“MM2, salgo anch`io… No, tu no!” I Comuni per il diritto
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“MM2, salgo anch`io… No, tu no!” I Comuni per il diritto
a Vimodrone Periodico d’informazione del Comune di Vimodrone Giugno 2015 • n. 3 • anno XIII “MM2, salgo anch’io… No, tu no!” I Comuni per il diritto alla mobilità Presidio dei sindaci per la riqualificazione delle stazioni e l’abbattimento delle barriere architettoniche La vita, l’unità il valore positivo dei nostri simboli di Antonio Brescianini C U n’iniziativa che ha visto protagoniste sei Amministrazioni comunali della Martesana, da Vimodrone a Gessate, comunità che hanno sul territorio le stazioni della linea verde e vivono quotidianamente i problemi dei cittadini costretti a fare i conti con ostacoli, gradini e scarsa qualità dei manufatti realizzati negli anni settanta. I sindaci chiedono a gran voce un progetto complessivo di riqualificazione, risorse finanziarie da impegnare e manifestano anche la volontà di cofinanziare queste opere con i fondi a bilancio dei vari enti. a pag. 3 cinture, sciarpe, magliette, portachiavi, Bindi e Caselli a Vimodrone riflessione su mafia e legalità Iniziativa del Comune con Libera e Acli portafogli, borse... e altro ancora! Via San Remigio 22 - Vimodrone - tel. 02 2500848 a pag. 4 ari cittadini, approfittando delle festività istituzionali appena concluse nelle quali abbiamo ricordato dapprima la Liberazione dal nazi-fascismo, il 25 aprile ’45, e poi la ricorrenza della nascita della Repubblica il 2 giugno scorso, eventi che hanno coinvolto la nostra comunità, riti solenni istituzionali, mi preme fare una breve riflessione, accogliendo anche l’invito di Don Giuseppe in merito, sulla nostra unità e sul valore positivo dei nostri simboli. La bandiera, il nostro tricolore, conquistato dopo un lungo periodo di battaglie agli albori della nostra unità, dal movimento della “Giovine Italia. A partire dal Regno d’Italia si utilizzò questa tipologia di tricolore. Dalla scelta poi della forma repubblicana (2 giugno) la bandiera tornò ad essere quella del tricolore. Questa bandiera è nostra compagna da almeno due secoli di storia, dalla volontà e scelta dei nostri predecessori che con tanto impegno conquistarono dapprima l’unità, poi l’indipendenza, per giungere alla democrazia. Persino nella nostra Costituzione ritroviamo la menzione del tricolore all’art. 12. Pensare di cambiarla sarebbe impensabile. L’inno d’Italia, “fratelli d’Italia”, partorito durante i moti patriottici insurrezionali di Genova da Goffredo Mameli e musicato da Michele Novaro. Un inno semplice, parole che toccarono direttamente il cuore dei giovani di allora come quelli di adesso è un motivo accattivante e incalzante. Continua a pag. 8 Prezzo Fisso a Mezzogiorno Pizza a scelta + Bibita o Birra € 5,00 www.pizzeriatavernetta.it [email protected] aPerti doMenica Mattina: Menù da 5 euro 2 Giugno 2015 testatina in primo piano rubrica L’Assessore Impiombato: “Il servizio si configura come un completamento del trasporto pubblico” “Il car sharing arriva a Vimodrone” Condividiamo auto, risparmiamo tempo e diminuiamo lo smog G razie all’accordo stipulato tra il Comune di Vimodrone ed il Comune di Milano, la società milanese di Car Sharing TWIST estenderà il servizio nella nostra città a partire da mercoledì 1 luglio 2015. In via Dante Alighieri (fermata M2 Vimodrone) avremo a disposizione, nelle postazioni dedicate e appositamente segnalate, le Volkswagen Up!, ognuna omologata per quattro passeggeri, ma di dimensioni ridotte per parcheggiarla facilmente. Si potrà così lasciare l’auto a Milano liberamente sulle strisce gialle riservate ai residenti e su quelle blu, senza dovere pagare nulla, inoltre è consentito l’ingresso gratuito all’interno dell’Area C. Sarà possibile circolare e parcheggiare liberamente, ricordando che, se si gira a Vimodrone, il termine del noleggio è consentito solo nei parcheggi dedicati; se si circola a Milano è possibile terminare il noleggio in qualsiasi momento e in qualsiasi parcheggio; se si va in un comune limitrofo, il parcheggio si potrà terminare solo nelle aree indicate. “Una città dove si vive bene – è il commento dell’assessore alla mobilità del Comune di Vimodrone, Aurora Impiombato Andreani – è anche una città dove le persone possono muoversi in tempi certi e contenuti, a prezzi equi dal luogo dove risiedono a quello in cui lavorano. Il car sharing è una soluzione di mobilità innovativa e sostenibile che, con la capillare attivazione su tutto il territorio, concorrerà alla diminuzione del traffico e dell’inquinamento. Il servizio si configura come un completamento del trasporto pubblico locale e si rivolge a tutti coloro che condividono la responsabilità di migliorare la qualità ambientale ed urbana della propria città. Un’opportunità nuova per tanti cittadini che potranno muoversi liberamente nei diversi comuni. Anche a Vimodrone le auto del car sharing potranno parcheggiare senza pagare nulla in tutti gli stalli di sosta all’interno dell’area blu. La Città Metropolitana cresce partendo dai servizi –conclude l’assessore - dalla qualità della vita, dalle azioni concrete per il territorio e l’ambiente. Vimodrone è parte integrante della Città Metropolitana e rientra pienamente in questa logica di servizi sovra comunali .L’Avvio del car sharing era un punto qualificante del programma dell’Amministrazione, siamo orgogliosi di aver contribuito alla sua realizzazione”. Chi attiva il servizio entro il 30 luglio, sarà omaggiato con 60 minuti di car sharing, da utilizzare entro 30 giorni. Accedere è facilissimo: basta registrarsi online o recarsi presso uno dei Twist Point di Milano. È possibile inoltre richiedere la spedizione a casa della Twist Card (al costo di 4,88€). Per usufruire del Car Sharing basta cercare con la App l’auto più vicina, sbloccarla con la Twist card o con la App e poi iniziare a guidare. Per approfondimenti e dettagli dei costi è consultabile il sito twistcar.it/#hinterland. 3 Giugno 2015 in primo piano Sei amministrazioni comunali mobilitate anche per l’abbattimento delle barriere architettoniche La Martesana per il diritto alla mobilità GRUPPO CONSILIARE VIMODRONE FUTURA Iniziativa lodevole I Sindaci in presidio per la riqualificazione delle stazioni della MM2 e latitanti presenze N L e Amministrazioni comunali della Martesana si sono mobilitate per la richiesta di un intervento complessivo di riqualificazione delle stazioni della linea 2 della metropolitana, nel tratto Vimodrone – Gessate, con particolare riferimento all’abbattimento delle barriere architettoniche e la messa in sicurezza degli stabili. Un’iniziativa che ha visto protagoniste sei Amministrazioni, Bussero, Cassina de’ Pecchi, Cernusco sul Naviglio, Gorgonzola, Gessate e Vimodrone, che hanno sul territorio le stazioni e vivono quotidianamente i problemi dei cittadini costretti a fare i conti con ostacoli, gradini e scarsa qualità dei manufatti realizzati negli anni settanta. Destinatari di questa istanza sono il Comune di Milano, proprietario dell’infrastruttura, Atm, Metropolitana milanese e la nascente Città metropolitana. I problemi che vengono esposti e di cui si cerca soluzioni hanno radici in un passato decennale, fatto di continue richieste di interventi mai realizzati o conseguiti in minima parte. I sindaci, presenti ad ogni incontro in agenda, hanno chiesto a gran voce un progetto complessivo di riqualificazione, risorse finanziarie da impegnare e hanno manifestato la volontà di cofinanziare queste opere con i fondi a bilancio dei vari enti. “Tra le altre cose – dichiarano i primi cittadini della Martesana – questi interventi erano già stati oggetto di specifico accordo di programma nell’ambito delle compensazioni a carico di Teem e Brebemi nel comparto trasporto ferro-gomma, ma sono poi scomparsi da ogni programmazione e previsione di intervento. E’ opportuno individuare, nell’ambito della predisposizione della nuova Legge di Stabilità, un capitolo di spesa nel quale possono essere previste le risorse necessarie al finanziamento, almeno parziale, degli interventi previsti. I nostri comuni – proseguono gli amministratori – potrebbero essere in condizione di sostenere parte dei costi necessari, attraverso un meccanismo di co-finanziamento o altra modalità. Per i nostri territori questi interventi sono diventati indifferibili, la nostra sensibilità, l’attenzione verso le fasce più deboli, la pressione esercitata dai cittadini singoli, dalle associazioni, dai mezzi di stampa e da una parte, sempre più crescente, dell’opinione pubblica nel suo comples- so, sta assumendo una dimensione non più assorbibile dall’ambito locale”. In questo senso è stata programmata un’iniziativa di sensibilizzazione, nei giorni compresi tra il 5 e il 12 giugno, consistente in un presidio itinerante alle stazioni della linea 2 che ha visto la presenza dei sindaci di tutti e sei i comuni interessati, nell’orario compreso tra le ore 7.30 e le 9.30, un giorno per ciascun comune. Il primo presidio si è tenuto a Vimodrone (nelle foto), venerdì 5 giugno, presso la fermata centro, poi a seguire lunedì 8 a Bussero, mercoledì 10 a Gessate, giovedì 11 a Gorgonzola e venerdì 12 a Cassina de’ Pecchi. La Goccia, contro ogni barriera M olte persone con ridotte capacità motorie, visive o uditive, si trovano, purtroppo, ad essere ancora in parte discriminati: uno scalino o la larghezza di una porta sono loro di impedimento nelle varie occasioni di vita sociale. Nelle nostre città italiane sono ancora presenti tante barriere architettoniche, malgrado le leggi che ne impongono l’eliminazione. È necessario, perciò, insistere contemporaneamente nell’opera d’informazione e in quella di sensibilizzazione, allo scopo di ridurre le vere barriere, quelle psicologiche, che mantengono lo stato di emarginazione sociale, civile e lavorativa dei soggetti con disabilità. Come Associazione la Goccia Onlus abbiamo appoggiato convintamente l’iniziativa dei sindaci della Martesana, a favore dell’abbattimento delle barriere architettoniche sulla linea verde della metropolitana. Sarebbe veramente un atto di civiltà rendere la M2 facilmente utilizzabile anche alle persone con difficoltà motorie, alle mamme con il passeggino, alle persone sulla sedia a rotelle e alle persone con valige pesanti. A nostro avviso, se le amministrazioni credono veramente nella risoluzione di questo problema, il criterio economico si trova! Basterebbe una programmazione su più esercizi finanziari, le scelte meno costose possibili che in ogni stazione potrebbero essere studiate. Per concludere pensiamo che la barriera più difficile da abbattere sia quella mentale: non pensare che qualsiasi struttura deve essere utilizzabile da tutti, disabili compresi. Palmiro Gattella on senza ritardo, nel lontano gennaio 1989 veniva emanata la prima legge sull’eliminazione delle barriere architettoniche. Da allora, un susseguirsi di leggi aggiuntive, decreti, comitati e associazioni, proteste… Di fatto, la situazione a distanza di ventisei anni è sotto gli occhi di tutti e non consente certo di annoverare l’Italia fra i paesi più civili. Stranamente, per il privato si chiedono puntigliose applicazioni delle leggi, mentre il pubblico è assai carente in materia. Il più evidente caso sul nostro territorio, sono le due stazioni della MM. Ben venga quindi la mobilitazione dei sei sindaci della Martesana tesa a perorare la causa, chiedendo a gran voce un progetto complessivo di riqualificazione, risorse finanziarie da impegnare, manifestando anche la volontà di cofinanziare queste opere. Fin qui tutto lodevole e fa piacere vedere il nostro sindaco in prima fila con tanto di fascia e gonfalone presidiare le stazioni per un principio così nobile. Chissà mai che sia la volta buona per queste benedette riqualificazioni che riguardano però il solo plesso della fermata MM e non certo le aree circostanti di collegamento. Diventa quindi obbligatorio entrare nel locale e chiedersi, qualora siano garantiti i lavori, come mai farà una persona con disabilità a raggiungere il lato nord della fermata Cascina Burrona. Qui siamo su territorio del nostro comune e spetta all’Amministrazione abbattere la doppia barriera architettonica rappresentata da un ponte pedonabile in ferro e un sentiero di un centinaio di metri in mezzo a un campo agricolo. Vimodrone Futura, l’anno scorso ha già presentato in proposito una petizione popolare corredata da un’interpellanza in consiglio comunale. L’assessora Impiombato si trincerò dietro l’impossibilità di espropriare il terreno dove passa il sentiero, poiché di proprietà privata. Una legge recente lo impediva, così disse e scrisse, se non per i casi di pubblica utilità. Ci chiediamo cosa ci sia di più utile e pubblico se non una fermata della metropolitana. Da 43 anni passa la linea verde sul nostro territorio e da quasi tre legislature lei, signor sindaco, è latitante in materia. Si tratta forse di nobile principio applicato a corrente alternata? 4 Giugno 2015 in primo piano Mafia e corruzione al Nord, la difficile strada della legalità Incontro con Rosy Bindi e il Giudice Gian Carlo Caselli G iovedì 18 giugno si è tenuto l’incontro su mafia e corruzione al nord con Rosy Bindi, Presidente della commissione parlamentare antimafia, e Gian Carlo Caselli, già Procuratore capo a Palermo e Torino, due testimoni della lotta alle mafie. L’iniziativa si inserisce nel folto programma di azioni a favore della legalità, intrapreso dall’Amministrazione comunale, voluto dal Sindaco Antonio Brescianini e dal consigliere delegato alla legalità, Andrea Citterio, come sintesi del percorso effettuato. Lorenzo Frigerio di Libera, ha coordinato l’incontro, strutturandolo attorno a domande e ad argomenti significativi. La mafia al Nord e le sue mimetizzazioni Entrambi i relatori hanno messo in rilievo la fatica a riconoscere la presenza delle mafie anche al nord. Un negazionismo messo in atto per difendere una fuorviante purezza territoriale. “La mafia è cosa del sud, attecchisce tra gente sottosviluppata”. E questo fino a qualche anno fa. Ora l’evidenza dei fatti ci ha fatto ricredere: la mafia è tra noi. E se al sud fa ostentazione di sé, qui da noi è silente e si mimetizza. Veste da colletto bianco, usa i guanti, diventa per bene. Tratta e fa affari con la finanza e le imprese, attraverso cui ricicla e pulisce il suo enorme capitale illegale. Anche il percorso legale è stato lungo e tardivo. Il riconoscimento del reato di associazione mafiosa, il famoso art. 416 bis risale al 1982, a monte di due secoli di mafia e dopo l’uccisione del Generale Dalla Chiesa, che già allora aveva capito tutto sulla trasformazione della mafia. “La mafia ormai sta nelle maggiori città italiane dove ha fato grossi investimenti. E’ la fase del riciclaggio del denaro sporco, le lire rubate, estorte che architetti e grafici di fama mondiale hanno trasformato in case moderne, alberghi e ristoranti” (Intervista con G. Bocca 1982). La corruzione e l’asservimento della politica La mafia ha bisogno della politica. La mafia compra i politici. Il controllo del potere e delle istituzioni permette di vincere gli appalti pubblici, di trasformare in affare l’assistenza, le emergenze e le calamità. Ridono di brutto quando arrivano i migranti. I campi rom sono una manna. Benvenuti i terremoti! Rosy Bindi, anche dopo la recente querelle della lista degli impresentabili della Commissione Antimafia, ha evidenziato questo legame corruttivo tra mafia e politica. “Per la mafia è importante infilarsi nella politica, orientando elezioni e scelte politiche, infiltrandosi nei tesseramenti di partito, nelle primarie, in liste civiche fasulle. Con una rete diffusa di pagamenti, la mafia tiene i politici in condizione di servitù. La politica perde la propria autonomia di fare il bene comune, di difendere i diritti dei più deboli e si riduce a puro strumento dell’organizzazione criminale”. Da qui, l’importanza del controllo e della prevenzione. “La politica non aspetti che arrivi l’inchiesta per accorgersi del politico colluso o semplicemente amico, vicino, seduto al tavolo con il mafioso”. Cosa fare? La mafia si può vincere “È cresciuta la cultura del contrasto alle mafie, ma è cresciuta anche la ma- fia” (don Ciotti). E questo può indurre allo scoraggiamento. Gian Carlo Caselli ha ricordato le parole di Falcone: “La mafia è un fenomeno umano, come è nata, così può finire”. Bisogna riprendere la fiducia, bisogna crederci. Esternare il coraggio della denuncia, il coraggio della coerenza e della responsabilità. Ma soprattutto bisogna recuperare una coscienza collettiva, conoscere e capire la realtà per dare risposte adeguate. La mafia approfitta delle nostre fragilità. Si inserisce tra i nostri ragionamenti comuni. La banalizzazione della illegalità, il permetterci un pizzico di illegalità: “Cosa vuoi che sia, tanto lo fanno tutti!”. Per una legalità da costruire dentro le nostre scelte quotidiane. Lorenzo Frigerio concludeva invitando alla presa di coscienza, alla vigilanza costante. La mafia c’è ed è tra noi. La mafia non è un fatto criminale perché spara ma perché si infila nella nostra mente e corrompe la nostra vita di tutti i giorni. Vincenzo Gornati 5 Giugno 2015 polizia locale 1° Open Day della Polizia Locale Una giornata per far conoscere il lavoro e le tecnologie utilizzate dagli agenti A l fine di diffondere e favorire la conoscenza delle attività svolte dal Comando di Polizia Locale e migliorare il rapporto con i cittadini, nonché a conclusione di un lungo percorso informativo e formativo nelle scuole, che ha visto coinvolti 570 alunni/e dell’istituto Comprensivo di Vimodrone, si è tenuto nella giornata di sabato 23 maggio, il 1° Open Day della Polizia Locale Vimodrone. Aprire il Comando per una giornata, far conoscere il lavoro, mostrare gli strumenti e le tecnologie utilizzate, dialogare con i cittadini: si è rivelato un modo efficace per avvicinare la cittadinanza alla Polizia Locale valorizzando quelle attività cha hanno particolare importanza nella vita quotidiana delle persone, ma non sono abbastanza conosciute. La possibilità di incontrare gli operatori è servita per vincere la diffidenza di tanti cittadini che vedono ancora il “vigile” come mero erogatore di sanzioni e non come colui che informa, educa, regola, difende e presidia il territorio, assicurando una migliore qualità della vita, tranquillità e sicurezza. In particolare durante la giornata sono state illustrate le seguenti attività: 1. Presentazione delle attività del Comando: approfondimenti riguardo la sicurezza urbana su tutto il territorio (sistema di videosorveglianza), front-office, attività di polizia stradale (agenti appiedati, in pattuglia, ecc ), controlli mirati (campagna di sicurezza per la velocità, controlli per alcool e droghe, pre-test); servizio di prossimità, controlli nei cantieri, progetto di educazione alla sicurezza stradale nelle scuole dall’infanzia alle primarie dalle medie, formazione e comunicazione con la cittadinanza; attività di sicurezza viabilistica, Polizia Giudiziaria, Polizia ambientale; 2. Centrale operativa: radio mobile e videosorveglianza-spiegazioni e finalità; 3. Strumenti in dotazione: apparecchiature tecniche e mezzi in dotazione; 4. In collaborazione con la Polizia Locale di Milano dimostrazione delle “Unità Cinofile”; 5. Circuito educazione stradale e concorso di disegno denominato “Disegna il Codice della Strada”, con premiazione dei lavori più significativi. Durante la giornata si è proceduto alla premiazione del Concorso “Disegna il codice della strada”, al quale hanno partecipato, con disegni che, in modo originale ed efficace rappresentano le regole dei comportamenti in strada, gli alunni della scuola primaria e secondaria di I° grado. Tra gli elaborati selezionati, sono state scelte le tre opere migliori sia per le scuole primarie che per le scuole secondarie. Ai partecipanti è stato consegnato materiale informativo e specifiche pubblicazioni (prodotte dal Comando Polizia Locale) inerente consigli per una “Guida responsabile e sicura”. Tabacchi Ferrandini Realizzazione e vendita sistemi di ogni tipo Ricariche cellulari - tutti gli operatori paypal • postapay • lottomaticard valori bollati/postali • bollo auto • canone rai da lunedì a sabato dalle 7,00 alle 19,30 meRcoledì dalle 7,00 alle 12,00/14,30 alle 19,30 Vimodrone via Leopardi 20/B Tel.022500312 Vi aspettiamo numerosi! 6 Giugno 2015 testatina rubrica bilancio Anci: seri problemi per la tenuta dei bilanci “Il dissesto per alcuni è dietro l’angolo” Le preoccupazioni dei sindaci per i comuni e per la Città metropolitana milanese D i seguito pubblichiamo una sintesi di un articolo tratto dal mensile “Strategie amministrative” di Anci Lombardia, l’Associazione dei comuni lombardi, relativamente all’assemblea straordinaria di Milano che ha trattato il tema della tenuta dei conti negli enti locali. “Inutile nasconderselo. E’ evidente che anche in Comuni ben amministrati come quelli lombardi ci sono seri problemi di tenuta dei conti. Il dissesto è dietro l’angolo. Siamo al collasso. Siamo alla follia. E se quest’anno la situazione è grave, le previsioni per il 2016 e per il 2017 sono ancora peggiori”. Con queste parole, Eugenio Comincini, sindaco di Cernusco sul Naviglio e vice sindaco della Città Metropolitana, ha introdotto i lavori dell’assemblea straordinaria di Anci Lombardia cui hanno preso parte il Presidente nazionale Piero Fassino, sindaco di Torino e il Governatore della Lombardia, Roberto Maroni. “La riforma della Pubblica amministrazione ha preso avvio – ha sottolineato Roberto Scanagatti, Presidente di Anci Lombardia – ma è stata subito bloccata dall’ennesima stretta finanziaria. Questo ci mette nell’impossibilità di dare risposte adeguate ai cittadini e anche di approvare bilanci in pareggio. Siamo a un corto circuito che mette a rischio la stessa coesione sociale. Tanto fonda- mentale quanto allarmante è innanzitutto la partita delle risorse necessarie per coprire il passaggio dall’Imu alla Tasi. Si tratta di 625 milioni di euro che spettano a 1.800 comuni in tutta Italia e che in Lombardia ammontano a 135 milioni per 300 comuni, senza i quali diventa impossibile predisporre bilanci reali e credibili. Di fronte a questa situazione la misura è colma – ha esclamato Scanagatti – e non è accettabile che i comuni vengano accusati di essere i primi responsabili della stretta fiscale su cittadini e imprese. La realtà è che sempre più spesso siamo costretti a comportarci da gabellieri per conto dello stato che, attraverso i comuni, riscuote tasse che non entreranno mai nelle nostre casse. E allora basta. I comuni lombardi non stanno a guardare, non accettano di essere soggetti passivi dell’azione riformatrice che invece di risolvere i problemi li aggrava. Le nostre proposte sono chiare e semplici: chiediamo che ai comuni si diano certezze di risorse lasciando loro l’intero gettito delle tasse immobiliari locali senza scambio con la partecipazione all’Irpef, che si definisca il loro obiettivo finanziario e sia lasciato loro la responsabilità di decidere come raggiungerlo eliminando tutte le norme che in questi anni entrano nel particolare. Non si può continuare a chiedere di ridurre le risorse, oltre un certo limite è impossibile. Il nostro è un allarme fondato Ai comuni si chiede una contribuzione al risanamento dello Stato più alta rispetto ad altri enti. Quando un comune spende lo fa per dare un servizio ai cittadini. Si tratta di risorse per la nostra gente, per le nostre famiglie. Non di sprechi. Quelli sono sì da ricercare, ma altrove”. Zanaboni: “Bilancio, cambiamenti e novità normative accrescono le difficoltà degli enti” Siamo alla vigilia di una nuova riforma tributaria, con l’introduzione di una “Local Tax” N el rappresentare il Bilancio di previsione mi vedo costretta a fare alcune premesse, in quanto l’esercizio 2015, e di conseguenza la gestione del bilancio e delle attività del settore finanziario, è caratterizzato da un susseguirsi di cambiamenti e novità con un conseguente crescendo di difficoltà. Le tre novità più significative riguardano il sistema fiscale ed i principi di contabilità a seguito dell’introduzione del sistema detto “split payment”: dal 1 gennaio, il comune deve prevedere che la quota dell’Iva delle fatture passive non venga più pagata al fornitore, bensì trattenuta dall’Ente e versata direttamente allo Stato. Questa operazione, se pur apparentemente semplice, sta pesando sia sui fornitori stessi, che si vedono ridurre i flussi finanziari, che agli Enti locali. Non essendoci regole certe per le varie tipologie di operazione, i comuni si trovano a dover applicare regole incerte. Dal 31 marzo di quest’anno è entrata in vigore la fattura elettronica, un passaggio estremamente difficile e complicato che mette in difficoltà non solo le amministrazioni, ma anche le software house che cercano soluzioni a carenze delle norme, con un conseguente ritardo nel pagamento dei fornitori. Per finire, la novità che ha avuto un impatto maggiore è la modifica del sistema contabile. Per gli Enti non sperimentatori come Vimodrone, per quest’anno vige il modello misto, cioè si applica contemporaneamente alcuni principi del vec- chio e del nuovo sistema. Il principio più significativo è quello della “competenza finanziaria potenziata”, che obbliga a registrare solo le obbligazioni scadute sia per le entrate che per le uscite, evidenziando così i veri crediti e i veri debiti; è obbligatorio inoltre registrare tutte le entrate, anche quelle di difficile riscossione, quantificando un accantonamento a fronte di eventuali crediti inesigibili; “fondo crediti di dubbia esigibilità” che nel nostro caso ammonta ad euro 721 mila euro e pesa fortemente sulla spesa corrente del bilancio. Tutto questo mette in evidenza la sempre maggiore necessità per l’Ente di consolidare le risorse proprie e recuperare liquidità, attraverso un maggiore attenzione alla gestione delle entrate nella loro globalità con l’obbiettivo più pressante di una maggiore autonomia finanziaria. Dato tutto ciò è sicuramente necessaria un’efficace azione di recupero dell’evasione dai tributi locali, perseguendo e scoraggiando il fenomeno. Bisogna inoltre evidenziare che siamo alla vigilia di una nuova riforma tributaria, con l’introduzione di una “Local Tax” che andrà a cambiare completamente l’assetto tributario esistente, ma mantenendo come riferimento la fattispecie degli immobili. La logica del legislatore prevede che tale riforma abbia la funzione di attivare un solo tributo locale di facile quantificazione. Ma non solo, è in atto anche il percorso della riforma catastale che avrebbe lo scopo di attribuire rendite più consone alle valutazioni economiche di mercato rispetto ad ora, che ci porterà ad una rivisitazione degli estimi e rendite catastali. Osvalda Zanaboni Assessore al Bilancio 7 Giugno 2015 bilancio Taglio di 700 mila euro ai trasferimenti Garantiti i servizi, aumentano i tributi Maggiore introito da Tasi e addizionale Irpef comunale, razionalizzazione della spesa pubblica T ra le principali sfide che i Comuni sono oggi chiamati ad affrontare c’è quella di individuare, in un momento particolarmente critico per finanza locale, le opportune scelte di natura finanziaria al fine di salvaguardare l’equilibrio dei conti pubblici. Negli ultimi 6 anni, i comuni hanno contribuito alle casse dello Stato per 17 miliardi, 8 dei quali per minori trasferimenti e 9 come contributo al Patto di Stabilità interno. Non solo, i tagli chiesti a Province (1 miliardo) e Regioni (4 miliardi) possano penalizzare ulteriormente i trasferimenti di questi enti ai comuni. A seguito delle norme imposte dal Governo, i Comuni sono stati obbligati a ridurre i servizi, ad aumentare le tasse locali o a prevedere entrambe le ipotesi. E’ chiaro che queste scelte penalizzano le famiglie meno abbienti, in un contesto di grave crisi economica e mancanza di lavoro. L’Amministrazione comunale di Vimodrone, in questi anni, a fronte dei tagli e delle continue riduzioni delle entrate, ha mantenuto un livello basso di tassazione e garantito le risorse per i servizi alle persone e gli stanziamenti a favore del territorio. Il nostro ente, per l’anno 2014, ha registrato minori trasferimenti da parte dello Stato per circa 700 mila euro e ha riscontrato un gettito minore derivante dall’Imu. Facendo una verifica sulle entrate derivanti dai trasferimenti da parte dello Stato, negli ultimi tre anni risulta evidente il taglio pesante avvenuto: nel 2012, entrate per circa 1,7 milioni di euro, 2014 entrate per circa 230 mila euro (vedi tabella). Per queste ragioni, nel bilancio di previsione 2015, oltre ad una attenta operazione di razionalizzazione della spesa pubblica, siamo stati obbligati a rivedere alcune imposte: IMU – invariata rispetto allo scorso anno: di natura patrimoniale, dovuta dal possessore di immobili, escluse le abitazioni principali ed eventuali assimilati; imposta in autoliquidazione, calcolabile attraverso il motore che si può trovare sul sito comunale; TASI - dall’1 per mille al 2 per mille: tributo relativo ai servizi indivisibili a carico sia del possessore che dell’utilizzatore dell’immobile; applicata solo sulla prima casa con scadenze 16 giugno (acconto) e 16 dicembre (conguaglio); TARI - invariata rispetto allo scorso anno: tributo riferito al servizio di smaltimento rifiuti, destinata a finanziare i costi della raccolta e smaltimento rifiuti solidi urbani a carico dell’utilizzatore – a copertura totale. Addizionale comunale IRPEF - dallo 0,4 per mille al 0,8 per mille - applicata ai lavoratori dipendenti e per tutti coloro che ne sono assoggettati. L’aumento delle imposte comunali si è reso necessario al fine di garantire gli equilibri finanziari del bilancio, garantendo o addirittura migliorando la qualità e la quantità dei servizi offerti alla collettività. Entrate Tributarie 2015 Imu e Tasi 4.030.000 Tari2.100.000 Addizionale Irpef 2.230.000 Imposta Pubblicità 185.000 Altre Entrate (Recuperi) 147.525 Diritti Pubbliche Affissioni 12.000 Tosap140.000 Fondo Solidarietà 2.200.000 Totale11.044.525 Trend Trasferimenti dallo Stato al Comune Anno 2012 Anno 2013 Anno 2014 Anno 2015 Anno 2016 Anno 2017 2.500.000 2.000.000 2.428.231 2.060.311 1.500.000 1.000.000 500.000 548.028 533.900 364.400 374.400 0 SPESE CORRENTI – TREND STORICO Spese Anno 2013 Anno 2014 Anno 2015 Anno 2016 Amministrazione generale (Personale, utenze, altri servizi) 5.011.4275.035.5635.299.637 5.175.168 Servizi Polizia Locale 608.256709.998681.157 674.157 Istruzione pubblica (manutenzione ord., Piano offerta formativa) 1.308.9991.295.3151.328.250 1.308.300 Attività culturali 345.970293.609330.550 305.350 Sport e tempo libero 32.90823.50080.500 47.500 Viabilità e trasporti 753.990656.300786.314 728.000 Gestione del territorio (Manutenzioni, igiene urbana) 2.932.8033.285.0882.925.250 2.926.250 Servizi alla persona 2.432.8312.543.3552.545.656 2.554.180 Sviluppo economico 69.68170.08394.570 78.010 TOTALE 13.496.86913.912.81214.071.885 13.796.916 Nelle spese correnti è compreso il Fondo crediti di dubbia esigibilità pari a 721.000,00 mila euro: questo fondo obbligatorio entra in vigore con i nuovi principi contabili dell’armonizzazione. Considerata la necessità di garantire i servizi essenziali alla cittadinanza si è reso indispensabile ottimizzare le risorse disponibili, attraverso la realizzazione delle iniziative considerate prioritarie dall’Amministrazione; per questo è risultato necessario un’azione di razionalizzazione, controllo e contenimento delle spese. Il piano di contenimento dei costi e le riduzioni sono state possibili grazie ad economie su costi e a una minor incidenza del costo di rimborso dei mutui. Il contenimento dei costi ha lo scopo di mantenere il livello quantitativo e qualitativo dei servizi e degli investimenti. Patto di stabilità, regole sempre più restrittive La norma nazionale impedisce ai comuni di investire le risorse disponibili I l Patto di stabilità è stato pensato dall’Unione Europea per tenere sotto controllo i conti pubblici; è in sostanza l’accordo che lo Stato Italiano ha assunto con gli altri Stati Europei, in sede comunitaria, in base al quale anche i comuni devono contribuire alla riduzione del debito pubblico nazionale, osservando, di anno in anno, regole sempre più restrittive. Regole che mettono in difficoltà gli stessi enti locali nella programmazione delle attività a favore della cittadinanza. Il Patto utilizza un meccanismo di calcolo complesso a “saldo misto” che, in forma semplificata, somma il saldo della parte corrente (entrate meno spese – ovvero accertamenti meno impegni) e il saldo della parte per investimenti (entrate meno spese finanziariamente verificatesi) dell’anno. Per il rispetto del Patto, dal calcolo finale deve risultare ogni anno una differenza positiva ricavata da una percentuale (15% 2013) della media delle spese correnti degli anni 2007/2008/2009. Tale meccanismo non considera le entrate da assunzione dei mutui e le uscite relative al rimborso della quota capitale dei mutui. Parte corrente - entrate correnti: imposte e tasse comunali, trasferimenti da altri enti pubblici e proventi da servizi erogati dal Comune. Spese correnti: spese legate al funzionamento del comune, alla manutenzione ordinaria dei beni comunali e ai servizi erogati, spese per interessi ammortamento mutui. Parte Capitale - entrate per investimenti: finanziamenti statali per la realizzazione di opere pubbliche e trasferimenti da parte di altri soggetti, come i proventi da attività edilizia dei privati (oneri di urbanizzazione). Spese per investimenti: spese per acquisti di beni durevoli mobili (arredi, attrezzature, automezzi, ecc.) ed immobili, interventi di realizzazione e/o manutenzione straordinaria di opere pubbliche (strade, immobili di proprietà, ecc.). Quindi, se da una parte la normativa impone ai Comuni il pareggio di bilancio, dall’altra il Patto di stabilità impone un avanzo finanziario positivo a favore del risanamento dei conti pubblici dello Stato. E se il Comune realizza un avanzo, non si potrà più destinare, come in passato, a finanziare opere pubbliche, o anche, marginalmente, ad aggiustare i conti, ma dovrà essere destinato a ridurre i mutui contratti nel tempo. Perché il Patto di stabilità blocca il comune? Il Patto di stabilità è una norma sbagliata perché impedisce ai comuni di investire anche le somme già a disposizione, in sostanza, impone un limite tassativo nei pagamenti, soprattutto per quanto riguarda i lavori pubblici. Per l’anno 2010 tale limite è del tutto inadeguato per Vimodrone, tenuto conto dei lavori da pagare, già finanziati ed appaltati prima dell’entrata in vigore delle nuove disposizioni e taluni persino conclusi. E il Governo, nonostante le richieste di tutti i sindaci italiani, non ha voluto considerare gli impegni contrattuali già assunti dai comuni negli anni 2007/2008. Questo sistema restringe l’autonomia del Comune impedendogli sia di realizzare nuove opere pubbliche, sia di effettuare interventi di manutenzione straordinaria. Cosa succederebbe al comune e, di riflesso ai cittadini, se non si rispetta il Patto di stabilità? Il mancato rispetto del Patto di stabilità prevede una serie di sanzioni molto pesanti per l’ente: riduzione dei trasferimenti ordinari al Comune, il divieto di assunzione di personale a qualsiasi titolo e con qualsivoglia tipologia di contratto, la risoluzione di alcuni contratti in essere che comporterebbe un pesantissimo rallentamento dell’attività amministrativa e il divieto di ricorre all’assunzione di qualsiasi mutuo per la realizzazione di nuove opere pubbliche (strade, scuole, marciapiedi, ecc.). 8 Giugno 2015 ambiente Il territorio è anche casa nostra! Non abbandoniamo i rifiuti, rispettiamo l’ambiente, pulirlo costa. E…basta con il vandalismo. Segue dalla prima Un inno che fu utilizzato spesso, di fatto fu considerato il vero inno, anche quando in Italia quello ufficiale era l’inno di Casa Savoia durante il periodo di Regno. Talmente presente nella vita dei nostri avi da inserirlo, da parte di Verdi, nella sua opera dell’Inno delle Nazioni al fianco degli altri inni ufficiali delle altre nazioni. Di recente, con l’inaugurazione dell’Expo di Milano riportato al centro dell’attenzione e della discussione anche culturale, a seguito dell’incipit utilizzato dal nostro Presidente del Consiglio, suggerito dal canto dei ragazzi del coro: “l’Italia si è desta, siam pronti alla vita”. Da questa ne discendono due considerazioni: prima di tutto si dovrebbe tenere in conto la sacralità dei versi dell’inno di un giovane ventenne morto, assieme ad altri giovani, per la nascita della nostra nazione. La loro morte si è consumata per donare vita, una vita nuova al nostro paese e alle nostre istituzioni, quella stessa nazione poi divenuta Repubblica in seguito e che ci ha reso dapprima liberi dagli invasori poi liberi di pensare, di costruire, di progettare il futuro nostro e dei nostri figli. Dall’altro lato, secondo le parole della direttrice del coro: “abbiamo pensato che i bambini dovessero cantare parole che sentissero proprie. Un adulto può morire per la patria. Ma se penso ai nostri ragazzi, hanno tra i cinque e gli undici anni, perché dovrebbero farlo? Loro appunto devono vivere per questo Paese”. Certo la positività, la voglia, l’entusiasmo dei ragazzi ci permette di guardare al futuro, se noi adulti riuscissimo a saper accogliere questa carica positiva ascoltando le loro esigenze e le loro schiette istanze, se questo inno alla vita lo accompagnassimo ai valori umani ed etici universali quali l’onestà, la tolleranza, la pace, attraverso la testimonianza quotidiana di molti tra donne e uomini impegnati saremmo riusciti a fornire fondamenta solide per migliorare le condizioni generali della società che li vedrà da adulti ci si auspica protagonisti felici. Solo però dal “siam pronti alla morte”, morto Mameli a soli 20 anni, che oggi ci si può concedere il “lusso” di una licenza poetica che ci permette di recitare il “siam pronti alla vita”. Oggi non dimentichiamolo abbiamo bisogno di vita e delle sue diversissime manifestazioni che disegnano il nostro presente e progettano il nostro futuro. Antonio Brescianini S i dice che Vimodrone è un comune sporco, pieno di rifiuti e che ultimamente è peggiorato. E’ tutto vero? Se cosi è, invito la cittadinanza a una maggiore collaborazione con l’Amministrazione per il rispetto delle regole, con particolare riferimento alle norme che disciplinano il conferimento dei rifiuti e al rispetto del bene comune. Per quanto riguarda la raccolta dei rifiuti, invito a rispettare il calendario fornito da Cem Ambiente, sia per quanto riguarda i giorni di raccolta (esponendo i sacchi nelle ore stabilite) che per le modalità di conferimento: non abbandonare i rifiuti fuori dai bidoni o cestini; non mettere i rifiuti domestici nei cestini urbani; gettare nei contenitori specifici i materiali pericolosi; utilizzare contenitori specifici o la Piattaforma ecologica per i rifiuti oggetto di raccolta differenziata; non abbandonare i rifiuti ingombranti lungo le strade, nelle aree verdi e nei parcheggi; non gettare i piccoli rifiuti, utilizzate sempre i cestini. Ricordo che le masserizie (derivanti da riparazioni domestiche) possono essere portate alla piattaforma ecologica. Per quantitativi maggiori, occorre rivolgersi alle discariche di inerti autorizzati. Per una città più pulita: il rispetto per il proprio territorio è dato anche dall’attenzione e la cura degli spazi pubblici. Non sporcare o rompere significa anche per l’Amministrazione risparmiare. Ogni anno il Comune spende decine di migliaia di euro per ripulire scritte sui muri, sulle panchine e, purtroppo, anche sui monumenti, per riparare gli arredi urbani, fontana, fontanelle, giochi bimbi, dai danneggiamenti procurati. Per quanto riguarda i Parchi e giardini: sono aree verdi, spazi di incontro, svago e socializzazione, oltre che una risorsa fondamentale per rendere la città più sostenibile dal punto di vista ambientale. Salvaguardare questo patrimonio significa contribuire a migliorare la qualità della vita nel nostro territorio. In che modo: non danneggiando la vegetazione, asportando erba, fiori, solo per il gusto di strapparli e buttarli, non calpestando le aiuole o rompendo i giochi dei bimbi. Il cane è amico dell’uomo e della città, chi la raccoglie semina civiltà. Vivere in una città pulita e decorosa è il desiderio e il diritto di ognuno di noi. Amare gli animali significa anche rispettare l’ambiente e comportarsi con senso civico. Se si passeggia in un luogo pubblico con il proprio cane è necessa- rio non lasciarlo incustodito, tenerlo al guinzaglio, fare attenzione alle aree attrezzate per i bambini, raccogliere le deiezioni con sacchetti idonei e depositarli negli appositi cestini. Per avere una città accogliente: il degrado derivante da autoveicoli, motoveicoli e biciclette abbandonate su strada è un problema che compromette il decoro e la pulizia della città. Spetta ai proprietari o ai gestori di attività commerciali, bar e ristoranti la pulizia e l’adeguata manutenzione di vetrine, soglia Il cane che abbaia dà fastidio? Come e quando denunciare un possibile disagio S pesso l’Ufficio Diritti Animali è referente per le segnalazioni inerenti cani che abbaiano. Premesso che l’abbaiare del cane è il modo peculiare dello stesso di esprimersi, esistono delle regole non scritte di comune buon senso che permettono a tutti di vivere serenamente. Occorre fare un distinguo: infatti ,“qualche abbaio occasionale non fa testo” (il cane che abbaia in modo normale non presuppone alcuna violazione della quiete). Inoltre, tale “disturbo” anche se denunciato da più persone, deve essere dimostrato da una perizia, ovvero dal monitoraggio di personale adatto (Polizia Locale, Asl, ma anche tecnici privati) e cioè deve essere definito come eccedente le norme in tutela dell’inquinamento acustico. Attenzione però al rumore (abbaio) notturno, che è un caso in cui la Cassazione diventa più severa coi proprietari di cani e oggi fanno testo diverse sentenze della Corte. Se qualcuno si lamenta dei nostri animali e fornisce prove certe e/o testimonianze convincenti, si potrebbero avere dei problemi. Ma chiariamo subito: per poter denunciare qualcuno, a causa di rumori definiti molesti, è necessario che tale rumore sia dimostrato e cioè: •continuato - se il vicino ogni sera utilizza la tv a volume massimo per ore, sta violando l’art. 844 del codice civile (“Immissioni”), ma se per errore gli cade il servizio di pentole con grandissimo rumore, non sta violando nessuna legge, è stato un caso. E allo stesso modo, se il mio cane abbaia occasionalmente, non è considerabile fatto molesto come invece un abbaiare insistente, continuo e violento (di notte, ricordiamocelo, attenzione!) •supportato da testimoni atti a farlo; •causa di problemi psico-fisici; •certificato, da un ente tecnico apposito. Infine, ricordiamo che un cane richiede cure e attenzioni e non è sufficiente garantirgli le necessità primarie o un ampio giardino/spazio a disposizione, per fare di lui un animale sereno e non problematico. Elisa Cezza, Referente Ufficio Diritti Animali Onoranze • Vestizioni • Cremazioni • Trasporti ovunque • Addobbi e composizioni Via G. Leopardi 20/d ingressi e spazi immediatamente antistanti al negozio. Queste regole che sono in parte stabilite anche dal Regolamento di Polizia Municipale, come si può notare coinvolgono tutti noi, Amministrazione e cittadini. In qualità di assessore farò di tutto affinché il nostro territorio venga pulito e vengano effettuate le manutenzioni necessarie, ma confido nella sensibilità di tutti i cittadini per avere una città bella da vivere. Ivana Broi Assessore all’ambiente Funebri Varesina sofam Tel. 02 2500235 Diurno - notturno - festiVo • Disbrigo pratiche • Servizi completi • Arte cimiteriale • Preventivi gratuiti Vimodrone (fronte istituto redaelli) 9 Giugno 2015 politiche giovanili - servizi sociali Un reddito contro mafie e corruzione La campagna di “Libera” I l Consiglio comunale di Vimodrone, nella seduta di lunedì 15 giugno, ha approvato all’unanimità dei presenti l’adesione del nostro ente alla campagna per l’istituzione del reddito minimo o di cittadinanza lanciata dall’Associazione “Libera – Associazioni, nomi e movimenti contro le mafie”. Dal 2008 al 2014 la crisi in Italia ed Europa, secondo i dati Istat, ha più che raddoppiato i numeri della povertà relativa ed assoluta. Dieci milioni di italiani e italiane vivono in condizione di povertà relativa, e sei milioni in condizione di povertà assoluta. Le diseguaglianze sono cresciute a dismisura e diventate insopportabili. Più la povertà aumenta, più le diseguaglianze si ampliano, più le mafie si rafforzano. Per questo in Italia è necessario avere una misura come il Reddito Minimo o di Cittadinanza. Non è impossibile, non è una proposta irrealistica: è una scelta di buon senso, necessaria e giusta. Ci sono diverse proposte di legge depositate al Senato. Si chiede che entro 100 giorni una buona legge sul reddito di dignità arrivi in aula per essere discussa e approvata. Non è impossibile, non è una proposta irrealistica: il Parlamento può e deve prendere una decisione tanto semplice quanto storica. Il Reddito Minimo o di Cittadinanza, è un supporto al reddito che garantisce una rete di sicurezza per chi non riesce a trovare un lavoro, per chi ha un lavoro che però non garantisce una vita dignitosa, per chi non può accedere a sistemi di sicurezza sociale adeguati. Il Reddito Minimo o di Cittadinanza, è una misura necessaria per invertire la rotta della crisi, una risposta concreta ed efficace a povertà e mafie perché garantisce uno standard minimo di vita per coloro che non hanno adeguati strumenti di supporto economico, liberandoli da ricatti e soprusi. È una misura prevista già da tutti i paesi europei, con l’esclusione di Italia, Grecia e Bulgaria. Il Parlamento Europeo ci chiede dal 16 ottobre 2010 di varare una legge che introduca un “reddito minimo, nella lotta contro la povertà e nella promozione di una società inclusiva”. Sono passati cinque anni e nulla è successo. Milioni di italiani che non possono più aspettare. Alcol e droghe, cartoline accattivanti per prevenire L ’Amministrazione Comunale di Vimodrone, attraverso l’assessorato alle politiche giovanili, ha lanciato una campagna di informazione e prevenzione rispetto all’uso di sostanze legali ed illegali che nuociono gravemente alla salute dei cittadini, in particolar modo dei giovani, ma non solo. Attraverso l’Ufficio Politiche Giovanile comunali e la collaborazione con il consorzio di cooperative sociali Exit, sono state elaborate alcune cartoline informative che, attraverso una grafica accattivante, propongono alla cittadinanza informazioni e riflessioni rispetto agli effetti di sostanze quali alcol, cocaina, anabolizzanti, hashish… oltre al gioco tecno dipendenze e gioco d’azzardo. “L’obiettivo dichiarato è quello di fornire informazioni in maniera diret- ta, concreta ed efficace - ha dichiarato l’assessore alle politiche giovanili Sergio Sannino - in modo da prevenire comportamenti problematici da parte dei nostri ragazzi, ma anche da parte della cittadinanza in genere, ad esempio sull’alcol, sul gioco d’azzardo e su altre sostanze”. Anche il Sindaco Brescianini conferma come tale azione rientra in un progetto più ampio sulla legalità e sui comportamenti di tutela della salute pubblica nel quale l’intera amministrazione è impegnata. “In modo particolare questa azione non ha avuto costi per l’ente in quanto frutto di un lavoro di progettazione e supervisione realizzato dal nostro collaboratore Nico Acampora”. Tutte le cartoline saranno distribuite gratuitamente presso i luoghi di aggregazione, le scuole, bar e pub, ed i luoghi sensibili. Si inizierà nel periodo estivo con una specifica attenzione all’uso di alcool associato alla guida che proprio nei mesi più caldi assume livelli di pericolosità più alti, in quanto legato al maggior numero di feste all’aperto e di iniziative in cui tale sostanza legale viene maggiormente consumata dai giovani. “G… come Genitori” e le “buone prassi per affrontare il bullismo” S i è chiuso nelle scorse settimane un ciclo di incontri formativi rivolto ai genitori dei pre-adolescenti e adolescenti, promosso dall’Assessore alla Scuola e Politiche Giovanili, denominato “G…come genitori”. L’iniziativa, nata dalla riflessione sulle dinamiche e criticità che coinvolgono e accomunano papà e mamme, impegnati a gestire queste difficili fasi di passaggio nella vita dei propri figli, ha provato a fornire strumenti utili e spunti significativi sul fronte della genitorialità. La proposta ha voluto anche rispondere ad una specifica richiesta formativa formulata dal Comitato Genitori, attivo ormai da anni nelle nostre scuole. La conduzione degli incontri è stata affidata a Emanuela Gonfalonieri, docente di psicologia dell’adolescenza presso l’Università Cattolica di Milano, esperta della materia. Le serate sono state sviluppate nell’ottica del confronto, superando laddove possibile la dimensione meramente espositiva “frontale”. Sono stati molti i genitori che hanno partecipato, trovando spesso modo di mettere in comune le proprie esperienze. Un’esperienza dunque interessante, che dovrà avere ulteriore conti- nuità anche in proiezione futura. Parallelamente al percorso con i genitori vimodronesi, l’assessorato alle Politiche Giovanili ha avviato un secondo ciclo formativo specifico, denominato “Le buone prassi per affrontare il bullismo”, focalizzato su questo delicato aspetto delle relazioni scolastiche e sociali degli adolescenti. La conduzione è stata affidata a uno dei massimi esperti in materia, Marco Maggi, consulente del MIUR e di moltissime scuole ed istituzioni nazionali. La partecipazione al programma è stata riservata agli educatori, agli insegnanti e alle altre figure che a diverso titolo si occupano di adolescenti a Vimodrone, con l’obiettivo di approfondire strumenti e tecniche che andranno ad implementare il bagaglio di competenze di questi operatori nell’esercizio del loro compito. Da LUNEDI’ a SABATO 8.30 – 12.30 15.00 -19.30 “Il concetto di formazione diffusa che ha innervato tali proposte – ha dichiarato l’assessore Sergio Sannino - rappresenta un valore arricchente per un territorio, perché dissemina lo stesso di presidi della prevenzione, aiuta le istituzioni e i servizi pubblici nel difficile compito di intercettare e affrontare il disagio, porta ad un’azione di rete e di comunità, anche informale, potenzialmente in grado di meglio rispondere al bisogno e contenere i costi a carico dei bilanci comunali”. Bisogna ricordare inoltre che tali azioni si sono rese possibili grazie alla fattiva collaborazione del Cag di Vimodrone, soggetto già attivo delle politiche giovanili sul territorio, nella definizione di un percorso frutto di un progetto regionale denominato “La coda del lupo”. 10 Giugno 2015 cultura Ai Piani d’Erna per commemorare la Resistenza L’amore… “una forza vivificante”, ultime performance de La Goccia Spettacoli teatrali riveduti e scorretti, ottima presenza di pubblico I S abato 23 maggio scorso, l’Anpi e il Cai di Vimodrone hanno organizzato una visita al “Museo storico di Lecco” con particolare sosta alla sala dedicata alla Resistenza, illustrata da un socio dell’Anpi locale. Dopo questa interessante relazione il gruppo, formato da 27 cittadini vimodronesi, è salito con la funivia ai Piani d’Erna visitando i luoghi dei primi scontri a fuoco, dell’ottobre 1943, tra i gruppi partigiani e l’esercito nazista. Questa escursione era nel programma delle varie manifestazioni per il 70° della Liberazione organizzate dall’Anpi di Vimodrone in collaborazione con il Comune, il Circolo Filatelico numismatica Martesana, Xray, Nonsolomamme e Cascina tre Fontanili. Uno sguardo verso l’Europa tra consapevolezze e nuove perplessità L ’ 11 giugno 2015 è stato presentato alla cittadinanza vimodronese il libro “Nuovo e vecchio continente. L’Europa tra crisi e cambiamento” scritta dagli autori Walter Joffrain ed Enrico Farinone. Alla presentazione, che si è svolta in Biblioteca comunale, erano presenti oltre ad uno degli autori, Enrico Farinone, il sindaco Antonio Brescianini, gli assessori Osvalda Zanaboni e Sergio Sannino e il consigliere Dario Veneroni, moderatore dell’incontro. Il contenuto del libro tratta di quali siano gli strumenti di salvataggio attuati dagli stati e dalle istituzioni finanziare per far fronte alla crisi internazionale avvenuta nel 2008 e purtroppo, ancora in atto. Accanto alla descrizione degli effetti prodotti dalla crisi in Europa, in questo volume ci si concentra particolarmente sulla situazione della Germania, ripercorrendo inoltre i principali passi compiuti dall’Unione Europea negli ultimi anni, in seguito all’accelerazione impressa dalla crisi. Al termine della presentazione del libro, si e svolto un vivace dibattito e scambio di opinioni sui temi esposti dall’autore, che ha lasciato spazio oltre che a nuove consapevolezze, a nuove perplessità e a un nuovo sguardo sull’Europa. l giorno 17 maggio 2015, in un Auditorium San Remigio gremito di un pubblico caloroso, come ogni anno i ragazzi de “La Goccia” hanno presentato le performance conclusive dei due laboratori teatrali che l’associazione ha, da ormai una decina d’anni, attivato con ottimo riscontro. Nelle sue numerose iniziative La Goccia è sempre attenta alla promozione del benessere sociale dei ragazzi con disabilità e a una loro partecipazione qualificante nella vita della comunità. “I ragazzi de La Goccia salutano sempre per strada” - ha detto il Sindaco Antonio Brescianini. Non solo i ragazzi de La Goccia sono bene inseriti, ma nei loro spettacoli parlano di ciò che interessa tutti, aggiungiamo noi. Ecco allora che quest’anno il tema sviluppato dal loro punto di vista è stato il più universale possibile: l’amore. Un sogno affumicato – “Sogno di una Notte di Mezza Estate” riveduto e scorretto, libera interpretazione della celeberrima pièce teatrale di William Shakespeare, esito del laboratorio del sabato pomeriggio, e “Promessi Sposi Show”, dal capolavoro di Alessandro Manzoni, esito del laboratorio del martedì sera, sono i due spettacoli andati in scena, a cura rispettivamente di Viviana Gariboldi e di Alessio Corini, co-fondatori di Cambio Scena – Teatro per Tutti. Due testi impegnativi, che i ragazzi hanno rielaborato in modo allo stesso tempo personale e universale e che nella lievità dello stile hanno però potuto far riflettere. Tanti infatti si possono riconoscere nelle vicissitudini di questi novelli “Renzo e Lucia”, che per poter vivere la loro storia d’amore devono affrontare problemi moderni e sentiti come l’indebito licenziamento di Renzo, il ricorso alle agenzie di lavoro interinale, e l’impossibilità di trovare una casa decente con il loro budget limitato. E quanti si sono chiesti, presi dallo sconforto di una ricerca sempre difficile o incantati dalla magia di uno sguardo: che cos’è l’amore? Oberon, Titania, gli innamorati, e a loro modo anche gli artigiani che popolano il bosco shakespeariano ne forniscono un’intera rassegna: amori logori, mutevoli, inscenati, improvvisi, imbarazzanti… pur sempre amori. A conclusione dei due spettacoli, una certezza si fa strada: l’amore è davvero una forza vivificante, un motore del mondo. Chi ha la fortuna di provarlo, lotterà per difenderlo. Chi purtroppo ne ha visto la fine, non si lasci andare allo sconforto, ma trovi comunque dentro di sé il coraggio per ricominciare da capo. Quale migliore messaggio? Grazie, ragazzi de La Goccia! Sono intervenuti, tra i due spettacoli, oltre 400 persone con il Sindaco Antonio Brescianini che ha sempre parole di grande apprezzamento per i ragazzi quali esempio di educazione e civiltà, gli assessori Luigi Verderio, Osvalda Zanaboni e Sergio Sannino, il consigliere comunale Andrea Citterio, il Parroco Don Angelo, Don Flavio e Suor Beatrice, così come il Direttore dell’Auchan di Vimodrone, Salvatore Pignataro e l’assistente di Direzione Michela Lanfranchi. “Accoglienza, rinascita e tolleranza” in un mondo troppo pieno di barriere “Io sto con la sposa”, il documentario di cronaca proiettato all’Auditorium di via Piave C andidato come miglior documentario di lungometraggio al David di Donatello, “Io sto con la sposa” è stato proiettato sabato 13 giugno all’auditorium di via Piave. Una iniziativa dell’assessorato alla cultura allo scopo di sensibilizzare ancor di più sentimenti quali tolleranza, integrazione e condivisione. “Speranza ” ,“Sostegno” e “Integrazione” sono le parole chiave di questo film. L’incontro tra un poeta siriano e un giornalista italiano sfocia nell’aiuto concreto verso cinque profughi siriani e palestinesi che, sbarcati a Lampedusa , tentano di raggiungere clandestinamente la Svezia, considerata meta di accoglienza e rinascita grazie alla concessione del permesso di soggiorno a lunga permanenza. La condivisione di un rischio comune, quale la guerra nel proprio paese, ha portato alla realizzazione di questo viaggio verso la salvezza mascherato da finto matrimonio siriano-palestinese. Il racconto e la condivisione di storie individuali dei personaggi – “hanno cambiato inevitabilmente il nostro sguardo sulla realtà” - secondo quanto citano gli autori - “aiutandoci anche nella ricerca di una nuova estetica della frontiera”. Il film documentario, diretto da Antonio Agugliaro, Gabriele del Grande e Khaled Soliman Al Nassiry, è stato gira- to interamente in lingua araba e mostra il cammino di questo gruppo colmo di paure, storie e aspettative verso un’Europa, un mondo, ancora troppo pieno di barriere. Stefania Dalla Casa 11 Giugno 2015 consiglio comunale GRUPPO CONSILIARE VIMODRONE FUTURA GRUPPO CONSILIARE VIMODRONE SEI TU Interrogazioni? No! Interpellanze? Ni! MM linea 2, ci vogliono investimenti La democrazia si sente poco bene… per rilanciare il trasporto pubblico I l novello Giano Bifronte si è nuovamente palesato in consiglio comunale, sotto forma di maggioranza, quella composta da sei partiti che si raccolgono sotto l’etichetta di “Vimodrone sono Loro” e che dichiara di agire in nome della partecipazione e dell’ascolto. Sei partiti tutti di sinistra, così dicono, ma pronti a dimenticarne i fondamentali princìpi, arrivando persino a calpestare le regole più elementari della democrazia. In breve, quel che è successo. Nel consiglio comunale dell’8 giugno, è stata approvata la delibera che abolisce le interrogazioni. Proprio così: che le abolisce! Non solo. Si è pure posto un limite complessivo di sessanta minuti alle interpellanze per ciascuna seduta, con lo scopo dichiarato di limitare l’azione dell’opposizione. Come noto, interrogazioni e interpellanze, hanno lo scopo di portare alla luce tutti quegli atti amministrativi che per natura elaborata e complessa, o d’urgenza, necessitano di spiegazioni, oppure per chiedere lumi sulle scelte politiche adottate, come accaduto per le innumerevoli opere incompiute disseminate nella nostra città o per la surreale collaborazione con Aler, enorme speculazione edilizia introdotta nel nuovo Pgt e fatta passare sotto le mentite spoglie di un benefico social housing. Quel che è stupefacente è la dichiarata volontà di mettere la mordacchia all’opposizione. D’ora in poi, non si può disturbare il macchinista con più di cinque/sei domande. La direzione è chiara e riconducibile all’infausto ventennio di Anno XIII • n. 3 - Giugno 2015 Edito dal Comune di Vimodrone Aut. Tribunale Milano n. 567 del 16/09/1996 Direttore responsabile Antonio BRESCIANINI Direttore editoriale Vincenzo GORNATI REDAZIONE Ufficio stampa Comune di Vimodrone Via Cesare Battisti 56 - Tel. 0225077221 Segretario di redazione Stefano DELLA TORRE Tel. 0225077221 [email protected] Collaboratori: Stefania Dalla Casa Fotografie: Raffaele DI GUIDA Comitato di garanzia Lorenzo ROTA Amedeo FRANCHINI Fulvio CARCANO Federico GASPERINI Italo RESENTERRA Videoimpaginazione, stampa, pubblicità e distribuzione Sercom s.r.l. Sesto San Giovanni - Tel. 0226224651 Tiratura: 9.000 copie lontana memoria o tipico delle dittature all’amatriciana, perché qui, non si tratta della sola limitazione del dibattito in aula ma al restringimento dello spazio democratico, dimenticando il piccolo particolare che ogni singolo consigliere ha un solo vincolo di mandato, quello cioè di rispondere ai suoi elettori e solamente a essi e, ne siamo certi, di questa ennesima nefandezza ognuno di loro dovrà rendere conto. Vimodrone Futura ha definito assolutamente inaccettabile e antidemocratico questo regolamento, ha presentato tre emendamenti per correggere le storture più palesi (tutti respinti dalla maggioranza) e, alla fine, prendendo atto dell’indisponibilità al dialogo ha votato contro, facendosi carico di denunciarne il carattere autoritario a tutti i cittadini. Prosegue così il cammino del potere arrogante, esercitato senza vergogna e mantenuto in poche salde mani. In giunta passano decine se non centinaia di delibere che dovrebbero essere semplici applicative di scelte programmatiche del consiglio comunale, ma così non è. Si negano le prerogative e i compiti del consiglio o addirittura di entrare in rotta di collisione con le scelte del consiglio stesso. Limitare le sole interpellanze a cinque/sei per seduta, significa non solo mettere la mordacchia all’opposizione, ma anche prevaricare l’intero consiglio, con buona pace del regolamento comunale che dedica all’argomento ben tre articoli e otto commi. Alla faccia della sinistra democratica… Per quanto ancora? R iqualificare le stazioni della linea 2 della metropolitana nel tratto da Vimodrone a Gessate: è questo l’obiettivo dell’impegno riproposto in queste settimane dai sei sindaci della Martesana e che “Vimodrone sei tu” sostiene con forza per garantire a tutti i cittadini il diritto alla mobilità. La prima necessità rivendicata è l’abbattimento delle barriere architettoniche, che ancora nel 2015 limitano fortemente il diritto alla mobilità di disabili e anziani con difficoltà di deambulazione e rendono la vita difficile ai genitori con carrozzine e passeggini. L’attuale struttura delle stazioni extraurbane della linea verde non consente a queste persone di muoversi liberamente e autonomamente. È inutile fare proclami per lo sviluppo del trasporto pubblico e per la riduzione del traffico veicolare, con i vantaggi che ne deriverebbero anche per l’ambiente, se poi da decenni si sceglie di non investire neanche un quattrino per la riqualificazione delle stazioni e delle banchine del metrò, come possono verificare ogni giorno le migliaia di vimodronesi che utilizzano la metropolitana per raggiungere Milano e i comuni della Martesana fino a Gessate: barriere architettoniche, strutture vetuste, saloni d’attesa scarsamente confortevoli e temperature gelide in inverno per chi deve soffermarsi nelle stazioni. Le sei amministrazioni chiedono all’unanimità a Comune di Milano (proprietario della rete del metro), ATM, Metropolitana Milanese e alla nascente Città Metropolitana di programmare concretamente quegli interventi attesi e promessi da anni, interventi migliorativi che tutti i comuni della Martesana interessati sono disponibili a co-finanziare (l’Amministrazione comunale di Vimodrone ha per anni messo a bilancio una quota considerevole quale contributo per la riqualificazione, invano). Le opere di riqualifica delle stazioni da Cascina Gobba a Gessate erano annunciate in un accordo di programma del novembre 2007 per la realizzazione della Tangenziale Esterna di Milano e il potenziamento della mobilità dell’est milanese, sottoscritto dall’allora ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro e dai presidenti della Regione Lombardia e della Provincia di Milano, ma che dopo quasi 8 anni sono rimaste lettera morta. Una ragione in più per mobilitarsi tutti insieme per dare la sveglia agli enti inadempienti. Ricordiamo inoltre la giusta rivendicazione nei confronti di ATM, anche questa inoltrata da anni dalle amministrazioni comunali, per una razionalizzazione delle tariffe dei biglietti e degli abbonamenti per il metro, che oggi penalizzano fortemente i cittadini dei comuni della linea extraurbana utenti del servizio pubblico: non è giusto e accettabile che un biglietto (solo andata) da Vimodrone a Cernusco sul Naviglio o da Vimodrone a Cascina Gobba costi 10 centesimi in più di un biglietto usufruibile per 90 minuti su tutta la rete urbana di Milano. Non è con queste tariffe inique che si può sperare di ridurre il traffico veicolare nella nostra zona, a favore del trasporto pubblico. La scomparsa del consigliere Carlo Bassi imprenditore, candidato sindaco nel 2012 Brescianini: “Ricordo un uomo colto, composto e rispettoso degli altri” C arlo Bassi, nato a Milano nel 1960, era noto nel mondo della finanza come manager e imprenditore di successo: aveva guidato aziende come Carat Vision (Gruppo Aegis-Carat), Fiera Milano Expo CTS, Filmitalia (Cinecittà Holding), Publicis Roma, Class Roma (Gruppo Class Editori); aveva prestato la propria opera presso Gruppo Mediaset, BBDO, Edelman, Publicis; aveva lanciato BacktoWork24 (con l’intento restituire opportunità di lavoro a manager esclusi dal mercato); ultimamente era imprenditorialmente impegnato nei settori sanità (Centro Medico Ambrosiano), nautica (Sciallino), abbigliamento (Sartoria di Milano Acquadimare) e infine i motori, con Borile. Nel 2012, Carlo Bassi si era presentato come candidato sindaco a Vimodrone ed era stato eletto consigliere comunale nella lista civica “Cittadini moderati per Vimodrone”. Sposato e con quattro figli, conosciuto e stimato come uomo pacato e colto, è venuto a mancare la notte di domenica 26 aprile, a seguito di un ictus. “La notizia della scomparsa di Carlo Bassi ha rattristato tutti noi, giunta, consiglio comunale e amministrazione comunale” – ha commentato il sindaco Antonio Brescianini. “Nel 2012 era stato mio competitore in campagna elettorale per la carica di sindaco, ricordo un uomo molto colto, preparato e allo stesso tempo composto, rispettoso, sicuramente non propenso allo sproloquio e alla politica urlata che va molto di moda oggi”. Con la scomparsa di Carlo Bassi torna in consiglio comunale Davide Galeone, il primo dei non eletti della lista civica “Cittadini moderati per Vimodrone”. 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