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Tiriamo le somme - Credito Cooperativo Reggiano

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Tiriamo le somme - Credito Cooperativo Reggiano
Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale -70% - CN/RE - Trimestrale del Credito Cooperativo Reggiano Anno 2012
il giornale della banca
DICEMBRE 2012
2012
2013
Tiriamo
le somme
L’editoriale del Presidente
Emmore Canelli
a pag. 4
CCR News Il giornale della Banca
Periodico trimestrale di informazione reggiano
Autorizzazione del Tribunale
di Reggio Emilia N. 2098/2011
Un dolce Natale per tutti voi...
Proprietario/Editore:
Credito Cooperativo Reggiano via Prediera, 2a
S. Giovanni di Q.la – Viano (RE)
Redazione presso la sede di Scandiano
Via Pellegrini, 16 - Scandiano (RE)
Tel 0522 764711 - Fax 0522 859390
[email protected]
Direttore responsabile:
Michele Campani
Coordinamento editoriale:
Piergiorgio Munarini
26
Capo redazione:
Giulia Sacchi
Economia
Sommario
Assistente redazione:
Luca Marconi
Fotografie:
James Bragazzi, Virginio Spalanzani,
Paola Morini, Pietro Margini
Progetto grafico e impaginazione:
Partner Comunicazione e Marketing
Stampa:
Tipolitografia Moderna – Rivalta (RE)
10
Riproduzione vietata senza
l’autorizzazione in forma scritta dell’editore.
Imprese e mercati
4 Editoriale del Presidente
5 Nuovi equilibri possibili
6 Le BCC e la crisi dell’economia reale. Un modello vincente
8 La ritrovata “normalità” dei titoli di Stato italiani
9 Il fondo comune di investimento NEF
Area Techno
NUMERO 4 – DICEMBRE 2012
10 PAPERLESS, firma digitale su tablet
11 “TRENOVE” per CCR
16
Focus on
Il personaggio del mese
12 Giorgio Bergonzi
L’azienda del mese
14 Bonioni Arte SNC
Attualità
22
16 La nuova filiale di Rivalta
18 Nazionale di judo della FISPIC a Reggio Emilia
19 Nel 40° anniversario Canelli Auto si rinnova
Arte e cultura
20 Un campanile discusso
Spazio giovani
24
22 Sulle note d’amore e di passione del poeta Gino Paoli
23 CCR premia i più bei disegni dei bambini!
Spazio soci
24 Fabio Azzolini alle paralimpiadi
26 Un dolce Natale per tutti voi...
Eventi
32
30 Festa dell’Uva e CCR ... ancora insieme
31 Castellarano in aiuto degli amici di Reggiolo
32 Attenti al... leone!!
il giornale della banca
Tiriamo le somme
Eccoci arrivati al quinto numero di “CCRNEWS. Il Giornale della Banca”,
l’ultimo del 2012. Mancando poco alla fine dell’anno, il momento è propizio per tirare le somme e avviare una riflessione su quanto è stato
fatto nel corso di questo 2012, sia per la parte aziendale e quindi per la
Banca, sia per quella familiare, a sostegno e sviluppo del territorio di
cui siamo parte.
Termina senza dubbio un anno difficile, che a causa della congiuntura
negativa dell’economia a livello globale, continua a creare notevoli motivi di sofferenza anche per il nostro paese.
Nostro dovere, guardare al futuro e al 2013 non soltanto in maniera positiva, ma anche con estrema fiducia, perché la nostra BCC è solida, ben
radicata sul territorio e pronta ad imboccare la strada dello sviluppo.
La nostra visione si radica su termini fondanti quali l’etica, la mutualità,
l’accesso al credito, la socialità, la tolleranza; parole che devono essere
principi cardine tanto in ambito bancario che familiare.
Il nostro proposito per il 2013 sarà quello di essere ancora di più una
Banca di relazione, garantendo sempre maggiore efficienza, accessibilità e rapidità. Un obiettivo che potrà essere raggiunto soltanto se sapremo continuare a stringere con le famiglie, le aziende, gli enti locali e
i sindacati relazioni sinergiche per accrescere e sviluppare le comunità
di cui la Banca è parte.
Il mio impegno personale per il nuovo anno, ma anche quello di tutto
il Consiglio di Amministrazione del Credito Cooperativo Reggiano, sarà
quello di pensare ad una Banca sempre più giovane e dinamica, capace
di dar vita ad una relazione costante e stabile tra cultura, impresa e
socialità.
Con questo auspicio auguro a tutti un sereno Natale e un felice 2013!
Emmore Canelli
Il Presidente
Luciano
Aguzzoli
Direttore Generale
I dati relativi all’andamento dell’economia, non solo del nostro Paese sono
ancora negativi: aumenta la disoccupazione, soprattutto giovanile e i dati previsionali sul Pil nazionale al 2012 convergono nel superamento della soglia
del -2%. Occorre tuttavia ricordare che
l’Italia rappresenta ad oggi la seconda
piattaforma industriale d’Europa e ha
fondamentali ben più saldi di quelli a
lei comunemente accreditati. Il “sistema famiglie” è molto solido e godiamo
della straordinaria capacità di export
delle nostre imprese, capaci di competere in mercati di nicchia al livello delle
migliori corporate mondiali. E proprio
alla luce di ciò, il rapporto che le nostre
imprese hanno con le banche diviene
il fulcro delle future azioni propositive e di ricostruzione del Paese. Da una
parte il mercato finanziario, che dovrà
impegnarsi a recuperare un rapporto di
maggiore vicinanza con il territorio, per
meglio valutare le situazioni delle aziende che chiedono credito, e dall’altra le
aziende, che dovranno essere in grado
di avere maggiore consapevolezza dei
propri mezzi, il che equivale a dire più
competenza e capacità manageriali.
Il futuro del nostro Paese ruoterà attorno a questo: le banche e le realtà produttive del territorio possono e devono
migliorare il dialogo, necessario, direi
quasi vitale, per entrambe le parti in
causa. Le banche di credito cooperativo sono da più parti definite modello
esemplare di corretto rapporto col territorio. Perché questa è la nostra mission. E il nostro impegno sarà sempre
più direzionato nell’accompagnare gli
investimenti delle imprese in ambiti
fondamentali come innovazione e internazionalizzazione.
Uso il termine “accompagnare”, perché
non deve trattarsi solo di finanziare le
imprese, quanto piuttosto di seguirle
nel percorso intrapreso, con servizi e
competenza.
Da parte nostra l’impegno sarà quello
di continuare a promuovere nuovi servizi alla clientela, introdurre innovazioni nei processi, integrando anche quelli
più routinari, con immediati benefici in
termini di contenimento costi e maggiore produttività del personale impiegato. E ancora dovremo consolidare un
modello di presidio del territorio che si
ponga sempre più come rete capace di
confrontarsi con le nascenti reti di imprese, creandone ove non ve ne siano.
Azioni da intraprendere con rapidità e
determinazione, anche stimolando una
rinforzata governance aziendale.
Questo quindi il mio augurio, di riuscire
nell’intento per cui questa banca è stata costituita, renderla differente, nella
trasparenza e nella fiducia conquistate
in questi anni. E il prossimo sarà un traguardo importante, festeggeremo insieme i 25 anni!
Auguri a tutti voi!
il giornale della banca
Economia Imprese e mercati
Editoriale
Emmore Canelli
Presidente CCR
Nuovi equilibri possibili
5
Stefano
Vecchi
Direttore Commerciale CCR
Il modello cooperativo è funzionale allo sviluppo del territorio locale, di fondamentale
supporto nei periodi critici dell’economia e
del mercato. Perché ci sprona a recuperare
la funzione propria della finanza. Coraggio e
Coerenza sono i pilastri fondanti del modello: due valori che lo distinguono dal sistema
bancario tradizionale e che permettono di
continuare a offrire supporto creditizio, pur
risentendo della crisi economica che vive il
Paese. Qualche dato per meglio comprendere questa proattività del sistema cooperativo. Le banche di credito cooperativo sono
riuscite a mantenere il proprio impegno a
sostegno delle famiglie e delle piccole imprese con impieghi, nel triennio 2009-2012,
che hanno registrato un incremento del
15%, a quota 130 miliardi di euro. La raccolta diretta nel medesimo triennio è stata di
152 miliardi (+8%) e quella complessiva (da
banche e clientela più obbligazioni) è pari a
179 miliardi (+14,1%). E seppure le sofferenze siano aumentate in questi anni di crisi,
ciò è avvenuto in una percentuale, rispetto
agli impieghi, che risulta essere tuttavia in-
feriore a quella media dell’industria bancaria: il 5,7% contro il 5,8-5,9%. E c’è di più.
Lo stretto legame sviluppato e consolidato
nel tempo col territorio di appartenenza ha
permesso al modello cooperativo di risentire inizialmente in misura relativamente
minore, rispetto al settore bancario in generale, dell’impatto della crisi finanziaria. In
presenza di politiche di arretramento delle
banche di maggiore dimensione, i crediti cooperativi hanno continuato a fornire ampio
sostegno a famiglie, artigiani ed imprese.
Nel contempo, la crisi dell’economia reale
e le tensioni sul mercato del debito sovrano
hanno spronato le nostre Bcc a riconsiderare e riallineare le politiche di finanziamento,
continuando però a operare nel sostegno
dell’economia e svolgendo la propria funzione in maniera complementare rispetto a
quella delle grandi banche portando avanti
la scelta strategica di investire in attenzione
al Cliente; nell’intento di valorizzare le proprie specificità e le proprie eccellenze profondamente integrate nel tessuto sociale e
produttivo. Il Credito Cooperativo Reggiano
vuole muoversi con dinamicità e semplicità,
vuole confermarsi come punto di riferimento locale per tutti quelli che credono nell‘importanza di un rapporto basato sulla fiducia
e sulla trasparenza… siamo una squadra al
servizio di soci , clienti, territorio locale.
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mesi senza maggiorazione.
INFORMAZIONE
• Invio CCR NEWS, periodico
di informazione redatto dalla
Banca.
il giornale della banca
7
L’estrema volatilità
che fino a fine luglio aveva contraddistinto l’andamento dei governativi
italiani è stata parzialmente rimossa
dal tanto auspicato, e finalmente
concreto, attivismo
degli attori politici,
soprattutto della
Direzione Commerciale CCR
Banca
Centrale
Europea: dalle parole di Draghi a fine luglio, per
cui sarebbe stato fatto tutto quanto necessario
per salvare l’Euro, alla concreta approvazione
di un meccanismo di protezione “anti-spread”
per gli Stati impegnati ad implementare riforme
strutturali e risanare i bilanci, ribattezzato con il
nome di OMT (Outright Monetary Transaction).
Eliminando il rischio di scenari estremi, la Banca Centrale è riuscita a favorire una ripresa dei
prezzi dei governativi periferici grazie alla credibilità dell’ OMT: l’assenza di limitazioni alle
quantità acquistate è la caratteristica del programma che ne ha determinato l’efficacia, tanto
che sono stati raggiunti gli obiettivi desiderati
senza la concreta attivazione del programma.
Gli interventi della BCE sono stati accompagnati
da importanti progressi anche sul fronte politico
europeo: dalla decisione di formare un’unione
bancaria a riforme strutturali e fiscali dei singoli Stati, passando per la definitiva approvazione dell’ESM (il c.d. “Fondo salva Stati”), dopo il
verdetto della Corte Costituzionale tedesca, alle
elezioni in Olanda. Rimangono tuttavia alcuni
fattori di rischio importanti:
• Situazione greca: il Consiglio Europeo dovrà
deliberare ulteriori tranche di aiuti senza i quali
il Paese potrebbe esaurire la propria cassa, secondo il premier Samaras. Non è stato ancora
raggiunto un accordo tra Troika e governo greco su 13 mld di tagli: l’FMI avrebbe già richiesto
misure più severe, provvedimenti che trovano
la resistenza dei partiti di maggioranza che potrebbero far cadere il governo.
• Situazione spagnola: dopo aver varato alcune
riforme strutturali in accordo con BCE e UE, di
cui però mancano ancora importanti dettagli, il
premier Rajoy intenderebbe chiedere gli aiuti,
attraverso l’intervento del OMT, solo se i tassi
rimarranno troppo elevati per troppo tempo. Si
potrebbe quindi assistere ad un rialzo dei rendimenti prima che la richiesta venga formulata.
Non vanno dimenticati i problemi della finanza regionale, con molte regioni in difficoltà ed
il fondo costruito per il loro salvataggio quasi
esaurito.
• Difficoltà nelle riforme europee e nell’implementazione delle politiche fiscali nei singoli Pa-
Andrea
Bertani
8
esi: le proteste in Grecia ed in Spagna potrebbero
ostacolare ed indebolire le riforme economiche
necessarie, i paesi virtuosi sembrano tentennare
sulla governance dell’unione bancaria.
Sull’Italia, non si individuano rischi di brevissimo termine ma i problemi potrebbero essere
determinati dall’instabilità politica, in vista delle
elezioni della primavera 2013. Gli spread dei Btp
rispetto ai pari scadenza tedeschi si sono avvicinati a livelli giustificabili dalle caratteristiche della nostra economia, come dimostra un recente
studio pubblicato dalla Banca d’Italia. Ciò indica
anche come lo “spazio” per un’ulteriore riduzione dei rendimenti assoluti sui governativi italiani,
benché ancora presente, risulti ormai limitato: i
risultati delle ultime aste rivelano come, in corrispondenza degli attuali livelli di rendimento,
la disponibilità degli operatori ad aumentare la
propria carta in portafoglio sia significativamente
minore. Le scadenze a due anni sulla curva italiana quotano ora attorno al 2,00% (dato al 23/11),
ben sotto a quei livelli che avevano determinato
un intervento sui titoli governativi da parte della Banca Centrale nell’agosto 2011 (4,7% circa)
e nel novembre 2011 (7,7%). Con la parte fino a
tre anni della curva dei tassi ormai bloccata dalla
possibilità di un potenziale intervento della BCE
attraverso l’OMT, a far tempo dalla seconda metà
di settembre si è registrato un progressivo appiattimento della curva guidato da acquisti sulla
parte intermedia. Appiattimento che potrebbe
continuare soprattutto nel tratto tre/cinque anni,
che rimane più inclinato rispetto ai livelli storici
ed a quello della Spagna. A conferma della stabilità del rally vanno sottolineati gli acquisti da parte di investitori internazionali in particolari sulle
scadenze “OMT” (ovvero quelle fino a tre anni,
protette da un possibile intervento della BCE nel
caso di crisi): il forte calo della quota di governativi italiani detenuti da investitori esteri avvenuto
durante la crisi (dal 51% nell’agosto 2011 al 33%
ora) potrebbe quindi essere ormai terminato.
La ritirata degli investitori esteri e l’aumento di
quelli nazionali hanno reso il mercato dei nostri
titoli di stato sempre più nazionale, tanto che
da più parti si è avanzato il paragone con quello
giapponese. Ciò è vero in particolare per alcuni
comparti: circa l’80% dell’investimenti esteri in
titoli italiani avviene attraverso BTP, circa il 12%
con BOT. La quasi assenza di investitori stranieri
in CCT, CTZ e BTP€i determina di fatto una minor
liquidità di questi titoli, come evidenziato dall’ampiezza dello spread tra prezzi in acquisto ed in
vendita riportata per alcuni titoli. In conclusione,
dalla fine di giugno scorso l’incertezza derivante
dal contesto istituzionale europeo è stata in gran
parte rimossa. Ora la palla passa ai politici nazionali, perché adottino quelle riforme che diano
slancio alle nostre economie.
Il fondo comune di
investimento
Il fondo NEF è un fondo del sistema del Credito Cooperativo, è di proprietà di
NEAM (Nord Est Asset Management S.A.), società di diritto lussemburghese della quale sono azionisti paritetici al 50% il Credito Cooperativo Trentino e quello
Veneto. NEF è un Fondo comune di investimento multimanager e multicomparto. Gli obiettivi del Fondo consistono nel raggiungimento della rivalutazione del
capitale e, per quanto riguarda un certo numero di comparti, nel perseguimento
di una ottimizzazione del reddito dell’investimento. NEF offre un’ampia possibilità di scelta fra diverse soluzioni, investendo sui principali mercati mondiali,
nei cosiddetti mercati emergenti e anche in un settore specialistico come quello
immobiliare, distribuendo le opportunità di investimento fra Paesi e mercati diversi, consentendo così una significativa diversificazione in termini geografici e
settoriali. NEF combina la flessibilità e la dinamicità insite nella struttura multicomparto con la professionalità e la qualità della scelta multi manager. E’ suddiviso in 15 comparti, ciascuno con una specifica politica di investimento affidata all’esperienza di 10 prestigiose società
internazionali di asset management: Raiffeisen Capital Management, Black Rock, Bnp Paribas Asset Management,
Amundi Asset Management, Franklin Templeton, DWS Investments, Invesco, Schroders, Union Investments, Vontobel
Asset Managements. Tali Società di Gestione vengono individuate attraverso una selezione mirata ad evidenziare la
capacità del Gestore di ottimizzare il rapporto rischio/rendimento sul proprio comparto di investimento. Tutto questo
rientra nell’ottica tipica del Credito Cooperativo Reggiano di offrire sempre ai propri Soci e Clienti una una sana e
prudente gestione dei loro risparmi.
Economia Imprese e mercati
Economia
La ritrovata “normalità” dei
titoli di Stato italiani
I COMPARTI La scelta di investimento nei fondi NEF è ampia: vi sono comparti obbligazionari, comparti azionari e
anche un comparto flessibile, nei quali trovare strumenti di minimizzazione del rischio, di diversificazione geografica
del proprio investimento, di ricerca di opportunità sui mercati valutari sebbene tutti i comparti siano espressi in Euro.
E’ possibile pertanto costruire dei portafogli di investimento coerenti con il profilo di rischio dell’investitore e le sue
aspettative di rendimento.
Comparti Obbligazionari: Obbligazionario Cedola, Obbligazionario Breve Termine, Obbligazionario Medio Lungo Termine, Obbligazionario Globale, Obbligazionario Corporate, Obbligazionario Paesi Emergenti, Obbligazionario Convertibile.
Comparti Azionari: Azionario Euro, Azionario Europa dell’Est, Azionario Paesi Emergenti, Azionario Stati Uniti, Azionario Globale, Azionario Giappone, Immobiliare.
Comparto Flessibile: NEF Flessibile.
MASSIMA TRASPARENZA Il cliente, una volta attivata la sua posizione di investimento, potrà seguirne l’andamento
direttamente sul sito internet www.nef.lu, al quale potrà iscriversi gratuitamente in pochi passaggi. Sullo stesso sito
avrà a disposizione tutta la documentazione storica della sua operatività, la rendicontazione giornaliera dell’investimento, nonché la possibilità di farsi recapitare tutta la corrispondenza sul proprio indirizzo e-mail.
INVESTIRE CON I PIANI DI ACCUMULO (PAC) Risparmiare, con regolarità, anche un piccolo importo ogni mese è una
scelta che permette di guardare al futuro con più serenità. Tutto questo è possibile attraverso il Piano di Accumulo
Capitale (PAC) NEF, che permette, con la massima flessibilità, di stabilire come e quanto investire ogni mese. Per
raggiungere obiettivi importanti servono costanza, continuità, una buona soluzione di investimento e il giusto partner
finanziario. Il PAC è la formula che permette di cogliere in maniera ottimale la possibilità di incremento del valore e di
controllo del rischio. Anche con un piccolo versamento mensile con il PAC di NEF si può costruire un capitale importante contando su un’ottima qualità di gestione ed una necessaria diversificazione. Il piano di accumulo di NEF rappresenta una soluzione ideale per risparmiare e investire. Investire con successo significa saper mediare tra obiettivi
di crescita e controllo del rischio. I mercati negli ultimi anni sono risultati difficilmente prevedibili, il PAC permette di
affrontare l’investimento in modo sereno e, versando poco alla volta, costruire nel tempo il proprio risparmio. Il prezzo
di acquisto delle quote mediato nel tempo consente di investire con maggiore serenità secondo le esigenze e le possibilità di ogni risparmiatore. Con il PAC NEF è possibile decidere ogni mese se e quanto versare, con la massima libertà
e flessibilità. L’importante è iniziare subito, per dare la possibilità alla crescita del capitale di rendere a propria volta,
grazie alle capacità dei gestori e ai consigli di Credito Cooperativo Reggiano.
La caratteristica tipica dell’investimento con un PAC è data dalla variabilità del prezzo di acquisto delle quote. In conseguenza di ciò i cambiamenti di valore dovuti alle oscillazioni dei mercati si trasformano in opportunità. Grazie al piano
di accumulo è così possibile, anche in momenti di elevata volatilità, diluire il rischio e acquistare a prezzi convenienti.
Per maggiori informazioni vieni a trovarci in Filiale o visita il siti www.ccr.bcc.it e www.nef.lu
9
“TRENOVE” per CCR
TreNove, operatore telefonico con sede a
Reggio Emilia e specializzato nelle Telecomunicazioni per Aziende è, dal 2009, anche
l’operatore telefonico unico di Credito Cooperativo Reggiano, a cui fornisce un moderno sistema di linee telefoniche dedicate che
ha consentito al gruppo bancario una serie
di benefici di natura tecnico-economica. Sul
piano economico infatti, CCR ha potuto ridurre drasticamente i costi delle linee telefoniche eliminando i canoni di linee Isdn e
“Canali Primari” in essere con il precedente
gestore, oltre che, naturalmente, riducendo i
costi delle singole chiamate, e permettendo
chiamate gratuite tra tutte le sedi del Credito
Cooperativo Reggiano. La scelta di TreNove
come operatore unico per i servizi di telefonia
ha consentito (tramite procedura di “Portabilità”), di mantenere i numeri telefonici storici
del Credito Cooperativo Reggiano e di portare
le proprie linee telefoniche su TreNove, il cui
primario obiettivo è la qualità e la continuità
del servizio erogato. TreNove è dotata di una
propria infrastruttura, monitorata costantemente tramite sistemi avanzati di monitoraggio, allarme e previsione guasti, che consente al proprio personale di avere evidenza
delle eventuali anomalie senza o prima che
il cliente ne abbia riscontro. Questo sistema di monitoraggio, infatti, è completato da
un’affidabile sistema di Back-up automatico,
Area
L’ innovazione tecnologica aiuta il rispetto dell’ ambiente:
meno carta per un mondo più verde
Il Credito Cooperativo Reggiano si impegna
in un’importante iniziativa di tutela ambientale, volta a ridurre drasticamente il consumo cartaceo in filiale: la digitalizzazione
di tutti i documenti contabili prodotti in filiale. Le operazioni da voi richieste presso
i nostri sportelli rendono spesso necessario l’utilizzo di distinte o altri moduli cartacei. Questo comporta un consumo di carta
estremamente elevato quantificabile in circa 3 tonnellate all’anno che corrispondono
all’abbattimento di circa 50 alberi. L’utilizzo
di documenti elettronici in sostituzione di
Specifiche
quelli cartacei utilizza una innovativa tecnologia che vi permette di sottoscrivere le
ricevute contabili dei vostri documenti sullo
schermo di un tablet (tavoletta digitale) con
una firma elettronica. Un processo semplice e molto simile all’apposizione di una tradizionale firma autografa, che memorizza
un documento sostanzialmente allineato a
quello tradizionale. La Banca ha scelto di
introdurre l’utilizzo di ricevute elettroniche anche per migliorare l’efficienza e la
sicurezza nella conservazione dei documenti riguardanti le vostre operazioni.
Le caratteristiche specifiche ed individuali della vostra firma vengono acquisite dalla Banca ed
utilizzate esclusivamente per validare la ricevuta contabile che si sta firmando. La tecnologia
impiegata garantisce l’integrità e la riservatezza delle informazioni trattate (la vostra firma ed il
vostro documento firmato) e assicura che non sia possibile riutilizzare la stessa firma per documenti diversi, esattamente come avviene nel caso di documenti cartacei e firme tradizionali.
Sostieni
anche tu l’ambiente
Utilizza anche tu la firma digitalizzata, compila l’apposito modulo di adesione disponibile
presso i nostri sportelli: contribuirai ad eliminare una importante fonte di emissione di CO2.
Il servizio sarà attivo nel mese di Novembre e Dicembre in via sperimentale presso le filiali di Reggio Ovest,
Casalgrande e Rivalta per essere poi esteso a tutte le altri filiali ad inizio anno.
10
La rete telefonica del
Credito Cooperativo Reggiano
realizzata da TreNove,
dove tutte le filiali e le sedi
sono tra loro interconnesse,
consentendo comunicazioni
tra sedi cifrate e a effettivo
costo zero
che garantisce continuità di servizio anche
qualora si rilevino problemi sulle linee principali. Pertanto Credito Cooperativo Reggiano ha ridotto drasticamente i fermi operativi
sulle linee telefoniche, rispetto al sistema
tradizionale precedentemente utilizzato. Per
usufruire del sistema telefonico TreNove,
inoltre, Credito Cooperativo Reggiano non
ha dovuto sostenere esborsi in termini di rinnovo dell’infrastruttura interna. I centralini
telefonici infatti, non hanno necessitato né
di una sostituzione, né di un adeguamento: i
sistemi di TreNove si adattano alle esigenze
del cliente, e non il contrario, come accade
con gli operatori telefonici commerciali. CCR,
inoltre, grazie all’ infrastruttura progettata
e realizzata ad hoc da TreNove, ha ottenuto una “rete telefonica privata” che mette in
comunicazione tutte le sedi e tutte le filiali:
in questo modo se, ad esempio, la filiale di
Roteglia vuole contattare la sede di Scandiano, pur componendo normalmente il relativo
numero telefonico, la chiamata passa attraverso un canale “cifrato e privato”, rendendola come “interna” ed a effettivo costo zero. Il
personale del CCR non ha dovuto cambiare in
alcun modo le precedenti abitudini di uso del
telefono, né ha dovuto imparare per esempio,
numeri brevi o altri sistemi di difficile “memorizzazione”. Altro punto da evidenziare è
quello del FaxMail: grazie ai sistemi Fax-toMail di TreNove, Credito Cooperativo Reggiano ha potuto ridurre il consumo di carta,
toner ed energia elettrica , poiché in tal modo
riceve comodamente tramite E-mail tutti i
Fax indirizzati ai relativi numeri: il fax ricevuto, infatti, viene convertito in PDF sui sistemi
TreNove e spedito tramite E-mail all’indirizzo
del destinatario.
techno
PAPERLESS,
firma digitale su tablet
TRENOVE tra passato e futuro
TreNove s.r.l. nasce nel 2008 come Operatore Telefonico ed Internet Provider, operando principalmente in Emilia Romagna e
specializzandosi su sistemi proprietari per la fornitura di linee telefoniche e connettività internet. Nel 2011 diviene Operatore su
scala nazionale, concentrando comunque i propri sforzi nell’ambito territoriale di zona per mantenere forte e decisiva la propria
presenza in termini qualitativi. I clienti che hanno scelto TreNove, oltre che la competitività in termini economici, hanno trovato nel
personale specializzato, un punto di riferimento sia in fase progettuale, dove il mondo telefonico e di Internet viene “vestito e cucito
su misura” attorno al cliente, sia in fase operativa, grazie al supporto disponibile senza lunghe code di attesa telefonica, ed alla
efficienza dei sistemi, quotidianamente verificata, mantenuta e aggiornata. Con l’avvento della cosiddetta NGN (New Generation
Network) TreNove si è proiettata nelle Telecomunicazioni della nuova era, trasformando in digitale tutta la parte di terminazione
Voce e Dati esistente sulle proprie centrali telefoniche pubbliche, e aprendo la strada alle nuove tecnologie, ad esempio la fibra
ottica e le nuove connessioni EFM.
il giornale della banca
11
Assieme a lei e Vittorio, quindi, lavorano sua figlia Simona e sua moglie Donata. Cosa ci racconta della sua splendida
famiglia?
Il nostro lavoro ci ha permesso di mantenere unita la famiglia. E’ davvero una grande gioia poter lavorare a fianco dei propri
figli, vederli crescere professionalmente insieme a noi e, piano piano, lasciare a loro l’intera gestione dell’attività, frutto di una
vita di sacrifici prima dei loro nonni poi dei loro genitori... è un elemento fondamentale questo, che gli consente di non dimenticare mai la loro origine.
Oltre ad affiancare suo figlio Vittorio, farmacista per vocazione professionale, lei è molto noto anche nell’ambiente sportivo,
rivestendo la carica di presidente del Rugby Reggio. Nel 2011 la società ha disputato il campionato di eccellenza, conseguendo una gran annata. Ma come è nata questa passione?
Fin dai tempi in cui studiavo a Milano, era forte in me la passione per lo sport, tant’è che credo di essere riuscito a praticarli
tutti, dal primo all’ultimo, ma senza un vero “credo sportivo” verso una disciplina in particolare. Fino al giorno in cui, tornato
a Reggio, un caro amico mi invita ad una partita di rugby e dal quel momento diventa la mia grande passione... ho giocato per
15 anni per poi diventare presidente di questa importante squadra reggiana.
Il personaggio del mese
L’intervista
Dott. Bergonzi, lei che ha dato vita e impulso a una delle più note farmacie di Scandiano, la “Farmacia Fiorentini”, ci racconti il suo percorso professionale….
In famiglia, lo zio e il nonno erano specializzati nella cura dei cavalli da corsa, un impegno che diede loro molta notorietà in tutta Italia. I percorsi di studio mi hanno portato a Milano, laureandomi in veterinaria. Negli anni ‘70 incontro mia moglie Donata,
figlia del dott. Angelo Fiorentini (dal quale ha preso nome la farmacia), che negli anni ‘80 cede l’attività a mia moglie, dandoci
la possibilità di iniziare insieme un percorso lavorativo fatto di sacrifici ma anche di grandi soddisfazioni. La più importante è
senza dubbio quella di essere riusciti nell’intento di trasmettere la nostra passione per il settore a mio figlio Vittorio, attuale
titolare, a mia figlia Simona e a mia nuora Alessia.
Ci racconti una delle più grandi soddisfazioni portate a casa…
Sicuramente la conquista della massima categoria attuale.
Come il CCR anche lei, in qualità di presidente del rugby, è molto legato ai giovani del territorio che fin da piccoli intraprendono bellissime esperienze nei campi estivi....
Sono fiero di condurre uno dei più’ grossi campi estivi. Parliamo di cinquecento ragazzi… E’ una immensa soddisfazione quella
di vederli crescere in questa disciplina sportiva e seguirli da piccoli, fino a portarli alle categorie superiori. Il futuro, tanto in
campo sportivo quanto professionale è nelle loro mani, e il fatto che crescano in ambienti “puliti” e di sana competizione sarà
per loro un gran bel biglietto da visita da spendere in futuro.
Giorgio Bergonzi
Professionalità e correttezza le hanno permesso di arrivare fin qui e godere della stima di tanta gente. Cosa si augura dal futuro?
Mi auguro che anche i miei figli, ma di questo sono sicuro, possano portare avanti con serietà e correttezza ciò che la loro
famiglia ha creato per loro e insieme a loro.
Ora chiediamo a suo figlio Vittorio… com’è questo “grande” papà...?
Molto intraprendente, vulcanico, propositivo. Sempre teso a migliorare e arricchire l’offerta farmaceutica per la propria clientela. Sul lavoro, come nello sport, è spinto da una carica agonistica costantemente tesa a dare il meglio di sé. Da lui ho appreso
questo spirito fiero, saldamente mirato a costruire il meglio per la nostra famiglia. Un padre che posso definire un esempio
di vita.
Un’ultima domanda. Se le dico “CCR”…lei cosa risponde?!?
Una banca di amici, lontana dalla logica delle grandi banche, sempre pronta a dare risposta alle nostre esigenze. Cordialità e
disponibilità sono il vostro punto di forza; uno dei tanti motivi che mi hanno spinto a scegliere il CCR.
Roberta Ferrari
Roberta
Ferrari
Vicedirettrice Filiale di Scandiano
Vicedirettrice
Filiale di Scandiano
Negli anni ’50, il dott. Angelo Fiorentini
acquisisce la Farmacia Fiorentini. Inizialmente
ubicata in via Garibaldi e successivamente
trasferita in corso Vallisneri, oggi è locata
in piazza Duca d’Aosta, nel cuore del centro
di Scandiano. La Farmacia può considerarsi
a pieno titolo la realtà privata di maggiore
rilevanza a livello provinciale.
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il giornale della banca
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L’azienda del mese
Bonioni Arte SNC
Matteo
Benelli
Direttore Filiale
di Reggio Centro
Galleria, luogo d’incontro, di pensiero e di dialogo con l’arte. Questo è
Bonioniarte, un giovane spazio nato per promuovere, conoscere, produrre cultura e arte. Obiettivo raggiunto perché al civico 43 di Corso
Garibaldi di Reggio Emilia collezionisti, artisti, curiosi del sapere contemporaneo affollano di frequente l’open space in cui Ivano Bonioni,
la moglie Manuela e il figlio Federico ospitano con continuità mostre,
collettive, performance e installazioni dedicate di volta in volta a giovani emergenti o ad autori storicizzati. Pregevole la collezione permanente in cui spiccano nomi di artisti di fama internazionale come
Giuseppe Capogrossi, Roberto Crippa e Omar Galliani.
Manuela Copellini
Federico Bonioni
Credo che nel mio d.n.a., che forse è legato ai luoghi delle mie origini, ci sia una quantità enorme di pazienza, di affabilità,
e il desiderio di accrescere, giorno dopo giorno, la professionalità con cui eseguo il mio lavoro, che apprezzo ed amo, nonostante le difficoltà. Senza queste prerogative non riuscirei a fare quello che sto, che stiamo facendo io e la mia famiglia.
Sappiamo che fra pochi mesi festeggerete il decennale dell’apertura della Galleria; quali sono state le maggiori soddisfazioni che vi ha portato il vostro lavoro?
Le soddisfazioni in questi anni sono state tante. Occorre ricordarne almeno due:
le mostre di giovani artisti ricercati e selezionati da Federico, e che sono stati apprezzati dai collezionisti e dagli appassionati dell’arte, artisti che noi continuiamo
a promuovere; la soddisfazione più grande è stata di avere nel tempo conosciuto
tante persone che stimano ed apprezzano il nostro lavoro, e l’umiltà e la correttezza con cui ci poniamo nei loro confronti, persone che dopo il primo contatto continuano a
frequentare la galleria, considerandola un luogo amico in cui è bello sostare.
Come il Credito Cooperativo Reggiano, anche voi state cercando di valorizzare il mondo giovanile, esponendo opere di
giovani artisti emergenti. Com’è il rapporto tra l’arte contemporanea e i giovani?
Mi piace scoprire giovani talenti da proporre in galleria, perché saranno i maestri del domani. Infatti in galleria si sono
svolte mostre personali di giovani artisti di qualità, ormai conosciuti e apprezzati a livello nazionale ed internazionale,
quali Simone Pellegrini, Mirko Baricchi, Pietro Iori, Josè Demetrio, ed ora in squadra ho acquisito Marco Bolognesi (che ha
esposto a Fotografia Europea 2012), Marco Ferri, di cui è in corso una esposizione, e Luca Moscariello, che farà una mostra
personale nell’ottobre del 2013, curata da Valerio Dehò.
L’intervista
Ivano, com’è nata questa idea di aprire, in centro a Reggio, una Galleria di Arte
moderna?
L’idea è nata dalla mia lunga esperienza di appassionato d’arte e di collezionista,
che mi aveva permesso di conoscere e frequentare artisti e galleristi, e di cominciare a scoprire i meccanismi di funzionamento del mercato dell’arte. A me
piacciono e interessano tutte le espressioni artistiche, non solo il figurativo, che in
questa città è stato storicamente molto diffuso ed apprezzato da tanti collezionisti.
Personalmente amo l’arte informale, astratta, geometrica, pop e concettuale; da
questo desiderio di fare conoscere a Reggio queste multiformi espressioni artistiche, non solo italiane ma anche internazionali (la galleria vanta la presenza di
opere importanti di autori trattati nel mercato internazionale), è nata la voglia di
aprire una galleria che facesse proposte nuove, con la collaborazione di mio figlio
Federico e di mia moglie Manuela.
Lei, oltre a essere cliente e Socio del Credito Cooperativo Reggiano, ha tante altre affinità col
nostro Istituto: è nato e cresciuto a San Giovanni di Querciola, ha un forte senso della famiglia
e dell’amicizia (lavora infatti insieme a suo figlio Federico e a sua moglie Manuela). Ci spieghi
come riesce a portare avanti queste grandi prerogative nella sua vita professionale.
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Ivano Bonioni
Federico, hai sempre evidenziato che “un ottimo artista è come un ottimo investimento”; spiegaci questa tua teoria.
Credo che questa affermazione sia giusta e inequivocabile… Ti faccio un piccolo esempio: chi, circa dieci anni fa, comprava
maestri come Morandi, Afro, Fontana, Capogrossi, De Dominicis, Boetti, Castellani, Bonalumi, per citare solo alcuni artisti
italiani, spendeva relativamente poco rispetto ad oggi: il capitale impiegato allora si è moltiplicato di molte volte, spesso
quintuplicato o anche più – basta vedere i risultati delle aste internazionali di questi autori, a Londra e a New York ! C’è poi
una differenza sostanziale: chi investe in borsa ha un’idea solo astratta del proprio capitale, mentre chi acquista un’opera
d’arte vede tutti i giorni il bene in cui ha messo i propri denari, e se ne arricchisce culturalmente e spiritualmente. Questo
non significa che l’opera d’arte debba essere vista solo come bene d’investimento: può essere anche questo, ma è soprattutto una presenza che rende migliore e più piena la vita, una compagna silenziosa di cui non si dovrebbe mai fare a meno.
Infine Manuela, racconta ai nostri lettori quali sono i vostri progetti futuri.
Nel 2013, decennale della galleria, faremo una grande mostra intitolata “Arte Italiana – Arte Internazionale”, e per quanto
riguarda i progetti cui stiamo lavorando, c’è la presenza ad Arte Fiera Bologna del 2013 e poi, chissà!, qualche fiera all’estero per portare e fare conoscere i nostri giovani talenti in realtà e culture diverse.
il giornale della banca
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La nuova filiale
di Rivalta
Luca
Fontanesi
Direttore Filiale di
Rivalta
Eccoci! Ebbene sì... Finalmente siamo arrivati!!! Da circa tre mesi la nuova filiale di Rivalta è operativa a tutti gli effetti e
pronta a confermare quei valori di onestà,
trasparenza e correttezza che da sempre
caratterizzano il CCR! Gli ultimi mesi sono
stati davvero estremamente duri ma anche
di grande soddisfazione: avere la possibilità di seguire tutti i lavori, anche nei minimi
dettagli, che stanno dietro l’apertura di una
filiale è allo stesso tempo un’attività delicata ma che ti fa considerare questa nuova
struttura come se fosse davvero tua, come
se stessi curando l’apertura di una tua attività imprenditoriale, con tutto quel che ne
consegue in termini di responsabilità, ma
anche di soddisfazioni. Penso che anche i
miei colleghi, ai quali tra poco chiederò alcuni commenti e considerazioni, possano
confermare che questa filiale la sentiamo
davvero nostra! Quasi come una seconda
casa... Anche perché il tempo che trascorriamo al suo interno è davvero tanto!! Gli ultimi
giorni che hanno preceduto l’inaugurazione
sono stati davvero estremamente frenetici
e allo stesso tempo molto impegnativi: le
cose da seguire erano tantissime e non appena terminava un’attività, si era già presi
e concentrati su un’altra! L’inaugurazione è
stata da noi vissuta con enorme emozione,
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non solo per la numerosa partecipazione da
parte di soci, clienti, amministratori, colleghi, ma anche perché sapevamo che da quel
momento potevamo finalmente partire, potevamo finalmente mettere su strada quella
splendida macchina che fino al giorno prima aveva richiesto tutte le nostre attenzioni
e un impegno davvero straordinario! Colgo
l’occasione per ringraziare tutte le persone
che hanno diviso con noi le emozioni della
giornata dell’inaugurazione: la vicinanza
di tanti colleghi, consiglieri d’amministrazione, soci e clienti è stata davvero incoraggiante e confortante! Adesso è arrivato
finalmente il momento di rimboccarsi le
maniche e far funzionare al meglio questa
splendida filiale: di sicuro l’impegno e la voglia che la nostra squadra mette e metterà
in campo è ai massimi livelli! L’auspicio è
di poter dimostrare concretamente, nella
quotidianità a tutte le persone – non solo
quelle di Rivalta – che dai primi di settembre c’è una nuova filiale che è pronta a confermare che il modo di fare banca del CCR è
davvero differente: l’attenzione alle esigenze dei clienti, la capacita di ascolto, l’onesta
e la disponibilità sono caratteristiche che
vogliamo dimostrare tutti i giorni per far
crescere e sostenere l’economia del nostro
territorio! Concludo il mio intervento con un
sentito grazie ai ragazzi che lavorano con
me: stanno dimostrando davvero un grande
attaccamento al lavoro e ai valori del CCR. È
davvero un piacere dividere le giornate lavorative con loro! Un arrivederci a presto nella
nuova filiale di Rivalta!!! Ora passo la parola
ai miei compagni di avventura, chiedendo
loro qualche considerazione relativamente
all’inizio di questa nuova esperienza ...
La parola a...Luca Chiessi Vice direttore Filiale di Rivalta
A quasi tre mesi dall’apertura della filiale di Rivalta mi sembra giusto redigere un primo bilancio, seppur
“provvisorio”, dell’avventura che ci ha visto protagonisti anche nei due mesi precedenti. Sì, dico bene, nei due
mesi precedenti, perché voglio assolutamente menzionare e ricordare anche i momenti intensi e concitati che
hanno preceduto l’apertura della filiale: momenti di orgoglio, al momento della nomina della squadra per la
grande opportunità e fiducia concessaci dalla Direzione, ma anche momenti di preoccupazione, chiedendoci
se saremmo stati all’altezza della situazione. Attimi di euforia nella preparazione dell’inaugurazione e della stessa filiale, ma
anche di arrabbiatura quando qualcuna delle mille cose da sistemare non funzionava alla perfezione. Il coinvolgimento della
squadra nella “messa a punto” della filiale è stato tale che, anche con un po’ di presunzione, ci riteniamo legittimati a sentire
la filiale di Rivalta veramente nostra. Indimenticabile soprattutto l’emozione dell’inaugurazione, evento che nonostante la
minaccia di pioggia ha attratto così tante persone da congestionare il traffico della statale. Poi, come corridori allo start, il 4
settembre siamo partiti belli carichi per la lunga maratona che ci auguriamo porterà la filiale di Rivalta ad essere un punto di
riferimento sia bancario, sia di cordialità per tutta la comunità della zona. Ad oggi possiamo già vantare oltre cento tra aziende
e famiglie che hanno deciso di provarci e darci fiducia. Orgogliosi di questo, siamo fortemente intenzionati a convincere tutti
loro e tutti coloro che si presenteranno pressi i nostri sportelli, che si tratta di fiducia ben riposta. In sostanza sono stati due
mesi emozionanti, anche stancanti e di duro lavoro, ma sicuramente due mesi indimenticabili.
La parola a...Elena Mazzali Back office Filiale di Rivalta
“Sei stata trasferita a Rivalta”. Dopo questa frase è iniziata l’euforia, l’agitazione e nello stesso tempo un
po’ di ansia della nuova avventura.. Sono passati ormai due mesi da quella notizia e tuttora mi sembra
ancora di rivivere quel momento. I preparativi un po’ sofferti prima dell’inaugurazione tra i tecnici, l’economato mai sufficiente e alcuni guasti che però si sono risolti per il meglio. Per fortuna il tempo è stato nostro
amico fino all’ultimo! E cosa dire della squadra? Sicuramente tutte considerazioni positive non c’è che dire.
Da tre mesi a questa parte molte le cose positive, ma sono convinta che il meglio debba ancora venire...
La parola a...Francesca Bonamassa Addetta allo sportello - Filiale di Rivalta
Le paure e i dubbi, nei giorni precedenti all’inaugurazione, erano molti ma le emozioni di quella giornata
sono state ancora di più. Vedere tutta quella gente, nonostante il meteo ci avesse tenuto sulle spine un’intera settimana e dopo interminabili “ultimi preparativi”, è stato molto emozionante. Non ci aspettavamo tutta
quella partecipazione, né il calore e i complimenti che i presenti ci hanno riservato. Anzi, colgo l’occasione
per ringraziare tutte le persone che ci sono state vicino e che ci hanno aiutato a preparare questa giornata
così importante. Anche grazie a tutto questo supporto e partecipazione, ci siamo fatti notare fin da subito dalla comunità
locale, che già dal giorno successivo, ha mostrato curiosità nei nostri confronti. Dopo una partenza di questa portata e dopo
tutto l’interesse mostrato, ci auguriamo di far conoscere alla piazza e alle zone limitrofe il nostro modo di fare banca e di
riuscire a trasmettere con orgoglio il modello di credito cooperativo che rappresentiamo. Dopo poche settimane di lavoro,
abbiamo già constatato che, anche qui, le persone si sono mostrate sensibili e aperte alla nostra filosofia, riuscendo a cogliere e ad apprezzare ciò che ci contraddistingue dalla concorrenza. Se la cittadinanza riuscirà a capire questo, che siamo
una banca differente, fondata sull’etica e su sani principi, bè direi che siamo perfettamente riusciti nel nostro intento.
il giornale della banca
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Nazionale di judo della
FISPIC a Reggio Emilia
Nel 40° anniversario
Canelli Auto si rinnova
(Federazione Italiana Sport Paralimpici per Ipovedenti e Ciechi)
La nazionale di Judo della FISPIC (Federazione Italiana Sport Paralimpici per Ipovedenti e Ciechi) ha scelto Reggio Emilia
come sede per un raduno tecnico che si è
svolto nei giorni 2, 3 e 4 novembre presso
la palestra “S.D.K. Judo Club”.
L’SDK Judo Club da anni si impegna ed
è presente nell’ambito del Judo per non
vedenti; prima con Michele Del Viscio, già
atleta azzurro partecipante a diversi appuntamenti di interesse internazionale,
ed oggi con il figlio Andrea Del Viscio; che
nonostante la giovane età da due anni è
nel giro della nazionale ed ha partecipato ad alcuni appuntamenti di qualificazione per le ultime Olimpiadi di Londra
2012. Guidati dal maestro Pino Maddaloni,
medaglia d’oro nel judo alle olimpiadi di
Sydney 2000 ed attualmente tecnico della
Nazionale italiana FISPIC e collaboratore tecnico della Nazionale maggiore, un
gruppo di atleti non vedenti provenienti da tutta italia e capitanati dall’azzurro
Cecilioni e dal reggiano Del Viscio si sono
ritrovati a Reggio Emilia per tre giorni di
allenamento in preparazione dei prossimi
appuntamenti internazionali. Gli allenamenti hanno visto la partecipazione anche
di una folta schiera di atleti normodotati
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Pino Maddaloni
Cecilioni Ubaldo
sia dell’SDK che provenienti da tutta la regione, consapevoli che fosse una grande
opportunità di promozione della cultura di
integrazione sportiva e di crescita sociale. Anche per i componenti lo staff tecnico
dell’SDK che hanno partecipato all’evento,
oltre ad accrescere e arricchire le proprie
conoscenze tecniche e fisiche sul judo, vi
è stata l’opportunità di vivere un momento di confronto importante per la crescita
umana oltre che tecnica. Durante la tre
giorni di allenamenti, è stato attivo un servizio di bus-navetta per gli atleti e lo staff
della Nazionale dall’albergo alla palestra,
dalla palestra al ristorante e dal ristorante all’albergo reso possibile dal sostegno
e dalla sensibilità di alcuni ns sponsor tra
i quali il CCR che sostengono la società
SDK con il loro contributo. Agli allenamenti, e alla buona riuscita dell’evento,
hanno assistito anche il direttore tecnico
Nazionale FISPIC Augusto Mariotti e il
presidente del CIP di Reggio Emilia Vincenzo Tota, presenti tra il pubblico che ha
assistito alla tre giorni del ritiro. I componenti della delegazione FISPIC hanno ringraziato tutti coloro che hanno collaborato
alla buona riuscita dell’iniziativa.
Del Viscio Andrea
Nuovi spazi anche per l’agenzia assicurativa
Per festeggiare i 40 anni di attività si è inaugurato il nuovo autosalone Canelli Auto di Albinea,
in una nuova veste completamente rinnovata.
La storica sede di via Vittorio Emanuele II ha
visto interamente ristrutturati gli spazi interni
con l’ampliamento al primo piano, fino ad oggi
inutilizzato, dove hanno trovato spazio gli uffici
di Canelli Assicurazioni. Il piano terra di 500 mq,
liberato dagli uffici assicurativi, è stato quindi
interamente dedicato all’esposizione ed agli uffici commerciali per la rivendita delle auto. I lavori hanno interessato tutta la struttura con una
particolare ricerca dedicata ai materiali: quali
l’acciaio Cor-Ten (omaggio referenziale alla biblioteca comunale di Albinea), il cappotto termico e la sagrammatura a calce con ossidi metallici. L’azienda ha deciso di rispondere alla crisi
investendo sul rinnovo dei locali ed impegnando
nei lavori esclusivamente aziende reggiane leader nei vari settori. “Questo periodo di incertezze e di forti discontinuità, ha dato la possibilità a
noi tutti di fermarsi un attimo, guardarsi intorno
e pensare al nostro futuro. Improvvisamente ci
siamo trovati di fronte ad un patrimonio edilizio
vecchio, inadeguato e non sostenibile. Il recupero diventerà il tema principale della trasformazione edilizia dei prossimi anni. Recuperare
un edificio significa rinnovare la memoria di se
stessi, dando un forte segno di cambiamento e
innovazione. Recuperare vuol dire lavorare in
continuità con il passato, guardando al futuro.
Recuperare è un segno di estrema maturità
e di innovazione allo stesso tempo.” Questo il
pensiero dei fratelli Canelli. La storica sede di
Canelli Auto e Canelli Assicurazioni si trova ormai da quarant’anni ad Albinea nella frazione
di Caselline, in un complesso artigianale nato
precedentemente, già sede della maglieria CM.
L’immobile, circondato dai nuovi quartieri residenziali, si è trovato con il tempo a diventare
una figura avulsa dal contesto. Il progetto ha voluto prima di tutto contestualizzare l’intervento
all’interno del luogo in cui si trovava. La volontà
è stata quella di relazionarsi con l’intorno cercando un rapporto/dialogo con i vicini fabbricati.
Esteriormente infatti sono stati utilizzati materiali e tecniche edilizie usati comunemente nei
recuperi residenziali, più che in quelli industriali. Internamente invece si è voluto mantenere il
ricordo e la memoria di quello che l’immobile è
stato in questi anni, e si è cercato di enfatizzare
e valorizzare l’anima industriale. Per facilitare
l’accesso agli uffici assicurativi del primo piano
alle persone con difficoltà motorie è stato installato un ascensore. Al piano terra, il volume
a doppia altezza e la luce zenitale proveniente
dagli shed, evocano la storia di questo luogo
rendendo l’ambiente particolarmente adatto
per essere una zona espositiva. L’ambiente è
stato infatti pensato anche come luogo in grado
di ospitare mostre d’arte, di fotografia e di architettura, in contemporanea alla normale attività dell’azienda. Questo permetterà di creare
dei rapporti diretti con la comunità.
il giornale della banca
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Un campanile discusso
Uno sguardo di Paradiso:
chiesa e campanile di Casina
La chiesa parrocchiale di
Casina, incastonata in una
folta pineta verde, domina
da un’altura tutto il paese.
Fu costruita negli anni Trenta per interessamento del
priore di Sarzano don Pietro
Notari e per la fattiva collaborazione anche manuale di
tutti gli abitanti del paese. Il
terreno era stato espropriato
alla famiglia Medardo Rossi dal Comune (podestà era
Francesco Vezzosi) per realizzare il bosco “littorio” che
Consigliere CCR
dopo la guerra si chiamerà
Pineta. La chiesa monumentale, progettata dall’ing. Otello
Siliprandi, è in stile neo-romanico e presenta un bel rosone sul frontale. Per tutta la struttura sono stati usati sassi
biancastri della cava “Biancana”, da cui forse il nome. Detta
cava è in confine con il comune di Viano ed è attualmente
in disuso. Il nostro socio Giardo Bertolini ricorda che il padre Vigilio, proprietario della cava, si vantava che la roccia
era durissima: per l’estrazione bisognava far brillare molte
mine. Le pietre modellate sul posto dai “piciarin” erano richieste anche per costruzioni di prestigio. Gli scarti di lavorazione erano utilizzati dai Comuni per lastricare le strade.
Dopo i lavori di sterramento, il 9 settembre 1934 il vescovo
di Reggio E. mons. Edoardo Brettoni è chiamato a posare la
prima pietra. Alla morte, nel 1944, di don Notari, la chiesa
era incompiuta. Il successore don Nando Barozzi si prodigò subito alacremente per le necessità immediate. Trovò
un accordo bonario con la famiglia Rossi e ampliò l’area.
Completò la copertura del tetto, la navata centrale e un nuovo altare, dono della dott.ssa Bertolani. Dotò l’ingresso di
un’ampia scalinata. Il 26 luglio 1946 la chiesa è terminata.
Il 10 novembre il nuovo vescovo mons. Beniamino Socche la
consacra e don Barozzi celebra la prima messa. Don Nando
è stato parroco di Casina per oltre cinquant’anni, fino alla
morte, compiendo opere importanti per il paese. Per anni
aveva in mente di costruire un campanile e si confrontava
con l’ing. Giampiero Filippi. Negli anni Ottanta in Italia “regnavano” Craxi e Andreotti e i cieli erano percorsi da missili
intercontinentali. Don Nando e l’ing. Filippi ebbero un’idea:
il campanile doveva far riferimento ai missili in voga e saettare verso l’infinito celeste come una preghiera. La prima
difficoltà l’ing. Filippi la trovò nella cugina Ivanna che pretese della fondamenta molto profonde e sicure perché non
voleva che un eventuale cedimento del suolo di fondazione
gli causasse l’adagiamento del manufatto sul tetto della sua
villetta situata in fondo alla scalinata della chiesa. Per la
struttura esterna venne usata una miscela di calcestruzzo,
ghiaietto di Verona e cemento bianco. La parte alta del campanile fu realizzata a terra, dato il peso di oltre 180 quintali,
e si rese necessario l’intervento di una speciale auto-gru da
Piergiorgio
Munarini
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Parma per deporla sulla sommità. L’arrivo
in paese di questa mastodontica gru fu un
evento. Sull’abside centrale del campanile
venne posta una rozza croce su un cilindro di cemento e vi fu posto un bellissimo
crocifisso. Parafulmine del campanile. Gli
schemi di calcolo strutturale rientravano
nei classici casi di ingegneria civile riferentesi a strutture alte. Data l’altezza di oltre
40 metri si dovettero fare le opportune segnalazioni al ministero dell’Aviazione civile.
La posa in opera delle otto campane automatizzate fu effettuata dall’ing. Enrico Capanni di Castelnovo Monti. Don Nando curò
personalmente ogni fase, dalla fusione alle
descrizioni con altorilievi. Ogni campana
porta la data del 27 settembre 1987, giorno
in cui furono consacrate da S. E. mons. Gilberto Baroni. Sul lato sinistro c’è l’immagine di Cristo Risorto, sul lato destro ci sono
le immagini di diversi santi venerati nel comune di Casina. Dopo che il campanile fu
terminato e benedetto cominciarono i commenti e le critiche. I pareri negativi erano in
prevalenza. Il primo critico fu il vescovo ausiliario Camillo Ruini, poi divenuto cardinale, il quale oltre ai complimenti di rito fece
osservare che con i soldi spesi si potevano
fare opere sociali. Osservazione indiscutibile quella del futuro cardinale, disse Filippi,
che rispose: non di solo pane vive l’uomo e
lo stesso Gesù Cristo ebbe parole di elogio
per la Maddalena che gli unse i piedi con
olii e profumi preziosi. Anche allora c’erano molti poveri…. Il compianto Fulvio Morini
aveva confidato all’attuale parroco don Iori
che era orgoglioso di aver contribuito come
muratore alla costruzione del campanile e
il ricordo di quel periodo gli dava un senso
di pace e di serenità. A me, nato a Casina
e spesso presente in paese, il campanile
è sempre piaciuto. Mi fa pensare alla Tour
Eiffel. Questa era stata costruita in occasione di una manifestazione fieristica internazionale. Ai parigini subito non era piaciuta e
pensavano di farla demolire. Attualmente è
uno dei siti turistici più visitati nel mondo ed
è uno dei simboli più prestigiosi della città
“lumière”. Mi rendo conto che il paragone
è sicuramente azzardato. Don Nando diceva
che chiesa e campanile sono uno sguardo
di Paradiso, Anche in paese le critiche si
sono molto attenuate e mi piace credere,
come era desiderio di don Nando, che tutti
guardino oltre la guglia del campanile con il
pensiero rivolto all’Altissimo.
il giornale della banca
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Mirca
Daolio
Consulente
Filiale Scandiano
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In una umida e autunnale serata di novembre ospitiamo nella città del tricolore uno
degli artisti più amati e influenti del nostro
paese: Gino Paoli. Il teatro Ariosto ci accoglie e scalda con la sua superlativa bellezza quasi a ricordare i salotti borghesi di un
tempo. Sulle note d’amore e di passione del
poeta prende il via una serata importante
sia dal punto di vista culturale che sociale.
Un’evento organizzato da Gr.A.D.E. onlus
nel continuo impegno dell’attività di ricerca
scientifica e sostegno dei malati del reparto
di ematologia dell’ospedale S. Maria Nuova.
Al suo fianco CCR a condivisione dei valori
principe della serata, valori fondatori della
nostra banca quali mutualità, sviluppo e sostegno dell’economia locale e del territotio
e non ultima la SOLIDARIETA’. Un impegno
morale portato avanti nel tempo che vede
l’istituto scendere in campo per promuovere
la coesione sociale, l’unione come punto di
forza verso un obiettivo comune: far crescere il territorio nel quale abitiamo con moralità e cultura. E’ proprio questo momento
di difficoltà economica che ci deve spingere
all’aiuto verso i più bisognosi e alla cooperazione; uniti si fa la forza. E a condividere con
noi questi valori sono stati i numerosissimi
partecipanti al concerto che tutti insieme
hanno animato le note del cantautore con
applausi, sorrisi e voglia di stare insieme
consapevoli dell’importanza sociale della
serata. A cornice della bella manifestazione
lo staff CCR, capitanato dall’ormai famoso CCR Cuor di Leone e dalla sua squadra
composta da Cristina Benassi, Lucia Valentini, Mirca Daolio, Fabrizio Regnani, Luca
Marconi e Simone Giovani, che si è occupata
dell’accoglienza degli spettatori sia all’entrata che all’uscita dal teatro consegnando
numerosi gadget e regalando ospitalità nei
momenti di attesa. E ripensando all’immagine del palco in semiombra e alla voce di
Gino Paoli che ci culla nella sua splendida
“una lunga storia d’amore” un ringraziamento a tutti gli organizzatori e a tutti coloro
che hanno sostenuto questa splendida serata di beneficienza e un invito a tutti i lettori a
partecipare numerosi ai prossimi eventi!
Giulia
Sacchi
Comunicazione
e Relazioni Esterne
giovani
Sulle note d’amore e
di passione del poeta
Gino Paoli
CCR premia
i più bei disegni
dei bambini!
Con l’arrivo della simpaticissima
mascotte CCR Cuor di Leone
abbiamo pensato a un’iniziativa
capace di premiare l’estro e
la creatività dei piccoli clienti della nostra banca. CCR
Cuor di Leone sarà la loro
ispirazione artistica.
I disegni dovranno essere
consegnati presso le nostre
filiali o durante gli eventi cui
parteciperemo sul territorio.
Entro la fine dell’anno, una giuria
interna composta
da noi colleghi
deciderà i più
bei ritratti
della nostra
“mascotte”
che vinceranno il
premio più
simpatico,
il peluche di
CCR Cuor di
Leone, e saranno pubblicati
con la foto del giovane autore
sul prossimo numero del giornale.
Allora
non mancate!
Tutti in filiale a
consegnare i disegni
il giornale della banca
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soci
soci
Fabio Azzolini
alle paralimpiadi
Michele
Campani
Direttore CCRNEWS
CCR sostiene l’attività sportiva di Fabio Azzolini
Reduce dalla seconda esperienza paralimpica, l’arciere Fabio Azzolini, residente a
Casalgrande ma con solide radici ramisetane, risponde volentieri alle nostre domande.
Paraplegico da quasi vent’anni, in seguito a
un incidente stradale, il 43enne nato a Castelnovo Monti ha iniziato a tirare con l’arco da
una decina di anni e già nel 2008 ha indossato l’azzurro a Pechino. Fa parte degli Arcieri
Orione, una società dalle solide tradizioni nel
distretto ceramico.
Raccontaci la tua olimpiade…
“Bisogna viverla” un’olimpiade, anzi,
una paralimpiade. Non è solo il giorno
delle gare ma comincia mesi, anni prima,
assolutamente importanti ai fini di un evento
che dura solo dodici giorni ma durante il quale si spende tutto il lavoro accumulato in un
lungo e duro periodo. Si svolge ogni quattro
anni e la carica emotiva fa sì che si trasformi
nella manifestazione sportiva per eccellenza.
A Londra siamo arrivati domenica 26 agosto,
lasciando in Italia 40 gradi, che non hanno
certo aiutato l’ultima parte della preparazione, accolti da un clima tipicamente londinese
che non superava mai i 13 gradi e da un’intera
città assorbita e coinvolta dall’avvenimento. Il
villaggio paralimpico è stato il primo impatto
importante. Completamente nuovo, in un immenso quartiere residenziale (nato in una ex
zona “disagiata” della città, con l’intento di diventare poi una delle più prestigiose location
dell’interland londinese), adatto a far sentire
a casa 4.200 atleti di tutto il mondo, che per
l’intera esperienza hanno potuto convivere
tra di loro diventando per pochi giorni un’unica popolazione mondiale. Devo dire che, dopo
le competizioni sportive, la vera paralimpiade è il vivere il villaggio nella sua pienezza.
Il 29 agosto l’apertura ufficiale dei giochi in
una cerimonia festosa che per circa quattro
ore ha raccolto, in un immenso stadio, atleti,
accompagnatori e circa 80mila persone giunte da tutto il mondo in un’atmosfera magica
24
ed un mix di emozioni che solo chi ha potuto
assistere può realmente raccontare. Peccato,
da atleta, non aver potuto vivere l’esperienza
fino alla fine dovendo rientrare subito dopo la
sfilata , dal momento che alla mattina successiva sono cominciate le mie gare.
Possiamo condividere le tue prime emozioni
di gara?
Il primo giorno che stabilisce la ranking, nonostante una discreta prestazione, sono riuscito a lasciare in giro qualche
prezioso punticino che mi ha collocato in un
“non soddisfacente” ottavo posto, facendo
sì che al primo scontro, il 31, mi trovassi a
sfidare il compagno di nazionale Gabriele
Ferrandi. In uno scontro a set, di tre frecce
ognuno, ci si gioca la possibilità di proseguire. Bellissimo. Un’emozione indescrivibile. Il
cuore a mille e la tensione penalizzano molto
le prime frecce, tanto che il mio bravissimo
compagno di squadra si porta sul 2 a 0. Alla
seconda volèe mi ricordo di saper fare l’arciere riportandomi sul 2 a 2. La terza è un pareggio 3 a 3. Nella quarta volèe mi supero. Le
tre frecce a mia disposizione segnano 10-1010. Il pubblico esplode. Il tabellone luminoso esalta il massimo del punteggio (ten! ten!
ten!), cosa non facile, considerato che il 10 da
prendere con la freccia e largo 12 centimetri
è ad una distanza di 70 metri. Ma non è finita,
5 a 3, un punto per passare ai quarti di finale.
Dai Fabio! Nella quinta volèe succede qualcosa: Gabriele, con due punti, si porta sul 5
a 5. Che sfida…. Ed ora? In questa situazione
da cardiopalma si deve tirare una freccia secca (shoot-off). Chi “fa di più” vince, una sorta
di spareggio. Ora qui non rammento bene le
mie emozioni. Forse non respiravo nemmeno. Riesco solo a girarmi verso il pubblico,
dove i “nostri” compagni sono emozionatissimi e divisi su chi tifare tra noi. Ricordo solo
l’immagine tiratissima di Lisa, la mia preziosa compagna onnipresente, unica mia tifosa
certa in questo “duello fratricida”. Gabriele
tira per primo, punteggio 8, buono. Ora tocca
a me, difficile ma non impossibile, tiro deciso… Non guardo, un boato… Con un preciso
9 passo il turno. Che fatica e che emozione.
Bello, bellissimo, e vai!
E in seguito com’è andata?
La gioia è durata poco, solo il tempo dei
complimenti. Di lì a poco apprendo che il
mio prossimo avversario sarà David Draghoniski della Repubblica Ceka, campione olimpico a Pechino e primo nella qualifica con ben
50 punti in più di me… Che dire, un mostro.
L’1 settembre si procede per agguantare la
semifinale. Alle quattro del pomeriggio mi
presento davanti al cancello dell’arena aspettando la chiamata: David, il mio avversario, è
li. Tesissimo… Io stranamente no, o comunque molto meno. Riesco a sorridere. Lui sulla
carta è più forte ma io ci provo! Primo set, 1-1,
il ghiaccio è rotto. Secondo set 3-1 per me.
Bravo Fabio, dai. Però, sono così bravo che mi
porto sul 5-1… E qui viene il bello e anche il
difficile. Basta un pareggio per arrivare a 6.
Aumenta la tensione, si comincia a pensare… Cosa da non fare mai quando si tira con
l’arco. Tre frecce a suo favore, 5-3. Ancora un
set per chiudere ma, incredibile… arriviamo
anche oggi sul 5-5, ancora spareggio… Che
tensione, il cuore è messo a dura prova, ma
quello che conta è la testa. Qui la freddezza
fa la differenza. Tira David, 9… Non so come
ma riesco a sorridere, sono al limite ma ancora sicuro di me, questa rimonta mi ha un
po’ destabilizzato ma lo so fare e ci devo provare. Ho 20 secondi a disposizione per tirare
questa freccia che pesa come un macigno, mi
concentro e via… Non va, che destino. Il risultato utile era il 10. Questo 6 interrompe qui
la mia paralimpiade, ma non mi toglie tutte
le emozioni che a fatica riesco ad esprimere.
Il bravo David vincerà la medaglia d’argento,
io “solo” quinto. Rispetto a Pechino (settimo)
sono molto soddisfatto di una prestazione
all’altezza delle mie capacità. Resta la delusione immediata che brucia come una ferita
aperta, guaribile solo con il tempo e la consapevolezza di un traguardo storico.
Cosa c’è nel futuro di Azzolini
sportivo?
Cosa ci sia nel mio futuro non lo so e non
lo voglio sapere. Vivo molto il presente ed
ogni giorno è una nuova sorpresa che, se mi
venisse svelata prima, mi toglierebbe il gusto
di scoprirla. La vita ci offre costantemente
delle opportunità: spetta a noi decidere cosa
farne. Credo molto nel destino e cerco di vivere al meglio tutto quello che mi capita, nel
bene e nel male.
Qualche ringraziamento,
per concludere?
Questa nuova avventura è frutto di un
duro lavoro, che comporta sacrifici enormi.
Credo di potermi ritenere fortunato solo per
avere avuto questa ennesima possibilità, ma
sono anche consapevole del fatto che nessuno da solo andrebbe da nessuna parte. Le
“pedine” fondamentali sono tutte le persone
che, nel proprio ruolo e nelle proprie possibilità, hanno contribuito a realizzare questo
sogno: familiari, amici, allenatori, sponsor e
persone sconosciute che mi hanno sostenuto
con un numero infinito di messaggi preziosi
come l’oro. A tutti, e sono davvero tanti, vorrei
dire che ogni volta che mi giravo verso il pubblico presente alle mie gare, “vedevo ognuno
di voi”. Una persona voglio assolutamente
nominare: la mia compagna Lisa, che da alcuni anni condivide tutto ciò che fa parte della
mia vita, sostenendomi ed accompagnandomi. E’ stato così anche per la paralimpiade di
Londra, gioendo, soffrendo e sostenendomi
fino alla fine. Che non è altro che l’inizio della
prossima sfida.
il giornale della banca
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soci
soci
Un dolce Natale per tutti voi...
Richiamando le atmosfere dell’ultimo spot della nostra
banca, dove due simpaticissimi bambini in cucina sfornano
dolci golosi rappresentando idealmente “la ricetta di casa
nostra”, abbiamo pensato di donarvi il simbolo del Natale
per eccellenza: tanti pandori e panettoni artigianali per voi,
presso le nostre filiali, come augurio di trascorrere delle festività serene, perché no...ricordandovi di noi, a tavola, assieme ai vostri cari.
L’artigianalità dei prodotti è stata per noi una scelta fondamentale, di ricerca dell’eccellenza territoriale nella patria
di origine di questi dolci tipici del periodo: l’azienda infatti
si trova a Illasi, provincia di Verona, dove il suo titolare, il
signor Vicentini, controlla personalmente tutte le fasi della
produzione, dalla lievitazione dell’impasto fino alla sua cottura, con sapiente maestria e vera passione.
Buone feste!
Massimo
Gambarelli
La medaglia
di Socio Storico
per un
“rotegliese” d.o.c.
Il signor Walter Montermini è un “rotegliese” d.o.c., nonché uno dei primi clienti
della neonata Filiale di Roteglia. Sempre
attivo e presente alle assemblee sociali
CCR e a tanti dei nostri eventi organizzati sul territorio. Sostenitore e promotore
dello sviluppo della filiale, portabandiera
dei nostri valori, ha ricevuto dalle nostre
mani, con grande orgoglio, la medaglia di
Socio Storico della nostra banca.
Vicedirettore Filiale di Roteglia
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il giornale della banca
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Primo Deposito
Subito
per voi
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il giornale della banca
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Festa dell’Uva e CCR ...
ancora insieme
Castellarano in aiuto degli
amici di Reggiolo
(43 anni ma non li dimostra!)
L’Unione Tresinaro-Secchia adotta una scuola elementare
La cena presso il circolo Arci
di Castellarano
La 43a edizione della Festa dell’Uva è appena
terminata. Migliaia di visitatori hanno fruito delle numerose proposte di vario genere
presenti alla festa. Per quattro giorni mostre,
spettacoli, musica e gastronomia hanno animato le piazze e le vie del borgo antico regalando piacevoli momenti ai cittadini di Castellarano e il gusto di visitare il nostro splendido
paese a chi di Castellarano non è. La Pro loco
ancora una volta ha realizzato un evento di
cui sarebbero orgogliosi i soci fondatori che
sessant’anni fa capirono l’importanza di dare
un valore aggiunto al paese migliorandone
l’aspetto e la visibilità. Infatti, negli anni, la
Pro loco attraverso varie iniziative, compatibili
con le esigenze e le possibilità economiche,
ha sempre dimostrato il proprio interesse per
la riqualificazione del paese e si è sempre
battuta per il restauro e la conservazione dei
monumenti storici. In questi ultimi anni il Credito Cooperativo Reggiano, sempre attento e
vicino alle esigenze del territorio, è stato un
importante sostenitore della Pro loco di Castellarano, in particolare la Filiale di Roteglia
ha partecipato a questa 43a Festa dell’Uva dedicando uno spazio ai nostri giovani del futuro
con divertimento per tutti i bambini e la presenza di un personaggio affascinante che intratteneva i più piccoli con palloncini e magie.
Il tutto in uno spazio completamente dedicato
alla BCC, nella suggestiva cornice di Piazza XX
Luglio, dove ovviamente non sono mancate le
informazioni finanziarie ai visitatori. E per dar
seguito alla valorizzazione del territorio è con
grande piacere che la Pro loco di Castellarano
e il Credito Cooperativo Reggiano si sono presentate insieme il 18 novembre in occasione
della “Sagra del Cicciolo”. Un occasione per
tutti i golosi di Castellarano e dintorni, che si
sono ritrovati in Piazza XX Luglio.
Marco Landini
Direttore Filiale di Roteglia
30
Splendida serata quella realizzata a fine settembre al circolo Arci di Castellarano dall’amministrazione comunale con lo scopo di far
sentire agli amici di Reggiolo tutto il calore
e la vicinanza dei castellaranesi. Non poteva
mancare CCR, presente alla cena nella figura di Marco Landini, direttore della filiale di
Roteglia, che ha siglato un accordo istituzionale e sviluppato diverse iniziative con l’amministrazione. I proventi della cena benefica
sono stati interamente donati al progetto di
adozione della scuola elementare “Edmondo
De Amicis” di Reggiolo, progetto promosso da mesi da parte dei Comuni dell’Unione
Tresinaro-Secchia. Barbara Bernardelli, sindaco della città colpita dagli eventi sismici del
Il comico
“Grande Mago Alessandro Politi”
maggio scorso, ha ringraziato personalmente gli oltre duecento intervenuti, sottolineando che per loro ogni piccola azione rappresenta davvero un grande gesto di amicizia e
Castellarano ha già fatto grandi cose per la
città così profondamente colpita. Ricordiamo
a giugno la raccolta di materiale da destinare
a diversi campi profughi, a metà luglio le iniziative “Una man da Castlaran” organizzata
dall’Avis Castellarano, “I giochi d’estate” della Pro Loco di Roteglia e la donazione dell’associazione dei commercianti “Io...c’entro!”.
“Non si deve abbassare l’attenzione - ha detto
il sindaco di Castellarano, Gian Luca Rivi - nei
confronti di quello che per gli amici di Reggiolo rimane un dramma non dimenticato.
Nelle settimane dopo il sisma la loro città non
aveva un solo edificio pubblico agibile e non
è un caso che i quattro Comuni dell’Unione
Tresinaro-Secchia abbiano deciso di adottare
la loro scuola elementare. Simbolo di cultura
e ricordo, gioventù e speranza”.
L’intervento del sindaco di Castellarano Gian Luca Rivi
il giornale della banca
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Che buca... al Reggio Golf
Festa della Castagna
di Marola
Meglioli
Erika
Vice Responsabile
Filiale di Casina
Durante un’afosa serata estiva, in un’oasi verde nel cuore della città, si è svolta una piacevole manifestazione che ha attirato non solo
gli “addetti del settore”, ovvero golfisti per per
passione o per mestiere, ma anche numerosi curiosi e potenziali nuovi adepti. La serata
si è aperta con un generoso buffet e a seguire l’attenzione si è spostata sulla “circense”
esibizione dell’internazionale Maestro di golf,
nonché amico di vecchia data del Credito Cooperativo Reggiano, Liquorino De Gori il quale,
di fronte all’incredulità dei numerosi spettatori
accorsi, ha messo in buca tutte le palline che
aveva a disposizione suscitando un po’ l’invidia
in tutti coloro che si allenano con scarsi risultati al minigolf!! Al momento sportivo, reso
goliardico dal brillante italo-brasiliano “Rino”,
è seguita un’altra esibizione, questa volta più
composta e raccolta, con tanto di concerto accompagnato dalle note musicali del Maestro
Mazzoni (pianista che duetta con Griminelli). Il
ricavato della manifestazione verrà devoluto in
beneficienza a favore dell’Associazione BUS74
pro bambini di Chernobyl ed ovviamente non
poteva mancare la storica presenza del Ccr
rappresentato, per l’occasione, da Francesca,
Sara e Alessandro, direttamente dalla sede di
Reggio Emilia di Via Emilia Ospizio. Nel verde
prato venivano omaggiati fior fior di gadget e
a farla da padrona, oltre agli imperdibili salvadanai “porcellino”, furono sicuramente le
uniche ed imparagonabili salviette asciugamano ovviamente marchiate CCR. Che si vinca
o che si perda poco importa, quello che conta
è lo stare uniti e....beh, ovviamente, non finire
nell’erba alta!!
Fabrizio Regnani: back office Filiale Reggio Est
Francesca Basile: addetta allo sportello Filiale Reggio Est
Attenti al... leone!!
CCR all’UCI Cinema’s 17-18 novembre
“Il leone si è addormentato, the lion sleeps tonight....”. Magari fosse veritiero il testo di questa celebrissima canzone della Disney, il leone
invece è più che mai sveglio ed attivo e di certo
non si fa domare dagli intrepidi moschettieri
CCR che a suon di palloncini e gadgets hanno cercato di metterlo a tacere. Gran festa di
bambini quindi all’UCI Cinema’s di Reggio Emilia che, nelle giornate di sabato 17 e domenica
18 novembre 2012, hanno letteralmente invaso
i locali ed immortalato, con i loro videofonini,
momenti indimenticabili abbracciati al nostra
mascotte CCR Cuor di Leone, in formato gigante, che ha letteralmente calamitato l’attenzione dei piccini...e anche degli adulti! L’evento,
organizzato in occasione dell’uscita di Twilight
e che ha visto anche la messa on-air del nuovo spot CCR “La ricetta di casa nostra”, è stato
un vero successo di pubblico. Per l’occasione
si ringraziano gli “addetti ai lavori” (Francesca
32
B., Simone G., Fabrizio R., Chiara G., Francesca
F. ed Elena R.) che, tra un ruggito e l’altro del
leone, sono comunque riusciti a tenere chiusa
la gabbia e finalmente “...paura più non fa...”.
Fabrizio Regnani: back office Filiale Reggio Est
…E anche quest’anno il centro di Marola si
anima per far festa e accoglie le migliaia di
persone, sia locali che provenienti dalla città,
venute per assaporare le specialità del paese:
le castagne, il vin brulè, formaggi e i prodotti tipici locali. La piazza è attraversata dagli sbandieratori ed il corteo medioevale ricorda che la
castagna è un prodotto che sin dal medioevo
ha contribuito al sostentamento del territorio.
I castagneti che circondano il paese brulicano
di persone che, “a testa bassa” sono alla ricerca del frutto prelibato che per tre settimane è
al centro della festa. La Pro loco ha allestito
uno stand gastronomico ed il famoso “calderone” delle castagne che, mescolato con forza
dai ragazzi dell’organizzazione, sforna quintali
di “mondine”. Le dita nere dalla fuliggine, la
bocca addolcita dal sapore delle castagne, …
un po’ di brulè a scaldarsi da un autunno che
inizia a far vedere i primi nuvoloni neri… tut-
to questo è l’essenza della festa che ricorda
a tutti la bellezza e l’accoglienza del nostro
territorio e della sua gente. E’ stato bello anche per noi far parte della festa, a distribuire
sorrisi e palloncini ai bambini e chiacchierare
con la gente di passaggio dimostrando la genuinità che è tipica del nostro territorio e della
nostra Banca. Ringraziamo per questo la Pro
loco e tutto il paese e la gente di Marola per la
squisita ospitalità.
Mostra di pittura
“Querciolese 2012”
La mostra di pittura “Querciolese” nasce
ventun anni fa dall’idea di alcune persone
amanti della pittura e dell’arte in genere.
0rganizzata dalla Polisportiva Regnanese,
e partita con la presenza di una ventina di
pittori e l’esposizione di altrettante opere, si è pian piano ingrandita, arrivando –
quest’anno – ad ospitare oltre ottanta pittori
(con 153 quadri) rappresentanti non solo la
provincia reggiana ma provenienti anche
dalla Lombardia, dalla Toscana, dal Veneto
e dalla Liguria. Una presenza importante tra
i sostenitori della manifestazione è quella
del Credito Cooperativo Reggiano che dalla
prima edizione della mostra, e ancora oggi,
contribuisce in modo tangibile alla buona
riuscita della manifestazione. Durante la
settimana di esposizione molti sono stati gli
eventi collaterali con serate dedicate alla
commedia dialettale e alla musica, oltre ad
una giornata dedicata ai bambini con una
mini mostra in “estemporanea”, merenda
ed intrattenimento. Gli obiettivi della manifestazione sono, oltre a dare la possibilità a pittori locali e non di farsi conoscere,
l’offerta ai residenti di momenti di aggregazione sociale e la promozione del territorio
in quanto, essendo organizzata nel periodo
estivo (29 luglio – 5 agosto) la mostra è visitata anche da molte persone non residenti,
che transitano o soggiornano in zona per
motivi turistici.
Mario Gentili
Polisportiva Regnanese
il giornale della banca
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La corsa del tartufo a Viano
E’ giunta alla sua tredicesima edizione la “Truffle Half Marathon”, appuntamento ormai immancabile per CCR che promuove l’iniziativa con sempre maggiori soddisfazioni. Tante le iscrizioni grazie anche al nuovo sito web www.
corsadeltartufo.it nato per informare e aggiornare in tempo reale gli utenti.
“La Tavola di Bisanzio”
21-22 luglio 2012
Giuliano
Caselli
Ass.re scuola commercio
e turismo del comune di Baiso
CCR Golf Cup!
Serena
Razzoli
Addetta allo sportello
Filiale Reggio Ovest
Alcuni momenti
della premiazione
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Domenica 23 settembre, muniti di mazza e pallina,
abbiamo partecipato alla “Credito Cooperativo Golf
Cup”, manifestazione svoltasi sui verdi campi dell’incantevole borghetto del Golf Club Matilde di Canossa di
San Bartolomeo (RE). Eravamo presenti non solo con il nostro immancabile stand, ma schierando in campo anche un giocatore esperto come il nostro direttore generale, Luciano Aguzzoli, e
attraverso l’entusiasmo e la passione dei nostri clienti-giocatori!
Spensieratezza e allegria hanno caratterizzato l’evento, durante il
quale i partecipanti hanno dovuto affrontare diciotto buche e tanti
ostacoli, chi con agonismo e chi con la voglia di immergersi nella
natura per una piacevole giornata di relax. Ancora una volta il CCR
e lo sport si sono uniti in una sinergia perfetta,avvolti dalle fresche
colline di San Bartolomeo e da tanto divertimento!
Anche quest’anno a Baiso la “Tavola
di Bisanzio” ha rispettato il suo consueto appuntamento nelle giornate
di sabato 21 luglio e domenica 22
luglio. Due giorni di spettacoli, feste,
banchetti e giochi dal sapore medioevale. E’ stato questo il programma
della 8ª edizione della “Tavola di Bisanzio” che ha consentito agli abitanti e visitatori del paese di fare un
salto indietro nel tempo. Il centro, le
piazze e le vie del borgo, sono state
animate da arti e mestieri antichi. Filatura, ricamo, rilegatura e battitura
del ferro hanno segnato un itinera-
rio tra corti e
vie allietato da
giocolieri e burloni, sbandieratori, armigeri cavalieri,
sputafuoco e altre figure pittoresche. A ritmare le giornate di rivisitazione dei fasti passati gli spettacoli di alcuni
tra i più noti gruppi di musica medioevale
“I Sonagli di Tagatam”, i tornei dei maestri d’arco e balestra della Città di Cagli,
le esibizioni degli sbandieratori del Rione
Santo Spirito di Ferrara, la storica sfilata
del corteo per le vie del paese e lo spettacolo del fuoco con i “Giullari del Diavolo”.
Come vuole tradizione le due giornate di
festa si sono concluse con la famosa “Cena
Bizantina”, servita da belle e cortesi damigelle in costume d’epoca in uno scenario
della piazza Don Dossetti che gode di uno
sfondo panoramico molto suggestivo e
dove circa 900 persone (in una sola sera)
hanno potuto degustare assaggi di costine
in umido con polenta, barzigole, spiedini,
stufato con cipolle, ”cusciot” di pecora,
detto anche violino, formaggi di pecora,
svariate torte con il famoso croccante e
biscione. Sono stati più di 3000 i visitatori nelle due giornate di festa , e anche
quest’anno La Tavola di Bisanzio è il risultato dell’impegno, della collaborazione,
della capacità di lavorare insieme , di tutte
le associazioni di Baiso, del volontariato e
della partecipazione spontanea di intere
famiglie, che con eccezionale disponibilità hanno affiancato l’Amministrazione
Comunale nella organizzazione di questo
importante evento. L’Amministrazione Comunale e l’assessorato al Turismo intende
ringraziare tutti gli sponsor, e in particolare modo il Credito Cooperativo Reggiano,
che hanno dimostrato interesse e fiducia
nella manifestazione, offrendo il proprio
prezioso contributo.
il giornale della banca
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Oltre 6.100 Soci lo confermano:
la nostra Banca è differente!
Porta un nuovo amico
anche tu!
Siamo nati qui, parliamo la stessa lingua e condividiamo ogni giorno gli stessi interessi.
Siamo autentici, onesti e diretti…proprio come ci vedi. Proprio come te.
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