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Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche
Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 Capitolo 9 L’incollatura 9.1 - IL PROCEDIMENTO 9.2 - TIPOLOGIA DI MACCHINE 9.3 - I VARI TIPI DI ASTUCCI INCOLLABILI 9.4 - LE ATTREZZATURE 9.5 - PERIFERICHE DELLE INCOLLATRICI 9.6 - LE FASI DI LAVORAZIONE 9.7 - CONCETTI GENERALI DI IMPOSTAZIONE 9.8 - ADESIVI E SISTEMI DI APPLICAZIONE 9.9 - SISTEMI DI CONTROLLO QUALITÀ E CODIFICA 9.10 - SCARTI DI PRODUZIONE 1 Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 9.1 - L’INCOLLATURA 2 Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 9.1 - L’INCOLLATURA Nozioni introduttive La piega-incollatura dell’astuccio o del fustellato rappresenta una fase opzionale della lavorazione cartotecnica; si rende, infatti, necessaria solo quando il fustellato in questione sia da montare, a mano o in automatico. Le piegaincollatrici rappresentano, infatti, l’ultimo anello della catena di produzione cartotecnica e permettono di produrre in linea, ad alte velocità, tutte le tipologie di imballaggio. Tutte le piegaincollatrici trasportano il fustellato tramite cinghie di gomma, che accompagnano il cartone nel corso della lavorazione contribuendo a effettuare una piegatura “dolce”. Il preincollato più diffuso e più semplice dal punto di vista strutturale è il cosiddetto astuccio “a manica” o “tubolare”, detto anche “o-card”. È incollato nel senso della lunghezza e permette, dunque, di raggiungere velocità di produzione elevate. Più in generale, questo tipo di astuccio o fustellato si definisce “lineare”. La reale velocità di produzione varia in funzione delle dimensioni del prodotto cartotecnico che si vuole ottenere e del tipo di cartoncino adottato, oltre che dalla modalità di imballaggio finale dell’astuccio preincollato. 3 Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 9.1 - L’INCOLLATURA I passaggi di base Adottando dispositivi aggiuntivi o incollatrici speciali definite “ad angolo retto”, si possono produrre strutture più complesse di quelle lineari, come gli astucci a fondo automontante, le scatole a 4 o 6 angoli e vari tipi di astucci di forma irregolare. Agli effetti della macchinabilità dell’astuccio, sugli impianti automatici di confezionamento riveste una grande importanza l’operazione di “prerottura” delle cordonature opposte a quelle della piegatura finale, che serve a ridurne la resistenza durante la messa in volume dell’astuccio. Le stazioni che compongono le piegaincollatrici sono le seguenti: Uscita Trasferimento Piegatura Prerottura Mettifoglio 4 Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 9.1 - L’INCOLLATURA Lavorazioni accessorie L’astuccio deve essere trasportato e immagazzinato in modo che non subisca schiacciamenti o deformazioni; per lo stesso motivo vanno scelti imballi adeguati, evitato di fare economie fuori luogo che finirebbero per compromettere anche la qualità del lavoro svolto in precedenza. Prima dell’operazione di incollatura, l’astuccio può subire altre lavorazioni ausiliarie. Le più frequenti sono la finestratura a registro con film trasparenti di acetato o PVC, l’applicazione di una fodera interna termosaldata (bag-in-box), l’applicazione di maniglie o di speciali nastrini a strappo o, ancora, l’applicazione di seghetti di banda stagnata tipiche, per esempio, degli astucci-dispenser delle bobinette di film estensibile per uso domestico. 5 Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 9.2 - TIPOLOGIA DI MACCHINE Le macchine piegaincollatrici (o “piegaincolla”) più comuni sono prodotte da Bobst, Heidelberg, Vega, Megaservice, Grassi, Panmer e Img Brouse. Si differenziano anzitutto per il numero dei trasportatori (2 o 3) installati nella stazione di prerottura, e poi per la modalità con cui gestiscono l’operazione di spostamento delle spalle laterali, che può essere manuale o “Matic” (automatica). In generale, salvo esigenze particolari espresse in alcuni settori, gli esperti consigliano di lavorare manualmente i fustellati che non superato il formato 100 (un consiglio che non vale nelle aziende del mondo farmaceutico, che hanno fortemente standardizzato gli avviamenti e la ripetibilità delle operazioni di cambio lavoro). Viceversa, poiché sui formati superiori ridurre i tempi di cambio è più complesso, si consiglia in genere la versione Matic. 6 Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 9.2 - TIPOLOGIA DI MACCHINE La configurazione di base Il livello di automazione, dunque, è essenzialmente correlato al numero di cambi che si svolgono su una data macchina. Normalmente la piegaincolla viene venduta già attrezzata di tutti gli accessori e, nell’operare concreto, è difficile che un cliente scelga di acquistare la versione base, per decidere di attrezzarla in un secondo tempo. La velocità massima di questo tipo di attrezzatura dipende dal tipo di prodotto da realizzare. Le nuove generazioni di piegaincolla raggiungono anche i 700 metri/lineari al minuto; in altri termini, se si producono in linea astucci di lunghezza inferiore ai 100 mm si possono raggiungere 170-180.000 pz/ora. Di norma questo tipo di macchina richiede due addetti. Alcune cartotecniche impiegano lo stesso macchinista per due o anche tre macchine, ma dopo l’avviamento i due operatori lavorano autonomamente, anche perché l’operatore che ha eseguito lo start up si occupa di incrementare la velocità delle macchine in produzione. Alcune piegaincollarici sono dotate di un modulo di rotazione del pezzo, che permette di effettuare in un solo passaggio incollature altrimenti soggette ad un duplice passaggio. 7 Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 9.3 - I VARI TIPI DI ASTUCCI INCOLLABILI A seconda del prodotto da imballare e del risalto che si desidera dare alla confezione, possono essere utilizzati diversi tipi di confezione: Astuccio Scatola fondo automatico Scatola doppia parete Scatola fondo automatico tipo espositore da banco 8 Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 9.3 - I VARI TIPI DI ASTUCCI INCOLLABILI Scatola 4 angoli Scatola 6 angoli Scatola con compartimenti interni Scatola 4 angoli 9 Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 9.3 - I VARI TIPI DI ASTUCCI INCOLLABILI Esempio di costruzione in piegaincolla di un astuccio a fondo automatico Direzione di partenza del fustellato 10 Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 9.3 - I VARI TIPI DI ASTUCCI INCOLLABILI Esempio di costruzione in piegaincolla di un astuccio a quattro angoli Direzione di partenza del fustellato 11 Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 9.3 - I VARI TIPI DI ASTUCCI INCOLLABILI Esempio di costruzione in piegaincolla di un astuccio a sei angoli Direzione di partenza del fustellato 12 Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 9.4 - LE ATTREZZATURE Il mettifoglio - Questo attrezzo viene impiegato per alimentare la macchina con i materiali da trattare. Si tratta di una sorta di pozzetto dove alloggia una pila di cartoni alta circa 30 cm. I cartoni in questione, per effetto dell’attrito che si genera sulle cinghie di alimentazione, vengono inseriti nella stazione successiva sfilandoli da sotto uno ad uno grazie a una coppia di calibri di spessore. La velocità del mettifoglio è inferiore a quella della piegaincollatrice; di conseguenza i fustellati, una volta introdotti in macchina, vengono automaticamente separati e distanziati uno dall’altro. 13 Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 9.4 - LE ATTREZZATURE Stazione di prerottura - Viene impiegata per sfibrare le cordonature allo scopo di preparare la scatola alla confezione finale e agevolare, così, le operazioni della macchina riempitrice. Per gli astucci in linea e le scatole a fondo automatico, vengono pre-rotte l’aletta di incollatura e la terza piega. Per le scatole a compartimenti la prerottura serve anche a effettuare le pieghe positive e negative addizionali che servono a separare l’interno della scatola (vengono usate, per esempio, nel farmaceutico per realizzare contenitori di fiale o di prodotti da miscelare). Nella lavorazione di scatole a 4 e 6 angoli la prerottura viene gestita come prima stazione di ribaltamento dei lembi posteriori (è utile ricordare che si tratta di una stazione lunga circa 3 m). Stazione di piegatura - Permette di piegare definitivamente la scatola affinché passi sotto il tappeto di uscita. Come le stazioni della piegaincollatrice è costituita da due coppie di longheroni inferiori e superiori, con cuscinetti a sfera su cui appoggiano le cinghie di trascinamento. Di norma, la prima piegatura avviene a sinistra e la chiusura definitiva avviene successivamente a destra; fanno eccezione le scatole a doppia parete e a 4 o 6 angoli, che vengono piegate in contemporanea a sinistra e a destra. Questa stazione è lunga circa 4 m. Stazione di trasferimento - Prepara gli astucci incollati per il trasferimento alla stazione di pressatura e quindi all’uscita. Se la macchina installa un lettore di codici, o un dispositivo per il controllo dell’incollaggio, gli astucci difettosi possono essere scartati automaticamente in questa stazione. Gli astucci vengono contati e composti in lotti, separati fra di loro da singoli astucci in posizione sfalsata. In questo modo si agevola un prelievo manuale rapido ed efficiente a fine linea. 14 Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 9.4 - LE ATTREZZATURE Il tappeto di uscita - Si tratta, in realtà, di 2 tappeti - superiore e inferiore - dove le scatole transitano a velocità ridotta. La bassa velocità fa sì che le scatole si sovrappongano le une sulle altre a squama di pesce per poter essere facilmente prelevate all’uscita dei nastri. In questa fase si effettua anche la pressione della squama per far asciugare l’adesivo usato per l’incollaggio. A seconda del tipo di macchina la lunghezza del tappeto di uscita è compresa tra 5 e 7 m. La lunghezza complessiva di una piegaincollatrice varia fra i 12 e 20 m. Astuccio Scatola a fondo automatico Scatola a 4 angoli Scatola a 6 angoli 15 Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 9.5 - PERIFERICHE DELLE INCOLLATRICI Il mettifoglio preliminare - Alcuni fornitori di piegancollatrici offrono attrezzature periferiche atte a ottimizzare il rendimento della macchina soprattutto alle alte velocità. A questo scopo, fra l’altro, sono stati messi a punto dei dispositivi per l’introduzione ad alta pila dei fustellati. Normalmente, infatti, la pila di carico è alta circa 30 cm, ma con questi dispositivi si arriva a caricare una pila di 80/90 cm, permettendo così all’operatore di dedicare più tempo ad altre operazioni, piuttosto che all’aumento della velocità di produzione. 16 Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 9.5 - PERIFERICHE DELLE INCOLLATRICI Il raccoglitore di uscita - Un apposito dispositivo per la raccolta delle scatole permette di inscatolare in modo automatico o semiautomatico i contenitori formati, prelevandoli dal tappeto di uscita. Entrambe le versioni sono d’ausilio all’aumento della produttività. La raccolta manuale su tappeto di uscita permette di lavorare con cadenze non superiori ai 50.000 pezzi/ora mentre con un sistema di raccolta automatico la velocità può raggiungere i 200.000 pezzi/ora. Raccoglitore automatico Raccoglitore semiautomatico 17 Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 9.5 - PERIFERICHE DELLE INCOLLATRICI Le fascettatrici - Queste attrezzature permettono di effettuare la suddivisione in pacchi delle scatole che escono dalla piegaincollatrice. I pacchi vengono fascettati con una reggia di polietilene, avvolta attorno al singolo fardello e quindi incollata tramite termolsadatura. I pacchi così composti vengono prelevati dagli operatori e inseriti in contenitori di grandi dimensioni per essere spediti ai centri di confezionamento. 18 Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 9.6 - LE FASI DI LAVORAZIONE Sequenza delle operazioni L’avviamento Utilizzo dei pezzi singoli fustellati e separati Disattrezzaggio del lavoro precedente e preparazione della macchina Valutazione del sistema migliore per affrontare la nuova lavorazione Sistemazione formato del fustellato e controllo passaggio del fustellato Posizionamento dei gruppi di colla a freddo ed eventuali hot melt Controllo pieghe e parallelismo pezzi singoli, controllo di tenuta delle parti incollate Visto di incollatura Tiratura Inscatolatura definitiva pezzi singoli (o momentanea se devono subire altre lavorazioni) 19 Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 9.6 - LE FASI DI LAVORAZIONE L’incollatura Lo schema precedente visualizza i vari step della fase di incollatura. La prima analisi viene eseguita dal capomacchina, per verificare se i gruppi colla necessari a realizzare un determinato packaging sono sufficienti. Quindi, dopo aver ultimato il lavoro precedente, si “disattrezza” il relativo avviamento e si imposta il nuovo. A questo scopo è necessario stabilire il tipo di incollatura da adottare: in questa particolare lavorazione, l’esperienza e l’inventiva del macchinista o del capo reparto sono determinanti. A questo punto si attrezza il formato, si sistemano i gruppi colla - vinilica e/o hot melt - e si esegue il primo passaggio della lavorazione. Un’attenzione particolare va dedicata a valutare se il parallelismo del pezzo è perfetto, se non vi sia alcun problema di fish tailing (coda di pesce) e se non si siano generati graffi evidenti o strisciature. All’avvio del lavoro si effettuano tutte le lavorazioni su un numero limitato di pezzi e si verifica la correttezza di tutte le impostazioni, comprese quelle relative all’inscatolamento finale. 20 Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 9.7 - CONCETTI GENERALI DI IMPOSTAZIONE La direzione di marcia Per indicare la direzione di marcia del fustellato, di norma si fa riferimento al mettifoglio (feeder). In particolare, si indica con la sigla OS il lato operatore e con OOS il lato opposto. Lato opposto operatore Lato operatore 21 Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 9.7 - CONCETTI GENERALI DI IMPOSTAZIONE Il mettifoglio (feeder) Entra in gioco nella fase di immissione dei fustellati. Questi vengono impilati e poi separati in modo che vengano avviati alla lavorazione a uno a uno, con un intervallo di tempo prestabilito. Il raddrizzatore È costituito da due elementi: una sezione interna per i fustellati in pila e una sezione che ne regola il preciso allineamento. 22 Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 9.7 - CONCETTI GENERALI DI IMPOSTAZIONE Prerottura (prebreakers) Effettua la prerottura a 180°della prima e terza piega, e la relativa riapertura. Piega combinata (combifolder) Un sistema di rotazione delle pieghe permette di piegare i flap semplici e complessi. Moduli 4 angoli Negli astucci a 4 e 6 angoli, effettuano la piega anteriore e posteriore in fase del corpo centrale, nonché la piega anteriore e posteriore in fase delle alette di incollatura. 23 Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 9.7 - CONCETTI GENERALI DI IMPOSTAZIONE La rotazione del pezzo Effettua la rotazione del fustellato di 90°o 180°con l’ausilio di una serie di rulli a velocità variabile. Piegatori (folders) Questi utensili piegano di 180°la seconda e la quarta piega. 24 Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 9.7 - CONCETTI GENERALI DI IMPOSTAZIONE Pressaggio, acceleratore e trasferimento Dopo la pressatura della seconda e quarta piega, gli astucci vengono depositati su un tappeto a velocità variabile, accatastati a lisca di pesce e fatti avanzare. Il tappeto di uscita Riceve gli astucci pressati, dopo la sosta necessaria a far essiccare l’adesivo. 25 Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 9.7 - CONCETTI GENERALI DI IMPOSTAZIONE Le caratteristiche del cartone teso Peso - Il peso del cartone si esprime in grammi per metro quadrato. Il termine carta è utilizzato per materiali con peso inferiore ai 250 g/m2; quelli di peso superiore sono chiamati cartone. Direzione della fibra - Per stampare e fustellare è necessario conoscere la direzione della fibra del cartone. In fase di impostazione, infatti, si orienta il foglio in direzione macchina: in questo modo la fustellatrice lavora incrociando il senso delle fibre del fustellato che saranno, dunque, perpendicolari alla direzione di lavoro della macchina. Questo principio è valido per qualsiasi macchina cartotecnica, con particolare riguardo, fra le altre, alla fase di piegatura. La sola eccezione riguarda la produzione di buste. Direzione di lavoro 26 Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 9.7 - CONCETTI GENERALI DI IMPOSTAZIONE Umidità del cartone L’umidità del cartone si esprime in percentuale, come rapporto fra il peso dell’acqua contenuta e il peso totale del materiale. Le fibre del cartone sono lunghe circa 3 o 4 mm e hanno un diametro di 0,04-0,05 mm; quando sono sature di acqua il diametro aumenta di circa il 30%, mentre la lunghezza resta praticamente inalterata. In conseguenza di ciò, se una pila di fogli con un tasso di umidità standard è depositata in un luogo particolarmente umido, i fogli si allungheranno in senso trasversale alle fibre. Per evitare problemi causati da questo fenomeno, i fogli devono dunque essere immagazzinati in locali condizionati a una temperatura approssimativa di 23 °C. Caratteristiche del cartone ondulato 27 Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 9.8 - ADESIVI E SISTEMI DI APPLICAZIONE Adesivi e sistemi di applicazione Nella confezione dei fustellati si possono impiegare due tipi di adesivo, erogato in due modi diversi. L’adesivo vinilico è una dispersione acquosa contenente delle resine speciali che incollano quando l’acqua evapora. È il tipo di colla più utilizzato in cartotecnica perché facile da utilizzare, da pulire ed economico. Per contro, richiede del tempo per l’asciugatura; in media sono sufficienti circa trenta secondi di pressatura sotto il tappeto di raccolta affinché l’adesivo penetri nelle fibre del cartone e l’acqua evapori. L’adesivo hot-melt è una colla termoplastica che fonde a temperatura elevata - fra i 120 e i 200 °C a seconda del tipo - e viene lavorata allo stato fuso. L’incollaggio avviene tramite il raffreddamento e la solidificazione dell’hot-melt al di sotto della temperatura di rammollimento. Grazie a questo rapido processo si ottengono incollaggi entro pochi secondi. Gli incollaggi hotmelt sono resistenti all’acqua e, a seconda del tipo, anche al gelo e alle alte temperature. Spalmando l’hot-melt su un lato solo è possibile una riattivazione ed un incollaggio tramite termosaldatura in un secondo tempo. Per contro l’elevato costo di questo prodotto non giustifica l’impiego in cartotecnica a meno che non sia necessaria una tenuta istantanea. 28 Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 9.8 - ADESIVI E SISTEMI DI APPLICAZIONE Metodi di applicazione della colla A disco - Ideale per la spalmatura di adesivo vinilico sulle alette di astucci e di scatole a fondo automatico. La colla viene prelevata da un disco che, passando attraverso una racla dosatrice, applica una traccia uniforme di adesivo sulla superficie da incollare. A spruzzo - La quasi totalità degli adesivi hot-melt viene applicata a spruzzo: un fusore scioglie l’adesivo ad alta temperatura, una pompa lo aspira e lo convoglia in speciali tubi riscaldati, le pistole di applicazione, anch’esse riscaldate, spruzzano l’hot-melt sul supporto da incollare. Per l’adesivo vinilico, il principio di applicazione a spruzzo è identico; l’unica differenza deriva dal fatto che questo tipo di colla si trova già allo stato liquido e non ha, dunque, bisogno di essere riscaldata: la pompa pesca direttamente nel secchiello contenente la colla. Si adotta questa tecnica per applicare le tracce di colla superiori sulle scatole a fondo automatico, a doppia parete, a quattro e sei angoli e a compartimenti. 29 Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 9.9 - SISTEMI DI CONTROLLO QUALITÀ E CODIFICA I macchinari di ultima generazione raggiungono velocità elevatissime. Le piegaincollatrici, in particolare, permettono di confezionare fino a 200.000 scatole/ora. A queste velocità è praticamente impossibile qualsiasi tipo di controllo, visivo o a campione, da parte dell’operatore. Dunque, dato che la piegaincolla è l’ultima macchina prima della confezione finale degli astucci in unità di vendita e successiva palettizzazione, sono state progettate e costruite delle attrezzature che permettono di verificare la corretta realizzazione di ogni singola scatola e di confrontarla con il campione di riferimento. Di conseguenza, ogni scatola non conforme sarà automaticamente espulsa prima della fase di confezione. Alla slide successiva elenchiamo i controlli che questi dispositivi permettono di effettuare. lettore di tracce superiori lettore di codici espulsore 30 Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 9.9 - SISTEMI DI CONTROLLO QUALITÀ E CODIFICA Controllo presenza colla per le tracce superiori e inferiori delle scatole - È necessario per evitare che scatole prive di colla, oppure incollate troppo o troppo poco, entrino nella linea di confezionamento e la blocchino. Si consideri, infatti, che un arresto della confezionatrice a valle della linea porta in breve a un arresto della produzione tout court, perché i polmoni di accumulo hanno un’autonomia di pochi minuti. Per evitare il danno conseguente, il fornitore di astucci utilizza un rilevatore di colla. Controllo del codice - Sull’aletta di incollatura degli astucci vengono stampati dei codici a barre di diverso colore (gli stessi colori impiegati per la stampa) e larghezza (di norma si usano codici da quattro a otto barre) con una triplice la funzione: 1) Verifica la presenza di tutti i colori stampati, il loro registro, e la loro intensità trasferendo ogni colore in una scala di grigi. La relativa attrezzatura non registra il colore bensì il contrasto tra il colore e il fondo del cartone: non si tratta, dunque, di un densitometro, ma di un utile rilevatore di errori di stampa. 2) Monitora il registro di taglio della fustellatrice. In pratica, si misura la distanza tra il bordo dell’astuccio e il primo codice: se c’è una differenza, questa viene codificata come errore di taglio e l’astuccio viene espulso. 3) Evidenzia l’eventuale presenza di astucci non conformi nel lotto di produzione. Immaginiamo, per esempio che sullo stesso bancale si trovino più confezioni uguali ma contenenti medicinali di dosaggio diverso: per evitare pericolosi frammischiamenti, ad ogni dosaggio viene fatta corrispondere una codifica ad hoc, identificata dal lettore di codici che determina anche l’espulsione dell’eventuale astuccio non conforme. Controllo presenza finestra - Consente di verificare che la finestra sia correttamente applicata al fustellato e, in caso contrario, di espellere l’astuccio. Si evita così la fuoriuscita del prodotto durante il riempimento della scatola e il conseguente arresto della linea di confezionamento. Controllo antiframmischiamento per controllo di presenza dei colori - E’ un controllo imposto in ambito farmaceutico, in quanto la pericolosità tipica del settore in caso di errore è molto elevata. Controllo presenza film - E’ un controllo del settore dei packaging finestrati. 31 Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 9.10 - SCARTI DI PRODUZIONE I valori di tolleranza Per lavori cartotecnici di media difficoltà, in fase di incollatura la quantità tollerata di scarti è riportata nella tabella seguente: Quantità in produzione Scarti Avviamento 1 punto colla 100 pezzi 2 punti colla 150 pezzi 3 punti colla 200 pezzi 4 punti colla e oltre 300 pezzi Produzione Fino a 1.000 pezzi 5% Da 1.001 e 10.000 pezzi 3% Da 10.001 e 100.000 pezzi 1% Oltre 100.001 pezzi 0,3% 32