali, è esclusa la possibilità di rimborsare, in base al presupposto in esame, l’Iva riferibile al valore del terreno. Pagamenti in acconto per beni acquistati o costruiti Con risoluzione n. 111 del 9 aprile 2002, l’agenzia ha chiarito che l’Iva relativa ai pagamenti in acconto per acquisti di beni ammortizzabili, come pure quella pagata sulle fatture per stati di avanzamento lavori concernenti la realizzazione di beni ammortizzabili mediante contratti d’appalto, è rimborsabile in base al presupposto qui in esame. Contratti preliminari Con risoluzione n. 179 del 27 dicembre 2005, l’agenzia ha invece ritenuto non rimborsabile l’Iva gravante sugli acconti pagati in base a un contratto preliminare per l’acquisto di beni ammortizzabili, in quanto il promissario acquirente non acquisisce la titolarità del bene, neppure qualora sia stata convenuta tra le parti l’anticipata esecuzione delle obbligazioni, compresa la consegna immediata della cosa. In proposito, sembra logico ritenere ammissibile la possibilità di ottenere il rimborso dell’Iva sugli acconti nel momento in cui sarà stipulato il contratto deinitivo, ancorché in anni successivi, in base al principio per cui il rimborso dell’Iva sui beni ammortizzabili può essere richiesto anche per quelli acquistati in anni precedenti (ovviamente per la quota d’imposta che non abbia già formato oggetto di rimborso o compensazione in tali anni). Società di gestione del risparmio e fondi immobiliari Ai sensi dell’art. 8 del dl n. 351/2001, gli immobili costituenti patrimonio del fondo immobiliare e le spese di manutenzione ad essi relative si considerano beni ammortizzabili ai ini del rimborso dell’Iva; il rimborso deve essere eseguito nei confronti della società di gestione entro sei mesi e senza prestazione di garanzie. Riferendosi genericamente agli immobili, la disposizione speciale parrebbe riguardare anche i terreni, che in via di principio non sono beni ammortizzabili. Nel corso del tempo, queste disposizioni sono state oggetto di numerosi chiarimenti da parte dell’amministrazione finanziaria, resi necessari anche dalla circostanza che esse assumono una nozione (quella di beni ammortizzabili) che ai fini dell’Iva non tro- va una definizione generale a livello normativo (esiste soltanto una definizione ai soli fini dell’applicazione delle disposizioni dell’art. 19-bis2, dpr 633/72, in materia di rettifica della detrazione). Al riguardo, nella circolare n. 73 del 19 dicembre 1984, con riferimento alla disciplina allora vigente, che accordava ai produttori agricoli la detrazione dell’Iva assolta per l’acquisto di beni ammortizzabili, è stato affermato che «ai fini dell’individuazione dei beni ammortizzabili occorre fare riferimento alle corrispondenti disposizioni previste in materia di imposizione diretta, con particolare riguardo ai beni strumentali ammortizzabili, materiali e immateriali». Di conseguenza, rientrano nella nozione di «beni ammortizzabili» quelli per i quali la predetta disciplina prevede la deduzione di quote di ammortamento. In ordine alla corretta interpretazione di tale nozione, la circolare ha però precisato che, attese le peculiari caratteristiche dell’imposizione diretta nei confronti degli imprenditori agricoli, non obbligati agli adempimenti connessi all’ammortamento fiscale dei beni strumentali, il rinvio alle norme previste in materia di imposte sul reddito deve intendersi limitato alla individuazione oggettiva dei beni per i quali è ammesso il recupero dell’Iva e, quindi, senza alcuna connessione con l’effettivo ammortamento dei beni stessi. Sembra di poter dire che la nozione di «beni ammortizzabili» equivale, nella sostanza, alla nozione di «beni d’investimento» rinvenibile nella direttiva Iva. In merito al presupposto in esame, la Corte di cassazione, nella sentenza n. 4 del 7 gennaio 2004, dopo avere ricordato che, in via di principio, i concetti di «ammortizzabilità» e di «strumentalità» non coincidono, in quanto non tutti i beni ammortizzabili sono anche strumentali e viceversa, ha affermato che, pur limitandosi la legge a prevedere il diritto al rimborso dell’imposta sui beni ammortizzabili, è altresì indispensabile che si tratti di beni strumentali, nel senso che la loro utilizzazione sia funzionale allo svolgimento dell’attività svolta dall’impresa. Il diritto al rimborso è stato riconosciuto anche in relazione ai costi afferenti beni acquisiti in forza di contratto d’appalto (per esempio, fabbricati in corso di realizzazione), purché sia possibile attribuire inconfutabilmente al bene «in fieri» la qualifica di bene ammortizzabile (circolare n. 2/1990 e risoluzione n. 353998/1983). Con la risoluzione n. 11 del 9 gennaio 2009 l’Agenzia ha riconosciuto, ai fini delle imposte sui redditi, che possono essere considerati beni strumentali ammortizzabili, fin dal momento della consegna e della conseguente entrata in funzione nell’impresa locataria, ai sensi dell’art. 109, comma 2, lett. a) del Tuir, i continua a pag. 7 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Lunedì 21 Dicembre 2015 FISCO http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it L a controversa questione della rimborsabilità o meno dell’Iva sui canoni di leasing di beni strumentali fa registrare una recente sentenza della Corte di cassazione, con la quale il giudice di legittimità abbandona il precedente orientamento e perviene a una soluzione favorevole ai contribuenti, basandosi sui principi affermati dalla giurisprudenza della Corte di giustizia Ue. Va ricordato anzitutto che con la circolare n. 2/1990 il ministero delle finanze aveva chiarito che, per quanto concerne i beni ammortizzabili, «il rimborso è ammissibile quando il relativo ammontare riguarda l’Iva afferente l’acquisizione di tali beni, anche in esecuzione di contratti di appalto o di locazione finanziaria. La successiva risoluzione n. 445585/1991 ha riconosciuto il diritto al rimborso anche all’impresa locatrice, sul presupposto che i beni da essa acquistati per essere concessi in locazione finanziaria sono soggetti alla procedura di ammortamento ai sensi dell’art. 67 (ora art. 102) del Tuir. La risoluzione n. 122/2011 ha poi precisato che il rimborso spetta anche nel caso in cui l’impresa locatrice, adottando i principi contabili internazionali, non rilevi l’ammortamento del bene dato in locazione finanziaria, ma utilizzi un diverso criterio di ripartizione dell’investimento per la durata del contratto. A parziale modifica delle indicazioni fornite con la circolare n. 2/1990, tuttavia, la risoluzione n. 392/2007 ha affermato che la possibilità di considerare ammortizzabili i beni oggetto di contratti di locazione finanziaria riguarda solo l’impresa concedente e non l’impresa utilizzatrice. L’Agenzia delle entrate ha così escluso la rimborsabilità dell’Iva al conduttore, a motivo del fatto che i canoni di leasing di beni strumentali non sono riconducibili alla nozione di acquisto di beni ammortizzabili. Nella sentenza n. 20951 del 16 ottobre 2015, la Corte suprema, dopo avere dato conto delle opposte tesi al riguardo, ha ritenuto preferibile quella che riconosce il diritto al rimborso anche all’utilizzatore del bene ammortizzabile. Osserva la Corte che la nor- La Cassazione apre al rimborso Un caso di esclusione: investimenti di terzi Un’altra questione sulla quale la Cassazione si è pronunciata recentemente attiene alla rimborsabilità o meno dell’Iva sulle spese di investimento sostenute su beni di terzi. Con la risoluzione n. 179/2005, in relazione alle spese di miglioramento, trasformazione e ampliamento di beni terzi, detenuti in uso o comodato, l’Agenzia ha osservato che le opere realizzate su beni altrui possono essere considerate beni ammortizzabili se si concretizzano in beni materiali che hanno una loro individualità e autonoma funzionalità e, al termine del periodo di uso o comodato, possono essere rimossi. In caso contrario, cioè qualora le opere non siano separabili dai beni cui accedono, le spese incrementative su beni di terzi vanno iscritte tra le «altre immobilizzazioni immateriali», per cui non si può parlare fiscalmente di «beni immateriali», ma di oneri pluriennali ex art. 108, comma 3, Tuir. Ne discende che il diritto al rimborso dell’Iva su tali spese non può essere riconosciuto, in quanto l’opera realizzata, restando di proprietà altrui, non può essere considerata bene ammortizzabile proprio del soggetto che l’ha realizzata. In senso diverso si è pronunciata la commissione tributaria provinciale di Salerno con la sentenza n. 65 del 4 marzo 2009, ritenendo non fondata la tesi dell’Agenzia perché le spese relative alle opere su beni di terzi, in base ai principi contabili internazionali, non rientrano tra quelle di cui al comma 3 citato, in quanto risultano essere capitalizzabili, ma in quelle di cui all’art. 103 del Tuir, soggette ad ammortamento del costo, sicché la relativa Iva deve ritenersi rimborsabile. ma, nel prevedere il rimborso ma dell’imposta relativa all’acquisto di beni ammortizzabili, richiede la duplice condizione che si sia in presenza di un «bene» ammortizzabile e che tale bene sia stato «acquistato». In ordine alla prima condizione, «è pacifico che si sia in presenza di un bene ammortizzabile dall’impresa utilizzatrice». Riguardo alla seconda, sulla quale l’amministrazione obietta che l’utilizzatore, prima del riscatto, non ha acquistato il bene, ma se ne serve in base alla prestazione di servizio fornita dal locatore, la Corte premette che non è determinante, di per sé, l’uso da parte del legislatore L’Agenzia ha però ribadito la propria posizione nella circolare n. 36/E del 19 dicembre 2013, con riferimento agli impianti fotovoltaici realizzati su beni immobili di terzi, che non possano essere rimossi dall’immobile al termine del periodo del loro utilizzo. La tesi dell’Agenzia è stata recentemente avallata dalla Corte di cassazione. Nella sentenza n. 24779 del 4 dicembre 2015, infatti, la Corte, con alcuni passaggi non del tutto chiari, per esempio in punto di distinzione fra facoltà di rimborso (spettante «all’acquirente») e diritto di detrazione riconosciuto al «cedente o prestatore», ha escluso la rimborsabilità dell’Iva sulle spese sostenute da una società per la costruzione di un complesso turistico su un terreno da essa detenuto in comodato. Secondo la sentenza, infatti, il rimborso dell’eccedenza detraibile ai sensi della lettera c) dell’art. 30 del dpr n. 633/72 riguarda l’imposta relativa all’acquisto o all’importazione di beni che, «oltre a essere provvisti del requisito della strumentalità in quanto destinati a essere utilizzati nell’attività dell’impresa e a non essere perciò idonei alla produzione di un reddito autonomo rispetto a quello del complesso aziendale nel quale siano inseriti, debbono rientrare, in quanto ammortizzabili, tra i beni costituenti immobilizzazioni materiali o immateriali, da identificarsi con beni di uso durevole la cui vita non si esaurisca nell’arco di un esercizio contabile e dei quali l’imprenditore possa disporre in quanto abbia acquistato la proprietà o un altro diritto reale di godimento e in ogni caso il potere di disporre di essi come proprietario». «acquisto», trat tratdel termine «acquisto» tandosi di termine «neutro», impiegato per l’acquisizione sia di un titolo di proprietà sia di servizi resi dall’obbligato. È invece decisivo valutare se, nel sistema dell’Iva, il leasing di un bene strumentale sia qualificabile come acquisto di beni (art. 2 del dpr 633/72) oppure di servizi (art. 3), posto che il rimborso è previsto solo per l’acquisto di beni. A tale proposito, dopo avere ricordato che la Corte suprema ha più volte ricondotto il leasing immobiliare tra le prestazioni di servizi e che analoga posizione è stata adottata dalla giurisprudenza comunitaria in relazione al le- SEGUE DA PAG. 6 beni strumentali (nella fattispecie si tratta di navi adibite a rimorchiatori) che l’impresa ha acquisito in base a un contratto di locazione con clausola di trasferimento della proprietà vincolante per ambedue le parti. Con risoluzione n. 147 del 9 giugno 2009, poi, l’Agenzia ha ribadito che per individuare i beni ammortizzabili occorre fare riferimento alle norme previste per le imposte sui redditi. In linea generale, in base agli articoli 102 e 103 del Tuir, sono considerati ammortizzabili esclusivamente i beni strumentali, ossia quei beni che vengono utilizzati nel ciclo produttivo direttamente dall’imprenditore che ne ha il possesso a titolo di proprietà o di altro diritto reale. L’Agenzia ha inoltre precisato, per quanto riguarda l’acquisto di beni e servizi utilizzati per finalità di studio e ricerca, che costituisce requisito necessario affinché si intenda realizzato il presupposto stabilito dall’art. 30, secondo comma, lett. c) del dpr 633/72, l’impiego diretto e strumentale degli stessi, da parte del soggetto passivo, nell’ambito dell’attività di impresa esercitata. © Riproduzione riservata asing in generale, generale la sentenza espone le considerazioni che legittimano una conclusione diversa. In primo luogo, si osserva, la funzione del leasing, generalmente, «è proprio quella di fornire all’utilizzatore la disponibilità economica (con i connessi rischi) del bene oggetto del contratto, in modo analogo a un proprietario.» In questa prospettiva, è significativo che l’art. 14 della direttiva Iva definisca la cessione di beni come il trasferimento non della disponibilità giuridica del bene, come invece fa tendenzialmente la normativa italiana, ma della disponibilità economica, il che conduce a equiparare ai fini fiscali l’acquisizione in leasing all’acquisto derivante dalla cessione del bene. Del resto, l’utilizzatore effettua un investimento economico nel bene ammortizzabile, sicché deve valere anche nei suoi confronti la ratio del rimborso dell’Iva. Questa interpretazione, osserva poi la sentenza, è imposta dall’evoluzione della giurisprudenza della Corte di giustizia Ue, che «abbandonando (con riguardo alla disciplina in discorso) la qualificazione del leasing 7 come prestazione di servizi», ha più di recente affermato, in relazione a contratti di leasing di beni immobili e di autoveicoli, che nell’ipotesi in cui il contratto preveda o il trasferimento di proprietà al conduttore alla scadenza, o che il conduttore disponga delle caratteristiche essenziali della proprietà del bene, segnatamente che gli venga trasferita la maggior parte dei rischi e benefici inerenti alla proprietà legale e che la somma delle rate, interessi inclusi, sia praticamente identica al valore venale del bene, l’operazione risultante da un siffatto contratto deve essere equiparata a un’operazione di acquisto di un bene di investimento (sentenze 2 luglio 2015, C-209/14 e 16 febbraio 2012, C-118/11). Alla luce di queste considerazioni, il collegio ritiene di dover abbandonare la differente posizione adottata con la sentenza n. 20072/2014, per affermare invece che «in tema di Iva, ai sensi del dpr n. 633 del 1972, art. 30, comma 3, alinea e lett. c), l’utilizzatore ha diritto al rimborso dell’eccedenza detraibile dell’Iva di importo superiore a euro 2.582,28, assolta relativamente a beni ammortizzabili detenuti in virtù di contratto di leasing, in quanto tale operazione di leasing deve essere equiparata, per detto utilizzatore, all’acquisto di un bene di investimento e, quindi, si verifica a suo favore, anche prima dell’esercizio del diritto di riscatto, l’ipotesi di acquisto di un bene ammortizzabile prevista dalla norma citata». La conclusione è a nostro avviso condivisibile, soprattutto in ragione della ratio della disposizione che ammette il rimborso dell’Iva sui beni d’investimento, un po’ meno per il (pur pertinente) richiamo alle sentenze con le quali la Corte di giustizia Ue ha assimilato, in presenza di determinate condizioni (per lo più ricorrenti) il leasing all’acquisto di beni. A parte il fatto che in dette sentenze la Corte non ha affatto ripudiato la precedente giurisprudenza con la quale, in altri contesti, la locazione finanziaria è stata qualificata prestazione di servizi, va rilevato che se si dovesse affermare il principio per cui tale operazione deve essere qualificata cessione di beni, lo si dovrebbe fare, coerentemente al tenore letterale delle sentenze, con riguardo a tutte le disposizioni Iva: per esempio, la territorialità dell’operazione, il momento di effettuazione e della fatturazione, il trattamento delle operazioni transfrontaliere, ecc. Gli effetti, quindi, sarebbero dirompenti, ed è forse per questo che l’interpretazione della Corte di giustizia, per lo meno fino a oggi, è stata doverosamente «registrata», senza tuttavia stravolgimenti. © Riproduzione riservata 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 8 Lunedì 21 Dicembre 2015 FISCO La chiave per risolvere le divergenze fra norme Ue e nazionali, secondo la Cassazione Contraddittorio obbligatorio, l’armonizzazione è spartiacque Pagina a cura ANDREA BONGI Stop al contraddittorio in quattro mosse http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it DI S ull’obbligo generalizzato del contraddittorio preventivo in ambito tributario le sezioni unite limitano lo Statuto del contribuente. L’attivazione del contraddittorio preventivo non costituisce un principio fondamentale e immanente nell’ordinamento tributario, cui dare attuazione anche in difetto di una espressa e specifica previsione normativa. Secondo la sentenza della Cassazione n. 24823 del 9/12/2015, l’obbligo del contraddittorio preventivo codificato nell’articolo 12, comma 7, dello Statuto del contribuente non è dunque la fonte generale di un tale obbligo e non impegna l’amministrazione finanziaria all’attivazione di tale fase propedeutica alla pretesa impositiva. Nell’ordinamento tributario vigente non ci sono altre norme in base alle quali possa essere attribuita valenza generale in ordine all’introduzione di un tale obbligo, né si può far discendere lo stesso dalla nostra Carta costituzionale, in virtù dei principi del diritto alla difesa e dell’imparzialità e buon andamento della pubblica amministrazione. Vi sono, semmai, singole disposizioni legislative che per specifiche fattispecie dispongono un tale obbligo, a pena di nullità del successivo atto di accertamento emesso in difetto dell’attivazione del contraddittorio preventivo. E la presenza di tali norme speciali nonché la necessità del 1 – Estensione articolo 12, comma 7, legge 212/2000 La previsione della norma contenuta nello statuto del contribuente non è fonte di un generalizzato obbligo di contraddittorio endoprocedimentale a carico dell’amministrazione iscale 2 – Esistenza di una clausola generale in altre norme dell’ordinamento nazionale L’indagine compiuta porta a escludere che una clausola generale di contraddittorio endoprocedimentale in campo tributario possa essere riferita in norme ordinarie diverse dall’art. 12, comma 7, legge 212/2000 3 – Argomenti di carattere sistematico L’esigenza del legislatore di prevedere espressamente il contraddittorio per singole fattispecie – vedi il nuovo redditometro – porta a ritenere che allo stato attuale della legislazione non sussiste nell’ordinamento tributario nazionale una clausola generale di contraddittorio endoprocedimentale 4 – Gli articoli 24 e 97 della Costituzione L’esistenza di un generalizzato obbligo dell’Amministrazione di attivare il contraddittorio in ambito tributario non può essere direttamente ancorato alla Costituzione legislatore di farvi espressamente ricorso, come avvenuto recentemente in materia di riforma dell’accertamento sintetico, finiscono per asseverare al contrario, recitano le sezioni unite, il convincimento che, allo stato attuale della legislazione, non sussiste, nell’ordinamento tributario nazionale, una clausola generale di contraddittorio endoprocedimentale. Vi è, infine, sempre a giudizio delle sezioni unite, un obbligo generalizzato al contraddittorio preventivo di matrice comunitaria che può esten- dersi, in via analogica, a tutti i tributi armonizzati a livello europeo come, per esempio, l’imposta sul valore aggiunto. Su quest’ultimo aspetto la sentenza in rassegna evidenzia la presenza di una non coincidenza fra la disciplina europea e la disciplina nazionale nella specifica materia del contraddittorio, che genera i suoi riflessi fra tributi «non armonizzati» (in primis le imposte dirette) e «tributi armonizzati» (l’Iva in particolare). Sulla base dell’interpretazione fornita dalle sezioni unite le suddette divergenze fra le due normative devono essere risolte come segue: - per i tributi non armonizzati l’obbligo di attivazione del contraddittorio preventivo, pena l’invalidità dell’atto, sussiste esclusivamente nelle ipotesi in cui un tale obbligo sia previsto espressamente dalla specifica disposizione di legge; - per i tributi armonizzati l’obbligo del contraddittorio endoprocedimentale assume invece un rilievo generalizzato. Per i tributi armonizzati quali l’Iva, è tuttavia necessario precisare, continua la sentenza in commento, che nel caso in cui non vi sia anche una disciplina speciale nazionale che impone il contraddittorio, la sua mancata attivazione da parte dell’ufficio comporta la nullità del successivo atto impositivo solo se si può dimostrare che, in mancanza di violazione dell’obbligo, il procedimento avrebbe potuto comportare un risultato diverso. Quindi alla luce di tale interpretazione assolutamente restrittiva e punitiva per il contribuente, nell’ipotesi classica di una verifica a tavolino in materia Iva, nella quale l’ufficio non abbia attivato preventivamente il contraddittorio, si potrà chiedere la nullità dell’atto solo se si riesce a dimostrare che da tale attivazione si sarebbe potuto ottenere un diverso risultato in termini di riprese fiscali. Risultato finale: una nuova prova negativa e diabolica a carico dei contribuenti si va ad aggiungere alle tante già esistenti nel nostro sempre più sconfortante ordinamento giuridico tributario. Le motivazioni della sentenza e un commento sintetico nella Selezione di sentenze tributarie, da pag. 27 La sentenza sul sito www.italiaoggi.it/docio7 Sezioni unite in contraddizione con se stesse Chi bazzica il nostro panorama tributario è abituato a tutto. Fa però uno strano effetto prendere atto che le sezioni unite della Cassazione giungano, nel giro di pochi mesi, a contraddire perfino se stesse. Basta leggere ciò che le stesse sezioni unite affermavano in tema di contraddittorio preventivo con le c.d. «sentenze gemelle» nn.19667 e 19668 del 18 settembre 2014). La pretesa tributaria, si legge nelle motivazioni delle due sentenze, trova la sua legittimità nella formazione procedimentalizzata di una «decisione partecipata» mediante la promozione del contraddittorio (che sostanzia il principio di leale collaborazione) tra amministrazione e contribuente (anche) nella «fase precontenziosa» o endoprocedimentale», al cui ordinato ed efficace sviluppo è funzionale il rispetto dell’obbligo di comunicazione degli atti imponibili. E ancora, il diritto al contraddittorio, ossia il diritto del destinatario del provvedimento a essere sentito prima dell’emanazione di questo, realizza l’inalienabile dirit- to di difesa del cittadino, presidiato dall’articolo 24 della Costituzione e il buon andamento dell’amministrazione, presidiato dall’articolo 97 della Costituzione. Che rimane oggi, nella sentenza 24823 del 9 dicembre scorso emessa dalle sezioni unite della Cassazione, di questo principio di derivazione costituzionale dell’obbligo del contraddittorio preventivo in materia tributaria? Esattamente questo: «L’esistenza di un generalizzato obbligo dell’Amministrazione di attivare il contraddittorio endoprocedimentale in campo tributario non può essere direttamente ancorato agli articoli 24 e 97 della Costituzione». Dunque quelle disposizioni di carattere costituzionale che avevano indotto nell’autunno scorso le sezioni unite a pronunciarsi per la necessità di una decisione partecipata attraverso il contraddittorio preventivo della pretesa tributaria, sono ora svilite a un ruolo meramente secondario e non costituiscono più quei baluardi eretti dal legislatore costituente a tu- tela del diritto di difesa dei cittadini (articolo 24) e all’imparzialità e buon andamento della pubblica amministrazione (articolo 97). Di questo improvviso, quanto repentino e inaspettato cambio di rotta, sono le stesse sezioni unite a prenderne atto nella parte introduttiva della sentenza in commento. In quelle due decisioni gemelle, si legge in sentenza, il tema del contraddittorio era stato affrontato con specifico riferimento alle iscrizioni ipotecarie ex articolo 77 del dpr 602/73 e in tali atti, a differenza da ciò che avviene negli avvisi di accertamento a tavolino, la comunicazione all’interessato non è prescritta dalla legge nemmeno dopo l’adozione del provvedimento da parte del concessionario della riscossione. Tali interventi erano stati dunque adottati tenuto conto dell’indebita compressione del diritto alla difesa del contribuente di fronte ad atti, come le iscrizioni ipotecarie, capaci di produrre effetti pregiudizievoli per l’ignaro destinatario. Al di là di queste considerazioni che hanno più il sapore di una giustificazione che di una vera e propria argomentazione giuridicamente sostenibile, resta ora il problema di cosa fare di fronte a decisioni di segno diametralmente opposto seppur relative alla stessa enunciazione di principio. Certo è che le prime due «sentenze gemelle» avevano a oggetto la delicata questione della legittimità delle iscrizioni ipotecarie del concessionario della riscossione non precedute da comunicazioni preventive e avevano trattato dell’obbligo del contraddittorio preventivo soltanto in via incidentale e unicamente per il caso specifico. Oggi invece, sentenza n. 24823 alla mano, l’inesistenza di un obbligo generalizzato del contraddittorio preventivo in ambito tributario, costituisce il fulcro del contendere, l’argomento da risolvere, alla quale le sezioni unite sono giunte, ed è quindi a questa pronuncia che si dovrà fare, purtroppo, riferimento. 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Lunedì 21 Dicembre 2015 FISCO 9 ItaliaOggi Sette ha raccolto il parere di avvocati e commercialisti sulla sentenza n. 24823 Sul confronto non si discute DI Pagina a cura VALERIO STROPPA P http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it rofessionisti in difesa del contraddittorio. La necessità di un confronto preventivo obbligatorio prima Gerardo Longobardi dell’emissione di atti sfavorevoli ai contribuenti da parte dell’amministrazione finanziaria è immanente nell’ordinamento europeo e quindi direttamente applicabile anche in Italia. Questo il parere che avvocati e commercialisti, interpellati da ItaliaOggi Sette, manifestano a seguito della sentenza n. 24823/2015 delle sezioni uniti civili della Cassazione. Una pronuncia che, intervenendo per la terza volta in poco più di un anno sulla questione, ha ribaltato quanto affermato nel 2014 dalle stesse sezioni unite, statuendo l’obbligatorietà del contraddittorio preventivo solo in caso di accessi e ispezioni «a domicilio» (oltre che in materia di Iva, in quanto tributo armonizzato). «Se la verifica si svolge presso la sede del contribuente questi ha sempre diritto di spiegarsi», commenta Bruno Lo Giudice, presidente Uncat (Unione nazionale camere avvocati tributaristi), «se invece la verifi ca avviene a tavolino, magari incrociando le informazioni presenti nelle banche dati o acquisite da altre p.a., questo diritto non gli spetta più. La differenza è irragionevole». Disparità che, aggiunge l’Uncat, esiste anche tra l’Iva e le altre imposte nazionali, quali per esempio Irpef, Ires e Irap. «Cittadino europeo, suddito italiano. Tributi europei di serie A, tributi italiani di serie B», è lo slogan riportato in una nota dell’associazione. La pronuncia degli ermellini lascia perplessi anche i commercialisti. «Da un punto di vista giuridico, sono almeno due i profili che non appaiono convincenti», sottolinea il presidente na- zionale del Cndcec, Gerardo Longobardi, «il primo è che esistono dei principi generali del diritto dell’Ue i quali risultano applicabili anche alle imposte dirette, pur essendo tributi non armonizzati. Un esempio è il principio di non discriminazione». Il Le conseguenze negative sono immediate. In primo luogo perché la retromarcia della Cassazione rimette in discussione una serie di contenziosi pendenti, nonché le conseguenti scelte di cittadini e imprese secondo, invece, risiede nel fatto che «come affermato da noti costituzionalisti, i criteri guida contenuti in una legge delega sono applicabili anche senza la necessaria implementazione» prosegue Longobardi, «e gli articoli 1 e 9 della legge n. 23/2014, nell’ottica di agevolare un rapporto leale e collaborativo tra fi sco e contribuente, prevedono proprio «forme di contraddittorio propedeutiche all’adozione degli atti di d accertamento dei tributi»». tr Sotto un profilo pratico, denunciano gli ti operatori, le conseo guenze negative sono g immediate. In primo im luogo perché la relu tromarcia della Castr sazione rimette in dis scussione una serie di sc contenziosi pendenti, co nonché le conseguenn ti scelte di cittadini e imprese. im E poi, aggiungono gli avvocati tributaristi, a «anche l’applicazione concreta è paradossale, perché un unico accertamento emanato ai fini Ires, Irap e Iva dovrà conciliare le contemporanee maggiori garanzie FISCO FLASH A cura dello Studio F. Ghiglione e A. Ghio Iva Cassazione MODELLI 2016 IMPOSTA DI REGISTRO Disponibili bozze e istruzioni dei modelli 2016 che recepiscono le novità introdotte nel 2015 (sul sito delle Entrate 18/12/2015) Se al momento della cessione l’immobile non è ancora accatastato imposta dovuta in misura proporzionale (sent. sez. trib. n. 24258 27/12/2015) Ravvedimento Altre informazioni INTERESSI CODICI TRIBUTO Interesse legale scende allo 0,2% (dm finanze 11/12/2015 in Gazzetta Ufficiale n. 291 15/12/2015) La versione integrale è disponibile su www.italiaoggi.it/ docio7 Istituiti i codici tributo per fruire del credito d’imposta Irap riconosciuto dalla legge di stabilità 2015 (ris. Entrate n. 105/e 17/12/2015) per l’Iva e minori garanzie per le imposte dirette, anche quando tutti gli addebiti siano basati sul medesimo maggior imponibile (per Bruno Lo Giudice esempio una fattura attiva non registrata)». In questo modo, chiosa Lo Giudice, il diritto di difesa del contribuente risulterebbe «limitato alla sola fase giudiziale ed escluso invece per la sede precontenziosa». «Cambi di rotta così repentini nella funzione nomofilattica della Suprema corte generano indubbiamente qualche disorientamento tra i contribuenti e tra noi professionisti», conclude Longobardi, «ma auspichiamo che ci sia spazio per un ripensamento: così come era stata individuata dalla Cassazione l’immanenza del principio di capacità contributiva alla base dell’introduzione della clausola generale anti-abuso nel 2008, ci sembra altrettanto indiscutibile l’esistenza di un analogo principio generale sul contraddittorio endoprocedimentale». © Riproduzione riservata Nuovo in edicola SINTETICI COME I NATURALI MA PER INVESTIMENTO... &B47/><=;4- /055- 9;8/>@4870 -;=414.4-50 /4 /4-6-7=4 A -;;4?-=- -55- 90;10@4870 0 3- .860 <987<8; 5B-==8;0 &087-;/8 $4#-9;48! #860 0?4=-;0 90; 47?0<=4607=8 :>0554 -;=414.4-54 0 -?0;0 <858 :>0554 7-=>;-54" '+(,( ! " )-2470 ! " %7.340<=0 ! " );8=-2874<=4 ! " *=450 () -.(*, *"&"1(+% (+/%."//(0, -%. #'( 0(+#% (++,0"+$, ===!472;;233:92859<6!4:8 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 10 Lunedì 21 Dicembre 2015 FISCO Il Tar Emilia-Romagna in deroga al principio di esclusione per delibere e regolamenti Tassa rifiuti, tariffe da motivare Vanno indicati costi di esercizio precedente, stime, gettito http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it DI L Pagina a cura SERGIO TROVATO a delibera che fissa le tariffe della tassa rifiuti deve essere motivata e deve indicare i costi di esercizio dell’anno precedente, le stime dell’anno di competenza, il gettito della tassa e le ragioni dell’eventuale aumento dei costi e delle tariffe. Vanno quindi esplicitate con chiarezza tutte le risultanze istruttorie e le ragioni delle decisioni dell’ente. Si tratta di una deroga al principio generale che esclude la motivazione per tutti gli atti a contenuto generale, vale a dire delibere e regolamenti. Inoltre, non è possibile applicare agli alberghi tariffe notevolmente più elevate rispetto alle civili abitazioni, senza distinguere se al loro interno hanno o meno anche l’attività di ristorazione. Lo ha affermato il Tribunale amministrativo regionale per l’Emilia-Romagna, con la sentenza n. 1056, del 2 dicembre 2015. Per il Tar, nella delibera con la quale si determinano le tariffe relative alla tassa rifiuti, il comune «deve esplicitare con chiarezza tutte le risultanze istruttorie, fornendo motivazione dettagliata delle ragioni delle proprie decisioni». Devono essere indicati, dunque, il costo di esercizio dell’anno precedente e il relativo gettito, nonché il costo preventivato per l’anno di competenza e il quantum dell’aumento degli oneri per la raccolta e lo smaltimento rifiuti svolto dal gestore del servizio. Secondo il giudice amministrativo, le regole sulle delibere Tarsu In sintesi Riferimenti normativi: articoli 65, 68 e 69 decreto legislativo 507/1993 Atti adottati dai comuni per la tassa rifiuti: regolamenti e delibere Le delibere che issano le tariffe della tassa riiuti devono essere motivate e devono indicare: costi di esercizio dell’anno precedente; stime dell’anno di competenza; gettito della tassa; ragioni dell’aumento dei costi e delle tariffe Altre indicazioni da riportare nelle delibere: risultanze istruttorie e ragioni delle decisioni dell’ente rappresentano un’eccezione rispetto al principio che esclude dall’obbligo di motivazione tutti gli atti a contenuto generale. Sulla questione, però, la Cassazione ha preso una posizione diversa. In effetti, i giudici di legittimità (sentenza 22804/2006) hanno escluso questo adempimento per gli atti generali, come previsto dall’articolo 3 della legge 241/1990. Mentre sulla necessità di motivare le delibere tariffarie non c’è un’uniformità di vedute neppure nella giurisprudenza amministrativa. Il Tribunale amministrativo regionale per la Puglia, sezione staccata di Lecce (II), con la sentenza 1238/2013, ha stabilito che il comune non è tenuto a motivare l’aumento delle tariffe Tarsu. L’aumento può essere giustificato dalla necessità di coprire i costi del servizio. Il Consiglio di stato (sentenza 5616/2010), invece, ha sostenuto che il comune deve motivare la delibera che prevede un aumento delle tariffe Tarsu. E non può invocare genericamente la necessità di assicurare la tendenziale copertura totale della spesa, senza avere dati certi sullo scostamento tra entrate e costo del servizio. Anche con la sentenza 504/2015 ha ribadito che l’amministrazione comunale deve indicare nella delibera le ragioni che hanno comportato l’aumento delle tariffe della tassa rifiuti, con l’obbiettivo di coprire integralmente i costi del servizio, ma è insindacabile la scelta di privilegiare le utenze domestiche rispetto alle attività produttive. Quindi, può prevedere tariffe più elevate per le utenze non domestiche. Tariffe alberghi. A proposito di utenze non domestiche non trova pace la questione relativa alla tassazione delle attività alberghiere. Con la pronuncia in esame, il giudice amministrativo ha sostenuto che il comune di Riccione avrebbe dovuto indicare nella delibera, «sulla base di dati statistici rilevati a seguito di studi specifici e oggettivamente riscontrabili», i motivi per cui ha ritenuto di applicare agli esercizi alber- ghieri una tariffa maggiore rispetto a quella applicata alle abitazioni civili. Sebbene, in linea di principio, appare giustificato un regime di tassazione più elevato per gli alberghi con servizio di ristorazione, poiché un’attività di questo tipo può determinare una «produzione quantitativamente e qualitativamente significativa di rifiuti, non appare corretto laddove non prevede alcuna distinzione, nell’ambito degli alberghi, fra le aree destinate esclusivamente a camere e quelle destinate alla ristorazione». In realtà, però, la Corte di cassazione (sentenza 12769/2015) anche di recente ha ribadito che le amministrazioni locali hanno il potere di fissare tariffe più elevate per gli alberghi rispetto a quelle delle abitazioni. E non ha mai operato una distinzione tra alberghi con o senza ristorazione. A giudizio della Cassazione (sentenza 302/2010) la maggiore capacità produttiva di un esercizio alberghiero rispetto a una civile abitazione costituisce un dato di comune esperienza. In effet- ti, l’articolo 68 del decreto legislativo 507/1993 non imponeva ai comuni di inserire gli immobili adibiti ad attività alberghiere nella stessa categoria di quelli utilizzati come abitazioni, poiché non manifestano la stessa potenzialità di produzione di rifiuti. Del resto, non sono inseriti nella stessa categoria neppure per la Tari. Così come gli enti non sono tenuti a concedere riduzioni tariffarie per le attività alberghiere e di ristorazione se sono stagionali. Del resto, eventuali benefici fiscali devono essere espressamente previsti da una norma di legge che disciplini la tassa rifiuti o da una norma regolamentare. I comuni erano tenuti a emanare per la Tarsu un regolamento che doveva contenere non solo la classificazione delle categorie ed eventuali sottocategorie, ma anche la graduazione delle tariffe ridotte per particolari condizioni d’uso. Nel regolamento vanno individuate le fattispecie agevolative, con le relative condizioni, le modalità di richiesta e le eventuali cause di decadenza. Sono invece totalmente esclusi dal prelievo i locali e le aree che non possono produrre rifiuti o per la loro natura o per il particolare uso cui sono stabilmente destinati o perché risultino in obiettive condizioni di non utilizzabilità nel corso dell’anno. Tra i locali e le aree che non possono produrre rifiuti per la natura delle loro superfici rientrano quelli situati in luoghi impraticabili, interclusi o in stato di abbandono. © Riproduzione riservata Attività stagionali, ai comuni l’ultima parola sulle agevolazioni Immobili inutilizzati, opinioni contrastanti sulla tassabilità La Commissione tributaria regionale di Palermo, sezione staccata di Caltanissetta (XXI), con la sentenza 476/2015, ha stabilito che gli stabilimenti balneari in inverno non producono rifiuti e, quindi, non possono essere soggetti al pagamento della tassa comunale sui rifiuti. Le condizioni di inutilizzabilità degli stabilimenti balneari durante la chiusura invernale, nel periodo che va da ottobre ad aprile, sono obiettive ed è escluso che possano produrre rifiuti. Questa pronuncia non può essere condivisa e dà luogo a una forzatura del dato normativo, poiché nessuna norma di legge prevede che il comune debba concedere un esonero dal prelievo per le attività a carattere stagionale. Tutt’al più il contribuente può fruire di una riduzione della tassa, sempre che l’amministrazione comunale intenda assicurare il beneficio. La regola vale non solo per la Tarsu, ma anche per la Tares e la Tari. Per la Tarsu, l’art. 66 del dlgs 507/1993 dava facoltà ai comuni di stabilire una riduzione tariffaria fino a un terzo anche per le attività stagionali, purché la stagionalità risultasse da una licenza o autorizzazione rilasciata dalla pubblica autorità. Le amministrazioni comunali, infatti, possono fare ricorso a misure di temperamento dell’imposizione per situazioni che possono comportare una minore utilizzazione del servizio. Per i locali diversi dalle abitazioni che vengono utilizzati stagionalmente o in modo non continuativo, è possibile comprovarlo con una licenza o autorizzazione rilasciati dagli organi competenti. Tutte queste situazioni, però, non comportano un’esenzione dal pagamento della tassa, ma danno luogo a una riduzione percentuale della tariffa. Sempre che il comune abbia deliberato l’agevolazione fiscale. Ancora oggi vi è divergenza di opinioni a vari livelli sulla questione della tassabilità degli immobili inutilizzati. Si registrano, infatti, prese di posizione diverse tra Cassazione, giudici tributari e Ministero dell’economia e delle finanze. Ex lege, dovrebbero essere esclusi dalla tassazione solo gli immobili non utilizzabili (inagibili, inabitabili, diroccati). Non dovrebbe avere alcuna rilevanza la scelta soggettiva del titolare di non usare l’immobile. Anche il mancato arredo non costituisce prova dell’inutilizzabilità dell’immobile e della inettitudine alla produzione di rifiuti. Un alloggio che il proprietario lasci inabitato e non arredato si rivela inutilizzato, ma non oggettivamente inutilizzabile. Per la prima volta il principio è stato affermato dalla Cassazione con la sentenza 16785 del 30 novembre 2002. Regola ribadita con le sentenze 9920/2003, 22770/2009, 1850/2010 e altre. Sempre la Cassazione (ordinanza 1332 del 21 gennaio 2013) ha stabilito che l’esonero dal pagamento del tributo non spetta neppure quando il contribuente fornisca la prova dell’avvenuta cessazione di un’attività industriale o commerciale. Il Ministero dell’economia e delle finanze, invece, nelle linee guida che ha fornito ai comuni ha preso una posizione netta precisando che non sono soggetti al pagamento le unità immobiliari privi di mobili e di allacci alle reti idriche ed elettriche, che di fatto non vengono utilizzate. Dunque, secondo il Ministero, gli immobili inutilizzati destinati ad abitazioni private o ad attività commerciali e industriali non sono soggette al pagamento della tassa rifiuti. 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it * compreso il prezzo del quotidiano http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it L’EVOLUZIONE DI 70 GENTLEMAN DELL’ANNO La guida a tutto quanto fa di un uomo un gentleman Impresa & finanza, ambiente, cultura, sport, neodandy, cinema, creatività Il 22 dicembre in edicola solo con a soli € 4,00* Dal 23 dicembre solo Gentleman a € 4,00 è un magazine www.classabbonamenti.com 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 12 Lunedì 21 Dicembre 2015 C O D I C E D E L L A S T R A DA Dopo l’approvazione in senato, quasi al traguardo la legge che introduce il reato Omicidi stradali, dure sanzioni La colpa del conducente aumenta le pene fino a 12 anni http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Scatta sempre la revoca della patente Alla condanna per i reati di omicidio stradale o lesioni personali stradali gravi o gravissime (anche quando sia stata concessa la sospensione condizionale della pena) scatterà sempre la revoca della patente di guida. Il cancelliere del giudice che pronuncerà la sentenza divenuta irrevocabile, dovrà, entro 15 giorni, trasmetterne copia autentica al prefetto competente del luogo della commessa violazione, che emetterà provvedimento di revoca della patente e di inibizione alla guida per un periodo corrispondente a quello per il quale si applica la revoca della patente. L’interessato non potrà conseguire una nuova patente di guida che in caso di omicidio stradale va da 5 a 15 anni e in caso di lesioni gravi o gravissime può arrivare fino a 5 anni. Questi termini possono aumentare qualora il trasgressore sia recidivo o si sia dato alla fuga, con un quasi ergastolo della patente per 30 anni. Il prefetto potrà sospendere provvisoriamente la patente fino a 5 anni quando ravvisi fondati elementi di responsabilità del conducente. A una sentenza di condanna non definitiva potrà conseguire la proroga della sospensione della patente fino a un massimo di 10 anni. Qualora la sospensione provvisoria della patente sia disposta nei confronti di titolare di patente di guida rilasciata da uno stato estero, il prefetto del luogo della commessa violazione, ricevuti gli atti, nei 15 giorni successivi emetterà un corrispondente provvedimento di inibizione alla guida sul territorio nazionale; in caso di revoca, il provvedimento di inibizione sarà valido per lo stesso periodo per il quale è prevista la revoca. Enrico Santi DI STEFANO MANZELLI P ene severe per i reati di omicidio stradale e lesioni personali commessi dal conducente di veicoli che si renda responsabile del tragico evento a causa della sua condotta di guida imprudente, particolarmente nei casi di guida con alcol o droghe. Lo prevede il disegno di legge S 859-B approvato dal senato con la fiducia il 10 dicembre 2015 e ora all’esame finale della camera per la sua approvazione definitiva. attesa entro il mese di gennaio 2016. I nuovi reati di omicidio stradale e lesioni personali stradali presentano un impianto di pene commisurato alle tipologie di violazioni del codice della strada. Nell’ipotesi generica di violazione non grave delle norme stradali è prevista la reclusione da 2 a 7 anni per l’omicidio stradale, da 3 mesi a 1 anno per le lesioni gravi e da 1 a 3 anni per le lesioni gravissime. La pena della reclusione diventa più severa (da 7 a 10 anni per l’omicidio stradale, da 1 anno e 6 mesi a 3 anni per le lesioni gravi e da 2 a 4 anni per le lesioni gravissime) qualora il fatto sia causato per colpa dal conducente che: è in stato di ebbrezza alcolica con un tasso alcolemico superiore a 0,8 g/l e non superiore a 1,5 g/l; procede in centro urbano a una velocità pari o superiore al doppio di quella consentita e comunque non inferiore a 70 km/h; procede su strade extraurbane a una velocità superiore di almeno 50 km/h rispetto a quella massima consentita; attraversa l’intersezione con la luce rossa del semaforo; fa inversione del senso di marcia in prossimità o in corrispondenza di intersezioni, curve o dossi; sorpassa in corrispondenza di un attraversamento pedonale o di linea continua. Maggiore severità è riservata dal legislatore all’ipotesi in cui l’evento sia causato dal conducente professionale in stato di ebbrezza alcolica con un tasso alcolemico superiore a 0,8 g/l e non superiore a 1,5 g/l: reclusione da 8 a 12 anni per l’omicidio stradale, da 3 a 5 anni per le lesioni gravi e da 4 a 7 anni per le lesioni gravissime. Queste stesse pene sono previste per l’ipotesi più grave, ovvero la guida con un tasso alcolemico superiore a 1,5 g/l o in stato di alterazione psico-fisica conseguente all’assunzione di sostanze stupefacenti o psicotrope; ma in caso di omicidio scatta anche l’arresto obbligatorio in flagranza. Sono previste aggravanti della pena nelle seguenti ipotesi: guida senza patente o con patente sospesa o revocata; veicolo senza copertura assicurativa obbligatoria; morte di più persone (si applica la pena per la più grave delle violazioni, aumentata fino al triplo, al più fino a 18 anni); morte di una o più persone e, inoltre, lesioni a una o più persone (si applica la pena per la più grave delle violazioni, aumentata fino al triplo, al massimo fino a 18 anni); lesioni a più persone, senza morte (si applica la pena per la più grave delle violazio- Il riepilogo delle novità Omicidio stradale o lesioni personali causate per colpa da un conducente violando le norme sulla circolazione stradale Omicidio stradale o lesioni personali causate per colpa da un conducente in stato di ebbrezza alcolica con un tasso alcolemico superiore a 1,5 g/l o di alterazione psico-isica conseguente all’assunzione di sostanze stupefacenti o psicotrope Omicidio stradale o lesioni personali causate per colpa da un conducente professionale in stato di ebbrezza alcolica con un tasso alcolemico superiore a 0,8 g/l e non superiore a 1,5 g/l Omicidio stradale o lesioni personali causate per colpa da un conducente (non professionale) in stato di ebbrezza alcolica con un tasso alcolemico superiore a 0,8 g/l e non superiore a 1,5 g/l Omicidio stradale o lesioni personali causate per colpa da un conducente che: • in centro urbano procede a una velocità pari o superiore al doppio di quella consentita e comunque non inferiore a 70 km/h • su strade extraurbane procede a una velocità superiore di almeno 50 km/h rispetto a quella massima consentita • attraversando l’intersezione con la luce rossa del semaforo • fa inversione del senso di marcia in prossimità o in corrispondenza di intersezioni, curve o dossi • sorpassa in corrispondenza di un attraversamento pedonale o di linea continua ni, aumentata fino al triplo, al massimo fino a 7 anni); omicidio stradale con fuga (pena aumentata da un terzo a due terzi, almeno 5 anni); lesioni personali con fuga (pena aumentata da un terzo a due • Omicidio stradale: reclusione da 2 a 7 anni, revoca della patente, divieto di nuova patente per 5 anni • Lesioni gravi: reclusione da 3 mesi a un anno • Lesioni gravissime: reclusione da 1 a 3 anni • Omicidio stradale: reclusione da 8 a 12 anni, arresto obbligatorio in lagranza, revoca della patente, divieto di nuova patente per 15 anni • Lesioni gravi: reclusione da 3 a 5 anni, arresto facoltativo in lagranza, revoca della patente, divieto di nuova patente per 5 anni • Lesioni gravissime: reclusione da 4 a 7 anni e arresto facoltativo in lagranza • Omicidio stradale: reclusione da 8 a 12 anni, revoca della patente, divieto di nuova patente per 15 anni • Lesioni gravi: reclusione da 3 a 5 anni, arresto facoltativo in lagranza, revoca della patente, divieto di nuova patente per 5 anni • Lesioni gravissime: reclusione da 4 a 7 anni, arresto facoltativo in lagranza, revoca della patente, divieto di nuova patente per 5 anni • Omicidio stradale: reclusione da 7 a 10 anni, revoca della patente, divieto di nuova patente per 15 anni • Lesioni gravi: reclusione da 1 anno e 6 mesi a 3 anni, arresto facoltativo in lagranza, revoca della patente, divieto di nuova patente per 5 anni • Lesioni gravissime: reclusione da 2 a 4 anni, arresto facoltativo in lagranza, revoca della patente, divieto di nuova patente per 5 anni • Omicidio stradale: reclusione da 7 a 10 anni, revoca della patente, divieto di nuova patente per 10 anni • Lesioni gravi: reclusione da 1 anno e 6 mesi a 3 anni, arresto facoltativo in lagranza, revoca della patente, divieto di nuova patente per 5 anni • Lesioni gravissime: reclusione da 2 a 4 anni, arresto facoltativo in lagranza, revoca della patente, divieto di nuova patente per 5 anni terzi, almeno 3 anni). Invece, per quanto concerne le attenuanti, è prevista la diminuzione della pena fino alla metà quando all’evento ha concorso anche la condotta colposa della vittima. a cura di Enrico Santi Una tabella con le modiiche previste al codice penale sul sito www.italiaoggi. it/docio7 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Lunedì 21 Dicembre 2015 IMPRESA 13 Un decalogo di comportamenti e atteggiamenti da tenere per sfruttare al meglio le chance Fondi Ue, ottenerli è possibile Fondamentali informazione, formazione e confronto DI NICCOLÒ RINALDI http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it È «bello» ottenere un finanziamento europeo, ma esso implica una misura di organizzazione, umiltà e spirito volitivo. Vincere un bando europeo richiede un metodo e chi lo impara (un sistemapaese nel suo complesso come accade altrove o una singola azienda o un amministratore locale intraprendente) raccoglierà frutti a ogni stagione. Perché riusciti una volta, non è difficile entrare in un giro virtuoso per i bandi successivi. Ma un finanziamento va conquistato senza lasciare spazio ad alcun spontaneismo, seguendo alcuni punti fermi. Il metodo lo decliniamo in dieci regole: applicabili più o meno a seconda dei casi. Il lavoro di tanti anni sui fondi europei mi ha spinto a osservare la ricetta dei vincitori. 1) Un giudizio morale. Non ci sarà lo slancio giusto se non si capisce che la loro mancata utilizzazione è una responsabilità grave. Oggi i fondi europei sono spesso percepiti come «un di più»: se si usano tanto meglio, se non arrivano «non ci avevamo fatto conto». Ovviamente il codice non contempla un reato per il loro mancato uso e a differenza del peculato, in caso di non uso dei fondi Ue, nessuno se li mette in tasca arricchendosi. Eppure non sussiste una vera differenza qualitativa: si tratta pur sempre di risorse che vengono sottratte alla collettività a cui sono destinate. Sconfiggere questa indulgenza le inadempienze, le incompetenze o le pigrizie che lasciano ferme troppe risorse europee per i nostri territori, è il primo tassello per cominciare a invertire la tendenza. Il cittadino, che sia direttamente un potenziale beneficiario o meno, deve imparare a essere più assertivo, più esigente. Questo giudizio morale deve diventare patrimonio di una coscienza comune, dei cittadini come dei media, delle categorie come dei politici. 2) Informazione. Occorre avere un accesso facile alle risorse disponibili, ai bandi e alle procedure. Non sempre è così. Sarebbe bene ad esempio che sui fondi europei di competenza, le regioni pubblicassero sui rispettivi siti in modo uniforme e «friendly user» le informazioni necessarie, e con congruo anticipo, i bandi aperti e quelli in dirittura d’arrivo, e le informazioni di base per la loro compilazione. Sarebbe bene disporre di una banca dati unica e chiara, e di una diffusione sistemati- Fondi Ue, le buone pratiche in pillole 1. Essere consapevoli che non utilizzare i fondi europei è una responsabilità grave: sconiggere, di conseguenza, inadempienze, incompetenze e pigrizie frutto dell’eccessiva «indulgenza». 2. Informarsi su risorse, bandi e procedure. 3. Investire in formazione, per potere e sapere approntare progetti: no al fai-da-te. 4. Partire dal bando: è virtuoso il progetto che «realizza quanto richiesto dal bando». 5. Non farsi penalizzare dalla «taglia»: aggregarsi, se si è troppo piccoli, magari rivolgendosi alle associazioni di categoria. 6. Incontrarsi fra diversi: progettare insieme ad altri attori del proprio territorio. 7. Combinare le risorse: un inanziamento europeo non ne esclude un altro. 8. Effettuare una valutazione ex post: trarre insegnamenti da quanto fatto, da sé o da altri. 9. Condividere le buone pratiche, soprattutto quelle in casa propria, osservando le realtà italiane d’eccellenza e mettere a disposizione di altri la propria esperienza. 10. Crederci. ca delle informazioni utili da parte delle antenne europee sul territorio, molte eccellenti, ma altre indaffarate in generiche raccomandazioni. 3) Formazione. Accedere a un’informazione puntuale è solo un primo passo, poi bisogna sapere approntare un progetto. L’Italia sconta l’insufficienza di figure preparate, o a volte con credenziali «fai-da-te», e a soffrine sono aziende come amministrazioni locali. Ma chi ha sostenuto l’investimento della formazione, che sia un’università o un’azienda, ne ha tratto benefici immediati. Uno sforzo di formazione a tutto campo darebbe i suoi frutti: corsi e incentivi per personale delle pubbliche amministrazioni; insegnamento nelle università; consulenti dedicati nelle associazioni di categoria; sessioni propedeutiche o specifiche su settori particolari, da parte degli stessi enti locali. La formazione, se ben organizzata, può essere poco dispendiosa e anche breve, ma con una ricaduta molto positiva. 4) Partire dal bando. Non bisogna cercare un finanziamento per realizzare la «mia idea», ma avere un progetto competitivo per realizzare quanto richiesto dal bando. Altrimenti seguono rinunce deluse o partecipazioni de- stinate al fallimento. Per questo, per prima cosa, occorre leggere attentamente le condizioni delle varie call, coglierne a fondo le finalità e le modalità, e su quanto è richiesto valutare se si è in grado di presentare una proposta. Di più: la lettura dei vari bandi, è quasi sempre uno stimolo di idee, un’oc- casione di dibattiti interni alla propria struttura, primo passo di un percorso virtuoso nell’euro-progettazione. 5) Evitare di essere svantaggiati perché «piccoli»: imprese, comuni, università, associazioni… Il tessuto e la taglia ridotta di molti attori italiani spesso non aiutano. Anche la formazione di un personale dedicato diventa insostenibile per una dimensione limitata. Ma in un progetto possono confluire più soggetti di piccole dimensioni, in modo da raggiungere la massa critica e le economie di scala adeguate. Sotto questo profilo, le associazioni di categoria possono facilitare tali aggregazioni. 6) Incontrarsi tra diversi. Bisogna superare la cultura dei compartimenti stagni e progettare insieme ad altri attori del proprio territorio (imprese, centri di ricerca, istituzioni locali, associazionismo) una dimensione che viene rafforzata dalla nuova programmazione 2014-2020. Occorre dunque creare delle tavole «tra diversi contigui», per mettere in rete la potenzialità di soggetti di natura diversa, ciò che costituisce già di per sé un arricchimento indotto dall’europrogettazione. 7) Ingegneria finanziaria: a volte con l’approvazione di un progetto europeo ci si ferma. Ma spesso un finanziamento europeo non ne esclude un altro. In Italia si accede poco ai prestiti della Banca Europea degli Investimenti, che possono essere combinati con la concessione di risorse Ue da parte della Commissione. Così come una disponibilità di bilancio da parte di un soggetto può essere destinata a quota di co-finanziamento nell’ambito dei progetti Ue, in modo da raddoppiare il volume finanziario globale. 8) La valutazione ex post: trarre degli insegnamenti da quanto fatto, da sé o da altri, è un passo cruciale. Ci si abitui a ragionare insieme per capire le ragioni dell’approvazione o del rifiuto di un progetto, a valutare l’impatto sulla base di valori di riferimento precisi (ad esempio quanti posti di lavoro durevoli sono stati creati), a correggere il lavoro per le tappe o per la prossima proposta. E si mettano queste piccole o grandi lezioni in rete, in modo da aiutare chi verrà dopo di noi. 9) Guardare alla porta accanto. Si ritiene spesso che per un progetto europeo una delle cose migliori sia recarsi a Bruxelles e incontrare i responsabili europei, oppure iscriversi a un corso di euro-progettazione. Giusto. Ma volte l’aiuto migliore lo si trova vicino a casa propria. L’Italia è un paese a macchia di leopardo, dove, nel pur deplorevole panorama rispetto ai fondi Ue, le eccellenze non mancano, e a nessun livello. Si contano innumerevoli esperienze (da università ad istituzioni locali, fino a imprese anche piccole e associazioni del terzo settore) che hanno assimilato il metodo dei progetti europei e ottenuto eccellenti risultati. I loro casi devono essere «messi in rete», diffusi come buone pratiche maturate negli stessi contesti politici e burocratici e dunque con le stesse difficoltà di partenza di tutti. Cercare di scovare queste buone pratiche italiane, andare a incontrare i loro artefici, capire come siano riusciti a imparare la lezione dei fondi europei, è senz’altro uno sforzo molto utile. A propria volta, laddove si sia avviato un progetto europeo, è sempre bene diffondere tramite i propri canali di comunicazione alcuni elementi di quanto compiuto al fine di poterli condividere con altri. Il buon uso dei fondi europei è una questione non di soddisfazione personale, ma di crescita collettiva. 10) Nessun fatalismo pessimista. Se la prima regola è sanzionare moralmente chi non usa o usa male le risorse europee, l’ultima è crederci. Parrebbe scontato, ma non è così. Una sorta di fatalismo negativo serpeggia sulla possibilità di competere per un finanziamento europeo, perché «sarà sempre per gli altri», «bisogna essere raccomandati», «c’è troppa burocrazia», «non conosco nessuno», «è una presa di giro», e via dicendo. E’ l’atteggiamento peggiore. Molti possono testimoniare che non è così, che i finanziamenti europei si possono ottenere su base meritocratica e che possono permettere una svolta al proprio lavoro. Sono soldi, non regalati e bisogna sudarseli. A forza di buone idee, di innovazione, e di metodo. In questo modo niente sarà impossibile, anzi. © Riproduzione riservata 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 14 Lunedì 21 Dicembre 2015 PROPRIETÀ INTELLETTUALE Secondo dati Wipo le imprese orientali hanno presentato circa un milione di richieste La Cina da paese dei tarocchi diventa il regno dei brevetti http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it I principali Paesi depositari Paese di origine Cina Stati Uniti Germania Giappone Corea del Sud Francia Italia Regno Unito Svizzera India Turchia Russia Olanda Spagna Austria Brasile Canada Australia Svezia Polonia Brevetti Marchi 1 2 5 3 4 6 10 7 8 14 24 11 9 22 16 23 12 21 13 25 1 2 4 5 10 3 11 8 12 9 7 6 18 14 21 13 16 15 25 19 Modelli (Design) 1 5 2 7 3 9 4 11 8 13 6 21 16 10 14 18 26 19 20 17 Fonte: Wipo Statistics Database, ottobre 2015 DI Pagina a cura TANCREDI CERNE D a contraffattore a innovatore. È questa la mutazione genetica della Cina che negli ultimi anni ha investito miliardi di dollari per ripulire la propria immagine trasformandosi da Mecca dell’imitazione in principale hub di idee su scala mondiale. La perfetta riuscita dell’operazione di lifting ha ottenuto una benedizione che conta, la Wipo, ovvero l’organizzazione mondiale per la proprietà intellettuale, che ha regalato a Pechino la prima posizione all’interno dell’albo d’oro dei Paesi più attivi sul fronte del deposito di nuove richieste di marchi e brevetti. Lo scorso anno, le imprese del Celeste Impero hanno presentato poco meno di un milione di nuove richieste di brevetti (928.177) in crescita del 12,5% rispetto a un anno prima. Un numero davvero impressionante se raffrontato con quello prodotto dai due mostri sacri storici del mondo dell’innovazione, Stati Uniti e Giappone. Nel corso del 2014, secondo le rilevazioni del Wipo, gli Usa hanno richiesto la tutela di 578.802 idee frutto dell’ingegno delle proprie imprese, in aumento di appena l’1,3% se confrontato con l’anno precedente. Situazione analoga anche in Giappone dove le domande di nuovi brevetti si sono fermate a 325.989. Numero che rappresenta una crescita di appena lo 0,7% rispetto al flusso di nuove idee tutelate nel corso del 2013. Il rally della Cina costituisce tuttavia un caso emblematico non soltanto nel raffronto con Stati Uniti e Giappone, ma anche innalzando l’analisi allo scacchiere internazionale nel suo complesso. Basti pensare che la crescita delle richieste di nuovi brevetti da parte delle imprese cinesi ha segnato un +200% rispetto alla variazione media globale dove il numero complessivo di domande ha toccato quota 2,7 milioni, il 4,5% in più rispetto al 2013. Ma quali sono stati i settori più attivi sul fronte della proprietà intellettuale? La polaroid scattata dal Wipo non lascia spazio a incertezze. Come negli ultimi anni, anche nel 2014 le aziende di informatica e quelle di elettronica sono risultate le più attive con una quota rispettivamente del 7,8 e 7,4% del totale dei quasi 3 milioni di nuovi brevetti richiesti. Seguono a distanza l’industria delle rilevazioni scientifiche (4,8%) e quella della digital communication (4,6%). E cosa Il trend delle richieste 2013 2014 Var. % 2.564.800 2.680.900 +4,5 Cina 825.136 928.177 +12,5 Stati Uniti 571.612 578.802 +1,3 Giappone 328.436 325.989 -0,7 Richieste totale mondo 7.028.400 7.449.400 +6 Cina 1.880.000 2.222.680 +18,2 Stati Uniti 441.547 471.228 +6,7 Europa 324.749 333.443 +2,7 1.238.200 1.138.400 -8,1 659.563 564.555 -14,4 Stati Uniti 97.013 98.273 +1,3 Corea del Sud 70.054 68.441 -2,3 Brevetti Richieste Totale mondo Marchi Disegno industriale Richieste totale mondo Cina Fonte: Wipo Statistics Database, ottobre 2015 dire a livello di singola impresa? A dominare la scena, quest’anno, è stata la cinese Huawei Technology, forte di 3.442 nuovi brevetti richiesti. Segue a distanza l’americana Qualcomm (2.409), il colosso cinese delle telecomunicazioni Zte (2.179), e le giapponesi Panasonic (1.682) e Mitsubishi Technology (1.593) a chiudere la cinquina di punta. Soltanto quattro le imprese del Vecchio continente nelle prime 20 posizioni: la svedese Ericsson, le tedesche Siemens e Robert Bosh, e l’olandese Philips. E cosa dire dell’Italia? Per trovare il nome della Penisola bisogna scorrere la classifica del Wipo fino al numero 10 per numero di richieste di nuovi brevetti, 11 per i nuovi marchi registrati mentre si sale fino alla quarta posizione nell’elenco dei maggiori innovatori in tema di design. In questo caso, l’ingegno italiano è secondo soltanto a Cina, Germania e Corea del Sud. Intanto, per favorire lo sviluppo di nuove innovazioni, il ministero dell’economia italiano ha attivato un database online contenente 22 mila brevetti concessi dal primo luglio 2008, allineato con il programma Wipo per favorire una più ampia diffusione dell’informazione brevettuale. «Per la prima volta in Italia Chi ha presentato più richieste Huawei Technologies (Cina) Qualcomm (Usa) Zte (Cina) Panasonic (Giappone) Mitsubishi electric (Giappone) Intel (Usa) Lm Ericsson (Svezia) Microsoft (Usa) Siemens (Germania) Philips (Olanda) Samsung (Corea) Toyota (Giappone) Robert Bosch (Germania) Sharp (Giappone) Nec (Giappone) Lg Electronics (Corea) Tencent technology (Cina) Fujiilm (Giapppone) United Technologies (Usa) Hitachi (Giappone) viene messa a disposizione sull i di i i web la documentazione brevettuale nazionale», ha spiegato 3.442 2.409 2.179 1.682 1.593 1.539 1.512 1.460 1.399 1.391 1.381 1.378 1.371 1.227 1.215 1.138 1.086 1.072 1.013 996 il sottosegretario tt t i allo ll sviluppo il economico, Simona Vicari. © Riproduzione riservata 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it PROPRIETÀ INTELLETTUALE Lunedì 21 Dicembre 2015 Lu 15 Lo stanziamento complessivo di due bandi Mise per valorizzare la proprietà intellettuale DI Pagina a cura BRUNO PAGAMICI http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it V alorizzare i titoli della proprietà industriale nonché la capacità innovativa e competitiva delle imprese. È l’obiettivo dei bandi promossi dal Ministero dello sviluppo economico per la registrazione dei marchi e per la valorizzazione di disegni e modelli. Con uno stanziamento complessivo di risorse pari a 7,5 milioni di euro, il Mise concede contributi a fondo perduto fino al 90% della spesa sostenuta. Il bando Marchi+2. Il Mise, attraverso la direzione generale per la lotta alla contraffazione, Ufficio italiano brevetti e marchi, nell’adempimento dei suoi compiti e nel perseguimento delle proprie finalità istituzionali inerenti la diffusione della cultura brevettuale e la lotta alla contraffazione, prevede la realizzazione di azioni finalizzate a supportare le imprese, in particolare le pmi e le micro imprese, per la valorizzazione dei titoli della proprietà industriale anche all’estero. A tal fine il ministero concede agevolazioni per favorire la registrazione di marchi comunitari e internazionali, per sostenere la capacità innovativa e competitiva delle imprese. Le risorse stanziate ammontano a 2.800.000 euro. Sono ammissibili alle agevolazioni le imprese che, alla data di presentazione della domanda di agevolazione: a) abbiano una dimensione di micro, piccola o media impresa; b) abbiano sede legale e operativa in Italia; c) siano regolarmente costituite e iscritte nel registro delle imprese; d) non siano in stato di liquidazione o scioglimento e non essere sottoposte a procedure concorsuali; e) non abbiano nei propri confronti cause di divieto, di decadenza o di sospensione di cui all’art. 67 della vigente normativa antimafia. L’agevolazione è concessa fino all’80% (90% per Usa o Cina) delle spese ammissibili sostenute e nel rispetto degli importi massimi previsti per ciascuna tipologia di servizio (si veda la tabella). L’importo massimo delle agevolazioni è: 1) per la misura A - Agevolazioni per favorire la registrazione di marchi comunitari presso Uami (Ufficio per l’Armonizzazione nel Mercato Interno): pari a 6 mila euro per ciascuna domanda di marchio depositata presso l’Uami; 2) per la misura B - Agevolazioni per favorire la registrazione di marchi internazionali presso Ompi (Organizzazione Mondiale per la Proprietà Intellettuale): - pari a 6 mila euro per designazione di un Paese e pari a 7 mila per designazione di due o più Paesi; - pari a 7 mila euro per desi- Marchi e disegni, 7,5 mln sul piatto I contributi per la registrazione dei marchi Tipologia di servizio Importo massimo agevolazioni Progettazione del nuovo marchio Elemento verbale € 500 (€550 per Usa e Cina) Progettazione elemento graico marchio logotipo € 1.500 (€ 1.650 per Usa e Cina) Assistenza per il deposito Assistenza per il deposito del marchio € 300 (€ 350 per Usa e Cina) Ricerche di anteriorità Ricerca di anteriorità tra i marchi italiani, comunitari e internazionali estesi all’Italia € 550 (€ 630 per Usa e Cina) Ricerca di anteriorità Ue (28 Paesi) € 1.000 (€ 1.200 per Usa e Cina) Ricerca di anteriorità per ciascun Paese non Ue € 800 (€ 900 per Usa e Cina) Assistenza legale per azioni di tutela del marchio Assistenza legale per azioni di tutela del marchio in caso di opposizione/ riiuto/rilievi seguenti al deposito della domanda di registrazione € 2.200 (€ 2.500 per Usa e Cina) D’obbligo compilare il form Per entrambi i bandi, la compilazione del form è obbligatoria e consente l’attribuzione del numero di protocollo da riportare necessariamente nella domanda. La domanda di agevolazione entro cinque giorni dalla data del protocollo assegnato mediante compilazione del form online dovrà essere inviata esclusivamente via Pec al seguente indirizzo: marchipiu2@ legalmail.it e, nel caso di disegni, [email protected]. I 5 giorni dalla data di assegnazione del protocollo on line per l’invio della domanda di agevolazione vanno calcolati a partire dal giorno successivo a quello di assegnazione del protocollo. Si assume quale data di presentazione la data di ricezione, a mezzo Pec, della domanda di agevolazione. La domanda e i relativi allegati devono essere inviati in formato Pdf unicamente dall’indirizzo Pec dell’impresa richiedente o dall’indirizzo Pec di un suo procuratore speciale. Nell’oggetto della Pec si deve riportare la seguente dicitura: «Nome dell’impresa richiedente l’agevolazione gnazione Usa o Cina e pari a 8 mila per designazione Usa e/o Cina e altri Paesi; - pari a 2 mila euro per domanda di designazione successiva di un solo Paese depositata presso l’Ompi; - pari a 3 mila euro per domande di designazione successive di due o più Paesi depositate presso l’Ompi. L’agevolazione può essere concessa fino al valore massimo di 20 mila euro per impresa. Ai fini dell’ammissibilità e il numero di protocollo online». Le risorse saranno assegnate con procedura valutativa a sportello secondo l’ordine cronologico di assegnazione del protocollo al momento della compilazione del form online e sino a esaurimento delle risorse stesse. L’istruttoria delle domande si conclude entro 90 giorni dalla data di assegnazione del protocollo attribuito mediante compilazione del form online. - Domande. Per il bando Marchi+2, le domande di agevolazione potranno essere presentate a partire dalle ore 9.00 del 1° febbraio 2016 (60° giorno successivo alla data di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale n. 282 del 3 dicembre 2015 del comunicato relativo al bando), mentre il bando Disegni +3 si aprirà alle ore 9.00 del 2 marzo 2016 (90° giorno successivo alla pubblicazione del comunicato relativo al bando, anch’essa avvenuta nella Gazzetta Ufficiale n. 282 del 3 dicembre 2015). tutte le spese (comprese le tasse sostenute presso Uibm/ Uami/Ompi) devono essere sostenute a decorrere dal 1° febbraio 2015 e comunque in data antecedente la presentazione della domanda di agevolazione. Il bando «Disegni+3». Il bando Disegni+3 mira a sostenere la capacità innovativa e competitiva delle pmi attraverso la valorizzazione e lo sfruttamento economico dei disegni/ modelli sui mercati nazionale e internazionale, mediante la concessione di agevolazioni di natura finanziaria alle imprese beneficiarie (che dovranno essere in possesso dei medesimi requisiti della imprese che partecipano al bando Marchi+2). Nell’ambito della diffusione della cultura brevettuale e della lotta alla contraffazione, il Mise promuove l’utilizzo dei diritti di proprietà industriale in quanto strumento privilegiato per valorizzare e sostenere la capacità innovativa e competitiva delle imprese. Le risorse disponibili ammontano complessivamente a 4.700.000 euro, e le agevolazioni sono concesse nella forma di contributo in conto capitale nella misura massima pari all’80% delle spese ammissibili. Le agevolazioni sono finalizzate all’acquisto di servizi specialistici esterni per favorire: 1) la messa in produzione di nuovi prodotti correlati a un disegno/modello registrato (fase 1, produzione). Sono ammissibili le spese sostenute per: - ricerca sull’utilizzo dei nuovi materiali; - realizzazione di prototipi e stampi; consulenza tecnica relativa alla catena produttiva; - consulenza legale relativa alla catena produttiva; - consulenza specializzata nell’approccio al mercato (strategia, marketing, vendita, comunicazione). L’importo massimo dell’agevolazione, per la fase 1, è pari a 65 mila euro; 2) la commercializzazione di un disegno/modello registrato (fase 2, commercializzazione). Sono ammissibili le spese sostenute per: - consulenza specializzata nella valutazione tecnico-economica del disegno/modello e per l’analisi di mercato, ai fini della cessione o della licenza del titolo di proprietà industriale; - consulenza legale per la stesura di accordi di cessione della titolarità o della licenza del titolo di proprietà industriale; - consulenza legale per la stesura di eventuali accordi di segretezza. L’importo massimo dell’agevolazione, per la fase 2, è di v euro 15 mila. Per accedere alle agevolazioni è possibile prevedere, per lo stesso disegno/modello p rregistrato, una sola fase o enttrambe. Le imprese interessate possono presentare più richieste di agevolazione aventi a oggettto, ognuna di esse, un diverso disegno/modello registrato (singolo o multiplo) fino al rraggiungimento dell’importo massimo per impresa di euro m 120 mila. Saranno riconosciute ammissibili le spese per l’acquisizione dei servizi specialistici esterni sostenute successivamente alla data di registrazione del disegno/modello e in ogni caso non antecedenti alla data di n pubblicazione nella Gazzetta p Ufficiale del comunicato relativo al bando (avvenuta il 3 dicembre 2015). Le imprese a cui è stata già concessa un’agevolazione sul bando «Disegni+» (avvisi Guri n. 179 del 3 agosto 2011 e Guri n. 129 del 4 giugno 2013) e «Disegni+2» (avviso Guri n. 183 del 8 agosto 2014) possono presentare domanda di agevolazione purché avente a oggetto un diverso disegno/modello registrato. © Riproduzione riservata 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 16 Lunedì 21 Dicembre 2015 IMPRESA Per non lasciarsi sfuggire un business miliardario serve un coordinamento normativo Finanza islamica, Italia al palo Tra i nodi, il trattamento fiscale dei tassi d’interesse http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it DI Pagina a cura GIOVAMBATTISTA PALUMBO I pilastri della finanza islamica C irca 5,5 miliardi dal contratto musharaka, detto • Tra i principali prodotti della inandi euro di depositi equity participation contract, che za islamica ci sono i sukuk, che, bancari (5,8 miè una vera e propria partnership per assolvere la loro funzione liardi di dollari) e un fatturato di poco più di tra banca e imprenditore, preveprimaria di generare liquidità a 200 milioni di euro (218,6 dendo un diritto di voto da parte breve, in conformità con i princimilioni di dollari). A tandella banca o società inanziaria, pi del diritto islamico, non sono to ammonta il potenziale una partecipazione alla gestione assimilabili a titoli di credito/ della finanza islamica, che cresce del 15-20% all’anno. dell’affare e la compartecipaziodebito, dovendo invece tendere Un piatto troppo ricco per ne agli utili e alle perdite a materializzarsi e a incorporalasciarselo sfuggire. Ma per re una porzione di un diritto su evitare questo occorre che • Sul fronte della compatibilità l’Italia non si faccia coglieun bene materiale sottostante delle attività islamiche con re del tutto impreparata e si (underlying asset). I sukuk sono l’attuale sistema di regolamenattrezzi a livello normativo. quindi simili, in sostanza, alle obIn tale scenario sono semtazione bancario italiano, la bligazioni tradizionali garantite da pre di più le iniziative imseconda direttiva Ue sul settore prenditoriali italiane orienattività, ma invece di basarsi su bancario, grazie al principio del tate a tale tipo di mercato, un tasso di interesse, il ricavo per come anche dimostrato dal mutuo riconoscimento sembra gli investitori deriva dall’afitto, fatto che Simest, società a facilitare l’apertura di istituti di o vendita di attività tangibili che partecipazione pubblica che inanza islamica sul territorio assiste le imprese italiane valgono da sottostante, in primis italiano. E l’utilizzo del passaall’estero, sta lavorando a beni immobili un «Fondo Mediterraneo porto bancario, che permette a di Partnership», parte del un ente bancario autorizzato in • Nel contratto di mudaraba, detto quale sarebbe conforme agli un paese europeo di offrire proanche trust inance contract, la strumenti di finanza islamica. Verso questo modello di dotti in tutta l’Unione Europea banca inanzia un progetto a un finanza in Italia prevalgosenza la necessità di disporre imprenditore e partecipa, per una no, appunto, ancora diversi di autorizzazione separata, sempercentuale contrattualmente problemi di coordinamento bra un’altra valida alternativa in stabilita, ai proitti e alle perdite. normativo, sia bancario che fiscale. Le banche islamiche termini operativi Una variante è rappresentata poi offrono, infatti, strumenti finanziari che rispondono a due criteri fondamentali: della gli l’impresa non deve svolgere agli li utili tili all posto t d ll ga- to) t ) arricchimento i hi t sull pre- a mutuo, t li iinteressi, t i salvo l un’attività contraria alle re- ranzia sul valore nominale stito finanziario, quindi, prova contraria, si presumodel gole religiose d deposito anche il mutuo diventa un no percepiti alle scadenze e attraverso i contratto gratuito e il mu- nella misura pattuite per e, n e l c a s o a Per quanto riguarda tassi di in- tuatario dovrà restituire il iscritto; se le scadenze non di imprese ta le modalità di solo capitale prestato senza sono stabilite per iscritto, teresse. che ricorrate L a G r a n interessi. gli interessi si presumono no all’indeerogazione del La remunerazione del percepiti nell’ammontare Bretagna è bitamento B credito, i contratti inoltre nor- prestito potrà semmai es- maturato nel periodo d’imsui mercati in islamici di sere legata ai benefici che posta e se la misura non è mativamenfinanziari m fi nanziamento sono te interve- il mutuatario ricava dal- determinata per iscritto gli convenzioPls (profi t n u t a p e r la somma e ai costi che il interessi si computano al nali, queste and loss sharing), eliminare i mutuante effettivamen- saggio legale. devono riene problemi di te sopporta. Ma laddove Per tali motivi la Gran trare entro p basati cioè sulla questo fosse effettuato in Bretagna, come detto, seimposizione determinati im logica della fiscale legati Italia quale dovrebbe es- guendo il principio «no obcoefficienti di fi condivisione a tale impo- sere il trattamento fiscale stacles, no special favors», performance, del rischio e sulla stazione. La dell’applicazione dei tassi ha emendato il proprio sial fine di non st compartecipazione discrasia tra d’interesse (o meglio della stema fiscale e ha stabilito dover ricord nei profi tti i l s i s t e m a mancata applicazione dei standard specifici di coperrere a un ecdella finan- tassi di interesse)? ture del capitale e di gestiocessivo ricord e nelle perdite za so al prestito La maggiorazione di cor- ne del rischio. z islamica e quello occi- rispettivo che, in un’operaAlla luce dell’esperiena interesse. siste- zione di mutuo «islamico», za del Regno Unito e delle Per quanto riguarda uarda poi le dentale e tra i relativi re modalità di erogazione del mi giuridici potrebbe infatti viene pagata dal cliente alla caratteristiche dei prodotti credito, i contratti islamici comportare, anche in Italia, banca sul prezzo di riac- islamici, si comprende quindi finanziamento sono Pls conseguenze fiscali in grado quisto potrebbe comporta- di facilmente come lo svi(profit and loss sharing), di impedire o comunque ral- re una riqualificazione del luppo della finanza islamica basati cioè sulla logica del- lentare l’apporto di capitali mark up come interesse, sia fortemente condizionato la condivisione del rischio e legati alla finanza islamica. con importanti conseguenze dalla predisposizione di un sulla compartecipazione nei Nella finanza islamica as- fiscali sia per i clienti che quadro normativo favoreprofitti e nelle perdite. In- sume, per esempio, un ruo- per le banche (basti pensare vole, sia in termini fiscali somma un sistema in velo- lo fondamentale il divieto alla deducibilità degli inte- (imposta di registro, deduce evoluzione, su cui l’Italia di Ribà, corrispondente al ressi ai fini delle imposte cibilità fiscale degli oneri rischia di restare indietro. nostro «interesse». sui redditi per il cliente e finanziari, Iva) che regolaL’interesse su finanzia- alla diversa qualificazione mentari (recepimento dei In Gran Bretagna, del reprodotti islamici nella defisto, già a più di venti isti- mento, dovuto a prescindere ai fini Irap per la banca). tuti sono state concesse le dai risultati economici deAnche la Corte di cassa- nizione e regolamentazione islamic windows (in pratica rivanti dall’impiego del de- zione, dal canto suo, ha af- dell’attività bancaria). In uffici e sportelli ad hoc), con naro prestato, viene infatti fermato che i finanziamenti tal senso, sempre tornando possibilità di creare conti visto come un ingiustificato si presumono sempre frutti- all’esempio della Gran Brecorrenti speciali, che utiliz- arricchimento. Nell’ottica feri di interessi. Ai fini fisca- tagna, i primi interventi per zano la compartecipazione del divieto di (ingiustifica- li, infatti, per i capitali dati garantire una tassazione neutrale ai diversi sistemi finanziari si sono avuti con il «Finance Act» del 2003 e le successive modifiche del 2005. È stata, infatti, prima introdotta l’abolizione della doppia imposta di registro nelle transazioni immobiliari assimilabili al contratto Murabaha e poi creata la nozione di reddito finanziario alternativo, alla quale si è riconosciuta la medesima deducibilità fiscale degli interessi passivi. Senza mai citare nomi di strutture contrattuali islamiche, il legislatore inglese ha quindi definito delle nozioni generiche, specificando però precise condizioni entro le quali è stato possibile far rientrare i principali contratti islamici. In materia di tutela dei depositi, invece, il problema è stato superato con l’inclusione, nella legislazione inglese, di alcune specifiche clausole nel contratto di deposito. Durante la fase iniziale si potrebbe del resto sondare le potenzialità del mercato attraverso le islamic windows. Le finestre islamiche, infatti, permettono di soddisfare i bisogni base della clientela di una società islamica, offrendo principalmente depositi e strumenti tradefinance per piccole e medie imprese. Una legge quadro per recuperare il ritardo italiano sulla finanza islamica sarebbe del resto importante anche secondo l’Abi. Come, infatti, già evidenziato dal vicepresidente dell’associazione bancaria in un convegno tempo fa organizzato sul tema, «è importante non restare indietro e modificare il nostro impianto normativo, civilistico e fiscale, per favorire lo sviluppo della finanza islamica in Italia, aprendo la strada a nuove opportunità». Insomma ci potrebbero essere ormai, anche in Italia, tutti i presupposti per regolamentare lo sviluppo di tale tipo di finanza anche in sede normativa, con un progetto organico e completo. Anche perché una specifica regolamentazione assicurerebbe, al contempo, l’inclusione di tale sistema nell’ambito dei controlli bancari e antiriciclaggio di cui alla normativa italiana e comunitaria e impedirebbe altresì che tali capitali possano prendere strade invece non tracciabili, come, per esempio, quella dell’hawala, canale informale di intermediazione e trasferimento finanziario non registrato, basato su sistemi di codici e compensazioni, che sfugge a ogni statistica, contabilizzazione e controllo. © Riproduzione riservata 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it IMPRESA Lunedì 21 Dicembre 2015 17 Outlook Abi-Cerved sui nuovi crediti deteriorati per settore, dimensione d’impresa e area Sofferenze italiane meno gravi Migliorano le prospettive 2016. Ancora male il bancario http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it DI Pagina a cura GLORIA GRIGOLON Sofferenze lorde sistema bancario italiano S empre meno sofferenze per l’economia italiana. Ma le difficoltà del settore bancario legate ai crediti inesigibili continueranno a pesare anche nel 2016. Il grosso del problema delle sofferenze bancarie resta l’ammontare totale delle attività deteriorate accumulate nel tempo (specie a seguito della crisi finanziaria europea iniziata nel 2009), che hanno creato masse «cattive» difficili da liquidare o cedere a terzi. È questo il quadro formulato da Abi, Associazione bancaria italiana, assieme con Cerved, information provider italiano, che hanno studiato l’evoluzione e delineato l’andamento delle attività deteriorate per ogni differente settore, dimensione d’impresa e area economica. Banche. Nel corso del 2015 lo stock di sofferenze lorde accumulate dal comparto bancario italiano è nuovamente incrementato, sebbene a ritmi inferiori rispetto allo scorso anno. Il miglioramento parziale della congiuntura economica italiana non è stato, a proposito, sufficiente a ridurre l’ammontare di attività inesigibili per le banche, portando il peso delle sofferenze a una cifra record pari a 200 miliardi di euro, superiore alla soglia del 10% del totale dei crediti verso la clientela. Detto in altri termini, ogni 10 clienti, ce n’è uno che non ripaga il proprio debito, e le conseguenze di tale comportamento si riversano sull’intero settore creditizio; questo, non offrendo nuove risorse al mercato, limita la possibilità di offrire un nuovo input e nuove risorse da impiegare nella ripresa economica. In termini di composizione, oltre il 70% dello stock delle sofferenze bancarie (143,4 miliardi di euro) è originato da prestiti concessi a società non finanziarie. Qualora non aumentasse in modo significativo la capacità del sistema bancario di liberarsi dei crediti deteriorati in portafoglio, evidenzia Cerved, difficilmente il flusso di sofferenze si arresterà nel corso dei prossimi mesi. Nel trovare un rimedio al problema, nell’estate 2015 è stato approvato un pacchetto di misure (legge 132/2015) volte a favorire una più rapida dismissione delle sofferenze nei bilanci bancari, nonché la possibilità di costituire una bad bank in cui far confluire tutte le attività deteriorate; opzione, questa, ancora al vaglio del governo. Sofferenze italiane. Il quadro macroeconomico italiano evidenzia che il tasso di ingresso dei crediti in sofferenza è previsto in calo nel 2015 e Previsione sofferenze per macrosettore Previsione sofferenze per dimensione d’impresa Previsione sofferenze per area geografica a continuare fino al 2017. Nel corrente anno si è registrato un miglioramento generalizzato della solvibilità dei soggetti debitori, fatta eccezione per il settore delle costruzioni, per cui Cerved prevede un calo delle sofferenze a partire dal 2016. Settori. Nello specifico, l’ammontare totale degli ingressi in sofferenza per il settore edile ha raggiunto nel 2015 il 5,9% del totale dei crediti concessi, percentuale che si ridurrà, da previsioni Abi-Cerved, al 5% nel 2016 e al 4,1% nel 2017. In fascia intermedia il comparto industriale e quello dei servizi, quest’anno entrambi con un totale di crediti deteriorati prossimi al 3%, che tenderanno a ridursi attorno al 2,5% e 2% nel biennio a venire. Infine, il settore più virtuoso, quello dell’agricoltura, con un livello di nuove sofferenze che, dall’attuale 2,4% raggiungerà l’1,7% nel 2017. Dimensione. Svolgendo la medesima analisi sulle imprese suddivise per dimensione, le micro imprese risultano essere quelle a maggior problematicità, con un ammontare di nuove sofferenze nel 2015 pari al 3,8%. Livello che, anche in tal caso, secondo dati Cerved, calerà entro il 2017 al 2,5%. Il minor numero di problemi lo hanno invece creato i crediti stipulati dalle grandi imprese, che, forti di maggiori economie di scala e maggior eco capacità di reperire fondi sul cap mercato (diversificando non me solo l’investimento, ma anche sol il finanziamento) hanno raggiunto un ammontare totale di non performing loans pari all’1,7%, che si avvicinerà entro la fine del prossimo biennio allo 0,8%. Il settore delle costruzioni, come detto, è tra i pochi che non rispetta la regola di «maggior rischio associato alle maggiori dimensioni». C’è un però: il verificarsi della crisi economica ha invertito l’ordine dei fattori, facendo impennare i tassi di ingresso in sofferenza delle grandi imprese (che hanno somatizzato il brusco calo di produzione e realizzazione del profitto) più di quanto non abbia impattato sulle piccole. Area. Dal punto di vista territoriale, i modelli AbiCerved hanno individuato un miglioramento diffuso in tutte le aree del paese, con dati particolamrente positivi per le società del nord-ovest e del Mezzogiorno, che rimangono tuttavia tra le più rischiose. Le previsioni riguardo l’ingresso dei crediti in sofferenza si attestano a livelli più elevati nel sud Italia e nelle Isole (al 5% nel 2015), calando man mano che si risale al centro (con un livello di nuove sofferenze al 4%), al nord est (3,1%) e al nord ovest (2,8%). © Riproduzione riservata 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 18 Lunedì 21 Dicembre 2015 IMPRESA I chiarimenti degli esperti Invitalia sulle agevolazioni rivolte a giovani e under 35 Tasso zero aperto agli stranieri Estensione agli extracomunitari. Via libera dopo colloqui http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it DI Pagina a cura CINZIA DE STEFANIS A lle nuove agevolazioni imprese a tasso zero (con dote da 50 milioni di euro) potranno accedere dal 13 gennaio 2016 anche cittadini extracomunitari. Questi ultimi dovranno essere regolarmente residenti in Italia e in possesso, al momento della presentazione della domanda, dei requisiti di legge (età e sesso) e di un permesso di soggiorno in corso di validità per almeno 12 mesi, rilasciato per motivi di lavoro autonomo (cioè per un’attività industriale, professionale, artigianale o commerciale, per costituire società di capitali o di persone o per accedere a cariche societarie) o per formazione professionale da convertire successivamente (per poter stipulare il contratto di fi nanziamento) in permesso di soggiorno per motivi di lavoro autonomo, presentando una domanda online allo sportello unico per l’immigrazione della prefettura competente (entro il termine indicato dal decreto flussi). Queste alcune delle risposte formulate dagli esperti di Invitalia in merito alle agevolazioni «nuove imprese a tasso zero». Gli incentivi saranno rivolti alle imprese composte in prevalenza da giovani tra i 18 e i 35 anni o da donne. Le imprese dovranno essere costituite in forma di società da non più di 12 mesi rispetto alla data di presentazione della domanda. Anche le persone fisiche potranno richiedere i finanziamenti, a condizione che costituiscano la società entro 45 giorni dall’eventuale ammissione alle agevolazioni. Valutazione delle domande. La valutazione prevede la verifica dei requisiti formali e un esame di merito. La prima consiste nell’accertare il possesso, alla data di presentazione della domanda, dei requisiti di legge sia da parte dei proponenti che dell’iniziativa imprenditoriale, mentre la valutazione di merito comprende un colloquio obbligatorio con gli esperti di Invitalia per approfondire tutti gli aspetti descritti nel piano d’impresa. L’esito della valutazione viene comunicato tramite posta elettronica certificata entro 60 giorni dalla data di presentazione della domanda o di completamento della stessa, fatti salvi i maggiori termini previsti nei casi di comunicazione dei motivi ostativi. I criteri su cui si basa la valutazione di merito sono l’adeguatezza e la coerenza delle competenze dei soci rispetto all’attività prevista dal piano di impresa e ai ruoli di responsabilità che saranno ricoperti, la capacità dell’iniziativa di presidiare gli aspetti del processo tecnico-produttivo e organizzativo, l’introduzione di soluzioni innovative sotto il profilo organizzativo, produttivo o commerciale, le potenzialità del mercato di riferimento, vantaggio competitivo dell’iniziativa e relative strategie di marketing e la sostenibilità economica e finanziaria dell’iniziativa. La comunicazione dei motivi ostativi all’accoglimento della domanda viene inviata da Invitalia se la documentazione presentata non rispetta i requisiti formali e/o uno o più criteri di valutazione. La comunicazione descrive le carenze e/o le criticità rilevate nell’iter di valutazione. Il proponente può rispondere entro dieci giorni con delle controdeduzioni scritte, che comportano un supplemento di istruttoria. Se le informazioni fornite consentono di superare le carenze/criticità, Invitalia adotta la delibera di ammissione. In caso contrario, Invitalia adotta la delibera di non ammissione alle agevolazioni, dandone comunicazione al beneficiario entro dieci giorni dall’adozione del provvedimento. L’agevolazione in sintesi Finalità Soggetti interessati Gestore misura Settori Spese ammissibili Tipologia agevolazioni Presentazione domande Sostegno allo start-up di micro e piccole imprese a prevalente partecipazione giovanile e/o femminile Imprese costituite in forma societaria da non più di 12 mesi, comprese le cooperative, la cui compagine societaria sia composta, per oltre la metà dei soci e delle rispettive quote di partecipazione, da giovani di età compresa tra i 18 ed i 35 anni e/o da donne. Le società costituende, formate da sole persone isiche, purché provvedano alla loro costituzione entro i 45 gg dalla comunicazione del provvedimento di ammissione Invitalia valuta le richieste, concede i inanziamenti e monitora la realizzazione dei progetti d’impresa. • Produzione di beni nei settori dell’industria, dell’artigianato, della trasformazione dei prodotti agricoli; • fornitura di servizi alle imprese e alle persone e commercio di beni e servizi; • attività della iliera turistico-culturale, inalizzate alla valorizzazione e alla fruizione del patrimonio culturale, ambientale e paesaggistico, nonché al miglioramento dei servizi per la ricettività e l’accoglienza; • servizi per l’innovazione sociale • Suolo aziendale; • fabbricati e opere murarie, comprese le ristrutturazioni; • macchinari, impianti e attrezzature; programmi e servizi informatici; • brevetti, licenze e marchi; • formazione specialistica dei soci e dei dipendenti; • consulenze specialistiche, studi di fattibilità economicoinanziari, progettazione e direzione lavori, impatto ambientali Mutuo agevolato a tasso zero, a copertura massima del 75% dell’investimento ammesso: • restituzione in 8 anni a decorrere dall’erogazione dell’ultima quota a saldo del inanziamento concesso; • rate semestrali costanti posticipate, scadenti il 31 maggio e il 30 novembre di ogni anno; Il inanziamento agevolato è assistito dalle garanzie previste dal codice civile acquisibili nell’ambito degli investimenti da realizzare, per un valore non superiore all’importo del inanziamento concesso. Apporto da parte dei soci di mezzi propri ovvero inanziamento esterno non agevolato pari ad almeno il 25% dell’investimento ammesso • Non ci sono graduatorie, né click-day; • le domande vengono esaminate in base all’ordine cronologico di presentazione; • dopo la veriica formale, è prevista una valutazione di merito che comprende anche un colloquio con gli esperti di Invitalia © Riproduzione riservata L’esito negativo delle verifiche porta al ricalcolo del bonus Se la domanda è presentata da società costituita, è necessario presentare entro 20 giorni dalla ricezione della comunicazione (salvo maggior termine concesso da Invitalia) la documentazione per la verifica tecnica sulla funzionalità del programma di investimento e sulla pertinenza e congruità delle spese e la stipula del contratto di finanziamento agevolato. Se la domanda è presentata da persona fisica per conto di società costituenda, entro 45 giorni dalla ricezione della comunicazione, è necessario costituire la società e inviare la relativa documentazione (atto costitutivo, statuto, dichiarazione sostitutiva di notorietà relativamente al possesso dei requisiti previsti dalla norma, dichiarazione sostitutiva di notorietà, per finanziamenti concessi di importo uguale o superiore a 150 mila euro, attestante i dati necessari per le verifi che previ- ste dalla normativa antimafia). Se la valutazione della domanda ha esito positivo viene eseguita una ulteriore verifica tecnica. La verifica tecnica esamina la funzionalità del programma di investimento rispetto agli obiettivi del progetto d’impresa, la pertinenza e la congruità delle spese previste, anche in termini di corretto dimensionamento rispetto agli obiettivi di produzione e di vendita. Le voci di spesa per le quali questa verifica non risulta positiva vengono ridotte, con conseguente ricalcolo dell’agevolazione. Le agevolazioni vengono erogate dietro presentazione di stati di avanzamento lavori, a fronte di titoli di spesa quietanzati. È possibile presentare un massimo di tre stati di avanzamento lavori, di cui il primo non inferiore al 25% delle spese ammesse e l’ultimo non inferiore al 10% delle stesse. 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Lunedì 21 Dicembre 20 2015 AMBIENTE 19 Maggiori adempimenti e tempistica stretta per le imprese non obbligate al Sistri Rifiuti, tracciamento a rischio Nuovo regime registri/formulari dall’1/1 salvo proroghe http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it DI Pagina a cura VINCENZO DRAGANI S alvo le già invocate proroghe dell’ultim’ora, dal 1° gennaio 2016, parallelamente alla piena operatività del controllo telematico «Sistri», esordirà anche il rinnovato sistema di tracciamento tradizionale dei rifiuti, che dovrà essere osservato da chi, avendone facoltà, non adotta il sistema telematico. In base al Dl 192/2014, con il nuovo anno acquisterà infatti efficacia, insieme all’applicabilità delle sanzioni per l’omesso tracciamento Sistri (si veda ItaliaOggi Sette del 7/12/2015) la versione degli articoli 190 e 193 del dlgs 152/2006 su registri di carico/scarico e formulari di trasporto, scritta dal dlgs 205/2010. Il nuovo tracciamento tradizionale. La logica alla base del restyling, riconduce sotto registri e formulari tutto il flusso dei rifiuti non altrimenti tracciato mediante il Sistri, prevedendo anche una stretta sui tempi entro cui dare evidenza nelle storiche scritture ambientali di alcune attività. In base alla «dormiente» versione del rinnovato articolo 190 del «Codice ambientale», dal 1° gennaio 2016 saranno infatti esonerati dalla tenuta dei registri soltanto: Enti e imprese Sistri o che effettuano esclusivamente attività di raccolta/trasporto di propri rifiuti speciali non pericolosi dei quali sono produttori iniziali; limitatamente ai rifiuti non pericolosi, i centri di raccolta di rifiuti urbani ex articolo 183, dlgs 152/2006. Saranno invece obbligati alla tenuta se, avendone facoltà, non aderiscono al Sistri: Enti/imprese produttori iniziali di rifiuti speciali pericolosi; produttori di rifiuti pericolosi non inquadrati in un’organizzazione di Ente/ impresa; Enti/imprese produttori iniziali di speciali non pericolosi da lavorazioni industriali o artigianali, potabilizzazione e altri trattamenti delle acque; Enti/ imprese di raccolta/trasporto rifiuti, preparazione al riutilizzo, recupero/smaltimento, compresi i nuovi produttori di rifiuti; operatori del trasporto intermodale di rifiuti speciali; intermediari e commercianti di rifiuti. L’annotazione delle informazioni dovrà essere effettuata: per produzione iniziale di rifiuti, entro 10 giorni lavorativi, rispettivamente, da produzione e successivo scarico; nella preparazione rifiuti per riutilizzo, entro 10 gg da presa in carico e scarico; per altri Le nuove regole 2016 In generale Dal 1° gennaio 2016: 1. soggetti obbligati al Sistri (e utilizzatori su base volontaria) sanzionabili per violazione degli oneri di tracciamento ex dlgs 152/2006 e dm 52/2011; 2. soggetti non obbligati al Sistri che non lo adottano volontariamente obbligati a nuove regole registri e formulario ex articoli 190 e 193, dlgs 152/2006 Tracciamento Sistri • Soggetti obbligati: quelli ex articolo 188-ter, dlgs 152/2006 e dm 24/4/2014 • Strumenti: schede Area Registro Cronologico e Area Movimentazione ex dm 52/2011 Tracciamento tradizionale • Registri di carico e scarico. 1. Non sono obbligati: - Enti/imprese che aderiscono al Sistri o che effettuano solo raccolta/trasporto di propri riiuti speciali non pericolosi dei quali sono produttori iniziali; - limitatamente ai riiuti non pericolosi, centri di raccolta riiuti urbani ex dlgs 152/2006 2. Sono obbligati (se, avendone facoltà, non aderiscono al Sistri): - Enti/imprese produttori iniziali di riiuti speciali pericolosi; - produttori di riiuti pericolosi non inquadrati in Enti/imprese; - Enti/imprese produttori iniziali di speciali non pericolosi da lavorazioni industriali o artigianali, potabilizzazione ed altri trattamenti acque; di raccolta e trasporto riiuti, preparazione al riutilizzo, recupero/ smaltimento, compresi nuovi produttori di riiuti; - operatori del trasporto intermodale di riiuti speciali; - intermediari e commercianti di riiuti • Formulario di trasporto. Sono obbligati Enti/imprese non aderenti al Sistri che raccolgono e trasportano riiuti trattamenti, entro 2 gg da presa in carico e dal termine delle attività; nell’intermediazione e commercio, entro 2 gg da inizio operazioni e conclusione. Regimi semplificati sono previsti per alcune categorie di soggetti, quali: imprenditori agricoli produttori iniziali di rifiuti pericolosi (che potranno adempiere tramite conservazione per tre anni di copia del formulario di trasporto, oppure scheda Sistri o documento di conferimento a circuito organizzato); produttori di rifiuti pericolosi diversi da Enti/ imprese (obbligati alla conservazione cronologica delle copie schede Sistri rilasciate da trasportatore); centri di raccolta rifiuti urbani pericolosi (ammessi a effettuare registrazioni di carico/scarico contestualmente all’uscita dei rifiuti dagli impianti e in maniera cumulativa per ciascun codice Cer). In base alla parallela «nuova» versione dell’articolo 193 del dlgs 152/2006, dal 1° gennaio 2016 saranno invece obbligati alla tenuta del formulario Enti/imprese di raccolta/trasporto rifi uti non aderenti, avendone facoltà, al Sistri. Le correlate novità Ue. La modulistica di riferimento per registri di carico/scarico e formulario di trasporto dei rifiuti resterà quella prevista dai decreti Minambiente 145 e 148 del 1° aprile 1998 (adottati in attuazione dello storico dlgs 22/1997, c.d. «Decreto Ronchi», e confermati dal Codice ambientale). Tuttavia, le indicazioni sulle caratteristiche di pericolo dei rifiuti recate da tali decreti ministeriali devono intendersi dallo scorso 1° giugno 2015 superate dalla nuova classificazione stabilita dal regolamento Ue n. 1357/2014, dalla suddetta data direttamente applicabile sul territorio nazionale senza necessità di recepimento in virtù della sua natura self executing. La dichiarazione Mud. A interessare nel 2016 sia la categoria degli operatori soggetti al Sistri, sia quelli tenuti al tracciamento tradizionale sarà l’appuntamento con l’annuale scadenza Mud. Per i soggetti tenuti al tracciamento telematico e al contempo rientranti tra quelli tenuti (ex dlgs 152/2006, versione «ante dlgs 205/2010», e provvedimenti connessi) alla presentazione del «Modello unico di dichiarazione» ambientale l’obbligo deriva dal dl 192/2014, laddove si impone loro (nell’ambito del cd. «regime transitorio Sistri») di continuare a effettuare il tracciamento tradizionale dei rifiuti (quindi, Mud incluso) fino al 31 dicembre 2015. Tracciamento e produttore «giuridico» di rifiuti. Si ricorda che il dl 78/2015 (convertito in legge 125/2015) ha riformulato la definizione di produttore iniziale di rifiuti recata dal dlgs 152/2006, specificando che debba intendersi tale, oltre al sog- getto la cui attività produce materialmente rifiuti, anche quello cui detta produzione sia «giuridicamente riferibile». Come emerge anche dagli atti parlamentari sottesi alla riforma, tale novella appare essere volta a dare valenza normativa agli oneri di vigilanza e controllo cui committenti e appaltanti di lavori dai quali possono essere generati rifiuti sono tenuti nei confronti di soggetti affidatari e appaltatori al fine della gestione dei residui. Tale posizione di garanzia (rilevante sul piano penale) non appare però potersi tradurre (stante anche l’impostazione «monosoggettiva» dei documenti di tracciamento, come sottolineato da autorevole dottrina) in una duplicazione di obblighi procedimentali, per cui la tenuta delle citate scritture ambientali, tradizionali quanto telematiche, non potrà di fatto che essere plausibilmente pretesa (anche per evitare distorsioni statistiche) da uno solo dei due produttori, e concretamente da quello «materiale», depositario di analitiche informazioni su qualità e quantità dei rifiuti da lui generati. L’ipotesi «proroga». L’efficacia del nuovo regime di tracciamento tradizionale è, come accennato, legata alla piena operatività del Sistri prevista dal 1° gennaio 2016, operatività che soffre tuttavia di criticità anche per il cambio in corso del gestore del Servizio (si veda ItaliaOggi Sette del 7/12/2015). Già in sede di esame del ddl «Stabilità» era stato presentato alla Camera lo scorso 13 dicembre 2015, senza però trovare poi accoglimento, un emendamento volto a rinviare di un anno l’applicabilità delle sanzioni per l’omesso tracciamento telematico (ma non di quelle per omessa iscrizione e pagamento del contributo) con parallela analoga proroga per l’incarico dell’attuale gestore del Sistema. Ciò non esclude, tuttavia, che un differimento possa arrivare con il decreto legge «mille proroghe» di fi ne anno. Il tutto mentre appare essere in corso di predisposizione da parte del Minambiente un nuovo decreto su funzionamento del Sistri che sembra promettere (sostituendosi all’attuale dm 52/2011), oltre alla conferma del contributo, anche l’interconnessione con l’Albo gestori ambientali e uno snello aggiornamento delle procedure operative di utilizzo del sistema tramite successivi provvedimenti governativi non regolamentari. © Riproduzione riservata 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 20 Lunedì 21 Dicembre 2015 A F FA R I I N P I A Z Z A La strategia per decifrare le dinamiche dei cambi e scegliere gli investimenti migliori Si riaprono le danze tra valute Nel breve termine dollaro forte e monete asiatiche deboli http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it DI L Pagina a cura LUIGI DELL’OLIO Il cambio euro-dollaro a prima stretta sui tassi negli Stati Uniti ha riportato un po’ di tensione sul mercato valutario, che negli ultimi anni è stato al centro di una continua battaglia tra banche centrali. Così, provare a immaginare come si muoveranno dollaro, euro, sterlina, yen e yuan, solo per citare le divise più importanti, può essere utile non solo per prendere le migliori decisioni di investimento, ma anche per comprendere come evolvono gli equilibri geopolitici. Il dollaro torna forte. Il cambio tra euro e dollaro nel corso del 2015 è stato caratterizzato da un progressivo indebolimento della moneta unica europea, passata da quota 1,25 a gennaio fino all’area 1,051,10 a causa principalmente di due fattori: il differente ritmo di crescita tra le due sponde dell’Atlantico (appena accennato in Europa, ampiamente sopra il 2% negli Stati Uniti) e l’aspettativa di politiche monetarie divergenti tra Fed e la Bce, con la seconda che ha garantito il proseguimento almeno fino a marzo del 2017 e la prima che, al contrario, ha avviato il processo di normalizzazione dei tassi. Alzare il saggio d’interesse significa rendere più costoso (e quindi più complicato) l’accesso ai prestiti. Così si prospetta una quantità inferiore di moneta in circolazione e, di conseguenza, la stessa tende a crescere di valore. La crescita resta fragile Le economie avanzate stanno entrando in una fase di ripresa che si autosostiene, ma per i paesi produttori di materie prime la situazione è cambiata in peggio. Sono alcune delle considerazioni elaborate da Nordea (gruppo con asset in gestione per 273 miliardi di euro) in un outlook relativo al prossimo anno. L’attività economica dei Paesi sviluppati si sta gradualmente riprendendo, spiegano gli analisti, ma allo stesso tempo la maggior parte dei mercati emergenti sta recuperando a un ritmo più lento di quanto atteso all’inizio dell’anno. Le nuove previ- i percorsi di politica monetaria di Fed e Bce. Inoltre, aggiunge l’esperto, «secondo lo standard della parità del potere di acProspettive incerte per il quisto, un metodo di valutazio2016. Detto del passato, resta ne per il lungo termine, il dolda capire cosa potrà avveni- laro inizia a sembrare troppo re nel nuovo anno. Un nuovo caro». Ma ci sono anche altri rafforzamento della divisa elementi in gioco. «La bilancia delle partiamericana, inte correnti fatti, potrebbe C’è da fare i conti dell’Europortare benefici d anche con quello che zona, atai risparmiatori tualmente che decidono di tu avviene in Asia. Nei al comprare proa +3%, è giorni scorsi, la Banchiaramendotti finanziach ca centrale cinese te positiva, ri denominati ha tagliato il valore mentre gli in dollari. E lo m dello yuan ai minimi Stati Uniti stesso vale per S da oltre quattro anni registrano le società italiar un ne (ed europee u deficit di contro il dollaro. In circa il 2,5%. più generale) ci particolare, il fixing Per di più, che in AmeriP è stato registrato a le prospetca sviluppano 6,4358 yuan, con tive buona parte ti cicliche una svalutazione di dell’utile dei loro affari. circa il 5% in una stanno mi«Un ulteriore st gliorando rafforzamento settimana nell’Eurodel dollaro non n zona, mendeve essere z dato per scontato», » commenta tre gli Stati Uniti devono afHans Bevers, capo economista frontare, in tale ambito, alcuni di Petercam Iam. Secondo il ostacoli». Se si guarda ai cicli quale vi sono diverse ragioni di stretta monetaria avviati che depongono in favore di un all’inizio del 1994 e a metà del atteggiamento prudente, a co- 2004, emerge chiaramente che minciare dal fatto che i prezzi il dollaro si è rafforzato signifigià scontano la divergenza tra cativamente in entrambi i casi, sioni di Nordea vedono un aumento del 3,1% del pil globale nell’anno che sta per concludersi e del 3,5% nel 2016. Tradizionalmente specializzata sui Paesi nordici, la società di asset management dedica alcune riflessioni all’area. «I paesi nordici seguono diversi percorsi di crescita ma, in generale, ci aspettiamo che la regione cresca del 2% nel 2015, accelerando al 2,2% nel 2016. L’economia svedese in particolare sta spingendo nella giusta direzione», afferma Helge J. Pedersen, capo economista Globale di Nordea. La Danimarca sta recuperando prima del rialzo dei tassi, tassi ma si è subito dopo indebolito rispetto alla maggior parte delle valute dei partner commerciali degli Stati Uniti, rimanendo al di sotto del livello del primo rialzo negli anni seguenti. Dello stesso avviso è Unicredit, che nel suo outlook per il 2016 si attende un indebolimento dell’euro nel breve termine, ma con una ripresa a 1,12 entro la fine del prossimo anno. Di conseguenza, la curva dei titoli di Stato americani dovrebbe muoversi al rialzo più velocemente di quanto attualmente prezzato dai mercati, mentre la curva del Bund sarà temporaneamente compressa dal Qe2. Movimenti sulle piazze asiatiche. Detto delle due monete occidentali più importanti, c’è da fare i conti anche con quello che avviene in Asia. Nei giorni scorsi, la Banca centrale cinese ha tagliato il valore dello yuan ai minimi da oltre quattro anni contro il dollaro. In particolare, il fixing è stato registrato a 6,4358 yuan, con una svalutazione di circa il 5% in una settimana. Una mossa attraverso la quale Pechino ha voluto rallentare il legame tra la divisa nazionale e quel- su larga scala, e la ripresa è guidata principalmente dalla spesa dei consumatori. «Ci aspettiamo che nel 2016 la ripresa guadagni più slancio dal momento che anche l’attività legata agli investimenti comincerà a riprendersi», sottolinea Pedersen. Mentre, per l’economia finlandese l’attesa è di un’espansione molto lenta, sintomo che il Paese ha bisogno di riforme. «I problemi legati alle esportazioni, la mancanza di fiducia e una prospettiva di crescita debole significano difficoltà per la domanda interna», è la conclusione. la americana nel tentativo di sostenere la crescita dell’economia. Infatti, una valuta più debole rende più appetibili le proprie merci sui mercati internazionali. E in questo modo si compensa la frenata nel ritmo di sviluppo dei consumi interni. La sensazione diffusa tra gli addetti ai lavori è che nei prossimi mesi non vi saranno grandi novità su questo fronte. La svalutazione decisa dall’istituto centrale guidato da Zhou Xiaochuan è stata letta come una sorta di stress test sulla valuta cinese in vista dell’atteso rialzo dei tassi di interesse statunitensi. Insomma si è cercato di capire fino a che punto è possibile lasciare che sia il mercato a determinare il valore dello yuan. Né dovrebbero esserci grandi scossoni sul fronte dello yen, specchio da una parte delle difficoltà di crescita del Giappone e dall’altra della percezione di questa moneta come asset rifugio nelle fasi di avversione al rischio. Impatto incerto sulla crescita. Nonostante il dinamismo delle banche centrali, non è detto che l’impatto sulle rispettive economie risulti considerevole «La Bce conticonsiderevole. nua a perseguire lo stimolo monetario, promettendo ai mercati tutto il possibile, in un evidente stato di panico sul rischio di un fallimento di tali interventi», sottolinea Maurizio Novelli, gestore Lemanik global strategy fund. Ma tutto ciò non sembra bastare: «Il contesto globale purtroppo non sarà di supporto all’economia Ue nei mesi a venire e la Bce rischia di affrontare un futuro peggioramento del ciclo avendo già utilizzato quasi tutte le munizioni a sua disposizione», aggiunge l’esperto. «La Fed si trova, invece, indotta ad alzare i tassi proprio mentre l’economia mondiale rallenta e tale rallentamento ha già iniziato a intaccare anche la crescita Usa. Tuttavia, dopo mesi, anzi anni, di annunci, riconoscere che le condizioni non ci sono, sarebbe come ammettere che la crescita è a rischio e i mercati inizierebbero a dubitare della credibilità della banca americana». Per Novelli, il dollaro sta per terminare il suo rafforzamento, anche se non sono escluse nuove tensioni nei mesi a venire. © Riproduzione riservata 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Lunedì 21 Dicembre Dicemb 2015 C O N TA B I L I TÀ 21 Il decreto 139/2015 introduce il nuovo adempimento senza disporre schemi rigidi Rendiconto obbligatorio, la redazione bilanci è al buio Pagine a cura http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it DI NORBERTO VILLA E FRANCO CORNAGGIA R endiconto finanziario obbligatorio ma ancora senza istruzioni. L’articolo 2423 del codice civile dopo il decreto legislativo 139/2015 prevede che il bilancio è costituito dallo stato patrimoniale, dal conto economico, dalla nota integrativa e dal rendiconto finanziario. Il rendiconto finanziario diviene dunque documento obbligatorio almeno per coloro i quali devono redigere il bilancio in forma ordinaria (l’obbligo infatti non è previsto nel caso del bilancio in forma semplificata e nemmeno per le microimprese). Per lo stesso non è però introdotto uno schema rigido: l’art. 2425-ter dispone che dallo stesso devono risultare l’ammontare e la composizione delle disponibilità liquide, all’inizio e alla fine dell’esercizio, i flussi finanziari dell’esercizio derivanti dalla attività operativa, da quella di investimento, da quella di finanziamento, ivi compresi le operazioni con i soci. Senza dubbio sarà questo un adempimento (obbligatorio) da non sottovalutare e che renderà ancora più conveniente il bilancio abbreviato (che non prevede tale obbligo) rispetto all’ordinario. Con riguardo alla sua prima applicazione sottolineiamo che i dati necessari per la redazione di un rendiconto comportano la necessità che già nel corso dell’anno (generalmente dal 1° gennaio 2016) siano monitorati gli elementi che risulteranno poi decisivi per la sua costruzione. Prima delle innovazioni (e quindi anche per i bilanci al 31/12/2015) la redazione del rendiconto finanziario non poteva considerarsi obbligatoria anche se l’Oic raccomandava di redigerlo. Già in passato prima dell’ultimo restyling 2014/2015 dei principi contabili l’Oic «sebbene la mancata presentazione del rendiconto finanziario non venga considerata, in via generale, allo stato attuale, come violazione del principio della rappresentazione veritiera e corretta del bilancio, tale mancanza, tuttavia, in considerazione della rilevanza delle informazioni di carattere finanziario fornite e della sua diffusione sia su base nazionale che internazionale si assume limitata soltanto Schema di rendiconto finanziario (ipotesi 1) Flusso della gestione reddituale determinato con il metodo indiretto 200x+1 200x A. Flussi inanziari derivanti dalla gestione reddituale (metodo indiretto) Utile (perdita) dell’esercizio Imposte sul reddito Interessi passivi/(interessi attivi) (Dividendi) (Plusvalenze)/minusvalenze derivanti dalla cessione di attività 1. Utile (perdita) dell’esercizio prima d’imposte sul reddito, interessi, dividendi e plus/minusvalenze da cessione Rettifiche per elementi non monetari che non hanno avuto contropartita nel capitale circolante netto Accantonamenti ai fondi Ammortamenti delle immobilizzazioni Svalutazioni per perdite durevoli di valore Altre rettiiche per elementi non monetari 2. Flusso inanziario prima delle variazioni del ccn Variazioni del capitale circolante netto Decremento/(incremento) delle rimanenze Decremento/(incremento) dei crediti verso clienti Incremento/(decremento) dei debiti verso fornitori Decremento/(incremento) ratei e risconti attivi Incremento/(decremento) ratei e risconti passivi Altre variazioni del capitale circolante netto 3. Flusso inanziario dopo le variazioni del ccn Altre rettifiche Interessi incassati/(pagati) (Imposte sul reddito pagate) Dividendi incassati (Utilizzo dei fondi) 4. Flusso inanziario dopo le altre rettiiche Flusso inanziario della gestione reddituale (A) B. Flussi inanziari derivanti dall’attività d’investimento Immobilizzazioni materiali (Investimenti) Prezzo di realizzo disinvestimenti Immobilizzazioni immateriali (Investimenti) Prezzo di realizzo disinvestimenti Immobilizzazioni finanziarie (Investimenti) Prezzo di realizzo disinvestimenti Attività finanziarie non immobilizzate (Investimenti) Prezzo di realizzo disinvestimenti Acquisizione o cessione di società controllate o di rami d’azienda al netto delle disponibilità liquide Flusso inanziario dell’attività di investimento (B) C. Flussi inanziari derivanti dall’attività di inanziamento Mezzi di terzi Incremento (decremento) debiti a breve verso banche Accensione inanziamenti Rimborso inanziamenti Mezzi propri Aumento di capitale a pagamento Cessione (acquisto) di azioni proprie Dividendi (e acconti su dividendi) pagati Flusso inanziario dell’attività di inanziamento (C) Incremento (decremento) delle disponibilità liquide (A ± B ± C) Disponibilità liquide al 1° gennaio 200X+1 Disponibilità liquide al 31 dicembre 200X+1 alle aziende amministrative meno dotate, a causa delle minori dimensioni». In realtà il codice civile pur non imponendo fino a oggi la redazione del rendiconto imponeva l’indicazione obbligatoria di al- cuni elementi in grado di permettere al lettore del bilancio di conoscere l’andamento finanziario della società. È infatti in tale ottica che deve essere intesa la previsione secondo cui, per la maggior parte delle attività e passività, passività è necesneces saria l’indicazione separata dei valori esigibili (ovvero pagabili) entro 12 mesi da di quelli esigibili (o pagabili) oltre i 12 mesi. Ma è evidente che tali obblighi, se autonomamen- te considerati, sono insufficienti a permettere una lettura delle poste di bilancio secondo il criterio della liquidità ed esigibilità. Da qui anche prima della direttiva 34/E vi era la convinzione dell’utilità del rendiconto finanziario che anzi era visto come una esplicitazione di quanto richiesto dall’art. 2423 c.c., comma 2, il quale prevede che il bilancio deve essere redatto con chiarezza e deve rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria della società e il risultato economico dell’esercizio. E il rendiconto finanziario è in grado di fornire informazioni utili per valutare la situazione finanziaria della società o del gruppo (compresa la liquidità e solvibilità) nell’esercizio di riferimento e la sua evoluzione negli esercizi successivi. Obiettivo è quello di rendere comparabili «i risultati tra società differenti o nell’ambito della stessa società in esercizi differenti, in quanto la determinazione dei flussi finanziari non presenta particolari incertezze valutative rispetto ad altre grandezze ricavabili dallo stato patrimoniale o dal conto economico». L’esame dello schema di stato patrimoniale dettato dall’art. 2424 permette di concludere che a livello finanziario lo stesso non permette di individuare le diverse poste secondo il criterio della liquidità ed esigibilità. Non pare sufficiente a tal fine infatti la necessità di esposizione per quasi tutte le poste dell’indicazione separata dei valori esigibili ovvero pagabili entro 12 mesi e di quelli oltre 12 mesi. Ma l’importanza di tali informazioni risulta invece con riguardo a due esigenze: • «l’utilità del lettore del bilancio, per il quale l’esposizione in modo organico delle attività e passività a breve (o correnti) consente una migliore comprensione dell’aspetto finanziario della gestione di impresa e contribuisce alla rappresentazione chiara, veritiera e corretta della situazione finanziaria stessa»; • la determinazione di tutte le attività e le passività correnti costituisce il presupposto della preparazione del rendiconto finanziario, se esso viene preparato in termini di capitale circolante netto. © Riproduzione riservata 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 22 Lunedì 21 Dicembre 2015 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it G razie all’Oic 10 è già possibile individuare le modalità di redazione del rendiconto finanziario. Nonostante a oggi siano concesse due alternative la lettura del documento consente di districarsi nella redazione del documento. Il rendiconto è definitivo come il prospetto contabile che illustra le variazione, positive o negative, delle disponibilità liquide avvenute in un determinato esercizio (o periodo comunque definito). Il tutto si concentra su due parametri: • le disponibilità liquide: sono i depositi bancari e postali, gli assegni e il denaro e i valori in cassa. Le stesse comprendono anche i depositi bancari e postali, gli assegni e il denaro e i valori in cassa espressi in valuta estera (il documento considera nella versione finale non considera più come tali gli strumenti regolati a vista utilizzati per soddisfare sbilanci di cassa dovuti a esigenze quotidiane o comunque di brevissimo periodo); • i flussi finanziari: rappresentano un aumento o una diminuzione dell’ammontare delle disponibilità liquide. Nel rendiconto i singoli flussi finanziari sono presentati distintamente in una delle seguenti categorie: A. gestione reddituale; B. attività di investimento; C. attività di finanziamento. Con riguardo ai primi il documento li definisce come quelli che derivano dall’acquisizione, produzione e distribuzione di beni e dalla fornitura di servizi e gli altri flussi non ricompresi nell’attività di investimento e di finanziamento e così li esemplifica: • incassi dalla vendita di prodotti e dalla prestazione di servizi; • incassi da royalty, commissioni, compensi, rimborsi assicurativi e altri ricavi; • pagamenti per l’acquisto di materia prima, semilavorati, merci e altri fattori produttivi; • pagamenti per l’acquisizione di servizi; • pagamenti a, e per conto di dipendenti; C O N TA B I L I TÀ L’Oic 10 può fungere da guida Schema di rendiconto finanziario (ipotesi 2) Flusso della gestione reddituale determinato con il metodo indiretto 200x+1 200x A. Flussi inanziari derivanti dalla gestione reddituale (metodo diretto) Incassi da clienti Altri incassi (Pagamenti a fornitori per acquisti) (Pagamenti a fornitori per servizi) (Pagamenti al personale) (Altri pagamenti) (Imposte pagate sul reddito) Interessi incassati/(pagati) Dividendi incassati Flusso inanziario dalla gestione reddituale (A) B. Flussi inanziari derivanti dall’attività di investimento Immobilizzazioni materiali (Investimenti) Prezzo di realizzo disinvestimenti Immobilizzazioni immateriali (Investimenti) Prezzo di realizzo disinvestimenti Immobilizzazioni finanziarie (Investimenti) Prezzo di realizzo disinvestimenti Attività finanziarie non immobilizzate (Investimenti) Prezzo di realizzo disinvestimenti Acquisizione o cessione di società controllate o di rami d’azienda al netto delle disponibilità liquide Flusso inanziario dall’attività di investimento (B) C. Flussi inanziari derivanti dall’attività di inanziamento Mezzi di terzi Incremento (decremento) debiti a breve verso banche Accensione inanziamenti Rimborso inanziamenti Mezzi propri Aumento di capitale a pagamento Cessione (acquisto) di azioni proprie Dividendi (e acconti su dividendi) pagati Flusso inanziario dall’attività di inanziamento (C) Incremento (decremento) delle disponibilità liquide (A ± B ± C) Disponibilità liquide al 1° gennaio 200X+1 Disponibilità liquide al 31 dicembre 200X+1 • pagamenti e rimborsi di imposte; • pagamenti per oneri fi- nanziari; • incassi per proventi finanziari. Gli oneri finanziari (interessi passivi), i proventi finanziari (interessi attivi e dividendi) e le imposte sono dunque considerate come flussi reddituali anche se si prevede che siano «presentate distintamente all’interno del flusso della gestione reddituale». Con riguardo a oneri e proventi finanziari in un primo momento si era preferito indicarli distintamente tra i flussi finanziari della gestione reddituale per rispondere a finalità più che di precisione di semplificazione e comparabilità. Per tale motivo si era preferito superare la precedente indicazione che consentiva due alternative in quanto molto spesso la società non è in grado di distinguere se l’indebitamento da cui derivano gli interessi si riferisca al finanziamento di una specifica attività, in quanto in genere esso attiene alla generale attività aziendale. Nella versione finale però questa scelta non è stata confermata. La determinazione del flusso finanziario derivante dalla gestione reddituale è determinato con il metodo indiretto, mediante il quale l’utile (o la perdita) dell’esercizio è rettificato per tenere conto di: • elementi di natura non monetaria, ossia poste contabili che non hanno richiesto esborso/incasso di disponibilità liquide e che non hanno avuto contropartita nel capitale circolante netto quali per esempio gli ammortamenti di immobilizzazioni o gli accantonamenti ai fondi rischi e oneri ecc.; • variazioni del capitale circolante netto connesse ai costi o ricavi della gestione reddituale, quali per esempio variazioni di rimanenze, variazioni di crediti verso clienti e di debiti verso fornitori, variazioni di ratei e risconti attivi/passivi; • operazioni i cui effetti sono ricompresi tra i flussi derivanti dall’attività di investimento e finanziamento, quali per esempio le plusvalenze o minusvalenze derivanti dalla cessione di attività. Tali rettifiche hanno lo scopo di trasformare i componenti positivi e negativi di reddito in incassi e pagamenti (cioè in variazioni i disponibilità liquide). Possibile anche il metodo diretto Anche il metodo diretto è possibile per l’Oic 10. Il principio contabile fornisce infatti due schemi utilizzabili lasciando aperta l’alternativa di determinare i flussi reddituali ovvero la parte reddituale del cash flow con il metodo diretto, presentando i fl ussi fi nanziari positivi e negativi lordi derivanti dalle attività della gestione reddituale. Le variazioni del capitale netto circolante devono rettifi care l’utile o la perdita dell’esercizio nel modo seguente. Si prendano come esempio i crediti verso clienti. Il loro incremento è sottratto dall’utile (perdita) dell’esercizio, in quanto tale aumento rappresenta il minore ammontare incassato dai clienti rispetto ai ricavi di competenza dell’esercizio e accreditati al conto economico. Per converso una diminuzione dei crediti è aggiunta all’utile (perdita) dell’esercizio in quanto rappresenta il maggior ammontare dei crediti incassati rispetto ai ricavi di competenza dell’esercizio e accreditati al conto economico. Medesimo ragionamento deve effettuarsi con riguardo ai fornitori. L’incremento o il decremento dei debiti verso fornitori è sommato o sottratto all’utile (perdita) dell’esercizio, in quanto rappresenta una parte di costi della produzione non ancora pagata (o una parte di costi della produzione pagata in più rispetto ai costi di competenza). L’incremento (decremento) delle rimanenze è invece sottratto (sommato) all’utile (perdita) dell’esercizio poiché nel calcolo dell’utile sono considerati i costi della produzione, che comprendono oltre agli acquisti anche la variazione delle rimanenze, mentre per le variazioni di disponibilità liquida hanno rilievo solo gli acquisti. L’aumento dei ratei passivi è aggiunto all’utile/perdita dell’esercizio in quanto tale aumento rappresenta il maggior ammontare delle spese non ancora pagate tramite liquidità rispetto alle spese addebitate a conto economico. 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Anno 25 - Numero 302 - € 0,50 Lunedì 21 Dicembre 2015 Sette CREDITI D’IMPOSTA e PATENT BOX Affari in edicola con Legali http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it IL PRIMO GIORNALE DEI PROFESSIONISTI DELLA GIUSTIZIA FESTIVITÀ ONORARI TAR SICILIA Negli studi legali è l’ora dei brindisi Se il notaio dice sì non può rinunciare Contributo unificato sufficiente una volta Furlò a pag. IV Domanico a pag. V De Nardi a pag. VII Neppure la legge sulla «Buona Scuola» ha frenato la mole di ricorsi degli insegnanti Scuola, contenzioso boom DI ROBERTO MILIACCA B isogna ammetterlo: il governo ci ha provato. Varando la legge sulla «Buona Scuola» (legge n. 107/2015), l’esecutivo ha promosso un pacchetto di assunzioni a tempo indeterminato per i precari storici, cercando così di far rientrare buona parte dei ricorsi che in questi anni erano stati proposti contro il Miur per chiedere la stabilizzazione delle cattedre. Un provvedimento che doveva servire anche a limitare i danni prodotti dalla condanna della Corte di giustizia europea che ha bocciato il meccanismo di continuo rinnovo dei contratti a tempo determinato per gli insegnanti delle scuole italiane. Eppure, neppure questa legge è servita a frenare la nascita di nuovo contenzioso nei confronti dello stato. Che, anzi, su più fronti, continua ad aumentare. Da ultimo, per fare un esempio, c’è quello alimentato dai sindacati Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals-Confsal e Gilda-Unams, che hanno fatto ricorso al Tar Lazio chiedendo di rimettere alla Corte costituzionale la questione di legittimità della legge 107/2015 nella parte in cui non consente la stabilizzazione dei rapporti di lavoro per coloro che hanno più di 36 mesi di servizio presso la scuola statale, in violazione dell’art. 3 e 117 della Costituzione e della Direttiva europea 1999/70/CE come interpretata dalla sentenza della Corte di giustizia europea. Sull’esclusione dal piano assunzionale straordinario 2015/16 dei precari con più di 36 mesi di servizio, il Tar Lazio discuterà il prossimo 19 maggio 2016. Ma questo è solo uno dei fronti sui quali si trovano a lavorare gli avvocati che si occupano di diritto scolastico, che Affari Legali ha sentito questa settimana. Che spiegano quali debbano essere le competenze di un professionista che si occupi di scuola. CREDITI D’IMPOSTA e PATENT BOX t(MJTHSBWJQFSSJDFSDBFTWJMVQQP t2VBMJTPOPJSJDBWJEFUBTTBCJMJ t*DPTUJBNNJTTJCJMJBMMBHFWPMB[JPOF t-FEPNBOEFFOUSPJMEJDFNCSF t$PNFTJDBMDPMBOPTQFTFFDPTUJ t(MJBTQFUUJDPOUBCJMJQFS34F*1 $POUVUUFMFOPSNFEJSJGFSJNFOUP IN EDICOLA CON Disponibile anche sul sito www.classabbonamenti.com 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it II Lunedì 21 Dicembre 2015 STUDI & CARRIERE Quattro i principali iloni di ricorso avviati da docenti e sindacati contro la legge 107/15 Buona Scuola, è boom di contenzioso contro il Miur Pagine a cura ANGELO COSTA http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it DI L a legge 107/2015 che doveva portare in Italia la ‘Buona Scuola’, per il momento ha generato solo un aumento del contenzioso sul piano civile ed amministrativo, su almeno quattro versanti. Il primo è quello legato al piano di assunzioni dei precari storici della scuola, contenuto nella legge 107, che ha previsto un piano di mobilità nazionale degli insegnanti basato su meccanismi di assegnazione «informatizzati», che però non hanno convinto tutti i docenti (alcuni sono stati assegnati a province distanti da quelle di residenza), tanto da causare nuove infornate di ricorsi (qualche giurista ha addirittura intravisto profili di incostituzionalità nel provvedimento). Il secondo filone riguarda la cancellazione da tutte le graduatorie ad esaurimento o dalle graduatorie di merito di provenienza a causa dell’accettazione o del rifiuto della nomina in ruolo intervenuta lastico», come osserva Marco a seguito della partecipazione Fusari, avvocato in Milano, del docente al piano straor- «è una materia molto tecnidinario di immissioni in ruo- ca, spesso sconosciuta ai più lo in base alla stessa legge e particolarmente ostica anche agli stessi giudici. Negli 107/2015. Ed ancora il ricorso dei do- ultimi anni la distribuzione del contencenti vincitori zioso relativo del concorso al personadel 2012 per le scolastico il personale pubblico ha docente che subito una hanno ottemodificazionuto l’immisne derivante sione in ruolo dall’ampliain una regiomento della ne diversa da giurisdizione quella in cui del giudice orhanno espledinario a scatato il concorpito di quello so stesso. amministraInfine l’ulMarco Fusari tivo. Nel corso timo filone riguarderebbe la formazione degli ultimi anni», continua obbligatoria per il personale Fusari, «l’area del giudice ordocente ed Ata, formazione dinario si è infatti allargata prevista dalla stessa legge fino a ricomprendere non solo 107/15 che però riconosce le questioni chiaramente atil bonus di 500 euro per la tribuite a quest’ultimo in base formazione ai soli docenti di al riparto previsto dal d. lgs. 165/2001, quali – ad esempio ruolo. Una situazione allarmante – le sanzioni disciplinari, i anche per il sistema giustizia licenziamenti o le contestaitaliano perché «il diritto sco- zioni relative ai contratti a tempo determinato, ma anScuola, integrazione che le questioni più dubbie ed avvocatura. «Il dirite in relazione to scolastico alle quali il è un ramo giudice ammultidiscipliministrativo nare poiché reclamava a ricomprende sua volta la il diritto amgiurisdizioministrativo, ne (quali, ad il pubblico imesempio, le piego, il diritcontroversie to civile - tutto in materia di ciò - oltre la inserimento o legislazione di punteggio scolastica», osnelle graduaserva LorenLorenzo Esposti torie a esauzo Esposti, rimento). Dal titolare dello punto di vista dell’avvocato, Studio Legale Esposti di ciò ha comportato un’im- Milano, ed esperto in diritto provvisa maggiore relazione scolastico. «Leggi, provvedicon i giudici del lavoro; ini- menti amministrativi, circozialmente le difficoltà sono lari, decreti ministeriali sono state sensibili, anche perché gli strumenti che caratteriztali questioni erano estranee zano l’avvocato che si occupa alla sensibilità del giudice or- di questo delicato settore. Tra dinario, probabilmente porta- le tematiche di cui mi occupo, to a ritenerle di natura più un rilievo importantissimo amministrativa; lentamente, lo riconosco agli alunni con anche la magistratura del la- «Bisogni educativi speciali» voro ha iniziato – specie nei tra cui gli studenti con «Difori più grandi – ad acquisire sturbi specifici dellapprendimaggiore famigliarità con il mento». Sicuramente l’obiettivo ultimo, anche in questo diritto scolastico». FLAVIO VINCENZO PONTE, STUDIO LEGALE FERRARI & PONTE Il rapporto di lavoro tra scuole e insegnanti è un unicum, anche rispetto a quello del pubblico impigo « Il personale docente intrattiene con l’istituzione cui appartiene un rapporto articolato e complesso: per un verso, esercita – liberamente e senza condizionamenti di sorta (salvo l’obbligo di rispettare le direttive impartite sul piano organizzativo) – le funzioni formative nell’ambito di percorsi educativi che sono riconducibili al fondamento costituzionale dell’insegnamento; per altro verso, interloquisce con la pubblica amministrazione datrice di lavoro alla stregua delle norme e dei principi che governano il c.d. pubblico impiego privatizzato». Così Flavio Vincenzo Ponte, docente di diritto del lavoro presso l’Università della Calabria e partner name dello Studio Legale Ferrari & Ponte con sede a Roma, spiega la complessità del rapporto di lavoro del personale docente con l’istituzione scolastica. Rapporto che spesso è oggetto di contenzioso. Domanda. Che collegamento c’è con quella che viene definita come relazione «privatistica» in termini di rapporto di lavoro nel mondo della scuola? Risposta. Si tratta di un rapporto di lavoro che vede la funzione docente inscindibilmente collegata con la relazione «privatistica» che corre tra l’istituzione scolastica datrice di lavoro e il singolo inse- gnante, in ossequio al modello che il legislatore ha costruito con il d.lgs. n. 29/1993 (Razionalizzazione dell’organizzazione delle amministrazioni pubbliche e revisione della disciplina in materia di pubblico impiego, ndR). È ormai acquisito che la «privatizzazione» dei rapporti di lavoro alle dipendenze di pubbliche amministrazioni trae ispirazione dall’idea di ricondurre il rapporto stesso su un piano paritario, utile all’applicazione della disciplina codicistica applicabile ai contratti a prestazioni corrispettive. D. Quando avviene ciò? R. Certamente in presenza di talune peculiarità che rendono comunque eccentrici i rapporti in questione: di là da ogni retorica, deve considerarsi che il nuovo pubblico impiego non è affatto libero da profili di specialità. Basti tenere presente, come si suole generalmente affermare in dottrina, la peculiare figura del datore di lavoro pubblico (che persegue, generalmente, scopi diversi da quelli interessanti i privati) e, conseguentemente, la diversità funzionale che anima i rapporti di lavoro. A questo proposito, non a caso, è stato ipotizzato un vero e proprio vincolo di scopo caratterizzante l’organizzazione amministrativa, tale da impedire la completa applicazione, ai rapporti di lavoro alle dipendenze di pubbliche amministrazioni, delle sonale di ruolo delle scuole statali, norme ordinariamente applicabili il rinnovo di contratti di lavoro a ai rapporti di lavoro alle dipendentempo determinato per la coperze di privati. tura di posti vacanti e disponibiD. In termini giurisprudenli di docenti nonché di personale ziali qual è la sentenza più rileamministrativo, tecnico e ausivante in questi ultimi anni? liario, senza indicare tempi certi R. Forse quella per l’espletamento in cui la Corte di di dette proceduGiustizia ha espresre concorsuali ed so un’autorevole escludendo qualopinione nel caso siasi possibilità di Mascolo: a seguito ottenere il risarcidelle puntuali sollemento del danno citazioni provenienti eventualmente sudalla Consulta e dal bito a causa di un Tribunale di Naposiffatto rinnovo. li, la Terza Sezione D. In conclusiodella Corte ha emesne, che quadro so la sentenza del 26 può fare oggi del novembre 2014. rapporto scuola, D. Di che si tratcontenzioso, avFlavio Vincenzo Ponte ta? vocatura? R. La sentenza R. Anche alla Mascolo ribadisce la centralità di luce di quanto detto prima, la siun principio probabilmente passatuazione non è tecnicamente «stato «sotto traccia» negli ultimi venti bile» ma è certamente molto più anni, in Italia: la normativa naziochiara di quanto fosse in passato: nale non può essere considerata il merito va certamente attribuito conforme ai principi contenuti nel all’avvocatura specializzata e alla diritto dell’Unione in materia; la magistratura del lavoro che, pur clausola 5, n. 1 dell’accordo quadro partendo da posizioni diverse (e, contenuto nella direttiva 70/1999 spesso, diametralmente opposte), deve essere interpretata nel senhanno colto i profili di criticità e so che osta ad una normativa nahanno «spinto» l’interpretazione zionale, che autorizzi, in attesa oltre il limite formalmente impodell’espletamento delle procedure sto dal Legislatore alla materia. concorsuali per l’assunzione di per© Riproduzione riservata 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it STUDI & CARRIERE Lunedì 21 Dicembre 2015 III http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Il legale deve conoscerebene il diritto del lavoro e l’amministrativo trova a gestire campi diversi meglio prevenire che curare. Non sarebbe inopportuno di azione, nei quali le compe- L’impegno del dirigente scola- pensare a strategie di difesa tenze professionali appaiono stico deve essere infatti volto più agili per le cause meno sempre più a fare in modo complesse ed eventualmente complicate, che, partendo delegare l’Avvocatura a serispetto alla da una buona guire soltanto alcuni casi più sua formazioc o n o s c e n z a articolati». ne culturale. d e l l a n o rScuola, rapporto di laIl contenzioso mativa (pur- voro ed avvocatura. Isetta amministratit r o p p o / p e r Barsanti Mauceri, avvocato vo», continua fortuna negli con studio in Firenze, esperta Veltri, «divenultimi anni in diritto scolastico osserva ta un terreno molto in mo- che «il contenzioso nella scuola quotidiano sul v i m e n t o. . . ) , è sempre esistito. Certamente quale occoregli sappia in passato gli equilibri erano re procedere condurre con diversi: le speranze maggiori, con compecura le ope- sia dei lavoratori della scuola tenza e caurazioni che che dei genitori e degli stesChiara Alpestre tela. Bene, la più probabil- si allievi e le varie lotte per cautela è o non è una dote mente possono dar adito a le conquiste per gli spazi di innata, un «modus operandi» contenzioso, evitando solu- democrazia scolastica, per un che ti proviene dal carattere zioni frettolose e soprattutto giusto reclutamento del persoe dall’esperienza. Difficile, al seguendo il lavoro degli uffici nale, e per un’azione imparziacontrario, mostrare compe- di segreteria, possibilmente le dell’Amministrazione scolatenze specifiche in settori di accompagnato da un bravo stica, ai sensi dell’art. 97 della alta specializzazione giuridi- Dsga». Inoltre, continua Al- Costituzione, sembravano ca e finanziaria. La «buona pestre, «per quanto concer- dare buoni risultati. Vi è oggi scuola» aumenta i campi di ne il contenzioso relativo al - sottolinea Mauceri - tra l’alazione della dirigenza, ma personale ci si tro, tutto un anche responsabilità, per le muove su molcontenzioso quali anche gli esperti hanno teplici fronti: che riguarda bisogno di riflessione, studio e il contenzioso il personale tempo per procedere». può nascere della scuola E la sua collega Chiara Al- tra il dirigencon riferimenpestre, dirigente del presti- te scolastico e to al rapporto di lavoro. gioso Liceo Classico D’Azeglio il lavoratore e Anche sul di Torino, il liceo per inten- trova origine piano dello derci che vide docente Augu- nella errata svolgimento sto Monti e studenti Leone applicazione del rapporGinsburg, Cesare Pavese, della normato di lavoro, Giulio Einaudi e Massimo tiva contratstante il blocMila (per dirne alcuni) inter- tuale o in erco dei conviene asserendo che: «Occorre rori relativi tratti (peralaffrontare il tema partendo alla posizione tro di recente da un presupposto impor- stipendiale o Isetta Barsanti Mauceri dichiarato tante e cioè dal fatto che sia di carriera del lavoratore. In questi casi può illegittimo dalla Corte Costiessere di aiuto un rapporto tuzionale sentenza n. 178/15), SANTI DELIA, STUDIO BONETTI DELIA costruttivo con i sindacati: si sono succedute varie dispotale rapporto può spesso sizioni normative, spesso in evitare che il contenzioso si contrasto tra loro che hanno inasprisca e arrivi in tribu- complicato la vita scolastica e nale». spesso indotto anche lo stesso ra i temi più controversi degli ul- Ravenna. Quest’ultimo, con ordinanza del «In questo contesto», ag- personale a compiere macro timi anni che riguardano la scuola 17 settembre 2015, ha preso espressa pogiunge Marisa Veltri, «divie- errori di valutazione con pec’è quello della validità del titolo sizione nei confronti di quei Tribunali che ne strategico il ruolo dell’Av- santi ricadute anche sul medei diplomati magistrale acquisito stanno perseverando nel rigettare i ricorsi vocatura dello Stato, come rito. entro l’anno scolastico 2001/2002. dei diplomati senza approfondire decisivi organo di consulenza e supValga per tutti l’esempio del Affari Legali ne ha parlato con Santi aspetti di questa peculiare e paradossale porto all’azione del dirigente procedimento disciplinare che, Delia co-fondatore dello Studio Bonetti vicenda. scolastico. Quindi essa passa mentre prima era regolato dal Delia con sede a Roma e Messina che ha D. Si tratta, quindi, di una vittoria al vertice del triangolo. Ma si dlgs 297/94 (Tu 297/94) e per seguito la vicenda che dopo ben 14 anni epocale per tanti lavoratori della scuotratta di un organo esterno ri- il personale Ata dal Ccnl di di battaglia per il riconoscimento del va- la? spetto alla quotidiana attività comparto, adesso si applicano lore abilitante del diploma R. Sicuramente: da un del dirigente. Costituisce una le disposizioni del Testo Unico magistrale sembra essere ricorso straordinario al variabile indipendente e, per 165/01, come modificato dalla arrivata al capolinea e semPresidente della Repubblitale ragione, relativamente dlgs 150/09 che hanno genebra segnare una importante ca per 220 ricorrenti diplofunzionale. Sarebbe necessa- rato l’avvio di procedimenti vittoria per gli insegnanti. mati magistrali prima del ria, allora, la istituzione di un disciplinari in numero sem«Duecentoventi docenti di2001/2002 alla prossima ufficio legale dell’istituto, un pre maggiore con conseguenti plomati magistrali prima pubblicazione del decreto organo strutturale, che segua irrogazioni di sanzioni discidel 2002», ricorda Delia, ministeriale di ammissiopasso dopo passo la vita della plinari, spesso poi annullate avevano impugnato il dm ne in seconda fascia delle comunità scolastica, nelle esi- in sede giudiziaria o perché del 2011 di aggiornamento graduatorie d’istituto di genze di certezze giuridiche infondate nel merito, o perché delle graduatorie d’istituto 55.000 diplomati magie nei rischi non solo ammi- adottate a seguito di procelamentando di voler essere strali, possiamo parlare di nistrativi, ma anche penali dimenti nulli. Oggi», secondo ammessi in seconda fascia radicale cambiamento per cui si può andare incontro. Mauceri, «il contenzioso della anziché in terza. il mondo della scuola. Santi Delia Probabilmente la mutazione scuola è sempre in aumento e Secondo il Consiglio di D. Ci sono altre rilegenetica del vecchio segreta- vede direttamente investita Stato è illegittimo il dm n. vanti azioni in corso? rio in direttore dei servizi ge- l’avvocatura nel proprio mini62 del 2011, nella parte in cui non parifiR. Si, tra le tante un’imponente battanerali ed amministrativi, con stero di tutela dei lavoratori od ca ai docenti abilitati coloro che abbiano glia al fianco degli insegnanti non abilivelli professionali specifici, degli aspiranti tali rispetto ai conseguito entro l’anno 2001-2002 la c.d. litati, precari storici di terza e seconda può essere fondamentale in diritti sempre più spesso calabilitazione magistrale, inserendoli nella fascia delle graduatorie d’istituto, che da questa nuova frontiera che la pestati». terza fascia della graduatoria di istituto e anni prestano servizio nella scuola pubdirigenza scolastica si prepanon nella seconda fascia. blica italiana condividendo le medesime © Riproduzione riservata ra ad affrontare e superare». Domanda. Come si è poi evoluta la responsabilità dei loro colleghi abilita«Non sempre però l’Avvocaquestione? ti e di ruolo e che sono in possesso dei Supplemento a cura tura riesce ad occuparsi con Risposta. Dopo la vittoria in Consiglio di titoli necessari per insegnare, ma privi sollecitudine delle cause che Stato e l’ammissione nelle graduatorie ad di abilitazione. Anche ai fini risarcitodi ROBERTO MILIACCA riguardano le scuole», conesaurimento di 3000 docenti, la battaglia si ri innanzi ai tribunali del vavoro di tutta [email protected] clude Alpestre. «Ciò è dovuto è spostata innanzi al giudice del Lavoro. Italia siamo riusciti ad ottenere risultati e GIANNI MACHEDA notoriamente ad una carenza Da ultimo piace citare le innovative po- assolutamente unici ed innovativi. di personale e ad un aumento sizioni dei giudici di Messina, Padova e [email protected] © Riproduzione riservata considerevole delle pratiche. settore, deve essere quello cevuto notevole eco anche sui di non giungere se possibile media nazionali, e in parte al contenzioso, ma talvolta tuttora pendenti». Il dirigente scolastico è irrinunciabile davvero, in quanto le violazioni normati- ed il contenzioso. La comve sono gravi e tante, innanzi plessità del mondo scolastico alle quali è doveroso l’inter- è vissuta soprattutto dai dovento del Tribunale. Laddove centi e dai dirigenti scolastici. possibile consiglio di “costru- Affari Legali ha sentito due ire dei ponti” durante l’anno presidi di due scuole d’Italia, scolastico con i docenti e la una del sud ed una del nord dirigenza scolastica, segna- Italia. Marisa Veltri, dirigente lando loro carenze, malesseri e tutto ciò che può allentare scolastico del Liceo di San quella “tensione” che potreb- Marco Argentano (Cs) eccelbe pregiudicare il buon esito lenza tra le scuole meridionascolastico dell’allievo. Il dirit- li, che si trova ad affrontare la to all’inclusione scolastica è quotidianità della scuola nel di fondamentale importanza difficile contesto calabrese, osperché funzionale al successo serva con un non celato entuformativo degli studenti e al siasmo per le quotidiane sfide riconoscimento effettivo del vinte che: «La trasformazione del preside in dirigente scodiritto allo studio». lastico ha apE Fusapena avviato ri continua l’enorme serie affermando di problemi e che: «l’esperto situazioni, in di diritto scocui un dirilastico deve gente scolacomunque stico si trova padronegnello svolgigiare, oltre mento della al diritto del sua funzione. lavoro, anche Un tempo egli il diritto amè stato una ministrativo, specie di didato che una rettore di un buona parte Marisa Veltri giornale. Gadel contenzioso risulta appartenente alla rantiva soprattutto l’unitariegiurisdizione del Tar: gli ulti- tà della linea culturale della mi concorsi per docenti e per scuola. Progressivamente è dirigenti scolastici sono stati diventato, almeno in parte infatti oggetto di una serie per il momento, l’amministranotevole di impugnazioni, tore delegato della istituzioalcune delle quali hanno ri- ne che dirige. In tale veste si Al fianco dei precari storici T 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it IV Lunedì 21 Dicembre 2015 AT T UA L I TÀ Per poche ore gli avvocati spengono i computer e ripongono le penne nei taschini per festeggiare È tempo di auguri negli studi Concerti, discoteche e brindisi: ecco come festeggiano i legali http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it DI Pagina a cura MARIA CHIARA FURLÒ C oncerti, beneficienza, cene, ma anche mostre d’arte e discoteche. Il Natale degli studi legali da anni è molto meno ingessato di quanto si possa pensare e le feste organizzate dagli avvocati sono ogni anno più varie e partecipate. C’è chi incomincia a vivere nel clima natalizio sin dai primi giorni di dicembre, come gli avvocati di Mdba: «il nostro studio festeggia il Natale con alcune iniziative che prendono avvio già dall’inizio di dicembre, cercando di coinvolgere i professionisti in diversi momenti di socializzazione», racconta il socio Dante De Benedetti spiegando che dal 4 dicembre gli uffici vengono addobbati, vengono scelte le musiche, e tutti i professionisti sono invitati a portare un regalo da disporre sotto l’albero. Il culmine della festa è il 21 dicembre, con la distribuzione dei regali fatta dal membro più anziano dello studio vestito da Babbo Natale. A seguire, il programma prevede un pranzo e un momento di intrattenimento, grazie al coinvolgimento di alcuni clienti (Knam per il catering e La Corte dei Miracoli per lo spettacolo). «Viene anche presentato un libro, opera di un nostro cliente, continua De Benedetti, «Il Destino è solo una scusa», di Jacopo Casoni– appena pubblicato, che sarà regalato a tutti i partecipanti alla festa. Infine, nello spirito di condivisione che caratterizza lo studio, ci sarà un momento di presentazione dei risultati raggiunti nel corso dell’anno dallo Studio, con uno sguardo alla strategia e alle attività del 2016». Tra gli eventi più attesi dell’anno, c’è quello promosso da Gianni Origoni Grippo Cappelli & Partners. Che quest’anno, per festeggiare l’anno d’oro (solo pochi giorni fa ha ricevuto il riconoscimento di miglior studio europeo da Mergermarket) ha invitato tutti all’Auditorium della Conciliazione, a Roma, dove le note della world music di Omar Sosa e del trombettista Paolo Fresu hanno fatto da sottofondo al brindisi di Francesco Gianni e dei suoi soci. Per il Natale del 2015 invece Freshfi elds ha previsto un programma fitto di eventi. Si comincia dal 10 dicembre, quando ai clienti dello studio è stato offerto un cocktail serale, per brindare e scambiarsi gli auguri, al Mandarin Hotel di Milano a cui hanno partecipato oltre 200 persone. Cinque giorni dopo si è svolta invece la cena placé per tutti gli interni, avvocati e staff, a Milano alla Galleria Ristorante LARTE. Anche a Roma, il 17, si è tenuta una cena con danze per avvocati e staff. Ma l’evento più atteso è sempre quello della vigilia, il 24 mattina, quando come ormai tradizione da ben 16 anni, ci sarà la «Xmas Breakfast» in studio con dolci, panettone e cioccolata calda. L’appuntamento più classico però resta il concerto tipicamente meneghino di Dla Piper che, come da tradizione decennale ormai, si è tenuto il 17 dicembre nella basilica adiacente al convento che custodisce il Cenacolo vinciano, quella di Santa Maria delle Grazie a Milano. Il concerto di quest’anno è stato eseguito dal Coro Sinfonico Giuseppe Verdi e il programma ha previsto l’esecuzione di musiche di Louis Vierne, Franz Schubert e Cesar Frank, nonché di alcuni tradizionali canti natalizi. Dopo l’esibizione musicale, a pochi passi dalla basilica, si è svolto il consueto cocktail dinner a Palazzo delle Stelline. Lo stesso giorno a Roma si è tenuto un altro concerto natalizio seguito da una cena, questa volta però in chiave jazz, organizzato dallo studio legale Cms Italia in una location d’eccezione: la Sala dei Cento Giorni (realizzata dal Vasari, prende il nome da un aneddoto che racconta come l’autore vantandosi con Michelangelo di aver terminato il lavoro in soli 100 giorni, si sentì ironicamente rispondere: «E si vede!») del Palazzo della Cancelleria, che ancora oggi accoglie i tribunali della Santa Sede. Ancora musica, ma questa volta in discoteca, per lo studio legale Tonucci che l’ultimo venerdì sera prima del Natale ha organizzato una cena informale con musica allo Shari Vari di Roma, a due passi dal largo di Torre Argentina. Un tipo di festa diventata ormai una tradizione per lo studio che dal 2012 ha scelto questa modalità di scambio d’auguri anche per andare incontro all’età media molto bassa dei propri avvocati. Proprio in queste ultime feste, lo studio ha avuto come ospiti imprenditori, dirigenti della pubblica amministrazione, artisti, sportivi. L’ anno scorso, ad esempio, c’erano i giocatori della Roma. Feste natalizie e brindisi augurali sono organizzate da Mario Tonucci anche in tutte le sedi estere: a Bucarest, a Tirana e anche nella nuova sede di Belgrado. Punta sull’arte lo Studio Nunziante Magrone, che anche quest’anno ha aperto le porte del suo palazzo della splendida Piazza di Pietra nel cuore di Roma (a due passi dal Pantheon e da Piazza Montecitorio) per un’iniziativa a cui hanno partecipato i professionisti delle diverse sedi anche internazionali, clienti e supporter e che ha previsto l’anteprima della mostra «Atlantide» dell’artista Massimo Catalani, romano classe 1960 che ha lavorato a Tokio, San Pietroburgo, New York, Bruxelles e altre grandi città del mondo. Festa di Natale artistica anche per il Lexalia Christmas Party 2015, con cui, a clienti, colleghi ed amici, i partner dell’omonimo studio hanno voluto offrire l’esperienza della visita alla Sala Federiciana della Pinacoteca Ambrosiana, la sala di lettura seicentesca di un antico palazzo che sorge nel cuore di Milano, sui resti del Foro romano. Ha scelto un evento all’insegna della tradizione enogastronomica toscana invece Zinghinì studio tributario e del lavoro di Milano. Il 15 dicembre ha allestito infatti una vera e propria festa in stile «street food» di alta qualità, affidata alla società La Tusca: nelle tre isole di degustazione è stato possibile assaporare i Panigacci (un tipo di pane rotondo, non lievitato, cotto in uno speciale piatto di terracotta e mica, chiamato Testo, arroventato a fuoco vivo in un falò o in un forno a legna) preparati al momento con i migliori ingredienti e gli assaggi gastronomici di formaggi e salumi abbinati ai migliori vini toscani. «Quest’anno abbiamo deciso di offrire qualcosa di molto diverso dal solito ai nostri clienti e collaboratori. L’idea di affidare il catering a una società che realizza street food di qualità rispecchia la voglia di vivere un momento di vera convivialità all’insegna del buon cibo e vino toscano da gustare insieme, per creare un’atmosfera calda e informale.» ha dichiarato Katia Zinghinì, titolare dello studio. Da Hogan Lovells per Natale si fanno sempre due feste (una a Milano e una a Roma) in location di tendenza e a cui partecipano professionisti, staff, compresi mariti-mogli-fidanzati/e, ma anche tutti quelli che gli anglosassoni chiamano «significant others». In genere si scelgono delle date molto vicine al Natale per permettere ai praticanti che stanno sostenendo le prove scritte di terminare e raggiungere i colleghi almeno per la festa. Quest’anno, quelle prescelte sono state il 17 dicembre a Milano e il 22 dicembre a Roma. Gli eventi per i clienti sono invece generalmente legati ad altre celebrazioni (per esempio i due eventi per il 15th anniversary dell’apertura dello studio) e in genere sono legati ad un tema o ad un luogo artistico. Sempre per Natale, la law firm si occupa anche di portare avanti dei progetti di benefi cienza. Da anni sostengono, fra le altre, una Onlus che si chiama «Spes contra Spem» e si occupa di case famiglia per bambini e adolescenti in difficoltà, ma anche di adulti con disabilità. In genere, lo studio acquista da loro dei prodotti (piccoli panettoni, biscotti Gingerbread Man, scatole di cioccolatini) che personalizza con il proprio logo e con quello dell’ente e che poi vengono regalati ai figli (piccoli e non) di avvocati e dipendenti dello studio, ma anche a chi si trova nelle nostre sale riunioni nel periodo natalizio. Una particolare attenzione Hogan Lovells la rivolge anche ai biglietti di auguri. Nella stragrande maggioranza – per un discorso di tutela ambientale – vengono utilizzati quelli elettronici, ma lo studio ne compra anche una certa quantità dalla Onlus «Peter Pan» che si occupa dei bambini (e delle loro famiglie) ricoverati nei reparti di oncologia del Bambin Gesù e del Policlinico di Roma (per la stessa associazione lo studio ha fatto anche altre iniziative di fundraising durante il 2015 e presta consulenza pro bono). Ma c’è anche chi dice di no alle feste e sceglie un altro approccio. Quello di CBA Studio Legale e Tributario «da tempo e cioè in relazione al momento economico attraversato dal paese è stato quello «del famigliare e dell’essenziale». Quindi, no a spese che avrebbero potuto essere intese come costi per i clienti, ma approccio di basso profilo». A dirlo è il managing partner, Angelo Bonissoni, che ha specificato «così per Natale la nostra posizione è quella di una festa intima per tutto il personale dello studio volta a raccontarci come è andato l’anno, con i colleghi più giovani che ci leggono le poesie preparate per l’occasione, con i racconti più strani, dove si tirano le somme dell’anno passato e ci scambiamo i regali alzando il bicchiere in segno di saluto e augurio». © Riproduzione riservata 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it A F FA R I L E G A L I Lunedì 21 Dicembre Dice 2015 V Per la Cassazione non conta che le parti non abbiano depositato i denari necessari Per il notaio il sì è per sempre Chi accetta l’incarico deve assolvere a tutte le pratiche DI MARIA DOMANICO http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it I l notaio può rifiutare la propria prestazione professionale se le parti non depositino presso di lui le somme necessarie per le tasse, l’onorario e le spese, ma, qualora accetti comunque di eseguire la prestazione richiestagli e di ricevere l’atto, tali pagamenti mancanti non lo esonerano dall’obbligo di provvedere alle formalità necessarie che seguono. È quanto sottolineato dai giudici della seconda sezione civile della Corte di cassazione con la sentenza n. 23491 dello scorso 17 novembre. Il thema sul quale i giudici di piazza Cavour sono stati chiamati a esprimersi era il seguente: con ordinanza la Corte di appello rigettava il ricorso del notaio Caio avverso la decisione della Commissione amministrativa regionale di disciplina della Circoscrizione territoriale con conseguente condanna del ricorrente soccombente alle spese del processuali. In particolare con la suddetta confermata decisione veniva inflitto al notaio medesimo la sanzione disciplinare della sospensione di mesi sei. Nello specifico i capi di incolpazione erano: la trascrizione tardiva di atti, l’«esposizione di anticipazioni non giustificate» e la «delega di attività al Signor A. e ai suoi collaboratori». Pe r t a n t o, s e c o n d o g l i Ermellini, una volta accettato l’incarico notarile, né il mancato pagamento da parte del cliente degli importi dovuti per tasse e trascrizione e neppure (a maggior ragione) il mancato perfezionamento della liquidità dei titoli rilasciati per il medesimo pagamento possono consentire al notaio di ritardare la dovuta tempestiva trascrizione. Inoltre è lo stesso art. 2671 c.c. a imporre al notaio di prov v e d e r e a l l e formalità di pubblicazione e trascrizione dell’atto ricevuto (e voluto ricevere anche in assenza e/o carenza del versamento dovuto dal cliente) «nel più breve tempo possibile» (si veda anche una ormai consolidata giurisprudenza: Cass. n.ri 5756/1988 e 566/2000) e, quindi, senza alcun inescusabile indugio. © Riproduzione riservata La sentenza sul sito www.italiaoggi.it/docio7 CORTE COSTITUZIONALE Destituzione per illeciti penali, riabilitazione ko Il notaio destituito in seguito alla condanna per illeciti penali indicati dalla legge notarile, sarà precluso alla riabilitazione e ciò non si pone in contrasto con la Costituzione, poiché non opera in virtù di un automatismo, visto che il procedimento disciplinare circa l’irrogazione della sanzione di destituzione va a valutare il caso concreto, con applicazione dei principi di proporzionalità e adeguatezza. È quanto affermato dalla Corte costituzionale con la sentenza n. 234 dello scorso 5 novembre. Nella sentenza in commento i giudici costituzionali hanno altresì evidenziato come il notaio è destituito soltanto in ragione di un ponderato e discrezionale apprezzamento dei fatti, dal quale si evinca, anche alla luce della loro elevata gravità, la necessità di precludergli l’ulteriore esercizio della professione. Quindi la sanzione disciplinare non sarà affatto indifferente ai profili peculiari del caso di specie, ma ver- Consiglio notarile e un notaio, derà al contrario calibrata con riferistituito dal suo incarico in quanto mento ad essi e applicata solo nelle riconosciuto responsabile dei reati ipotesi estreme. di peculato e appropriazione indeTra queste ultime, inoltre, soltanto bita. una condanna per i reati selezionaIl notaio, una volta scontata la pena, ti dalla norma impugnata impedirà aveva presentato una richiesta di in ogni caso la riabilitazione, che è riabilitazione all’esercizio delle funviceversa consentita ove la destituzioni notarili (ai sensi dell’art. 159, zione sia derivata dalla commissiol. n. 89/1913) presso il Consiglio none di fatti penalmente rilevanti, ma tarile.La domanda veniva respinpuniti ad altro titolo. ta, in considerazione della gravità Il caso oggetto del giudizio della degli illeciti commessi dal notaio e Corte costituzionale prendeva le soprattutto in ragione del disposto mosse dal fatto che la Corte d’apdell’art. 159, comma 3, della sudpello aveva sollevato questione di legittimità costituzionale dell’art. detta normativa; tale disposizione, infatti, esclude la riabilitazione del 159, comma 3, l. n. 89/1913 (ordinaprofessionista a seguito di condanmento del notariato e degli archivi na per talune tipologie di illecito, notarili), come sostituito dall’art. 47 espressamente elencate, tra cui dlgs n. 249/2006 (norme in matequelle commesse ria di procedimento didal notaio nel caso sciplinare a carico dei La sentenza sottoposto all’atnotai). Il procedimento pressul sito www.italia- tenzione dei giudici nella sentenza in so la Corte territoriaoggi.it/docio7 commento. l e av e v a a d o g g e t t o una controversia tra il Angelo Costa Mediatore pagato da ciascuna delle parti La procura alla lite non obbliga al compenso Il mediatore avrà diritto alla provvigione da ciascuna delle parti, nel caso in cui l’affare si concluda per effetto del suo intervento e per «conclusione dell’affare» dovrà intendersi il compimento di un’operazione di natura economica generatrice di un rapporto obbligatorio tra le parti, di un atto cioè in virtù del quale sia costituito un vincolo che dia diritto di agire per l’adempimento dei patti stipulati o, in difetto, per il risarcimento del danno. È quanto affermato dai giudici della sesta-2 sezione civile della Corte di cassazione con la sentenza n. 24399 dello scorso 30 novembre. I giudici di piazza Cavour nella sentenza in commento hanno altresì evidenziato come anche la stipulazione di un contratto preliminare sarà sufficiente a far sorgere tale diritto, «sempre che si tratti di contratto definitivo o preliminare validamente concluso e rivestito dei prescritti requisiti e quindi di forma scritta ove richiesta ad substantiam (art. 1350 e 1351 cc.)». Nel caso, poi, in cui il contratto concluso per effetto dell’intervento del mediatore sia sottoposto a condizione dovrà trovare applicazione la disciplina di cui all’art. 1757, comma 1 e 2 cc, rispettivamente a seconda che tale condizione sia sospensiva (nella quale ipotesi il diritto alla provvigione sorge nel momento in cui si verifica la condizione) o risolutiva (nel qual caso il diritto alla provvigione non viene meno col verificarsi della condizione). Sarà, pertanto, opportuno da un lato accertare l’esistenza di un contratto preliminare tra le parti stipulato con l’ausilio del mediatore, dall’altro, qualificare come condizione risolutiva una determinata clausola del contratto preliminare. Il thema decidendum sul quale gli Ermellini sono stati chiamati ad esprimersi aveva ad oggetto una società immobiliare, che con citazione interponeva appello avverso la sentenza con la quale il Tribunale aveva condannata essa appellante al pagamento in favore di Tizio di una determinata somma di denaro a titolo di restituzione del compenso corrisposto per l’intermediazione immobiliare in relazione all’acquisto di un appartamento che non si era perfezionato per la mancanza concessione del mutuo cui la La sentenza stipula del contratto definitisul sito www.italia- vo era stata condizionata. Angelo Costa oggi.it/docio7 e Maria Domanico Non per forza chi ha rilasciato la procura alla lite ha l’obbligo di corrispondere il compenso professionale all’avvocato, ma anche colui il quale ha affidato al legale il mandato di patrocinio può corrispondere il compenso. È quanto affermato dai giudici della prima sezione civile della Corte di cassazione con le sentenza n. 23626 dello scorso 18 novembre. Qualora il mandato di patrocinio sia stato richiesto e si sia svolto nell’interesse di un terzo, si instaurerebbe in tale ipotesi, collateralmente al rapporto con la parte che abbia rilasciato la procura ad «ad litem», un altro distinto rapporto interno ed extraprocessuale regolato dalle norme di un ordinario mandato, in virtù del quale la posizione del cliente verrebbe assunta non dal patrocinato, ma da colui il quale ha richiesto per lui l’opera professionale. I giudici di piazza Cavour sono stati chiamati a esprimersi su un caso in cui un avvocato ricorreva per Cassazione, formulando due motivi contro il decreto del Tribunale con il quale era stato rigettato il suo reclamo avverso il decreto di diniego di liquidazione di compenso emesso dal giudice delegato al concordato preventivo con cessione dei beni di una Spa in liquidazione. Secondo il tribunale non era «in discussione l’utilità per la procedura dell’opera professionale prestata dall’avvocato in quel processo (come espressamente evidenziato dal liquidatore giudiziale nelle note dirette al giudice delegato), ma solo se, in assenza di incarico formalmente conferito a tale professionista dal liquidatore giudiziale in riferimento a processo cui la procedura è rimasta estranea, il procedimento di liquidazione giudiziale del compenso a tale professionista (la cui misura non venne espressamente pattuita)» fosse quello di cui all’art. 25, n. 7), l. fall. A tale quesito andava data risposta negativa in quanto, il liquidatore giudiziale rimase estraneo al processo medesimo; pertanto il giudice delegato non aveva il potere di liquidare il compenso a professionista non nominato da tale organo della procedura per La sentenza l’opera prestata in processul sito www.italia- so in cui questa era rimasta estranea. oggi.it/docio7 Maria Domanico 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it VI Lunedì 21 Dicembre 2015 A F FA R I L E G A L I Una sentenza della Corte di cassazione che analizza i patti intercorsi tra coniugi Accordi patrimoniali validi Anche se l’intesa avviene pendente la separazione DI ADELAIDE CARAVAGLIOS valido l’accordo patrimoniale raggiunto dai coniugi pendente il giudizio di separazione in sede di appello: lo ha chiarito la Corte di cassazione nella sentenza n. 24621/2015. Secondo i giudici della III sezione civile le parti possono «validamente» regolamentare interessi di carattere patrimoniale ai margini del giudizio di separazione pendente in grado di appello, con la conseguenza che saranno perfettamente validi quegli accordi transattivi raggiunti nel corso del giudizio, abbandonato, poi, proprio a seguito di questi. Così argomentando hanno accolto due dei cinque motivi di ricorso (assorbiti gli altri), definendo «errato» il ragionamento della corte territoriale, la quale – nonostante avesse fatto proprio un principio applicabile all’ipotesi di separazione consensuale – aveva ritenuto che «le parti non potessero validamente regolamentare interessi di carattere patrimoniale ai margini del giudizio di separazione, pendente appunto in grado di appello e proprio in relazione alla composizione del relativo contrasto». Tradi- http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it È Riduzione assegno legata ai tempi del tfr Divorzio e indennità di fine rapporto: del principio di diritto secondo il quale il se l’ex marito non precisa il momento mutamento delle condizioni patrimoniali a partire dal quale avrebbe ottenuto le degli ex coniugi, in epoca successiva alla anticipazioni sul tfr non può sperare di sentenza di divorzio, avrebbe potuto dar ottenere dal giudice la riduzione della luogo a una riduzione (ovvero anche ad somma da corrispondere all’ex consorte un azzeramento) dell’assegno divorzile, a titolo di percentuale. È quanto si legge tenuto conto dell’accresciuta capacità nell’ordinanza 24184/2015: nel ritenere economica della ex moglie divenuta iure inammissibili i primi due motivi di ricorso hereditatis proprietaria dell’intero appar(infondato invece il terzo), i giudici della tamento nel quale viveva e sue che, nel VI-1 sezione civile della Corte di cassazio- frattempo, era passato a nuove nozze ed ne hanno infatti affermato che la censura era diventato padre di due figli ancora mossa avverso la sentenza d’appello difet- minorenni con ciò vedendosi ridurre le tava di specificità dal momento che non proprie disponibilità economiche; in seprecisava “quando” erano state percepite cundis, la violazione dell’art. 2120 c.c., le anticipazioni sul tfr, le quali ultime si dal momento che la stessa corte aveva sarebbero potute ritenere «entrate de- erroneamente ritenuto che le indennità finitivamente a far parte del patrimonio da lui riscosse a titolo di incentivo al predel ricorrente solo ove gli fossero state pensionamento fossero state da riferirsi corrisposte prima dell’instaurazione del al tfr e che nel calcolo della percentuale giudizio divorzile (oppure durante la con- dovuta non potevano ritenersi incluse le vivenza matrimoniale o nel corso della anticipazioni sul tfr percepite in costanza del rapporto di lavoro. separazione)». A nulla è valso all’uomo denunciare in Non sono stati dello stesso parere i giudici di legittimità i quali hanno primis, la violazione degli respinto il ricorso e condanartt. 5 e 12-bis, legge n. La sentenza nato l’uomo al pagamento 898/70 (legge sul divorsul sito www.italia- delle spese processuali. zio), sostenendo che la Adelaide Caravaglios corte territoriale aveva oggi.it/docio7 fatto errata applicazione © Riproduzione riservata zionalmente, spiegano all’uopo, gli accordi negoziali in materia familiare erano ritenuti del tutto estranei all’ambito ed alla logica contrattuale in quanto si giudicava prevalente l’inte- resse della famiglia rispetto a quello personale; viceversa, oggi, «escludendosi in genere che l’interesse della famiglia sia superiore e trascendente rispetto alla somma di quelli, coordinati e collegati, dei singoli componenti», si ammette sempre più spesso un’autonomia negoziale dei coniugi, là dove essa non contrasti con l’esigenza di protezione dei minori o comunque dei soggetti più deboli: la clausola di trasferimento di immobile tra coniugi, contenuta nei verbali di separazione ovvero recepita dalla sentenza di divorzio congiunto o, ancora, sulla base di conclusioni uniformi, come nella specie, deve, dunque, ritenersi «valida tra le parti e nei confronti dei terzi, essendo soddisfatta l’esigenza della forma scritta […], così come il trasferimento o la promessa di trasferimento di immobili, mobili o somme di denaro, quale adempimento dell’obbligazione di mantenimento (o assistenziale) da parte di un coniuge nei confronti dell’altro». © Riproduzione riservata La sentenza sul sito www.italiaoggi.it/docio7 La risposta del governo a un’interrogazione Una recente decisione del Tar della Sardegna Assistenza disabili, Procura sottoscritta diritti condizionati Diffida ratificata lineato il sottosegretario, deve tenere DI MARILISA BOMBI conto della necessità di garantire la a legge 104/1992 tutela i dirit- funzionalità degli uffici, rispetto alla ti delle persone disabili, pre- quale hanno inciso sfavorevolmente vedendo alcune agevolazioni le recenti riduzioni degli organici per i dipendenti che assistono disposte dal dl 95/2012. Sulla queuna persona con handicap. Ma tale stione specifica della richiesta di traprerogativa non costituisce un dirit- sferimento da una sede all’altra dei to pieno e incondizionato, dovendo lo dipendenti del Ministero dell’interno, stesso essere bilanciato con le specifi- peraltro, è intervenuto il Consiglio di che esigenze funzionali dell’Ammini- stato che, con la sentenza 5113 destrazione di appartenenza. Insomma, positata proprio il giorno prima della diritti sì ma condizionati. È questa, in risposta all’interrogazione, ovvero il sintesi la risposta che il sottosegreta- 10 novembre, ha affermato tutt’altro, rio di Stato, Daniele Bocci ha fornito respingendo un ricorso del Viminale. all’onorevole Massimiliano Fedriga In sostanza, pur non configurandosi a seguito della interrogazione dallo il trasferimento ai sensi dell’art. 33, stesso rivolta al Ministero dell’interno comma 5, della legge n. 104, come un e riguardante, appunto, le numerose diritto assoluto del dipendente inteistanze di mobilità presentate da ressato, la terza Sezione del Consiglio dipendenti del Ministero dell’inter- di Stato, contrariamente al convincino e rimaste inevase. In merito alla mento del dicastero, ha chiarito che questione posta, la risposta dell’11 l’inciso «ove possibile», contenuto nelnovembre scorso ricorda che l’art. la disposizione sta a significare che, 33, comma 5, della legge 104/1992 avuto riguardo alla qualifica rivestita prevede che il lavoratore che assiste dal pubblico dipendente, deve sussii soggetti con handicap in situazione stere la disponibilità nella dotazione di organico della sede di gravità possa scedi destinazione del gliere la sede di lavoro La risposta posto in ruolo per il più vicina al domicilio della persona da assisul sito www.italia- proficuo utilizzo del dipendente che chiede stere. Ma nel valutare oggi.it/docio7 il trasferimento. le istanze presentate il Viminale, ha sotto© Riproduzione riservata L L DI ANGELO COSTA a sottoscrizione della procura, rilasciata con facoltà di rappresentare e difendere in ogni stato e grado del procedimento anche di mediazione, implica la ratifica della diffida ad adempiere e dell’istanza di accesso, atti negoziali propedeutici alla difesa, compiuti in nome e per conto della parte dal difensore. A ribadirlo sono stati i giudici della seconda sezione del Tar per la Sardegna con la sentenza n. 1090 dello scorso 30 ottobre. I giudici amministrativi isolani hanno osservato, poi, che la nozione normativa di documento amministrativo passibile di accesso - testualmente delineata dall’art. 22, lett. d), della legge 7 agosto 1990, n. 241, come modificato dalla legge 11 febbraio 2005, n. 15 - comprende «ogni rappresentazione grafica, fotocinematografica, elettromagnetica o di qualunque altra specie del contenuto di atti, anche interni o non relativi a uno specifico procedimento, detenuti da una pubblica amministrazione e concernenti attività di pubblico interesse, indipendentemente dalla natura pubblicistica o privatistica della loro disciplina sostanziale»: la norma è, pertanto, chiarissima nell’estendere la disciplina sull’accesso anche ad atti di natura privatistica, purché detenuti da una pubblica amministrazione per l’esercizio delle sue funzioni istituzionali. Secondo un consolidato orientamento giurisprudenziale il diritto di accesso deve prevalere sull’esigenza di riservatezza di terzi, ove sia esercitato per consentire la cura o la difesa processuale di interessi giuridicamente protetti e concerna un documento amministrativo indispensabile a tali fini, la cui esigenza non possa essere altrimenti soddisfatta: di conseguenza, in capo al coniuge separato sussiste, nei confronti dell’Agenzia delle entrate, il diritto di accesso alle dichiarazioni dei redditi del convivente «more uxorio» dell’altro coniuge. Tale istanza di accesso documentale, infatti, essendo rivolta a dimostrare la capacità di reddito del convivente del coniuge separato, è funzionale ad esonerare il richiedente dall’obbligo di corresponsione dell’assegno di mantenimento. Né il diritto di accesso viene meno per aver il medesimo richiedente sollecitato il giudice civile ad acquisire le dichiarazioni dei redditi in questione, atteso che l’art. 210 c.p.c. prevede la facoltà dell’ordine istruttorio e non anche la sua obbligatorietà. © Riproduzione riservata 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it A F FA R I L E G A L I Lunedì 21 Dicembre Dice 2015 VII Il Tribunale amministrativo regionale della Sicilia ha accolto la domanda di esenzione Contributo unificato una volta Se i nuovi ricorsi non ampliano l’oggetto del giudizio DI FRANCESCA DE NARDI http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it N el caso di ricorso per motivi aggiunti che non amplia l’oggetto del giudizio vi è esenzione dal pagamento del contributo unificato. Questo è quanto ha sancito il Tribunale amministrativo regionale della Sicilia, Catania, sez. IV, con la sentenza del 3 dicembre 2015 n. 2840. Nel caso in esame, in una controversia avente a oggetto una procedura aperta per l’aggiudicazione del «Servizio di gestione asili nido e micro nido» nel comune di Siracusa, il ricorrente aveva richiesto di non pagare il contributo unificato per il ricorso per motivi aggiunti, alla luce della decisione della Corte di giustizia dell’Unione europea, V, 6 ottobre 2015 in C-61/14. Tale sentenza, infatti, dopo aver affermato come la legge italiana, nel prevedere contributi multipli in caso di ricorsi contro la medesima aggiudicazione, non contrasti col diritto comunitario, evidenzia come spetti al giudice nazionale accertare se gli oggetti dei ricorsi «non sono effettivamente distinti o non costituiscono un ampliamento considerevole dell’oggetto della controversia già pendente», e, nel caso, di «dispensare l’amministrato dall’obbligo di pagamento di tributi giudiziari cumulativi». Il giudice europeo, quindi, con questa pronuncia non si è limitato a salvare la normativa di diritto interno sottoposta al proprio esame, ma ha anche demandato, con un considerevole ampliamento dei poteri decisori, al giudice amministrativo la gestione del «rimedio» di giustizia, nell’esercizio della propria giurisdizione esclusiva a norma del numero 1) della lettera e) dell’art. 133 c.p.a., «se accerta che tali oggetti (ovvero: quello del ricorso principale e del ricorso per motivi aggiunti e/o del ricorso incidentale successivamente presentato e/o presentati) non sono effettivamente distinti o non costituiscono un ampliamento considerevole dell’oggetto della controversia già pendente, è tenuto a dispensare l’amministrato dall’obbligo di pagamento di tributi giudiziari cumulativi». Alla luce di queste considerazioni, i giudici amministrativi catanesi accolgono la domanda di esenzione: dopo aver rilevato che nel caso in esame i motivi aggiunti non hanno ampliato l’oggetto della controversia, ma si sono limitati a ribadire le medesime censure riferite, per altro per illegittimità derivata, all’intervenuta aggiudicazione definitiva, ritengono applicabile il principio recentemente affermato dalla Corte di giustizia dell’Unione europea. © Riproduzione riservata La sentenza sul sito www.italiaoggi.it/docio7 AUTISTI TRASGRESSORI SERIALI Conducente a piedi L’autista che viene ripetutamente sanzionato dalla polizia con decurtazione di punteggio rischia la revisione obbligatoria della patente di guida. Ma per tornare sui banchi di scuola occorre subire almeno tre decurtazioni significative in un anno. Lo ha chiarito il Tar Veneto, sez. III, con la sentenza n. 1194 dell’11 novembre 2015. Un conducente è stato sanzionato varie volte dalla polizia, nel corso dello stesso anno, per aver omesso di indossare la cintura di sicurezza, aver guidato a una velocità pericolosa e aver effettuato manovre pericolose in autostrada. Complessivamente il temerario trasgressore ha collezionato in pochi mesi penalizzazioni per oltre 20 punti. Contro il conseguente provvedimento di revisione della patente per negligenza recidiva l’interessato ha proposto ricorso al Tar ma senza successo. L’articolo 126-bis, al comma 6, prevede che alla perdita totale del punteggio, il titolare della patente deve sottoporsi all’esame di idoneità tecnica di cui all’articolo 128. Al medesimo esame deve sottoporsi il titolare della patente che, dopo la notifica della prima violazione che comporti una perdita di almeno cinque punti, commetta altre due violazioni non contestuali, nell’arco di 12 mesi dalla data della prima violazione, che comportino ciascuna la decurtazione di almeno cinque punti. Correttamente, dunque, la motorizzazione ha disposto la revisione della patente all’autista particolarmente trasgressivo. Stefano Manzelli LETTURE DI DIRITTO Autori - A cura di Paolo Centore Titolo - Codice Iva Nazionale e Comunitaria commentato Casa editrice - Ipsoa, Milano, 2015, pagg. 2600 Prezzo - Euro 180 Argomento - Negli ultimi anni la disciplina Iva è stata oggetto di numerosi e importanti interventi a livello europeo sia legislativi, con l’approvazione di direttive e regolamenti, sia giurisprudenziali. Ma il futuro dell’Iva, come previsto dal Libro bianco del 2011, è ancora in costruzione: i servizi della Commissione e gli esperti che l’affiancano sono oggi impegnati nel disegno delle nuove regole che consentano il superamento del regime transitorio, non ultimo l’abbandono del principio di tassazione all’origine. Con queste premesse, non poteva mancare una nuova edizione del Commentario Iva, aggiornato con le ultime novità del 2015, tra cui emerge l’avvio delle nuove disposizioni per i servizi telematici e la procedura Moss (Mini one stop shop). Il quadro complessivo che si ritrae dalla terza edizione è, dunque, di estremo dinamismo e attualità: non è solo un commentario degli articoli della legge Iva, ma uno strumento che aiuta il lettore a ragionare sulle norme in essi contenute e a immaginare prospetticamente l’ulteriore inevitabile evoluzione. Autori - Giorgio Grasselli Titolo - L’istruzione probatoria nel processo civile Casa editrice - Cedam, Padova, 2015, pagg. 923 Prezzo - Euro 80 Argomento - Il regime probatorio, specie dopo la fondamentale riforma del processo civile, attuata con la legge 26.11.1990, n. 353, e le modifiche apportate all’art. 183 del codice di procedura civile, con la legge 14 maggio 2005, n. 80, ha assunto un ruolo primario innanzitutto per il sistema delle preclusioni che, in pratica, delimitano l’attività istruttoria, salvo poche eccezioni, al primo grado del giudizio. In questi anni, il maggior impegno del legislatore è stato nel senso di istituire regimi alternativi al processo avanti il giudice ordinario, novità inserite per lo più in mastodontici provvedimenti, in gran parte dedicati ad altre problematiche, come la legge 18 giugno 2009, n. 69, o il dl 24 giugno 2014, n. 90, convertito con modifiche dalla legge 11 agosto 2014, n. 114 (con il processo telematico e la sottoscrizione verbale di udienza e del verbale di assunzione dei mezzi di prova) o, da ultimo, il dl 12 settembre 2014, n. 132, contenente misure urgenti per la degiurisdizionalizzazione e definizione dell’arretrato nella nuova edizione si tratta anche del dlgs 4 marzo 2010, n. 28, in materia di mediazione finalizzata alla conciliazione delle controversie civili e commerciali e delle novità in tema di ricorso in Cassazione avverso sentenze su ammissibilità di mezzi istruttori (dl 22 giugno 2012 n. 83, eliminazione della motivazione insufficiente o contraddittoria dai vizi impugnabili). Il volume fa parte della collana «Sapere&Diritto» diretta dal prof. Paolo Cendon e ha la struttura propria dei volumi appartenenti a questa collana: il testo rientrante, in carattere più piccolo è dedicato agli stralci di giurisprudenza, anche di merito, per rendere l’opera densa e ricca, senza togliere spazio alla spiegazione dei concetti e degli argomenti principali, trattati in carattere più grande, dunque più facilmente leggibile. Il volume è diviso in parti e capitoli, corredato da un indice sommario molto dettagliato e articolato. Come nella precedente edizione, l’autore ha trattato a fondo ogni singolo istituto, avvalendosi degli apporti della dottrina e della giurisprudenza più recente, con lo scopo di offrire all’operatore, sia esso avvocato o magistrato, un aiuto concreto nel quotidiano, difficile, compito di svolgere il proprio ruolo nell’ambito dell’attività giudiziaria con efficacia. Autori - Emilio Ponticiello Titolo - 250 motivi di opposizione agli atti fiscali Casa editrice - Maggioli Editore, Rimini, 2015, pagg. 128 Prezzo - Euro 19 Argomento - La pressione fiscale elevatissima che attanaglia le imprese e i consumatori produce, complice l’evasione dirompente, effetti impressionanti sulla vita stessa dei cittadini. Se a questo si aggiungono i costi in termini di adempimenti, sanzioni e gli aggi di riscossione contenuti nelle cartelle di pagamento, spesso errate, la disperazione la fa da padrona. Ma come ci si può difendere quando ci si ritiene ingiustamente vessati dal fisco? È possibile parare i colpi sferrati dalla potentissima macchina tributaria? Di che strumenti dispone il cittadino per ottenere giustizia? Il testo di Emilio Ponticiello ha il chiaro intento di fornire ai contribuenti che pagano e ai professionisti che li rappresentano, pratici e chiari suggerimenti sintetici «per evitare di aggiungere alle storture degli agenti quelle dei giudici tributari» in modo da puntellare le argomentazioni necessarie per la difesa. Il testo costituisce una rassegna di motivi di opposizione organizzati in relazione alle singole tematiche fiscali: si va dalle nullità relative ai principi costituzionali tributari a quelle riferibili ai trattati europei; dalla violazione dei principi contenuti nello statuto del contribuente alle irregolarità attinenti al titolo tributario, agli illeciti commessi dagli agenti fiscali ecc. Ogni capitolo è aperto da una introduzione generale cui segue una rassegna di casi pratici con le relative decisioni giurisprudenziali che hanno dato ragione al contribuente. L’autore cerca di aiutare, in tal modo, il professionista a trovare una soluzione con il diritto e la logica per arginare le troppo spesso ingiustificate presunzioni che regnano nel campo tributario. a cura di Francesco Romano 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it VIII Lunedì 21 Dicembre 2015 A F FA R I L E G A L I Ufici di Roma al centro di un’indagine di customer satisfaction La pagella al tribunale Avvocati insoddisfatti, pubblico neutro http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it DI I Pagina a cura MARZIA PAOLUCCI nsoddisfazione tra gli avvocati, neutralità tra il pubblico. È il dato emergente dell’indagine di customer satisfaction a doppio binario che si è appena conclusa presso il Tribunale di Roma su indicazione del Ministero della giustizia. Trenta domande e due fasce di intervistati: gli avvocati e il pubblico utente dei servizi. E un giudizio positivo da parte di Mauro Vaglio, presidente dell’Ordine degli avvocati. Gli avvocati. Hanno risposto 1.807 avvocati, tra loro anche 92 praticanti, la maggior parte, 1.480, civilisti. Il 47% è insoddisfatto del servizio e il 19% addirittura molto insoddisfatto. In una scala di voti che va dall’uno al cinque, nessuna delle oltre trenta voci proposte agli intervistati ha raggiunto il livello massimo. Avvocati e praticanti hanno dato il 3 alle seguenti voci: imparzialità dei giudici, processo civile telematico, chiarezza dei dispositivi Bartolomeo: apprezzati i magistrati «Severità verso quegli elementi che ogget- sono state deliberate azioni per il migliotivamente sono carenti quali la durata delle ramento, tra gli altri, del livello di sicurezcause e la puntualità delle udienze ma an- za negli accessi così come verrà rinnovato che apprezzamento per altri elementi quali il sito internet e altri interventi verranno studiati per migliorare l’organizzala competenza e l’imparzialità dei zione del lavoro e la pianificazione magistrati». Fabio Bartolomeo, delle udienze. Per quanto riguarda, direttore generale delle Statistiinvece, i dati peggiori e migliori, che del Ministero della giustizia, «i giudizi più severi», conclude, tributa «senso critico», ai giudizi «sono stati riservati ai tempi delrivolti al Tribunale di Roma da la giustizia, quelli più positivi alla tutti gli utenti, cittadini e avcompetenza dei magistrati e alla vocati. E se gli si sottolinea la professionalità del personale amdistanza di risultato tra il tribuministrativo. Non molto diverso il nale e gli altri uffici giudiziari rogiudizio emerso dall’indagine conmani, Bartolomeo risponde: «Gli dotta presso gli avvocati romani: va infatti riconosciuto il merito l’avvocatura ha riservato i giudizi di avere accettato di sottoporsi Fabio più critici ai tempi di risoluzione al giudizio degli utenti per conoBartolomeo delle controversie e ha espresso scere nel dettaglio quali aree del apprezzamento per l’imparzialità servizio offerto sono più carenti per intervenire con i mezzi disponibili e la professionalità dei giudici. Da ossere attuare un miglioramento. Il presidente vare che gli avvocati hanno riservato alti Bresciano e il gruppo di lavoro del Tribu- voti all’introduzione del processo civile e nale di Roma hanno già annunciato che telematico (pct)». e modulistica. In mezzo con la media crescente dal 2,1 al 2,9 c’è la maggior parte delle voci dalla rapidità dei giudici al 2,9 tributato alla loro cortesia. In fondo alla classifica, l’adeguatezza dei costi e la ragionevolezza dei tempi rag- giungono solo la media di 1,6. E veniamo al pct: qui il voto 4, molto soddisfatto, se lo aggiudica la visualizzazione di atti, verbali e provvedimenti tramite polisweb. Tra gli elementi di qualità e valore del servizio Giustizia, gli avvocati attribuiscono più importanza con il 58% alla competenza e professionalità dei giudici seguita per il 28%, da funzionamento, performance e costi della giustizia. Il pubblico. Per intervistare i cittadini utenti del tribunale a caccia di timbri e certificati, ci si è avvalsi di otre seicento stagisti universitari che hanno raccolto 905 interviste. Il 43% di loro esprime un giudizio neutro: né soddisfatto, né insoddisfatto. Anche qui, in una scala di voti da 1 a 5, sicurezza, tempi di trattazione e di prima udienza, sono tutti a quota 1, il giudizio più basso mentre i punteggi più alti, oltre il 3, va alle voci di cortesia del personale, modulistica, informazioni, fiducia nei giudici, competenza del personale, sentenze e disponibilità dei giudici. La maggior parte delle interviste dirette ai cittadini, il 34%, ha riguardato il settore lavoro, l’ordinario il 20%. IL BAIL IN COME TUTELARE I PROPRI RISPARMI CONTRO I RISCHI DI CRISI BANCARIA Cos’è il bail in e come funzionerà Quali investimenti sono aggredibili Come si valuta la solidità di una banca Come proteggere i propri risparmi La tutela dei depositi negli altri paesi Cosa devono fare gli istituti di credito Con il testo delle norme che entreranno in vigore dal primo gennaio 2016 IN EDICOLA CON Disponibile anche sul sito www.classabbonamenti.com 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it SPENDERE MEGLIO Lunedì 21 Dicembre 2015 35 Il rialzo dei prezzi delle materie prime porterà rincari: ecco come ridurre le bollette Luce e gas, sforbiciata ai costi Risparmi con i comparatori o passando al libero mercato http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it DI L Pagina a cura ANNA DI SANTO e bollette di luce e gas rappresentano un peso non da poco per il bilancio familiare, anche a causa dei continui rincari. Tanto che, secondo un’indagine dell’Osservatorio SuperMoney, nel 2015 si spenderanno circa 93 euro in più rispetto al 2014 per le utenze domestiche. Un aiuto per risparmiare arriva dalla liberalizzazione del mercato, che permette al consumatore di decidere da quale operatore acquistare luce e gas, e dai portali online che consentono di effettuare una comparazione tra le varie offerte. Ecco una piccola guida per limitare i costi. Luce e gas sempre più cari. Secondo le previsioni dell’Osservatorio SuperMoney Energia, nel 2015 la spesa media degli italiani per la luce e il gas aumenterà di 93,27 euro rispetto allo scorso anno. A determinare i rincari contribuirà anche il rialzo dei prezzi delle materie prime che, secondo quanto annunciato dall’Aeegsi (l’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico), ammonterà al 3,4% per l’elettricità e al 2,4% per il gas. Secondo la ricerca, inoltre, l’aumento complessivo dei costi per le utenze domestiche sarà dovuto soprattutto ai rincari delle bollette del gas: le famiglie italiane spenderanno quest’anno in media 996,74 euro, circa 95 euro in più rispetto al 2014. Mentre risultano in calo i costi per l’energia elettrica, circa 1,75 euro in meno rispetto allo scorso anno. Le regioni del Sud Italia risultano le più penalizzate con una spesa media per il gas di 998,80 euro (a fronte dei 994,69 euro previsti per il Nord). Per i prossimi mesi si preannunciano inoltre ulteriori aumenti per le bollette del gas. Infatti, se il costo del gas nel 2016 dovesse rimanere invariato rispetto al 2015, con l’aumento del 2,4% imposto dall’Autorità per l’energia a partire dal mese di ottobre, la spesa media annua arriverà a toccare 1.021 euro, ben 120 euro in più rispetto al 2014. Anche nel caso dell’energia elettrica, l’Autorità per l’energia ha annunciato un rincaro, circa 3,4% in più. Se quindi le tariffe dovessero rimanere invariate nei prossimi mesi, le famiglie italiane dovrebbero affrontare nel corso del 2016 una spesa media di 601 euro, circa 20 euro in più rispetto agli ultimi 12 mesi. Secondo il Centro ricerche economiche educazione e formazione di Federconsumatori, le Bollette luce e gas: come risparmiare • • Passare al mercato libero • • • Confrontare le tariffe sul web • • • A partire da gennaio 2018 verrà abolito il servizio di maggior tutela (dove è l’Autorità per l’energia elettrica e il gas a stabilire modalità di fornitura e prezzi, questi ultimi a cadenza trimestrale). Nel frattempo è già possibile passare al mercato libero che consente di scegliere liberamente il proprio fornitore. Nel momento in cui si sceglie di afidarsi al mercato libero occorre fare attenzione ad alcuni rischi. Si potrebbe ad esempio incappare in contratti non richiesti, cioè sottoscritti senza il consenso consapevole dell’utente. Per correre ai ripari, l’Aeeg ha istituito lo Sportello per il consumatore di energia (contattabile al numero verde 800166654 oppure tramite il sito http://www.autorita.energia.it/it/callcenter.htm) che offre informazioni e assistenza. Per tutelarsi, inoltre, prima di irmare un contratto il primo consiglio è farsi chiarire quali sono i termini per il diritto di ripensamento e leggere con attenzione le condizioni, facendo attenzione a tutte le clausole. MyBest mette a confronto servizi e prezzi delle principali utilities e permette di effettuare una stima di quale sarà la spesa mensile e annuale per l’energia elettrica e il gas Segugio.it consente di comparare le tariffe di gas e luce Sos Tariffe permette di confrontare centinaia di tariffe di servizi utilizzati quotidianamente, tra cui energia elettrica e gas Supermoney consente di confrontare le tariffe e visualizzare il possibile risparmio rispetto al servizio di maggior tutela Facile.it permette di scegliere in base alle proprie abitudini di consumo, con la possibilità di richiedere una consulenza dedicata gratuita 6sicuro è un comparatore che permette di confrontare le tariffe di luce e gas. Per procedere basta selezionare ambito territoriale di appartenenza e tipologia di tariffa desiderata e iniziare la ricerca spese «obbligate» per la casa stanno registrando un’incidenza sempre più forte in termini percentuali nei bilanci e, di conseguenza, nei consumi delle famiglie italiane. Con le spese per luce e gas che nel periodo 2000-2015 hanno visto rispettivamente un incremento del 63% e del 44%. Passare al mercato libero. A partire da gennaio 2018 verrà abolito il servizio di maggior tutela (dove è l’Autorità per l’energia elettrica e il gas a stabilire modalità di fornitura e prezzi, questi ultimi a cadenza trimestrale). Nel frattempo è già possibile passare al mercato libero che consente di scegliere in autonomia il proprio fornitore. Con un risparmio che, secondo il comparatore Facile.it, si aggira attorno ai 50 euro all’anno per l’energia elettrica e sui 100 euro per il gas. Per chi sceglie di cambiare fornitore, l’Aeegsi ha comunicato che, a partire dal prossimo 1° giugno, le procedure di passaggio saranno molto più rapide (con una riduzione delle tempistiche da un mese a tre settimane) e sicure per gli utenti in quanto verranno gestite in modo centralizzato. Di tutte le operazioni si occuperà infatti il Sistema informativo integrato, banca dati nazionale avviata dall’Autorità per rendere più trasparente ed efficiente lo scambio di informazioni tra gli operatori del settore dell’energia elettrica, luce e gas. Nel momento in cui si sceglie di affidarsi al mercato libero occorre comunque fare attenzione ad alcuni rischi. Si potrebbe per esempio incappare in contratti sottoscritti senza il consenso consapevole dell’utente. Per correre ai ripari, l’Aeeg ha istituito lo Sportello per il consumatore di energia (contattabile al numero verde 800166654 oppure tramite il sito http://www.autorita. energia.it/it/callcenter.htm) che offre informazioni e assistenza. Prima di firmare un contratto il consiglio è inoltre di farsi chiarire quali sono i termini per il diritto di ripensamento e di leggere con attenzione le condizioni e le clausole previste. Risparmiare con i comparatori online. Per limitare i costi, se si sceglie il mercato libero, è possibile utilizzare i portali di comparazione tra le varie offerte per capire se si sta spendendo troppo e individuare la tariffa più conveniente in base alle proprie esigenze e al proprio profilo. MyBest, per esempio, mette a confronto servizi e prezzi delle principali utilities e permette di effettuare una stima di quale sarà la spesa mensile e annuale per l’energia elettrica e il gas. Stessa possibilità è offerta da Segugio.it che consente di comparare le tariffe di gas e luce. Sos Tariffe permette di confrontare centinaia di tariffe di servizi utilizzati quotidianamente, tra cui energia elettrica e gas. Supermoney consente di confrontare le tariffe e visualizzare il possibile risparmio rispetto al servizio di maggior tutela, mentre Facile.it permette di scegliere in base alle proprie abitudini di consumo, con la possibilità di richiedere una consulenza dedicata gratuita. Anche 6sicuro è un comparatore che permette di confrontare le tariffe di luce e gas. Per procedere basta selezionare ambito territoriale di appartenenza e tipologia di tariffa desiderata e iniziare la ricerca. © Riproduzione riservata 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it SAVE THE DATE E-COMMERCE E INNOVAZIONE DIGITALE Un’opportunità per l’Italia 27 gennaio 2016 - Orario 9:30-16:00 Auditorium Gaber - Palazzo Pirelli Piazza Duca d’Aosta, 3 - Milano Presented by In Collaboration with In Partnership with IL CONSORZIO DEL COMMERCIO ELETTRONICO ITALIANO LA SS U N E R SI IV T E D AY N C Y O http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 2° E-COMMERCE SUMMIT EVENT LA PARTECIPAZIONE È GRATUITA PREVIA REGISTRAZIONE www.mfconference.it Per informazioni: Via Marco Burigozzo, 5 - 20122 Milano Tel. 02.58219878 - Fax 02.58219452 - e-mail: [email protected] 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 43 Lunedì 21 Dicembre 2015 Lavoro L IN in edicola a con co Il settimanale delle Opportunità professionali SCELTI & PRESCELTI http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Nel 2016 retribuzioni in crescita del 2,6% Prosegue la crescita del porta a porta che aprirà il 2016 con oltre 22 mila nuove opportunità di occupazione Per i lavoratori italiani, a tutti i livelli, il 2016 sarà positivo sul fronte retribuzioni: la busta paga del prossimo anno sarà, infatti, più pesante del 2,6% rispetto al 2015. È quanto emerge dall’Osservatorio Towers Watson sulle politiche retributive 2015/2016, indagine svolta su oltre 500 aziende, prevalentemente medio-grandi, appartenenti a tutti i principali settori industriali. I maggiori incrementi salariali dovrebbero riguardare chi lavora nei financial services (+2,9%), grazie al miglioramento dei conti da parte degli istituti bancari dopo la lunga stagione delle ristrutturazioni, e nel comparto media e intrattenimento (+2,8%), uno dei più penalizzati negli ultimi anni. Ilè dilavoro casa Cinquecento animatori per la stagione estiva Nell’ambito della rete Eures, Animatur è alla ricerca di 500 animatori turistici da inserire in villaggi e residenze turistiche in Italia e all’estero. Sono richiesti età minima di 18 anni, assolvimento dell’obbligo scolastico, disponibilità a trasferimenti, buona conoscenza della lingua inglese e/o ottima conoscenza della lingua francese. Il periodo di lavoro va da aprile a settembre 2016 con disponibilità minima di 2 mesi (preferibile 3/6 mesi). I selezionati saranno assunti con contratto a tempo determinato con inquadramento Enpals. Per candidarsi: [email protected] e, per conoscenza, a [email protected] L’innovazione digitale cambia il recruitment Supplemento a cura di FRANCA FLORIS [email protected] SU Renata Tosi. Unire il dilettevole all’utile. Quello che sarà possibile fare ai pensionati di Riccione, pagati dal comune per controllare i lavori pubblici in corso Mariarosaria Rossi. Forza Italia è in bolletta. E il tesoriere del partito fa partire la procedura di licenziamento collettivo per un’ottantina di dipendenti Ù GI C’è tempo fino al 30 gennaio per candidare le proprie idee alla call lanciata da Openjobmetis per i migliori progetti di innovazione digitale dedicati al mondo del recruitment. La call si rivolge a start-up già avviate (italiane e straniere) attive nei seguenti ambiti: job scouting, skills aggregator, temporary job, staff recruitment and selection, skills ranking, job placement, predictive analytic, endorsement platform, tech assessment platform. Per candidarsi alla call occorre sottoporre il proprio progetto entro il 30 gennaio ai seguenti link: https://www.f6s.com/jobrecruitment-callforprojects/apply (start-up), https://www.f6s.com/ openjobmetis/apply (idee in fase progettuale). 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 44 Lunedì 21 Dicembre 2015 L’ I N C H I E S T A Tutte le occasioni di lavoro proposte dalle aziende associate a Univendita e Avedisco Il porta a porta senza inciampi Per gli aspiranti venditori oltre 22 mila opportunità FRANCA FLORIS DI http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it V oglia di fare e di migliorare la propria condizione. E tanto impegno. Sono pochi ma irrinunciabili i requisiti richiesti ai venditori porta a porta che nel 2016 potranno sfruttare una delle oltre 22mila opportunità di lavoro offerte dalle aziende operanti nelle vendite dirette. Un settore che anno dopo anno continua a crescere, a dispetto e forse grazie alla crisi economica e alle diffi coltà del mercato del lavoro tradizionale, e che chiuderà il 2015 con un fatturato di 2,4 miliardi di euro. «È un settore che va bene perché è sano, fatto di aziende sane e serie, con elementi qualitativi comuni», spiega Ciro Sinatra, presidente di Univendita le cui aziende il prossimo anno avranno bisogno di 13.535 nuovi collaboratori per proseguire nel loro trend di crescita (i primi nove mesi del 2015 si sono chiusi con un fatturato di 1 miliardo e 148 milioni di euro, con un incremento del 7,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente). «Le nostre aziende offrono prodotti di qualità», continua, «e lo fanno con personale selezionato in maniera rigorosa e adeguatamente formato». È proprio la formazione uno dei punti di forza delle vendite dirette, «un diritto del venditore e un dovere delle aziende», spiega Sinatra. «Abbiamo un codice etico e una carta dei valori rigorosissimi e da entrambi emerge una fortissima attenzione nei confronti del cliente e del venditore. È questo uno dei segreti del nostro successo: facciamo la vendita sostenibile, che per noi vuol dire avere a cuore sia il cliente, che è quello che ci fa vivere, sia il venditore che trattato con rispetto vende bene e in maniera seria, facendo crescere l’azienda». E che le aziende crescano lo dimostrano anche i dati sull’occupazione: nei primi nove mesi dell’anno, il numero degli addetti alla vendita delle aziende Univendita è cresciuto del 2,0% rispetto allo stesso periodo del 2014, attestandosi a oltre 132mila venditori. Un ulteriore incentivo, per Sinatra, a intraprendere l’esperienza di venditore a domicilio, «che consente di avere relazioni sociali in un ambito professionale (un social network ante litteram) e soprattutto perché dà molta autonomia ai lavoratori che però non sono mai abbandonati a loro stessi, perché alle spalle hanno aziende forti e organizzate e prodotti di qualità». Ma cosa serve per diventare venditore a domicilio? «Voglia di lavorare, di migliorare la propria condizione, una grande motivazione a riuscire e tanto impegno». Non ha dubbi Giovanni Paolino, presidente Avedisco, l’altra associazione di settore che riunisce aziende in grado di raggiungere oltre 418 milioni di euro di fatturato nei primi nove mesi del 2015, con un miglioramento di 16,17 punti percentuali rispetto all’anno precedente. A dimostrazione della preponderanza delle motivazioni personali nella scelta dei venditori, l’eterogeneità degli oltre 151.265 incaricati alla vendita delle aziende associate Avedisco. Le porte sono aperte senza limiti di età, per i giovani alle prime esperienze lavorative e per i senior espulsi dal mercato del lavoro e che hanno voglia (o necessità) di rimettersi in gioco. E per le donne, la maggioranza, che nelle vendite dirette trovano il giusto mix tra lavoro e famiglia. Insomma, massima flessibilità che consente sia di farne una professione a tempo pieno (circa il 25% degli incaricati sono agenti di commercio), sia di arrotondare le entrate familiari. È solo questione di tempo lavorato e impegno, gli stessi che consentono di crescere e progredire professionalmente. Ed ecco spiegati per Paolino i motivi per scegliere questa professione: «Da libertà, è meritocratica ed è forse l’ultima possibilità data alle persone per raggiungere i propri obiettivi». © Riproduzione riservata Le opportunità di lavoro nelle aziende associate Univendita Azienda N. e tipo di personale ricercato Area geografica • 2.000 Incaricati alle vendite part-time Tutta Italia e a tempo pieno Avon Cosmetics • 2.000 Incaricati alle vendite Tutta Italia AMC Italia • 60 Operatori di vendita, che si occu- Tutta Italia peranno della vendita dei prodotti a catalogo al domicilio dei clienti • 100 Promoter, che si occuperanno di promuovere prodotto e servizio presso potenziali clienti CartOrange • 200 Consulenti per Viaggiare® part-time Tutta Italia e a tempo pieno Conte Ottavio • 100 Incaricati alle vendite Piemonte, Lombardia, Piccolomini Emilia-Romagna, Liguria, Toscana Dalmesse Italia • 1.000 Incaricati alle vendite part-time Tutta Italia e a tempo pieno • 80 Capogruppo • 30 Responsabili di zona Fi.Ma.Stars • 500 Incaricati alle vendite Tutta Italia • 40 Capogruppo Jafra Cosmetics • 1.000 Consulenti di bellezza Tutta Italia • 30 Capogruppo e agenti Tutta Italia Lux Italia • 100 Incaricati alle vendite • 10 Agenti territoriali Nuove Idee • 50 Incaricati alle vendite part-time e a Tutta Italia tempo pieno • 5 Responsabili di zona Tupperware Italia • 1.500 Dimostratrici Tutta Italia • 180 Capogruppo Vorwerk • 2.500 Incaricati alle vendite Tutta Italia Contempora • 100 Team leader Vorwerk • 900 Incaricati alle vendite Tutta Italia Folletto Sas Witt Italia • 1.000 Incaricati alle vendite part-time Tutta Italia e a tempo pieno • 50 Responsabili di zona TOTALE 13.535 posizioni --bofrost* Italia Contatti N. verde 800.011.046 Tel. 02.575481 Fax 02.8253293 [email protected] N. verde 800.824.013 www.avon.it [email protected] [email protected] Tel. 02.58321772 (int. 1) www.cartorange.com Tel. 02.58018575 [email protected] Tel. 0823.513028 www.dalmesseitalia.it [email protected] Tel. 0332.890221 www.imastars.it [email protected] N. verde 800.661.333 Tel. 0331.859757 [email protected] N. verde 800.277.540 www.lux-italia.com [email protected] Tel. 035.592843 [email protected] N. verde 800.821.053 Tel. 02.722271 N. verde 800.841.811 www.contempora.it N. verde 800.014.457 www.folletto.it N. verde 800.231.439 www.witt.it [email protected] --- 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Lunedì 21 Dicembre 2015 L’ I N C H I E S T A 45 Le opportunità di lavoro nelle aziende associate Avedisco Figure Area geografica Contattare 4Life Research Italy Società • 40 Incaricati alle vendite Tutta Italia AGEL Italy • 40 Incaricati alle vendita Tutta Italia Agenzia Formativa DANTE ALIGHIERI AKAR • 35 Incaricati alle vendite Tutta Italia • 35 Incaricati alle vendite Tutta Italia • Posizioni per Incaricati alle vendite in Tutta Italia aggiornamento, con molteplici opportunità DolceVita - multilevel • 200 Incaricati alle vendite Tutta Italia di My Way • 25 Managers Manufacturing Nord Eismann • 100 Incaricati alle vendite • 35 Commerciali con mansione di se- e Centro Italia lezione, formazione e addestramento sul campo Evergreen Life • 100 Incaricati alle vendite Tutta Italia Products Forever Living • 1.200 Incaricati alle vendite Tutta Italia products italy Gioel • 120 Specialisti alle vendite Tutta Italia • 20 Coordinatori di zona GNLD Internatonal • 1.000 Incaricati alle vendite Tutta Italia http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Amway Italia Grenzor Technologies • 10 Incaricati alle vendite per regione Guy Demarle Italia Herbalife Italia House to House Imperiale World Services IRINOX IWM International Water Machines Linea di Fiorano Wellness research - Finlinea Linea Tielle LR Health & Beauty • 250 Incaricati alle vendite Tutta Italia • Posizioni per Incaricati alle vendite in aggiornamento, con molteplici opportunità • 350 Incaricati alle Vendite • 25 Capi gruppo/Managers per area in esclusiva • 35 Incaricati alle vendite • 4 Responsabili di zona • 215 Incaricati alle vendite Tutta Italia NWG PM-International Italia Star Dust Italia Tutta Italia Customer Service Tel. 02 904631 [email protected] Tel. 041.5632601 n. verde 800.209083 N. Verde 800 218919 (lunedì - venerdì dalle 10,30 alle 14,30) http://www.eismann.it/posizioni-aperte Tel. 0432.503410 www.evergreenlife.it Valentina Abate Tel 06. 88698231 [email protected] Tel. 0461.950250 n. verde 800.243608 [email protected] www.gioel.com Reparto Distributor Support Francesco Paolo Bellisà Tel. 06 65653320 - 06.656531 e mail: [email protected] Tel. 049.9402333 [email protected] Antonio Di Palma Tel. 800.082292 www.cookin-guydemarle.com Member Services Tel. 06 523044.44 e mail: [email protected] www.herbalife.it Tel. 0422.774995 www.housetohouse.eu [email protected] Tutta Italia Tel. 045 6767021 [email protected] Tutta Italia Tel. 0438.5844 o 0438.584223 [email protected] Patrizia 02.6125405 int. 2 [email protected] • 20 Incaricati alle vendite Tutta Italia • 60 Incaricati alle Vendite • 20 Responsabili Gruppo • 12 Responsabili zona • 30 Incaricati alle vendite • 4 Capi area • 3.000 Incaricati alle vendite Tutta Italia Tutto il Nord Tutta Italia Meni Industria • 1000 Incaricati alle vendite - Zepter International Montini • 20 Incaricati alle vendite • 2 Area manager NHT Global Europe • 175 Incaricati alle vendite PartyLite Tutta Italia N. verde 800.137003 www.4life.com/italy [email protected]. Tel. 0322.243689 www.agel.com/it [email protected] Tel. 0425.591166 www.didatticagenzialighieri.it Tel. 0823.460420 www.akarbenessere.it Tutta Italia Tutta Italia Tutta Italia Tel. 035.7177011 Cell.337.26.08.32 Roberto Legrenzi www.lineadiiorano.it [email protected] Luca Tenan Tel. 049.9903466 Tel. 02.89629701 [email protected] www.lrworld.com http://it.zepter.com/it_IT/?m=610 Tel. 02.66093214/534 [email protected] N. verde 800 511730 • 35 Incaricati alle vendite Tutta Italia [email protected] Uficio Relazioni con i distributori n. verde 800.577122 Tel. 0574/815338 E mail: [email protected] • 100 Incaricati alle Vendite • 1 Sales Development coordinator • 100 Incaricati alle vendite Tutta Italia Tel. 02.36009747 www.partylite.it Tutta Italia • 200 Incaricati alle vendite Tutta Italia Tel.0362.1791040 https://www.pm-international.com/registration/?TP=6060265 Mark Bohannon Tel. 06 2253275 [email protected] continua a pag. 46 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 46 Lunedì 21 Dicembre 2015 FORMAZIONE Debutta Ergo Campus per formare i professionisti Assicuratori 3.0 Corso università di Verona-Fiab Mobilità ciclistica Consulenti al passo con il digitale gestita da esperti http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it U n percorso all’avanguardia per rispondere a un mercato sempre più digital. È l’obiettivo di Ergo Campus, il centro di formazione per Consulenti Assicurativi Personali, fondato a Milano da Ergo Italia, compagnia assicurativa parte del Gruppo Ergo. Il progetto mira a formare e a immettere sul mercato professionisti del risparmio personale che sappiano operare con modelli organizzativi snelli e adeguando in chiave web normative e sistemi di controllo. Il settore assicurativo richiede, infatti, investimenti significativi in tecnologia per tenere il passo con il cambiamento del mercato, sempre più votato all’online. Basti pensare che il tempo medio speso su Internet ogni giorno in Italia è il più alto d’Europa e tra i più alti del mondo: 4,7 ore tramite laptop/desktop e di 2,2 ore tramite mobile. Evidenze che portano anche i mercati più tradizionali come quelli assicurativi a modificare i propri comportamenti. «Il nostro obiettivo», spiega Fabio Naccari, Responsabile del progetto, «è formare almeno 1.000 nuovi professionisti entro i prossimi 3 anni per riscoprire un mondo, quello assicurativo, completamente mutato nel corso degli ultimi anni e sempre più votato al digitale. Vogliamo creare assicuratori 3.0. Basta carta, basta orari fissi, basta location codificate: il sistema di vendita oggi richiesto dal mercato è smart e al passo con i tempi». Requisiti di base richiesti per accedere al Campus, il cui costo sarà interamente sostenuto dalla Compagnia, sono: laurea o diploma di scuola media superiore, otti- ma padronanza dei dispositivi informatici portatili, determinazione e propensione ai rapporti interpersonali. In particolare, il progetto si rivolge a giovani al primo incontro con la professione, mamme con il desiderio di trovare una professione che consenta loro di conciliare la vita lavorativa con quella familiare, ma anche commerciali esperti che desiderano mettere a frutto le proprie capacità in un diverso ambito professionale, quello del risparmio e della protezione. S ono aperte le iscrizioni alla terza edizione del corso Esperto promotore della mobilità ciclistica, organizzato dal Dipartimento delle Scienze neurologiche biomediche e del movimento dell’Università degli Studi di Verona in collaborazione con Fiab, Federazione italiana amici della bicicletta. La mobilità ciclistica si sta sempre più affermando nelle abitudini e negli stili di vita di molte persone, dall’uso quotidiano casa-lavoro al tempo libero. Una sfida per migliorare la qualità dell’aria e Talenti dell’Ict all’Academy Umana-Derga Umana e Derga consulting alla ricerca di giovani talenti dell’Ict. È partita infatti la selezione di 20 giovani laureati in ingegneria gestionale, economia, economia e commercio o statistica a indirizzo aziendale da avviare a un percorso formativo preassuntivo alla fine del quale dovranno essere in grado di governare i principali strumenti di base della piattaforma di sviluppo software nelle architetture di riferimento ed essere così inseriti professionalmente in azienda. L’Academy Umana-Derga, che prenderà avvio a febbraio 2016, prevede un percorso formativo di 240 ore sviluppato su aspetti di natura tecnica con casi di studio di tipo didattico, ma basati anche su problematiche reali. L’obiettivo è quello di introdurre i partecipanti alla soluzione SAP ERP e di fornire le informazioni necessarie per la conoscenza dei processi e delle funzionalità incluse nella soluzione. I candidati all’Academy sono giovani laureati con buona conoscenza della lingua inglese. Costituisce titolo preferenziale la conoscenza di una seconda lingua straniera come per esempio il tedesco. Per le selezioni e informazioni: [email protected], specificando DERGA Academy sull’oggetto della mail. la vivibilità dei centri urbani e una risorsa preziosa per lo sviluppo delle economie locali. La mobilità sostenibile è, tuttavia, materia particolarmente complessa che richiede professionalità e competenze specifiche e fonte, allo stesso tempo, di interessanti opportunità, anche in termini occupazionali. Da qui l’idea del corso per formare professionisti ai quali affidare il compito di coordinare e gestire i vari attori pubblici e privati coinvolti nella mobilità ciclistica e tutte le attività legate al suo sviluppo: dai servizi per la bici in città al cicloturismo, passando per la pianificazione di sistemi e percorsi ciclabili, l’intermodalità con il treno, la sicurezza stradale ma anche la promozione di stili di vita più attivi. Gli sbocchi professionali spaziano da attività imprenditoriali nell’ambito della pianificazione e progettazione delle infrastrutture, dell’offerta di servizi per la bici, del marketing e comunicazione fino ad attività sociali e di sviluppo territoriale non profit. Le iscrizioni devono essere effettuate entro il 15/02/2016. Per info: tel. 045 8425120 http://www.dsnm.univr.it. Le opportunità di lavoro nelle aziende associate Avedisco Avedis segue da pag. 45 Società Figure Area geografica Contattare • 50 Incaricati alle vendite Tutta Italia Solo Nord Italia The Juice PLUS+ ® Company • 30 Incaricati alle vendite • 3 Coordinatori di zona • 50 Incaricati alle vendite • (Franchise Partner) Vivigas • 30 Incaricati alle vendite SYNERGY WORLDWIDE Italy Tapparello & Group Wool Service Xango Italy Xenia Yanbal Italia Tutta Italia N. verde 800.931502 http://www.synergyworldwide.com Tel. 0424 473070 www.tapparelloegroup.it Franchise Support Tel.06.45200152 [email protected] www.juiceplus.com http://www.vivigas.it/Chi-siamo/Lavora-connoi/ [email protected] Luca Fornasier Tel. 0422.911221 www.woolservice.it/ [email protected] Piemonte, Lombardia, Veneto, Lazio, Umbria • 50 Incaricati alle vendite Incaricati e capi area solo per le • 10 Capi area • Concessionari in esclusiva franchising Tre Venezie. Per le altre zone d’Italia concessionari in esclusiva franchising • 50 Incaricati alle vendite Tutta Italia www.xango.it Tel. 02.49461015 N. verde 800.873689 • 50 Incaricati alle vendite Tutta Italia [email protected] Alessia Mazzoleni Tel. 035.4376199 • 60 Incaricati alle vendite Centronord Italia Yanbal Italia Tel. 02.39669308 www.yanbal.com Candidati soci Lifeplus italia TOTALE 50 Incaricati alle vendite Tutta Italia N. verde 800.906.511 http://www.lifeplus.com 9.051 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Lunedì 21 Dicembre 201 2015 PERCORSI 47 Opportunità di alto livello nel mondo dell’It grazie alle applicazioni per le risorse umane Il personale gestito in digitale Le aziende a caccia di esperti dei sistemi informatici http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it DI Pagina a cura ROBERT HASSAN Aziende innovative, potenziale enorme N onostante i problemi inerenti al mercato del lavoro, non mancano, tuttavia, opportunità di alto livello nel mondo dell’information technology: buone, per esempio, le prospettive per quei ruoli che gestiscono gli strumenti informatici, incaricati ad assicurare la realizzazione e il controllo di tutti i sistemi tecnologici nel campo delle human research. È un profilo che non richiede un’esperienza precedente nelle risorse umane, ma necessita delle qualità di capo progetto che vengono spesso sviluppate in uno studio di consulenza informatica nell’ambito delle risorse umane. Inoltre, è necessario un percorso accademico di almeno 5 anni, per esempio la facoltà di Economia e Commercio o d’Ingegneria. Per lungo tempo limitate alla parte delle paghe, le soluzioni informatiche attuali specifiche per le risorse umane si sono arricchite di numerosi moduli che permettono di gestire l’intera funzione, ad esempio i moduli di selezione, formazione, sviluppo ecc. È una figura che può progredire verso una posizione di responsabile risorse umane oppure diventare manager in uno studio di consulenza sui sistemi informatici. La sua retribuzione lorda annua, dopo 3-5 anni di esperienza, mediamente è di 35 mila/40 mila euro; dopo 5-10 anni è di 40 mila/50 mila euro; oltre i dieci anni è tra i 60 mila e 70 mila euro. Si può aggiungere generalmente una quota variabile fino al 20% dello stipendio fisso. La sua retribuzione dipende anche dall’organico gestito, dal suo perimetro d’intervento e dal fatturato realizzato dalla società. È essenzialmente un ruolo alle dipendenze del responsabile informatico o dell’amministrazione delle risorse umane. «Il lavoro di questo professionista avviene principalmente grazie all’utilizzo dei moderni Hrms che integrano alle funzioni dei sistemi tradizionali nuovi strumenti volti esplicitamente ad assistere i responsabili del personale nei processi decisionali, dei quali la figura deve essere in grado di gestirne l’implementazione», spiega Cosimo Sansalone, responsabile dell’area information & communication technology di Openjobmetis, agenzia per il lavoro. «Poiché la caratteristica saliente di un sistema Hrms è la possibilità di essere adattato agli specifici processi e filosofia/metodologia dell’azienda, nel contesto human research si ha la possibilità di aggiornare ed evolvere nel tempo l’applicazione gestionale in base a requirement ad hoc, potendo essere così uno strumento all’avanguardia in grado di fornire al management un valido supporto decisionale», conclude Cosimo Sansalone. Tra le altre figure richieste nel panorama dell’Information Technology rientrano: lo sviluppatore J2ee, il sharepoint developer, il security system administrator. Il primo è un programmatore con competenze e conoscenze specifiche legate a Java 2 Enterprise Edition che è una piattaforma talmente complessa da avere oggi un impiego piuttosto limitato. In situazioni di implementazione, solitamente, la piattaforma viene sviluppata solo in parte: ciò rende l’idea della sua estrema complessità. Il sharepoint developer invece è uno sviluppatore di sistemi di content management (Cms). Il sistema, in molti casi, funziona da intranet aziendale, dove è possibile archiviare, consultare, lavorare i contenuti. Il sistema trova applicazione, ad esempio, nel mondo media legato ai quotidiani. La diffi- coltà del sistema sta nella sua architettura: più è complessa, maggiore è la richiesta di affidarsi a un bravo developer. Infine, il security system administrator è il guardiano del sistema informatico, ovvero colui che lo protegge da attacchi esterni. Per farlo lavora su due livelli, hardware e software, e si serve di strumenti che funzionano da armi di protezione, come codici cifrati, codici di sicurezza ecc. Il suo lavoro è strategico perché assicura la sicurezza dei dati trasmessi in entrata e in uscita. L’informatica, ancora per molti anni, dunque, rappresenterà un mercato del lavoro appetibile e in espansione, una prospettiva per giovani laureati desiderosi di applicare le conoscenze acquisite, nel campo delle tecnologie di Easy-Intelligence e EasyMining. Ingegneri, statistici, ma anche laureati in scienze umanistiche avranno buone prospettive di impiego. Secondo un’analisi di Openjobmetis, la crescita dei posti di lavoro si concentrerà sempre di più nell’area chiave dell’information & communication technology. E il potenziale qui risulta enorme, basti pensare che le aziende Ict attive a fine anno 2014 erano circa 122 mila, nelle quali trovano occupazione stabilmente circa 540 mila addetti (somma di contratti regolari e atipici). A sottolineare l’importanza di questo dato ci aiuta il pil, visto che il peso di queste aziende impatta per circa il 6,5%. Un ulteriore aspetto positivo è dato dalla stabilità degli occupati, in quanto la differenza tra assunzioni e cessazioni è a segno più, a differenza di altri settori dove da anni oramai è sempre in negativo (fonte: dati Assinform). Il punto è che oggi non esiste settore di mercato che non sia sulla rete: turismo, proposte culturali, servizi e prodotti di ogni tipo si acquistano online. Anche le piccole-medie imprese dei settori più tradizionali, come quello meccanico, hanno compreso l’importanza di essere presenti nello spazio virtuale, per farsi rintracciare da potenziali clienti e mostrare la loro offerta. «Le aziende innovative sono generalmente realtà snelle: Whatsapp quando è stata venduta aveva una cinquantina di dipendenti per gestire 450milioni di utenti», afferma Rosario Rasizza, amministratore delegato di Openjobmetis. «Il valore di queste aziende sta nella capacità straordinaria di immaginare nuove figure professionali per poi crearle davvero. Studi accademici hanno dimostrato che per ogni nuovo posto di lavoro ad alto contenuto tecnologico se ne producono indirettamente altri cinque, con un interessante effetto moltiplicatore. Sul tema dell’innovazione, l’America continua a dettare le tendenze: quello che si muove in Silicon Valley, lo vedremo tra quattro anni anche in Italia. Per questo la nostra agenzia per il lavoro ha deciso di andare in avanscoperta a conoscere le nuove frontiere delle aziende innovative, sostenendo il progetto della fondazione Mind the Bridge, SEC2SV - Startup Europe Comes To Silicon Valley – che in questi giorni porta le migliori scale up europee nella valle dell’innovazione, dove possono incontrare potenziali investitori e crescere», aggiunge Rosario Rasizza. «Il digitale non è un nuovo settore, ma un nuovo modo di fare le cose che contamina tutti i settori e tutte le professioni», commenta Alberto Onetti, responsabile di Startup Europe Partnership. «Il che significa che tutte le imprese, anche quelle che lavorano in ambiti più tradizionali e lontani dalle nuove tecnologie, dovranno cambiare il loro modo di lavorare e di fare le cose», conclude Onetti. STRATEGIE DI LAVORO Manager si nasce e si diventa Sto per laurearmi e mi chiedo quali siano le caratteristiche necessarie per intraprendere una carriera manageriale. Piero, Trieste Una persona la cui ambizione è il ricoprire tale posizione dovrà possedere alcune caratteristiche indispensabili che non sono determinate necessariamente dal percorso di studi intrapreso. Prima tra tutte, vi sarà la capacità di cogliere velocemente le opportunità che un contesto professionale potrà offrire, unitamente a una predisposizione a raccogliere e a organizzare le informazioni e gli elementi di crescita e sviluppo. Tali abilità, naturalmente, potranno affinarsi con il tempo e con l’espe- rienza, ma, nei manager di successo, fanno spesso parte del bagaglio personale degli individui. Anche la propensione al rischio appartiene alla personalità manageriale, così come l’ambizione e la volontà ferrea, nonché la disponibilità nei confronti delle richieste del proprio ambiente di studio e lavorativo. Un buon manager dovrà imparare, da subito, a costruirsi un solido network di relazioni sia durante il percorso universitario, che nella carriera professionale, in modo da garantire l’intrecciarsi continuo di contributi reciproci rispetto agli obiettivi che si intendano raggiungere. Le mire individuali dovranno, il più possibile, coincidere con quelle dell’azienda e il manager dovrà saper trarre i massimi vantaggi dagli impegni e dagli incontri di lavoro. L’assunzione di responsabilità rappresenta un ulteriore capitolo importante nella storia di un manager: la fiducia riposta in una simile figura e gli incarichi delicati che le verranno affidati condurranno, per contraltare, ad una convivenza quasi costante con condizioni di stress da gestire e risolvere quotidianamente. Sul piano della formazione, una ricetta vincente consiste nel laurearsi in giovane età, possibilmente con il massimo dei voti, in discipline sociali o economiche e nello svolgere tirocini mirati presso aziende che consentano di ricoprire una delle posizioni per le quali si ritenga di essere preparati. Angelo Boccato [email protected] 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 48 Lunedì 21 Dicembre 2015 AZIENDE Il piano strategico del gruppo per il prossimo triennio punta sui giovani Nuove energie per Enel Fino al 2019 sono previsti 2 mila inserimenti Pagina a cura LAURA ROTA http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it DI T ra il 2016 e il 2019 Enel prevede 9.200 prepensionamenti (14%) a livello globale e 4.500 assunzioni. In Italia i prepensionamenti saranno 6 mila e gli inserimenti 2 mila. È quanto risulta dal piano strategico che Francesco Starace, ad e dg di Enel, ha presentato a Londra. I nuovi posti di lavoro del triennio hanno lo scopo, a fronte della razionalizzazione numerica del personale contemplata dal piano strategico, di introdurre energie fresche, per dare impulso allo sviluppo futuro, incentrato sulle nuove tecnologie e le energie alternative. Quindi, i profili ricercati avranno soprattutto una formazione tecnico-scientifica e ingegneristica e competenze qualificate nei settori di provenienza, maturate in Italia o all’estero e ci saranno opportunità di stage per i neolaureati. I candidati ideali sono motivati a farsi carico delle responsabilità affidate e a gestire contesti complessi, sono flessibili e aperti ad una cultura multinazionale. In una realtà sempre più orientata a misurarsi con mercati internazionali, è apprezzata e valorizzata la conoscenza delle lingue straniere, in particolare dell’inglese. Chi lavora in Enel è inserito in un percorso di formazione continua e di respiro internazionale. Riconoscere e premiare impegno e merito sono attenzioni costanti dell’azienda, il cui obiettivo è Zero Infortuni sul lavoro. Promuovere la meritocrazia, valorizzare il talento, sviluppare la cultura dell’integrazione in una società in continua evoluzione. Un nuovo tipo di multinazionale, che fonde tante culture in un’unica, che è quella del progresso, del vantaggio reciproco, dello scambio attivo con il contesto sociale, della crescita dei risultati, del rispetto dei colleghi e che crea un clima lavorativo gradevole. Tra le figure ricercate per l’unità digital communications, che devono avere flessibilità, dialettica, attitudine al team working e al problem solving, capacità relazionali, di analisi e sintesi di tematiche aziendali anche complesse, impegno e determinazione nel perseguimento degli obiettivi assegnati, data analyst con laurea specialistica in matematica, statistica, comunicazione o marketing; per la divisione holding, specialista mobile strategist e content strategist/information architect, laureati in comunicazione o marketing. La divisione global trading è alla ricerca di profili junior dinamici e intraprendenti con laurea di II livello in giurisprudenza. Per la divisione global generation la società seleziona brillanti neolaureati in ingegneria industriale o economia aziendale. L’azienda, capace di attrarre i migliori talenti sul mercato, offre ai giovani l’opportunità di crescere in un ambiente stimolante, dove affrontare le sfide cruciali della nostra epoca. «Il settore delle utilities», spiega Starace, «sta vivendo una trasformazione molto rapida e la flessibilità insita nel modello di business di Enel ci permette di rispondere con altrettanta rapidità a questi cambiamenti, accelerando la realizzazione della nostra strategia». Gli interessati possono candidarsi al sito www.enel.it, carriere, aggiornato con le posizioni aperte. Cinquanta opportunità in casa Pirelli Prysmian group cerca 40 ingegneri e tecnici Pirelli cerca 19 posizioni permanent in differenti famiglie professionali: fi nance, It e hr e 31 fi gure da inserire in stage. I giovani possono raggiungere i propri obiettivi professionali entrando a far parte di un’azienda globale che opera in 160 paesi, 4 continenti, con 21 stabilimenti nel mondo e 38 mila dipendenti. Altre aree in cui sono aperte le selezioni sono R&D, quality, marketing, supply chain, administration & control, industrial, environment & safety. Le lauree maggiormente richieste sono ingegneria meccanica, gestionale, dei materiali, chimica, industriale, seguita da economia, giurisprudenza e psicologia, oltre a un’ottima conoscenza dell’inglese e, eventualmente, della lingua tedesca, del pacchetto Office, specialmente di excel, predisposizione per il team work, proattività, flessibilità e capacità relazionali. Pirelli considera la formazione del suo staff una Prysmian Group, tra i primi del mondo nel settore dei sistemi in cavo per l’energia e le telecomunicazioni, dà il via al programma di recruiting Make it, rivolto a 40 ingegneri e tecnici con esperienza in ambito industriale. Si ricercano ingegneri di processo, di manutenzione, di progettazione e della qualità, nonché figure tecni- risorsa fondamentale per il successo e la competitività. Per creare e offrire un processo di apprendimento e crescita permanente ha ideato Training@Pirelli, una struttura di formazione globale volta a garantire l’uniformità del modello educativo, dei messaggi, dei contenuti e delle esperienze proposti ai dipendenti di tutto il mondo. Inoltre, l’azienda dedica particolare attenzione alla mobilità internazionale, di valore strategico come strumento di sviluppo professionale e crescita al proprio interno: circa metà del management ha vissuto nel corso della propria carriera una o più esperienze all’estero. Pirelli collabora con i principali atenei e organizza appuntamenti in Italia rivolti a studenti universitari e neolaureati: un’occasione per conoscersi. Per presentare la propria candidatura è necessario collegarsi al sito www.pirelli. com, sezione carriera, lavora con noi, costantemente aggiornata. che specializzate che vadano a coprire ruoli chiave per l’area manufacturing all’interno di uno dei centri di eccellenza dell’azienda nel mondo. I profili richiesti sono laureati in ingegneria o equivalente, con un’esperienza di 3/5 anni, padronanza dell’inglese e doti di leadership. Il gruppo mira a individuare e valorizzare i migliori talenti del settore manifatturiero. Attraverso un percorso professionale di quattro anni, Make it offre un programma di alta formazione attraverso la partecipazione alla Prysmian Group Academy, che punterà a sviluppare ulteriormente le competenze essenziali per la carriera dei candidati. Il programma includerà due settimane di formazione nella sede di Milano e due nella nuova Manufacturing Academy di Mudanya (Turchia), polo specialistico che verrà inaugurato nel gennaio 2016 in uno degli stabilimenti del gruppo. Il successo di Prysmian è legato alla qualità e alle competenze delle proprie risorse; l’apprendimento costante, il training e la possibilità di una reale crescita professionale sono gli elementi chiave che stanno alla base della filosofia aziendale. «Make it», dichiara Fabrizio Rutschmann, direttore hr e organizzazione di Prysmian Group, «segue un’altra recente iniziativa, Build the Future, il programma di placement rivolto ai neolaureati. Questo dimostra quanto Prysmian creda fortemente nel valore del capitale umano e nell’importanza degli investimenti sui giovani». Info e candidature a Make it su www.prysmiangroup.com, people & careers. NEWS Iperceramica, catena di negozi per vendita di pavimenti, rivestimenti, sanitari e arredi per la casa e il bagno, cerca addetti alle vendite diplomati, tra i 22 e i 29 anni, attitudini commerciali e un po’ di esperienza. Dopo un contratto di 3 mesi, i prescelti saranno assunti con un contratto di apprendistato di due anni, al termine del quale è prevista l’assunzione a tempo indeterminato. Candidarsi a www. iperceramica.it/it/ita/ lavora-con-noi. Kocca, settore abbigliamento, seleziona uno store manager esperto, con capacità manageriali e di leadership e flessibilità oraria, addetti alla vendita diplomati, con esperienza almeno biennale per Portogruaro (Ve) e un visual merchandising con 5 anni di esperienza, senso estetico, capacità di problem solving, dinamicità per la Campania, con conoscenza dell’inglese, contratto full time. Curriculum a www.kocca.it, lavora con noi. Sicilia Outlet Village di Agira (Enna), con oltre 140 negozi, cerca store manager e vice store manager, laureati o diplomati, addetti alle vendite e magazzinieri, in possesso di diploma, tutti con conoscenza di almeno una lingua straniera tra inglese, francese, spagnolo e tedesco, attitudine alla crescita professionale e un po’ d’esperienza. Curriculum al sito www. siciliaoutletvillage.it/ it/, lavora con noi. Red Bull, marchio di energy drink, cerca, per la sede di Milano, un social media manager esperto, laureato in comunicazione e marketing, con ottima conoscenza di inglese, tecnologie digitali, piattaforme di gestione profili social, un executive producer e un brand specialist. Presentare le candidature al sito http://jobs.redbull.com/it, dove sono presenti numerosissime posizioni aperte all’estero. Trovaprezzi.it, servizio web gratuito di comparazione prezzi che, attraverso i propri motori di ricerca, offre agli utenti la possibilità di trovare il prodotto più conveniente, ricerca programmatori, software developer e sales specialist, con un po’ di esperienza e conoscenza della lingua inglese. Offre anche tirocini di 3 o 6 mesi. Curriculum alle mail [email protected] o [email protected]. 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it I L P R O F E S S I O N I STA Lunedì 21 Dicembre 201 2015 49 Lorenzo Benanti, alla guida del Collegio dei periti agrari e dei periti agrari laureati fino al 2017 Un futuro che guarda alla terra Un compito a cui nessuno può sottrarsi è quello di indicare ai giovani la via più giusta da seguire per curare al meglio ciò che gli sarà lasciato http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it DI BEATRICE MIGLIORINI R ecuperare i valori della campagna e trasmetterli alle generazioni future per fare in modo che non corrano il rischio di andare persi. Forse è proprio questa una delle sfide più importanti che i giovani sono chiamati a raccogliere in un’epoca in cui la velocità è prioritaria e la pazienza è virtù di pochi. Non si affrontano, però, le sfide senza una adeguata preparazione. Ed ecco, quindi, che è necessario affidarsi a mani esperte e lasciarsi guidare da chi alla natura ha dedicato gran parte della vita. Come nel caso di Lorenzo Benanti classe 1958, Torinese nell’anima, sposato, padre di famiglia, perito agrario dalla fine degli anni 70 e presidente dal 2012 del Collegio nazionale dei periti agrari e dei periti agrari laureati. Una passione, quella per la natura e la terra, iniziata da ragazzo e coltivata negli anni con la decisione di intraprendere gli studi da perito agrario prima e con la dedizione alla professione successivamente. Una attività che fin dalle origini, dopo un’esperienza in Confagricoltura, lo ha visto in prima linea «per il sostegno alle aziende agricole e zootecniche che, negli anni, sono diventate le tematiche principali a cui è dedicato il lavoro dello studio. L’impresa agricola, infatti», ha raccontato a ItaliaOggi Sette Benanti, «è una realtà che ha mille volti e va saputa gestire in ogni suo aspetto, dalla contabilità, agli investimenti alla cura dei beni». Ma, con l’andare del tempo, il numero uno dei periti agrari ha coltivato anche un’altra grande passione divenuta oggetto di lavoro: la progettazione e cura del verde. «Un’attività che negli anni mi ha dato grande soddisfazione e che mi ha portato, nel 1996, ad essere nominato coordinatore del gruppo di lavoro, formato da periti agrari, del progetto di censimento delle alberate della città di Torino. Il lavoro che siamo riusciti a completare», ha raccontato Benanti, «ha permesso la creazione del catasto delle alberate. Un qualcosa che, da allora, è divenuto importante e strategico per tutte le città italiane dove l’attenzione al verde è sempre maggiore. Questo lavoro ha costituito, tra l’altro il presupposto al quale più o meno consciamente si rifà la legge 10 del 2013 sul censimento degli alberi monumentali». Ma nel percorso di Benanti, un ruolo importante lo ha rivestito e riveste tutt’ora la categoria. «Vivendo del mio lavoro come molti altri professionisti non possono non essere legato alla categoria», ha sottolineato Benanti, «ecco perché fin da quando ne ho avuto la possibilità mi sono dedicato a lavorare al meglio per essa. Un’attività che si è ben conciliata con la mia convinzione che lavorando insieme e grazie al confronto con gli altri le soluzioni possibili aumentano e, spesso, sono anche le migliori». Ed ecco che uno dei prossimi obiettivi per i colleghi è quello di provare a lavorare al meglio per la riorganizzazione territoriale dei collegi. «Dobbiamo trovare il modo giusto», ha raccontato Benanti, «affinché ogni realtà territoriale sia ottimizzata quanto più possibile. È necessario, infatti, che i nostri sforzi come categoria siano concentrati sul futuro delle giovani generazioni e, uno dei primi passi, è quello di essere presenti sul territorio in modo efficiente». Ma l’avventura della presidenza del Collegio dei periti agrari e dei periti agrari laureati non durerà all’infinito ed ecco che, nella mente di Benanti, di certo non mancano i progetti futuri. E se a livello professionale l’attenzione sarà tutta concentrata sull’implementazione di un progetto volto a mettere in collegamento e a creare quante più possibili sinergie tra professionisti di diverse discipline, a livello personale la priorità è chiara: viaggiare. E in cima alla lista, per un amante della natura, non potevano non esserci che Australia e Nuova Zelanda. Un viaggio non di sola andata ma con un ritorno ben preciso, perché come scriveva Cesare Pavese, «un paese vuol dire anche che nelle piante e nella terra c’è qualcosa di tuo che anche non ci sei resta lì ad aspettarti». Chi è Lorenzo Benanti • Legato alla sua terra, cultore della natura in tutte le sue forme, il camminare in montagna è qualcosa di catartico • Preso sempre da mille impegni, aspetta il 2017 per realizzare il sogno di visitare Australia e Nuova Zelanda •Affezionato ai cantautori italiani degli anni 70 e 80, una menzione d’onore la merita Giorgio Gaber • Col formaggio ha un rapporto quasi morboso, e quando si tratta di Castelmagno il palato si commuove • Amante del teatro, è abbonato allo Stabile di Torino. Tra i suoi autori preferiti spicca Luigi Pirandello NOME Lorenzo Benanti NATO A Torino IL 10 aprile 1958 PROFESSIONE Diplomato perito agrario alla ine degli anni 70, inizia subito a lavorare in Confagricoltura seguendo da vicino le aziende agricole. Decide, nel 1985, di intraprendere la libera professione. È attualmente titolare di uno studio professionale associato all’interno del quale sono affrontate tutte le tematiche relative al mondo dell’agricoltura. Si occupa, inoltre, di progettazione del verde. Entrato in contatto con le problematiche della categoria in dall’iscrizione al Collegio dei periti agrari di Torino nel 1981, negli anni collabora alla creazione del coordinamento dei Periti agrari del Piemonte. Entra a far parte del Collegio nazionale nel 1996 e diviene presidente nel 2012 Resterà in carica ino al 2017. 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 50 Lunedì 21 Dicembre 2015 P RO F E S S I O N I S T I I N C R E S C I TA Schiavuta direttore vendite di Valtur http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Dell’Acqua nuovo a.d. di Odissea srl M a s s i m o Dell’Acqua lascia l’incarico di direttore generale di Kiko ricoperto per 11 anni, per assumere il ruolo di amministratore delegato e direttore generale di Odissea srl, holding di Percassi dedicata alla gestione dei brand e al retail development. Dell’Acqua, milanese, 46 anni, in Percassi dal 2004, vanta un’esperienza ventennale nel settore re- Marco Gay entra in Digital Magics Marco Gay, tramite la propria società controllata WebWorking S.r.l., entra in qualità di socio in Digital Magics. Gay contribuirà a rafforzare la leadership dell’incubatore, dando ulteriore impulso ai progetti della più importante piattaforma nazionale di innovazione per il Digital made Italy – che assieme a Talent Garden e Tamburi Investment Partners ha l’obiettivo di sviluppare oltre 100 startup nei prossimi due anni, attraverso l’apertura di 50 nuovi campus di co-working, favorendo anche l’ingresso di nuovi investitori. In particolar modo Gay tail, nell’ambito del quale ha ricoperto posizioni di senior management. Nella sua nuova veste Massimo Dell’Acqua avrà il compito di occuparsi dello sviluppo dei marchi condotti in franchising - quali Gucci, Polo Ralph Lauren, Nike, Ferrari, Victoria’s Secret - nonché di nuove iniziative attualmente allo studio con partner internazionali in altri settori. ta prosegue il suo percorso professionale nel mondo del turismo per contribuire ad ampliare il business di Valtur. Schiavuta si occuperà, infatti, dello sviluppo commerciale per il mercato nazionale e lavorerà insieme a Nikola Ljuljdjuraj, direttore commerciale Estero, e a Giorgio Lotti, responsabile del coordinamento commerciale Valtur. Manuel Schiavuta, 53 anni, è il nuovo direttore vendite per l’Italia di Valtur. Schiavuta ha maturato una consolidata esperienza in ambito Sales & Marketing e business development presso prestigiose multinazionali operanti nel settore Leisure. Dopo importanti esperienze come direttore vendite prima in Costa Crociere e in Royal Caribben Italia, Manuel Schiavu- seguirà lo sviluppo dei programmi di Open Innovation. Marco Gay vanta oltre 15 anni di esperienza imprenditoriale nel settore digitale e dell’innovazione. Ha iniziato la sua carriera nell’azienda di famiglia Proma – società del settore metalmeccanico ceduta alla SaintGobain Abrasivi – ed è proseguita con iniziative da «startupper»: ha creato e sviluppato nuove aziende, spaziando sulle frontiere dell’innovazione nella comunicazione e nel multimedia (socio fondatore e amministratore unico di WebWorking, che si occupa di progetti internet con una particolare attenzione alle pmi), nella pubblicità e nei progetti digitali (con Ottovolante, rivolta al settore farmaceutico; è stato ceo dell’agenzia pubblicitaria Gsw WorldWide Italy). È co-fondatore di AD2014, start-up innovativa che opera nell’Internet of Things, e di Torino1884 nel settore del food&beverage con una focalizzazione su prodotti che appartengono alla tradizione e alla storia locale e nazionale. Marco Gay è dal 2014 anche presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria e vicepresidente di Confindustria. Federica Belotti nominata a.d. di Seven Seven, Società Fiduciaria nata nel 2008 con la mission di offrire ai clienti assistenza fiscale, normativa e amministrativa e, e soprattutto, attività di sostituto d’imposta, rinnova i vertici con l’ingresso di Federica Belotti in qualità di amministratore delegato. Federica Belotti, classe 1979 e laureata in Economia e commercio presso l’Università degli Studi di Bergamo con un Master in Business Strategy & Competitive Technologies e uno in Mediatori professionisti, è iscritta all’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Bergamo e svolge il ruolo di soggetto incaricato del Centro Assistenza Fiscale nazionale dei Dottori commercialisti ed esperti contabili. Ha esercitato la libera professione in qualità di dottore commercia- OFFERTA RISERVATA AI LETTORI DI SI ABBONI SUBITO! SCONTO DEL 30% 4 numeri di LOMBARD a soli € 140,00 anziché € 200,00 NEL NUOVO NUMERO COVER STORY I segreti del successo di una boutique che nell’investment banking sta facendo concorrenza, spesso vincendola, alle grandi banche nazionali e ai guru del settore, usando una formula semplice: ritorno al modello tradizionale M&A Le classiiche, i team, i protagonisti nel settore della inanza che in questo momento sta catalizzando l’attenzione dei grandi gruppi mondiali, dei banchieri d’affari, dei maggiori talenti imprenditoriali AVVOCATI D’AFFARI Quelli che hanno seguito le operazioni più signiicative sul mercato dei capitali e le tecniche che hanno messo in campo per stipulare accordi, contratti e risolvere contenziosi LA BORSA PER LE PICCOLE AZIENDE Per chi cerca inanza per crescere, ha un buon piano di sviluppo e opera nella green economy l’AIM è diventato il marketplace più abbordabile per il mercato dei capitali POSTA Spedisca oggi stesso questo coupon a Lombard Editori Srl Via M. Burigozzo 5 - Milano 20122 Sì, desidero sottoscrivere un abbonamento a 4 numeri a Lombard al prezzo di € 140,00 anziché € 200,00 con lo sconto del 30%. Risparmio di € 60,00 Cognome Nome Azienda Indirizzo Cap Città Prov. Telefono E-mail N. FAX Invii il coupon al 02 58219643 E-MAIL Spedisca una mail a [email protected] SITO INTERNET Visiti il sito www.classabbonamenti.com ! SCELGO DI PAGARE CON: I1500149 " Bonifico Bancario a Lombard Editori Srl, Banca Popolare di Bergamo Credito Varesino, C.so Italia 22 Milano, IBAN IT03Y0542801601000000030649 " Addebito sulla mia Carta di Credito " CartaSi/Visa " Diners " CartaSi/Visa/Eurocard/MasterCard " American Express " BankAmericard Scad. N° Data Firma Informativa ex art. 13 d.lgs 196/03. I dati personali che la riguardano verranno trattati per dare esecuzione all’abbonamento a Lombard da Lei richiesto e, in caso di suo consenso, per inalità di marketing di prodotti/servizi di Lombard Editori Srl e/o di società collegate e/o controllate e/o controllanti nonché di terzi. Il conferimento dei dati è necessario per dare seguito all’abbonamento e/o al servizio e/o all’invio del prodotto. Lei potrà esercitare in ogni momento i diritti di cui all’art. 7 d.lgs 196/03 rivolgendosi a Lombard Editori Srl. I dati non verranno diffusi e verranno trattati nell’ambito dell’organizzazione del/i Titolare/i da soggetti qualiicati come incaricati. Titolare/i del trattamento è Lombard Editori Srl, Via M. Burigozzo 5, Milano. r $POTFOUP BMMBUUJWJUÆ EJ NBSLFUJOH JOFSFOUF BJ QSPEPUUJTFSWJ[J EFM Titolare SI NO r$POTFOUPBMMBUUJWJUÆEJNBSLFUJOHEJQSPEPUUJTFSWJ[JEJUFS[JFPEJ TPDJFUÆDPMMFHBUFFPDPOUSPMMBOUJFPDPOUSPMMBUFEFMMB$BTB&EJUSJDF $MBTT&EJUPSJ 4* NO Offerta valida solo per l’Italia ino al 31/12/2015 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it P RO F E S S I O N I S T I I N C R E S C I TA http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it lista e di revisore dei conti presso importanti studi associati, per svariate società ed Enti locali. Ha, inoltre, collaborato con una management company indipen- dente occupandosi di consulenza contabile, dell’attività di supporto nella predisposizione di bilanci di esercizio e di assistenza in materia di operazioni societarie. Paolo Onelli nominato segretario generale del Ministero del lavoro Paolo Onelli è il nuovo segretario generale del Ministero del lavoro e delle politiche sociali. Nato a Roma nel 1963, sposato, due figlie, Onelli dal 2013 è il direttore generale della Tutela delle condizioni di lavoro e delle Relazioni industriali del Ministero del lavoro e delle politiche sociali e svolge funzioni di coordinamento nell’attuazione della normativa in materia lavoristica e in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Conduce i tavoli di negoziato nelle controversie collettive di lavoro di rilevanza nazionale. Presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali è stato anche responsabile dell’Organismo indipendente di valutazione della performance (Oiv) nel 2010 e capo dell’Ufficio legislativo nel 2006. Nel corso della sua esperienza lavorativa istituzionale si è occupato sia di politiche del lavoro che di politiche sociali. In quest’ultimo ambito, nel 2007 ha ricoperto l’incarico di capo del Dipartimento per le politiche della famiglia della presidenza del consiglio dei ministri e nel 2001 è stato direttore generale 51 Gestione risorse Umane. A staff del direttore Risorse umane e organizzazione la gestione Compliance e quella degli Affari generali e logistica. Alessandro Rusciano, classe ’71, con una lunga esperienza nella gestione delle risorse umane del Gruppo Terna Spa, è arrivato in Anas nell’ottobre 2015 come assistente del presidente. Laureato in Giurisprudenza ha iniziato nel settore HR alla fine degli anni 90 per grandi aziende come Fiat e Merloni. È stato, infine, il responsabile delle Risorse umane di Terna Rete Italia spa dal 2012 al 2015. Giannino cresce in Sea Life Roma Merlin Entertainments, leader internazionale dell’intrattenimento per la famiglia e primo operatore di attrazioni turistiche in Europa, annuncia la nomina di Silvio Giannino a General Manager del Sea Life Roma Aquarium. Si occuperà di sovrintendere tutte le operazioni quotidiane all’interno dell’Acquario, selezionare e guidare il team operativo, coordinare e Lunedì 21 Dicembre 2015 Lu gestire il settore vendite. Entrato a far parte della famiglia Merlin nel 2008, il 42enne milanese ha ricoperto nel corso degli ultimi sei anni diversi ruoli operativi e di responsabilità: da operation manager presso l’Ex Gardaland Water Park di Milano a general manager del Gardaland Sea Life Aquarium fino alla poltrona di head of food beverage per Gardaland Resort. Aldo Rimondo nominato managing director di Achab per la famiglia, i minori e le politiche sociali del Dipartimento per gli affari sociali della presidenza del consiglio dei ministri. Inoltre, è stato vice capo di Gabinetto del ministro per la solidarietà sociale dal 1998 al 2001. Alessandro Rusciano guida le Risorse umane di Anas Alessandro Rusciano è il nuovo direttore Risorse umane e organizzazione di Anas spa. Rusciano si occuperà di una direzione profondamente rinnovata e articolata in tre aree, dedicate al coordinamento delle Relazioni industriali, sviluppo organizzativo e processi, Achab, distributore italiano specializzato nello scouting e nell’introduzione in Italia di soluzioni IT innovative, annuncia la nomina di Aldo Rimondo a managing director con responsabilità di coordinamento dei team commerciale, marketing e servizi professionali. Rimondo vanta un’esperienza pluriennale nel settore tecnologico. In particolare ha ricoperto il ruolo di manager in multinazionali nell’ambito sicurezza, virtualizzazione e cloud. Rimondo proviene da Microsoft Italia dove era Direttore Small Medium Business & Distribution. In precedenza ha ricoperto ruoli di responsabilità in Trend Micro e Citrix, occupandosi di sviluppare le attività di business e marketing del mercato Piccola e media impresa e del canale della distribuzione. INVESTIRE NEL NUOVO ANNO DAL 1 DICEMBRE SU TUTTI I GIORNI GLI OUTLOOK, LE PREVISIONI E I CONSIGLI PER FARE LE SCELTE GIUSTE NEI PROSSIMI 12 MESI La prossima settimana: Lunedì: I tassi e le valute con Giuseppe Attanà, Assiom Forex Martedì: Investire nella casa con Mario Breglia, Scenari Immobiliari Mercoledì: La finanza straordinaria con Eugenio Morpurgo, Fineurop Soditic Giovedì: Il futuro dei media con Maurizio Costa, FIEG Venerdì: Destinazione Italia e i trend del turismo con Renzo Iorio, Federturismo Ogni giorno alle 18.50, in replica alle 13.20 e sempre on demand sul sito di Milanofinanza.it Oltre 1.600.000 italiani seguono ogni giorno ClassCNBC sulle dieci piattaforme su cui è distribuito il canale $#'#&% App ! " Le TV di Class Editori www.milanofinanza.it !&('&($)% "# trading2 facebook/classcnbc @classcnbc ID: class CNBC 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 52 Lunedì 21 Dicembre 2015 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Carnelutti studio legale associato sbarca a New York: nasce Carnelutti AEM Law Firm Carnelutti studio legale associato di Milano e Altieri, Esposito & Minoli PLLC di New York hanno siglato un accordo di joint venture che porterà all’apertura di un nuovo studio congiunto a New York. La nuova realtà si chiamerà AEM Carnelutti Law Firm e l’integrazione fra le due realtà avverrà attraverso l’ingresso di Carnelutti nel capitale di AEM. Lo studio avrà un nuovo ufficio a Manhattan. Obiettivo della nuova realtà italo-statunitense è quello di offrire alle aziende Usa interessate a investire in Italia (in particolare nei settori real estate, metalmeccanico, energy, fashion, food e media) il supporto legale, tributario e finanziario necessario per il successo dei loro progetti di crescita ed espansione nel nostro paese, sia direttamente che attraverso i loro studi di riferimento non presenti in loco. «Da tempo guardavamo alla piazza di New York per essere ancora più vicini alle aziende e agli Studi legali con cui lavoriamo da decenni», dichiara Luca Arnaboldi, managing partner di Carnelutti studio legale associato. «In Altieri, Esposito e Minoli abbiamo trovato il partner ideale per tornare a investire, in modo compatibile con la nostra storia e il nostro modello di business, in un mercato che ci ha sempre premiato e che ci ha dato grandi soddisfazioni». «Carnelutti è un brand molto conosciuto e rispettato nel mercato internazionale dei servizi legali», aggiunge Gianluigi Esposito, managing partner di AEM, «e costituisce per noi un natural fit, sia per l’eccellenza dei loro servizi che per il loro interesse e la dedizione al mercato Usa, da sempre nel loro Dna. Siamo al contempo onorati ed entusiasti di questa straordinaria opportunità, che sicuramente consoliderà ed espanderà la posizione di AEM quale studio italiano di riferimento negli Usa». Clifford Chance nell’aggiornamento del programma emtn di Intesa Sanpaolo Clifford Chance ha assistito i joint arrangers (Banca Imi e Deutsche PROFESSIONISTI IN CRESCITA BonelliErede-Kering nella cessione di Sergio Rossi BonelliErede ha assistito Kering nella cessione del 100% di Sergio Rossi, noto brand italiano di calzature, a Investindustrial, gruppo d’investimento indipendente leader in Europa. L’operazione, come dichiarato nel comunicato dell’azienda, prevede la cessione di tutti gli asset industriali di Sergio Rossi, unitamente ai diritti sul marchio e alla rete di negozi. Il focus team alta gamma di BonelliErede ha affiancato Kering con un team composto dal socio fondatore Sergio Erede, dal socio Alessandra Piersimoni (nella foto) e dai managing associate Augusto Praloran e Francesca Secondari. Legance – avvocati associati ha assistito Tages Capital nella strutturazione e istituzione del fondo «Tages Helios», nonché nelle attività correlate alla sottoscrizione del primo closing del fondo. Il fondo sarà dedicato principalmente all’acquisto di impianti fotovoltaici realizzati in Italia negli ultimi 4-5 anni e già connessi alla namento dalla sede di Milano con Pietro Bernasconi, ha assistito il gruppo Benetton nell’ambito del processo di razionalizzazione e parziale dismissione del portafoglio immobiliare del gruppo in alcune delle principali piazze nel mondo. Dopo aver seguito la vendita a Kering del flagship store Benetton in pieno centro a Tokyo, lo Baker & McKenzie assiste Benetton nella razionalizzazione del portafoglio retail nel mondo Baker & McKenzie, con il coordi- Bruno Bartocci rete elettrica. Al primo closing hanno partecipato investitori istituzionali di primario standing, quali tra gli altri, Generali, Intesa Sanpaolo Vita e Unipol. Per Legance hanno agito il socio Bruno Bartocci, responsabile del progetto, coadiuvato dal socio Enzo Schiavello per le questioni regolamentari, dal socio Claudia Gregori per gli aspetti fiscali, dal senior counsel Antonio Palazzolo per le tematiche di diritto bancario e dal managing associate Giacomo Gitti per gli aspetti contrattuali e di diritto societario. Filippo Emanuele Bank nonché i Dealers) nell’aggiornamento del programma emtn del valore 70 miliardi di euro di Intesa Sanpaolo spa, Intesa Sanpaolo Bank Ireland plc e Intesa Sanpaolo Bank Luxembourg SA. Il team di Clifford Chance che ha seguito le banche è guidato dal partner Filippo Emanuele coadiuvato dal counsel Gioacchino Foti e dagli associate Luca Baroni e Jonathan Astbury. Il partner Carlo Galli e il counsel Marco Palanca hanno seguito gli aspetti fiscali. Legance -avvocati associati al ianco di Tages Capital nella istituzione del Fondo «Tages Helios» Pietro Bernasconi studio ha affiancato il gruppo nella razionalizzazione del proprio portafoglio immobiliare retail anche a Parigi dove è stato ceduto a un investitore internazionale lo storico immobile in Boulevard Haussman ed è stato nel contempo acquistata una nuova superficie retail sugli Champs Elysee. Hogan Lovells a ianco di Google in tema di diritto all’oblio La Prima sezione civile del tribunale di Roma, con la sentenza n. 23771/2015, del 3 dicembre 2015 ha rigettato il ricorso presentato da un avvocato perché venisse imposto a Google, difesa da Hogan Lovells con Il primo magazine-device per vivere bene nell’era digitale CROWD DFUNDING DIG GITALE E COME FARSI FINANZIARE NUOVI PROGETTI DALLA RETE IN PIÙ, SPECIALE OROLOGI E TANTE IDEE DA METTERE SOTTO L’ALBERO EDICOLA đ SMARTPHONE đƫTABLET đ SOCIAL È un magazine 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Lunedì 21 Dicembre 2015 PROFESSIONISTI IN CRESCITA http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Massimiliano Masnada, counsel, el, e Marco Berliri, partner, di rimuovere 14 link che risultavano da una ricerca effettuata con il proprio nome. La sentenza del tribunale capitolino, comunica lo studio, facendo propri i Massimiliano Masnada passaggi chiave della pronuncia della Corte di giustizia e delle recenti decisioni del Garante per la protezione dei dati personali in materia di diritto all’oblio, ha respinto la richiesta di de-indicizzazione sulla base di due elementi: l’assenza dell’elemento cronologico del trascorrere del tempo, in quanto le notizie oggetto del giudizio risalivano 2013, essendo i fatti ancora attuali, e il ruolo «pubblico» esercitato dal ricorrente dichiarando che esso deve intendersi attribuito non solo ai politici e ai funzionari pubblici, ma anche «agli uomini d’affari (oltre che agli iscritti in albi professionali)». Infine, il tribunale ha ribadito che l’azione neii confronti di ricerca f ti del d l motore t i deve essere limitata all’esistenza del diritto all’oblio e non può anche riguardare la richiesta di inibitoria per l’eventuale diffamazione subita tramite l’articolo indicizzato da Google. In tal caso, come anche precisato dal Garante, l’interessato deve rivolgersi esclusivamente al proprietario e/o gestore del sito fonte dove tale notizia è stata pubblicata. Secondo Massimiliano Masnada e Marco Berliri dello studio Hogan Lovells che hanno assistito Google, «si tratta di una sentenza importante che fornisce un ulteriore chiarimento sul ruolo del motore di ricerca e sul bilanciamento di interessi tra il diritto all’oblio e l’interesse pubblico all’informazione». senior associate, dell’ufficio di Milano e d da G Gattai, Minoli, Agostinelli tt i Mi li A ti lli & Partners, con un team composto dai partner Cataldo Piccarreta, Gaetano Carrello, Lorenzo Cairo e Licia Garotti e dagli associates Michele Ventura e Giorgio Ferrero. Ashurst con MPS nel project inancing per l’Ospedale San Giuseppe di Empoli Franco Vigliano Ashurst ha assistito MPS Capital Services Banca per le Imprese spa, in qualità di agente e Arranger, nel project financing dell’Ospedale San Giuseppe di Empoli, intervento che fa capo alla Società Italiana per Condotte d’Acqua, tramite la sua controllata Inso spa, azionista di maggioranza della concessionaria Empoli Salute spa. Il progetto prevede il recupero COMUNE DI CHIAVARI (GE) Tel. 0185.3651 – Fax 0185.308511 Telefono 02-58219.1 - e-mail: [email protected] Direttore ed editore Paolo Panerai (02-58219209) Direttore Marino Longoni (02-58219207) Redazione: Silvana Saturno (02-58219378) Roxy Tomasicchio (02-58219335) Impaginazione e grafica: Alessandra Superti (responsabile) ItaliaOggi Editori - Erinne srl - 20122 Milano, via Marco Burigozzo 5, tel. 02-58219.1; telefax 02-58317598; 00187 Roma, via Santa Maria in Via 12, tel. 06-6976081 r.a.; telefax 06-69920373, 69920374. Stampa: Milano, Litosud via Aldo Moro 2, Pessano con Bernago (Mi) Distribuzione: Erinne srl - via Marco Burigozzo 5 - 20122 Milano, tel. 02-58219283. Concessionaria esclusiva per la pubblicità: Class Pubblicità - Via Burigozzo 8 - 20122 Milano - Tel. 02-58219521-2. Class Pubblicità SpA Direzione Generale: Milano, via Burigozzo 8 - tel. 02 58219522 Sede legale e amministrativa: Milano, via Burigozzo 5 - tel. 02 58219.1 Class Roma: Roma, Via C. Colombo 456 - tel. 06 69760855 Presidente: Angelo Sajeva. Vicepresidente: Gianalberto Zapponini. Vicedirettore Generale New Business Iniziative & Eventi Speciali: Francesco Rossi. Vicedirettore Generale Stampa e Web Business & Luxury Stefano Maggini; Vicedirettore Generale TV Indoor & Moving TVConsumer Giovanni Russo. Per informazioni commerciali: [email protected] Tariffe abbonamenti ItaliaOggi - Euro 320,00 annuale, estero euro 900,00 annuale: Abbonamento estero via aerea. ItaliaOggi Sette - Registrazione del tribunale di Milano n. 174 del 25/3/95 - Direttore responsabile: Paolo Panerai. Testata che fruisce dei contributi statali diretti di cui alla legge 7 agosto 1990, n. 250 SERVIZIO ABBONAMENTI per informazioni e segnalazioni CHIAMATA GRATUITA CHIAMATA GRATUITA NUMERO VERDE 800-822195 FAX VERDE 800-822196 E’ indetta procedura aperta, ai sensi dell’art. 55 del D.lgs. 163/2006, per l’appalto del servizio di gestione di pulizia degli uffici e degli altri locali comunali. Criterio di aggiudicazione: prezzo più basso con verifica offerte anormalmente basse, ai sensi dell’art. 82 del richiamato D.lgs. 163/2006, mediante l’utilizzo dei parametri previsti dal disciplinare. Durata del contratto: anni tre dal verbale di consegna servizi che avverrà presumibilmente l’01.03.2016. L’importo totale preventivato ammonta ad € 503.383,00 (oltre I.V.A.). Termine per ricezione offerte e documentazione: ore 12,00 del 26.01.2016. I documenti relativi alla gara sono disponibili presso l’Ufficio Appalti del Comune, sul sito internet www.comune.chiavari.ge.it. Il bando di gara è stato trasmesso per la pubblicazione sulla G.U.C.E. Sarà pubblicato sulla G.U.R.I., serie V, è affisso all’Albo Pretorio del Comune di Chiavari ed è pubblicato sui siti www.comune.chiavari.ge.it e www.appaltiliguria.it. IL DIRIGENTE SETTORE 3 Dott. Pietro Devoto IL DIRIGENTE SETTORE 2 Dott. Giancarlo Serrao Sg Elettrica srl, società trentina operante nel settore della progettazione, costruzione, installazione, manutenzione e assistenza di sistemi elettrici di controllo e automazione industriale e nella produzione e distribuzione di energia elettrica, ha emesso un minibond per un ammontare totale di un milione di euro. Nell’ambito dell’emissione del minibond di Sg Elettrica, Finint Investments sgr, per conto del Fondo Strategico del Trentino - Alto Adige da essa gestito, ha agito in qualità di sottoscrittore. La sottoscrizione del minibond da parte di Finint Investments continua a pag. 54 ACQUEDOTTO PUGLIESE S.p.A. ACQUEDOTTO PUGLIESE S.p.A. Via Cognetti, 36 - B A R I Tel. n. 080/5723491 - Telefax n.080/5723018 Via Cognetti, 36 - B A R I Tel. n. 080/5723492 - Telefax n.080/5723018 Appalto integrato della progettazione esecutiva ed esecuzione dei lavori di miglioramento funzionale, con tecnologia no dig, del tratto di condotte idriche suburbane ubicato all’interno dell’impalcato del ponte di Punta Penna Pizzone a Taranto. L’importo complessivo dell’appalto a base di gara è di € 2.123.837,40. Soggetto aggiudicatario: Impresa ROTECH S.r.l. – Zona Artigianale Forche, 36 - 39040 Naz-Sciaves (BZ). Importo del contratto: € 2.113.809,44. L’avviso integrale è stato pubblicato sulla GURI, V serie speciale, n. 149 del 18/12/2015, sul sito internet del Ministero delle Infrastrutture e sul sito di questa Società www.aqp.it. Avviso relativo a informazioni su procedure incomplete. Procedura aperta per l’appalto del servizio di movimentazione interna, raccolta, prelievo e trasporto rifiuti, prodotti presso gli impianti di depurazione gestiti dall’Acquedotto Pugliese S.p.A. e ricadenti nell’Area Territoriale di Foggia, compresa l’attività di riutilizzo agronomico sui terreni dei fanghi ed esecuzione di attività accessorie. L’appalto non è stato aggiudicato. L’avviso integrale è stato pubblicato sulla GUCE 2015/S 238-433203 del 09.12.2015, sulla GURI n. 146 del 11.12.2015, sul sito internet www.aqp.it e sul sito internet del Ministero delle Infrastrutture. Il Direttore Servizi Centrali Procurement e Tecnici – Avv. Maurizio Cianci. Avv. Maurizio Cianci Avvisi di Pubblicità legale su Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Veneto, Friuli, Trentino Alto Adige, Emilia Romagna, Toscana Via Burigozzo 8, 20122 Milano Tel. 02/58219511-516 Fax 02/58305643 Lazio Via Santa Maria in Via, 12- 00187 Roma tel 06/69760854 Fax 06/6781314 Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia Via Camillo de Nardis 11, 80127 Napoli tel 081/5603291 fax 081/5603708 Tantissime opportunità di lavoro nel settore della Finanza con Milano Finanza. struttu strutturale di due edifici esistenti, di aree commercialla realizzazione l li, di un centro di produzione pasti, di un parcheggio multipiano, di un nuovo edificio da destinare ad attività commerciali, di un impianto di cogenerazione e di un impianto fotovoltaico per coprire i fabbisogni energetici dell’ospedale. Il valore del finanziamento è di 22 milioni di euro, a fronte di un investimento complessivo di circa 38 milioni di euro. Il team di Ashurst è stato guidato dal partner Franco Vigliano e ha incluso il counsel Umberto Antonelli, gli associate Federica Periale e Andrea Semmola e i trainees Edoardo Bononi e Emiljana Ymeraj. Orrick deal counsel nell’emissione del minibond di Sg Elettrica Pool di studi nella cessione di Teamsystem a Hellman & Friedman Freshfields ha assistito Hellman & Friedman nell’acquisizione dell’intero capitale sociale di TeamSystem, società attiva in Italia nel settore dei software per professionisti e per imprese. Il team che ha assistito l’acquirente era guidato dai soci Luigi Verga ed Emiliano Conio, coadiuvati dagli associate Alessio Bottan, Pietro La Placa e Francesco Lombardo. I venditori HG Capital e Bain Capital sono stati assistiti da Linklaters con un team composto da Giorgio Fantacchiotti, partner, e Anna Gagliardi, 53 Calabria e Sicilia Gds Media & Communication Srl Via Lincoln 19- 90133 Palermo tel 091/6230511 fax 091/6230524 Visita il nostro sito carriere.milanofinanza.it In collaborazione con www.italiaoggi.it UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BRESCIA AVVISO DI AGGIUDICAZIONE DI APPALTI: STAZIONE APPALTANTE: L’Università degli Studi di Brescia, sede legale Piazza del Mercato, n.15–25121 Brescia Tel +39 03029881 fax +39 0302988329 rende noto di aver aggiudicato i seguenti appalti: 1) Fornitura ed installazione degli impianti e delle attrezzature finalizzati alla gestione delle aree destinate a parcheggio e gestione per un periodo di nove anni CIG 6255406C52 CUP D86J14000770005. Importo contrattuale: € 244.236,00 + iva per la fornitura ed installazione, € 33.500,00 + IVA per il canone di gestione per nove anni. Procedura: aperta. data aggiudicazione definitiva: 24/11/2015. RUP: ing. Francesco Bianchi– Settore Acquisizioni, Edilizia e Sicurezza, domiciliato ai fini del presente appalto in via Gramsci, n. 17 – Brescia tel +39 0302989338. Aggiudicatario: Alfa Telematica Srl con sede legale in Vicenza – Strada della Pelosa, 183. 2) Servizio di copertura dei rischi assicurativi dell’Università, con riserva di ripetizione: Lotto A Servizio assicurativo della responsabilità civile verso terzi e prestatori d’opera € 84.199,50 lordi complessivi per il periodo 31/01/2016 – 31/03/2018 LOYD’S Sindacato Leader AWH con sede legale in Milano Corso Garibaldi, 86; Lotto B Servizio assicurativo della responsabilità civile verso terzi e prestatori d’opera del Laboratorio di Citogenetica, genetica Molecolare per il periodo 17/06/2016 – 31/03/2018 € 217.672,92 lordi complessivi per il periodo 17/06/2016 – 31/03/2018 Aggiudicatario SWISS RE INTERNATIONAL con sede legale in Milano Via Fatebenefratelli, 10; Procedura: aperta. data aggiudicazione definitiva: 09/12/2015. RUP: Sig. Luigi Forlini – U.O.C. Economato, Patrimonio ed Assicurazioni, domiciliato ai fini del presente appalto in Via Gramsci, 17 – Brescia tel +39 0302989249. 3) Fornitura di abbonamenti a periodici stranieri, per il periodo 01/01/2016 – 31/12/2018. Importo contrattuale: Euro 904.000 + IVA. Procedura negoziata senza previa pubblicazione di un bando riserva dell’opzione prevista nel bando originario; Data aggiudicazione definitiva: 04/11/2015. RUP: Dott. Luca Guerra – U.O.C. Acquisizione Risorse Bibliografiche, domiciliato ai fini del presente appalto in Vicolo dell’Anguilla, 8 – Brescia. Aggiudicatario: Celdes Srl Via Aterno, 15/A - Roma. Data di spedizione degli avvisi per la pubblicazione sulla GUUE: 09/12/2015 Il Dirigente del Settore Acquisizioni, Edilizia e Sicurezza: Dott. Luigi Micello 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 54 Lunedì 21 Dicembre 2015 segue da pag. 53 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it sgr è stata ammessa all’intervento del Fondo di Garanzia per le pmi. Orrick ha agito in qualità di deal counsel nella strutturazione e sottoscrizione del minibond. Il team di Orrick che ha assistito Sg Elettrica in qualità di emittente e Finint Investments sgr in qualità di sot- PROFESSIONISTI IN CRESCITA Allen & Overy e CBA nella cartolarizzazione Carige la supervisione del partner Massimiliano Danusso, e coadiuvato dal consultant Stefania Aristei e dai collaboratori Gianluca Lecce e Bianca Chiara Sinisi, e, per gli aspetti fiscali, dal socio Francesco Bonichi e dal senior associate Michele Milanese, ha assistito il sole arranger UniCredit Bank AG, London Branch. CBA ha assistito le banche originator del Gruppo Carige con il counsel Daniela Sorgato, coadiuvata dai collaboratori Luca Tramontin e Giulia Scanferla. Gli studi legali Allen & Overy e CBA hanno prestato assistenza nell’ambito dell’operazione di cartolarizzazione di crediti derivanti da mutui chirografari e ipotecari concessi a pmi da Banca Carige, Banca Carige Italia, Banca del Monte di Lucca, Cassa di Risparmio di Carrara e Cassa di Risparmio di Savona (poi incorporata in Banca Carige) per un valore superiore a 700 milioni di euro. Allen & Overy, con un team guidato dal senior counsel Gianpaolo Garofalo (nella foto), sotto ranti nel settore globale della sicurezza informatica. Lo studio ha curato gli aspetti legali del processo di quotazione e offerta con un team guidato dal partner Emanuele Grippo, coadiuvato dagli associate Raffaella Genghini ed Edoardo Brillante. Patrizio Messina toscrittore, è stato guidato da Patrizio Messina Head del Finance Group, in collaborazione con la Senior associate Sabrina Setini, l’associate Roberto Percoco e il trainee Erik Negretto. La Scala nei concordati omologati del gruppo De Vecchi Gianni Origoni nella quotazione del nuovo Etf Cyber Emanuele Grippo Lo studio legale internazionale Gianni, Origoni, Grippo, Cappelli & Partners ha assistito Etf Securities (Uk) Ltd nel processo di quotazione sul mercato Etfplus di Borsa Italiana di Etfs Ise Cyber Security Go Ucits Etf, un comparto della società di investimento irlandese Go Ucits Etf Solutions Plc che replica l’andamento dell’indice su cui vengono calcolate le performance di società ope- Sono stati omologati al Tribunale di Venezia tutti i concordati delle società del Gruppo De Vecchi, titolare di un terminal di Marghera e attivo anche nel settore immobiliare. La procedura curata da La Scala studio legale prevede una manovra concordataria nella quale si innestano numerose operazioni straordinarie: aumenti di capitale in denaro e in natura, fusioni, vincoli di destina- zione, conferimenti d’azienda alla nuova newco operativa. Il Gruppo, gravato da oltre 130 milioni di indebitamento prevede però di pagare integralmente non solo i creditori privilegiati, ma anche quelli chirografari delle società immobiliari e di Interporto di Venezia nonché in gran parte quelli del Centro Intermodale Adriatico. Il team dello Studio La Scala che ha curato l’operazione era composto oltre che dal name partner Giuseppe La Scala, dal socio Riccardo Bovino responsabile del team corporate (con gli associate Giada Salvini e Giulia Buzzetti), da Simone Bertolotti del team di diritto concorsuale e da Nadia Rolandi e Valeria Bano che hanno curato l’assistenza legale quotidiana alle società nel corso della procedura. Attestatore del piano il commercialista bresciano Angelo Cisotto. Gabriele Ventura Con meno di €5 a settimana leggi il tuo quotidiano preferito su PC, iPad, Tablet e Smartphone Android, Tablet e PC Windows 8, Amazon Kindle Fire Abbonamento mensile €19,99 (pari a €4,99 a settimana) Abbonamento annuale €229,99 (pari a €4,42 a settimana) Abbonati su www.classabbonamenti.com oppure chiama il numero verde 800.822.195 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Lunedì 21 Dicembre 2015 55 POLAR CAPITAL FUNDS Comparto Classe di Azioni http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Global Technology CNP Alpenbank Aggressive CNP Alpenbank Balanced CNP Alpenbank Balanced 2 CNP Alpenbank Dynamic CNP Alpenbank Substance CNP CIIS Aggressivo CNP CIIS Dinamico CNP CIIS Equilibrato CNP CIIS Moderato CNP CIIS Prudente CNP CIIS Total Return CNP CIIS Essential CNP CIIS Advanced CNP Crescita CNP Equilibrato CNP Fondo Interno Certius IV CNP Fondo Interno Certius V CNP Linea Conservativa CNP Dinamico CNP Moderato CNP Protezione CNP Prudente CNP Reddito CNP Sviluppo 101,75 95,49 100,60 125,10 108,78 93,67 94,67 94,31 96,42 98,46 97,81 94,82 87,08 71,31 95,30 97,33 97,93 98,43 99,21 - 18/10/2015 18/10/2015 18/10/2015 18/10/2015 18/10/2015 18/10/2015 18/10/2015 18/10/2015 18/10/2015 18/10/2015 18/10/2015 NAV EUR GBP USD 23,93 16/12/2015 17,4600 16/12/2015 26,1900 16/12/2015 Healthcare Opportunities EUR GBP USD Polar Japan Fund USD GBP JPY UK Absolute Return Class A EUR Class A GBP Class A USD Class I EUR Class I GBP Class I USD 24,00 17,5100 26,2700 21,93 14,6800 2684,9500 12,22 10,2523 16,5042 12,5050 10,4927 16,8911 16/12/2015 16/12/2015 16/12/2015 17/12/2015 17/12/2015 17/12/2015 18/11/2013 18/11/2013 18/11/2013 18/11/2013 18/11/2013 18/11/2013 www.polarcapital.co.uk 18/10/2015 18/10/2015 18/10/2015 18/10/2015 18/10/2015 18/10/2015 18/10/2015 18/10/2015 1,336 MetLife Protezione in Crescita 80% 1,228 MetLife Protezione in Crescita 90% 1,105 17/12/15 1,107 Alico P.P. Global 2027 17/12/15 1,161 Alico P.P. Eur 2015 17/12/15 0,970 Alico P.P. Global 2028 17/12/15 1,076 Alico P.P. Eur 2016 17/12/15 0,992 Alico P.P. Global 2029 17/12/15 1,235 Alico P.P. Eur 2017 17/12/15 1,026 Alico P.P. Global 2030 17/12/15 1,196 Alico P.P. Eur 2018 17/12/15 1,066 Alico P.P. Global 2031 17/12/15 1,293 Alico P.P. Eur 2019 17/12/15 1,103 Alico P.P. Global 2032 17/12/15 1,207 Alico P.P. Eur 2020 17/12/15 1,121 Alico Prot.Trim. Eur 17/12/15 1,083 Alico P.P. Eur 2021 17/12/15 1,161 Alico P.P. Eur 2022 17/12/15 1,165 Alico Prot.Trim. Usa 17/12/15 1,089 Alico P.P. Eur 2023 17/12/15 1,201 Alico Gest.Bilanc.Glob 17/12/15 1,404 Alico P.P. Eur 2024 17/12/15 1,140 Alico P.P. Eur 2025 17/12/15 1,156 Alico P.P. Eur 2026 17/12/15 1,394 Alico Gest.Azion. Eur 17/12/15 1,421 Alico P.P. Eur 2027 17/12/15 1,188 Alico Aper.Indiciz.Eur 17/12/15 1,047 Alico P.P. Eur 2028 17/12/15 1,073 Alico Aper.Indiciz.Usa 17/12/15 1,718 Alico P.P. Eur 2029 17/12/15 1,214 Alico Aper.Indiciz.Glo 17/12/15 1,373 Alico P.P. Eur 2030 17/12/15 1,218 Alico Aper.Indiciz.Ita 17/12/15 0,874 Alico P.P. Eur 2031 17/12/15 1,277 Alico Liquidita’ 17/12/15 1,060 Alico P.P. Eur 2032 17/12/15 1,199 Alico R. Prudente 17/12/15 1,237 Alico P.P. Usa 2015 17/12/15 1,021 Alico R. Crescita 17/12/15 1,167 Alico P.P. Usa 2016 17/12/15 1,063 Alico R. Multi Comm. 17/12/15 0,382 Alico P.P. Usa 2017 17/12/15 1,081 Alico P.P. Usa 2018 17/12/15 1,141 Alico P.P. Usa 2019 17/12/15 1,190 Alico P.P. Usa 2020 17/12/15 1,203 Alico P.P. Usa 2021 17/12/15 1,277 1,247 Alico Gest.Azion.Glob 17/12/15 1,462 Alico Gest.Bilanc.Eur 17/12/15 1,396 UNIDESIO 760129 12,136 11/12/2015 UNIDESIO 760185 11,3400 11/12/2015 UNIDESIO 760072 12,196 11/12/2015 UNIDESIO 760130 10,8550 11/12/2015 UNIDESIO 760186 11,3090 11/12/2015 UNIDESIO 760073 12,214 11/12/2015 UNIDESIO 760139 11,933 11/12/2015 UNIDESIO 760187 11,8140 11/12/2015 UNIDESIO 760075 12,995 11/12/2015 UNIDESIO 760140 11,9580 11/12/2015 UNIDESIO 760189 11,8890 11/12/2015 UNIDESIO 760078 11,5930 11/12/2015 UNIDESIO 760147 12,0380 11/12/2015 UNIDESIO 760191 10,456 11/12/2015 UNIDESIO 760080 11,6810 11/12/2015 UNIDESIO 760149 11,9660 11/12/2015 UNIDESIO 760192 11,7900 11/12/2015 UNIDESIO 760082 11,7060 11/12/2015 UNIDESIO 760150 11,937 11/12/2015 UNIDESIO 760193 12,0230 11/12/2015 UNIDESIO 760085 10,801 11/12/2015 UNIDESIO 760156 10,293 11/12/2015 UNIDESIO 760198 8,0290 04/12/2015 UNIDESIO 760088 12,3550 11/12/2015 UNIDESIO 760157 12,5400 11/12/2015 UNIDESIO 760201 11,408 11/12/2015 UNIDESIO 760091 12,5080 11/12/2015 UNIDESIO 760202 12,140 11/12/2015 UNIDESIO 760095 10,568 11/12/2015 UNIDESIO 760203 13,1060 11/12/2015 UNIDESIO 760205 10,9510 11/12/2015 UNIDESIO 760206 10,8700 11/12/2015 UNIDESIO 760210 12,286 11/12/2015 UNIDESIO 760216 10,955 11/12/2015 UNIDESIO 760229 11,188 11/12/2015 UNIDESIO 760234 10,075 11/12/2015 UNIDESIO 760235 10,046 11/12/2015 UNIDESIO 760243 9,669 AZZOAGLIO CONSERVATIVO 11/12/2015 11,1270 11/12/2015 12,391 11/12/2015 11,7160 11/12/2015 UNIDESIO 760159 12,0320 11/12/2015 UNIDESIO 760160 11,702 11/12/2015 UNIDESIO 760163 10,0740 11/12/2015 UNIDESIO 760169 12,972 11/12/2015 UNIDESIO 760170 11,881 11/12/2015 12,1990 11/12/2015 UNIDESIO 760102 11,260 11/12/2015 UNIDESIO 760104 11,1230 11/12/2015 UNIDESIO 760174 UNIDESIO 760105 10,7000 11/12/2015 UNIDESIO 760179 11,759 11/12/2015 UNIDESIO 760106 12,0530 11/12/2015 UNIDESIO 760180 11,9400 11/12/2015 UNIDESIO 760182 8,3390 04/12/2015 UNIDESIO 760183 11,377 11/12/2015 UNIDESIO 760109 11,5820 11/12/2015 UNIDESIO 760125 12,209 11/12/2015 6,802 AZZOAGLIO DINAMICO AZZOAGLIO EQUILIBRATO UNIDESIO PRUDENTE UNIDESIO MODERATO UNIDESIO ATTIVO UNIDESIO VIVACE OBBLIGAZIONARIO MISTO AZIONARIO EURO AZIONARIO GLOBALE BILANCIATO CONSERVATIVE 11/12/2015 5,684 6,868 11,581 11,927 12,339 12,327 10,715 9,393 12,204 11,951 10,362 11/12/2015 11/12/2015 11/12/2015 11/12/2015 11/12/2015 11/12/2015 11/12/2015 11/12/2015 11/12/2015 11/12/2015 11/12/2015 DUAL INDEX - 2012 104,183 16/12/2015 DUAL INDEX - 2013 100,464 16/12/2015 INDEX EURO DIVIDEND - 2013 105,207 16/12/2015 INDEX EuroCrescita 2014 97,136 16/12/2015 INDEX TOP DIVIDEND 2013 107,198 16/12/2015 109,734 16/12/2015 EUROSTOXX 50 - 2012 HELVETIA EUROCRESCITA 93,895 16/12/2015 ATTIVO SPECIFICO Obbiettivo 5/2021 10,1150 16/12/2015 HELVETIA QUATTRO.10 97,764 16/12/2015 Alico R. Peak Usa 2020 17/12/15 1,151 HELVETIA THESAURA - Ed. 04-2013 104,580 16/12/2015 Alico R. Peak Usa 2025 17/12/15 1,250 HELVETIA THESAURA - Ed. 04-2014 96,166 16/12/2015 Alico R. Peak Usa 2030 17/12/15 1,272 Alico R. Peak Usa 2035 17/12/15 1,286 1,039 Alico R. Peak Eur 2015 17/12/15 Alico P.P. Usa 2025 17/12/15 1,265 Alico R. Peak Eur 2020 17/12/15 1,179 Alico P.P. Usa 2026 17/12/15 1,524 Alico R. Peak Eur 2025 17/12/15 1,265 Alico P.P. Usa 2027 17/12/15 1,259 Alico R. Peak Eur 2030 17/12/15 1,331 Alico P.P. Usa 2028 17/12/15 1,182 Alico R. Peak Eur 2035 17/12/15 1,273 Alico P.P. Usa 2029 17/12/15 1,124 Alico R. Peak Asia 2015 17/12/15 1,087 Alico P.P. Usa 2030 17/12/15 1,319 Alico R. Peak Asia 2020 17/12/15 1,271 1,400 Alico R. Peak Asia 2025 17/12/15 1,415 Alico P.P. Usa 2032 17/12/15 1,324 Alico R. Peak Asia 2030 17/12/15 1,498 Alico P.P. Global 2015 17/12/15 0,968 Alico P.P. Global 2016 17/12/15 1,000 Alico P.P. Global 2017 17/12/15 0,962 Alico P.P. Global 2018 17/12/15 1,083 Alico P.P. Global 2019 17/12/15 1,177 Alico P.P. Global 2020 17/12/15 1,139 Alico P.P. Global 2021 17/12/15 1,184 Alico P.P. Global 2022 17/12/15 Alico P.P. Global 2023 17/12/15 Alico P.P. Global 2024 17/12/15 Alico P.P. Global 2025 Alico P.P. Global 2026 Alico R. Peak Asia 2035 17/12/15 1,492 Alico Sec. Acc. 2016 17/12/15 1,052 Alico Sec. Acc. 2017 17/12/15 1,071 Alico P.P. Asia 2015 17/12/15 1,122 Alico P.P. Asia 2020 17/12/15 1,291 Alico P.P. Asia 2025 17/12/15 1,408 1,156 Alico P.P. Asia 2030 17/12/15 1,430 1,204 Alico P.P. Asia 2035 17/12/15 1,493 1,150 Alico Long Investment 17/12/15 0,775 17/12/15 1,194 Alico Agriculture 17/12/15 0,414 17/12/15 1,437 Alico Metals 17/12/15 0,367 10,290 11/12/2015 UNIDESIO OBBLIGAZIONARIO MEDIO TERMINE 11,100 11/12/2015 UNIDESIO AZIONARIO AREA EURO 11,607 UNIDESIO AZIONARIO INTERNAZIONALE 15,146 11/12/2015 OBBIETTIVO 03/2021 9,710 11/12/2015 OBBIETTIVO 05/2021 10,115 11/12/2015 11/12/2015 HIGH DIVIDEND 8,506 11/12/2015 MEGATREND 8,266 11/12/2015 PREVIMISURATO PREVIBRIOSO PREVIDINAMICO 13,753 13,858 14,271 10/12/2015 10/12/2015 10/12/2015 12,178 12,631 12,634 13,436 13,748 13,892 13,599 13,822 14,912 30/11/2015 30/11/2015 30/11/2015 30/11/2015 30/11/2015 30/11/2015 30/11/2015 30/11/2015 30/11/2015 LINEA 1 LINEA 1 - FASCIA A LINEA 1 - FASCIA B LINEA 2 LINEA 2 - FASCIA A LINEA 2 - FASCIA B LINEA 3 LINEA 3 - FASCIA A LINEA 3 - FASCIA B UNIT LINKED - FONDI INTERNI 0,402 1,185 11/12/2015 UNIDESIO OBBLIGAZIONARIO BREVE TERMINE INDEX LINKED 1,003 1,289 11/12/2015 14,338 CANALE AGENTI E BROKER 17/12/15 17/12/15 11/12/2015 11,773 GLOBAL EQUITY FPA - LINEE 17/12/15 17/12/15 10,734 BALANCED PIP - FONDI INTERNI Alico R. Peak Usa 2015 Alico P.P. Usa 2024 BOND MIX INDEX LINKED Alico Multi Comm. Alico P.P. Usa 2023 17/12/15 11/12/2015 UNIT LINKED - FONDI INTERNI Alico Monet. Protetto Alico P.P. Usa 2031 12,194 UNIDESIO 760098 Valorizzazione al: 17/12/15 17/12/15 UNIT LINKED UNIDESIO 760071 UNIDESIO 760099 MetLife Protezione in Crescita 70% Entra in Helvetia con il tuo Smartphone BANCASSICURAZIONE UNIDESIO 760096 MetLife Europe Limited Rappresentanza Generale per l’Italia Via Andrea Vesalio n. 6 00161 Roma Alico P.P. Usa 2022 Helvetia Vita S.p.A. - Compagnia Italo Svizzera di Assicurazioni sulla Vita S.p.A. Via G.B. Cassinis, 21 - 20139 Milano Valori al PIP - FONDI INTERNI HELVETIA MULTIMANAGER FLESSIBILE 12,410 15/12/2015 HELVETIA MULTIMANAGER EQUITY 13,090 15/12/2015 HELVETIA WORLD EQUITY 156,760 HELVETIA EUROPE BALANCED 213,450 15/12/2015 15/12/2015 HELVETIA WORLD BOND 242,580 15/12/2015 HELVETIA GLOBAL BALANCED 173,670 15/12/2015 HELVETIA GLOBAL EQUITY 129,430 15/12/2015 FPA - LINEE LINEA GARANTITA 12,441 30/11/2015 LINEA BILANCIATO 14,038 30/11/2015 LINEA OBBLIGAZIONARIO 13,405 30/11/2015 LINEA AZIONARIO 10,986 30/11/2015 www.helvetia.it Il resto, scopritelo da voi. UNIT LINKED Valori al 18/12/2015 UNIT in EURO Ivy Gl.Investors Asset Strat.A EUR 1485,57 Quality Progress Maximum Global Equity Global 100 Flex Equity 100 Opportunità Reddito Opportunità Reddito Plus Opportunità Crescita Opportunità Crescita Plus DATA PREZZO 09/12/2015 09/12/2015 09/12/2015 09/12/2015 09/12/2015 09/12/2015 09/12/2015 09/12/2015 09/12/2015 09/12/2015 7,671 7,0520 5,6940 6,3130 5,4790 12,273 4,965 4,811 4,992 4,824 NEW + VELOCE + MODERNO + BELLO + RICCO + FACILE DA USARE DA LEGGERE DA CONDIVIDERE NEI CONTENUTI DA NAVIGARE EUROVITA ASSICURAZIONI S.p.A. Via dei Maroniti, 12 - 00187 - Roma Tel. 06 474821 www.metlife.it www.eurovita.it 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it