Crippa S, Brazzola P,Malattia da graffio di gatto, luglio/agosto 2006.
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Crippa S, Brazzola P,Malattia da graffio di gatto, luglio/agosto 2006.
SEZIONE SCIENTIFICA - Patologia in pillole PATOLOGIA IN PILLOLE Nr. 7 S. Crippa, P. Brazzola Storia clinica Un bambino di 7 anni presenta una tumefazione non dolente all'ascella destra comparsa nell'arco di due giorni. Il soggetto non ha febbre, non ha avuto calo ponderale e non presenta sudorazioni profuse. L'esame clinico mostra una massa di circa 6x5 cm all'ascella destra, di consistenza elastica, mobile rispetto alla cute sovrastante, che è arrossata e calda. L'esame clinico è altrimenti nella norma; in particolare assenza di linfoadenopatie in altre sedi o splenomegalia. Viene eseguita ecografia con riscontro di multiple adenopatie ascellari, la maggiore di 2,5 cm, in assenza di segni di necrosi o ascessualizzazione. Si decide di eseguire una biopsia linfonodale per escludere un processo neoplastico maligno. Indica la diagnosi corretta: a Tubercolosi b Malattia da graffio di gatto c Yersiniosi d Linfoadenite ascessualizzata aspecifica e Linfoadenite da morbillo 71 LUGLIO/AGOSTO 2006 TRIBUNA MEDICA TICINESE 249 SEZIONE SCIENTIFICA - Patologia in pillole Reperti anatomopatologici Linfonodo ben delimitato di colore grigiastro. All'esame istologico si identificano numerosi granulomi necrotizzati, con istiociti epitelioidi disposti in palizzata e rare cellule giganti, alternati a microascessi. Quadri associati di perilinfoadenite. Assenza di bacilli alcoolacido resistenti alle colorazioni speciali. Diagnosi Malattia da graffio di gatto Commento La malattia da graffio di gatto (CSD), anche conosciuta come febbre da graffio di gatto o linfoadenite regionale subacuta, è una malattia autolimitantesi, almeno nei pazienti immunocompetenti, causata dall'infezione con un bacillo dal nome Bartonella henselae. Il primo caso riportato in letteratura scientifica di CSD risale al 1931 e solo all'inizio degli anni ottanta è stato identificato come agente eziologico un coccobacillo gram negativo, a cui verrà attribuito il nome di Afipia felis. Successivamente un altro agente, con aspetto microscopico simile all'Afipia felis e dal nome Rochalimanae henselae, è stato associato alla CSD; ad oggi quest'ultimo agente eziologico, poi rinominato Bartonella henselae, è considerato avere un ruolo preponderante. L'incidenza di questa infezione non è conosciuta affidabilmente anche perché molti casi hanno un decorso asintomatico. Circa due terzi dei pazienti sintomatici, generalmente bambini, riportano una storia di contatto con gatto. I gatti tendono ad essere giovani e in buona salute. L'infezione avviene generalmente attraverso un graffio ma il batterio può essere trasmesso anche attraverso il contatto della saliva dell'animale con la congiuntiva dell'occhio del soggetto infettato. Nessun caso di morte da CSD è stato segnalato in soggetti immunocompe- 250 TRIBUNA MEDICA TICINESE tenti, anche se casi complicati e associati a morbidità significativa ammontano al 5-10%. Le casistiche più numerose studiate riportano la presenza di linfoadenopatia/e in una singola stazione linfonodale (100%) eventualmente associata a eritema papuloso nel sito di infezione (fino al 90%), febbre (fino al 60% circa), spossatezza e malessere (fino al 30% circa), anoressia con perdita di peso (15% circa), splenomegalia (10% circa), faringodinia, rigonfiamento della parotide e congiuntiviti. Tra i casi complicati sono segnalati anche sindromi oculari (congiuntivite monolaterale con adiacente linfoadenopatia preauricolare), e disturbi al sistema nervoso centrale (encefalopatie, neuropatie craniali o periferiche, neuroretiniti). Nelle situazioni di linfoadenopatia persistente è opportuno ampliare la diagnosi differenziale ad altri agenti patogeni (p.es. micobatteri, linfadeniti batteriche aspecifiche, linfogranuloma venereo, tularemia, brucellosi, toxoplasmosi, infezioni da CMV, HIV, EBV) o altre patologie con linfadenopatie (p.es. sarcoidosi, linfomi nodulari, reazioni a farmaci). La presenza di papule cutanee persistenti può evocare anche una leishmaniosi, nocardiosi e infezioni fungine, mentre in pazienti immunosoppressi la diagnosi differenziale include anche neoplasie maligne (sarcoma di Kaposi, angiosarcoma) e condizioni reattive benigne (granuloma piogenico, iperplasia angiolinfoide con eosinofilia). La diagnosi si pone innanzitutto sulla base di aspetti clinici e sierologici. L'esame istologico non è necessario se non per escludere un processo neoplastico; in questo caso è preferibile l'exeresi alla biopsia con ago sottile, che potrebbe complicare la tumefazione locale con una fistola. Istologicamente si possono evidenziare i batteri responsabili con colorazioni speciali (Warthin-Starry), con tecniche di immunoistochimica tramite 71 LUGLIO/AGOSTO 2006 anticorpi specifici oppure con analisi di biologia molecolare quali l'amplificazione dal tessuto fresco oppure fissato in formalina di segmenti specifici del DNA batterico. La sensitività dei vari metodi in patologia è sovrapponibile e si aggira tra il 50-70%. Gli aspetti istopatologici in un linfonodo sono caratteristici ma non patognomonici. La diagnosi differenziale include il linfogranuloma venereo e tutte le linfoadeniti con necrosi e granulomi tubercoloidi quali infezione da micobatteri, da yersinia, da listeria, da funghi, ecc. Di solito, per una diagnosi definitiva è necessaria una correlazione clinico-patologica. La terapia in pazienti immunocompetenti è sintomatica e prevede analgesici e antipiretici. Non ci sono dati chiari sull'utilità degli antibiotici che devono tuttavia essere presi in considerazione in casi complicati o in pazienti immunocompromessi. I risultati clinici migliori sono stati ottenuti con azitromicina, eritromicina, rifampicina, ciprofloxacina, o gentamicina, somministrati per 7-14 giorni oppure per almeno 6 settimane in pazienti immunocompromessi. S. Crippa Istituto Cantonale di Patologia, Locarno P. Brazzola, Pediatria, Ospedale La Carità, Locarno Bibliografia Koehler JE, Duncan LM. Case 30-2005: A 56year-old man with fever and axillary lymphadenopathy. N Engl J Med 2005, 353:1387-94 Lamps LW, Scott MA. Cat-scratch disease (CSD): historic, clinical and pathologic perspectives. Am J Clin Pathol 2004, 121 Suppl:S71-80