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Maxi-buco di un miliardo Spunta l`esposto in Procura
Economia DOMENICA 19 APRILE 2015 MESSAGGERO VENETO 15 veneto banca Maxi-buco di un miliardo Spunta l’esposto in Procura L’assemblea, tra le contestazioni, vara il bilancio e il taglio al valore delle azioni Il Movimento consumatori si rivolge alla magistratura. Possibile l’asse con Vicenza di Elena Del Giudice ◗ UDINE Non senza qualche contestazione, proteste e interventi al vetriolo, l’assemblea dei soci di Veneto Banca, convocata ieri a Volpago del Montello, ha approvato bilancio - in perdita per quasi 1 miliardo di euro –, relazione degli amministratori e pure la nota dolente della sforbiciata al valore delle azioni: da 39,5 a30,5 euro cadauna. Ed è andata meglio del previsto, considerato lo spiegamento di forze del’ordine e vigilanza privata che hanno vegliato sull’assise. Il “rosso” del bilancio 2014 di Veneto Banca ha raggiunto i 968 milioni di euro, «ma nel primo trimestre - ha anticipato il direttore generale, Vincenzo Consoli - il risultato netto è positivo per 49,6 milioni». Un pizzico di rosa che non attenua la polemica di molti interventi di soci delusi e amareggiati, che Un momento dell’assemblea dei soci di Veneto banca non comprendono la «perdita tecnica» come l’ha definita il presidente della Popolare, Francesco Favotto, «che si riscontra anche nei bilanci di molte altre banche e non è in discussione la capacità di generare utili in futuro». Favotto si è quindi soffermato sulle ragioni alla base della scelta, obbligata, di passare da «un modello popolare» a uno di società per azioni «che si basa sul ritorno economico dei soci azionisti a medio-breve termine». Un percorso rispetto al quale si aprirà «una nuova stagione, con una ricerca di soci finanziariamen- te forti da una parte e dall'altra di accordi o aggregazioni fra banche». Il presidente ha ricordato che Veneto Banca ha già nominato un advisor, Rothschild, per l’approfondimento e l’esplorazione delle nuove prospettive strategiche. Le opzioni, nel dettaglio, spaziano fra «il proseguimento “stand alone” con un nucleo di soci forti e con uno o più fondi istituzionali per aumentare il capitale, l’aggregazione con una banca già quotata o l’accordo con una banca non quotata per dar vita, su base paritetica, ad un nuovo gruppo bancario radicato sul territorio anche in vista di una possibile quotazione». Rispetto all’ipotesi di “matrimonio” con la Popolare di Vicenza, Favotto si è limitato a confermare che «è uno dei possibili partner». Venedo alla svalutazione dell'azione, il presidente ha sottolineato come la stessa non sia «espressione dell’effettivo valore della banca» e ha solo un va- oggi la presentazione dei conti Friuladria liquida un dividendo di 1,18 euro Un dividendo di 1,18 euro per azione, in crescita del 16,8 per cento rispetto all’anno scorso, che corrisponde a una remunerazione del2,65 per cento, è il biglietto da visita con cui Banca Popolare FriulAdria - Crédit Agricole, si presenta stamane all’assemblea degli azionisti convocata al Teatro Verdi a Pordenone. FriulAdria ha infatti chiuso il 2014 con risultati di tutto rispetto per quanto attiene la raccolta, sia diretta che indiretta, i proventi operativi e l’utile netto, a 32,4 milioni di euro, 3,9 milioni in più rispetto al 2013 (+13,6 per cento). Nel dettaglio i proventi operativi netti hanno raggiunto i 311,5 milioni di euro, +1 per cento, mentre le commissioni nette, che rappresentano il 42 per cento dei ricavi operativi, presentano un saldo di 129,5 milioni, +7,5 per cento. Il risultato della gestione operativa è pari a 133 milioni, +10 per cento, legato all’effetto combinato della crescita dei proventi operativi netti e della sensibile riduzione degli oneri operativi che si sono attestati a 178,5 milioni, -4,7 per cento; il cost/income, pari al 57,3 per cento, migliora di 3,4 punti percentuali rispetto al 2013 grazie al percorso intrapreso dalla banca per una più efficiente gestione. L’assemblea si aprirà alle 10 con la relazione del presidente Chiara Mio a cui farà seguito l’analisi del direttore generale, Carlo Crosara, che chiuderà con un saluto agli azionisti dopo la decisione di lasciare il mondo del credito. lore segnaletico «volto a indicare ai soci gli effetti delle perdite riportate nel bilancio 2014 sul sovrapprezzo delle azioni». Tra gli azionisti infuriati, imprenditori, pensionati, artigiani, impiegati... Contestata l’impossibilità di vendere i titoli, scattata da mesi, e l’assenza di informa- Popolari, i clienti si rivolgono al giurì bancario L’organismo ha già emesso alcuni provvedimenti sulle quote congelate o deprezzate dagli istituti ◗ UDINE Friulia illustrerà domani il piano finanziario agli imprenditori di Udine e Tolmezzo Friulia Finanziaria Fvg, in collaborazione con Confindustria Udine, presenterà domani con inizio alle 17.30 a palazzo Torriani - e in videoconferenza con la delegazione di Tolmezzo - le nuove opportunità che Friulia offre alle imprese. Interverranno all'incontro Michele Bortolussi, vice presidente vicario di Confindustria Udine, Pietro Del Fabbro presidente di Friulia, e Carlo Moser, direttore generale di Friulia. Al centro dell’iniziativa la presentazione e il confronto con gli imprenditori friulani sugli obiettivi e gli strumenti previsti nelle linee guida del Piano Industriale 2014-2015 di Friulia, in cui si ritrovano le azioni di “restart” delle aziende valide ma alle prese con le tensioni dei mercati, quelli finanziari in particolare. Dall’Ombudsman una speranza per i soci delle Popolari. L’Ombudsman, o “giurì bancario”, è un organismo collegiale che prende decisioni sulle controversie tra banche, intermediari finanziari e clienti, ed è alternativo alla magistratura. In sostanza decide chi ha torto e chi ha ragione tra istituti di credito e clienti in materia di servizi di investimento (compravendita di azioni, obbligazioni, titoli di stato, fondi comuni ecc.). Tema del contendere è il deprezzamento delle azioni della Popolare di Vicenza e di Veneto Banca, il cui valore è stato ridotto di circa il 23 per cento, con una mossa - per la maggior parte degli azioni - a sorpresa, senza che nessuno, e alcuni lo volevano fare da mesi, abbia potuto cedere le proprie quote. È vero che le azioni illiquide (così vengono definiti i titoli di società non quotate) seguono regole diverse, ma le banche non sono esenti dal rispetto delle direttive della Consob in tema di trasparenza e informazione. Ed è su questi che il giurì bancario si è basato per esprimersi su una controversia simile a quelle che si vanno definendo per le banche venete. Ne dava conto ieri Plus24, ricordando un pronunciamento del 2014 con cui l’Ombudsman ha condannato la Cassa di risparmio di Ferrara a resti- tuire a un azionista l’intero importo investito in azioni Carife oltre agli interessi. Seconfo il giurì, Carife nel collocare e negoziare le sue azioni non quotate aveva violato la comunicazione Consob (n. 9019104 del 2 marzo 2009) sui doveri di correttezza e trasparenza dell’intermediario in sede di distribuzione di prodotti finanziari illiquidi. La banca avrebbe dovuto illustrare il rischio di illiquidità in modo chiaro e rilevante. Il semplice “rinvio” al prospetto informativo non è, secondo la Consob e nemmeno secondo il giurì, un modo esaustivo e sufficiente di garantire informazione. Consob impone a chi intermedia titoli illiquidi, l’invio zioni sul reale valore di azioni che alcuni hanno dichiarato di essere stati «costretti» a sottoscrivere. Movimento consumatori ha già depositato alla Procura di Roma un esposto sulla svalutazione delle azioni di Veneto Banca. ©RIPRODUZIONERISERVATA all’investitore dei rendiconti periodici con informazioni specifiche su fair value (il valore equo) e il presumibile valore di realizzo. Nel caso di Carife, l’Ombudsman ha stabilito che per dimostrare di aver adempiuto agli obblighi di informativa e trasparenza, non basta farsi firmare una dichiarazione del cliente sulla consapevolezza dei fattori di rischio, condizioni e modalità del prospetto informativo. Una sentenza della Corte d’appello di Torino rafforza la posizione del giurì laddove ha rilevato l’assenza di comunicazioni periodiche - e tempestive - agli investitori. Che nel caso di Popolare Vicenza e Veneto banca non ci sono state. Basti pensare al tempo trascorso tra le imposizioni della Bce e la comunicazione della riduzione di valore delle azioni. Diciamo che gli azionisti qualche freccia all’arco potrebbero averne. (e.d.g.) ©RIPRODUZIONERISERVATA agricoltura sostenibile A Corno di Rosazzo nasce il primo bio-distretto L’obiettivo è promuovere i prodotti senza pesticidi. Coinvolte scuole e associazioni ◗ CORNO DI ROSAZZO È nato ufficialmente ieri il primo bio-distretto in Friuli Venezia Giulia nell’area dei Colli orientali a Gramogliano. A poco più di un anno dalla nascita del progetto di marketing territoriale di Villa Nachini Cabassi a Corno di Rosazzo, il gruppo Viticultori dei Colli orientali lancia una nuova progettualità orientata alla promozione di un’agricoltura sostenibile per la riduzione progressiva dell’uso di pesticidi chimici, a favore di un prodotto biologico e a tutela della salute. Il proposito è di coinvolgere non solo agricoltori, produttori, operatori turistici e strutture ricettive ma anche le istituzioni, il mondo della scuola e dell’associazionismo. Dodicesimo bio-distretto italiano, “Gramogliano Friuli Colli orientali” è un progetto innovativo per l’intera area del Triveneto, teso a promuovere la filiera corta e a sperimentare nuove metodologie di coltivazione. Tra i soci fondatori il Comune di Corno di Rosazzo, il Gruppo Viticultori Colli orientali, l’Associazione italiana per l’agricoltura biologica, le aziende agricole e vitivinicole Perusini, Ca’ di Bon, Visintini, Butussi, Canus, La Scusa e Fedele, e tra gli associati l’università di Udine, Confagricoltura, il Ducato dei vini, Calligaris basket, la Fiera dei vini di Corno di Rosazzo, l’azienda Bergamasco e Vosca, oltre ai ristoranti dei Colli Orientali, Al Postiglione, Villa Nachini, Solder e Al Gjal. Un primo nucleo destinato ad espandersi grazie anche ad un’attenta attività di comunicazione attraverso il sito www. biodistrettogramogliano.it che porterà il progetto all’Expo. «Una cartolina verso il futuro» per il deputato Giorgio Zanin della Commissione agricoltura della Camera, intervenuto alla presentazione del progetto e alle tavole rotonde che l’hanno preceduta a cui hanno partecipato l’università di Udine, l’Ersa, il Consorzio Colli orientali Ramandolo, le rappresentanze regionali di Confindustria, Coldiretti e Aprobio, la Federazione italiana vignaioli indipendenti. Alla presenza dei deputati Zanin e Massimo Fiorio, relatore del testo unico L’incontro di presentazione del primo bio-distretto friulano della vite e del vino, sono state condivise le esigenze dei produttori e dell’aziende per favorire lo sviluppo del biologico. Esigenze espresse nelle necessità di affrontare temi come la sburocratizzazione, la ricerca tecnica e scientifica e la formazione di tecnici di set- tore. È seguito un incontro che ha permesso di raccogliere le osservazioni del comparto vitivinicolo regionale sul testo unico vite e vino, accolte da Zanin e Florio, quest’ultimo responsabile della scrittura del nuovo testo legislativo. (m.b.)