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Seppala`s Saga of the Sleddog - Siberian Husky Club
News Primavera 2006 “senza un passato non può esserci futuro” Testo di riferimento: SEPPALA’S Saga of the Sled Dog By Raymond Thompson Grazie alla preziosa collaborazione di Stefano Cavalletti di Roma ed al suo ammirevole impegno, siamo in grado di offrirvi, in esclusiva assoluta, la traduzione di questa rarità (per il pubblico italiano) stampata in proprio by Raymond Thompson, primo presidente del Seppala Siberian Husky Club. Di numero in numero pubblicheremo ampi stralci di ogni singolo capitolo di questa opera realizzata in due volumi che, con un progetto molto ambizioso, vorremmo rendere disponibili per tutti gli appassionati interessati. SEPPALA’S Saga of the Sled Dog CAPITOLO III Uno dei personaggi più in vista in quel tempo era un tedesco di nome “Cock-eyed Shorty” (Shorty lo storpio). Come molti stranieri, il suo nome fu leggermente storpiato. Lavorava in una miniera a Livengood ed aveva un cavallo dal quale non si separava mai. Una volta andò dal fabbro per far ferrare il suo cavallo e chiese al fabbro di sparargli (si gioca sul equivoco che “shod” vuol dire ferrare, e “shot” sparare) e andò al saloon. Quando tornò alla bottega, il cavallo era morto; il fabbro aveva frainteso Shorty ed aveva realmente sparato al Un’altra volta, Shorty stava andando a Fairbanks e cavallo! qualcuno gli chiese il motivo per cui ci stesse andando. “Vado per la valigia!”, rispose Shorty. I suoi amici pensarono che quella valigia dovesse avere qualcosa di veramente speciale, visto che il viaggio era notevolmente duro. Più in la, scoprirono che la valigia di Shorty, in realtà era un processo (anche qui l’equivoco è tra “suitcase”, valigia e “lawsuit”, processo); l’incauto tedesco aveva nuovamente storpiato la lingua inglese...solo un pochino. Durante i primi anni a Discovery Anvil, Sepp era ben felice di aiutare il fabbro, visto che era il lavoro che aveva imparato in Norvegia. Il vecchio Gus, il fabbro, era una brava persona ed erano contenti di lavorare insieme. Finalmente, si misero d’accordo, quell’inverno, per andare ad esplorare la zona del Kobuk River. Il terreno si rivelò di alcun valore ed a peggiorare le cose Gus iniziò a dare di matto. Alla fine, dopo aver compiuto ogni sorta di follia, si fissò che Sepp voleva avvelenarlo. Sepp riuscì a convincerlo a non sparargli, e si consegnò a lui per essere portato a Candle e poi consegnato alle autorità per essere giudicato. Gus acconsentì e fecero ritorno ad Anvil con Sepp come prigioniero. Dopo aver consegnato Sepp alle autorità, preparò il campo nella strada di fronte alla prigione, pregando e cantando. Fu molto più d’aiuto a Sepp questo gesto che i suoi precedenti, e poco dopo, Gus fu rinchiuso e Sepp rimesso in libertà. Lo rivide legato ad una slitta diretto al manicomio di Nome. Tornato a Nome, Sepp si fermò in un saloon, dove era in atto una vivace discussione. Il proprietario, un uomo di nome Mooney, aveva una concessione in una buona zona vicino ad un ottimo terreno, ma nonostante tutti i sondaggi, non era mai stato trovato nulla di valore. Stanco di spendere denaro senza guadagnarne, lo aveva venduto per 3000 $ ad un giovane, ubriaco, che gli aveva sventolato i soldi in faccia. Una volta ripresosi dalla sbronza, il ragazzo chiese i soldi indietro, ma non fu accontentato. Disperato, coinvolse un amico nella ricerca, e dopo un duro lavoro, trovarono qualcosa e fecero molti soldi. Il nuovo ricco proprietario, si divertì molto a -5- News Primavera 2006 prendere in giro Mooney per avergli praticamente regalato quella fortuna. Una volta, mentre Sepp stava cacciando nelle pianure vicino a Glucher Creek, fu sorpreso da una tormenta di neve e fu costretto a fronteggiarla rifugiandosi sulle Anvil Mountains. Non si aspettava di imbattersi in una tale tormenta, e non aveva quindi addosso un parka. Combatté per ore, o almeno così gli parve, finché non giunse in un posto dove il vento non soffiava. Trovò riparo vicino ad alcune rocce, o alberi. Fu ben felice di lasciarsi la bufera alle spalle di quell’improvvisato riparo. Un po’ di neve cadde sul collo di Sepp che scosse la testa urtando qualcosa che lo fece cadere. Si ritrovò a terra in una capanna con la luce accesa. Seduto al tavolo c’era un vecchio cercatore. Disse: ”Perché diavolo non hai levato la neve dalla porta?” Sepp rimase li fino al mattino dopo e poi riprese la sua strada. Ritornato al lavoro ad Anvil Creek, Sepp fu mandato presso una concessione ad est delle proprietà della compagnia. Era stato raccolto molto materiale di scarico e presto arrivarono altri uomini. Il materiale fu portato al pozzo con dei carri, portato in superficie dove fu ammucchiato fino alla primavera aspettando che scorresse l’acqua per portarlo alle vasche per essere dragato e setacciato. Un giorno il caposquadra disse a Sepp che le persone nella miniera accanto si stavano spostando in una zona più ricca. Stavano facendo tutto in gran segreto; nessuno, a parte gli addetti ai lavori, era autorizzato a mettere piede nel pozzo, ma uno dei loro braccianti, ubriacatosi, aveva vuotato il sacco. Sepp, insieme ai suoi amici, si diresse verso quei terreni, e udirono rumore di gente al lavoro. Il materiale da loro raccolto era molto allettante ed il lavoro procedeva senza sosta. Il piano era di infiltrarsi prima che la squadra che lavorava di giorno prendesse posto e prendere possesso dei loro terreni; a quei tempi prendere possesso voleva dire avere la legge dalla propria parte, o quasi. Il lavoro si svolgeva sotto una densa nube di vapore, ed è a quel punto che gli uomini uscirono fuori ognuno trascinandosi il proprio paletto. Li incontrarono svariati uomini armati che li costrinsero a tornare al proprio posto di lavoro puntandogli contro i fucili. Proprio in quell’istante fu aperta la valvola del vapore, Sepp ed i suoi compagni puntarono i pali affilati contro chi era armato, in un attimo si scatenò la rivolta, urla degli uomini ustionati dal vapore, imprecazioni, spari e scazzottate violente. Le lanterne e le candele furono spente e la battaglia proseguì al buio. Gli uomini combattevano l’uno contro l’altro, sgomitando, calpestando chi era a terra e agitando furiosamente i pugni contro chiunque si muovesse. Finalmente la situazione si calmò, le valvole del vapore furono chiuse, le luci accese e si fece un sopralluogo per fare il punto della situazione. Uno degli uomini era stato ferito da un colpo alla spalla, oltre a lui Sepp ed i suoi compagni ebbero poche vittime, le perdite maggiori erano dall’altra parte. Molti di loro infatti, furono portati in ospedale a causa delle ustioni, e Sepp, insieme ad i suoi amici, prese possesso del terreno conquistato. Più tardi si venne a sapere che a guardia del terreno erano stati assoldati i migliori pistoleri di Nome, ma contro l’attacco col vapore non avevano potuto nulla. Di li in poi ci pensarono gli avvocati della compagnia presso cui lavorava Sepp, ed il loro lavoro – o meglio conquista – fu messo in regola. Poco dopo ciò, Sepp fu promosso caposquadra per scavi invernali sotterranei nella concessione di Discovery a Little Creek. Mentre il suolo era praticamente privo di qualsiasi ricchezza in quanto era già stato scavato, i pilastri di roccia che sostenevano il soffitto erano talmente ricchi che i setacci pieni di materiale, si trasformavano letteralmente in dollari a palate. Verso primavera, in alcuni punti, il soffitto iniziò a crollare, ed un giorno, un uomo che era nel pozzo, chiamò Sepp e gli disse di correre, un uomo stava per rimanere ucciso. Mentre si dirigeva sul luogo dell’accaduto, nella testa iniziarono a scorrergli immagini di uomini sepolti. Giunto sul posto scoprì che c’era stata una lite tra un russo ed un montenegrino. Nel separarli fu lui l’unico a ferirsi – un crack sordo sulla sua testa causato da un attrezzo in mano ad uno dei due litiganti. L’uomo disse che non aveva intenzione di colpirlo, ma non faceva nulla per fermare la fuoriuscita di sangue dalla testa di Sepp, oltretutto nessuno dei due sembrava ferito. La successiva esplorazione di Sepp fu effettuata a nord nella zona di Good Hope. La scoperta era stata fatta da alcuni Lapponi, ed erano state statuite alcune concessioni. Non avendo soldi, chiesero a Sepp di equipaggiarli e di andare con loro come socio. L’ equipaggiamento fu spedito loro tramite nave, Sepp invece arrivò l’inverno con un team di cani. Mentre in genere era difficile trovare del cibo in quella zona, la carne invece, soprattutto quella di renna, si trovava in abbondanza. La trovavano appesa nell’accampamento, ma nessuno sapeva chi fosse a procurarla. Tutte le renne del distretto erano di proprietà degli eschimesi e per legge non le si poteva cacciare. Nonostante ciò, alla fine Sepp venne a capo del mistero. continua …. -6-