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“MM2, salgo anch`io… No, tu no!” I Comuni per il diritto

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“MM2, salgo anch`io… No, tu no!” I Comuni per il diritto
a Vimodrone
Periodico d’informazione del Comune di Vimodrone
Giugno 2015 • n. 3 • anno XIII
“MM2, salgo anch’io… No, tu no!”
I Comuni per il diritto alla mobilità
Presidio dei sindaci per la riqualificazione delle stazioni e l’abbattimento delle barriere architettoniche
La vita, l’unità
il valore positivo
dei nostri simboli
di Antonio Brescianini
C
U
n’iniziativa che ha visto protagoniste sei Amministrazioni comunali della Martesana, da Vimodrone a Gessate,
comunità che hanno sul territorio le stazioni della linea
verde e vivono quotidianamente i problemi dei cittadini
costretti a fare i conti con ostacoli, gradini e scarsa qualità dei manufatti realizzati negli anni settanta.
I sindaci chiedono a gran voce un progetto complessivo di riqualificazione, risorse finanziarie da impegnare e manifestano
anche la volontà di cofinanziare queste opere con i fondi a bilancio dei vari enti.
a pag. 3
cinture,
sciarpe,
magliette,
portachiavi,
Bindi e Caselli a Vimodrone
riflessione su mafia e legalità
Iniziativa del Comune con Libera e Acli
portafogli,
borse...
e altro ancora!
Via San Remigio 22 - Vimodrone - tel. 02 2500848
a pag. 4
ari cittadini, approfittando delle festività
istituzionali appena
concluse nelle quali
abbiamo
ricordato
dapprima la Liberazione dal nazi-fascismo, il 25
aprile ’45, e poi la ricorrenza
della nascita della Repubblica il
2 giugno scorso, eventi che hanno coinvolto la nostra comunità, riti solenni istituzionali, mi
preme fare una breve riflessione, accogliendo anche l’invito
di Don Giuseppe in merito, sulla nostra unità e sul valore positivo dei nostri simboli.
La bandiera, il nostro tricolore, conquistato dopo un lungo
periodo di battaglie agli albori
della nostra unità, dal movimento della “Giovine Italia. A
partire dal Regno d’Italia si utilizzò questa tipologia di tricolore. Dalla scelta poi della forma
repubblicana (2 giugno) la bandiera tornò ad essere quella del
tricolore. Questa bandiera è nostra compagna da almeno due
secoli di storia, dalla volontà e
scelta dei nostri predecessori
che con tanto impegno conquistarono dapprima l’unità, poi
l’indipendenza, per giungere
alla democrazia. Persino nella
nostra Costituzione ritroviamo
la menzione del tricolore all’art.
12. Pensare di cambiarla sarebbe impensabile.
L’inno d’Italia, “fratelli d’Italia”, partorito durante i moti
patriottici insurrezionali di
Genova da Goffredo Mameli e
musicato da Michele Novaro.
Un inno semplice, parole che
toccarono direttamente il cuore
dei giovani di allora come quelli di adesso è un motivo accattivante e incalzante.
Continua a pag. 8
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2
Giugno 2015
testatina
in
primo piano
rubrica
L’Assessore Impiombato: “Il servizio si configura come un completamento del trasporto pubblico”
“Il car sharing arriva a Vimodrone”
Condividiamo auto, risparmiamo tempo e diminuiamo lo smog
G
razie all’accordo stipulato tra il Comune
di Vimodrone ed il
Comune di Milano,
la società milanese di
Car Sharing TWIST
estenderà il servizio nella nostra città a partire da mercoledì 1 luglio 2015. In via Dante
Alighieri (fermata M2 Vimodrone) avremo a disposizione, nelle postazioni dedicate
e appositamente segnalate, le
Volkswagen Up!, ognuna omologata per quattro passeggeri,
ma di dimensioni ridotte per
parcheggiarla facilmente. Si potrà così lasciare l’auto a Milano
liberamente sulle strisce gialle
riservate ai residenti e su quelle
blu, senza dovere pagare nulla,
inoltre è consentito l’ingresso
gratuito all’interno dell’Area
C. Sarà possibile circolare e
parcheggiare liberamente, ricordando che, se si gira a Vimodrone, il termine del noleggio
è consentito solo nei parcheggi
dedicati; se si circola a Milano
è possibile terminare il noleggio
in qualsiasi momento e in qualsiasi parcheggio; se si va in un
comune limitrofo, il parcheggio
si potrà terminare solo nelle
aree indicate.
“Una città dove si vive bene
– è il commento dell’assessore
alla mobilità del Comune di Vimodrone, Aurora Impiombato
Andreani – è anche una città
dove le persone possono muoversi in tempi certi e contenuti,
a prezzi equi dal luogo dove
risiedono a quello in cui lavorano. Il car sharing è una soluzione di mobilità innovativa e
sostenibile che, con la capillare
attivazione su tutto il territorio,
concorrerà alla diminuzione del
traffico e dell’inquinamento. Il
servizio si configura come un
completamento del trasporto
pubblico locale e si rivolge a
tutti coloro che condividono la
responsabilità di migliorare la
qualità ambientale ed urbana
della propria città. Un’opportunità nuova per tanti cittadini che
potranno muoversi liberamente
nei diversi comuni. Anche a Vimodrone le auto del car sharing
potranno parcheggiare senza
pagare nulla in tutti gli stalli di
sosta all’interno dell’area blu.
La Città Metropolitana cresce
partendo dai servizi –conclude
l’assessore - dalla qualità della
vita, dalle azioni concrete per
il territorio e l’ambiente. Vimodrone è parte integrante della
Città Metropolitana e rientra
pienamente in questa logica di
servizi sovra comunali .L’Avvio
del car sharing era un punto
qualificante del programma
dell’Amministrazione, siamo
orgogliosi di aver contribuito
alla sua realizzazione”.
Chi attiva il servizio entro il
30 luglio, sarà omaggiato con 60
minuti di car sharing, da utilizzare entro 30 giorni. Accedere
è facilissimo: basta registrarsi
online o recarsi presso uno dei
Twist Point di Milano. È possibile inoltre richiedere la spedizione a casa della Twist Card (al
costo di 4,88€). Per usufruire del
Car Sharing basta cercare con la
App l’auto più vicina, sbloccarla
con la Twist card o con la App e
poi iniziare a guidare.
Per approfondimenti e dettagli dei costi è consultabile il
sito twistcar.it/#hinterland.
3
Giugno 2015
in primo piano
Sei amministrazioni comunali mobilitate anche per l’abbattimento delle barriere architettoniche
La Martesana per il diritto alla mobilità
GRUPPO CONSILIARE
VIMODRONE FUTURA
Iniziativa lodevole
I Sindaci in presidio per la riqualificazione delle stazioni della MM2 e latitanti presenze
N
L
e Amministrazioni comunali
della Martesana si sono mobilitate per la richiesta di un intervento complessivo di riqualificazione delle stazioni della linea
2 della metropolitana, nel tratto
Vimodrone – Gessate, con particolare riferimento all’abbattimento delle barriere architettoniche e la messa in sicurezza
degli stabili.
Un’iniziativa che ha visto protagoniste sei Amministrazioni, Bussero, Cassina de’ Pecchi, Cernusco sul Naviglio,
Gorgonzola, Gessate e Vimodrone, che
hanno sul territorio le stazioni e vivono
quotidianamente i problemi dei cittadini
costretti a fare i conti con ostacoli, gradini e scarsa qualità dei manufatti realizzati negli anni settanta. Destinatari di
questa istanza sono il Comune di Milano, proprietario dell’infrastruttura, Atm,
Metropolitana milanese e la nascente
Città metropolitana.
I problemi che vengono esposti e di
cui si cerca soluzioni hanno radici in
un passato decennale, fatto di continue
richieste di interventi mai realizzati o
conseguiti in minima parte. I sindaci,
presenti ad ogni incontro in agenda,
hanno chiesto a gran voce un progetto
complessivo di riqualificazione, risorse
finanziarie da impegnare e hanno manifestato la volontà di cofinanziare queste
opere con i fondi a bilancio dei vari enti.
“Tra le altre cose – dichiarano i primi
cittadini della Martesana – questi interventi erano già stati oggetto di specifico accordo di programma nell’ambito
delle compensazioni a carico di Teem
e Brebemi nel comparto trasporto ferro-gomma, ma sono poi scomparsi da
ogni programmazione e previsione di
intervento. E’ opportuno individuare,
nell’ambito della predisposizione della
nuova Legge di Stabilità, un capitolo di
spesa nel quale possono essere previste
le risorse necessarie al finanziamento,
almeno parziale, degli interventi previsti. I nostri comuni – proseguono gli
amministratori – potrebbero essere in
condizione di sostenere parte dei costi
necessari, attraverso un meccanismo di
co-finanziamento o altra modalità. Per i
nostri territori questi interventi sono diventati indifferibili, la nostra sensibilità,
l’attenzione verso le fasce più deboli, la
pressione esercitata dai cittadini singoli,
dalle associazioni, dai mezzi di stampa
e da una parte, sempre più crescente,
dell’opinione pubblica nel suo comples-
so, sta assumendo una dimensione non
più assorbibile dall’ambito locale”.
In questo senso è stata programmata
un’iniziativa di sensibilizzazione, nei
giorni compresi tra il 5 e il 12 giugno,
consistente in un presidio itinerante alle
stazioni della linea 2 che ha visto la presenza dei sindaci di tutti e sei i comuni
interessati, nell’orario compreso tra le
ore 7.30 e le 9.30, un giorno per ciascun
comune. Il primo presidio si è tenuto a
Vimodrone (nelle foto), venerdì 5 giugno, presso la fermata centro, poi a seguire lunedì 8 a Bussero, mercoledì 10 a
Gessate, giovedì 11 a Gorgonzola e venerdì 12 a Cassina de’ Pecchi.
La Goccia, contro ogni barriera
M
olte persone con ridotte capacità motorie, visive o uditive, si trovano, purtroppo, ad essere ancora in parte discriminati: uno scalino
o la larghezza di una porta sono loro di impedimento nelle varie occasioni di vita sociale. Nelle nostre città italiane sono ancora
presenti tante barriere architettoniche, malgrado le leggi che ne
impongono l’eliminazione. È necessario, perciò, insistere contemporaneamente nell’opera d’informazione e in quella di sensibilizzazione, allo
scopo di ridurre le vere barriere, quelle psicologiche, che mantengono lo stato di
emarginazione sociale, civile e lavorativa dei soggetti con disabilità.
Come Associazione la Goccia Onlus abbiamo appoggiato convintamente l’iniziativa dei sindaci della Martesana, a favore dell’abbattimento delle barriere
architettoniche sulla linea verde della metropolitana. Sarebbe veramente un atto
di civiltà rendere la M2 facilmente utilizzabile anche alle persone con difficoltà
motorie, alle mamme con il passeggino, alle persone sulla sedia a rotelle e alle
persone con valige pesanti.
A nostro avviso, se le amministrazioni credono veramente nella risoluzione di
questo problema, il criterio economico si trova! Basterebbe una programmazione
su più esercizi finanziari, le scelte meno costose possibili che in ogni stazione
potrebbero essere studiate. Per concludere pensiamo che la barriera più difficile
da abbattere sia quella mentale: non pensare che qualsiasi struttura deve essere
utilizzabile da tutti, disabili compresi.
Palmiro Gattella
on senza ritardo, nel lontano gennaio 1989 veniva
emanata la prima legge
sull’eliminazione
delle
barriere
architettoniche.
Da allora, un susseguirsi
di leggi aggiuntive, decreti, comitati
e associazioni, proteste… Di fatto, la
situazione a distanza di ventisei anni
è sotto gli occhi di tutti e non consente
certo di annoverare l’Italia fra i paesi
più civili. Stranamente, per il privato
si chiedono puntigliose applicazioni
delle leggi, mentre il pubblico è assai carente in materia. Il più evidente
caso sul nostro territorio, sono le due
stazioni della MM. Ben venga quindi
la mobilitazione dei sei sindaci della
Martesana tesa a perorare la causa,
chiedendo a gran voce un progetto
complessivo di riqualificazione, risorse finanziarie da impegnare, manifestando anche la volontà di cofinanziare queste opere. Fin qui tutto lodevole
e fa piacere vedere il nostro sindaco
in prima fila con tanto di fascia e gonfalone presidiare le stazioni per un
principio così nobile. Chissà mai che
sia la volta buona per queste benedette riqualificazioni che riguardano
però il solo plesso della fermata MM
e non certo le aree circostanti di collegamento. Diventa quindi obbligatorio
entrare nel locale e chiedersi, qualora
siano garantiti i lavori, come mai farà
una persona con disabilità a raggiungere il lato nord della fermata Cascina
Burrona. Qui siamo su territorio del
nostro comune e spetta all’Amministrazione abbattere la doppia barriera architettonica rappresentata da un
ponte pedonabile in ferro e un sentiero di un centinaio di metri in mezzo
a un campo agricolo. Vimodrone Futura, l’anno scorso ha già presentato
in proposito una petizione popolare
corredata da un’interpellanza in consiglio comunale. L’assessora Impiombato si trincerò dietro l’impossibilità
di espropriare il terreno dove passa
il sentiero, poiché di proprietà privata. Una legge recente lo impediva,
così disse e scrisse, se non per i casi
di pubblica utilità. Ci chiediamo cosa
ci sia di più utile e pubblico se non
una fermata della metropolitana. Da
43 anni passa la linea verde sul nostro
territorio e da quasi tre legislature lei,
signor sindaco, è latitante in materia.
Si tratta forse di nobile principio applicato a corrente alternata?
4
Giugno 2015
in primo piano
Mafia e corruzione
al Nord, la difficile
strada della legalità
Incontro con Rosy Bindi e il Giudice Gian Carlo Caselli
G
iovedì 18 giugno si è tenuto
l’incontro su mafia e corruzione al nord con Rosy Bindi,
Presidente della commissione parlamentare antimafia, e
Gian Carlo Caselli, già Procuratore capo a Palermo e Torino, due testimoni della lotta alle mafie.
L’iniziativa si inserisce nel folto programma di azioni a favore della legalità,
intrapreso dall’Amministrazione comunale, voluto dal Sindaco Antonio Brescianini e dal consigliere delegato alla
legalità, Andrea Citterio, come sintesi
del percorso effettuato.
Lorenzo Frigerio di Libera, ha coordinato l’incontro, strutturandolo attorno a
domande e ad argomenti significativi.
La mafia al Nord
e le sue mimetizzazioni
Entrambi i relatori hanno messo in rilievo la fatica a riconoscere la presenza
delle mafie anche al nord. Un negazionismo messo in atto per difendere una
fuorviante purezza territoriale. “La mafia è cosa del sud, attecchisce tra gente
sottosviluppata”. E questo fino a qualche anno fa. Ora l’evidenza dei fatti ci
ha fatto ricredere: la mafia è tra noi. E se
al sud fa ostentazione di sé, qui da noi è
silente e si mimetizza. Veste da colletto
bianco, usa i guanti, diventa per bene.
Tratta e fa affari con la finanza e le imprese, attraverso cui ricicla e pulisce il
suo enorme capitale illegale.
Anche il percorso legale è stato lungo
e tardivo. Il riconoscimento del reato di
associazione mafiosa, il famoso art. 416
bis risale al 1982, a monte di due secoli
di mafia e dopo l’uccisione del Generale
Dalla Chiesa, che già allora aveva capito
tutto sulla trasformazione della mafia.
“La mafia ormai sta nelle maggiori città
italiane dove ha fato grossi investimenti.
E’ la fase del riciclaggio del denaro sporco, le lire rubate, estorte che architetti e
grafici di fama mondiale hanno trasformato in case moderne, alberghi e ristoranti” (Intervista con G. Bocca 1982).
La corruzione
e l’asservimento della politica
La mafia ha bisogno della politica. La
mafia compra i politici. Il controllo del
potere e delle istituzioni permette di vincere gli appalti pubblici, di trasformare
in affare l’assistenza, le emergenze e le
calamità. Ridono di brutto quando arrivano i migranti. I campi rom sono una
manna. Benvenuti i terremoti!
Rosy Bindi, anche dopo la recente
querelle della lista degli impresentabili
della Commissione Antimafia, ha evidenziato questo legame corruttivo tra
mafia e politica. “Per la mafia è importante infilarsi nella politica, orientando
elezioni e scelte politiche, infiltrandosi
nei tesseramenti di partito, nelle primarie, in liste civiche fasulle. Con una rete
diffusa di pagamenti, la mafia tiene i
politici in condizione di servitù. La politica perde la propria autonomia di fare
il bene comune, di difendere i diritti dei
più deboli e si riduce a puro strumento
dell’organizzazione criminale”. Da qui,
l’importanza del controllo e della prevenzione. “La politica non aspetti che
arrivi l’inchiesta per accorgersi del politico colluso o semplicemente amico,
vicino, seduto al tavolo con il mafioso”.
Cosa fare?
La mafia si può vincere
“È cresciuta la cultura del contrasto
alle mafie, ma è cresciuta anche la ma-
fia” (don Ciotti). E questo può indurre
allo scoraggiamento. Gian Carlo Caselli ha ricordato le parole di Falcone: “La
mafia è un fenomeno umano, come è
nata, così può finire”. Bisogna riprendere la fiducia, bisogna crederci. Esternare
il coraggio della denuncia, il coraggio
della coerenza e della responsabilità. Ma
soprattutto bisogna recuperare una coscienza collettiva, conoscere e capire la
realtà per dare risposte adeguate. La mafia approfitta delle nostre fragilità. Si inserisce tra i nostri ragionamenti comuni.
La banalizzazione della illegalità, il permetterci un pizzico di illegalità: “Cosa
vuoi che sia, tanto lo fanno tutti!”. Per
una legalità da costruire dentro le nostre
scelte quotidiane.
Lorenzo Frigerio concludeva invitando alla presa di coscienza, alla vigilanza
costante. La mafia c’è ed è tra noi. La mafia non è un fatto criminale perché spara
ma perché si infila nella nostra mente e
corrompe la nostra vita di tutti i giorni.
Vincenzo Gornati
5
Giugno 2015
polizia locale
1° Open Day della Polizia Locale
Una giornata per far conoscere il lavoro e le tecnologie utilizzate dagli agenti
A
l fine di diffondere e favorire la conoscenza delle attività svolte dal Comando di Polizia Locale e migliorare il rapporto con i cittadini, nonché a
conclusione di un lungo percorso informativo e formativo nelle scuole,
che ha visto coinvolti 570 alunni/e dell’istituto Comprensivo di Vimodrone, si è tenuto nella giornata di sabato 23 maggio, il 1° Open Day della
Polizia Locale Vimodrone.
Aprire il Comando per una giornata, far conoscere il lavoro, mostrare gli strumenti e le tecnologie utilizzate, dialogare con i cittadini: si è rivelato un modo efficace per
avvicinare la cittadinanza alla Polizia Locale valorizzando quelle attività cha hanno
particolare importanza nella vita quotidiana delle persone, ma non sono abbastanza
conosciute.
La possibilità di incontrare gli operatori è servita per vincere la diffidenza di tanti
cittadini che vedono ancora il “vigile” come mero erogatore di sanzioni e non come
colui che informa, educa, regola, difende e presidia il territorio, assicurando una
migliore qualità della vita, tranquillità e sicurezza.
In particolare durante la giornata sono state illustrate le seguenti attività:
1. Presentazione delle attività del Comando: approfondimenti riguardo la sicurezza urbana su tutto il territorio (sistema di videosorveglianza), front-office, attività di
polizia stradale (agenti appiedati, in pattuglia, ecc ), controlli mirati (campagna di
sicurezza per la velocità, controlli per alcool e droghe, pre-test); servizio di prossimità, controlli nei cantieri, progetto di educazione alla sicurezza stradale nelle scuole
dall’infanzia alle primarie dalle medie, formazione e comunicazione con la cittadinanza; attività di sicurezza viabilistica, Polizia Giudiziaria, Polizia ambientale;
2. Centrale operativa: radio mobile e videosorveglianza-spiegazioni e finalità;
3. Strumenti in dotazione: apparecchiature tecniche e mezzi in dotazione;
4. In collaborazione con la Polizia Locale di Milano dimostrazione delle “Unità
Cinofile”;
5. Circuito educazione stradale e concorso di disegno denominato “Disegna il Codice della Strada”, con premiazione dei lavori più significativi.
Durante la giornata si è proceduto alla premiazione del Concorso “Disegna il codice della strada”, al quale hanno partecipato, con disegni che, in modo originale ed
efficace rappresentano le regole dei comportamenti in strada, gli alunni della scuola
primaria e secondaria di I° grado. Tra gli elaborati selezionati, sono state scelte le tre
opere migliori sia per le scuole primarie che per le scuole secondarie. Ai partecipanti
è stato consegnato materiale informativo e specifiche pubblicazioni (prodotte dal
Comando Polizia Locale) inerente consigli per una “Guida responsabile e sicura”.
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6
Giugno 2015
testatina rubrica
bilancio
Anci: seri problemi per la tenuta dei bilanci
“Il dissesto per alcuni è dietro l’angolo”
Le preoccupazioni dei sindaci per i comuni e per la Città metropolitana milanese
D
i seguito pubblichiamo
una sintesi di un articolo tratto dal mensile
“Strategie amministrative” di Anci Lombardia, l’Associazione dei
comuni lombardi, relativamente
all’assemblea straordinaria di Milano che ha trattato il tema della
tenuta dei conti negli enti locali.
“Inutile nasconderselo. E’ evidente che anche in Comuni ben
amministrati come quelli lombardi ci sono seri problemi di tenuta dei conti. Il dissesto è dietro
l’angolo. Siamo al collasso. Siamo alla follia. E se quest’anno la
situazione è grave, le previsioni
per il 2016 e per il 2017 sono
ancora peggiori”. Con queste
parole, Eugenio Comincini, sindaco di Cernusco sul Naviglio e
vice sindaco della Città Metropolitana, ha introdotto i lavori
dell’assemblea straordinaria di
Anci Lombardia cui hanno preso parte il Presidente nazionale
Piero Fassino, sindaco di Torino
e il Governatore della Lombardia, Roberto Maroni.
“La riforma della Pubblica
amministrazione ha preso avvio – ha sottolineato Roberto
Scanagatti, Presidente di Anci
Lombardia – ma è stata subito
bloccata dall’ennesima stretta finanziaria. Questo ci mette
nell’impossibilità di dare risposte adeguate ai cittadini e anche
di approvare bilanci in pareggio. Siamo a un corto circuito
che mette a rischio la stessa
coesione sociale. Tanto fonda-
mentale quanto allarmante è
innanzitutto la partita delle risorse necessarie per coprire il
passaggio dall’Imu alla Tasi. Si
tratta di 625 milioni di euro che
spettano a 1.800 comuni in tutta
Italia e che in Lombardia ammontano a 135 milioni per 300
comuni, senza i quali diventa
impossibile predisporre bilanci
reali e credibili. Di fronte a questa situazione la misura è colma
– ha esclamato Scanagatti – e
non è accettabile che i comuni
vengano accusati di essere i
primi responsabili della stretta
fiscale su cittadini e imprese. La
realtà è che sempre più spesso
siamo costretti a comportarci
da gabellieri per conto dello
stato che, attraverso i comuni,
riscuote tasse che non entreranno mai nelle nostre casse. E
allora basta. I comuni lombardi
non stanno a guardare, non accettano di essere soggetti passivi dell’azione riformatrice che
invece di risolvere i problemi
li aggrava. Le nostre proposte
sono chiare e semplici: chiediamo che ai comuni si diano certezze di risorse lasciando loro
l’intero gettito delle tasse immobiliari locali senza scambio
con la partecipazione all’Irpef,
che si definisca il loro obiettivo
finanziario e sia lasciato loro la
responsabilità di decidere come
raggiungerlo eliminando tutte le norme che in questi anni
entrano nel particolare. Non si
può continuare a chiedere di
ridurre le risorse, oltre un certo
limite è impossibile. Il nostro è
un allarme fondato Ai comuni si chiede una contribuzione
al risanamento dello Stato più
alta rispetto ad altri enti. Quando un comune spende lo fa per
dare un servizio ai cittadini. Si
tratta di risorse per la nostra
gente, per le nostre famiglie.
Non di sprechi. Quelli sono sì
da ricercare, ma altrove”.
Zanaboni: “Bilancio, cambiamenti e novità
normative accrescono le difficoltà degli enti”
Siamo alla vigilia di una nuova riforma tributaria, con l’introduzione di una “Local Tax”
N
el rappresentare il
Bilancio di previsione mi vedo costretta a fare alcune
premesse, in quanto
l’esercizio 2015, e di
conseguenza la gestione del bilancio e delle attività del settore
finanziario, è caratterizzato da
un susseguirsi di cambiamenti e novità con un conseguente
crescendo di difficoltà.
Le tre novità più significative
riguardano il sistema fiscale ed
i principi di contabilità a seguito
dell’introduzione del sistema detto “split payment”: dal 1 gennaio,
il comune deve prevedere che la
quota dell’Iva delle fatture passive
non venga più pagata al fornitore,
bensì trattenuta dall’Ente e versata direttamente allo Stato. Questa
operazione, se pur apparentemente
semplice, sta pesando sia sui fornitori stessi, che si vedono ridurre i
flussi finanziari, che agli Enti locali. Non essendoci regole certe per
le varie tipologie di operazione, i
comuni si trovano a dover applicare regole incerte.
Dal 31 marzo di quest’anno è entrata in vigore la fattura elettronica,
un passaggio estremamente difficile e complicato che mette in difficoltà non solo le amministrazioni,
ma anche le software house che
cercano soluzioni a carenze delle
norme, con un conseguente ritardo
nel pagamento dei fornitori.
Per finire, la novità che ha avuto
un impatto maggiore è la modifica
del sistema contabile. Per gli Enti
non sperimentatori come Vimodrone, per quest’anno vige il modello
misto, cioè si applica contemporaneamente alcuni principi del vec-
chio e del nuovo sistema.
Il principio più significativo è
quello della “competenza finanziaria potenziata”, che obbliga a registrare solo le obbligazioni scadute
sia per le entrate che per le uscite,
evidenziando così i veri crediti e i
veri debiti; è obbligatorio inoltre registrare tutte le entrate, anche quelle
di difficile riscossione, quantificando un accantonamento a fronte di
eventuali crediti inesigibili; “fondo
crediti di dubbia esigibilità” che nel
nostro caso ammonta ad euro 721
mila euro e pesa fortemente sulla
spesa corrente del bilancio.
Tutto questo mette in evidenza la sempre maggiore necessità
per l’Ente di consolidare le risorse
proprie e recuperare liquidità, attraverso un maggiore attenzione
alla gestione delle entrate nella loro
globalità con l’obbiettivo più pressante di una maggiore autonomia
finanziaria.
Dato tutto ciò è sicuramente
necessaria un’efficace azione di
recupero dell’evasione dai tributi
locali, perseguendo e scoraggiando
il fenomeno. Bisogna inoltre evidenziare che siamo alla vigilia di
una nuova riforma tributaria, con
l’introduzione di una “Local Tax”
che andrà a cambiare completamente l’assetto tributario esistente,
ma mantenendo come riferimento
la fattispecie degli immobili.
La logica del legislatore prevede
che tale riforma abbia la funzione
di attivare un solo tributo locale
di facile quantificazione. Ma non
solo, è in atto anche il percorso
della riforma catastale che avrebbe
lo scopo di attribuire rendite più
consone alle valutazioni economiche di mercato rispetto ad ora, che
ci porterà ad una rivisitazione degli
estimi e rendite catastali.
Osvalda Zanaboni
Assessore al Bilancio
7
Giugno 2015
bilancio
Taglio di 700 mila euro ai trasferimenti
Garantiti i servizi, aumentano i tributi
Maggiore introito da Tasi e addizionale Irpef comunale, razionalizzazione della spesa pubblica
T
ra le principali sfide che i Comuni sono oggi chiamati ad
affrontare c’è quella di individuare, in un momento particolarmente critico per finanza
locale, le opportune scelte di
natura finanziaria al fine di salvaguardare l’equilibrio dei conti pubblici.
Negli ultimi 6 anni, i comuni hanno
contribuito alle casse dello Stato per 17
miliardi, 8 dei quali per minori trasferimenti e 9 come contributo al Patto di
Stabilità interno. Non solo, i tagli chiesti a Province (1 miliardo) e Regioni (4
miliardi) possano penalizzare ulteriormente i trasferimenti di questi enti ai
comuni.
A seguito delle norme imposte dal
Governo, i Comuni sono stati obbligati
a ridurre i servizi, ad aumentare le tasse
locali o a prevedere entrambe le ipotesi.
E’ chiaro che queste scelte penalizzano
le famiglie meno abbienti, in un contesto di grave crisi economica e mancanza
di lavoro. L’Amministrazione comunale
di Vimodrone, in questi anni, a fronte
dei tagli e delle continue riduzioni delle
entrate, ha mantenuto un livello basso
di tassazione e garantito le risorse per i
servizi alle persone e gli stanziamenti a
favore del territorio.
Il nostro ente, per l’anno 2014, ha registrato minori trasferimenti da parte
dello Stato per circa 700 mila euro e ha
riscontrato un gettito minore derivante
dall’Imu.
Facendo una verifica sulle entrate derivanti dai trasferimenti da parte
dello Stato, negli ultimi tre anni risulta evidente il taglio pesante avvenuto:
nel 2012, entrate per circa 1,7 milioni
di euro, 2014 entrate per circa 230 mila
euro (vedi tabella).
Per queste ragioni, nel bilancio di previsione 2015, oltre ad una attenta operazione di razionalizzazione della spesa
pubblica, siamo stati obbligati a rivedere
alcune imposte:
IMU – invariata rispetto allo scorso
anno: di natura patrimoniale, dovuta
dal possessore di immobili, escluse le
abitazioni principali ed eventuali assimilati; imposta in autoliquidazione, calcolabile attraverso il motore che si può
trovare sul sito comunale;
TASI - dall’1 per mille al 2 per mille: tributo relativo ai servizi indivisibili
a carico sia del possessore che dell’utilizzatore dell’immobile; applicata solo
sulla prima casa con scadenze 16 giugno
(acconto) e 16 dicembre (conguaglio);
TARI - invariata rispetto allo scorso
anno: tributo riferito al servizio di smaltimento rifiuti, destinata a finanziare i
costi della raccolta e smaltimento rifiuti
solidi urbani a carico dell’utilizzatore – a
copertura totale.
Addizionale comunale IRPEF - dallo
0,4 per mille al 0,8 per mille - applicata
ai lavoratori dipendenti e per tutti coloro che ne sono assoggettati.
L’aumento delle imposte comunali si
è reso necessario al fine di garantire gli
equilibri finanziari del bilancio, garantendo o addirittura migliorando la qualità e la quantità dei servizi offerti alla
collettività.
Entrate Tributarie 2015
Imu e Tasi
4.030.000
Tari2.100.000
Addizionale Irpef
2.230.000
Imposta Pubblicità
185.000
Altre Entrate (Recuperi)
147.525
Diritti Pubbliche Affissioni
12.000
Tosap140.000
Fondo Solidarietà
2.200.000
Totale11.044.525
Trend Trasferimenti dallo Stato al Comune
Anno 2012 Anno 2013 Anno 2014 Anno 2015 Anno 2016 Anno 2017
2.500.000
2.000.000
2.428.231
2.060.311
1.500.000
1.000.000
500.000
548.028
533.900
364.400
374.400
0
SPESE CORRENTI – TREND STORICO
Spese
Anno 2013 Anno 2014 Anno 2015
Anno 2016
Amministrazione generale (Personale, utenze, altri servizi)
5.011.4275.035.5635.299.637 5.175.168
Servizi Polizia Locale
608.256709.998681.157 674.157
Istruzione pubblica (manutenzione ord., Piano offerta formativa) 1.308.9991.295.3151.328.250 1.308.300
Attività culturali
345.970293.609330.550 305.350
Sport e tempo libero
32.90823.50080.500 47.500
Viabilità e trasporti
753.990656.300786.314 728.000
Gestione del territorio (Manutenzioni, igiene urbana)
2.932.8033.285.0882.925.250 2.926.250
Servizi alla persona
2.432.8312.543.3552.545.656 2.554.180
Sviluppo economico
69.68170.08394.570 78.010
TOTALE
13.496.86913.912.81214.071.885 13.796.916
Nelle spese correnti è compreso il Fondo crediti di dubbia esigibilità pari a 721.000,00 mila euro: questo fondo obbligatorio entra in vigore
con i nuovi principi contabili dell’armonizzazione. Considerata la necessità di garantire i servizi essenziali alla cittadinanza si è reso
indispensabile ottimizzare le risorse disponibili, attraverso la realizzazione delle iniziative considerate prioritarie dall’Amministrazione;
per questo è risultato necessario un’azione di razionalizzazione, controllo e contenimento delle spese. Il piano di contenimento dei costi e
le riduzioni sono state possibili grazie ad economie su costi e a una minor incidenza del costo di rimborso dei mutui. Il contenimento dei
costi ha lo scopo di mantenere il livello quantitativo e qualitativo dei servizi e degli investimenti.
Patto di stabilità, regole sempre più restrittive
La norma nazionale impedisce ai comuni di investire le risorse disponibili
I
l Patto di stabilità è stato pensato
dall’Unione Europea per tenere sotto controllo i conti pubblici; è in sostanza l’accordo che lo Stato Italiano
ha assunto con gli altri Stati Europei,
in sede comunitaria, in base al quale
anche i comuni devono contribuire alla
riduzione del debito pubblico nazionale, osservando, di anno in anno, regole
sempre più restrittive. Regole che mettono in difficoltà gli stessi enti locali nella
programmazione delle attività a favore
della cittadinanza.
Il Patto utilizza un meccanismo di
calcolo complesso a “saldo misto” che,
in forma semplificata, somma il saldo
della parte corrente (entrate meno spese – ovvero accertamenti meno impegni)
e il saldo della parte per investimenti
(entrate meno spese finanziariamente verificatesi) dell’anno. Per il rispetto
del Patto, dal calcolo finale deve risultare ogni anno una differenza positiva
ricavata da una percentuale (15% 2013)
della media delle spese correnti degli
anni 2007/2008/2009. Tale meccanismo
non considera le entrate da assunzione
dei mutui e le uscite relative al rimborso
della quota capitale dei mutui.
Parte corrente - entrate correnti: imposte e tasse comunali, trasferimenti da
altri enti pubblici e proventi da servizi
erogati dal Comune.
Spese correnti: spese legate al funzionamento del comune, alla manutenzione ordinaria dei beni comunali e ai
servizi erogati, spese per interessi ammortamento mutui.
Parte Capitale - entrate per investimenti: finanziamenti statali per la realizzazione di opere pubbliche e trasferimenti da parte di altri soggetti, come
i proventi da attività edilizia dei privati
(oneri di urbanizzazione).
Spese per investimenti: spese per acquisti di beni durevoli mobili (arredi, attrezzature, automezzi, ecc.) ed immobili,
interventi di realizzazione e/o manutenzione straordinaria di opere pubbliche (strade, immobili di proprietà, ecc.).
Quindi, se da una parte la normativa
impone ai Comuni il pareggio di bilancio, dall’altra il Patto di stabilità impone
un avanzo finanziario positivo a favore
del risanamento dei conti pubblici dello
Stato. E se il Comune realizza un avanzo, non si potrà più destinare, come in
passato, a finanziare opere pubbliche, o
anche, marginalmente, ad aggiustare i
conti, ma dovrà essere destinato a ridurre i mutui contratti nel tempo.
Perché il Patto di stabilità blocca il
comune?
Il Patto di stabilità è una norma sbagliata perché impedisce ai comuni di investire anche le somme già a disposizione, in
sostanza, impone un limite tassativo nei
pagamenti, soprattutto per quanto riguarda i lavori pubblici. Per l’anno 2010
tale limite è del tutto inadeguato per
Vimodrone, tenuto conto dei lavori da
pagare, già finanziati ed appaltati prima
dell’entrata in vigore delle nuove disposizioni e taluni persino conclusi.
E il Governo, nonostante le richieste di
tutti i sindaci italiani, non ha voluto considerare gli impegni contrattuali già assunti dai comuni negli anni 2007/2008.
Questo sistema restringe l’autonomia
del Comune impedendogli sia di realizzare nuove opere pubbliche, sia di
effettuare interventi di manutenzione
straordinaria.
Cosa succederebbe al comune e, di
riflesso ai cittadini, se non si rispetta il
Patto di stabilità?
Il mancato rispetto del Patto di stabilità prevede una serie di sanzioni molto
pesanti per l’ente: riduzione dei trasferimenti ordinari al Comune, il divieto
di assunzione di personale a qualsiasi
titolo e con qualsivoglia tipologia di
contratto, la risoluzione di alcuni contratti in essere che comporterebbe un
pesantissimo rallentamento dell’attività amministrativa e il divieto di ricorre
all’assunzione di qualsiasi mutuo per la
realizzazione di nuove opere pubbliche
(strade, scuole, marciapiedi, ecc.).
8
Giugno 2015
ambiente
Il territorio è anche casa nostra!
Non abbandoniamo i rifiuti, rispettiamo l’ambiente, pulirlo costa. E…basta con il vandalismo.
Segue dalla prima
Un inno che fu utilizzato spesso, di
fatto fu considerato il vero inno, anche
quando in Italia quello ufficiale era l’inno di Casa Savoia durante il periodo di
Regno. Talmente presente nella vita dei
nostri avi da inserirlo, da parte di Verdi,
nella sua opera dell’Inno delle Nazioni
al fianco degli altri inni ufficiali delle altre nazioni.
Di recente, con l’inaugurazione
dell’Expo di Milano riportato al centro
dell’attenzione e della discussione anche
culturale, a seguito dell’incipit utilizzato dal nostro Presidente del Consiglio,
suggerito dal canto dei ragazzi del coro:
“l’Italia si è desta, siam pronti alla vita”.
Da questa ne discendono due considerazioni: prima di tutto si dovrebbe tenere
in conto la sacralità dei versi dell’inno di
un giovane ventenne morto, assieme ad
altri giovani, per la nascita della nostra
nazione. La loro morte si è consumata
per donare vita, una vita nuova al nostro paese e alle nostre istituzioni, quella
stessa nazione poi divenuta Repubblica
in seguito e che ci ha reso dapprima liberi dagli invasori poi liberi di pensare, di
costruire, di progettare il futuro nostro e
dei nostri figli. Dall’altro lato, secondo
le parole della direttrice del coro: “abbiamo pensato che i bambini dovessero
cantare parole che sentissero proprie.
Un adulto può morire per la patria. Ma
se penso ai nostri ragazzi, hanno tra i
cinque e gli undici anni, perché dovrebbero farlo? Loro appunto devono vivere
per questo Paese”.
Certo la positività, la voglia, l’entusiasmo dei ragazzi ci permette di guardare al futuro, se noi adulti riuscissimo
a saper accogliere questa carica positiva ascoltando le loro esigenze e le loro
schiette istanze, se questo inno alla vita
lo accompagnassimo ai valori umani ed
etici universali quali l’onestà, la tolleranza, la pace, attraverso la testimonianza
quotidiana di molti tra donne e uomini
impegnati saremmo riusciti a fornire
fondamenta solide per migliorare le condizioni generali della società che li vedrà
da adulti ci si auspica protagonisti felici.
Solo però dal “siam pronti alla morte”,
morto Mameli a soli 20 anni, che oggi
ci si può concedere il “lusso” di una licenza poetica che ci permette di recitare
il “siam pronti alla vita”. Oggi non dimentichiamolo abbiamo bisogno di vita
e delle sue diversissime manifestazioni
che disegnano il nostro presente e progettano il nostro futuro.
Antonio Brescianini
S
i dice che Vimodrone è un comune sporco, pieno di rifiuti e
che ultimamente è peggiorato.
E’ tutto vero? Se cosi è, invito la cittadinanza a una
maggiore collaborazione con
l’Amministrazione per il rispetto delle
regole, con particolare riferimento alle
norme che disciplinano il conferimento
dei rifiuti e al rispetto del bene comune.
Per quanto riguarda la raccolta dei rifiuti, invito a rispettare il calendario fornito da Cem Ambiente, sia per quanto
riguarda i giorni di raccolta (esponendo
i sacchi nelle ore stabilite) che per le modalità di conferimento: non abbandonare i rifiuti fuori dai bidoni o cestini;
non mettere i rifiuti domestici nei cestini
urbani; gettare nei contenitori specifici i
materiali pericolosi; utilizzare contenitori specifici o la Piattaforma ecologica per
i rifiuti oggetto di raccolta differenziata;
non abbandonare i rifiuti ingombranti lungo le strade, nelle aree verdi e nei
parcheggi; non gettare i piccoli rifiuti,
utilizzate sempre i cestini. Ricordo che
le masserizie (derivanti da riparazioni
domestiche) possono essere portate alla
piattaforma ecologica. Per quantitativi
maggiori, occorre rivolgersi alle discariche di inerti autorizzati.
Per una città più pulita: il rispetto per
il proprio territorio è dato anche dall’attenzione e la cura degli spazi pubblici.
Non sporcare o rompere significa anche per l’Amministrazione risparmiare.
Ogni anno il Comune spende decine di
migliaia di euro per ripulire scritte sui
muri, sulle panchine e, purtroppo, anche
sui monumenti, per riparare gli arredi
urbani, fontana, fontanelle, giochi bimbi, dai danneggiamenti procurati.
Per quanto riguarda i Parchi e giardini: sono aree verdi, spazi di incontro,
svago e socializzazione, oltre che una
risorsa fondamentale per rendere la città più sostenibile dal punto di vista ambientale. Salvaguardare questo patrimonio significa contribuire a migliorare la
qualità della vita nel nostro territorio. In
che modo: non danneggiando la vegetazione, asportando erba, fiori, solo per il
gusto di strapparli e buttarli, non calpestando le aiuole o rompendo i giochi dei
bimbi.
Il cane è amico dell’uomo e della città,
chi la raccoglie semina civiltà.
Vivere in una città pulita e decorosa
è il desiderio e il diritto di ognuno di
noi. Amare gli animali significa anche
rispettare l’ambiente e comportarsi con
senso civico. Se si passeggia in un luogo
pubblico con il proprio cane è necessa-
rio non lasciarlo incustodito, tenerlo al
guinzaglio, fare attenzione alle aree attrezzate per i bambini, raccogliere le deiezioni con sacchetti idonei e depositarli
negli appositi cestini.
Per avere una città accogliente: il degrado derivante da autoveicoli, motoveicoli e biciclette abbandonate su strada è un problema che compromette il
decoro e la pulizia della città. Spetta ai
proprietari o ai gestori di attività commerciali, bar e ristoranti la pulizia e l’adeguata manutenzione di vetrine, soglia
Il cane che abbaia dà fastidio?
Come e quando denunciare un possibile disagio
S
pesso l’Ufficio Diritti Animali è referente per le segnalazioni inerenti cani che
abbaiano. Premesso che l’abbaiare del cane è il modo peculiare dello stesso di
esprimersi, esistono delle regole non scritte di comune buon senso che permettono a tutti di vivere serenamente. Occorre fare un distinguo: infatti ,“qualche
abbaio occasionale non fa testo” (il cane che abbaia in modo normale non presuppone alcuna violazione della quiete). Inoltre, tale “disturbo” anche se denunciato da più persone, deve essere dimostrato da una perizia, ovvero dal monitoraggio
di personale adatto (Polizia Locale, Asl, ma anche tecnici privati) e cioè deve essere definito come eccedente le norme in tutela dell’inquinamento acustico. Attenzione però
al rumore (abbaio) notturno, che è un caso in cui la Cassazione diventa più severa coi
proprietari di cani e oggi fanno testo diverse sentenze della Corte. Se qualcuno si lamenta
dei nostri animali e fornisce prove certe e/o testimonianze convincenti, si potrebbero avere dei problemi. Ma chiariamo subito: per poter denunciare qualcuno, a causa di rumori
definiti molesti, è necessario che tale rumore sia dimostrato e cioè:
•continuato - se il vicino ogni sera utilizza la tv a volume massimo per ore, sta violando
l’art. 844 del codice civile (“Immissioni”), ma se per errore gli cade il servizio di pentole
con grandissimo rumore, non sta violando nessuna legge, è stato un caso. E allo stesso
modo, se il mio cane abbaia occasionalmente, non è considerabile fatto molesto come
invece un abbaiare insistente, continuo e violento (di notte, ricordiamocelo, attenzione!)
•supportato da testimoni atti a farlo;
•causa di problemi psico-fisici;
•certificato, da un ente tecnico apposito.
Infine, ricordiamo che un cane richiede cure e attenzioni e non è sufficiente garantirgli
le necessità primarie o un ampio giardino/spazio a disposizione, per fare di lui un animale sereno e non problematico.
Elisa Cezza, Referente Ufficio Diritti Animali
Onoranze
• Vestizioni
• Cremazioni
• Trasporti ovunque
• Addobbi e composizioni
Via G. Leopardi 20/d
ingressi e spazi immediatamente antistanti al negozio. Queste regole che sono
in parte stabilite anche dal Regolamento
di Polizia Municipale, come si può notare coinvolgono tutti noi, Amministrazione e cittadini. In qualità di assessore
farò di tutto affinché il nostro territorio
venga pulito e vengano effettuate le manutenzioni necessarie, ma confido nella
sensibilità di tutti i cittadini per avere
una città bella da vivere.
Ivana Broi
Assessore all’ambiente
Funebri
Varesina sofam
Tel. 02 2500235
Diurno - notturno - festiVo
• Disbrigo pratiche
• Servizi completi
• Arte cimiteriale
• Preventivi gratuiti
Vimodrone (fronte istituto redaelli)
9
Giugno 2015
politiche giovanili - servizi sociali
Un reddito
contro mafie
e corruzione
La campagna di “Libera”
I
l Consiglio comunale di Vimodrone,
nella seduta di lunedì 15 giugno, ha
approvato all’unanimità dei presenti
l’adesione del nostro ente alla campagna per l’istituzione del reddito
minimo o di cittadinanza lanciata
dall’Associazione “Libera – Associazioni, nomi e movimenti contro le mafie”.
Dal 2008 al 2014 la crisi in Italia ed
Europa, secondo i dati Istat, ha più che
raddoppiato i numeri della povertà relativa ed assoluta. Dieci milioni di italiani
e italiane vivono in condizione di povertà relativa, e sei milioni in condizione
di povertà assoluta. Le diseguaglianze
sono cresciute a dismisura e diventate
insopportabili. Più la povertà aumenta,
più le diseguaglianze si ampliano, più le
mafie si rafforzano. Per questo in Italia
è necessario avere una misura come il
Reddito Minimo o di Cittadinanza. Non
è impossibile, non è una proposta irrealistica: è una scelta di buon senso, necessaria e giusta.
Ci sono diverse proposte di legge depositate al Senato. Si chiede che entro
100 giorni una buona legge sul reddito
di dignità arrivi in aula per essere discussa e approvata.
Non è impossibile, non è una proposta irrealistica: il Parlamento può e deve
prendere una decisione tanto semplice
quanto storica.
Il Reddito Minimo o di Cittadinanza,
è un supporto al reddito che garantisce
una rete di sicurezza per chi non riesce
a trovare un lavoro, per chi ha un lavoro
che però non garantisce una vita dignitosa, per chi non può accedere a sistemi
di sicurezza sociale adeguati.
Il Reddito Minimo o di Cittadinanza,
è una misura necessaria per invertire la
rotta della crisi, una risposta concreta ed
efficace a povertà e mafie perché garantisce uno standard minimo di vita per
coloro che non hanno adeguati strumenti di supporto economico, liberandoli da
ricatti e soprusi. È una misura prevista
già da tutti i paesi europei, con l’esclusione di Italia, Grecia e Bulgaria. Il Parlamento Europeo ci chiede dal 16 ottobre
2010 di varare una legge che introduca
un “reddito minimo, nella lotta contro la
povertà e nella promozione di una società inclusiva”. Sono passati cinque anni e
nulla è successo.
Milioni di italiani che non possono più
aspettare.
Alcol e droghe, cartoline
accattivanti per prevenire
L
’Amministrazione Comunale di
Vimodrone, attraverso l’assessorato alle politiche giovanili,
ha lanciato una campagna di
informazione e prevenzione rispetto all’uso di sostanze legali
ed illegali che nuociono gravemente alla
salute dei cittadini, in particolar modo
dei giovani, ma non solo.
Attraverso l’Ufficio Politiche Giovanile comunali e la collaborazione con
il consorzio di cooperative sociali Exit,
sono state elaborate alcune cartoline informative che, attraverso una grafica accattivante, propongono alla cittadinanza
informazioni e riflessioni rispetto agli effetti di sostanze quali alcol, cocaina, anabolizzanti, hashish… oltre al gioco tecno
dipendenze e gioco d’azzardo.
“L’obiettivo dichiarato è quello di
fornire informazioni in maniera diret-
ta, concreta ed efficace - ha dichiarato
l’assessore alle politiche giovanili Sergio
Sannino - in modo da prevenire comportamenti problematici da parte dei nostri
ragazzi, ma anche da parte della cittadinanza in genere, ad esempio sull’alcol,
sul gioco d’azzardo e su altre sostanze”.
Anche il Sindaco Brescianini conferma
come tale azione rientra in un progetto
più ampio sulla legalità e sui comportamenti di tutela della salute pubblica nel
quale l’intera amministrazione è impegnata. “In modo particolare questa azione non ha avuto costi per l’ente in quanto frutto di un lavoro di progettazione e
supervisione realizzato dal nostro collaboratore Nico Acampora”.
Tutte le cartoline saranno distribuite
gratuitamente presso i luoghi di aggregazione, le scuole, bar e pub, ed i luoghi
sensibili. Si inizierà nel periodo estivo
con una specifica attenzione all’uso di
alcool associato alla guida che proprio
nei mesi più caldi assume livelli di pericolosità più alti, in quanto legato al maggior numero di feste all’aperto e di iniziative in cui tale sostanza legale viene
maggiormente consumata dai giovani.
“G… come Genitori” e le “buone
prassi per affrontare il bullismo”
S
i è chiuso nelle scorse settimane un ciclo di incontri formativi rivolto ai genitori dei
pre-adolescenti e adolescenti,
promosso dall’Assessore alla
Scuola e Politiche Giovanili,
denominato “G…come genitori”.
L’iniziativa, nata dalla riflessione sulle
dinamiche e criticità che coinvolgono e
accomunano papà e mamme, impegnati
a gestire queste difficili fasi di passaggio
nella vita dei propri figli, ha provato a
fornire strumenti utili e spunti significativi sul fronte della genitorialità. La proposta ha voluto anche rispondere ad una
specifica richiesta formativa formulata
dal Comitato Genitori, attivo ormai da
anni nelle nostre scuole. La conduzione
degli incontri è stata affidata a Emanuela Gonfalonieri, docente di psicologia
dell’adolescenza presso l’Università Cattolica di Milano, esperta della materia.
Le serate sono state sviluppate nell’ottica
del confronto, superando laddove possibile la dimensione meramente espositiva “frontale”. Sono stati molti i genitori
che hanno partecipato, trovando spesso
modo di mettere in comune le proprie
esperienze. Un’esperienza dunque interessante, che dovrà avere ulteriore conti-
nuità anche in proiezione futura.
Parallelamente al percorso con i genitori vimodronesi, l’assessorato alle Politiche Giovanili ha avviato un secondo ciclo formativo specifico, denominato “Le
buone prassi per affrontare il bullismo”,
focalizzato su questo delicato aspetto
delle relazioni scolastiche e sociali degli
adolescenti. La conduzione è stata affidata a uno dei massimi esperti in materia,
Marco Maggi, consulente del MIUR e di
moltissime scuole ed istituzioni nazionali. La partecipazione al programma è stata riservata agli educatori, agli insegnanti
e alle altre figure che a diverso titolo si occupano di adolescenti a Vimodrone, con
l’obiettivo di approfondire strumenti e
tecniche che andranno ad implementare
il bagaglio di competenze di questi operatori nell’esercizio del loro compito.
Da LUNEDI’ a
SABATO
8.30 – 12.30
15.00 -19.30
“Il concetto di formazione diffusa che
ha innervato tali proposte – ha dichiarato l’assessore Sergio Sannino - rappresenta un valore arricchente per un
territorio, perché dissemina lo stesso di
presidi della prevenzione, aiuta le istituzioni e i servizi pubblici nel difficile
compito di intercettare e affrontare il
disagio, porta ad un’azione di rete e di
comunità, anche informale, potenzialmente in grado di meglio rispondere al
bisogno e contenere i costi a carico dei
bilanci comunali”.
Bisogna ricordare inoltre che tali azioni si sono rese possibili grazie alla fattiva
collaborazione del Cag di Vimodrone,
soggetto già attivo delle politiche giovanili sul territorio, nella definizione di un
percorso frutto di un progetto regionale
denominato “La coda del lupo”.
10
Giugno 2015
cultura
Ai Piani d’Erna
per commemorare
la Resistenza
L’amore… “una forza vivificante”,
ultime performance de La Goccia
Spettacoli teatrali riveduti e scorretti, ottima presenza di pubblico
I
S
abato 23 maggio scorso,
l’Anpi e il Cai di Vimodrone hanno organizzato una
visita al “Museo storico di
Lecco” con particolare sosta alla sala dedicata alla
Resistenza, illustrata da un socio
dell’Anpi locale. Dopo questa interessante relazione il gruppo, formato da 27 cittadini vimodronesi, è
salito con la funivia ai Piani d’Erna
visitando i luoghi dei primi scontri a
fuoco, dell’ottobre 1943, tra i gruppi
partigiani e l’esercito nazista.
Questa escursione era nel programma delle varie manifestazioni
per il 70° della Liberazione organizzate dall’Anpi di Vimodrone in
collaborazione con il Comune, il
Circolo Filatelico numismatica Martesana, Xray, Nonsolomamme e Cascina tre Fontanili.
Uno sguardo
verso l’Europa
tra consapevolezze
e nuove perplessità
L
’ 11 giugno 2015 è stato presentato alla cittadinanza vimodronese il libro “Nuovo e vecchio
continente. L’Europa tra crisi e
cambiamento” scritta dagli autori Walter Joffrain ed Enrico
Farinone.
Alla presentazione, che si è svolta in
Biblioteca comunale, erano presenti oltre ad uno degli autori, Enrico Farinone,
il sindaco Antonio Brescianini, gli assessori Osvalda Zanaboni e Sergio Sannino
e il consigliere Dario Veneroni, moderatore dell’incontro.
Il contenuto del libro tratta di quali siano gli strumenti di salvataggio attuati
dagli stati e dalle istituzioni finanziare
per far fronte alla crisi internazionale
avvenuta nel 2008 e purtroppo, ancora
in atto.
Accanto alla descrizione degli effetti
prodotti dalla crisi in Europa, in questo
volume ci si concentra particolarmente
sulla situazione della Germania, ripercorrendo inoltre i principali passi compiuti dall’Unione Europea negli ultimi
anni, in seguito all’accelerazione impressa dalla crisi.
Al termine della presentazione del
libro, si e svolto un vivace dibattito e
scambio di opinioni sui temi esposti
dall’autore, che ha lasciato spazio oltre
che a nuove consapevolezze, a nuove perplessità e a un nuovo sguardo
sull’Europa.
l giorno 17 maggio 2015, in un Auditorium San Remigio gremito di un
pubblico caloroso, come ogni anno i
ragazzi de “La Goccia” hanno presentato le performance conclusive
dei due laboratori teatrali che l’associazione ha, da ormai una decina d’anni,
attivato con ottimo riscontro.
Nelle sue numerose iniziative La Goccia è sempre attenta alla promozione del
benessere sociale dei ragazzi con disabilità e a una loro partecipazione qualificante nella vita della comunità.
“I ragazzi de La Goccia salutano sempre per strada” - ha detto il Sindaco Antonio Brescianini. Non solo i ragazzi de
La Goccia sono bene inseriti, ma nei loro
spettacoli parlano di ciò che interessa
tutti, aggiungiamo noi. Ecco allora che
quest’anno il tema sviluppato dal loro
punto di vista è stato il più universale
possibile: l’amore.
Un sogno affumicato – “Sogno di una
Notte di Mezza Estate” riveduto e scorretto, libera interpretazione della celeberrima pièce teatrale di William Shakespeare,
esito del laboratorio del sabato pomeriggio, e “Promessi Sposi Show”, dal capolavoro di Alessandro Manzoni, esito del
laboratorio del martedì sera, sono i due
spettacoli andati in scena, a cura rispettivamente di Viviana Gariboldi e di Alessio Corini, co-fondatori di Cambio Scena
– Teatro per Tutti. Due testi impegnativi,
che i ragazzi hanno rielaborato in modo
allo stesso tempo personale e universale
e che nella lievità dello stile hanno però
potuto far riflettere.
Tanti infatti si possono riconoscere
nelle vicissitudini di questi novelli “Renzo e Lucia”, che per poter vivere la loro
storia d’amore devono affrontare problemi moderni e sentiti come l’indebito
licenziamento di Renzo, il ricorso alle
agenzie di lavoro interinale, e l’impossibilità di trovare una casa decente con il
loro budget limitato.
E quanti si sono chiesti, presi dallo
sconforto di una ricerca sempre difficile o incantati dalla magia di uno sguardo: che cos’è l’amore? Oberon, Titania,
gli innamorati, e a loro modo anche gli
artigiani che popolano il bosco shakespeariano ne forniscono un’intera rassegna: amori logori, mutevoli, inscenati,
improvvisi, imbarazzanti… pur sempre
amori.
A conclusione dei due spettacoli, una
certezza si fa strada: l’amore è davvero una forza vivificante, un motore del
mondo. Chi ha la fortuna di provarlo,
lotterà per difenderlo. Chi purtroppo ne
ha visto la fine, non si lasci andare allo
sconforto, ma trovi comunque dentro di
sé il coraggio per ricominciare da capo.
Quale migliore messaggio? Grazie, ragazzi de La Goccia!
Sono intervenuti, tra i due spettacoli, oltre 400 persone con il Sindaco Antonio Brescianini che ha sempre parole
di grande apprezzamento per i ragazzi
quali esempio di educazione e civiltà, gli
assessori Luigi Verderio, Osvalda Zanaboni e Sergio Sannino, il consigliere comunale Andrea Citterio, il Parroco Don
Angelo, Don Flavio e Suor Beatrice, così
come il Direttore dell’Auchan di Vimodrone, Salvatore Pignataro e l’assistente
di Direzione Michela Lanfranchi.
“Accoglienza, rinascita e tolleranza”
in un mondo troppo pieno di barriere
“Io sto con la sposa”, il documentario di cronaca proiettato all’Auditorium di via Piave
C
andidato come miglior documentario di lungometraggio
al David di Donatello, “Io sto
con la sposa” è stato proiettato
sabato 13 giugno all’auditorium di via Piave.
Una iniziativa dell’assessorato alla
cultura allo scopo di sensibilizzare ancor di più sentimenti quali tolleranza,
integrazione e condivisione. “Speranza
” ,“Sostegno” e “Integrazione” sono le
parole chiave di questo film.
L’incontro tra un poeta siriano e un
giornalista italiano sfocia nell’aiuto concreto verso cinque profughi siriani e palestinesi che, sbarcati a Lampedusa , tentano di raggiungere clandestinamente la
Svezia, considerata meta di accoglienza
e rinascita grazie alla concessione del
permesso di soggiorno a lunga permanenza.
La condivisione di un rischio comune, quale la guerra nel proprio paese,
ha portato alla realizzazione di questo
viaggio verso la salvezza mascherato da
finto matrimonio siriano-palestinese.
Il racconto e la condivisione di storie individuali dei personaggi – “hanno cambiato inevitabilmente il nostro
sguardo sulla realtà” - secondo quanto
citano gli autori - “aiutandoci anche
nella ricerca di una nuova estetica della
frontiera”.
Il film documentario, diretto da Antonio Agugliaro, Gabriele del Grande e
Khaled Soliman Al Nassiry, è stato gira-
to interamente in lingua araba e mostra
il cammino di questo gruppo colmo di
paure, storie e aspettative verso un’Europa, un mondo, ancora troppo pieno di
barriere.
Stefania Dalla Casa
11
Giugno 2015
consiglio comunale
GRUPPO CONSILIARE VIMODRONE FUTURA
GRUPPO CONSILIARE VIMODRONE SEI TU
Interrogazioni? No! Interpellanze? Ni! MM linea 2, ci vogliono investimenti
La democrazia si sente poco bene… per rilanciare il trasporto pubblico
I
l novello Giano Bifronte si è nuovamente palesato in consiglio comunale, sotto forma di maggioranza,
quella composta da sei partiti che si
raccolgono sotto l’etichetta di “Vimodrone sono Loro” e che dichiara
di agire in nome della partecipazione e
dell’ascolto.
Sei partiti tutti di sinistra, così dicono,
ma pronti a dimenticarne i fondamentali
princìpi, arrivando persino a calpestare
le regole più elementari della democrazia. In breve, quel che è successo.
Nel consiglio comunale dell’8 giugno,
è stata approvata la delibera che abolisce le interrogazioni. Proprio così: che le
abolisce! Non solo. Si è pure posto un limite complessivo di sessanta minuti alle
interpellanze per ciascuna seduta, con
lo scopo dichiarato di limitare l’azione
dell’opposizione. Come noto, interrogazioni e interpellanze, hanno lo scopo di
portare alla luce tutti quegli atti amministrativi che per natura elaborata e complessa, o d’urgenza, necessitano di spiegazioni, oppure per chiedere lumi sulle
scelte politiche adottate, come accaduto
per le innumerevoli opere incompiute
disseminate nella nostra città o per la
surreale collaborazione con Aler, enorme speculazione edilizia introdotta nel
nuovo Pgt e fatta passare sotto le mentite spoglie di un benefico social housing.
Quel che è stupefacente è la dichiarata volontà di mettere la mordacchia
all’opposizione. D’ora in poi, non si può
disturbare il macchinista con più di cinque/sei domande. La direzione è chiara
e riconducibile all’infausto ventennio di
Anno XIII • n. 3 - Giugno 2015
Edito dal Comune di Vimodrone
Aut. Tribunale Milano
n. 567 del 16/09/1996
Direttore responsabile
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Direttore editoriale
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Segretario di redazione
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Sesto San Giovanni - Tel. 0226224651
Tiratura: 9.000 copie
lontana memoria o tipico delle dittature
all’amatriciana, perché qui, non si tratta della sola limitazione del dibattito in
aula ma al restringimento dello spazio
democratico, dimenticando il piccolo
particolare che ogni singolo consigliere
ha un solo vincolo di mandato, quello
cioè di rispondere ai suoi elettori e solamente a essi e, ne siamo certi, di questa
ennesima nefandezza ognuno di loro
dovrà rendere conto.
Vimodrone Futura ha definito assolutamente inaccettabile e antidemocratico
questo regolamento, ha presentato tre
emendamenti per correggere le storture più palesi (tutti respinti dalla maggioranza) e, alla fine, prendendo atto
dell’indisponibilità al dialogo ha votato
contro, facendosi carico di denunciarne
il carattere autoritario a tutti i cittadini.
Prosegue così il cammino del potere
arrogante, esercitato senza vergogna e
mantenuto in poche salde mani. In giunta passano decine se non centinaia di
delibere che dovrebbero essere semplici applicative di scelte programmatiche
del consiglio comunale, ma così non è.
Si negano le prerogative e i compiti del
consiglio o addirittura di entrare in rotta di collisione con le scelte del consiglio
stesso.
Limitare le sole interpellanze a cinque/sei per seduta, significa non solo
mettere la mordacchia all’opposizione,
ma anche prevaricare l’intero consiglio,
con buona pace del regolamento comunale che dedica all’argomento ben tre articoli e otto commi. Alla faccia della sinistra democratica… Per quanto ancora?
R
iqualificare le stazioni della linea 2 della metropolitana nel
tratto da Vimodrone a Gessate: è questo l’obiettivo dell’impegno riproposto in queste
settimane dai sei sindaci della Martesana e che “Vimodrone sei tu”
sostiene con forza per garantire a tutti i
cittadini il diritto alla mobilità.
La prima necessità rivendicata è l’abbattimento delle barriere architettoniche,
che ancora nel 2015 limitano fortemente
il diritto alla mobilità di disabili e anziani
con difficoltà di deambulazione e rendono
la vita difficile ai genitori con carrozzine
e passeggini. L’attuale struttura delle stazioni extraurbane della linea verde non
consente a queste persone di muoversi
liberamente e autonomamente. È inutile
fare proclami per lo sviluppo del trasporto
pubblico e per la riduzione del traffico veicolare, con i vantaggi che ne deriverebbero
anche per l’ambiente, se poi da decenni si
sceglie di non investire neanche un quattrino per la riqualificazione delle stazioni
e delle banchine del metrò, come possono
verificare ogni giorno le migliaia di vimodronesi che utilizzano la metropolitana
per raggiungere Milano e i comuni della
Martesana fino a Gessate: barriere architettoniche, strutture vetuste, saloni d’attesa scarsamente confortevoli e temperature
gelide in inverno per chi deve soffermarsi
nelle stazioni.
Le sei amministrazioni chiedono all’unanimità a Comune di Milano (proprietario della rete del metro), ATM,
Metropolitana Milanese e alla nascente
Città Metropolitana di programmare
concretamente quegli interventi attesi e
promessi da anni, interventi migliorativi
che tutti i comuni della Martesana interessati sono disponibili a co-finanziare
(l’Amministrazione comunale di Vimodrone ha per anni messo a bilancio una
quota considerevole quale contributo
per la riqualificazione, invano).
Le opere di riqualifica delle stazioni da
Cascina Gobba a Gessate erano annunciate in un accordo di programma del
novembre 2007 per la realizzazione della
Tangenziale Esterna di Milano e il potenziamento della mobilità dell’est milanese,
sottoscritto dall’allora ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro e dai presidenti della Regione Lombardia e della
Provincia di Milano, ma che dopo quasi
8 anni sono rimaste lettera morta. Una ragione in più per mobilitarsi tutti insieme
per dare la sveglia agli enti inadempienti.
Ricordiamo inoltre la giusta rivendicazione nei confronti di ATM, anche
questa inoltrata da anni dalle amministrazioni comunali, per una razionalizzazione delle tariffe dei biglietti e degli
abbonamenti per il metro, che oggi penalizzano fortemente i cittadini dei comuni della linea extraurbana utenti del
servizio pubblico: non è giusto e accettabile che un biglietto (solo andata) da
Vimodrone a Cernusco sul Naviglio o
da Vimodrone a Cascina Gobba costi 10
centesimi in più di un biglietto usufruibile per 90 minuti su tutta la rete urbana
di Milano. Non è con queste tariffe inique che si può sperare di ridurre il traffico veicolare nella nostra zona, a favore
del trasporto pubblico.
La scomparsa del consigliere Carlo Bassi
imprenditore, candidato sindaco nel 2012
Brescianini: “Ricordo un uomo colto, composto e rispettoso degli altri”
C
arlo Bassi, nato a Milano nel
1960, era noto nel mondo della finanza come manager e imprenditore di successo: aveva
guidato aziende come Carat
Vision (Gruppo Aegis-Carat),
Fiera Milano Expo CTS, Filmitalia (Cinecittà Holding), Publicis Roma, Class
Roma (Gruppo Class Editori); aveva
prestato la propria opera presso Gruppo Mediaset, BBDO, Edelman, Publicis;
aveva lanciato BacktoWork24 (con l’intento restituire opportunità di lavoro a
manager esclusi dal mercato); ultimamente era imprenditorialmente impegnato nei settori sanità (Centro Medico
Ambrosiano), nautica (Sciallino), abbigliamento (Sartoria di Milano Acquadimare) e infine i motori, con Borile.
Nel 2012, Carlo Bassi si era presentato
come candidato sindaco a Vimodrone
ed era stato eletto consigliere comunale
nella lista civica “Cittadini moderati per
Vimodrone”. Sposato e con quattro figli,
conosciuto e stimato come uomo pacato
e colto, è venuto a mancare la notte di
domenica 26 aprile, a seguito di un ictus.
“La notizia della scomparsa di Carlo Bassi ha rattristato tutti noi, giunta,
consiglio comunale e amministrazione
comunale” – ha commentato il sindaco
Antonio Brescianini. “Nel 2012 era stato mio competitore in campagna elettorale per la carica di sindaco, ricordo
un uomo molto colto, preparato e allo
stesso tempo composto,
rispettoso, sicuramente
non propenso allo sproloquio e alla politica
urlata che va molto di
moda oggi”.
Con la scomparsa di
Carlo Bassi torna in consiglio comunale Davide
Galeone, il primo dei
non eletti della lista civica “Cittadini moderati
per Vimodrone”.
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