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IL BANCHETTO EUCARISTICO Banchetto Oggi è la solennità del

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IL BANCHETTO EUCARISTICO Banchetto Oggi è la solennità del
IL BANCHETTO EUCARISTICO
Banchetto
Oggi è la solennità del Corpus Domini, la festa dell’Eucaristia, che dà il tono
alle nostre Domeniche. L’Eucaristia è la fonte e l’apice, il tutto della vita cristiana,
e la sua grandezza non si può esaurire con una breve riflessione. Così anche la
liturgia odierna ne sottolinea solo un aspetto, ed esattamente quello di banchetto.
Come banchetto l’Eucaristia è anticipata, in segno, in alcune realtà dell’A.
Testamento, come nel fatto della manna, che fu il nutrimento degli Ebrei durante 40
anni di vita nel deserto. E come nell’episodio di cui fa cenno la prima lettura,
presentando Melchisedek, sacerdote e re di Salem, figura profetica di Cristo, che
invita Abramo e gli altri vincitori di una battaglia contro predoni.ad un pasto di
alleanza e di comunione con Dio e con i fratelli, un banchetto con pane e vino,
che è una chiara immagine del grande Sacramento eucaristico.
Come banchetto, l’Eucaristia è prefigurata nella moltiplicazione dei pani,
raccontata nel Vangelo appena proclamato. Si tratta del pasto di 5.000 persone,
con pane e pesci moltiplicati da Gesù. Questo prodigio straordinario impressionò
molto gli Apostoli. Essi compresero che Gesù non aveva solo operato un miracolo,
ma aveva anche voluto fare un segno dell’Eucaristia e ci hanno trasmesso questa
loro convinzione, sottolineando alcuni aspetti del miracolo: è compiuto dallo
stesso Gesù che istituirà l’Eucaristia , ha come elemento fondamentale il pane ed
è caratterizzata dagli stessi gesti dell’ultima cena : prese i pani, alzò gli occhi, li
benedisse, li spezzò, li diede. Paolo nella seconda lettura racconta l’istituzione
dell’Eucaristia, come probabilmente l’apprese nella Chiesa di Antiochia. Dice che
durante un banchetto ebraico, Gesù cambiò nel suo corpo e nel suo sangue il pane
e il vino, ossia che in questi elementi divenne realmente presente lo stesso Gesù
che il giorno dopo sarebbe morto sulla Croce e avrebbe donata la nuova ed eterna
alleanza, suggellata con il suo sangue. Il racconto di Paolo è giustamente celebre,
perché è il primo che abbiamo sull’istituzione dell’Eucaristia. Risale infatti al 52
dopo Cristo, ossia ad una quindicina di anni dopo la Pasqua del Signore .
Cena-Croce-Memoriale
L’ultima Cena anticipa il fatto centrale della vita del Cristo, la sua morte e
risurrezione, è carica di tutta la potenza di tale fatto e anticipa la salvezza
dell’umanità e la nuova alleanza, come Gesù stesso dice: “ Questo calice è la nuova
alleanza nel mio sangue”. Nel pane spezzato c’è Cristo che si spezza e muore per i
fratelli, nel vino c’è il sangue di Cristo, nel quale è stipulata la Nuova Alleanza.
Cena e croce sono la stessa cosa.
Nella seconda lettura per due volte Gesù dice . “ Fate questo in memoria di
me” e assicura che fino alla fine del mondo “Ogni volta che mangiate questo pane
e bevete al calice, voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga” . Nei
primi tempi ciò avvenne, come nell’ultima cena, durante un banchetto, poi il
banchetto prese la forma attuale della Messa.
Della cena e della croce siamo invitati a “fare memoria” , annunziando la
morte del Signore fino alla fine dei tempi. Ma “fare memoria” non significa
ricordare o fare una specie di rappresentazione scenica di un avvenimento di
duemila anni or sono, che resta nel passato. La Messa non è un “ricordo” ma un
“memoriale”, è rendere presente ciò che si ricorda . Il Sacerdote ricorda l’ultima
cena del Signore e la Cena si rinnova. Ciò di cui si “fa memoria” è presente quiora. “Oggi”, mentre si celebra si partecipa al mistero di Cristo morto e risorto e
Cristo che muore in croce è nostro contemporaneo. La cena ha anticipato e la
Messa rende presente quanto ha realizzato la croce e lo dona: il perdono dei
nostri peccati, la nuova alleanza, la grazia per essere seguaci di Cristo, la nostra
divinizzazione. L’Eucaristia, con gli altri Sacramenti, è il modo, che noi abbiamo
per entrare in contatto con la Croce di Cristo e ricevere le sue grazie, che ci sono
indispensabili per la nostra vita umana e cristiana.
Effetti dell’Eucaristia
Sono tanti i doni dell’Eucaristia e gli effetti che produce in chi si accosta ad
essa. Gesù ha detto con chiarezza : “ Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue
ha a ha la vita eterna” , mentre non ce l’ha chi non lo riceva . E’ indispensabile
per ogni credente . Don Bosco diceva: “Tutti hanno bisogno della comunione: i
buoni per mantenersi buoni, e i cattivi per farsi buoni”. E facendo riferimento ai
giovani aggiungeva: “La base della vita felice di un ragazzo è la comunione”.
La Messa è un banchetto con la Trinità: rimette i peccati veniali e preserva
dai peccati gravi, rafforza l’unione con il Signore, sostiene le forze lungo il
pellegrinaggio della vita, potenzia la partecipazione alla vita divina, ricevuta nel
Battesimo, trasforma chi la riceve, rende simili a Cristo. L’Eucaristia è banchetto
con i fratelli: libera progressivamente dall’egoismo che divide, alimenta l’amore
per tutti, unisce tra di loro i credenti, rafforza l’unità della Chiesa.
Vestiti a festa
Di questi doni ed effetti fa continuamente esperienza il cristiano che si
accosta al banchetto eucaristico con le dovute disposizioni, mentre non li constata
chi si accosta senza di esse . L’Eucaristia non opera magicamente , ma esige quella
collaborazione di chi la riceve, che prima di tutto consiste nell’essere in grazia di
Dio, senza peccati gravi. A Messa si deve andare “vestiti a festa”, avendo lasciato
l’abito del peccato e indossando quello della grazia di Dio. Si deve andare con le
mani piene, con la disposizione di adeguarci durante e dopo la Messa alla volontà di
Dio e col cuore aperto a tutti, libero da ogni odio o rancore verso i fratelli.
Banchetto escatologico
Il banchetto eucaristico che si celebra “ nell’attesa della sua venuta”,
proietta verso il banchetto celeste, di cui è un anticipo. Dona ora la pace, la gioia,
la serenità, nonostante le inevitabili sofferenze della vita, la speranza di giungere
al banchetto celeste, e la certezza che la nostra vita ha il suo vero senso. Dà la
garanzia della risurrezione: “ha la vita eterna.. e io lo risusciterò”. E’ un squarcio
di cielo che si proietta sulla terra, è anticipazione del Banchetto finale, della gloria
eterna. Il Cristo che riceviamo, e che ora è sotto il velo del Sacramento, è lo stesso,
che ci colmerà di gioia nell’eternità.
(Corpus Domini C )
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