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Al servizio della cinepresa

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Al servizio della cinepresa
.SPECIALE DIETRO LE QUINTE.
17
L’INFORMAZIONE
QUELLI DI
RIVOMBROSA
Gli interpreti dei maggiordomi raccontano la loro esperienza al di là dello schermo «La mia famiglia è contenta che sia finita»
Al servizio della cinepresa
«Giornate di lavoro snervanti ma emozionanti»
Per fare la costumista
bisogna avere stoffa
assione,speranza,semplice
P
curiosità.Questi i sentimenti che hanno spinto tutti coloro
che si sono presentati ai provini
per partecipare alla terza serie
di "Elisa di Rivombrosa".
Il tour fra le sensazioni inizia
con coloro che hanno interpretato i maggiordomi.Tiziano
Ferrari,abitante di Rubbiano e
dipendente della Flametal di
Fornovo,racconta la sua storia.
«Mi sono iscritto perchè sono
stato coinvolto dalla mia compagna - spiega - Purtroppo lei
che ci teneva così tanto è stata
scartata.Io sono stato chiamato con il gruppo dei ballerini.
Alcuni di loro hanno interpretato il balletto al fidanzamento di
Martino e Vittoria,io sono stato
riciclato a fare il maggiordomo
in casa Ristori».
Il racconto di Ferrari prosegue: «Il primo giorno che mi
hanno chiamato c’erano solo gli
attori principali e due comparse, due maggiordomi, che dovevano servire a tavola la colazione, il pranzo e la cena. Le
scene,oltre a essere ripetute per
errori,sono state girate in tutte
le maniere possibili prima con
una cinepresa in movimento,
poi dal lato nord e sud del salone, a destra e poi dal lato sinistro,successivamente rifinite
con dei primi piani e infine con
due telecamere in contemporanea».
L’uomo aggiunge:«Abbiamo
trascorso un’intera giornata
nel salone da pranzo.E’stato allo stesso tempo snervante e interessante.Come maggiordomi avremo dei primi piani al
momento di entrare in sala e di
servire le pietanze anche se cre-
Giancarla Bertorelli Ramiola sarta del corteo storico di Fornovo
Ivo Bertini di Collecchio, maggiordomo a tempo pieno, e la "contadina" Valentina Orengo di Medesano
Tiziano Ferrari di Rubbiano
do che gran parte delle riprese
andrà perduta».Infine,la conclusione: «Mi è piaciuta moltissimo questa esperienza.Avrei proseguito volentieri,ma il lavoro
chiamava e non potevo più garantire la mia disponibilità.Ero
appena arrivato dalla Cina.
c’erano troppi impegni da rispettare in ufficio.Così ho abbandonato la scena,lasciando
ad altri il posto in lista d’attesa».
Consolata Radicati di Primeglio,nipote di Meli Lupi, (a destra) nei panni di una nobildonna
Maurizio Barusi di Collecchio, maggiordomo
Un altro maggiordomo era interpretato da Ivo Bestini,pensionato collecchiese.«Ho partecipato perché fin da ragazzo sono
sempre stato interessato a questa forma di arte, insieme alla
musica e alla pittura - esordisce
- Sono rimasto sorpreso dalla
enorme macchina che si muove
dietro un film. Ho trovato un
ambiente molto vivace.Il mio
ruolo prevedeva che io servissi
i nobili di corte con pasticcini
e vino.A volte servivo semplicemente da palo per coprire
qualche palo inopportuno o
qualche mobile che non si doveva vedere»
Stesso ruolo per un altro cittadino di Collecchio,Maurizio Baresi,che racconta:«Sono stato
chiamato per una sola giornata,per le riprese del matrimonio
di Vittoria e Martino.Si è trattato
di un’esperienza bellissima,peccato che sia già finita».
Giorgio Torri di Sant’Andrea,nei panni di un contadino,con Diofebo Meli Lupi di Soragna
sceneggiato ambientaIgretiton unonel
passato, uno dei sedel successo è rappresen-
va - commenta - Un impegno
incessante,due settimane a Varano e tre a Soragna per dieci
tato dai costumi.
ore al giorno, una piacevole
Giancarla Bertorelli, di Ra- fatica con costumi bellissimi.Si
miola, è stata chiamata appo- è trattato di un’esperienza positamente dalla produzione sitiva,ma sono anche contenta
per la sua capacità e bravura a che tutto sia finito visto che orcucire e ha creato anche nuovi mai la mia famiglia reclamava
vestiti per gli
la mia presenattori princiza».
Passione vera
pali.«Ho impaOra ammirerato a fare la
rà il suo lavosarta da giova- «Da piccola volevo ro comodane nella spemente, guarfare la sarta»
ranza di esercidandolo con
tare questa
attenzione dalp ro fe s s i o n e
la televisione.
nella vita - chiarisce la donna - «Il mio compito consisteva nel
Poi le vicende di famiglia mi sistemare i vestiti,restringerli e
hanno distolto da questo adattarli sia alle comparse che
obiettivo. Ho fatto per anni la agli attori principali - conclude
macellaia aiutando mio mari- - Mi hanno commissionato delto, ora mi diletto come volon- le composizioni ex novo, una
tariato con il corteo storico di camicia di seta bianca per AnFornovo, dove preparo costu- drea, lo sposo. Invece, per
mi del Quattrocento».
Agnese,ho realizzato su preciPoi è arrivato l’impegno con se indicazioni un abito verde
la fiction. «Ho lavorato per ol- che il personaggio indosserà
tre un mese,seguendo gli spo- nelle riprese in programma in
stamenti della troupe televisi- Piemonte».
Il regista della fiction Stefano Alleva (a sinistra) in posa con Pietro Rivaroli di Felegara
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