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ValutePer un pugno di dollari, pesos, sterline

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ValutePer un pugno di dollari, pesos, sterline
26
COR RI E RECONO M I A
LUNEDÌ 25 APRILE 2016
Come investire
e risparmiare
PATRIMONI & FINANZA
Varcare la frontiera
Strategie/4 Dove è ragionevole scommettere. Meglio puntare su scadenze brevi ed emittenti ad alto rating
1
Valute Per un pugno di dollari, pesos, sterline
Trader e asset manager
tutti a convegno:
a Rimini in scena ITForum
Fuori dall’euro rendimenti fino al 10%. Attenzione: i rapporti di cambio sono imprevedibili
I
DI PIEREMILIO GADDA
La complicazione
Qui però l’analisi si complica.
Perché, in caso contrario, la svalutazione può erodere il rendimento atteso. Quali emissioni (e
Non credi nella
Brexit? E’ ora di fare
un investimento
sulla Regina
valute) sono più adatte agli investitori abituati a fare i conti con i
Btp? La curva dei rendimenti
americani, più alta di quella europea, suggerisce una prima opportunità di diversificazione: il
paniere delle obbligazioni di
buona qualità offre infatti poco
più del 3%. Rimane però un
dubbio sulle prospettive del dollaro, che nel primo scorcio dell’anno si è indebolito, contro le
previsioni di molti. «Il biglietto
verde può apprezzarsi se l’economia americana si mantiene
più solida di quella europea, perché il differenziale di crescita e
inflazione potrebbe incidere positivamente sulle aspettative legate ai tassi e quindi alle valute.
Da qui a fine anno, il cambio dovrebbe oscillare tra 1,05 e 1,15.
Per controbilanciare il rischio
tassi — precisa Alberto Biolzi,
responsabile Advisory di Cassa
Lombarda — è meglio però evitare scadenze lunghe».
Stefano Mach, gestore di Azimut, propende invece per un
cambio euro dollaro stabile.
«Tra Stati Uniti ed Europa vige
un patto di non belligeranza sul
fronte valutario», segnala il money manager, secondo cui con-
La mappa
Se la ripresa
americana
accelera
Isin
Società
Cedola Scadenza
US36962G6W94
General Electric Co
1,625 02/04/2018
2,500 04/03/2021
Wells Fargo & Co
US949746RS22
2,500 26/09/2022
Vodafone Group
US92857WAZ32
4,125 15/05/2017
General Electric Co
XS0927127372
4,000 16/08/2018
Birs
XS0961509543
XS1190713054 European Investment Bank 4,000 25/02/2020
XS1017966554
AU3CB0229292
Se Cina
AU3TB0000143
e commodity CA36158ZCA27
si stabilizzano IT0004977739
CA298785GT79
Alto rischio
ma ben
remunerato
Bmw Finance Nv
European Investment Bank
Australian Governement
General Electric Cap Canada
Banca Imi
European Investment Bank
4,375
2,500
2,750
2,420
4,000
1,125
23/07/2018
30/04/2020
21/04/2024
31/05/2018
29/11/2019
18/02/2020
Rend.
Prezzo
lordo Rating Rating
Divisa acquisto a scad. S&P Moody's
Usd
Usd
Usd
Mxn
Mxn
Mxn
101,139
101,257
97,747
99,408
99,761
98,707
0,91% AA+
2,15%
A
2,75% BBB+
4,50% AA+
3,96% AAA
4,30% AAA
A1
A2
Baa1
A1
Aaa
Aaa
Aud
Aud
Aud
Cad
Cad
Cad
102,435
98,847
102,102
102,008
105,567
99,23
3,10%
2,74%
2,45%
1,36%
2,25%
1,21%
AA+
A2
Aaa
Aaa
A1
AAA
Aaa
A+
AAA
Tagli
minimi
Settore
Industriale
1.000
1.000
Finanziario
1.000
Telecom.
25.000
Industriale
Sovranazionale 1.000
Sovranazionale 1.000
Consumi ciclici
Sovranazionale
Governativo
Finanziario
Finanziario
Sovranazionale
2.000
1.000
1.000
1.000
2.000
1.000
XS0858481194 European Investment Bank 5,500 28/11/2017 Try
93,93 9,58% AAA
Aaa
Sovranazionale 1.000
93,351 9,49% AAA
Aaa
Sovranazionale 1.000
XS0877809375 European Investment Bank 5,750 03/04/2018 Try
97,237 9,47% AAA
Aaa
Sovranazionale 1.000
XS1198278175 European Investment Bank 8,500 27/03/2019 Try
In tabella è indicata una selezione di emissioni obbligazionarie governative, societarie e sovranazionali denominate in valuta differenti dall'Euro.
Usd: dollaro americano; Cad: dollaro canadese; Aud: dollaro australiano; Try: lira turca; Mxn: peso messicano. Dati aggiornati al 19 aprile 2016
Rend. %
Fondi obbligazionari
Paesi Emergenti in valuta locale
Petercam L Bonds Em. Markets Sustainable A
Anima Riserva Emergente A
HSBC Gif Glob.em.Markets Local Debt
Arca Bond Paesi Emergenti Valuta Locale
NN (L) Emerging Mrk Debt (Local Currency)
Media fondi di categoria
viene piuttosto tenere d’occhio
la sterlina inglese. «Da inizio anno, ha già perso il 7,5% contro
l’euro. Molta della tensione legata al referendum del 23 giugno
su Brexit è già incorporata nei
prezzi. Dato che la permanenza
di Londra nell’Ue rimane l’ipotesi più probabile — conclude Mach — può avere senso iniziare ad
accumulare un po’ di sterline».
Alternative
Se si vuole cavalcare un possibile consolidamento della crescita a stelle e strisce ma senza
prendere posizione sul biglietto
verde, invece, un’alternativa è il
peso messicano: a due anni,
un’emissione tripla A della Banca Internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo (Birs) dà il
4%. «Quando ci si muove verso
Paesi emergenti, non ha senso
sovrapporre il rischio di credito
a quello valutario. Meglio privilegiare emissioni governative o
sovranazionali», osserva Biolzi.
Per ragioni analoghe, Mach suggerisce di prendere in esame solo i titoli con una durata finanziaria breve, inferiore a tre anni.
Il 9,5% offerto dalle Bei (Banca europea degli investimenti,
Volatilità
ytd
2016
3
anni
9,08
7,69
8,81
10,08
7,35
9,68
6,24
2,64
4,82
6,47
0,73
6,15
8,32
-0,66
-2,09
-4,49
-5,11
-8,39
rating AAA) a un anno in lira
turca, per esempio, fa gola a
molti. Non bisogna dimenticare,
però, che alto rendimento fa
sempre rima con alto rischio: negli ultimi cinque anni la divisa di
Ankara si è deprezzata del 30%
rispetto alla moneta unica e
molte divise emergenti hanno
subito una sorte analoga, schiacciate dagli squilibri nei conti con
l’estero e dalla fuga di capitali.
«Dopo le pesanti svalutazioni,
tuttavia, negli ultimi tre mesi c’è
stato un ritorno di flussi a favore
Fonte: Cassa Lombarda
I
Bot people devono rassegnarsi: l’Europa, Italia
compresa, convivrà a lungo
con la sindrome dei minirendimenti. Per chi non si dà pace — il Btp decennale rende ormai come il bund tedesco di due
anni fa — una possibile via
d’uscita è allargare il proprio
orizzonte oltre la zona euro, affacciandosi ai titoli in valuta
estera. Con due benefici potenziali: avere accesso alle aree dove
i tassi di riferimento sono più
elevati. E aggiungere una stampella ai possibili guadagni,
scommettendo sull’apprezzamento della divisa.
Dal 19 al 20 maggio
Rend. %
Fondi monetari
Usd a breve termine
Pictet-Short-Term Money Market USD
Lombard Odier Short-Term Money Market Usd
Amundi Funds Cash USD
Wells Fargo US Dollar Short-Term Money Mrk
Credit Suisse Fund (Lux) Money Market USD
Media fondi di categoria
degli emergenti. Le divise locali
ne hanno beneficiato», ricorda
Mach. La lira ha guadagnato il
3% contro l’euro. Il real brasiliano ha fatto più 11%, il rublo, più
20%. «Se i flussi mantengono la
stessa direzione — e dipende soprattutto dall’andamento delle
materie prime — inserire qualche emissione di questi Paesi all’interno di un portafoglio opportunamente diversificato è
una buona idea: in definitiva —
osserva il gestore di Azimut —
con un rendimento del 10% per
Obbligazioni in valuta
LE OPPORTUNITÀ
I RISCHI
Permettono di accedere
a cedole più generose,
puntando su aree dove
i tassi di riferimento sono
più elevati.
Offrono una stampella
ai rendimenti, se la valuta
di denominazione
si apprezza
Un eventuale
deprezzamento delle divise
diverse dall’euro può erodere
anche di molto
il rendimento atteso.
Nel caso di obbligazioni
in valuta locale di Paesi
emergenti, la volatilità
può essere molto elevata
Volatilità
ytd
2016
3
anni
8,66
8,67
8,67
8,62
8,67
8,67
-3,63
-3,68
-3,66
-3,54
-3,42
-3,74
16,92
16,89
16,82
16,76
16,52
16,04
tre anni si ottiene un cuscinetto
di 30 punti, sufficiente a compensare un’eventuale svalutazione, anche di entità rilevante».
Secondo Biolzi, la Turchia
preoccupa meno di altri Paesi
emergenti: nonostante lo squilibrio nella bilancia dei pagamenti, offre un rendimento molto
elevato e un quadro politico relativamente stabile.
Commodity
Il dollaro canadese a sua volta
si presta — meglio della corona
norvegese, dice Biolzi — a scommettere sul recupero del petrolio. Nel 2015, la divisa di Ottawa
ha ceduto quasi il 10% contro
l’euro. «E si tratta di un Paese
virtuoso con riferimento al debito pubblico», spiega l’esperto di
Cassa Lombarda. Con un rapporto debito/Pil del 35% lo è
senza subbio anche l’Australia.
«Il dollaro australiano, può essere favorito da una possibile
stabilizzazione dell’economia cinese. Negli ultimi tre mesi ha già
guadagnato il 7,5% sulla moneta
unica. «I recenti dati su Pechino
— conclude Biolzi — sembrano
scongiurare il peggio».
l Palacongressi di Rimini riaprirà le porte il 19 e il
20 maggio, per ospitare la diciassettesima edizione dell’ITForum, l’appuntamento con il mondo
degli investimenti, del trading online e del risparmio gestito. Economisti, trader e accademici si confronteranno in incontri e corsi di formazione live, da
sempre nel Dna di ITForum, cercando di dare ai visitatori gli strumenti utili per scegliere la banca, il
consulente e il prodotto adeguato alle proprie esigenze. «Il nostro obiettivo — spiega Mauro Pratelli,
direttore e socio fondatore dell’evento — è quello
di informare per rendere gli investitori più consapevoli ed evitare deleghe in bianco, un’abitudine del
passato che va dimenticata. Ma diciamo no al faida-te, perché il mondo degli investimenti, oggi, è
diventato molto complesso e per affrontarlo occorre
l’aiuto di professionisti».
Nelle due giornate di ITForum si completeranno
anche i percorsi formativi iniziati online a cui hanno
partecipato circa 2.500 persone. A chi avrà completato un intero modulo, verrà rilasciato un attestato
di frequenza. Per dare
uno sguardo su ciò
che accade oltre confine interverranno gli
esponenti di Bats Europa, la borsa pan
europea che permette
la negoziazione su
migliaia di titoli azionari ed Etf di quindici
diversi mercati europei, e del Nasdaq
ITForum
Omx Nordic. Per la
Mauro Pratelli
prima volta, ITforum
ospiterà l’evento internazionale, Bayesian Econometric Workshop, organizzato da Rcea (Rimini Centre for Economic
Analysis), il think-tank indipendente di ricerca macroeconomica fondato dal professor Gianluigi Pelloni. Simon Potter (executive vice president della
Fed di New York) e Mark Jensen (policy advisor della Fed di Atlanta) sono tra i relatori. Potter, il 19
maggio alle ore 12, spiegherà come interpretare i
questionari delle indagini economiche. Jensen, il 20
maggio dalle 12, illustrerà come si misurano le
performance dei fondi comuni. In questa edizione,
ampio spazio sarà dedicato alle nuove generazioni.
Pensando a loro che chiedono una finanza più pulita, Morningstar, l’altro promotore della manifestazione, che ha appena lanciato l’innovativo Sustainability rating (l’indicatore di sostenibilità ambientale, sociale e di governance dei titoli nei fondi), organizzerà un workshop. «Perché — dice Davide
Pelusi, ceo di Morningstar Italia e Iberia — un giorno non lontano si possa avere l’orgoglio di avere
fatto un investimento consapevole, redditizio e giusto». E, sull’onda del successo registrato nella scorsa edizione, anche quest’anno tornano gli ITForum
Awards. A conclusione della prima giornata verranno assegnati i premi alla banca, al broker e all’asset
manager che avranno ottenuto il maggior numero
di consensi da parte del pubblico. La votazione avverrà tra fine aprile e i primi di maggio, sui siti di
ITForum, Morningstar e CorriereEconomia (media
partner dell’evento). L’ingresso all’evento è gratuito.
Per ulteriori info e iscrizioni: www.itforum.it.
PATRIZIA PULIAFITO
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Voci Un portafoglio diversificato tra corporate bond, debiti emergenti e alto rendimento può offrire fino al 4%. Le idee e le strategie
«Ma i Btp hanno ancora un po’ di margine»
Brain (Bny Mellon): possono regalare un altro punto percentuale di guadagni in conto capitale
DI MARCO SABELLA
«L
e obbligazioni
governative, in
tutti i principali
paesi del mondo sviluppato,
sono arrivate a offrire tassi
minimi. Tuttavia riteniamo
che nel prossimo biennio un
portafoglio a reddito fisso
ben diversificato anche su
categorie di emissioni a
maggior rendimento, come
le obbligazioni societarie e
high yield oppure le emissioni di alcuni paesi emergenti “virtuosi” , potrà generare una performance per
l’investitore compresa fra il
3,5 e il 4%».
Paul Brain, responsabile
delle gestioni a reddito fisso
di Newton, una società che
fa capo al gruppo globale
americano Bny Mellon, non
nasconde le difficoltà del
momento ma non cede neppure al nichilismo dei rendimenti sottozero. «Nel corso
dei prossimi mesi, almeno
fino a giugno, il mercato del
reddito fisso sarà dominato
dall’incertezza legata all’aumento dei tassi americani.
Tuttavia l’ambiente economico globale è troppo fragile e volatile perché prenda il
via un tradizionale ciclo
rialzista dei tassi Usa, che
provocherebbe una grave
La Fed
porterà i tassi
allo 0,75%
a breve
Bny Mellon
Paul Brain
caduta dei corsi delle obbligazioni già emesse. Ci
aspettiamo invece che la Fed
deciderà un innalzamento
dei tassi di riferimento sul
dollaro allo 0,75% dallo
0,50% attuale, e che da questa nuova base non ci muoveremo per il resto del
2016», afferma il gestore.
Da questo scenario di base discendono le scelte di
portafoglio di Brain. Che
tende a sottopesare nei portafogli globali i titoli governativi, sia europei che statunitensi a vantaggio di altre
categorie obbligazioni.
«Crediamo per esempio che
ci sia una buona possibilità
di guadagno total return,
cedola più aumento del valore capitale del titolo, sulle
emissioni societarie. I corporate bond, infatti, vengono da un periodo negativo e
le politiche di acquisto di titoli anche societari della Bce
in Europa, così come la ripresa negli Stati Uniti, favoriranno il recupero delle posizioni perdute. Nel caso
delle emissioni high yield,
alto rischio/alto rendimento, il guadagno potrebbe
raggiungere il 6-7%». C’è
poi il caso delle emissioni
dei paesi emergenti. «Viste
le gravi difficoltà economiche e politiche in cui versa-
no paesi come il Brasile, il
Venezuela, il Sudafrica e la
Turchia, diventa difficile
parlare delle emissioni dei
paesi emergenti come di
una categoria di investimento omogenea», sottolinea
Brain. Che individua invece
alcuni paesi virtuosi o per
crescita economica o per
potenziale di taglio dei tassi
di interesse, una misura che
favorisce l’apprezzamento
dei bond già emessi.
Tra questi ci sono i titoli
di paesi come la Colombia e
il Perù in Sudamerica e l’India in Asia. «Anche la Cina,
sotto il profilo delle emissioni a reddito fisso, offre
prospettive interessanti»,
dice il gestore. La festa è
dunque finita per le obbligazioni governative dei paesi sviluppati? «I titoli governativi vengono da una ulte-
riore performance del 6%
dovuta all’apprezzamento
riconducibile all’ulteriore
discesa in territorio negativo dei rendimenti di alcuni
dei principali emittenti europei», spiega Brain. Secondo il gestore esistono tuttavia ancora limitate potenzialità di guadagno per i Btp
italiani: il differenziale di
rendimento con i Bund decennali tedeschi potrebbe
scendere verso una quota di
90 punti e così ci potrebbe
essere una performance aggiuntiva di circa l’1-1,5%.
«Tuttavia nei prossimi mesi
gli elementi di incertezza
dovuti alla fragilità politica
di alcuni paesi dell’eurozona
potrebbe far aumentare notevolmente la volatilità dei
mercati e degli spread»,
conclude Brain.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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