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Salvato dal tumore invisibile al rene
IL CENTRO MERCOLEDÌ 13 GENNAIO 2016 Chieti ■ 30 ■ Centralino Tel.0871/330300 ■ Fax Tel.0871/330914 ■ Pubblicità Tel.085/441231 e-mail: [email protected] LA BUONA SANITA’ L’INTERVENTO RITENUTO PILOTA » Salvato dal tumore invisibile al rene Paziente di 60 anni operato dal professor Schips con il robot Da Vinci, al chirurgo sono bastati quattro buchetti di Arianna Iannotti ◗ CHIETI “Quattro buchetti” per togliere un tumore che sembrava invisibile, perché se ne stava ben nascosto.E’ stato asportato dal rene senza intaccare l’organo. A fare i “quattro buchetti” in quello che è risultato un intervento all’avanguardia, che ha spostato ancora più in alto l'asticella dell'innovazione tecnologica nella Asl Lanciano Vasto Chieti, è stato il professor Luigi Schips con la sua equipe al Santissima Annunziata di Chieti. Nato a Mozzagrogna, laureatosi alla facoltà di Medicina a Chieti ma con un percorso scientifico e chirurgico svolto prevalentemente in Austria, nel 2007 Schips ha seguito il richiamo delle radici tornando in Italia e nella sua provincia e attualmente è direttore dell'Urologia alla Asl di Chieti. I suoi “quattro buchetti” sull’addome del paziente sono il risultato del ricorso a una chirurgia mini invasiva e conservativa in una situazione che, altrimenti, sarebbe stato possibile affrontare solo attraverso la chirurgia tradizionale che, com'è noto, comporta un decorso post operatorio più lungo e doloroso e tempi di recupero più lenti. Senza considerare il rischio concreto di dover asportare tutto il rene. Il paziente, un sessantenne di fuori regione, è stato operato a fine dicembre e dopo soli tre giorni è tornato a casa sulle sue gambe. Il tumore lo ha scoperto quasi per caso, sottoponendosi a un Tac per altri motivi. Era un tumore al rene sinistro di quattro centimetri, caratterizzato da "crescita endofitica", vale a dire totalmente inglobato all'interno dell’organo. Ma nella sua regione non ha trovato il chirurgo che lo operasse in modo incruento. Così è arrivato a Schips. Il professore, studiato il caso, ha deciso di utilizzare il robot per cui la Asl teatina è giu- Il rettore Carmine Di Ilio e il professor Raffaele Tenaglia L’EVENTO MEDICO E Di Ilio oggi apre il convegno di Tenaglia sulla prostata ◗ CHIETI Un intervento al rene con il robot e nel tondo l’urologo Luigi Schips stamente molto nota e che ha anche un nome ben augurante (si chiama “Da Vinci” in onore al genio di Leonardo). Al robot è applicato un ecografo intraoperatorio, vale a dire una particolare sonda per operare in laparoscopia. «L'esperienza maturata nell’utilizzo del robot ci ha permesso di compiere un ulteriore salto di qualità», ha detto Schips al Centro «e seguire un approccio conservativo, oltre che mini invasivo, attraverso una nefrectomia parziale, che ha permesso di salvare il tessuto sano tutt'intorno. Per identi- ficare e marcare i limiti della massa tumorale, assolutamente non visibile, ci siamo avvalsi dell’ecografia intraoperatoria con sonda robotica, mentre un'altra tecnica ugualmente all'avanguardia, la fluorescenza con verde indocianina, è stata impiegata per isolare l'arteria renale che irrorava il tumore lasciando integra la vascolarizzazione della porzione integra del rene». L'ospedale di Chieti, dicono dalla Asl, si conferma centro di riferimento per il trattamento del tumore della prostata e del rene, alla luce dei 350 interven- ti eseguiti finora con il robot Da Vinci. «Pochi altri campi della chirurgia hanno potuto beneficiare negli ultimi anni dell’evoluzione tecnologica in modo così sostanziale come l’urologia», conclude Schips, «che offre trattamenti chirurgici sempre più precisi e meno dolorosi. La chirurgia robotica, caratterizzata da sistemi ottici 3D a elevata risoluzione, telecamere e monitor Hd, consente interventi di altissima precisione, degenza ridotta e ripresa dell'attività in tempi ristretti». ©RIPRODUZIONE RISERVATA Si intitola “Parole e prostata” l’undicesima edizione workshop di urologia a cura dell’urologo abruzzese Raffaele Tenaglia in collaborazione con il professore straordinario di Psicologia generale dell’università di Milano, Egidio Aldo Moja, previsto per oggi pomeriggio, dalle 16 alle 20, all’università d’Annunzio. A fare gli onori di casa sarà il rettore, Carmine Di Ilio, insieme al professor Sergio Caputi. L’appuntamento, che porta la firma anche della Scuola di specializzazione in Urologia di Chieti, intende approcciare il problema urologico da un punto di vista molto più ampio di quello strettamente legato alle diverse patologie della prostata. Lo si capisce subito riflettendo sul titolo scelto per il workshop che punta sul peso della “parola”. E d’altronde il presenza del professor Moja fa capire, dunque, che si intende riflettere su una medicina “umanizzata”. Un premio porterà il nome di Rocco Pollice Il neuropsichiatra teatino morto due anni fa all’Aquila, domani e sabato tre messe per ricordarlo ◗ CHIETI Il neuropsichiatra Rocco Pollice Sembra che sia passata un’eternità dalla scomparsa di Rocco Pollice, invece sono trascorsi solo due anni da quando il neuropsichiatra morì, il 14 gennaio del 2014, a 45 anni. E per commemorare Pollice verranno celebrate tre messe, due domani, alle 15,45, nella chiesa di San Lorenzo Martire a Gamberale, l'altra a Chieti, alle 18, nella cripta della cattedrale di San Giustino e la terza, sabato, alle 18, nella chiesa di San Berardino, in piazza d'Armi, all'Aquila. A volere ricorda- re la scomparsa del giovane medico il padre Filippo, la madre Elsa, la moglie Valeria e la sorella Marialaura che hanno ancora ben vivo il dolore per la scomparsa di un uomo buono e di un professionista che ha dedicato la vita ai suoi malati. Professore associato della facoltà di psichiatria dell'Aquila, primario del reparto di psichiatria del capoluogo, fu ideatore del Centro Smile, servizio di monitoraggio e di intervento per la lotta agli esordi della sofferenza mentale e psicologica nei giovani. Dal 2009 il professor Pollice, responsabile del servizio, seguiva i ragazzi aquilani travolti dalla tragedia del terremoto e resi fragili da un evento che ha segnato tutto l'Abruzzo, tutta l'Italia. Per ricordare il professor Pollice, a maggio, 19 (giorno del suo compleanno) e 20, si terrà nell'università dell'Aquila un congresso nazionale di psichiatria, in occasione del decennale del centro Smile. In quella occasione verrà ufficializzata la prima edizione del “Premio Rocco Pollice”, istituito dalla famiglia insieme con l'università dell'Aquila. Si tratta di un riconoscimen- Tra i vari interventi Tenaglia parlerà infatti anche del ruolo del counseling, il noto psichiatra teatino Massimo Di Giannantonio rifletterà sul ruolo delle parole in medicina, Moja si soffermerà sul ruolo dell’ascolto in urologia e anche sull’empatia e il professor Umberto Bultrighini chiamerà in ballo addirittura Tolstoj. Insomma, tra medicina, psicologia e letteratura, il convegno intende assicurare un approccio multidisciplinare all’argomento proposto. Intanto si va sgonfiando la vicenda giudiziaria che ha visto al centro il professor Tenaglia accusato di peculato. Accusa caduta in appello, almeno per la parte più consistente che riguarda la Asl teatina. A rimanere ancora in piedi sono rimasti solo di due casi che riguardano due visite private (proprio l’esiguità del numero fa pensare che anche questa accusa cadrà in Cassazione) per le quali la pena è stata anche ridotta, con il beneficio della sospensione e della non menzione. to scientifico riservato a laureandi e laureati al di sotto dei 40 anni. Un contributo economico per i giovani che si occupano della branca della psichiatria. Sono previsti tre premi, il primo di 1.000 euro, il secondo di 500 e il terzo di 250 euro, assegnati a lavori scientifici inediti il cui focus tratti dei disturbi mentali dei giovani-adulti, quell'area patologica della quale si occupava il professor Pollice. E sarà proprio il figlio del compianto psichiatra, Filippo, di appena 4 anni, che consegnerà i premi. Il convegno sarà arricchito dalla presenza di relatori di fama internazionale, tra i maggiori esperti in neuropsichiatria tra i quali il presidente dello Iepa (Early intervention in mental health) il professor Mizuno Masafumi.