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Approfondimento del Corso di Relazioni Pubbliche
APPROFONDIMENTO DEL CORSO DI RELAZIONI PUBBLICHE prof. Giuseppe Facchetti Università degli Studi di Milano, febbraio 2013 LA REPUTAZIONE, OBIETTIVO DELLE ATTIVITA’ DI RELAZIONI PUBBLICHE La reputazione, parte immortale della natura umana “La reputazione, la reputazione, ho perso la mia reputazione! Ho perso la parte immortale di me stesso; resta solo la parte bestiale! La mia reputazione, Iago, la mia reputazione!” Otello, Shakespeare Cassio: Ci vogliono 20 anni per costruire una reputazione: bastano 5 minuti per rovinarla. (Warren Buffet) Corso di relazioni pubbliche 2012 2013 Immagine, identità, reputazione o o L’immagine è il risultato di un’azione finalizzata al miglioramento della percezione di un soggetto. L’identità è un concetto più ampio e completo, che comprende e compone mission, vision e valori guida. Se è prevalente la natura retorica, unilaterale e asimmetrica è appropriato parlare di “immagine” Se invece prevale la natura dialogica, bilaterale, tendenzialmente simmetrica, si può parlare di “identità” Corso di relazioni pubbliche 2012 2013 Immagine e reputazione Corso di relazioni pubbliche 2012 2013 Identità e immagine sono informazione di ciò che si è (identità) e di ciò che appare (immagine) Reputazione è relazione, cioè il risultato di un rapporto, bilaterale o a rete Corso di relazioni pubbliche 2012 2013 Il ritmo della reputazione è lento ma forte La visibilità finalizzata all’immagine si può “comprare” La reputazione è invece il risultato di un lungo, paziente, difficile - e sempre a rischio - lavoro di rafforzamento del consenso profondo, da costruire nel tempo a favore di un’organizzazione o di qualunque soggetto che ha la missione di relazionarsi positivamente con altri. Identità e immagine si possono costruire a tavolino; la reputazione solo con pazienti attività di ascolto, azioni positive, coerenza complessiva, ma soprattutto con il concorso attivo del destinatario, che rilascia una sorta di “licenza ad operare” (definizione di T. M.Falconi). Corso di relazioni pubbliche 2012 2013 Reputazione è rapporto con gli stakeholder La reputazione di una persona o di un’organizzazione è un prodotto comunicativo derivante dall’interazione tra l’organizzazione e i suoi interlocutori o stakeholder: tutti coloro che possono influenzare consumatori, utenti, investitori, fornitori. Sono pertanto in qualche modo gli stakeholder, come intermediari verso il grande pubblico, a fissare il contenuto valoriale della reputazione, cioè normalmente a crearla o a distruggerla. Corso di relazioni pubbliche 2012 2013 Ricordiamoci chi sono gli stakeholder La relazione impresa – stakeholders primari e secondari. Fonte: Sicca (1998). Corso Relazioni Pubbliche 2012/2013 La teoria degli stakeholder: la legittimazione sociale coincide con la reputazione • • • Secondo Edward Freeman, fondatore (1963) di questa teoria, l’impresa ha bisogno di una legittimazione sociale, cioè del riconoscimento del suo ruolo positivo nella società. Gli stakeholder pertanto non sono solo quelli “primari” (azionisti,dipendenti, fornitori ecc.), ma chiunque, anche individualmente,”può influenzare o essere influenzato” dall’attività dell’organizzazione sotto l’aspetto del prodotto, dei processi, delle politiche di sviluppo. Si tratta di: associazioni di interesse, partiti, sindacati, stampa ecc. Tutti insieme diventano soggetti “attivi”, cioè partecipano al processo di formazione degli obiettivi d’impresa. Secondo Milton Freedman contano invece solo gli shareholder Una definizione riferita all’impresa la Corporate Reputation è una valutazione globale e stabile nel tempo riguardante un’impresa, condivisa da più persone, basata sull’insieme di percezioni (razionali) riguardanti la condotta generale, la performance finanziaria e gli altri obiettivi dell’impresa (Highhouse, 2009). La reputazione in 7 prospettive (da Fombrun, fondatore del Reputation Institute, 1997) 1. 2. 3. 4. In termini contabili è un asset intangibile misurabile che stabilisce la differenza tra il valore delle risorse tangibili dell’impresa (certificate nei bilanci) e il valore effettivo di mercato In termini economici è l’insieme di tutti quei segnali, percepiti dagli stakeholder, che le organizzazioni utilizzano per costruire un vantaggio competitivo e comunicare, così, la propria forza. In termini di marketing sfrutta a proprio vantaggio il punto di vista dei consumatori o utenti finali. In termini psicologici è un sistema di significati che gli individui usano per focalizzare le impressioni sull’organizzazione; Corso di relazioni pubbliche 2012 2013 La reputazione in 7 prospettive In chiave organizzativa è un’interpretazione cognitiva dell’impresa da parte del pubblico interno, influendo sulle motivazioni del management e dei lavoratori e sul modo in cui essi si relazionano con l’esterno. 6 In termini sociologici è un indicatore di legittimità, un insieme di valutazioni della performance di un’impresa, in relazione alle aspettative e alle norme della società, in un ambiente sociale condiviso. 7 In chiave strategica garantisce un vantaggio competitivo in grado di tenere distanti i competitori e proteggere l’organizzazione dall’ingresso nel mercato di nuovi concorrenti. 5 I fattori che influenzano la reputazione Corso di relazioni pubbliche 2012 2013 Le componenti del quoziente reputazionale Corso di relazioni pubbliche 2012 2013 La reputazione è vantaggio competitivo Per Fombrun, fondatore del Reputation Institute, l’organismo più autorevole in ambito internazionale sul tema della reputazione (www.reputationinstitute.org) l’interesse degli studi attuali sulla reputazione dipende principalmente dall’influenza che questa esercita sulla competitività dell’impresa, intesa come capacità generativa di un vantaggio nei confronti della concorrenza e potenziale di attrazione di nuovi clienti e di fidelizzazione di quelli esistenti. …E anche di attrazione per occupazione qualificata. Corso di relazioni pubbliche 2012 2013 Reputazione come sommatoria di valutazioni diverse ma coerenti Il termine reputazione, spesso, viene usato al singolare ma in realtà è un costrutto multidimensionale che riflette una pluralità di metri di giudizio dei diversi interlocutori (Cavazza, 2005). Non esiste cioè una sola reputazione, ma essa si diversifica a seconda dei portatori di interesse cui si riferisce, ognuno ha infatti diverse esigenze, diversi interessi e diversi criteri di giudizio. Corso di relazioni pubbliche 2012 2013 Tre componenti della reputazione (che devono confermarsi a vicenda) Per costruire la reputazione (studio di Alessandra Mazzei, Iulm) contano: 1. I segni esterni di cui si avvale la comunicazione, con il suo stile, le sue gerarchie, le sue espressioni Comunicazione intenzionale ed esplicita 2. Le reti di relazione che diffondono in modo spontaneo e non controllato opinioni, informazioni, conoscenze: comunicazione interattiva. 3. I comportamenti di fatto: comunicazione implicita Significati provenienti dalle reti di relazione Comunicazione intenzionale ed esplicita REPUTAZIONE Comportamenti e fatti osservabili Corso di relazioni pubbliche 2012 2013 I leader mondiali Google e Apple si contendono il primo posto. Nel 2011, Apple ha superato il rivale grazie ad una crescita dell’84% e ad un incremento di valore assoluto di 153,3 miliardi di dollari. Solo dal 2006, Apple è cresciuto del 859% ed è arrivato ad un valore di 319,4 miliardi (google: 172). Al terzo posto IBM (circa 100 miliardi). Seguono Microsoft, At&T e China Mobile. Facebook al 35° posto (+346%). Prima italiana Telecom al 75 Corso di relazioni pubbliche 2012 2013 L’emotional brand di apple Questo film lo dedichiamo ai folli. Agli anticonformisti, ai ribelli, ai piantagrane, a tutti coloro che vedono le cose in modo diverso. Costoro non amano le regole, specie i regolamenti e non hanno alcun rispetto per lo status quo. Potete citarli, essere in disaccordo con loro; potete glorificarli o denigrarli ma l’unica cosa che non potrete mai fare è ignorarli, perchè riescono a cambiare le cose, perchè fanno progredire l’umanità. E mentre qualcuno portebbe definirli folli noi ne vediamo il genio; perchè solo coloro che sono abbastanza folli da pensare di poter cambiare il mondo lo cambiano davvero. I PRESUPPOSTI DEL BRAND EMOZIONALE: Una cultura aziendale umanistica e una forte etica aziendale, Un vocabolario visivo unico e verbale Stabilire una “connessione di cuore” con i clienti: dalla fiducia alla creazione di comunità attorno ad un prodotto. Nel caso di Apple, i suoi prodotti sono progettati intorno alla gente, il suo design è people-driven. Corso di relazioni pubbliche 2012 2013 Quando il marchio parla da solo… Corso di relazioni pubbliche 2012 2013 FERRERO 2009, primo mondiale in reputazione Secondo l'inchiesta annuale 2009 del Reputation Institute, la Ferrero è la società il cui marchio ha la migliore reputazione e affidabilità al mondo. La società ha ottenuto un indice di 85,17 su un totale di 100. L'indice del Reputation Institute è costruito su criteri quali la fiducia, l'ammirazione, il rispetto e la stima, oltre che su innovazione, governance e la qualità della performance. Seguono Ikea,Johnson&Johnson,Ninten do Corso di relazioni pubbliche 2012 2013 Nel 2010 scende al 21° posto ed è superata da un’altra italiana, la Barilla (19). Incide la crisi economica. Le italiane, nonostante il made in Italy, sono penalizzate (ma la classifica è fatta solo sulle grandissime). Corso di relazioni pubbliche 2012 2013 La reputazione si può misurare Corso di relazioni pubbliche 2012 2013 Accanto alla percezione emotiva, contano fattori razionali (i sette criteri di Reputation pulse applicati nel 2011) Corso di relazioni pubbliche 2012 2013 Risultati 2012 Corso di relazioni pubbliche 2012 2013 I fattori sociali condizionano la reputazione McDonald’s e Ikea: due esempi (sbagliati?) di comunicazione aziendale Il McJob Il lavoro, soprattutto quello giovanile, è ormai un tema ad altissima sensibilità sociale ma anche un terreno su cui è molto facile scivolare come dimostrano le reazioni all’ultimo spot tv di McDonald’s o il caso delle proteste dei lavoratori Ikea di Piacenza. (da Ferpi.it) Sul tema sensibili del lavoro, non sono ammesse forzature: I 3000 posti promessi da Mc Donald sono a termine I lavoratori esterni Ikea sono licenziati. Corso di relazioni pubbliche 2012 2013 Il capitale relazionale come “magazzino” della reputazione “ IL capitale relazionale è lo stock di fiducia, fedeltà e lealtà che deve essere accumulato per poter accrescere la propria capacità competitiva e il proprio valore di mercato nel tempo” La reputazione dipende dalla consistenza reale e la durata nel tempo del capitale relazionale. Il capitale relazionale di un’organizzazione è parte della sua forza / 1 Il capitale relazionale (secondo Paolo Bigotto) è • “l’insieme (dell’effetto) delle relazioni che l’organizzazione ha sviluppato o intende sviluppare per i suoi interlocutori esterni. • Ne costituiscono parte integrante l’immagine e la reputazione aziendale, la soddisfazione e la fedeltà dei clienti e fornitori”. Corso di relazioni pubbliche 2012 2013 Il capitale relazionale di un’organizzazione è parte della sua forza /2 Secondo Costabile e Lanza quattro dimensioni caratterizzano il capitale relazionale: • • • • L’ affidabilità: mantenere le promesse La competenza: qualità delle prestazioni, efficienza ed efficacia L’ equità: correttezza, coerenza, trasparenza, eticità Il finalismo convergente: la capacità di inserire nei propri obiettivi i valori e le aspettative del proprio ambiente economico e sociale. Corso di relazioni pubbliche 2012 2013 La reputazione on line Nelle relazioni di rete convergono due fattori (uno di più rispetto alle relazioni off line): Il ruolo degli stakeholder (o influencer) Il ruolo dei singoli soggetti che agiscono nel passaparola individuale in modo virale. Non basta insomma, una volta per tutte, una buona reputazione qualificata e certificata; occorre che il costante vaglio della rete, fatta di una miriade di punti critici, sia costantemente confermativo. Fondamentali: - La qualità dell’offerta - L’attenzione vigile sui fronti sensibili: ascolto, disponibilità al dialogo, collaborazione attiva, capacità di recepire le critiche. Cosa fare 1) 2) 3) - Monitorare costantemente il web Agire di conseguenza, sia in caso di risultati positivi e in crescita, sia nel caso opposto Usare gli strumenti disponibili: Online media relation (soprattutto verso gli influencer) Digital PR (direttamente verso i propri stakeholder) “Il mercato online conosce i prodotti meglio delle aziende che li fanno” (dal “Cluetrain Manifesto”,1999) La norma chiave sul web: non ingannare “La vostra reputazione non dipende da quanti sbagli fate ma da che tipo di risposta e da come rispondete a chi ve lo fa notare (…) tentare di nascondere un errore significa solo aumentare gli interessi sul costo che pagherete in reputazione” (http://www.91tesi.com/74) Corso di relazioni pubbliche 2012 2013 Le relazioni come parte del valore intangibile, ma misurabile, dell’impresa • • • • Dal 2005 è vigente anche in Italia una nuova normativa di bilancio per le società quotate in Borsa, stabilita a livello internazionale, e riassunta nella sigla IAS (International Accounting Standars), con l’obiettivo di assicurare maggiore trasparenza e migliore comparabilità delle informazioni finanziarie, a vantaggio dell’investitore-risparmiatore. Con lo IAS, si può meglio calcolare il valore aziendale, che comprende, con peso crescente, anche i csd valori intangibili (cultura d’impresa, leadership, ricerca e innovazione, immagine e reputazione, brand ecc.) Tra i valori calcolati, c’è il CAPITALE RELAZIONALE, che coglie proprio e innanzitutto la sostanza dell’apporto delle RP alla ricchezza dell’organizzazione. Fondamentale è il posizionamento online dell’impresa Corso di relazioni pubbliche 2012 2013 Quanto la reputazione delle aziende influenza le scelte dei consumatori? (ricerca Weber Shandwick 2012) Il 70% dei consumatori intervistati sceglie di non comprare determinati prodotti se non apprezza l’operato dell’azienda. L’87% dei responsabili comunicazione: dichiara che “la solidità del corporate brand è importante tanto quanto il brand di prodotto”. La reputazione corporate è garanzia della qualità di un prodotto Il 56% dei consumatori non acquista un prodotto se non riesce a capire chi lo produce 70% non acquista un prodotto se non apprezza l’azienda Il 67% legge le etichette dei prodotti per cercare chi sia l’azienda produttrice Il 61% si dice infastidito quando non riesce ad indentificare chi sia l’azienda produttrice Il 56% cerca informazioni sull’azienda produttrice Corso di relazioni pubbliche 2012 2013 Il consumatore ha oggi più potere del produttore • Qualsiasi discrepanza tra la reputazione di un’azienda e quella del suo prodotto scatena una chiara reazione nel consumatore. • I prodotti e la loro reputazione fanno discutere. Ciò che è negativo fa parlare di più dei comportamenti virtuosi. • I consumatori ammettono di essere più propensi a commentare scandali o operazioni non corrette di un’azienda (43%) rispetto alle sue azioni virtuose (37%), sostenibili (31%) e ai servizi offerti alla comunità (29%). • La percezione dei consumatori può cambiare in un click. • La reputazione corporate contribuisce al valore di mercato di un’azienda. I responsabili comunicazione stimano che, in media, il 60% del valore di mercato della propria azienda sia attribuibile alla sua reputazione.