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Tornare alla quotidianità con il cancro del seno

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Tornare alla quotidianità con il cancro del seno
Tornare alla quotidianità
con il cancro del seno
Una guida della Lega contro il cancro
per donne con carcinoma mammario e i loro cari
Tornare alla quotidianità con il cancro del seno
1
Impressum
_Editore
Lega svizzera contro il cancro
Effingerstrasse 40
Casella postale 8219
3001 Berna
Tel. 031 389 91 00
Fax 031 389 91 60
[email protected]
www.legacancro.ch
_Direzione del progetto
Susanne Lanz, Lega svizzera contro
il cancro, Berna
_Supervisione specialistica
Dr. med. Katharina Buser, Berna
Dr. h.c. Susi Gaillard, «leben wie zuvor»,
Schweizer Verein für Frauen nach
Brustkrebs, Reinach BL
PD Dr. med. Roland de Roche, Basilea
_Testo
Therese Anderegg, Unterseen
Susanne Lanz, Bern
_Traduzione
Cornelia Orelli, infermiera specialista
in cure oncologiche e traduttrice DOZ,
Lega svizzera contro il cancro, Berna
_Lettorato
Francesca Pedrocchi, laureata in traduzione ETI UNIGE, Solduno
_Immagini
pp. 4, 18: ImagePoint SA, Zurigo
p. 30: fotolia
_Programma di ginnastica
pp. 34–41
Esercizi: Barbara Wiggers, fisioterapista
dipl., Wettswil
Dimostratrice: Liliane Haldemann, Berna
Foto: Susanne Bürki, Inselspital, Berna
_Design
Wassmer Graphic Design, Zäziwil
_Stampa
Rub Graf-Lehmann SA, Berna
Il testo originale è in tedesco. L’opuscolo
è stato tradotto anche in francese.
© 2011, 1998
Lega svizzera contro il cancro, Berna
6. edizione rivista e ampliata
LSC / 6.2011 / 2000 I / 3403
Indice
Editoriale
5
Ricominciare
Perché è toccato proprio a me?
Trovare un equilibrio
Accorgimenti estetici
Ricostruzione del seno
6
7
8
10
11
Terapie e monitoraggio post terapia
Considerazioni generali sulle terapie Scelta terapeutica
Controllo degli effetti collaterali
Radioterapia
Terapie farmacologiche
Studi clinici
Medicina complementare
Controlli periodici e riabilitazione
13
13
14
19
20
22
26
27
29
Conseguenze della malattia e della terapia
Linfedema
Contesto familiare e sociale
Se ha figli
Vita di coppia e sessualità
Gravidanza
Menopausa
31
31
32
33
34
35
36
Il moto fa bene
Programma di ginnastica
Scioglimento muscolare
Esercizi mattutini
Esercizi per le pause lavorative
37
38
38
39
42
Ritorno alla quotidianità
Attività lavorativa
Mangiare di gusto ma con moderazione 46
46
48
Sostegno pazienti
50
Appendice
51
Tornare alla quotidianità con il cancro del seno
3
4
Tornare alla quotidianità con il cancro del seno
Cara lettrice
È molto probabile che poche volte
nella sua vita si sia ritrovata a
dover fare i conti con una realtà
tanto sconvolgente. Verosimilmente nelle ultime settimane, vissute tra paura e speranza, molte
sue certezze sono crollate e ora
per lei nulla è più scontato.
All’ospedale ci si è presi cura di lei
e si è fatto di tutto per facilitarle il
rientro a casa. Malgrado ciò, forse
si sente sola con i suoi problemi e
le sue paure. Al contempo, forse,
le sta però anche tornando la
voglia di vivere e ricomincia a
pensare al domani, ma il futuro le
appare ancora molto incerto.
Questo opuscolo non è in grado di
fornire soluzioni valide per tutte le
donne malate di cancro del seno
che affrontano questa difficile
fase della malattia. Infatti, le loro
esigenze sono tanto individuali
quanto unica è ogni donna.
L’opuscolo non può neppure fare
tornare tutto come prima, non
può predire il suo futuro né dare
per certa la sua guarigione. Tra le
righe percepirà tuttavia che partecipiamo alla sua sofferenza e che cerchiamo di offrirle qualche spunto
di riflessione su possibili modalità
di gestione della malattia.
Ci auguriamo che la lettura di
questo opuscolo l’aiuti a superare
almeno alcuni degli ostacoli che
incontra sul suo percorso di malattia affinché la sua vita riacquisti
presto una certa stabilità.
Anche in altre delle numerose
pubblicazioni della Lega contro il
cancro (elenco a p. 52) trova proposte e informazioni intese a facilitarle la convivenza con il cancro.
Provi ad accettare o a chiedere di
sua iniziativa il sostegno delle persone a lei vicine. Inoltre può rivolgersi in ogni momento alla sua
équipe curante, alla Lega cantonale contro il cancro, all’associazione di autoaiuto «Vivere come
prima» o al Gruppo Sostegno
Pazienti (vedi appendice).
Lega contro il cancro
Tornare alla quotidianità con il cancro del seno
5
Ricominciare
Presumibilmente, se potesse, cancellerebbe le ultime settimane dalla
sua vita. Ha ricevuto una diagnosi
e ha superato un’operazione che
l’hanno ferita sia nel corpo che
nell’intimo. Si starà forse domandando come andare avanti. Starà
sperimentando il disagio psicologico legato all’immagine fisica e al
suo cambiamento.
Ferita fisica e psicologica
Il seno per noi donne è più di un
organo. Il seno caratterizza il nostro aspetto fisico e rappresenta il
simbolo primordiale della femminilità, della sensualità e della maternità.
Questa simbolicità fa parte integrante dell’immagine che la donna
ha di se stessa, anche se non ne
è sempre consapevole. Fa parte
della donna e la influenza sia nel
suo ruolo di madre sia nel suo rapporto con se stessa e con gli altri.
Il cancro al seno colpisce la donna
nel suo profondo. Tuttavia, si tratta
di una diagnosi che dà adito a speranza: per questa malattia oncologica, fortunatamente, sussistono
buone probabilità di guarigione.
Alla ferita psicologica si aggiunge
quella fisica, anche in caso di mastectomia parziale, ossia anche
quando il seno non è stato asportato completamente. Oggigiorno
la maggior parte delle donne
malate di cancro del seno subisce
una mastectomia parziale, se le
dimensioni del seno e del tumore
nonché lo stadio della malattia lo
consentono.
Neppure l’asportazione chirurgica
parziale della mammella (chiamata
anche mastectomia parziale o chirurgia conservativa) garantisce
sempre un risultato cosmetico
soddisfacente. Anche questo tipo
di intervento lede la femminilità e
rende la donna consapevole della
sua vulnerabilità.
L’asportazione chirurgica completa
della mammella (chiamata anche
mastectomia radicale o amputazione della mammella) può avere
conseguenze psicologiche ancora
più profonde. Occorre molto coraggio per guardare per la prima volta
la ferita. Ci vuole molto tempo per
abituarsi al proprio nuovo aspetto
e ancor più tempo per imparare ad
accettare il proprio corpo dopo un
intervento tanto mutilante.
Per alcune donne la perdita di un
seno è più difficile da accettare che
non la diagnosi di cancro in sé.
6
Tornare alla quotidianità con il cancro del seno
Perché è toccato
proprio a me?
Presto o tardi forse si chiederà:
Cosa ho fatto di sbagliato per
meritarmi una cosa simile? Molte
donne si sentono in colpa per essersi ammalate. Hanno l’impressione di venire meno ai propri doveri familiari e sociali perché da un
giorno all’altro i ruoli si sono invertiti e sono loro stesse ad avere
bisogno di essere aiutate.
Sentimenti di autocolpevolizzazione di questo tipo possono condurre in una spirale senza uscita.
Gli interrogativi si accavallano: Mi
sono forse ammalata di cancro del
seno perché non mangiavo in modo sano e non facevo abbastanza
sport? O forse perché conducevo
una vita frenetica pur sapendo che
lo stress fa male? Assillata da tutti questi pensieri, è facile che una
donna giunga alla conclusione che
è stata tutta colpa sua se si è ammalata di cancro del seno.
Le cause non sono chiare
Occorrono anni finché da una singola cellula malata si sviluppi un
tumore mammario grande un centimetro. Non ci si ammala di cancro
Predisposizione ereditaria al cancro
In alcune famiglie il cancro del seno si manifesta con straordinaria frequenza.
La presenza in famiglia di casi di tumore, chiamata anche familiarità, rappresenta
un fattore di rischio per coloro che contraggono il cancro del seno o dell’ovaio in
giovane età, ossia prima dei cinquant’anni, e/o per coloro che hanno almeno due
parenti stretti (la madre, la sorella, la figlia, la zia) che da giovani si sono ammalate di cancro del seno o, ancora, per coloro che hanno diversi parenti stretti che
si sono ammalati di cancro del seno. In quest’ultimo caso l’età alla diagnosi non
è determinante.
I geni maggiormente associati a una predisposizione ereditaria al cancro della
mammella sono BRCA 1 e BRCA 2.
Se desidera approfondire l’argomento, le consigliamo di rivolgersi preferibilmente a un’équipe multidisciplinare di specialisti (ginecologa, servizio di genetica
medica, psicologo, psiconcologo). Chi sospetta di essere suscettibile di sviluppare
un cancro mammario a causa della presenza in famiglia di casi di tumore deve
ponderare bene se sottoporsi a un test genetico oppure se rinunciarvi.
Per maggiori informazioni su questo tema, rimandiamo all’opuscolo «Rischio
di cancro ereditario» (vedi p. 52).
Tornare alla quotidianità con il cancro del seno
7
per un’unica precisa ragione. Determinati fattori e particolari circostanze possono, ma non debbono
necessariamente, favorire l’insorgere della malattia. Lei non ha
dunque alcuna responsabilità nell’insorgenza della malattia. I suoi
sensi di colpa sono infondati.
Naturalmente è importante vivere
in modo sano. Ma pensieri negativi, troppo stress o un consumo
eccessivo di grassi animali da soli
non bastano a provocare il cancro.
Al massimo possono costituire
fattori di rischio per il cancro. A
questi si aggiungono fattori di rischio di natura genetica od ormonale sui quali noi non possiamo influire e che in certi casi sono più
decisivi.
Trovare un equilibrio
Anche quando si è subìta l’asportazione completa della mammella,
è possibile ribilanciare il busto,
per incominciare, con una protesi
del seno provvisoria, più tardi, con
una protesi adatta per forma, colore, grandezza e peso (vedi p. 10).
Per ristabilire l’equilibrio interiore
occorre invece un processo più
lungo e difficile, caratterizzato da
improvvisi sbalzi d’umore, da un
alternarsi continuo di paura e di
speranza.
8
Tornare alla quotidianità con il cancro del seno
Psiconcologia
Forse sente il bisogno di essere seguita da uno psiconcologo o da una
psiconcologa (vedi allegato) per poter parlare di aspetti che vadano al
di là della terapia, come ad esempio del carico emotivo e sociale.
Breast Care Nurse
In alcune, ma non in tutte le strutture ospedaliere, l’équipe curante
comprende anche una specialista
clinica in senologia. Di norma si
tratta di un’infermiera dedicata,
che dispone di conoscenze specialistiche in ambito senologico
e che ha frequentato un corso
post-diploma che abilita al titolo
di «Breast Care Nurse».
La Breast Care Nurse (BCN) si
prende carico della paziente fin
dall’inizio, vale a dire già a partire
dal momento in cui è stabilita la
diagnosi. Durante e dopo la terapia, coordina gli interventi dei vari
specialisti che si occupano di lei.
Inoltre per lei funge da persona
di riferimento, in grado di consigliarla, di sostenerla moralmente
e di mediare facendosi portavoce
delle sue esigenze.
Ascoltarsi
Può succedere che, una volta concluse le terapie, si abbatta più che
mai. Dimessa dalla routine ospedaliera o ambulatoriale, è catapultata in una realtà che non sembra
più appartenerle.
Mentre i suoi cari tornano alle loro
consuete attività, per lei niente è
più come prima. È disorientata,
forse ha perso fiducia nel proprio
corpo.
Si lasci tempo. Probabilmente per
lei ci sarà sempre un prima della
diagnosi e un dopo la diagnosi di
cancro del seno, ma il ricordo della
sua esperienza di malattia non dominerà per sempre i suoi pensieri.
Piano piano sfumerà per diventare
un tassello del suo vissuto.
Forse decide persino di cambiare qualcosa nella sua vita. Cerchi
di individuare cosa contribuisce a
migliorare la sua qualità di vita:
> Cosa conta per me in questo
momento?
> Di che cosa ho bisogno?
> Come potrei ottenere ciò di
cui ho bisogno?
> Chi potrebbe aiutarmi a ottenere ciò di cui ho bisogno?
Aiuto all’autoaiuto
Si tendono a sottovalutare le risorse insite nell’essere umano per
fronteggiare i problemi della vita.
Forse sa già perfettamente dove
attingere la forza necessaria, forse
invece deve ancora scoprire – al
bisogno con il sostegno di uno
psiconcologo o di una psiconcologa – cosa potrebbe aiutarla a
sormontare le difficoltà.
Potrebbe essere molto utile parlare con una donna che, come lei,
ha avuto il cancro del seno, è passata attraverso le terapie per poi
riprendere in mano le redini della
propria vita. Per allacciare contatti,
può rivolgersi, in Ticino, al Gruppo Sostegno Pazienti, in Svizzera
interna, all’Associazione «Vivere
come prima» (vedi p. 50). Il tutto
senza alcun impegno. Se desidera,
può chiedere che una volontaria le
faccia visita in ospedale o a domicilio oppure che l’incontro avvenga
in un locale pubblico.
Una malattia può incentivare la propria disponibilità al cambiamento.
Vivere come prima
«Vivere come prima» non significa negare il cambiamento. «Vivere
come prima» può voler dire ricuperare la sensazione d’integrità
fisica oppure riconciliarsi con l’esperienza di malattia.
Chieda consiglio e sostegno all’équipe curante, alla Lega cantonale
contro il cancro, al gruppo di autoaiuto o alla Linea cancro (vedi
allegato).
Tornare alla quotidianità con il cancro del seno
9
Forse pensa che per lei sia giunto
il momento di frequentare i raduni
di un gruppo parola. Si informi in
merito presso la Lega cantonale
contro il cancro.
Accorgimenti estetici
Protesi esterna provvisoria del
seno dopo mastectomia radicale
Dopo una mastectomia radicale,
entro pochi giorni, al più tardi alla sua dimissione dall’ospedale,
dovrebbe ricevere una protesi
esterna provvisoria del seno della
misura giusta per lei. Non esiti a
richiederla, qualora non le fosse
consegnata automaticamente. Normalmente il costo di una protesi
esterna provvisoria del seno è
compreso nel forfait ospedaliero
(assicurazione di base).
La protesi esterna provvisoria del
seno non è ancora la soluzione
estetica ottimale, ma può aiutarla
a sentirsi un po’ più a suo agio. È
fatta di un leggero materiale tessile e serve finché la ferita chirurgica non sia perfettamente guarita.
Per evitare che la protesi esterna
provvisoria si sposti, la si può
fissare al reggiseno con qualche
punto o con bottoncini a pressione.
Se lo desidera, una volontaria del
Gruppo Sostegno Pazienti, nella
Svizzera italiana, o una volontaria
dell’Associazione «Vivere come
prima», nella Svizzera tedesca
(vedi p. 50), le farà visita e la consiglierà nella scelta della protesi
esterna provvisoria del seno. Essendo passata attraverso un’esperienza simile alla sua, è altamente
probabile che più di qualsiasi
altra persona riesca a individuare
e a capire le sue esigenze.
La maggior parte dei costi è coperta
A dipendenza se è già in età AVS, risp. se percepisce già una
rendita AVS, oppure no, è la cassa malati o l’assicurazione invalidità
(AI) ad assumersi la maggior parte dei costi.
L’opuscolo della Lega contro il cancro intitolato «Le protesi del
seno – La scelta giusta» (vedi p. 52) non si limita a fornire indicazioni utili per la scelta, l’acquisto e la cura di una protesi. Spiega
in dettaglio anche come procedere per farsi rimborsare le spese
dall’Assicurazione invalidità (per chi non ha diritto all’AVS) o dalla
cassa malati (per chi percepisce già l’AVS).
10
Tornare alla quotidianità con il cancro del seno
Protesi esterna definitiva parziale
o completa del seno
Una protesi esterna definitiva,
adatta per forma e grandezza, può
aiutare la donna che ha subìto
una resezione parziale o completa
della mammella a sentirsi maggiormente a suo agio quando
riprende la sua vita dopo le terapie, rendendola più sicura di sé e
migliorandone il portamento.
Anche in presenza di un’asportazione parziale del seno può essere
opportuno usare un’apposita protesi esterna per colmare i vuoti.
La paziente può scegliere una protesi esterna definitiva non appena
la ferita chirurgica è guarita. Ve ne
sono di diverse fatture, in modo
che ogni donna possa trovare una
protesi esterna definitiva che assomigli il più possibile al seno
controlaterale. Tali protesi esterne
definitive sono chiamate esoprotesi definitive del seno per distinguerle dalle endoprotesi definitive
del seno che sono impiantate
quando la donna opta per un intervento di chirurgia oncoplastica per
la ricostruzione del seno.
Il tipo di cicatrice chirurgica, la
taglia, la forma e il peso del seno
controlaterale sono alcuni dei
criteri che determinano la scelta
della protesi esterna definitiva.
La maggior parte delle protesi
esterne definitive sono in silicone.
Il silicone non irrita la pelle, è duttile e al tempo stesso mantiene la
forma e non si scolora.
L’importante è rivolgersi a un negozio specializzato per poter beneficiare di una buona consulenza.
La sua équipe curante, la lega cantonale contro il cancro, il Gruppo
Sostegno Pazienti, in Ticino, e l’Associazione «Vivere come prima»,
nella Svizzera tedesca (vedi p. 50),
sono in grado di indirizzarla a
negozi raccomandabili di articoli
ortopedici, sanitari o di abbigliamento intimo nella sua zona.
È consigliabile annunciarsi telefonicamente presso il negozio specializzato affinché il personale
possa dedicarle il tempo necessario per consigliarla e per procedere ai necessari raccomodamenti.
Ricostruzione del seno
Per talune donne, questo intervento di chirurgia oncoplastica può
facilitare il ritorno alla vita normale.
Un seno ricostruito non sarà mai
identico alla mammella controlaterale. La ricostruzione mammaria
consente tuttavia di ripristinare
una certa simmetria in modo che
Tornare alla quotidianità con il cancro del seno
11
nessuno che la veda vestita, in
reggiseno o in bikini possa sospettare che abbia subìto un’operazione al seno.
chirurgia plastica, ricostruttiva ed
estetica che abbia molta esperienza nel campo della ricostruzione
mammaria.
Qualsiasi donna, indipendentemente dalla sua età, è libera di
scegliere tra una protesi esterna,
parziale o completa (vedi p. 11), e
la ricostruzione mammaria. La ricostruzione del seno è possibile
anche per le donne sottoposte a
mastectomia parziale. Spesso la
ricostruzione della mammella è
praticabile contemporaneamente
alla mastectomia.
Parli anche con donne che si sono
trovate davanti alla scelta di sottoporsi a una ricostruzione del
seno oppure di rinunciarvi. L’Associazione «Vivere come prima»,
nella Svizzera tedesca, e il Gruppo
Sostegno Pazienti, nella Svizzera
italiana (vedi p. 50), la possono
mettere in contatto con donne disposte a parlare della loro esperienza.
Forse, per motivi di simmetria,
preferisce piuttosto una mastoplastica riduttiva per ridurre il volume
del seno controlaterale che ora le
appare troppo grande. Ne discuta
con il suo medico. Va precisato tuttavia che negli ultimi anni le prestazioni assicurative per questo
tipo d’intervento sono peggiorate.
La ricostruzione del seno fa parte
integrante delle terapie in caso di
cancro del seno. Il costo degli interventi chirurgici – generalmente
ne occorrono diversi – sono risarciti dalla cassa malati. Ciò non
vale sempre per la mastoplastica
riduttiva del seno controlaterale. È
consigliabile verificare preliminarmente se è garantita la copertura
dei costi anche per questo tipo di
intervento.
Una condizione necessaria per gli
interventi di chirurgia oncoplastica
è che la malattia sia in remissione
o perlomeno stabile e che le terapie – chemioterapie e radioterapie
– siano concluse. A parte ciò, la
paziente può sottoporsi in qualsiasi
momento alla chirurgia oncoplastica.
Dove informarsi?
Parli con il suo medico e si faccia indirizzare a uno specialista in
12
Tornare alla quotidianità con il cancro del seno
Per saperne di più …
… sulle possibilità e sui limiti
di un intervento di ricostruzione
del seno, legga l’opuscolo
«Un nuovo seno?» (vedi p. 52).
Vi sono descritte in dettaglio
anche le varie tecniche chirurgiche e i diversi tipi di impianti
mammari.
Terapie e monitoraggio post terapia
Considerazioni generali
sulle terapie
Per la maggior parte delle donne,
l’operazione da sola non basta.
Spesso si rendono necessarie ulteriori terapie, chiamate terapie
adiuvanti (dal lat. adiuvare = aiutare, assistere).
Le terapie adiuvanti, che fanno seguito all’intervento chirurgico potenzialmente radicale, servono a
eliminare eventuali cellule tumorali residue. Si presuppone che al
momento della diagnosi di cancro
del seno possano già essere presenti cosiddette micrometastasi,
ossia cellule tumorali isolate, non
ancora individuabili.
Pertanto si consiglia a molte donne
una terapia adiuvante con lo scopo
di accrescere le probabilità di guarigione. Le terapie adiuvanti, infatti, riducono il rischio di una
recidiva, ossia che la malattia progredisca, riducono il rischio che
insorga un tumore maligno anche
nel seno controlaterale e riducono
il rischio di metastasi, ossia che il
processo tumorale si riproduca a
distanza dal luogo originario d’insorgenza.
Anche quando la malattia è in uno
stadio avanzato, vale a dire anche
in presenza di metastasi, è importante proporre alla paziente terapie adiuvanti di tipo palliativo, con
l’obiettivo di stabilizzare il più a
lungo possibile la malattia, ossia di
impedirne o di rallentarne la progressione. Lo scopo della medicina palliativa consiste inoltre nell’alleviare sintomi come il dolore,
oppure ad esempio nel decomprimere vasi sanguigni e fasci nervosi,
per migliorare la qualità di vita della paziente.
Bene a sapersi
> I principali tipi di terapia, a
parte la chirurgia, sono la radioterapia e le terapie farmacologiche. Sono applicate singolarmente o in combinazione.
Le terapie combinate sono
somministrate contemporaneamente o in sequenza.
L’obiettivo è di distruggere
tutte le cellule maligne.
> In alcuni casi, le terapie farmacologiche possono essere
somministrate prima dell’intervento chirurgico, al fine di
ridurre la massa tumorale e
di rendere possibile un intervento chirurgico conservativo
di mastectomia parziale.
Tornare alla quotidianità con il cancro del seno
13
Questo tipo di terapia è chiamato «terapia neoadiuvante».
> In casi ben precisi, si propone
alla paziente di partecipare
a uno studio (vedi p. 26),
sottoponendosi a una terapia
sperimentale.
Terapia topica
Sia l’intervento chirurgico sia la
radioterapia sono terapie topiche.
«Topico» significa locale, che si
applica direttamente sulla parte
malata.
Terapia sistemica
Sono chiamate terapie sistemiche
le terapie farmacologiche somministrate per via orale o venosa che
agiscono a livello di tutto il corpo.
Le terapie sistemiche mirano a distruggere le cellule maligne non
ancora identificabili, potenzialmente presenti nel sangue e nella
linfa. Queste cellule possono raggiungere i linfonodi o altri organi
e dare origine a metastasi (focolai
a distanza).
Scelta terapeutica
La scelta della terapia adiuvante
(addizionale all’intervento chirurgico) si basa su diversi criteri. In
parte è determinata dalla diagnosi
isto-citopatologica, ossia dall’esito
dell’analisi dei campioni di tessuto tumorale e linfatico prelevati
durante l’intervento chirurgico. I
risultati dell’analisi isto-citopatologica consentono di stabilire il
grado di diffusione e lo stadio della malattia. I principali criteri di
scelta sono:
Tipo di tumore
Duttale? Lobulare?
I più frequenti tumori mammari
nascono dalle cellule che formano
la parete dei dotti lattiferi o da
quelle ghiandolari, dai lobuli. I primi sono chiamati carcinomi duttali, i secondi carcinomi lobulari.
Molto più rari sono invece i tumori
mammari di altra origine o, ad
esempio, il carcinoma mammario
infiammatorio.
In situ? Infiltrante?
Inoltre è fondamentale sapere se
si tratta di un carcinoma in situ oppure di un carcinoma infiltrante.
In situ significa che il carcinoma
è circoscritto alle cellule che formano la parete del dotto o del
lobulo interessato dalla malattia.
14
Tornare alla quotidianità con il cancro del seno
Per la precisione, si tratta pertanto
di una forma iniziale (precancerosa) di carcinoma mammario.
Le lesioni precancerose sono un
segnale di aumentato rischio di
sviluppare un tumore maligno.
Infiltrante vuole dire che il tumore
supera la parete del dotto o del lobulo e invade i tessuti circostanti.
In presenza di un cancro del seno
infiltrante, aumenta il rischio di
una diffusione della malattia ai linfonodi e ad altri organi (metastasi
a distanza).
Tipo d’intervento chirurgico
Fondamentalmente si distingue
tra mastectomia parziale e mastectomia totale o completa. Nel primo
caso è possibile ricorrere alla chirurgia conservativa, cioè si salva il
seno, ma si asporta tutta la parte
in cui si trova la lesione. Questa tec-
Sistema di classificazione TNM
Si tratta di un sistema internazionale di classificazione adottato
nella stadiazione dei tumori.
T sta per tumore e indica la dimensione del tumore primitivo.
La lettera T è seguita da una cifra tra 0 e 4. Più alta è la cifra,
più grande è il tumore. T1 per esempio significa che il tumore
primitivo è inferiore a 2 cm.
N sta per linfonodi (lat. nodus = nodo) e indica il coinvolgimento
dei linfonodi regionali. La lettera N è seguita da una cifra che
corrisponde al numero di linfonodi ascellari e clavicolari infiltrati dalle cellule del carcinoma mammario. N1 per esempio
significa che fino a 3 linfonodi sono interessati dalla malattia.
Più alta è la cifra, più alto è il numero di linfonodi positivi.
M sta per metastasi e indica la presenza di metastasi a distanza,
ossia il coinvolgimento di organi extra-linfonodali. Il carcinoma
mammario metastatizza in prevalenza nei polmoni, nel fegato
e nelle ossa. A volte si formano metastasi a livello cutaneo
o cerebrale. M1 significa che sono presenti metastasi.
M0 significa che non sono state individuate metastasi.
L’acronimo TNM è accompagnato da lettere e cifre che precisano
ulteriormente la diagnosi. Non esiti a chiedere al medico curante di
spiegargliene il significato.
Tornare alla quotidianità con il cancro del seno
15
nica è chiamata anche quadranctectomia perché in genere si toglie
un quadrante del seno. La mastectomia totale o completa comporta
invece l’asportazione completa
della mammella.
Caratteristiche delle cellule
tumorali
Come tutte le cellule, anche le cellule tumorali presentano sulla loro
superficie recettori o altre strutture
per la ricezione di precisi segnali
di crescita. In questo modo, ogni
cellula «sa» per esempio se deve
moltiplicarsi o se deve morire. Su
alcune cellule, determinate strutture sono presenti in sovrannumero. La crescita tumorale risulta
così accelerata.
Positività per i recettori ormonali
La diagnosi «positività per i recettori ormonali» significa che sulle
cellule del carcinoma mammario
sono sovraespressi i recettori per
gli ormoni sessuali, specialmente
per gli estrogeni. Ciò stimola la
proliferazione delle cellule stesse.
Positività per HER2
HER2 significa «Recettore tipo 2
del fattore di crescita epidermico
umano». Se sulle cellule del carcinoma mammario sono sovraespressi i recettori per HER2, si
parla di un carcinoma mammario
HER2-positivo.
16
Tornare alla quotidianità con il cancro del seno
Grado di malignità (grading)
Altre caratteristiche delle cellule
tumorali forniscono indizi sul probabile andamento della malattia,
ossia consentono di dire se è più
probabile una sua lenta o una sua
rapida progressione. Il grado di differenziazione delle cellule malate
rispetto a quelle sane è uno dei fattori prognostici più importanti.
Il grado di differenziazione è espresso con la lettera «G» seguita
da una cifra dall’1 al 3. «G» sta per
grading (classificazione in gradi).
G1 significa che le cellule maligne
sono ben differenziate, ossia assomigliano alle cellule sane e presentano un basso grado di malignità. G3 significa invece che le
cellule maligne sono scarsamente
differenziate, ossia sono molto
diverse dalle cellule sane e presentano un alto grado di malignità.
Anche una massa tumorale di piccole dimensioni può essere costituita da cellule scarsamente differenziate e presentare così un alto
grado di malignità.
Età
La sua età alla diagnosi e specialmente il fatto che lei abbia già superato o no la menopausa, è determinante per la scelta delle terapie.
Caratteristiche individuali
Anche le sue condizioni generali,
le sue aspettative e la sua opinione
in merito a eventuali terapie adiuvanti giocano un ruolo importante
nella scelta terapeutica.
Piano terapeutico
Dopo un’attenta valutazione dei
diversi criteri da parte di un’équipe multidisciplinare, il suo medico
le proporrà una terapia personalizzata.
Un’équipe multidisciplinare è composta di medici specialisti in radiooncologia, oncologia, oncologia
ginecologica, patologia, psiconcologia ecc. che insieme soppesano
i benefici attesi e gli effetti collaterali prevedibili della terapia.
Naturalmente lei è coinvolta nella
scelta terapeutica. Può porre domande in qualsiasi momento, rimettere in discussione una decisione presa o concedersi tempo
Si faccia spiegare tutto ciò che vuole sapere sulla terapia:
>Lo scopo della terapia è curativo? La terapia è in grado di prolungare la mia vita? La terapia migliorerà la mia qualità di vita?
>Quali sono i vantaggi e gli svantaggi della terapia in termini di
qualità di vita e di aspettativa di vita?
>Vi sono altre opzioni terapeutiche oltre alla terapia che mi è stata
proposta?
>Quali sono gli effetti collaterali che debbo aspettarmi?
Si tratta di effetti collaterali temporanei o permanenti?
>Quali sono gli effetti della terapia sulla fertilità e sulla sessualità?
Come va interpretata l’amenorrea, ossia il mancato verificarsi
delle mestruazioni?
>In che modo la terapia si ripercuoterà sulla mia vita quotidiana,
che conseguenze avrà sul mio entourage familiare e sociale?
Come mi sentirò?
>Quali conseguenze avrebbe sulla mia aspettativa di vita e sulla
mia qualità di vita la rinuncia a certe terapie?
Tornare alla quotidianità con il cancro del seno
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Tornare alla quotidianità con il cancro del seno
per riflettere. Inoltre ha la possibilità di chiedere un secondo parere.
Può essere utile farsi accompagnare da un familiare o da un’altra
persona di fiducia quando si reca
a un colloquio medico. L’ideale è
essere seguita inoltre da un’infermiera dedicata (vedi p. 8).
Controllo degli effetti
collaterali
Non tutti i pazienti accusano gli
stessi effetti collaterali e non ogni
paziente ne soffre in ugual misura.
Vi sono effetti collaterali come la
nausea, l’inappetenza e l’astenia
che insorgono già nel corso della
terapia, per poi affievolirsi piano
piano una volta che la terapia è
conclusa, e vi sono effetti collaterali che si manifestano invece solo
dopo la terapia.
Il medico curante e la sua infermiera di riferimento la informano
e la consigliano in merito agli effetti collaterali.
La maggior parte degli effetti collaterali si risolvono con i giorni, le
settimane o i mesi. Nelle donne in
premenopausa con cancro del seno
è possibile, per esempio, che riprendano le mestruazioni dopo un’amenorrea iatrogena, indotta dalla
terapia farmacologica.
Bene a sapersi
> Non ogni paziente accusa
necessariamente tutti i possibili effetti collaterali menzionati nel presente opuscolo.
> Vi sono tuttavia alcuni effetti
collaterali che si manifestano
con alta probabilità in quasi
tutte le pazienti. Per prevenirli,
le sarà somministrata una
premedicazione. È importante
assumere questi farmaci di
supporto conformemente alla
prescrizione medica.
> Altri effetti collaterali, meno
frequenti, sono invece controllabili intervenendo quando
si manifestano. È importante
però che la paziente informi
tempestivamente l’équipe
curante non appena tali effetti
collaterali dovessero insorgere.
Può essere utile …
… annotare le domande che vuole porre al medico. Inoltre troverà
informazioni utili sulle terapie oncologiche e sui loro effetti nei vari
opuscoli (vedi p. 52).
Tornare alla quotidianità con il cancro del seno
19
> Alle giovani donne che desiderano ancora avere figli si consiglia di informarsi, prima di
sottoporsi a qualsiasi terapia
contro il cancro, su come sia
possibile salvaguardare la
fertilità pur sottoponendosi
alla chemioterapia o ad altre
terapie oncologiche.
> Beva a sufficienza, soprattutto
acqua, tisane e simili. Un adeguato apporto di liquidi può
aiutare a sopportare meglio le
terapie oncologiche.
> Adegui le sue abitudini alimentari: è meglio mangiare piccole
porzioni più volte al giorno che
abbuffarsi una volta al giorno.
> Se ha l’abitudine di fare ginnastica o qualsiasi altra attività
fisica, cerchi – nel limite del
possibile – di mantenere questa
consuetudine. Il movimento
le fa bene sia a livello fisico
che psichico.
> Non si sovraccarichi d’impegni
durante la terapia. Cerchi di
fare esercizi di rilassamento
ogni volta che può.
20
Tornare alla quotidianità con il cancro del seno
Radioterapia
La radioterapia riesce a danneggiare le cellule cancerose al punto
da impedirne la divisione e la moltiplicazione e da provocarne la
morte.
Le radiazioni ionizzanti possono
però agire anche sulle cellule sane
e quindi provocare disturbi temporanei. Contrariamente alle cellule
cancerose, le cellule sane, però, in
generale si riprendono dagli effetti
della radioterapia.
Dopo mastectomia parziale
Dopo un intervento di chirurgia conservativa, il seno operato è quasi
sempre irradiato. Lo scopo della
radioterapia che segue la mastectomia parziale è di distruggere
eventuali cellule tumorali residue
e di accrescere così le probabilità
di guarigione.
In certi casi, ad esempio in caso
di interessamento linfonodale, è
necessario irradiare anche il cavo
ascellare, la zona clavicolare e la
parete toracica allo scopo di prevenire una recidiva, ossia una
ripresa della malattia.
Se i linfonodi interessati dalla malattia si trovano vicino al cuore o
ai polmoni, può essere rischioso
o impossibile irradiarli perché le
radiazioni ionizzanti colpirebbero
anche questi organi vitali adiacenti.
Se il linfonodo sentinella è libero
da malattia (vedi «rischio di linfedema», p. 31), la radioterapia non
è necessaria.
Dopo mastectomia completa
Anche dopo una mastectomia radicale (asportazione completa della
mammella), a dipendenza dei casi
(dimensioni del tumore, diversi
piccoli tumori, interessamento dei
linfonodi) è possibile che si renda
necessaria la radioterapia.
In presenza di metastasi
La radioterapia può essere applicata anche alle metastasi, per esempio alle metastasi ossee, con lo
scopo di controllare sintomi come
per esempio i dolori.
Bene a sapersi
>Durante il ciclo di radioterapia, è consigliabile indossare vestiti
ampi, morbidi e fatti di un tessuto che non irrita la pelle, onde
prevenire ulteriori irritazioni cutanee.
>Non applicare lozioni per il corpo né profumi sulla zona irradiata.
Usare esclusivamente prodotti prescritti dal medico.
>Non esporre la zona irradiata al sole, non fare uso di cosmetici,
astenersi da prendere bagni con l’aggiunta di prodotti di qualsiasi
tipo, onde prevenire ulteriori irritazioni cutanee.
>Per saperne di più sulla radioterapia, sul suo svolgimento,
sui suoi effetti e su come affrontarne le possibili conseguenze
e gli eventuali effetti collaterali, la rinviamo all’opuscolo
«La radioterapia» (vedi p. 52).
Tornare alla quotidianità con il cancro del seno
21
Trattamento radioterapico
La radioterapia ha inizio alcune
settimane dopo l’intervento chirurgico, quando cioè la cicatrice è
guarita e quando la paziente riesce
di nuovo a muovere bene il braccio
omolaterale alla lesione. Il ciclo di
radioterapia dura dalle quattro alle
sei settimane e prevede una seduta
al giorno dal lunedì al venerdì e
una pausa il sabato e la domenica.
Le sedute durano ciascuna soltanto qualche minuto.
In generale la radioterapia è ben tollerata. Gli effetti collaterali più comuni sono l’astenia (spossatezza),
un arrossamento più o meno importante della cute irradiata, simile
a un colpo di sole, e una maggiore
propensione a sviluppare un linfedema (gonfiore del braccio omolaterale).
Il radio-oncologo e i tecnici di radiologia medica le spiegheranno
in dettaglio come si svolgerà la
radioterapia. Può rivolgersi a loro
anche in caso di effetti collaterali
dovuti alla radioterapia.
22
Terapie farmacologiche
Chemioterapia (citostatici)
La chemioterapia è un trattamento
che danneggia le cellule o che si
avvale di farmaci che ne inibiscono
la crescita, dei cosiddetti citostatici
(dal greco kytos = cellula, statikós
= atto a fermare).
Contrariamente alla radioterapia
che agisce localmente, poiché le
radiazioni ionizzanti sono mirate
alla sola zona interessata dalla malattia, i farmaci agiscono a livello
sistemico, vale a dire raggiungono
tutte le parti del corpo attraverso
il sistema circolatorio. In questo
modo le terapie farmacologiche
colpiscono le cellule cancerose
che si sono staccate e spostate
dal luogo originario di insorgenza
della malattia e che con il tempo
potrebbero rilocalizzarsi e riprodursi formando metastasi.
Le terapie farmacologiche possono
essere applicate anche in presenza
di metastasi già conclamate, per
tenere in scacco il più a lungo possibile la malattia.
Tornare alla quotidianità con il cancro del seno
L’efficacia dei citostatici si basa
sulla loro capacità di impedire alle
cellule che si riproducono rapidamente di dividersi e di moltiplicarsi. L’azione dei citostatici non è
selettiva: si esplica anche sulle cellule sane a rapida riproduzione come le cellule del sistema emopoietico (midollo osseo), le cellule dei
follicoli piliferi, le cellule delle mucose (bocca, stomaco, intestino,
vagina) e gli ovociti.
Spesso la chemioterapia consiste
nella somministrazione di combinazioni di citostatici, cioè di polichemioterapie. Se possibile, la
chemioterapia è somministrata in
regime ambulatoriale. Generalmente dura alcuni mesi e comprende più cicli. Tra un ciclo e
l’altro di chemioterapia è prevista
una pausa terapeutica. Per informazioni più dettagliate, rinviamo
all’opuscolo «Terapie medicamentose dei tumori» (vedi p. 52).
Possibili effetti collaterali
La chemioterapia danneggia anche
le cellule sane. La maggior parte
dei possibili effetti collaterali tossici è da ricondurre a questa caratteristica della chemioterapia. Si
pensi per esempio ai seguenti pos-
sibili effetti tossici: diminuzione
dei valori sanguigni, nausea e
vomito, alopecia (perdita dei capelli), astenia (spossatezza), secchezza delle mucose, un’anomalia
o la perdita precoce della funzione
ovarica, danni cutanei, disturbi
neurologici, dolori muscolari.
Tuttavia, mentre le cellule tumorali
muoiono, le cellule normali generalmente si riprendono, di modo
che, una volta conclusa la chemioterapia, gli effetti collaterali in
gran parte si risolvono.
Legga a tale proposito il capitolo
«Bene a sapersi» alle pagine 19 e 20.
Terapia ormonale
Gli ormoni femminili possono stimolare la crescita del cancro del
seno (vedi «Caratteristiche delle
cellule tumorali», p. 16). Nel 70%
dei casi circa esiste una correlazione tra l’insorgenza del tumore
mammario e gli ormoni. Anche
le donne in menopausa possono
contrarre un carcinoma mammario ormonodipendente. Anzi, i tumori mammari ormonodipendenti
sono riscontrabili con maggiore
frequenza nelle donne in età avanzata.
Tornare alla quotidianità con il cancro del seno
23
Le pazienti le cui cellule tumorali
sono portatrici dei cosiddetti recettori ormonali possono assumere
farmaci che bloccano gli ormoni
che influiscono sullo sviluppo del
cancro del seno. L’ormonoterapia
riduce così il rischio di incorrere in
una ricaduta e impedisce alla malattia di progredire.
Vi sono diversi tipi di terapia ormonale:
> I cosiddetti antiestrogeni non
steroidei impediscono a particolari ormoni di agire sulle
cellule tumorali. Questi farmaci
ormonoterapici vanno a occupare i recettori ormonali
presenti sulle cellule del carcinoma mammario. In questo
modo viene a mancare la
risposta delle cellule cancerose agli stimoli ormonali.
> I cosiddetti analoghi del GnRH
sopprimono la produzione di
estrogeni impedendo all’ipofisi
– la principale ghiandola endocrina dell’organismo – di stimolare l’ovaio a produrli.
> I cosiddetti inibitori dell’aromatasi inattivano il processo di
aromatizzazione, la conversione
degli androgeni in estrogeni.
Ciò determina, a sua volta,
un abbassamento del livello
degli estrogeni in circolo nell’organismo. A seconda dei
casi, gli inibitori dell’enzima
aromatasi sono somministrati
in combinazione con gli analoghi del GnRH.
La possibilità di essere sottoposta
alla terapia ormonale e la scelta
del tipo di ormonoterapia più indicato per lei dipende dalla presenza di recettori estrogenici e/o
progestinici sulle cellule tumorali e dal suo stato menopausale
(vedi p. 36).
Per saperne di più sulle varie terapie oncologiche …,
… sui loro effetti indesiderati e sulle possibili modalità di gestione
di tali effetti indesiderati, può consultare gli opuscoli «Terapie medicamentose dei tumori», «La radioterapia», «Fatica e stanchezza»,
«La terapia antitumorale ha cambiato il mio aspetto», «Difficoltà
di alimentazione e cancro», «Il cancro e la sessualità femminile»
e altri ancora (vedi p. 52).
24
Tornare alla quotidianità con il cancro del seno
La terapia ormonale si può attuare
da sola o in sequenza dopo la chemioterapia.
Possibili effetti collaterali
Antiestrogeni: disturbi tipici della
menopausa – ad esempio vampate di calore, calo del desiderio
sessuale, scarsa motivazione –
maggiore rischio di trombosi,
rischio leggermente accresciuto
di carcinoma dell’utero (cancro
dell’endometrio).
Analoghi del GnRH: rischio di
osteoporosi (e quindi di fratture
ossee), disturbi menopausali.
Inibitori dell’aromatasi: dolori articolari e muscolari, rischio di osteoporosi, disturbi menopausali.
Legga anche le osservazioni alle
pagine 19 e 20.
Terapia con anticorpi
monoclonali
Gli anticorpi fanno parte del nostro
sistema immunitario. Si attivano
automaticamente nel nostro corpo
per combattere gli «intrusi» (batteri,
virus ecc.). Sono in grado di bersagliare anche cellule cancerose.
Il meccanismo d’azione di alcuni
farmaci disponibili oggi si basa su
questo fenomeno immunologico.
Si è riusciti per esempio a sviluppare uno specifico anticorpo in laboratorio in grado di occupare il
recettore del cosiddetto fattore di
crescita HER-2 (vedi anche p. 16) e
quindi di impedire alla cellula del
carcinoma mammario di ricevere
segnali di crescita.
Quest’opzione terapeutica sussiste
allorché un numero sufficiente di
cellule maligne presentano detti
recettori, ossia sono HER2 positive.
Questo è il caso nel 20% circa delle
donne afflitte da carcinoma mammario. La scelta terapeutica è determinata inoltre dai criteri menzionati a pagina 13 e seguenti.
Un altro anticorpo creato in laboratorio ostacola la formazione dei
vasi sanguigni che riforniscono il
tumore di sostanze nutritive. Il farmaco corrispondente è chiamato
inibitore dell’angiogenesi (dal gr.
anghêion = vaso sanguigno e ghénesis = nascita). Questo tipo di
terapia è per ora applicata soltanto
in presenza di metastasi.
Tornare alla quotidianità con il cancro del seno
25
Possibili effetti collaterali
Le terapie con anticorpi monoclonali sono in grado di distruggere
alcuni tipi di cellule tumorali, senza danneggiare eccessivamente le
cellule sane, come avviene invece
con la chemioterapia. Gli anticorpi
monoclonali di per sé darebbero
quindi adito a effetti collaterali più
deboli, se non fossero somministrati – come invece è il caso – in
combinazione con una chemioterapia o dopo una chemioterapia.
Anticorpi HER2: sintomi simil-influenzali, nausea, diarrea, disturbi
cardiaci.
Inibitori dell’angiogenesi: ipertensione, emorragie (epistassi/perdita
di sangue dal naso).
Legga anche le osservazioni alle
pagine 19 e 20.
Studi clinici
La ricerca terapeutica continua. Si
inventano e si producono sempre
nuove sostanze allo scopo di migliorare le possibilità terapeutiche. Alla fase preclinica, che si
svolge in laboratorio, segue la fase
clinica, che avviene presso i pazienti. Nell’ambito di studi clinici
si verifica se i nuovi farmaci antitumorali si dimostrano più efficaci
e sono meglio tollerati delle terapie standard.
L’obiettivo che si persegue includendo un paziente in uno studio
clinico è che possa trarre vantaggio dalla terapia sperimentale, ad
esempio in termini di sopravvivenza, di velocità di progressione
della malattia e di controllo dei dolori. Vi sono pazienti che accettano
di partecipare a uno studio clinico
nella speranza che anche altri pazienti oncologici possano un giorno
beneficiare dei risultati ottenuti.
È possibile che anche a lei si proponga di partecipare a uno studio
clinico. Oppure può informarsi
lei stessa sugli studi clinici attualmente in corso. Sono relativamente numerosi gli studi clinici
condotti sul cancro del seno che
mirano a sviluppare terapie sempre più efficaci.
26
Tornare alla quotidianità con il cancro del seno
Naturalmente è libera di accettare
di partecipare a uno studio clinico
oppure di rifiutare una tale proposta terapeutica. Anzi, anche una
volta che ha accettato di essere
arruolata in uno studio clinico, ha
la possibilità di uscirne in qualsiasi momento.
Un suo eventuale rifiuto di partecipare a uno studio clinico non ha
alcuna ripercussione negativa sulla sua terapia: beneficia in qualsiasi caso della migliore terapia
possibile in conformità allo stato
dell’arte nella cura dei tumori maligni.
È di esclusiva competenza del suo
medico curante informarla sui possibili vantaggi e svantaggi che
potrebbe comportare per lei la
partecipazione a uno specifico studio clinico.
L’opuscolo intitolato «Trattamento
dei tumori nell’ambito di uno studio clinico» (vedi p. 53) spiega in
che cosa consiste uno studio clinico e cosa potrebbe implicare per
lei la partecipazione a uno studio
clinico in generale.
Medicina
complementare
Non pochi pazienti oncologici si
affidano a metodi di medicina
complementare, in concomitanza
con le terapie convenzionali. Come
lo dice la parola complementare,
la medicina non convenzionale integra la medicina convenzionale,
non la sostituisce.
I metodi di medicina complementare possono influire positivamente
sulle condizioni generali e sulla
qualità di vita dei pazienti, mentre
di norma la loro efficacia antitumorale non è dimostrata.
Vi sono invece pazienti oncologici
che rifiutano di sottoporsi a una
terapia convenzionale e optano,
in sua vece, per una terapia alternativa. La Lega contro il cancro
sconsiglia una tale scelta. Legga
a questo proposito l’opuscolo intitolato «Alternativi? Complementari?» (vedi p. 52).
Vi trova, fra l’altro, esempi di domande da porre a se stessa, al
medico o al terapista per poter
scegliere con cognizione di causa
il metodo di medicina complementare che fa per lei. Vale la pena informarsi bene prima di scegliere.
Tornare alla quotidianità con il cancro del seno
27
Fare qualcosa per stare meglio
Informi il medico o l’équipe curante,
se ha intenzione di sottoporsi a
un trattamento di medicina complementare o se sta già seguendo
una terapia complementare. A
volte, anche prodotti in apparenza
innocui possono essere incompatibili con le terapie oncologiche
convenzionali e quindi essere controindicati.
Il medico o l’équipe curante possono aiutarla nella scelta di un metodo di medicina complementare
che le possa giovare, senza interferire con la terapia oncologica
convenzionale che le è stata proposta.
Cassa malati
La maggior parte delle terapie
complementari non sono rimborsate dall’assicurazione malattie
obbligatoria di base. Apposite assicurazioni malattie integrative facoltative garantiscono invece la
copertura per alcune terapie complementari.
Il suo medico è in grado di consigliarla in merito. Normalmente
ogni cassa malati dispone di un
elenco dei metodi e dei terapisti
da essa riconosciuti con indicazione del corrispondente importo
massimo risarcibile.
Legga a tale proposito l’opuscolo
«Cancro – le prestazioni delle assicurazioni sociali» (vedi p. 52).
Terapia del vischio
In oncologia le terapie a base di estratti di vischio trovano applicazione prima, durante o dopo le terapie convenzionali al fine di
migliorare la qualità di vita dei pazienti e di lenire gli effetti collaterali dei farmaci antitumorali.
Iscador è l’estratto di vischio attualmente più prescritto in Svizzera.
Si tratta di un rimedio usato nell’ambito della medicina antroposofica (Rudolf Steiner), figura nell’Elenco delle specialità dell’Ufficio
federale della sanità pubblica UFSP ed è quindi rimborsato dall’assicurazione malattie obbligatoria di base. Per altri estratti di vischio
non è garantita l’assunzione dei costi da parte della cassa malati.
Si informi per tempo al riguardo.
Attenzione: le cure a base di estratti di vischio vanno inserite nel
programma di terapia e adeguate individualmente al paziente.
28
Tornare alla quotidianità con il cancro del seno
Controlli periodici
e riabilitazione
Nel periodo di osservazione successivo al trattamento, chiamato
anche follow-up oncologico, è invitata a sottoporsi regolarmente a
visite mediche, ad accertamenti ed
esami clinici. Tali controlli periodici
consentono fra l’altro di valutare
gli effetti collaterali delle terapie e
le sequele della malattia per poter
prendere le necessarie misure terapeutiche.
I controlli periodici sono anche
un’occasione per tematizzare eventuali difficoltà di natura psichica,
professionale o sociale. Se lo ritiene
utile e necessario, può usufruire
di un sostegno psiconcologico o
psicosociale (vedi appendice).
Altri possibili argomenti che le pazienti spesso affrontano nell’ambito di controlli periodici sono la
medicina complementare, la contraccezione o la fertilità.
Inoltre, i controlli periodici consentono di diagnosticare precocemente e quindi di trattare un’eventuale
recidiva (ripresa della malattia
dopo una fase di risposta completa
o parziale alle terapie) e possibili
metastasi.
La frequenza dei controlli periodici
dipende dallo stadio della malattia, dalle terapie, dalle sue condizioni generali e dai suoi possibili
disturbi. Normalmente è prevista
una visita medica ogni sei mesi e
una mammografia all’anno.
Il cancro del seno può recidivare
anche a distanza di anni. Alcuni tipi
di tumore mammario crescono
infatti molto lentamente. Tuttavia,
il rischio di recidiva diminuisce
progressivamente, con ogni anno
trascorso senza sintomi.
Non esiti ad avvisare tempestivamente il suo medico curante se
tra un controllo periodico e l’altro
dovesse accusare disturbi di qualsiasi natura.
Tornare alla quotidianità con il cancro del seno
29
30
Tornare alla quotidianità con il cancro del seno
Conseguenze della malattia e
della terapia
Linfedema
Il linfedema è un gonfiore dovuto
all’accumulo di linfa nei tessuti. Si
tratta di una possibile complicanza
di interventi chirurgici per tumore
del seno e della radioterapia. Nella
maggior parte delle pazienti, il linfedema si sviluppa lentamente, a
distanza di mesi o anni.
Nelle pazienti affette da carcinoma
mammario, il linfedema può interessare sia il braccio omolaterale,
sia il torace e il seno.
L’asportazione dei linfonodi ascellari accresce il rischio di sviluppare
un linfedema. Grazie alle moderne
tecniche di chirurgia e di radioterapia, i linfedemi sono però diventati
più rari. Oggigiorno si asporta soltanto il primo dei linfonodi più vicini al tumore a drenarne la linfa,
chiamato linfonodo sentinella. Se
la biopsia del linfonodo sentinella
non mette in evidenza infiltrazione
tumorale, non occorre procedere
all’asportazione di tutti gli altri linfonodi.
Così può ridurre il rischio di sviluppare un linfedema
>Disinfettando subito eventuali escoriazioni, tagli e ferite di altro
tipo, anche se le sembrano di poca entità, specialmente se
interessano la parte del corpo a rischio di linfedema.
>Rivolgendosi subito al suo medico curante ai primi segni d’infezione (arrossamento della cute nell’area a rischio di linfedema,
febbre, brividi, nausea, dolori). L’erisipela e analoghe malattie
infettive vanno trattate con antibiotici.
>Badando a che non le siano fatti prelievi dal braccio omolaterale
né iniezioni nella zona del corpo a rischio di linfedema.
>Interrompendo attività faticose con delle pause.
>Rinunciando ad attività fisiche pesanti quando fa molto caldo.
>Limitando a un massimo di 20 minuti la permanenza in bagni
termali o saune. Prima di rivestirsi, faccia una doccia fredda e
si asciughi bene.
>Rinunciando a massaggi che attivano la circolazione laddove
sono stati asportati linfonodi.
Tornare alla quotidianità con il cancro del seno
31
Malgrado ciò, il rischio di linfedema
permane, anche a distanza di anni
dall’intervento chirurgico al seno e
dalla radioterapia.
Misure preventive
Il moto regolare e la respirazione
profonda favoriscono il deflusso linfatico. Attivando sistematicamente
il suo sistema circolatorio, può
migliorare il funzionamento del
sistema linfatico. Legga a tale proposito anche il capitolo «Il moto
fa bene» (vedi pp. 37 sgg.).
Vi sono misure preventive che riducono il rischio di sviluppare un
linfedema. Le più importanti sono
la cura del corpo, e della pelle
in particolare, la protezione da
un’esposizione eccessiva al sole e
al calore nonché la profilassi dell’erisipela. L’opuscolo «Il linfedema
e il cancro» (vedi p. 52) approfondisce questo aspetto.
Per saperne di più …
… sulle cause, sulle conseguenze e sulla prevenzione
del linfedema legga l’opuscolo
«Il linfedema e il cancro» (vedi
p. 52) che si sofferma anche
sul sistema linfatico e sulle sue
funzioni nonché sulle misure
terapeutiche in caso di linfedema.
32
Tornare alla quotidianità con il cancro del seno
L’erisipela è un’infezione batterica
della pelle, causata generalmente
da streptococchi. Quando il flusso
linfatico è disturbato, il sistema
immunitario non riesce più a neutralizzare gli agenti patogeni che
normalmente penetrano nell’organismo attraverso la pelle. Spesso
il linfedema diventa clinicamente
manifesto proprio attraverso un’erisipela, caratterizzata da un’infiammazione acuta della pelle.
Se il linfedema si presenta lo stesso
Purtroppo, anche osservando scrupolosamente tutte le possibili misure preventive, il rischio di contrarre un linfedema non può essere
eliminato del tutto. Quindi se, malgrado il suo impegno, dovesse
sviluppare un linfedema, non deve
pensare di avere sbagliato qualcosa. Semplicemente il linfedema
segnala un’insufficienza del sistema linfatico che va trattata immediatamente.
Contesto familiare
e sociale
Naturalmente una soluzione infallibile per il suo reinserimento nel
contesto familiare e sociale non
c’è. Certo è, però, che conoscere
le proprie esigenze personali aiuta
in questo. Tanto più consapevole è
dei suoi bisogni e tanto più chiara
è nell’esprimerli, quanto più probabile è che saranno rispettati.
All’inizio si sentirà forse suscettibile. Questa condizione è una normale conseguenza del disorientamento provocato dalla diagnosi di
cancro del seno.
È possibile, inoltre, che i familiari e
gli amici, dal canto loro, si comportino in modo innaturale nei suoi
confronti, sia perché non sanno
come affrontare la situazione e
sono preoccupati per lei, sia perché sono inaspettatamente confrontati con le proprie paure.
Se ha figli
I bambini hanno antenne molto
sensibili e si accorgono subito che
c’è qualcosa che non va. Nella loro
fantasia, immaginano poi scenari
in generale più terribili della realtà.
Inoltre, spesso pensano che la
mamma si sia ammalata per colpa loro, perché hanno disubbidito.
I ragazzi più grandi possono entrare in conflitto con loro stessi
perché vogliono andare per la
propria strada e seguire le proprie
idee malgrado la sua malattia. Il
loro bisogno d’indipendenza è
legittimo. Rassicuri i suoi figli sul
fatto che non hanno nessuna colpa se lei si è ammalata, anche se
non si sono sempre comportati
bene o se vi sono stati conflitti.
Parli con i suoi figli come lo ha
sempre fatto. Dica loro come stanno le cose. Quando non sa rispondere, può replicare apertamente
«non lo so». È meglio infatti ammettere di ignorare la risposta che
mentire.
A seconda della loro età, i figli le
porranno domande diverse. Più
grandi sono, più dettagli medici
vorranno conoscere. Se dovessero
accennare alla morte, non dia una
risposta evasiva, ma abbia il coraggio di affrontare il tema.
Parlare di cancro con i propri figli
L’opuscolo della Lega contro il cancro intitolato «Come aiutare il
proprio bambino?» (vedi p. 52) fornisce spunti su come affrontare
insieme ai figli la vita di tutti i giorni dopo la diagnosi di cancro.
Dà risposte a domande del tipo «Chi deve informare i figli?»,
«Come affrontare la reazione dei figli?», «Come coinvolgere i figli?».
Inoltre dà consigli pratici e indirizza a servizi e a professionisti che
la possono aiutare nel suo percorso di malattia.
Tornare alla quotidianità con il cancro del seno
33
Oggigiorno i bambini sanno già
fin da piccolini che il cancro può
portare alla morte. Se riesce, non
nasconda i suoi sentimenti e dia
espressione alle sue emozioni. Ciò
non è segno di debolezza, al contrario.
Vita di coppia
e sessualità
I cambiamenti del corpo provocati
dall’operazione e dalla radioterapia
nonché gli effetti delle terapie farmacologiche sul sistema ormonale
si ripercuotono anche sulla sessualità. Con il tempo, l’impatto della
malattia sulla sessualità può affievolirsi e risolversi, in un primo
momento comunque sconvolge le
abitudini della coppia che può vedersi costretta a rimandare i suoi
progetti di vita.
La percezione erotica e l’atteggiamento verso la sessualità di una
donna che si ammala di cancro
del seno ed è sottoposta a terapie
oncologiche può subire cambiamenti più o meno drastici. I seni
influiscono fortemente sulla percezione e sull’immagine che una donna ha del proprio corpo. I seni sono anche fonte di piacere sessuale.
Da un punto di vista prettamente
medico, la diagnosi di cancro del
seno in teoria non dovrebbe ripercuotersi sulla vita sessuale della
34
coppia. Infatti, i rapporti sessuali
non hanno alcun influsso sull’insorgenza del cancro né sulla ripresa
della malattia. Inoltre, il cancro non
è trasmissibile. In realtà, invece,
le incertezze e le preoccupazioni
legate alla malattia, l’astenia o dolori possono compromettere il desiderio sessuale.
Le terapie oncologiche possono
comportare disturbi che influiscono anch’essi negativamente
sulla sessualità:
> Per lungo tempo, il braccio e
la spalla omolaterali al seno
operato possono risultare
indeboliti e la loro mobilità
può essere ridotta.
> Le terapie farmacologiche
possono interferire con il
sistema ormonale e disturbare
il ciclo mestruale (vedi pp. 22
sgg.).
> Forse si sente meno attraente.
La perdita dei capelli (alopecia)
e problemi di pelle possono
peggiorare questo sentimento.
> Può accadere che per un certo
periodo non sopporti di essere
toccata. Dopo l’operazione,
per un certo tempo le terminazioni nervose della pelle sono
ipersensibili. Per questo
motivo, potrebbe non tollerare
di essere toccata neppure
lievemente al petto.
> Anche il suo compagno
potrebbe sentirsi insicuro e
non osare più toccarla per
Tornare alla quotidianità con il cancro del seno
timore di farle male o di
metterla a disagio.
> Se è sola o se la sua relazione
è ancora molto fresca, la sessualità potrebbe rappresentare
per lei un problema ancora più
difficile da affrontare.
L’opuscolo «Il cancro e la sessualità femminile» fornisce spunti su
come gestire simili difficoltà (vedi
p. 52).
Gravidanza
Posso ancora avere figli? Per ogni
donna la risposta sarà diversa perché diverse sono pure le conseguenze che il cancro del seno può
avere per ogni donna. La risposta dipenderà, fra l’altro, dalla sua
età e dalle eventuali cure previste
dopo la chirurgia (chemioterapia,
ormonoterapia).
È consigliabile attendere di essersi ripresa sia fisicamente, sia psichicamente prima di sospendere
la contraccezione. Il periodo d’attesa dopo l’assunzione di terapie
farmacologiche varia da farmaco
a farmaco e dipende dal dosaggio
assunto.
Certo è che una donna che ha contratto il cancro non presenta un
rischio più elevato di una donna
sana di portare alla luce un bambino con malformazioni.
Durante determinate terapie e, in
certi casi, temporaneamente anche
una volta sospese le terapie oncologiche, è necessaria la contraccezione indipendentemente dal
fatto che le mestruazioni si siano
verificate durante la terapia oppure no. Scelga il metodo anticoncezionale più idoneo per lei in
accordo con il suo medico curante.
Non si sa ancora se e in quale modo una gravidanza dopo una diagnosi di cancro del seno influisca
sull’aspettativa di vita della donna.
Infatti sussiste la probabilità che
in qualche parte dell’organismo si
annidino già delle minuscole micrometastasi, non ancora diagnosticabili. È pensabile che questi nidi
metastatici possano svilupparsi
più rapidamente sotto l’influsso
dei cambiamenti ormonali caratteristici della gravidanza. Tale rischio
rimane comunque per ora imponderabile.
Anche in una situazione del genere la decisione a favore o contro
una gravidanza spetta unicamente
a lei. Ne discuta con suo marito o
con il suo compagno e con il suo
medico. Ha inoltre la possibilità di
chiedere un secondo parere.
L’opuscolo «Il cancro e la sessualità
femminile» approfondisce questi
aspetti (vedi p. 52).
Tornare alla quotidianità con il cancro del seno
35
Menopausa
Forse quando ha ricevuto la diagnosi di cancro del seno era già in
menopausa oppure, nel suo caso,
la menopausa è stata indotta precocemente dalla terapia farmacologica (vedi pp. 22 sgg.).
è controindicata specialmente in
presenza di un carcinoma mammario ormonodipendente (vedi
anche p. 16). Consulti al riguardo
il suo medico o la sua équipe curante, il farmacista o una consulente della Linea cancro (vedi
appendice).
Le terapie oncologiche hanno spesso quali effetti collaterali disturbi
tipici della menopausa come vampate, disturbi del sonno, cambiamenti repentini dell’umore, secchezza delle mucose vaginali,
sterilità temporanea o definitiva.
Ciò anche nelle donne in età premenopausale. Contro la maggior
parte di questi disturbi si può fare
qualcosa. Molti di essi con il tempo regrediscono spontaneamente.
In alternativa, vi sono preparati non
ormonali. Possono aiutare inoltre
tecniche di rilassamento, attività
sportive o terapie incentrate sul
corpo. Il problema della secchezza
vaginale può essere in parte risolto mediante i gel lubrificanti che
si ottengono senza ricetta medica
nelle farmacie e nelle drogherie o
che si trovano nei grandi magazzini, in generale vicino ai preservativi.
Oggigiorno si sconsiglia alle donne in menopausa di assumere una
terapia ormonale sostitutiva. Essa
Per ulteriori dettagli la invitiamo a
consultare l’opuscolo «Il cancro e la
sessualità femminile» (vedi p. 52).
Per saperne di più …
… sui possibili problemi legati alla malattia e alle terapie e su come
affrontarli legga gli opuscoli della Lega contro il cancro «Il cancro
e la sessualità femminile», «Fatica e stanchezza», «La terapia antitumorale ha cambiato il mio aspetto» (vedi p. 52).
Può chiedere consiglio anche alla sua lega cantonale, alla Linea
cancro o all’associazione di autoaiuto «Vivere come prima», nella
Svizzera tedesca e in Romandia, o al Gruppo sostegno pazienti
del Centro di senologia della Svizzera italiana, in Ticino (vedi allegato). Anche i suoi familiari e amici possono rivolgersi a questi
servizi di sostegno.
36
Tornare alla quotidianità con il cancro del seno
Il moto fa bene
Le terapie oncologiche in generale
incidono sul rapporto che una
donna afflitta da carcinoma mammario ha con il proprio corpo, a
volte al punto da prenderne consapevolezza soltanto quando ha
dolori oppure perché la terapia ha
lasciato segni evidenti.
A ciò si aggiunge spesso una stanchezza estrema, chiamata astenia,
che impedisce alla donna di svolgere le abituali attività fisiche e di
curare i contatti. Il senso d’inefficienza e l’isolamento sociale che
ne conseguono possono portare a
una perdita di autostima.
A dipendenza dell’estensione dell’area interessata dall’intervento
chirurgico di asportazione del tumore, la mobilità del braccio e della spalla può risultare più o meno
compromessa. Può accadere che
inizialmente accusi fastidio al tatto
e al movimento. Dolori da tumefazione e l’ipersensibilità delle terminazioni nervose della pelle possono causarle problemi.
Forse, inconsapevolmente, tiene
le spalle ricurve come se volesse
proteggersi da ulteriori ferite o dagli sguardi altrui.
Come ritrovare il benessere
Correggendo la postura, è possibile ritrovare il proprio equilibrio
psicofisico. La fisioterapia, la ginnastica, il ballo, le passeggiate, il
nuoto ecc. possono aiutarla a ritornare piano piano in armonia
con il proprio corpo. Con il tempo,
riprenderà a muoversi con maggiore disinvoltura:
> Le tensioni muscolari si
allentano, il sistema cardiovascolare è attivato, i dolori
diminuiscono.
> Il tessuto cicatriziale diventa
più elastico.
> Il movimento previene
l’insorgere di un linfedema.
> Al bisogno, può farsi prescrivere la fisioterapia dal medico.
Questa prestazione è rimborsata dall’assicurazione malattie
obbligatoria di base. Se dispone
di un’assicurazione malattie
integrativa facoltativa, può
eventualmente farsi rimborsare anche altri tipi di terapia
come trattamenti osteopatici,
il metodo Feldenkrais e simili.
Che ne direbbe di un corso di
movimento e sport per malati di
cancro? Può chiedere ulteriori
informazioni alla sua lega cantonale contro il cancro.
Per saperne di più …
… sull’astenia (spossatezza) e
sull’attività fisica, può leggere
gli opuscoli della Lega contro
il cancro «Fatica e stanchezza»
e «Attività fisica e cancro»
(vedi p. 52).
Tornare alla quotidianità con il cancro del seno
37
Programma di ginnastica
Nella vita di tutti i giorni non
mancano le possibilità di fare del
movimento e di fare qualcosa per
il proprio benessere. I seguenti
suggerimenti ed esercizi sono un
primo passo e sono facili da integrare nella routine quotidiana.
L’ideale è …
> leggere prima attentamente
la descrizione degli esercizi.
> eseguire con regolarità gli
esercizi, possibilmente tutti
i giorni.
> eseguire gli esercizi per compensare l’abituale postura che
si è soliti prendere lavorando.
> prendersi tempo per fare gli
esercizi.
> respirare normalmente, vale
a dire non trattenere il fiato,
ma espirare sotto sforzo.
1
38
1
Tornare alla quotidianità con il cancro del seno
> ripetere gli esercizi più volte
aumentando gradualmente il
numero delle ripetizioni.
> interrompere gli esercizi non
appena si dovessero avvertire
dolori.
Scioglimento
muscolare
1
Esercizio
al suolo
> Si sdrai sulla schiena a gambe
divaricate, allarghi le braccia
a croce, tendendole il più
possibile.
> Con una lieve spinta del
piede sinistro, ruoti il torso
verso destra e posi il palmo
della mano sinistra su quello
della mano destra. Espiri
durante la rotazione e mantenga i piedi al suolo.
> Torni in posizione di partenza.
> Esegua l’esercizio di torsione
verso sinistra.
1
2
In questa posizione la muscolatura posteriore delle spalle
è rilassata.
Esercizi mattutini
> Si procuri un telo da bagno.
> Può eseguire gli esercizi anche
seduta su uno sgabello.
Esercizio
a letto
2
Posizione supina:
> Si sdrai su un cuscino
comodo che le sorregga
bene la testa e il collo.
> Le spalle debbono essere
libere e non poggiare sul
cuscino.
> Le vertebre cervicali e la
colonna toracica sono disposte
su una stessa linea.
Posizione laterale:
> La testa e il collo poggiano
sul cuscino.
> Le spalle sono libere e non
poggiano sul cuscino.
> Le vertebre cervicali e la
colonna toracica sono disposte
su una stessa linea.
> In caso di problemi alle spalle,
posi un cuscino supplementare
sul materasso, all’altezza del
petto, e vi appoggi il braccio
rivolto verso il soffitto.
Per migliorare la mobilità delle
spalle
Vedi illustrazioni corrispondenti.
> Appenda
il telo da bagno
3
piegato per il lungo a una
stanga ben fissa (con viti).
> Tenga
saldi i due capi del
4
telo da bagno con le mani.
Tiri un capo del telo da bagno
verso il basso senza lasciare
la presa dell’altra mano che,
così facendo, si porta automaticamente verso l’alto.
Ora tiri il telo da bagno verso
terra con la mano opposta
e via dicendo.
> Tenga
il telo da bagno teso
5
davanti a sé con le due mani.
Le braccia sono rilassate lungo
il corpo.
> Sollevi
le spalle fino alle
6
orecchie, poi le lasci ricadere
verso il bacino, spingendole
indietro.
> Sempre
tenendo il telo da
7
bagno teso davanti a sé con
le due mani, porti le braccia
sopra la testa piegando i gomiti
e facendo scivolare il telo da
Tornare alla quotidianità con il cancro del seno
39
bagno lungo il busto. Non sollevi le spalle durante l’esercizio.
> Se ha difficoltà, in alternativa
può eseguire il seguente esercizio al muro: Si metta in piedi
con lo sguardo rivolto verso
la parete a una distanza di ca.
20 cm dal muro e con i piedi in
linea con le spalle. Posi i palmi
delle mani sulla parete e porti
le braccia più in alto che può
facendo scivolare i palmi delle
mani lungo la parete. Mantenga
le spalle rilassate e lo sguardo
fisso davanti a sé durante
l’esercizio.
> Senza
alzare le spalle, tenga
8
il telo da bagno teso davanti a
sé con le due mani e le braccia
allungate in avanti all’altezza
del petto.
> Ruoti
le braccia tese in
9
avanti all’altezza del petto, una
volta verso destra e una volta
verso sinistra, come se fosse
al volante. Il telo da bagno
3
40
4
Tornare alla quotidianità con il cancro del seno
deve rimanere teso durante
l’esercizio.
> Porti
il telo da bagno teso
10
dietro la testa. Le braccia
sono piegate ad angolo retto
e formano un angolo retto con
il tronco. La testa è in linea
con il tronco.
> Cerchi
di unire gli avam11
bracci, senza abbassare le
braccia. Disunisca di nuovo
gli avambracci riportando
lentamente le braccia nella
posizione di partenza.
> Tenga
il telo da bagno teso
12
in diagonale dietro la schiena.
Tenda piano il braccio verso il
soffitto senza mollare la presa,
come se volesse asciugarsi la
schiena. Contemporaneamente
il braccio opposto si piega
lungo la schiena e segue il
movimento verso l’alto.
Riporti le braccia nella posizione iniziale. Ripeta l’esercizio
dall’altra parte.
5
6
7
8
9
9
10
11
12
12
Tornare alla quotidianità con il cancro del seno
41
Esercizi per le pause
lavorative
> Mantenga le spalle e le braccia
rilassate durante l’esercizio.
Si può fare del movimento anche
stando alla scrivania.
In posizione seduta
> Si
metta seduta, il più diritta
2
possibile. Regoli l’altezza della
sedia in modo che i fianchi
risultino leggermente rialzati
rispetto alle ginocchia. I piedi
aderiscono completamente al
pavimento. Le gambe sono
rilassate e aperte a V. Le ginocchia sono allineate ai fianchi.
Spinga le spalle indietro e verso il basso.
> Inclini il bacino leggermente
in avanti per raddrizzare la
colonna vertebrale e per aprire
il petto. Porti il mento leggermente verso lo sterno, allunghi
delicatamente il collo immaginando di voler toccare il soffitto
con la riga in mezzo. Respiri
normalmente durante l’esercizio.
In
piedi
1
> Si metta in piedi, con i piedi
paralleli, allineati ai fianchi, le
ginocchia leggermente piegate
e il busto possibilmente diritto.
> Distribuisca il peso in modo
uniforme sui due piedi e anche
tra tallone e metatarso.
> Ruoti il bacino verso l’alto
portando il coccige leggermente in avanti. In questo
modo si allunga la schiena.
> Porti lo sterno (non le spalle)
leggermente in avanti e in su.
> Tenga la testa diritta. Immagini
di avere la riga in mezzo e
di voler sfiorare con essa il
soffitto, allungando così il collo.
1
42
2
Tornare alla quotidianità con il cancro del seno
3
3
> Organizzi
il suo posto di
lavoro in modo ergonomico,
ossia tenendo conto della
sua statura.
> Se necessario, usi un cuscino
a rotolo per sostenere il bacino
nella posizione ottimale.
> Appoggi ev. le braccia sui
braccioli della sedia per sgravare le spalle.
> Assuma una postura dinamica
alla scrivania, intercalando
esercizi come quelli illustrati
qui di seguito alla posizione
descritta, al fine di prevenire
tensioni muscolari, di attivare
il metabolismo, di regolarizzare la respirazione e di agevolare il flusso linfatico.
4
5
Esercizi per la mobilità della
colonna vertebrale
4
> Si
sieda sul bordo della
sedia. Espirando lentamente,
ruoti indietro il bacino e faccia
la gobba. Lasci cadere la testa
sul petto. Prema i palmi delle
mani contro l’interno delle
cosce.
5
> Inspiri,
ruoti il bacino in
avanti, spinga le spalle indietro
e verso il basso, porti il mento
verso lo sterno, lo sguardo
rivolto in avanti, apra le braccia e le tenda indietro e verso
il basso.
> Ripeta l’esercizio possibilmente
ogni ora.
6
> Si
sieda diritta. Incroci le
mani sullo sterno.
6
Tornare alla quotidianità con il cancro del seno
43
7
7
8
44
> Ruoti
il torso ritmicamente
7
e senza forzare una volta in
senso orario, una volta in senso
antiorario e così via. Le spalle
debbono rimanere rilassate,
la testa e il bacino restano
immobili. Inspiri ed espiri profondamente durante l’esercizio.
Esercizio di allungamento
dei fianchi
> Inspirando,
posi la mano
8
omolaterale al seno interessato
dalla malattia sulla testa.
Il gomito è rivolto verso il
soffitto. Appoggi la mano
opposta sul bordo laterale o
sul bracciolo della sedia.
Sempre inspirando, inclini
dolcemente il busto verso la
mano abbassata, così da allungare il fianco. Non porti la
spalla all’orecchio e non modifichi l’ampiezza dell’angolo
formato dal braccio sollevato.
Rimanga in questa posizione
per alcuni atti respiratori.
> Esegua l’esercizio anche
dall’altra parte, ma lavori
soprattutto sul fianco omolaterale al seno interessato dalla
malattia.
Tornare alla quotidianità con il cancro del seno
Esercizio di tonificazione
della parete toracica laterale
> Si
metta seduta, con il
9
bacino leggermente flesso
in avanti e la schiena diritta.
Dietro la schiena, più o meno
all’altezza della vita, afferri
il polso dell’altra mano e tiri il
braccio nella direzione opposta. La scapola si porta così
automaticamente indietro.
Sente una lieve tensione a
livello della parete toracica
laterale? Resti in questa posizione per alcuni atti respiratori.
> Esegua l’esercizio anche
dall’altra parte, ma lavori
soprattutto sulla parete toracica omolaterale al seno interessato dalla malattia.
9
10
Esercizi di scioglimento della
muscolatura della zona cervicale
> Si metta seduta diritta. Spinga
le spalle indietro e verso il
basso. Infili le mani sotto le
natiche con i palmi rivolti in su.
> Inclini
lentamente la testa
10
di lato, senza muovere le spalle.
Mantenga leggermente tesa la
muscolatura della zona cervicale per alcuni atti respiratori.
> Porti
la testa sempre
11
inclinata di lato leggermente
in avanti (la schiena rimane
diritta). Rimanga in questa
posizione per alcuni atti
respiratori. Ripeta l’esercizio
dall’altra parte.
11
Tornare alla quotidianità con il cancro del seno
45
Ritorno alla quotidianità
Attività lavorativa
Dopo un certo periodo di convalescenza può riprendere a lavorare.
Ogni donna ha i suoi tempi: vi è chi
ricupera relativamente in fretta e
chi invece ha bisogno di più tempo.
Inoltre, non tutte le donne se la
sentono di riprendere la loro attività lavorativa, dentro o fuori casa,
subito a tempo pieno, per cui rientrano a una percentuale lavorativa
ridotta per poi aumentarla eventualmente in seguito.
Al bisogno, non esiti ad attivare
aiuti come le cure infermieristiche
a domicilio, le pulizie e l’assistenza
domestica, il servizio pasti a domicilio ecc. Si faccia aiutare laddove
lo ritiene necessario e auspicabile.
Ascolti il suo corpo
> Eviti di affaticarsi troppo senza
tuttavia cadere in un atteggiamento di eccessiva prudenza.
Calibri la sua attività lavorativa
a seconda delle sue momentanee condizioni psicofisiche.
Colga i messaggi del proprio
corpo. Si ascolti.
> Proceda a piccoli passi.
Faccia soltanto ciò che si
sente di fare. Non si lasci
mettere sotto pressione.
Non rincorra la perfezione,
né in casa né sul lavoro.
Abbia cura di se stessa.
> Si conceda frequenti pause di
riposo. Pratichi esercizi di rilas46
samento e di tonificazione.
Stando ricurva in avanti o
comunque a lungo nella stessa
posizione (ad es. al computer),
si creano tensioni muscolari.
Se possibile, appoggi le braccia. Legga inoltre il capitolo
«Il moto fa bene».
Assicurazione malattie
I costi delle terapie oncologiche
sono rimborsati dall’assicurazione
malattie obbligatoria di base, a
condizione che siano riconosciute
risp. che i prodotti farmaceutici
siano contemplati dal cosiddetto
Elenco delle specialità (ES) dell’Ufficio federale della sanità pubblica
(UFSP). I pazienti che dispongono
di un’assicurazione malattie integrativa facoltativa possono richiedere che sia valutata la possibilità
di un rimborso delle spese sanitarie che esulano dal catalogo delle
prestazioni LAMal (Legge federale
sull’assicurazione malattie).
Continuazione della retribuzione
Se il suo datore di lavoro ha concluso un’assicurazione d’indennità
giornaliera in caso di malattia, lei
percepirà un’indennità giornaliera
in caso di malattia che in parte
compenserà temporaneamente la
sua perdita di guadagno.
In caso contrario, il suo datore di
lavoro è tenuto a continuare a corrisponderle il salario per un limitato periodo di tempo. La sua du-
Tornare alla quotidianità con il cancro del seno
rata è commisurata all’anzianità di
servizio ed è stabilita a livello cantonale.
Qualora l’incapacità lavorativa perdurasse oltre l’adempimento da
parte del datore di lavoro dell’obbligo di continuare a versarle il salario in caso di malattia, subentra
l’assicurazione privata d’indennità
giornaliera per malattia, per chi ne
ha stipulata una.
È consigliabile informare il datore
di lavoro di aver contratto il cancro
e tenerlo al corrente delle ripercussioni che la malattia ha sulla
propria capacità lavorativa.
Reinserimento professionale
Al bisogno, il suo medico curante
le rilascia un certificato d’inabilità
lavorativa completa o parziale.
Molte donne scelgono di reinserirsi nel mondo del lavoro per gradi. Ricominciano cioè a lavorare a
una percentuale lavorativa ridotta
rispetto a quella alla quale lavoravano prima di ammalarsi per poi
aumentarla in un secondo tempo.
Altre donne, invece, preferiscono
riprendere a lavorare subito a
tempo pieno.
La decisione dipende anche dall’impegno che comportano le terapie: frequenza degli appuntamenti
ambulatoriali, distanza dal luogo
di cura, durata delle sedute, grado
d’intensità della terapia, effetti collaterali più o meno debilitanti. Tali
motivazioni sono menzionate nel
certificato d’inabilità lavorativa.
Dica al suo medico cosa ne pensa
in merito e a quale percentuale
vorrebbe rientrare.
A seconda della sua professione
e del suo stato di salute, possono
rendersi necessari cambiamenti a
livello professionale.
Per chi ha subìto un intervento
chirurgico al seno possono essere
problematiche attività lavorative
impegnative a livello fisico o che
richiedono movimenti ripetitivi
(catena di montaggio, cassa ecc.) e
sovraccaricano unilateralmente la
muscolatura delle braccia e delle
spalle.
Esponga questi problemi al suo
datore di lavoro. Spesso sono risolvibili con una riduzione della
Consulenza e aiuto
In caso di difficoltà economiche legate alla
malattia, per domande di ordine giuridico
o per qualsiasi altra esigenza può rivolgersi
anche alla sua lega cantonale contro il cancro
(vedi pp. 54 sg.).
Il nostro opuscolo «Cancro – le prestazioni
delle assicurazioni sociali» (vedi p. 52) approfondisce gli aspetti trattati.
Tornare alla quotidianità con il cancro del seno
47
percentuale lavorativa o con un
trasferimento interno.
Mangiare di gusto
ma con moderazione
Protezione dal licenziamento
Mentre è parzialmente o totalmente inabile al lavoro per malattia,
per un lasso di tempo commisurato alla sua anzianità di servizio,
al massimo tuttavia per sei mesi,
il suo datore di lavoro non la può
licenziare.
È un piacere assaporare un pasto
leggero in tutta calma.
Se si candida per un posto di lavoro, non è tenuta a informare di
propria iniziativa il datore di lavoro di sue precedenti malattie
oncologiche. È per contro tenuta a
rispondere conformemente alla
verità, qualora fosse interrogata
espressamente su eventuali problemi di salute.
L’obbligo di notifica della malattia
oncologica al nuovo datore di lavoro sussiste altresì nel caso in cui
la mobilità del suo braccio fosse
compromessa e che ciò fosse rilevante per lo svolgimento dell’attività lavorativa per la quale si candida.
Cerchi di non mettere in relazione
eventuali responsi negativi con
la sua malattia oncologica. Oggigiorno non è facile per nessuno
trovare un lavoro, specialmente
una volta superata la soglia dei
50 anni.
48
Tornare alla quotidianità con il cancro del seno
Tutto ciò che la fa star bene è importante in questo momento.
È bene sapere che non esiste una
dieta specifica in grado di prevenire
il cancro o la sua progressione né
di guarirlo. Vi è chi propaga diete
estreme o il digiuno con l’idea di
privare in questo modo il tumore
delle sostanze nutritive per impedirne la crescita. Regimi di questo
tipo possono essere molto nocivi
poiché a lungo andare portano a
una carenza alimentare.
> In linea di principio può
mangiare come prima.
> Provi solo a mangiare con
moderazione. Se fosse in
sovrappeso, provi a raggiungere piano piano un peso
normale.
> Non sia troppo severa con
se stessa. Mangi ciò che le
piace e ciò di cui ha voglia
al momento.
> Limiti il suo consumo di
grassi e di dolci. In compenso,
assuma molte vitamine (verdura, insalata, frutta) e fibre
alimentari (cereali integrali,
legumi). In situazioni eccezio-
nali (ad es. in caso di permanente inappetenza) può essere
indicato invece un regime alimentare ricco di calorie.
> La soia e i suoi derivati sono
ricchi di proteine, ma possono
contenere fitoestrogeni, ossia
estrogeni naturali di origine
vegetale. Alle donne affette
da un carcinoma mammario
ormonodipendente gli esperti
sconsigliano di assumere
preparati vegetali e integratori
alimentari contenenti fitoestrogeni poiché questi ultimi esplicano un’attività ormonale.
Quando le terapie rovinano
l’appetito
Le chemioterapie e a volte anche
la radioterapia possono comportare disturbi come diarrea, nausea,
vomito, costipazione che si ripercuotono sull’appetito dei pazienti.
Di conseguenza i pazienti che soffrono di tali effetti collaterali delle
terapie perdono peso e s’indeboliscono.
In simili circostanze è importante
curare particolarmente l’alimentazione e cercare di rimediare consumando tanti piccoli pasti, facilmente digeribili e non troppo caldi,
bevendo molto tra uno spuntino
e l’altro (1,5–2 litri di bibite non
zuccherate al giorno), mangiando
adagio ecc.
Vi sono poi disturbi del metabolismo legati alla malattia (ad es.
l’ipotiroidismo, una sindrome
causata da insufficiente funzionamento della tiroide), farmaci come
il cortisone, la terapia antiormonale, gli psicofarmaci o la ritenzione
idrica, ossia l’accumulo di liquidi
nei tessuti, che – al contrario – portano a un aumento di peso. Chieda
al suo medico se vi sono contromisure che si possono prendere in
questi casi.
Difficoltà di alimentazione
L’opuscolo della Lega contro il cancro intitolato «Difficoltà di
alimentazione e cancro» (vedi p. 52) offre vari spunti per risolvere
le possibili difficoltà di alimentazione dovute alla malattia e alle
terapie oncologiche. È importante che non perda la voglia e il
piacere di mangiare affinché resti in forze o possa recuperare
l’energia di cui la malattia l’ha privata.
In caso di difficoltà di alimentazione è opportuno rivolgersi inoltre
a una dietista.
Tornare alla quotidianità con il cancro del seno
49
Sostegno pazienti
Vivere come prima
«Vivere come prima» è un’associazione che si rivolge alle donne colpite da cancro del seno e che persegue lo scopo di facilitarne il
reinserimento nella realtà familiare
e sociale. «Vivere come prima» è
presente in diversi cantoni della
Svizzera tedesca e romanda con incontri di discussione e con gruppi
di volontarie.
Sostegno offerto dalle volontarie
Se lo desidera, le può rendere visita in ospedale una volontaria di
«Vivere come prima» che in passato ha vissuto la sua stessa esperienza di malattia.
Le volontarie sono donne che hanno
dovuto fare i conti con le sue stesse
paure e difficoltà e che oggi conducono una vita normale. Incontrare una di esse può infonderle
fiducia e coraggio. Naturalmente,
può chiedere di essere contattata
da una volontaria di «Vivere come
prima» in qualsiasi momento, anche una volta rientrata a casa dall’ospedale.
Le volontarie di «Vivere come prima» sono appositamente formate
per poter svolgere la loro attività
di volontariato e sono tenute a osservare l’obbligo di segretezza.
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Gruppi parola
Questi incontri di gruppo consentono lo scambio di esperienze e
di consigli pratici, la condivisione
delle difficoltà legate alla malattia
e il sostegno reciproco durante e
dopo le terapie. Essi costituiscono
per molte donne un valido aiuto
nell’affrontare la malattia.
Contatto
Se lo desidera, chieda alla sua équipe curante di annunciarla al locale
gruppo di sostegno. Se ciò non fosse possibile, può rivolgersi alla lega cantonale contro il cancro (vedi
allegato) o direttamente all’associazione «Vivere come prima», se
abita nella Svizzera tedesca o romanda, oppure alla coordinatrice
del Gruppo Sostegno Pazienti del
Centro di Senologia della Svizzera
italiana, se abita in Ticino:
Vivere come prima
Persona di contatto
Dr. h.c. Susi Gaillard, Direttrice
Casella postale 336
4153 Reinach BL1
Tel. 061 711 91 43
[email protected]
www.leben-wie-zuvor.ch
Gruppo Sostegno Pazienti
Centro di Senologia della
Svizzera italiana
Mobile 079 605 12 60
[email protected]
Tornare alla quotidianità con il cancro del seno
Appendice
Chieda consiglio
Equipe curante
L’équipe curante può consigliare cosa fare
in caso di disturbi legati alla malattia e alle
terapie. Rifletta anche lei su possibili misure in grado di migliorare la sua qualità di
vita e di favorire la sua riabilitazione.
Se lo ritiene opportuno, chieda di poter
usufruire di una consulenza psiconcologica. Uno psiconcologo è una figura professionale appositamente formata per poter
offrire sostegno psicologico ai malati di
cancro e ai loro familiari. Nella maggior
parte degli ospedali, le pazienti con carcinoma mammario sono inoltre seguite da
un’infermiera dedicata, ossia da una specialista clinica in senologia (vedi p. 8).
Lega cantonale contro il cancro
Le leghe cantonali contro il cancro consigliano, accompagnano e sostengono i malati e i loro familiari in tutte le fasi della malattia. Offrono aiuto pratico per risolvere
problemi organizzativi, aiuti finanziari in
situazioni di disagio economico legato alla
malattia nonché consulenza assicurativa
e orientamento in ambito giuridico. Informano su diritti a varie prestazioni e aiutano
a ottenerle. Forniscono materiale informativo. Organizzano gruppi di autoaiuto e
corsi. Indirizzano a specialisti, ad esempio
per le protesi del seno, il linfodrenaggio,
le consulenze dietetiche, le terapie complementari ecc.
Linea cancro 0800 11 88 11
Le operatrici specializzate della Linea cancro sono pronte ad ascoltarla, rispondono
a qualsiasi domanda sul cancro e sulle terapie e, all’occorrenza, indirizzano a centri
d’eccellenza, associazioni di categoria ecc.
Le chiamate e le consulenze sono gratuite.
Guida cancro
La «Guida cancro» della Lega svizzera contro il cancro è un albo virtuale per la divulgazione di servizi psicosociali intesi a salvaguardare la qualità di vita delle persone
colpite dal cancro, offerti in Svizzera: www.
legacancro.ch/guidacancro.
Attività sportive di gruppo
L’attività fisica ha un effetto benefico su
molte pazienti. Un’attività sportiva di gruppo
può aiutare a riacquistare fiducia nel proprio corpo e a combattere la stanchezza
nonché altri disturbi. S’informi presso la
sua lega cantonale contro il cancro sull’offerta di corsi. Consulti anche le voci «Opuscoli» e «Internet» qui di seguito.
Altri malati di cancro
Piattaforme virtuali di scambio
Chi sente l’esigenza di condividere le proprie esperienze legate alla malattia può
usufruire della piattaforma virtuale di
scambio, moderata dalle operatrici della
Linea cancro: www.forumcancro.ch. Anche
l’Associazione Italiana Malati di Cancro,
parenti e amici (AIMaC) ha aperto un forum
di discussione per i pazienti e i loro familiari: http://forumtumore.aimac.it.
Gruppi di autoaiuto
Partecipando agli incontri dei gruppi di
autoaiuto (vedi p. 50), si ha l’opportunità di
parlare con persone che hanno vissuto o
stanno vivendo un’esperienza analoga alla
propria e di scambiarsi informazioni di
vario tipo. Può essere utile confrontare il
proprio modo di far fronte a determinate
situazioni con le modalità di gestione della
malattia adottate da altri. Ognuno deve comunque fare le proprie esperienze e scegliere le strategie più consone alla propria
personalità. Non c’è, in effetti, un modo
giusto o sbagliato di vivere la malattia.
Tornare alla quotidianità con il cancro del seno
51
Servizi di assistenza e di cura a domicilio
o Spitex
In diversi cantoni sono operativi servizi di
assistenza e di cura a domicilio o Spitex
specializzati nella presa a carico di pazienti
oncologici. Per conoscerne i recapiti, prenda contatto con la lega cantonale contro il
cancro. È possibile fare capo a questi enti
in ogni fase della malattia. Infermiere abilitate possono renderle visita a domicilio per
consigliarla, fra l’altro, su possibili misure
lenitive in caso di effetti collaterali.
Opuscoli della
Lega contro il cancro
> Terapie medicamentose dei tumori
Chemioterapia, terapia antiormonale,
immunoterapia
> La radioterapia
> La protesi del seno
La scelta giusta
> Un nuovo seno?
Chirurgia ricostruttiva della mammella
> Alternativi? Complementari?
Rischi e benefici di metodi non provati
in oncologia
> Attività fisica e cancro
Riacquistare fiducia nel proprio corpo
> Accompagnare un malato di cancro
Una guida per familiari e amici
> Come aiutare il proprio bambino?
Quando mamma o papà si ammala
di cancro
> Scoprire nuovi orizzonti –
Seminari di riabilitazione
Programma di corsi della Lega contro
il cancro
> Rischio di cancro ereditario
Una guida per le famiglie in cui le
malattie tumorali sono frequenti
> Cancro – le prestazioni delle assicurazioni sociali
> Krebs – von den Genen zum Menschen/
Le cancer – des gènes à l’homme
Un CD-ROM che illustra l’origine e
il trattamento delle malattie tumorali
(Fr. 25.–, più spese di spedizione).
Non disponibile in italiano.
> Vivere con il cancro, senza dolore
> Fatica e stanchezza
Individuare le cause, trovare delle
soluzioni
> Difficoltà di alimentazione e cancro
> La terapia antitumorale ha cambiato
il mio aspetto
Suggerimenti e consigli da capo a piedi
> Il cancro e la sessualità femminile
> Il linfedema e il cancro
52
Tornare alla quotidianità con il cancro del seno
> Cancro – quando le speranze
di guarigione svaniscono
> Direttive anticipate della Lega
contro il cancro
Guida e direttive (Fr. 18.–); download
gratuito da: www.legacancro.ch/
direttiveanticipate
Modalità di ordinazione
> Lega cantonale contro il cancro
> Telefono 0844 85 00 00
> [email protected]
> www.legacancro.ch/opuscoli
Opuscoli di altre
organizzazioni
www.forumcancro.ch
La piattaforma virtuale di scambio per malati di cancro e familiari
www.legacancro.ch/it
Sito della Lega svizzera contro il cancro
www.legacancro.ch/guidacancro
Albo virtuale per servizi psicosociali
www.legacancro.ch/migranti
Schede informative in albanese, portoghese, serbo-croato-bosniaco, spagnolo,
turco e in parte anche in inglese su alcuni
frequenti tipi di cancro e sulla prevenzione. La varietà degli argomenti e delle
lingue sarà via via ampliata.
www.legacancro-ti.ch
Sito della Lega ticinese contro il cancro
«Il cancro della mammella», 2010, Associazione Italiana Malati di Cancro, parenti
e amici (AIMaC), disponibile online: www.
aimac.it/libretti.php.
«Trattamento dei tumori nell’ambito di uno
studio clinico», reperibile presso il Gruppo svizzero di ricerca clinica sul cancro
(SAKK), tel. 031 389 91 91, [email protected],
www.sakk.ch.
Inglese
www.cancer.gov/breast
National Cancer Institute USA
www.macmillan.org.uk/cancerinformation/cancertypes → Breast cancer in women
A non-profit cancer information service
www.cancer.org/cancer/breastcancer/
index
American Cancer Society
Internet
Fonti
Sul sito www.legacancro.ch/opuscoli trova
tutte le pubblicazioni ottenibili presso la
Lega contro il cancro. La maggior parte
delle pubblicazioni sono gratuite e sono
fornite per posta o possono essere scaricate da internet. Sono offerte dalla Lega
svizzera contro il cancro e dalla lega del
suo cantone di residenza. Ciò è possibile
soltanto grazie ai generosi donatori.
(in ordine alfabetico)
www.aimac.it
Associazione Italiana Malati di Cancro,
parenti e amici
www.airc.it/tumori/tumore-al-seno.asp
Associazione italiana per la ricerca sul
cancro
www.europadonna.it
Forum italiano di Europa Donna, la Coalizione Europea contro il Tumore al Seno,
movimento che rappresenta i diritti delle
donne nella prevenzione e nella cura del
tumore al seno presso le istituzioni pubbliche.
La Lega svizzera contro il cancro attinge
alle pubblicazioni e ai siti internet menzionati in questo opuscolo quali fonti d’informazione. I siti indicati corrispondono a
grandi linee ai criteri di qualità della Health
On the Net Foundation e sono pertanto
conformi al cosiddetto standard HONcode
(www.hon.ch/HONcode/Italian).
Tornare alla quotidianità con il cancro del seno
53
Consulenza e aiuto –
La lega cantonale contro il cancro
1
Krebsliga Aargau
Milchgasse 41, 5000 Aarau
Tel. 062 834 75 75
Fax 062 834 75 76
[email protected]
www.krebsliga-aargau.ch
PK 50-12121-7
2
Krebsliga beider Basel
Mittlere Strasse 35, 4056 Basel
Tel. 061 319 99 88
Fax 061 319 99 89
[email protected]
www.klbb.ch
PK 40-28150-6
3
54
Bernische Krebsliga
Ligue bernoise contre le cancer
Marktgasse 55, Postfach 184
3000 Bern 7
Tel. 031 313 24 24
Fax 031 313 24 20
[email protected]
www.bernischekrebsliga.ch
PK 30-22695-4
4
5
Ligue fribourgeoise
contre le cancer
Krebsliga Freiburg
Route de Beaumont 2
case postale 75
1709 Fribourg
tél. 026 426 02 90
fax 026 425 54 01
[email protected]
www.liguecancer-fr.ch
CP 17-6131-3
Ligue genevoise
contre le cancer
17, boulevard des Philosophes
1205 Genève
tél. 022 322 13 33
fax 022 322 13 39
[email protected]
www.lgc.ch
CP 12-380-8
Tornare alla quotidianità con il cancro del seno
6
Krebsliga Glarus
Kantonsspital, 8750 Glarus
Tel. 055 646 32 47
Fax 055 646 43 00
[email protected]
www.krebsliga-glarus.ch
PK 87-2462-9
7
Krebsliga Graubünden
Alexanderstrasse 38, 7000 Chur
Tel. 081 252 50 90
Fax 081 253 76 08
[email protected]
www.krebsliga-gr.ch
PK 70-1442-0
8
Ligue jurassienne contre le cancer
Rue des Moulins 12
2800 Delémont
tél. 032 422 20 30
fax 032 422 26 10
[email protected]
www.liguecancer-ju.ch
CP 25-7881-3
9
Ligue neuchâteloise
contre le cancer
Faubourg du Lac 17
case postale
2001 Neuchâtel
tél. 032 721 23 25
[email protected]
www.liguecancer-ne.ch
CP 20-6717-9
10 Krebsliga Schaffhausen
Rheinstrasse 17
8200 Schaffhausen
Tel. 052 741 45 45
Fax 052 741 45 57
[email protected]
www.krebsliga-sh.ch
PK 82-3096-2
11 Krebsliga Solothurn
Hauptbahnhofstrasse 12
4500 Solothurn
Tel. 032 628 68 10
Fax 032 628 68 11
[email protected]
www.krebsliga-so.ch
PK 45-1044-7
12 Krebsliga
St. Gallen-Appenzell
Flurhofstrasse 7
9000 St. Gallen
Tel. 071 242 70 00
Fax 071 242 70 30
[email protected]
www.krebsliga-sg.ch
PK 90-15390-1
13 Thurgauische Krebsliga
Bahnhofstrasse 5
8570 Weinfelden
Tel. 071 626 70 00
Fax 071 626 70 01
[email protected]
www.tgkl.ch
PK 85-4796-4
14 Lega ticinese
contro il cancro
Piazza Nosetto 3
6500 Bellinzona
Tel. 091 820 64 20
Fax 091 820 64 60
[email protected]
www.legacancro-ti.ch
CP 65-126-6
15 Ligue valaisanne contre le cancer
Krebsliga Wallis
Siège central:
Rue de la Dixence 19, 1950 Sion
tél. 027 322 99 74
fax 027 322 99 75
[email protected]
www.lvcc.ch
Beratungsbüro:
Spitalzentrum Oberwallis
Überlandstrasse 14, 3900 Brig
Tel. 027 922 93 21
Mobile 079 644 80 18
Fax 027 970 33 34
[email protected]
www.krebsliga-wallis.ch
CP/PK 19-340-2
Lega svizzera
contro il cancro
16 Ligue vaudoise contre le cancer
Place Pépinet 1, 1003 Lausanne
tél. 021 623 11 11
fax 021 623 11 10
[email protected]
www.lvc.ch
CP 10-22260-0
Forum
17 Krebsliga Zentralschweiz
Hirschmattstrasse 29, 6003 Luzern
Tel. 041 210 25 50
Fax 041 210 26 50
[email protected]
www.krebsliga.info
PK 60-13232-5
18 Krebsliga Zug
Alpenstrasse 14, 6300 Zug
Tel. 041 720 20 45
Fax 041 720 20 46
[email protected]
www.krebsliga-zug.ch
PK 80-56342-6
19 Krebsliga Zürich
Moussonstrasse 2, 8044 Zürich
Tel. 044 388 55 00
Fax 044 388 55 11
[email protected]
www.krebsliga-zh.ch
PK 80-868-5
Effingerstrasse 40
Casella postale 8219
3001 Berna
Tel. 031 389 91 00
Fax 031 389 91 60
[email protected]
www.legacancro.ch
CP 30-4843-9
Linea cancro
Tel. 0800 11 88 11
(chiamata gratuita)
lunedì–venerdì
ore 10.00–18.00
[email protected]
www.forumcancro.ch,
piattaforma virtuale della
Lega contro il cancro
Guida cancro
www.legacancro.ch/guidacancro, albo virtuale della
Lega contro il cancro per
la pubblicazione di offerte
psicosociali di sostegno
(corsi, consulenze ecc.)
in Svizzera
Linea stop tabacco
Tel. 0848 000 181
massimo 8 centesimi
al minuto (rete fissa)
lunedì–venerdì
ore 11.00–19.00
Opuscoli
Tel. 0844 85 00 00
[email protected]
www.legacancro.ch/
opuscoli
Siamo molto grati
del suo sostegno.
20 Krebshilfe Liechtenstein
Im Malarsch 4, FL-9494 Schaan
Tel. 00423 233 18 45
Fax 00423 233 18 55
[email protected]
www.krebshilfe.li
PK 90-4828-8
Tornare alla quotidianità con il cancro del seno
55
Fornito dalla sua lega contro il cancro:
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