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linee guida sui comportamenti degli operatori sanitari infermieri in
LINEE GUIDA SUI
COMPORTAMENTI
DEGLI OPERATORI
SANITARI INFERMIERI
IN AMBITO
PSICHIATRICO
LINEE GUIDA SUI COMPORTAMENTI DEGLI OPERATORI SANITARI
INFERMIERI IN AMBITO PSICHIATRICO
INTRODUZIONE 1
Dover definire lo specifico professionale dell’infermiere
in psichiatria crea un certo imbarazzo.
Chiunque abbia una discreta esperienza lavorativa
sicuramente dentro di sé è certo di sapersi
professionalmente collocare in modo preciso.
Tuttavia nel momento in cui mi è stato chiesto di presentare
una relazione su questo tema la prima reazione è stata di
paura.
Pur avendo molti anni di esperienza clinica, ho fatto una
grossa fatica nel cercare di dare un certo ordine alle idee
che di infermiere di salute mentale mi ero fatta.
LINEE GUIDA SUI COMPORTAMENTI DEGLI OPERATORI SANITARI
INFERMIERI IN AMBITO PSICHIATRICO
INTRODUZIONE 2
Il mio
compito è cercare di astrarmi dalle situazioni
concrete nel tentativo di definire l’infermiere di
salute mentale di per sé.
Il nursing, pur avendo un unico fenomeno di
interesse, cioè l’uomo ed i suoi bisogni, ha molteplici modi
di descriverlo e di approcciarvisi. Chrisman (1982), ad
esempio, ha riscontrato che gli infermieri hanno
differenti approcci all’assistenza a seconda dei contesti
nei quali operano. Nei servizi territoriali e in ambiti particolari,
quali la pediatria e la psichiatria, vi è una maggior tendenza a
considerare gli aspetti psicologici, sociali e antropologici, proprio
per la caratteristica del setting operativo, che mette in
maggior risalto l’individualità della persona
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UN PO’ DI STORIA: L'EVOLUZIONE DELLA
PROFESSIONALITA' DELL'INFERMIERE
PSICHIATRICO 1
Per capire il presente bisogna sempre
studiare e capire il passato:
passato è dalla
storia che scaturiscono i bisogni
attuali
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UN PO’ DI STORIA: L'EVOLUZIONE DELLA
PROFESSIONALITA' DELL'INFERMIERE
PSICHIATRICO 2
L’assistenza infermieristica psichiatrica si
è evoluta nel tempo e con essa il
concetto di malato di mente.
La figura dell’infermiere psichiatrico è
stata a lungo sottovalutata e
scarsamente considerata, poiché la sua
funzione prevalente era quella di
“guardiano dei folli”
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UN PO’ DI STORIA: L'EVOLUZIONE DELLA
PROFESSIONALITA' DELL'INFERMIERE
PSICHIATRICO 3
Il ruolo dell’infermiere psichiatrico nasce
originariamente nell’800 con il manicomio.
Gli infermieri psichiatrici erano appena meno
sventurati dei pazienti.
pazienti In gran parte di origine
contadina, venivano precipitati senza alcuna
preparazione nella canea dei padiglioni con funzioni di
sorveglianza, custodia, repressione.
repressione
Erano loro a fare il lavoro sporco:
sporco contenere
l’aggressività dei malati, mettere i camici di forza, le
contenzioni, ecc. Alcuni finivano anche con l'ammalare.
Solo una minima parte riusciva ad esprimere, pur in un
contesto drammatico, una toccante umanità
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UN PO’ DI STORIA: L'EVOLUZIONE DELLA
PROFESSIONALITA' DELL'INFERMIERE
PSICHIATRICO 4
Con il Regio decreto del 16 agosto 1909
n. 615 che approva il “Regolamento
per l’esecuzione della Legge del
14/02/1904 n. 36 su manicomi e
alienati” nasce la figura dell’
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PSICHIATRICO 5
I requisiti per l’accesso (Art. 23: Gli infermieri devono
essere dotati di sana e robusta costituzione fisica, riconosciuta con apposita
visita medica, aver serbato buona condotta morale e civile, saper leggere e
) erano
scrivere e aver compiuto 21 anni se maschi, e 18 se femmine
fondamentalmente tre:
tre
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PSICHIATRICO 6
1 - saper leggere e scrivere
2 - avere una buona costituzione fisica
3 - avere la residenza nei pressi del
manicomio
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Il decreto distingue però gli infermieri
tout court dai “sorveglianti”
sorveglianti
(infermieri con almeno tre anni di servizio
e nominati dal direttore del manicomio)
che sono preposti al controllo ed alla
verifica del lavoro svolto dagli
infermieri
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PSICHIATRICO 8
La Legge 431/68 (c.d. “Legge Mariotti”) in merito
alle “Provvidenze per l’assistenza psichiatrica”,
mai applicata per intero per crisi di governo, dava
una maggiore importanza all’aspetto terapeutico
rispetto all’aspetto custodialistico,
custodialistico potenziava il
personale medico e infermieristico e introduceva
il concetto di multidisciplinarità dell’assistenza,
con l’introduzione di figure come lo psicologo,
psicologo
l’assistente sociale e l’igienista
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PSICHIATRICO 9
La Circolare Ministeriale 161/61,
stabiliva i requisiti per i corsi
infermieristici:
infermieristici durata minima di due
anni e titolo di studio di scuola media
inferiore per l’ammissione
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PSICHIATRICO 10
Si deve giungere al 1978 con la Legge 180/78 (c.d.
“Legge Basaglia”), poi recepita quasi per intero
dalla Legge 833/78 (c.d. “Riforma sanitaria”) per
avere una riforma organica in materia di malattie
mentali:
mentali dopo tale legge gli infermieri, nel campo
della salute mentale, si sono lentamente
trasformati da custodi materiali a promotori
della salute,
salute "alleati" del malato, con lo scopo di
accompagnarlo verso la libertà e l'autonomia
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UN PO’ DI STORIA: L'EVOLUZIONE DELLA
PROFESSIONALITA' DELL'INFERMIERE
PSICHIATRICO 11
Ancora il DPR n. 761/79 indica
l’infermiere psichiatrico come
operatore professionale di II
categoria, ben distinto
dall’infermiere professionale che è
collocato nella posizione funzionale di
I categoria
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PROFESSIONALITA' DELL'INFERMIERE
PSICHIATRICO 12
Dal giugno 1980, con la straordinaria riqualificazione
dell’infermiere psichiatrico, prevista dalla Legge n.
243/80, vengono soppressi i corsi di formazione
per infermiere psichiatrico, la figura
dell’infermiere psichiatrico vecchio stile, che
storicamente si era occupata della figura del folle,
viene posta finalmente e definitivamente in
esaurimento e sostituita dalla figura
dell’infermiere professionale
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UN PO’ DI STORIA: L'EVOLUZIONE DELLA
PROFESSIONALITA' DELL'INFERMIERE
PSICHIATRICO 13
Nel 1992 vengono attivati i diplomi universitari per
gli infermieri e con il Decreto MURST del 2 aprile
2001, la formazione dell’infermiere è ormai a tutti
gli effetti a livello universitario.
Il master in psichiatria e salute mentale permette
all’infermiere di acquisire le necessarie
competenze professionali nella gestione
dell’assistenza alla persona con disagio psichico,
rispondendo ai bisogni di salute e ai problemi
fisici, psico-sociali complessi, reali o potenziali
della popolazione
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UN PO’ DI STORIA: L'EVOLUZIONE DELLA
PROFESSIONALITA' DELL'INFERMIERE
PSICHIATRICO 14
Il D.M. 739/94
(“Regolamento concernente l’individuazione della
),
figura e del relativo profilo professionale dell’infermiere”
dopo aver rilevato che a distanza di oltre
15 anni dalla riforma, esistevano
difformità di trattamento interregionale e
che i risultati erano complessivamente
insoddisfacenti….
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UN PO’ DI STORIA: L'EVOLUZIONE DELLA
PROFESSIONALITA' DELL'INFERMIERE
PSICHIATRICO 15
Nel testo del secondo progettoobiettivo “TUTELA SOCIOSANITARIA DEI MALATI DI
MENTE” approvato il 30.01.95 (!!!)
dalla Regione Lombardia, figurano
ancora dei “residui manicomiali”!
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UN PO’ DI STORIA: L'EVOLUZIONE DELLA
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PSICHIATRICO 16
Il D.M. 739/94 (“Regolamento concernente l’individuazione della figura e del relativo profilo professionale
dell’infermiere”), dopo aver rilevato che a distanza di oltre 15 anni dalla riforma, esistevano
difformità di trattamento interregionale e che i risultati erano complessivamente insoddisfacenti….
….ha definito tipologie e standard dei
servizi per l’assistenza psichiatrica e,
per gli infermieri, ha istituito il
profilo professionale specifico
psichiatrico,
psichiatrico che dev’essere acquisito
con la formazione post-base
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UN PO’ DI STORIA: L'EVOLUZIONE DELLA
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PSICHIATRICO 17
La Legge 42/97 abolisce il mansionario
infermieristico imprimendo una svolta
definitiva all’esercizio della
professione infermieristica in termini
di maggiore responsabilizzazione
delle proprie azioni
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UN PO’ DI STORIA: L'EVOLUZIONE DELLA
PROFESSIONALITA' DELL'INFERMIERE
PSICHIATRICO 18
Dal 1980 l’infermiere svolge la propria attività all’interno delle
strutture territoriali previste dalla legge (Dipartimento di
salute mentale, Centro di salute mentale, Centri diurni,
Comunità terapeutiche, Servizi Psichiatrici Diagnosi e Cura
ecc.) centrando il suo intervento sull’approccio relazionale e
portando l’uomo con la sua dignità al centro della sua attività
e, negli anni, progressivamente si è passati da una
psichiatria di tipo “custodialistico” ad una di tipo
“territoriale”, che persegue lo scopo di prevenire e curare il
disturbo psichico nel territorio e cioè nel luogo dove esso ha
origine. Tutto ciò ha significato una crescita di esigenza di
formazione per tutti gli operatori del settore, in
particolare per gli infermieri, che in più di un'occasione
sono stati purtroppo costretti ad inventarsi le loro
competenze
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UN PO’ DI STORIA: L'EVOLUZIONE DELLA
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PSICHIATRICO 19
L'infermiere psichiatrico inserito in queste nuove strutture
e servizi compie un salto di qualità: si spoglia del suo
passato nel quale veniva identificato come ”carceriere”
temuto dai pazienti, esecutore inflessibile di severe
punizioni, per divenire, invece un professionista che
collabora in équipe per la realizzazione di un progetto che
riguarda la vita futura del paziente.
La “riqualificazione” del paziente psichiatrico ha di
conseguenza rivalutato anche la figura dell'infermiere il
quale, non essendo più considerato come “custode” passivo
quasi senza dignità e personalità, bensì come figura
propositiva e centrale di un percorso terapeutico,
terapeutico ha visto
aumentare la considerazione verso di sé anche da parte dei
colleghi impegnati in altre attività ospedaliere
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PSICHIATRICO 20
L’area psichiatrica richiede una
particolare predisposizione per
entrare in contatto empatico con il
paziente:
paziente cardine essenziale di questo
tipo di attività
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L’INFERMIERE PROFESSIONALE IN AMBITO
PSICHIATRICO: LA SITUAZIONE ATTUALE 1
Ancora oggi è possibile trovare
delle difficoltà nel definire in
modo esatto e specifico le
competenze e le tecniche ad uso
dell'infermiere psichiatrico
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L’INFERMIERE PROFESSIONALE IN AMBITO
PSICHIATRICO: LA SITUAZIONE ATTUALE 2
A volte nei CSM territoriali sono
poco più che uscieri o segretari.
Coloro che hanno capacità
terapeutiche naturali riescono
ancora ad utilizzarle solo nelle
visite domiciliari , nei Centri
diurni e nelle case-famiglia
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L’INFERMIERE PROFESSIONALE IN AMBITO
PSICHIATRICO: LA SITUAZIONE ATTUALE 3
All’infermiere che lavora in ambito psichiatrico viene
chiesto di ridefinire la propria professionalità
superando la semplice padronanza della tecnica
infermieristica generale,
generale senza pero' di fatto
fornirgli gli strumenti e le conoscenze necessarie
per farlo.
Gli si chiede di osservare e di assistere il paziente
presupponendo, da parte dell’infermiere, un ruolo
emotivamente più attivo ed una messa in atto di
comportamenti che risultino più
"terapeuticamente" indicati per quel tipo di
paziente in quella specifica circostanza
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L’INFERMIERE PROFESSIONALE IN AMBITO
PSICHIATRICO: LA SITUAZIONE ATTUALE 4
Affinché l’infermiere possa svolgere un
compito del genere e' necessario che sia
fornito di una serie di conoscenze teoricocliniche che allo stato attuale non possiede.
Per cui il primo problema che emerge è
quello di fornire all’infermiere
psichiatrico gli strumenti necessari per
una definizione di professionalità più
adeguata alla realta’ in cui opera
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L’INFERMIERE PROFESSIONALE IN AMBITO
PSICHIATRICO: LA SITUAZIONE ATTUALE 5
Nonostante il ruolo degli infermieri
psichiatrici sia stato nobilitato in
virtù di un diploma universitario, essi,
in alcuni contesti spesso sono ancora
subordinati al potere medico e
funzionano come semplici esecutori
delle direttive psichiatriche
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L’INFERMIERE PROFESSIONALE IN AMBITO
PSICHIATRICO: LA SITUAZIONE ATTUALE 6
Il Corso di studi per il Diploma di Infermiere
Professionale solo negli ultimi anni ha
iniziato ad occuparsi seriamente di
psichiatria: la possibilità di poter
frequentare, sin dal primo anno di Corso,
strutture psichiatriche e inoltre
l'inserimento nel piano di studi di diverse
discipline afferenti alla salute mentale,
rappresentano un primo passo importante
per una buona formazione
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L’INFERMIERE PROFESSIONALE IN AMBITO
PSICHIATRICO: LA SITUAZIONE ATTUALE 7
L'importanza della relazione tra paziente
psichiatrico e infermiere, che, per alcuni aspetti,
si può definire anche affettiva, è fondamentale e
si colloca all'interno di quella rete di rapporti
denominati "terapeutici".
La capacità di accoglimento e di comprensione dei
bisogni del paziente da parte dell'infermiere
facilita la riuscita del percorso terapeutico e
stimola il lavoro dell'infermiere che si sente
gratificato nel constatare il miglioramento del
paziente che si percepisce, a sua volta, aiutato e
accettato
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L’INFERMIERE PROFESSIONALE IN AMBITO
PSICHIATRICO: LA SITUAZIONE ATTUALE 8
E' quindi importante riconoscere nella relazione
paziente-infermiere un forte coinvolgimento che
diviene uno strumento necessario ai fini
terapeutici e prognostici.
Ad oggi l'infermiere necessita di una formazione
che gli permetta di poter avere una visione ampia
del paziente in modo da divenire parte integrante
del percorso terapeutico e riuscire a dare un aiuto
concreto al paziente, conoscendone la malattia e la
storia
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L’INFERMIERE PROFESSIONALE IN AMBITO
PSICHIATRICO: LA SITUAZIONE ATTUALE 9
Un aspetto che risulta molto importante,
soprattutto agli occhi del paziente, è
l'affidabilità dell'operatore.
Questa caratteristica, infatti, permette al
paziente di fidarsi, dando la possibilità
all'infermiere di raccogliere informazioni
potenzialmente utilizzabili durante il lavoro
di équipe
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L’INFERMIERE PROFESSIONALE IN AMBITO
PSICHIATRICO: LA SITUAZIONE ATTUALE 10
Dall’esperienza quotidiana emerge come l'infermiere
psichiatrico, soprattutto negli SPDC, sia più
“esposto” rispetto ad altre figure professionali,
perché passa molto più tempo a stretto contatto
con il paziente.
Proprio perché più esposto, egli risulta più idoneo ad
assumere svariati ruoli, funzioni terapeutiche e
riabilitative, che non si limitano alle pure funzioni
di accudimento o di sorveglianza, ma che
comprendono una vasta gamma di interventi mirati
al soddisfacimento dei bisogni del paziente
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L’INFERMIERE PROFESSIONALE IN AMBITO
PSICHIATRICO: LA SITUAZIONE ATTUALE 11
Oltre ai problemi cronici che
investono la sanità pubblica,
alcuni, particolari, portano gli
infermieri professionali più degli
altri ad essere esposti alla c.d.
“sindrome del burn-out”
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L’INFERMIERE PROFESSIONALE IN AMBITO
PSICHIATRICO: LA SITUAZIONE ATTUALE 12
• confronto con emozioni forti derivanti dal
tipo di pazienti
• strutture mal gestite
• scarsa retribuzione
• svolgimento di mansioni frustranti o
inadeguate alle attese
• organizzazione disfunzionale del lavoro
• sovraccarico di lavoro
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L’INFERMIERE PROFESSIONALE IN AMBITO
PSICHIATRICO: LA SITUAZIONE ATTUALE 13
• mancata autonomia decisionale
• conflitti interpersonali all’interno
dell’équipe
• varietà e complessità dei casi
• contatto con situazioni personali e familiari
a volte disperate
• contatto con persone che fanno continue
richieste spesso incongrue, etc..
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LE LINEE GUIDA 1
In alcuni Paesi più progrediti, ove
esistono associazioni autonome di
infermieri psichiatrici, sono queste
ultime ad aver dettato e ad
aggiornare periodicamente delle linee
guida di comportamento etico e/o
professionale per i propri iscritti
Spesso si tratta di veri e propri “tomi” più o meno
corposi, ai quali rimandiamo gli interessati
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INFERMIERI IN AMBITO PSICHIATRICO
LE LINEE GUIDA 2
A titolo di esempio, si citano le “Psychiatric
Nursing Competencies”, l’ “Understanding
Scope of Practice”, i “Components of
Psychiatric Nursing Practice” ed il “Code
of Ethics & Standards of Psychiatric
Nursing Practice” per i RPN (Registered
Practice Nurses) canadesi iscritti alla
CRPNM (College of Registred Psychiatric Nurses of
Manitoba); nonché le linee guida dettate
dall’APNA (American Psychiatric Nurses Association)
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LE LINEE GUIDA 3
Le linee guida per l’infermiere
psichiatrico che di seguito
elencherò non vogliono certo
essere esaustive, ma potranno
servire a tracciare il cammino
verso stesure più complesse e
complete adatte alla realtà
italiana
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LE LINEE GUIDA 4
Esse, a mio avviso, devono essere distinte
a seconda del contesto in cui si trova ad
operare:
- Rapporti all’interno dell’équipe
- Rapporti con il paziente durante una crisi
acuta o in fase di assistenza ambulatoriale o
domiciliare o in sede di ricovero ospedaliero
(aspetto, quest’ultimo, che non verrà trattato in questa
relazione)
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INFERMIERI IN AMBITO PSICHIATRICO
LE LINEE GUIDA 5
Rapporti all’interno dell’équipe 1
Tramontato il vecchio modello di “struttura
piramidale” (secondo cui ogni livello ha il potere di
impartire ordini a quello inferiore, che ha l’obbligo di
sottostare ad essi), pur restando inevitabilmente la
figura di un “responsabile ultimo”, l’infermiere è,
oggi, parte attiva di una ÉQUIPE
MULTIPROFESSIONALE composta da medico,
psicologo, infermiere, ass. sociale, educatore
professionale, tecnico della riabilitazione
psichiatrica, OSS
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LE LINEE GUIDA 6
Rapporti all’interno dell’équipe 2
Il suo fine è quello di permettere
la presa in carico globale del
paziente attraverso
l’elaborazione sinergica di un
progetto terapeutico; ogni
paziente ha come riferimento un
gruppo di persone e non una sola
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LE LINEE GUIDA 7
Rapporti all’interno dell’équipe 3
Purtroppo non sempre questo è chiaro,
non solo agli altri professionisti, ma
persino allo stesso infermiere di
salute mentale, che talvolta perde di
vista la propria specificità, ed il
contributo che egli, e unicamente lui
in quanto infermiere, può dare al
benessere dell’utente
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LE LINEE GUIDA 8
Rapporti all’interno dell’équipe 4
Il PROGETTO TERAPEUTICO è il risultato delle
considerazioni di tutte le figure professionali.
Ciascuna però è portatrice, con pari dignità
degli altri professionisti, di una propria cultura,
di una propria scienza, di un proprio caratteristico
approccio ai problemi del paziente.
L’unione di tutti gli approcci consente la
stesura di un progetto complesso ma il più
possibile vicino alla reale condizione della persona
assistita
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LE LINEE GUIDA 9
Rapporti all’interno dell’équipe 5
A volte, soprattutto per gli operatori di una certa
età, l’adattamento è più complesso; per quelli più
giovani,
giovani invece, è spesso inevitabile una sorta di
conflitto professionale.
professionale
Col tempo ogni cosa dovrebbe andare al suo posto ed
i rispettivi ruoli pacificamente riconosciuti: da un
rapporto gerarchico strettamente medico si
passerà ad un confronto con più categorie, in cui
ciascuno ha una propria lettura del problema
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LE LINEE GUIDA 10
Rapporti all’interno dell’équipe 6
L’infermiere in un CPS è considerato
“un professionista dell’assistenza
che coniuga sistematicamente etica,
metodo scientifico e lavoro in
équipe, evitando omissioni o
contrapposizioni tra aspetti etici e
scientifici” (Ciambrello et al. 2001)
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INFERMIERI IN AMBITO PSICHIATRICO
LE LINEE GUIDA 11
Rapporti all’interno dell’équipe 7
I compiti e le doti
dell’infermiere all’interno
dell’équipe possono essere
riassunti nei seguenti punti
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INFERMIERI IN AMBITO PSICHIATRICO
LE LINEE GUIDA 12
Rapporti all’interno dell’équipe 8
1
Assumere, quando e se necessario,
il ruolo di intermediario tra
paziente, figure dell’équipe e
familiari del paziente
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LE LINEE GUIDA 13
Rapporti all’interno dell’équipe 9
2
Avere una buona
preparazione
professionale
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LE LINEE GUIDA 14
Rapporti all’interno dell’équipe 10
3
Saper lavorare in équipe ed
avere capacità comunicative,
elasticità mentale e
disponibilità
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LE LINEE GUIDA 15
Rapporti all’interno dell’équipe 11
4
Avere capacità
organizzativa e
decisionale
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LE LINEE GUIDA 16
Rapporti all’interno dell’équipe 12
5
Avere la “curiosità”
necessaria ai fini
dell’automiglioramento e
della propositività
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LE LINEE GUIDA 17
Rapporti all’interno dell’équipe 13
6
Saper parlare i diversi linguaggi
degli altri operatori, per
partecipare attivamente alla
stesura di programmi terapeutici
e riabilitativi
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INFERMIERI IN AMBITO PSICHIATRICO
LE LINEE GUIDA 18
Rapporti all’interno dell’équipe 14
7
Saper verificare, utilizzando
appositi strumenti di
rilevazione, le fasi del
progetto terapeutico
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LE LINEE GUIDA 19
Rapporti all’interno dell’équipe 15
8
Essere in grado di progettare e
svolgere attività di ricerca
infermieristica, nonché di
fornire consulenza verso realtà
operative intra- ed extradipartimentali
LINEE GUIDA SUI COMPORTAMENTI DEGLI OPERATORI SANITARI
INFERMIERI IN AMBITO PSICHIATRICO
LE LINEE GUIDA 20
Rapporti all’interno dell’équipe 16
9
Mantenere nell’équipe una presenza
attiva, interrogando gli altri colleghi per
conoscere notizie da loro raccolte ed
integrarle con quelle di sua conoscenza
LINEE GUIDA SUI COMPORTAMENTI DEGLI OPERATORI SANITARI
INFERMIERI IN AMBITO PSICHIATRICO
LE LINEE GUIDA 21
Rapporti all’interno dell’équipe 17
10
Avere capacità di verifica personale della
propria attività (anche con momenti di confronto con le
altre figure professionali) e di realizzazione di
iniziative volte ad aumentare le proprie
competenze acquisendo esperienza e
sicurezza nel tempo.
Questa caratteristica permette di mantenere alta la
motivazione dell’operatore e favorisce la tendenza a
perseguire livelli di performance professionale
qualitativamente elevati
LINEE GUIDA SUI COMPORTAMENTI DEGLI OPERATORI SANITARI
INFERMIERI IN AMBITO PSICHIATRICO
LE LINEE GUIDA 22
Rapporti all’interno dell’équipe 18
11
Promuovere e partecipare a
riunioni interne, riunioni con altre
strutture o Enti, riunioni di
coordinamento infermieristico
LINEE GUIDA SUI COMPORTAMENTI DEGLI OPERATORI SANITARI
INFERMIERI IN AMBITO PSICHIATRICO
LE LINEE GUIDA 23
Rapporti col paziente durante una crisi acuta
aggressiva e violenta 1
Come suggeriscono Cantelmi e
Spatafora (2001) le urgenze
psichiatriche possono essere
suddivise in quattro gruppi
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LE LINEE GUIDA 24
Rapporti col paziente durante una crisi acuta
aggressiva e violenta 2
1 - Urgenze psichiatriche propriamente
dette, in cui si evidenzia principalmente il
disturbo psicopatologico e che possono essere così
riassunte: crisi di agitazione psicomotoria (che può
insorgere in varie condizioni psicopatologiche),
crisi deliranti e/o allucinatorie, crisi depressive,
crisi d’ansia
LINEE GUIDA SUI COMPORTAMENTI DEGLI OPERATORI SANITARI
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LE LINEE GUIDA 25
Rapporti col paziente durante una crisi acuta
aggressiva e violenta 3
2 - Urgenze in cui il disturbo
psichiatrico è secondario a un
disturbo organico, come
nell’intossicazione da sostanze, nei
processi involutivi o focali cerebrali, nelle
ipercapnie da ipoventilazione, nelle
disendocrinie
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LE LINEE GUIDA 26
Rapporti col paziente durante una crisi acuta
aggressiva e violenta 4
3 - Urgenze prioritariamente
somatiche, come il delirium tremens, la
crisi ipoglicemica, lo stato di angoscia che
può precedere o accompagnare l’ictus
cerebrale e l’infarto miocardico
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LE LINEE GUIDA 27
Rapporti col paziente durante una crisi acuta
aggressiva e violenta 5
4 - Urgenze non legate prioritariamente a
un disturbo psicopatologico, ma a particolari
circostanze che diremo estreme, conflittualità
gravi in ambito famigliare o sociale, reazioni a
eventi che espongono a un pesante carico emotivo,
quali conflitti bellici, violenze sessuali, catastrofi
naturali
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LE LINEE GUIDA 28
Rapporti col paziente durante una crisi acuta
aggressiva e violenta 6
E’ compito dell’infermiere psichiatrico
assumere, quando necessario, un ruolo
finalizzato al contenimento della
aggressività del paziente
L’assolvimento di questo compito
comporta:
LINEE GUIDA SUI COMPORTAMENTI DEGLI OPERATORI SANITARI
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LE LINEE GUIDA 29
Rapporti col paziente durante una crisi acuta
aggressiva e violenta 7
1
Buona preparazione professionale
con conoscenza delle linee guida
specifiche (se esistenti)
LINEE GUIDA SUI COMPORTAMENTI DEGLI OPERATORI SANITARI
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LE LINEE GUIDA 30
Rapporti col paziente durante una crisi acuta
aggressiva e violenta 8
2
Conoscenza e padronanza delle
risorse e dei mezzi a disposizione
(locali, farmaci, protocolli, numeri
telefonici, autolettighe, etc..)
LINEE GUIDA SUI COMPORTAMENTI DEGLI OPERATORI SANITARI
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LE LINEE GUIDA 31
Rapporti col paziente durante una crisi acuta
aggressiva e violenta 9
3
Capacità di valutare rapidamente
che nessuno corra pericolo di vita
immediato
(soffocamento, dissanguamento, ferite gravi,
traumatismi cerebrali, etc..)
LINEE GUIDA SUI COMPORTAMENTI DEGLI OPERATORI SANITARI
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LE LINEE GUIDA 32
Rapporti col paziente durante una crisi acuta
aggressiva e violenta 10
4
Colpo d’occhio e capacità
valutative, decisionali e
organizzative “veloci”
(stabilire in pochi minuti il grado di criticità
dello stato del paziente, se è necessario
l’intervento del medico specialista, cosa
fare e l’ordine del fare)
LINEE GUIDA SUI COMPORTAMENTI DEGLI OPERATORI SANITARI
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LE LINEE GUIDA 33
Rapporti col paziente durante una crisi acuta
aggressiva e violenta 11
5
Condizioni fisiche adeguate
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LE LINEE GUIDA 34
Rapporti col paziente durante una crisi acuta
aggressiva e violenta 12
6
Capacità di mantenere i propri e l’altrui
equilibrio psichico, controllo emotivo
e stato di concentrazione nel
contesto acuto (parenti, pubblico, altri
in modo da non
prendere decisioni affrettate e/o sbagliate
operatori, paziente stesso, etc..)
LINEE GUIDA SUI COMPORTAMENTI DEGLI OPERATORI SANITARI
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LE LINEE GUIDA 35
Rapporti col paziente durante una crisi acuta
aggressiva e violenta 13
7
Capacità di adattamento alla
situazione del momento
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LE LINEE GUIDA 36
Rapporti col paziente durante una crisi acuta
aggressiva e violenta 14
8
Capacità di essere direttivo,
calmo e tranquillo per ridurre
l’ansia ambientale
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LE LINEE GUIDA 37
Rapporti col paziente durante una crisi acuta
aggressiva e violenta 15
9
Capacità di saper utilizzare eventuali
mezzi di contenzione fisica e/o
farmacologica a disposizione, nel
rispetto dell’art. 4.10 del Codice
Deontologico
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LE LINEE GUIDA 38
Rapporti col paziente in fase di visita
ambulatoriale o domiciliare 1
Ogni “sana“ relazione per definirsi
tale deve focalizzarsi
innanzitutto sui bisogni del
paziente: bisogna cogliere i suoi
“veri“ bisogni e aiutarlo a
soddisfarli
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LE LINEE GUIDA 39
Rapporti col paziente in fase di visita
ambulatoriale o domiciliare 2
Spesso i pazienti chiedono solo
rassicurazione, disponibilità
ad essere ascoltati e
prossimità di una figura
affidabile
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LE LINEE GUIDA 40
Rapporti col paziente in fase di visita
ambulatoriale o domiciliare 3
L’infermiere nella riabilitazione psichiatrica,
avendo come compito la costruzione con il
malato mentale di un percorso di vita, deve
possedere precise attitudini e potenzialità,
somministrando se stesso con autenticità,
devozione, impegno, ma anche attento a
mantenere confini, ruoli e distanze
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LE LINEE GUIDA 41
Rapporti col paziente in fase di visita
ambulatoriale o domiciliare 4
In questa presa in carico, intensiva
e globale del malato mentale, si
gioca gran parte del nuovo ruolo
infermieristico nella
riabilitazione psichiatrica...
LINEE GUIDA SUI COMPORTAMENTI DEGLI OPERATORI SANITARI
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LE LINEE GUIDA 42
Rapporti col paziente in fase di visita
ambulatoriale o domiciliare 5
...ruolo che si configura attualmente
come l’insieme dei procedimenti,
procedimenti delle
strategie e degli interventi rivolti ad
evitare che il disturbo mentale
perduri in una situazione sempre più
caratterizzata dalla chiusura con il
mondo reale
LINEE GUIDA SUI COMPORTAMENTI DEGLI OPERATORI SANITARI
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LE LINEE GUIDA 43
Rapporti col paziente in fase di visita
ambulatoriale o domiciliare 6
Consiste dunque, in un intervento
multicontestuale,
multicontestuale che assume
caratteristiche curative e preventive
poiché si pone come momento di graduale
riapprendimento di abilità sociali, affettive e
strumentali, inibite dall’evento morboso e dalle
conseguenze collegate all’esclusione e tendenti al
reinserimento del malato mentale nel tessuto
sociale
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LE LINEE GUIDA 44
Rapporti col paziente in fase di visita
ambulatoriale o domiciliare 7
Quest’ottica completamente nuova della
gestione della follia, apre spazi alla ricerca
e alla sperimentazione.
sperimentazione Di questa ricerca e
di questa sperimentazione l’infermiere è
uno degli attori principali,
principali in quanto, più di
ogni altro, è responsabile dell’assistenza globale
del malato, condividendo con lui un cammino di vita
spesso molto lungo e difficile
LINEE GUIDA SUI COMPORTAMENTI DEGLI OPERATORI SANITARI
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LE LINEE GUIDA 45
Rapporti col paziente in fase di visita
ambulatoriale o domiciliare 8
Gli obiettivi basilari che l’infermiere si
propone, hanno in generale come fine,
quello di consentire al malato il
raggiungimento del miglior equilibrio
possibile,
possibile sempre in funzione delle
sue capacità nel conseguire un certo
grado di autonomia
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LE LINEE GUIDA 46
Rapporti col paziente in fase di visita
ambulatoriale o domiciliare 9
L’obiettivo primario è quello di
cercare di condurre, attraverso
la relazione terapeutica, ogni
malato ad un adattamento il più
stabile possibile alla realtà che lo
circonda
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LE LINEE GUIDA 47
Rapporti col paziente in fase di visita
ambulatoriale o domiciliare 10
Le funzioni principali
dell’infermiere, oltre ai compiti
più tecnici della professione,
possono essere così riassunte:
LINEE GUIDA SUI COMPORTAMENTI DEGLI OPERATORI SANITARI
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LE LINEE GUIDA 48
Rapporti col paziente in fase di visita
ambulatoriale o domiciliare 11
1 - Osservazione e raccolta dati
2 - Intermediario e veicolo del trattamento
3 - Somministrazione della terapia farmacologica
4 - Accoglienza/Filtro e front-office
5 - Attività psicoeducativa nei confronti dei
famigliari
6 - Attività psicoterapeutica e riabilitativa
7 - Attività didattica e di ricerca
LINEE GUIDA SUI COMPORTAMENTI DEGLI OPERATORI SANITARI
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LE LINEE GUIDA 49
Rapporti col paziente in fase di visita
ambulatoriale o domiciliare 12
Le “doti” che l’infermiere in questo
caso e a questo scopo dovrà
sviluppare e coltivare saranno
rappresentate da
LINEE GUIDA SUI COMPORTAMENTI DEGLI OPERATORI SANITARI
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LE LINEE GUIDA 50
Rapporti col paziente in fase di visita
ambulatoriale o domiciliare 13
1
Ottima preparazione
professionale
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LE LINEE GUIDA 51
Rapporti col paziente in fase di visita
ambulatoriale o domiciliare 14
2
Capacità di essere “affidabile” al paziente
mostrando coerenza ed armonia in quello
che fa, capacità di riflessione prima di
parlare, mantenimento delle promesse
fatte, scarso ricorso alle bugie, assenza di
ambiguità tra il dire ed il fare,
competenza: tutto ciò genererà fiducia nel
paziente
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LE LINEE GUIDA 52
Rapporti col paziente in fase di visita
ambulatoriale o domiciliare 15
3
Curiosità
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LE LINEE GUIDA 53
Rapporti col paziente in fase di visita
ambulatoriale o domiciliare 16
4
Fiducia nelle proprie capacità
(autostima)
autostima
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LE LINEE GUIDA 54
Rapporti col paziente in fase di visita
ambulatoriale o domiciliare 17
5
Capacità di controllo emotivo
proprio e altrui
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LE LINEE GUIDA 55
Rapporti col paziente in fase di visita
ambulatoriale o domiciliare 18
6
Elasticità mentale con capacità di
adattamento alle situazioni
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LE LINEE GUIDA 56
Rapporti col paziente in fase di visita
ambulatoriale o domiciliare 19
7
Capacità di comunicazione e di
disponibilità
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LE LINEE GUIDA 57
Rapporti col paziente in fase di visita
ambulatoriale o domiciliare 20
8
Capacità di gestire il processo
infermieristico in cooperazione con la
persona assistita, la famiglia, la rete dei
servizi di riferimento, il contesto
lavorativo e l’ambiente di cura e di
promuovere l’educazione terapeutica e la
risocializzazione della persona assistita e
della sua famiglia
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LE LINEE GUIDA 58
Rapporti col paziente in fase di visita
ambulatoriale o domiciliare 21
9
Capacità di effettuare un’analisi dei
bisogni della persona e dei gruppi
presi in carico, valutare la disabilità
del malato mentale, “leggere” il suo
sistema familiare e promuoverne le
capacità residue
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LE LINEE GUIDA 59
Rapporti col paziente in fase di visita
ambulatoriale o domiciliare 22
10
Capacità di gestire, coordinare e
condurre gli aspetti psico-socioriabilitativi del progetto
terapeutico assumendo, di volta
in volta, il ruolo di mediatore,
stimolatore o educatore
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LE LINEE GUIDA 60
Rapporti col paziente in fase di visita
ambulatoriale o domiciliare 23
11
Capacità di partecipare alla
progettazione delle attività di
formazione del personale
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LE LINEE GUIDA 61
Rapporti col paziente in fase di visita
ambulatoriale o domiciliare 24
12
Conoscere il territorio dove opera
e la cultura di provenienza del
malato mentale
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LE LINEE GUIDA 62
Rapporti col paziente in fase di visita
ambulatoriale o domiciliare 25
13
Capacità di gestione dei colloqui
coi pazienti e coi loro
famigliari
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LE LINEE GUIDA 63
Rapporti col paziente in fase di visita
ambulatoriale o domiciliare 26
La visita domiciliare merita
un piccolo excursus a parte
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LE LINEE GUIDA 64
Rapporti col paziente in fase di visita
ambulatoriale o domiciliare 27
Essa è una delle modalità di intervento
che meglio rispondono all’esigenza di
reperire elementi di realtà, per
valutare correttamente i problemi
che si pongono all’attenzione
dell’infermiere
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LE LINEE GUIDA 65
Rapporti col paziente in fase di visita
ambulatoriale o domiciliare 28
E’ uno strumento che offre
l’opportunità di conoscere
direttamente una parte della vita del
malato e permette di entrare in
contatto diretto sia con i familiari,
sia con le persone che si occupano di
lui
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LE LINEE GUIDA 66
Rapporti col paziente in fase di visita
ambulatoriale o domiciliare 29
La visita domiciliare,
domiciliare è il punto di
osservazione più significativo per
la raccolta dei dati anamnestici e
per la rilevazione di quegli
elementi circa le relazioni
emotive ed affettive nei vari
periodi della vita
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LE LINEE GUIDA 67
Rapporti col paziente in fase di visita
ambulatoriale o domiciliare 30
Durante la visita domiciliare, infatti,
usualmente il malato non è solo,
solo ma
sono presenti anche i familiari o un
familiare.
Se comunque vive solo, una vicina o la
portinaia,
portinaia sicuramente ci daranno
informazioni sul suo modo di vivere e
sulle sue abitudini
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LE LINEE GUIDA 68
Rapporti col paziente in fase di visita
ambulatoriale o domiciliare 31
Un’accurata osservazione delle
condizioni igieniche dell’abitazione,
del sovraffollamento in rapporto ai
locali e all’arredamento,
arredamento ci permette
di raccogliere le prime impressioni
dell’ambiente in cui vive
LINEE GUIDA SUI COMPORTAMENTI DEGLI OPERATORI SANITARI
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LE LINEE GUIDA 69
Rapporti col paziente in fase di visita
ambulatoriale o domiciliare 32
Si deve altresì osservare se sussistono
grosse contraddizioni tra ciò che dice
il malato e ciò che dicono i suoi
familiari o i familiari tra loro.
Spesso, durante queste visite, si
assiste a veri e propri litigi tra i
genitori o i fratelli del malato
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LE LINEE GUIDA 70
Rapporti col paziente in fase di visita
ambulatoriale o domiciliare 33
In un dibattito familiare, l’infermiere
deve saper cogliere i bisogni di tutti i
familiari e cercare di svolgere
un’altra importante funzione: fungere
da “cuscinetto” tra i bisogni del
malato e quelli dei suoi familiari
LINEE GUIDA SUI COMPORTAMENTI DEGLI OPERATORI SANITARI
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LE LINEE GUIDA 71
Rapporti col paziente in fase di visita
ambulatoriale o domiciliare 34
E’ proprio l’osservazione accurata delle
dinamiche familiari, che gli permette,
in accordo con l’équipe, di formulare
un trattamento adeguato e
soprattutto integrato per far fronte
ai bisogni di tutti i componenti il
nucleo familiare (supporto individuale al
malato, terapia della famiglia, terapia della coppia)
LINEE GUIDA SUI COMPORTAMENTI DEGLI OPERATORI SANITARI
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LE LINEE GUIDA 72
Rapporti col paziente in fase di visita
ambulatoriale o domiciliare 35
Allo scopo di ottenere informazioni dal
malato o dai suoi familiari , occorre che
l’infermiere sappia utilizzare delle tecniche
di intervista che indaghino non solo sui
sintomi, ma anche sul funzionamento
dell’Io,
Io sui suoi conflitti interiori, sulla sua
storia, sulla storia della sua famiglia, sul
suo stile di vita, ecc.
LINEE GUIDA SUI COMPORTAMENTI DEGLI OPERATORI SANITARI
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LE LINEE GUIDA 73
Rapporti col paziente in fase di visita
ambulatoriale o domiciliare 36
Due sono gli approcci da
considerare per attuare
un’intervista
LINEE GUIDA SUI COMPORTAMENTI DEGLI OPERATORI SANITARI
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LE LINEE GUIDA 74
Rapporti col paziente in fase di visita
ambulatoriale o domiciliare 37
Il primo, quello tradizionale,
tradizionale consiste in
un colloquio guidato secondo uno
schema che tiene in considerazione
specifiche categorie di informazioni.
Tale modello di colloquio guidato, utilizza un
approccio strutturato secondo domande e risposte
LINEE GUIDA SUI COMPORTAMENTI DEGLI OPERATORI SANITARI
INFERMIERI IN AMBITO PSICHIATRICO
LE LINEE GUIDA 75
Rapporti col paziente in fase di visita
ambulatoriale o domiciliare 38
Il secondo approccio, è caratterizzato dalla raccolta
dei dati secondo la tecnica delle libere
associazioni.
associazioni
Questa tecnica impedisce di solito l’interferenza delle
ideologie dell’infermiere e permette di evidenziare i sintomi
e le idee che il malato si è fatto sulla malattia. Inoltre è
anche possibile, con questa modalità, rilevare quale sia la
relazione tra il malato, le persone con cui vive e l’ambiente
che lo circonda
LINEE GUIDA SUI COMPORTAMENTI DEGLI OPERATORI SANITARI
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LE LINEE GUIDA 76
Rapporti col paziente in fase di visita
ambulatoriale o domiciliare 39
Bisogna saper utilizzare entrambe le
tecniche secondo il tipo di malato:
malato è anche
possibile usarle alternativamente nello
stesso colloquio in base alle diverse
necessità, sue e dell’infermiere.
La finalità è comunque quella di raccogliere, nel modo più
completo possibile, dati necessari per la valutazione dei
bisogni
LINEE GUIDA SUI COMPORTAMENTI DEGLI OPERATORI SANITARI
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LE LINEE GUIDA 77
Rapporti col paziente in fase di visita
ambulatoriale o domiciliare 40
Prima di effettuare un colloquio, bisogna considerare
la sfiducia che spesso il malato presenta di fronte
ad un nuovo interlocutore, con la conseguente
incertezza ed ambivalenza nell’esporre le proprie
emozioni ed i propri sentimenti
LINEE GUIDA SUI COMPORTAMENTI DEGLI OPERATORI SANITARI
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LE LINEE GUIDA 78
Rapporti col paziente in fase di visita
ambulatoriale o domiciliare 41
In questo caso, si sente fragile e vulnerabile, non
capisce cosa gli stia succedendo, teme di perdere
il controllo o che l’infermiere lo possa influenzare
nelle sue idee e deludere nelle sue aspettative.
Può avere, quindi, reazioni di chiusura in se stesso
o di aggressività, se non gli si offre il giusto
sostegno emotivo che sente necessario
LINEE GUIDA SUI COMPORTAMENTI DEGLI OPERATORI SANITARI
INFERMIERI IN AMBITO PSICHIATRICO
LE LINEE GUIDA 79
Rapporti col paziente in fase di visita
ambulatoriale o domiciliare 42
Gli infermieri formano un gruppo;
gruppo tutti conoscono i
pazienti, anche se ogni infermiere segue ed è
referente di specifici casi. La peculiarità
dell’attività territoriale è proprio nel lavoro di
gruppo,
gruppo per cui gli infermieri programmano e
pianificano l’assistenza infermieristica generale,
per poi intervenire specificatamente all’interno
del lavoro di équipe, collaborando alla definizione
del progetto terapeutico
LINEE GUIDA SUI COMPORTAMENTI DEGLI OPERATORI SANITARI
INFERMIERI IN AMBITO PSICHIATRICO
CONCLUSIONI 1
Nel volgere di due decenni,
dall’infermiere manicomiale,
assunto anche in base alla
prestanza fisica, siamo
passati all’infermiere
specialistico
LINEE GUIDA SUI COMPORTAMENTI DEGLI OPERATORI SANITARI
INFERMIERI IN AMBITO PSICHIATRICO
CONCLUSIONI 2
Una volta esisteva il “matto,” il quale veniva,
in un certo senso, deportato in manicomio e
lì custodito in attesa di una improbabile
guarigione. Oggi la malattia mentale non è
più assorbita ed annullata da istituzioni
chiuse, ma si diluisce nel tessuto della
comunità stessa, a volte scontrandosi con
essa (fenomeni di intolleranza, emarginazione, ecc.),
altre volte incontrandosi (risocializzazione,
solidarietà, integrazione, ecc.)
LINEE GUIDA SUI COMPORTAMENTI DEGLI OPERATORI SANITARI
INFERMIERI IN AMBITO PSICHIATRICO
CONCLUSIONI 3
La riabilitazione del malato mentale, in
questo momento storico, è cosa
difficile ma anche affascinante. La
diagnosi sta perdendo gradualmente
le sue connotazioni descrittive e
classificatorie per essere un atto
complessivo e globale mirato
soprattutto alla comprensione
dinamica ed esistenzialista del
fenomeno della follia
LINEE GUIDA SUI COMPORTAMENTI DEGLI OPERATORI SANITARI
INFERMIERI IN AMBITO PSICHIATRICO
CONCLUSIONI 4
La famiglia, l’ambiente sociale e
l’educazione, (oltre ad un certo tipo di
costituzionalità) costituiscono i contesti di
riferimento della malattia mentale.
Non è infatti più possibile
disconoscere il peso di ambienti
opprimenti e traumatizzanti, nonché
l’importanza dei primi anni di vita e
delle relazioni con le figure
genitoriali
LINEE GUIDA SUI COMPORTAMENTI DEGLI OPERATORI SANITARI
INFERMIERI IN AMBITO PSICHIATRICO
CONCLUSIONI 5
Se la malattia mentale offre aspetti
pluricontestuali, l’infermiere nella
riabilitazione psichiatrica, dovrà
essere dotato di una specializzazione
multicontestuale proprio per
mantenere quella visione intera e
globale del malato mentale
LINEE GUIDA SUI COMPORTAMENTI DEGLI OPERATORI SANITARI
INFERMIERI IN AMBITO PSICHIATRICO
CONCLUSIONI 6
Accanto alle consuete competenze
caratteristiche del curriculum formativo,
l’infermiere nella riabilitazione
psichiatrica, dovrà, quindi, sviluppare
competenze professionali specifiche e per
certi versi nuove. Queste capacità sono
indispensabili per la professionalità di un
infermiere che si accinge ad uscire dalla
logica ospedalicentrica, per confrontarsi
con quei disagi e quelle patologie prodotte
da relazioni sociali e psicologiche
disfunzionali
LINEE GUIDA SUI COMPORTAMENTI DEGLI OPERATORI SANITARI
INFERMIERI IN AMBITO PSICHIATRICO
CONCLUSIONI 6
GRAZIE A TUTTI PER LA
CORTESE ATTENZIONE E
PER LA…..PAZIENZA
DIMOSTRATA
Fly UP