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Voci dal Sud 5 rw w w . s o s e d .eu Editoriale Anno IX° nr. 4 Aprile 2012 di Franz Rodi-Morabito Addio Andrea, ti ricordiamo e ti piangiamo con affetto! Erano gli anni in cui io studiavo a Vibo Valentia per cui soggiornavo presso l’Albergo Risorgimento. A quell’epoca L’Hotel era diretto da un uomo affacinante, di poche parole, ma che traspariva simpatia; si chiamava Gaetano Frezza ed era di Laureana di Borrello. Ebbi così modo di conoscere e frequentare un suo figlio, Andrea, con il quale, malgrado io gli passassi 4 anni (ed a quell’età 4 anni contano tanto!) legammo e simpatizzammo. Poi, finita la scuola, io tornai nel mio paese di origine e così pian piano il ricordo di quel simpatico ragazzo si perse nella notte flou dei ricordi. Le vicissitudini della vita mi portarono a Roma e mi fecero radicare nel mondo delle Auto storiche per cui il passo dalle Auto storiche al Cinema è breve e, quindi, divenni “Consulente” per la sezione automobili nei vari films. Stante le mie conoscenze che nel campo si estendevano in tutta Italia, iniziai anche a”fornire” le vetture per la realizzazione delle pellicole. Fu così che una mattina, su un set nei pressi di Roma, mi presentarono un giovane regista che girava per la RAI i 4 episodi de “I segreti di don Isidro”. Rimasi colpito dalla figura del regista ma non sapevo spiegarmi questa mia propensione amichevole nei confronti di uno sconosciuto. Durante una “pausa”, come naturale, ci scambiammo le nostre referenze e notizie reciproche e scoprimmo che dopo lunghissimi anni ci eravamo ritrovati: era Andrea Frezza! Abbiamo perciò rimesso in essere la nostra vecchia amicizia giovanile e ci siamo spesso frequentati sia a Roma che in Calabria. Adesso ci hai tradito, caro vecchio Andrea, e sei andato via improvvisamente (era nel tuo stile, sparire anche per lungo tempo ed improvvisamente), ma questa volta immaginmo che... sarà per un tempo maggiore! Sono ferito nell’animo per la tua dipartita, e non voglio spendere parole inutili e banali che sanno tanto di “coccodrillo” stereotipato. Ti dico semplicemente, carissimo Andrea, rimarrai nei mio cervello e nel mio cuore, così come, so bene e ne sono sicuro, rimarrai impresso favorevolmente nei ricordi di chiunque ti ha conosciuto e non ha potuto, anche avesse voluto, non rimanere preso dalla tu semplicità, dalla tua bonomia, dal tuo sprizzare umanità. Addio Andrea!